iNBiCi magazine anno 8 – 11 Novembre/Dicembre 2016

Page 130

128

TRENTO

LA TERRA DEI GOURMET

Photo by C. Baroni

A cura della Redazione

Dai vini ai formaggi, dallo speck ai canederli, andiamo alla scoperta della prelibata cucina del Trentino

“M

angiare è incorporare un territorio”. Quando il geografo francese Jean Brunhes coniò questo aforisma non sappiamo se pensava al Trentino, ma oggi sappiamo che avrebbe dovuto farlo. Perché in questa terra, quando ci si siede a tavola, non ci si limita “solo” a mangiare, ma si intraprende un vero e proprio viaggio nella cultura e nelle tradizioni di un territorio fatto di boschi e montagne in cui i sapori diventano le indicazioni per seguire la strada maestra. Le eccellenze enogastronomiche trentine sono talmente tante che sarebbe un’impresa racchiuderle in un solo menù. La sola scelta dei vini può porci di fronte a dei dubbi difficilmente risolvibili. Aperitivo con un Pinot grigio o una Nosiola? Teroldego o Marzemino per accompa-

gnare la polenta? E non sentitevi neppure in colpa se non riuscirete a decidere di fronte alla sconfinata lista dei formaggi. Non è affatto scontata la scelta fra lo squisito “Puzzone di Moena” (che deve il suo nome all’intenso aroma che emana) o il delizioso “Casolet” della Val di Sole cucinato alla piastra. La secolare tradizione casearia di queste zone è in grado di mettere in difficoltà i più navigati buongustai. Tuttavia esiste una certezza: non potrete mai dire di aver provato la vera cucina trentina se non avrete assaggiato, almeno una volta nella vita, i mitici canederli, i tradizionali gnocchi fatti di pane, latte uova, formaggio e speck. Che siano serviti nel loro brodo di cottura o che vi vengano proposti nella loro variante “asciutta” ricoperti di burro fuso, questa golosissima pietanza conferma il più classico degli adagi

popolari: le cose più semplici sono anche le più buone. Lo speck, che qui è molto meno affumicato rispetto alla variante altoatesina, è il principe dei salumi del territorio, ma non vanno assolutamente trascurate specialità come la “carne salada”, un particolare prodotto che si ottiene dalla fesa di bovino, o la “luganega” stagionata o affumicata. E a fine pasto? Ancora una volta è la saggezza popolare a venirci in aiuto. “Una mela al giorno toglie il medico di torno” dice il proverbio e qui le mele sono di casa da sempre come protagoniste degli strudel o degli altri dolci tipici. Che altro resta da dire? Buon appetito. Per approfondire la conoscenza del’enogastronomia locale vi consigliamo di consultare il sito di Palazzo Roccabruna, la casa dei prodotti tipici trentini: www.palazzoroccabruna.it


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.