Aerei,aeroporti e defibrillatori

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Ma il paradosso, e che paradosso, per un mondo aeronautico che urla l’integrazione, potrebbe essere quello che se l’infarto ti viene a bordo invece che nella sala d’imbarco, le tue speranze di rimanere vivo si riducono al minimo, se l’aereo è di quelli senza defibrillatore. Che beffa! Viaggiare in aereo al tempo

ricerca di un medico tra gli altri passeggeri presenti a bordo, che si fa per aiutare il malcapitato a rimanere tra la caducità delle cose terrene? Forse, oltre al medico, sarebbe meglio cercare anche un prete. Solo alcuni aeroporti e compagnie aeree hanno predisposto i defibrillatori e addestrato il proprio

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Boeing B777 (Courtesy of Air France)

dell’A380 e del B777 non può essere considerato come uno sport estremo! Viaggiano persone di tutti i tipi, malati e sani che diventano malati. Ce lo vedi un B777, impastato com’è di tecnologia, senza un defibrillatore a bordo? Anche se c’è un equipaggio che in cabina passeggeri darà assistenza (quale?) e un Comandante che si dirigerà verso il primo aeroporto disponibile, ci sono dubbi sul risultato più probabile? A parte la speranzosa

personale a usarli? Perché? Sono Marziani? Come gli abitanti di Seattle, che li hanno messi addirittura nei condomini? Possibile che UE, ma anche EASA e ICAO, non abbiano pensato a una norma generale comune, da adottarsi senza alcuna ambiguità? Tipo: aeroporti e compagnie aeree devono rendere disponibili i defibrillatori. Lasciare il libero arbitrio quando di mezzo ci sono gli interessi, non sempre aiuta a

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