Impresasasicilia - Numero 1

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N.1 Gennaio 2011

www.impresasicilia.net

IMPRESASICILIA

TRIMESTRALE DI ECONOMIA, POLITICA E CULTURA

Cambiare rotta

per rendere possibile lo sviluppo della Sicilia



IMPRESASICILIA

N. 1 - Gennaio 2011

ma perchè non fai un investimento... e compri una barca più grande? e perchè mai? puoi pescare più pesce, e i tuoi ricavi aumentano, puoi assumere altri dipendenti

e perchè mai?

potresti comprare altre barche, produrre più pesce e stipulare contratti di fornitura con la grande distribuzione e perchè mai?

Testi: Sandro Migliore - Disegni: Emanuele Cavarra

beh il tuo tenore di vita si alzerebbe e finalmente potresti rilassarti e stare più tranquillo. e secondo te cosa pensi che sto facendo in questo momento?


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Sommario

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IMPRESASICILIA

La vignetta di Impresa Sicilia L’impresa in Sicilia EDITORIALE Rendere possibile lo sviluppo in Sicilia di Sandro Migliore

Lo sviluppo della Sicilia è possibile se si cambia rotta, se si abbandonano le vecchie pratiche clientelari collegate con lo spreco delle risorse pubbliche perpetrato per 40 anni, se si cambia rotta verso investimenti produttivi e verso infrastrutture moderne. Le imprese, specie in questo periodo di crisi, possono pretendere dalla politica questo cambiamento di rotta verso la Sicilia, verso lo Sviluppo

L’Editoriale di PMI Sicilia PMI Sicilia per Impresa Sicilia di Nuccio G. Lipani

L’intervento di Nuccio G. Lipani, Presidente dell’Associazione di Categoria PMI Sicilia co-editore di Impresa Sicilia. La rivista è occasione di stimolo e di dibattito per mettere in luce quanto di positivo vi è nell’isola e luogo di denuncia di tutto ciò che di negativo frena lo sviluppo delle imprese siciliane, nella visione imprescindibile che lo sviluppo diffuso passa attraverso la crescita della Piccola e Media Impresa.

Chi è PMI Sicilia dalla Redazione ImpresaSicilia

Una scheda di presentazione della nuova associazione di categoria delle piccole e medie imprese siciliane

CONFIDI I Confidi. Un valore aggiunto per la crescita delle imprese di Gianni Licitra Incontro con Roberto Biscotto Presidente di Multifidi

Multifidi. Una realtà che dà garanzie dalla Redazione ImpresaSicilia

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Un Consorzio di Garanzia Collettiva Fidi giovane e dinamico, che ha raggiunto importanti risultati nel panorama regionale dei confidi

Assoconfidi Sicilia: semplificare la burocrazia per sbloccare le risorse alle imprese di Sandro Migliore

Intervista a Mario Filippello Presidente di Assoconfidi Sicilia associazione dei confidi siciliani

BANCHE Banca Agricola Popolare di Ragusa. Una Banca del territorio che aiuta le pmi di Sandro Migliore Intervista al Direttore Generale della Bapr Salvatore Inghilterra

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Banco di Sicilia e Unicredit Group “Insieme per Clienti” di Nunzio Ciarcià

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INCONTRO CON LE AZIENDE dalla Redazione ImpresaSicilia Multipla servizi. Sostiene lo sviluppo delle imprese Un marchio affermato con

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FINANZA AGEVOLATA Artigiancassa Un aiuto moderno per gli artigiani di Dario Sirugo

La nuova dimensione del Banco di Sicilia e Unicredit Group per avvicinare la banca al territorio in cui opera

POLITICA La Regione Sicilia. L’ultima repubblica sovietica di Sandro Migliore Incontro con l’Assessore regionale alle Attività Produttive Marco Venturi

nove settori di attività in grado di offrire alle pmi e alle Pubbliche Amministrazioni servizi diversificate ad alto valore aggiunto.

Casato Licitra. Un sogno a 4 stelle

Un antico casato nobiliare ristrutturato sapientemente e trasformato in una struttura turistica di prestigio nella incantevole campagna ragusana

Una misura di finanziamento per le imprese artigiane finalmente moderna: agevole nella presentazione, veloce nei tempi di erogazione dell’aiuto, semplice nella rendicontazione

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Direzione e redazione Via Cechov, 19 – 97013 Comiso (RG) tel. 0932 721096 - fax 0932 732055 www.multiplaservizi.eu

Proprietario MULTIFIDI Consorzio di Garanzia Collettiva Via E. Mattei, 7 - 97100 Ragusa Editore MULTIPLA Società Cooperativa di Servizi alle Imprese Via Cechov, 19 – 97013 Comiso (RG) Coeditore PMI SICILIA Ass. Piccole e Medie Imprese Via Duca della Verdura, 69 90143 Palermo

Direttore Editoriale Sandro Migliore Direttore Responsabile Gianni Licitra Caporedattore Nunzio Ciarcià

Trimestrale di economia politica cultura Registrazione Tribunale di Ragusa n. 1/2011 del 25 gennaio 2011

PUBBLICITÀ E ABBONAMENTI presso l’Editore Multipla Servizi tel. 0932 721096 email comunicazione@multiplaservizi.eu numero verde 800 910267 Tiratura: 5.000 copie

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Hanno collaborato Maurizio Attinelli, Federico Buscari, Roberto Celano, Giorgio Liuzzo, Dario Sirugo, Dario Spinello, Luca Sulmicelli Prog. grafico, impaginazione e disegno vignetta www.kreativamente.it - Ragusa Stampa Tipografia Barone & Bella – Ragusa Abbonamento annuale (4 numeri) € 20.


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INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Vendere all’estero Missione difficile… ma possibile di Dario Spinello

Un invito ad attrezzarsi, nonostante le difficoltà per avviare l’internazionalizzazione delle imprese siciliane

Strumenti per esportare all’estero dalla Redazione ImpresaSicilia Le leggi operative a livello nazionale che aiutano le imprese che vogliono esportare i loro prodotti nei mercati esteri

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START-UP D’IMPRESA Comunica e impresa in un giorno di Nunzio Ciarcià

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ORDINI PROFESSIONALI La cassa di previdenza dei commercialisti di Maurizio Attinelli

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La telematica al servizio della semplificazione amministrativa: uno strumento veloce per creare nuove imprese

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L’obiettivo raggiunto dell’equilibrio di cassa, la mano tesa verso i debitori che non hanno versato e la nuova opportunità per i commercialisti di accedere ai finanziamenti agevolati per la propria attività ed altre esigenze di investimento

DAI TERRITORI PROVINCIALI Le politiche comunitarie in Provincia di Ragusa di Nunzio Ciarcià Intervista all’assessore provinciale alle Politiche comunitarie della Provincia Regionale di Ragusa Giovanni Digiacomo

Imprese e solidarietà: l’inclusione sociale dei soggetti più svantaggiati di Nunzio Ciarcià

Quando l’economia si sposa con la solidarietà. Rompete le Righe Un progetto finanziato dalla comunità europea. Un forte partenariato locale pubblico e privato per aiutare i soggetti in esecuzione di pena a reinserirsi nel tessuto produttivo del territorio ragusano

INCONTRO CON LE AZIENDE dalla Redazione ImpresaSicilia Sistemi Componibili srl

Una moderna impresa industriale siciliana che vende a qualificati clienti in tutto il territorio nazionale

PMI Sicilia Agrigento La Green Economy della Valle dei Templi di Roberto Celano

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Il decollo dell’economia verde minacciato dalla burocrazia

PMI Sicilia Siracusa Oltre il petrolchimico: il rilancio delle PMI siracusane di Luca Sulmicelli Puntare sull’integrazione modale delle reti di trasporto: porto, ferrovia, strade per dare possibilità di slancio alle attività produttive siracusane

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PMI Sicilia Messina PMI Messina al servizio del territorio di Federico Buscari

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TEMPO LIBERO Genius Un’Associazione Geniale di Giorgio Liuzzo

Una provincia molto vasta con 108 comuni con tante risorse ed eccellenze, specie nel campo del turismo, che meritano di essere valorizzate

Nasce a Ragusa ma è già di tutta la Sicilia. L’associazione culturale Genius ha organizzato un partecipatissimo incontro con Roberto Vecchioni dal titolo accattivante: Da Saffo a De Andrè. l’anima, le parole, la musica.

SANDRO MIGLIORE 45 anni, è laureato in Scienze Politiche all’Università di Catania con specializzazione in sociologia e una tesi sul sistema di affidamento degli appalti al comune di Catania. Ha conseguito un Master in Politiche comunitarie presso l’Istituto ITEA di Roma. Per dieci anni ha lavorato presso il settore pubblico occupandosi di comunicazione e curando numerose iniziative editoriali rivolte ai cittadini. Attualmente cura la comunicazione e il Marketing del Consorzio di Garanzia Multifidi. sandromigliore@multifidi.it

GIANNI LICITRA 44 anni, è giornalista, ha collaborato con numerose testate giornalistiche locali, regionali e nazionali tra cui L’Ora, Giornale di Sicilia, La Sicilia. È stato direttore responsabile di Tele Gela Color (oggi Canale 10) e di Tele Città Val d’Ippari (oggi E20 Sicilia) e coordinato la redazione di Vittoria di Video Mediterraneo e Video Uno. È stato addetto stampa al Comune di Comiso e ha condotto progetti di attività giornalistica nelle scuole. Attualmente opera come freelance. giannilicitra@gmail.com

NUNZIO CIARCIÀ 27 anni, è laureato in Scienze della Comunicazione indirizzo Editoria, ha maturato la propria esperienza presso diversi studi radiofonici e televisivi locali, è stato collaboratore di diverse iniziative editoriali. Nel 2006 ha scritto un numero monografico sulla poesia dialettale del poeta Carmelo Lauretta. In occasione della Tesi di Laurea ha presentato due numeri inediti de La Balza rivista futurista pubblicata a Ragusa nel 1915. nunziociarcia@multifidi.it

DARIO SIRUGO 28 anni, è laureato in Relazioni Internazionali con Specializzazione in Diritti Umani presso l’Università di Padova sviluppando una tesi sulle tecniche di partecipazione politica dei giovani. Successivamente ha conseguito un master in “Europrogettazione e finanziamenti comunitari” presso il Dipartimento di Studi Internazionali di Padova. Attualmente si occupa di Progettazione Comunitaria a valere sui fondi POR 20072013 e di Finanza Agevolata per conto della Cooperativa Multipla Servizi alle Imprese. dariosirugo@multifidi.it


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Editoriale

Rendere possibile In Sicilia si sono utilizzate per 40 anni ingentissime risorse pubbliche che non hanno prodotto sviluppo rispetto alle altre regioni

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mpresa Sicilia è un’iniziativa editoriale che nasce dalla collaborazione tra PMI Sicilia, associazione di categoria delle PMI siciliane e Multifidi, il consorzio di garanzia collettiva fidi nato da qualche anno in Provincia di Ragusa ma operativo in tutta la Sicilia. Nelle pagine seguenti avremo la possibilità di conoscere entrambi i soggetti promotori, PMI Sicilia e Multifidi. Il progetto prevede uscite trimestrali e anche la pubblicazione on line nel sito www.impresasicilia.net che oltre ai contenuti della rivista, tratterrà nuovi argomenti aggiornati con spazi dedicati all’informazione economica, alla politica, ai bandi pubblici e alle notizie di settore utili alle PMI. La rivista ha lo scopo principale di riflettere su quelle che secondo noi sono le buone pratiche di sviluppo del nostro tessuto produttivo regionale dando anche spazio e voce ad autorevoli personaggi del mondo della politica, dell’economia e della cultura siciliani e non. Ci saranno anche sezioni dedicate ai singoli territori e alle provincie della regione. Parleremo di imprese ed associazioni di imprese, istituti bancari e consorzi fidi che assieme alle amministrazioni pubbliche costituiscono, nel bene e nel male, gli attori principali di uno sviluppo economico e culturale desiderabile ma che in Sicilia e nel meridione è mancato o è stato lento e disarmonico rispetto alle altre regioni italiane. Solo per citare alcuni dati: il PIL procapite (14.000 euro) è la metà rispetto alla Lombardia e tra i più bassi a livello nazionale; l’accesso al credito per le imprese siciliane è mediamente più costoso di un punto percentuale rispetto alle imprese del nord Italia, fattore questo che fa da pendant al maggiore tasso di insolvibilità delle imprese siciliane e maggiore rischiosità per le banche che operano in Sicilia. Nel versante lavoro se l’occupazione, nel decennio scorso, al centro-nord è cresciuta mediamente di 7 punti, in Sicilia c’è stato un


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lo sviluppo in Sicilia di Sandro Migliore

A questo quadro economico, come ci dice l’assessore alle Attività produttive Marco Venturi nell’intervista qui pubblicata, si aggiunge una pervasività storica della politica nella distribuzione delle risorse pubbliche spesso per motivi non meritocratici, politica che ha utilizzato per quarant’anni ingentissime risorse pubbliche destinate alla Sicilia, ma che non hanno prodotto sviluppo ma semmai ingrassato clientele. Vedi i precari pagati con i fondi FAS destinati alle imprese e alle infrastrutture, la formazione fatta con l’intermediazione politica. E poi la burocrazia farraginosa e ingessata non al servizio delle imprese e del cambiamento ma tesa a rimaner immobile e non far cambiare nulla. Occorre girare pagina, occorre pensare in maniera diversa da come si è fatto finora! La semplificazione delle procedure burocratiche nella Regione Sicilia, negli aiuti alle imprese è ritenuta fondamentale anche da Mario Filippello, Presidente di Assoconfidi Sicilia, che si sofferma, nella sua intervista, su questo concetto della moltitudine di norme che ha come risultato il blocco degli aiuti alle imprese, la complicazione piuttosto che la so-

luzione come vorrebbe il buon senso. D’altro canto la globalizzazione delle imprese ed ora la forte crisi economica impone la rivisitazione della dimensione e spesso della organizzazione aziendale. La competizione internazionale richiede che le aziende siciliane, piccole e spesso isolate, si attrezzino si aggreghino in consorzi di filiera per reggere la concorrenza dei prodotti provenienti da altri paesi; le banche locali, come ci dice nell’intervista il direttore generale della BAPR Salvatore Inghilterra, sarebbero ben lieti di dare credito a quelle aziende che vogliono investire per accrescere la loro dimensione produttiva, che purtroppo rimane piccola e non tende ad aggregarsi per fare sinergia.

Editoriale

aumento di appena 2,4 punti con una disoccupazione assestata al 14% (contro il 3,4% del nord-est). Infine la estrema polverizzazione del tessuto produttivo siciliano che se da un lato conta un numero congruo di imprese (55 per mille abitanti) rispetto alle altre regioni, di contro risultano di piccole o piccolissime dimensioni.

Dinanzi a questo panorama c’è la possibilità, complice anche la crisi economica, di imboccare una strada diversa, di cambiare rotta rispetto a quella praticata fino adesso. I ceti produttivi e le imprese, le associazioni e le confederazioni di categoria, possono pretendere dalla politica e dalle istituzioni che si cambi modo di operare. Che il politico, in Sicilia, faccia il suo mestiere e cioè quello di rendere possibile lo sviluppo del territorio che amministra. Che evidentemente, se guardiamo i dati, fino ad oggi non ha fatto bene. Rendere possibile lo sviluppo: è questa l’Impresa in Sicilia che tutti potremmo cominciare a intraprendere.


L’editoriale PMI Sicilia

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Una nuova associazione di categoria per le piccole e medie imprese siciliane

PMI Sicilia per Impresa Sicilia L’intervento di Nuccio Lipani Presidente di PMI Sicilia coeditore di ImpresaSicilia di Nuccio G. Lipani

IMPRESA SICILIA” racchiude un duplice significato: un focus sul fare attività d’IMPRESA oggi in Sicilia e l’“IMPRESA” - azione difficile ed importante - della nostra isola di disincagliarsi dalle sacche in cui da tempo è ferma. Sono queste le ragioni che spingono PMISicilia - Associazione delle Piccole e Medie Imprese della Sicilia ad essere co - editore della testata. Mettere in luce e fare da vetrina a quanto di positivo esiste; fare da stimolo, luogo di dibattito e denuncia per superare tutto ciò che di negativo frena lo sviluppo delle imprese e della Sicilia. Ecco perché “IMPRESA SICILIA”; perché è un’azione importante e difficile che le nostre imprese, la classe dirigente e tutto il popolo siciliano “deve” compiere. E si badi bene che la nostra visione è che il cammino per lo sviluppo diffuso della Sicilia ha una tappa importante ed irrinunciabile nella crescita delle PMI. Parliamo di “IMPRESA” al singolare, perché è un’unica azione: difficile, importante, ma che occorre vincere insieme. Un’impresa inoltre “unica” – nel senso che non ha uguali quanto a valore ed importanza – anche perché riguarda noi siciliani, le nostre imprese, le nostre famiglie che vivono e si sviluppano nel territorio al quale e nel quale abbiamo il diritto ed il dovere di offrire una opportunità. Il nostro rapporto con la nostra terra è “unico” proprio perché non legato solo da convenienze economiche, finite le quali si smontano armi e bagagli lasciando disastri ambientali e sociali. La rivista sarà animata da questo spirito che è quello che spinge l’attività associativa di PMISicilia. Essa sarà occasione per fare conoscere le nostre attività, i nostri servizi, le nostre idee, le nostre proposte su tutti i temi che riguardano lo sviluppo delle nostre imprese e della nostra terra. Sui temi delle infrastrutture, dell’accesso al credito, della formazione, delle sinergie, della criminalità mafiosa, della burocrazia, dell’innovazione vogliamo esprimere il punto di vista delle Piccole e Medie Imprese siciliane. Lo faremo con lo spirito di chi è consapevole di operare in una terra che ha subito tanti torti ma che non vuole nascondere le proprie responsabilità passate e recenti. Lo faremo con lo spirito di chi crede che le PMI siano un elemento importante per lo sviluppo della Sicilia all’interno di uno scenario internazionale sempre più globa-

le e fluido che ci impone due possibilità: subire il cambiamento, oppure esserne gli artefici. PMISicilia vuole accompagnare le imprese siciliane verso un percorso virtuoso di cambiamento attraverso l’attività associativa ed i vari servizi offerti, permettendo anche alle PMI di beneficiare di servizi che per singola impresa sarebbero onerosi: formazione, collegamenti con circuiti internazionali, creare reti tra imprese, supporto all’internazionalizzazione (gestione ufficio export, International relationship management, ricerche di partenariati e mercati di sbocco, formazione specifica, partecipazione a fiere, etc.), consulenza direzionale, servizi marketing, call center etc. Mi si consenta, infine, un ringraziamento sentito a tutta la Giunta Regionale che sacrificando tempo prezioso per le proprie aziende dà impulso all’attività associativa ed ha creduto nella iniziativa editoriale di IMPRESA SICILIA: Roberto Biscotto, Federico Buscari, Roberto Celano, Angelo Giorrannello, Davide Mingrino, Carmelo Raimondi, Salvatore Salvaggio, Luca Sardo, Dario Spinello, Luca Sulmicelli.


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Chi è ’Associazione PMI Sicilia nasce su iniziativa di un gruppo di piccoli e medi imprenditori e professionisti del settore economico, finanziario e sociale della Sicilia che credono nel valore dell’associazionismo e avvertono l’esigenza di dare vita ad un nuovo soggetto regionale per rinnovare le forme e le modalità della rappresentanza di questo segmento strategico del nostro sistema economico e produttivo. PMI Sicilia aderisce all’ associazione a carattere nazionale PMI Italia: Associazione Piccole e Medie Imprese Italiane. L’associazione di categoria PMI Sicilia propone una nuova sensibilità, un nuovo soggetto di rappresentanza che in grado di iniziare un confronto con l’intera comunità isolana in tutte le sue componenti, da quelle economiche a quelle sociali a quelle politiche, per metter sul tavolo non solo i contenuti meramente sindacali e di categoria, ma per svolgere invece, anche sul piano culturale, un ruolo di stimolo e di sensibilizzazione nei confronti del territorio siciliano circa l’opportunità di assegnare alla Pmi, nei fatti, una funzione importante nello sviluppo e la ricchezza della Sicilia. Associarsi a PMI Sicilia significa dare risposte alla diffusione crescente tra le imprese piccole e medie, della sensazione di non riuscire a fare sentire la propria voce e di non incidere adeguatamente nella determinazione delle politiche di sviluppo di questa regione. Possono diventare soci tutte le Piccole Medie Imprese che operano in Sicilia nei seguenti settori: commercio, artigianato, agricoltura, turismo, industria, servizi. Sede legale: Via Duca della Verdura, 69 - 90143 – Palermo Tel.800 911 706(int.1) - Fax 091/9820968 www.pmisicilia.it

I SERVIZI OFFERTI DA PMI SICILIA Finanziamenti PMI Sicilia supporta gli Associati nelle esigenze finanziarie sia per programmi di investimento sia per il fabbisogno finanziario corrente. Offre consulenza finanziaria per le opportunità di finanziamento a fondo perduto o a tasso agevolato disponibili a valere su Fondi Regionali, Statali ed Europei. Facilita l’accesso al credito, attraverso il proprio Consorzio fidi Multifidi, consentendo l’abbattimento del 60% degli interessi come previsto dalla Legge Regionale 11/2005. Export PMI Sicilia assiste ed incoraggia le imprese nel loro percorso verso l’internazionalizzazione al fine di individuare canali distributivi e partners in progetti di cooperazione. Partecipa a programmi europei volti a migliorare la competitività delle PMI sui mercati internazionali. È partner del consorzio S.I.C.I.L.I. e del consorzio R.O.M.E. di Federlazio con sede stabile a Shangai in Cina. Formazione PMI Sicilia ritiene che la formazione sia un fattore strategico sul quale investire per lo sviluppo ed il consolidamento delle imprese. Pertanto PMI Ragusa offre servizi di Promozione, progettazione ed erogazione di interventi formativi - Consulenza alle aziende per l’accesso ai finanziamenti pubblici destinati alla formazione Gestione d’Impresa PMI Sicilia supporta le aziende associate negli interventi in materia di budget e controllo di gestione, marketing, comunicazione, organizzazione ed altri ambiti specifici direzionali. Qualità sicurezza e ambiente PMI Sicilia assiste e supporta, attraverso apposite convenzioni con un team esperto di consulenti, le imprese associate sui temi della Sicurezza, Ambiente, Qualità, secondo gli standards internazionali UNI EN ISO 9000, 14000, EMAS, OHSAS 18001.

Scheda

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I Confidi. Un valore aggiunto

Incontro con Roberto Biscotto,

Confidi

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oberto Biscotto, laureato in economia aziendale, ha un’esperienza ventennale nel campo dei finanziamenti agevolati alle imprese. È tra i fondatori della società di servizi alle imprese Multipla. Inoltre è Revisore Contabile, commercialista e Presidente della Commissione Finanziamenti dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Ragusa. Componente della Giunta Regionale di PMI Sicilia e Presidente dell’Associazione provinciale delle Piccole e Medie Imprese di Ragusa (PMI Ragusa). Impresa Sicilia lo ha intervistato per capire la funzione dei Confidi per l’ accesso al credito delle Piccole e Medie Imprese.

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Presidente che cosa è un Consorzio Fidi? Il Consorzio Fidi, detto anche Confidi, è un organismo che, basandosi sui principi di mutualità e solidarietà, attraverso la costituzione di fondi comuni di garanzia, si propone di ottenere nei confronti delle aziende associate tassi d’interesse e condizioni inferiori a quelli generalmente pagati alle banche dalle imprese di pari dimensione.

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Che relazione c’è tra l’attività dei Consorzi Fidi e quella delle banche? I Consorzi fidi sono organismi istituiti per offrire garanzie accessorie alle banche attraverso la costituzione di un fondo comune di garanzia. Il consorzio assicura, anche se non totalmente, la copertura delle perdite che la banca dovrebbe sostenere in caso di insolvenza delle imprese associate affidate. Nei confronti delle banche i Consorzi fidi hanno dei vantaggi di efficienza nella selezione del soggetto che richiede il fido solvibile proprio in quanto capaci di attivare al meglio il capitale sociale di solidarietà.

Nei Consorzi fidi attraverso le reti di relazioni informali che si instaurano, circolano quelle informazioni che riescono a facilitare le transazione con il sistema creditizio, abbassando il livello dell’incertezza. La più immediata conseguenza della disponibilità di queste informazioni permette ai Comitati Tecnici dei Confidi di valutare l’affidabilità dell’imprenditore, del suo progetto e della sua reputazione, mentre, come abbiamo accennato prima, gli istituti bancari fondano le proprie valutazioni su elementi come il rating, i bilanci e le garanzie reali.I Consorzi fidi, quindi, tramite la collettivizzazione delle garanzie, riescono ad ottenere dalle banche, per i propri soci, un maggior accesso ai finanziamenti bancari a condizioni economiche più vantaggiose riuscendo ad abbattere significativamente gli elementi che determinano il costo del denaro, il rischio assunto dall’Istituto di credito e l’istruzione e l’implementazione della pratica di fido.

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Quindi, i Confidi possono essere un valore aggiunto per soddisfare i bisogni sia degli associati, sia delle banche convenzionate? Certamente, il Confidi è in grado di disporre e di saper valutare informazioni, presenti nel circuito locale, e di effettuare attraverso il Comitato Tecnico efficaci selezioni. Alle banche vengono, dunque, presentate imprese il cui merito creditizio è stato attentamente valutato, nell’interesse di tutte le imprese associate e della stessa reputazione e sopravvivenza del Confidi. Pur se coperti dalla Garanzia Consortile, le banche non sottovalutano la necessità di condurre ugualmente le usuali analisi di fido, se non altro perché almeno una quota parte dell’affidamento resta a carico delle stesse. Inoltre Multifidi è in grado di accedere al Fondo di Garanzia Nazionale gestito da Medio Credito Centrale che


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per la crescita delle imprese

Presidente di Multifidi

* di Gianni Licitra

Confidi

può garantire la banca fino all’80% e questo rappresenta un ulteriore vantaggio per le PMI perché aumenta la capacità di credito di ogni singola impresa.

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Quale é il vostro rapporto nel territorio in cui il Consorzio Multifidi opera? Noi operiamo su tutto il territorio regionale ma siamo nati e cresciuti nella Provincia di Ragusa, un territorio che storicamente viene considerato un’isola nell’isola. La Provincia Iblea è la patria dei Confidi in Sicilia infatti tre dei sei Consorzi Fidi 107 che operano nell’isola hanno sede legale in Provincia di Ragusa. Questo spiega molto sul fattore territoriale dove il Consorzio Multifidi è cresciuto e si è sviluppato. Nel caso specifico del Consorzio Multifidi il territorio e le sue istituzioni sono stati fattori fondamentali per la nascita e lo sviluppo della nostra attività. Difatti abbiamo iniziato l’attività nel 2006 grazie alla convenzione con la Banca Agricola Popolare di Ragusa in sinergia con il Comune di Comiso che prevedeva l’abbattimento immediato degli interessi per le PMI locali; nel 2007 abbiamo stipulato un’altra convenzione con la Provincia Regionale di Ragusa per l’abbattimento degli interessi per le imprese del comparto agricolo e zootecnico.

Francesco di Canicattì e la BCC Toniolo di San Cataldo che ogni giorno ci aprono orizzonti sui singoli territori dell’isola.

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Abbiamo parlato del territorio e dei rapporti che il Consorzio ha con le sue istituzioni e le Banche, quali i vostri rapporti con le banche? Il Consorzio Multifidi ha iniziato l’attività mutualistica grazie alla Banca Agricola Popolare di Ragusa che è stata la prima banca a convenzionarci e a credere in Noi. Successivamente, nel 2009, si è aggiunto anche il Banco di Sicilia facente parte del Gruppo Unicredit, grazie al quale il consorzio Multifidi ha ottenuto un ampio respiro regionale; infine nell’anno 2010 ci hanno convenzionato alcune Banche di Credito Cooperativo, che sono banche molto radicate territorialmente, come la BCC La Riscossa di Ragalbuto, la BCC San Michele di Caltanissetta e Pietraperzia, la BCC San

Presidente quali i risultati raggiunti in questi anni e quali quelli da raggiungere negli anni futuri? Il Consorzio Multifidi opera da 5 anni, è stato riconosciuto dalla Regione Sicilia nel 2008 e in questi pochi anni è cresciuto in modo soddisfacente raggiungendo risultati di tutto rispetto grazie alla nostra passione e al lavoro continuo che giorno dopo giorno tutto lo staff del Consorzio è riuscito a mettere in campo. Basti pensare che al 31/12/2010 abbiamo superato gli 800 soci e abbiamo garantito finanziamenti per oltre € 50.000.000,00. Considerando anche un ambiente di lavoro ottimale e un’età media giovanissima tra collaboratori e dipendenti credo che possiamo ritenerci soddisfatti e fiduciosi per il futuro. *Multipla Confidi Società cooperativa per azioni


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Confidi

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Presidente nel corso di questi anni, durante la sua attività all’interno del Consorzio, sicuramente avrà avuto particolari esperienze che ricorda in maniera particolare o avrà incontrato figure professionali di rilievo che le hanno lasciato qualcosa dentro sia a livello umano che professionale, potrebbe svelarci qualcosa? Mi ritengo una persona che deve tanto agli altri, cerco di cogliere tutto quello che di positivo le persone che per vari motivi incontro, trasmettono. Tuttavia ci sono alcune persone che ti lasciano alcuni segni più incisivi degli altri e che ti spronano a fare di più e meglio. Tra questi prima c’è il professore Giuseppe Digregorio che io considero il mio padre professionale, colui che “mi ha insegnato il mestiere” del commercialista e il metodo di lavoro. Il dott. Francesco Licitra del quale apprezzo l’umorismo e la preparazione professionale. Entrambi adesso sono componenti del collegio sindacale del Consorzio. Poi ci sono le persone che incontri per motivi professionali e che ti colpiscono per la loro levatura morale: tra questi senz’altro il Presidente della Banca Agricola Popolare di Ragusa Cav. dottor Giovanni Cartìa, del quale ti colpisce il senso del dovere e l’amore per la professione e il direttore generale Avv. Salvatore Inghilterra per il puntiglio e la disponibilità verso gli altri nonostante gli innumerevoli impegni.

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Sicuramente questi incontri avranno lasciato in lei e nella sua esperienza la strategia di scommettere sulle persone che si inserisce nella più importante tematica della cultura d’impresa, quale è il suo pensiero riguardo a questi temi e cosa c’è di tut-

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to questo all’interno del Consorzio Multifidi da lei presieduto? Dalla sua nascita ad oggi all’interno del Consorzio Multifidi è in atto un grande sforzo costruttivo ed espansivo, frutto di un calcolo ottimista dell’avvenire della nostra economia e della precisa volontà di garantire un migliore e più ordinato assetto al nostro lavoro e anche nuove possibilità per chi lavora con noi come dipendenti e collaboratori. Nel nostro lavoro ogni giorno seguiamo un’etica della responsabilità e della collaborazione, cercando di rendere il Consorzio come un posto libero per vivere e per lavorare. Ed è molto importante adoperarsi affinché i successi del Consorzio siano rivolti soprattutto ai fini del benessere di ogni singola persona che lavora all’interno di Multifidi, che deve essere proiettata all’esterno, alle imprese socie. Molte aziende vedono il lavoro dei collaboratori solo come una comodità e spesso, di conseguenza, i collaboratori si sentono come parti intercambiabili di una macchina, invece io penso che le persone debbano sentire il loro lavoro come qualcosa di fondamentale. Sappiamo tutti che a dare valore al ruolo delle persone non è solo il lavoro svolto ma è soprattutto la qualità dell’ambiente di lavoro che si crea e che influisce sui rapporti tra le persone e anche sul loro modo di lavorare. Mi piace ricordare sempre una citazione attribuita al filosofo greco Platone: “è possibile comprare il lavoro di un uomo, la sua esperienza o i suoi consigli, ma non si può mai comprare l’entusiasmo, l’iniziativa, la devozione del cuore, della mente, dell’animo. Tutte queste cose bisogna meritarle con la lealtà”.


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Alto lignaggio agrigentino messo a dimora nell’anno 2000 da tre padri di famiglia e quotidianamente elevato.

La SicilianitĂ esiste.

Baglio del Cristo di Campobello Campobello di Licata - Sicilia, Italia www. cristodicampobello.it

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Multifidi

Una realtà che dà garanzia

Un Consorzio di Garanzia Collettiva Fidi giovane e dinamico, che ha raggiunto importanti risultati nel panorama regionale dei confidi a cura della redazione

Confidi

Un ponte tra impresa e sistema bancario - Agricoltura - Industria - Commercio - Turismo - Artigianato - Servizi - Liberi professionisti

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a Multipla Confidi Società Cooperativa per Azioni, brevemente detta Multifidi, è un Consorzio di Garanzia Collettiva Fidi di 1° grado nato nel 2005 su iniziativa di un gruppo di piccole e medie imprese siciliane con il sostegno di alcuni Enti Locali per rafforzare la capacità contrattuale delle aziende socie con gli istituti di credito in vista anche dell’entrata in vigore dell’accordo internazionale di Basilea 3, infatti, offre a tutte le PMI socie finanziamenti a tassi agevolati grazie alla convenzione con la Banca Agricola Popolare di Ragusa, il Banco di Sicilia S.p.A. Unicredit Group e diverse BCC operanti in Sicilia. Multifidi, riconosciuto dalla Regione Sicilia in data 20 marzo 2008, è il primo consorzio multisettoriale, aperto cioè a tutti i settori aziendali ed anche ai liberi professionisti. Per dimensioni, struttura e capacità di intervento, Multifidi è una delle più dinamiche realtà di garanzia regionale e seppure giovane sia per l’età del suo staff che per l’età dell’azienda stessa, grazie alla sua personalità e correttezza è riuscita, col tempo, ad ottenere risultati importanti nel panorama regionale dei confidi dove è in continua crescita. Le stesse qualità che il confidi si propone di trasferire ai propri clienti. Multifidi rappresenta un’opportunità di crescita per le aziende attraverso la concessione di garanzie alle imprese socie, fornisce sostegno al loro sviluppo: ampliando la capacità di credito, queste sono in grado di finanziare tutti gli investimenti. Inoltre, i tassi applicati dagli istituti di credito ai fidi garantiti dal consorzio sono allineati alle migliori condizioni di mercato.


Le aziende possono ottenere un intervento di Multifidi fino a un 1.000.000 di euro per: - Credito di esercizio per l’acquisto di scorte e merci, per esigenze di varie di liquidità aziendale, concedibili attraverso prestiti chirografari e/o affidamenti in c/c fino a 7 anni; - Credito di impianto e investimento per acquisto macchinari, attrezzature, autoveicoli aziendali, computer, immobili concedibili attraverso mutui ipotecari fino a 15 anni; - Operazioni di leasing - Finanziamenti agevolati a valere su leggi regionali, nazionali e comunitarie; - Finanziamenti a medio e lungo termine per investimenti (immobiliari, strumentali e agevolati); - Operazioni per il risparmio energetico e per la sicurezza in azienda. Multifidi inoltre offre i seguenti vantaggi: - Rimborsa il 60% degli interessi pagati dalle imprese socie ai sensi della Legge Regionale 11/2005; - Facilita l’accesso al credito grazie alla garanzia consortile pari al 50% del finanziamento erogato offerta alle banche convenzionate; - Può garantire fino all’80% le operazioni di credito ai propri associati grazie al Fondo Centrale di Garanzia; - Consente alle piccole e medie imprese di ridurre il costo del denaro grazie alla convenzione con gli enti locali.

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MultiFidi e il territorio: Sostenere le imprese con gli Enti Locali Multifidi crede nel territorio siciliano, dove opera con molta passione. Attraverso la collaborazione con gli Enti Locali (Regioni, province e comuni) il consorzio permette alle aziende socie di usufruire dei fondi messi a disposizione per favorire l’accesso al credito. Camera di Commercio ed Enti Locali prevedono inoltre importanti misure agevolate, come contributi in conto interesse o in conto capitale, destinate esclusivamente a sostenere gli investimenti effettuati dalle PMI, che sono finanziate dal sistema bancario grazie al supporto dei confidi ed in questo caso del consorzio Multifidi. Decreto Anticrisi: centrale il ruolo dei confidi La legge di conversione del decreto anticrisi, ha introdotto il potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia (FCG) con il temporaneo riconoscimento dello Stato italiano come garante di ultima istanza. Tale misura è stata prorogata anche per quest’anno. Le implicazioni della legge sono molto importanti per il mondo del credito alle PMI: tra le altre cose, il FCG ha il compito di concedere garanzia ai confidi sulle garanzie da questi emesse a favore di linee di credito erogate dal sistema bancario alle piccole e medie imprese. In quest’ultima fase di difficoltà economica, Multifidi si pone ancora di più a fianco delle imprese ampliando la propria capacità d’intervento grazie all’utilizzo di tutti gli strumenti di mitigazione del rischio.

Confidi

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ASSOCONFIDI SICILIA

semplificare la burocrazia regionale per sbloccare le risorse per le imprese Intervista a Mario Filippello Presidente di Assoconfidi Sicilia l’associazione regionale dei consorzi fidi

di Sandro Migliore

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Presidente quale è il significato e l’importanza di un’associazione di consorzi di garanzia fidi? In un momento drammatico per la vita delle nostre imprese il ruolo dei consorzi di garanzia fidi è diventato importantissimo in quanto permette di semplificare l’accesso al credito alle imprese e anche per dare garanzie che vengono richieste sempre in maggiore quantità dalle banche alle imprese stesse. Questa situazione ha posto problemi nuovi al sistema dei confidi che è nato da poco in Sicilia e che deve rafforzarsi, problemi in alcuni casi anche vitali, drammatici, di sopravvivenza vera e propria e accanto a questi gli ultimi anni hanno segnato un cambiamento nel rapporto tra i consorzi di garanzia fidi e le istituzioni regionali con il venire avanti di una serie di norme che hanno complicato più che semplificare leggi che nascevano con l’obiettivo di semplificare e di aiutare i consorzi fidi e che in realtà hanno complicato la vita dei consorzi. Da questi fattori è nata l’esigenza di mettersi tutti assieme attorno a un tavolo in modo tale da fare proposte e trovare soluzioni a questi bisogni nuovi dei consorzi, ad esempio la questione dell’abbattimento degli interessi che riguarda le imprese e che ha come riferimento i consorzi fidi in quanto sono gli organi che devono presentare le istanze e poi pagare le imprese oppure la questione del rafforzamento patrimoniale dei consorzi laddove la domanda di maggiori garanzie comporta la necessità di avere più fondi rischi più patrimonio per rispondere alle esigenze delle imprese, rispetto a tutto ciò il metterci assieme è un modo per dire con forza che 90.000 imprese sono la spina dorsale del sistema industriale e dell’economia siciliana, a queste 90.000 imprese attraverso i consorzi e quindi anche ai consorzi occorre dare delle risposte precise.

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Basilea 3 ha ridisegnato le linee di accesso al credito, cosa cambierà per le imprese e i confidi in Sicilia? Ancora le regole di Basilea 3 non ci sono, però abbiamo visto gli effetti di Basilea 2 che hanno sicuramente comportato un aumento di difficoltà per l’accesso al credito per le imprese, perché la regola fondamentale di Basilea 2, e credo anche per Basilea 3, è quella che sono chiesti alle

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imprese maggiori patrimoni a garanzia e di conseguenza sono chiesti ai consorzi che devono far fronte alla mancata patrimonializzazione delle imprese stesse. Quindi sicuramente così come avvenuto con Basilea 2 avremo una riduzione del credito alle imprese e avremo un’esigenza di avere un rafforzamento dei consorzi di garanzia fidi se si vuole erogare una quantità di credito uguale a quella del passato.

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La Regione dopo anni di blocco, solo ora, sta sbloccando i decreti di accredito ai confidi nonostante le convenzioni firmate da tempo, cosa chiede ora Assoconfidi Sicilia? Assoconfidi Sicilia con forza da un anno sta cercando di far risolvere questo problema, basti pensare alla norma che ha consentito il reperimento delle risorse la quale è venuta da Assoconfidi Sicilia attraverso una ricerca attenta della situazione dei bilanci degli anni passati della regione, con proposte che hanno portato a delle leggi che hanno consentito di trovare 60 milioni. Oggi difronte al fatto che i soldi vi sono e non si riesce a pagare, noi come Assoconfidi chiediamo con forza che si arrivi a meccanismi di semplificazione burocratica che consentano l’assunzio-


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ne delle responsabilità dei consorzi sulla base delle convenzioni già firmate, che a suo tempo abbiamo proposto noi direttamente, e lo snellimento delle procedure per poter consentire nel giro di due mesi di avere i soldi dalla regione, perché questi soldi ancora la regione non li ha messi a disposizione dei consorzi, per potere pagare i consorzi.

40.000 imprese che richiederebbe anni e anni di tempo perso.

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Presidente lei parla di snellimento delle procedure, in cosa consiste questo processo? Lo snellimento delle procedure consiste in atti molto semplici e anche di buon senso. I beneficiari del regime di aiuto sono le imprese, i soldi per l’abbattimento interessi vanno alle imprese, il certificato antimafia dovrebbero presentarlo le imprese, però a fronte del fatto che la legge impone la presentazione del certificato antimafia di fronte a un contributo erogato da una pubblica amministrazione solo se l’importo della somma supera i 150.000 euro verificando la situazione non c’è nessuna delle imprese nostre socie interessate ad avere questo tipo di contributo, basta un semplice atto notorio per semplificare il procedimento al posto di chiedere il certificato a

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Banca Agricola Popolare di Ragusa

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Una banca del territorio che aiuta le pmi Intervista al Direttore Generale Salvatore Inghilterra

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a crisi finanziaria che ha colpito il mondo nell’ultimo anno ha inciso in qualche modo sulla Banca Agricola Popolare di Ragusa ? Ha inciso sicuramente ma bisogna fare delle distinzioni. La crisi nasce come crisi finanziaria e successivamente si trasforma in crisi dell’economia reale. Nel primo aspetto noi non siamo stati colpiti perché la Bapr si è sempre tenuta lontana dal mondo della finanza vera e propria e dalla speculazione sui titoli finanziari.

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Abbiamo sempre gestito la banca con criteri di meticolosità e di prudenza. Di tutti questi titoli che sono andati in default, lo dico con soddisfazione, non avevamo nulla nei dossier titoli del nostro portafoglio. Solo per spaccare il capello in quattro qualche cliente ha avuto nel proprio portafoglio qualche titolo tra quelli che sono andati in default, ma non erano dossier titoli nostri, originariamente nostri, ma ce li siamo trovati, in quanto erano presenti in dossier di altre banche che sono state acquistate dalla Bapr.


Per quanto riguarda l’economia reale… Per quanto riguarda l’economia reale il territorio ne ha sicuramente risentito. Le capacità di reddito delle imprese si sono contratti. Le commesse si sono ridotte e ciò ha avuto dei riflessi anche nel territorio ragusano in termini di occupazione e ahinoi in diversi casi di chiusura delle aziende. Dal suo punto di vista, la globalizzazione dell’economia quali minacce e quali opportunità può portare alla Sicilia e al Mezzogiorno in generale? Che cosa bisogna tener d’occhio? Uno degli effetti della globalizzazione è quello che impone la rivisitazione della dimensione aziendale. L’imprenditore ha bisogno di crescere in dimensione per potersi internazionalizzare, per potere vendere all’estero. Fino a poco tempo fa la nostra economia ragusana essenzialmente agricola ha goduto di un periodo felice grazie anche alla fascia cosiddetta trasformata che era in grado di esportare i prodotti agricoli dal mercato di Vittoria attraverso il trasporto su gomma nei mercati inglesi, tedeschi e del nord-europa in generale. Adesso la concorrenza globale, di Israele, del Nord Africa etc, ha messo in crisi quel sistema. Si richiede quindi, un salto di qualità per le nostre imprese: la costituzione di cooperative di associazioni per fronteggiare le nuove concorrenze che provengono da fuori. Curare la qualità, l’aspetto della merce, aumentare i volumi produttivi, fino al marketing del prodotto. Questi sono le sfide che le nostre imprese devono saper fronteggiare. L’alternativa altrimenti è l’espulsione dal mercato, la chiusura. Il problema della Sicilia, e non mi sbaglio se dico del Mezzogiorno, è quello della dimensione micro e piccolissima della impresa e dell’eccessivo individualismo e della ritrosia ad associarsi assieme e a condividere assieme ad altri il destino dell’impresa. Ma è l’unica via per uscire

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da questo tunnel della crisi in cui siamo finiti. È una cosa drammatica, che si può superare se tutti gli attori imprenditori, banche, confidi ed anche Enti pubblici si mettono insieme per superare questo ostacolo. La nostra realtà locale è formata in maggioranza da piccole e medie imprese, quali servizi vengono chiesti da queste in un periodo difficile come l’ultimo anno? Attualmente la banca riceve richieste di servizi di mantenimento e sopravvivenza. Ed è dovere della banca dare risposta a questo tipo di esigenze. Ma La banca sarebbe ben lieta di ricevere un tipo di richieste che vadano appunto verso la crescita dell’azienda verso il salto dimensionale. Più si ritarda ad attuare questo tipo di provvedimento più tardi si arriva alla meta. Finora sono poche le aziende che ci richiedono credito per crescere. La nascita di consorzi di imprese sarebbe utile e può essere uno strumento, quello del consorzio di imprese, necessario per sopperire alla piccola dimensione delle aziende e poter competere nei mercati internazionali. Certo bisogna cercare di superare, ripeto, questo retaggio culturale individualista che per la maggior parte dei casi è alla base del non riuscire a crescere in termini di dimensione aziendale.

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Direttore, quali sono gli obiettivi per il futuro della Banca Agricola Popolare di Ragusa? Il piano industriale della Bapr prevede obiettivi di radicamento e sviluppo in altre zone della Sicilia? Il nostro CdA ha approvato il piano strategico triennale 2010-2012 che prevede una espansione territoriale attraverso l’apertura di nuove filiali e di radicamento, ma sempre all’interno della nostra realtà regionale e negli ambiti di nostra tradizionale presenza, salvo che strada facendo, non si determinino delle opportunità interessanti per la Banca, che ha tutte le potenzialità per potersi espandere anche fuori Regione. La Banca ha un Patrimonio netto di

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700 milioni di euro, di questo, una grande parte costituisce il cosiddetto “free capital” che cioè può essere investito ed utilizzato per lo sviluppo del Gruppo Banca Agricola Popolare di Ragusa. Nell’immediato c’è in programma l’apertura di nuove filiali a Mascalucia e a Zafferana Etnea due centri molto importanti della Provincia di Catania, c’è in progetto anche una crescita nella provincia di Enna con l’apertura di una filiale a Leonforte e in altri centri dell’ennese. Siamo in movimento. Attualmente si parla molto di fondi di garanzia per sostenere le imprese e del ruolo dei confidi: come si pone la Bapr in questo senso? Guardi lo dico sempre con molto pudore perché sembra che ci sia compiacimento ma non ce ne. Siamo stati i primi in Sicilia a credere ai consorzi fidi. Abbiamo avuto questa intuizione circa trenta anni fa. Ci sono stati consorzi che sono nati con noi quasi dentro noi. Il confidi dei commercianti, degli artigiani, quello degli industriali, sono stati quasi creati da noi. Abbiamo fatto da levatrice alla nascita dei consorzi fidi. Perché l’abbiamo fatto. Il principio è che un’economia non può crescere se non ha credito. Ma il credito ha un costo e siccome il costo del credito è correlato alle garanzie e alla capacità di restituzione dello stesso, ecco che la banca stessa cerca di creare le condizioni affinché il credito costi meno. Da qui l’esigenza di agevolare la nascita dei Consorzi di Garanzia dei fidi proprio per cercare di dare credito a tutti e di farlo con un costo che fosse il minore possibile. È vero che c’è il costo della garanzia da pagare al consorzio ma questo costo e abbondantemente ricompensato dal tasso che è minore

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rispetto a quello che il singolo imprenditore riuscirebbe ad ottenere dalla banca. Quasi tutti i consorzi fidi regionali, Commerfidi, Unifidi, Confeserfidi ma anche Fidimpresa Confidi Sicilia sono realtà che hanno trovato il loro nucleo originario nella Bapr, che ha fatto attività di maieutica, di levatrice verso i consorzi e li ha accompagnati verso la loro crescita, proprio come un bambino. Ciò spiega il fatto per cui tutti i maggiori consorzi della Sicilia sono nati in Provincia di Ragusa anche se poi sono diventati strutture regionali e si sono fusi con altre realtà. Come si pone la Banca nei confronti del finanziamento delle nuove energie: fotovoltaico ed eolico per esempio? La banca ha avuto da sempre un atteggiamento di apertura e disponibilità e non poteva trascurare un comparto così importante. Non guardiamo coloro che per fini speculativi intendono costruire grossi impianti di produzione. Ma la stragrande maggioranza degli imprenditori che intendono abbattere i costi energetici che è una voce di costo importante per l’azienda. Se l’impresa realizza un proprio impianto di produzione ad uso proprio per abbattere una voce di costo importante come quello energetico, è chiaro che la banca è in prima fila in questo settore e dà disponibilità. Fino ad oggi abbiamo finanziato 650 impianti , certo la nostra filosofia di banca popolare è quella di dare poco a molti e non molto a pochi e abbiamo quindi tralasciato di finanziare i grossi impianti di produzione. Noi preferiamo per scelta finanziare 100 soggetti piuttosto che 3 o 4. Questa è la caratteristica di essere banca del territorio. Questo è il nostro modo di fare banca.


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Banco di Sicilia e Unicredit Group

“Insieme per i clienti”

di Nunzio Ciarcià

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l gruppo Unicredit Italia da tempo è entrato nella nuova dimensione: quella dello sviluppo territoriale. Banca e territorio percorrono la linea della Responsabilità Sociale d’Impresa nel settore bancario e nella impostazione del dialogo che la banca stabilisce nei diversi territori in cui opera. I territori sono la nuova frontiera della concorrenza, il territorio è anche capitale. L’ottica dello sviluppo territoriale ha portato negli anni Unicredit, attraverso importanti progetti, a valorizzare gli elementi distintivi dei singoli territori, creando di fatto capitale territoriale. “Insieme per i clienti” è il progetto cardine, quello che ne ha rivoluzionato l’assetto, quello che ha portato il Banco di Sicilia a fondersi con Unicredit Group, un progetto che ha segnato la storia dell’assetto bancario Siciliano. Unicredit attraverso questo nuovo progetto, ha effettuato un restauro del proprio modello, riorganizzando le proprie reti commerciali al fine di costruire un’unica banca che assicura una presenza capillare e radicata su tutto il territorio siciliano e italiano. I risultati del progetto sono la costruzione di una relazione costante con i territori in cui opera contribuendo al loro sviluppo. Una banca in cui la dimensione della specializzazione è messa al servizio delle esigenze del cliente e della comunità in cui vive.

Il progetto “Insieme per i clienti”, operativo dal 1 novembre 2010, ha previsto la fusione nella capogruppo Unicredit delle cinque banche controllate, fra cui il Banco di Sicilia, la fusione ha l’obiettivo di realizzare una semplificazione organizzativa e una maggiore vicinanza della banca ai clienti e ai territori in cui opera. Con “Insieme per i clienti” Banco di Sicilia, nonostante la fusione, mantiene il suo brand, un marchio di grande storia e tradizione che unito al brand Unicredit (presente in 22 paesi europei) portatore di modernità e innovazione, consente di unire in maniera unica tradizione e innovazione. Una ulteriore conferma di interesse e vicinanza che il Banco di Sicilia intende dare a tutte le realtà del territorio siciliano. Con la nuova rete commerciale la Sicilia è ora suddivisa in nuove dieci Aree Commerciali (sono 112 in tutta Italia) rispetto alle tre direzioni commerciali del passato: Palermo, Catania e Ragusa. Le nuove Aree Commerciali siciliane sono: Palermo città, Palermo provincia, Catania città, Siracusa, Agrigento, Trapani, Messina, Milazzo e Sant’Agata di Militello, Paternò e Caltagirone, e un’altra ancora per Ragusa Enna e Caltanissetta; il Responsabile dell’Area di Ragusa Enna e Caltanissetta è Giambattista Cascone .


Le Aree Commerciali, rispetto al passato, hanno ampi poteri decisionali su crediti, prezzi e risorse, e inoltre, hanno responsabilità sui piani di sviluppo sui territori presidiati. Secondo le linee guida del progetto il territorio dovrebbe essere presidiato in maniera molto più attenta con particolare attenzione alla necessità di una gestione commerciale coordinata, di una gestione dei rapporti con le istituzione e le comunità locali e soprattutto di un pronto riscontro in termini di soddisfazione dei clienti. Le deleghe adesso sono ancora più ampie rispetto al passato: circa il 90% delle pratiche di affidamento vengono decise dalle direzioni commerciali. Inoltre le direzioni commerciali hanno ampie deleghe su tassi e condizioni praticate alla clientela allo scopo di dare risposte più rapide ed efficaci. La politica della valorizzazione dei territori permette al gruppo Unicredit di avvicinarsi alle comunità locali e alle istituzioni per cercare assieme ad esse un dialogo costruttivo nella ricerca comune di tale valorizzazione. Per dialogare con i territori Unicredit ha individuato alcune figure chiave che consentono di avvicinare la banca ai territori e capirne meglio le singole istanze. Figura di primissimo piano, e anche del tutto nuova per Unicredit in Italia, è il ruolo del Country Chairman.Una nuova figura nata con la volontà di avere un ruolo di sintesi che possa coniugare le esigenze del business con quelle del sistema Italia, a sostegno dello sviluppo della strategia territoriale e di Unicredit. Attualmente questa carica è ricoperta da Gabriele Piccini. Altra figura chiave è quella del responsabile di territorio, il quale svolge un ruolo fondamentale nella relazione con il territorio italiano. Sono sette i manager che ricoprono questa carica, i quali hanno il compito di curare i rapporti con le istituzioni e con i principali rappresentanti territoriali e soprattutto hanno la responsabilità della gestione dei piani di sviluppo territoriali che rinforzano il legame tra Banca e territorio. Per l’area territoriale della Sicilia, con sede a Palermo, il responsabile di territorio è Roberto Bertola.

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Rete Famiglie e PMI

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ra le nuove reti commerciali di Unicredit c’è la rete Famiglie e PMI, la quale serve 8 milioni di privati e un milione di PMI attraverso 35mila persone e 4000 sportelli. Questa rete commerciale è organizzata in 111 aree commerciali. A sua volta le aree commerciali sono coordinate da 10 direzioni. Le sedi delle direzioni sono state scelte nelle maggiori città italiane a presidio delle singole realtà locali. Il compito dei nuovi direttori è quello di gestire le attività di business per le aree geografiche di loro competenza. Per la Sicilia la direzione, sempre con sede a Palermo, è affidata a Salvatore Malandrino.

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Promozione del territorio

100 imprese A Way to Sicily

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a politica di promozione del territorio legata all’attività del gruppo bancario è continuata anche con il progetto “100 imprese-A Way to Sicily” . Il progetto finalizzato a favorire il processo di internazionalizzazione della piccola e media impresa Siciliana quale fattore strategico per la crescita delle aziende e per lo sviluppo del contesto economico. L’obiettivo è dunque quello di promuovere la conoscenza del made in Sicily all’estero. Grazie al progetto “100 imprese- A Way to Sicily” Unicredit Sicilia ha di recente ricevuto il premio “Banca e Territorio” promosso dall’AIFIN (Associazione Italiana Financial Innovation) per avere contribuito concretamente allo sviluppo sostenibile della società e del territorio, piazzandosi inoltre al secondo posto nella categoria “Iniziative a sostegno dello sviluppo locale”.

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REGIONE SICILIA

L’ultima repubblica socialista sovietica Intervista all’Assessore regionale alle Attività Produttive Marco Venturi di Sandro Migliore

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arco Venturi, 48 anni, da giugno 2009 è assessore della Regione Siciliana. Fino a dicembre ha avuto la delega all’Industria. Con l’entrata in vigore della riforma della pubblica amministrazione a partire dal 1 gennaio 2010 è assessore alle Attività Produttive. Laureato in geologia e amministratore dell’impresa di famiglia, la Sidercem, ha avviato il nuovo corso di Confidustria Sicilia, assieme a Ivan Lo Bello e Antonello Montante: basta collusioni imprese-mafia, denuncia del racket del pizzo, espulsione per chi non si allinea a questi fondamentali principi di legalità e rispetto delle regole. In passato è stato presidente di “Piccola Industria” di Confindustria Sicilia, presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta, vicepresidente vicario di Confindustria Caltanissetta, presidente del collegio sindacale del Confidi della Provincia di Caltanissetta, presidente dei giovani imprenditori dell’Associazione degli industriali di Caltanissetta, delegato regionale dei giovani imprenditori della provincia di Caltanissetta. Impresa Sicilia lo ha incontrato per discutere dei possibili scenari futuri dell’economia siciliana.

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ssessore, Lei in una recente intervista ha definito La Regione Sicilia l’ultima repubblica socialista sovietica: grande intervento pubblico nell’economia attraverso una pletora di enti regionali. Se la burocratizzazione eccessiva è sicuramente un ostacolo, l’intervento pubblico è anche riequilibrio sociale e opportunità di slancio economico diffuso. Come si può rendere realmente efficiente l’impiego del denaro pubblico e quindi che tipo di sviluppo economico ed industriale possiamo immaginare per la Sicilia? Si, in diverse occasioni ho definito la Sicilia come l’ultima repubblica socialistica sovietica, è sicuramente un paradosso, ma se noi guardiamo la gestione della cosa pubblica e la gestione della cosa privata ci accorgiamo che ci sono troppe società in house gestite dalla regione e molti imprenditori sia commercianti che artigiani sono cresciuti mungendo la regione, alle spalle della regione. Più che cresciuto direi hanno vissuto alle spalle della regione, perché non è cresciuto nessuno e non si può parlare di una crescita di imprese in Sicilia. Se pensiamo che in Sicilia abbiamo circa 500.000 aziende e l’85% di queste ha meno di 15 dipendenti significa che la politica che ha governato la Regione per 40 anni ha creato uno sfascio culturale perché non

se vogliamo fare un passo verso la modernità dobbiamo innanzitutto far funzionare meglio la burocrazia


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Politica

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ha permesso alla Sicilia di crescere. Abbiamo avuto la grande industria come i petrolchimici che hanno rappresentato una forma di ammortizzatore sociale, quindi: Priolo, Gela, Milazzo e forse qualcosa a Ragusa e poi abbiamo avuto lo stabilimento Fiat di Termini Imerese che rappresenta un’altra grande bufala perché il business, dalla Cassa del Mezzogiorno ad oggi, è stato solo costruire capannoni industriali, mettere in moto parte dell’edilizia e creare quindi falsa occupazione, perché se guardiamo l’esempio della Fiat di Termini Imerese ci accorgiamo come non sia una vera fabbrica dove si produce l’auto ma è una fabbrichetta di assemblaggio. Noi in Sicilia continuiamo a non produrre nulla, se vogliamo fare un passo verso la modernità dobbiamo innanzitutto cercare di far funzionare meglio la burocrazia, la burocrazia risulta troppo ingessata, il burocrate regionale non è al servizio delle imprese ma sembra rappresentare uno stato a sé, al servizio di se stessa. Sul fatto che poi dobbiamo cercare di liberare risorse significa che la regione deve abbandonare la gestione dei precari, dei formatori, dei forestali e di tutto quello che crea danno alla

collettività. Abbiamo 20.000 precari da vent’anni, che paghiamo con i fondi FAS, significa che utilizziamo i fondi che dovrebbero servire per lo sviluppo per pagare i precari. Per fare che? Cura del verde pubblico, dei boschi , etc. … ma quelle sono attività che potrebbero fare le PMI siciliane locali, non si vede perché dovrebbero essere gestite direttamente dalla Regione. La politica ha vissuto di questo. Se noi vogliamo essere un paese moderno bisogna pensare in maniera diversa : basta con il depauperamento dei fondi pubblici, basta alle clientele, basta con questa formazione: l’azienda si deve poter scegliere il formatore, non è che ci vuole l’intermediazione politica per fare formazione nelle aziende. È un meccanismo di impoverimento in basso. Snellire la burocrazia, la trasparenza amministrativa, il bando delle pratiche clientelari sono concetti di buon senso ma in Sicilia sembrano concetti rivoluzionari … Come si attua questa “rivoluzione”? Se non si riesce a fare riforme importanti la Sicilia sarà la prossima Grecia, la prossima Argentina, siamo a fine corsa perché qualcuno per 40 anni ha depauperato le nostre risorse e prima o poi il conto si paga. Ci sono

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più di 20.000 precari da 20 anni ma chi è che gli ha creato questa illusione, scarichiamo questa rabbia di questi soggetti che hanno il diritto ad avere un posto di lavoro che vadano a protestare contro chi li ha presi in giro per vent’anni perché è difficile pensare di stabilizzare tutti: è quasi impossibile, ma nessuno glielo dice perché la politica ha paura di dire queste cose, dobbiamo fare una grande battaglia contro il lavoro nero che significa fare crescere le imprese, fare emergere le imprese, perché se continuiamo a pigliarci in giro perché non possiamo cambiare niente perché siamo siciliani e allora saremo il nord dell’Africa e non il sud dell’Europa. Recentemente la Consulta ha dichiarato la legittimità per la Regione di disciplinare gli orari di apertura e chiusura per tutelare le pmi del settore commercio. È sicuramente un impulso per proseguire nella riforma del settore commercio? Intanto, la prassi, venendo dal mondo delle imprese parto dal presupposto che bisogna ascoltare tutti. Noi abbiamo ascoltato sempre tutte le associazioni di categoria ci siamo accorti che c’era un malessere diffuso tra gli operatori piccoli che vedono questa presenza come un grosso handicap, noi abbiamo creato una bozza e la abbiamo data a tutte le associazioni di categoria, dopo due mesi non avendo ricevuto nulla, abbiamo preparato un disegno di legge che prevede l’orario di apertura e di chiusura e poi credo si potranno essere delle deroghe, vedi Taormina, deroghe a livello provinciale e a livello regionale. È giusto che la Grande Distribuzione Organizzata sia sempre aperta? Secondo noi no ma è una questione di assunzione di responsabilità e di chiarezza da parte di tutte le parti sociali chiamate in causa, e poi bisogna decidere nelle conferenze di servizi provinciali e regionali. È questa la democrazia!

Rimanendo sul tema del commercio. I Centri commerciali naturali possono essere un input importante per il rilancio del commercio di vicinato ed anche in molti casi la rivitalizzazione commerciale e culturale dei centri storici di molte città siciliane. A che punto l’iter di riconoscimento dei centri commerciali naturali costituiti? Per quanto riguarda la questione dei Centri Commerciali naturali entro fine anno verranno emanati 150 decreti e entro gennaio/febbraio si arriverà all’uscita del bando. Una scelta culturale, una svolta, perché bisogna dare delle risorse in concertazione con i sindaci per la valorizzazione dei centri storici. Ma bisogna dare la possibilità al cittadino di frequentare il centro storico della città dando servizi in più, parcheggi, isole pedonali… La concorrenza corretta alla Grande Distribuzione passa attraverso la valorizzazione dei centri storici, dobbiamo dare più servizi e fare in modo che i nostri centri storici ridiventino salotto di incontro e non solo zona di passaggio con la macchina L’Assoconfidi, l’associazione dei confidi siciliani, lamenta la lentezza nell’erogazione dei contributi in conto interessi bloccati da anni. Successivamente è iniziata una protesta con una manifestazione a Ragusa a cui hanno partecipato tutti i confidi siciliani. La protesta è stata sospesa dopo un Suo intervento e la promessa mantenuta di uno sblocco dei fondi. Registriamo un discreto successo di Artigiancassa: nel senso che le pratiche sono snelle, le erogazioni sono veloci e le imprese sono “contente”. Finalmente, si potrebbe dire, delle procedure snelle in Sicilia che funzionano. Non sarebbe possibile estendere anche per i Confidi il “Metodo Artigiancassa”? Nel senso di porre dei limiti all’ammontare del finanziamento e ottenere subito dopo 60 giorni il contributo in conto interessi attualizzato?


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Allora riguardo i Confidi vi posso dire che ci lavoreremo nei prossimi giorni, i decreti per i confidi sono stati emanati quasi tutti, somme importanti, i restanti verranno emanati entro i primi mesi del 2011. Riguardo Artigiancassa mi sembra una cosa possibilissima di fare partecipare Artigiancassa alle risorse che poi incasserà dalla Regione e ridistribuirle nel territorio in maniera equa. Un altro provvedimento atteso dalle imprese siciliane è il Credito di imposta. Nei giorni scorsi è stato istituito il comitato interassessoriale per l’attuazione del credito. Che tempi si possono prevedere per l’attuazione di questo atteso provvedimento? Fin adesso abbiamo la convenzione con l’Agenzia delle Entrate e gli accordi con gli ordini professionali, entro marzo la misura può diventare operativa. Vogliamo parlare della importante riforma delle ASI. Il senso della riforma e gli obiettivi che si vogliono raggiungere? Quella delle ASI è una riforma straordinaria e innovativa per la Sicilia, è una riforma che

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va verso le imprese e verso i cittadini, perché garantiranno gli undici territori esistenti e perché saranno uffici periferici della regione con un unico mandato: rilascio della concezione edilizia, piano regolatore e convocazione per lo Sportello unico delle Attività Produttive e basta. Questo farà risparmiare 800 posti di sottogoverno e circa 4 milioni di euro ogni anno: un risparmio notevole per le casse della regione. Eravamo al paradosso in cui gli amministratori tra presidenti e consiglieri erano più delle aziende presenti nella singola area. Adesso ci sarà un solo dirigente di prima fascia e non 11. Anche qui si è trattato di intermediazione politica e posti di sottogoverno. A livello di gestione è chiaro che ci vuole una visone complessiva dell’attività di pianificazione delle attività produttive in Sicilia, che non si può solo delegare ai comuni: se oggi si deve parlare di centrali nucleari, rigassificatori e investimenti sulla grande distribuzione è chiaro che ci vuole una competenza regionale. Anche qui è una scelta verso la modernità e l’efficienza sull’esempio di quello che fanno altri territori molto più competitivi e avanti di noi.

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Incontro con l’azienda

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MULTIPLA SERVIZI Sostiene lo sviluppo delle imprese a cura della redazione

Un marchio, nove principali settori di attività, più di 1000 Pmi servite. Multipla è una realtà in grado di offrire alle imprese un servizio globale per le loro reali necessità e sostenerne lo sviluppo

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abio Migliore 41 anni è laureato in scienze sociali e per dieci anni si è occupato della direzione e coordinamento di progetti nell’ambito della solidarietà sociale. È tra i fondatori del Consorzio Multifidi, componente del CdA e Responsabile dell’Istruttoria pratiche di finanziamento alle imprese. È amministratore unico della società cooperativa Multipla servizi alle imprese. Ed è in questa veste che Impresa Sicilia lo ha incontrato.

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i può presentare la Società Multipla Servizi alle imprese? Multipla nasce a Comiso nel 1999 per offrire alle imprese un servizio di consulenza sulle agevolazioni finanziarie previste da leggi regionali e nazionali e da regolamenti e direttive comunitarie. Nel corso degli anni, la gamma di servizi offerti da Multipla è andata gradualmente aumentando accontentando la richiesta di molte imprese di ricevere ulteriori servizi. Oggi, Multipla è un brand affermato che rappresenta una strutturata e moderna consulting rivolta alle piccole e medie imprese ma anche alle Pubbliche Amministrazioni verso le quali può fornire servizi diversificati ad alto valore aggiunto. Quale è il core business della società? Il servizio di consulenza di Multipla si concentra su nove aree di attività. La più importante area è quella del credito alle imprese, per agevolare l’accesso al credito alle imprese e ricevere garanzie sul finanziamento in sinergia con il consorzio MULTIFIDI. Si tratta di una accurata attività di consulenza mirata per ogni singola azienda che tende a valutare ed aumentare il più possibile la capacità di credito destinato agli investimenti ed al consolidamento. Un’altra area fondamentale è la finanza agevolata che mette a disposizione delle imprese la propria conoscenza sui contributi pubblici per le imprese, fornendo un servizio completo che spazia dalla verifica gratuita di fattibilità dell’operazione alla predisposizione di tutta la documentazione; dalla presentazione della domanda all’organo competente fino alla stesura del rendiconto finale delle spese. La consulenza viene fornita sulle agevolazioni finanziarie regionali, nazionali e comunitarie. La struttura interna appositamente dedicata all’area finanza agevolata permette di essere costantemente aggiornati sull’evoluzione della normativa e sulle date di apertura dei bandi per la presentazione delle domande. Assistiamo l’impresa nell’individuazione del-


le soluzioni più idonee al tipo di programma di investimento da realizzare, monitoriamo le scadenze, offriamo costanti informazioni. E le altre aree di attività? Facciamo consulenza gestionale per accompagnare le Pmi in un percorso di crescita che va dalla verifica di adeguatezza e di affidabilità dei conti aziendali fino allo sviluppo delle strategie di pianificazione. Proprio su queste linee d’azione vengono sviluppati i seguenti servizi: analisi economico finanziaria, business plan , comunicazione d’impresa e marketing. Altra area d’intervento dei servizi offerti è l’area Qualità che mette a disposizione delle imprese una consulenza altamente qualificata e mirata al raggiungimento delle più importanti certificazioni di sistema e di prodotto in ambito di qualità, ambiente e responsabilità etica. L’area sistemi per la qualità garantisce piena assistenza nella consulenza per gli adeguamenti normativi previsti dalle leggi oltre che analisi ambientali chimico-fisiche macrobiologiche e sistemi HACCP. Le aziende sono supportate anche nella richiesta dei contributi e dei finanziamenti agevolati previsti per chi certifica le proprie attività. L’area sicurezza è rivolta all’individuazione e alla gestione dei rischi in materia di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. Obiettivo del servizio è aiutare le aziende a raggiungere gli standard previsti in questo ambito. Nello specifico l’offerta “sicurezza” è modulata su questi servizi: consulenza completa per l’adeguamento al Testo Unico sulla tutela della salute e sicurezza su luogo di lavoro, consulenza per la certificazione BS OHSAS 18001 e consulenza per l’adeguamento al modello organizzativo aziendale previsto dal D. Lgs. 231/01. Vi occupate anche di Export? Ci occupiamo di internazionalizzazione delle imprese in partnership con l’associazione di categoria PMI Sicilia. Un servizio attualmente poco richiesto, ma destinato a crescere. Proponiamo alle imprese un insieme di servizi mirati a sostenerle e affiancarle nelle loro iniziative di sviluppo nei mercati esteri. L’attività

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di consulenza si rivolge a tutte le aziende – già esportatrici e non – che intendono affacciarsi o espandersi su altri mercati, in particolare su quelli più complessi e di accesso più difficile per le piccole e medie imprese. Il servizio prevede: ricerca di fornitori, contatti, partner, materie prime, collaborazioni produttive, finanziamenti di particolare rilevanza per le imprese italiane ed estere, consulenza ed assistenza per l’accesso ad agevolazioni finanziarie all’estero ecc. Per quanto riguarda l’attività di Multipla a supporto della Pubblica Amministrazione? Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione ci candidiamo, mettendo a disposizione professionisti preparati nel settore, a sostenere ed affiancare il percorso di crescita delle realtà comunali e delle altre istituzioni che agiscono sui sistemi territoriali locali, a guidarle verso azioni e progetti capaci di valorizzare le risorse, le eccellenze, i punti di forza del territorio amministrato. Il servizio offre consulenza per l’Innovazione, la comunicazione pubblica, la finanza innovativa, la formazione delle risorse Umane e la partecipazione a bandi nazionali ed europei destinati alle Amministrazioni pubbliche.

Incontro con l’azienda

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Per concludere? Per concludere ci occupiamo anche di Formazione sia per le imprese offrendo percorsi di crescita professionali, adatti a soddisfare ogni specifica esigenza aziendale sia verso i disoccupati sia giovani che meno giovani per migliorare la qualificazione o, a seconda i casi, la riqualificazione professionale. Infine l’attività inserita più recentemente è lo sviluppo di software personalizzati per i sistemi informativi aziendali, che sta avendo una crescente richiesta. È un servizio che permette all’azienda la condivisione delle informazioni aziendali con dipendenti e collaboratori, sempre in sicurezza, informazioni necessarie per il lavoro di ognuno e per rafforzare la professionalità e la comunicazione interna all’azienda. Le soluzioni software di Multipla sono tutte web based con possibilità di lavoro a distanza.

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Incontro con l’azienda

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CASATO LICITRA Un sogno a 4 stelle H

otel Casato Licitra uno di quei luoghi tipici dei viaggi di scoperta, un luogo da segnare sul proprio diario di viaggio quando si ritorna da posti ancora inesplorati che lasciano dietro sempre qualcosa. L’antico casato ottocentesco appartenuto a una nobile famiglia ragusana e rifugio dei soldati tedeschi durante lo sbarco alleato nelle spiagge ragusane venne acquistato dal signor Rosario Licitra appena rientrato dagli Stati Uniti con il sogno di farne una struttura ricettiva d’elite. Il sogno è stato realizzato dai figli nel 2008 recuperando tutta la struttura dopo anni di duro e meditato lavoro di ristrutturazione che porta alla nascita di Casato Licitra fiore all’occhiello nella più bella e incontaminata campagna ragusana. Una struttura turistica di prestigio in un contesto rurale. La famiglia Licitra è l’artefice di questa realtà unica dove cultura, storia e paesaggio si fondono per mostrare e far vivere ai visitatori di questa terra magnifica un emozione indimenticabile. Qui alberga l’utopia

COME ARRIVARE Aeroporto di Catania Aeroporto di Comiso Porto turistico di Marina di Ragusa

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a cura della redazione

LA CUCINA IL RISTORANTE Il ristorante “La Terrazza” situato in una suggestiva terrazza naturale con vista panoramica, da dove si può ammirare la bellezza degli altipiani iblei e immergersi in lontanaza con lo sguardo nell’azzurro mare delle spiagge ragusane. La cucina del nostro chef regala un delizioso equilibrio tra tradizione e innovazione, utilizzando ricette tradizionali siciliane come base per creazioni culinarie uniche che si mescolano con sapori orientali. Tutta da scoprire la genuinità di questa incantevole territorio nei piatti del nostro menu, caratterizzato da ingredienti locali di prima qualità, come gustosi formaggi pesce fresco, le carni degli allevamenti iblei e altri prodotti. I dolci e i dessert sono tipici della grande tradizione siciliana. Inoltre l’albergo propone un’ottima selezione di vini siciliani e non solo, permettendo di scegliere i prodotti dei vitigni locali dalla nostra ampia carta dei vini, provenienti dai migliori produttori della zona e di tutto il mondo. Il ristorante “La Terrazza” è un invito a godere del panorama rurale ibleo assaporando i migliori piatti e vini che la Sicilia ha da offrire. Cucina creativa, ottimi vini e magnifiche viste aggiungono un tocco speciale all’esperienza gastronomica sensazionale offerta dal ristorante “La Terrazza”. La cucina segue una vera e propria “filosofia del gusto”che privilegia la semplicità, la qualità e la stagionalità degli ingredienti scelti.


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LA STRUTTURA CAMERE L’albergo è composto da 8 camere ampie, luminose e dotate di comfort di alta qualità. Arredamento, servizi e tipologie di camere sono pensati a metà tra la tradizione e l’innovazione per rendere piacevole la vostra vacanza, cercando di soddisfare tutte le esigenze.

quella della natura associata alla storia e alla cultura degli altipiani ragusani, l’utopia secondo la quale la natura deve essere vissuta come un sogno. Casato Licitra con una visione “alta ed altra” ha così stravolto la funzione di camera d’albergo per consegnarla alla sua utopia. Entrare e sostare in questi spazi emozionali significa vivere una nuova dimensione dello spirito godendo di quella gioia dell’esistere che solo la natura può donare. La struttura si propone come un centro dove l’ospite visitatore non ha più un rapporto con la natura contemplativa ma può vivere la natura stessa in un puro stato emozionale. Un’occasione unica e raffinata che offre ai clienti la possibilità di una vacanza in un albergo fornito di tutti i moderni confort, con l’assistenza di un personale specializzato, in un clima familiare ed accogliente. L’originalità e la sua creatività rendono Casato Licitra un luogo ricco di atmosfere irripetibili.

SALA CONFERENZE L’hotel Casato Licitra dispone di una modernamente attrezzata sala convegni adibita a spazio espositivo per permettere alla clientela di business di tenere meeting, seminari e workshop in una cornice estremamente suggestiva. La sala può accogliere quaranta persone, comodamente sedute. Comfort e stile, in un contesto ricco di storia e natura. La particolare ubicazione del Casato Licitra permette di unire il lavoro con momenti di relax. Un ambiente intimo,tranquillo ed elegante, in una location ricercata e raffinata. Luogo ideale per scambi e confronti, idee e creatività. PISCINA In estate la piscina con vista, unica nel suo genere, è l’ambiente ideale per rilassarsi e sorseggiare un fresco aperitivo al tramonto. Nella piscina potete rilassarvi con un invitante cocktail, uno spazio moderno e invitante, per un drink o una buona granita siciliana nelle giornate più calde, serviti da personale gentile e attento alle vostre esigenze. MANEGGIO Il maneggio, inserito in un paesaggio idilliaco, offre a grandi e piccini la possibilità di trascorrere ore indimenticabili: sentirsi in armonia con la natura e gli animali, a dorso dell’asino ragusano o a cavallo, per fare rifornimento di energia. L’ottima posizione trasforma il maneggio in un punto di partenza ideale per percorrere i lunghi sentieri. L’equitazione esercita un fascino su molte persone e, per la maggior parte di loro è spesso un’esperienza nuova. Proprio per questo Casato Licitra offre ai principianti, professionisti, e “interessati” un programma adatto a soddisfare le esigenze di ognuno. Ogni giorno si organizziano escursioni guidate, lezioni, corsi di prova per bambini.

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Luoghi e dintorni

’Hotel Casato Licitra è a pochissimi km dal Castello di Donnafugata, famoso sia per la sua storia sia perché set del capolavoro cinematografico Il Gattopardo di Visconti e oggi set di alcune scene del commissario Montalbano. A poca distanza anche le spiagge incontaminate della riviera ragusana che vede in Marina di Ragusa una delle capitali estive della movida Siciliana. Modica, Ragusa ibla, Scicli e tutta la Val di noto rendono poi lo scenario del tutto magico.

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Finanza agevolata

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ARTIGIANCASSA

Un aiuto moderno per gli artigiani Una misura di finanziamento per le imprese artigiane finalmente moderna: agevole nella presentazione, veloce nei tempi di erogazione dell’aiuto, semplice nella rendicontazione

di Dario Sirugo

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on i Decreti n. 208 e n. 209 del 17.02.2010, pubblicati per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 13, Parte I, del 19 marzo 2010, la Regione Sicilia ha introdotto importanti modifiche, in termini di flessibilità e innovazione, ai regolamenti delle operazioni di credito e di leasing agevolati (leggi 949/52 e 240/81) gestite da Artigiancassa. La legge 949/52 è attualmente il principale strumento agevolativo, nel comparto del credito, per sostenere lo sviluppo delle imprese artigiane, i beneficiari infatti sono tutte le imprese artigiane, consorzi e società consortili costituiti, anche in forma di cooperativa, esclusivamente fra imprese artigiane. Pur essendo una legge attiva dal 1952, questa è tornata alla ribalta grazie alle modifiche apportate dalla Regione Sicilia; in particolare i decreti assessoriali hanno introdotto elementi in grado di incidere notevolmente sull’efficienza di tale legge. I fattori che rendono la legge 949/52 estremamente pratica e interessante dal punto di vista creditizio sono sicuramente cinque: 1. l’integrazione dei contributi in conto interessi/canoni con un contributo in conto capitale, nella misura del 15% della spesa ammissibile; 2. la possibilità per le imprese di presentare la domanda di agevolazione anche tramite le Associazioni di categoria o i Confidi Artigiani; 3. l’estensione delle tipologie delle destinazioni agevolabili (le spese per l’acquisto dell’area su cui insistono i fabbricati aziendali; l’acquisto di aziende o loro rami; l’acquisto di software, diritti di brevetto e licenze; l’acquisizione di servizi di formazione e di qualificazione del personale; l’acquisizione di sistemi di qualità aziendale e servizi di certificazione normativa; l’acquisto di servizi di

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marketing e di materiale promozionale; la trasformazione delle esposizioni bancarie a breve, in finanziamenti a medio e lungo termine; la ripetibilità delle scorte; specifici investimenti in innovazione, l’acquisto di macchinari e attrezzature sia nuovi che usati); 4. la semplificazione della rendicontazione con la possibilità di documentare le spese d’investimento presentando, in luogo delle fatture, una dichiarazione sostitutiva d’atto di notorietà; 5. l’erogazione dei contributi direttamente all’impresa in unica soluzione attualizzata nell’arco massimo di tre mesi dalla presentazione della domanda. Sono essenzialmente questi elementi la chiave del successo di tale legge. Volendo mettere in luce ulteriormente tali aspetti positivi è utile un termine di confronto con le altre misure di credito agevolato presenti attualmente nello scenario regionale come ad esempio l’obiettivo operativo 5.1.3, linea di intervento 1 del FESR pubblicato nella GURS n.61 del 31/12/2009. Tale linea d’interevento, rientrante nei cosiddetti fondi europei a gestione indiretta, prevede un contributo a fondo perduto, nella misura massima del 50%, quindi superiore rispetto al prodotto Artigiancassa, della spesa per acquisto di macchinari e di attrezzature in processi produttivi già operanti. L’importo dell’investimento ammesso alle agevolazioni, al netto dell’I.V.A., dovrà essere di ammontare pari ad almeno €.5.000,00 e non superiore a €.50.000,00. Tale costo complessivo non può riguardare macchinari ed attrezzature di importo inferiore ai 516,46 euro ed essere superiore ai 50.000,00 euro inoltre gli attivi devono essere nuovi di fabbrica, costruiti in Italia od all’estero e non possono essere acquisiti attraverso strumenti di locazione finanziaria.


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Finanza agevolata

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La limitatezza di tale sistema agevolativo, rispetto al precedente, risiede sicuramente in primis su una minor quantità di tipologie di beni per il quale l’agevolazione può essere presentata ed in secondo luogo sulla lentezza amministrativa il cui iter di approvazione è sottoposto. Infatti l’ammontare dei documenti che devono essere prodotti per poter inoltrare la domanda di agevolazione insieme all’instabilità politica a cui, questa, è immancabilmente legata perché valutata dagli organi amministrativi Regionali, la rendono difficilmente applicabile alle esigenze immediate dell’impresa artigiana tipo. Il nuovo Regolamento Artigiancassa è l’esito di un processo che è stato accompagnato da una forte azione di informazione presso i Confidi e presso il sistema bancario. Non bastano infatti le buone norme se queste non sono sufficientemente conosciute dagli operatori. Prima ancora di vedere la quantità delle agevolazioni in termini economici occorre rendere “facile burocraticamente” la richiesta di queste. La forza

della 949/52 e della 240/81 si basa proprio su questo: facendo leva su due soli semplicissimi presupposti: 1) L’impresa è artigiana? Si tratta di un requisito facilmente provabile o con un documento o con un’autocertificazione contenuta nella stessa domanda di agevolazione (la cui attendibilità viene ovviamente ma assai facilmente e rapidamente controllata); 2) La spesa è stata effettuata e in quali tempi? Anche qui la prova è semplice, fondata sulla documentazione di spesa ovviamente in possesso dell’impresa (anche autocertificata). Sono sempre di più gli artigiani che si avvalgono di tale sistema agevolativo per la loro attività; è ancora presto per valutare una ricaduta in termini di crescita del tessuto imprenditoriale siciliano ma si può chiaramente prevedere un aumento degli investimenti, da parte delle imprese, strettamente legato al reinvestimento di quella quota agevolata che Artigiancassa rimborsa in tempi brevi.

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Vendere all’estero

Un’impresa difficile ma possibile di Dario Spinello*

Export”, una parola ricca di suggestione e fascino, che stimola la mente di qualsiasi imprenditore a spingersi verso questa direzione. Certamente, l’Export rappresenta un parametro di qualità per le Aziende che ne sono coinvolte, ma è estremamente complicato realizzare tale progetto al Sud e in particolar modo in Sicilia, dove le problematiche da risolvere sono molteplici. Complicato, però, non significa impossibile.

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I prodotti italiani hanno, da sempre, esercitato un certo appeal in tutto il mondo, l’Italian Style continua a fare la differenza tra i nostri prodotti e quelli dei concorrenti stranieri, infatti la varietà delle proposte va dal design più ricercato, ai colori più affascinati, dalle forme più stravaganti ai gusti più accattivanti. La creatività e l’inventiva degli italiani sono ancora oggi unici ed insuperabili! Dalle statistiche si evince con particolare chiarezza che, numerosissime pmi del Nord Italia si occupano di Export con forte determinazione e con grandi risultati, cosa che, di contro, non avviene nelle imprese del Sud e della Sicilia, che potrebbero avere, invece, una forte risonanza. Perché tutto questo? Innanzitutto, l’imprenditore siciliano ha estremamente bisogno di cultura d’impresa, che gli consenta di acquisire quelle competenze strategiche e operative necessarie a creare o consolidare la sua presenza sui mercati internazionali. Questo è un fattore determinante, che crea la profonda differenza esistente tra la realtà del Nord e quella del Sud. Inoltre, non si può nascondere l’etichetta negativa dell’ “essere meridionale”, che ci penalizza e che ancora ci portiamo dietro, così come non si può sottovalutare il gap infrastrutturale, che fa raddoppiare i costi degli spostamenti e dei trasporti per l’estero. Questa condizione può, però, essere modificata e migliorata solo se le nostre imprese si inseriscono in un processo formativo di Qualità, conforme alle nostre esigenze e aspirazioni, per il conseguimento di determinati ambiziosi obiettivi, insieme alla valorizzazione e alla promozione dei prodotti. A tale scopo, PMI SICILIA ha deciso di intraprendere un percorso formativo importante, basato su corsi di nozioni fondamentali per qualsiasi imprenditore, come il Management, il Marketing e, appunto, l’Export. Un percorso che, mi auspico, possa riguardare quante più aziende siciliane possibili, in modo da fare conoscere e apprezzare le qualità del made in Sicily in tutto il mondo.

* Esperto di Internazionalizzazione delle imprese - PMI Sicilia


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Strumenti per esportare all’estero LEGGE 26 FEBBRAIO 1992, N. 212 È uno strumento finanziario che prevede il sostegno di programmi bilaterali o plurinazionali per la promozione della collaborazione dell’Italia con i Paesi annualmente individuati dal CIPE, per favorire la loro transizione verso forme di economia di mercato e l’integrazione con l’Europa. Inizialmente rivolta ai Paesi dell’Europa Centro orientale, dal 2000 l’operatività dello strumento è stata estesa ai cinque Paesi del Nord Africa: Algeria, Egitto, Libia, Marocco e Tunisia. Per il 2003, la V Commissione CIPE ha deliberato l’applicabilità della l. 212/92 anche a Giordania, Iraq, Libano e Siria. I progetti finanziabili riguardano le seguenti aree di intervento: • formazione professionale, manageriale e per i quadri intermedi; • assistenza tecnica; • studi di fattibilità e progettazioni nei seguenti settori: trasporti, telecomunicazioni, distribuzione, economia sociale, energia, turismo e risanamento ambientale, igienico e sanitario; nonché in materia di riconversione industriale ed agricola, e nel campo del restauro artistico ed urbano; • progetti-pilota finalizzati alla promozione di accordi di collaborazione economica tra le parti per il trasferimento di tecnologia; • studi di fattibilità (piani finanziari e preparazione di documenti societari) per la costituzione di joint venture o per la ristrutturazione di imprese miste, partecipate da soggetti italiani. LEGGE 29.10.1954, N. 1083 È la possibilità di corrispondere contributi finanziari a Enti, Istituti, Associazioni per la realizzazione di progetti di attività promozionale, di rilievo nazionale, volti allo sviluppo delle esportazioni italiane. LEGGE 21.2.1989, N. 83 È la possibilità di concedere contributi ai Consorzi fra piccole e medie imprese che hanno come scopo esclusivo la promozione e/o l’esportazione dei prodotti dei consorziati. LEGGE 29.07.1981, N. 394 – ART. 10 È la norma che consente di erogare contributi finanziari annuali in relazione alle spese che sostengono i consorzi multi-regionali aventi come scopo esclusivo l’esportazione di prodotti agro-alimentari e i consorzi multiregionali fra imprese alberghiere e turistiche, limitatamente all’attività volta ad incrementare la domanda turistica estera. I contributi sono finalizzati ad incentivare lo svolgimento di specifiche attività promozionali e la realizzazione di progetti volti a favorire, in particolare, l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese.

LEGGE 1.7.1970, N. 518 La legge 518/70 disciplina il settore delle Camere di Commercio italiane all’estero, stabilendo: • i criteri che presiedono alla concessione e alla revoca del riconoscimento ufficiale; • alcune norme relative al loro funzionamento; • i criteri per la concessione di un contributo finanziario annuo sulle spese del Programma promozionale realizzato. I contributi sono finalizzati a incentivare lo svolgimento di specifiche attività promozionali di rilievo nazionale e la realizzazione di progetti volti a favorire, in particolare, l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. FINANZIAMENTO DI STUDI DI FATTIBILITÀ ALL’ESTERO Nell’ambito delle Linee di attività promozionale per il 2005, il Ministero delle Attività Produttive, in collaborazione con l’ICE, ha introdotto due nuove modalità di intervento mirate a favorire l’internazionalizzazione delle PMI e, in particolare, i loro investimenti all’estero mediante: • l’aggregazione delle imprese di piccole dimensioni per realizzare progetti di internazionalizzazione congiunti; • il trasferimento di “conoscenza” dalle Università alle PMI, per accrescere le loro capacità di agire sui mercati “da grandi” imprese.

Internazionalizzazione

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Nella prima tipologia di intervento, gli studi di fattibilità realizzati da raggruppamenti di imprese, loro filiere o distretti, possono riguardare investimenti di natura promozionale, (show room), commerciale (centri servizi, assistenza, ecc.) o produttiva. Nella seconda tipologia di intervento, gli studi di fattibilità devono essere finalizzati ad acquisire “conoscenza” e tecnologie mediante l’implementazione di brevetti, la creazione di joint-venture o di nuove imprese all’estero, l’ingegnerizzazione di prodotti, l’innovazione di processi, con università/ parchi scientifici e/o imprese estere. L’intervento pubblico è articolato su tre momenti: • il finanziamento, pari al 75% (entro l’importo massimo di euro 150.000) delle spese relative all’effettuazione di studi di fattibilità finalizzati ad investimenti all’estero di raggruppamenti, filiere o distretti di imprese, ovvero, nella seconda ipotesi, di studi di fattibilità per progetti congiunti fra università, parchi tecnoscientifici e imprese; • l’accompagnamento istituzionale nel mercato d’interesse; • il monitoraggio della realizzazione dello studio, per assicurarne l’efficacia.

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Start-up d’impresa

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COMUNICA e IMPRESA

La tua impresa nasce sul web Com-unica oggi è l’unica modalità possibile, da aprile 2010, per creare una nuova impresa o comunicare variazioni di imprese già esistenti. Camere di Commercio, INPS, INAIL e Agenzia delle Entrate., sfruttando i benefici offerti dalla telematica, si sono coordinati per semplificare le procedure. Com-Unica è valida ai fini fiscali, previdenziali e assicurativi, in questo modo le imprese hanno una gestione degli adempimenti più facile e tempi di attesa più brevi per gli esiti delle pratiche.

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om-unica oggi è l’unica modalità possibile, da aprile 2010, per creare una nuova impresa o comunicare variazioni di imprese già esistenti. Uno strumento importante e innovativo che permette la semplificazione delle procedure di adempimento per aprire una propria attività d’impresa. Com-unica è anche strumento di competitività nel mercato interno europeo e in quello internazionale in quanto ha permesso all’intero apparato amministrativo del sistema Italia di essere più moderno ed efficiente. Camere di Commercio, INPS, INAIL e Agenzia delle Entrate., sfruttando i benefici offerti dalla telematica, si sono coordinati per semplificare le procedure. Con Com-unica è regolata dall’art. 9 della legge n°40 del 2007, un unico adempimento per creare una nuova impresa o comunicare variazioni di imprese già esistenti; è questa in estrema sintesi la Comunicazione Unica d’impresa: una singola pratica digitale che è entrata in vigore dal 1 aprile 2010 e che permette di ottemperare a tutti gli obblighi di legge legati all’avvio di una nuova azienda o ai cambiamenti di una già esistente. Il tutto on-line dovunque ci si trovi, evitando code, perdite di tempo e spreco di carta. Il canale telematico di riferimento è quello del Registro delle Imprese che una volta ricevuta la comunicazione unica provvede a inoltrarla agli altri enti interessati: Camere di Commercio, INPS, INAIL e Agenzia delle Entrate. Com-Unica è valida ai fini fiscali, previdenziali e assicurativi, in questo modo le imprese hanno una gestione degli adempimenti più facile e tempi di attesa più brevi per gli esiti delle pratiche. Sono solo due i requisiti fondamentali per la Com-unica: firma digitale e indirizzo di posta elettronica certificato. Una volta creato l’indirizzo e-mail entro cinque giorni la Camera di Commercio di competenza comunica l’avvenuta iscrizione all’indirizzo e-mail certificato dell’impresa e quindi al mittente della pratica e dopo sette giorni i singoli enti di competenza comunicano gli esiti sia all’azienda interessata che al Registro delle Imprese.


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IN UN GIORNO

e in un solo giorno

di Nunzio Ciarcià

Questa nuova procedura telematica, che, prevede l’utilizzo di un software gratuito, ha attraversato una lunga fase di sperimentazione durata due anni convivendo con il precedente sistema cartaceo. La Comunicazione Unica d’impresa è un evento che può essere giudicato epocale in un’ottica di semplificazione amministrativa in quanto oltre a semplificare l’iter burocratico abbatte costi e tempi della burocrazia. Questo strumento coinvolge tutte gli enti e le aziende che dialogano con la Camera di Commercio, un dialogo che può avvenire solo a livello informatico. La Camera di Commercio funziona come un unico front-office e unico interlocutore per questo adempimento, essa rilascia il cosiddetto “titolo” che autorizza l’avvio immediato dell’attività e poi passa la notizia alle amministrazioni competenti dell’avvenuta comunicazione unica. In alcuni casi per meglio indirizzare tutti gli attori sociali coinvolti in questo processo, la Camera di Commercio ha anche avviato dei corsi di formazione rivolti alle associazioni di categoria, singoli imprenditori e per gli ordini professionali in particolare per i ragionieri e per i dottori commercialisti. Dove la Com-Unica permette di costituire in un giorno un’impresa, espletando informaticamente e con un’unica pratica per tutte le amministrazioni, accanto ad essa vi è anche lo SUAP (Sportello unico per le attività produttive) che permette di avviare l’attività d’impresa nello stesso giorno della Com-unica. Lo Sportello Unico per le Attività Produttive in sostanza è lo strumento che serve a completare la Com-unica. Tutte le competenze per la gestione di qualunque attività produttiva e di prestazione di servizi in forma di impresa, passano dallo SUAP: avvio, trasformazione, ristrutturazione, riconversione, ampliamento, trasferimento, cessazione e riattivazione delle attività. Tuttavia questi nuovi processi di semplificazione non trovano un’applicazione indiscriminata, è stata, infatti, confermata la necessità di escludere il comparto delle attività a pre-

valente carattere finanziario (banche e intermediari finanziari), nonché quelli in cui siano necessari atti rilasciati dalle amministrazioni preposte alla difesa nazionale, alla pubblica sicurezza, all’asilo, alla cittadinanza, all’amministrazione della giustizia e delle finanze. La possibilità di poter operare fin da subito ha portato, poi, a tenere fuori dal processo quei procedimenti in cui data la tipologia di attività che si intende avviare, sussistono vincoli ambientali, paesaggistici o culturali e quelli in cui rimangono limitazioni imposte dalle norme. Questi regolamenti approvati di recente dal Consiglio dei Ministri in materia di aiuti all’avvio dell’attività d’impresa mirano a compensare le carenze degli sportelli locali e a rendere esclusivamente telematica la procedura di comunicazione e avvio. A questo scopo funge il portale di impresainungiorno.gov.it, presso cui si potranno espletare le varie procedure: dalla ricezione della domanda al pagamento delle spese e al rilascio dei provvedimenti. Il compito di svolgere le attività di natura istruttoria e di accertamento dei requisiti è affidato alle Agenzie per le Imprese (previste dal decreto legge n.112 del 2008). Lo SUAP si trova presso i comuni o presso le Camere di Commercio, esso rappresenta il nuovo passo verso la piena riforma della normativa che dovrà essere operativa entro sei mesi e che si integrerà presto con la revisione dell’art.41 della costituzione. Attraverso questa riforma è stato possibile buttare giù le linee guida programmatiche per la liberalizzazione dell’avvio d’impresa e per rafforzare e incentivare il lavoro svolto dalle piccole e medie imprese nel panorama europeo. necessarie si possono Tutte le informazioni egistrodelleimprese.it trovare nel sito www.r ricare il software graDa questo è possibile sca r inviare tutta la docu tuito che serve poi pe Com-unica. mentazione relativa a ece il disbrigo di tutinv Per quanto riguarda il sito di riferimento è te le pratiche start-up rno.it www.impresainungio

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Ordini professionali

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La cassa di previdenza

L’obiettivo raggiunto dell’equilibrio di cassa, la mano tesa verso i per i commercialisti di accedere ai finanziamenti agevolati per la

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l nuovo Consiglio di Amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri commercialisti si è insediato da appena un anno. Ecco alcuni numeri per cercare di capire cosa è la Cassa di previdenza dei ragionieri commercialisti: 37.547 sono gli iscritti, 3 miliardi di euro il volume d’affari annuo degli iscritti (il volume del reddito è di circa 1,7 miliardi), 1 miliardo il valore di mercato del patrimonio immobiliare (circa 1.700 unità immobiliari), 670 milioni di euro il valore del patrimonio mobiliare gestito. La Sicilia con 3.955 iscritti esprime un consigliere di amministrazione nella persona del sottoscritto. La Cassa di previdenza dei ragionieri adotta un modello di controllo di gestione finanziaria così come fanno da anni banche e grandi gruppi imprenditoriali- con l’ obiettivo di verificare se le future scelte di investimento possono alterare la capacità di pagare le pensioni agli iscritti nei prossimi decenni. Il consiglio di amministrazione della Cassa è orientato a verificare quest’asset allocation, il cui rendimento medio annuo è intorno al 4,1%, ma prima si vuole assicurare che tale cambiamento non turbi l’ equilibrio finanziario nel lungo periodo. In particolare, la Cassa ha in animo di dismettere la quota dei beni immobili per uso residenziale (circa un terzo del patrimonio complessivo) trasformando tale investimento in fondi immobiliari, considerati meno impegnativi sotto il profilo della manutenzione e della gestione e a più elevato rendimento. Ma, a causa della volatilità che caratterizza il settore del mattone

e visto che l’approccio di una cassa previdenziale è per definizione di tipo prudenziale, si è posto il problema di scongiurare il rischio di perdite che mettano a repentaglio il pagamento dei vitalizi del domani. Per questo motivo, la Cassa dei ragionieri commercialisti ha deciso (ed è la prima a fare un passo del genere nel settore degli enti professionali dando un deciso segnale di trasparenza) di rivolgersi a uno dei maggiori esperti in Italia di tecniche di costruzione del portafoglio e gestione dei rischi, Ugo Pomante, ordinario di economia degli intermediari finanziari all’Università Tor Vergata e alla Sda Bocconi. Che definisce l’ALM « uno strumento in grado di valutare la tenuta finanziaria della Cassa di previdenza per un periodo che va oltre i cinquant’ anni e in presenza di mutamenti demografici o di tipo finanziario che potrebbero alterare l’ equilibrio tra attivo e passivo». Da una prima analisi, svolta a novembre 2009 e che ha preso in esame l’ attuale asset allocation degli investimenti, basata sulla proprietà diretta degli immobili, è risultato che il rapporto tra il valore dell’ attivo (cioè l’ attuale patrimonio e i futuri contributi) e il valore del passivo (cioè le pensioni future) è di 1,12, in altre parole la Cassa di previdenza dei Ragionieri commercialisti è in perfetto equilibrio. L’ applicazione del modello ALM prevede ora un’ analisi evolutiva per cercare di capire che cosa accadrebbe al suddetto equilibrio se cambiasse la struttura del patrimonio. Altro punto che mi è caro -ed è caro a tutto il


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dei commercialisti

debitori che non hanno versato e la nuova opportunità propria attività ed altre esigenze di investimento

di Maurizio Attinelli*

CDA - è il problema dei crediti. L’importo dei crediti che gli iscritti devono alla Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri è cresciuto notevolmente in questi anni. Recentemente il CDA ha adottato la politica tolleranza zero, ovvero si punta ad una drastica riduzione dei crediti, ciò per duplice motivo: 1) per rispetto alla stragrande maggioranza dei colleghi che pagano puntualmente; 2) impiegare e far rendere al meglio il contributo versato. Per fare ciò è stato approvato il regolamento per richiedere ai nostri uffici amministrativi il rientro rateale del debito contributivo. Ciò ha comportato le richieste di sanzioni e il trasferimento delle pratiche all’ufficio legale. Ma è nei momenti più difficili che lo spirito che anima le grandi imprese si fa sentire più forte. Grazie all’impegno del Presidente del CDA Paolo Saltarelli stiamo costruendo una rete in tutta Italia per cercare di venire incontro alle esigenze finanziarie degli iscritti. In Sicilia siamo particolarmente avvantaggiati in quanto la legge regionale prevede il rimborso del 60% degli interessi passivi pagati alle banche (tale disposizione è una assoluta novità per il mondo dei professionisti). Infatti sino al 2003 questa agevolazione era riservata solo alle imprese, dal 2004 tale possibilità viene concessa anche ai profes-

sionisti. È notizia di questi ultimi giorni che la Regione ha sbloccato gli interessi per gli anni passati. In questo modo ci sarà la possibilità per i commercialisti di far conoscere il mondo dei confidi alle piccole e medie imprese assistite, attraverso strumenti di credito e garanzia, creati su misura per loro, a condizioni economiche molto favorevoli. Un segnale forte e altamente qualificato per le realtà economiche, capace di sostenere la crescita e lo sviluppo delle imprese, in una logica di mediazione del rapporto tra imprese e banche. Oggi per le pmi siciliane i confidi sono utili non solo per via dell’assistenza fornita nella gestione del rapporto di finanziamento ma anche per diventare affidabili per gli istituti di credito. Sappiamo che non basta la volontà e l’intraprendenza dei piccoli imprenditori per uscire dalla recessione, bisogna sostenere le imprese mettendo in campo strumenti nuovi e risorse consistenti, per facilitare l’accesso al credito. L’esperienza maturata nel campo della Finanza agevolata ed ordinaria, ci vede protagonisti nel settore Finanziario. Grazie alle svariate convenzioni con i principali Istituti di credito, di factoring e di Leasing, oggi siamo in grado di conoscere una vasta gamma di prodotti finanziari rivolti ai professionisti. *Consigliere nazionale cassa previdenza ragionieri

Vice presidente Ordine dottori commercialisti Ragusa

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Politiche provinciali

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Politiche Comunitarie in Provincia di Ragusa

Intervista all’assessore Giovanni Digiacomo di Nunzio Ciarcià

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ssessore Digiacomo, quale è il ruolo svolto dalla provincia in questo periodo di programmazione? La Provincia ha svolto per un verso il ruolo di agente intermedio tra il centro (la Regione) e le periferie (i Territori). Essa è stata al tempo stesso un luogo di attenzione delle istanze territoriali e di sintesi delle stesse, aprendo ai protagonisti locali secondo i dettami di un approccio non più gerarchico, bensì cooperativo. Tuttavia ancora non si è giunti ad un soddisfacente grado di concertazione con il partenariato locale anche per la scarsa propensione a queste modalità di lavoro da parte di tutti gli attori locali: molto spesso, nel recente passato, esse hanno finito per trasformarsi in momenti rituali e poco significativi sul piano della costruzione delle strategie di sviluppo. In tema di politiche comunitarie la strategia di intervento provinciale per la nuova Programmazione 2007/2013 verso cosa è orientata? Sicuramente verso l’implementazione della dimensione globale dello sviluppo sostenibile basato sul capitale ambientale, fisico, umano e sociale. La Provincia Regionale di Ragusa è stata tra gli Enti più solerti in Sicilia nell’inviare il proprio Documento di Programmazione 2007-20013 ex-ante entro i termini di scadenza. Alla base della strategia intrapresa dalla Provincia vi è l’interesse di formare, in via preventiva, degli assi di collaborazione con altri territori regionali e non; l’intento di questa strategia è proprio quello di favorire i processi di attrazione dei finanziamenti europei per promuovere azioni di sviluppo locale e che vede coinvolti forze sociali, produttive ed economiche in un unico obiettivo di promozione del territorio ibleo. Quali i progetti europei innovativi volti a favorire e sostenere la modernizzazione della pubblica amministrazione e la crescita equilibrata del territorio insieme a quella delle piccole e medie imprese sono stati attivati o sono in fase di realizzazione dalla Provincia? Grazie alla collaborazione con partner pubblici e privati, locali e europei è stato possibile attivare innanzitutto uno Sportello Informativo per le PMI allo scopo di poter meglio usufruire dei fondi strutturali 2007/ 2013 attraverso i quali la Regione siciliana potrà godere di un massiccio intervento finanziario. Il servizio informa sulla possibilità di partecipare a bandi comunitari, nazionali o regionali,

elabora idee progettuali ricercando partner e provvedendo ad espletare la fase di compilazione delle relative schede progettuali, in collaborazione con i singoli responsabili di servizio. Lo Sportello è rivolto a coloro che intendono avviare una nuova attività imprenditoriale, soprattutto giovani, al fine di sostenere la competitività del territorio, la creazione di nuove imprese e di nuovi posti di lavoro ed ha come finalità l’erogazione di informazioni qualificate e dettagliate alle imprese. A seguire abbiamo la “Cabina di Regia Provinciale” che si occupa del coordinamento territoriale dei progetti e delle iniziative da promuovere per un pieno sfruttamento dei fondi strutturali 2007/2013. Allo stato attuale sono stati approvati e finanziati dalla Regione Sicilia i seguenti progetti: LITHOS: Piano di ricerca integrato per lo studio della stereotomia nelle architetture siciliane e maltesi tra medioevo e barocco. Il progetto è finalizzato alla costruzione di un laboratorio permanente per lo studio,il restauro e la sperimentazione costruttiva; SIBIT: Sustainable Inter-Regional Bike Tourism : Sviluppo del cicloturismo nelle realtà siciliane e maltesi. Il progetto è finalizzato a potenziare lo sviluppo sostenibile; RESI:RENEWABLE ENERGY SCENARIOS IN ISLANDS: Il progetto consente di realizzare interventi finalizzati all’aumento della diffusione delle energie rinnovabili e del solare favorendo il trasferimento tecnologico e le buone pratiche; NATIBLEI:Il Piano di sviluppo locale è un’iniziativa per il miglioramento delle aree rurali montane ed interne delle province di Catania, Ragusa e Siracusa. Il progetto è finalizzato a valorizzare le risorse presenti nel territorio trasformandole in varie opportunità di sviluppo . Allo stato quali sono le attività “a sportello” avviate da questa amministrazione e quali nel settore della Programmazione e delle politiche comunitarie? L’importanza della conoscenza delle politiche europee volte allo sviluppo locale ci ha portato ad un rafforzamento del nostro Sportello Europa Provinciale che nel corso del 2010 è stato esteso alle diverse amministrazioni comunali. Lo sportello permette di avere un’informazione capillare sulle opportunità di finanziamento e sui bandi comunitari, nazionali, del Por Sicilia, dei Fondi FAS e di altri


IMPRESASICILIA strumenti di programmazione finanziaria. Nello specifico lo Sportello ha l’obiettivo di sostenere il percorso di attuazione del POR Sicilia attraverso un flusso informativo costante nei confronti della cittadinanza Bisogna dire che la Provincia Regionale di Ragusa ha assunto sempre di più un ruolo strategico di programmazione, coordinamento e miglioramento dei servizi alle imprese, con particolare riferimento alla localizzazione ed alla autorizzazione degli impianti produttivi e alla creazione degli impianti industriali. In questa direzione l’ufficio ha avviato la creazione del Coordinamento Provinciale SUAP, ovvero uno sportello unico per le attività produttive Lo sportello garantisce un servizio informativo ed operativo che costituisce per l’imprenditore un punto di contatto privilegiato con la pubblica amministrazione. Infine si sta valutando la percorribilità di un’intesa SUAP e Sportelli Multinazionali, per la realizzazione di un percorso comune e delle strategie operative comuni che, partendo dalle realtà specifiche di ciascun servizio, riescano ad andare

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oltre e a ottimizzare, quindi, le prestazioni a favore delle imprese del nostro territorio. Quindi la realizzazione di tale intesa potrà inglobare anche quanto esposto più volte nella proposta progettuale circa la realizzazione di una “Officina Impresa”. Si. Certamente questi sportelli condividono infatti l’obiettivo di informare organicamente sulle opportunità che le istituzioni mettono in campo: SUAP, Sportello Europa e Sportello PMI. Internazionalizzazione e PMI Ragusane: quali gli sviluppi? Come progetti a sostegno dell’internazionalizzazione delle PMI ragusane abbiamo avviato il progetto marketing territoriale e internazionalizzazione delle imprese, obiettivo principale del progetto è la creazione di un sistema informatico e di mailing-list al fine di informare le imprese locali delle dinamiche di mercato comunitarie in modo tale da incentivarle al ricorso delle strategie di investimento e produzione tramite la divulgazione di bandi e materiale informativo.

IMPRESE & SOLIDARIETÀ:

l’inclusione sociale dei soggetti più svantaggiati

Al via il progetto sperimentale “Rompete le righe” volto all’inclusione sociale di soggetti in esecuzione di pena

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arte il progetto sperimentale “Rompete le righe” promosso dalla Regione Sicilia che va ad inserirsi nel quadro più ampio del Programma Operativo Regionale F.S.E. convergenza 2007/2013. Scopo del progetto è il miglioramento dei livelli di inclusione sociale delle categorie svantaggiate della popolazione, agendo sulla loro attivazione in termini di (re)inserimento lavorativo e assicurando opportunità e risorse necessarie alla piena partecipazione di tutti alla vita economica, sociale e culturale. Nello specifico l’iniziativa è destinata a soggetti sottoposti a misure detentive o alternative alla detenzione. Attraverso questo progetto la Regione siciliana intende avviare un’azione di carattere innovativo e sperimentale finalizzata alla promozione di progetti pilota per l’inclusione sociale di soggetti adulti in esecuzione penale, improntata al coinvolgimento diretto dei servizi dell’amministrazione penitenziaria in Sicilia in base alle priorità da questi espresse. L’obiettivo, pertanto, è quello di dare impulso e sostenere un processo di attuazione in concreto del principio di riabilitazione della pena, creando un catalogo delle buone prassi che dimostri la possibilità di valide alter-

native rispetto alla prevalenza delle esigenze di sicurezza e restrizione attraverso una serie di iniziative finalizzate a garantire parità nelle opportunità di inclusione socio-lavorativa per i soggetti in esecuzione di pena. Multifidi si inserisce nell’iniziativa attraverso un progetto di rete che fa capo ad un’associazione temporanea di scopo (ATS) guidata dal consorzio La città solidale e formata da una pluralità di organismi con competenze ed esperienze diversificate, per elaborare e realizzare tale progetto. Compito del Consorzio Multifidi sarà quello di effettuare una ricerca/analisi sulle esigenze lavorative delle imprese presenti nel territorio e una ricerca/indagine di tipo statistico-documentale finalizzata ad effettuare un’analisi conoscitiva delle caratteristiche della popolazione carceraria, con riferimento agli obiettivi del progetto. Un’ iniziativa di notevole impegno sociale quella intrapresa da Multifidi, volta a diffondere la cultura della solidarietà come anche la riflessione sul tema dell’inclusione sociale dei soggetti in esecuzione penale.

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Incontro con l’azienda

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SISTEMI COMPONIBILI s.r.l. Una moderna impresa industriale siciliana che vende a qualificati clienti in tutto il territorio nazionale a cura della redazione

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a Sistemi Componibili s.r.l. viene costituita nel 1995 a Caltanissetta ad opera dell’imprenditore Carmelo Raimondi, questi già dal 1982 operava come artigiano nel settore del legno inizialmente occupandosi della realizzazione di porte, finestre e piccoli mobili su misura, poi specializzandosi nella produzione di mobili in genere e cucine in particolare. Così nel 1993, sfruttando le opportunità fornite dal mercato, l’imprenditore Raimondi decide di trasformare il laboratorio artigiano in una impresa strutturata e di successo costituendo la “RAIMONDI SNC di Raimondi Carmelo & C.”, mediante conferimento dell’impresa individuale preesistente. Infine nel 2002 la Raimondi S.n.c. di Raimondi Carmelo & C.” viene conferita nella “Sistemi Componibili s.r.l.” realizzando una struttura societaria unica per l’impresa. Con la realizzazione di tale struttura viene concretizzata l’idea imprenditoriale di successo industriale: creare un negozio di mobili capace di autoprodursi la maggior parte del venduto, saltando e quindi risparmiando, molti passaggi della catena commerciale, ma mantenendo la capacità di personalizzare l’offerta alle esigenze, anche più particolari dei clienti. Attualmente l’attività della società si articola in tre strutture: • uno stabilimento di 2.400 mq situato a Caltanissetta, • uno show-room di 600 mq situati a Caltanisset­ta • uno stabilimento con sede a Serradifalco (CL) • uno show-room articolato su tre livelli, a San Cataldo (CL).

Dall’inizio dell’attività ad oggi l’evoluzione non ha avuto sosta e la società ha registrato una crescita continua in tutti gli ambiti: nel fatturato, nella produzione - proponendo articoli sempre nuovi e in linea con le tendenze del mercato - nell’immagine, divenuta via via più prestigiosa, e nei mezzi tecnologici, costantemente all’avanguardia. Sin dall’inizio la mission dell’azienda è stata quella di ascoltare le richieste della clientela e costruire arredi su misura, progettati e realizzati secondo le singole esigenze. Una filosofia, quella della personalizzazione, che pone qualità e know-how a servizio dell’estetica e della funzionalità; in ogni contesto: da quello domestico, con un lunga esperienza in cucine classiche e moderne e camerette, a quello commerciale, con importanti referenze in diversi settori di attività. Le cucine realizzate da Sistemi Componibili s.r.l. sono un esempio di raffinato design unito ad estrema funzionalità. Per venire incontro al gusto e alle necessità dei propri clienti, Sistemi Componibili s.r.l. realizza vari tipi di cucine: • cucine in finta muratura, ideali per chi desidera una soluzione su misura, economica e facilmente modificabile, particolarmente adatte in ambienti ove non è possibile installare cucine in vera muratura;


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ALCUNI DEI PIÙ IMPORTANTI ARREDAMENTI REALIZZATI

• cucine componibili moderne, dal design contemporaneo armonico e raffinato, in colori e forme innovative; • cucine componibili classiche realizzate con legno di prima scelta, trattato per poter resistere a lungo all’usura quotidiana; esaltano la brillantezza e la bellezza del legno. Inoltre, la Sistemi Componibili s.r.l. può vantare una lunga esperienza nella realizzazione di arredamenti personalizzati per grandi strutture pubbliche e private, numerosi sono stati i lavori di allestimento di musei e mostre ma anche arredi per negozi dove la società si è specializzata nella realizzazione di mobili per gioiellerie. A tal proposito nell’elenco seguente vengono riportati I mercati di approvvigionamento delle materie prime e delle merci sono estesi all’intero territorio nazionale, l’azienda intrattiene rapporti ormai consolidati con le più importanti aziende produttrici di elettrodomestici (Rex, Electrolux, Candy, Whirpool, ecc…), nonché produttrici di materiali indispensabili per il suo ciclo produttivo (Hettich, Wurth, Papa, ecc…). Il principale mercato di sbocco è costituito dai clienti privati, mentre una minor quota viene destinata ai mobilieri operanti nell’intero territorio regionale. Obiettivo futuro della società è quello di estendere il proprio mercato anche ai paesi esteri in considerazione di una sempre maggiore necessità di internazionalizzare la propria attività.

• Museo Archeologico Reggio Calabria • Museo Archeologico Nazionale di Crotone • Museo di Vibo Valentia • Museo di Erice • Museo Palazzo Reale Lungarno Pacinotta di Pisa • Museo Nazionale S. Matteo Lungarno Mediceo di Pisa • Museo ex ospedale delle Donne Progetto “pass turistico culturale” di Caltagirone • Museo Palazzo Tursi di Genova • Museo Archeologico Nazionale di Manfredonia • Museo Naturalistico della Torre San Gregori Progetto pass turistico culturale per la città di Caltagirone • Museo ex carcere Borbonico Progetto pass turistico culturale di Caltagirone • Museo di Vibo Valentia - R. Calabria • Museo di Castelvetrano • Museo “Canne della Battaglia” di Puglia • Museo di Ortigia; • Museo Archeologico Nazionale di Taranto • Teatro della Verdura di Palermo • Museo Palazzo Reale di Genova • Museo Palazzo Spinola di Genova • Museo Villa Giungi di Lucca • Museo di Egnazia della Puglia • Museo di Altamura della Puglia • Museo Comunale di Peschici • Gioielleria “Bezzini Mariella” di San Cataldo (CL) • “Motta Gioielleria” di Augusta • Gioielleria “Casella” di Battipaglia • Gioielleria “La Preziosa” di Montesarchio • Gioielleria “Restivo” di Catania • Gioielleria “Cipolla” di Palermo • Gioielleria “Di Somma” di Sorrento • Gioielleria “Le Gioie” di Parete (CE)

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La “Green Economy” della Valle dei Templi tra dubbi e incertezze

Il decollo dell’economia verde minacciato dalla burocrazia di Roberto Celano

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’economia verde è la strada che porta contemporaneamente alla tutela dell’ambiente, della salute degli uomini e allo sviluppo delle imprese e del suo indotto economico in maniera più convincente rispetto a tante altre. Puntare sull’economia verde è un obiettivo imprescindibile che deve essere condiviso da tutti, ed è l’unico modello praticabile considerate le problematiche che derivano dal cambiamento climatico e dal riscaldamento della crosta terrestre mentre l’economia verde fa leva sulle tecnologie pulite e sul risparmio energetico. A fronte di una norma nazionale del 23/12/ 2003, che per l’installazione degli impianti fotovoltaici non prevede il rilascio di alcuna autorizzazione quando la capacità di generazione sia inferiore alla soglia dei 20kw (soglie indicate nella tab. a ministeriale del presento decreto), nello specifico si applica la disciplina della denuncia di inizio attività o della DIA , nel rispetto dei vincoli paesaggistici e del patrimonio storico-artistico. Invece in Sicilia o meglio in alcuni comuni della provincia di Agrigento, non si segue lo stesso percorso della legge nazionale nonostante sia stato adottato il nuovo PEARS, bisogna rifarsi ai regolamenti comunali e agli strumenti urbanistici contenuti in essi, una follia legislativa, per le difficili e le cattive interpretazione che riservano i diversi casi. Per quanto riguarda la Provincia di Agrigento sembra che Pirandello sia sempre presente, abbiamo infatti raccolto le istanze di alcune piccole e medie imprese, che ci segnalavano come ogni comune adotta e applica spontaneamente un sua norma e un suo regolamento. In breve alcuni Comuni della provincia di Agrigento autorizzano l’installazioni degli impianti con l’invio di una” Dia”, altri con concessioni edilizie e atri ancora con autorizzazione. A tal proposito, cerchiamo di capire, che cosa disciplinano i regolamenti comunali e a quale principio si sono ispirati gli uffici tecnici dei comuni della provincia di Agrigento. Gli uffici preposti, assimilano le tettoie fotovoltaiche alle normalissime tettoie delle villette residenziali, quindi, chi intende installare un impianto deve immancabilmente rispettare gli indici di cubatura previsti dalle tettoie e dai pergolati di una semplicissima villetta residenziale, se cosi è, potrebbe occupare al massimo l’1% della superficie complessiva posseduta e comunque soggetta ad autorizzazione o a Concessione edilizia.

Rifacendoci alla normativa di cui sopra , specifichiamo che per i soggetti che volessero costruire un’ impianto, da 100 kw integrato su tettoie sono previsti circa 1000 mq. Qualora si dovessero rispettare ed attenere alle norme urbanistiche indicate nel regolamento comunale necessiterebbero non meno di 100.000 mq. di terreno, pari a 10 ettari. Per non parlare degli impianti fotovoltaici su serra disciplinati dal nuovo piano energetico PEARS approvato con decreto il 3 febbraio del 2009 e reso esecutivo ad aprile 2010 che dispone che il rilascio dell’autorizzazione è subordinato alla verifica da parte della competente Amministrazione Regionale della immunità da effetti di desertificazioni dei suoli e della effettività delle coltivazioni sottostanti continuativamente condotte. L’esito negativo di tali verifiche, anche successivo alla realizzazione dell’impianto, comporta l’avvio del procedimento di annullamento delle autorizzazioni, con consequenziale obbligo di ripristino dello stato dei luoghi. Certamente il percorso logico delle autorizzazioni e delle concessioni edilizie e la conferenza dei servizi regione-comuni per le autorizzazioni per gli impianti da destinare a serre, sono tutte peculiarità che intralciano le imprese a fare sistema, e permettono esclusivamente a impoverire il tessuto economico immobilizzando risorse proveniente dalla comunità, a tal punto da perdere occasioni importanti per la nostra collettività, tanto in crisi da far cessare o sparire anche fisicamente le imprese dal nostra provincia, ultima nella classifica per prodotto interno lordo. Questo dovrebbe far riflettere i nostri burocrati.

PMI Agrigento

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di Luca Sulmicelli

Turismo, trasporti e internazionalizzazione delle imprese per rilanciare lo sviluppo della piccola e media impresa della provincia di Siracusa

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Nasce “PMI Siracusa” Associazione delle piccole e medie imprese di Siracusa, con sede in Corso Timoleonte 61 a Siracusa. Telefono e fax 0931.67960, sito web www.pmisiracusa.it. Presidente di PMI Siracusa è il Dott. Luca Sulmicelli, professionista nel settore della consulenza aziendale, coadiuvato da una giunta esecutiva composta da imprenditori dei vari settori del mondo produttivo. PMISiracusa si propone, nel solco di PMITALIA e PMISicilia, quale punto di riferimento valido a sostegno delle diverse esigenze dell’imprenditoria nel contesto socio-economico del territorio Siracusano. Punto di forza sono la molteplicità di servizi attraverso personale specializzato: credito alle imprese attraverso il Consorzio di Garanzia Collettiva Fidi “MULTIFIDI”, la sicurezza nei luoghi di lavoro, igiene degli alimenti, internazionalizzazione, finanza agevolata, direzionale.

o smantellamento progressivo delle produzioni della nostro polo industriale rappresenta ormai un trend negativo che dura circa 30 anni, avendo come conseguenza il crollo del tessuto produttivo ad esso collegato, ha comportato nel tempo, perdita sempre più sostanziose per le imprese locali di commesse legate all’area industriale. La imprese hanno dovuto licenziare e nei casi peggiori chiudere. Una involuzione imprenditoriale questa aggravata dallo smantellamento dei trasporti come nel caso delle linee ferroviarie. Occorre ricordare che Siracusa è stato oggetto di un’azione irresponsabile che ha comportato il taglio dei collegamenti tra la nostra città e la penisola con la fine delle partenze e degli arrivi dei treni a lunga percorrenza. Non si può puntare solo sul gommato ma è necessario una interazione tra ferro, gomma e portualità al fine di agevolare la nostra produzione agricola e manifatturiera e per incrementare il turismo. Se si tiene conto dell’attuale situazione economica locale, ed in particolare della dimensione delle imprese, è possibile competere sugli scenari internazionali solo se c’è la disponibilità di servizi efficienti. Diviene centrale a questo riguardo il sistema portuale se si vuole guardare ai mercati del mediterraneo e del medio oriente. La piccola dimensione d’impresa, limite oggettivo per essere presenti sui mercati internazionali, può essere superata se si collega il sistema locale con le reti di supporto alle imprese”

PMI Siracusa

Oltre il petrolchimico: il rilancio delle PMI siracusane

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PMI Messina al servizio del territorio di Federico Buscari

Presidente pro tempore dell’Associazione PMI SICILIA – sezione Messina è Federico Buscari. Nato a Santa Teresa di Riva nel 1963, coniugato, con due figlie, Buscari è sempre stato a contatto con la realtà delle piccole e medie imprese avendo lavorato per “soli” diciassette anni nel settore della grande distribuzione organizzata e negli ultimi undici anni in quello delle telecomunicazioni come Business Agent Telecom Italia SpA. Soprattutto quest’ultima esperienza lo ha portato a raggiungere una competenza tecnica e commerciale di altissimo livello, certificata dal CEPAS nel 2005 e dalla SDA BOCCONI nel 2010. Alcuni mesi fa il Presidente dell’Associazione PMI SICILIA, Dr. Nuccio Lipani, lo ha proposto come componente della Giunta Regionale quale delegato provinciale di PMI SICILIA per la provincia di Messina.

L’obiettivo è quello di creare un’organizzazione valida ed operativa su un territorio vasto ed amministrativamente frastagliato, ma nel quale, da sempre, sia la piccola che la media impresa stentano a decollare”. “Il mio compito – ha aggiunto Buscari - sarà quello di far conoscere l’associazione sul territorio aggregando il maggior numero possibile di operatori commerciali e del mondo dei servizi per poter garantire ai nostri associati la fruizione dei tanti servizi che possiamo prestare loro. Abbiamo voglia, così come più volte ribadito dall’amico Nuccio Lipari, di contribuire fattivamente alla crescita di questo nostro piccolo grande mondo delle PMI sia a Messina e provincia che sull’intero territorio regionale. Abbiamo previsto da qui a breve termine tutta una serie di iniziative per far conoscere al maggior numero di imprenditori della provincia la nostra Associazione, la sua organizzazione, le sue convenzioni e soprattutto le nuove opportunità di business in un mondo imprenditoriale in constante evoluzione che guarda, per posizione strategica della nostra amata ma martoriata Isola, verso la globalizzazione dei mercati e soprattutto ai paesi che si affacciano nel bacino del Mediterraneo”.

Come già ricordato il territorio della provincia di Messina è molto esteso, ne fanno parte 108 comuni, per la maggior parte di piccole dimensioni (al di sotto dei 5000 abitanti) con pochi grandi centri, tra i quali spiccano, sul Tirreno, Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto, mentre sullo jonio si hanno le eccellenze relative a Taormina, Letojanni e Giardini Naxos. Anche il tessuto imprenditoriale è fortemente frammentato: il turismo ed i servizi connessi sono i settori di punta della Perla dello Jonio e del suo comprensorio. Naxos, Letojanni, Forza D’Agrò e Sant’Alessio Siculo ne costituiscono il bacino originario, ma esso risulta in espansione grazie all’opera svolta da una sapiente programmazione del territorio che ha permesso lo sviluppo di un campo da golf intorno all’alveo fluviale dell’Alcantara. In tale contesto operano alcuni dei maggiori player dell’hotellerie di lusso del mondo: recentemente la Oriental Express ha acquistato due dei più prestigiosi hotel di Taormina, il Timeo e il Sant’Andrea. Ad essa va poi aggiunta la presenza della AMT con il blasonatissimo San Domenico Palace e della ATA Hotels con il Mazzarò Sea Palace. Diversissima invece è la condizione dei comuni montani dell’entroterra che hanno un’economia depressa tutta da reinventare, soffrendo dell’atavica mancanza di risorse sia economiche che imprenditoriali. Nel capoluogo dominano i servizi (banche, assicurazioni, trasporti) e l’immobiliare, mentre risulta oramai scomparsa qualsiasi traccia della manifattura (anche dalla provincia), soprattutto dopo la chiusura della ditta che produceva a Brolo la marca di abbigliamento Castello e che dava lavoro a circa 500 tra maestranze ed operatori dell’indotto. L’agricoltura, soprattutto il florovivaismo, è invece un settore fiorente nel milazzese e nell’area di Mazzarà Sant’Andrea, dove hanno sede alcune delle maggiori imprese nazionali. Sempre nel settore agricolo la Provincia può poi vantare due IGP, il salame Sant’Angelo di Brolo e il Limone Interdonato e una DOP, l’olio Valdemone. Sono inoltre oltre quattrocento gli agriturismi censiti e attivamente operanti sul nostro territorio. Resta da capire, e sarà anche compito dell’Associazione farlo, come favorire la nascita di un nuovo tessuto imprenditoriale che possa valorizzare le risorse ancora inespresse (e sono tante) che il territorio offre.

PMI Messina

Una provincia molto vasta con 108 comuni con tante risorse ed eccellenze, specie nel campo del turismo, che meritano di essere valorizzate

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GENIUS un’associazione geniale

Tempo libero

Nasce a Ragusa ma è già di tutta la Sicilia. L’associazione culturale Genius ha organizzato un partecipatissimo incontro con Roberto Vecchioni dal titolo accattivante: Da Saffo a De Andrè. l’anima, le parole, la musica. di Giorgio Liuzzo

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ppena nata. E subito in grande evidenza. Mutuando i segni distintivi del proprio nome, l’associazione culturale e di promozione sociale “Genius” (citatela al latino e non all’inglese) ha esordito col botto nel panorama ibleo. Roberto Vecchioni, cantautore professore, che ha segnato la storia musicale di almeno tre generazioni d’italiani, è stato il testimonial di grido, lo scorso 11 novembre, per la prima uscita pubblica del sodalizio formato da dieci “avventurieri” che, senza presunzione, ma con forte spirito motivazionale, si sono posti l’obiettivo di dare una scossa all’ambiente socio-culturale della città di Ragusa e, perché no, del resto della provincia. Ci riusciranno? “Almeno ci proviamo – spiega il vulcanico presidente, Marisa Simonelli, preside, ormai in pensione, tra i più apprezzati dirigenti scolastici delle medie del capoluogo proprio per la dinamicità che ha caratterizzato la sua attività – impegnandoci a fornire il nostro piccolo contributo per sviluppare percorsi di riflessione che possano catturare un po’ tutti, giovani e meno giovani”. Assieme alla nocchiera Simonelli, gli altri nove componenti di un gruppo affiatato e pronto ad esplorare nuovi sentieri: Felice Garofalo, il vicepresidente, e poi Caterina Cellotti, Sara Greco, Gianna Cascone, Concetta Burgio, Enza Batta-

glia, Valerio Battaglia, Giorgio Liuzzo e Gianni Santoro. “Volevamo dimostrare che qualcosa di nuovo si può fare – chiarisce Garofalo – e l’essere riusciti a portare Vecchioni, che ha tenuto una conferenza su un tema accattivante come “Da Saffo a De Andrè: l’anima, le parole, la musica”, non è cosa da poco. Soprattutto per la risposta ricevuta dalla gente”. Al di là di ogni previsione visto che l’evento Vecchioni è riuscito a stipare sino all’inverosimile il già capiente auditorium della Scuola regionale dello Sport di via Magna Grecia. Altrettanta attenzione, il 9 dicembre scorso, ha ottenuto, all’auditorium della Camera di Commercio, la consegna di riconoscimenti a sette testimonial (dalla storica e giornalista Chiara Ottaviano, alla stilista di moda Ottavia Failla, dal fotografo e artista Giuseppe Leone, al poeta e scrittore Giovanni Occhipinti, al pittore Franco Sarnari, al critico cinematografico e regista Vito Zagarrio, all’imprenditore Sergio Tumino) che hanno assicurato il proprio impegno a portare avanti le tematiche care a “Genius”. Nel contesto dello stesso appuntamento è stata presentata l’ensemble di chitarre “Genius”, composta da 17 musicisti e diretta dal maestro Peppe Arezzo.

Marisa Simonelli Presidente di Genius con il cantautore Roberto Vecchioni

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