Il reporter-Figline-Marzo 2012

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Il Giornale nel tuo Comune

Figline, Incisa, Reggello, Rignano

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PRIMO PIANO

REPORTagE incisa

MARZO 2012

Divorziare in un click Andrea Muzzi*

V

la nuova fine del restauro novoli Ancora poco tempo Palagiustizia, cantieriedel saranno tram conclusi ielavori stadiodiall’orizzonte: ripristino della il rione chiesa dedicata traSanti ai problemi Cosma e novità e Damiano PAGG.8-9 PAG.6

Figline Nel piano interprovinciale dei rifiuti, fresco di approvazione, si parla anche della discarica de Le Borra PAG.4

sPORT

Universo lavoro, il punto sul territorio PAGG.2-3

Come stanno gli ospedali

cinema Rignano

di Giulia Righi

S tutti su Jovetic La Fiorentina vuol tenerselo stretto, ma molti top club gli hanno ormai messo gli occhi addosso PAG.29

VALDARNO VOLLEY A tu per tu con Chiara Puccini, il numero 10 sulle spalle e carattere da vendere PAG.31

LOCALITA’ LECCIO

ono tornati, come periodicamente accade, al centro delle cronache nazionali. E – come quasi sempre in questi casi – a causa di episodi di malasanità. Parliamo degli ospedali, strutture di fondamentale importanza per la società. Ma qual è lo stato di salute di quelli di casa nostra? Per fare un po’ di luce siamo andati a caccia di numeri, che spesso riescono – più delle parole – a fotografare con esattezza la situazione. Ebbene,

i numeri degli ospedali dell’area fiorentina “allargata” dicono che qui da noi le cose non vanno male. D’altronde, si sa, il sistema sanitario toscano è – per molti versi – tra quelli che funzionano meglio in Italia. Anche se alcuni nei non mancano. Nei che spesso assumono il volto dei lunghi tempi di attesa al pronto soccorso o per fare qualche esame. Non sempre, ovviamente, ma succede anPAGG.10-11 che questo.

In arrivo l’antenna (e la connessione) PAG.5

Reggello

Piccoli vs grandi, Trasporto pubblico, il Comune versa ventitremila euro al mese garantire “battaglia” inpersala il servizio ai pendolari PAG.7 PAGG.24-25

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olete lasciarvi velocemente? In Inghilterra esiste il divorzio fai da te. Basta inserire i dati personali su un sito e sei di nuovo libero. Oggi molti amori nascono su internet ed è giusto che finiscano allo stesso modo. Oggi ci sono siti specializzati per trovare l’anima gemella: clicchi e trovi la donna dei tuoi sogni. L’unico problema è che non sai mai chi c’è dall’altra parte. Mio fratello ha chattato in uno di questi siti, ma qualunque cosa scrivesse quella gli rispondeva sempre alla solita maniera: “Sono escort, 80 euro l’ora. Telefonami”. Mio fratello un po’ c’è stato, poi ha risposto: “Sono precario, 30 centesimi al minuto. Telefona tu che è meglio!”. In Florida ci si può anche sposare via internet. Da noi se la sposa cambia idea abbandona l’altare, in Florida fa partire direttamente l’antivirus! Da noi un matrimonio può essere ostacolato dalle famiglie o dai problemi economici. In Florida il matrimonio può saltare solo per un motivo: se salta la connessione! Basta con questi matrimoni dove ci si svena per invitare duemila persone. Per sposarsi su internet bastano lui e lei. Gli invitati? Prendi la foto di una folla e la scannerizzi. I sentimenti dell’uomo sono fugaci, per questo serve il computer, una macchina che li catturi velocemente: in Italia ci vogliono anni per divorziare, in Inghilterra basta un click con il mouse. E se invece di un click ne fai due, mandi a quel paese anche la suocera. Amici, connettiamoci! *Comico

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Marzo 2012

il giornale nel tuo comune

l’inchiesta. Dai redditi alla vita delle aziende

Crisi: luci e ombre del Valdarno che lavora Barcolla ma riesce a resistere: questa la fotografia di un’area che, nonostante i problemi diffusi, prova a non capitombolare Andrea Tani

L

a crisi c’è, anche se la notizia non è certo questa. Piuttosto, sembra di poter dire che in Valdarno la si è sopportata meglio che da altre parti. Guardiamo ai redditi, ad esempio: non sono tra i più alti della provincia, tantomeno della regione. Eppure negli anni del tracollo economico mondiale hanno mostrato una tenuta assai più solida di quella degli altri fiorentini e toscani. Andando a spulciare i dati si scopre poi che i “Paperoni” abitano a Rignano, mentre ad Incisa se la passano peggio ma gli stipendi crescono più in fretta. Una compattezza giustificata anche dalle particolarità del tessuto industriale valdarnese: le grandi imprese si contano su una mano, ma sono grandi per davvero e negli ultimi

anni hanno accelerato la produttività anziché frenare. Le piccole aziende rappresentano una miriade di eccellenze e sopravvivono proponendosi sul panorama internazionale ciascuna nel suo ristretto mercato di nicchia. “È ancora possibile fare impresa in Valdarno”, sostiene il presidente della sezione territoriale di Confindustria Franco Resti, e se è vero che – come del resto in tutto il Paese – avviare una nuova impresa al giorno d’oggi è una missione quasi impossibile, qui almeno non si chiude, pur con delle dolorose eccezioni. È il caso della Fantechi di Rosano, un’azienda che dopo oltre 30 anni di storia alla fine del mese tirerà giù i battenti, lasciando i 23 dipendenti senza un lavoro. Proviamo a raccontarne il calvario.

Focus. Ecco i redditi nei quattro comuni. Per scoprire (a sorpresa) che la situazione non è affatto peggiorata

Stipendi a confronto, i più “ricchi” sono a Rignano I

più ricchi, stando a quanto dichiarano, sono i rignanesi: 23.548 euro guadagnati a testa in media ogni anno. Se la passano peggio a Incisa, dove il reddito medio dichiarato è di 20.838 euro, ma è qui che si registra il maggior aumento dei salari dal 2005, +15,4%. Molto meno a Figline, dove cresce del 12,6%. Non sarà l’indicatore migliore, non basterà a tracciare un quadro dettagliato, ma di certo quando si parla di crisi è impossibile prescindere dal fattore che più di ogni altro finisce per influenzare la vita di ogni lavoratore: lo stipendio. I dati che presentiamo sono un’elaborazione dell’imponibile 2009 – il più ag-

giornato a disposizione – che risulta dalle dichiarazioni dei redditi ai fini delle addizionali Irpef. Non si tratta dunque del reddito medio di tutti i contribuenti, ma solo di quello denunciato da quanti sono tenuti a versare l’imposta, vale a dire il 57,08% della popolazione (totale, non solo di quella attiva) del Valdarno fiorentino. Come detto, a Rignano i più facoltosi: una “popolazione dichiarante” pari al 57,4% del totale mette insieme 117.179.081 euro, per un reddito medio che resta il migliore del comprensorio anche se lo si confronta con quelli del Valdarno aretino e della Valdisieve. Decisivo, forse, l’aumento del 14,3% rispetto

alle dichiarazioni del 2005. Appena più basso a Reggello, dove si attesta sul +14,1%. Qui il reddito medio è il secondo per volume nelle quattro municipalità di riferimento: 21.892 euro a testa che fanno un totale di 204.802.239, secondo solo a Figline. È proprio la città di Marsilio quella di maggior peso nella bilancia valdarnese, con 213.829.566 euro dichiarati complessivamente. Dovendoli però dividere, i contribuenti hanno poco da gioire: 21.408 euro di stipendio medio, 1.784 al mese. Ancora peggio ad Incisa, dove si guadagnano 20.838 euro pro capite. Almeno è il dato più in crescita, anche se forse il meno rappresen-

tativo visto che la percentuale di quanti hanno presentato la denuncia non supera il 54% degli abitanti. Il reddito valdarnese resta al di sotto di quello medio provinciale e di quello regionale (in quest’ultimo caso con l’eccezione di Rignano): 24.199 euro il primo, 22.519 euro il secondo. Mantiene però una tenuta decisamente migliore: l’aumento percentuale nel quinquennio di riferimento è infatti del 10,9% in provincia e dell’11,1% in regione. A farla da padrone è il ceto medio, la classe di reddito tra i 10mila e i 26mila euro annui che in tutti i comuni rappresenta da sola più del 60% dei /A.T. dichiaranti.

anno d’imposta 2009

anno d’imposta 2005

totali persone fisiche / 2010

totali persone fisiche / 2006 reddito medio/

contribuenti

reddito medio

var. red.’05/’09

popolazione

popolazione

contribuenti

reddito medio

FIGLINE

9.988

21.408,65

+12,6%

16.987

12.588,00

9.839

19.013,05

INCISA

3.379

20.838,50

+15,4%

6.259

11.250,00

3.282

18.065,36

REGGELLO

9.355

21.892,28

+14,1%

16.089

12.729,00

8.594

19.183,50

RIGNANO

4.976

23.548,85

+14,3%

8.669

13.517,00

4.710

20.593,71

586.978

24.199,00

+10,99%

991.862

14.321,00

21.539,00

2.150.024

22.519,00

+11,19%

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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO

l’intervista. Franco Resti, presidente della sezione locale di Confindustria, disegna un quadro piuttosto ottimista

“Fare impresa? Qui ci sono ancora possibilità” Le famiglie tirano la cinghia, l’occupazione traballa un po’ ma il Valdarno ha saputo scampare alle difficoltà più profonde con un’arma segreta. Quale? L’export, grazie a cui molte realtà non hanno chiuso

“F

are impresa in Valdarno è ancora possibile”. Ne è convinto Franco Resti, presidente della sezione territoriale Valdarno superiore Nord di Confindustria: 81 le aziende associate, più di 2.500 lavoratori nei settori metalmeccanico (che da solo rappresenta quasi il 40% del totale), edilizio, dei servizi tecnologici, alimentare, farmaceutico e tutta la costellazione produttiva che gravita attorno alla moda. “È proprio questa marcata

frammentazione merceologica che ci ha permesso di sopportare meglio la crisi rispetto ad altre zone, anche vicine a noi”, spiega Resti. Certo, il Valdarno non è un’oasi felice e la crisi si è accusata anche qui. Ma c’è un ingrediente comune che spiega in buona parte la sostanziale tenuta della sua industria: “L’export. È la vocazione sia delle grandi aziende che delle piccole e piccolissime (la maggior parte, la media dei dipendenti è di

32 per azienda, ndr). Proprio tra queste abbiamo eccellenze presenti sui mercati di nicchia, ma in scala internazionale”. I settori che hanno sofferto di più? “Il meccanico, legato al momento difficile dell’automotive, e l’edilizia, afflitta da una crisi generalizzata, non solo valdarnese. Al contrario il comparto della moda è cresciuto negli anni della crisi”. Ridimensionamenti, anche importanti, ce ne sono stati, ma le vere e proprie cessazioni di attività sono state poche. Resta però il problema opposto: se è vero che non si chiude, lo è altrettanto che non nascono nuove imprese. “Ragioni di impostazione socio-culturale da una parte e infrastrutturali dall’altra. La scuola, ad esempio, si è mossa in direzioni a volte distanti dalle necessità del mercato del lavoro. Si è creato un vuoto tra le figure professionali di medio livello, delle quali però c’è buona richiesta: si passa dalla formazio-

ne di base, a quella accademica e altamente specializzata. Per questo stiamo sviluppando alcuni progetti insieme all’istituto Vasari per riorientare i percorsi formativi e stiamo lavorando all’apertura di una scuola di formazione professionale alla exInapli di Figline”. Cosa possono fare le aziende? “Condividere competenze e mezzi, aprirsi agli studenti per stage formativi veri, non di una settimana”. Ci sono poi le difficoltà infrastrutturali: “L’adeguamento della regionale 69, la banda larga e le tante opere ferme da anni. Pensiamo alle casse di espansione: ci sono zone industriali in terreni a rischio idrogeologico. Difficile attirare investimenti”. “Mantenere e far prosperare l’impianto attuale sarebbe già importante, nel momento in cui – conclude Resti – in altre zone della Toscana si va verso la deindustrializzazione. Le prospetti/A.T. ve per farlo ci sono”.

Il caso fantechi. Due anni fa i primi segnali, poi la cassa integrazione: a fine marzo i 23 dipendenti andranno a casa

La lenta agonia della fabbrica di Castiglionchio U

ltimo mese di cassa integrazione per i lavoratori dell’azienda Fantechi di Rosano, nel comune di Rignano. Poi, alla fine di marzo, la crisi economica scriverà altri 23 nomi all’elenco delle sue vittime valdarnesi. È stata un’agonia lenta quella della storica azienda, attiva da oltre 30 anni in località Castiglionchio e presente sul mercato nazionale ed internazionale con i suoi filati di carta, tessuti per arredamento e stuoie in fibra di legno. Già due anni fa il forte allentamento delle ordinazioni costrinse la proprietà a richiedere la cassa integrazione per i sui dipendenti. Un periodo durante il quale si provò a tenere in vita la produzione, per quanto drasticamente ridimensionata. Cinque o sei degli impiegati continuavano a lavorare a rota-

zione, provando a mantenere aperto lo stabilimento. Il reddito sostitutivo ordinario è stato erogato per un anno, senza che l’attività accennasse a una ripresa. La situazione è andata anzi a peggiorare, rendendo necessaria anche la cassa integrazione straordinaria. A forza di rallentare, nella scorsa estate la Fantechi si è fermata del tutto: porte chiuse, in attesa di formalizzare la cessata attività. Una triste vicenda, finita anche sui banchi del consiglio provinciale quando l’epilogo si poteva intuire ma non era ancora scritto. Era la fine dell’anno passato e a destare preoccupazione fu il trasferimento all’estero di molti dei macchinari. Alcuni sono finiti negli Stati Uniti, acquistati dai figli del proprietario che da anni controllano un’impresa simile

A forza di rallentare, la scorsa estate si è fermata del tutto: porte chiuse in attesa di formalizzare la cessata attività. E la vicenda è finita anche in consiglio provinciale oltreoceano. Non si trattava dunque di delocalizzazione o trasferire all’estero della produzione, ma di una dismissione vera e propria e senza margini di trattativa. La chiusura, se non altro, dovrebbe essere la

più “morbida” possibile: non sarà avviata la procedura di fallimento e la proprietà sembra in grado di ottemperare ai crediti nei confronti dei dipendenti in primis e dei fornitori in seconda battuta. È allora però che si aprirà il dramma. Aziende simili nel territorio non ce ne sono, tranne una più piccola e peraltro collegata alla Fantechi. Nessuno ha quindi potuto rilevare l’attività almeno in parte e per i lavoratori ora sarà difficilissimo far valere le loro competenze sul mercato del lavoro. La scomparsa della Fantechi, azienda qualificata e radicata nel territorio, è l’ultimo capitolo doloroso che si aggiunge alla storia della crisi economica in Valdarno, già lacerata da troppe dismissioni o delocalizzazioni tra le sue /A.T. piccole e medie imprese.


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Marzo 2012

il giornale nel tuo comune

Figline. Approvato il piano interprovinciale che riguarda anche la futura area di stoccaggio

Le Borra, la discarica della discordia Due conditio sine qua non per la realizzazione: niente rifiuti solidi e la dismissione del vicino impianto di Podere Rota

Bollette online e wi-fi gratuita

Alberto Tonelli

P

D

opo mesi di polemiche, lo scorso 13 febbraio il consiglio provinciale fiorentino ha approvato il Piano interprovinciale dei rifiuti. Tra i punti più scottanti, quello che riguarda la futura discarica di Le Borra. Negli ultimi mesi se ne è discusso molto e molto se ne discuterà ancora nei 60 giorni concessi per le osservazioni, prima che il piano torni in consiglio per il via libera definitivo. Da sempre la realizzazione della discarica figlinese era subordinata al rispetto di due presupposti: niente rifiuti solidi, soltanto ceneri da termovalorizzatore e inerti; messa in funzione successiva alla realizzazione dei termovalorizzatori previsti dai piani vigenti (Case Passerini, Testi e Selvapiana) e alla dismissione del vicino impianto di Podere Rota. Quanto al primo, il piano interprovinciale adotta una formula piuttosto esplicita, ma in senso opposto: “I rifiuti che verranno deposti nella futura discarica di Le Borra – vi si legge – saranno costituiti prevalentemente da rifiuti urbani della raccolta differenziata, pretrattati secondo quanto previsto dalla normativa, da rifiuti da spazzamento stradale, da rifiuti prodotti da trattamento meccanico dei rifiuti e da ceneri e scorie prodotte da impianti termici di trattamento rifiuti, sempre con esclusione assoluta di rifiuti pericolosi”. Ceneri, dunque. Ma è evidente che i rifiuti “tali e quali” non vengono affatto esclusi. Così come non lo è la possibilità che in Valdarno due impianti di smaltimento distanti poco più di cinque chilometri restino attivi contemporaneamente: “dovrà essere garantito che la messa in esercizio della discarica di Le Borra avvenga entro la data di andata a re-

l’area dove dovrebbe sorgere la discarica

Discussione tra i sindaci coinvolti nella vicenda gime del presente piano, ovvero entro l’1 gennaio 2015”. Naturale che il testo abbia sollevato polemiche a non finire. Ne è nato un tavolo di discussione tra i sindaci dei Comuni sui quali insiste l’area della discarica – Figline, San Giovanni e Cavriglia – che a più riprese hanno ribadito la posizione comune. Lo stesso presidente della Provincia Andrea Barducci ha dichiarato a margine di un incontro con i primi cittadini di non aver mai pensato al

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‘Wi-Figline’ ha superato la fase di sperimentazione e il collaudo ed è quindi pronta ad aprirsi a cittadini e turisti. Per registrarsi, come richiesto dalla legge, si dovrà inviare un sms al numero 334.9009989. Una volta ricevuta la password, la navigazione da qualsiasi dispositivo mobile è libera e senza costi. La velocità di connessione dipende però dalla quantità di informazioni che si sceglie di fornire: maggiore per chi decide di completare un modulo di registrazione, più lenta per chi non lo farà. I punti di accesso si trovano in piazza Marsi-

Inviando un sms si può navigare dalle strade e dalle piazze lio Ficino, piazza San Francesco, piazza IV novembre, via della Vetreria, via Gramsci e ai Giardini Morelli. Altri dovrebbero essere presto installati nella parte Nord /A.T. della città e al Matassino.

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conferimento dei rifiuti urbani a Le Borra. Fatto sta che il testo approvato resta quello originale. La querelle è finita anche in consiglio regionale, dove è stata approvata una mozione con la quale si impegna la Giunta ad esplicitare nelle sedi istituzionali preposte che l’apertura dell’impianto dovrà essere successiva alla messa in funzione dei termovalorizzatori e alla chiusura di Podere Rota, escludendo il conferimento dei rifiuti indifferenziati, organici o “tali e quali”. Un provvedimento che almeno getta un po’ di luce. L’amministrazione figlinese rivendica la proprietà del terreno come “scudo” sufficiente contro eventuali usi impropri. Ma mentre il tempo stringe, da più fronti si continua a chiedere una revisione del testo.

agare il trasporto scolastico, i servizi pre e post scuola, l’asilo nido, l’illuminazione votiva, il Tosap e i passi carrabili senza dover uscire di casa. Oppure seduti ai tavolini di un caffè in piazza Marsilio Ficino, direttamente dal proprio portatile o tablet. Figline vira al tecnologico con l’attivazione di due nuovi servizi che potrebbero cambiare le abitudini dei cittadini. Il primo si chiama ‘PagoFacile’ e, come si intuisce, è nato per semplificare il pagamento di alcuni dei servizi municipali che d’ora in poi potrà essere effettuato online sul sito del Comune. L’altro è ‘Wi-Figline’, la rete senza fili per la navigazione internet gratuita attivata nell’area del centro storico. ‘PagoFacile’ è una piattaforma accessibile dalla home page della rete civica figlinese (www.comune.figline-valdarno.fi.it) seguendo il percorso ‘servizi online - pagamenti’. Dopo la registrazione, ogni cittadino potrà corrispondere i servizi citati con carta di credito o tramite uno dei servizi finanziari di Poste italiane, che è partner istituzionale del progetto, con l’aggiunta di un euro di commissione. Ciascun utente potrà inoltre consultare il proprio archivio contabile. ‘PagoFacile’ è stato ammesso al finanziamento regionale per 35mila euro e va ad aggiungersi alle altre risorse online già attive: il rilascio delle certificazioni anagrafiche, il Suap, la consultazione del catalogo della biblioteca, le statistiche demografiche, l’accesso agli atti pubblici e di trasparenza digitale. Un ‘corpus’ che a partire dai prossimi giorni sarà raggiungibile anche dalle vie e dalle piazze del centro storico. La rete

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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO

Rignano/1. In alcune zone il segnale telefonico è assente. Impossibile anche la connessione

Internet, arriva l’antenna per le frazioni Il problema dell’assenza di rete, che interessa una porzione estesa del territorio, verso la soluzione. L’assessore: “Il primo passo entro la fine dell’anno” Camilla Fusai

È

stato approvato in Comune il progetto che porterà all’installazione di un’antenna radio televisiva a Poggio Firenze, posizione topica per un ripetitore, ovviando ai problemi legati alle linee internet sul territorio rignanese. Grazie a questo sistema, il segnale raggiungerà subito la vicina Troghi. Inoltre è stato posto l’obbligo alla società incaricata all’installazione, di creare la banda larga per offrire agli utenti una velocità ottimale per la navigazione. In un secondo momento sarà possibile procedere con l’istallazione di altre piccole antenne nei cimiteri, scelti come luoghi ottimali per portare il segnale in tutte le altre frazioni. Così, dopo anni dalla stesura del progetto, anche Rignano avrà una linea Wi-fi che darà la possibilità a tutte le famiglie di usufruire di un servizio oggi indispensabile. “Il traliccio, come le autorizzazioni, sono già pronte – ha detto il nuovo assessore ai lavori pubblici, Luciano Tucci - Entro 12 mesi anche le zone più ostili

avranno internet. Il primo passo sarà l’installazione dell’antenna principale. Poi, delle antenne minori.” Le discussioni sulla linea internet vanno avanti ormai da anni, sia all’interno dell’amministrazione comunale che tra i paesani in quanto nelle frazioni del comune si naviga sulla rete con difficoltà. Per ovviare al problema molti hanno adottato misure alternative per poter usufruire del servizio internet. A Torri “L’adsl è stato ottenuto grazie ad una raccolta firme, ma il servizio è stato attivato soltanto per le vecchie numerazioni’’, ha spiegato Filippo Saporito. Infatti, una volta superato il ristorante “Da Pampurio” e quindi attraversata la strada, la parte nuova del paese non è raggiunta dal segnale. Approfittando di un accordo tra Comune ed una società di tecnologie operante in tutto il Valdarno, Filippo ha installato una parabola satellitare che consente di navigare ad alta velocità. Soluzione adottata anche dalla famiglia Bechelli. Ma non tutti hanno adottato questo sistema. Irene e Simone ad

la frazione di

Torri

esempio che abitano dal 2005 nelle ultime case costruite in via De Gasperi, dopo vari tentativi sia con cellulari abilitati alla navigazione sia con le chiavette, hanno rinunciato. In casa loro il segnale è totalmente assente, come la linea telefonica. Ma questo problema non si presenta soltan-

to a Torri. Manca al Bombone, Cellai, Le Corti, Le Valli, Pian dell’Isola, Rosano, Salceto, San Donato in collina, San Martino, San Piero, Santa Maria, Sarnese, Troghi e Volognano. Ma l’assessore Tucci rassicura i cittadini: “Un primo passo in avanti verrà già fatto entro la fine dell’anno’’.

rignano/2. In località Il Palagio, il locale offre una programmazione fitta e molto interessante

I grandi del jazz made in Usa prendono casa al Blackmail C’

è un po’ di New Orleans anche dalle nostre parti, nascosta dove meno ti aspetteresti. Da qualche mese in località Il Palagio, alle porte di Rignano, è nata una “fattoria del jazz” in chiave toscana che è già considerata la capitale valdarnese della blue note. Si chiama Blackmail Jazz club e, inaugurato il 16 settembre scorso, ha già ospitato artisti di culto come la Alan Farrington band, Shanya Steel e il suo quartetto, la Lydian sound orchestra e punte di diamante del jazz tricolore come Stefano Battaglia. “Il progetto – racconta Enrico Tommasini, direttore artistico del locale – nasce un anno e mezzo fa, quando la proprietà dell’immobile ci ha contattati per elaborare un progetto. La struttura del Blackmail è stata costruita ex novo tenendo a mente quella che era ed è la

sua destinazione. Quanto a dotazione tecnica ed acustica il nostro è uno dei migliori locali italiani”. Non c’è da sorprendersi allora se il Blackmail è entrato in così poco tempo tra i club di riferimento nel circuito jazz e non solo. Perché se questa resta l’ispirazione principale, niente vieta di esplorare altri territori musicali in una programmazione piuttosto fitta. “Non vogliamo restare ingabbiati dentro a un limite di genere – spiega Tommasini – puntiamo ad aprirci sempre più verso altre sonorità: il blues, il rhythm and blues, il pop di qualità. Ci rivolgiamo ad un pubblico magari di nicchia ma preparato e capace di accogliere proposte anche molto diverse tra loro”. Due appuntamenti settimanali fissi, il venerdì e il sabato, più altre incursioni tra jam session domenicali e

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ospiti d’eccezione, per un cartellone ricco di performance strettamente jazz come quelle di Stefano D’Anna, Mauro Grossi Ars3 e del tributo a Horace Silver, ma anche “contaminato” – come detto – dal pop di Patrizia Laquidara, dal ‘Best blues trio’ di Maurizio Bestetti, l’R&b di The Laurin King e serate all’insegna della musica brasiliana. La stessa linea che verrà seguita anche nel periodo estivo, quando tutta l’attività live si sposterà nella suggestiva terrazza esterna del locale. Una bella scommessa di questi tempi, che senz’altro arricchisce il panorama culturale valdarnese, dove peraltro il jazz nutre da sempre di un ottimo seguito come dimostra il successo del festival ‘Valdarno jazz’ con il quale, neanche a dirlo, è già nata una /A.T. collaborazione.

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Incisa. Conto alla rovescia per la fine del restauro alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano

Il maxi cantiere e la rinascita dell’arte Un intervento complesso e articolato che ha riguardato ogni

Alberto Tonelli

piccolo dettaglio della struttura. Dal 2007 ad oggi sono stati

L

ripristinati 750 metri quadrati di intonaco, 30 tele, 190 sculture lignee, 120 opere in pietra e marmo e 90 pezzi “sacri”

a Chiesa dei Santi Cosma e Damiano al Vivaio è a un passo dal tornare – è davvero il caso di dirlo – all’antico splendore. I primi di giugno chiuderanno i cantieri ed è allora, a cinque anni esatti dall’inizio dei lavori, che il mastodontico progetto di restauro e valorizzazione potrà dirsi concluso. Il 20 febbraio scorso è iniziato il restauro della cappella laterale alla destra dell’ingresso, dedicata al Crocifisso ligneo cinquecentesco che verrà

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Incisa è tempo di abbattere le barriere. In senso letterale, visto che si tratta proprio di demolire i pessimi retaggi di un’edilizia ormai vecchia di decenni, pensata con una sensibilità ben diversa da quella attuale su temi come la disabilità. È aperto – e lo resterà fino alla fine dell’anno – il bando pubblico per l’eliminazione delle barriere architettoniche, uno dei principali obiettivi fissati per il 2012 dall’amministrazione. Una serie di contributi rivolti alle persone disabili e ai loro tutori che abbiano la residenza negli edifici per i quali richiedono l’intervento o che intendano assumerla entro tre mesi dall’approvazione della richiesta. Richiesta lecita, naturalmente, anche in caso di abitazioni in affitto o in comodato, purché ci sia il via libera del titolare. Il contributo andrà a finanziare i lavori necessari per l’eliminazione delle barriere architettoniche o l’installazione di attrezzature che permettano di superarle, conformi alle norme vigenti in materia. Nel primo caso, le spese per la costruzione ex novo di accorgimenti edilizi o la rimozione degli impedimenti saranno coperti fino al 50% per un importo non superiore a 7.500 euro. L’acquisto e l’installazione delle attrezzature saranno coperti anch’essi fino al 50%, ma fino ad un massimo di 10mila euro. I due contributi sono cumulabili. L’intera operazione sarà finanziata dalla Regione Toscana. La domanda va consegnata all’ufficio protocollo. Ogni richiesta verrà valutata e classificata in base ad un punteggio. Per la graduatoria definitiva si dovrà portare pazienza: verrà resa nota solo allo scadere del bando, entro la /A.T. fine del marzo 2013.

completamente risanato in parallelo all’intervento di scoprimento, descialbo e consolidamento degli affreschi. I lavori andranno avanti fino a Pasqua, poi il cantiere si sposterà sulla cappella di sinistra per il consolidamento e il restauro degli affreschi, delle edicole e degli altari lapidei. All’altare verrà quindi riposizionata la grande tela seicentesca con Dio e i santi in adorazione di un bassorilievo in terracotta che ritrae la Madonna col bambino, opera attribuita al Buggiano su disegno di Luca Della Robbia. Fine dei lavori prevista per il 30 maggio. Sarà allora che l’ultimo tassello mancante andrà a completare lo straordinario progetto avviato nella primavera del 2007. Un restauro “globale”, che a partire dal risanamento conservativo dell’edificio stesso – intonaci, stucchi e decorazioni erano assai deteriorati dalle infiltrazioni di umidità che in certi punti avevano risalito le pareti fino a quasi due metri di altezza dal pavimento –, passando anche per una disinfestazione dai parassiti, ha interessato a più riprese ogni tipo di struttura e manufatto conservati nella chiesa del Vivaio: 750 metri quadri di intonaci e pitture murali sui quali era necessario intervenire, trenta tele di dimensioni ed età diverse, un coro e un organo monumentali, 190 opere lignee e altri 90 oggetti di arte sacra, 120 opere in pietra e marmo, compresi cinque monumenti funebri ed elementi in stucco. Numeri impressionanti che hanno richiesto cinque anni di grande sforzo umano ed economico. Sono più di un centinaio gli studenti dell’Istituto, oltre metà di loro stranieri, che hanno prestato gratuitamente le loro capacità in stage di lavoro divisi in base alla specializzazione professionale frequentata. Un’ottima occasione per maturare esperienza sul campo, dalla quale è nato il Laboratorio permanente dell’Istituto Palazzo Spinelli allestito nel chiostro del convento che rimarrà attivo fino al termine dei lavori. “Si tratta di uno dei più grandi cantieri che si siano mai realizzati in Toscana, per dimensione e completezza dell’intervento”, spiega il presidente dell’Istituto per l’arte e il restauro Palazzo Spinelli di Firenze Francesco Amodei, che ha curato il progetto. “Un duro lavoro che ha portato a un risultato eccezionale per la comunità valdarnese e per l’Istituto. Un grande riconoscimento va a don Lorenzo Campagnolo e alla parrocchia, fondamentali nel reperire i finanziamenti necessari, così come la Soprintendenza”. L’inaugurazione è fissata per i primi di giugno, mentre il prossimo novembre ci sarà l’atteso convegno scientifico che accompagna la pubblicazione del libro sul restauro del Vivaio.

Al termine dei lavori verrà pubblicato un libro dedicato a quanto fatto


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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO

Reggello. È quanto serve per poter assicurare il livello attuale di servizi agli utenti

Tpl, dal Comune 23mila euro al mese Tagli dappertutto e cinghie

Andrea Tani

tirate: fino a settembre

P

di quest’anno sarà l’amministrazione a elargire contributi per garantire il trasporto pubblico ai tanti pendolari. Dall’autunno in poi si apriranno nuovi (e ancora poco chiari) scenari

iù di 23mila euro (pubblici) al mese per garantire il trasporto pubblico su gomma: è quanto il Comune di Reggello dovrà continuare a versare nelle casse della Provincia di Firenze fino al prossimo settembre per mantenere il livello attuale del servizio di autotrasporti. Il contratto tra Provincia e Autolinee Chianti-Valdarno, la società consortile che dal 1 aprile 2005 si occupa del trasporto pubblico locale nel territorio (ne fanno parte la fiorentina Sita, la reggellese Fratelli Alterini, la Cap di Prato, l’Ala di Pian di Scò e la Autolinee Toscane di Borgo San Lorenzo), è scaduto il 31 marzo 2010, quasi due anni fa. L’accordo venne poi prolungato fino al 30 settembre successivo, mentre si procedeva alla formulazione della nuova gara d’affidamento. I forti tagli ai trasferimenti Stato-Regioni contenuti nella manovra finanziaria del luglio 2010 aprirono però una fase di incertezza assoluta a livello regionale e provinciale che portò alla revoca della procedura di gara. Con una serie di provvedimenti d’emergenza, la Provincia impose ai consorzi di continuare a garantire il servizio di trasporto pubblico fino alla fine dell’anno, fintanto che bastavano i fondi regionali. Poi toccò chiedere aiuto ai Comuni. Già nel 2011 quello di Reggello aveva speso 272mila euro come previsto dal protocollo d’intesa che disponeva l’obbligo del servizio, tuttora valido e destinato a rimanerlo fino alla fine dell’anno. L’obbligo però non può protrarsi oltre i due anni dalla prima imposizione, vale a dire fino al prossimo 30 settembre. Per i primi nove mesi del 2012 il Comune spenderà 207.113 euro, un euro e mezzo a cittadino, contribuente o meno. Somma già approvata da una delibera di Giunta dello scorso gennaio. Intanto la Provincia dovrà procedere con la nuova gara di affidamento. La sensazione però è che si proceda a tentoni, e l’unica soluzione trovata finora è quella di far tappare alle amministrazioni locali i buchi lasciati dai tagli governativi. A rimetterci insomma sembrano essere di nuovo i cittadini. Tempi duri per tutti, ancor più per i pendolari.

Ambulanti sul piede di guerra

Se il mercato (non) trasloca

C

he il futuro del mercato settimanale sia quello di tornare nelle piazze e lungo le vie del centro storico è cosa certa. O quasi. Già, perché se da pochissimi giorni è stato completato il lungo (e lento) iter burocratico necessario per il trasloco, resta da superare un ultimo ostacolo non da poco: la resistenza degli ambulanti, pronti a dare battaglia per mantenere l’attuale collocazione nella pur vicina piazza Aldo Moro. La questione si riproponeva di tanto in tanto dal 1993, anno in cui il mercato del sabato venne spostato – allora si disse “temporaneamente” – dalla centrale piazza Potente, occupata dai lavori di pavimentazione. Nel luglio 2007 l’opposizione chiede in consiglio comunale di procedere in fretta con l’acquisizione di pareri tecnici. Lo studio viene commissionato alla ‘Servizi & promozioni srl’ di Scandicci che decreta la piena fattibilità dell’operazione. Non se ne riparla però fino al luglio 2009, quando l’amministrazione si impegna a risolvere la questione entro l’anno. Ne passano invece altri due, poi, il 18 novembre scorso, al termine di un consiglio piuttosto animato, si dà mandato alla commissione permanente delle Attività produttive di coordinare il trasferimento. Commissione che si è riunita il 28 febbraio.

Traguardo raggiunto? Sì e no. Il piano propedeutico c’è ed è condiviso, c’è il progetto per l’abbattimento delle barriere architettoniche e la sistemazione della segnaletica, sono arrivati i via libera di Asl e vigili del fuoco. A opporsi sono però gli ambulanti, proprietari della trentina di banchi del mercato reggellese. Il motivo si intuisce: evitare la concorrenza del commercio “fisso”. La legge regionale concede loro di chiedere una moratoria di un anno. Lo faranno, e già annunciano battaglia. Le carte sono in regola, insomma, ma il confronto sarà serratissimo. Per ora il /A.T. mercato resta dov’è.

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reportage

Marzo 2012

coMe caMbia novoli/1. Con il Palazzo di Giustizia il puzzle è (quasi) completato

Spauracchio traffico sul nuovo “centro” Il rione sempre più protagonista della vita cittadina.

Valentina Buti

Ma dalla sosta selvaggia al rebus trasporti, fino al rischio ingorghi

“L’

in viale Guidoni e viale Redi, sono molte le perplessità di chi lavora in zona. E c’è chi sogna una navetta per soli avvocati

auto? Piuttosto la lascio sulle strisce. Al parcheggio di San Donato no, troppo lontano, e poi è a pagamento”. Un avvocato arriva trafelato e parcheggia dove il parcheggio non c’è, lungo il marciapiede. I posti auto nell’area di sosta del nuovo Palazzo di giustizia alle 9 del mattino sono

tRaMVIa Esercenti preoccupati

Verso i cantieri nella strettoia

I

il nuovo

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palazzo

di

giustizia

l conto alla rovescia è partito: il 28 giugno i cantieri della linea due del tram faranno il loro esordio nella strettoia di via di Novoli. Per 731 giorni, il termine fissato dal cronoprogramma di Palazzo Vecchio, sarà chiuso il passo ad auto e pedoni per posare i due binari del Sirio che collegherà Peretola alla stazione di Santa Maria Novella. La tensione in via di Novoli si taglia già col coltello, specie tra i commercianti. Che aspettano ruspe e transenne col fiato sospeso, ma senza stare con le mani in mano. Hanno assoldato commercialisti e periti per stendere una stima preventiva dei danni: la chiusura della strettoia, calcolano, gli costerà un calo di fatturato del 30-40%. Ventisette le attività che temono di chiudere il bandone, per un totale di 75 addetti. Qualcuno sta già correndo ai ripari pensando di traslocare. Come il titolare della concessionaria, Giuseppe Greco, che è anche il portavoce dei negozianti della strettoia. “Non facciamo le barricate contro la tramvia, a cui in linea di massima siamo favorevoli – spiega - il problema è che non ci sentiamo tutelati”. Il Comune rassicura sui tempi e garantisce “la massima attenzione ai problemi dei negozianti”. “Realizzare la tramvia facendo chiudere le attività sarebbe una sconfitta per tutti”, dice l’assessore alla mobilità Massimo Mattei. L’Osservatorio economico tramvia coordinato da Palazzo Vecchio promette risarcimenti e agevolazioni sulle tariffe. Con l’aiuto di Fidi Toscana saranno garantiti gli ammortizzatori sociali. Inoltre, il Comune sta pensando di creare un corridoio per le auto in via Valdinievole, per raggiungere i commercianti della strettoia. Ma a loro non basta per dormire sonni tranquilli. L’incubo diventa sogno a qualche decina di metri di distanza. Nella parte più alta di via di Novoli la tramvia è attesa come una “manna” dai commercianti. I cantieri? “Pazienza – dice una barista – il tram ci porterà più clienti. I lavori sono un disagio sopportabile /V.B. in prospettiva”.

già finiti. Dentro il gigante di vetro regna la giustizia, fuori la sosta selvaggia. In compenso, il sotterraneo di San Donato, a poche decine di metri, rimane desolatamente vuoto. È una delle contraddizioni di Novoli, il vecchio quartiere dormitorio che oggi un risiko di progetti sta trasformando nel nuovo quartier generale della città. Dal Polo delle Scienze sociali, aperto nel 2001, al multiplex e alla cittadella commerciale, dalla sede madre della Cassa di risparmio e quella della Regione, al complesso residenziale disegnato da Léon Krier: nati dal recupero della vecchia area Fiat, con loro Novoli sta diventando la vera porta d’ingresso, il biglietto da visita della città. Tra poco arriveranno anche la tramvia e il nuovo stadio alla Mercafir (vedi articoli accanto, ndr), oltre al Palagiustizia fresco di inaugurazione. Ma, per il momento, non tutti i tasselli sembrano incastrarsi alla perfezione. A partire proprio dalla mobilità. Problema particolarmente sentito dai togati che hanno traslocato uffici e faldoni dal centro. Per molti di loro il Palagiustizia di Novoli è “funzionale ma scomodo”. Per i posti auto innanzitutto, considerati “insufficienti”. “Dobbiamo litigare ora per il posto, figuriamoci quando si sarà trasferito tutto il penale”, spiega un’avvocatessa. Da un lato, come dimostra il parcheggio di San Donato deserto, i giuristi fanno un po’ di resistenza a sposare le nuove abitudini. Dall’altro hanno un timore oggettivo: quello del cortocircuito del traffico su viale Guidoni e viale Redi quando la sede giudiziaria, in autunno, sarà a pieno regime. “Già oggi – racconta un avvocato – per uscire con l’auto dalla rotatoria di viale Forlanini è un’impresa”. La dottoressa B., giudice di pace, la macchina non ce l’ha, ma anche per lei arrivare al nuovo ufficio è una piccola odissea quotidiana: da via Masaccio, dove vive, va in bus fino a Campo di Marte, da lì in treno fino a Rifredi e poi ancora in bus. “Un’ora ad andare e una a tornare”, spiega. E sogna una “navetta dal centro per soli avvocati”. Un giudice confida: “Al nuovo Palazzo ci verrò solo per le udienze”. Poco importa se è a due passi da aeroporto e autostrada, quel che conta è che “è troppo lontano da centro e stazioni”, spiega. “Nessuna pista ciclabile e pochi bus”, gli fa eco un avvocato. Anche se in realtà le fermate del 5 e del 22 che servono il Palazzo sui due lati del viale sono praticamente deserte: scende solo una ragazza venuta per testimoniare. Gli avvocati, del resto, non si fidano. “Se il bus ritarda, non posso dire al giudice di prendersela con l’Ataf”, spiega uno di loro. Un suo collega spera nella tramvia che collegherà Peretola con Santa Maria Novella. Anche se, altro neo del puzzle, il Sirio si fermerà a qualche centinaio di metri dal palazzone, prima di immettersi su via di Novoli. “Un po’ lunga da fare a piedi”, commenta.


reportage

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coMe caMbia novoli/2. Carte già pronte per stadio e cittadella commerciale alla Mercafir

I viola in rete tra i banchi della frutta Quarantamila posti a sedere a due passi dal mercato, contornati da negozi e strutture turistiche. E ancora, percorsi pedonali e per bici, oltre a una maxi area verde Valentina Buti

I

mmaginate la Curva Fiesole che si affaccia sulla pista di Peretola, o un nuovo “Bar Marisa” che fa capolino da viale Guidoni. Immaginate 40mila posti a sedere, non più incastonati tra le case di Campo di Marte ma a due passi dai banconi del mercato ortofrutticolo. Per il nuovo stadio della Fiorentina e la cittadella commerciale a Novoli le carte (e il plastico) ci sono già. Il Comune ha messo in moto la macchina amministrativa per realizzare entrambi alla Mercafir di viale Guidoni con una procedura di evidenza pubblica (molto probabilmente un project). Ma, per passare dal sogno a occhi aperti alla realtà, manca la cosa più importante: qualcuno disposto a investire. Oppure, detto in altri termini, il sì dei Della Valle. Per il momento il presidente onorario Andrea si è detto “cautamente ottimista”. Palazzo Vecchio intanto gioca le sue carte. Le prime che ha calato sono tecnicissime: la valutazione ambientale strategica (Vas) e la valutazione integrata (Vi). Avviate dalla giunta nelle scorse settimane, aprono la strada alla variante sull’area Mercafir, che dovrebbe essere approvata in via definitiva prima

dell’estate insieme al bilancio. Nei piani del Comune la nuova cittadella viola sarà assai più piccola rispetto a quella prevista inizialmente a Castello: da 90 ettari si passerà a 36. In “formato Juve” (i tifosi viola perdoneranno l’esempio), come più volte ribadito dal sindaco Renzi. Si affaccerà su viale Guidoni e dovrà farsi spazio tra i banconi del mercato, da cui sarà divisa con un viale alberato che collegherà piazza Artom a viale XI Agosto. All’ortofrutta rimarranno 26 ettari di spazio vitale e 60mila metri quadri di strutture. Un ridimensionamento che preoccupa non poco gli addetti della Mercafir. Accanto allo stadio, che avrà 40mila posti a sedere, nasceranno invece negozi e attività commerciali per 21mila metri quadri. Altri 3.500 saranno destinati a strutture turistiche e ricettive, cinquemila al direzionale. “Il tutto a ‘volumi zero’ come prevede il Piano strutturale – spiega l’assessore comunale all’urbanistica Elisabetta Meucci – perché si recuperano superfici già esistenti”. Nella cittadella saranno ricavati cinquemila posti auto da integrare con i mille già esistenti a Novoli tra San Donato, Cassa di risparmio e multiplex, in grado

di ospitare in tutto 21mila passeggeri. Altri cinquemila posti saranno riservati ai motorini. Si aspettano anche i nuovi parcheggi scambiatori che nasceranno alle fermate della linea due del tram. E, per cucirla addosso al tessuto circostante, la cittadella sarà attraversata da una pista ciclabile e percorsi pedonali. Inoltre, è l’idea, ospiterà un’area verde che inglobi anche il complesso sportivo Paganelli e Villa Pozzolini. Il progetto, insomma, c’è, anche se preliminare. Ora la palla passa ai patron della Fiorentina. E intanto si pensa al futuro dell’Artemio Franchi. Nel caso in cui lo stadio traslocasse a Novoli, tenerlo fermo non converrebbe a nessuno. Né ai Della Valle, che lo hanno in concessione per 12 anni, né al Comune, che ogni biennio spende per la sua manutenzione straordinaria 400mila euro. Il Franchi potrebbe diventare il punto di riferimento del rugby. Oppure dell’atletica, se la pista sarà ripristinata. Ma non mancheranno nemmeno concerti e grandi eventi.

più notizie su

IL NUOVO STADIO

40MILA

POSTI SUGLI SPALTI

36 ETTARI DI CITTADELLA VIOLA

21MILA

METRI QUADRATI PER NEGOZI E ATTIVITÀ COMMERCIALI

10MILA

POSTI TRA AUTO E MOTORINI

26 ETTARI LASCIATI AL MERCATO


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l’inchiesta

Marzo 2012

salute. Fotografia (per numeri) della situazione a Firenze e dintorni: cosa va e cosa no

Viaggio negli ospedali di casa nostra Il sistema sanitario toscano è, senza dubbio, tra i più funzionanti d’Italia: nel capoluogo solo il 4,61 per cento dei pazienti sceglie “l’emigrazione” per curarsi, contro una media nazionale del 9,19 per cento. Ma non sempre tutto fila liscio, a partire dai tempi di attesa, al pronto soccorso come per un esame Giulia Righi

S

e ne è fatto un gran parlare, ultimamente. Gli ospedali sono finiti sotto la lente dopo alcuni episodi di malasanità. Ma la situazione toscana com’è? Lo sappiamo: il nostro sistema sanitario regionale è tra i più funzionanti d’Italia. Eppure diventa difficile ripeterselo quando si passano otto ore al pronto soccorso, o quando ci si sente dire che per fare un esame specifico ci vorranno dei mesi. Non è lo standard, ma può succedere anche questo. È vero: la Toscana ha adottato da tempo alcune iniziative per ridurre i tempi di attesa e dal 2006 le Asl devono garantire al cittadino, entro 15 giorni, la prima visita specialistica (cardiologica, ginecologica, oculistica, neurologica, dermatologica, ortopedica e otorinolaringoiatrica). Se non ci riescono, lo risarciscono con 25 euro. Succede però che magari ci si senta proporre, dal Cup, una visita sì rapida, ma in un luogo distante e quindi difficilmente raggiungibile,

specie per le persone anziane e sole. E così le due settimane massime di attesa si allungano. Ma la sanità fiorentina, a conti fatti, non sembra deludere i suoi pazienti. Dati alla mano, solo il 4,61% dei fiorentini sceglie “l’emigrazione ospedaliera”, ovvero si sposta in una Asl diversa. La media nazionale è del 9,19%. In Toscana il dato migliore se lo aggiudica Pisa, con il 3,88% di pazienti “in fuga”. Le strutture ospedaliere di Firenze e dintorni, ogni giorno, muovono un volume di prestazioni colossale. Santa Maria Nuova, Torregalli, Ponte a Niccheri, il Serristori di Figline, l’ospedale di Borgo, Careggi e il pediatrico Meyer (che ha da poco spento la 121esima candelina): in queste pagine abbiamo scattato una foto per numeri delle strutture del nostro territorio. Anche dei pronto soccorso: sui siti di Asf e Careggi è infatti possibile consultare, in tempo reale, gli accessi, per verificarne il livello di “saturazione” minuto dopo minuto.

L’AZIENDA ASL 10 IN CIFRE

LA GIORNATA TIPO DELLA ASL 10

818.882 ASSISTITI

1.769 PERSONE CHE FANNO RIABILITAZIONE E ATTIVITÀ PRODUTTIVE

(ANNO 2010)

PIÙ 19.464 ASSISTITI CON DOMICILIO SANITARIO E STRANIERI NON RESIDENTI

6.556 DIPENDENTI 767 MEDICI E PEDIATRI DI FAMIGLIA 4 SOCIETÀ DELLA SALUTE ALLE QUALI L’AZIENDA PARTECIPA

33 COMUNI 6 OSPEDALI CON 973 POSTI LETTO 138 STRUTTURE TERRITORIALI 16 CASE DI CURA PRIVATE

ACCREDITATE E NON CON 1.656 POSTI LETTO

83 STRUTTURE RESIDENZIALI

PER ANZIANI E DISABILI CON 4.458 POSTI LETTO (759 PER AUTOSUFFICIENTI E 3.699 PER NON AUTOSUFFICIENTI)

VALORE DELLA PRODUZIONE 1.482.025.419€

880

PERSONE ASSISTITE A DOMICILIO DA UN INFERMIERE (DI CUI 386 PAZIENTI MEDICATI PER LESIONI CUTANEE)

440

PERSONE VACCINATE

1.163 PRESTAZIONI EROGATE DALLA SALUTE MENTALE 1.915 PERSONE CON PROBLEMATICHE DI ABUSO/ DIPENDENZA DA SOSTANZE ILLEGALI ASSISTITE AL SER.T. 986

PERSONE CON PROBLEMI LEGATI ALL’ALCOL ASSISTITE AL SER.T.

82

PERSONE VISITATE PER L’ACCERTAMENTO DI INVALIDITÀ CIVILE E HANDICAP

40

PERSONE VISITATE PER POTER PRATICARE SPORT

22

SOPRALLUOGHI ESEGUITI SUI PRODOTTI ALIMENTARI NEI LUOGHI DI VENDITA E PRODUZIONE

21

SOPRALLUOGHI ESEGUITI NEI CANTIERI EDILI E NELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE

1219023


l’inchiesta

11 careggi in cifre

il meyer in cifre

(anno 2010)

(triennio 2008-2011)*

5.900 dipendenti circa 1.597 posti letto 57.185 ricoveri in degenza

pazienti da fuori regione + 60% interventi chirurgici + 24% dimessi da ricovero ordinario + 42% *i dati relativi al 2011 sono di previsione

ordinaria

74.816 accessi in day hospital- day surgery 138.073 accessi al pronto

quanto si nasce nella asl 10 (anno 2010)

4.580 bambini nati 2.145 al san giovanni di dio 1.790 a santa maria annunziata 645 all’ospedale del mugello

soccorso

10.830.563 prestazioni ambulatoriali

(pazienti interni ed esterni)

PRESENZE AL PRONTO SOCCORSO ASL 10

PRESENZE AL PRONTO SOCCORSO DI CAREGGI

SAN GIOVANNI DI DIO PRESENZE 44 IN ATTESA 9

PRONTO SOCCORSO GENERALE PRESENZE 54 IN ATTESA 13

SANTA MARIA ANNUNZIATA PRESENZE 30 IN ATTESA 0 SANTA MARIA NUOVA PRESENZE 31 IN ATTESA 6 OSPEDALE DEL MUGELLO PRESENZE 13 IN ATTESA 2

PRONTO SOCCORSO ORTOPEDICO PRESENZE 17 IN ATTESA 8 PRONTO SOCCORSO OTORINOLARINGOIATRICO PRESENZE 0 IN ATTESA 0

OSPEDALE SERRISTORI PRESENZE 7 IN ATTESA 0

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ugnano. Viaggio nel Parco degli Animali, dove vivono cinquanta “ospiti” in cerca di casa

hotel a cinque stelle, altro che canile Uno spazio ad hoc per ogni bestiola, cure, attenzioni e addestramento eseguito

no un po’ di tempo con i cani, li fanno passeggiare e prendere aria. Nei primi otto mesi di apertura sono già 50 i cagnolini dati in adozione, compreso un gruppetto di cuccioli nati sul posto. Manco a dirlo, ci sono un ambulatorio, una mensa dove si prepara loro da mangiare e uno spazio dove far stare al caldo gli animali più anziani o che tollerano peggio gli sbalzi di temperatura. Meglio di così, nemmeno in un albergo a cinque stelle.

da professionisti. nei primi otto mesi di apertura sono state già tante le adozioni. E, nel frattempo, si lavora per trasformare la struttura in un luogo aperto alla città Ludovica V. Zarrilli

C

hiamarlo canile è riduttivo. Anche perché la prima immagine che verrebbe in mente è quella di un luogo triste e un po’ malconcio, nel quale gli amici a quattro zampe aspettano dietro le grate di venire adottati da qualche famiglia di passaggio. Il Parco degli animali, inaugurato il 16 giugno scorso a Ugnano, è invece tutta un’altra cosa. A cominciare dal nome: “Preferiamo chiamarlo Parco degli animali e non canile - spiega Arnaldo Melloni, responsabile della struttura - perché qui si può venire per adottare un animale ma anche per visitare la struttura”. “Stiamo inoltre sviluppando attività collaterali - continua Melloni -, come un’area coltivata a orto con finalità didattiche dove organizzare lezioni ad hoc per bambini e ragazzi”. Ma non è tutto qua. A breve verranno realizzate alcune vasche in cui allevare gambusie, dei pesciolini molto piccoli, che hanno la fama di grandi divoratori di larve di zanzara. “All’inizio le alleveremo qui - dice Melloni - perché le zanzare possono portare malattie agli animali ed è bene proteggerli in tutti i modi. Dopodiché porteremo i pesciolini anche nelle varie vasche comunali, in giardini, parchi e fontane, per aiutare a sconfiggere il fastidioso insetto”. Una sorta di disinfestante naturale che andrà a fare squadra con le piante di catambra, un albero frondoso ma non molto alto, anche questo utile alleato nella lotta alle zanzare. “Gli alberi faranno anche ombra, indispensabile per gli animali nella stagione calda”. Sono cinquanta i cani attualmente ospiti del parco, ognuno con un suo spazio interno per la notte ed esterno per il giorno o per quando sente il bisogno di stare un po’ all’aria, per un totale di 16 metri quadrati. Curati, coccolati ma soprattutto educati, i cuccioloni (quasi tutti in età abbastanza avanzata) arrivano a Ugnano perché i loro padroni non possono più occuparsi di loro. “Il fenomeno dell’abbandono è praticamente inesistente sul territorio fiorentino: queste bestiole vivevano quasi tutte con persone troppo anziane per prendersene ancora cura, oppure con malati, o con gente che ha avuto guai con la giustizia”. All’interno della struttura lavorano, per il benessere degli amici a quattro zampe, sei dipendenti comunali, oltre a una trentina di volontari che, grazie a una convenzione stipulata con l’Enpa, a turno passa-

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n cane adottato è un cane salvato. Sembra questo il motto degli “Amici della Terra” che da tempo, tra le altre cose, si adoperano per trovare casa ai quadrupedi accolti nei canili della cintura fiorentina. “Soprattutto quelli più anziani hanno difficoltà a trovare casa spiega Paola Bellucci, portavoce dell’associazione - i cuccioli sono facili da dare in adozione, ma i cani che hanno dai quattro anni in su, anche se ben educati, hanno più problemi”. Per questo hanno dato vita al progetto “Prendimi con te, ti amerò per sempre”, stipulato con i Comuni dell’hinterland fiorentino, che - grazie a un sistema di comunicazione diffusa e curata nei minimi dettagli - ha permesso, dal 2004 ad oggi, di trovare casa a 186 bestiole. Molto importante, in questo contesto, la collaborazione tra l’associazione e la “Web&Press edizioni”: grazie a questo sodalizio “sono stati adottati moltissimi cani spiega Paola Bellucci - che altrimenti forse oggi si troverebbe ancora in canile”. “Il metodo dell’associazione - continua Bellucci - è quello di conoscere il futuro adottante, consigliarlo e seguirlo amichevolmente anche dopo l’adozione. Per far conoscere il più possibile la nostra attività abbiamo partecipato a manifestazioni e fiere”. E la tenacia ha dato i suoi frutti.


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Marzo 2012

aMbiente/1. Una tecnica costruttiva sempre più in voga anche in Italia. E la casa diventa bio

Io investo sul mattone, di paglia FocUs

Ecocompatibile, isolante, a prova

Liste d’attesa ai corsi ad hoc

Edifici fai-da-te: tutti in fila per imparare

di fuoco e rumore: ecco l’abitazione

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del futuro. I primi esempi ci sono già tra Fiesole e Prato, mentre è boom di richieste Gianni Carpini

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tre porcellini potrebbero prendersela a male, ma la loro storia è destinata a essere ribaltata. Niente grigio cemento per tirare su una resistente casetta. La paglia batte tutti: è un materiale ecologico, un ottimo isolante e, a differenza di quanto si crede comunemente, non va giù con un soffio. Tutt’altro. Con le balle pressate si possono creare strutture solide: abitazioni, condomini e addirittura scuole, come succede da decenni in altri paesi europei, Francia in primis. Questa tecnica costruttiva è stata rivalutata da un paio d’anni anche in Italia. I pionieri si trovano in Toscana, una delle regioni più attive sul fronte della bioedilizia. Sulle colline di Fiesole è nato un edificio-laboratorio in paglia, mentre a Vaiano, in provincia di Prato, il Comune ha fatto realizzare uno stabile da duecento metri quadrati. In cantiere ci sono adesso sei case in provincia di Firenze, tutte commissionate da privati cittadini. La paglia viene pressata in balle, che diventano dei maxi-mattoni. Anche l’intonaco è bio: terra cruda e argilla. In Italia è possibile impiegare i resti dei cereali per le murature, le coperture e la coibentazione, mentre lo scheletro portante – a differenza di altri paesi - deve essere realizzato in legno, acciaio o cemento. “Ogni volta che dico di progettare edifici in balle di paglia vengo accolta da qualche sorrisetto – confida Maria Angela Pucci, ingegnere alla guida di Edilpaglia, associazione nazionale con sede a Montecatini – ma dopo lo scetticismo iniziale le persone cambiano idea conoscendo i vantag-

al lavoro per realizzare una casa di paglia

gi di queste tecniche”. Attenzione, però, non si tratta di fieno. A finire nei muri sono gli steli compressi delle piante di cereali, come grano, orzo e segale, ricchi di legnina. Nessuna data di scadenza: il materiale e le tecniche di isolamento garantiscono una lunga vita. La casa di paglia più vecchia d’Europa è nata nel 1921 vicino Parigi, a Montargis, è tutt’oggi abitata e i suoi inquilini godono ancora del suo comfort. “Questa tipologia di muratura garantisce un ottimo isolamento termico – spiega ancora Pucci – quasi tre volte superiore rispetto alle case convenzionali, ha un alto potere fonoassorbente e permette di vivere in un ambiente salubre. È altamente traspirante ed evita così

la formazione di muffe”. L’associazione stima un risparmio sui materiali impiegati del 50 per cento rispetto a quelli tradizionali, a cui si aggiungono le minori spese per la bolletta energetica. E in caso di incendio? Gli steli sono precompressi per cui, in assenza di ossigeno, hanno un eccellente resistenza al fuoco: è stato certificato che un eco-muro intonacato resiste al fuoco dai 45 ai 90 minuti, contro i 30 del calcestruzzo. Ma qual è il tipo migliore di paglia per costruire? “Quella del contadino più vicino a casa – risponde Maria Angela Pucci – così da poter vivere in un’abitazione a chilometri zero”. Il porcellino della casa di pietra potrebbe organizzare presto un trasloco.

ono le zone rurali a investire di più sul “mattone di paglia”, ma negli ultimi mesi c’è stato un boom di richieste, anche da parte di enti pubblici. Tra qualche anno la novità potrebbe arrivare nel campo dell’housing sociale. Intanto si allunga la lista di chi vuole toccare con mano le tecniche naturali direttamente all’interno di eco-cantieri: gli ultimi corsi organizzati da varie associazioni tra Firenze e Prato (Terrasemplice ed Edilpaglia, ad esempio) hanno registrato il tutto esaurito, con un numero sempre maggiore di persone in lista di attesa. Durante le lezioni viene insegnato come innalzare muri con balle di paglia e come intonacarli con terra cruda e calce, grazie alla procedura del “Greb”, un metodo nato in Canada, perfezionato in Francia e adattato per l’Italia. Le case che nascono dagli scarti agricoli sono strettamente legate all’autocostruzione. In tempi di crisi si guarda con maggiore interesse alla possibilità di tirare su un’abitazione da soli, coalizzandosi in gruppi, di amici o familiari, e abbattendo così i costi della manodopera. Nel nostro paese esistono però delle limitazioni normative per costruire case fai-da-te. In compenso, le organizzazioni che si muovono nel campo degli edifici di paglia hanno messo a punto un progetto per permettere una “autocostruzione all’italiana”, una novità che sarà presentata il prossimo maggio all’interno di un convegno a Vaiano. Proprio nella cittadina in provincia di Prato alla fine dell’anno scorso è stato inaugurato uno stabile di duecento metri quadrati all’interno di un eco-parco dedicato a bimbi e famiglie. Un piccolo edificio sperimentale è invece nato a Fiesole: nell’estate scorsa una casetta di sei metri per quattro, in località Ontignano, è diventata un laboratorio dove imparare le tecniche di costruzione. In Italia sono una trentina i fabbricati in paglia conosciuti fino a questo momento, mentre è stato lanciato /G.C. un censimento nazionale.

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aMbiente/2. Le possibilità per attutire l’impatto sulla natura con un occhio al portafoglio

Risparmio energetico in salsa toscana Incentivi per chi aumenta le prestazioni della propria dimora, convenzioni per gli impianti fotovoltaici e sconti sulla tia per chi utilizza la compostiera Caterina Gentileschi

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cosostenibilità, risparmio energetico, impianti fotovoltaici e green economy. Da qualche anno a questa parte il vocabolario ecologico si è arricchito a dismisura, offrendo una miriade di nuove possibilità per chi vuol stare attento a non trascurare l’ambiente che lo circonda. Ma il portafoglio? Quello dove lo mettiamo? “Gli impianti di nuova generazione sono costosi e difficili da installare”, si sente spesso ripetere a destra e a manca, soprattutto se se si considerano tutti i vincoli che una città come Firenze (così come i suoi “vicini di casa”) impongono a chiunque voglia spostare un mattone un po’ più in là. Ma queste considerazioni non sono (sempre) del tutto vere. Nel senso che è vero che bisogna prestare molta attenzione a quello che si fa e a dove lo si fa, ma è anche vero che frugando a fondo si scoprono una serie di possibilità che possono essere prese in considerazione per fare bene all’ambiente senza dilapidare un patrimonio. Prendiamo, ad esempio, le agevolazioni fiscali del 55% sulla riqualificazione degli edifici. Si tratta di detrazioni di imposta sulle spese sostenute (da ripartire in dieci rate annuali) di cui possono

usufruire tutti i contribuenti che in un momento dato decidono di aumentare il livello di efficienza energetica di un edificio. Come? Ad esempio coibentando degli ambienti, magari sostituendo finestre, infissi o pavimenti. Oppure installando pannelli solari, o anche sostituendo gli impianti di climatizzazione invernale. Un discorso a parte lo merita poi l’introduzione di un impianto solare fotovoltaico (i classici pannelli), che può essere preso in considerazione sfruttando il cosiddetto “Conto Energia”, ovvero quel decreto che fissa un incentivo - della durata di venti anni - proporzionale all’energia elettrica prodotta dal proprietario dell’impianto. Funziona così: l’utente diventa un vero e proprio produttore di corrente, che viene immessa nei circuiti tradizionali e alla fine dell’anno si fa un bilancio tra l’energia prodotta e quella consumata. Magari non sarà sempre fattibile, magari non si avrà lo spazio sufficiente per farlo, ma informarsi non guasta, soprattutto se si hanno in programma dei lavoretti in casa. Un altro modo per farsi ben volere dall’ambiente che ci circonda è l’utilizzo delle compostiere, né più né meno che dei recipienti speciali dove produrre

il proprio concime naturale, utilizzando i rifiuti dell’orto, del giardino e della cucina. La compostiera viene data da Quadrifoglio (pagando un piccolo contributo) a chiunque abbia una piccola area verde da cui ricavare (e dove riutilizzare) il

compost. Basta consultare il sito del gestore dei rifiuti. Sarà contenta la natura e anche il portafoglio, visto che chi la utilizza può avere delle riduzioni sulla tassa sui rifiuti. Info: www.quadrifoglio.org o www.agenziacasa.comune.fi.it.

sUI BancHI La Regione e Giunti Progetti educativi hanno lanciato un’iniziativa dedicata agli alunni delle scuole medie

Un concorso e visite guidate per capire come riciclare. Fin da ragazzi

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n concorso per insegnare ai ragazzi perché è bene (e come è meglio) riciclare. Si chiama “Transformer 2012. L’energia che viene dai rifiuti” il progetto della direzione politiche territoriali, ambientali e per la mobilità della Regione Toscana, organizzato in collaborazione con Giunti Progetti educativi. Arrivato alla seconda edizione e reduce dal successo dello scorso anno, il progetto coinvolge tutti i ragazzi delle scuole medie inferiori e punta a diffondere la consapevolezza che ogni cittadino, con i propri comportamenti, svolge un ruolo fondamentale nella tutela dell’am-

biente. Una parte didattica, un concorso e delle visite guidate: questo offre Transformer 2012, per acuire l’affezione dei ragazzi nei riguardi dell’ambiente nel quale vivono. Il primo step è teorico/didattico dalla a alla z, e prevede la distribuzione di quattrocento kit, ciascuno contenente 25 libri per gli alunni e una locandina informativa da appendere in classe. Il secondo step, che è anche il più divertente, riguarda il concorso a premi “Transformer 2012-Il film” per la realizzazione di originali cortometraggi, girati e montati dagli studenti e ovviamente incentrati sul tema dei rifiuti e sulle

innumerevoli modalità di riutilizzo. I filmati più interessanti verranno premiati nel corso del festival Terra Futura, che si terrà a Firenze dal 25 al 27 maggio. Il terzo step, infine, riguarda la possibilità di effettuare visite guidate gratuite (incluso trasporto) per le classi che aderiscono al progetto all’impianto di incenerimento con recupero di energia di Foci/Sienambiente, alla Revet di Pontedera o alla Pont-Tech di Pontedera. Le visite prevedono anche il coinvolgimento delle classi in attività ludico-didattiche a cura di esperti. /C.G. Info: 055/5062383.

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politica

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il caso. Non ci sarà nessuna strada, nel capoluogo toscano, intitolata all’ex segretario del Psi

Firenze non avrà una “via Craxi” Il consiglio comunale ha bocciato

del governo Berlusconi – e figlia di Bettino – Stefania Craxi è arrivata a stretto giro di posta: “Le dichiarazioni del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, mi hanno offeso profondamente, anche perché seguo con simpatia la sua battaglia per il rinnovamento del suo partito. Renzi non si è limitato ad esprimere un ‘no’ secco alla proposta di intitolare una via di Firenze al nome di mio padre ma ha tirato fuori la pedagogia che dovrebbe orientare la toponomastica della città. Accade spesso che gli ‘enfant prodige’ scivolino su una buccia di banana”. Secondo la presidente del movimento Riformisti Italiani, Craxi “avrebbe dunque le carte in regola per avere intitolata una via di Firenze. Suvvia Renzi, si ricreda. La Sua dichiarazione è un errore che nega un merito e premia i non anonimi assassini di mio padre. E non deluda i molti socialisti che seguono con interesse e simpatia la sua coraggiosa battaglia per ridare agli ex comunisti una storia ed una cultura”. Il consiglio comunale fiorentino ha deciso di dedicare alcune vie cittadine a Oriana Fallaci, scrittrice e giornalista del Corriere della Sera, Bobby Sands, attivista nordirlandese e deputato del parlamento britannico morto in carcere a seguito di uno sciopero della fame, e all’indimenticato regista Mario Monicelli.

una proposta che già il sindaco Renzi aveva scartato. In futuro ci si imbatterà invece in via oriana Fallaci, via Mario Monicelli e via Peppino Impastato Antonio Passanese

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ualunque sia l’opinione dei consiglieri comunali, a Firenze non ci sarà una via intitolata a Bettino Craxi, almeno fino a quando sarò io sindaco”, aveva tuonato Matteo Renzi prima che da Palazzo Vecchio bocciassero (con 26 voti contrari e 10 favorevoli) la proposta di intitolare una strada della città all’ex segretario del Psi, fuggito ad Hammamet negli anni di “Mani Pulite”. La controversa votazione ha fatto emergere posizioni molto differenti all’interno dei gruppi di Pd, Pdl e Fli. I dieci voti a favore sono stati espressi da quattro consiglieri dei democratici (Angelo Bassi, Andrea Borselli, Eugenio Giani, Enrico Bertini), da tre consiglieri del Pdl (Marco Stella, Emanuele Roselli, Mario Tenerani) e dal vicecapogruppo di Fli Bianca Maria Giogoli. Gli altri consiglieri dei tre partiti presenti in aula hanno invece espresso un voto contrario, insieme a Idv, Perunaltracittà e Sel. Gli ultimi due voti favorevoli, invece, sono arrivati da due consiglieri della Lista Galli (Massimo Sabatini e Antonio Giambanco). “Il compito di intitolare le strade – ha voluto sottolineare il primo cittadino – non spetta al consiglio comunale, che può dare degli indirizzi, sono sindaco e giunta che valutano se è opportuno o meno”. “Non è questione di fare polemica o non avere rispetto per una persona che non c’è più, ma Craxi non è un esempio per le giovani generazioni – ha sostenuto il sindaco - entro maggio sarà presentato un pacchetto complessivo delle vie ancora da intitolare. Noi dedicheremo strade di Firenze a don Puglisi o a Peppino Impastato, nei prossimi anni”. La replica da parte dell’ex ministro

bettino craXi,

per lui nessuna strada in città

LE REaZIonI Stella: “La storia non è un tribunale”. Bieber: “Non si può non considerare la sua latitanza alle indagini”

Nei bar, in giro e “a Palazzo”: Bettino fa ancora discutere

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non ama Craxi usi la strada che lo ricorda per spolverare il rancore. Gli altri rimpiangeranno le idee perdute. È la nostra storia, rinnegarla significa perdere noi stessi”. “Craxi è stato uno degli uomini politici più rilevanti della prima Repubblica – ha detto il presidente della commissione cultura del Comune Leonardo Bieber – ma anche uno dei più controversi. Non si può non considerare nel giudizio complessivo la sua latitanza alle indagini di Mani Pulite”. Anche Mario Razzanelli, capogruppo della Lega Nord, ha trovato inopportuna la scelta

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a suscitato un vespaio di polemiche, come ci si poteva immaginare, la proposta del consigliere comunale pidiellino Marco Stella di intitolare una strada a Bettino Craxi. Per giorni, nei bar e in strada, se ne è discusso. E qualcuno si è anche infiammato. Ma la vera battaglia politica si è disputata nel “palazzo”. Stella ha giustificato la sua richiesta affermando che “sulle nostre strade debba esserci la nostra storia, senza dare nessun tipo di giudizio, sia esso morale o politico. La storia non è un tribunale né deve diventarlo. Chi

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di dedicare una strada al leader socialista: “Al revisionismo storico ci deve essere un limite, a maggior ragione in questo momento. Abbiamo problemi più urgenti da risolvere”. Altro “niet” a via Craxi è arrivato da Stefano Bertini di Fli: “Sono contrario a intitolare un luogo della città a Craxi perché, se è vero che la memoria storica va salvaguardata, questa non può, nel suo caso, prescindere da quanto avvenuto alla fine della sua carriera politica, quando si sottrasse ripetutamente /A.P. al giudizio della Legge”.


politica

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religioni. La consultazione sul tema è arrivata all’ultima fase il corso. Settima edizione di Eunomia Master

La città “getta le basi” per Tanti big per formare la costruzione della moschea la classe dirigente C

Antonio Passanese

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a moschea che sarà costruita a Firenze dovrà essere aperta alla città e in dialogo con essa, sicura per i fedeli, progettata in modo da arricchire la bellezza del capoluogo toscano e da non causare eccessivo impatto dal punto di vista sociale. Sono queste alcune delle indicazioni sulla realizzazione del luogo di culto islamico emerse nel corso della consultazione chiesta e ottenuta dalla Regione da parte della comunità araba locale. L’iter partecipativo, seguito da Sociolab, è arrivato all’ultima delle tre fasi che lo compongono: a febbraio, sul tema della realizzazione della moschea, si sono pronunciati – durante tre diverse assemblee – 120 fiorentini, scelti a campione insieme a trenta appartenenti alla comunità islamica. Quindi, nella successiva

La struttura dovrà essere aperta e in dialogo con il territorio. Ora si dovrà individuare il luogo assemblea di marzo, che chiuderà il percorso partecipativo, sarà espresso un parere definitivo. Lo scorso febbraio, grazie a una collaborazione con la facoltà fiorentina di Architettura, sono state selezionate e indicate cinque potenziali aree per la realizzazione della moschea, una per ogni quartiere di Firenze. Nelle prime due fasi della consultazione sul tema “Una moschea a Firenze” sono state effettuate interviste a opinion leader cittadini e si sono svolti incontri aperti al pubblico in ogni circoscrizione. ‘’Incontri che hanno dato un esito molto positivo e unitario attraverso una discussione che ha coinvol-

to le varie anime della comunità islamica’’, ha commentato l’imam di Firenze Izzedin Elzir. Per definire l’estetica con cui dovrà essere realizzata la moschea “è già al lavoro un pool di architetti con il compito di elaborare lo stile architettonico misto ‘italiano-islamico’ – ha rivelato Elzir – che vorremmo caratterizzasse la struttura’’. Il presidente toscano dell’Ucoii ha ricordato che ‘’entro pochi mesi’’, a consultazione terminata, inizierà il ‘’dialogo con il Comune per arrivare alla realizzazione della struttura’’: ‘’operativamente, non stiamo pensando di presentare un progetto come comunità islamica locale, ma di bandire un concorso di idee nazionale - ha spiegato l’imam - per una moschea che possa ospitare circa mille fedeli, capienza giusta per la nostra comunità, e che sia, oltre che uno spazio di preghiera, anche un centro culturale aperto alla città”. L’idea è quella di ‘’non dismettere, una volta costruito il luogo di culto, i tre punti di preghiera presenti già adesso in città”, uno in centro (Borgo Allegri) e due in periferia (al Poderaccio e a Sorgane). A Firenze e provincia ci sono circa 30mila fedeli praticanti islamici. Il massimo livello di partecipazione a un rito musulmano sul territorio avviene durante la preghiera per la fine del Ramadan quando, a Firenze, alla Fortezza da Basso, si ritrovano circa seimila persone. Quanto alla localizzazione della moschea, Izzedin ha escluso che sarà presa in considerazione una location in centro (‘’non c’è posto, siamo i primi a esserne consapevoli’’) ma, allo stesso tempo, ha spiegato di non ‘’volere un luogo di culto ai margini estremi della città: altrimenti - ha ironizzato - saremmo andati a chiedere la moschea ai Comuni di Sesto o Scandicci e non a quello di Firenze’’. L’imam ha anche voluto tranquillizzare i residenti dell’area dove in futuro sorgerà la struttura sulla possibilità di “problemi sonori” legati all’esercizio del culto. ‘’I nostri vicini potranno stare tranquilli - ha sorriso - non ci saranno le preghiere dei muezzin a svegliarli durante le prime ore del mattino’’.

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amusso, Moretti, Chiti, Quagliariello, Treu. Parata di big a Eunomia Master 2012, il corso di alta formazione politico istituzionale rivolto a cinquanta giovani amministratori under 40, in corso a Villa Morghen a Settignano con la VII edizione. Il ciclo di lezioni, organizzate dall’associazione no profit Eunomia, si è aperto il 2 marzo alla presenza del cardinale Giuseppe Betori, e proseguirà fino a venerdì 13 aprile con una due giorni di chiusura in trasferta a Roma, dove è stata stretta una collaborazione con la Luiss. Quest’anno i temi affrontati saranno “Società, istituzioni, territorio”: uno sguardo a tutto tondo all’Italia di oggi, da governo tecnico e crisi economica alla riforma elettorale e agli strumenti di welfare, per capire in che direzione si stia muovendo il Paese. In cattedra, prof per un giorno, si alterneranno numero uno di imprese, sinda-

In cattedra i numeri uno di imprese e istituzioni cati, istituzioni e università: “Presenze bipartisan – spiega il direttore di Eunomia, il vicesindaco di Firenze Dario Nardella – per rispondere all’urgenza di una classe dirigente unita nell’Italia della crisi”. Tra gli appuntamenti chiave, il confronto sulle politiche del lavoro tra il segretario della Cgil Susanna Camusso e l’ex ministro del lavoro Tiziano Treu, in programma il 16 marzo (alle 15): tema più caldo che mai, con il tavolo aperto tra i sindacati e il nuovo esecutivo tecnico. Atteso anche l’incontro con l’ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, che insieme al presidente di Renault Italia, Jacques Bousquet, il 30 marzo parlerà di trasporti e mobilità (alle 17.30). Tutta concentrata sulla finanza e sul

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mondo delle banche sarà la lezione del 17 marzo: i docenti saranno Giorgio Gobbi della Banca d’Italia, il presidente dell’Ente Cassa Jacopo Mazzei e il vicedirettore ad personam del Corriere della Sera Massimo Mucchetti (ore17.30). Il 12 e 13 aprile Eunomia Master chiuderà i battenti facendo tappa a Roma. A Palazzo San Mancuto, sede del Refettorio della Camera dei Deputati, i senatori Andrea Pastore (Pdl) e Maria Fortuna Incostante (Pd) si confronteranno sul tema del federalismo. Gran finale alla Luiss, con una lezione sulla riforma elettorale: in cattedra il vicepresidente del Senato Vannino Chiti, il senatore Pdl Gaetano Quagliarello, per la regia dei politologi Roberto D’Alimonte e Leonardo Morlino. Faccia a faccia con questi professori d’eccezione ci saranno 50 professionisti under 40 provenienti dal mondo dell’impresa e delle istituzioni in arrivo da tutta Italia. Tra gli altri relatori di Eunomia Master 2012 anche l’ad di Quadrifoglio Livio Giannotti, il presidente della Fondazione Eni Giuseppe Sammarco, il sottosegretario ai Beni Culturali Roberto Cecchi, il presidente nazionale di Cna Ivan Malavasi, l’ex sottosegretario al Tesoro Laura Pennacchi e il senatore Pd Massimo Livi Bacci. Info e programma su eu/N.B. nomiaonline.it.


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on the road

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la novitÀ. Arriva anche a Firenze l’occhio elettronico che multa “al volo” i mezzi in sosta vietata

Tempi duri per i furbetti della seconda fila Valentina Buti

Una telecamera “viaggerà” sul tetto delle auto della municipale. Raffica di sanzioni

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a Milano, torino e Bologna, dove è già in vigore. Ma pure qualche problemino

hi lo chiama Scout, chi Auto Detector e chi Street Control. Il succo non cambia: è l’occhio elettronico che dall’auto dei vigili riprende le targhe delle vetture in doppia fila, facendo scattare multe a strascico. Il “robocop” della Municipale debutta anche a Firenze. E vista la raffica di sanzioni che ha messo a verbale nelle città in cui è vigore da tempo, come Milano, Torino e Bologna, i furbetti della sosta selvaggia stiano in guardia. Per ora i vigili fiorentini avranno in dotazione una sola macchinetta. Costata sui 20mila euro, la telecamera sarà montata sul tetto di un’auto della Municipale, collegata a un pc di bordo. L’occhio a infrarossi funzionerà anche di notte e in caso di condizioni climatiche avverse, su mezzi che potranno viaggiare fino a 50 km orari. Al vigile non rimarrà che accertare l’infrazione e trasmetterla alla centrale operativa che, a sua volta, stenderà il verbale, inviandolo a casa del multato. In questo modo, i vigili eviteranno di fermare l’auto in strade dove la circolazione è già ingolfata dalla doppia fila. Addio al fuggi fuggi generale al suono del fischietto, addio alle scuse accampate per giustificare la doppia fila, addio alle contestazioni. Ma, soprattutto, sperano i vigili, addio alle infrazioni che spesso sono causa di incidenti e ingorghi nelle vie della città. I risultati ottenuti nelle altre città italiane fanno ben sperare: qualche problema c’è, legato alla visuale nelle vie più strette, ma sia a Milano che a Torino e Bologna il vigile “volante”, da quando è in servizio, ha fatto strage di furbetti. Nel capoluogo lombardo, ad esempio, lo Street Control ha accertato 22.500 infrazioni nel 2011, con picchi record nel periodo invernale (oltre 3.600 a novembre e 4.300 a dicembre). Tuttavia, spiegano gli addetti ai lavori, nelle strade meno

larghe la telecamera ha qualche difficoltà a fotografare le targhe delle auto. Inoltre, a Milano, la multa viene verbalizzata sul posto e non dalla centrale operativa. La macchina dei vigili, dunque, è costretta a fermarsi in strada, a differenza di quanto accadrà a Firenze e di quanto avviene già a Bologna, dove il sistema di rilevazione automatico – qui si chiama Scout - è in funzione dal 2008. La telecamera dei vigili emiliani viene manovrata dagli agenti a bordo. La sanzione viene formalizzata in un secondo momento in ufficio, e anche in questo caso i numeri sono record: da 5.100 multe nel 2009 si è passati a 16.600 nel 2011, tra soste in seconda fila, sul marciapiede, accanto ai cassonetti o sulle corsie dei bus. Un aumento esponenziale che dimostra l’efficacia della macchinetta, ma anche che i cittadini non hanno ancora imparato la lezione. Torino, invece, ha l’Auto Detector, sulle strade da settembre 2010. In grado di individuare anche le auto rubate (due quelle rintracciate finora), l’occhio digitale non fa mai imboscate: prima di entrare in azione dà notizia del suo tracciato via web o tramite Isoradio. Da quando è in funzione, ha controllato 443mila veicoli, per un totale di 8.115 sanzioni per divieto di sosta.

l’iniZiativa. L’associazione Lorenzo Guarnieri impegnata in una nuova “missione”

Via alla battaglia contro i pirati della strada

N

on si fermano le battaglie dell’associazione “Lorenzo Guarnieri”, che Il Reporter affianca da tempo. L’ultima è quella contro la pirateria stradale, con il recente lancio di una campagna di comunicazione. L’iniziativa prevede la distribuzione di materiale informativo, l’istituzione di un punto di contatto e-mail (pirateriastradale@asaps. it) e quella di due numeri telefonici (0543.704015 – 346.7553350) per raccogliere indicazioni dai testimoni e fornire consigli ai cittadini coinvolti in un episodio di pirateria. Oltre a ciò la campagna pre-

vede l’assistenza alle vittime da parte delle associazioni dei familiari (info su www.vittimestrada.org) e un riconoscimento pubblico per chi contribuisce a identificare i pirati della strada. La Toscana è attualmente quinta in Italia per numero di episodi di pirateria stradale. Spesso a farne le spese sono minori. I pirati, oggi, sono identificati in due casi su tre: 73 per cento nel caso di episodi mortali. “È un buon risultato ma non ancora ottimo – sottolinea Stefano Guarnieri – per questo, l’obiettivo del progetto è duplice: ridurre il numero di episodi facendo leva

sul senso civico dei cittadini e sulla convenienza a fermarsi e portare al 100% la percentuale dei pirati della strada identificati, facilitando le segnalazioni tempestive.”. Il progetto è promosso dall’Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale) e sostenuto da Aifvs (Associazione italiana familiari vittime della strada), Alg (Associazione Lorenzo Guarnieri), Agb (Associazione Gabriele Borgogni) e FoxPol (Associazione formazione e sicurezza stradale polizia locale Lombardia), con il /G.R. patrocinio del Comune di Firenze.


A cura del Comune di Figline Valdarno Responsabile: Samuele Venturi s.venturi@comune.figline-valdarno.fi.it

Sede del Comune di Figline Valdarno Piazza IV Novembre, 3 Tel. 055.91251

Figline informa LaVORI PUbbLICI

COMUNICaZIONE

NUOVI sERVIZI ON LINE: UN CLICK E “PagOFaCILE” Sulla rete civica è possibile pagare alcuni servizi e stampare tutti i tipi di certificati Trasporto scolastico, pre-post scuola, asilo nido ma anche illuminazione votiva, tosap e passi carrabili. Sono tutti servizi del Comune di Figline che da febbraio si possono pagare on line accedendo dalla home-page della rete civica e inserendo soltanto username, password e numero di carta d’identità. PagoFacile, questo il nome del progetto, completa l’offerta di servizi on line del Comune di Figline con un sistema di pagamenti completamente integrato con le funzionalità offerte dal servizio Banco Poste e dal servizio PosteCommerce di Poste Italiane, partner istituzionale del progetto. Grazie a questa integrazione il cittadino potrà consultare tutto il suo archivio contabile. Il pagamento è eseguito con la semplice generazione di un bollettino postale e può avvenire, a scelta, tramite carta di credito, conto BPOL, carta PostePay, conto BPIOL, carta PostePayImpresa; la transazione – che è agarantita e certificata in ogni suo aspetto - avrà una commissione di 1 euro e sarà corrisposta a Poste Italiane. Il progetto PagoFacile del Comune di Figline - ammesso a finanziamento dalla Regione Toscana per un importo di 35mila euro - si pone come obiettivo lo sviluppo di una moderna piattaforma nella prospettiva della riqualificazione del rapporto con i cittadini e della promozione di nuove modalità di accesso e fruizione dei servizi erogati. PagoFacile si inserisce inoltre in un disegno più ampio di ammodernamento dei sistemi informativi condotto con costanza ed impegno a partire dal 2007 dal Comune di Figline e che anche nel programma di mandato 2011-2016 assume un ruolo centrale. Il nuovo impianto dei sistemi informativi del Comune di Figline parte da una filosofia fortemente

di servizio e si impernia attorno ad un nuovo impianto di rete civica, che il progetto PagoFacile ha contribuito a rimodernare ed arricchire i contenuti già esistenti ed altamente qualificanti come l’anagrafe on line (accesso completo alla posizione anagrafica e rilascio immediato di certificazioni), il Suap on line (presentazione di pratiche), la biblioteca on line (consultazione di 27mila titoli), statistiche on line (consultazione dell’evoluzione demografica). Inoltre rientrano tra i servizi on line anche i servizi di informazione (Figline Informa, newsletter, calendario eventi), i servizi per la trasparenza (atti e procedure dell’ente) ed i servizi cartografici attualmente in fase di test. “Con questo progetto sui pagamenti on line – hanno spiegato il sindaco Riccardo Nocentini, l’assessore alla Comunicazione, Daniele Raspini, e il responsabile dei Servizi informativi,

Valerio Iossa – ci poniamo al livello di grandi Comuni d’Italia, offrendo ai nostri cittadini l’occasione di risparmiare tempo prezioso garantendo l’affidabilità del servizio certificato da un partner prestigioso come Poste Italiane. Ma il Comune di Figline non si ferma qui, perché il sistema di internet gratuito nel centro storico, chiamato WiFigline, rappresenta un altro punto qualificante di questo meccanismo di innovazione”. Ai pagamenti on line si accede dalla homepage della rete civica comunale (www.comune.figline-valdarno.fi.it) seguendo il percorso “Servizi online”  ”Pagamenti online”. Sempre dalla home-page (sezione certificati anagrafici) si possono stampare autocertificazioni personalizzate di tutti i tipi, certificati di residenza, stato di famiglia, cittadinanza, certificati contestuali, etc.

TERZa CORsIa a1: sINdaCI UNITI PER TUTELa E MIgLIORaMENTO TERRITORIO

Nuovo incontro con Regione: chieste garanzie sotto profilo ambientale, 2° ponte e infrastrutture viarie

Interventi che migliorino la viabilità del fondovalle ed in particolare quella di accesso ai caselli Valdarno e Incisa/ Reggello, nonché la realizzazione del secondo ponte. In estrema sintesi sono queste le priorità che i sindaci di Figline, Incisa, Reggello, San Giovanni e Terranuova hanno segnalato all’assessore regionale Luca Ceccobao nel corso di un incontro sulla realizzazione della terza corsia autostradale Incisa/Reggello-Valdarno, sulla quale gli stessi sindaci la scorsa estate hanno firmato un protocollo con Regione Toscana, Provincia di Firenze ed Arezzo ed altri 18 Comuni. Un documento strategico per il sistema infrastrutturale locale e nazionale, ma sul quale fin da subito i sindaci valdarnesi hanno annunciato la massima attenzione a tutela dell’ambiente e dei cittadini. “La nostra posizione è stata subito unanime – hanno spiegato in conferenza stampa i sindaci Riccardo Nocentini per Figline, Fabrizio Giovannoni per Incisa, Maurizio Viligiardi per San Giovanni, Mauro Amerighi per Terranuova Bracciolini e Sergio Benedetti per Reggello -, siamo consapevoli dell’importanza strategica di questa opera e quindi collaboreremo con la Regione per lo svolgimento delle pratiche necessarie. Al tempo stesso siamo però risoluti su tre fronti, ossia il rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini, nonché il miglioramento della viabilità valdarnese. Questa si trova al centro di infrastrutture di rilevanza nazionale come l’autostrada A1 e la linea ferroviaria Direttissima, ma purtroppo registra criticità storiche che miglioreranno sicuramente con la variante ‘Casello-Casello’, con la quale la realizzazione della ‘terza corsia’ non dovrà interferire”. “In questi mesi – hanno proseguito i sindaci – abbiamo iniziato a valutare anche tecnicamente le soluzioni a minor impatto ambientale, considerando anche il miglioramento della qualità della vita delle persone che abitano nelle vicinanze dell’opera: gli standard saranno mantenuti alti attraverso interventi di riduzione dell’inquinamento acustico ed ambientale, favoriti da una considerevole diminuzione delle code ed un miglior scorrimento delle auto sulla rete viaria valdarnese”. “Attenzione inoltre alla localizzazione dei cantieri - hanno aggiunto i sindaci valdarnesi -, perché vogliamo evitare disagi dovuti al traffico eccessivo ai caselli autostradali. Per tutti questi motivi abbiamo segnalato all’assessore regionale quali sono le priorità per il nostro territorio prima che i lavori della ‘terza corsia’ abbiano inizio, compresa la progettazione e la costruzione di alcune opere tra le quali il secondo ponte a Figline Valdarno. Queste infrastrutture sono necessarie per il territorio e permetterebbero sia di accedere in modo migliore alla rete autostradale incentivandone l’utilizzo, sia una maggior efficienza dei mezzi di Protezione Civile in caso di problemi sulla stessa A1”. Si ricorda che il costo dei lavori è di 331 milioni di euro da realizzarsi entro il 2017, termine massimo entro il quale Società Autostrade si è impegnata a consegnare l’opera. L’accordo firmato il 4 agosto porta con sé anche alcune importanti novità per la riduzione dei tempi di realizzazione dell’opera: secondo l’intesa, infatti, da una parte il sistema degli enti locali interessati si impegnerà a rilasciare ogni volta il parere richiesto dal Ministero o da Società Autostrade entro un massimo di 60 giorni, dall’altra parte Società Autostrade garantirà con certezza i tempi di realizzazione dell’opera dal momento della consegna dei lavori. Il Valdarno sarà interessato dalla realizzazione di questa opera per un totale di 18,146 km di cui 5,505 nel territorio di Figline, 5,293 nel territorio di Reggello, 4,701 di San Giovanni, 1,477 di Terranuova e 1,170 di Incisa.


Figline informa PROTEZIONE CIVILE

Maltempo: il bilancio dopo l’ondata di gelo e neve Circa 50 uomini e 11 mezzi spargisale-spalaneve per un’allerta meteo durata più di 15 giorni Passata l’ondata di maltempo dello scorso febbraio, la macchina della Protezione Civile comunale ha voluto tracciare un bilancio della propria attività, proseguita senza sosta dal 30 gennaio al 15 febbraio a causa di precipitazioni nevose e formazioni di ghiaccio che hanno interessato gran parte dell’Italia. A Figline non si sono registrati particolari problemi neanche in occasione della nevicata più copiosa (quella tra il 31 gennaio e l’1 febbraio) grazie soprattutto ai tempestivi interventi che hanno permesso lo sgombero di tutte le strade e l’azzeramento di disagi alla circolazione veicolare e pedonale, con chiusura delle scuole soltanto per due giorni. Si è comunque trattato di una perturbazione di criticità notevole, visto che ha portato oltre 15 cm di neve sul fondovalle e 25 nella zona di Gaville, 35 cm nell’area del Ponte agli Stolli e 20 cm nell’area del Brollo, condizioni particolari a cui vanno inoltre aggiunti il forte vento (con rischio di caduta di alberi) e la formazione di ghiaccio su strade e marciapiedi. Pertanto si è trattato di una vera e propria emergenza di Protezione Civile, ben superiore agli eventi tipici del nostro clima. In pratica si è dovuti intervenire con urgenza massima su circa 85 km di strade garan-

tendo sempre l’accesso ai punti strategici del comune come ospedale, Rsa Martelli, Casa di riposo Frate Sole, stazione ferroviaria, caserma Carabinieri, distaccamento Vigili del Fuoco, distretto sanitario, ingressi edifici scolastici, attraversamenti pedonali su strade interne e marciapiedi comunali.

LAVORI PUBBLICI

La macchina di Protezione Civile è comunque funzionata grazie alla presenza costante di 15 operai e 2 tecnici, 10 volontari del Gaib, 2 tecnici del Centro Intercomunale Arno Sud-Est, una squadra dei Vigili del Fuoco, 8 operai di Aer e 6 operai di ditte esterne. I mezzi a disposizione tra spargisale, spalaneve e altri veicoli per so-

CULTURA

INFO CITTADINI

La pubblicazione patrocinata dal Comune è stata curata da Daniela Matteini e Paolo Luzzi

La richiesta deve essere presentata a Publiacqua: i moduli si possono scaricare da internet

Casse espansione: si accelera in accordo con Regione

I segreti dell’antica spezieria raccontati in 60 pagine

Sono scattate le misure di accelerazione per la realizzazione delle casse di espansione dell’Arno nel comune di Figline. Come previsto dalla legge regionale 35/2011 in materia di opere strategiche, categoria nella quale rientrano anche le casse di Figline, la Regione Toscana, d’intesa con il Comune di Figline, la Provincia di Firenze, l’Autorità di Bacino dell’Arno e gli altri Enti membri del collegio di vigilanza, ha valutato di dare attuazione a quanto previsto dalla legge regionale 35 con lo scopo di velocizzare la realizzazione delle opere inserite nell’Accordo di Figline firmato il 12 novembre 2009. Nella fattispecie l’intervento si indirizzerà sulla cassa di espansione a Pizzicone (lotti 1 e 2) e sulla cassa di espansione di Restone (lotto 3). Per il primo lotto sarà individuato una figura ad acta mentre per i lotti 2 e 3 è stato previsto un nuovo accordo che individua nella Regione stessa l’ente attuatore degli interventi. La decisione è stata ratificata a febbraio nel corso di una riunione in Regione del collegio di vigilanza. La progettazione e la realizzazione dei lavori dell’opera è stata più difficoltosa e complessa del previsto e il Comune di Figline, ente attuatore, con senso di responsabilità e condividendo le finalità della legge 35 ha aderito per velocizzare la realizzazione di un intervento strategico per la messa in sicurezza dell’intera area metropolitana, a valle di Figline compresa Firenze. Un invaso in grado di contenere, al crescere della portata di fiumi e torrenti, qualcosa come 12 milioni di metri cubi di acqua, più della metà del lago di Bilancino, e quindi una difesa basilare contro il rischio alluvioni. “Siamo di fronte a un’opera di grande

Sono racchiusi in circa sessanta pagine gli esiti di un recente studio condotto sull’antica spezieria dell’ospedale Serristori da Daniela Matteini e Paolo Luzzi, studi pubblicati in un volume patrocinato dal Comune di Figline, dalla Asl 10 di Firenze e dal Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze. Il libro – disponibile anche presso il palazzo comunale – parte da un’attenta e documentata ricostruzione storica ad opera di Daniela Matteini (storica dell’arte) sull’antico Spedale Serristori dalle sue origini nel centro abitato della città fino allo spostamento presso la Villa di San Cerbone, attuale sede dell’ospedale. Tanti gli spunti curiosi e inediti presenti nel testo, tra cui una serie di testimonianze che dimostrano come presso la Villa ci fosse anche una fervida attività di lavorazione dei tessuti, con tanto di allevamento di bachi da seta. Il libro affronta poi tutta la storia dell’antica spezieria, anch’essa protagonista nel corso degli anni di numerose trasformazioni in base a quelli che oggi potremmo definire “aggiornamenti professionali”. Secondo le fonti, la spezieria si configurava come una bottega fornita delle più diverse sostanze e materie preziose, dove potevano servirsi i malati per le erbe officinali ed i composti, ma anche

Il sindaco Nocentini: “Così si rafforza collaborazione tra istituzioni per opera idraulica strategica” importanza per la sicurezza idraulica che il Comune di Figline ha fino ad oggi condotto con impegno e costanza - ha commentato l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini - D’accordo con tutti i soggetti coinvolti abbiamo dunque deciso di applicare quanto previsto dalla legge 35 che in un’ottica di sussidiarietà, individua anche un nuovo ruolo di coordinamento e di impulso della Regione a supporto del Comune che fino ad oggi si è fatto carico della realizzazione di un’opera complessa ma necessaria per la messa in sicurezza dell’Arno. E’ così strategica che abbiamo deciso, d’accordo col Comune e gli altri enti firmatari dell’Accordo, di provvedere direttamente noi alla realizzazione degli ulteriori lotti”. “La legge 35 può offrire l’opportunità – afferma il sindaco Riccardo Nocentini - di rafforzare la collaborazione tra le diverse Istituzioni per la realizzazione di un’opera idraulica senza pari in Toscana per complessità ed ampiezza e tra le pochissime ad essere già in fase realizzativa. Certo dovranno essere concordate adeguate garanzie a tutela del territorio e dell’ente sotto il profilo del bilancio e del rafforzamento del team al lavoro sulle casse, come d’altra parte la Regione si è già impegnata a fare”.

pralluoghi o potature sono stati 11, ai quali da venerdì scorso va aggiunto un nuovo mezzo spalaneve in dotazione al Gaib, per il quale il Comune di Figline ha dato un sostanzioso contributo. Tornando ai numeri di questa ondata di maltempo, 350 sono stati i quintali di sale sparsi lungo le strade, 10 le allerte meteo diramate dalla Provincia di Firenze, 32 le comunicazioni fornite dal Comune alla cittadinanza, 7640 i visitatori unici che hanno avuto accesso al sito internet comunale. “Siamo davvero soddisfatti per come è stata gestita questa eccezionale ondata di gelo e neve che ha interessato anche il nostro territorio – hanno detto il sindaco Riccardo Nocentini e l’assessore Carlo Simoni -. Il merito è di un’organizzazione che ha lavorato, e sta continuando a farlo, fin dal mese di ottobre con riunioni e incontri che hanno portato ad un aggiornamento continuo del Piano neve comunale. Oltre a questa necessaria attività di pianificazione, vogliamo sottolineare come ciascuna di queste persone abbia messo impegno e passione nel proprio lavoro, operando ininterrottamente per ore al fine di evitare disagi alla popolazione: a loro va quindi il nostro più sincero ringraziamento”.

i pittori per i colori e le signore per i cosmetici. Inoltre nel libro non poteva mancare un capitolo sul fantasma della Villa di San Cerbone, che la leggenda identifica in quella Veronica Cybo che si dice tuttora aleggi nei corridoi dell’ospedale. La seconda parte del volume è invece curata dall’esperto di botanica Paolo Luzzi, che, studiando le ampolle e le etichette rinvenute nell’attuale sede della spezieria, ha stilato un elenco di molte erbe e composti allora in preparazione presso la Villa. “Questo è un libro di carattere divulgativo – hanno spiegato gli autori – in cui si analizzano, sulla scorta di ricerche effettuate sia sui testi storici che sul campo, l’aspetto storico-artistico legato all’antica spezieria e la produzione di composti e preparati officinali per fornire al lettore un’idea di quelle che una volta erano le medicine”. “Grazie a questo volume possiamo capire meglio una delle più grandi ricchezze del nostro territorio – ha detto la vicesindaco Caterina Cardi -. Esprimo quindi un ringraziamento agli autori perché, grazie alle loro parole frutto di scrupolose ricerche, ci si può calare perfettamente in quella atmosfera, per certi aspetti magica, che tuttora si addensa sull’antica spezieria e sull’ospedale Serristori”.

Agevolazioni tariffarie per le bollette dell’acqua

Per fronteggiare la crisi e aiutare le famiglie in difficoltà, Publiacqua ha disposto agevolazioni tariffarie sulle bollette dell’acqua che, come ogni anno, saranno a disposizione degli utenti più economicamente svantaggiati. L’anno passato furono circa 6.000 nuclei familiari con condizioni socio-economiche disagiate che hanno usufruito di queste agevolazioni. Quest’anno l’iniziativa si ripete e per promuoverla nei prossimi giorni Publiacqua darà il via ad una specifica campagna informativa. Oltre all’informazione sul sito internet www.publiacqua.it - dove fra l’altro sono presenti e scaricabili regolamento e moduli - e negli uffici di Publiacqua, le locandine informative e tutti gli altri materiali necessari per richiedere l’agevolazione si potranno trovare anche presso gli Urp di tutti i Comuni, Associazioni dei Consumatori e Caf. Publiacqua ricorda che possono chiedere l’accesso alle agevolazioni le famiglie con livello ISEE fino a 10.084,87 euro. Il livello ISEE arriva a 12.579,76 euro per le famiglie con almeno 5 componenti o in cui è presente una persona con particolari problemi di salute. La richiesta di agevolazioni deve essere presentata a Publiacqua o al Comune di residenza, entro e non oltre il 30 aprile.


Figline informa FAMIGLIA

Una pergamena per le nozze d’oro dei figlinesi Il 14 febbraio grande partecipazione alla cerimonia per le coppie sposate da più di 50 anni

E’ stata una cerimonia molto partecipata quella che si è tenuta il 14 febbraio scorso in un Palazzo Pretorio gremito per la consegna delle pergamene alle coppie di cittadini unite in matrimonio da più di 50 anni (in totale 391 coppie). A fare gli onori di casa il sindaco Riccardo Nocentini e l’assessore Carlo Artini, che hanno sottolineato l’importanza della famiglia e la necessità di modelli positivi per i più giovani: “Siete il pilastro della nostra società – hanno detto rivolgendosi alla platea –, un esempio da seguire in un momento in cui il valore della famiglia viene meno. Abbiamo deciso di promuovere questa iniziativa proprio per valorizzare la famiglia, un modo per sottolineare l’importanza di questa istituzione in un momento di così forte crisi sia economica che sociale. Si tratta di un gesto che risponde ad una duplice esigenza che ci vede impegnati come Amministrazione Comunale: la prima di trovare esempi positivi per i giovani, stimoli che possano servire ad incoraggiarli nell’impegno in quello che è l’elemento fondante della nostra società, la famiglia; in secondo luogo volevamo dare un segnale di vicinanza a quelle coppie che hanno vissuto le gioie e i dolori di un lungo percorso insieme, 50 anni in cui ogni giorno avete deciso di dire ‘noi’”. Alla cerimonia erano presenti circa 200 coppie, tra cui anche la più longeva composta da Arrigo Pineschi e Anisa Burresi, sposati da ben 71 anni. Le coppie che hanno da poco festeggiato le nozze d’oro erano invece 3, tutte convolate a nozze tra il gennaio e il febbraio 1962. Il Comune di Figline, complimentandosi con gli sposi e augurando loro un felice San Valentino, ricorda che le pergamene non consegnate saranno inviate direttamente a casa delle persone interessate. ATTIVITÀ PRODUTTIVE

Imprese storiche: riapre il registro nazionale

Fino al 23 marzo si possono iscrivere le imprese di qualsiasi settore attive da almeno 100 anni

Il Comune di Figline informa che nell’ambito delle iniziative per il 150° anniversario del sistema camerale, Unioncamere ha deciso di riaprire le iscrizioni al Registro Nazionale delle Imprese Storiche, allo scopo di incoraggiare e premiare quelle imprese che nel tempo hanno trasmesso alle generazioni successive il loro patrimonio di esperienze e valori imprenditoriali. L’iniziativa è rivolta a tutte le imprese di qualsiasi forma giuridica operanti in qualsiasi settore economico, iscritte nel Registro delle Imprese e ancora attive, con esercizio ininterrotto dell’attività

nell’ambito del medesimo settore merceologico per un periodo non inferiore a 100 anni. Potranno candidarsi all’iscrizione al Registro delle Imprese Storiche e ottenere così anche il logo appositamente predisposto da Unioncamere tutte quelle imprese che hanno compiuto 100 anni al 31 dicembre 2011. L’iscrizione è gratuita. Si invitano pertanto le aziende del territorio che hanno i requisiti sopra elencati a partecipare all’iniziativa, di cui potranno trovare informazioni più dettagliate sul sito internet www.fi.camcom. gov.it: qui si potranno verificare i requisiti richiesti e compilare il relativo modulo di iscrizione che dovrà essere inviato alla Camera di Commercio, insieme alla documentazione richiesta e alla fotocopia di un documento di identità del legale rappresentante – firmatario della domanda – entro il 23 marzo 2012. Le modalità di inoltro sono specificate nell’avviso per la costituzione del Registro delle imprese storiche pubblicato sul sito camerale. Per informazioni sono a disposizione gli Uffici del Servizio Informazione EconomicaStudi-Statistica e Prezzi: statistica@fi.camcom.it. CULTURA

La commedia “Il catalogo” sarà recuperata a primavera A febbraio lo spettacolo era stato annullato per la malattia di un interprete

La commedia “Il catalogo” sarà recuperata nella prossima primavera per tutti gli spettatori che sabato 4 e domenica 5 febbraio non hanno potuto assistere allo spettacolo, annullato a causa della malattia di uno degli interpreti. Data e orario dei recuperi saranno comunicati in seguito.

AMBIENTE

Comune ed Aer hanno fatto la “differenza” anche al Carnevale

Bilancio positivo per l’iniziativa promossa con l’Oratorio Salesiano in occasione dei corsi mascherati

come il carnevale per sensibilizzare al corretto smaltimento di rifiuti che, se abbandonati, sarebbero molto nocivi per l’ambiente”. TERRITORIO

A Miami aperto lo store delle Terre del Levante fiorentino

Il progetto ha l’obiettivo di promuovere la Toscana e le sue eccellenze a livello internazionale

A volte le iniziative più semplici sono quelle che ottengono il successo maggiore, anche quando si parla di ambiente. E’ questa l’idea di fondo che ha portato ad un accordo tra Comune di Figline, Aer e Oratorio Salesiano per il periodo di carnevale iniziato domenica 12 febbraio e terminato lo scorso 21 febbraio. L’iniziativa ha previsto da parte di Comune ed Aer la fornitura all’Oratorio di 250 bombolette di schiuma ed i bidoni per raccoglierle, con una novità: ogni dieci bombolette riconsegnate, l’Oratorio ne ha regalata una. La previsione era di poter raccogliere, e quindi differenziare, circa 2500 bombolette su 3 giornate di carnevale e l’obiettivo alla fine è stato centrato. “L’idea dell’Amministrazione e di Aer – ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Danilo Sbarriti – è di utilizzare ogni occasione per incrementare la nostra raccolta differenziata, trovando momenti

Nell’ambito del progetto di marketing europeo “Wine and Fashion Florence” dei 12 comuni appartenenti al consorzio Terre del Levante Fiorentino, tra cui appunto Figline, è stato inaugurato a Miami il concept-store “Toscana Divino”. Il progetto Wine and Fashion Florence promuove la Toscana e le sue eccellenze a livello internazionale e mira a creare un’apertura di mercato per le aziende di eccellenza del territorio. Nell’ambito dell’inaugurazione sono state presentate le mostre d’arte del maestro Alessandro Reggioli e dell’artista del mosaico fiorentino Mauro Tacconi.


PROGETTO A CURA DI Comune di Figline Valdarno Centro Giovani “Il Mattatoio” Coop 21

La Scossa - Giovani ad alto Voltaggio FIgLINE: UNa RICChEZZa CULTURaLE ChE NON TUTTI sI IMMagINaNO MOLTI I LUOghI d’aRTE E LE INIZIaTIVE CULTURaLI PROMOssE NELLa CITTÀ di Erica Nocentini Pensate che Figline Valdarno sia un paese squallido e con poche attrattive? Ricredetevi! Il nostro paese, infatti, è ricco di opere d’arte che nemmeno ci immaginiamo di avere sotto gli occhi ogni giorno. Un esempio lampante è la splendida chiesa (originariamente di stile gotico) che troneggia sulla nostra piazza principale: la Collegiata di Santa Maria. Infatti, oltre a rappresentare un importante luogo di

culto, essa è anche una splendida opera architettonica che racchiude al suo interno quadri e affreschi di pregevole fattura, opera di rinomati artisti come Egisto Sarri. Eravate forse convinti che le frotte di turisti stranieri - che ci invadono ogni anno scegliessero il nostro paese perché vicino a Firenze e ad altri luoghi ad alto valore turistico della zona? Vi sbagliavate! Di certo, essi vengono per visitare la famosa

città d’arte, ma allo stesso tempo, è innegabile che si fermino ad ammirare il monumentale centro storico. In particolare, il Palazzo Pretorio è un altro luogo che suscita grande attrattiva: come non stupirsi di fronte all’imponenza della campana del 1384, esposta nell’atrio dell’edificio? Insomma, se avevate intenzione di passare le vostre vacanze lontano da casa, visitando una qualche città d’arte, italiana

o straniera, certamente avrete cambiato idea, pur di studiare attentamente ogni angolo di questa splendida cittadina. Lasciando da parte l’ironia, che è un utile strumento per esporre argomenti apparentemente noiosi, Figline Valdarno ha un grande valore artistico, sia negli edifici già citati, che nel complesso del centro storico. Inoltre, per quanto riguarda la cultura artistica, spesso vengono allestite

mostre di quadri, di fotografie e di altri oggetti d’arte. Quindi, in conclusione, forse non possiamo reggere il confronto con Firenze, ma certamente non ci possiamo lamentare della nostra cittadina.

CON La CULTURa NON sI MaNgIa! Ma aLMENO... di Lorenzo Zatini

In questo numero la redazione di “La Scossa” ha deciso di parlare di un argomento tanto vasto quanto difficile: la cultura. Ma cosa è la cultura? Essenzialmente le definizioni per questo termine sono molteplici, potremmo intendere la cultura come “l’insieme delle conoscenze generali di un individuo su determinati argomenti”, ma anche come “i comportamenti, gli usi, i costumi e gli orientamenti psicologici di una determinata categoria sociale”. Si parla spesso di cultura, e spesso

lo si fa a sproposito. Noi abbiamo deciso di trattarla da più punti di vista, in maniera originale e senz’altro diversa dai classici saggi di importanti studiosi. Abbiamo approfondito dunque la cultura scientifica, soffermandoci sul suo impatto sulla società e sui giovani; la cultura artistica nel nostro territorio, terra di filosofi, artisti e scrittori; la cultura giovanile, caratterizzata dalla nascita di un nuovo gergo che sta pian piano soppiantando la nostra lingua italiana. Nel “Facciamo il Punto!”

di questo mese parleremo invece della biblioteca comunale di Figline, luogo di studio e ritrovo per i giovani studenti della nostra città. Tutto sommato, parlare di cultura può risultare anche noioso, specialmente se fatto in maniera prolissa e poco pratica. Ma la cultura ha fatto grande non solo il nostro territorio, ma l’Italia intera, e per questo motivo non possiamo affatto ignorarla. Perché sarà anche vero che “con la cultura non si mangia”, ma almeno il dolce è assicurato!

La sCIENZa IN CUI VIVIaMO

I giovani sono “scienziati”? Oppure per dirla alla Einstein sono “solo molto curiosi”? di Laura Gentini Matematica. Fisica. Scienza. A sentire queste parole, ci sono studenti di tutti i gradi che rabbrividiscono. Il resto le ama probabilmente, oppure semplicemente non è in guerra con esse. Il perché ce lo possiamo immaginare: c’è chi ne percepisce la magia e chi preferisce invece carta, penna e un bel racconto da scrivere. Ciò che comunque ci rimane di certo è “De gustibus non disputandum est”, ovvero, sui gu-

sti non si discute. Fino ad una certa età però siamo costretti a studiare entrambe, e così dei nostri gusti non gliene importa niente a nessuno. Qualunque studente, portato per la scienza o meno, si troverà di fronte a una cultura imposta di saperi che non si dovrebbero imporre. Anche il più Umanista e letterato degli studenti, il nuovo Giacomo Leopardi, potrebbe trovare interessante un articolo su una

FaCCIaMO IL PUNTO sU...

bIbLIOTECa COMUNaLE dI FIgLINE VaLdaRNO “MaRsILIO FICINO” di Mattia Rutilensi

“In biblioteca perché c’è il futuro della tua storia”. Così risponderei a chi chiede perché abbiamo dedicato questo spazio alla “Marsilio Ficino”. Questa frase è infatti scritta sui segnalibri della biblioteca di Figline. Segnalibri abbastanza utilizzati a quanto ne sappiamo. Nel solo mese di gennaio infatti sono stati presi in prestito 406 libri. La cima del podio va ovviamente ai libri di narrativa con 275 titoli, risultato ottenuto sommando i prestiti della sezione Classici, dei Gialli e dello spazio dedicato ai più giovani. Al secondo

posto troviamo le opere di Saggistica con 79 prestiti e infine, quasi a pari merito, alcuni libri di storia locale (14 per l’esattezza) e 19 dvd. Oltre a questo anche il servizio di prestiti interbibliotecari è degno di nota: sono infatti in totale 73 i prestiti in cui è coinvolta la biblioteca di Figline. Di questi, 42 provengono dalla rete dello Sdiaf, 11 dal servizio Lir e 5 riguardano l’università di Firenze. La biblioteca però non è solo questo; ogni giorno infatti si

nuova scoperta nel campo della biologia, chimica, fisica, perché è qualcosa che accade veramente intorno a lui, e che lo coinvolge. Mentre probabilmente studierà la suddetta materia scolastica con meno voglia o meno passione di quanta non ne metta in un tema di italiano. Ciò che concludiamo (e fatemi dire “che concludo”, perché di mestiere sono una liceale anche io) è che non esiste che la

recano in via Locchi molti ragazzi che cercano un luogo tranquillo per studiare in compagnia. L’affluenza media giornaliera è di 86 utenti. È attivo inoltre il servizio di Paas per l’accesso guidato a internet, servizio che viene utilizzato in media da 15 utenti al giorno. Da qualche tempo c’è anche una sezione all’ingresso dove alcuni libri vengono regalati, con un unico divieto: nessun utente può prenderne più di 5 in totale. “Sarebbe già abbastanza, c’è chi non legge nulla!”, direbbe qualche pessimista. Forse invece non sarebbe abbastanza, non dovrebbero bastarci mai i libri che leggiamo, ma è comunque un buon inizio. Si ringrazia per il prezioso aiuto e la consulenza il Dr Peter Genito, responsabile della biblioteca comunale di Figline.

cultura scientifica non si diffonda fra i giovani, perché ci siamo immersi dentro, tutti i giorni, perché la scienza è quella che regola il mondo che abbiamo sotto i piedi, e perché i giovani hanno la mente sveglia, qualunque cosa si dica. La differenza sta nel farla entrare nelle nostre vite come una ventata di curiosità, come in effetti è, o come un insieme di formule fredde e distaccate.

aCRONIMI Ed EMOTICONs: sTa NasCENdO UNa NUOVa LINgUa? Dai cellulari ad internet imperversano nuovi stili di scrittura di Lavinia Mazzei

“TVB, XSMPR, DV 6, CMQ”. Non è un messaggio in codice, ma semplicemente il linguaggio degli sms, largamente utilizzato tra i giovani per esprimere concetti brevi e immediati. In un mondo frenetico, in cui tutti vanno di corsa, anche la comunicazione si è adattata a questa costante velocità, a scapito della grammatica. Infatti non importa seguire le regole poiché non ne esistono, ciò che conta è che il messaggio sia compreso ma soprattutto che arrivi velocemente. C’è chi parla di un innovativo e moderno stile

di scrittura che rivoluziona la comunicazione, e chi di una decadenza della lingua dovuta appunto alla pigrizia nel voler esprimersi. Le vocali scompaiono, le “ch” diventano “k”, intere parole vengono sostituite da numeri e compaiono emoticons, ovvero le faccine che servono ad esprimere gli stati d’animo. Quanto c’è di positivo in tutto ciò? Forse il fatto di dialogare in modo rapido, di ricevere risposte (criptate ma pur sempre risposte) in breve tempo, ma è veramente necessario abbandonare così la lingua italiana per risparmiare qualche carattere? Ma soprattutto, è un fenomeno momentaneo o potrebbe diventare una vera e propria nuova lingua? I professori poi non si sorprendano di trovare un “Dante è trpp forte” nei temi dei loro studenti…


speciale salute

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allergie/1. Come combattere questo male di stagione. Prima e durante

È primavera, tempo di starnuti Giulia Righi

Intolleranze alimentari, quello che c’è da sapere

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hi ne soffre lo sa bene, e all’appuntamento si era preparato da tempo. Con l’arrivo della primavera per gli allergici comincia la stagione dei tormenti. Pollini, graminacee, cipressi e olivi nel periodo della fioritura diventano “nemici”, e si vanno ad aggiungere alla parietaria, che invece sa essere offensiva persino d’inverno. Il corollario di sintomi che colpiscono gli allergici è fastidiosamente noto: starnuti, congiuntiviti, lacrimazione infinita. Naso e occhi sono i bersagli di questo male di stagione che però, fortunatamente, oggi è (almeno in parte) prevenibile e curabile: “La Toscana è una delle poche regioni d’Italia – spiega il dottor Oliviero Rossi del dipartimento di Immunoallergologia di Careggi – che offre gratis il vaccino per le graminacee ai pazienti che si presentano con una richiesta del medico specialista”. Per non pagare il vaccino non basta dunque la prescrizione del medico di famiglia, ma occorre la visita preventiva di uno specialista, che attesti l’effettiva presenza di un’allergia. Questo vaccino, che oggi è somministrato soprattutto attraverso gocce o pasticche sublinguali, ha dei tempi di somministrazione ben precisi: “Si tratta di uno schema pre e co-stagionale – chiarisce il dottor Rossi – occorre iniziare a prenderlo da 3/4 mesi prima della fioritura e continuare durante la fioritura stessa e quindi ad aprile, maggio e giugno”. Allo stesso modo (ma

allergie/2. Dal glutine al lattosio

in questo caso non sono dispensati dal sistema sanitario regionale) esistono i vaccini per prevenire le allergie all’olivo, al cipresso e alla parietaria. Accanto alla prevenzione c’è poi la terapia vera e propria. Tra i farmaci cosiddetti “sintomatici” (utili cioè per alleviare i sintomi, ma non risolutivi) ci sono gli antistaminici: “Quelli di nuova generazione hanno effetti collaterali molto ridotti – spiega il dottore – sono ben tollerati e non causano sonnolenza”. Già, perché proprio quel senso di “intorpidimento mentale” che gli allergici conoscono bene è da sempre uno dei fastidi associati a starnuti & Co. Ma a questo tipo di farmaci occorre associarne anche di “curativi” veri e propri: “Gli spray nasali, a base derivati cortisonici, rappresentano un

ottimo sistema antinfiammatorio. La Toscana è tra l’altro l’unica regione in Italia a dispensarli gratuitamente”. Anche in questo caso la terapia deve essere anche preventiva: per il cipresso va iniziata già dai primi di gennaio, per le graminacee si va da metà marzo a metà a giugno. Con una raccomandazione: “Le allergie possono comparire all’improvviso e tendono a peggiorare, ragion per cui occorre non sottovalutarle e, se si manifestano sintomi specifici, fare i test allergologici, facilmente accessibili”. Altra cosa da tener presente: essere allergici a certi pollini non significa (salvo casi specifici) esserlo anche agli alimenti corrispondenti. E sbaglia, ad esempio, chi pensa di non poter consumare olio solo perché è allergico ai fiori dell’olivo.

poi ci sono le allergie e le intolleranze alimentari. Per prima cosa una precisazione basilare, che mette a posto un errore del parlar comune: “Alla base delle allergie c’è un meccanismo immunologicamente mediato – spiega il dottor Massimo Gola, responsabile della Dermatologia allergologica dell’azienda sanitaria fiorentina, convenzionata con l’Università di Firenze – altra cosa sono le intolleranze, problema di natura sostanzialmente non immunitaria”. Tra le più famose intolleranze dei tempi nostri ci sono quella al glutine (la celiachia, che merita un discorso a sé) e il malassorbimento del lattosio. Quest’ultimo appare un disturbo in crescita negli ultimi anni, e di identificazione relativamente facile: “Per diagnosticare il malassorbimento del lattosio si utilizza il ‘breath test’, che verifica la presenza di anidride carbonica nel respiro dopo la somministrazione di latte”. Ma è l’unico caso, insieme alla celiachia, in cui un’intolleranza è identificabile univocamente. Altro discorso sono i test per rilevare la presenza di allergie vere e proprie: “In questi casi si utilizza il ‘prick test’ – spiega il

dottor Gola – che consiste nel mettere delle gocce dell’estratto allergenico a contatto con la cute del paziente. Esiste poi anche il ‘prick by prick’: in questo caso si mettono a contatto con la cute del paziente direttamente alcuni alimenti freschi. Ma è bene utilizzare i test cutanei solo dopo aver fatto gli esami del sangue, che possono da soli essere dirimenti”. Per il malassorbimento del lattosio non esistono vaccini veri e propri, ma è possibile che il medico consigli una cura “iposensibilizzante” per stimolare, progressivamente, la tolleranza immunologica somministrando il latte a piccole dosi. Tra i “fastidi” legati agli alimenti c’è anche un altro tipo di reazioni: quelle che possono avvenire, ad esempio, dopo l’ingestione di alimenti allergizzanti come fragole, gamberi, tonno, funghi o vino bianco, che causa una massiccia liberazione di istamina con conseguente prurito, etc. Ma questo non vuol dire necessariamente essere allergici: “Circa un quarto della popolazione mondiale riferisce disturbi collegati alle allergie – spiega ancora il dottor Gola – in realtà si stima che, tra gli adulti, non si superi il 4% di allergici”. Cosa fare nel caso si abbia il sospetto di avere intolleranze o allergie? “È bene parlarne col medico, per scoprire quale sia il problema ed evitare reazioni più gravi come shock anafilattici e angioedemi – conclude il dottor Gola - viceversa, le autodiagnosi sono pericolose, e privandosi di cibi a cui magari non si è affatto allergici, si rischia un’evitabile /G.R. malnutrizione”.

LA NOVITÀ. Sbarca anche a Firenze il servizio di consegna a domicilio dei medicinali

“FarExpress”, e i farmaci arrivano a casa La tessera annuale per aderire al progetto costa trentacinque euro, più alcune spese in base alle tempistiche e alle prestazioni richieste, che vanno dai prelievi di sangue a prenotazioni di analisi e riabilitazione

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ra già sbarcato in altre città, e adesso decolla anche a Firenze. Si tratta di un servizio, a pagamento, di consegna farmaci a domicilio. È il progetto “FarExpress” che, attraverso una tessera annuale del costo di 35 euro, offre ai suoi abbonati la possibilità di ricevere i farmaci direttamente a domicilio, grazie a un servizio completo. Come funziona? Il cittadino che ha bisogno di un farmaco lo richiede direttamente al numero verde della società (800.131.749) o al proprio medico di base. Quest’ultimo prepara la ricetta e la inserisce in una cassetta postale dedicata, che il fattorino di FarExpress passerà poi a ritirare, portandola quindi alla farmacia competente per territorio per ritirare il farmaco. Fatto questo, non resta che la consegna a casa del richiedente. I costi? Oltre all’abbonamento annuale di 35 euro, variano in base al servizio richiesto, che può riguardare i farmaci ma anche una serie di altre prestazioni sanitarie. Per il pacchet-

to che comprende il ritiro della ricetta, l’acquisto dei medicinali e la consegna a domicilio, la tariffa base è di 50 centesimi se si vuole completare l’operazione in 48 ore (con codice “bianco”, per utilizzare un termine a cui ci hanno abituati le scale di gravità per l’accesso al pronto soccorso). Tariffa che sale a 1.50 euro se si vuol snellire il tutto e farlo entro 24 ore (codice verde), a 2.50 per il completamento entro 12 ore (codice arancione) e a 5 euro se si richiede la consegna entro 6 ore (codice rosso). Ma attraverso questo “pony express” dei farmaci si possono richiedere, ad esempio, anche prelievi di sangue a domicilio: in questo caso il costo, oltre a quello per la tessera annuale, è di 10-15 euro. Tra gli altri servizi offerti da questa nuova realtà ci sono anche il servizio infermieristico domiciliare, l’assistenza ospedaliera, l’assistenza domiciliare, il servizio navetta, la diagnostica per immagini, le prenotazioni di analisi e la riabilitazione. Il tutto previa compilazione di una serie di moduli, per garantire il rispetto della privacy e disciplinare le deleghe per il ritiro dei farmaci. Per richiedere la tessera e iscriversi al servizio si può utilizzare il numero verde o consultare il sito /B.S. internet www.farexpress.it.


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Marzo 2012

grande scherMo/1. L’iniziativa lanciata dalle sale di quartiere ha avuto (fin troppo) successo

Assalto alle tessere sconto Il dietrofront dei “piccoli” Paola Ferri

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a rivincita di Davide contro Golia? A quanto pare dovrà attendere. Perché anche i piccoli (cinema) devono rispondere alla stessa legge dei grandi: quella dei numeri. E così, dopo qualche giorno sulla cresta dell’onda con le sale di quartiere galvanizzate dalle supervendite delle tessere-sconto, l’iniziativa è stata stoppata. Era partita a metà gennaio la “Firenze al cinema” card, un lasciapassare che avrebbe permesso di accedere a nove schermi cittadini a prezzo ridotto tutti i giorni della settimana, compresi i festivi. Prezzo di lancio: cinque euro. Così poco da generare un vero e proprio assalto. Un migliaio le tessere rilasciate nel primo weekend di promozione, tremila quelle prenotate nei giorni successivi via internet. Un successo inaspettato che ha costretto i cinema aderenti all’iniziativa (Marconi, Adriano, Colonna, Fiamma,

Fulgor, Portico, Principe, Cabiria a Scandicci e Grotta a Sesto Fiorentino) a fare un passo indietro e interrompere la distribuzione. “In pochi giorni avevamo già superato abbondantemente l’obiettivo che ci eravamo dati”, spiega Maurizio Paoli, presidente Anec nonché esercente dell’Adriano. Ma qualcuno ha parlato di “pressioni dall’alto”, ovvero dai distributori dei film, che guadagnano in percentuale sull’incasso. Detto in parole povere: se vendete biglietti a meno, vi chiederemo una percentuale maggiore. Tanto è bastato a congelare gli sconti: niente più card, neanche a prezzo maggiorato, come promesso all’inizio. In compenso, coloro che ce l’hanno fatta potranno godere delle riduzioni fino alla fine dell’anno, nonché del “film della settimana” (una pellicola diversa in ogni cinema del circuito a soli tre euro) e di anteprime gratuite e incontri con registi e attori. Ma come interpretare tanto successo? Che il pubblico sia in aumento? “Da anni – spiega Paoli – i biglietti staccati a Firenze sono circa cento milioni l’anno,

un’inezia in confronto agli 855 milioni degli anni ’50. Ma non si intravedono segnali che facciano pensare a un incremento. Anzi, è dimostrato che se aumenti l’offerta il pubblico si ridistribuisce, ma rimane sempre lo stesso”. Il che fa pensare a un presente vagamente più roseo per i sopravvissuti alle chiusure degli ultimi anni, ma a – per i cinema di quartiere - a un futuro grigio scuro tendente al nero, considerata l’avanzata delle multisala. Eppure il vicesindaco Dario Nardella ha recentemente affermato che “non c’è più bisogno di un Piano cinema”, come annunciato alla vigilia della serrata del Variety, ormai più di un anno fa. “È evidente che l’amministrazione comunale presta un’attenzione del tutto episodica al settore”, accusa la consigliera Ornella De Zordo (Perunaltracittà). Nel frattempo, però, il Comune ha dato il via libera al drenaggio di altri 385mila euro verso il cinema Alfieri: arriva così a quota un milione il costo della riapertura. Anche se la data di inaugurazione resta ignota ai più.

La card che permetteva di accedere a nove cinema cittadini a prezzi ridotti tutti i giorni della settimana, festivi compresi, è andata letteralmente a ruba: interrotta la sua distribuzione. Ma il futuro continua a preoccupare aLFiERi Via dell’Ulivo

c.R.c. anTELLa Via di Pullicciano

cOLOnna Lungarno Ferrucci

Via l’amianto, una gara per la gestione

Cinemino, pizzino & birrino

Pacchetto “aperitivo e spettacolo”

Chiusa dal 2006, la storica sala di Santa Croce ha “rischiato” di riaprire diverse volte negli ultimi anni, grazie al finanziamento di 600mila euro prima e di altri 400mila poi da parte del Comune di Firenze. La ristrutturazione è avvenuta, l’amianto è stato eliminato: adesso manca tutto il resto. Per la gestione della struttura sarà bandita una gara pubblica.

Da qualche anno a questa parte il cinema del circolo dell’Antella (Bagno a Ripoli) ha lanciato l’idea scacciacrisi: si chiama “Cinemino, pizzino&birrino” e va in scena ogni venerdì sera. Con dieci euro si porta a casa la cena e lo spettacolo a ruota. Un’offerta che coinvolge ogni settimana anche molti fiorentini in trasferta.

Molti l’avevano dato per spacciato l’anno scorso, quando chiuse i battenti. E invece da pochi mesi la sala ha riaperto, con tanto di ristrutturazione generale dei locali e nuove promozioni nel carnet. Come l’apericinema: aperitivo e spettacolo in un unico pacchetto da pochi euro. Dopo, volendo, si va a cena in uno dei ristoranti della zona.

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grande scherMo/2. Atteso, contestato, discusso: il multisala alla “prova” del pubblico

Multiplex di Novoli, la partenza è sprint Francesca Puliti

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ltre quarantamila biglietti staccati nel giro dei primi due mesi dell’anno, di cui venticinquemila solo a gennaio. Novoli c’è e non c’è solo Novoli dentro il tanto atteso, contestato, acclamato e discusso Multiplex di San Donato. In meno di sessanta giorni “The Space” è diventato il quarto cinema della provincia di Firenze, accodandosi a ben più radicate multisala del territorio. “La sensazione è che mancassero strutture del genere in questa parte di città – commenta il presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi – ma dal mio punto di vista siamo solo all’inizio”. Già, perché se i residenti hanno gradito l’apertura, dopo anni di diatribe e cantieri, i primi nodi sono già venuti al pettine. Primo tra tutti quello dei posti auto. Il multisala è dotato di parcheggio autonomo, ma la mega-struttura, all’interno della quale hanno aperto diverse altre attività, è diventata un polo attrattivo di non poco conto in quest’area della città, peraltro già gravata dal peso di università, tribunale, Regione e via dicendo. Una soluzione, però, è già in cantiere. “Abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di mobilitarsi affinché si possa attivare una convenzione per il parcheggio sotterraneo del parco di San Donato – spiega Gianassi – in modo che i residenti possano lasciare l’auto per lunghi periodi a prezzo ridotto”. Il secondo passo, nella tabella

di marcia del Q5, sarebbe quello di far posto all’interno del cosiddetto Multiplex a funzioni pubbliche. Lo spazio c’è, ma trattandosi di una struttura privata ci saranno da rivedere gli accordi con la proprietà. Immobiliare Novoli, da parte sua, ha già annunciato la propria disponibilità, nell’ambito della discussione di un nuovo piano di recupero dell’area (quello vecchio è già scaduto da un bel po’). Il primo servizio comunale a varcare la soglia del neo-centro commerciale dovrebbe essere una ludoteca, a grande richiesta da parte delle numerose giovani coppie che hanno preso casa in zona. A questa si potrebbero affiancare altre funzioni pubbliche/culturali. Quel che è certo, almeno per ora, è che il cinema non lieviterà: se in un primo momento si era parlato di “liberalizzazione delle poltroncine” nel pacchetto del governo Monti, il consiglio dei ministri ha fatto rapidamente marcia indietro, anche a causa delle pressioni ricevute dalla Regione Toscana. Restano nove le sale, mentre crescono le promozioni. Attiva su tutto il circuito “The Space” la tessera dedicata agli under 25: spettacoli a prezzo ridotto dal lunedì al venerdì (5 euro quelli normali, 9 euro i film in 3D). La card annuale costa cinque euro e può essere rinnovata a due euro fino al ventiseiesimo compleanno. E per chi ha già superato questa soglia sono previsti sconti di ogni genere e tipo: dall’abbonamento che evita anche le code alla cassa alla promozione per chi presenta tessera del supermercato, della libreria, dell’Ikea e via frugando tra le card accumulate nel portafogli.

PRinciPE Viale Matteotti

asTRa 2 Piazza Beccaria

FiORELLa Via D’annunzio

Abbonamenti annuali per i fedelissimi

Pronto per il restyling totale

Il ristorante “attende” dopo il film

I tempi duri non hanno risparmiato neanche il Principe. Che però ha reagito e si è dotato di schermi e poltroncine nuove, pronti ad accogliere di nuovo il pubblico dopo poche settimane di chiusura. Promozioni attive anche qui, come gli abbonamenti annuali per i clienti più fedeli: poche decine di euro per qualche decina di film.

È rimasto uno dei pochi schermi singoli in città. Ma per l’Astra 2 è già pronto un progetto di restyling totale. Poltroncine a scomparsa per lasciare spazio a eventi particolari, schermo retrattile per usare il palco anche in versione teatro e bar “pensile” in galleria (che ora non c’è). Il tutto per un investimento milionario.

La crisi, qui, non si è fermata. Sarà perché le due sale di Coverciano offrono film altamente selezionati (e hanno una clientela affezionata). Ma sarà anche perché si tratta di uno dei pochi esercizi direttamente collegati a un ristorante con orario prolungato, ottimo sia per il pre che per il postcinema.


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Marzo 2012

il caso. Parla la scrittrice misteriosa che tappezza le pensiline Ataf con la sua opera “a puntate”

ti racconto una storia, alla fermata del bus Gianni Carpini

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na scrittrice misteriosa, una manciata di fermate dell’autobus e una storia “a puntate”, che va avanti di pagina in pagina, di settimana in settimana, grazie ai fogli lasciati a disposizione dei passeggeri. Tutto è iniziato lo scorso dicembre, quando alcune cartelline plastificate sono comparse alle pensiline Ataf di varie parti

I PREcEDEntI Mani invisibili in azione

Quei “misteri” lungo le vie

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er le vie di Firenze accadono fatti singolari. Cartelli stradali trasformati in opere d’arte, strane facce gialle posizionate agli angoli dei vicoli, mostre “abusive” disposte lungo i muri della città. Per le vie di Firenze agiscono mani invisibili. Nella maggior parte dei casi entrano in azione nottetempo, per evitare i controlli. In gergo viene definita “guerilla art”, termine che indica performance artistiche estemporanee e non autorizzate. Incursioni che possono essere punite anche con multe, se gli autori vengono colti in fallo. Celebre in città è il caso di Clet, artista bretone salito alla ribalta delle cronache prima per aver ritoccato i cartelli stradali tramite alcune applicazione adesive (la strada senza sfondo diventa un Gesù Cristo in croce, il divieto di accesso un uomo che sostiene una striscia bianca), poi per aver installato su ponte alle Grazie una scultura in vetroresina a forma di “omino della bic” e infine per aver “disegnato” sui ponteggi di Torre San Niccolò un enorme uomo stilizzato. Qualcuno si sarà invece accorto dell’inquietante presenza delle “yellow faces”, piccole facce gialle, agli angoli delle strade del centro, ad esempio vicino alla loggia del Porcellino o addirittura sugli speroni di Ponte alle Grazie. Si tratta dell’opera di un giovane artista chiamato Bue2530, che documenta le installazioni con una serie di scatti pubblicati su Facebook. Niente più tavolozza e pennello, oggi gli arnesi del mestiere sono secchio, scopa e colla. Spam, così si fa chiamare un collettivo di artisti, attacca sui muri fiorentini manifesti e disegni spesso critici verso la società contemporanea. Un esempio? I cartelli “saldi di fine Repubblica” comparsi il 2 giugno scorso (festa della Repubblica, appunto) vicino a vari monumenti del centro cittadino. Delle regole però ci sono: non danneggiare i beni artistici e usare colla facilmente rimovibile, per non rovinare i muri.

della città. Al loro interno una pagina stampata, una poesia, un racconto. Da piazza Dalmazia a viale Michelangelo, passando per piazza Puccini e viale dei Mille, un biglietto invitava a ingannare l’attesa con una lettura. Poi, nelle settimane successive, sono comparsi altri stampati, sempre negli stessi punti, sempre con lo stesso stratagemma. Un fenomeno finito sin dal primo capitolo tra le notizie più cliccate del nostro sito (www.ilreporter.it). E così, la vicenda di una donna “nata per far battere il cuore delle donne”, come recita l’incipit di questo romanzo di strada, è iniziata a dipanarsi: su ogni foglio la trama si sviluppa, mentre i componimenti poetici con il passare del tempo (e delle pagine) si completano di nuovi versi. Dietro tutto questo c’è una penna anonima, che agisce di notte, lasciando alla fermata un dono per i passanti di domani. In alcuni casi i fascicoli vengono rimossi, in altri restano per più giorni sotto gli occhi degli avventori. Il Reporter ha rintracciato l’autrice, che preferisce non rivelare la sua identità. Si definisce una “persona semplice”, è laureata in Scienze poli-

“SONO NATA PER FAR BATTERE IL CUORE DELLE DONNE. NON SO ANCORA COSA LE SPINGE A ME. SARÀ LA MIA SIMPATIA, LA MIA VOGLIA DI VIVERE, IL MIO SENSO DI PROTEZIONE O FORSE I MIEI CAPELLI. SONO ENTRATA COSÌ NELLA LORO VITA. ABBATTENDO LE INNUMEREVOLI BARRICATE DI PREGIUDIZI, TRADIZIONI CHE SONO BAGAGLIO DI VISSUTO DI OGNI ESSERE UMANO. CHI MI HA AMATO, SA SICURAMENTE DI COSA STO PARLANDO. SA COSA HA DOVUTO AFFRONTARE. E SA ALTRETTANTO QUANTO SIA EMOZIONANTE VIVERE UN AMORE SEGRETO, NASCOSTO DAGLI ALTRI, CHIUSO IN UNA CAMPANA DI VETRO…” CONTINUA ALLA FERMATA O SU WWW.ILREPORTER.IT

Da piazza Dalmazia a viale Michelangelo e piazza Edison: il romanzo di strada di una donna “nata per far battere il cuore delle donne”, come recita l’incipit, intriga sempre più i passeggeri in attesa. tutti i capitoli sono pubblicati su www.ilreporter.it

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tiche, ha un master alla spalle e studi tra Stati Uniti e Europa. “Osservo le persone, la natura, la realtà, tutto – rivela - il mio è uno sguardo attento. Ho pensato: ‘ma guarda ‘sta gente alla fermata che si annoia’. Ho riflettuto e ho deciso. Avrei tappezzato tutte le pensiline dell’Ataf con parte della mia storia”. Così ha fatto la sua comparsa il racconto di una donna e dei suoi amori per altre donne. Un argomento tabù, che ha spinto l’autrice a farne un romanzo di strada, con il desiderio di attirare l’attenzione e di provocare. Poi c’è la passione per la scrittura, che arriva da lontano. “Tutto è iniziato quando ero adolescente – racconta - mi piaceva scrivere, in particolare poesie. Era il mio modo di sfogarmi, di sfuggire a realtà per me scomode: la prima erano i problemi di casa, la seconda me stessa. Dovevo fare i conti con le emozioni, i sentimenti che provavo per il mio stesso sesso. Decisi allora che i fogli di carta sui quali scrivevo diventassero i miei confidenti”. A distanza di qualche mese dalla loro prima comparsa, le pagine affisse alle pensiline continuano a catturare l’attenzione di molti passeggeri in attesa. Tutte sono pubblicate online anche sul sito IlReporter.it. “Essere autentici è dura. È una battaglia – conclude la “scrittrice della fermata” - mi sono liberata delle paure perché le persone, alla fine, vanno oltre e ti rispettano anche se diversa da loro. Spero che questo mio racconto sensibilizzi l’opinione pubblica e dia la forza a molti ragazzi di vivere il mondo e non di abitarlo soltanto”.



il Punto. Dopo un brutto inverno, quella alle porte sarà una stagione decisiva sotto molti aspetti

Firenze attende una primavera viola Dal mercato allo stadio, dal futuro della dirigenza (a partire dal direttore sportivo) a quello dei gioielli – uno su tutti – che si sono messi in luce quest’anno: per l’universo gigliato è il momento delle scelte chiave

andrea della valle

Tommaso Loreto

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l bello del calcio è anche la sua diversa cadenza del tempo. Perché nel mondo del pallone si possono cambiare le scenografie come sul palco di un teatro, e da un momento all’altro stravolgere l’ambientazione di un’intera scena, o di tutto un atto. Bellezze, e stranezze, della Dea Eupalla (protettrice dei pestipedatori), che tutto osserva sui rettangoli verdi. Anche quando una domenica sei contorniato di fischi e, due settimane più tardi, in striscia positiva. È di certo anche questo il bello del calcio. E le due vittorie consecutive con Siena e Udinese di Jovetic e compagni, a cavallo tra gennaio e febbraio, lo testimoniano. A suo modo, a Firenze, un pizzico d’aria fresca in più si è sentita, e non solo per le gelide folate di vento degli ultimi tempi. Già, proprio Jovetic. Uno del quale si diceva che avrebbe avuto bisogno di un po’ di tempo in più per recuperare

(del tutto) dall’infortunio terribile al ginocchio. E che, invece, a suon di gol fa già parlare mezza Europa di sé. Piaccia o meno, di fatto, nascondere il luccichio di questo gioiello diventa, gara dopo gara, più complicato. Ed è il dibattito che subito si è aperto intorno a JoJo a rimandare, ancora una volta, il pallone sulla sponda dei Della Valle. Così come del resto capitato in occasione delle risposte piccate di Corvino sul suo futuro (leggere alla voce “pausa di riflessione”), o poco dopo, quando c’è stato da fare riferimento allo stadio mentre Fiorentina e Comune presentavano una lodevole iniziativa insieme, ancor prima che lo stesso sindaco Renzi preannunciasse l’arrivo di un reale progetto di riqualificazione dell’area Mercafir. Da qualsiasi parte si osservi il momento in casa viola, in altri termini, è di quelli decisivi. Pensare che, si diceva, sarebbe stato gennaio il mese decisivo della Fiorentina, e già la primavera all’orizzonte diventa di quelle campali. Dopo l’ultima finestra invernale di mercato, la Fiorentina ha ora l’opportunità di lasciarsi alle spalle il cambio

di tecnico, prima, e una sessione di mercato non indimenticabile, poi. Sempre che, in primis la proprietà, ancor prima della dirigenza, faccia immediata chiarezza. Sul futuro, su quello della squadra e del suo simbolo, Jovetic. E ancora sulle prospettive di un impianto nella zona proposta dal Comune o sul direttore sportivo che, da giugno, dovrà continuare a ricostruire questa squadra. Nel calcio, del resto, il futuro è sempre dietro l’angolo. E il domani diventa prestissimo l’oggi. Poi, ovviamente, toccherà alla squadra. E alla capacità del suo allenatore Delio Rossi di proseguire sulla strada della continuità nei risultati e nel gioco. E dopo il tour de force che ha chiamato i viola sul campo a scadenze regolari e ravvicinate tra loro, dettato anche dai rinvii delle partite di Bologna e Parma per il maltempo, il domani sarà davvero dietro l’angolo, perché il futuro della stagione (e non solo) viola dipenderà molto da come la Fiorentina riuscirà a uscire da questo periodo. Insomma, dopo un brutto inverno i viola aspettano la primavera. In tutti i sensi.


sport

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il Personaggio. Sarà il talento montenegrino uno dei protagonisti delle trattative estive

Gli occhi del calcio su Stevan Jovetic I top club, soprattutto inglesi, hanno già spedito i loro osservatori, e le offerte a suon di euro (e sterline) sono dietro l’angolo. storia di un “giovane veterano” Lorenzo Mossani ne, accompagnato dal padre, pone la firma sul suo primo contratto da professionista. Non ancora diciottenne diventa capitano della rappresentativa Under 21 del Montenegro ed esordisce con la Nazionale maggiore del suo paese. Il passo verso la notorietà è breve: in una sessantina di presenze con la maglia del Partizan segna 25 reti, sei delle quali firmate nelle prime otto giornate del campionato 2007-2008, e sfoggia prestazioni tali da essere inserito dal Sun nella lista dei migliori venti talenti al mondo. Da lì è storia viola. Una “never ending story”, sperano i tifosi.

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in azione

aMarcord. Nuova puntata di una sfida che non potrà mai essere “normale”

Arriva la Juventus, è tempo di vendette Q

uesto mese, al Franchi, arriva la Juventus: c’è da vendicare il 2-1 dell’andata. E molte altre vicende successe in passato. Se per molti italiani la squadra bianconera è la Signora più amata, diverse – molto diverse – sono le cosa in riva all’Arno. Dallo scudetto cucito sul petto della Juventus, ma nel cuore dei fiorentini, del 1981/82, i bianconeri sono riconosciuti come il “nemico” numero uno. Una stagione difficile si può trasformare in un buon campionato vincendo contro la Juventus. Uno dei successi più belli rimane quello firmato dalla “B2” Baggio-Borgonovo. I due giocatori realizzano 29 dei 44 gol totali messi a segno in campionato dalla Fiorentina: 14 Stefano Borgonovo, uno in più Roberto Baggio. Il più bello quello realizzato proprio contro la Juventus, quando il punteggio era ancorato sull’1-1. Era la stagione dell’esplosione di Borgo-gol, preso in prestito dal Milan all’inizio del campionato del 1988. Anche grazie a quel gol, Borgonovo viene chiamato in Nazionale. Capitolo a parte spetta alla vittoria più amara, quella dopo la cessione

di Roberto Baggio. Il Divin Codino rimane a Firenze fino al 18 maggio 1990, quando viene acquistato dai torinesi per la cifra record, a quei tempi, di 25 miliardi di lire. L’allora procuratore Antonio Caliendo ha in seguito narrato un episodio singolare al riguardo: “Mi ricordo ancora la scena: quando Baggio passò dalla Fiorentina alla Juventus, in conferenza stampa, davanti ai giornalisti, gli misero al collo la sciarpa bianconera e lui la gettò via. Fu un gesto imbarazzante. Io dissi che il ragazzo andava compreso: era come se avessero strappato un figlio alla madre. Ammetto che, quella volta, rimasi molto colpito anch’io”. Ma la lontananza non spegne i grandi amori, e così fu. Baggio, infatti, restò per sempre legato a Firenze e ai colori viola, suscitando non pochi malumori tra i suoi nuovi tifosi. Poi, negli anni ‘90, come non ricordarsi di Fiorentina-Juventus 3-0. Nei viola giocava un certo Re Leone, e il terzo gol fu uno splendido tiro di Anselmo Robbiati al 34’ del secondo tempo, con un colpo da biliar/Lor.Mos. do di sinistro.

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tevan Jovetic sempre più al centro del mercato. Sarà lui, sembra, l’obiettivo estivo della Juventus, che si prepara a una lunga trattativa. E anche dal Montenegro arrivano voci che vorrebbero il gioiellino viola, nella stagione 2012/2013, lontano da Firenze, dopo il suo prolungamento di contratto. Le offerte ci sarebbero già, e superiori ai trenta milioni di euro. Sterline, soprattutto, visto che offerte vicine ai quaranta milioni sembrano pronte dalle due squadre di Manchester e dal Chelsea. I top club hanno spedito i loro osservatori alle partite interne della Fiorentina solo per lui, Stevan Jovetic, che intanto continua a far innamorare la città a suon di gol. Un giocatore, anzi un campione, che si fa apprezzare non solo per le sue reti, non solo per il suo talento, ma anche per l’empatia con i ragazzi di Firenze. “L’ho incontrato, avevo la sua maglia, l’ho rincorso ma lui è salito in casa sua - racconta un giovane calciatore di una società di Campo di Marte - poi lo abbiamo visto e lo abbiamo salutato. Questo è il risultato – sorride – ecco la maglia autografata”. Un campione di cui Firenze non si vuol privare. In poco tempo, Jovetic sta diventando una bandiera della Fiorentina. E per Firenze avere una bandiere è (quasi) come vincere uno scudetto. La maglia è la maglia. Al momento la società ha risposto “no” alle offerte arrivate per il montenegrino, e la città spera che continui a farlo. Ma dove è sbocciato il talento di questo giovane veterano? Jovetic inizia la carriera a Podgorica, nel 2000, con la maglia del Mladost, dove mette in mostra le sue qualità tecniche, tanto da venir presto considerato uno dei maggiori talenti del calcio montenegrino. Nel 2003 passa al Partizan Belgrado, dove fa una brevissima esperienza nelle selezioni giovanili prima di arrivare in prima squadra. Nell’aprile 2006 diventa il sesto giocatore più giovane in assoluto a esordire nella massima divisione del campionato di calcio serbo contro il Voždovac, a 16 anni. Nell’agosto del 2007, ancora minoren-


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sport

Marzo 2012

basKet. Intanto si gettano le basi per il futuro. A tu per tu con il ds Jacopo Del Lungo

Obiettivo salvezza per la Brandini-Claag Simone Spadaro

potrebbero vestire la maglia biancorossa nel futuro prossimo. Molti sono sul taccuino di Del Lungo che, però, mantiene il riserbo, altri nomi vengono fuori da voci sottocanestro. Si parla di Mario Gigena, esperta ala del 1977, ora a Fabriano; Andrea Colli, ala di due metri del 1988, oggi a Verona; Daniele Demartini, play di ventiquattro anni in forza alla Virtus Bologna. E ancora di Francesco Quaglia, ventiquattrenne, anche lui con i felsinei; Jakub Wojciechovski, ventitré anni, ala centro della Benetton Treviso, e German Scarone, 37 anni, play italo-argentino con un curriculum di tutto rispetto, avendo già vestito le maglie di Mens Sana Siena, Virtus Bologna e Scavolini Pesaro. Oggi Scarone è a Piacenza, ma gradirebbe molto dare una mano alla Brandini-Claag. Sarebbe il giocatore esperto che serve ai gigliati per poter fare il salto di qualità. Su di lui pesano solo le condizioni fisicoatletiche. Comunque, il lotto dei giocatori è ricco e la piazza fiorentina è molto gradita. “Chiediamo poi maggiore tranquillità – conclude Jacopo Del Lungo – anche per quel che ruota attorno alla società. Vogliamo alcune certezze per poter avere la possibilità di realizzare il nostro progetto”. Che, senza alcun dubbio, è molto ambizioso.

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arà difficile evitare i play out per la Brandini-Claag Firenze Basket ma, mentre si farà di tutto per scongiurare la retrocessione, si pensa già al futuro. Sono già in corso contatti con giocatori che potrebbero essere utili per la prossima stagione. Sia giovani che possano sposare il progetto in tempi più lunghi che giocatori più esperti in grado di dare una sterzata alla squadra. “Quest’anno abbiamo già fatto un gran lavoro dal punto di vista societario – spiega il direttore sportivo dei biancorossi, Jacopo Del Lungo – e l’obiettivo rimane quello di salvarsi. Siamo rammaricati del fatto che almeno cinque partite le abbiamo perse per poco. Avremmo potuto avere una classifica migliore. L’infortunio a Rabaglietti, inoltre, ha complicato ulteriormente la situazione. Ci manca l’esperienza. L’obiettivo, per quest’anno, è far crescere questo gruppo in tranquillità”. Ma, intanto, si stanno già buttando le basi per il futuro. “Il presidente Luca Borsetti sta lavorando per quanto riguarda le sponsorizzazioni e il rafforzamento della società sotto tutti i punti di vista, da parte mia ho iniziato a prendere contatti con i vari procuratori e ci stiamo attrezzando. Vogliamo allestire una squadra che possa ben figurare nella Divisione Nazionale A – prosegue Del Lungo – anche il prossimo anno. Il nostro piano era triennale. Un campionato dove l’obiettivo era la salvezza, quello attuale, un campionato tranquillo dove poter crescere, il prossimo, e uno per tentare la promozione, fra due anni”. E proprio per centrare questo obiettivo si stanno rincorrendo tanti nomi. Almeno sette sono coloro che

Palla ovale. Un inizio difficile, poi uno sponsor importante e alcuni rinforzi

Riprende la “marcia” del rugby fiorentino

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opo un inizio travagliato per la mancanza di sponsor e la non permanenza in squadra di Dean Cummins, tornato in Nuova Zelanda dopo un infortunio alla caviglia che lo ha fatto dannare (sembrava quasi guarito per i medici), è tornata la luce sull’ovale fiorentino. Prima è arrivato uno sponsor importante, l’Aeroporto di Firenze, poi l’acquisto del giovane pilone laziale Mirko Rapone e il rientro in squadra dell’argentino Marcelo Segundo. Mirko, classe ‘91, è un nazionale Under 20 da 121 kg per 188 cm. Nato a Colleferro e cresciuto nelle giovanili del Segni, Mirko proviene da L’Aquila Rugby dopo aver militato nel Parma e nei Crociati, ed

è considerato un talento dal futuro assicurato. “Dopo tante vicissitudini ce l’abbiamo fatta, sono contentissimo. Non vedo l’ora di cominciare a giocare e poter dimostrare sul campo quello che valgo. Riguardo la società devo dire che a livello rugbistico non mi aspettavo una squadra così motivata. Conoscevo poco il Firenze e sono rimasto veramente esterrefatto dal cuore che hanno i ragazzi e dell’organizzazione che c’è in questa società. A livello di città, Firenze è bellissima, si sta molto bene”, aveva detto al suo arrivo. E ora Firenze, sistemate le problematiche, sta tornando a marciare a un rit/L.M. mo da prima della classe.

Pallanuoto. Lapi protagonista agli Europei

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a pallanuotista d’oro. Allegra Lapi da Bagno a Ripoli, attaccante della Menarini Fiorentina Waterpolo, è stata protagonista, col Setterosa, dell’oro europeo di pallanuoto. Vincere un europeo con la nazionale azzurra non è da tutti e la soddisfazione per questo trionfo scorre ancora nelle vene. “Ero assente dal giro azzurro dal 2006, l’anno in cui vincemmo l’argento agli Europei di Belgrado – racconta Allegra Lapi – e adesso tornare in azzurro e vincere è stato il massimo. Ci siamo preparate per due settimane e abbiamo dato il massimo dalla prima all’ultima gara. Eravamo tutte consapevoli di poter centrare l’obiettivo. Posso dirlo? È stata una vera vittoria del gruppo. Eravamo 13 tigri con una gran voglia di portarci l’oro a casa. Nella finale – continua - sono stata in panchina ma ho vissuto, lo stesso, tremila sensazioni in un istante. Questo mio primo oro europeo è stato un vero e proprio crescendo di sensazioni indescrivibili, con il vibrante successo contro la Russia che ci ha aperto la strada per la finalissima”. Un gol contro la Spagna, una doppietta alla Germania, poi Allegra è stata la protagonista assoluta del match contro l’Olanda,

allegra lapi

quando ha segnato quattro reti che hanno proiettato le azzurre in semifinale. Paradosso incredibile, il titolo europeo non le qualifica a Londra 2012: il pass per le Olimpiadi andrà conquistato nel torneo preolimpico di Trieste, dal 15 al 22 aprile. “Sono laureanda in Farmacia – dice di sé Allegra – e mi mancano solo due esami e la tesi. Sono due gli obiettivi che mi sono posta nel prossimo futuro: le Olimpiadi e la laurea. Spero di poter realizzare entrambi questi desideri velocemente. Abbiamo capito di essere forti. A Trieste ripartiremo da zero ma abbiamo tutta la consapevolezza di poterci /Sim.Spa. qualificare”.


sport nel Valdarno

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VOLLEY. Chiara Puccini ha il numero10. “Mi piacciono le responsabilità”

IL PUNTO. Rignanese & Co., tante note positive

La “Baggina” del Valdarno Juniores, il calcio locale Carlo Marrone

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a il numero 10 sulle spalle, anche se nella pallavolo non è un numero così importante come nel calcio. La “Baggina” del Valdarno Volley sta stupendo tutti: la classe da 10 non le manca. Chiara Puccini, nata del 1991, è praticamente una veterana. Ha un’intesa particolare col capitano Ilaria Ranieri. Nei momenti difficili basta uno sguardo tra loro e la palla finisce in terra. Naturalmente nel campo avversario. Al secondo anno nel Valdarno Volley, la giovanissima schiacciatrice ha già molte responsabilità all’interno della squadra, “ruolo” che le se addice per carattere. Chiara non ha iniziato prestissimo a giocare a volley, ma ha un curriculum che parla da solo. Chiara, come è nato il tuo rapporto con il Valdarno Volley? Semplicemente con una telefonata. Barbara mi ha chiamato, mi ha spiegato il progetto che stava nascendo a Figline e io ho accettato questa nuova avventura! Cosa ti ha colpito di quella telefonata? Lavorare con tante ragazze della mia età per crescere insieme a giocatrici forti e mature è stata la scintilla che mi ha fatto accettare. Poi volevo essere protagonista. Dopo un anno di apprendistato ora sembri essere diventata un

riferimento per le palle più difficili… È un “ruolo” che inizialmente mi metteva un po’ in difficoltà, non sai mai se sei all’altezza. Ora mi piace avere responsabilità. Anche se so che devo ancora crescere e migliorare tanto. Come sta crescendo la squadra in questa stagione… Verissimo, è bello vedere che il lavoro che facciamo in palestra porta dei risultati e dei punti in classifica… La classifica, dimmi la verità, la guardi? Sì. Non posso mentire. Ma prima, davvero, voglio la matematica salvezza, poi se facciamo bene partita dopo partita, dando sempre il 100%, nulla è impossibile. Ma ora pensiamo al presente… Quanto margine di crescita avete ancora? Nella partita contro Cagliari è stato bello capire che gruppo siamo. Tutte hanno contribuito alla vittoria. Secondo me possiamo crescere ancora. Vi ha fatto bene perdere in quel modo da San Casciano? Sì. Dalle sconfitte s’impara molto e dal quel tipo di sconfitte ancora di più… E dalla vittoria contro Cagliari? Acquisti fiducia… e punti. Ti senti di dire qualcosa al pubblico? Grazie. Mi date tanto affetto e stima, forse anche troppa: cercherò di non deludervi!

sempre più protagonista

gli juniores del

M

Chiara Puccini (foto di Rocco Caprella)

Figline

entre il calcio valdarnese continua a far parlare di sé – e bene – nei tornei “senior”, le cose vanno addirittura meglio nei campionati juniores. La Rignanese domina il torneo regionale, dove anche la Resco Reggello sta - tutto sommato - ben figurando. Tra i provinciali, il Gialloblù Figline resta protagonista, seguito a breve distanza dall’Ideal Club Incisa, con il San Clemente che intanto lotta per lasciarsi dietro più avversarie possibile. I numeri dell’egemonia rignanese nel girone D del campionato regionale sono da stropicciarsi gli occhi: miglior attacco, migliore difesa, un margine sulle inseguitrici che ha addirittura toccato le 11 lunghezze e una media punti conquistati a partita che sfiora i 2,3. Ora i biancoverdi cercano l’allungo definitivo col quale chiudere i conti e trasformare l’ultima parte di stagione in una parata trionfale. Non sarà un trionfo, ma è un cammino più che onorevole quello della Resco nello stesso girone. I reggellesi si trovano a metà classifica, dopo aver risalito la china grazie ai sette risultati utili consecutivi messi insieme dall’inizio di

dicembre in poi. La vallata si fa onore anche un gradino più in basso, nel girone A del campionato provinciale. A tenere banco, qui, è il Figline, secondo in classifica dietro l’ormai imprendibile e ambizioso San Frediano Rondinella. Dopo la sconfitta nel derby di Incisa dello scorso 10 dicembre, i gialloblù hanno messo insieme quattro vittorie e un pareggio nelle gare successive, segnando l’enormità di 20 gol in cinque partite. Segue a breve distanza proprio il già citato Ideal Club, partito benissimo ma poi costretto a ridimensionare le proprie ambizioni, pur restando una delle squadre più quotate del raggruppamento. Meno quotato, ma altrettanto agguerrito, il San Clemente: ha collezionato tre soli punti nelle prime dodici uscite, prima di trovare le tre importanti vittorie che hanno permesso ai reggellesi di lasciarsi quattro squadre alle spalle (senza contare la Sancat, fuori classifica). Il calendario è pronto a “scaldarsi” proprio in queste settimane: dai prossimi risultati dipendono infatti, in buona parte, le sorti delle compagini. /A.T. Valdarnesi e non.


l’intervista. Il 28 marzo, all’Obihall, Alessandro Mannarino presenterà il suo ultimo album

Il romano amico dei minatori grossetani Giovane ma già apprezzato in tutta la penisola, il cantautore sta facendo

the sartoria

parlare di sé ben oltre i confini della capitale. ora torna in toscana per

Dal cibo alla moda in un unico spazio

la seconda volta, dopo il concerto estivo a Fiesole. Prima, però, si racconta a Il Reporter: dall’amore per i teatri a quello che spera di fare da “grande” Ludovica V. Zarrilli

U

n enfant prodige del pentagramma, così l’hanno definito in molti. Una di quelle voci, con quelle storie da raccontare e quello charme un po’ bohemien, che forse mancavano dai tempi del primo Vinicio Capossela. Alessandro Mannarino, classe 1979, sta mietendo vittime tra gli appassionati di musica d’autore, convincendo con i suoi brani un po’ scanzonati ma sempre accorti e profondi anche i critici più scettici. A Firenze arriva il 28 marzo, all’Obihall, dove presenterà le canzoni del suo secondo disco, Supersantos, che già avevano riscosso un gran successo la scorsa estate al Teatro Romano di Fiesole. Da romano doc, com’è il suo rapporto con Firenze e la Toscana? Sempre molto molto buono, il concerto a Fiesole dell’estate passata lo ricordo come uno dei più belli in assoluto. In più ho vari amici in Toscana, c’è una locanda speciale a Montemerano in provincia di Grosseto a cui sono molto legato, ho una bella amicizia col coro dei minatori di Santa Fiora che ho conosciuto grazie a Simone Cristicchi. Devo dire che professionalmente parlando gli organizzatori dei miei concerti in Toscana sono veramente in gamba. Ma, soprattutto, sono cresciuto ascoltando i Litfiba. Ieri al Teatro Romano, oggi all’Obihall: quali sono i luoghi dove un giovane cantautore ama esibirsi? I teatri sono bellissimi, amplificano i sentimenti e le emozioni. Poi ci sono i grandi spazi, dove l’atmosfera è completamente diversa. Comunque credo di preferire situazioni non dispersive. Poi però penso che il ristorante dove vai a cenare sia importante, ma prima ancora servono appetito, ingredienti buoni e una bella compagnia. È stato etichettato come una sorta di Trilussa della musica. Canta in romano senza dimenticare di dare quel guizzo sagace e allo stesso tempo profondo ai pezzi. Da cosa prende ispirazione?

Dal mondo che vivo, dalle esperienze che faccio, dai libri che leggo. Quando ha deciso che la musica sarebbe diventata la sua strada? A sedici anni, quando ho cominciato a suonare e a scrivere canzoni, ci ho fatto un pensiero. Dopo quattro anni ero completamente rapito dalla faccenda, quattro anni più tardi suonavo sempre, in giro, ovunque capitasse. Non sono andato a ritirare il diploma di laurea. Cinque

anni dopo ho registrato il mio primo disco. Ad oggi non ho ancora ritirato la laurea. Come si immagina tra dieci anni? E quali sono i progetti musicali per il prossimo futuro? Mi immagino di essere cresciuto, di essere più responsabile e meno incasinato di oggi, di avere dei figli e di avere capito alcune delle cose che oggi non capisco. I progetti musicali sono una colonna sonora e il prossimo disco.

la KerMesse. Riecco “Taste”, con suggerimenti, strumenti e incontri ad hoc

La Leopolda apre le porte ai gourmet G

ourmet di tutto il mondo, unitevi! Alla Stazione Leopolda torna, per il settimo anno consecutivo, “Taste”, la kermesse che mette il gusto al centro dell’attenzione. Eventi, novità, presentazioni, racconti e tutto quello che ruota attorno al mondo della buona cucina per tre giorni, dal 10 al 12 marzo, avrà come casa la stazione nei pressi di Porta al Prato, che per l’occasione si vestirà di tutto punto, per trasformarsi in un salotto per gourmand. Un evento imperdibile per gli appassionati di mangiare e star bene, dove si danno appuntamento i migliori operatori internazionali dell’alta gastronomia, ma anche il sempre più vasto e appassionato pubblico dei foodies. Cinque le sezioni in cui la kermesse è suddivisa, per meglio individuare le aree di interesse. Tour è il percorso alla scoperta e all’assaggio dei prodotti di 250 aziende, selezionate tra le produzioni di nicchia e d’eccellenza provienienti da tutta Italia. Tools accompagna i visitatori tra gli strumenti dello chef, ma anche quelli di chi ama stare tra i fornelli, tra oggetti di food & kitchen design, capi di abbigliamento, attrezzature e proposte innovative per la cucina. Non può

mancare all’appello uno Shop, vero e proprio department store di cibi esclusivi, dove sarà possibile acquistare tutto ciò che viene assaggiato durante il tour, ma anche ciò che ancora manca all’appello in una cucina degna di essere chiamata tale: oltre 1.500 prodotti in catalogo per più di 21mila pezzi venduti la scorsa edizione. Ma, se è vero che cucinare non significa solo fare esperimenti tra un fornello e l’altro, non può non esserci un Ring dedicato agli incontri, un’arena cultural-gastronomica orchestrata da Davide Paolini, il “Gastronauta”. Qui i protagonisti del mondo del cibo si sfideranno sui temi più caldi legati alla tavola contemporanea. In più, un ricco programma di eventi - mostre fotografiche, presentazioni di libri, gare di cucina - organizzati da Pitti Immagine e dagli espositori, accenderà i riflettori sui protagonisti del mondo del gusto. Dulcis in fundo c’è Fuori di Taste, il programma off del salone che accende la città e i suoi luoghi d’eccezione con cene e degustazini a tema, spettacoli e performance creative, eventi e modi nuovi di presentare il /C.G. cibo di qualità. Insomma, non resta che dire... buon appetito.

C’

è chi l’ha definito concept space, e chi multi-tasking. Secondo Paolo Manciocchi, art director di ThesARToria, è più “una succursale della discarica di Case Passerini, data la quantità di roba diversa che si trova accatastata dentro. E’ pur vero che può essere utilizzata per tutto, dalla cena con amici che sembra fatta a casa ma non lo è alla presentazione di un libro, dalla mostra al set fotografico fino a una sfilata”. Fughiamo ogni dubbio intanto; ThesARToria non è mai stata una vera e propria sartoria. Sì, il nome richiama tutto quello che è costume e cucito, ma il discorso in realtà è molto più ampio. Lo spazio nasce come un omaggio a tutto ciò che è fatto con le mani, artigianale. Ma come si è evoluto questo spazio creativo in una piccola stradina del centro com’è via San Zanobi? “E’ nato tutto per gioco, – continua Paolo – anticamente qui si trovava uno studio di grafica, prima ancora una piccola fabbrica, poi un laboratorio orafo e scuola di danza. La Fake Factory, attiva nel settore di video design e arte contemporanea rilevò lo spazio e a luglio del 2011 ci chiamò per sentire se avevamo idee su come sfruttare questo posto, troppo grande per adibirlo solamente a studio”. ThesARToria fondamentalmente è un parco giochi; il set fotografico viene usato regolarmente per i fini più disparati. “E’ uno spazio di formazione dove vogliamo attivare a breve una serie di corsi e workshop (trucco, acconciatura, modisteria, sartoria), è uno spazio di incontro dove ogni 15 giorni mi diverto a cucinare per chiunque voglia venire a passare del tempo insieme e magari partorire progetti culturali”. “Quando l’ho creata, insieme a Diana Ferri, che si occupa più della parte moda, fashion, costume l’ho pensata come un porto di mare, uno spazio più aperto possibile, dove poter coinvolgere con facilità fotografi, designer, architetti, costumisti o semplici curiosi. Anche sul fronte web vorrei fosse recepito così. Adesso abbiamo sì un sito, ma è statico, e il pubblico può solo ricevere informazioni, non parteciparvi; è per questo che stiamo mettendo su un sito internet gestito come un blog per avvicinare la gente e fare in modo che siano loro a intervenire sulle nostre attività”. “Non ci fermiamo solo a via San Zanobi; ultimamente abbiamo creato degli abiti per una ditta tedesca che produce tessuti che sono stati poi esposti in occasione di Pitti Uomo in uno spazio in via dei Fossi, il “10 Rosso”. E visto che non sappiamo stare con le mani in mano, collaboriamo anche con la scuola di danza jazz contemporanea capitanata da Maria Bazzani per alcuni eventi”. ThesARToria collaborerà anche al progetto “non sono clandestino” di Mark Abouzeid, /G.S. che diventerà una mostra fotografica.


cultura

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tradiZione. Fino al 1750, a Firenze, il primo giorno dell’anno corrispondeva con l’Annunciazione

Capodanno? Si festeggia il 25 marzo Caterina Gentileschi

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on tutti lo ricordano, qualcuno cerca di andare indietro con la memoria e qualcun altro, a vedere gli sbandieratori in piazza della Signoria e il mercato in piazza Santissima Annunziata, si trova catapultato nel bel mezzo di una festa che non sa di preciso quali radici abbia. Per fugare ogni dubbio e raccontare una volta per tutte la genesi di una ricorrenza made in Florence, spieghiamo qual è la genesi del Capodanno fiorentino, che da secoli si festeggia il 25 marzo. La nascita di questa festa - che ha continuato a essere celebrata ufficialmente come il primo giorno dell’anno fino a tempi relativamente recenti e anche a dispetto dell’entrata in vigore del calendario gregoriano nel 1582, che fissava l’inizio dell’anno al primo di gennaio - affonda le radici nella tradizione cattolica della città di Florentia e al suo legame con la vergine Maria, strettissimo fin dall’antichità. Il 25 marzo, infatti, corrisponde alla data della visita dell’arcangelo Gabriele a Maria, che le diede l’annuncio della nascita di Cristo e che quindi corrisponde, in un certo senso, al “concepimento” di Gesù, esattamente nove mesi prima del parto. Ecco svelato l’arcano del Capodanno fiorentino, in occasione del quale, secondo la tradizione, arrivavano in città migliaia di persone dal contado, che si riversavano in piazza Santissima Annun-

ziata, dove si venerava (e i credenti la venerano tutt’oggi) l’immagine dell’Annunciazione nella quale il volto della vergine è stato, secondo la leggenda, dipinto dagli angeli. Probabilmente è questo il motivo per cui, anche a distanza di così tanti anni, si continua ad allestire un mercato nella piazza del centro. La stessa fiera doveva essere approntata già intorno al Trecento con la frutta e la verdura che servivano al sostentamento dei pellegrini, insieme ai fiori, alle candele e agli ex voto che venivano portati all’interno della basilica per celebrare l’occasione speciale. La tradizione dettata dal caparbio governo fiorentino andò avanti a lungo, anche a dispetto dell’editto che invitava a seguire l’anno gregoriano, e solo 168 anni più tardi, nel 1750, il granduca Francesco II di Lorena impose ai fiorentini di tarare le proprie abitudini su quelle del resto del mondo, riconoscendo nel primo giorno di gennaio il capodanno ufficiale. La notizia sconvolse la cittadinanza a tal punto che ancora oggi, sotto la Loggia dei Lanzi, è ben visibile una lapide che ricorda il momento del cambiamento. Nonostante ciò, ancora oggi a Firenze il capodanno della città continua a essere celebrato. Magari non tutti lo ricordano, magari non tutti capiscono il perché di trombe, cori e sbandieratori in piazza. Ma Firenze, lei sì che se lo ricorda. Non c’è dubbio.

In barba all’editto del 1582, che sanciva l’entrata in vigore del calendario gregoriano, la città del giglio ha continuato a celebrare una ricorrenza tutta sua, con una fiera e un fiume di pellegrini

PalaZZo stroZZi. In mostra le opere dei maestri che soggiornarono nel Belpaese

I pittori americani che amarono l’Italia I

forti legami fra vecchio e nuovo continente, nell’anno in cui si celebra il quinto centenario dalla morte di Amerigo Vespucci, sono alla base della mostra ospitata al piano nobile di Palazzo Strozzi fino al 15 luglio, curata da Carlo Sisi e Francesca Bardazzi. La mostra vuol studiare il rapporto dei pittori impressionisti americani con l’Italia e in particolare con Firenze a partire dagli ultimi decenni del XIX secolo sino ai primi del XX. Il flusso di artisti americani verso l’Europa ebbe un notevole incremento dopo la fine della guerra di Secessione nel 1865, e fu costante fino all’inizio del Novecento. Centinaia di pittori approdarono a

Parigi e in Francia, altri studiavano in Germania. Anche l’Inghilterra, l’Olanda e la Spagna erano mete ambite. L’Italia rappresentava un polo di attrazione irrinunciabile per la gran parte di essi. Firenze, Venezia e Roma, per tradizione secolare, erano al centro del Grand tour ed erano luoghi mitizzati da coloro che volevano conoscere e studiare l’arte del passato, oltre a esercitare un forte fascino per il clima, il paesaggio, l’atmosfera, la gente. Per la prima volta, dopo le recenti mostre tenute in Francia e Inghilterra, in cui si è esplorato il rapporto degli artisti americani con quei paesi, saranno esposte le opere dei pittori americani

che accolsero il linguaggio impressionista e che soggiornarono in Italia. Nella mostra saranno rappresentati pittori che, pur non aderendo in maniera esplicita al nuovo linguaggio, furono maestri fondamentali per le generazioni più giovani: Winslow Homer, William Morris Hunt, John La Farge, $omas Eakins. Seguiranno i grandi precursori come John Singer Sargent, Mary Cassatt e James Abbott McNeill Whistler, che vantavano una forte componente cosmopolita. Il centro dell’esposizione sarà costituito dalle opere di artisti qualitativamente notevoli, e degni di essere conosciuti, che /B.B. soggiornarono a Firenze.

stroZZina. Fino al 15 luglio nell’area dedicata al contemporaneo arriva l’esposizione che guarda al futuro

Sogni e aspirazioni dei nuovi artisti “made in Usa” E

siste ancora oggi il sogno americano? A svelarlo, a suo modo, è “American Dreamers. Realtà e immaginazione nell’arte contemporanea americana”, mostra in programma alla Strozzina fino al 15 luglio. Un viaggio negli Stati Uniti, lo stesso paese che dall’11 settembre 2001 ad oggi ha visto cadere le proprie certezze di invulnerabilità e sicurezza. Allo stesso tempo, tuttavia, uno spirito di ottimismo, una capacità di immaginazione, una volontà di credere sempre in un futuro a lieto fine attraverso il lavoro e nell’esaltazione dei valori di libertà e uguaglianza di opportunità sono rimasti centrali nell’idea stessa di essere americani e di un sogno americano: una promessa di successo e felicità continuamente alimentata dall’immaginario hollywoodiano e dall’estetica delle campagne pubblicitarie delle grandi multinazionali. Fuggire dalla realtà diviene un modo per combattere la difficoltà del presente: una rottura psicologica con la realtà o la creazione di un’alternativa mi-

gliore diventano strategie per fuggire da minacce concrete come gli alti tassi di disoccupazione, la situazione finanziaria internazionale, le previsioni apocalittiche sull’ambiente. Gli undici artisti americani coinvolti nella mostra (Laura Ball, Adrien Broom, Nick Cave, Will Cotton, Adam Cvijanovic, Richard Deon, Thomas Doyle, Mandy Greer, Kirsten Hassenfeld, Patrick Jacobs, Christy Rupp) ricorrono alla fantasia e all’immaginazione per attuare una rilettura personale della realtà o addirittura una fuga da essa, tramite la costruzione di mondi paralleli alternativi che esplicitamente rifuggono la “vera” realtà. Alcune opere condensano l’essenza del reale in sistemi miniaturizzati, altre si espandono nello spazio creando mondi in cui lo spettatore si potrà immergere, altre ancora si nutrono di immagini oniriche e fantastiche o riflettono su temi simbolici come la casa o la famiglia, ancora oggi centrali nella costruzione del /B.B. mito dell’American way of life.


segnalazioni a redazione@ilreporter.it

irlanda in festa. In uscita il disco della band che diffonde la musica celtica in Italia

Un compleanno a suon di ninne nanne Ludovica V. Zarrilli

N

inna nanna, ninna oh, questo bimbo a chi lo do... Come si addormentano i bambini del terzo millennio se le mamme non ricordano più i vecchi stornelli, da bisbigliare cuore a cuore vicino alle culle dei piccini? Da qui sono partiti i Whisky Trail, celebre band fiorentina che da trentasette anni a questa parte fa della musica irlandese una vocazione, per dare vita al loro nuovo disco. Un disco che non è propriamente un album dei loro, ma un tributo al cuore e all’anima del gruppo, Giulia Lorimer, che quest’anno spegne 80 candeline e continua - con una grinta e una passione invidiabili - a dare voce ai Wisky Trail, a suonare il violino e a ballare tra palcoscenico e pubblico al suono di flauti e arpe celtiche. Nana’s Lullabies - questo il titolo del cd che uscirà in occasione dell’edizione annuale di Irlanda in Festa, dal 13 al 17 marzo all’Obihall - è una raccolta di nenie provenienti dai vari Paesi del globo, dagli Stati Uniti alla Scozia, dall’Irlanda alla Norvegia fino alla nostra Italia, da cui provengono le balie che hanno accudito i bambini

la formazione dei

Whisky trail

al completo

In occasione del festival i Whisky trail presenteranno la raccolta “nana’s Lullabies”, per celebrare gli ottant’anni di Giulia Lorimer, voce e anima del gruppo fiorentino

della famiglia Lorimer. “Un giorno mia nipote mi scrisse - spiega Giulia Lorimer, che ha cinque tra fratelli e sorelle, undici figli e ben 22 nipoti chiedendomi quale ninna nanna potesse cantare alla sua bambina”. E da lì è nata l’idea di creare una raccolta che desse spazio alle canzoncine di tutti i Paesi in qualche modo vissuti dalla cosmopolita famiglia Lorimer, che nel Novecento ha attraversato gran parte del globo. “Mi ha aiutato tutta la famiglia, mi hanno mandato filastrocche e ninna nanne”. Il risultato sono canzoni che rubano l’anima e riportano in auge tempi andati, “il tutto reinterpretato in chiave Whysky Trail”, racconta Stefano Corsi, altra colonna portante del gruppo. “Una delle canzoni - continua Giulia - è stata rimasterizzata mettendo insieme le voci di mia madre, oggi scomparsa, la mia e quelle di una delle mie figlie e di una nipote, in una sorta di canto transgenerazionale”. In occasione di Irlanda in festa la band presenterà anche la ristampa di uno dei suoi dischi più famosi, “The great Raid”, e si esibirà sul palco insieme a due amici di vecchia data, Vincenzo Zitello, il più importante suonatore di arpa celtica in Italia, e Andy Irvine, fondatore del gruppo musicale Planxty.


agenda

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l’iniZiativa A teatro Kore. la ragazza indicibile dal 20 al 25 marzo

teatro della Pergola

La Fondazione Teatro della Pergola affianca la produzione del nuovo spettacolo di Virgilio Sieni, al prossimo debutto in prima nazionale proprio a Firenze il 20 marzo, per valorizzare una delle realtà produttive più consolidate del territorio e per rinnovare la tradizione di un dialogo trasversale tra le arti. Kore si ispira al testo del filosofo Giorgio Agamben La ragazza indicibile dedicato al mito di Persefone. Un manifesto sulla femminilità, ma anche l’impulso a superare tutto ciò che è umano lasciando intravedere il viaggio ininterrotto dell’uomo. Madoff 30 e 31 marzo

teatro everest In questo monologo scritto a quattro mani, il Bernard Madoff immaginato da Patrick Duquesne e Dimitri Frosali si confessa. Solo e abbandonato nella sua cella, vorrebbe sapere cosa non ha funzionato: eppure il gioco che aveva messo a punto era infallibile. Ma mentre parla, ci fa scoprire le vere intenzioni del suo gesto… La sua vita è cambiata in un attimo, proprio quando era all’apice della ricchezza e della gloria. Un bug nel suo codice genetico? Una depressione borsistica inattesa? Non si sa, ma comunque, ad un tratto, l’universo di questo principe della finanza si rivelò fittizio e sopravvalutato.

temporanea con le sue passioni e le sue contraddizioni. In un viaggio a ritroso, dalla silenziosa e dolente solitudine al fragore e al clamore delle pagine composte e percorse in tutta una vita.

(tastiere), Diana Winter e Chiara Vergati (vocalist).

In consolle

Dopo due anni di assenza dalle scene Laura Pausini ritorna con un nuovo disco dal titolo ‘Inedito’ uscito l’11.11.2011. L’album è stato anticipato dal singolo “Benvenuto” subito seguito dal secondo singolo “Non ho mai smesso”. Il tour partito da Milano lo scorso 22 dicembre sta riscuotendo un enorme successo in tutto il mondo. Laura sarà impegnata per tutto 2012 che la vedrà protagonista assoluta dei più importanti palchi italiani e internazionali: tra le date in programma infatti sono previsti concerti a San Paolo in Brasile, Panama, Buenos Aires, e poi Vienna, Berlino, Parigi, Amsterdam… Un tour molto ricco e molto impegnato che giustificherà sicuramente questi due anni di assenza dalle scene musicali. Laura sarà in tour con la sua storica band capitanata da Paolo Carta alle chitarre e direzione musicale, i fratelli Emiliano e Matteo Bassi rispettivamente alla batteria e al basso, Bruno Zucchetti al piano e Roberta Granà con Gianluigi Fazio ai cori. Due le nuove figure che entrano a far parte della squadra di Laura: Monica Hill ai cori e Nicola Oliva alle chitarre.

local heroes 15, 22, 29 marzo

logic

Per il 15 marzo in programma due nomi particolarmente “freschi”. I fiorentini Esercito Ribelle, che presenteranno in anteprima il loro rabbioso esordio “Street Album” ed i capitolini Roma Underground, già capofila di una nuova generazione di mc della capitale. Il pretesto dei compleanni di Davide ed Andrea Mi, instancabili maneggioni di tutto quanto è “altra” musica nel territorio toscano, è invece una splendida scusa per ascoltarsi, nella serata di giovedì 22 marzo, l’ottimo funk proposto da Fonx e Pzzo. Scusa peraltro non necessaria data la riconosciuta esperienza della coppia, autori di una celebre one night pisana, “Black Friday” e dj per lo show radiofonico “Ritmo”. L’ultimo appuntamento del mese (giovedì 29) è dedicato all’etichetta Fresh Pump che questo mese presenterà due nuovi nomi: Dolo e Big Nooze. A fare gli onori di casa spetterà come al solito a Pumpy Flex.

Spettacoli giorgia 13 marzo

nelson Mandela forum

torta al cioccolato 21 e 22 marzo

teatro Puccini Un’attrice e un pianista si confrontano, si misurano, si accordano come due strumenti. Sulla scena vuota solo qualche leggìo. Fra un valzer di Schubert e un preludio di Chopin emergono, come brani di un concerto, memorabili personaggi femminili, intensi, commoventi e nello stesso tempo esilaranti. Non si fa in tempo ad affezionarsi alle sorti di Betta, alla ricerca di un gesto d’attenzione che la faccia sentire amata, uscita dalla penna di Linda Brunetta, che si trasforma in zia Ermelinda, in nonna Alfonsa, nella maestra d’asilo di “Casalinghitudine” dal libro di Clara Sereni. Tante figure di donne, eroine del quotidiano in cui ogni donna trova un pezzetto di sé. Mi chiedete di parlare 27 marzo/1 aprile

teatro della Pergola

Monica Guerritore è Oriana Fallaci nell’omaggio ad una donna che ha scritto la cronaca della storia con-

Giorgia ha ideato lo show del nuovo tour partendo dalla musica, con un’attenzione particolare verso i suoni del nuovo disco. Per il pubblico quasi due ore di concerto con una scaletta che non mancherà di sorprendere: le nuove canzoni dell’album ‘Dietro le apparenze’ eseguite per la prima volta dal vivo e sicuramente ‘classici’ come Di sole e d’azzurro, Gocce di memoria, Come saprei. Un concerto pop con una base funkyblack sostenuta da una band con un’energia pazzesca capeggiata dall’insostituibile Sonny Thompson (basso, voce e direzione musicale), Mike Scott (chitarre), Mylious Johnson (batteria), Claudio Storniolo (piano e tastiere), Gianluca Ballarin

laura Pausini 18 e 19 marzo

nelson Mandela forum

(tastiere) e ancora alla chitarra Simon Townshend, fratello del leggendario chitarrista di The Who, Pete Townshend.

Note e parole per il Risorgimento

cesare Picco 27 marzo

teatro Puccini Blind Date, un inaspettato appuntamento al buio con la musica. Un concerto unico nel suo genere, dove il pubblico potrà ascoltare la musica creata durante il concerto, da Cesare Picco, nell’oscurità più totale. Ascoltare in questo modo la musica di Cesare Picco porta a stravolgere l’uso comune dei sensi; perdendo gli abituali punti di riferimento ci si scopre inaspettatamente più pronti a recepire altre sensazioni, a scoprire nuove condizioni di ascolto personale. Blind Date, oltre a essere un concerto in cui la musica nasce nel buio, totalmente improvvisata dall’artista, unico nel suo genere, è un’esperienza che porta l’ascoltatore dritto al centro della musica e di se stesso. E’ un’occasione per emozionarsi, abbandonare i propri timori ed entrare in una nuova dimensione: il buio. fiorella Mannoia 28 marzo

nelson Mandela forum

roger daltrey 20 marzo

I

l Conservatorio “Luigi Cherubini” ha organizzato anche quest’anno “Vetrina di libri”. Un rilievo speciale sarà riservato alla presentazione di due pubblicazioni: “La musica nel Risorgimento” di Raffaello Monterosso, ristampa in occasione del 150° anniversario dell’Unità nazionale, edizioni Logisma, e “Addio mia bella, addio… la storia del Risorgimento tra parole, immagini e musica”, di Anna Lanzetta. Relatori, per il libro di Monterosso, Maria Adelaide Bartoli Bacherini, già responsabile della Sala Musica della Biblioteca Nazionale, e Marcello de Angelis, docente di Storia della Musica all’Università di Firenze e presidente della commissione scientifica “Accademia Florentia Mater”, cui si deve la riedizione e la cura del testo. Per l’opera di Anna Lanzetta, il direttore dell’Ansas Francesco Verzillo. Non a caso è stata scelta per questi due libri la data del 17 marzo (alle 17 a Villa Favard). Parteciperà la Filarmonica “V. Bellini” di Scandicci. L’incontro /B.B. sarà introdotto da Eugenio Giani.

il festival

teatro del Maggio Musicale fiorentino Roger Daltrey, voce e icona di The Who, annuncia un tour europeo nel quale eseguirà dal vivo dall’inizio alla fine la leggendaria opera rock della band, “Tommy”, un’impresa mai portata in scena nemmeno dagli Who medesimi. Oltre alla musica maestosa di Tommy, i fan ogni sera ascolteranno anche una selezione degli storici brani degli Who e altra musica composta da Roger Daltrey nel corso della sua straordinaria carriera. Contenuti video di grande impatto accompagnano la musica in quello che promette di diventare un’esperienza indimenticabile sia per i fan di vecchia data sia per i nuovi adepti, che hanno scoperto solo in anni più recenti THE WHO e Tommy, opera fra le più acclamate e simboliche del rock mondiale, un album letteralmente transgenerazionale che da decenni continua ad esercitare sul pubblico la medesima fascinazione. L’esperienza live di “Tommy” prenderà vita ogni sera sul palco nella vibrante complessità sonora creata da Roger Daltrey, accompagnato in questo progetto da una band composta da musicisti di assoluto rilievo: Frank Simes (chitarra), Scott Deavours (batteria), Jon Button (basso), Loren Gold

Conservatorio Cherubini

“O flos colende”

Santa Maria del Fiore e la musica sacra

Dopo il successo dell’album “Ho imparato a sognare”, del cd dvd live “Il tempo e l’armonia” e del tour acustico che l’ha vista protagonista per tutto il 2010, é uscito il 24 gennaio 2012 “Sud”, il nuovo disco di inediti di Fiorella Mannoia (pubblicato da Sony Music). Il lavoro vede collaboratori nuovi (Frankie Hi NRG, che firma “Non è un film”, cui la Mannoia accenna un rap) e storici come Ivano Fossati, autore delle musiche di “Se solo mi guardassi”. Luca Barbarossa firma invece “Luce”, mentre l’album si chiude con una rilettura del brano classico del repertorio di Astor Piazzolla “Vuelvo al sur”, riadattata come “Torno al sud”. “Quando l’angelo vola” e tutto l’album sono dedicati a Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso assassinato nel 1987 dopo avere tentato di modernizzare il suo paese, rifiutandosi di pagare il debito con l’occidente.

B

en sette appuntamenti, sei concerti e una santa messa celebrata dal Cardinale Arcivescovo Giuseppe Betori contrappuntata da musiche di Mozart, scandiscono il calendario 2012 di “O flos colende” (21 marzo - 17 settembre). L’appuntamento per il mese di marzo è fissato per il 21 (alle 21,15 nella basilica di Santa Maria del Fiore) con la proposta della grandiosa e stereofonica Messa sopra l’Aria di Fiorenza di Girolamo Frescobaldi, pagina legata a Firenze e sorta di emblema della famiglia de’ Medici: il motivo musicale che la percorre è infatti l’Aria di Fiorenza (detta anche Ballo del Granduca), brano celeberrimo che Emilio de’ Cavalieri aveva utilizzato nell’ultimo degli intermedi de La Pellegrina, durante i fastosi festeggiamenti per le nozze del Granduca Ferdinando I e /B.B. Cristina di Lorena, nel 1589.


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INCHIESTA SULLE “AUTO BIANCHE” E COSTO DELLE CORSE, LA PAROLA A UN TASSISTA Gentilissima redazione de “il Reporter”, vi contatto per aiutarvi a fare buona informazione riguardo al servizio taxi di Firenze. L’occasione mi si è presentata dopo aver letto l’ultima edizione con l’intervista, al riguardo, del vicesindaco Dario Nardella e con “l’inchiesta” “Ma quanto costa viaggiare in taxi”. Forse la miglior cosa dopo aver sentito i clienti è interpellare un tassista. Eccomi qua a vostra disposizione. Mi presento. Mi chiamo Santi Francesco, tassista dal Gennaio del 1995, la mia sigla Radio Taxi è MILANO 12 e sono socio dal ‘95 della cooperativa SO.CO.TA., Licenza Taxi del Comune di Firenze n°493. Non voglio entrare in merito all’intervista al vicesindaco con il quale mi confronterò nelle dovute stanze di Palazzo Vecchio, come ha sempre fatto la categoria dei tassisti. Ma voglio entrare nel merito dell’inchiesta “Ma quanto costa viaggiare in taxi”. Il primo esempio che riportate è: “il taxi che li ha accompagnati da Soffiano alla stazione di Santa Maria Novella gli ha scucito 26.8 euro”. Non è che il taxi (tassista) gli ha scucito ma gli è costato 26.8 euro. Perché come si può ben capire qualche fattore ha influito sul costo. Come? Faccio delle supposizioni. Visto che i clienti partono per una vacanza, magari hanno dei bagagli (costo 1 euro a bagaglio), magari hanno chiamato il taxi tramite Radiotaxi (diritto di chiamata 1.96 euro). Forse la chiamata è stata prima delle 6 del mattino (supplemento notturno automatico sul tassametro dalle 22 alle 6), forse è dopo le 6 ma in giorno festivo (supplemento automatico sul tassametro). Forse hanno fatto attendere il taxi per qualche minuto (il tassametro viene attivato dal tassista all’arrivo della destinazione di prelievo del cliente). Forse l’orario in cui hanno preso il taxi è in concomitanza con l’ingresso delle scuole, quindi traffico davanti alle stesse e venendo da Soffiano visto che non esi-

lettere

Marzo 2012

stono corsie preferenziali il taxi è nel normale traffico, e sia Via di Soffiano che Via Pisana non sono certo autostrade dove di norma si scorre che è una meraviglia. Poi c’è da attraversare l’Arno, dove sul Ponte alla Vittoria spesso c’è traffico che si immette sui Viali di Circonvallazione. O forse il tassista, vista la conoscenza della mobilità, decide di attraversare il Ponte Vespucci per poi arrivare al semaforo tra Orti Oricellari e Via della Scala, dove spesso non basta un turno di ROSSO ma si deve aspettare il secondo VERDE. O forse il tassista decide di attraversare il Ponte alla Carraia per poi fare Via del Moro dove basta il minimo intoppo per rimanere bloccati. Tutto questo lo dico perché come tassisti saremmo degli stupidi ad aver accettato la corsa a prezzo fisso per l’Ospedale di Torregalli a 15 euro, dalla stazione Santa Maria Novella, che è oltre Soffiano. Un altro esempio che riportate: “un’altra coppia in arrivo da Coverciano ha sborsato 16.7 euro”. Non ha sborsato ma ha speso. Se si entra nel merito forse Coverciano è più distante di Soffiano dalla Stazione di Santa Maria Novella, ma con una sostanziale differenza. Fatte tutte le supposizioni come prima c’è da ricordare che da Coverciano alla stazione SMN ci sono corsie preferenziali dove il taxi è agevolato nella percorrenza sia che si passi dal Viale dei Mille sia passando dal cavalcavia di Piazza Alberti. Conclusione? Il fattore più inquinante dei costi sul taxi è il TRAFFICO. Con riferimento agli altri esempi di servizi in cui le corse sono svolte all’interno del centro storico (area UNESCO) c’è da dire che con le pedonalizzazioni, che a noi tassisti piacciono, aumentano i tempi di percorrenza e le distanze, e siccome la spesa è direttamente proporzionale alla percorrenza e al tempo, più si deve percorrere, maggiore è la spesa. Come il costo della vita è direttamente proporzionale ai costi di dove si vive. Non per niente un appartamento a Firenze costa tot. a metro quadro mentre a Sesto Fiorentino (senza niente togliere al Comune di Sesto) costa tot. a metro quadro. Detto tutto ciò gradirei un incontro con la vostra giornalista Natalia Binagli per una intervista o magari per un invito a passare qualche ora sul taxi MILANO 12 per simulare alcuni servizi in modo da vedere insieme quali sono i problemi che influiscono in modo negativo sul costo dei taxi a Firenze. In attesa di una vostra cortese risposta vi auguro buon lavoro. Francesco Santi Taxi “Milano 12” Gentile signor Santi, prendiamo atto delle sue “supposizioni” sui fattori che hanno determinato i prezzi delle corse in taxi rilevati nel corso della nostra inchiesta. Lasciando da parte la questione dei termini utilizzati nell’articolo pubblicato su Il Reporter (“sborsare” o “spendere” che dir si voglia, quello che ai cittadini interessa – e quello che abbiamo cercato di rimarcare nel nostro servizio - è l’ammontare del costo della

corsa), accettiamo il suo invito. Saliremo volentieri sul suo taxi, per capire “dal dentro” quali sono i problemi del vostro lavoro e per continuare a far luce su cause e concause che determinano i prezzi delle corse in città. I nostri lettori potranno vedere il servizio che realizzeremo sul nostro sito, www.ilreporter.it. MF CANI E SPORCO LUNGO LE STRADE, “I PROBLEMI DI NOI PADRONI” Buongiorno. È da molto tempo che anche io leggo il vostro giornale, e mi pare che sia uno dei pochi che fa informazione senza vincolo di nessun tipo. Ho letto ed apprezzato la lettera del Sig. Fantozzi in merito alla sporcizia di alcuni proprietari di cani, e mi trovo in toto favorevole alla denuncia fatta dal lettore. Vorrei però portare a conoscenza della redazione un altro problema secondo me conseguenza del primo (tralasciando l’ignoranza radicata nell’animo di alcuni padroni), ovvero: la mancanza assoluta di aree attrezzate per lo svago dei nostri beneamati, e non seconda la mancanza di distributori di sacchetti di plastica atti proprio alla raccolta degli escrementi. Questo è ovvio non deve far passare inosservata la “mancanza di alcuni padroni” nel non raccogliere il dovuto, ma mi pare che sia ingiusto anche generalizzare il problema e rendere tutti dei colpevoli. Dovete sapere che io abito a Ponte a Greve, e dietro casa mia vi è un giardino dove ovviamente “i cani non sono ammessi” e purtroppo mi sono dovuto confrontare anche con molti abitanti del quartiere sul fatto di non poterceli portare, le accusa svariavano da: MALEDUCATO, INCIVILE, CI SONO I BAMBINI, SI SPORCANO, E IL CONTO DELLA LAVANDERIA? e quant’altro, ma riflettendo per tutta risposta ho sostenuto il fatto che preferisco che un bambino si sporchi con un po’ di cacca di cane, piuttosto che si tagli con pezzi di vetro di bottiglie spaccate solo per il gusto di farlo, o peggio ancora che il bimbo si buchi con qualche siringa lasciata a giro. Comunque da adesso in poi dovrò portare il mio cane sull’argine della Greve, dove qualcuno lascia polpette avvelenate lungo tutto il corso della stessa! Sì è vero, noi proprietari dei cani siamo degli incivili.... Gli altri no eh? Grazie del tempo che avete dedicato alla lettura delle mie quattro righe, Lorenzo Dragoni TAVARNUZZE E GLI ORARI DELLE FARMACIE A Tavarnuzze ci sono due farmacie, bellissime, attrezzatissime, molto funzionali con Dottori gentili e preparati ma... ahimè è assolutamente problematico aver bisogno di medicinali da banco il sabato pomeriggio! Purtroppo per star male non c’è la regola del “fino a sabato mattina” e allora che dobbiamo fare? Se hai la possibilità di prendere la vettura vai a Impruneta o al Galluzzo oppure a.... altrimenti aspetti il lunedì!! Da profana mi viene spontanea una domanda: ma per-

ché le due farmacie non fanno un turno di apertura a rotazione per il sabato pomeriggio e la domenica? Ringrazio per l’attenzione e per l’eventuale risposta. Daniela “LE MIE (DIS)AVVENTURE DA POSSESSORE DI UNO SCOOTER ELETTRICO” Sono un possessore di veicolo elettrico, nella fattispecie uno scooter che da più di 5 anni mi ha portato a spasso per Firenze ma non troppo oltre, a causa della limitata autonomia. Venuto a sapere dell’installazione di nuove colonnine di ricarica nel comune di Sesto Fiorentino nonché presso il centro commerciale I Gigli, ho sentito espanso il mio raggio di azione. Vero che per raggiungere quelle località devo usufruire di buona parte dell’autonomia del mio mezzo, la presenza di una colonnina che lo ricarichi mentre vi “soggiorno”, le rende particolarmente appetibili. Trovatomi al centro commerciale mi sono informato sulle modalità di usufrutto di questo servizio. Davvero semplice. Ci si reca al punto assistenza e si compila un modulo per farsi “prestare” un adattatore che serve a prelevare l’energia dalle colonnine provviste di una presa di sicurezza chiamata SCAME, uno standard creato apposta per i veicoli elettrici. Questo perché la maggior parte dei caricabatterie sono provviste della classica spina da elettrodomestico. Un addetto alla sicurezza ci apre la colonnina e con questo adattatore si collega la spina del proprio caricabatteria all’adattatore per poi inserire il tutto in una delle due prese nella colonnina. Dato che in Firenze ci sono già colonnine con presa SCAME, so di avere già quel cavo quindi una bega in meno. Un bel giorno mi reco al centro commerciale con l’intenzione di mettere in carica lo scooter durante lo shopping. Mi reco presso il banco di accoglienza per farmi dare l’adattatore. La ragazza dietro il bancone si trova a mal partito perché alle 19:00 il banco di accoglienza clienti chiude e gli adattatori devono essere restituiti entro quell’orario. Si marca male se arrivo alle 18:30. Mi torna però in mente di avere anche il cavo per la presa SCAME di cui sono dotate le colonnine perciò decido di provare. Parcheggio nei pressi della colonnina che trovo aperta e collego il cavo dello scooter alla presa..... Nulla, la presa non eroga corrente. Guardo il pannello dietro la colonnina e vedo che è regolarmente alimentata. Questo significa che il cavo non funziona. Lo stesso cavo regolarmente utilizzato su colonnine analoghe in Firenze e Scandicci e tutt’ora funzionante. Constatata l’incompatibilità della mia spina risalgo sul mio scooter e a filo di gas raggiungo l’Ipercop di Sesto Fiorentino ove dalla sua apertura sono presenti diverse colonnine perfettamente funzionanti ma sopratutto compatibili con la mia spina SCAME. Mentre lo scooter è in carica faccio la mia spesa e vi resto fino all’orario di chiusura. Riassumendo, la colonni-


lettere

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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it L’ARNO E L’ABBANDONO DELLE SPONDE Spettabile Redazione, ho molto apprezzato l’articolo della giornalista Carolina Natoli su “Reporter” del Febbraio 2012, pagina 22 e condivido pienamente quanto da lei scritto circa l’abbandono della sponda d’Arno accessibile dal Lungarno Soderini sotto il ponte Vespucci. Non si potrebbe aggiungere - a quanto già provvede l’Amministrazione Provinciale all’Ambiente - ad effettuare una pulizia periodica come avviene per le strade cittadine? Inoltre non si potrebbe dragare quel tratto d’Arno sotto il ponte Vespucci in particolare intorno ad uno dei piloni del ponte e togliere tutta quella sporcizia che tanto deturpa la vista a chiunque si affaccia sull’Arno? Grazie e cordiali saluti. F.P.S.

Caro lettore, l’Arno, si sa, è da sempre croce e delizia dei fiorentini. Non importa stare qui a ripetere come proprio dall’Arno sia scaturita, il 4 novembre 1966, una delle più gravi tragedie della storia recente della città, e non importa nemmeno ripetere come – a maggior ragione da quella data, che resterà scolpita per sempre nella memoria di tutti – la sicurezza del fiume sia il primo pensiero che viene in mente quando si parla di Arno. Non si può prescindere da questo: la sicurezza del corso d’acqua è e deve restare la priorità, perché i drammi del passato – che capita purtroppo di vedere accadere sempre più spesso in altre città d’Italia e non solo – non si ripetano mai più. Detto questo, c’è però da considerare anche l’altra “faccia” dell’Arno, quella del valore e dell’opportunità che il fiume rappresenta per Firenze. Una delle più belle “cartoline” della città è senz’altro quella che vede il “serpentone” d’acqua tagliare in due il centro, attraversato di tanto in tanto da uno dei suoi ponti, tra cui una delle opere che tutto il mondo (giustamente) ci invidia, Ponte Vecchio. Ma l’Arno, per i fiorentini, non è e non dovrebbe essere solo “orgoglio”, bensì anche un’ulteriore opportunità per vivere sempre più la città. A giro per il mondo non mancano esempi di spazi “regalati” alle varie città ricavati proprio lungo le sponde dei fiumi di turno, spazi dove fare sport, ritrovarsi e trascorrere qualche ora a contatto con la natura. Spazi – chi ha avuto modo di vederli lo sa – apprezzatissimi dagli abitanti. E anche per Firenze – tenendo ovviamente conto delle peculiarità del luogo e senza dimenticare l’aspetto della sicurezza – la strada deve essere questa. Non sono mancati, in passato, i progetti per recuperare le sponde, né mancano idee per il futuro. Idee e progetti da studiare e portare avanti, per fare sempre più dell’Arno un protagonista (positivo) della vita della città. Nel frattempo non deve però essere dimenticato un altro aspetto fondamentale: quello della pulizia. Che, come il nostro servizio ha mostrato, in più punti lascia davvero a desiderare. Il fatto che alcune sponde non possano essere (al momento) vissute non giustifica ovviamente il loro abbandono, e non è soltanto una questione estetica. L’Arno merita più di questo. E i fiorentini meritano più dal loro fiume. Ben vengano, in conclusione, novità: noi, nel frattempo, continueremo a monitorare la situazione. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it na sita nel centro commerciale “I Gigli” funziona solamente negli orari di apertura del banco di accoglienza clienti. È ragionevole ipotizzare che le colonnine recentemente installate a Sesto Fiorentino abbiano la stessa limitazione. Chi viene da Firenze deve essere registrato e deve collegarsi alle suddette mediante un adattatore con i conseguenti rischi di sicurezza elettrica. Per usufruire delle diverse tipologie in Firenze ho tre tipi di cavi a bordo del mezzo: uno con la spina Schuko (quella tonda da casa detta “tedesca”), uno con la spina blu (quella industriale da cantieri) e l’ultimo con la

spina SCAME, presente nelle colonnine di ultima generazione come quelle recentemente installate a Sesto Fiorentino in Centro e alla Stazione FFSS, spina che dovrebbe soppiantare tutte le altre in quanto più sicura. In quest’ultimo caso, per ottenere l’erogazione di energia, all’interno di questa spina sono applicati due semplici componenti reperibili in qualunque negozio di elettronica e non hanno niente a che vedere col fantomatico “chip” pubblicizzato sui siti dei comuni di Campi Bisenzio e Sesto e che consente solo alle persone registrate di accedere alla corrente. Il mio primo pen-

siero è che mi ritroverò con un cavo in più sotto la sella. Ripeto, non faccio uso di adattatori per motivi di sicurezza elettrica e per limitare il rischio di furto dei medesimi. Un tipo di presa, un cavo. Le varie iniziative create per incentivare l’adozione di questi mezzi falliscono per vari motivi che si possono riassumere in due cause principali: troppi paletti e poca tutela. Nella prima rientra l’evento di cui sono stato protagonista o vittima se vogliamo. Ci voleva tanto per rendere le colonnine compatibili con quelle già regolarmente installate a Firenze? In merito alla poca tutela non posso accusarvi di nulla salvo prevedere quanto già visto a Firenze e/o Scandicci: spazi di sosta e ricarica, se ci sono, nascosti o ricavati in zone che non servono a nessuno. Tanto per non rubare il posto ai mezzi tradizionali. Ho una lista con gli indirizzi delle colonnine ma quando mi reco in una località che non ho mai visitato, magari lontana da casa e con le batterie agli sgoccioli, a volte ho molta difficoltà a trovarla perché ricavata in un buco che neanche un GPS la trova. L’esempio che mi viene più in mente al momento è Via Torta a Firenze, una viuzza semisconosciuta e quasi invisibile che sbocca nella più famosa Piazza S.Croce, davanti alla quale c’è un parcheggio per Taxi ma non un altrettanto visibile colonnina di ricarica. Sarebbe logico invece destinare posti privilegiati e in vista a veicoli che almeno a parole si intende incentivare. A parte la presenza dell’armadietto con le prese queste aree sembrano piccoli parcheggi per mezzi a due ruote. Non mi stupisce il fatto che recandomi a ricaricare il mio scooter elettrico non trovo posto perché occupato da mezzi non elettrici in barba al divieto di sosta. Più volte ho telefonato alla Polizia Municipale per segnalare il fatto e altrettante volte ho scritto al Comune di Firenze per suggerire di destinare due agenti (solo due) che si facciano il giro delle colonnine un paio di volte al giorno. I loro stipendi si ripagherebbero con le multe e le rimozioni e ne avanzerebbe. Per citare un esempio, l’impianto fotovoltaico di ricarica veicoli elettrici in Piazza Ghiberti inaugurato in Pompa Magna nel 2009. Basta andarci a qualunque ora per vedere in sosta solo veicoli non elettrici. Se un conducente di un veicolo tradizionale in assenza di un posto può parcheggiare impunemente dove è riservato ai veicoli elettrici, chi glielo fa fare di comprare uno scooter “a pile”? A Scandicci dove ho passato l’infanzia, ricordo quando andavo con mia madre al mercato in Piazza Togliatti, notavo con quanta solerzia la Polizia Municipale (allora si chiamavano Vigili Urbani) multava e faceva rimuovere i veicoli che sostavano nei posti riservati, ai disabili per esempio. Tornato allo stesso mercato da adulto non noto più la stessa solerzia, figurarsi per quattro motorini su dei posti che non occuperebbe nessuno. Più volte ho sostenuto che per incentivare l’uso dei veicoli elettrici bisogna privilegiarli e tanto. Bisogna capire che

pur essendo puliti, sono lenti e hanno una autonomia molto inferiore a quelli tradizionali. Cosa si può pensare di fare per incentivare l’acquisto di veicoli così limitanti se non offrendo privilegi quasi al pari delle biciclette? Allora diamogli accesso alle corsie preferenziali, alle piazze del centro e se necessario concediamo l’accesso alle piste ciclabili se la strada principale è intasata. Bisogna fare in modo che chi potrebbe fare il passo ma non lo vuole, si trovi a pensare: “È mezz’ora che giro a caccia di un parcheggio e c’è solo il posto riservato ai ‘frullatori’. E se lo comprassi anch’io?” oppure “Azz. Non posso entrare da quella parte. Perché lui sì e io no? Ah è elettrico”. Invece se per esempio si parcheggia nelle aree di ricarica durante la pulizia strade (non è uno sfizio ma una necessità) si viene multati. Un tempo avevamo accesso quasi totale alle zone pedonali, bastava tenere una condotta corretta nei confronti dei pedoni cui si girava intorno. Oggi di quell’ordinanza non c’è traccia. Sto seriamente pensando di tornare a inquinare. Almeno non mi sentirei preso per il..... Cordiali Saluti Maurizio Baccetti TRAFFICO E CAOS IN VIA FAENTINA, “UNA POSSIBILE SOLUZIONE” Finalmente qualcuno si accorge del budello che è la Faentina specie nel tratto indicato nell’articolo di Barbara Fanini, ma non si ha mai il coraggio di parlare dei rimedi, basterebbe fare un ponticello sul Mugnone a monte verso lo slargo dove c’è il capolinea dell’Ataf, raccordarsi con via Boccaccio e da via Boccaccio si risalirebbe verso il Mugello e dalla Faentina si andrebbe a senso unico verso Firenze. Il problema sarebbe sistemato sempre che si riesca a superare le obbiezioni di tanti presunti ambientalisti sempre pronti per il non fare, mai costruire ecc... e mantenere magari quei bei pini marittimi, alberi pericolosissimi in città per la caduta di rami con neve o gelo fregandosene se ci sono problemi per la strada stretta. Cordialmente, G. Periz I SEMAFORI DI VIALE ETRURIA Proposta a costo zero che fa risparmiare i fiorentini e riduce l’inquinamento: su viale Etruria ci sono ben 3 semafori pedonali nell’arco di pochi metri, accesi sempre! Questo comporta che tutti quelli che ci passano devono consumare prima freni, poi più benzina per ripartire (oltre a quella dell’attesa). Un semaforo è per la scuola, serve poco, all’apertura e alla chiusura (praticamente 23h inutilmente), gli altri 2 sono per le aziende (almeno 12h sprecate). Sui semafori sono già installati i pulsanti della richiesta pedonale. Attivarli comporterebbe oltre ai vantaggi di cui sopra anche un risparmio di corrente al Comune. Qualcuno sa il motivo di questi costi? È possibile migliorare? Giovanni Buzzarello


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S.DONATO immersa nel verde, bellissima posizione (no autostrada), splendida villa di circa 400 mq circondata da 3000 mq di parco e 150 mq di balconi e logge. Possibilità di frazionamento.classe energetica g € 980.000,00 ☎335 7678437 - 331 8532086 UGOLINO in villetta bifamiliare appartamento al piano terra, recentemente ristrutturato, composto da ingresso, soggiorno con camino, cucina abitabile, due camere matrimoniali, tre bagni, ripostiglio, taverna, vano guardaroba, cantina, giardino esclusivo mq.250 e posto auto. Ottimo. Classe energetica g - epi >175 kwh/m2 anno € 550.000,00 Ag. Imm. Bianchi e Grappolini ☎055 630656 - 055 631781 VILLAMAGNA Affascinante porzione di villa libera su tre lati, con dettagli del 1700 perfettamente conservatisi. Superficie di 250 mq circa suddivisa su tre piani, con in totale quattro camere, tre servizi igienici, una bella cucina abitabile oltre a salotti e studi di varie dimensioni. Splendido giardino all’italiana, piscina privatae posti auto.. Rif. c022 € 750000.00 trattabili ☎055 6530323

PISTOIA MARLIANA GORAIOLO (pistoia) presentiamo porzione di villa indipendente di mq 120 in strada privata due ingressi giardino di mq 300 carrabile recintato terrazza abitabile mq 35 panoramica soggiorno cucina abitabile in muratura camino 2 camere matrimoniali ampio bagno finestrato camerina sottotetto ripostiglio cantina termosingolo legnaia stato ottimo prezzo interessante rif gor. ☎055 414545 - 055 419096

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BAGNO A RIPOLI/ANTELLA Casa colonica in pietra libera su 3 lati di 180 mq con giardino. Composta da: salone, cucina abitabile, 2 bagni, 3 camere, grande taverna, lavanderia. Finemente ristrutturata, possibilità di terreno ad ulivi. Classe energetica g € 700.000,00 ☎335 7678437 - 331 8532086 BAGNO A RIPOLI , porzione di colonica con giardino e terreno disposta su due livelli, con ingresso indipendente. Composta da cucina, sala pranzo, salone con camino, 4 camere. Ristrutturata con rifiniture di pregio. ☎335 7678437 - 331 8532086 BAGNO A RIPOLI nelle vicinanze, zona collinare nel verde, caratteristica porzione di colonica in pietra, tutta ristrutturata composta da cucina, sala/soggiorno, camera matrimoniale, 1 singola, stanza guardaroba, lavanderia, bagno, giardino di 600 mq con ulivi.classe energetica g >175 kwm in attesa attestato di certificazione € 345.000,00 ☎335 7678437 - 331 8532086

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STRADA IN CHIANTI nel verde, ma vicino ad ogni servizio, porzione terratetto di antica colonica con ingresso indipendente e giardino di proprietà.composta da ampia sala con camino, cucina, 2 camere e 2 bagni.completano 2 posti auto .ristrutturazione con materiali di pregio, cotto artigianale, soffitti con travi a vista e volte a mattoni.isolamento termico ed acustico.classe energetica g in atesa attestato certificazzione € 440.000,00 ☎335 7678437 - 331 8532086

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STADIO fondo commerciale 110 mq, libero, piano terra di palazzo residenziale con due sporti su strada, zona ad alto passaggio veicolare e pedonale.ottime condizioni, climatizzatore, allarme, parquet, 2 bagni, perfetto anche ad uso ufficio. Possibilità di box auto e cantina. € 3.000,00 (aba/467) ☎055 4684635 - 347 6590279

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FIRENZE NOVA affittasi anche singolarmente, nº 2 vani uso ufficio di cui uno con balcone e archivio personale, oltre vano a comune per riunioni, aria condizionata, ascensore piano 2º posto auto rif 100 ☎055 414545 - 055 419096


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