Il reporter-Figline-Dicembre 2011

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Lettere e segnalazioni: tutto su www.ilreporter.it GIARDINO DI VIA ALLORI, LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DEL QUARTIERE Caro Direttore, a seguito della segnalazione della signora Laura Buti sulla sicurezza del giardino di via Allori, recentemente ristrutturato, abbiamo provveduto a concludere una convenzione con la Caritas che attualmente si occupa dell’apertura e chiusura dei 4 cancelli del giardino, al fine di disincentivare la presenza di persone durante la notte. Abbiamo comunque provveduto a segnalare alla Polizia Municipale quanto oggetto della lettera della Signora Buti. Cordiali saluti Federico Gianassi Presidente del Quartiere 5 CONTRASSEGNI INVALIDI, IL DIBATTITO CONTINUA Non metto in dubbio la reale esigenza di tanti invalidi che hanno necessità di spostarsi in città e parcheggiare ove consentito, ma è anche evidente, andando a zonzo per il centro da piazza Duomo, via dei Pecori, via Roma, fino a Ponte Vecchio, via del Proconsolo, che l’80% delle vetture parcheggiate hanno il contrassegno di invalidi, ed ivi restano per tutto il giorno. È strano che ciò non avviene in periferia o semi. I vigili affermano di fare verifiche ma 15.000 contrassegni (così ho letto) rilasciati a Firenze mi sembrano forse un pochino tanti. Domanda: è loro consentito utilizzare le corsie degli autobus? A me, accompagnatore di malati tumorali, non è consentito sostare nemmeno per 5 minuti in centro e nemmeno nei piazzali degli ospedali dove fanno mostra di sé vetture col contrassegno. Ho visto anche io giovani signore ormeggiare il Suv in centro, prendere dalla borsa il contrassegno, applicarlo ed andare a fare shopping. Fosse solo questo il male degli Italiani. Cordiali saluti Mauro Annese “AIUTATEMI A RITROVARE IL MIO GATTO” Gentile redazione de Il Reporter, torno a scrivervi, a distanza di due anni, per chiedere di nuovo il vostro aiuto. Nel natale 2008 infatti, ho smarrito il mio gatto nero, Fato, in zona Cure, e di nuovo torno ad appellarmi a chiunque possa aver avuto notizie per aiutarmi a ritrovarlo, nonostante sia passato molto tempo. Non escludo che qualcuno se lo sia portato via: tra le molte segnalazioni che ho avuto, una riguarda una signora, che proprio in quel periodo fu vista allontanarsi lungo

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Dicembre 2011

una traversa di via Caracciolo con in braccio un gatto nero con un collare giallo al collo. Al momento dello smarrimento, il gatto aveva queste caratteristiche: età un anno e mezzo, completamente nero, pelo corto, arti ben sviluppati, testa e orecchie affilati, coda lunga, sterilizzato. All’epoca dello smarrimento pesava 3,5 kg. circa ed era snello e muscoloso al contempo: una vera pantera in miniatura per aspetto ed agilità. I denti erano perfetti. Oggi non potendo raccontare a parole il legame che mi univa al mio gatto, vi chiedo di pubblicarne un disegno, che vale forse più di mille parole. E chiedo aiuto anche a tutti i veterinari, che in questi anni possano essersi visti portare un gatto già adulto e sterilizzato, di non comune bellezza e cioè corrispondente alle caratteristiche suddette e che oggi avrebbe superato

VIA GIOBERTI, UN RESIDENTE STORICO: “LA PRIORITÀ È LA PEDONALIZZAZIONE” Sono residente dal 1955 in via Gioberti e potrei scrivere tutta la evoluzione di questa strada ma non lo faccio, potrei essere logorroico. Oggi via Gioberti è una strada di residenti che per il 60% sono storici con molti anziani e pensionati ed un graduale ricambio con famiglie in prevalenza non toscane. I commercianti in grande maggioranza non abitano nella via, ma in passato era il contrario. Questa la mia opinione (in sintesi) su via Gioberti: la strada è servita da due importanti parcheggi pubblici alle due estremità - 1 in piazza Alberti e 1 in piazza Beccaria. La strada è parte integrante della direttrice della vecchia Aretina (tratto di borgo la Croce – via Pietrapiana – Corso) e porta in linea diretta al centro geografico di Firenze che è esattamente l’obelisco di piazza della Repubblica. Non esiste pista ciclabile la quale si interrompe in piazza Alberti. Sono stato chiamato da molti residenti ed anche commercianti per la costituzione di un “comitato di via Gioberti” per la pedonalizzazione ma credo che questo tipo

di rappresentanze molte volte diventano corporative ed abbiano fatto il suo tempo. Oggi è indispensabile avere una visione della città nel suo complesso. La raccolta delle firme per questi problemi ed alcuni altri mi ricorda il tempo di Socrate. Firme ne potrei trovare diverse centinaia. Il consiglio comunale di Firenze ha votato e reso esecutivo il piano strutturale e uno sbocco naturale è anche lavorare per la città verde o green city... il sindaco Renzi mi pare convinto di questo! Io voglio bene a via Gioberti come i commercianti, però il dovere di una amministrazione comunale è in primis tutelare la qualità di vita dei residenti ed anche tutelare gli interessi del commercio. Confermo che una minoranza di negozi di via Gioberti sono storici e specializzati ed esprimono una professionalità alta che qualifica tutta la strada (purtroppo sono una minoranza e spero diventi una maggioranza ) e confermo che sono anche cliente di alcuni da una vita e voglio citare alcuni nomi: ottica Galanti – fioraio Dino – cantina Bonatti – ferramenta Gurioli – altri non ricordo il nome esatto come arrotino – fornaio – legatoria - Pasquinucci – caffè Serafini – la

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di non molto i quattro anni. I miei numeri sono 393/5061479 o anche il fisso 055/572130, dove si può lasciare eventualmente il proprio nome e numero telefonico per essere richiamati, e segnalo anche questo blog: www.pegghisue.altervista. org dove è riportata la storia di Fato. Qualora io riesca davvero a ritrovare il gatto non mancherò di elargire una ricompensa. E non dimentichiamoci che molti gatti cambiano di padrone, ma di rado di loro volontà, mancando purtroppo ancora una microchippatura a tappeto o altro sistema valido di riconoscimento. Paola PERETOLA, “STATO DI ABBANDONO TRA VIA PISTOIESE E L’ARNO” Gentile redazione, sono un residente nel quartiere di Peretola e vi scrivo per segnalare lo stato di abbandono in cui versa la zona del quartiere compresa fra via Pistoiese e il fiume Arno: il nuovo parcheggio è già ricoperto dall’erba, le panchine divelte, i cestini per immondizia spaccati e addirittura bruciati; la fontana di p.zza Lupi di Toscana è lercia e puzzolente (quanti soldi spesi male) e il nuovo marciapiede che costeggia la ferrovia è diventato una giungla dalle erbacce mai tolte. Ne potrei dire altre sul giardino abbandonato davanti al cimitero (ancora soldi buttati) ma non si finirebbe mai. Che dire, se ci riuscite voi con le vostre segnalazioni a invertire questa tendenza al degrado... Cordialmente Marco P.

CASCINE, “RIDIAMO IL PARCO AI CITTADINI” Vorrei segnalare che la zona a traffico limitato alle Cascine non viene più rispettata né da macchine né da moto e motorini. A qualsiasi ora del giorno il viale tra via del Barco e piazzale delle Cascine è percorso da veicoli che se ne infischiano del divieto, tanto non c’è mai nessuno che lo faccia rispettare. È l’unica grande zona verde della città e del quartiere 5 ma ormai fare jogging, andare con i pattini o in bici, portare i bambini a fare una passeggiata è diventato impossibile per il puzzo di gas di scarico, il rumore dei motori e il passaggio continuo di veicoli. La domenica poi ci sono auto addirittura parcheggiate lungo il viale da coloro che giocano a calcio sul pratone. Anche se la colpa maggiore è degli automobilisti che non rispettano i divieti, mi chiedo perché non fare qualcosa per ridare il parco alle persone che vogliono un po’ di quiete e aria buona, visto che si fa tanta pubblicità alla pedonalizzazione del centro? Grazie, Lettera firmata

Caro lettore, sono tante le lettere che ci arrivano in redazione a proposito delle Cascine, lettere che affrontano problematiche e questioni diverse sul grande polmone verde fiorentino. C’è chi propone idee e ipotesi per il futuro del parco e chi ne mette in risalto gli aspetti negativi (in primis, per numero di segnalazioni, il “volume” delle feste di alcune comunità straniere la domenica, fino a tarda notte, e la sporcizia in cui si trova il prato il lunedì mattina). Quale che sia la segnalazione di turno, comunque, quello che emerge dalle molte lettere che riceviamo è il desiderio di molti, moltissimi fiorentini di vedere il grande parco assumere un ruolo più centrale rispetto a ora nel panorama cittadino. Da molte parti si chiede che le Cascine diventino un luogo da vivere per tutta la famiglia, con spazi e iniziative adatti a questo scopo. E quindi anche con regole che devono essere rispettate, da quelle legate alla viabilità (come segnalato nella sua lettera) a tutta una serie di misure da attuare perché il parco diventi sempre più uno spazio di tutti e per tutti. C’è da dire, in questo senso, che l’attuale amministrazione ha espresso più volte la volontà di rivitalizzare quest’area, che dovrebbe cambiare volto - piuttosto radicalmente - nei prossimi anni. Ed è proprio quello che chiedono e si aspettano molti fiorentini. Perché, in effetti, si tratta di uno spazio che, per estensione e posizionamento, ma anche per bellezza, non ha eguali a Firenze, e le potenzialità di un suo utilizzo in favore della città sono senz’altro notevoli. In tutto questo, nel disegnare la nuova vita del parco, non devono essere dimenticati aspetti come la sicurezza (e quindi i controlli, sicuramente non facili in un’area estesa come quella in questione) e la qualità della vita di chi, attorno al polmone verde, abita, già “provato” dalle poco prima menzionate feste a tutto volume. Insomma, sono molti gli aspetti da tenere in considerazione, e i problemi certo non mancano, ma le “nuove Cascine” rappresentano senz’altro una scommessa importante per Firenze. Una scommessa che, per il bene della città e dei suoi abitanti, deve essere vinta. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it


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