Il reporter-Quartiere1-gennaio-2011

Page 34

34

Inviaci le tue lettere a

redazione@ ilreporter.it

Lettere e segnalazioni: tutto su www.ilreporter.it Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni

LA PRECISAZIONE/1. TABERNACOLI, PARLA IL COMITATO Spett. redazione de “Il Reporter”, in relazione alla lettera a firma Dr Alan Pascuzzi, pubblicata nel numero di novembre della rivista, si ritiene necessario precisare quanto segue. Il Comitato per il decoro e il restauro dei tabernacoli, sorto nell’ambito dell’associazione Amici dei Musei, svolge da anni attività di consulenza per i proprietari di tabernacoli e di ricerca di finanziamenti per il loro restauro, in stretto rapporto con le Soprintendenze, il Comune e l’Opificio delle Pietre Dure per quanto riguarda gli aspetti tecnico-scientifici relativi alla conservazione, al restauro, alla sicurezza nonché all’inserimento di nuove opere d’arte nelle edicole a tutt’oggi vuote (nelle quali non sia rintracciabile l’opera originariamente presente). In tale contesto ha anche preventivamente esaminato le proposte avanzate dal Dr. Alan Pascuzzi relative a tre edicole vuote del centro storico di Firenze, trasmettendo alla Soprintendenza competente i progetti consegnati dall’autore. A seguito di contatti con i proprietari delle edicole (che devono dare i loro assenso all’inserimento di nuove opere nei tabernacoli di loro proprietà) e di esame delle proposte, la Soprintendenza, nell’ambito delle competenze di legge, ha dato parere favorevole alla realizzazione di uno solo dei tre progetti, che è stato regolarmente eseguito, e non agli altri due, giudicati non compatibili con le caratteristiche storiche dei tabernacoli indicati. Quanto sopra si comunica per doverosa informazione sui fatti avvenuti. Comitato per il Restauro e il Decoro dei Tabernacoli LA PRECISAZIONE/2. A PROPOSITO DEGLI EX MACELLI DI FIESOLE Gentile direttore, a proposito dell’articolo “Ex Macelli: tra critiche e plausi al nuovo che avanza” di Ilaria Esposito, apparso a pag. 2 del

lettere

Gennaio 2011

numero scorso de “il Reporter”, mi corre l’obbligo, poiché sono parte in causa, di fare alcune precisazioni che la pregherei di pubblicare. Faccio notare che la gentile giornalista, mandata da lei, è venuta a intervistarmi, o comunque a fare una lunga, e sottolineo lunga, chiacchierata, nella quale ho espresso alcune considerazioni critiche nonché argomentate sull’operato dell’Amministrazione comunale di Fiesole. Non pretendo che lei sia d’accordo con me, ma, quando ci siamo sentiti, lei concordava almeno sul fatto che dovessimo far parlare tutti, anche chi non è proprio allineato; citando, ad esemplificazione, Voltaire, Santoro, Oscar Wilde fino a Saviano. Trovo quindi inopportuno aver estrapolato e pubblicato solo alcune frasi incomprensibili e che non rendono assolutamente l’idea di quello che ho detto e sostenuto. Altro fatto del tutto inadeguato è il titolo, assolutamente fuori luogo e forviante, ma soprattutto è cosa non veritiera aver messo il tutto pardon, il poco, sotto la voce “IL DIBATTITO”. Quando mai? La mia, se proprio non vuole chiamarla intervista, è stata una chiacchierata “vis à vis” con la giornalista, ma non certo un dibattito. Una nota frase attribuita a Giulio Andreotti recitava, più o meno: “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”!!! Grazie dell’attenzione e cordiali saluti Paolo della Bella LA RISPOSTA/1. AUTOBUS IN VIA DI BELGIOIOSO, “LAMENTELE PRIVE DI FONDAMENTO” Spett.le Il Reporter, vorrei rispondere alla lettera degli abitanti di via di Belgioioso pubblicata nel numero di dicembre. Le lamentele esposte nella lettera mi sembrano prive di validi elementi e dettate solo dalla rabbia di vedersi togliere quell’atmosfera di oasi pacifica di cui hanno goduto finora. A quanto segnalato dal sig. Giannelli rispondo quanto segue: 1) l’inquinamento acustico ed atmosferico sono presenti ovunque in città e non è certo sbagliato ridurlo laddove vi è un maggior traffico di mezzi privati spostando i tracciati di quelli pubblici; 2) non è chiaro perché si debba ritenere più importante la qualità della vita degli abitanti di via di Belgioso rispetto a quella di chi risiede - per esempio - in via Centostelle; 3) il posizionamento di una fermata è certo preferibile in una strada meno frequentata in quanto l’area gialla riservata ad Ataf non sarà così ostruita dalle auto in sosta (come succede ormai dappertutto) e la stessa sosta dell’autobus non sarà di intralcio al deflusso delle auto in vie più transitate; 4) i problemi creati alle manovre di entrata ai parcheggi privati poi non sembrano così gravi. Invito i signori di via di Belgioso a visitare il caos creato dallo sciagurato capolinea 6 e fermata 3 di via Novelli; qui il rumore è creato dai bus che sostano a motore acceso per minuti e minuti, dal clacson delle auto che non riescono a scorrere perché bloccati da 2 autobus in sosta perché a loro volta sono

ostacolati da chi sosta in doppia fila o negli spazi Ataf. Per non parlare dei disagi degli utenti del servizio pubblico di trasporto che devono scendere o salire dai bus in mezzo alla carreggiata per gli stessi problemi appena elencati. Comune, Provincia, presidente Ataf, difensore civico ed Arpat non sono intervenuti nonostante numerose segnalazioni, mi stupirei se lo facessero per le lamentele di via di Belgioioso! Comunque basterebbe che la Polizia Municipale fosse più presente per le strade delle periferie, invece di pensare solo a ZTL e ZCS, e che fossero gli autisti Ataf a segnalare prontamente gli eventuali disagi presenti lungo tragitti e fermate, ma loro si preoccupano solo di scioperare per questioni riguardanti il proprio stipendio. Cordialmente Cristiano B.M. LA RISPOSTA/2. “MA PERETOLA TREMA OGNI 3 MINUTI”, SOLUZIONI E PROBLEMI Gentile Redazione, ho sotto gli occhi l’articolo di S.K., a pag.6 di Reporter Q5 di novembre, con il titolo in oggetto. E così si continua a sostenere la validità della pista dell’Aeroporto parallela all’A11, per liberare Peretola, Le Piagge, Brozzi e Quaracchi dall’inquinamento acustico, e non solo, connesso con l’attuale percorso di atterraggio. Ma, ancora una volta, non si considera che, se si ruota la pista, ci sarà qualcun altro che si ritroverà gli aerei sulla testa. E chi è il “qualcun altro”, se non gli abitanti di Novoli, oltre che sempre di Peretola? Basta osservare bene una qualsiasi mappa di Firenze, per rendersi conto che il “cono di manovra” degli aerei, con la nuova ipotesi, si trasferirebbe, ad est, sugli abitati serviti da Via di Novoli e Viale Guidoni, ben più popolati delle aree ora in crisi. I dati dell’Ufficio Statistica del Comune ci dicono che gli abitanti del Quartiere 5, a fine ottobre scorso, erano 106.210. Di questi, si può calcolare che circa 10.000 possono essere quelli residenti nell’attuale traiettoria degli aerei. Quelli sulla nuova potranno essere non meno di 30.000, con l’aggravante della presenza, sull’area, di edifici di maggiore impatto in altezza, a cominciare dal Palazzo di Giustizia. E l’aggravio maggiore continuerà a interessare il nostro Quartiere, ma non solo: si faranno sentire, a quel punto, gli abitanti del Q.1 (Piazza Puccini e dintorni), che si troveranno sulla stessa linea di manovra, più ad est. Un periodico, che si occupa della nostra Circoscrizione, non può considerare gli argomenti solo con una visuale parziale, ma deve raccontare il pro e il contro di ogni operazione che lo riguardi; altrimenti si trasforma nel giornalino di una certa zona, che niente ha a che fare con l’intero territorio da gestire. E non si ritiri fuori, per favore, l’idea della “pista obliqua”, da nord-est a sud-ovest: si prenderebbe in pieno la zona ospedaliera di Careggi (sempre Q.5). Continuo a sostenere che occorrono soluzioni ben studiate, particolarmente sotto l’aspetto urbanistico-aeronautico (venti prevalenti, in particolare), per non continuare a sognare. Il tutto, poi, nella convinzio-

ne che, se la Pista deve restare, si devono più che altro ottenere parametri di sicurezza idonei, per chi usa gli aerei e per la popolazione sottostante. E’ quindi decisamente fuori luogo parlare, come fa S.K., che riporta le stime di Confindustria, “di incrementare il numero dei passeggeri da 1,8 a 3,3 milioni l’anno”! Non è questo che deve cercare Firenze! Ho già sottoposto all’Amm.ne Com.le di Firenze, oltre che a quelle di Sesto e Campi e alla Regione, una mia banale idea: interrare la Fi-Mare nell’ultimo chilometro (si innesterà così sulla viabilità cittadina a quota diversa, risolvendo così il problema delle code in uscita) e prolungarvi, sopra, verso sud, l’attuale pista. Si potrebbe ottenere un allungamento di circa 200 metri, ottenendo realmente risultati di maggior sicurezza, mantenendo peraltro l’attuale tipologia degli aeromobili. Vi ringrazio dell’attenzione e Vi invio cordiali saluti. Tullio Buliani – Firenze – Q.5 LA RISPOSTA/3. ELOGIO DELLA TRAMVIA, “PERCHÈ NON SONO D’ACCORDO” Sig. Degl’ Innocenti, probabilmente essendo di Scandicci non ha ben chiaro dove rimane San Jacopino. Il quartiere non è distante da Porta al Prato, in dieci minuti, camminando con calma, ci si arriva, perciò se il viale Belfiore (per intenderci quello che poi porta anche al Ponte alla Vittoria) è intasato dalle auto, blocca pure il viale Redi, gli automobilisti che devono girare in via G. Monaco, poi di conseguenza le altre arterie che confluiscono in questo viale. Perciò passando spesso da dove passa la tramvia, per vari motivi non nelle ore di punta, cioè quando la gente entra o esce dal lavoro, non la vedo mai piena, se vuole le faccio delle foto di tutte le volte che la tramvia passa, sia per la stazione che per Scandicci, e così può vederle. Cordialmente. GHIACCIO MA NON SOLO, I PROBLEMI DI VIA FAENZA Il Centro Socio Culturale il Fuligno via Faenza 52 Firenze lancia il suo grido di protesta contro chi non ha preso provvedimenti sul problema ghiaccio, vedi via Marco Minghetti e dintorni. In via Faenza abbiamo dovuto buttare il sale comprato dal pizzicagnolo per non fare cadere i nostri anziani. Via Faenza rimane, e ora lo è di più, una delle vergogne di Firenze, la strada anche senza ghiaccio è impraticabile (tratto che va da via Nazionale a piazza del Crocifisso). Tutto il contorno è stato dimenticato come è stata dimenticata la zona di Rifredi e tante altre strade. Dopo la bufala degli alberi davanti ai centri anziani ancora non si vuole fare chiarezza sulla gestione passata dei medesimi, siamo stati derubati di spazi, finanziamenti, alimenti, mai il Comune ci ha consegnato l’elenco degli anziani bisognosi. Gli anziani vogliono chiarezza e verità sulle associazioni che dicono di fare per gli anziani e invece fanno per sé. Chiarezza sul Fuligno, Bigallo, San Silvestro, il Quercione, ecc. Speriamo che la candida neve pulisca le coscienze e che questo Natale non sia commerciale ma religioso e si vada a tutelare in tutti i


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.