Il reporter-Quartiere 4-gennaio 2010

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usi e costumi

Gennaio 2010

LA CURIOSITÀ. In via Baccio da Montelupo c’è uno speciale hotel che ospita solo e soltanto “cose”

Anche gli oggetti vanno in albergo Un po’ deposito, un po’ libreria, all’occorrenza archivio o semplice ripostiglio:

zione di modernariato (periodo 19201980) curata da Giovanni Guerri: “Vorremmo allargare l’offerta - racconta ancora Fallai - magari ospitando vere e proprie botteghe artigianali, sulla scia di quanto sperimentato nei nostri centri di Bergamo e Brescia. Il sogno è accompagnare all’attività di trasloco e deposito quella di opificio, innescando un circolo virtuoso che si contrapponga alla meccanicità dell’usa e getta”.

in questo particolare deposito viene stipato tutto quello che in casa non sta più. Per affittare un box si parte da 50 euro (più Iva) al mese per due metri quadrati Luca Serranò

U

n albergo silenzioso che non risente della crisi. Un “ricovero” per oggetti di qualsiasi forma e dimensione. L’Hotel delle cose, il grande palazzo giallo che s’affaccia su via Baccio da Montelupo, è un luogo che non assomiglia a nessun altro. Una lunga serie di box (da 2 a 300 metri quadri) che si trasformano all’occorrenza in garage, librerie, archivi e semplici “sgabuzzini”. Ogni locale col suo volto, il suo odore e le sue storie. Una scelta imprenditoriale che s’è dimostrata vincente anche in altre parti d’Italia, e che il gruppo Carcano, attivo nel settore dei trasporti, sembra voglia replicare nella zona di Firenze sud. “Le richieste non mancano” spiega Filippo Fallai, che insieme a Mirko Degl’Innocenti porta avanti la struttura. “C’è chi trasloca e cerca una sistemazione temporanea per le proprie cose e chi ha bisogno di uno spazio ulteriore per la propria professione”. Poi, continua: “Ci sono i collezionisti e quelli che trasformano i box in un archivio. Senza dimenticare – conclude – che molti ricorrono ai nostri locali per puro sentimentalismo, per non staccarsi dagli oggetti cui sono maggiormente affezionati”. In alcuni casi, ad ogni modo, il valore emotivo va di pari passo con quello economico. Non mancano auto d’epoca e preziosi oggetti d’antiquariato, tutti protetti da un avanguardistico sistema d’allarme. I prezzi vanno da 50 euro mensili più iva (per un box di quasi 2 metri quadri) fino a raggiungere cifre consistenti per i locali più grandi. Otto metri quadri, per esempio, arrivano a costare oltre duecento euro al mese. Per i box di oltre cento metri quadri si va fuori listino: “Ma quanto si spende per affittare un magazzino in proprio? - dice Filippo Fallai - la nostra carta vincente è proprio questa. A patto che sia legale i nostri locali sono a disposizione per qualsiasi attività”. Un luogo singolare, l’Hotel delle cose, una sorta di combinazione tra una deposito e un albergo vero e proprio, dove gli oggetti si trasformano in ricordi perpetrando vite e storie passate. A pochi metri dall’ingresso, dopo una breve rampa di scale, c’è anche un’esposi-

LA DECISIONE In viale Guidoni

La scuola occupata diventa un giardino

È

stato un brutto incendio a mettere la parola fine sulle sorti di quell’edificio di viale Guidoni che da scuola che fu (Caterina De’ Medici) si era trasformato in rifugio per decine e decine di persone, per la maggior parte di origine somala. Dopo quell’episodio (doppio, per la verità, perché gli incendi sono stati due) si è deciso di correre ai ripari e il sindaco Matteo Renzi ha firmato in loco un’ordinanza che cambia radicalmente la destinazione d’uso di quell’area.Al posto di quelle macerie carbonizzate presto ci sarà un giardino. La palazzina non era infatti recuperabile, le fiamme avevano compromesso definitivamente una situazione già assai precaria, e così si è scelto di demolirla per lasciare spazio a un nuovo fazzoletto di verde. Gli occupanti, rimasti senza casa proprio nei giorni del gran freddo, sono stati invece sistemati in altre strutture. All’avvio dei lavori erano presenti il sindaco Matteo Renzi e gli assessori ai lavori pubblici Massimo Mattei e alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi. Prima di cominciare con l’abbattimento è stata avviata un’operazione di pulizia e rimozione dei mobili che affollavano gli interni della struttura. Quattro ditte hanno preso parte a questa impegnativa operazione di sgombero:la Cooperativa di Rifredi che si è occupata della rimozione dei materiali contenuti nella struttura; il Quadrifoglio invece che si è occupato del conferimento degli scarti in discarica; la ditta Eredi Sabini incaricata di realizzare la chiusura dell’edificio e la ditta Migliorini Piero che ha curato la chiusura in rete metallica delle finestre al piano terra. Una volta conclusa la fase preliminare di sgombero delle masserizie sono riprese le operazioni di demolizione e si è dato avvio alla preparazione /B.S. del giardino.

Non mancano auto d’epoca e preziosi oggetti d’antiquariato, tutti protetti da un avanguardistico sistema d’allarme 1062890


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