Il reporter-Quartiere 2-marzo 2009

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L’ANGOLO DEI LETTORI

Marzo 2009 Speriamo che il Vostro intervento serva a eliminare questo grave disagio. Complimenti per il periodico e saluti cordiali. Giuseppe Chidichimo

invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it ABOLIZIONE DELLA CARTA FATA: PERCHÈ? L’Ataf è proprio decisa a riportare i suoi conti in attivo, infatti ha abolito la Carta Fata istituita nel 1996 (validità 3 anni, costo 60 euro) che consentiva alle persone di oltre 75 anni di fare un abbonamento annuale al costo di 65 euro. Francamente non ho capito quale vantaggio possa ottenere: una persona di oltre 75 anni può essere portata a fare questo abbonamento per la convenienza economica immediata senza considerare però l’eventualità di un “coccolone” prima della scadenza. C’é inoltre la comodità, appena salito in vettura, di potersi sistemare nel primo posto libero senza doversi preoccupare di obliterare il biglietto. Comunque io ho fatto i miei conti e quindi non ho accettato l’abbonamento ordinario a prezzo pieno e utilizzo l’autobus per lo stretto necessario. Voi che ne pensate? Lettera firmata

La risposta “RIDUZIONI SULL’ABBONAMENTO IN BASE AL REDDITO” Riguardo le numerose segnalazioni dei cittadini e gli articoli di stampa relativi all’abolizione della Carta Fata, Ataf desidera chiarire nuovamente le ragioni della propria scelta. La Carta Fata legava la riduzione del costo dell’abbonamento unicamente al dato anagrafico: si basava, cioè, su una equazione del tutto ipotetica e demagogica “anziano uguale povero”. Con il risultato che anche i cosiddetti “pensionati d’oro” si trovavano a poter beneficiare di una riduzione di spesa assolutamente ingiustificata. Ataf offre invece sconti sull’acquisto dell’abbonamento al servizio di trasporto pubblico legati al reddito effettivamente percepito (in quanto basati sulla dichiarazione ISEE, già in uso anche al Comune di Firenze e in altri Comuni per tutelare le fasce deboli): in questo modo, la riduzione di spesa va unicamente a vantaggio dei cittadini meno abbienti, risultando veramente tutelante delle fasce deboli, siano esse composte da studenti, disoccupati o pensionati. Per informazioni sulle agevolazioni tariffarie, è possibile rivolgersi alla Sala Clienti Ataf presso la stazione di Santa Maria Novella. ATAF

Buche e strade pericolose

Inviateci le vostre segnalazioni corredate di foto all’indirizzo redazione@ilreporter.it tiro nella prossima edizione del vostro giornale. Chissà, aspetterò con fiducia e... scarsa speranza. Lettera firmata IMPRUNETA: “BRETELLA” O GROVIERA? Gentile Direttore, a nome di numerosi abitanti di Via di Riboia a Pozzolatico, è doveroso segnalare la indecente manutenzione da parte del Comune di Impruneta del manto stradale nel tratto iniziale che va dalla Chiesa di Pozzolatico a Via Senese, Casello Firenze Certosa. Tale strada è chiamata “la bretella” perchè permette senza semafori di portare il traffico dal Poggio Imperiale al casello delle varie auto-

strade di Firenze Certosa. Per tale motivo la strada è diventata di grande traffico e non ha più la natura di strada secondaria. Nonostante segnalazioni, la strada continua ad essere un formaggio groviera con rischi quotidiani per gli ammortizzatori e sopratutto per i motociclisti che scendono da Via di Riboia al sottopassaggio autostradale prima della salita per la chiesa di Pozzolatico. Per giurisprudenza costante il Comune è custode delle sue strade e quindi le numerose, continue buche grossolane sono causa di risarcimento. Si vede che finora al Comune di Impruneta è andato tutto liscio perchè basterebbe il risarcimento di un sinistro con gravi lesioni per superare il costo del ripristino del manto stradale.

IL PROBLEMA DEGLI APPARTAMENTI FRAZIONATI Gent.ma redazione, sono sconcertata per lo “scempio” urbanistico del Comune di Firenze. Edilizia scellerata e lo vediamo tutti i giorni su tutti i giornali. Inoltre, da qualche anno è iniziata la “moda”, con una semplice Dichiarazione di inizio attività, di frazionare gli appartamenti nei condomini. Ad esempio un condominio (come quello dei miei genitori) costruito negli anni 60 con 15 unità abitative può arrivare a 30-40 appartamenti. In questo periodo un’abitazione di 130 mq la stanno frazionando in 4 monolocali così, i miei genitori sopra la loro testa si ritrovano 4 cucine e 4 bagni con tutto quello che ne consegue, senza contare che i vecchi appartamenti perdono completamente di valore. Purtroppo viviamo nel far west senza nessun tipo di tutela per il cittadini e... questo è il Comune di Firenze! Tutto questo è legale? Chiaramente sono stati mandati numerosi fax (dai primi di gennaio) anche alla Polizia Edilizia per verificare la corretta conformità dei lavori ma, per il momento, non si è visto nessuno. Vi ringrazio, Cristina Bellocci SPORCO IN STRADA, LA “SOLUZIONE TEDESCA”… Egregi Signori, voglio anch’io fare una proposta al Comune di Firenze affinché, adottandola, si risolva una volta per tutte il problema di questi proprietari di cani che non rispettano la regola civile di raccogliere le defecazioni che il loro cane lascia sul terreno (giardini, strade e piazze). Il Comune dovrebbe mettere in atto il sistema che mi risulta essere adottato in Germania e cioè per ogni cane viene rilevato e registrato il Dna. In Germania, il vigile che trova la “cacca” in questione (mi si permetta la volgare espressione, ma è proprio necessaria per illustrare meglio lo schifo che si prova pestandola!!) fa un piccolo prelievo della stessa per rilevarne il Dna per poter risalire al proprietario del cane, al quale viene poi mandata una multa di minimo € 600,00. Sono certo che con questa procedura il problema si risolverebbe prontamente. Cordiali saluti. Renato Pellegrini MULTE DURANTE LA MESSA, UN RINGRAZIAMENTO Egregia redazione, un grato ringraziamento per la pubblicazione dello scritto a proposito delle multe in piazza San Felice, domenica dalle 11 alle 12 durante la celebrazione della Messa. Non so se la situazione si alleggerirà (troppo bello sarebbe sentirsi dei cittadini ascoltati) di certo, insieme,

43 abbiamo dato un sostegno forte ad un forte sacerdote, Don Gianfranco Rolfi, che tanto dà alla propria parrocchia, restituendo in umile parte, il dono della speranza che riesce ad infondere con il suo ministero. Resto a disposizione, sentinella delle multe, se vorrete seguire il caso. Grazie ancora e buon lavoro per tutta la grintosa redazione del Reporter. Cordialmente, Giovanna Sanetti Spagnoli SAN SALVI, NOTTI ESTIVE A TUTTO VOLUME La scorsa estate, per gli abitanti di San Salvi, è stata funestata a causa del rumore emesso dal locale “Closer” che ha “allietato” le nottate degli abitanti fino alle 2 e oltre, con musica ad altissimo volume. La polizia municipale, allertata ai primi di luglio, è intervenuta soltanto a fine settembre, in una serata di maltempo durante la quale la musica dal vivo ovviamente non c’era. Sono stati informati del problema il nucleo ambientale della Polizia municipale, l’assessorato alla Cultura, l’assessorato al Commercio, ma nessuno ha ritenuto prioritario il diritto dei cittadini di dormire durante la notte. Giunti alle soglie della primavera 2009, i cittadini di San Salvi si chiedono quali iniziative saranno prese, questa volta tempestivamente. Intanto, forti dell’esperienza passata, si potrebbe limitare alle ore 24 l’orario di apertura di un locale i cui gestori non hanno dimostrato alcuna sensibilità nei confronti del vicinato (contattati immediatamente, non hanno abbassato il volume di un decibel). Oppure, meglio ancora, non consentire affatto a chi è allergico a qualsiasi tipo di mediazione tra “popolo della notte” e “popolo della notte ma che durante il giorno deve purtroppo lavorare” di funestare le notti dei cittadini, impedendo l’apertura. Speriamo in una risposta questa volta un po’ prima del prossimo autunno. Un gruppo di cittadini della zona di San Salvi ERRATA CORRIGE Nell’articolo uscito a pagina 28 del numero di gennaio de “Il Reporter” e dedicato alle Rsa, in riferimento al sistema di compartecipazione degli assistiti per l’ospitalità giornaliera in queste strutture, abbiamo impropriamente scritto che “...recenti sentenze del Tar stabiliscono che il reddito conteggiato deve essere solamente quello dell’assistito”. La Società della Salute di Firenze ci ha fatto notare che la sentenza emanata dal Tar della Toscana “non riveste carattere generale ma si riferisce alla sola specifica situazione oggetto di impugnazione”. Ci scusiamo con gli interessati e con i lettori per l’imprecisione.

Le lettere che non hanno trovato spazio sul giornale sono pubblicate sul nostro sito internet www.ilreporter.it

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