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Controlliamo insieme le risposte








Perché non tutte le vostre risposte corrispondono alla realtà?










-Il Cartografo non può rappresentare la superficie della Terra senza deformazioni, quindi una prima scelta che compie è quella della proiezione da utilizzare.
Questo implica che io vedrò una rappresentazione del mondo non reale, ma condizionata e orientata dalla scelta iniziale del cartografo.


-Il Cartografo è colui che sceglie l’orientamento e il centramento della carta geografica.
Questo implica che se in tanti utilizzano orientamento e centramento sostanzialmente simili per molto tempo, inevitabilmente ciò che è relativo finisce per apparire assoluto, «centrale», principale.
-Il Cartografo non rappresenta tutto quello che c’è nella realtà sulla mappa, sarebbe impossibile tecnicamente e controproducente nella lettura della carta stessa.
Questo implica che in una qualsiasi carta geografica sono molti di più gli oggetti assenti rispetto a quelli presenti e di conseguenza la scelta di cosa far vedere, cosa non far vedere e come farlo vedere (si entra poi nel campo del simbolismo) è ancora una volta in capo al Cartografo.








-La Percezione riguarda la capacità del fruitore finale, per sua natura soggettiva, di estrarre quante più informazioni possibili dalla carta.
Questo implica che ognuno «legge» la stessa carta in modo differente, in funzione di numerose variabili, alcune perfino di carattere emotivo.


-Se è vero che il Cartografo potrebbe essere una vera e propria «arma», qualora decidesse di «manipolare»
l’opinione pubblica attraverso una sua rappresentazione della realtà, allora la Percezione rappresenta il punto debole nel processo di lettura di una carta, specialmente se il livello culturale del fruitore non è elevatissimo e contemporaneamente lo stato emotivo è posto sotto stress o paura.
Questo implica che una certa modalità di rappresentazione del mondo, degli spostamenti di merci e persone, di flussi turistici, di problematiche ambientali, e tanto altro ancora, potrebbe avere un obiettivo di «orientare» e «sedimentare» un pensiero, invece di descrivere semplicemente quello che c’è.


1) Orientamento in che modo si sceglie di orientare la carta introduce implicitamente un senso di superiore-inferiore
2) Proiezioni/Dimensioni
la proiezione scelta e la scala condizionano le deformazioni e i dettagli della carta e possono alterare dimensioni, distanze e contenuti dei territori
3) Centramento
la scelta di dove «centrare» la carta introduce implicitamente il concetto di centro-periferia
4) Riempimenti, campiture e simbolismo in generale riempimenti, campiture e simboli, attraverso la scelta di colori e trama, possono attenuare o accentuare la percezione di un fenomeno
5) La Toponomastica
la scelta della lingua, lo spessore e la dimensione del carattere, la scelta tra toponimi in zone con bilinguismo dà un preciso indirizzo alla lettura della carta

Inconsciamente tendiamo ad attribuire a ciò che posizioniamo in alto un valore maggiore rispetto a quello che si trova più in basso.

Per questa ragione l’orientamento di una carta può in qualche modo condizionare la nostra percezione del mondo attribuendo una «priorità», una «superiorità», ai luoghi che si trovano in alto.
Aver utilizzato per secoli l’orientamento con il nord posizionato in alto su oltre il 95% della produzione cartografica complessiva, ha inevitabilmente
contribuito a consolidare in noi, a livello inconscio, la dicotomia tra «Nord sviluppo» – «Sud sottosviluppo», anche se poi nella realtà molti
Paesi meno sviluppati si trovano nell’emisfero
Boreale e alcuni particolarmente sviluppati in quello Australe.







È sempre stato così?

Tabula Peutingeriana –
Riproduzione medievale (XII-XIII sec.)
di una mappa romana del IV sec. D.C.
[Est in alto]






È sempre stato così?



Proviamo ad osservare il Mondo ribaltando i punti di vista…
[Sud in alto]





Proviamo ad osservare il
Mondo ribaltando i punti di vista…

[Sud in alto]
[Centramento standard]



Proviamo ad osservare il
Mondo ribaltando i punti di vista…
[Sud in alto]
[Centramento Antipodi]




Proviamo ad osservare il
Mondo ribaltando i punti di vista…

[Ovest in alto]





Proviamo ad osservare il
Mondo ribaltando i punti di vista…
[Sud in alto, Vista prospettica]
[1861, l’Italia «Sabauda»]




Proviamo ad osservare il
Mondo ribaltando i punti di vista…

[Nord in alto, leggermente a dx]
[Vista speculare]



Proiezioni/Dimensioni
Non è possibile proiettare la superficie curva del pianeta Terra sulla superficie piana della Carta senza produrre deformazioni.
Questo significa che TUTTE LE
Concretamente significa che NON È POSSIBILE misurare superfici, distanze o tracciare rotte su qualsiasi Carta senza rischiare di commettere errori, se prima non ci si assicura della PROPRIETÀ della stessa.

È tuttavia possibile, attraverso le PROIEZIONI, «governare» tali deformazioni (e quindi le proprietà) al fine di ottenere una Carta funzionale all’operazione che bisogna svolgere.
Non esistono, dunque, in senso assoluto «Carte giuste» o «Carte sbagliate» (tecnicamente sono tutte quante «sbagliate»), ma esistono Carte adatte per alcuni scopi e Carte adatte per altri scopi e non possono essere usate indifferentemente.





Proviamo ad osservare il Mondo… …giocando con le proiezioni






Proviamo ad osservare il Mondo… …giocando con le proiezioni







Proviamo ad osservare il Mondo… …giocando con le proiezioni




Proviamo ad osservare il Mondo… …giocando con le proiezioni






Proviamo ad osservare il Mondo… giocando con le proiezioni




Proviamo ad osservare il Mondo… giocando con le proiezioni




Proviamo ad osservare il Mondo… giocando con le proiezioni




Proviamo ad osservare il Mondo… giocando con le proiezioni




Proviamo ad osservare il Mondo… giocando con le proiezioni




Proviamo ad osservare il Mondo… giocando con le proiezioni






Centramento
Il Centramento di una Carta incide senza alcun dubbio sulla percezione di cosa è «centrale» e cosa è «periferico».
Esattamente come l’orientamento, è una di quelle scelte che contribuisce a livello inconscio a maturare una gerarchia tra i territori osservati.
Anche in questo caso, l’uso diffusissimo e largamente sedimentato nei secoli di un centramento prevalente europeo-atlantico ha consolidato talmente tanto quello che per noi è il centro del mondo e quello che consideriamo periferia, che si è poi successivamente tradotto anche nel linguaggio comune.
Per esempio «Medio-oriente» è una definizione che a noi rimanda subito in mente una specifica regione geografica di appartenenza, ma se riflettete bene, ha un senso soltanto se diamo per scontata la posizione centrale dell’Europa e del Mediterraneo, altrimenti perderebbe completamente di senso, giacchè qualsiasi territorio al mondo potrebbe trovarsi in un «Medio-oriente» rispetto a un altro.


Proviamo ad osservare
Mondo…
giocando con il centramento



Proviamo ad osservare il Mondo… …giocando con il centramento








4) Riempimenti, campiture e simbolismo in generale
Una carta geografica NON nasce per riprodurre fedelmente il territorio, come un disegno o un quadro o una fotografia, ma ha lo scopo di SEMPLIFICARNE la lettura.

Per questa ragione il Cartografo ha i compiti di:
- Selezionare cosa inserire e cosa non inserire, in funzione della scala e della finalità della Carta;
- «Tradurre» gli oggetti e/o i fenomeni territoriali in simboli opportunamente scelti e resi comprensibili al lettore attraverso una Legenda;
- Scegliere la modalità più opportuna (colori, gradazioni di colore, campiture, vettori, ecc…), nelle Carte Tematiche, per rappresentare anche i fenomeni «immateriali»
Ognuna di queste scelte ha un effetto concreto sulla percezione della realtà che verrà trasmessa al lettore.





















È mio o è tuo?














La TOPONOMASTICA è l’insieme dei nomi presenti su una carta. Il singolo nome viene detto TOPONIMO.
L’importanza della toponomastica va oltre alla semplice indicazione dei nomi dei luoghi ma, se opportunamente approfondita, fornisce ulteriori informazioni sulla loro storia.
I nomi ai luoghi li attribuiamo noi, spesso con un senso o un significato ben preciso, e nel
tempo a volte cambiano o possono perfino assumere una doppia denominazione.
Il modo con cui vengono (o non vengono) inseriti nella Carta può incidere ulteriormente sulla percezione del lettore. Il carattere, la dimensione, lo stile, il colore, la posizione, sono tutte variabili che impattano sul fruitore.


L’esempio dell’Alto Adige/Sud Tirolo




























