Il Litorale - ANNO XV N° 8 - 16/30 Aprile 2015

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ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

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Salvare la natura pubblica della società e fare la variante prima che sia troppo tardi di Ivano Bernardone L'amministrazione Bruschini, stando alle dichiarazioni del Vice Sindaco Zucchini, ora vuole riconquistare il controllo della Capo d'Anzio e per questo annuncia azioni legali nei riguardi della Regione Lazio a cui sembra voler imputare il possibile fallimento della società che dovrebbe realizzare il porto di Anzio.

D'altronde, quando si parla di porto, lo scarica barile, spesso senza alcun presupposto razionale, è il trucco più abusato dai nostri amministratori per sottrarsi alle proprie responabilità.

Quando emergono le criticità del progetto insostenibile del porto, non spiegano perchè ciò avviene nè come si risolve il problema, a loro è sempre bastato trovare un colpevole di turno, basta evocare "l'uomo nero che viene da lontano" con la sola avvertenza di cambiargli ogni tanto il nome.

Così i colpevoli del disastro porto sono tutti "venuti da lontano" e nel tempo si sono chiamati Paset(continua a pag. 33)

Il consigliere comunale del PD di Anzio Ivano Bernardone

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Oltre all’opposizione hanno firmato 7 di maggioranza

Con 16 consiglieri dimissionari si è sciolto il Consiglio di Nettuno. A pag. 3

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Chiavetta crocifisso a Pasqua

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Il Litorale

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A casa il Primo Cittadino di Nettuno per effetto di 16 consiglieri che si sono dimessi: nove di opposizione e sette di maggioranza

Si sa, quando qualcuno va in disgrazia sono tutti pronti a lapidarlo, quelli che gli sono stati sempre avversi, magari anche a ragione, ma anche qualche presunto amico. Io non ho paura, perché le critiche le ho sempre espresse quando il sindaco Alessio Chiavetta sembrava essere all’apice della sua popolarità, a sostenere, in questo momento che l’amministrazione è alla gogna, che alcune cose sono state fatte e che alcuni amministratori, specie nel primo mandato hanno pienamente fatto il loro dovere, alcuni senza chiedere niente, per puro amore per la città e non solo per Nettuno. E questo lo dico perché anch’io ho partecipato a qualche opera meritoria in cui si sono distinti amministratori e cittadini.

Questa riflessione mi è venuta qualche giorno fa perché passando da una città che amo, una città ferita, distrutta qualche anno fa da un devastante terremoto, ho avuto una nuova conferma della reale situazione italiana. Una politica di promesse ma che poi è sempre assente nei momenti di difficoltà. Si sto parlando di L’Aquila e di quel terremoto che è divenuto un affare per imprenditori senza scrupoli e devastazione per tanti cittadini costretti ad abbandonare la loro città, le loro radici.

Proprio a questo proposito ricordo anche alcune famiglie che erano venute a Nettuno, ricordo il dolore, ma anche l’impegno di tanti per cercare di fare il possibile per i tanti disperati che da un giorno all’altro si trovarono costretti a vivere nelle tende. Ricordo anche con piacere una visita che facemmo ad una famiglia a cui portammo viveri e conforto. C’era anche il consigliere Carlo Alemagna e, sentite sentite, il sindaco Alessio Chiavetta. Altri tempi direte voi. Si, però

oggi che è in piedi la denigrazione completa dell’amministrazione che ha governato in questi anni, in tempi in cui qualcuno sostiene che il clima è diventato irrespirabile e la città si è imbarbarita, voglio ricordare anche la generosità dei nettunesi nelle occasioni importanti. In poco tempo, grazie ad Alemagna, alle associazioni dei Carabinieri e la partecipazione di tanti cittadini furono raccolti diversi camion di prodotti per i terremotati.

Assieme al consigliere Alemagna fummo anche onorati di un attestato di benemerenza rilasciato dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile. Noi la prendemmo volentieri a nome di tutti i cittadini che avevano contribuito ad accumulare tutti quei prodotti. Questo è l’esempio più eclatante che dimostra che quando i cittadini sono uniti nel raggiungimento di un obiettivo, niente è impossibile.

Questo clima di collaborazione, al di la degli schieramenti e delle ideologie vorrei si ritrovasse a Nettuno. Per non sentir più dire che la città è imbarbarita.

Giancarlo Testi

Dunque, per Alessio Chiavetta, la Pasqua di quest’anno, sarà ricordata per essere stata sicuramente una Pasqua di crocifissione ma non certo di resurrezione.

Tanto per rimanere in clima di passione, i primi farisei a dare chiari segnali di quanto, di li a poco, si sarebbe consumato, erano stati i consiglieri comunali Carlo Eufemi, Maria Antonietta Caponi, Rodolfo Turano ed Ernesto Flamini i quali, in un comunicato datato giovedì 2 aprile, avevano fatto sapere: “Oggi, abbiamo depositato presso un notaio di fiducia le nostre firme di dimissioni da consiglieri comunali quale atto di sfiducia nei confronti dell’Amministrazione Chiavetta.

Adesso che anche altri consiglieri hanno manifestato l’intenzione di aderire alla nostra decisione, per Nettuno, si potrebbe concludere una vicenda disastrosa e drammatica per via della quale siamo sempre stati irriducibili avversari del sindaco e del suo sistema di potere.

Ora, si sta per aprire una nuova pagina il cui obiettivo è quello di porre rimedio ai danni fatti: dal parcheggio di Piazzale Berlinguer al teatro incompiuto; dagli stadi chiusi di baseball e di calcio alla posa dei numeri civici; dalla disastrosa situazione finanziaria ed amministrativa alla leggerezza con la quale si è fatto un uso sciagurato delle finanze pubbliche con contributi a pioggia ad associazioni amiche, per rimborsi di spese folli e clientele varie.

Da cittadini, nel rimanere a disposizione dei cittadini, nell’augurare alla città di svilupparsi come merita, speriamo altresì che vengano presto alla luce anche tutte quelle responsabilità politiche ed individuali non solo del sindaco ma, di

tutti coloro i quali, direttamente o sottobanco, lo hanno supportato”.

Il giorno seguente, ossia il Venerdì Santo, l’inizio della Via Crucis, per Chiavetta, era arrivato invece a firma dei legionari Nicola Burrini e Maria Antonietta Caponi che, in un nuovo comunicato avevano annunciato: “Così come previsto dalle procedure vigenti, il fascicolo recanti le dimissioni di sedici consiglieri comunali, che hanno di fatto sfiduciato il sindaco Chiavetta, debitamente vidimato dal notaio, è stato adesso consegnato nelle mani del Segretario Comunale il quale, dopo averlo autenticato, ne ha inviato copia in Prefettura per i provvedimenti del caso”.

Il tragico epilogo si era dunque compiuto. Ma, se a tenere Chiavetta fermo sulla croce, erano stati i nove centurioni d’opposizione: Carlo Eufemi, Rodolfo Turano, Ernesto Flamini, Maria Antonietta Caponi, Claudio Dell’Uomo, Alessandro Cesarini, Ilaria De Santis, Vittorio Marzoli ed Enrica Vaccari, a piantare chiodi in polsi e caviglie affondando lance nel costato, avevano pensato i sette di maggioranza: Nicola Burrini, Pamela Polito,

Lorena Migliaccio, Matteo Selva, Fabio Capolei, Domenico Della Millia e Giuseppe Barraco mentre, se sull’identità di Giuda Iscariota, visti i tanti contendenti, regna ancora parecchia confusione, ad interpretare il ruolo di Ponzio Pilato, sarebbe stato proprio uno dei suoi ex fedelissimi di palazzo.

Adesso, prima che si possa tornare alle urne, per Nettuno, si apre così un nuovo anno di commissariamento durante il quale, così come era avvenuto nel precedente, la viceprefetto Raffaella Moscarella inviata dal Ministero degli Interni, dovrà pensare unicamente a condurre l’amministrazione comunale in maniera del tutto asettica ed al netto dei debiti.

Sul come e sul quanto questo ulteriore commissariamento potrà e dovrà incidere sul futuro della città, avremo, di conseguenza, tutto il tempo per tornarci sopra e fare soprattutto chiarezza rispetto ad un problema, le cui colpe, non vanno ricercate nei colori politici ma, in coloro che ne hanno fatto e, ne fanno uso, per perpetrare unicamente i propri interessi.

Tito Peccia

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di Giancarlo Testi

Il dado è tratto, Nicola Burrini e Maria Antonietta Caponi protocollano le 16 firme dei consiglieri dimissionari. I nove dell'opposizione, e questo è normale, ma anche due Liberal (Burrini e Polito), due “trasversali” (Selva e Migliaccio ), oltre a Capolei ed infine Barraco e Della Millia. Chiavetta non è più il Sindaco di Nettuno. Ora per la città si prospetta un anno (forse due) di commissariamento prima di tornare alle urne. Come spesso ho scritto, quando tanti di quelli che oggi gioiscono e stappano bottiglie di spumante non erano visibili, l'ex primo cittadino ha pagato tutti gli errori che caparbiamente ha commesso: una certa arroganza, la mancanza di comunicazione, collaboratori inadeguati, consiglieri sprovveduti e, innanzi tutto presunzione.

Il sindaco è sfiduciato ma non è una giornata di festa. Io però, contrariamente a molti, non credo che la giornata odierna sia una giornata in cui festeggiare, se uno è abituato a guardare alla luna e non al dito. Un'altra pagine nera per Nettuno, sempre più lontana da una possibile resurrezione. Ma questa è solo una mia riflessione suffragata dalla visione dei nuovi personaggi che cercano di rendersi visibili e che non consentono una vera speranza. Insomma “mala tempora currunt” in continuità con quelli passati. Comunque sta di fatto che la grande attesa è finita. Il sindaco Alessio Chiavetta è stato sfiduciato, questa volta non solo dall'opposizione, cosa che potrebbe anche essere normale, ma anche da diversi componenti della sua stessa maggioranza, e questa è questione assai più seria.

Dicevo, in tanti in paese fanno festa, brindano e qualcuno si è addirittura presa la briga da porre uno striscione sulle mura del comune con una scritta irriverente: “Ciao bello”. Ma forse era più veritiero scrivere “Ciao Nettuno”. La situazione attuale è una nuova sconfitta per la politica, per i cittadini che in massa avevano votato quella che sembrava una “giovane promessa”.

Adesso è arrivato il Commissario e qualche illuso magari pensa che tutto sarà più semplice. Io mi astengo dai giudizi sui singoli individui, anche perché sono abituato a criticare i potenti, magari quando gli altri sono pronti a salire sul carro del vincitore, ed essere invece più indulgente con i perdenti, quando tutti, come topi, abbandonano la nave che affonda.

Convegno di Eufemi e Caponi.

Ma facciamo un passo indietro, alla vigilia della protocollazione delle firma dei 16 Carlo Eufemi, assieme a Maria Antonietta Caponi riuniscono i sostenitori ed Eufemi fa il punto della situazione. “Abbiamo vigilato e controllato, abbiamo intrapreso una battaglia durissima, non abbia-

Dall’altare alla polvere: cronaca di una disfatta Il Litorale

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FATTI & MISFATTI - Una epurazione per alcuni o il commissariamento del partito?

mo dato tregua, siamo stati incisivi ed irriducibili. Evidentemente non si abbaiava alla luna” rassicura l’ex candidato a sindaco e rammenta le tante difficoltà nel confrontarsi con quella che lui definisce una maggioranza bulgara, forte solo perché distribuiva prebende. “I risultati sono arrivati solo quando le clientele si sono sgretolate” ha sostenuto ricordando di aver mantenuto la promessa di mandare a casa il sindaco, ma ricorda anche che la situazione è preoccupante, sia rispetto ai tanti problemi irrisolti da affrontare, sia rispetto ad una città che negli ultimi tempi si è imbarbarita. Infine tre sottolineature ma che politicamente potrebbero essere importanti: la prima la rivendicazione di un atto apparentemente formale ma che ha un carattere sostanziale, ovvero il fatto che rispetto alle 16 firme le 4 siano più determinate e degne di essere presentate su un documento a parte, anche se protocollate assieme; la seconda suffragata dalle tante difficoltà, che porta a dover pensare ad una operazione di salute pubblica supportata da una grande coalizione di liste civiche, senza ideologie senza bandiere; Eufemi sembra non abbia più la voglia di ricandidarsi a sindaco, anche se ancora di tempo ce né per cambiare idea. Quello che però sottolinea, a fronte di tanti sbarbatelli politici che cercano di farsi avanti e proporsi, è il monito che deve essere chiaro a tutti coloro che vogliono il bene di Nettuno: governare una cittadina di 50 mila abitanti non è cosa facile, figuriamoci Nettuno.

Lo sgarbo da sanare.

Ma torniamo al PD. Ai firmatari del PD. Alcune scelte (non parlo di quelle fatte da chi è abituato a spostarsi a seconda delle convenienze) credo siano state sofferte, specie quando sono in contrasto con il partito in cui militi, sapendo che provocheranno certamente delle reazioni non positive. Certamente non apprezzata la prima reazione, scomposta e esterna al partito, messa in essere con un annuncio su facebook del segretario provinciale del Pd Maugliani che lancia una specie di scomunica ai dissidenti senza aver appurato i motivi della sofferta decisione (e sarebbe strano non ci fossero motivi seri, che si spera nel tempo vengano chiariti) e il tentato intervento mediatore di Stefano Pedica. Attoniti e stupiti gli elettori e sostenitori del Pd locale. Fermento nel partito perché non è certo usuale che consiglieri eletti nel Pd condividano una mozione di sfiducia al proprio sindaco con esponenti del centro destra. I militanti più sensibili, specie quelli più di sinistra che di centro sinistra, non sembrano voler perdonare lo sgarbo.

Direttivo del Pd. Il segretario provinciale Maugliani.

Ma arriva il giorno della resa dei conti, almeno così sembrava, anche se non sarà così. Subito un colpo di scena, i consiglieri del Partito Democratico che hanno firmato le dimissioni ossia Matteo Selva, Pamela Polito, Nicola Burrini e Domenico Della Millia, non prendono parte all'attesa riunione del direttivo e affidano

ad un comunicato le loro ragioni e le loro motivazioni. Inviano una lettera in cui spiegavano di non ritenere l’incontro la sede opportuna del confronto anche a causa del clima di tensione. Ma il direttivo si svolge ed è duro con i dissidenti. Lo so che loro non vorrebbero essere chiamati così, ma vi assicuro che è un termine assai carino, rispetto a quelli che in realtà gli sono stati rivolti. Apre le danze il moderatore di turno, Giacomo Meneghini che si auspica che il Pd porti avanti tutti gli atti necessari per salvaguardare il buon nome del partito.

Più moderato, anche se deciso a condannare il comportamento dei “dissidenti”, il segretario provinciale Rocco Maugliani: “Se oggi qui ci fossero i cittadini mi sentirei soltanto di chiedere scusa, perché noi abbiamo fallito”. Così ha esordito. Poi ha continuato: ”Un partito come il nostro deve socializzare, bisogna tener fede con il patto con gli elettori. Noi avevamo preso un impegno che doveva durare 5 anni, dopo meno di 2 anni siamo andati a casa. Questa è una responsabilità politica forte, collettiva, di partito. Dobbiamo sentire il peso dell’inadeguatezza che ci ha portato fin qui.

Questa la necessaria premessa che dobbiamo aver presente anche perché l’anno prossimo ci dovremo ripresentare a chiedere il voto. Dobbiamo allora ricostruire la fiducia che in questi anni si è persa. A Nettuno non si è avuta la forza di essere all’altezza delle responsabilità che abbiamo come partito. Le ragioni e i torti non si dividono con l’accetta, ma alcuni comportamenti non sono compatibili con l’appartenenza al Pd. Il partito non è un dopolavoro ferroviario, ci sono delle regole che non pos-

sono essere minate. Sottrarsi ad un confronto interno è inaccettabile. Non ci sono mai stati “caminetti” ma solo luoghi d’incontro alla luce del sole”.

La realtà, sostiene poi Maugliani, è che non si è mai voluto un vero confronto. Poi rincara e richiama le cene o colazioni con l’opposizione per far cadere Chiavetta e un altro argomento scottante: “In città da mesi gira un chiacchiericcio incomprensibile. Senti parlare di cene o colazioni, senti parlare di una componente trasversale che fa capo al dirigente Gianluca Faraone (“sconfinato dal tecnico al politico”). Con lui mi sono sentito, perché mi ha chiamato, avrei però preferito una smentita ufficiale”.

L’intervento di Alessio Chiavetta.

Prende la parola Alessio Chiavetta che, in un lungo intervento, con ai piedi una busta piena di documenti, si scaglia contro i 4 consiglieri per “aver menato il can per l’aia” ma di fatto essere sempre mancati al confronto.

“La mia sfiducia è una conseguenza della vicenda Nettuno Servizi e Parkroi, mi assumo le mie responsabilità. Ma dove sono oggi Burrini e Polito che chiedevano tanto il confronto e da sei mesi a questa parte vi si sono sottratti? Vi sembra questa, la sede del Pd una sede inopportuna, e il clima non favorevole?” tuona l’ex sindaco.

“C’è stata una fuga dal confronto che è iniziata a dicembre ed è andata avanti fino ad oggi. Non è andata bene nessuna soluzione tra quelle proposte, né nel merito né nel metodo. Forse volevano delle sedute di autocoscienza ma qui ci si deve anche prendere la responsabilità di decidere.

Non c'era la volontà di risolvere

la crisi. La volontà era fare altro una volontà partita molto tempo prima e che infine si è concretizzata”.

Lo volevano far cadere a dicembre per votare a maggio, “ma non ha funzionato. Ho una dignità personale – spiega ancora Chiavetta - che non è orgoglio.

Hanno chiesto il dibattito interno al partito, poi il confronto in consiglio, infine non si sono presentati da nessuna parte e si è preferito raccogliere le firme di notte andando a prendere i consiglieri nei ristoranti. Oggi dobbiamo chiedere scusa alla città e dovrebbero farlo anche loro che hanno queste grandi verità in tasca e qualcosa di meglio da fare che venire a parlare con noi. Ma quello che voglio sia chiaro è che la battaglia non finisce qui.

Noi abbiamo sempre puntato sulla legalità. Sono straconvinto di pagare ancora oggi la scelta di aver scacciato la Nettuno servizi. Scelte che Pamela Polito non ha capito e che probabile non capirà mai”.

Poi rivendica alcuni obiettivi perseguiti e alcune scelte positive, oltre alla battaglia sulla Nettuno servizi, i parcometri, la ritrattazione con le banche dei debiti (swapp-derivati) oggi assai più favorevoli per il comune, la costituzione di parte civile in tutti i processi per mafia, unico ente locale a farlo e conclude: “Non finisce qui, ora si inizia a combattere. Alessio ci può anche non essere da qui a un anno ma il Partito deve farsi garante della limpidezza del percorso che mi ha portato qui oggi”.

La conclusione del direttivo.

Il segretario provinciale Rocco Maugliani, infine, ha ribadito che alcuni percorsi non sono compatibili con la permanenza nel Pd, pur ammettendo che il partito di errori ne ha fatti. Sta di fatto che, alla luce della caduta della giunta e di ben sedici firme sul documento per le dimissioni dal consiglio, al di là dei personalismi che pure chiaramente ci sono, l’analisi su cosa abbia davvero portato alla fine di questa esperienza politica, deve essere approfondita come pure il ruolo di un partito che non è riuscito in alcun modo a mediare e far dialogare, in una parola a trovare una soluzione che evitasse il commissariamento. Pur nell’intransigenza contro chi ha determinato l’attuale situazione, tradendo il partito, Nicola Burrini e Gianluca Faraone in testa, gli interventi dei componenti del direttivo sono stati abbastanza compatti nella difesa del sindaco uscente ma anche consci di molte carenze da parte del partito.

Qualcuno si è persino spinto a chiedere l’espulsione immediata, ma si sa, il partito ha i suoi organi interni, i suoi tempi e deve valutare anche le opportunità politiche. Sono gli organi interni a definire la questione, per adesso rimandata con una sospensione per i quattro. Dicevo però che resta evidente il fatto che gli interventi dei componenti del direttivo hanno evidenziato che in questi ultimi anni il partito abbia avuto qualche problema di gestione e comunicazione. Cosa che alcuni che attualmente guidano il partito non vogliono ne sentire ne analizzare.

Un Pd da commissariare?

“L’analisi su cosa abbia davvero portato alla fine di questa esperienza politica, deve essere approfondita come pure il ruolo di un partito che non è riuscito in alcun modo a mediare e far dialogare” ha sostenuto il segretario Maugliani nella sua replica finale. Caro Maugliani, io le do ragione, ma se l’analisi non la allarga alla città, alla cittadinanza credo che non riuscirà a capire la situazione. Il problema non sono solo le diatribe interne al partito, e ce ne sono eccome, ma anche il rapporto dello stesso e dei suoi rappresentanti con la città, con i cittadini, con i suoi stessi elettori, spesso spiazzati da un’amministrazione, sorda, arrogante, a volte anche incompetente. Se questa analisi non viene fatta, come spesso sostengo “mala tempora currunt”.

Qualche giorno fa ho avuto, diciamo uno scambio di valutazioni, con Alessio Chiavetta che rivendicava le tante cose positive fatte e si doleva del contenuto di un mio articolo pubblicato sul mio sito Litoralesud www.litoralesud.it.spazioweb.com che maltrattava il Pd e ne chiedeva il commissariamento.

Ho cercato di spiegare all’ex sindaco che il problema che attanaglia il partito nettunese è questione che ormai risale a diversi anni fa. Io che ho guidato un’organizzazione nazionale e che ha fatto e gestito tanti congressi, per esempio mi stupii a vedere lo svolgimento di quello del partito locale (nessun dibattito le persone entravano nella sala, votavano e se ne andavano, con i galoppini in cerca di voti che li andavano a prendere a casa) o quando venne un dirigente nazionale e importante come era allora Minniti ed io fotografai il convegno svoltosi all’Hotel

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Astura e feci un articolo dal titolo “La sala rossa”, ma solo perché le sedie avevano quel colore, perché in sala c’erano si e no una decina di curiosi. Potrei andare avanti, ma i segni più evidente del fallimento sono sempre lì, evidenti, davanti agli occhi di tutti, a cui non si può sfuggire: il degrado, la buca, il teatro. Contestazioni, confusioni, mancanza di iniziativa, veleni e potrei continuare. Tutto questo sotto gli occhi di tutti, fuorché dei vertici romani che oggi sono prontissimi a pontificare. E’ questa situazione mi ha portato ad avere una netta convinzione: pur se il Pd, anche a livello nazionale, risulta essere un po' masochista, sempre pronto a farsi del male, io credo che se vuole esercitare ancora un ruolo a Nettuno deve, sempre secondo me, spazzar via tutta l'attuale classe dirigente e iniziare un nuovo percorso, ma per far questo serve uno scossone forte, serve un commissario che riorganizzi e pacifici un elettorato deluso e giustamente arrabbiato. Lo so che questa affermazione può essere sgradita a molti, ma quando un malato ha una cancrena alla gamba … c’è una unica soluzione.

Arriva il commissario. Attenzione agli avvoltoi.

Questa è la vita, c’è chi scende, c’è chi sale, ognuno che crede di avere completa ragione. Una riunione dove quasi si brindava, un’altra dove ci si leccava le ferite. Nel sottofondo una città agonizzante. Si, perché non è una novità per nessuno il fatto che io pensi che quando si arriva alla necessità di un commissario non è un bene, anche se a volte è necessario. Significa la sconfitta della politica, certamente degli amministratoti ma anche dei cit-

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tadini che li hanno eletti. Ma ormai non serve piangere per il latte versato, il dado è tratto e la città (ma forse sarebbe meglio dire alcuni consiglieri) così ha voluto. Così, mentre la città si tappezza con manifesti irriverenti (anche ai nemici si da l'onore delle armi) a Nettuno arriva il commissario Raffaela Moscarella. Ed inizia la corsa per incon-

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trarla, conoscerla, circuirla. Sono andati a prendere gli uomini della polizia municipale (io gli avrei fatto subito prendere coscienza dello stato dei trasporti facendola arrivare in treno), comunque ha subito preso possesso del suo ruolo. Io personalmente dubito che riuscirà a risolvere i gravi problemi di Nettuno, a meno che non intenda mettere le mani sulle

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carte col rischio di sporcarsele.

Certamente però la dottoressa Moscarella un primo intoppo lo dovrà affrontare subito, “ob torto collo”, c'è il bilancio comunale che la aspetta. Auguri. Un consiglio alla dottoressa commissario però mi sento di darlo: in questi giorni sarà come il miele per le api, ma attenta, a Nettuno più delle api girano gli avvoltoi.

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Anzio alla ricerca della legalità Il Litorale

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Mense, rifiuti e porto: questi gli argomenti che stanno creando imbarazzo amministrativo mentre Maranesi continua a fare il picconatore

Premesso che, conoscendo i politici, l’uso di tanta veemenza, non vorremmo fosse dovuto per portare avanti una qualche sorta di vendetta trasversale, ad Anzio, continua imperterrita l’opera demolitoria del consigliere del gruppo misto Marco Maranesi il quale, fa nuovamente sapere: “Ci risiamo! Dopo quasi due anni di proroghe al costo di quasi un milione di euro al mese, la commissione giudicatrice della gara d’appalto per il servizio di nettezza urbana che è stata data per altro immediatamente in affidamento senza aspettare i 35 giorni previsti per legge, non sembrerebbe essere neanche valida in quanto, il suo rappresentante esterno, non essendo un funzionario della Provincia di Roma, non avrebbe avuto nessun titolo giuridico per farne parte. Pertanto, - continua Maranesi- mentre il TAR, invalidando la decisione del dirigente, ha bloccato l’affidamento del servizio perché aggiudicato senza rispettare i termini di legge, bene ha fatto il PD a chiedere parere di legittimità anche su questa gara dove, se ci sono state delle irregolarità, è giusto che i diretti responsabili ne paghino le conseguenze mentre, così come per il servizio mense, se irregolarità ci dovessero essere state, che la si annulli e la si rifaccia nel rispetto delle disposizioni di legge in quanto, il ruolo di una commissione giudicatrice, è determinante per la valutazione tecnica di un progetto che consente ad una ditta di prevalere su un’altra in una gara che, tra l’altro, con i suoi 35 milioni di euro, è anche tra le più costose della storia amministrativa della città. Lo stesso dicasi per la questione porto e per la superficialità con la quale è stato gestito il contenzioso tra la Capo d’Anzio e gli ormeggiatori dove, per via dello scontro a tutti i costi ma non della ricerca di soluzioni condivise, la minacciosa lettera inviata a questi ultimi da un funzionario comunale dietro precisa indicazione della Capo d’Anzio, è risultata essere stata la causa principale che ha spinto il TAR ad adottare la sospensiva che, di fatto, ora paralizza l’intero procedimento per realizzare l’opera”.

Ma l’elenco avarie, non finisce certo qui e Maranesi, sempre più investito di sacro fuoco, rincara la dose aggiungendo: “Quindi, sempre a proposito di mense scolastiche, che l’assessore alla Pubblica Istruzione, la smetta con le sue dichiarazioni filosofiche sui polli congelati e si adoperi, per tutelare invece quello che si sta facen-

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do mangiare ai bambini nelle scuole della città. Ma quali prodotti a km zero? Ma quale rilevazione delle presenze? Ma quale frutta e verdura biologica? Ma quale pesce fresco? Dopo le critiche firmate da vari esperti, al Comune di Anzio, sembra non sia sufficiente nemmeno la delibera del magistrato dell’Anticorruzione Cantone che ha demolito, come illegittimo e viziato il procedimento adottato in sede di gara.

Cosa si aspetta per cacciare chi sta facendo profitti sulla pelle dei nostri bambini? Forse perché, l’ormai ex dirigente alla Pubblica Istruzione, abbia sentenziato che la procedura, come dice la stessa Anticorruzione, appare come illegittima e l’appalto può quindi proseguire come se nulla fosse accaduto? Ora, con la nuova struttura dirigenziale voluta dal vicesindaco Zucchini, quanto deliberato dall’Anticorruzione, dovrà essere valutato dal dottor Pusceddu che spero faccia prevalere la legge e si adoperi, insieme al nuovo funzionario alla Pubblica Istruzione, per procedere, subito, con una nuova gara d’appalto”.

Tito Peccia

Ad Anzio, il vicesindaco Giorgio Zucchini che, per le recenti affermazioni del consigliere comunale Marco Maranesi, anziché prendersela con il diretto responsabile, preferisce puntare il dito sulla stampa, dopo aver fatto sapere che: “In merito ad alcuni articoli di stampa, ritengo opportuno precisare che, l’incarico di dirigente dell’area Ambiente e Sanità ricoperto dall’ing. Walter Dell’Accio, è legittimo ed è stato conferito nel pieno rispetto della legge attraverso una procedura interna comparativa e trasparente mentre, rispetto all’espletamento della gara pubblica per il servizio di nettezza urbana, lo stesso, ha scrupolosamente seguito tutte le procedure previste dalla legge”, sempre in materia di dirigenza comunale, assieme alla Giunta ha deliberato che, ora, al Comune, solo due dirigenti ed una struttura più snella saranno impiegati per dare certezze ai cittadini e, per questo, il Segretario Generale procederà con la nomina dei funzionari che avranno il compito di coordinare i vari uffici ed attuare gli indirizzi dell’Amministrazione comunale.

“Quanto prima- ha fatto sapere il vicesindaco - vedremo tornare alla normalità anche gli orari di ricevimento al pubblico che, a mio parere, necessita di istituzioni efficienti in grado di dare risposte certe”. Nelle motivazioni che hanno portato la Giunta a varare la nuova struttura si legge: “Considerato che, nell’anno 2016, due dirigenti di ruolo del Comune saranno collocati a riposo per raggiunti limiti di servizio e che rientra quindi nei programmi procedere alla razionalizzazione del costo del lavoro pubblico gestendo le risorse umane in modo razionale ed efficiente, l’attuale programmazione mira a pianificare l’organizzazione e la dotazione organica in una futura as-

senza di figure dirigenziali dove, l’obiettivo dell’Amministrazione, è quello di accrescere e valorizzare le professionalità interne attraverso processi mirati di formazione e riqualificazione all’interno di un quadro di miglioramento organizzativo e funzionale dell’Ente, fermo restando la salvaguardia dei livelli qualitativi e quantitativi dei servizi”.

Quindi, nella nuova struttura, al Segretario Generale Pompeo Savarino, già responsabile della Direzione della Struttura Comunale e del Piano Anticorruzione, sono stati affidati anche gli incarichi del coordinamento del 1° Servizio Complesso della Segreteria del Sindaco, del 2° Servizio Complesso dell’Ufficio Legale, Contenzioso ed Assicurazioni e del 3° Servizio Complesso della Gestione delle Risorse Umane che, soltanto visivamente, sono posizionati sotto l’Area Amministrativa Finanziaria. Al dottor Franco Pusceddu, è stato conferito quindi l’incarico di Dirigente dell’Unità Organizzativa di Ragioneria Generale unitamente al coordinamento dell’Area Amministrativa Finanziaria. All’ing. Fulvio Tul-

li, è stato conferito l’incarico di Dirigente preposto all’Unità Organizzativa Lavori Pubblici e Manutenzione unitamente al coordinamento dell’Area Tecnica mentre, l’ing. Walter Dell’Accio, è stato confermato Dirigente dell’Unità Organizzativa di Ambiente e Sanità. A proposito invece della “questione porto”, sempre il vicesindaco Giorgio Zucchini, ha invece fatto sapere: “In merito all’assenza degli avvocati della Regione all’udienza del TAR del Lazio, oltre che nei confronti della società Marinedi per la riacquisizione delle azioni in suo possesso, siamo pronti ad intraprendere un’azione legale anche contro la stessa Regione per chiedere gli eventuali danni recati alla città a causa dell’assenza dei suoi avvocati quando è stato dibattuto il ricorso degli ormeggiatori teso a bloccare l’iter per la realizzazione dell’opera. Il comportamento della Regione che non ha svolto l’attività amministrativa rispetto alle concessioni demaniali, ha continuato lapidario il vicesindaco, potrebbe determinare anche il fallimento della Capo d’Anzio anche se, con la prossima udienza di luglio, ci sarebbero ancora tutte le condizioni per dirimere la vicenda e per ultimare l’iter atto a dare inizio ai lavori per la realizzazione del nuovo porto. Comunque, ha concluso Zucchini, rispetto al contenzioso con gli ormeggiatori, sono sempre pronto per il dialogo e non per lo scontro augurandomi che, prima della prossima sentenza del TAR, si possano creare le condizioni per arrivare ad una soluzione condivisa”.

Dunque, a palazzo, dopo tanta immobilità, qualcosa sembra finalmente muoversi nella speranza, che questo stia avvenendo nella direzione giusta.

Tito Peccia

Mentre sulla regolarità della gara d’appalto per il servizio di refezione scolastica le polemiche continuano a tenere banco, alcuni rappresentanti della Commissione Mensa addetta al loro controllo, durante un sopralluogo effettuato presso il centro di cottura posto nell’Istituto Giovanni Falcone, ha rilevato diverse irregolarità che però nessuno dei responsabili ha potuto giustificare in quanto assenti.

Tra queste, l’otto aprile, il consigliere comunale Velia Fontana, in qualità di presidente della Commissione, assieme ai rappresentanti Davide Gatti ed Andrea Di Fraia, ha riscontrato che, gli addetti alle cucine, stavano preparando i pasti del giorno usando dei petti di pollo congelati che venivano scongelati in quel momento a vapore mentre, nei frigoriferi, si è costata-

ta la presenza di diversi cartoni di pollo fresco tuttavia non idoneo alla preparazione del menù previsto in quanto non disossato. Negli scaffali ha riscontrato quindi la presenza di molte buste di pasta e di riso di varie marche mentre, nei congelatori, ha invece trovato riposti cartoni di filetto di platessa provenienti dall’Olanda (altro che kilometro zero). Essendo arrivato poi il carico di zucchine, banane, carote, insalata cappuccina e mele, la Commissione, ha preso atto che anche queste non erano di produzione biologica così come riportato invece dalle bolle di trasporto.

A quel punto, sono stati fatti chiamare i responsabili di mensa per sottoporgli le problematiche riscontrate poi, visto che di questi non arrivava nessuno, la Commissione, ha lasciato il centro di cottura. E così, alla faccia della corret-

tezza, questa visita di controllo, da polli al vapore è finita a pesci in faccia.. Ma una cosa che è una, ad

Anzio, così come andrebbe fatta, proprio non si riesce a farla!

Tito Peccia

Ci avete preso per polli...

Nettuno: le opposizioni all’attacco

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E’ già iniziata la campagna elettorale per dare un nuovo governo alla cittadina del tridente. I primi incontri di Forza Italia e Noi con Salvini

Forza Italia si riunisce alle Sirene e convoca esponenti importanti del partito.

Apre le danze Massimo Cocuzza che presenta l’evento. Cocuzza sostiene che c’è chi deve chiedere scusa alla città per l’ennesimo commissariamento ed è sicuro che Forza Italia, in un anno, troverà persone preparate per dare risposte ai cittadini puntando su trasparenza e legalità. Fra il pubblico il portabandiera di Forza Italia a Nettuno Massimiliano Rognoni che, avuta la parola, suggerisce una linea intelligente ed alternativa per il centro destra in ricostruzione.

Presente anche Massimiliano Giordani, rappresentante dell’Area metropolitana che si spinge in una assurda ricostruzione dei fatti sull’atto immotivato del commissariamento di qualche anno fa, fatto solo per togliere a Nettuno il governo al centrodestra, magari scordando che lo aveva disposto a livello nazionale proprio un esponente del suo stesso partito. Davide Bordoni, di Roma capitale, attacca le giunte di centro sinistra, incapaci a gestire la cosa pubblica.

L’ex Ministro alle politiche comunitarie Andrea Ronchi espone la sua eloquenza e i suoi ritmi retorici: “Dobbiamo riconquistare l’elettorato perso per errori fatti in passato - ha detto - dobbiamo recuperare il consenso con gente pulita che ha il coraggio di dire: io sono contro la sinistra che ha sempre fallito. Siamo moralmente migliori e più capaci. Tanti i fondi disponibili per questa zona che non sono stati presi mentre altri Stati, come la Spagna, ci hanno ricostruito l’economia”.

Il senatore Francesco Aracri porta il sostegno alla comunità di Nettuno e ricorda che sarà la qualità delle persone e le idee che potranno fare la differenza nella politica e nei comuni, anche per sconfiggere l’antipolitica.

Infine ha preso la parola Gasparri rammentando la necessità di puntare su uno schieramento ampio e forte per sostenere la città. Ma l’intervento forse più atteso è quello del segretario provinciale Adriano Palozzi. E Palozzi non delude: “Abbiamo tutte le possibilità di vincere – sostiene – ma tutti si devono mettere a disposizione e fare un passo indietro. Poi chi è dentro è dentro chi è fuori è fuori basta gente di passaggio, lo dico da coordinatore. Sarò garante di questo processo a partire dalle liste e invito tutti a guardare ai possibili alleati creando un progetto. Il candido sarà la sintesi di un progetto politico non necessariamente esponente di Forza Italia”.

Certo sono più o meno le parole che sentiamo risuonare in tutti gli incontri dei partiti o dei nuovi movimenti. Ma probabilmente sono le parole giuste.

Unica nota negativa, almeno per me, la difesa dello stesso Palozzi (ex sindaco di Marino) del sindaco Fabio Silvani, primo cittadino di Marino arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di corruzione e peculato.

“In fondo - ha detto Palozzi - voleva solo far lavorare i suoi cittadini e organizzare eventi sul territorio. Non ha preso soldi - ha aggiunto - oggi fare il sindaco è pericoloso, quello che è successo mi fa venire i brividi. Oggi ci vuole

coraggio per guidare una città”.

Forse ha ragione lui, ma l’arresto di un sindaco è cosa grave e prima di prenderne le difese … io ci penserei più volte.

Molto affollato anche un incontro organizzato da CasaPound e Noi con Salvini per spiegare del progetto di Sovranità nazionale.

Ospiti della piazza del Gusto, quindi tanti cittadini e molti politici, vecchi e nuovi: Simone Di Stefano, il senatore Raffaele Volpi, vice capogruppo al Senato di Noi Con Salvini, Pieluigi Campomizzi, responsabile del litorale di Noi con Salvini, Luca Mazzella resonsabile di Sovranità del Lazio. A fare gli onori di casa Mario Eufemi responsabile di Sovranità a Nettuno. Alle 21, sono tutti scesi nella sala interna dove ha avuto inizio l’incontro.

Ad introdurre i temi del confronto proprio Mario Eufemi. “Si è fatta una distinzione tra lo Stato come arma di ricatto e terrore

nei confronti dei cittadini, uno Stato che in questa veste ha la sua lunga mano con Equitalia che dovrebbe dare una mano ai cittadini e invece incute timore”.

Mario Eufemi spiega invece questo dialogo, questa alleanza con la Lega Nord: “La Lega ha cambiato i suoi contenuti - dice - non è la vecchia Lega c’è una nuova dirigenza con vedute molto vicine alle nostre. Salvini guarda anche al sud e su tre punti in particolare c’è una perfetta sintonia: le priorità per gli italiani, che hanno sempre pagato le tasse ed hanno più diritto ad essere aiutati, la lotta all’immigrazione incontrollata, destinata a diventare manodopera per la criminalità organizzata e, infine, la possibile uscita dall’euro, nodo scorsoio al collo degli italiani che ha già inciso sulla situazione di altri Stati e che sta danneggiando la nostra economia”.

E’ intervenuto anche Pierluigi Campomizzi che ha parlato della deriva politica in molti comuni da Pomezia a Ostia dove prevale la mala amministrazione. Simone Di Stefano ha battuto sulla perdita di sovranità produttiva in favore di chi vuole il nostro Paese come punto di riferimento per turisti.

“Non ci interessa - ha detto - diventare un villaggio vacanze per chi viene dai paesi più ricchi”.

Il senatore Volpi ha infine sottolineato il fatto che Noi con Salvini non è una riedizione della Lega. Si tratta di un progetto nuovo e locale in cui a lavorare dovrà essere chi conosce il territorio.

Alla presenza di molti politici locali è stata presentata una nuova forza elettorale che potrà dire la sua non solo a livello locale. Ma dopo il convegno, tutti a raccogliere le firme per protestare contro l’immigrazione clandestina.

Giancarlo Testi

Serve rinnovamento Cambiamo verso al fisco 8

L’intervento di SEL con Torricelli e Tammone

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Grande interesse e tante domande all’evento organizzato dal Democratici Aperti

“Già dall’inizio dell’esperienza amministrativa di Alessio Chiavetta è apparso chiaro che, a Nettuno, non si intendeva invertire la rotta per portare le politiche cittadine verso uno stile gestionale nuovo, che ponesse davvero al centro la cura urbanistica e l’interesse dei cittadini.” A dichiararlo in una nota sono Giancarlo Torricelli, coordinatore Sel Lazio e Francesca Tammone, coordinatrice del circolo Sel di Nettuno.

“Un fatto- continua Torricelliche è sotto gli occhi di tutti i cittadini. La città è allo sbando e la sua vocazione turistica abbandonata. Su questo come Sinistra Ecologia Libertà abbiamo fatto innumerevoli interventi. Già nel Settembre del 2013, con il Presidente dell’assemblea nazionale, Paolo Cento, avevamo denunciato la pessima politica della giunta mantenendo alta l’attenzione sulla deriva che la città stava prendendo. Per questo, sostenendo la coordinatrice del locale circolo SEL, impegnata costantemente sui temi della città, abbiamo presentato diverse interrogazioni sia a livello regionale che nazionale.”

“Siamo sbalorditi- spiega poi Tammone- da quanto emerge in merito alle polemiche interne al Partito Democratico perché, nelle loro dichiarazioni, l’ex Sindaco ed i suoi fedelissimi, attribuiscono ai loro consiglieri “dissidenti”, la responsabilità del fallimento della giunta guidata da Alessio Chiavetta. Una lettura del

tutto fantasiosa, perché il fallimento del giovane Sindaco nasce da una totale incapacità a gestire la città. In questi anni la cosa pubblica è stata gestita facendo attenzione soprattutto agli interessi particolari, per mantenere vincoli d’amicizia con tanti, alcuni dei quali poi diventati nemici giurati della giunta stessa. Chiediamo che questi temi, così cari alla città, siano oggetto di un dibattito pubblico, che coinvolga la città, uscendo definitivamente dalle stanze segrete della politica. Occorre infine un protagonismo dei cittadini; l’impegno di ognuno affinché Nettuno possa davvero rinascere.”

Sara Graziani Responsabile Comunicazione Sinistra Ecologia Libertà

Con una buona risposta sia in termini di partecipazione che di interesse, con molte domande da parte sia degli operatori del mondo del fisco che delle realtà imprenditoriali presenti sul territorio si è svolto sabato mattina 11 aprile presso la sede del Pd Anzio “Angelo Vassallo” di via Aldobrandini,11 il meeting organizzato dalla lista congressuale presente nel direttivo Pd Anzio, “Democratici Aperti” (che fa riferimento alle figure di Angelo Pugliese, Stefano Colelli e Lina Giannino).

L’evento si è aperto con il ricordo da parte del moderatore del meeting, Angelo Pugliese, della figura di Ruggero Gervasi, membro del direttivo del Partito Democratico di Anzio nonché figura di rilievo del mondo dell’associazionismo e della cultura anziate, recentemente scomparso a 39 anni: ”Non possiamo che sottolineare che ci dispiace davvero che oggi una persona piena di buone convinzioni nel come fare politica come Ruggero, non sia oggi qui con noi, per poterci fornire il suo contributo in termini di idee. Siamo vicini alla moglie, i due figli, la mamma, i fratelli e la famiglia dei suoceri, in particolare Renato”.

La parola è poi passata all’altro esponente di Democratici Aperti, Stefano Colelli, che ha brevemente spiegato come è nata l’idea di un meeting sulla riforma del fisco del Governo Renzi, ricordando che il tema non può non interessare tutti i cittadini del nostro

In questo quadro desolante di non politica, dove tra colpi di teatro della maggioranza e proclami di vittoria dell’opposizione, esiste una realtà che parecchi dimenticano o che, peggio ancora, si fa finta di non vedere. La realtà di cittadini che sono sempre più poveri e dove l’indigenza sta mettendo le sue radici.Un disagio sociale che la politica locale ha da sempre dimenticato. In questo quadro desolante ritengo che l’iniziativa della pizzeria Papa Doc sia un’iniziativa lodevole, mirata a tutti quelli

che hanno a cuore le sorti dei nostri concittadini più sfortunati.

L’auspicio è che l’idea possa essere ripresa anche da altri commercianti (anche con prodotti diversi…) perché sappiamo tutti che il cuore dei nettunesi è forte e generoso. Ora lasciamo che la politica faccia il suo corso e che tutte le anime sappiano come orientarsi su chi dovrà guidarli negli anni a venire. Noi del Centro Democratico abbiamo da diverso tempo individuato le risposte, non tutte è evidente, ma le idee fondamentali

dalle quale ripartire le abbiamo ben chiare. Per questo rinnovo il nostro invito a un confronto con tutti, tranne i soliti noti, sui quali dibattere, confrontarci e discutere serenamente per una città degna dei Nettunesi.

Colgo l’occasione della Santa Pasqua per augurare a tutti i cittadini, alle testate editoriali e a i loro giornalisti, un augurio sincero di riflessione.

Maurizio Petrungaro Coordinatore Centro Democratico Nettuno

Le idee per ripartire

Paese. Dopo di che è toccato ai due relatori, Ernesto Maria Ruffini e Manuela Bora, iniziare con i loro interventi a delineare quelli che sono i temi sul tavolo di questo passaggio fondamentale nella storia della politica fiscale italiana. Ruffini ha introdotto l’argomento partendo dalla cosiddetta “anomalia italiana”, ovvero quel processo di non identificazione tra cittadino e Stato, che negli ultimi anni, ha spesso portato ad un clima culturale e sociale, per cui il tema dell’evasione e in generale del mancato gettito tributario veniva visto come un qualcosa che se non era giustificabile era quantomeno un prodotto di un sistema “malato” in cui se proprio si dovevano addossare le colpe, queste dovevano andare ai grandi evasori. L’avvocato tributarista romano, membro del Dipartimento nazionale Economia del Partito Democratico, ha ben spiegato che una tale visione è lontana dalla realtà e che assumerla come propria non risolve la questione per nessuna formazione politica.

Entrando nei dettagli dei decreti legislativi con cui il Governo sta modificando l’assetto normativo sul fisco, Ruffini ha però reso chiaro che si deve comunque ricostruire il rapporto, il “patto” tra cittadino e Stato e questo “Patto” non può essere solo a senso univoco, ovvero contro il cittadino.

Da qui la necessità di costruire il sistema del modello precompilato della dichiarazione dei redditi, che quest’anno parte con la sperimentazione del 730 online ma è destinato a crescere col tempo anche alle categorie delle partite iva oppure la scelta di non costruire un pesante sistema sanzionatorio penale molto spesso fonte di lungaggini nelle procedure di recupero dell’evasione, ma limitarsi ad un pesante sistema di sanzioni economiche amministrative che però recuperino in tempi brevi ciò che doveva essere pagato.

Manuela Bora, la 29enne commercialista delle Marche, già can-

didata alle scorse elezioni europee del maggio 2014 nel Pd e ora prossima a candidarsi come consigliere regionale “ a furor di popolo” dopo le primarie regionali dei mesi scorsi, nella sua regione, per le elezioni del 31 maggio ha deciso di fare un discorso molto interessante su come la riforma del Fisco dell’esecutivo debba mettere in atto anche una ridefinizione in senso “positivo” del ruolo degli operatori del mondo tributario come i commercialisti, i consulenti del lavoro, gli avvocati tributaristi. Non più “solo meri calcolatori di quanto si debba pagare” ma consulenti per la ricerca di fondi per lo sviluppo e il mantenimento delle piccole e medie imprese.

Il dibattito che si è aperto dopo in sala conferenze del Pd Anzio ha visto prendere la parola il consulente del lavoro di Anzio, Valerio Pollastrini che ha ricordato ai relatori che nell’immaginario collettivo non si potrà mai completare al 100% l’opera di riforma del Fisco se prima non si metterà mano definitivamente alla lotta contro la corruzione e la grande criminalità, veri mali endemici di questo Paese. Claudio D’Angiolella, noto commercialista anziate ha invece posto l’attenzione su una ridefinizione del ruolo delle tasse locali, che rischiano di diventare la pietra tombale per molte imprese sul territorio. Maria Paola Lombardozzi, già imprenditrice locale, ha invece fatto una seria riflessione su come si debba costruire un percorso di comunicazione migliore tra fisco e cittadino quando si tratta di procedere alla risoluzione di controversie. Il dibattito si è chiuso con l’invito a rivedersi prossimamente quando la fase di realizzazione dellla riforma del fisco avrà terminato il suo percorso legislativo per poter esprimere delle valutazioni complessive.

Per qualsiasi informazione si può chiamare: cell. 347-3309710; cell.

366-6806195.

Chiarezza sul Consorzio

Al Responsabile dell’Ufficio Legale del Comune di Anzio Dott.ssa Francesca MORVILLE Gentile Dottoressa, la presente per richiedere formale risposta da Codesto Spett. Ufficio Legale riguardo alla liceità della richiesta a una parte dei cittadini di Lavinio di contributi destinati al Consorzio di Lavinio e Sant’Olivo, consorzio che il TAR della Regione Lazio non riconosce quale “ente pubblico” (sentenza n° 1653/97).

A quale titolo allora il Comune di Anzio ha versato e versa denaro pubblico ad un ente privato?

A quale titolo il Comune di Anzio consente che una parte di cittadini versi doppi contributi/tributi?

A quale titolo alcuni cittadini di Lavinio dovrebbero versare contributi al Consorzio, per giunta non correttamente costituito?

Resto in attesa di una Sua cortese risposta. Distinti saluti.

Arch. Fabrizio Faggioni

Come finirà il porto dopo il Tar?

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Il sindaco facente funzioni di Anzio Giorgio Zucchini se la prende con la Regione Lazio che non era presente al ricorso degli ormeggiatori

“Con molta rabbia e meraviglia ho preso atto che la Regione Lazio ha praticamente rinunciato a difendersi, al Tar del Lazio, dal ricorso presentato dagli ormeggiatori teso a bloccare l’iter per la realizzazione del nuovo Porto di Anzio. Resto perplesso che il Presidente Zingaretti abbia avallato tale scelta, resto basito che al Tar non era presente l’avvocato della Regione e non comprendo come mai sempre la Regione abbia rinunciato ad operare fattivamente per favorire la realizzazione di un’opera che garantirebbe la crescita di Anzio e del PIL regionale e che potrebbe dare risposte in termini di sviluppo occupazionale e turistico”.

Lo ha affermato il Sindaco f.f. del Comune di Anzio, Giorgio Zucchini, in riferimento all’assenza degli avvocati della Regione Lazio durante il dibattimento al TAR relativo al ricorso degli ormeggiatori.

“L’intero centrodestra di Anzio prosegue Zucchini - è a favore della realizzazione dell’opera e non sarà certamente la sospensiva del TAR ad impedirci di proseguire nell’iter procedurale. Il

bando di gara è pronto ed in questi giorni daremo concretamente seguito alla volontà del Consiglio Comunale per riacquisire, come Comune di Anzio, le quote della Capo d’Anzio detenute dal privato. Rispetto agli ormeggiatori sono stato sempre per il dialogo e no per lo scontro; auspico che, prima della sentenza del Tar, ci siano le condizioni per arrivare ad una soluzione condivisa. Sono pronto a lavorare in tal senso!”.

Il Sindaco f.f., Giorgio Zucchini, ha sollecitato la convocazione del Consiglio Comunale per affrontare la problematica porto e l’esame del piano di razionalizzazione della Capo d’Anzio Spa. Comune di Anzio

Nessun campo nomadi

“Non ci sono comunicazioni sull’insediamento di campi nomadi sul nostro territorio. Qualsiasi decisione, che Organi Istituzionali superiori dovessero adottare in materia, non potrà essere assunta senza che il Comune ne sia partecipe. La legge stabilisce che eventuali aree, da adibire allo scopo, devono essere individuate dal nostro Ente oltre ad essere dotate di vari servizi. Nessun atto di questa Amministrazione sarà mai adottato in tal senso”.

Lo ha affermato il Sindaco f.f. del Comune di Anzio, Giorgio Zucchini, in riferimento alle voci di un possibile insediamento di un campo nomadi sul territorio comunale.

Comune di Anzio

RISTORANTE

Dopo avere letto le esternazioni del vice sindaco f.f. Di Anzio, Giorgio Zucchini sulla stampa locale in merito alla sua intenzione di ricorrere per conto della nostra città alle vie legali contro la Regione Lazio, rea, a suo giudizio, di non avere presenziato all’udienza inerente il ricorso al Tar degli ormeggiatori di Anzio, abbiamo avvertito l’esigenza di intervenire facendoci interpreti del comune sentire all’interno del Partito Democratico di Anzio.

Rimaniamo stupefatti di come il signor Zucchini possa davvero pensare di abbindolare l’opinione pubblica e anche noi con tali propositi e affermazioni. Egli ritiene

davvero di poter sviare media, partiti politici e cittadini in merito a chi veramente ha responsabilità sullo stato attuale della vicenda “Porto di Anzio”? Sono responsabilità che appartengono a chi ha guidato la città neroniana dal dicembre 1998 in poi e che su questa vicenda ha posto le basi per la propria candidatura come classe dirigente e coalizione politica di Anzio, allora e nelle successive altre 3 elezioni ( 2003,2008 e 2013)!

E’ fin troppo facile scaricare le proprie colpe come classe dirigente locale sull’altro soggetto pubblico in gioco in questa vicenda, la Regione Lazio. Manca in-

DIRETTAMENTE SUL MARE SPECIALITÀ MARINARE CON ARRIVI GIORNALIERI

vece da parte di questa amministrazione l’ammissione di colpa forte e chiara, in merito ad un Piano Finanziario debole fin dall’inizio e di fatto di impossibile realizzazione!

Basta Bugie! Ci piacerebbe, una volta tanto, sentire qualcuno prendersi le proprie responsabilità e ammettere (questo sì sarebbe da classe dirigente responsabile...) di avere fallito politicamente in questa vicenda e di fatto di avere tradito la fiducia che la città gli ha conferito negli anni.

Democratici Aperti Lina Giannino Angelo Pugliese Stefano Colelli

APERTO

TUTTO L’ANNO

SIAMO APERTI PRANZO E CENA LIDO DEI PINI - ANZIO - Lungomare delle Sterlizie, 15 - Tel. 06.9890770

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Costi standard

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Numerosi i vantaggi per i cittadini di Anzio

Tutti i cittadini che vogliono sapere come si comporta il Comune nei confronti dei propri residenti non ha che da leggere la reprimenda della Corte dei Conti integralmente pubblicata sul sito del PD Anzio .

In pratica su ogni attività svolta dal Comune si registra un’irregolarità più o meno grave; ci si può domandare se sono sviste, errori dovuti a incompetenza. Ma la risposta è no! Sono dovuti al costante tentativo di favorire clientele finalizzate alla ricerca del consenso. Infatti quella di far parte dei Comuni in cui non si pratica l’applicazione dei costi standard, dove si sceglie di non pubblicare i dati sensibili sui costi sul sito del Comune è la scelta di chi pensa di continuare a raggirare i propri cittadini promettendo favori che non è in grado di mantenere e, in tanti se ne sono accorti o se ne stanno accorgendo vedendo che le promesse ricevute non hanno riscontro e invece devono constatare che di fronte alla crisi che morde non ci sono risposte. Viceversa, per i Comuni virtuosi che applicano i costi standard e i requisiti di trasparenza ci sono importanti vantaggi, a cominciare dal fatto che sono esclusi dall’applicazione del patto di stabilità e quindi possono investire i propri soldi in interventi a favore dei cittadini. Perché non possiamo rientrare anche noi in questo gruppo, pagare meno tasse e avere più servizi?

Per farlo dobbiamo spezzare le catene dei favori e delle clientele, per lo più immaginarie ma che ancora tengono legati una parte significativa degli elettori di Anzio.

Laboratorio futuro Il Litorale

Il corso di formazione dove ha partecipato l’assessore Laura Nolfi

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Il PD lavora per una soluzione di buongoverno che faccia gli interessi dei cittadini, applichi i costi standard, efficienti il Comune di Anzio mettendosi al servizio dei cittadini. Crediamo che questa Giunta sia vicina al capolinea e certe fughe in avanti come quelle del “moralizzatore di turno Maranesi” siano il segnale di una destabilizzazione in atto all’interno della Giunta che diventa sempre più irreversibile e che presto pensiamo porti a nuove elezioni.

Se son rose fioriranno. Il PD crede che insieme ai cittadini si possa costruire una nuova stagione ad Anzio, fondata sulla crescita, sulla trasparenza e sulla cultura.

Pd Anzio

Il 20-21-22 marzo 2015 si è tenuto a Rivisondoli il corso di formazione “Laboratorio Futuro - Start Up di idee politiche” con la partecipazione di giovani amministratori e di molti ragazzi provenienti da tutta Italia che hanno avuto la possibilità di confrontarsi su diversi temi.

Proprio a partire da queste discussioni si sono formati 10 grup-

pi di lavoro che hanno collaborato intensamente per tre giorni con lo scopo di sviluppare una start up da presentare in Parlamento per essere discussa.

“Insieme ad altro giovani del territorio - dice l’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Anzio, Laura Nolfi - mi è stato affidato il tema riguardante la scuola, tema a me molto caro.

Dal nostro confronto è nata l’idea della nostra start up “#Schoolact” basata sulla digitalizzazione nel rapporto alunnofamiglia coinvolgendo le aziende che andranno a svolgere lavori pubblici creando, quindi, una collaborazione tra pubblico e privato basata sul concetto della sussidiarietà”.

Comune di Anzio

Come anticipato, il giorno 27 marzo ha avuto luogo la prima riunione di lavoro della Commissione che è stata costituita fra Comune e Regione per programmare gli interventi necessari per il risanamento della Pineta della Gallinara.

Vi hanno preso parte i dirigenti dei settori Ambiente del Comune

di Anzio e del Servizio Fitosanitario della Regione Lazio. Erano presenti docenti universitari esperti nel settore del trattamento delle malattie degli alberi. La discussione ha avuto luogo su ipotesi di intervento basate su considerazioni preliminari.

Il Comune di Anzio ha ribadito la ferma volontà di risolvere il grave

problema della pineta e la disponibilità a finanziarne i costi. E’ stato affidato l’incarico al team di esperti di redigere un progetto di studio al fine di definire un protocollo di intervento. Il Gruppo Operativo Salviamo la Pineta era rappresentato dall’Arch Fabio Dominici il quale ha attivamente preso parte alle discussioni con pro-

prie potesi e proposte. L’Arch Dominici ha ribadito la disponibilità del Gruppo e della cittadinanza di Lido dei Pini a fornire la propria collaborazione nei modi che si riterranno necessari e possibili. Sarà mia cura mantenere tutti informati sull’evolversi del progetto.

Sergio Franchi

Incontro tecnico per salvare la Gallinara

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Com’era Lavinio negli anni cinquanta

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Per comprendere il degrado odierno di Lavinio è indispensabile sapere come era nel 1954. Ecco il racconto di Dante Serra

E’ in atto una specie di guerra a Lavinio; una guerra fra il folto numero dei fautori del degrado del quartiere e un piccolo nucleo di amanti del territorio ed italiani DOC che vogliono resistere alla sua trasformazione definitiva in periferia di Roma e, perché no, di Calcutta. Rileggo volentieri e propongo ai lettori il brano di presentazione del suo libro del 1954 scritto sul Lido di Enea da Dante Serra, uno dei fondatori di Lavinio, affinché sentano il profumo di quello che era questa terra benedetta da Dio e con la speranza che possano trovarvi gli stimoli e l’orgoglio per difendere quel poco che resta di quel tempo felice. “A chi esamini la storia e le vicissitudini di Lavinio, subito dopo le vicende belliche dell’ultima guerra, sembrerà assai strano come questa località sia oggi, dopo appena un decennio del suo risorgente cammino, un centro balneare ambito per le sue inconfondibili caratteristiche. Circondato dal suo azzurrissimo mare che vi apre un’ampia insenatura, Lavinio, probabilmente doveva essere al tempo aureo dell’Impero, sede di opulente ville patrizie consone al carattere e alla ricchezza di Roma. Poi la ridente spiaggia decadde nel periodo medioevale in uno squallido abbandono, dove orde di pirati scendevano per saccheggiare. E troppo lungo sarebbe seguirne le varie fasi, forse con ripresa di momentaneo splendore, nei secoli che si susseguirono. Ma per la nostra epoca quello che resta è il quadro recente post-bellico. Posta in prossimità dell’Urbe, di questa cittadina, ormai sepolta nell’oblio del tempo, nessuna traccia era rimasta che potesse in qualche modo testimoniare la sua fama d’una volta.

Una landa sterminata e paludosa, ove regnava indisturbata la malaria, erano i segni di rovina e di morte che si avvertivano in quel regno di tragica solitudine.

Tale era lo stato di desolante abbandono e di incubo pauroso in cui si trovava Lavinio una decina di anni or sono. E su questo tragico abbandono, lasciando tracce di sangue e di ferro, passò la marcia degli Alleati che da Anzio puntavano verso Roma. Oggi, invece, il suo volto è prodigiosamente mutato, miracolo dell’uomo che ha saputo nel breve volgere di tempo creare una spiaggia che, per la sua caratteristica bellezza naturale, ha un’impronta di rara eleganza e una nota di distinzione. Disseminata di ville, veri gioielli dell’architettura moderna, sia che esse costeggino il mare, oppure sorgano a distanza tra i pini secolari, e quest’ultimi costituiscono una singolare attrattiva, la mitica spiaggia ha compiuto passi da gigante da sbalordire anche i più scettici. Si può dire che questa ridente e graziosa cittadina, nonostante la sua giovane età, sia un centro balneare attrezzato convenientemente sia dal punto di vista della ricezione alberghiera (a Lavinio infatti non si contano gli alberghi, le pensioni, i ristoranti) sia anche dal punto di vista logistico. Il villeggiante o il turista in genere trova, dunque, in questa giovane e riposante spiaggia, semplice e aristocratica nel contempo, durante il soggiorno, lungo o breve che sia, quelle comodità e quei conforti moderni indispensabili.

Alberghi, parchi, luoghi di ricreazione e di svago situati in posizioni panoramiche invidiabili, ville dalle linee agili e snelle e dai colori vivaci, viali fiancheggiati di pini e di tigli si fondono mirabilmente realizzando un quadro oltremodo suggestivo che incatena l’occhio e l’animo di chi osserva.

Possiamo affermare che Lavinio esercita -miracolo del luogo in cui sorge - in qualunque stagione, un

fascino irresistibile a cui nessuno o ben pochi riescono a sottrarsi. Una volta avuto contatto con questa cittadina, evocatrice di miti e di leggende che si perdono nel corso dei tempi, ci si innamora subitamente, misteriosamente. La passione serpeggia ed esplode improvvisa nel sangue e nella carne come per virtù di un profumo magico che si aspiri con voluttà. Qual è, dunque, il segreto di questo magico potere che emana in ogni stagione, in ogni ora, sempre, da Lavinio? Esso certamente sta racchiuso nel suo mare, ora azzurro o verde, tal altra violaceo o grigio, sta nell’aria mite e profumata, sta nella magnificenza del panorama, sta nella formazione della spiaggia dolcemente sinuosa, nella fastosità e nella varietà dei colori che si sprigionano dal cielo a dalla campagna, sta nelle cose e in tutto ciò che palpita e vive. Lavinio, piccola perla incastonata nel Tirreno, oggi come ieri, si forma e si trasforma per virtù della sua gente e, soprattutto per l’impulso che le deriva dal suo passato di leggenda. Indubbiamente altro cammino resta da percorrere, altre tappe da raggiungere giacché qualche deficienza e qualche lacuna affiorano qua e là ancora. Ma noi sappiamo che Lavinio, data la sua giovane età, è in fase di assestamento e di sviluppo e siamo certi che questa cittadina, grazie soprattutto alle risorse naturali, un giorno non lontano rivestirà un ruolo di primaria importanza tra le stazioni balneari più elette. Una pubblicazione illustrante nei suoi vari e molteplici aspetti le caratteristiche più interessanti della zona di Lavinio, finora mancava. Questa lacuna viene oggi colmata per iniziativa della E.R.S. (nuova impresa editoriale, ma già nota per la serietà dell’impegno col quale si è affiancata alle maggiori organizzazioni italiane in questo campo), con un’opera che si può definire antologica, e non solo antologica; anzi, veramente difficile da definire; ma comunque per i suoi pregi ha certo un preciso valore di documentazione e di testimonianza.

In quest’opera, che è anche e soprattutto un atto di fede da parte degli autori e di tutti coloro che in qualunque forma vi hanno, poco o molto, collaborato – atto di fede nei destini di Lavinio – il racconto si fonde con la poesia, l’articolo di colore e di informazione con la nota storica ed artistica. Così come si fondono il mito, la leggenda, il fato stesso della terra lavinate. Lo stesso recente progresso di questa località è una vera e propria resurrezione nei confronti della lontanissima e favolosa origine, ma è anche, riguardo alla nostra epoca, l’affermarsi di una città, di una spiaggia alla moda, di una splendida zona residenziale sorta ex-novo da una terra già brulla e malarica per l’iniziativa, l’intelligenza e la tecnica di pochi autentici… pionieri. Da un punto di vista economico, a differenza di tante altre spiagge più note finora, vicine e lontane, ferme su posizioni statiche di attrezzatura turistico-alberghiera, non possiamo non ammirare lo sforzo di miglioramenti organizzativi e tecnici, compiuto in pochi anni da Lavinio ed il suo costante, continuo progresso.

Per concludere: questa pubblicazione, alla quale non mancherà, dato il suo carattere vario e interessante, uno schietto successo di pubblico, se non di critica, offrirà un quadro ampio e suggestivo di Lavinio e servirà a sfatare qualche leggenda creata, spesso con evidente malanimo, intorno alla mitica località, allo scopo di arrestare la sua marcia ascensionale”.

Sergio Franchi da “Lavinio” di Dante Serra edizioni ERS – 1957

Nessuno vigila sul Lido delle Sirene

Un vero giovedì di passione per i malcapitati abitanti sul lungomare delle Sirene. Ormai é arcinoto che quest’area abitata prevalentemente da villeggianti è da anni in stato di abbandono quanto a vigilanza da parte delle autorità preposte.

La polizia locale è troppo impe-

Asilo nido nel caos

Quanto accade nella gestione dell’asilo nido comunale di Nettuno dovrebbe essere studiato nelle scuole della pubblica Amministrazione per essere preso come esempio negativo, come stereotipo dei comportamenti sbagliati da parte di tutti, dei dirigenti e della politica.

Nell’asilo accade che il numero delle educatrici è insufficiente al punto tale da non rispettare il rapporto insegnante/bambino.

In una condizione di emergenza si dovrebbero utilizzare le graduatorie per le sostituzioni, sia quelle per assenze brevi e sia quelle con incarico annuale. La dirigenza a quel punto si pone il problema che non può assumere perché non vengono rispettati i tempi di pagamento dei fornitori e invece di cercare una soluzione, pone un quesito ad ANCITEL. La FP CGIL allora fornisce sentenze della Corte Costituzionale e della Cassazione in cui si afferma che per i servizi infungibili – e l’asilo lo è – vige la deroga assunzionale. Ma la dirigenza ormai ha assunto ANCITEL ad esegeta della norma e non attiva le assunzioni. In tutto questo caos la politica tace. Risultato: servizio ridotto, disagio per le famiglie che anche oggi non hanno potuto usufruire in pieno del servizio e in qualche caso i bambini non sono stati accettati, disagio per i bambini che, per quanto siano professionali le educatrici, inevitabilmente risentono della situazione di caos.

Morale: Se veramente si vuole riformare la Pubblica Amministrazione bisogna smetterla con la demagogia ed i luoghi comuni, si deve invece intervenire su dirigenti che sono incapaci di far funzionare i servizi ma quando devono distribuirsi l’indennità di risultato raggiungono sempre il massimo.

Ugo Gallo - FP CGIL

gnata, anche con i propri ausiliari, a controllare il rispetto dei divieti di sosta, a comminare sanzioni e a vigilare in gruppi nel centro di Anzio che tutto si svolga in modo ordinato anche all’interno degli esercizi pubblici come i bar del centro, per potersi preoccupare che bande di balordi spadroneggino in pieno giorno sul lungomare delle Sirene, non solo come riportato dal Clandestino.it rubando rame in numerose abitazioni, ma introducendosi in tre e più ville situate di fronte alla discesa dello Stabili-

mento la Playa.

I cittadini sono stufi del protrarsi di questa situazione in cui la sicurezza del territorio sembra essere agli ultimi posti delle priorità e presto, alla profonda indignazione nei confronti di un’Amministrazione sorda a qualsiasi istanza, faranno seguito forme di dura protesta organizzata dal nostro comitato e dal neo costituito coordinamento dei 12 comitati/associazioni di Anzio se riterrà di doversene fare carico.

Il Comitato del Lido delle Sirene

Aperto a pranzo e cena MENÙ da 12,00 / 18,00 / 22,00€ Sala per banchetti e cerimonie Mercoledì KARAOKE con menù da 8,00 / 10,00€ Venerdì, sabato e domenica BALLI CON MUSICA LIVE PIZZA SOLO LA SERA Via Castelmadama, 26 Tre Cancelli - Nettuno (Roma) info: 3470748240 • 3924241560 •3425051527 piccoloranch1@gmail.com

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De Bello

Se vuoi la pace, prepara la guerra

Confesso che quando, sull’onda emotiva (al limite dell’isterismo) della situazione in Libia, ho sentito i nostri cosiddetti “politici” usare espressioni a dir poco inusuali nella logorrea dell’inconcludente politica estera italiana, per un istante ho pensato ad un rigurgito di fantomatici ritorni imperiali su i “colli fatali”.

Come era logico, i pruriti “imperiali” sono durati il tempo di un battito di ciglia, subito soffocati da più realisti ed autorevoli interventi improntati a quella che si chiama realpolitik; in tutti gli interventi, la parola guerra era sapientemente evitata, quasi fosse una bestemmia. Da quel fugace indurimento muscolare subito sgonfiato, tuttavia, mi sono derivate alcune considerazioni che ritengo valga la penna condividere.

La prima considerazione riguarda il livello “culturale” in materia dei nostri cosiddetti “politici” i quali, come ebbi a scrivere tempo fa, usano termini di cui ignorano il significato ma che vanno di moda (vds. “peace keeping”) né sanno quantificare l’entità di una forza militare appena appena adeguata: 5000 uomini, millantati come chissà quale armata, ma appena sufficienti a controllare un quartiere cittadino!

A latere di ciò, il continuo andare a nascondersi dietro l’inflazionato “dettato costituzionale” che è vero che recita che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…” ma è altrettanto vero che dice anche che (sempre l’Italia) “consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni…”. In più, lo stesso “dettato” sancisce anche che “la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”.

Il nodo, quindi, consiste nell’accettare se l’attuale situazione libica sia tale da consentire o meno quelle “limitazioni di sovranità….” e di stabilire se la minaccia che ne potrebbe derivare rientri o meno nel novero dei “sacri doveri”. Un nodo che ha una valenza esclusivamente politica e che postula l’esistenza di una coscienza “nazionale” che, quando necessario, imponga di far ricorso a tutti i mezzi disponibili per poterla risolvere al meglio.

La seconda considerazione concerne il rifiuto di chiamare la drammatica situazione con il suo vero, unico, nome: guerra!

Bisogna smetterla di nascondersi dietro un dito e diciamo piuttosto che l’Italia – come tutta l’Europa unita (salvo UK), d’altronde- è incapace di pensare concettualmente alla “guerra” perché è incapace di pensare alla propria Sicurezza. E, siccome è quanto meno velleitario pensare di garantirsi una pur minima cornice di sicurezza senza, almeno, ipotizzare un pur lontano uso della forza, ne deriva che si fa ricorso a spericolati (ed inconcludenti) equilibrismi lessicali per esorcizzare quello che non si è in grado di fare.

Invece e sempre che quelle garanzie si vogliano sul serio , bisogna uscire dall’ipocrisia e cominciare a chiamare le cose con il loro nome e, quando si hanno le prove provate che l’altra parte in causa è determinata ad usare la violenza, non si può stare lì a fare i santarellini e bisogna prepararsi ad usare una violenza maggiore e contraria per impedire che ci di-

strugga.

“Guerra” è un termine che viene usato da quando l’uomo ha imparato a parlare; siamo tutti d’accordo che porta morte e distruzione e che bisogna fare di tutto per evitarla; siamo tutti d’accordo che non sarà mai “la sola igiene del mondo”; ma tant’è: esiste da che mondo è mondo e, temo, esisterà sempre. Questa mia, semplicistica, affermazione mi porta alla terza considerazione: come la “Guerra” sia stata, nei secoli, “giustificata” da concetti filosofici e, addirittura, sacri.

Semplificando al massimo l’evoluzione filosofica, il pensiero occidentale può essere condensato nel concetto enunciato da Carl von Clausewitz per il quale la guerra è «un atto di violenza con lo scopo di imporre all’avversario la nostra volontà», mentre quello orientale, espresso da Sun Tzu (V sec. a.C.), consiste nella gestione del conflitto e soprattutto nel cercare di evitarlo, al fine di ristabilire l’armonia e l’ordine delle cose.

In estrema sintesi, mentre per noi si deve agire direttamente sull’avversario, per i Cinesi si deve agire sullo scenario complessivo e la “vittoria” consisterà nell’avvenuto ripristino l’equilibrio.

In merito al “sacro”, c’è da evidenziare come, persino nelle Sacre Scritture, il termine “guerra” viene utilizzato spesso, attribuendone la paternità addirittura al Creatore che, non a caso, viene chiamato anche “deus sabaoth”.

Certo le argomentazioni sono inquadrate in concetti tra in teologico e l’escatologico ma il risultato non cambia. Infatti, siccome la bontà di Dio -che è pur sempre il “Dio della Pace”- è tale in quanto “opposizione al Male”, è proprio perché Dio è buono che combatte contro il Male, oppure aspetta per dare tempo al Male di ravvedersi.

Poi, quando Dio è chiamato il Dio della Pace, il senso non è che non combatte mai, ma che vuole far pace con i suoi nemici, riconciliandoli a Sé in Gesù Cristo. Chi però non fa pace con Dio viene distrutto perché Dio è perfettamente buono e non può essere associato con il Male in nessun modo. Così Dio porta la Pace distruggendo il Male; se il Male continuasse per sempre, senza che Dio combattesse, non ci sarebbe mai la Pace.

Ed è in base a questo bel ragionamento che, nei secoli, si sono giustificate come “giuste” le tante guerre che hanno visto scannarsi gli stessi Cristiani, in un crescendo di orrori che nulla hanno a che invidiare a quelli che oggi tanto esecriamo.

La quarta considerazione concerne le umane cose del nostro “cortile”; un cortile in cui starnazzano personaggi inutili ed ignoranti che perdono e fanno perdere tempo in le discussioni (al 99%, sterili), su “di chi sia la colpa”, sul fatto che si tratta di un conflitto tra opposte fazioni musulmane o sull’importanza o meno di “aprire un dialogo”. Tutte chiacchiere da salotto radical-chic o da buonisti o da incapaci. Purtroppo, invece, la terrificante realtà ci mette difronte a due situazioni incontrovertibili: la minaccia è concreta e potenzialmente devastane; non esiste la possibilità di dialogare per mancanza di interlocutori o per assoluta nefandezza morale del “nemico”.

Allora e siccome “l’equilibrio” non si ristabilisce con le chiacchiere, bisogna incominciare a guardarci dentro, a guardare in

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che condizioni ci hanno ridotto decenni di ipocrita pacifismo, tanto allettante quanto fatuo e dannoso: un Paese imbelle che “sopporta” uno Strumento militare potenzialmente inadeguato a recitare una parte da protagonista in un qualsiasi Teatro, a cominciare dal proprio territorio.

Leggendo i dati delle nostre Forze Armate ma, soprattutto, assistendo al depauperamento finanziario ed al nichilismo politico che Le circonda, mi pongo una semplice domanda: ma, oggi, l’Italia sarebbe in grado di iniziare la Grande Guerra per riprendersi le “Terre irredente”?

Allora, Benedetto XV la definì una “inutile strage” e, visto che era il Papa, non poteva non definirla che così. Il guaio è che quella nobile frase è stata presa a paravento dagli “amanti della pace” per costruire l’assioma (quasi un dogma) “niente guerre, niente inutili stragi”, in un contesto di doppia ipocrisia che comporta il “lavaggio” della propria coscien-

za e l’alibi che siano solo gli Americani i “guerrafondai”, cui, però, abbiamo delegato la nostra Sicurezza.

Forti di queste certezze, noi in particolare e quasi tutti gli Europei (salvo i Britannici) in generale, abbiamo pure l’arroganza di sentirci moralmente superiori, anzi ci riteniamo addirittura più “democratici”: altra parola mostruosamente inflazionata e che serve solo a mascherare inefficienza, incapacità e codardia.

Invece, il fatto è che, specie a noi, manca quel legame tra Società e “valori democratici” (tra cui c’è anche un forte, diffuso, spirito di identità nazionale) in grado di generare gli anticorpi capaci di immunizzare dai pericoli politici e dalle cadute etiche che, da sempre, si accompagnano alla guerra.

E così, quel rifiuto generalizzato della guerra che viene millantato come il massimo della “virtù” non è altro che la patetica copertura di una atavica paura che la guerra, qualunque guerra, possa

resuscitare i démoni di un passato tutt’altro che “democratico”, anzi saturo di cadaveri.

In conclusione, la “Guerra” non si evita esorcizzandola o ricorrendo a frasi ad effetto, farisaiche e contraddittorie, quali “Se vuoi la pace prepara la pace” che ho letto su manifesti e volantini locali che volevano celebrare la ricorrenza di un grande evento bellico che ha restituito la libertà a tutti ma al prezzo di tanti morti.

Piuttosto, bisogna improntare la politica nazionale al concetto che “un esercito vittorioso si è assicurato la vittoria prima ancora di dare battaglia”; che è poi l’equivalente cinese del “se vuoi la pace, prepara la guerra”, nel corretto contesto che, quando si è fatto di tutto per evitarlo, un conflitto diventa inevitabile, allora bisogna preparare la vittoria in anticipo.

Che poi, a ben pensare, è quello che ciascuno di noi fa nelle sue quotidiane battaglie per la sopravvivenza.

Ettore Magliocchetti

Siamo bombardati da informazioni: il semplice cittadino, non specialista, né specializzato, il cosiddetto uomo o donna comune, sono confusi, spaventati, fuorviati, gestiti e condizionati.

Ma per quanto frastornati qualche ragionamento si riesce ancora a fare. Ad esempio tutte le organizzazioni pseudo religiose dell’Islam, che attualmente seminano morte e terrore, da chi sono finanziate?

Tutti i militanti devono cibarsi, vestirsi, spostarsi, rifugiarsi, essere retribuiti (come tutti i militari), forniti di armi e munizioni, di strumenti informatici e di comunicazione; quindi sono fonte di lucro per qualcuno, di qualche o più nazioni.

Quindi contrastarli facendo lotta armata non basta: serve scoprire e bloccare i capitali che li foraggiano, le industrie che commerciano con loro, sperando che non siano le stesse che forniscono chi li combatte.

E allora? Con tutte le eccellenze investigative, spionistiche di cui si vantano vari stati, o alimentano il gioco per ingrassare i potenti o non sono all’altezza della loro fama o “ciurlano nel manico”.

Qualcosa non quadra, mi spiace per la stampa che viaggia in superficie facendo il gioco dei maiali, oppure si attiene a regole non scritte ma imposte.

Il terrore ha sostituito il “panem et circenses”.

Il guazzabuglio politico interno, poi è defatigante e fuorviante.

Analizzandolo dalla poltrona, dalle chiacchiere, dal “day by

day” bisogna far ricorso solo all’assoluta ricerca di una religione al cui dio affidarsi. Siamo come struzzi, dal punto di vista formale, la differenza consiste nel non mettere la testa nel terreno ma avercela forzata.

Da una analisi scaturita dalla carta stampata, dalle comunicazioni radio e televisive, non possiamo che convincerci di essere nel caos, che non sembra essere l’origine, ma una pessima fine.

Mannaggia la fine del comunismo, era un correttivo del capita-

lismo dilagante, che attualmente ci opprime, governa, schiavizza, illude, deprime, impoverisce non solo economicamente, ma fuorvia la nostra cultura , la condiziona, il che è peggio.

Viviamo ogni giorno recite a soggetto, siamo ritornati ai primordi delle rappresentazioni teatrali, dove l’attore usava la maschera per comunicare l’essenza interiore, la felicità, la sofferenza, il tradimento, la serenità.

Aiuto!

Gennaro Punzo

Terrore e condizionamento

Immigrazione clandestina

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Il Litorale

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Parlare di decoro urbano è utopistico, ma non parlarne è peggio

Il grande ed incontrollato flusso di immigrazione clandestina nel nostro Paese sta gradualmente ed inesorabilmente cominciando a mostrare i segni presso le comunità ed i territori che costituiscono, spesso per gruppi etnici, la destinazione finale dei tanti che approdano nelle nostre coste meridionali e non solo. L’operazione Mare Nostrum e quella attualmente in atto, volute dalle nostre autorità senza alcuna progettualità operativa e senza nessuna valutazione di impatto a lungo termine, si sono rivelate solo un moltiplicatore di immigrazione; un grande tour operator che preleva i migranti sin dalle coste nord africane per depositarli sulle coste italiane, con scarsissime capacità di controllarne i successivi movimenti sul nostro territorio.

La totale incapacità di gestire il fenomeno costringe ora coloro che decisero l’operazione ad inveire verso un’Europa ingrata, per cercare una giustificazione per gli errori commessi in nome di un falso e pericoloso senso dell’accoglienza, ed a costi altissimi pagati dai contribuenti italiani. Decine di migliaia di migranti provenienti dalle terre più povere del mondo vengono lasciati liberi di inventarsi un futuro in un contesto sociale molto degradato da una grave crisi economica e da una disoccupazione altissima. A chi difende le operazioni di soccorso, come sono state e sono concepite, non si può non ricordare che, da quando sono in funzione, il numero dei deceduti in mare si è moltiplicato. A pagare il prezzo finale sono le comunità locali in cui quella povera gente dovrà cercare un inserimento che i professionisti dell’interculturalismo, i cui veri interessi si sono palesati nell’operazione di “Mafia capitale”, insistono a chiamare integrazione ma che io ritengo si debba chiamare, almeno per la gran parte delle etnie africane e mediorientali, emarginazione sistematica. Uno dei problemi più rilevanti dei migranti, all’arrivo nel luogo di destinazione e richiamati spesso da forme di aggregazione etnica, è certamente quello di trovare un alloggio. In una prima fase si tratta di giovani che cercano un modo qualsiasi per so-

pravvivere e, nel migliore dei casi, l’unico modo di sbarcare il lunario è quello del lavoro nero spesso gestito da sfruttatori e caporali. Il peggiore ed il più facile dei modi è quello di alimentare la micro-criminalità e l’esercito della manovalanza a servizio di quella organizzata. Ditemi se esiste uno solo dei migranti clandestini che sia impiegato con uno straccio di contratto di qualsiasi tipo.

Quindi lavoro nero o criminalità: questo è il destino a cui i fautori del mondo senza regole e senza controlli condannano coloro che scelgono di venire in Italia, in modo clandestino, da paesi non comunitari. Un aspetto che caratterizza le fasi successive dell’insediamento, per coloro che trovano il modo di regolarizzare la loro posizione, si identifica spesso con costituzione di nuclei familiari, caratterizzati da una tasso altissimo di crescita demografica. Pochissimi sono i casi in cui le nuove aggregazioni familiari ricercano le ragioni dell’integrazione nel contesto in cui vivono, ma spesso cercano di riprodurre l’atmosfera del loro mondo originale, e cioè gli usi ed i costumi del mondo che hanno lasciato; un mondo spesso povero e degradato. Mi raccontava, un amico che abita a Roma, di un episodio sintomatico di una situazione che tende sempre più generalizzarsi nel nostro Paese. Egli abita in uno di quelle borghesissime palazzine realizzate nel secondo decennio del 1900, nella zona di viale Regina Margherita, quelle che dispongono di un piccolo giardinetto comune ed in cui il silenzio e la quiete sono sanciti nel regolamento condominiale. In quell’oasi di pace e tranquillità borghese sono giunte da circa un anno due famiglie del Bangladesh che hanno preso in affitto due delle 9 abitazioni della palazzina. Da quel giorno la pace e la tranquillità degli abitanti del condominio sono finite. I bambini hanno trasformato il giardino in un parco giochi, le scale ed il pianerottolo sono diventati luoghi permanentemente vissuti dai nuovi venuti. L’odore di aglio fritto ha preso in posto di quel gradevole odore di fresco che pervade quelle vecchie case dai muri spessi e dai soffitti alti e una musica

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tribale costituisce spesso il sottofondo sonoro dei malcapitati condomini. Inutile dire che rivolgersi alle autorità di polizia è stato del tutto inutile in quanto i nuovi arrivati nel condominio non commettono specifici reati anche se hanno inferto una grave ferita al tranquillo decoro borghese di cui gli abitanti della palazzina ritenevano fosse un proprio diritto godere. A differenza di quanto è avvenuto nei grandi paesi ex-coloniali, l’Italia non ha creato zone per accogliere la cosiddetta immigrazione di ritorno e cioè quella dalle ex colonie come le “banlieues” di Parigi; l’Italia sta subendo un grave fenomeno di immigrazione senza programmare niente per cui il fenomeno viene frammentato in mille aspetti diversificati e lasciato agli amministratori locali i quali non hanno spesso ne i mezzi ne la capacità di gestirlo. Dipende da questi e dalla loro capacità manageriale il modo in cui l’inserimento locale dei microflussi immigratori viene gestito ed in questo troppo spesso la politica la fa da padrona trasformando in buonismo ideologico quello che dovrebbe solo essere un problema di gestione legale di aspetti sociali e logisticoorganizzativi. Senza andare troppo lontano; situazioni del genere sono presenti in grande quantità nel Comune di Anzio. Molti appartamenti sono dati in locazione ad extracomunitari che vi vivono a decine in condizioni igieniche decisamente precarie. Ogni tanto un proprietario (italiano) viene sanzionato per questo ma il fenomeno permane indisturbato. Decine di villette sono affittate, specialmente nel quartiere di Lavinio, a famiglie di immigrati che le trasformano in poco tempo in qualcosa ben diverso da quello per cui furono costruite; spesso la sporcizia vi regna assoluta e molto raramente si vede un mastello per la raccolta differenziata davanti il loro cancello ma, invece, piccoli mucchi si sacchetti di rifiuti indifferenziati si trovano nelle loro vicinanze. La sporcizia privata non è certamente un reato, come non è un reato la musica folcloristica o l’odore permanente di aglio fritto. Un giardino lasciato incolto non costituisce infrazione del codice penale come non lo costituisce abitare in 15 in un appartamento o abbandonarsi a grida e litigi a meno che non lo si faccia in ore notturne; ma tutto questo costituisce una gravissima turbativa al decoro del luogo. Si, al decoro che non è un fatto secondario o astratto se va ad incidere in modo vistoso nello stesso valore delle abitazioni. Un esempio: nella zona di Lavinio Stazione, che è ormai diventata un suk multietnico, il prezzo medio di mercato delle abitazioni, negli ultimi sei anni, è diminuito di circa il 40% , tenendo in conto l’andamento del mercato nazionale. Il degrado di Lavinio non va certamente addebitato esclusivamente al modo in cui molti affittuari immigrati gestiscono le propri abitazioni; la cattiva gestione amministrativa ha le sue colpe massime, ma molte situazioni verificate sul territorio contribuisco ad abbassare il livello di quelle ragioni di decenza per cui tante persone hanno scelto di acquistare un’abitazione in quella che, negli anni 70, era considerata la perla del litorale a sud di Roma. La domanda che si impone allora è: esiste il diritto al decoro del luogo in cui si vive? Esiste un diritto

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che non è codificabile ma che è parte di uno stile di vita di contesto urbano che non si può certo salvaguardare con ordinanze non attuate, che impongono di dipingere i propri muri esterni imbrattati dal cretino di turno oppure di tagliare i cespugli che invadono la carreggiata o la palma morta e defunta. Certo non si può richiedere troppo ad un’Amministrazione deficitaria come la nostra, che getta denaro pubblico per un atto di provincialismo puro come quello di litigare con Nettuno per dare la cittadinanza onoraria ad un tizio il cui padre è deceduto ad Aprilia, durante lo sbarco alleato.

Non si può chiedere di mandare

in giro i propri vigili urbani ad effettuare controlli sul territorio; controlli per verificare chi abita nel comune, come vi abita a quale titolo e, magari, perché non attua la raccolta differenziata dei rifiuti.

Il controllo amministrativo del territorio è l’elemento fondamentale di qualsiasi gestione locale e certamente avviene in modo del tutto deficitario nel comune di Anzio. Certo parlare di diritto al decoro in un contesto del genere è utopistico ma non parlarne significa avallare una situazione di disagio che tutti i cittadini per bene dovrebbero combattere ogni giorno.

Sergio Franchi

“Ringrazio il Dirigente dell’Istituto Alberghiero di Anzio, prof.

Antonella Mosca, per l’importante collaborazione attivata con l’Università di Tor Vergata che consentirà agli studenti del territorio di fare positive esperienze in vista del loro futuro lavorativo”.

Lo ha affermato l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Anzio, Roberta Cafà, che è intervenuta, presso il Paradiso sul Mare, all’iniziativa organizzata per la stipula dell’accordo di collaborazione tra l’Istituto Alberghiero e la Fondazione INUIT dell’Università di Tor Vergata.

La collaborazione è stata attivata attraverso il progetto “Italia Lavoro” che ha unito le due istituzioni scolastiche rappresentate dal diri-

gente dell’alberghiero, Antonella Mosca e dal Presidente della Fondazione INUIT di Tor Vergata, Maurizio Talamo che ha dichiarato: “per la nostra Fondazione è una grande opportunità di investimento sui profili professionali di tanti ragazzi che avranno modo completare la loro formazione”.

“E’ stato un incontro positivo ha affermato la prof. Mosca -, dal punto di vista didattico, con progetti rivolti in particolare all’alimentazione. Ringrazio per la collaborazione il dottor Talamo dell’INUIT e l’Assessore Cafà per la presenza del Comune di Anzio in questa importante giornata per la nostra scuola”.

Comune di Anzio

Italia Lavoro

Mercato pericoloso Premiati a Los Angeles

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Il Litorale

Il mercato di Lavinio costituisce un pericolo ed un disagio per gli abitanti

Certamente un centro abitato di oltre 20.000 persone ha bisogno di un mercato rionale a cadenza settimanale; un mercato che dia agli abitanti, specialmente nel periodo estivo, la possibilità di acquistare con facilità quelle tante piccole cose che servono in casa.

A Lavinio questo mercato ha luogo ogni mercoledì e si svolge, nell’arco della mattinata, lungo il corso San Francesco che può essere considerato la via principale del paese Lavinio Come nella grande parte delle strade di Lavinio mare, ville e villette fiancheggiano il corso, tutte con i loro accessi pedonale e carrabile che danno proprio sulla strada.

Il mercato, con i suoi banchi di cineserie, di abiti usati e di frutta e verdura porta un’aria di suk alla zona, un’aria che svanisce poco dopo mezzogiorno quando tutti i venditori, contemporaneamente, si danno da fare per rimpacchettare le loro mercanzie per andarsene via; pronti a fare lo stesso il giorno successivo in un’altra località. Dal punto di vista urbanistico l’ubicazione di un mercato del genere lungo una strada a ville e villette è un non senso, una soluzione illogica ma, come tale, sembra trovare una sua logica presenza nel Comune di Anzio che si limita solo a precisarne, con un’apposita ordinanza, i tempi di occupazione, ordinando che “Entro 60 minuti dal termine dell’orario di vendita le varie aree dovranno essere lasciate pulite ed in perfetto ordine. A questo proposito è previsto un servizio di controllo da parte della Polizia Municipale che sanzionerà coloro che non rispetteranno il regolamento”. Il fatto che tale mercato venga gestito in totale assenza di sicurezza ed in spregio dei diritti dei proprietari della case che si trovano lungo la strada, è del tutto irrilevante. Prima di autorizzare qualsiasi occupazione temporanea di suolo pubblico per ragioni commerciali è fatto obbligo all’amministrazione comunale di verificare che resti sempre la possibilità di portare soccorso, in caso di emergenza, ai frequentatori dell’area occupata e che l’area resti sempre accessibile per gli interventi dei Vigili del Fuoco nell’ambito dei termini di operatività dei vari mezzi che intervengono.

Immaginate un’autobotte dei Vigili del Fuoco costretti ad intervenire per fermare un incendio che dovesse aver luogo in una delle ville del Corso di San Francesco di mercoledì mattina. Immaginate che un’autoambulanza debba intervenire nella stessa area per soccorrere una persona colpita da un malanno. La casa andrebbe a fuoco ed il cittadino colpito dal malanno dovrebbe, con grave rischio, essere trasportato a braccia o, difficilmente, in barella fino all’autoambulanza. Naturalmente se un abitante ha l’urgenza di uscire da una delle ville del corso con la propria auto vedrebbe un proprio diritto negato da una situazione intollerabile. Tutti i passi carrabili sono inesorabilmente bloccati e spesso sono bloccati anche i passaggi pedonali. Molte delle zone private sono parzialmente occupate per sopperire alle esigenze degli ambulanti e, in presenza di lagnanze dei proprietari, reazioni meno che garbate non costituiscono certamente un’eccezione.

Quando un’amministrazione comunale autorizza l’occupazione di suolo pubblico per eventi che

Il loro corto si è aggiudicato l’Indipendent Film Festival

ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

Nicoletta Mattioli, Armando Basso, Leonardo Frontoni e Fabio Salvati

richiamano molti cittadini è fatto obbligo alla stessa di verificare anche che un “adeguato numero di servizi igienici portatili siano presenti e facilmente accessibili nella zona dell’evento”.

Frequento spesso il mercatino di Lavinio ed ho cercato invano i servizi igienici in numero adeguato e facilmente accessibili e li ho trovati nei due bar di piazza Lavinia e non erano nemmeno facilmente accessibili perché presidiati da proprietari scocciati. Dove fanno i loro bisogni urgenti i commercianti ambulanti? Qualche segno in risposta al quesito si può ritrovare a fine giornata, quando tutti i banchi sono stati rimossi.

Poi, il fatto che le aree debbano essere lasciate dai commercianti “pulite ed in perfetto ordine” sembra essere una richiesta poco

razionale perché pretenderebbe che gli ambulanti dei banchi frutta debbano portare via in appositi contenitori i resti di una giornata di vendita e poi pulire adeguatamente la pavimentazione stradale e così dovrebbero fare gli altri ambulanti che pur pagano una tassa per fare marcato. In tale tassa dovrebbe essere incluso l’onere di pulizia che dovrebbe invece essere effettuato in modo professionale ed adeguato dal servizio di raccolta dei rifiuti; come già previsto nel relativo capitolato d’appalto. Il mercato di Lavinio non può più aver luogo nel corso San Francesco ed una più idonea ubicazione deve essere trovata. Prima che qualche evento drammatico ne renda immediato ed improcrastinabile lo spostamento.

Sergio Franchi

Il prossimo 26 aprile alle ore 10.00 si terrà presso l’Asilo nido Il Paese delle Meraviglie di Anzio una lezione informativa gratuita sulle Manovre SalvaVita Pediatriche a cura degli istruttori della Croce Rossa Italiana Comitato di Ardea Anzio e Nettuno.

Oggetto della lezione saranno le manovre ratificate dalle linee guida sulla disostruzione e la rianimazione cardiopolmonare in età pediatrica; e sono rivolte a “laici” (maestre, insegnanti, allenatori, baby sitter, genitori, bagnini, nonni, assistenti sociali di bimbi con disabilità etc..) insomma proprio ognuno di noi. Ogni anno in Italia, purtroppo, ci sono 50 famiglie distrutte da una tragedia senza confini: 50 bambini perdono la vita per soffocamento da corpo estraneo, non solo per il corpo estraneo che hanno ingerito accidentalmente, ma soprattutto perché chi li assiste nei primi drammatici momenti di solito NON è “formato” a queste manovre e genera disastrose conseguenze.

La Croce Rossa Italiana desidera essere sempre più impegnata capillarmente nel territorio per diffondere queste nozioni che permettono a sempre più persone di

essere d’ aiuto a tutti, soprattutto ai nostri bambini garantendo il loro futuro.

La missione dei Volontari della CRI, infatti, è diffondere la conoscenza del saper fare bene non solo tra i sanitari (medici e infermieri), ma anche tra i cosiddetti laici per evitare spiacevolissime conseguenze delle quali purtroppo troppo spesso sentiamo parlare nei telegiornali.

L’Asilo Nido “Il Paese delle Meraviglie”, promotore del Progetto ALICE, ha sempre dato molta importanza al coinvolgimento dei genitori riguardo a temi educativi, sia all’interno del proprio progetto educativo, sia attraverso l’istituzione di nuove tipologie di servizio, promuovendo anche vari tipi di iniziative come conversazioni ed incontri a tema.

Il Progetto ALICE (Acquisire Le Informazioni Crescendo ed Educando),è un progetto che consiste in una serie di incontri, completamente gratuiti, su temi di interesse per migliorare la genitorialità e il rapporto genitori-figli.

Per partecipare è necessaria la prenotazione inviando un’email all’indirizzo: asiloilpaesedellemeraviglie@gmail.com.

Progetto Alice

Fabio Salvati e Armando Basso, regista e musicista, due nomi, due talenti di cui si sentirà sicuramente ancora parlare: il loro cortometraggio ‘The Last Glow’ è infatti volato fino a Los Angeles vincendo un premio di grande prestigio, il “Los Angeles Independent Film Festival” presso “Park La Brea Theater”! Ma non è tutto: si sono aggiudicati persino il premio “Short of the Month” per la miglior storia! Insomma, i due giovani talentuosi in poco tempo hanno fatto incetta di premi, peraltro meritatissimi, perché chi ha avuto la fortuna di assistere alla proiezione del loro corto fantascientifico nel settembre dello scorso anno presso il Centro Nautico di Cincinnato (evento di cui il nostro giornale si era già occupato), ha potuto apprezzare lo straordinario risultato dell’armonico sodalizio Salvati-Basso, che attraverso un’incredibile sintonia di metafore e musiche, ha saputo denunciare in chiave drammatica le spaventose conseguenze della complessità dell’ interazione tra politica e umanità, per cui in assenza di valori morali e di una dialettica centrata sulla persona, il progresso anziché assicurare il benessere collettivo, esaspera le differenze di classe e annienta gli individui. ‘Il cinema è magia, ci aveva spiegato Salvati, non è verità, ma realismo fantasioso; io creo in modo che tutto sembri reale’ … e ha creato davvero bene, meritandosi un grandioso successo; un sogno divenuto questa volta reale grazie anche alla capa-

cità di tutta la sua troupe composta da Nicoletta Mattioli, dal piccolo Leonardo Frontoni, Giulia Del Giudice, e Roberto Santi già noto per aver girato anche ‘La passione di Cristo’ con Mel Gibson. Ora Salvati entusiasta dei risultati ottenuti, sta già girando un nuovo cortometraggio di tipo fantascientifico, “The Great Journey” e siamo certi che ne sentiremo ancora parlare …! Il Best Shorts, alla sua V edizione, è un concorso d’avanguardia di tutto il mondo che si sforza di dare ai registi di talento, produttori, attori, l’esposizione che meritano. Scopre e onora i successi di registi che producono cortometraggi di alta qualità e nuovi media. Best Shorts promuove vincitori attraverso i comunicati stampa di oltre 40.000 registi, maestranze del settore, media e distribuzione globale. Attualmente stanno sviluppando un programma rappresentativo per far conoscere i registi con la distribuzione di film pluripremiati e di un “venture joing” con la rete mondiale per dispositivi mobili. È possibile visionare il video della premiazione https://www.facebook.com/video.php?v=1020629 9189502518 e leggere due belle recensioni su Cinema 2099 e Short Of The Month Review. Siamo certi che tutta la cittadinanza voglia unirsi a noi per complimentarsi con questi giovani talenti dai quali ci aspettiamo altre non tanto fantascientifiche, ma fantastiche notizie!! In bocca al lupo e ancora vivissime congratulazioni!

Nicoletta Gigli

Domenica 12 aprile, il Circolo le Rondini di Legambiente, ad Anzio, ha organizzato una passeggiata tra le ville cardinalizie.

Durante l’iniziativa, gratuita ed a scopo sia culturale sia ambientale, si sono potute ascoltare le spiegazioni storiche, architettoniche, ed urbanistiche fatte dall’architetto Paolo Prignani che, gentilmente, ha fatto da guida lungo un percorso dove, gli intervenuti, sono stati sensibilizzati a condurre uno stile di vita con meno macchine partecipando alla passeggiata, oltre che a piedi, anche con biciclette, mono pattini, pattini, e skateboard quindi, gli stessi, hanno anche potuto apprendere che, la Riserva Naturale di Villa Borghese, non è ancora aperta al pubblico pur essendo, dopo quella di Tor Caldara, la seconda del territorio a costituire una ricchezza ambientale di notevole importanza. Venendo alle ville che costituiscono una delle parti più significative del patrimonio storico della città di Anzio, tutte costruite in punti panoramici, circondate un tempo da grandi parchi e rigo-

rosamente esposte verso il mare, ora però inglobate all’interno del tessuto urbano, Villa Borghese, è l’unica ad essere ancora una residenza privata e ad aver mantenuto il suo parco integro anche se più piccolo rispetto all’estensione originaria mentre, Villa Adele, Villa Albani, e Villa Sarsina sono divenute degli edifici pubblici che costituiscono i luoghi più importanti della vita pubblica ed istituzionale. Villa Adele, infatti, oltre ad essere la sede del Museo Archeologico e del Museo dello Sbarco ospita alcuni uffici comunali, Villa Albani è divenuta sede di un presidio ASL adibito a struttura ospedaliera mentre, Villa Sarsina, recentemente restaurata, oltre ad ospitare diversi uffici comunali, tra i quali quello del sindaco, è sede dei Consigli Comunali.

Le visite iniziate a Villa Borghese, sono proseguite a Villa Adele dove particolarmente ammirata è stata la “sala delle conchiglie” per passare poi a Villa Albani e infine a Villa Sarsina.

Tito Peccia

Ville cardinalizie

Coffee Competition Io amo Leopardi

ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

Il Litorale

Quattordici istituti di quattro regioni si sono sfidati nelle categorie bar e pasticceria

La settima edizione della Coffee Competition, uno degli eventi più attesi dalle scuole alberghiere, anche quest’anno, si è svolta il 26 marzo presso la sede di Lavinio dell’Istituto Alberghiero Marco Gavio Apicio. La giornata, dedicata alla preparazione di dolci e cocktail a base di caffè, ha visto ventotto ragazzi cimentarsi in una iniziativa nata sette anni fa per volontà del docente dell’istituto anziate Antonio Stigliano quando decise di organizzare una gara interna per ricordare la giovane alunna Martina Forino, prematuramente scomparsa in un incidente stradale.

La gara, nel corso degli anni, grazie alla sponsorizzazione unica della nota torrefazione Cubacafè, è quindi cresciuta fino a diventare prima una competizione di carattere regionale e, da tre anni, anche interregionale. Quest’anno, a sfidarsi, gli istituti alberghieri sono stati quattordici, dei quali: undici del Lazio, uno della Campania, uno delle Marche ed uno della Toscana. Ciascuna scuola, ha gareggiato con un alunno per la categoria bar ed uno per quella di pasticceria i quali, tutti molto emozionanti, hanno presentato le proprie creazioni ad una giuria, che ha esaminato con grande cura ogni cocktail ed ogni dolce presentato, composta da: R. Rosati della Federazione Italiana Cuochi, I. De Cesare Pastry Chef del ristorante “La Parolina” di Acquapendente, C. Panichi in rappresentanza di una azienda di importazione di caffè, A. Mosca Dirigente Scolastico dell’Apicio, L. Mingiacchi, amministratore di CubaCafè, P. Mondello bar tender e sommelier e M. Azzurro ex bar manager dell’Hotel Excelsior di Roma.

Gli studenti dell’Istituto di Anzio che per dovere di ospitalità non hanno gareggiato con i colleghi delle altre scuole, si sono sfidati ad una gara interna dove, per la categoria bar, è risultato: 1° classificato Ciambrone Simone, 2° classificato Mineo Sara e 3° classificato Ursu Iulia mentre, per quella di pasticceria, è risultato: 1° classificato Del Villano Andrea, 2° classificato Baldi Francesco Maria e 3° classificato Navisse Davide. Nella gara esterni categoria bar, è risultato: 1° classificato IPSEOA Lucilla di Roma, 2° classificato IPSEOA Don Peppino Diana di Morcone e 3° classi-

ficato IPSEOA Buonarroti di Fiuggi. Nella gara esterni categoria pasticceria, è risultato invece: 1° classificato: IPSEOA di Ascoli

Piceno, 2° classificato IPSEOA di Sora e 3° classificato: IPSEOA Tor Carbone di Roma.

Tito Peccia

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Concerto di primavera al Chris Cappell College Pag.

Questo il titolo dell’concerto evento che si è tenuto il 27 marzo 2015 presso l’aula magna del nostro istituto in cui i ragazzi del liceo musicale e del classico hanno voluto fare un omaggio al grande poeta e allo stesso tempo celebrare Christian Cappelluti , anche lui grande estimatore del maestro della poesia italiana e mondiale.

All’evento è intervenuto il Prof. Franco D’Intino che insegna Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università di Roma “Sapienza” e che dal 1998 è direttore del ‘Leopardi Centre’ (Birmingham) e membro del comitato scientifico del Centro Nazionale di Studi Leopardiani nonchè Direttore di Ricerca del Laboratorio leopardiano presso l’Università di Roma “Sapienza”.

Lo spettacolo ha visto alternarsi brani musicali con la recitazione/lettura di alcuni testi tratti dalle Operette Morali di Leopardi, combinati con riflessioni e citazioni personali di Christian che hanno messo in evidenza il suo amore per il grande vate della poesia.

Nella rielaborazione testuale, operata dalla prof. De Francesco, non sono mancati momenti satirici che hanno alleggerito l’evento

rendendolo equilibrato e scorrevole per tutti.

La rappresentazione è stata seguita con partecipazione e a volte anche con commozione da parte del pubblico che ha apprezzato sia il tema scelto che la bravura dei ragazzi.

Un ringraziamento speciale va a coloro che hanno lavorato alacremente al progetto: Prof.ssa Silvia Frezzolini, referente del progetto insieme alla Prof. ssa Maria Serena De Francesco, alla quale si deve anche la rielaborazione testuale e direzione degli attori; Prof.ssa Rossella Pelagalli che ha seguito e coordinato l’evento; la Pro.fssa Daniela Fuda, insegnante di pianoforte del nostro liceo; il Prof. Massimo Balla, insegnante e direttore del gruppo orchestrale e insegnante del Laboratorio di Musica d’insieme; il Prof. Antonio D’Augello, insegnante di chitarra del nostro liceo;Prof.ssa Rosamaria Cirillo insegnante di canto; il Prof. Mauro Lupone per tutta l’organizzazione tecnica e tecnologica dell’evento.

Un ringraziamento speciale ai signori Adriana e Franco Cappelluti che condividono con noi ogni attività proposta con entusiasmo e spirito collaborativo.

V.B.

Acquarelli preziosi Assegnati i Ferrari Awards 16

Le opere di Leonardo Leonardi e Piero Pasquetti

Pag.

Credo che da oltre un secolo sia incorso, nel campo dell’arte, un lento processo di trasmigrazione e delocalizzazione: dalle sedi tradizionalmente deputate ad altri luoghi. La musica, grazie alle tecniche di riproducibilità (supporti magnetici, registrazioni, DVD, dischi ecc), è stata la prima a trasmigrare dai teatri, auditorium e sale concerti alle abitazioni, ai bar (juke box), a far da sottofondo nei megastore e nelle sale di attesa degli aereoporti.

Anche il cinema, purtroppo e molto a malincuore, si delocalizza dalle sale cinematografiche ai VHS e DVD, dal filmico alla fiction televisiva a internet…

Come per la fotografia e l’arte plastico-pittorica. Spesso la delocalizzazione comporta non solo una semplice e didascalica trasposizione, ma anche una totale riscrittura con la formulazione di nuovi generi e nuovi specifiche espressività: si pensi, p. es., alla street art, che non è la semplice pittura ‘riscritta’ sui muri, ma un vero e proprio genere a sé stante, così come la pop e la body art, la visual multimedial art ecc. Tutto ciò da una parte ha degli aspetti positivi: la diffusione e la ‘democratizzazione’ della produzione artistica, dall’altra parte abbiamo invece la massificazione e, come direbbe Walter Benjamin, la perdita dell’aura (la perdita della irripetibilità spirituale, della magia e originalità ecc.).

Ma lasciamo da parte queste considerazioni che richiederebbero approfondimenti e studi a parte, e veniamo ai preziosi acquarelli sono stati esposti fino al 9 aprile, nel ristorante-bar “Da Noantri” di Via S. Maria 14 Nettuno: una originale location, anche per riallacciarsi ad una antica tradizione fondata sul binomio arte/cucina, arte culinaria/arte pittorica.

L’acquarello non è solo una tecnica pittorica, ma rappresenta un vero e proprio modo di espressione dell’arte figurativa. Ha una antichissima tradizione: dai dipinti su papiri dell’antico Egitto, su seta di riso della antica Cina o di lino giapponese, alle decorazioni dei manoscritti e antichi testi medioevali, alle miniature e ai primi ritratti delle corti Rinascimentali fino al XVIII e XIX secolo, quando entrò nell’uso dei giovani rampolli della buona borghesia inglese e tedesca, che durante il “Grand Tour” italiano –non avendo, ovviamente, la macchinetta fotografica- iniziarono a utilizzarne la tecnica della ‘gouache’ (già adoperata dai paesaggisti napoletani) e del dipinto su carta bianca, con albume d’uovo e tempera colorata: cioè l’acquarello più o meno come lo conosciamo noi. Una tradizione composita ed antica, che Leonardo Leonardi e Piero Pasquetti, entrambi di Nettuno, hanno saputo cogliere ed reinterpretare, facendone un personale e poetico linguaggio estetico-filosofico ed esistenziale, fatto di at-

Il Litorale

ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

Raduno dei bolidi rossi da Boccuccia per il settimo anno consecutivo

Da sx: Anthony Peth, Fabio Barone, Mauro Boccuccia e Lisa Bernardini

tenzione ai dettagli e alle tenui sfumature del colore, come se fossero le sfumature dello stato d’animo in una continuità di ascolto, riflessività ed autoriflessività. Qualità, queste ultime, abiurate dallo stile di vita fast e caciarone, povero e superficiale dei nostri tempi, segnati dalla prevaricazione ‘liberista’ e la dittatura dei mercati e finanza.

I colori caldi e vivaci della mediterraneità (l’acquarello è tipica della tradizione espressiva mediterranea), gli ocra e i rossi-arancio dei muretti sbrecciati e assolati, angoli di una Nettuno un po’ remota di mite silenzio; colori accesi, e insieme tenui, della fioritura dei glicini e delle bouganville, l’azzurro intenso con le mille sfumature del cielo; colori che trovano forma e ‘cornice’ sulla carta, nel disegno e nei tratti minuti, precisi, nel dettaglio ricercato come in una miniatura.

I due hanno saputo testimoniare lo spirito dei viaggiatori mitteleuropei, che avevano fatto propria la tensione fra l’aspetto dionisiaco della smisurata e vitale luminosità, e l’aspetto ordinatore incardinato dalla riflessività contemplativa che si affida alla ‘ragione’ della forma e alla ricostruzione meticolosa del dettaglio.

Pasquetti inoltre già venne segnalato qualche anno fa, anche su queste pagine, per la sua intelligenza ritrattistica e capacità di cogliere –nei volti- e dare unità ai moti interiori ed esteriori, capacità che si riconferma anche in questa occasione nelle (purtroppo) poche fisionomie esposte sulle pareti del caratteristico locale.

Giuseppe Chitarrini

Il 29 marzo scorso la città di Anzio è stata oggetto di un evento particolare: decine e decine di Ferrari sono arrivate nella graziosa cittadina laziale al ritmo di potenti motori e tanti appassionati della “Rossa”. E’ stato organizzato, infatti, un raduno Ferrari che si ripete da sette anni in zona ed è concertato logisticamente da Mauro Boccuccia, imprenditore amante dei motori e del buon cibo; ammiratore del made in Italy e di spontanei sorrisi da condividere insieme ai suoi tanti amici, Mauro e’ un veterano di questo tipo di avvenimento.

Da quest’anno, al raduno è stata affiancata anche una direzione artistica di Premi: i “Ferrari Awards”, che sono stati curati dell’Associazione Occhio dell’Arte e dalla sua Presidente, Lisa Bernardini, la quale ha pensato di assegnare alcuni riconoscimenti a personaggi meritori nelle categorie prescelte di premio: Spettacolo (premi ritirati dall’attore Andrea Roncato e dal comico Alessandro Serra) - Alla Carriera (assegnato alla cantante Marina Occhiena) - Moda (vincitrice l’Agenzia Yourway Managment di Emanuela Corsello) - Comunicazione (ha preso l’Award il giornalista Maurizio Pizzuto, Direttore di Prima Pagina News - Agenzia Quotidiana di Stampa Nazionale) - Sport (categoria vinta dalla Fondazione “Il Museo del Rugby, Fango e Sudore”, tra i più famosi al mondo per numero e tipi di reperti relativi al noto gioco anglosassone; è un gioiello italiano nel mondo in campo sportivo e nel 2010 ha ricevuto anche la Medaglia di Bronzo dal Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano) - Sport Sociale (a vincere è stato il progetto/campagna di sensibilizzazione contro la violenza femminile dell’art director Marco Scorza, che si è avvalso della collaborazione de “Il Setterosa” - Nazionale di Pallanuoto Femminile guidata da Fabio Conti, e dal titolo “L’Unione fa la forza”). Con i Ferrari Awards di Anzio si è arricchita una organizzazione impeccabile che Mauro Boccuccia segue personalmente da tanto tempo grazie all’amicizia creatasi con il Dr. Fabio Barone, carismatico Presidente del Club “Passione Rossa” di Roma, l’agglomerato Ferrari più importante d’Italia.

Il Club è stato fondato nel 1999 ed è composto esclusivamente da imprenditori italiani possessori o collezionisti di auto Ferrari ed ha come unico scopo quello di propagandare il marchio automobili-

Fabio Tassinari con Andrea Roncato

stico più famoso del mondo. Il 3 giugno 2007 “Passione Rossa” é diventato detentore ufficiale del record per il raduno Ferrari più numeroso della storia con ben 169 auto provenienti da tutta Europa, polverizzando così il record ottenuto un anno prima dagli spagnoli con 136 vetture. Il record é stato inserito nell’edizione 2008 del libro dei Guinness dei Primati.

Altri Premiati Ferrari con medaglia, durante la giornata, sono stati: Simone Amato, “Volto più bello d’Italia 2013”; l’attrice Kyra Ruffo, il volto televisivo Silvia Fabi, l’attore Angelo Sorino, la cantante Silvia Capasso, l’attrice Aline Pilato, il cantante Alessandro greyVision, nipote di Rino Gaetano, nonchè leader della band officiale di tributo all’amato cantautore scomparso (ha concluso la giornata con alcuni omaggi musicali dedicati ai maggiori successi di Rino), i manager Fabrizio Perrone ed Andrea Lamia, le modelle YourWay Alexandra Lia e Giada Pulcinelli, il Vice Presidente della Fondazione “Museo del Rugby, Fango e Sudore”, Claudio Favale (in rappresentanza e sostituzione del Presidente Corrado Mattoccia, in Francia per impegni di lavoro).

Ciliegina sulla torta, la medaglia Ferrari al famoso cane Briciola, mascotte della Fanfara del Reggimento a Cavallo dei Carabinieri ed assunta recentemente agli onori dei media per essere l’unico cane che e’ riuscito a far sorridere il Presidente Mattarella durante il

suo insediamento in Quirinale.

Briciola era assente poichè impegnata per motivi di servizio, ma ha ritirato con orgoglio la medaglia - facendolo in borghese e in ambito familiare - il Comandante della Fanfara del 4 Reggimento Carabinieri a Cavallo, il M.A.s.UPS Fabio Tassinari, che nella quotidianità di Briciola ne è l’amato proprietario.

All’interno del luogo dove si sono svolte le premiazioni, i presenti hanno potuto anche ammirare alcuni splendidi lavori, a metà tra Design e Fotografia, dell’architetto-fotografo Francesco Ciccotti, tratti dalla sua ultima serie “PanoramicaMENTE” e destinati nei prossimi mesi a girare l’Italia in varie locations.

Medaglia Ferrari per lui e anche per l’autorità anziate presente per l’occasione: Roberta Cafà, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Anzio.

Ha presentato spiritosamente l’evento il regista e conduttore radio-televisivo Anthony Peth.

Appuntamento per tutti, pertanto, di nuovo ad Anzio, a Via Nettunense km 31.500 angolo Via Giove 1, al prossimo raduno Ferrari di Mauro Boccuccia e ad una seconda edizione dei Ferrari Awards gestiti dall’Occhio dell’Arte!

Fotografo ufficiale: Flavio di Properzio.

Si ringraziano anche: la stilista Vanessa Foglia per gli abiti Massimo Persico come aiuto fotografo - il team di 360liveTv production.

Comune di Anzio

Personale di Letture da gustare Silvia Moccia Fibromi uterini

ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

Il Litorale

Incontri con gli scrittori: giovedì 16 ci sarà Fabio Volo

La prossima stagione primaverile di Letture da gustare è tutta dedicata agli scrittori italiani contemporanei. Fedele allo spirito dell’iniziativa, che prevede di coniugare il piacere della buona tavola con il piacere della lettura, l’Associazione La Teca e la direzione dell’hotel Lido Garda hanno selezionato quattro autori contemporanei e organizzato quattro diversi incontri in cui le opere di ciascuno saranno abbinate a una cena ispirata ai rispettivi luoghi di nascita. Novità assoluta di questa edizione sarà l’inserimento, all’interno dei singoli appuntamenti, di proiezioni di video tratti da film, interviste e video musicali che hanno un legame con l’autore di volta in volta presentato. Si comincia giovedì 16 aprile, con una serata tutta dedicata a Fabio Volo.

Dell’autore bergamasco si leggeranno alcuni passi dei libri di maggiore successo da lui pubblicati, e in particolare da “Il tempo che vorrei”, “Il giorno in più” e “È una vita che ti aspetto”. Tema conduttore dei brani scelti è l’amore: l’amore di un uomo per una donna, con tutte le difficoltà e le incomprensioni dovute all’imbarazzo del dichiararsi e alla difficoltà della convivenza, rilette con la consueta ironia che è diventata una delle caratteristiche principali dello stile di Fabio Volo. Ma ci sarà spazio anche per una riflessione più matura in una delle pagine più introspettive e toccanti dello scrittore, dedicata alla figura del padre. E per finire, proiezioni di interviste, racconti di aneddoti, curiosità e molto altro, da cui scoprire un Fabio Volo inedito e in un certo senso anche inaspettato. Si cercherà soprattutto di dare una visione più completa attraverso un percorso biografico che ne ricorda le diverse tappe: Volo, infatti, non è solo una delle voci emergenti della letteratura italiana, ma è stato anche attore, sceneggiatore, conduttore radiofonico e televisivo. Insomma una figura poliedrica che merita di essere conosciuta nei suoi molteplici aspetti. La lettura delle sue opere sarà accompagnata, ovviamente, da una cena a base di piatti tipici lombardi. Giovedì 30 aprile, invece, sarà la volta di Margaret Mazzantini. La scrittri-

ce romana, di origine irlandese, è una delle voci più interessanti della letteratura italiana contemporanea. Unica donna nel programma scelto per la rassegna, è proprio per questo un punto di osservazione privilegiato per parlare della femminilità e del ruolo della donna nella società contemporanea, uno dei temi più cari alla scrittrice. La cena che accompagnerà la serata è una cena a base di piatti tipici della tradizione irlandese, in accordo con il luogo di nascita dell’autrice. Stefano Benni è invece il protagonista dell’appuntamento di giovedì 14 maggio. Scrittore fra i più interessanti e originali della sua generazione, che si è dedicato alla scrittura in tutte le sue molteplici forme: autore di romanzi, racconti, sceneggiature teatrali e cinematografiche e di scritti giornalistici.

La serata sarà un’occasione per esplorare tutti questi aspetti di una personalità artistica imprescindibile nel panorama letterario italiano. La cena che accompagnerà la lettura delle opere di Stefano Benni, sarà una cena bolognese. L’ultima serata è dedicata a Niccolò Ammaniti. scrittore fra i più celebrati degli ultimi anni, autore di numerosi romanzi di grande successo, quasi tutti trasportati al cinema dai nomi più prestigiosi del cinema italiano contemporaneo. In un rapporto incrociato fra la lettura dei suoi scritti e la visione di spezzoni di film ad essi ispirati, delineeremo il ritratto di un giovane autore che farà ancora parlare molto di sé.

Ad accompagnare la serata sarà una cena a base di piatti tipici romani. Tutti gli appuntamenti si terranno a partire dalle ore 20,00 presso l’hotel Lido Garda, in via Caboto 8, Anzio (Rm). Per informazioni e prenotazioni: 069870354.

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Pag.

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Se ne parlerà sabato 18 aprile a Villa Sarsina

Verrà inaugurata il prossimo 25 aprile 2015, alle ore 17,30, presso il Forte Sangallo di Nettuno, l’esposizione personale dell’artista Silvia Moccia.

Percorsi di Realtà, questo il titolo della mostra che resterà aperta al pubblico fino al 1 maggio 2015.

L’esposizione sarà aperta dalla curatrice Anna Silvia Angelini, Presidente di AIDE Nettuno e dalla Dott.ssa Emanuela Pellegrino, storica dell’arte. Al termine dell’incontro verrà offerta una degustazione di vini dalla cantina Casale del Giglio.

“Con la personale di Silvia Moccia – dice Anna Silvia Angelini – sono orgogliosa di proseguire il mio percorso di organizzatrice di eventi artistici con le donne come protagoniste.

Reputo Silvia Moccia un’artista dalla spiccata sensibilità, in grado di raccontare la realtà attraverso la pittura.

Da qui il titolo dell’esposizione, Percorsi di Realtà”.

Su Silvia Moccia Dopo studi classici presso il liceo scientifico con indirizzo linguistico sperimentale, Silvia Moccia vanta due lauree conseguite con il massimo dei voti, all’accademia delle belle arti di Viterbo, e all’università degli studi di Verona.

Consegue così i dottorati in pittura restauro e in storia dell’arte.

Fin da giovanissima spicca la sua mano realista, abile copista e magnifica interprete.

Nel corso della sua formazione professionale si ispira maggiormente ai grandi artisti del nostro rinascimento e ne resta attaccata sfiorandone la pennellata classica e la perfezione d’esecuzione.

Diviene oggi un artista moderna dai tratti classici, catapultata in un tempo dove tutti cercano di fissare su tela un emozione o un sentimento con tratti astratti.

Per ulteriori informazioni angeliniannasilvia@gmail.com www.silviamoccia.com

Risposta ad AnzioDiva

Dalle domande fatte nel litorale del 1° marzo, vorrei dare alcune risposte ed informazioni all’Associazione AnzioDiva per quanto riguarda il rudere di via del Tridente a Lavinio.

Parecchi anni fa la Regione ha sequestrato la villa alla criminalità, dandola così al Comune di Anzio affinché la riqualificasse per scopi utili al territorio.

Cosa intende fare non ci è dato sapere. Fu data a suo tempo la seguente risposta: Facciamo prima a buttarla giù che rimetterla a posto, ma soldi non ce ne sono.

Il Comune non può applicare l’Art 7 Bis della PDL AC 1943(Art 1) che prevede l’esproprio degli immobili abbandonati da almeno 10 anni, perché semplicemente non può espropriarlo a se stesso.

Dobbiamo essere noi cittadini a pretendere che venga riqualificata per scopi culturali, visto le tante Associazioni radicate sul territorio, che possono offrire a questa Città (a vocazione turistica) quella marcia in più.

Isabella D’Introno

Il punto di vista del Ginecologo e quello del Radiologo interventista: pareri a confronto nell’ambito del trattamento del Fibroma uterino, al Convegno aperto al pubblico in programma per sabato prossimo ad Anzio (sala consiliare Villa Sarsina), 18 aprile a partire dalle ore 9,30.

Durante l’incontro, promosso dall’associazione culturale Trio Fenice in collaborazione con Il Granchio e con il patrocinio del comune di Anzio, si parlerà di Embolizzazione?, una moderna tecnica che si sta progressivamente affermando come valida e sicura alternativa terapeutica, poiché in grado di trattare efficacemente e in modo permanente, i fibromi mantenendo l’utero in sede. Il fibroma, chiamato anche mioma, è il più diffuso tumore benigno del tratto genitale femminile, e colpisce oltre il 40% della popolazione “in rosa”.

Negli Stati Uniti oggi l’embolizzazione del fibroma, è la prima tecnica di scelta, poiché è in assoluto quella più mini-invasiva. Al Convegno interverrà il Dr Tommaso Lupattelli, Professore incaricato dell’Università di Perugia, Specialista in Radiologia e Radiologia Interventistica, specialista in Chirurgia vascolare, massimo esperto in Italia nell’esecuzione della tecnica di Embolizzazione di patologie vascolari, quali il varicocele - sia maschile sia femminile - oltre che di patologie ginecologiche come, appunto, il fibroma uterino e più in generale l’utero fibromatoso. Tecniche, queste, affinate per anni a Londra e negli Stati Uniti, presso il Saint’s George Hospital prima e all’Hammersmith Hospital poi, dove questi interventi vengono eseguiti di routine.

Con riguardo al mondo femminile, il Dr Lupattelli e i ginecologi che interverranno a Villa Sarsina illustreranno i metodi alternativi alla chirurgia tradizionale, in primis l’embolizzazione che non prevede né tagli né cicatrici e che rappresenta una valida alternativa per quelle donne con miomi, anche di grosse dimensioni, che vogliono conservare l’utero e liberarsi dai fastidiosi sintomi ad essi correlati, come il dolore pelvico, cicli abbondanti - fino all’anemizzazione - e i ripetuti aborti.

Questa tecnica mini-invasiva si effettua mediante un forellino nell’arteria femorale di destra, dove si inserisce un tubicino di plastica di 1,5 mm che viene avanzato fino alla circolazione arteriosa dell’utero; è eseguita in anestesia locale o epidurale e consente una significativa e permanente riduzio-

ne delle dimensioni del fibroma in più del 94% dei pazienti, con conseguente, immediata e definitiva scomparsa della sintomatologia. La procedura richiede una degenza di circa 48 ore in ospedale, con tempi di recupero che si aggirano intorno 3-7 giorni. Insomma una vera rivoluzione della scienza e, finalmente, un’alternativa concreta per quelle milioni di donne che sono alla ricerca di una soluzione definitiva, conservando anche la fertilità.

“E’ importante sottolineare che moltissime donne, destinate alla rimozione dell’utero - conferma il dr Lupattelli -, hanno potuto salvare l’organo, perché sottoposte ad embolizzazione e, grazie alla riduzione dei fibromi, hanno potuto concepire con gravidanza a termine. Ad oggi la nostra casistica conta più di 1000 interventi, a partire dal 2001, con complicanze maggiori post-operatorie praticamente nulle. E’ comunque stato dimostrato che il successo della procedura è strettamente correlato all’esperienza dell’operatore e della sua équipe. In mani esperte l’intervento ha una durata media complessiva di 24 minuti”.

Per saperne di più e intervenire alla discussione, formulando anche domande ai relatori, non resta che recarsi a Villa Sarsina, sala consiliare, e partecipare al Convegno, aperto al pubblico.

Oltre al dottor Lupattelli, interverranno Antonietta Carluccio, Medico Chirurgo specialista in Ginecologia e Ostetricia, Eufemia Campana, specialista in Ginecologia e Ostetricia e Pasquale Farina, presidente del Convegno che modererà l’incontro. L’apertura dei lavori, dopo il saluto di Laura Nolfi, assessore alla Cultura del Comune di Anzio, sarà affidata ad Elisabetta Fusi, ex nuotatrice della Nazionale e giornalista locale, che sta lottando con successo contro un carcinoma al seno. Ironia, derisione e una grandissima forza di volontà: questa la ricetta dell’ex azzurra, intorno alla quale si è mobilitato per solidarietà il mondo dello sport, del giornalismo e dello spettacolo. Sabato prossimo racconterà la sua esperienza, sottolineerà l’importanza della prevenzione e presenterà l’evento del 17 maggio quando sulla città di Anzio si accenderanno i riflettori: flashmob di “Tutti insieme per Elisabetta Fusi” per raccogliere fondi da destinare alla ricerca contro il cancro.

La cittadinanza, i medici di famiglia, il mondo ginecologico e chiunque abbia interesse è invitato a partecipare e a registrare la propria presenza.

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Festa di Primavera da Agrigarden

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Il Litorale

ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

L’azienda apriliana, specializzata nel giardinaggio, ha organizzato un appuntamento per presentare le nuove tecnologie

Impresa riuscita da parte della società Centro Agrigarden che è riuscita a bissare e superare il successo della prima edizione dell’evento “Festa di Primavera”. L’evento giunto alla seconda edizione si è svolto presso la sede dell’azienda apriliana ed ha visto ancora una volta l’affluenza di molte persone che hanno potuto apprezzare tutte le novità del settore ed hanno avuto la possibilità di confrontarsi con specialisti del settore del giardinaggio.

I clienti durante questa iniziativa hanno avuto l’occasione di vedere in prima persona l’utilizzo delle ultime macchine e beneficiare di sconti speciali sui propri acquisti che l’azienda pontina ha voluto loro riservare proprio per ringraziarli del solido rapporto che si è creato tra l’azienda ed i propri clienti, come si evince dalla parole del titolare Giuseppe Veglia: “E’ da molto tempo ormai che la nostra azienda si basa sulla fiducia dei nostri clienti, non solo in termini di vendite che ovviamente rappresentano un elemento essenziale per un’azienda, ma soprattutto in termini di nuove idee e soluzioni che i nostri clienti riescono continuamente a fornirci e grazie alle

quali riusciamo a migliorare di anno in anno. Sono molto contento dell’impegno che tutto il team Centro Agrigarden ha messo per la realizzazione di questo evento e di come i nostri clienti ne siano rimasti altrettanto contenti ed interessati verso questa iniziativa.

Inoltre ringrazio tutti gli specialisti del settore che ci hanno aiutato a realizzare questo evento, come il Dott. Riccardo Dal Fiume, che anche quest’anno ha tenuto un corso sulla “Gestione del giardino”, un’occasione di rilevante importanza, in cui i nostri clienti hanno potuto partecipare in modo assolutamente gratuito, così come gratuite sono state le consumazioni gastronomiche che abbiamo messo a disposizione di tutti coloro che sono stati presenti durante l’evento.

Questa seconda edizione è stata anche l’opportunità per cogliere nuovi spunti soprattutto in vista della prossima edizione, in quanto già da ora stiamo pensando ad importanti novità da sviluppare per questa iniziativa. Ovviamente non vi anticipo nulla e vi do appuntamento alla prossima edizione per una nuova Festa di Primavera”. FM

Il prossimo venerdì 17 aprile si ritroveranno in Piazza Garibaldi, assieme a rappresentanti delle autorità comunali, per un omaggio ai Caduti di tutte le guerre i veterani degli Enti, Comandi ed Unità Informazioni e Difesa Elettronica, in occasione del 60esimo anniversario della costituzione della Compagnia Intercettazioni e Radiogoniometria del Battaglione Speciale a supporto delle esigenze informative dello Stato Maggiore dell’Esercito avvenuta il 15 aprile 1955.

Fin dai primissimi anni ’60, la specialità delle Informazioni e della Difesa Elettronica dell’Esercito è presente in Anzio presso la Caserma Santa Barbara e in altre parti d’Italia con successive riconfigurazioni ordinative.

Già nel 1995 l’evento della costituzione del primo nucleo originario dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale era stato celebrato nel suo 40-esimo anniver-

sario con l’intervento di autorità e cittadini alla cerimonia militare che aveva richiamato una grande partecipazione.

A fine anni ’90, lo scioglimento del Comando Informazioni e Difesa Elettronica dell’Esercito, dell’8° Battaglione Ricerca Elettronica “Tonale” e del 9° Battaglione Guerra Elettronica “Rombo” ne aveva profondamente ridimensionato gli organici per dare progressivamente vita poi agli attuali Enti e cioè la Brigata RISTA-EW con le sue unità in Anzio, Sora e Treviso ed il Comando Trasmissioni e Informazioni Esercito.

Anzio, città di elezione della specialità, saluta tutti i radunisti dando loro di nuovo il “benvenuto a casa” con gli auguri di una festosa e toccante manifestazione.

Ma anche la Caserma Santa Barbara in Via Ardeatina è pronta a rinnovare l’amarcord dei parteci-

60° della Compagnia Intercettazioni e Radiogonometria

panti accogliendoli per una presentazione di video ed immagini del passato.

La cerimonia inizierà con la deposizione di una corona al Monumento ai Caduti di Anzio alla

presenza delle massime autorità e l’onore di portarla è stato riservato sottoscritto, il più anziano reduce della Compagnia I-RG e ad un giovanissimo militare inquadrato nelle moderne forma-

zioni delle Trasmissioni.

Le immagini mostrano un momento della manifestazione del 1995 ed il Logo creato per quella del 17 aprile p.v.

T.to Antonio Alderisio

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Il futuro è nell’e-commerce e nella logistica

ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

Il Litorale

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Presentata l’offerta e il deposito doganale del Gruppo Logistico Laziale Distribuzione per accelerare il business e l’internazionalizzazione

Alessandro Bursese direttore generale della Laziale Distribuzione

E’ l’e-commerce del Gruppo Logistico Laziale Distribuzione, la porta da aprire per tornare a crescere per le aziende di tutte le dimensioni, di tutte le regioni italiane. La piattaforma è stata presentata il 19 marzo durante il convegno “E-commerce e soluzioni logistiche. Qui riparte il futuro”, organizzato da Federlazio Logistica, con il Patrocinio della Regione Lazio, presso la sala convegni del Gruppo Logistico.

Una piattaforma completa, semplice da provare, con costi variabili modulabili sulle esigenze del cliente e con il servizio di deposito doganale in outsourcing. Già utilizzata da aziende di diversi settori, con risultati positivi in termini di incrementi delle vendite, ottimizzazione dei processi, riduzione dei costi.

Un solo interlocutore per gestire tutti i servizi: la realizzazione e lancio del sito, la configurazione e caricamento del catalogo prodotti, l’integrazione degli strumenti di pagamento, magazzino e logistica, i servizi di spedizione a domicilio e di assistenza al cliente.

Il convegno ha avuto la formula “teoria e pratica”.

Dopo il saluto di Giuseppe Bursese (Presidente Federlazio Logistica e Laziale Distribuzione) e di Luciano Mocci (Direttore Generale di Federlazio), prima gli interventi di Paolo Azzali (esperto in Logistica) e Roberta De Robertis (Direttore Interregionale Agenzia delle Dogane per Lazio e Abruzzo), seguiti da un video sulle potenzialità di crescita che offre l’e-commerce e dalle testimonianze di tre aziende: B2X con Guido Lucarelli, HSE24 con Nicola Gasperini e Linkem con Davide Rota. Nel pomeriggio la visita guidata al Polo Logistico LDi in piena attività.

“La moderna logistica integrata è un settore vitale e strategico per il territorio, permette aggregazione tra le aziende, scelte di business concrete e immediate, coinvolgendo anche le banche nel finanziare il tessuto economico.

Grazie ad un’offerta logistica all’avanguardia, il nostro Gruppo diventa un partner per le im-

prese che ricercano efficienza, innovazione, competitività - ha dichiarato Alessandro Bursese, Direttore Generale di Laziale Distribuzione - la nostra è una piattaforma per l’e-commerce “su misura”, ad alto valore aggiunto, per aprirsi al digitale e garantirsi un moltiplicatore di crescita.

Il web è una strada tracciata, una rivoluzione inarrestabile, restarne fuori non è più pensabile. Altro servizio che offriamo da tempo è il nostro deposito doganale, con il quale l’impresa ha l’opportunità di differire il pagamento dei diritti doganali, in funzione della quantità di merce effettivamente importata, con grandi vantaggi sul suo cash flow. Ma questi sono solo alcuni dei servizi che prestiamo, durante la visita guidata è stato più facile spiegare i vantaggi della moderna logistica integrata, un tour che facciamo con le aziende molto spesso”.

IL GRUPPO LOGISTICO LAZIALE DISTRIBUZIONE Laziale Distribuzione S.p.A. (LD), azienda italiana a capitale privato, è nata nel 1978 per fornire ai clienti servizi di trasporto e distribuzione.

Nel tempo ha evoluto la propria offerta, ampliandola progressivamente ai servizi di logistica distributiva ed integrata. Sul mercato nazionale della logistica è da oltre 35 anni una realtà leader in grado di offrire una varietà notevole di servizi multibusiness, quali: Supply Chain management; Logistica Integrata; Carichi Completi; Groupage Nazionale ed Internazionale; Distribuzione Ordinaria e Espressa; Archiviazione...documentale.

Una realtà composta da 3 aziende: Laziale Distribuzione SpA (a capo del Gruppo Logistico LD), Interlaziale Trasporti e Spedizioni SpA, Log.Di Srl. NUMERI Fatturato 2014: 50 milioni di euro (Gruppo Logistico LD), 26 milioni di euro (Laziale Distribuzione SpA). Impiegati: circa 400, 150 dipendenti e 250 collaboratori.

SEDI Il polo logistico di Roma, Santa Palomba (con Laziale Distribu-

Giuseppe Bursese presidente federlazio logistica

zione SpA); Il presidio logisticodistributivo nel Nord Italia con le sedi di Paderno Dugnano, Bollate e Ceriano Laghetto (con Interlaziale Trasporti e Spedizioni SpA e Log.DiSrl).

STRUTTURE LOGISTICHE Oltre 180.000 mq coperti, su 12 impianti sull’intero territorio italiano LA PIATTAFORMA E-COMMERCE DI LAZIALE DISTRIBUZIONE Una piattaforma completa, semplice da provare, altamente performante con costi variabili modulabili sulle esigenze del cliente e con il servizio di deposito doganale in outsourcing.

Un solo interlocutore per gestire tutti i servizi: la realizzazione e lancio del sito web, la configurazione e caricamento del catalogo prodotti, l’integrazione degli strumenti di pagamento, magazzino e logistica, i servizi di spedizione e di assistenza al cliente.

Peculiarità:

Progettazione e gestione piattaforme mono e multi brand Italia e UE 27 Sviluppo comunicazione e marketing a supporto del canale Studio e sviluppo canali di vendita B2B e B2C come HORECA, gruppi acquisto, Fidelity & Promotion, Co-marketing Gestione processi rendicontazione e contabili verso i brand Gestione dinamiche store e rapporti con consumatori finali Possibilità di acquisto e commercializzazione dei prodotti con assunzione rischio di impresa Deposito doganale con costi differiti in base all’utilizzo della merce Gestione dei resi Customer care e data management Ricondizionamento prodotti I partner del Gruppo Logistico LDI: Il Gruppo Logistico LDI mette a disposizione anche l’esperienza di altre due società di eccellenza

nel settore con le quali ha stretto un’alleanza strategica: B2X, IT company specializzata nello sviluppo di piattaforme multicanale e un’agenzia di comunicazione all’avanguardia, esperta di web marketing, SEO e CRM. IL DEPOSITO DOGANALE Con Laziale Distribuzione la logistica è a supporto dell’internazionalizzazione.

Il 40% delle aziende italiane presidia poco il processo logistico su scala internazionale, gestendo esportazioni e importazioni come semplici singole spedizioni.

A queste realtà, il deposito doganale di LD presso Santa Palomba, permette: * il differimento del pagamento dei diritti doganali; questo avverrà solo al momento dell’importazione effettiva e non dell’arrivo della merce sul territorio della U.E. * il pagamento dei diritti doganali solo sulla quantità di merce che sarà effettivamente importata.

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Simposio

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Il Litorale

ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

LIBERO INCONTRO ARTISTICO CULTURALE • Via delle Orchidee, 61 - Lido di Cincinnato - Anzio Tel. 06.9863804 • E-mail: ilsimposio@alice.it • Blog: liberoincontro.blogspot.com LE RICORRENZE

Giuliana Bellorini è l’organizzatrice del salotto sede del Simposio

Il 25 aprile è il giorno della Liberazione. Si festeggia l'arresto di un massacro che durava da cinque anni che a sua volta ha richiesto altro sangue.

Il 29 invece si ricorda Santa Caterina di Siena (1347-1380) compatrono d'Italia e d'Europa, unica donna con Santa Teresa d'Avila ad essere insignita del titolo di dottore della Chiesa per la sua alta capacità speculativa teologica nonostante fosse semianalfabeta (imparò a leggere e a scrivere da sola). Tesa alla ricerca del proprio sé attraverso l'amore che ritrovava nei più bisognosi ma anche come mediatrice di pace nella turbolenta politica papale di allora.

«Sangue sangue sangue» sono le sue ultime parole prima di spegnersi: si riferiva al sacrificio del Cristo? Forse si rendeva conto che quel sacrificio non aveva ancora raggiunto il suo scopo?

Come da sempre il sangue continua a scorrere per molte situazioni complicate dall'uomo che non prevede le conseguenze del proprio agire e che hanno bisogno del martirio di molti innocenti per potersi concludere. Nasciamo all'insegna dell'acqua: il liquido amniotico che ci protegge per nove mesi e per noi Cristiani il battesimo... e poi prima di andarcene dobbiamo fare i conti con tutta la violenza fatta di sangue che abbiamo attraversato anche se non proprio sulla nostra pelle.

Il messaggio del 25 aprile in festa e di santa Caterina in preghiera è uno solo del quale ognuno di noi troverà la sua risposta. Speriamo.

Giuliana

giovedi 16 e 23 aprile

M° C. LIBERATORI spiega

LUCIA DI LAMMERMOOR di Gaetano Donizetti

sabato 18 aprile A cura di Beppe Costa

DAL 2008 AL CAFFÈ GALETER

di Montichiari punto d'incontro per ricerche e sperimentazioni.

LILIANA ARENA

(Castellammare di Stabia, 1966)

FRANCA PALMIERI Morolo (FR)

La sfida La sfida è sempre lì, belva in agguato.

Studia le tue mosse, pronta a colpire.

Non piangere.

Ferma le lacrime all'uscita.

Arrestale E liberati...

Vive e lavora a Aprilia (LT) dove attualmente insegna e conduce Laboratori di Scrittura Creativa, Poesia e Teatro.

Laureata in Pedagogia e diplomata in Fisiopatologia, ha conseguito due Abilitazioni in Materie Letterarie.

Ha pubblicato i libri di poesie: Arabeschi di luce, (2008) e Quando la vita profuma di nuovo, (2013).

Finalista in diversi Concorsi Nazionali e Internazionali.

Fra le Menzioni di Merito, la più recente al Premio Internazionale Luigi Di Liegro (2014).

Fra le diverse antologie, è presente in SignorNò (prefazione di Margherita Hack) poeti e scritti contro la guerra e ha coordinato l’incontro del grande poeta arabo Naim Araidi con gli studenti della scuola dove attualmente insegna.

Nel mese di marzo di quest’anno l’ultimo libro di poesie La coscienza e la vanità (Seam).

Una prima selezione dei Canti di confine è tradotta da Jack Hirschman e pubblicata negli USA: Border Songs (Marimbo, 2012) Presente in numerose antologie italiane e inglesi.

Ha fondato il Movimento dal sottosuolo e collabora con Volo Press e Thauma Edizioni per cui ha curato e tradotto l’edizione italiana di Nascita Volatile, di Angye Gaona.

Collabora a Roma agli incontri presso la Pellicanolibri dove incontra Fernando Arrabal nel 2010.

Nasce così Dialectos, progetto di traduzione di poeti contemporanei stranieri nel dialetto mantovano-lombardo cui hanno collaborato sino ad oggi lo stesso Arrabal, Dave Lordan e Joumana Haddad.

Per l’Editrice Gilgamesh cura la collana di poesia internazionale “Le zanzare”.

Per lo stesso editore ha appena pubblicato Genesi dei sensi.

MARCELLA TESTA

(Castellammare di Stabia, 1972)

ANDREA GARBIN (Castel Gofredo, MN)

La luna oltre la grata Possa / oltraggiare il vento / l’eco del dolore.

Sostare la luce / su pelle schiaffeggiata.

Morire l’arsura / su labbra prosciugate.

Danzare il mare / sotto piedi randagi.

Gioire la mano / con coriandoli di cielo.

Agire il pensiero / oltre la grata sterile.

Possa / librarsi l’anima / all’incanto della luna.

Fra le pubblicazioni per la poesia: L’oceano del mio Io, La luna oltre la grata, e Monologhi di vetro. È presente in varie Antologie, tra queste Jackissimo (antologia dedicata a Jack Hirschman) e SignorNò (poeti e scritti contro la guerra); fa parte della redazione del sito web “Di testa e di gola” e collabora con il giornale “Clic Donne 2000”. Diversi i riconoscimenti e Premi Letterari Nazionali e Internazionali per la Poesia, tra cui Premio Letterario Internazionale Città di Sassari 2013 per l’Inedito e Premio Napoli Cultural Classic 2013 per la Narrativa. Cura inoltre l’organizzazione del Festival Internazionale “Palabra en el mundo” per la Città di Castellammare di Stabia.

Io prendo te, Apollo, come mio amante e sposo il tuo calore e la tua infedeltà.

Niente ti prometto né da te pretendo.

Le catene le lascio arrugginire o le userò per ammanettarci al piacere.

La mia penna vorticosa partorisca libertà di vita e di inchiostro.

Perché tutto il resto è infibulazione mentale.

Il deliquio della sera Ho nei miei occhi il vento della sera: lo rapisco, lo depongo su un letto di parole, un giaciglio di torpore per / le tue dolci membra. Faccio sì che il sangue fluisca / dalle mie pianure corporee e mi ricordo di toccare appena gli alberi, con la lingua del midollo, con il piovoso olfatto che si incarna / Tra le rughe delle mani.

Eccola, la mia salvezza, / la mia perduta soglia di bellezza, si stende paga sulla mia anima, cade dove lieta stare può la pleiade.

Ha pubblicato i libri di poesia: Il senso della musa; Lattice, Viaggio di un guerriero senz’arme (L’Arca Felice, 2012).

da "Maledetto sia Copernico!"

(Seam Edizioni, 2014)

Vive a Scafati (Sa), dove insegna materie letterarie.

Suoi racconti e poesie sono sparsi in Antologie varie edite e su diversi siti web e vari numeri della rivista letteraria Writers Magazine Italia.

Nel 2009 è uscita la sua prima silloge Come una nebulosa, vincitrice del premio Solaris.

Nello stesso anno, insieme al pittore Giovanni Buzi (19612010), ha scritto il contrasto poetico Visi.

Nel 2012 pubblica la silloge Orfeo è stonato (contenuta nel volume antologico Materia prima, Giulio Perrone ed.) ed E-r-os (Montag editore).

Nel 2013 prende parte al gemellaggio a Roma di “Ottobre in poesia” e al festival internazionale di poesia “Palabra en el Mundo” nella città di Castellammare di Stabia (Na) e di Genzano di Roma.

Maledetto sia Copernico è l’ultimo libro di poesie.

ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

martedì 21 aprile

VIAGGIO IN MYANMAR (BIRMANIA):

Simposio Il Litorale

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“ il dritto della medaglia” di Renzo Mastracci

Nel video che vi propongo, ho raccolto alcune immagini che raccontano la natura, la cultura, il paesaggio, le persone, i luoghi, ma questa "è l'immagine" che fissa una momento indimenticabile della tua vita che vorresti raccontare e far conoscere a molti.

Un viaggio in Myanmar (Birmania) con tutta la famiglia e un bel gruppo della "Associazione per l'Amicizia Italia Birmania" che ha sede a Parma.

Ma soprattutto l'emozionante incontro con “ the Lady” - Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la pace 1991 ed attuale leader della National League for Democracy - in quella casa, nella quale, varcata la soglia, hai la sensazione di vedere ed essere dentro la sua Grande Storia.

Dentro il passato, il presente e la speranza della democrazia per il popolo birmano.

Per questo debbo ringraziare mia figlia Francesca, il presidente dell'associazione Giuseppe Malpeli, la senatrice Albertina Soliani ed il gruppo dei compagni di viaggio.

domenica 26 aprile

TUTTI IN GIARDINO

dalle ore 10 alle 13 MERCATINO AFRICANO ESPOSIZIONE PITTORI SIMPOSIO .......................... dalle ore 17 alle 20 VINCENZO SARTINI e la sua chitarra SONIA GIOVANNETTI e le sue poesie

I FATTI STORICI

Non si devono giudicare con parametri odierni, anzi non devono essere affatto giudicati, per non cadere in un banale e ridicolo moralismo antistorico ma anzi devono essere analizzati con diligente serietà e soprattutto con grande onestà intellettuale, al fine di capire le ragioni che sono alla base dei fatti stessi per poterli inquadrare nel contesto storico nel quale si sono svolti.

In caso contrario qualsiasi altra posizione, non solo è antistorica, ma addirittura, col suo ridicolo moralismo a posteriori, fuorviante per ogni possibile comprensione della realtà storica.

Ciò può apparire un disumano cinismo ma l’analisi storica questo richiede per comprendere il passato e per formulare caute ipotesi per il futuro.

Il mestiere dello storico richiede un freddo e distaccato realismo che non consente alcuna concessione all’emotività né tanto meno al facile moralismo.

Dovere del ricercatore consiste nell’analizzare asetticamente i fatti; nudi e crudi, senza giudicarli, ma se mai, nel cercare di comprendere le cause che sono alle loro origini.

Lo storico che non si attiene a questo essenziale principio, purtroppo ce ne sono non pochi (in buona o in cattiva fede), tradisce il suo mestiere e da studioso si trasforma in politico, in moralista o in filosofo di dubbia serietà).

Non esistono storici di destra o di sinistra, storici progressisti o reazionari, ma solo storici che svolgono il loro compito con "ONESTA’INTELLETTUALE" e quelli che sacrificano tale onestà a bassi interessi di parte o a stupida cecità ideologica.

Ciò non toglie che gli studiosi nella loro “libera” analisi dei fatti possano aderire a serie "Scuole di Pensiero", supportate da solide basi scientifiche e da metodologie rigorose, svincolate da qualsivoglia preconcetto di varia natura.

La "realtà storica" va osservata, non solo con spirito critico, ma anche con un atteggiamento asettico; quindi senza essere inquinato da comprensibili passioni e da umani sentimenti morali e tanto meno da sterili pregiudizi ideologici.

Se si vuol indagare sullo svolgimento dei fatti e sulle loro presunte origini è indispensabile per lo storico assumere una posizione completamente distaccata, tenendo conto che tale realtà non è comprensibile con atteggiamenti ma-

Yangon 29 Dicembre 2014 – Giardino della casa di Aung San Suu Kyi dove, dal 1989 al 2010, ha trascorso i molti anni di arresti domiciliari

nichei ma invece riconoscendo che spesso paradossalmente si presenta in modo tale da apparire come un vero e proprio "ossimoro".

Francesco Bonnanni

martedì 28 aprile

LA PENTARCHIA

i 5 pilastri della civiltà occidentale: la cultura la politica la tecnologia la forza militare l'economia di Francesco Bonanni Un albero che difficilmente si dimentica per la forma caratteristica delle foglie e soprattutto per la bellezza dei fiori; la traduzione letterale del suo nome significa: albero dei gigli, che porta i tulipani.

pianta ornamentale per grandi giardini o parchi. Si deve all’Orto Botanico di Padova la sua prima coltivazione in Italia, nel 1760.

TRONCO, FOGLIE E FIORI La forma è leggermente conica, il tronco dritto, ramificato solo ad una certa altezza. La corteccia è grigio-brunastro, fessurata e disegna un reticolo intorno al tronco, che può arrivare fino a 20-30 metri, ma nei luoghi ideali fino a 60 e più; col tempo tende a squamarsi.

Le foglie sono alterne, hanno un lungo picciolo e diventano giallo dorate in autunno, prima di cadere. Di 8-15 cm, hanno forma particolare, con due lobi alla base e due all’apice e sono di un verde brillante, con pagina inferiore grigio–verdastra.

La fioritura avviene solo dopo 15-20 anni, quando l’albero ha raggiunto la maturità, tra giugno e luglio. I fiori, odorosi, a coppa, misurano circa 6 cm e hanno 6 petali, che sono verde chiaro all’apice e giallo o arancio alla base. Gli stami sono giallo-rossastri, mentre il gineceo, centrale, è verde chiaro. Dopo la fecondazione si formano frutti legnosi caratteristici (botanicamente: infruttescenze), simili a pigne allungate, brunastre, che rilasciano verso settembre piccoli acheni alati (samare).

UTILITA’ Nei luoghi d’origine il L. attira numerose le api per la presenza di abbondante nettare nei fiori; quindi è apprezzato come pianta mellifera, ma anche forestale da legno. Giallo chiaro, di facile lavorazione, esso è detto white wood; un tempo era usato dai nativi americani per costruire canoe, mentre oggi viene ancora usato per la fabbricazione di strumenti musicali, costruzioni navali, arredamento casalingo, ebanisteria.

Da varie parti della piante si ottenevano preparati per la medicina tradizionale nord americana; ci sono comunque tannini, resine, oli.

COLTIVAZIONE La crescita è, almeno inizialmente, rapida nei terreni profondi, ricchi e umidi; per quanto rustico, il suo habitat naturale sono le pianure a clima mite.

Data la sua crescita, anche radicale, va piantato lontano dagli edifici, a scanso di danni alle condotte idriche (così come va fatto per la Magnolia grandiflora).

La sua longevità è di c. 500 anni.

Se cresciuto in clima adatto, al sole su terreni freschi, ma non troppo acidi né aridi, è poco soggetto a malattie; in caso di ferite può però essere attaccato da funghi cariogeni (essi degradano la struttura interna di lignina, lasciando spesso delle caverne e minando quindi la stabilità della pianta; quando ormai il danno è fatto, appaiono le loro fruttificazioni legnose, a mensola).

Generalmente non va potato. La riproduzione avviene per seme.

ALBERO DEI TULIPANI Liriodendron tulipifera

della famiglia Magnoliaceae, che comprende alberi maestosi e imponenti, è originario della costa orientale degli Stati Uniti d’America. In Europa, dove è stato introdotto nel 1681 dal missionario John Banister è coltivato come

NOTE Individui notevoli se ne vedono a Roma e dintorni, in Toscana ecc. ma uno in particolare va menzionato: un esemplare di Liriodendron tulipifera, nel parco di Villa Besana (Lecco), è alto circa 52 m ed è forse l’albero più alto in Italia. Esiste in Cina e Vietnam una specie simile, ma più piccola, L. chinense.

L. tulipifera presenta diverse cultivar, di cui la più notevole è ‘Aureomarginatum’dalle foglie con il margine giallo dorato. La cultivar ‘Fastigiatum’ è invece strettamente conica, con rami eretti (come i cipressi toscani).

Sabrina Lambrusco

TUTTI gli incontri al Simposio sono alle ore 17.15, alle ore 17.30 precise si inizia.

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“Il giornale scolastico è un contributo alla crescita morale e culturale della società” (O.D.G.)

Il Litorale

ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

Il Corriere Direttore editoriale Nicoletta Gigli

di Viale Severiano - XII Edizione

Spazio autogestito dai provetti giornalisti della classe II A Severiano IV Istituto Comprensivo

Indirizzi e-mail: grupposito@gmail.com - cnis.anzio@gmail.com

EDITORIALE

Quest’anno i bambini di classe II A affrontano lo studio della storia come ricostruzione di immagini del passato, usando le procedure della ricerca storica che permettono l’ individuazione di relazioni temporali e la comprensione approfondita dei fatti; i riferimenti alla realtà concreta li agevolano nella ristrutturazione della propria identità culturale che non resta un fatto personale, ma diviene a poco a poco memoria collettiva, caratteristica della realtà in cui il bambino vive. Le attività didattiche stanno procedendo in quest’ottica e dopo un primo approccio con l’ufficio Anagrafe del Comune di Anzio e le interviste ai genitori, è arrivato il momento di intervistare le maestre della scuola dell’Infanzia, testimoni di un bellissimo periodo della crescita del bambino che dura ben tre anni e che implica il suo inserimento in un contesto sociale più ampio di quello familiare, un prototipo di società, dove conoscere nuove persone, nuovi ambienti e soprattutto imparare ad adattarsi, anche a nuove regole. Seguono dunque le interviste che i bambini hanno realizzato a scuola con le loro maestre dell’Infanzia documentate da varie immagini. La sez A della scuola d’Infanzia Severiano ci rende partecipi delle simpatiche attività svolte in occasione della festa del papà a cui vanno di nuovo i nostri auguri. Buona lettura!

CLASSE II A COM’ERAVAMO? Interviste alle maestre della scuola dell’infanzia Elisa – quando eravamo all’asilo, com’eravamo, io com’ero, felice, triste?

Maestra Marta – a me sembrava che fossi molto felice, non eri una bambina che piangeva al mattino.

Appena entravi in classe, come tutti i tuoi compagni, ti organizzavi immediatamente, ti piaceva moltissimo disegnare, e ti piaceva fare quello che state facendo adesso. Posso dirti che eravate dei bambini felici di venire a scuola, ti piaceva tanto dipingere e lavorare con il didò. Elisa stava sempre all’angolo della parola: non c’era giorno che Elisa non avesse qualcosa da mostrare alla classe. Libri meravigliosi, o oggetti che portavi dai tuoi viaggi.

O delle cose che avevi costruito a casa con tua madre Elisa – ieri sera ho fatto dei gessetti profumati Maestra Marta – continui questa cosa bellissima, perché siete molto creative, sia tu che la mamma, ogni giorno portava qualcosa da mostrare: preparava dei piccoli biglietti come dono per tutti quanti, e anche Sabrina lo faceva molto spesso, hanno un grosso senso della condivisione.

Maestra Marta – Christian tu cosa ti ricordi della scuola dell’Infanzia? Eri piccolo piccolo, biondo, piccolino come Nicole adesso, eri vivace come lei, ti muovevi continuamente perché non ti andava tanto di stare seduto! Ti piaceva tanto giocare con tante cose, quindi mettevi in mezzo un po’ tutto, però era normale perché tu sei entrato quando avevi due anni e mezzo, quindi eri un po’ piccino rispetto agli altri, facevi fatica a stare seduto. Mi ricordo che non hai frequentato subito con un orario regolare, sei entrato un pochino per volta per farti abituare all’orario della scuola e alla fatica. Mi ricordo

dei tuoi disegni pieni di colori e pieni di mostri.

Christian M – facevo sempre le mappe del tesoro.

Maestra Marta – molte mappe del tesoro e poi le arrotolavi tutte e le mettevi nello zaino tutte zippate, ce n’erano una marea Christian – come mi comportavo?

Maestra Marta – ti comportavi in molti momenti bene, e in altri momenti facevi un po’ il lazzarone e la maestra ti metteva nella sediolina della riflessione per farti calmare perché eri un po’ agitato. Lazzarone nel senso che correva per la classe, camminava sotto ai banchi, tirava fuori tutto e non rimetteva in ordine: la maestra chiedeva di raccogliere le cose ma lui ogni tanto faceva le orecchie da mercante … mi ricordo che lui amava molto il telefono cellulare di suo padre; mi ricordo quando hai abbandonato il ciuccio che era molto nervoso, io infatti non capivo perché, ma poi la nonna mi ha detto ‘ma Christian non mette più il ciuccio!’ ma io avrei voluto saperlo che avevi levato il ciuccio: ecco perché eri così nervoso! C’era un motivo!

Christian – forse andavo sotto ai banchi per cercare il ciuccio!

Maestra Marta – può darsi ma tu ti divertivi tanto ad andare a quattro zampe! Cercavi le cose e eri sempre veloce, come un furetto!

Christian – ancora lo faccio, non vado sotto ai banchi ma sono sempre veloce.

Maestra Marta – si vede che è diventato molto bravo, anche i tuoi compagni mi dicono ‘maestra, sapessi Christian quanto è diventato bravo!’

Davide DM – com’ero di carattere?

Maestra Marta – tu sei uno dei bambini che mi ha dato un sacco di soddisfazioni, infatti quando sei arrivato avevi un carattere un po’ chiuso, nel senso che non era

facile capire come tu fossi e non era facile entrare in comunicazione con te. Ma poi abbiamo cominciato ad andare d’accordo, forse ti piacevano le cose che ti proponevo, perché con me eri tranquillo e mi ricordo che la tua mamma era stupita che con me fossi tranquillo: mi diceva ‘mi fa dannare a casa!’. Ma io dicevo ‘qua no’! Pensa che tu e tuo cugino arrivavate dalla sezione primavera dove ve le suonavate di santa ragione tutti i giorni! Proprio tutti i giorni, in particolare uno dei due le suonava all’altro come un tamburo! Però quando siete venuti da me stavate tranquilli, ma a me dicevano tutti i giorni che vi picchiavate e io ero un po’ preoccupata! Invece ho visto che stavate tranquilli: eravate cresciuti! Ognuno si prendeva i suoi giochi e ognuno aveva il suo gruppo di amici. Continuavate a giocare insieme con tuo cugino, però non vi picchiavate più. Io ho notato un crescendo di maturazione e sei diventato un alunno bravissimo: sei diventato bravo nel disegno, ogni tanto veniva il tuo papà a suonare la chitarra e tu cantavi con lui! Amavi tanto le letture, ma non mi ricordo il tuo gioco preferito Davide DM – i dinosauri.

Maestra Marta – quando leggevo eri sempre attento, con gli occhi spalancati e ti mettevi così sul banco ad ascoltare, eri quieto, un bravissimo bambino.

Davide DM – sono sorpreso di sentire che ascoltavo le letture,

non me lo ricordavo!

Maestra Marta – Sabrina era nominata ‘Pelle di luna’ o Biancaneve, per il colore della sua pelle Sabrina – io mi ricordo che la maestra di religione mi chiamava Biancaneve!

Maestra Marta – esatto! All’inizio del primo anno eri una bambina tanto paurosa.

Sabrina – mi ricordo che avevo paura di un pezzo del film ‘Il flauto magico’ Maestra Marta – quello non me lo ricordo, però ricordo che avevi delle paure che piano piano hai superato.

Sabrina – mi ricordo che avevo paura di quando arrivava il Re e la regina della Notte.

Maestra Marta – ah, ti faceva paura? Ma eri già grande! Però non me l’hai mai fatto capire, lo sto scoprendo adesso! Che ti piaceva fare?

Sabrina – mi piaceva giocare con Aurora e Sara, i giochi preferiti con Sara era disegnare Maestra Marta – infatti stavate sempre a disegnare a tagliare e a incollare!

Sabrina – non so se hai notato che con Aurora facevamo … hai visto quel palazzo con i computer? Giocavamo con i cuccioli, con Aurora ci vediamo ogni tanto.

Maestra Marta – bello, sono contenta, ti mi vuoi chiedere qualcosa?

Sabrina – sì, che cosa facevo i primi giorni con Sara e i miei amici?

Maestra Marta – il primo giorno di scuola, ogni bambino entra con i suoi genitori a scuola, quindi avrai fatto quello che fanno tutti: avrai esplorato un po’, poi ti sei scelta un posto, ti sei seduta e da lì è iniziata la nostra attività.

Sabrina – io ho visto il video e mi sono messa subito vicino a Sara.

Il video del primo giorno lo ha girato mamma, era il primo anno di asilo e sono capitata con Sara.

Maestra Marta – ti ricordi qualche animale che abbiamo osservato in classe? Coniglietti, tartarughine …

Sabrina – mi ricordo poco poco i girini Maestra Marta – tu ti riposavi anche tanto! Ogni tanto non vi svegliavate la mattina, e dicevo a mamma Valentina: ‘mamma Valentina, ma Sabina?’ e lei mi diceva ‘ eh, oggi ce la siamo presa un po’ comoda!’

Sabrina – mi ricordo che il primo giorno di scuola, alla fine della giornata ci davate il pongo e ogni cosa che dicevi tu, la dicevo anch’io! E poi tu passavi per i banchi e davi il pongo e Christian stava sempre in piedi e voleva la sorpresina! La sorpresina la prendevamo il venerdì.

Maestra Marta – ancora adesso è così, i bambini che se lo meritano possono prendere la sorpresina! È il premio della fine della settimana, queste cose sono rimaste.

Sara – com’ero da piccola?

Maestra Marta – da piccola eri come sei adesso : sognatrice!

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Forse è una delle tue caratteristiche più belle! La dolcezza e il sogno che ti porti negli occhi e nei tuoi modi di fare. Sei sempre stata una bambina femminile, molto dolce. Forse all’inizio mostravi poco carattere con le tue compagne e probabilmente in alcuni momenti eri sopraffatta dalle altre, subivi qualche prepotenza perché non riuscivi a dare dei confini al tuo territorio. Poi abbiamo fatto un po’ di lavori, non so se te lo ricordi, sulla rabbia, sulle paure, sulle emozioni e da lì hai cominciato a prendere più sicurezza. Però sei sempre stata una bambina tranquilla, hai sempre lavorato tanto, qualunque cosa tu la facevi e la facevi bene, e poi stavi sempre insieme a Sabrina e ad Aurora, a Sofia, ti piaceva tanto tagliare e incollare.

Sara – io mi ricordo che avevo visto gli elefanti.

Maestra Marta – ho portato un documentario di un gruppo di guardaparco kenioti che allevavano gli elefanti e recuperavano dei figlietti di elefanti sfuggiti ai massacri e che venivano rieducati in queste riserve. Si vedeva che prendevano il lattuccio con il biberon e ogni guardaparco diventava la mamma dell’elefante dormendo nel giaciglio con l’elefante per non farli sentire da soli, vi ricordate le cullette di paglia?

Sara – io mi ricordo che zio Gianni era venuto a farci vedere le cose del Costa Rica.

Maestra Marta – Un documentario e foto che ha scattato lui stesso, con le farfalle e i lucertoloni. Sono stati anni felici, per me e spero anche per voi.

Massimiliano – piangevo da piccolo?

Maestra Iolanda - eh, alcune volte sì, la mattina quando arrivavi non volevi lasciare mamma e un pochettino piangevi, ma poi una volta entrato in classe giocavi con i tuoi amici ed eri molto bravo e contento di stare a scuola!

Massimiliano - Facevo il cattivo?

Maestra Iolanda – no, eri bravissimo, molto molto buono. I tuoi amici preferiti erano Davide D P, infatti giocavi sempre con lui, e un altro era Simone che ha cambiato scuola.

Massimiliano - Sorridevo ogni tanto?

Maestra Iolanda – Mmmh, sorridevi poco, eri tanto tanto timido e ridevi poco specialmente quando non c’erano i suoi amichetti si rattristava subito, però eri bravo!

Stavi molto con la maestra Giovanna e con Annarita. Ti piaceva molto fare ginnastica e danza. Il gioco preferito era correre in palestra!

Davide DP – con che giocavo da piccolo?

Maestra Iolanda – con tutti i giochi, ma eri molto molto molto chiacchierone, chiacchieravi sempre non stavi un attimino in silenzio, però eri molto bravo, ti piaceva molto disegnare. Le costruzioni ti piacevano di meno come gli altri giochi.

Davide DP – li facevo bene i disegni?

Maestra Iolanda – sì li facevi bene e poi ti piaceva tanto giocare con Francesca che ha cambiato scuola era un’altra chiacchierona come lui e facevano comunella insieme!

Riccardo – io sono molto riservato, avevo i capelli un po’ marroni e gli occhi un po’ piuttosto chiari. Ho ancora la bocca sottile.

Com’ero da piccolo?

Maestra Iolanda – eri come adesso, eri un po’ più piccolino, però avevi gli stessi occhi, lo stesso naso, la stessa bocca, ma sei cresciuto tanto!

Riccardo - Sono proprio così, esattamente! Che giochi facevo?

Maestra Iolanda – Coloravi sempre gli elfi.

Riccardo – non disegno affatto gli elfi.

Maestra Iolanda – però quando

Il Litorale

eri piccolo lo facevi.

Riccardo – volevo dire hai ragione!

Maestra Iolanda – Poi ti piaceva tanto fare le merende, soprattutto ti piacevano le merendine degli altri!

Riccardo – perché avevo troppa fame! Ecco perché ora sono diventato largo!

Maestra Iolanda – gli amici erano Alessandro Riccardo – sì Alessandro è un mio amico e pure Massimiliano.

Maestra Iolanda – è vero giocavi con tutti Riccardo – pure Zoe, una nuova compagna dell’asilo.

Maestra Iolanda – ma non c’era in classe nostra.

Riccardo – pure Assil è una mia amica.

Maestra Iolanda – Assil c’è ancora, a te piaceva giocare con lei perché era molto piccolina.

Riccardo – ma lei è molto aggressiva, rompe le cose che stavo facendo.

Maestra Iolanda – perché era piccolina, per questo rompeva le cose che stavi facendo Riccardo – mi sono spaventato che lo faceva.

Maestra Iolanda – lei lo faceva perché era molto piccola, non perché ti voleva rompere le cose.

Riccardo – lei è affatto dispettosa Maestra Iolanda – un pochettino sì!

Riccardo – ma io sono cresciuto, ho sette anni, sono alto di più di te!

Maestra Iolanda – vediamo se è vero … per il momento non sei più alto e non devi metterti in punta di piedi!

Riccardo - Io gioco a fare i puzzle e gioco a palla fuori.

Alessandro – com’ero?

Maestra Annarita – Alessandro era molto diretto e chiacchierone, però quando era il momento di seguire, a scuola, lo faceva volentieri. Un bambino giudizioso, rac-

contava tutto quello che accadeva a casa, infatti avevamo avvertito i genitori di stare molto attenti a quello che dicevano e che facevano! Lui raccontava proprio tutto!

Era molto affettuoso, più di Giorgio. Sei sempre stato buono e tranquillo. Era molto protettivo con il fratello, perché il primo anno sono stati insieme, ogni volta che lo sgridavamo Giorgio interveniva subito lui!

Alessandro – i primi giorni di scuola come sono stato?

Maestra Annarita – i primi giorni sei venuto tranquillo anche perché c’era Giorgio che piangeva e tu per non far vedere a tuo fratello che piangevi, sei sempre stato tranquillo per rassicurare e tranquillizzare lui Alessandro - Io sono stato sempre tranquillo, però lui è vivace!

Maestra Annarita – senza fare paragoni, tu sei sempre stato buono e tranquillo e partecipavi molto attivamente alla vita di sezione.

Alessandro – io sono sempre stato tranquillo, più dei miei fratelli.

Maestra Annarita – ah, ma te lo dici da solo!?

Alessandro – no, no non è che me lo dico da solo, me lo dice pure mamma! Di mia sorella lo saprete il prossimo anno! Se vuoi ve lo dico subito!

Alberto – quanto stavo?

Maestra Annarita – insieme stavamo mezza giornata, la nostra è una sezione a tempo pieno, tu stavi a scuola 8 ora e con ogni maestra 5 ore.

Alberto - Dove stavo vicino?

Maestra Annarita – Secondo me stavi vicino a Christian T. Christian T – che facevo?

Maestra Annarita – lavoravi eri partecipe della attività della sezione, sei sempre stato tranquillo, buono, rispettoso delle regole, ogni tanto ti addormentavi sul banco dopo mangiato perché eri stanco! Hai sempre lavorato bene, sei stato sempre preciso, ordinato e educato.

Ilaria – ero buona?

Maestra Annarita – mamma mia! Ma eri la mia donnina! Non eri buona, di più! Eri buona, brava, lavoravi sempre senza mai dire che eri stanca o che non ti andava; i primi anni non hai partecipato volentieri alle recite, però poi ti sei lanciata hai acquisito sicurezza e l’ultimo anno a Natale, hai partecipato e hai fatto la Madonnina, sei stata bravissima. Sei educata e rispettosa delle regole.

Christian T – cosa mi piaceva fare?

Maestra Annarita – Tu hai sempre partecipato volentieri a tutte le attività. Non hai mai detto che qualcosa non ti piaceva o che non lo volevi fare. Molto bravo e attento. A te piaceva fare tutto!

Christian T - Cosa combinavo?

Maestra Annarita – Sei sempre stato tranquillo e bravo, rispettoso delle regole e ogni tanto litigavi con Alberto. Spesso avevi gli incarichi della classe perché sapevi sempre cosa si doveva fare. Voi come siete stati a scuola con noi?

Christian, Ilaria e Alberto – sia-

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mo stati bene!

Alessandro – del nostro gruppo mancano Marco e Stefano sono andati in un’altra scuola.

Maestra Loredana – sei venuto che eri un bambino eccezionale, eri il bambino del perché, volevi sapere di tutto, eri dolcissimo e affettuoso, avevi tutte le qualità, mi sei rimasto nel cuore per le tue qualità!

Alessandro – veramente io vorrei anda’ all’asilo.

Maestra Loredana – da me c’è anche il fratello e il prossimo anno ci sarà la sorellina. Lui mi chiedeva: ‘A mae’ ma non ci sta l’aria condizionata?’! Poi dei vigili urbani, io dicevo che fanno rispettare le regole e lui mi ha detto ‘Ah, mio nonno è vigile urbano, ma le regole non le fa rispettare!’. Lui deve trovare per forza una risposta a costo di arrampicarsi sugli specchi!

Alessandro – com’ero con mio fratello?

Maestra Loredana – uh! Morboso! Stavi sempre dietro a tuo fratello, non volevi che gli altri lo toccassero o se qualcuno gli faceva male, tu andavi e lo difendevi … ecco perché i fratellini non possono stare nella stessa classe, perché ognuno deve fare la sua esperienza.

Alessandro - Quante ore stavo?

Maestra Loredana - Dalla mattina alle 8,30 fino al pomeriggio alle 16,30, però tu eri un bambino ritardatario: arrivavi alle 9,15 a volte venivi e a volte no, non frequentavi molto, perché i tuoi genitori ti volevano far dormire.

Alessandro - Con che giocavo?

Maestra Loredana – giocavi con le costruzioni, ti piaceva molto, anche con le macchinine, avevi molti amici, socializzavi facilmente.

Alessandro - Il carattere mio?

Maestra Loredana – sei un bambino molto aperto, affettuoso, hai tutte le buone qualità, sensibile e spiritoso.

Alessandro - E litigavo pure con Stefano per Ilaria!

Maestra Loredana – aaah! Lui aveva un amore per Ilaria, ma non era contraccambiato. Ilaria non ne voleva sapere, lui la riempiva di regali, una volta è venuto con un anello, un’altra volta con un giochino! Vedo Ilaria che sta facendo la vaga e si nasconde!!

Alberto – quanto stavo?

Maestra Loredana – sei stato tre anni, avevi tre anni quando sei arrivato e sei andato via che ne avevi sei per andare in prima. Ti piaceva venire a scuola?

Alberto – sì, mi piaceva … i posti!

Maestra Loredana – a chi stavi vicino?

Alberto - A Christian T. com’ero?

Maestra Eleonora – Eri un bambino un po’ vivacetto, avevi tanti amici, ma a volte non ascoltavi, perché eri piccino, a volte i piccolini sono così. Eri robusto alto, un bel bambino con due begli occhioni vispi, allegri e vivaci. Gli piaceva giocare molto con i pu-

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pazzetti, con i soldatini e con Alberto - … gli animali.

Maestra Eleonora – era molto affezionato a Christian anche se a volte gli davi un po’ fastidio!

Alberto – cosa gli facevo?

Maestra Eleonora – che bella domanda hai fatto! Gli facevi un po’ di dispettucci, a volte gli toglievi la sedia e lui cadeva per terra, o gli facevi lo sgambetto, però giocavate anche insieme e lui ti faceva vedere i suoi giochi, faceva delle bellissime costruzioni, dei grattacieli, le macchine e insieme lavoravate.

Alberto - A quale banco stavo, davanti o dietro?

Maestra Loredana – stavi di lato vicino alla porta dell’uscita.

Ilaria – ero cattiva?

Maestra Loredana – noo, eri bravissima, buona attenta rispettosa delle regole, avevi tutte le qualità, facevi disegni bellissimi e me ne hai regalati anche tanti e la maestra li conserva. Tu eri timida e riservata ma bravissima anche nella danza, nel disegno.

Le piaceva giocare con le bambole: le pettinava, le vestiva le svestiva, giocava anche molto da sola. Lei si arrabbiava perché Alessandro era innamorato di lei, a lei piaceva un altro bambino, ma non si può dire chi è!

Maestra Loredana – Patrizio lo chiamavamo Archimede, perché inventava tutto: mi ha fatto una cosa bellissima, con un pezzo di legno mi ha costruito un ferma porta che ho ancora così, diceva, la porta non si chiude. Poi una volta ha realizzato un aeroplano bellissimo con le costruzioni. Lui è sempre allegro e sorridente, non era permaloso, ma spesso si addormentava sul banco, tutti i giorni, poi veniva sulle mie gambe e mi raccontava tante cose: della mamma, del papà che stava fuori e andava a Parigi …

Patrizio – facevo i dispetti?

Maestra Loredana – no, non era dispettoso, assolutamente. Era ubbidiente. Ti piacevano molto le costruzioni perché ti piaceva costruire, gli piaceva fare gli esperimenti ed era bravo bravissimo in inglese, imparava tutte le paroline con poco.

Patrizio – sì perché mia madre mi allena, parliamo in altre lingue Maestra Loredana – Christian T

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bambino eccezionale, bravo rispettoso affettuoso timido, un pochino, molto bravo nella drammatizzazione: davanti a 50 persone non si emozionava, anzi esprimeva tutto quello che aveva dentro di sé e ballava Christian T – cosa mi piaceva fare in particolare?

Maestra Loredana – ti piaceva costruire come Patrizio, giocavi con le costruzioni e realizzavi delle cose fantastiche e mi dicevi ‘maestra ti prego non me lo rompere, lascialo così, e io te lo mettevo sul mobile e tu il giorno dopo te lo andavi a riprendere, te lo ricordi? Non era un bambino fifone e il suo amico preferito era Alberto, Patrizio anche Alessandro e Marco che era l’amico del cuore, si vedevano anche dopo la scuola e andavano al mare insieme.

Giada – ti abbiamo invitata per parlare com’ero in classe Maestra Eleonora – ti ricordi di cosa avevi paura quando facevamo le feste?

Giada - Dei pagliacci!

Maestra Eleonora – Ma anche dei palloncini, ma poi ti è passata, poi facevamo un ballo anche con le mamme e ballavamo la pizzica.

Tu stavi un po’ appiccicata alla mamma! Non volevi lasciarla, ma poi è cresciuta! Un anno ci siamo vestite da fatina e da fatona a Carnevale, lei faceva la fatina, piccolina, carina, e io che sono di un certo volume, facevo la fatona! Giravamo per le classi insieme! Tu cosa ti ricordi?

Giada – mi ricordo che pitturavamo sempre, poi disegnavamo, giocavamo … andavamo a Tor Caldara e a altre parti. Siamo andate in piscina, nuotavamo, non mi piaceva.

Maestra Eleonora – Però alla fine piangevi molto meno! Siamo andati anche a cinema e a teatro.

Poi siamo andati alla fattoria con gli animali Giada - Abbiamo visto dei gattini, abbiamo mangiato là Maestra Eleonora – C’era una mucca che scappava perché i bambini gli correvano dietro! La mucca e le galline si erano spaventate molto dei bambini. Giada era una bambina tenera come il burro, all’inizio non voleva lasciare la mamma, ma poi a un

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certo punto era più rilassata e contenta! Mangiava pochino come un pulcino, la maestra a volte la doveva imboccare. Era comunque buona, quasi quasi la maestra la voleva più birichina, le piacevano le coccole ma disegnare non le piaceva molto.

Nicole – com’ero?

Maestra Patrizia – il primo anno di scuola dell’infanzia devo dire che eri tranquilla però avevi tanto bisogno della tua mamma, non ti staccavi volentieri da lei. Allora prendevi una sediolina, ti mettevi davanti al secchio del pattume e dicevi ‘maestra io sono felice di stare con te ma devo pure vomitare!’, restavi davanti al secchio ma non usciva niente, la maestra ti tranquillizzava, ti prendeva in braccio , ti davo un incarico e ti dicevo che avevo bisogno di te e mi davi una mano a fare le cose e ti tranquillizzavi, ma ogni giorno per un anno hai fatto questo. Noi facevamo tante cose in classe con tutti i compagni e tu rispondevi molto bene a tutte le attività che proponevo. Amavi tanto disegnare poi ci divertivamo tanto a mettere inscena i nostri spettacolini, eri bravissima, ti ricordo con piacere.

Nicole - Cosa combinavo?

Maestra Patrizia – sei sempre stata molto calma Nicole - Quando sono cresciuta?

Maestra Patrizia – quando sei cresciuta era un piacere averti in classe, era come se io avessi una collega, facevi tutto: mi organizzavi i fogli per la mattinata, ti preoccupavi di vedere se i colori avevano le punte, se i pennarelli avevano i tappi. Poi ‘oggi che facciamo?’ mi aiutavi e aiutavi i bambini a scrivere i loro nomi se non ci riuscivano. Leggevamo dei bei libri. Eri unottimo elemento, mi piaceva averti, anche mamma papà e i tuoi nonni erano molto presenti alla tua vita scolastica.

Miriana – com’ero di carattere quando ero piccolina?

Maestra Patrizia – eri sempre molto riservata, anche perché sei venuta nella nostra classe quando i tuoi compagni avevano iniziato l’anno precedente, tu ti sei inserita con loro, hai fatto subito amicizia con altre amichette molto carine come Nicole, Maila e altre bambine, c’era anche Carlotta.

Eri un pochino pochino permalosa, significa che se qualche compagno faceva qualcosa o ti diceva ‘no’ tu facevi subito così, non alzavi più la faccia. Ci voleva la pazienza della maestra che ti chiedeva ‘amore mio, cosa è suc-

cesso?’ se ti dicono qualcosa le tue compagne è un’osservazione, non un rimprovero. E poi un’altra cosa piccola piccola … se un tuo compagno o una tua compagna facevano una cosa che non era balenata nella mente a te, e io poi facevo un complimento e dicevo ‘oh, bravi, l’avete organizzato bene, questo giochino …’ subito ti introducevi nel gruppo e dicevi ‘a me non mi hanno fatto fare niente!’ … però eri bravissima, parliamo di quando eri piccola, eh! Già nell’ultimo anno di scuola Miriana non era più così, era cresciuta!

Perché quando siamo piccolini che ci mettiamo in una scuola dove non siamo abituati ad avere rapporti con i compagni, a casa siamo soli, al massimo abbiamo un fratellino o un cuginetto. Ma quando si deve stare con 20 bambini è difficile andare sempre d’accordo. Però Miriana era un elemento validissimo, i suoi disegni erano colorati ricchi belli pieni di particolari e io dico sempre una cosa ai bambini che vengono da me, nel disegno ci sarà una futura lettura e una futura scrittura, perché più è ricco il disegno, più sapremo scrivere alle elementari, i particolari poi si trasformano in parole. Lei faceva degli elaborati veramente meravigliosi, poi era molto educata portava a termine i suoi incarichi anche quelli difficili, aiutava e collaborava con i bambini molto piccoli e poi devo dire è una bravissima attrice insieme a tutto il gruppo. Io amo fare teatro e con i bambini facciamo sempre teatro.

Gabriele – com’ero di carattere?

Maestra Patrizia – quando sei arrivato a scuola la tua mamma mi ha detto ‘Maestra, mi aiuti lei perché questo bambino in un’altra scuola me l’hanno traumatizzato!’ e io ho detto ‘che parolone!’ a questa mamma meravigliosa di Gabriele! ‘Sì maestra la prego di credermi, è vero’. Allora io ho chiesto meglio alla mamma, perché non è che si può dire che le altre maestre non siano brave, e ho fatto una verifica: ho chiesto di vedere tutti i suoi lavori, i libri e … effettivamente Gabriele era stato trattato malissimo nella sua precedente scuola, tant’è che così piccino se aveva un libro e non lo finiva, la sua maestra gli scriveva con una penna forte per lasciare il segno ‘Gabriele non ha finito il disegno’ con la data e una striscia. Io invece ho dovuto faticare perché era molto educato ma molto timoroso, non si alzava mai da quella seggiolina. Allora io

prendevo una seggiolina mi mettevo vicino a lui e piano piano abbiamo superato tutte le sue difficoltà, ci siamo divertiti, lui si è aperto e ho scoperto un bambino che sapeva disegnare benissimo, sapeva parlare benissimo e sapeva fare tante belle cose. Io devo dire di essere stata molto fortunata perché questa piccola fetta di torta dei compagni, perché la maestra ne ha avuti tanti di bambini che poi sono andati in altre scuole, li ricordo con grande affetto, con grande amore sia loro che le loro famiglie.

Gabriele – i miei amici chi erano?

Maestra Patrizia – Federico e Francesco Gabriele - Federico l’ho rivisto poi non più Maestra Patrizia – con loro abbiamo fatto uno spettacolo bellissimo sul mare dove ho sperimentato un lavoro per cui lo spettacolo era scritto tutto da loro. Io ho solo riorganizzato le loro battute, ho fatto solo un lavoro di regia e poi l’abbiamo portato in scena.

Gabriele - Io a casa ho una foto con Nicole dello spettacolo Maila – com’ero da piccola?

Maestra Patrizia – due ore per entrare, perché ti attaccavi alle gambe di mamma, entravi sempre imbronciata, sembrava che tornavi dalla guerra! Io ti dicevo ‘Maila la maestra ti vuole bene!’ ma tu una volta perché avevi sonno, una volta per un altro motivo arrivavi sempre imbronciata, poi però una volta che entravi eri spensierata serena gioiosa, mi volevi molto bene, c’era una gara tra noi per starmi vicino, eri la mia parrucchiera, perché la maestra ti permetteva di giocare, mi truccavano mi mettevano gli smalti, sperimentavano le tecniche di trucco e giocavamo molto con queste cose. Poi erano a conoscenza del mio fidanzato che volava nel cielo, io ogni tanto lo vedevo, io guardavo fuori dalla finestra e lo vedevano anche loro: da lì partivano dei racconti di fantasia. Poi abbiamo giocato con la matematica, eri bravissima e molto generosa Maila – chi erano le mie amiche?

Maestra Patrizia – devo dire che tu faticavi un po’, giocavi molto con Noemi, con la piccola Giada e ti piacevano tantissimo i piccolini della sezione di cui ti sei occupata con estremo amore, delicatezza come se fossero le tue sorelline. Io vi ho amato tutti come una mamma, ho un bel ricordo di voi!

La festa del papà nasce nei primi decenni del XX secolo per festeggiare la paternità e il primo festeggiamento sembra si sia svolto in America il 5 luglio 1908. In Italia la Festa del papà coincide con la ricorrenza religiosa di San Giuseppe, celebrato ogni 19 marzo. Attraverso questa unità didattica dedicata alla festa del papà, i

bambini hanno la possibilità di riflettere sul ruolo dei genitori, in particolare rispetto a quella paterna. Per l’occasione i bambini hanno preparato un biglietto e doni nati dalle mani dei bambini, da donare poi al papà insieme a una poesia: AUGURI PAPA’!

Le tue mani hanno grosse vene

come corde azzurre sopra un fondo di macchie già del colore della terra, come sono belle le tue mani! Per quanto hanno lavorato, accarezzato, perché c’è nelle tue mani, mio vecchio padre, questa bellezza che si chiama semplicemente vita.

Scuola dell’Infanzia Severiano, Sez A, docenti Saiu, Moschetto

SCUOLA DELL’INFANZIA sez A LA FESTA DEL PAPA’

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Il Litorale

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a cura di Monica Di Noto • sito web: www.asiru.org • e-mail: asiru.segreteria@libero.it

Perché: dopo oltre dieci anni di impegno associazionistico sul territorio per costruire e mantenere viva una rete di scambio e confronto tra i sani portatori di interesse è di fatto arrivato il momento di sperimentare nuovi metodi di scelta ed azione partecipata volti all’esercizio civico dei propri diritti collettivi.

Per chi: per tutte le organizzazioni del terzo settore ed i cittadini comuni che vogliono ricevere le informazioni, pensare con la propria testa e fare domande e richieste che abbiano la forza di essere prese in seria considerazione.

Cos’è: Il Gabbiano del Litorale è uno spazio ed un tempo virtuale che vogliamo dedicare ad un esercizio assai poco praticato, la compartecipazione alla gestione della “cosa pubblica” senza finalità di lucro o di ritorno personale.

Come partecipare: Senza dover assumere impegni gravosi ma con estrema serietà ed onestà intellettuale inviando ad esempio segnalazioni, foto articoli, domande e proposte via e-mail al nostro indirizzo asiru.segreteria@libero.it oppure partecipando agli incontri periodici che saranno pubblicizzati in questo spazio.

Ed allora: Costruiamo insieme una realtà più umana e civile perché tutti insieme si può fare di più … senza essere eroi (come diceva una canzone di qualche anno fa).

NOTIZIE DALLA ASL

15 APRILE CONVOCAZIONE TAVOLO TEMATICO “INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA E RETI TERRITORIALI

Carissime, carissimi, a seguito del Welfare Day di Ariccia del 12.11.2014 e dopo l’approvazione dell’Atto Aziendale della ASL Roma H, vengono convocati 3 Tavoli Tematici che corrispondono alle nuove articolazioni organizzative nei territori della ASL. Il Tavolo Tematico “Integrazione socio sanitaria e reti territoriali”, che corrisponde al nuovo Dipartimento “Territorio e Distretti socio sanitari” della ASL è convocato per il 15 aprile 2015 ore 15,00 presso la sede della Direzione Sanitaria della ASL, B.go Garibaldi 12 Albano Laziale.

Vi invitiamo ad essere presenti e ad apportare esperienze e buone pratiche realizzate anche in altri contesti territoriali della Regione Lazio.

L’obiettivo è avviare un confronto che porti ad eventuali progettualità condivise tra ASL, Comuni, Cooperazione Sociale, Associazionismo e Volontariato da presentare su Bandi Nazionali e Regionali su Fondi UE. Contiamo su vostri contributi fattivi.

Auspicando nella partecipazione e nella massima diffusione dell'iniziativa, si porgono cordiali saluti. il Comitato Organizzatore 17-18 APRILE CONFERENZA DEI SERVIZI - DSM

Ho il piacere di invitare la vostra associazione, unitamente alle altre associazioni territoriali, alla “Conferenza dei Servizi” indetta dal Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze Patologiche: la Conferenza, il cui programma è riportato nella locandina allegata, si svolgerà presso il “Consorzio per l’Università” di Pomezia, via Pontina Km 31,400.

Auspicando nella partecipazione e nella massima diffusione dell'iniziativa, si porgono cordiali saluti.

Dott.ssa Agnese Orlacchio c/o Direz. Sanitaria ASL RMH

INIZIATIVE DELL’ASSOCIAZIONISMO TERRITORIALE

16 APRILE CONFERENZA PUBBLICA REGOLAMENTO PER LE ADOZIONI DI AREE VERDI

L'Associazione "Anziodiva" e il "Circolo Legambiente Le Rondini Anzio-Nettuno" annunciano una Conferenza pubblica di presentazione del "REGOLAMENTO per le ADOZIONI delle AREE VERDI" da loro elaborato per essere proposto all'Amministrazione comunale.

Dopo una illustrazione dei contenuti si aprirà uno spazio per osservazioni, critiche e suggerimenti di cui si terrà conto per la stesura della versione definitiva del documento.

La riunione si terrà giovedì 16 aprile dalle ore 18,30 presso la sala eventi del Ristorante la Marinella (viale Re Latino 36 - Lavinio mare). E' prevista la partecipazione al dibattito da parte delle autorità comunali. Il Ristorante informa che i partecipanti alla conferenza che volessero trattenersi per la cena potranno usufruire di un menu a prezzo di favore (15 euro). Chiede però che ci si prenoti entro il giorno precedente al n. 3888591118. www.anziodiva.it anziodiva@gmail.com

COMUNICATO STAMPA

QUALITA’ DEL SERVIZIO CORRISPONDENZA PER ANZIO E NETTUNO INCONTRO POSTE ITALIANE ASSEMBLEA CITTADINANZATTIVA LITORALE SUD

A seguito della lettera inviata in data 22 gennaio 2015 dall’Assemblea di Cittadinanzattiva litorale sud – Roma con la quale si contestava a Poste Italiane “la qualità del servizio di corrispondenza per Anzio e Nettuno”, si è tenuta a Roma, presso la sede centrale di Poste Italiane Spa, un incontro con i funzionari Dott. Mauro Lattanzio, responsabile comunicazioni sul territorio Lazio,

Abruzzo e Sardegna e Dott. Marcello Mineo responsabile Qualità Servizi Postali Lazio, Abruzzo, Molise e Sardegna. Per Cittadinanzattiva erano presenti la Dottoressa Daria Ferrari, il coordinatore dell’Assemblea Territoriale Vittorio Gallai e Carmelo Spampinato, in qualità di referente civico per l’Assemblea territoriale. Da parte di Cittadinanzattiva si è ribadito quanto contestato nella lettera in questione, per le criticità nella qualità del servizio di corrispondenza di cui sono oggetto i cittadini di Anzio e Nettuno. I nostri interlocutori ci hanno evidenziato che le difficoltà nel recapito sono anche conseguenti a fattori esterni all’azienda. Tra questi, la variazione della toponomastica, che ha comportato una nuova numerazione dei civici e la creazione di strade private con il sorgere di nuove abitazioni. In taluni casi la toponomastica resta carente di indicazioni univoche e spesso gli invii, tra i quali anche fatture, si presentano con indirizzi incompleti che rendono difficoltosa l’individuazione dei destinatari della corrispondenza da parte dei portalettere sostituti, che non hanno la stessa conoscenza dei residenti del portalettere titolare di zona. Inoltre, Poste Italiane ha precisato che sul territorio di Anzio e Nettuno il servizio di recapito della corrispondenza è affidato anche a società private che operano in regime di concorrenza in un segmento di mercato aperto ormai da tempo alla libera concorrenza. Pertanto, l’azienda invita la clientela a verificare sempre il logo apposto sulle buste, al fine di individuare correttamente il destinatario delle segnalazioni. Si è concordato di promuovere un incontro con le Amministrazioni locali per coordinare il miglioramento del servizio ed iniziare un rapporto di collaborazione e sinergia fra Poste Italiane e Cittadinanzattiva locale.

SEMPRE PIU’ URGENTE INTRODURRE IL REATO DI TORTURA

Ennesima condanna della Corte Europea dei Diritti umani nei confronti dell’Italia per violazione del divieto di tortura e trattamenti inumani o degradanti: la Corte di Strasburgo interviene sui gravissimi fatti di cui si resero responsabili le forze dell’ordine italiane durante il G8 di Genova nel 2001, in particolare nel corso dell’irruzione all’interno della scuola Diaz, e punta il dito sulla mancanza, nell’ordinamento italiano, di norme che prevedano e reprimano in maniera adeguata il reato di tortura. Proprio a causa di tale vuoto nell’ordinamento nazionale, la vicenda giudiziaria italiana sui fatti di Genova ha avuto un epilogo inaccettabile, con condanne

non corrispondenti alla gravità dei fatti e rimaste ineseguite per la prescrizione e responsabili di gravissime violazioni dei diritti umani rimasti impuniti. “Un vuoto che dura da 26 anni, da quando l’Italia ha ratificato la Convenzione ONU contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti”, ha commentato Laura Liberto, responsabile di Giustizia per i diritti-Cittadinanzattiva, “e nonostante ciò non è stata mai introdotta la previsione di uno specifico reato di tortura. Da tempo, assieme a diverse organizzazioni per i diritti umani, sollecitiamo la necessità di colmare questa lacuna, chiedendo che il testo della Convenzione ONU venga recepito nel nostro ordinamento e che il reato di tortura sia previsto nell'ordinamento italiano in modo conforme all'art.1 della Convenzione stessa”. Nel corso degli anni si sono succeduti vari tentativi di adeguare la legislazione nazionale agli obblighi internazionali, oltre che costituzionali, ma tutti puntualmente caduti nel vuoto. “Qualche giorno fa la Commissione Giustizia della Camera ha licenziato il testo del DDL sulla tortura nella sua ultima versione”, ha concluso Liberto, “un testo che presenta diversi limiti rispetto a quanto si auspicava. Tuttavia, anche in seguito a questa ulteriore condanna della Corte di Strasburgo, una risposta appare a questo punto necessaria non è più rinviabile; è pertanto fondamentale che, almeno nel corso di questa legislatura, si riesca a porre rimedio ad un vuoto che va avanti da più di un quarto di secolo e che l’iter di approvazione della legge sia portato a compimento in modo soddisfacente”.

NOTIZIE PER IL TERZO SETTORE

DOMANDE X ISCRIZIONI TELEMATICHE AL 5 X 1000

Dal 26 marzo gli enti del volontariato e le associazioni sportive possono inviare la domanda di iscrizione al 5 per mille per il 2015, attraverso i canali telematici Entratel e Fisconline; Circolare dell’Agenzia delle Entrate del 26.03.2015 n. 13.

Gli enti del volontariato e le associazioni sportive dilettantistiche potranno iscriversi fra gli aspiranti beneficiari della quota dell’Irpef assegnata dai contribuenti con le prossime dichiarazioni dei redditi, attraverso i canali Entratel e Fiscoline, entro il 7 maggio 2015.

La domanda va trasmessa all’Agenzia delle entrate, esclusivamente in via telematica, direttamente dai soggetti interessati abilitati ai servizi telematici e in possesso di pin code, ovvero per il tramite degli intermediari abilitati alla trasmissione telematica secondo le vigenti disposizioni di legge.

Per quanto riguarda la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, gli enti del volontariato possono inviarla entro il 30 giugno, alla Direzione regionale dell’Agenzia nel cui ambito territoriale si trova il domicilio fiscale. Le associazioni sportive, invece, devono trasmetterla, entro la stessa data, all’ufficio del Coni nel cui ambito territoriale si trova la sede legale dell’associazione.

La presentazione della dichiarazione sostitutiva è condizione necessaria per l’ammissione al riparto della quota del cinque per mille. Per faci-

litare la predisposizione della dichiarazione sostitutiva, la procedura telematica di iscrizione consente di stampare un modello di dichiarazione sostitutiva già precompilato in alcuni campi con le informazioni contenute nella domanda di iscrizione. L’ente che intende utilizzare il modello precompilato deve unicamente completare la dichiarazione riempiendo i rimanenti campi.

Con la Circolare del 26 marzo 2015 n. 13/E l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la tabella con i termini relativi alla procedura di ammissione al beneficio.

Ecco la tabella di marcia con le date utili da ricordare per gli enti del volontariato e le associazioni sportive dilettantistiche interessati al cinque per mille.

7 maggio Termine per l’iscrizione telematica all’Agenzia delle Entrate da parte degli enti del volontariato e delle associazioni sportive dilettantistiche 14 maggio ubblicazione dell’elenco degli enti del volontariato e delle associazioni sportive dilettantistiche iscritti al beneficio 20 maggio Termine per la presentazione delle istanze all’Agenzia delle Entrate per la correzione di errori di iscrizione negli elenchi degli enti del volontariato e delle associazioni sportive dilettantistiche 25 maggio Pubblicazione dell’elenco aggiornato degli enti del volontariato e delle associazioni sportive dilettantistiche iscritti al beneficio 30 giugno Termine per l’invio delle dichiarazioni sostitutive all’Agenzia delle Entrate da parte degli enti del volontariato e all’Ufficio del Coni territorialmente competente da parte delle associazioni sportive dilettantistiche 30 settembre Termine per la regolarizzazione della domanda di iscrizione e/o delle successive integrazioni documentali FATTURAZIONE ELETTRONICA DEGLI ENTI NO PROFIT

Con risposta ad interrogazione parlamentare n.5-05002 del 12/03/2015, il MEF, ha precisato che non sono soggetti all’obbligo di fatturazione elettronica gli enti no profit, non titolari di partita IVA, che forniscono prestazioni alla PA. Secondo il testo dell’interrogazione, l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica rischia di danneggiare le associazioni no profit, le ONLUS e le fondazioni che non svolgono attività commerciale. Sul punto, il Ministero ha precisato che l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica costituisce una diversa modalità di emissione della fattura e non incide sui presupposti per l’emissione della stessa. In pratica, i soggetti che prima del 6/06/2014 non erano tenuti ad emettere fattura PA in quanto non obbligati dalla norma, continuano a non rientrare nell’ambito di applicazione dell’obbligo. Gli stessi potranno continuare a certificare le somme percepite emettendo note di debito in forma cartacea.

Fonte http://www.associazioniinrete.it

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CITTADINI dissenzienti consorzio Il Litorale

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LAVINIO

www.dissenzienticonsorziolavinio.it

CARISSIMI CITTADINI VI ABBIAMO MOSTRATO CHE IL CONSORZIO HA ABUSATO DI FAR PAGARE I CONTRIBUTI CONSORTILI COME SE FOSSERO TRIBUTI, IMPAURENDOVI TRAMITE LE MINACCE DI EQUITALIA INTIMANDO SIA IL FERMO AMMINISTRATIVO CHE I PIGNORAMENTI.

PAGINA AUTOGESTITA DAL COMITATO CITTADINI DISSENZIENTI

SIAMO RIUSCITI A TROVARE LA SENTENZA 1653/97 CHE DEFINISCE IL CONSORZIO “SOGGETTO PRIVATO”.

QUESTO SIGNIFICA CHE IL CONSORZIO: 1. da oltre 50 anni ha obbligato i cittadini di via 5 Miglia ex-proprietà Borghese ( lottizzazione approvata dal Comune di Anzio in data 18/12/1953), al pagamento di quote non dovute perché territorio FUORI dal CONSORZIO 2. da oltre 10 anni circa ha obbligato i cittadini del Comparto Bouganvillae, 40 ora Via Lantane al pagamento di quote consortili non dovute perché il comparto realizzato a seguito Convenzione Urbanistica e Cessione stipulata in data 03/luglio/2002 (fuori Consorzio) 3. da oltre 50 anni obbliga i cittadini a pagare quote consortili ad un Consorzio Stradale Inesistente ABBIAMO AVVISATO SIA I DIRIGENTI CHE I DELEGATI DEL CONSORZIO CHE PER MOLTI ANNI, NASCONDENDO FORSE LA SENTENZA CHE L’AVV. BIANCO CONOSCEVA, HANNO ASCOLTATO SIA ALCUNI DIRGENTI COMUNALI, MA PRINCIPALMENTE ALCUNI POLITICI CHE ASSICURAVANO LA PARTECIPAZIONE PUBBLICA DEL COMUNE NEL CONSORZIO. FALSITA’ ASSOLUTE I DIRIGENTI DEL COMUNE CHE HANNO SOTTOSCRITTO LE CONVENZIONI NON HANNO VERIFICATO LA POSIZIONE GIURIDICA DEL CONSORZIO, LA COSTITUZIONE, LA REGISTRAZIONE. HANNO ACCETTATO LE DICHIARZIONI DEI DIRGENTI DEL CONSORZIO. ABBIAMO VERIFICATO CHE MOLTI CITTADINI SI SON RESI CONTO CHE NON SI DEVONO PAGARE CONTRIBUTI AD UN CONSORZIO PRIVATO PERCHE’ I NOTAI NON HANNO TRASCRITTO NOTE PREGIUDIZIEVOLI, TRATTANDOSI DI CONSORZIO PRIVATO ED APPROVATO DAL COMUNE COME VOLONTARIO. CI AUGURIAMO CHE LA PRESIDENZA LA SMETTA DI INTIMIDIRE I CITTADINI, ORA CHE E’ A CONOSCENZA DI UNA SENTENZA ANDATA IN GIUDICATO NON ESSENDO STATA OPPOSTA AL CONSIGLO DI STATO. CITTADINI NON DOVETE PIU’ AVERE PAURA DI EQUITALIA NON SIETE PIU’ OBBLIGATI A PAGARE IL CONSORZIO

ABBIAMO INFORMATO CHE CI RIVOLGEREMO ALLE AUTORITA’ GIUDIZIARIE PER CHIEDERE IL RIMBORSO DELLE SOMME INDEBITAMENTE PAGATE OLTRE LA RIVALUTAZIONE ED I DANNI

www.dissenzienticonsorziolavinio.it dissenzienticonsorziolavinio@gmail.com - 3420741861

SUBITI E SUBENDI. STANTE TALE SITUAZIONE CI AUGURIAMO CHE TUTTI I PERSONAGGI DIRIGENTI DEL CONSORZIO SI RENDANO CONTO DEGLI ERRORI COMMESSI E AVVISERANNO EQUITALIA DI NON INVIARE AVVISI DI PAGAMENTO ESSENDO TUTTI NON PERTINENTI PERCHE’ NON DOVUTI ALCUNE PERSONE LEGATE ALLA VECCHIA STORIA DEL CONSORZIO PENSANO CHE SIA MEGLIO MODIFICARE L’ENTE PER COMBATTERE IL DEGRADO E VALORIZZARE IL TERRITORIO.

E’ OPPORTUNO INVECE CHE NEGLI UFFICI DEL CONSORZIO ABOLITO VENGA INSTALLATA UNA DELEGAZIONE DEL COMUNE

PER FORNIRE UN CONTROLLO REALE DEL TERRITORIO COME: 1. STAZIONI FERROVIE DEL TERRITORIO LAVINIO, SERVIZIO PULIZIA 2. SERVIZIO SORVEGLIANZA NOTTURNA 3. SERVIZIO RACCOLTA RIFIUTI INDEBITAMENTE ABBANDONATI 4. SERVIZIO VERDE PUBBLICO 5. SERVIZIO PULIZIA SPIAGGE

E’ STATO DEFINITO IL COORDINAMENTO DEI VARI COMITATI DI QUARTIERE DA UN NOSTRO DIRIGENTE DELEGATO (David LEDA) PER AVERE UN RAPPORTO SERIO E PROPOSITIVO CON L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE IN MODO DA VERIFICARE LE PRIORITA’ DEI SERVIZI ESSENZIALI PER IL MIGLIORAMENTO E LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO.

Cittadini Dissenzienti Di Lavinio Presidente Arch. Giuseppe Nicolò

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BANDOL: LA GEMELLA FRANCESE

«Bienvenue!» Il gemellaggio con Bandol, cittadina francese sulla costa azzurra - siglato nel 1992 era stato accolto a Nettuno con grande entusiasmo. A vent’anni circa di distanza da quello con Traunreut in Baviera, questo gemellaggio ci faceva viaggiare di più con la fantasia perché potevamo scambiare esperienze con una delle zone più belle del mondo e rappresentava uno stimolo dal quale avremmo potuto trarne vantaggi, soprattutto, imparare come si fa turismo.

Infatti, situata nella costa azzurra, la piccola Bandol è una città turistica (conta circa 9mila abitanti, che aumenta nel periodo estivo fino ad arrivare a 45mila) vanta 34 alberghi da 1 a 4 stelle, 2 residenze alberghiere e 3mila posti letto in residenze abitative (ville e appartamenti); ha un porto di 1.500 posti barca di ogni tipo e misura e bellissime spiagge.

In mezzo tra Marsiglia e Tolone si può raggiungere in un’ora con l’aereo; l’aeroporto più vicino è quello di Hyèser o con l’autovettura in meno di dieci ore viaggiando comodamente attraverso Genova Ventimiglia Nizza e, quando si scorge l’azzurro del mare si lascia l’autostrada e ci si immette all’uscita per Bandol.

Culturalmente legati dalle bellezze del mare, dal porto, dal clima temperato e dal vino, le due cittadine lo sono anche storicamente perché non si può non mettere in risalto il fatto che durante la seconda guerra mondiale, nelle vi-

Ritaglio di giornali con i titoli del gemellaggio tra Nettuno e Bandol

ASSOCIAZIONE PER I GEMELLAGGI DI NETTUNO Il Litorale

ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

Städtepartnerschaftsverein - Association des Jumelages Association for the Town Partnership

cinanze di Bandol, sulle spiagge di Cavalaire-sur-Mer, Saint Tropez e Saint Raphael tre divisioni di fanteria americane e l’Unità dei Servizi Speciali, effettuarono uno sbarco anfibio il 15 agosto 1944, dopo la liberazione di Roma (5 giugno 1944). Le tre divisioni e l’Unità dei Servizi Speciali, erano le stesse che sbarcarono e combatterono qui da noi: la 3a, la 36a e la 45a, tutte e tre di fanteria e comandate dallo stesso comandante che operava da noi, il generale Lucian K. Truscott.

Queste divisioni e l’Unità dei Servizi Speciali liberarono il sud della Francia e furono di notevole aiuto alle divisioni che, sbarcate il 6 giugno 1944 in Normandia, affrontarono la Wehrmacht in terra francese.

Citiamo brevi cenni storici di Bandol, tradotti dalla cartolina che abbiamo pubblicato. «Bandol, il cui nome deriva da “Bendorium”: estremità della città di Tauroentum, fu occupata dai Romani, il cui impero si estendeva su tutta la Provenza, con la vittoria di (Gaio) Sestio Calvino sui Liguri, nell’anno 124 a.C. Lo testimoniano numerose scoperte archeologiche: statue di marmo, vestigia di fondazioni, pezzi di monete in bronzo inciso con l’effige di Imperatori Romani. Il re Enrico IV fece dono ad Antonio de Boyer del territorio di Bandol, comprese le isole di Bendor e Rousse. Questo primo signore di Bandol fece costruire nel 1610 il suo castello sulle rovine di un forte situato a ridosso del mare (attualmente residenza del castello). Bandol dipendeva allora dal territorio di Le Cadière. Il 17 agosto 1715 il signor Francois de Bo-

yer Foresta firmò l’atto di separazione dalla “Commune”. La chiesa, costruita nel 1746, venne eretta e dedicata a San Francesco di Sales, con ordinanza del 5 febbraio 1751. Lo stesso anno il signor Ange de Boyer Foresta fece dono a Bandol dell’emblema e del sigillo, nel quale il campo fa da sfondo ad una stella d’oro, contornata dal motto “Dux et Navigantium Securitas” (Sicurezza per i comandanti e naviganti). Il 22 luglio 1795 ebbe luogo l’ultimo atto firmatario con la vendita dei beni e le terre del Signore della città di Bandol. Le risorse della “Commune” erano molto varie: pesca, coltivazione di cereali e legumi, piantagioni di vigneti e oliveti, commercio di fiori e industria del tonno. Bandol ha saputo intensificare la sua produzione vinicola “i vini di Bandol sono classificati D.O.C.” la cui reputazione mondiale è in continua ascesa. Classificata stazione climatica il 3 luglio 1923, la città ha saputo sviluppare un turismo di qualità grazie alla sua luminosità particolare, al suo clima temperato e alla salvaguardia di siti naturali; la baia di Bandol è ormai una delle più belle gemme della costa azzurra».

Bandol è gemellata anche con Wehr (Foresta Nera – Germania) e Onex (Ginevra – Svizzera) e mantiene rapporti fraterni con la Spagna da cui provengono la varietà dei vini. Con le stesse città di Wehr e Onex, la nostra città di Nettuno ha firmato recentemente il “patto di fratellanza” (che rappresenta ugualmente il gemellaggio).

Numerose sono le attività sportive e dello svago dei “bandolesi” e dei turisti: discoteche, casinò, calcio (il campo di calcio è adiacente alla passeggiata e su una lingua di terra nel mare con reti di protezione altissime per impedire al pallone di finire in acqua), ciclismo, maratona, tennis, pesca

24 ottobre 1992 – Striscione di benvenuto all’inizio di via Gramsci, per la firma del gemellaggio a Nettuno

Tipico panificio e pasticceria francese a Bandol

sportiva soprattutto del tonno; qui si svolgono spesso i campionati francesi della pesca del tonno. La cucina tipica rispecchia la tradizione francese basata sul pesce fresco, pescato dai pescatori locali. Tuttavia quando a Bandol fu firmato il gemellaggio, il 1° febbraio 1992, presenti anche i sindaci delle cittadine di Wehr e Onex, al ristorante “Les Olives” furono serviti i seguenti piatti: Salade de trois canards (Insalata di anatre); Reseau mignon de porc avec champignon de bois (maialino arrosto con funghi di bosco); Formaggio; Pasticceria. Vino rosé, bianco e rosso di Bandol.

«La vie en rosé, rouge et blanc».

Al vino viene dedicata una festa il 1° dicembre di ogni anno. Questa è tra le più importanti manifestazioni poiché 30mila persone si riversano a Bandol per assaggiare gratuitamente (e acquistare) il vino messo in mostra da una trentina di produttori del circondario e allora migliaia di bicchieri si alzano in onore di Bacco mentre per le vie di Bandol si svolgono spettacoli artistici in costume per tutta la giornata.

Silvano Casaldi Sul prossimo numero Ipswich: la città della Madonna delle Grazie di Nettuno.

Cartina geografica con Bandol, situata tra Marsiglia e Tolone sulla costa azzurra

Veduta di Bandol con il porto e della passeggiata. Il porto può ospitare fino a 1.500 imbarcazioni di ogni tipo

Cartolina di Bandol con lo stemma e brevi cenni storici

Artisti in costume per le strade di Bandol, animano la festa del vino che si svolge ogni all’inizio del mese di dicembre, con la partecipazione di una trentina di produttori e trentamila persone

Per informazioni: Facebook: Associazione per i gemellaggi di Nettuno - Email: assgemellagginettuno@yahoo.it - Tel. 338.5692041 - 333.4338733

Presidente Vincenzo Di Ruocco - Vice Presidente Giorgio Pagliuca - Segretario Franco Cirilli - Consigliere Fausto Onori - Consigliere Cristiano Ludovisi - Consigliere Silvano Casaldi - Addetto Stampa Matteo Esposito

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Il Litorale

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Speciale Pro Loco Città di Anzio

“E sono corsa da te” Raccolta fondi campagna di primavera Telethon Spazio Autogestito. Presidente: Augusto Mammola - Coordinatore del progetto: Tito Peccia Via Mimma Pollastrini, 5 - Tel./Fax 06.98.31.586 - e-mail: info@prolococittadianzio.it

La Pro Loco “Città di Anzio”, nel suo costante impegno di promuovere la cultura, comunica che, giovedì 23 aprile, alle ore 17.30, nella Sala Consiliare di Villa Sarsina, la nota giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva Rosanna Lambertucci, presenterà il suo libro: “E sono corsa da te”. Tratto da una storia vera, lo scritto, edito da Mondadori, nella sua introduzione recita: “Forse quello che sto per esprimere è una sensazione molto personale, ma ho sempre pensato che il tramonto sia il momento della giornata in cui le emozioni si acuiscono, si fanno più intense.

E, in quella lunga giornata che è la vita, vale lo stesso principio: quando si avvicina il tramonto, i sentimenti, la malinconia, il ricordo, il rimpianto, ma anche la dolcezza, la tenerezza ed il sorriso cambiano. Diventano più intensi. Più forti che mai”. Il libro, così come precisa la stessa Lambertucci, è un racconto che ripercorre, passo dopo passo, il viaggio che il marito Alberto Amodei e lei hanno fatto insieme a partire dal momento in cui si è avvicinato il tramonto della sua vita.

Un viaggio lungo due anni durante i quali, la Lambertucci, non l'ha mai abbandonato.

L’autrice, nota per la sua trasmissione televisiva: “Più sani più belli”, ha pubblicato numerosi libri, fra i quali: “Più magri più belli”, “La dieta integrata”, “La salute vien mangiando”, “Il viaggio dimagrante”, “Le diete della salute” e “Dimagrire con i perchè”.

Servizio Civile

Il presidente della Pro Loco “Città di Anzio”, in esecuzione del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale ufficio nazionale per il servizio civile bando per la selezione di 18.793 volontari da impiegare in progetti di servizio civile in Italia ed all’estero, ai sensi della legge 6 marzo 2001 n° 64, rende noto che è indetta la selezione pubblica per un volontario da impiegare nel progetto di servizio civile: “Le origini della nostra storia: miti, leggende e tradizioni”. Area tematica: “patrimonio artistico e culturale”, nel rispetto delle seguenti modalità e condizioni.

art.1 Durata del progetto e del servizio presso l’ente L’impiego di volontari nel progetto decorre dalla data del 1 luglio 2015, salvo diversa statuizione dell’ufficio nazionale per il servizio civile. la durata del servizio è di dodici mesi. esso si articola su 30 ore settimanali, 6 giorni lavorativi, con flessibilità oraria.

art. 2 Trattamento economico Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 433,80 euro. il periodo di servizio civile prestato è riconosciuto utile, a richiesta dell'interessato, ai fini del diritto e della determinazione della misura dell'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti, secondo il modello di copertura previdenziale figurativa ri-

servato agli obiettori di coscienza in servizio civile obbligatorio.

art. 3 Requisiti di ammissione Possono partecipare alla selezione tutti i cittadini italiani,ad eccezione degli appartenenti ai corpi militari o alle forze di polizia, che alla data di scadenza del bando (o di presentazione della domanda nell’arco temporale della durata del bando stesso) abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e non superato il ventottesimo anno di età (quindi 28 anni e 364 giorni) e che non abbiano mai prestato servizio civile volontario ai sensi della citata legge 64/2001. gli aspiranti devono avere i seguenti requisiti: • essere cittadini dell’unione europea • familiari dei cittadini dell’unione europea non aventi la cittadinanza di uno stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente; • titolari del permesso di soggiorno ce per soggiornanti di lungo periodo; titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente; • titolari di permesso di soggiorno per asilo; • titolari di permesso per protezione sussidiaria; • non aver riportato condanna anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena della reclusione anche con entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto,

importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti, ovvero per delitti riguardanti l'appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici o di criminalità organizzata; • essere in possesso di diploma di maturità di scuola media superiore o diploma di laurea.

• i requisiti di partecipazione devono essere posseduti alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande, od alla data di presentazione della domanda stessa e, ad eccezione del limite di età, mantenuti sino al termine del servizio.

• per l’attuazione del progetto sono graditi inoltre -buona conoscenza della lingua inglese e francese - utilizzo personal computer - predisposizione al dialogo - disponibilità ad operare fuori sede, conoscenza del progetto di servizio civile per il quale si è presentato domanda. non possono presentare domanda i giovani che: α) già prestano o abbiano prestato servizio civile in qualità di volontari ai sensi della legge n. 64 del 2001, ovvero che abbiano interrotto il servizio prima della scadenza prevista; β) abbiano in corso con l’ente che realizza il progetto rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita a qualunque titolo, ovvero che abbiano avuto tali rapporti nell’anno precedente di durata superiore a tre mesi; χ) abbiano presentato domanda per i progetti inseriti nel bando speciale di servizio civile nazionale expo 2015. La presente disposizione non si applica per le domande presentate nell’ambito dei bandi di servizio civile nazionale, quale misura per l’attuazione del programma europeo garanzia giovani.

Anche quest'anno, la Fondazione Telethon, ha chiesto la collaborazione della Pro Loco “Città di Anzio” per sabato 25 e domenica 26 aprile in occasione dell'iniziativa nazionale di promozione e raccolta fondi per la campagna di primavera: “Io sostengo la ricerca con tutto il cuore” dove, per la prima volta, è prevista la distribuzione di un nuovo prodotto solidale: una scatola in metallo di cuori di biscotto da 300 grammi contenente pasticcini di pasta frolla con cioccolato fondente da distribuire a fronte di una donazione minima di 10,00 Euro.

Per questo, la Pro Loco "Città di Anzio", sarà presente in Piazza Pia con un apposito gazebo dalle ore 10,00 alle ore 12.30 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00 dei due giorni indicati.

art. 4 Obiettivi e contenuti Il progetto si pone l’obiettivo di procedere ad una raccolta organica e sistematica della storia, delle tradizioni, dei costumi, del folklore e della gastronomia del comune di anzio e delle aree contermini, del turismo culturale e della partecipazione. Tale lavoro è finalizzato alla redazione finale di un “vademecum” (carta dei servizi) per il turista in supporto sia cartaceo che multimediale, in lingua italiana ed inglese. il progetto è collegato all’attività che la Pro Loco “Città di Anzio” da oltre 17 anni svolge per far conoscere ed apprezzare il peculiare patrimonio culturale, paesistico, folkloristico e gastronomico locale. i progetti e le finalità sono consultabili sul sito www.serviziocivileunpli.net.

art. 5 Presentazione delle domande La domanda di partecipazione, indirizzata direttamente alla Pro Loco “Città di Anzio”, deve pervenire alla stessa associazione entro e non oltre le ore 14,00 del 16 aprile 2015.

La domanda deve essere redatta in carta semplice ed in triplice copia di cui una firmata in originale e con penna blu, secondo il modello che può essere scaricato dal sito internet dell'ufficio www.serviziocivile.it - sezione modulistica; dell’UNPLI www.serviziocivileunpli.net sezione selezioni/bando 2015 - ovvero ritirato presso la sede della Pro Loco “Città di Anzio” nei giorni compresi tra il lunedì ed il sabato ore 9,30 / 12,30 e 17,00 / 19,00. (giovedì pomeriggio chiuso). Alla domanda va allegata fotocopia di valido documento di identità personale in corso di validità e copia

diploma di maturità, e contestualmente il modello relativo ai titoli, completo di curriculum e titoli che si ritengono valutabili (si fa presente che saranno valutati i soli titoli presentati in copia conforme). Il detto modello è anch’esso scaricabile dai siti su indicati, oppure ritirato presso la sede della Pro Loco “Città di Anzio” nei giorni compresi tra il lunedì ed il sabato ore 09,30 / 12,30 e 17,00 / 19,00. (giovedì pomeriggio chiuso). Gli aspiranti volontari avranno cura di ritirare la ricevuta di consegna della domanda di partecipazione con il numero di protocollo.

art. 6 Disposizioni finali e rinvio Per qualsiasi ulteriore spiegazione in merito, si fa rinvio alle disposizioni di cui al 1° bando per la selezione di 18.793 volontari da impiegare in progetti di servizio civile in Italia ed all’estero, ai sensi della legge 6 marzo 2001, n.

64, consultando i siti web: www.serviziocivile.it oppure www.serviziocivileunpli.net.

Si comunica inoltre che, la prova di selezione si terrà un giorno tra venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 aprile dalle ore 09.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle 18.00 a Valmontone presso l'Istituto Oreste Giorgi sito in Via Antonio Gramsci.

La presentazione della domanda di partecipazione è anche attestazione della conoscenza della data e del luogo di selezione. nel caso di mancata indicazione sul presente bando della data di selezione, al volontario è fatto obbligo di informarsi presso la sede a partire dall’ultimo giorno utile per la presentazione della domanda riguardo data e luogo di selezione prefissati.

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ASSOCIAZIONE CITTADINI Il Litorale

ANNO XV - N° 8- 16/30 APRILE 2015

LAVINIO

Anzio- “La differenziata è fallita.

Dimissioni immediate di Placidi”

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lavoro, riescono a far diventare i rifiuti una vera e propria ricchezza. Ad Anzio la differenziata è stata ed è soltanto una colossale presa per i fondelli, utilizzata dai furbi politici per prendere voti elettorali usando le squallide menzogne e le solite promesse di lavoro”.

Giorgio Giolini MOVIMENTO ANZIO.

CARISSIMI CITTADINI CERCHIAMO DI SPIEGARVI PERCHE’ E’ CORRETTO RICICLARE. -riduce la produzione di rifiuti da buttare in discarica o bruciare negli inceneritori -riduce lo sfruttamento di risorse energetiche e materie prime per la produzione di beni ex-novo -produce un circuito virtuoso che da pure posti di lavoro e stimoli alla ricerca di nuove tecnologie nella lavorazione delle materie - ricorda che riciclare non serve a risolvere il problema dello sfruttamento delle risorse e dell'inquinamento, bisogna prima usare meno e riutilizzare in modo da allungare la vita del bene!

TI FA DIVENTARE UN BUON CITTADINO!

La legislazione europea in materia di riciclo è chiara, entro il 2020 bisognerà riciclare il 50% dei rifiuti domestici e affini. I rifiuti solidi urbani sono costituiti principalmente da rifiuti domestici

IN EUROPA, 5 PAESI HANNO GIÀ RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI IMPOSTI DALL’UE L’Austria ha la percentuale più alta di riciclo con il 63%, subito seguita dalla Germania con una percentuale del 62%, il Belgio si attesta una stima del 58% che scende a 51% sia per l’Olanda che per la Svizzera.

Il Regno Unito ha aumentato la quota di riciclo dei rifiuti urbani portandola dal 12% del 2001 al 39% del 2010, così come l’Irlanda ha innalzato i livelli di riciclo dall’11% al 36%. Anche in Italia sono stati fatti progressi, il primo relativo alla produzione di rifiuti con un decremento di mezzo milione di tonnellate.

Nel 2007, in Italia, si producevano 32,5 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani, la cifra è scesa a 32 milioni di tonnellate nel 2010 (dati Eurostat, 2012) e probabilmente, a causa della crisi economica e del conseguente calo dei consumi, negli ultime tre anni la produzione di rifiuti dello stivale è ulteriormente scesa. Il progresso più concreto è dato dall’aumento della quota di riciclo dei rifiuti urbani che è passata dal 18% del 2001 a circa il 35% del 2010.

Un interesse particolare negli ultimi decenni riguarda la riduzione degli effetti dei rifiuti sulla natura e sull'ambiente, la possibilità di risparmiare e recuperare risorse naturali da essi e la riduzione della produzione di rifiuti stessi.

QUINDI DAL RICICLAGGIO POSSIAMO AVERE ANCHE VANTAGGI ECONOMICI. CARISSIMO PLACIDI COSA HAI PRODOTTO EX-NOVO? QUALI VANTAGGI HAI DATO AI CITTADINI? NULLA E’ ACCADUTO, COSA STAI A FARE? FORSE POLITICAMENTE POTRESTI GESTIRE IL TUO RUOLO, MA NON OCCORRE LA POLITICA PER GESTIRE L’AMMININISTRAZIONE DEL TERRITORIO, OCCORRE UN TECNICO PROFESSIONISTA CAPACE NEL GESTIRE IL RICICLAGGIO. SIAMO A VOSTRA DISPOSIZIONE

Ufficio Stampa Coordinamento Comitati

PAGINA AUTOGESTITA DAL COMITATO CITTADINI LAVINIO

Esiste un malcontento, molti cittadini si lamentano perché pensavano attraverso la raccolta differenziata ci potesse essere uno sgravio di imposte definito dal RICICLAGGIO delle Materie. Purtroppo molti cittadini non hanno creduto ed hanno gettato in strada le immondizie.

Pe r s o n a g g i del Movimento di Anzio hanno fatto sentire la loro voce. “ Cari cittadini chiediamo le immediate dimissioni dell’Assessore all’Ambiente Patrizio Placidi. Il motivo di questa richiesta è il plateale fallimento del progetto differenziata costato ai cittadini di Anzio esosi aumenti sulla tassa dei rifiuti e milioni di euro pubblici.

Prendere in giro i cittadini riguardo ai dati della differenziata è diventato uno dei primi pensieri di alcuni politici nostrani. Nella nostra città di Anzio Patrizio Placidi, Assessore all’Ambiente, dichiara sui giornali e in Consiglio Comunale che la percentuale di differenziata si aggira tra 70 e l’80 % ma, se andiamo a vedere la realtà, non si riesce nemmeno a raggiungere il 20 / 30%: questo è dovuto all’incapacità di chi gestisce e amministra gli uffici preposti”.

La maggioranza dei cittadini di Anzio, specialmente nei grandi quartieri di Anzio Colonia, dello Zodiaco, del quartiere Europa e di Anzio Centro, non fa la differenziata e i rifiuti vanno tutti nelle pericolose e inquinanti discariche.

LE PROMESSE DI ABBASSARE LE TASSE CON L’ENTRATA IN REGIME DELLA DIFFERENZIATA NON SONO STATE MANTENUTE. LE PROMESSE DI LOCALIZZARE LE ISOLE ECOLOGICHE, COME AVVIENE NEL NORD. Gli aumenti sulle bollette dei rifiuti sono diventati spropositati. Inoltre, prima della differenziata, sul suolo di Anzio Colonia esistevano poche decine di secchioni puzzolenti e stracolmi d’immondizia, dove i topi banchettavano allegramente: ora, con la differenziata, è cambiato soltanto il numero dei secchi che sono diventati centinaia e anche loro sono stracolmi d’immondizia, puzzolenti e pieni di topi come i predecessori.

“Per ultimo, le nostre Istituzioni, vista l’incapacità di gestire la situazione con controlli e multe, preferisce ritirare i rifiuti e mischiare tutto nei grandi camion compattatori che si dirigono nelle discariche. Tutto questo è fatto alla luce del giorno e ha creato malcontento nella popolazione: per questo motivo sempre più cittadini smettono di fare la differenziata”.

Questo triste quadro è la realtà dei fatti e, fino a quando si continuerà a mettere dei politici incapaci a gestire il riciclo dei rifiuti, non andremo mai da nessuna parte.

“E’ inutile che l’Assessore all’Ambiente Patrizio Placidi continui a dare ai cittadini fantasiosi dati sulla differenziata ed è anche inutile andare a “insegnare” la differenziata in patetiche riunioni con le maestre delle scuole elementari: pensiamo sinceramente che sia lui a dover andare a scuola di differenziata nei paesi civili, dove ci sono seri e capaci amministratori che, con il loro onesto

Gruppo attivo Politica e mondo globalizzato Il sabato Santo con il Gruppo Giovanile ‘92

ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

Come ogni anno, con l’avvicinarsi della Santa Pasqua, c’è stato gran fermento a Via Colle Santo Giudico, n.75, di Valmontone, presso la sede del Gruppo Giovanile ’92, capitanato dal Presidente, il simpatico ed infaticabile Pierino Proietti.

Ogni venerdì di Quaresima, dal 20 febbraio al 3 aprile, all’intero ed all’esterno della sede si è svolta la Via Crucis meditata, culminando la sera di venerdì Santo in una scenografia molto curata nei dettagli perché con una serie di macchinari ‘dietro le quinte’ Cristo è stato sepolto e sono volate in cielo le lanterne recanti i nomi di tutti i defunti. Il 28 marzo scorso, sabato sera, i bambini del Centro ricreativo invernale hanno dato vita ad una significativa rappresentazione teatrale sulla vita di Gesù, dal battesimo sulle rive del Giordano ricevuto da San Giovanni Battista, al primo miracolo con la mutazione dell’acqua in vino durante le nozze di Cana, fino alla morte sul Monte Calvario ed alla Resurrezione. Ogni scena, magistralmente interpretata, -un encomio va a tutti i collaboratori- è stata inframezzata da canti che hanno sottolineato gli insegnamenti del Maestro o inneggianti la pace tra i popoli, di cui, nel momento storico che stiamo vivendo, si sente un gran bisogno. La recita è stata preceduta dall’esibizione con chi-

tarre, tamburo, strumenti etnici e voce solista dei ragazzi che seguono le lezioni dell’esperto musicale Fabio. Ma una serata in compagnia del Gruppo Giovanile ’92, non vuol dire solo preghiere, divertimento o degustazione del ricco buffet all’aperto, offerto come ogni anno dalle mamme dei bambini, vuol dire soprattutto beneficenza. Alle ore 11.00 Pierino ha estratto i numeri di una riffa, con venti premi, il cui ricavato andrà come sempre a Medici senza Frontiere e ad altre associazioni benefiche tra cui Telefono Azzurro. La notte di sabato Santo il Gruppo, insieme ai benefattori, si è recato nella parrocchia di San Giacomo Apostolo, a Guadagnolo, (il comune più alto del comprensorio, abitato da 24 persone) presso la chiesa della Mentorella, dove officiano i sacerdoti polacchi Resurrezionisti, per assistere alla Santa Messa della veglia pasquale. Al termine, una cena per beneficenza, ha concluso tutte le manifestazioni.

Rita Cerasani

Chi ama la propria terra non può assistere impunemente all’inarrestabile degrado che la riguarda rifiutando qualsiasi proposta migliorativa e considerando i propri concittadini utili idioti da spremere senza offrire contropartite all’incessante crescere dei balzelli.

Crediamo di poter dire che tutti accetterebbero, anche se con qualche sbuffo, l’aumento di tributi locali qualora a questi corrispondesse la resa di servizi ad oggi inesistenti. Questo comitato, sin dal suo nascere, si è proposto in modo collaborativo con gli amministratori di Anzio in particolare per quanto riguarda rispetto dell’ambiente e sicurezza.

Strade sporche, cumuli di rifiuti, furti e rapine a tutte le ore in zone in cui la vigilanza è zero.

Accertammo con grande sorpresa dal dirigente dell’area tecnica che nel vecchio contratto di appalto non era contemplata la pulizia delle strade del Lido delle Sirene e proponemmo di inserire nel nuovo questo servizio: risultati quasi inesistenti. Ci si è limitati a pulire una tantum da erbacce, cartacce, bottiglie e escrementi solo il lungomare evitando accuratamente il resto del reticolo viario a monte e a valle dell’Ardeatina.

Proponemmo – a costo zero per l’Amministrazione (donati da una ditta previo apposizione sugli stessi di pubblicità) – l’approvvigionamento di centinaia di cestini da porre lungo le strade e le piazze per evitare che coloro che passeggiano lascino lattine, bottiglie, cartacce ed escrementi di cane ovunque e ci venne risposto che si preferiva appaltarli a pagamento,

risultato: nessun cestino e aumento della sporcizia.

E’ vero siamo in balia di sporcaccioni e incivili ma forse lo sarebbero meno se trovassero un ambiente pulito che non incoraggiasse a ritenere che aggiungere rifiuti a quelli già esistenti pesi meno di una piuma. E che dire poi del fatto che i proprietari non residenti durante il periodo autunno/inverno vedono sfrecciare a tutte velocità sul lungomare i mezzi di raccolta rifiuti che si guardano bene di raccogliere i conferimenti in alcune strade secondarie sul presupposto che tanto i proprietari non ci sono?

Per questi ultimi la beffa di pagare la tassa prevista per tutto l’anno, conferendo mediamente per non più di 2 mesi nell’arco dei 12, e vedersi costretti a riportarsi a Roma un saccone di indifferenziata dopo qualche giorno passato al mare (vedi ultime festività pasquali). Per la crescente emergenza sicurezza (vedi reiterati furti periodo pasquale) abbiamo fatto proposte di accorpamento di tutte le forze dell’ordine/corpi che stazionano sul territorio (Polizia locale,di Stato, Provinciale. Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo forestale) per garantire un minimo di presenza nelle zone ad altissimo rischio come la nostra: nulla da fare! La lista delle inadempienze dell’Amministrazione è lunghissima (strade dissestate/pericolose e non illuminate, spiagge sporche, mare inquinato da scarichi abusivi etc.etc.etc.).

Chi non ama la propria terra non dovrebbe fare l’Amministratore!

Il Comitato Lido delle Sirene

Non amano la nostra terra

Il Litorale

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Il libro di Marco Revelli sul tramonto della coppia antinomica Destra-Sinistra

Marco Revelli, “Post-sinistra. Cosa resta della politica in un mondo globalizzato”, Ediz. LaterzaLa Republica, Roma-Bari 2014 (pp. 132, Euro 5,90).

Marco Revelli, docente di Scienza della Politica, presso il Dip. di Studi Giudiziari, Politici, Economico-Sociali dell’Univ. del Piemonte Orientale, in questo studio si pone l’obbiettivo di documentare le motivazioni dell’appannamento e, forse, del tramonto della coppia antinomica Destra/Sinistra. Due poli che, nel loro insieme, hanno costituito un ordine del discorso, dell’azione politica, dell’etica, della cultura e della società per quasi due secoli: l’arco epocale della modernità industriale in occidente. L’autore prende in esame quanto sostenuto da studiosi quali Lasch, Beck, Giddens, Castell e altri, costruendo una riflessione articolata e composita rispetto quella che è una tematica corrente, di senso comune, a volte ipersemplificata attraverso retoriche e frasi fatte come ‘fine delle ideologie’, ‘tramonto dei valori’, ‘vittoria del mercato globalizzato’ ecc. arrivando alla conclusione che questa ‘metamorfosi della modernità’(cfr.p.12), non è legata a una contingenza temporanea, né alla fine delle ideologie che invece sono vive e vegete, ma ha motivi strutturali connaturati, oltre che alle crisi ormai ricorrenti che impoveriscono sempre più strati considerevoli di popolazione alienandoli dalle appartenenze ‘in sé’ e ‘per sé’ e dalle forme comunitarie e solidaristiche, risulta anche e soprattutto legata alla idea stessa di Progresso.

Cioè alla fine del dogma del progressivo benessere, del miglioramento continuativo e irreversibile della condizione umana attraverso lo sfruttamento continuo delle inesauribili risorse e delle tecnologie. Non è così: il mito del progresso continuo si è rivelato per quello che è, cioè, appunto, un mito che ora ha finito la sua spinta propulsiva. L’utopia del progresso si è rovesciato nella distopia del regresso e del Rischio diffuso (Beck), e questo rovesciamento coinvolge “Orizzontalmente le strutture polarizzate delle vecchie società di classe, delle quali, peraltro…non ne cancella le tradizionali scansioni, le distanze relative all’accesso alle risorse, le iniquità…ma si sovrappone a esse, le riclassifica…e le declassa a fratture secondarie di fronte all’impellenza e alla drammaticità di nuove, più minacciosi problemi connessi alla sicurezza”(p. 16), all’erosione delle risorse e alle nuove paure legate all’ecologia e alla globalizzazione.

Infatti le ‘ragioni’ della Sinistra sono ancora tutte lì, anzi estremizzate, inasprite, radicalizzate dall’imperare del neo liberismo e dalla globalizzazione selvaggia, ma il campo di azione è completamente scompaginato, la geografia degli spazi, dei tempi ereditata dalla prima modernità e disegnata sulle dinamiche della precedente società industriale, pur permanendo e incancrenendosi, sono sopraffatte da altre urgenze, da altre criticità smaterializzate e delocalizzate: ramificazioni di una filiera di contraddizioni che parte da un ‘lontano’ indecifrabile e attraversano percorsi labirintici, intrecciati ad altri flussi di criticità.

Tutto ciò sfugge alla polarizzazione Destra/Sinistra: le complesse, drammatiche e transnazionali questioni ambientali, il tema della

sicurezza metropolitana, il mutamento della natura della famiglia e dei ruoli di genere, le mutazioni delle forme del lavoro, le tematiche legate alle varie identità che oggi l’individuo è chiamato a vivere. Anche lo spazio e la temporalità si sono modificati, smaterializzati, lo spazio non è più un luogo riconosciuto socialmente, ma un fascio di flussi(M. Castell, cfr. pp.34 e 35)senza un territorio.

Il capitalismo tecno finanziario e iperliberista dissolve i territori che si contrassegnavano per la loro valenza comunitaria legata all’abitare alla quotidianità, al posto di lavoro, ai legami di amicizia e parentela, è subentrato, ora, un contingente e ‘liquido’ riferimento localistico, che fa da contrappunto all’anomia e alle retoriche populistiche che differenzia e mistifica quelli che dovrebbero essere i reali conflitti legati allo sfruttamento, alle diseguaglianze, al venir meno dello stato sociale, al lavoro ecc.

La seconda parte del volumetto è costituito da una serie di interviste condotte dai giornalisti di ”La Repubblica” (Smargiassi, Staglianò, Testa) al filosofo M. Cacciari, a due esponenti di un collettivo bolognese (denominati Wu Ming), al sociologo tedesco –recentemente- scomparso U. Beck, al disegnatore e commentatore politico S. Staino, al filosofo dell’operaismo M. Tronti e al sociologo e politologo I. Diamanti. Infine, in appendice,vi sono alcuni dati, rappresentazioni grafiche, titoli di articoli, foto di testate giornalistiche per illustrare una cronologia delle vicende più significative della sinistra in Italia e in parte dell’Europa, registrate in questo ultimo decennio.

L’impressione complessiva che si ha dopo avere letto il libro è quel-

la che necessita, con urgenza, la ricostituzione di una sinistra transnazionale in Italia e negli altri paesi dell’eurozona. La lotta di classe non è affatto tramontata (come affermano in molti, fra i quali studiosi come L. Gallino, l francesi Touraine e Piketty,lo statunitense D. Harvey pensatori e osservatori di ogni latitudine: D. Fusaro, gli stessi Tronti e Revelli in questo volumetto ecc.); essa è spietatamente condotta anzichè dalle classi e dei gruppi subalterni, come in passato, dai grandi gruppi transnazionali, i grandi managers privati e pubblici, i tecno e finanzcapitalisti operanti a livello planetario, le corporation e multinazionali, l’economia illegale e criminale (armi, droga, spazzatura, corruzione, traffico di denaro) ecc. U. Beck il sociologo della ‘società del rischio, è convinto che ogni risposta solamente nazionale a questo ‘assalto’ globale sia destinata a fallire. La risposta deve essere quella di una sinistra (o come la si voglia definire) sovranazionale; una sinistra sociale, che non ceda alle tendenze, e alle frasi fatte, che sappia decostruire e ricostruire le categorie sociopolitiche del passato, capace di ‘partire dal basso’ tenendo ferma le tematica dei diritti e i valori del lavoro e dell’ambiente, e veda coinvolti i vari movimenti e partiti: indignados, occupy, la sinistra greca, gruppi di volontariato, esponenti delle ‘primavere arabe’, organizzazioni sindacali e di base, frange dissidenti dei tradizionali partiti socialdemocratici ecc. “Una Sinistra post-ideologica, giovane, ambientalista, altamente connessa.

Ultima speranza per rivitalizzare quella perdente dei padri”(U. Beck p. 72).

Giuseppe Chitarrini

“Che la vita ti sorrida sempre, piccolo Mirko: Non dimenticarti di donare i tuoi sorrisi a tutti quelli che ti amano e ti saranno vicini.

A mamma, papà e a te Mirko, gli auguri di battesimo più veri, di fortuna e di buona salute” dai nonni.

Parcheggio incompiuto Principessa d’Italia 32

Perchè non è stato progettato o realizzato a dovere?

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Il Litorale

ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

Nina di Braccialetti Rossi sarà ospite della manifestazione del 25 aprile

Sarà Nina di Braccialetti Rossi, al secolo Denise Tantucci, la grande sorpresa annunciata per la finale di “Principessa d’Italia”, in scena a Nettuno (Rm) presso Laghetto Granieri sabato 25 aprile 2015.

La giovane Denise, che compirà 18 anni il prossimo 15 marzo, nuova protagonista femminile di una delle migliori fiction Rai degli ultimi anni, sarà presente durante la serata per ritirare il premio “Principessa Televisiva”, merito del grande successo che Braccialetti Rossi sta riscuotendo.

Sono infatti quasi 8 milioni gli italiani che ogni domenica sera restano incollati davanti alla tv per scoprire le storie di cui Leo, Vale, Cris, Davide ed appunto “Nina” sono protagonisti.

“Principessa d’Italia” sarà uno show contenitore di bellezza, musica, comicità, poesia e pittura.

Le tante Principesse finaliste saranno presentate dai conduttori Giovanni Zappalà e Valentina Vignali, ci sarà Luciano Lembo al quale è affidato il compito di strappare sorrisi grazie al suo indiscutibile talento, verrà lasciato spazio alla musica emergente degli Up3Side, band che ha iniziato la propria avventura nell’ambito dell’edizione 2012 di X Factor Italia, e come annunciato verrà premiata Denise Tantucci, Nina di Braccialetti Rossi, che darà modo ai suoi tantissimi giovani fans di poterla incontrare per ‘rubarle’ una fotografia insieme ad un autografo. Per prenotare le prevendite della serata si può contattare il numero 393.3945092 o mandare una email all’indirizzo info@principessaditalia.it, mentre

sono ancora aperte le selezioni per partecipare andando sul sito www.principessaditalia.it. Tutte le ragazze iscritte riceveranno una borsa di studio dal valore di 200€ per poter frequentare uno dei corsi di portamento professionali organizzati dalla Red Carpet per Fotomodella dell’Anno Academy. o ignored Principessa d’Italia gode del patrocinio del Comune di Nettuno e della Pro Loco di Nettuno, mentre fondamentale

è stato l’apporto dato alla manifestazione da parte di alcune aziende private tra cui i supermercati CRAI di Giovanni Proia, Buffetti di Anzio e Nettuno, McDonald’s di Anzio e Nettuno, Tagliati X il Successo, Villa Giulia Felicia, RG Gioielli e Ciòccolati di Latina. Media partner dell’iniziativa sono YOUNGtv, ilClandestinogiornale. It, la radio Studio93 e Reem Graf.

Ufficio Stampa

Un pomeriggio per ricordare un ‘grande’ uomo quello trascorso nel Granaio Borghese di Artena.

Qui il 28 scorso, unica tappa in tutto il Lazio, è arrivato Dario Vassallo ed ha parlato ai convenuti del fratello che è stato ucciso il 5 settembre 2010. ‘Il sindaco pescatore’ è stato soprannominato Angelo Vassallo, primo cittadino di Pollica-Acciaroli, in provincia di Salerno. Sono trascorsi ormai cinque anni da quella tragica sera, ma ancora non si sono trovati i colpevoli. Questo ci si è chiesti durante la presentazione del libro: ‘Il Sindaco pescatore’ scritto dal fratello che sta percorrendo l’Italia per divulgare quanto bene abbia fatto Angelo non solo alle città di cui era sindaco, ma all’Italia intera, sia come esempio di buona politica, sia per aver proposto per primo la dieta mediterranea come patrimonio dell’umanità ed essere partito per Nairobi a divulgarla, ottenendo il riconoscimento del-

l’Unesco. E’ stato un evento che ha scosso gli animi degli astanti, in un periodo così difficile per la politica italiana, quando ogni giorno i mass media ci divulgano notizie di arresti o rinvii a giudizio di persone che ci governano e che dovrebbero essere moralmente rette, non invischiate in scandali a livello nazionale, come a livello locale. Angelo Vassallo è stato ucciso perché era un uomo che sapeva ascoltare e si dava da fare veramente per risolvere i problemi. Come quando andava a pesca e assegnava i compiti al suo equipaggio, fratelli compresi, ha saputo scegliere i suoi collaboratori per migliorare il luogo dove era nato.

La sua è stata la politica dello sviluppo del porto di Acciaroli a costo zero per l’ambiente, la politica che non accetta compromessi e che quindi viene messa a tacere con nove colpi di pistola. Come mai la famiglia che cenava all’a-

perto nella via dell’agguato non ha sentito? Come mai una cittadina che lo conosceva, passando non si è avveduta che il suo corpo giaceva nell’auto di traverso? Eppure i suoi concittadini lo avevano votato nell’ultima tornata elettorale col 100% dei voti. Questo ci si è chiesti senza trovare risposte. Oltre al fratello sono intervenuti i ragazzi di Artenaonline, il sindaco Felicetto Angelini ed il rappresentante del PD locale Renato Centofanti, auspicandosi tutti che il seme buttato da Angelo e che ha dato parecchi frutti possa un giorno germogliare anche negli altri Comuni italiani. Speriamo che una personalità così carismatica venga eletta a governare i comuni sul litorale come Anzio e Nettuno. Ne avrebbero proprio bisogno i cittadini, stanchi, sfiduciati da una sequela di amministrazioni fallimentari che ignorano i bisogni della comunità.

Rita Cerasani

Unica tappa nel Lazio

Come già descritto nel precedente numero, ancora si è in attesa che si conosca i nomi dei responsabili che hanno stilato il piano di ristrutturazione del parcheggio di Lavinio Scalo. Come si potrà rilevare che non è stato ancora ultimato (con lavori sospesi da circa quindici giorni), quindi incompiuto. Come si può rilevare che gli spazi intermedi e laterali, sono ricettacolo di bottigliette ed oggetti vari. Nel contempo stanno lavorando per sistemare una parte di marciapiede di Via Valle Schiola, ove si sta rifacendo per circa 200 metri, ex novo, con pietrificazione, per adibire a parcheggio di circa 20 macchine, lasciando spazi per passi carrabili, sperando che i proprietari paghino la relativa tassa.

Da sottolineare che in quella zona deve essere aperto un negozio, e dove di fronte, da tempo è stato sistemato un parcheggio sul marciapiede, ove è difficile passare con le carrozzine dei bambini e dei portatori di handicap. Molti cittadini si chiedono perché pie-

trificare i marciapiedi, con nuove strutture, quando la strada è in dissesto e che le buche vengono, spesso, rattoppate quando piove.

Alcun altro commento è veramente superfluo. Come si potrà rilevare nelle fotografie del parcheggio di Lavinio Stazione, già è stato rialzato una cordolo e le gomme delle macchine hanno lasciato il nero delle ruote, incrementando il lavoro dei gommisti.

Complimenti ai responsabili e delegati comunali.

Ci si meraviglia sul silenzio dei vari Comitati e ci si chiede sul perché non è stato realizzato il piano, a suo tempo bocciato dal Consiglio Comunale, il cui progetto era stato presentato dall’architetto Ivano Bernardone (consigliere), che voleva l’intervento sia sul parcheggio che sulla sistemazione di Via Valle Schiola, anche con una pista ciclabile (essendone molte in circolazione): infine sul perché non viene resa asfaltabile via Pavese per snellire il traffico sulla succitata via di Valle Schioa.

Eduardo Belcastro

Porto

ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015 (segue dalla prima pagina)

to, Marrazzo, Astorre, Montino e persino Mario Monti. Al contrario sarebbero semplici ed inconsapevoli vittime De Angelis, Bruschini, D'Arpino, Borrelli, Zucchini, Placidi ed il resto della compagine che governa Anzio da 17 anni, che ha imposto un progetto sbagliato e irrealizzabile, che ha gestito come ha voluto la Capo d'Anzio portandola sull'orlo del fallimento ed ha negato ogni forma di confronto e partecipazione democratica su questo tema.

Zucchini ora fa causa alla Regione Lazio e magari sceglie Zingaretti come prossimo "uomo nero che viene da lontano", non spiega però perchè non ha mai avviato azioni legali nei riguardi del socio privato a cui l'inerzia dell'amministrazione comunale ha consentito di conquistare, in modo tutt'altro che trasparente, il 40% del nostro porto.

Nessuna concreta iniziativa è stata mai attivata in oltre due anni, nonostante il voto unanime del consiglio comunale già nel 2012, nonostante le ripetute sollecitazioni dell'opposizione e nonostante un parere legale che chiariva come il comune poteva e doveva agire immediatamente. Ma i pareri legali, ormai è consuetudine, si commissionano, si pagano con i soldi dei cittadini e poi, se scomodi, si nascondono per anni nei cassetti del Sindaco.

Questo comportamento sembra proprio quello di chi vuole il contrario di ciò che annuncia; sarà un caso ma scelte ed omissioni stranamente convergono verso un unico risultato: la svendita del porto ad un privato.

Inoltre la difesa della natura pubblica della società, monopolizza il dibattito essendo un'evidente e grave emergenza ma rappresenta

solo metà del problema; sull'altra metà tutti o quasi tacciono.

La realtà è che il vero nodo da sciogliere e su cui continua ad incombere un'assurdo tabù, resta l'impraticabilià del progetto. All'origine di ogni impasse c'è sempre stato e continuerà ad esserci un progetto faraonico incompatibile con la storia e l'assetto della città, lesivo sotto il profilo dell'impatto ambientale e la cui fattibilità economica resta al più sulla carta, tanto da avere già determinato il fallimento di un bando persino europeo.

Oggi più che mai serve quello che gran parte della città chiede da sempre: una variante al progetto in atto che consenta il potenziamento e l'ammodernamento del porto nell'ambito dell'attuale bacino con costi, tempi e contenuti sostenibili sotto il profilo urbanistico, ambientale e finanziario. E' ovvio ma non si vuole ammettere che se il progetto di un'opera è sbagliato e impraticabile resta tale qualunque sia l'assetto della società che lo dovrebbe realizzare.

La tutela della natura pubblica della società e della sua concessione demaniale è certamente una priorità ma ha senso solo se coniugata alla prospettiva di un progetto valido, immediatamente attuabile e certamente diverso da quello in campo.

Contrariamente a quanto sostiene l'amministrazione, la variante non solo è tecnicamente possibile ma è la via obbligata da imboccare con urgenza se non si vogliono buttare gli anni ed i milioni di euro già spesi.

L'intera classe politica di Anzio deve saper dire ai cittadini che risanare e ripubblicizzare la Capo d'Anzio non basta e che ora serve cambiare il progetto altrimenti il nostro porto, in totale abbandono da decenni, resta senza alcuna prospettiva reale.

Ivano Bernardone

“È arrivata la bufera, è arrivato il temporale, chi sta bene e chi sta male, e chi sta come gli par...”

Renato Rascel cantava così l’addensarsi l’ombra di un nuovo conflitto bellico sull’Europa.

La bufera, peraltro annunciata, è arrivata davvero su Nettuno e ora il conflitto bellico tra i partiti è iniziato ma nessuno sa come andrà a finire, si può solo intuire. La cosa certa è che ora c’è un “arbitro” che ha un compito davvero difficile, quello di governare una città che è divenuta terra di nessuno. Ebbene sì, come città abbiamo vinto un commissario ma credo che come cittadini abbiamo il dovere di vincere un cambiamento ben più grande, quello di far crescere nuovamente Nettuno nella giusta direzione. Per questo, come coordinatore del Centro Democratico di Nettuno, sono orgoglioso nel vedere che molti cittadini si stanno dando un gran da fare per la nostra città cambiando già da ora molte piccole cose. E’ un esempio da seguire che serve soprattutto alle generazioni future,

ai nostri figli piccoli e un po’ meno piccoli, affinché possano essi rappresentare per questa città un seme davvero sano. Ma come cittadini siamo anche responsabili della politica di questa città. In realtà politicamente possiamo far ben poco ora ma una cosa la possiamo fare: chiedere al commissario di rendere pubblica la reale situazione economica in cui versa il Comune. Sono dell’avviso che qualora ci fosse disponibile anche un solo Euro, questo sia messo a disposizione del sociale, ovvero messo a protezione di quelle categorie più deboli che oggi sono le meno fortunate e le più penalizzate. Poi pensare al resto. Periferie, scuole, strade, raccolta differenziata e molto altro ancora; sarà poi compito di chi verrà eletto pensare alle cose davvero fondamentali per il nostro territorio.

Siamo stanchi di chiacchere, è l’ora dei fatti e chi non fa, non merita il posto che occupa.

Maurizio Petrungaro coordinatore Centro Democratico Nettuno

E’ arrivata la bufera

Per persone autosufficienti e parzialmente autosufficienti POMEZIA - Via Gorizia, 18 Tel. 06.91802050 328.2072102 - 328.2072100 info@parcoulivi.net - www.parcoulivi.net

La decima primavera di Brenda Il Litorale

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Serata di solidarietà per la ricerca delle malattie rare come la CDKL5

Si è tenuto domenica 22 marzo, presso l’auditorium dell’Istituto Polifunzionale “Marco Gavio Apicio” di Anzio, il concerto di solidarietà “La decima primavera di Brenda”.

L’evento, nato da un’idea dell’oboista anziate Emanuela Scardamaglia, è stato accolto ed organizzato con il supporto dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Anzio, in collaborazione con l’Associazione Culturale NeosKronos di Colleferro, ha permesso di raccogliere fondi da devolvere all’Associazione di volontariato CDKL5, che da anni sostiene la ricerca sulla mutazione del gene CDKL5.

“Quando Emanuela ha proposto di esibirsi con il quintetto a favore di Brenda, non ho esitato a creare le condizioni purché l’evento avvenisse. Non capita tutti i giorni difatti – ha affermato l’Assessore Cafà – di trovarmi di fronte a ragazzi brillanti e disponibili ad aiutare il prossimo. La

loro proposta è stata un perfetto connubio tra l’amore per la musica ed un sano gesto di generosità”.

L’iniziativa rientra tra le tante proposte dall’Assessore Cafà ed in linea con le attività di promozione sociale, a costo zero per l’Amministrazione, dal grande contenuto solidale.

Interessante l’intervento del dott.

Giuseppe Titti, pediatra di fama nazionale, primario di Ostia e Direttore Scientifico del Comitato Genitori Malattie Rare (CO.GE.MA.R) dedicato alla disamina delle difficoltà del fare ricerca sulle Malattie Rare che come la CDKL5. Spesso di definisce “raro” ciò che non è noto, di cui non si parla, in effetti tali patologie sono sempre più diffuse ma è scarsa l’attenzione delle istituzioni. Ad esibirsi sul palco, i musicisti del Quintetto di fiati “Aquilegia”: Carlotta Raponi al flauto, Emanuela Scardamaglia all’oboe, Mario De Meo al clari-

netto, Mirko Nunziante al fagotto, Andrea Antonelli al corno.

Ospite privilegiata della serata la piccola Brenda, cittadina di Anzio affetta dalla sindrome CDKL5: a lei, che ha da poco compiuto dieci anni, è stato dedicato e intitolato il concerto. Grande l’emozione e la riconoscenza espressa da Antonella Statello, mamma della bambina e fondatrice dell’Associazione CDKL5 onlus, che da anni si batte non solo per reperire fondi da investire nella ricerca, ma anche per incoraggiare le famiglie dei bambini malati al reciproco sostegno: perché, come lei stessa non smette mai di ripetere, la strada verso una cura è lunga e piena di avversità, “ma alla fine si arriva, sempre”.

Con questo spirito Roberta Cafà ha concluso la serata rinnovando la disponibilità a sostenere questa ed altre occasioni di informazione e sensibilizzazione vicine alle famiglie e soprattutto, alla gente.

Comune di Anzio

Il mese di marzo appena trascorso ha visto l’amministrazione di centrodestra mettere in mostra le sue qualità migliori: negligenza e fallimento.

Negligenza nella gestione del servizio mense: alle polemiche sulla qualità dei cibi forniti, scadenti e spesso addirittura pericolosi (le grosse spine di pesce più volte trovate nei piatti), è seguita la revoca dell’appalto dovuta al parere negativo dell’Autorità anticorruzione sulla commissione giudicatrice; negligenza nei confronti della raccolta differenziata, gestita in maniera improvvisata, tanto da “non accorgersi” (se così si può dire) che la società vincitrice del bando per la raccolta è oggetto di “tentativi di infiltrazione mafiosa

da parte della criminalità organizzata” (citando la nota della Prefettura). E potremmo continuare ancora a lungo, andando indietro nel tempo.

Numerosi poi sono i fallimenti dell’attuale giunta: primo fra tutti la questione del porto, che sembra giungere ad un epilogo inquietante, con i ricorsi al TAR vinti dagli ormeggiatori, le dimissioni di D’Arpino e la Capo d’Anzio SpA al dissesto finanziario, col rischio di farla cadere in mano privata per tentare di salvare un progetto da noi sempre denunciato come sproporzionato. Fallimentare anche la sicurezza della nostra città, dove sono ormai all’ordine del giorno gli atti di intimidazione, che più volte prefetture e commissioni an-

timafia hanno evidenziato come chiari segnali di una presenza costante e ben radicata della criminalità organizzata nel nostro territorio comunale.

Noi di Sinistra Ecologia Libertà di Anzio ci stiamo muovendo per tentare di contrastare questi disastri: abbiamo avviato un confronto con la cittadinanza e abbiamo presentato un interrogazione all’Amministrazione Regionale sulla questione porto, e inoltre abbiamo chiesto ai nostri Consiglieri regionali Bonafoni e De Paolis di impegnarsi affinché venga istituita una commissione regionale anticorruzione e antimafia, il cui iter è già avviato.

Il Circolo Sinistra Ecologia Libertà di Anzio

Le idi di marzo della giunta Bruschini Il comunicato di SEL che bolla di negligenza e fallimento l’Amministrazione

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ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

Il Litorale Sport

Risultati e Classifiche VOLLEY VOLLEY SERIE C REG. MASCHILE GIR. A 22ª NEPI - ASDC VOLLEY TEAM POMEZIA

0–3

VOLLEY FEMMINILE SERIE C REG. GIR. B 22ª PALLAVOLO POMEZIA ASD - PALL.FUTURA TERRACINA 92

3–2

VOLLEY SERIE C REG. MASCHILE GIR. B 22ª LAZIO VES - ASD PALLAVOLO NETTUNO ANZIOPALLAVOLO - VILLALBA VOLLEY

VOLLEY MASCHILE SERIE D REG. GIR. B 22ª NFA SAET - PIANETA VOLLEY APRILIA

VOLLEY FEMMINILE SERIE D REG. GIR.C 22ª ADVC FRASCATI - GIO’ VOLLEY APRILIA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

1 2 3 4 5 6

SERIE C REG. MASCHILE GIR. B

VIRTUS ROMA SSDRL ASD LIBERTAS GENZANO OSTIA VOLLEY CLUB VILLALBA VOLLEY LAZIO VES GSDP ZAGAROLO USD SALES LA FONTANINA DI CENTOCELLE DTR MONTELLO VOLLEY PRATI APSIA SPORT CLUB ASD PALLAVOLO NETTUNO ANZIOPALLAVOLO ASD CUS CASSINO VOLLEY OTTICA ATTARDI ISOLA SACRA

CLASSIFICA stag. reg.

SERIE C GIR. G BASKET SCAURI LUNA APPALTI VALMONTONE FABIANI FORMIA SIMPLY GR. ARGENTI ROMA POR ROMA BROKER & BROKER VIRTUS BASKET APRILIA ALFA OMEGA N. B. SORA 2000 S.PAOLO OSTIENSE GREEN NETWORK ROMA SMIT ROMA CENTRO POSTE ASSIC. E... RIANO APDB ROMA

44 36 34 30 28 28 28 26 22 22 20 12 8 6

CLASSIFICA PROMOZIONE GIR. C LUISS NETTUNO BASKET CLUB EXCELSIOR 2000 BASKET ACADEMY ALBANO BASKET USSA OLIMPIA

6 2 2 2 2 0

57 56 50 49 39 38 36 33 31 23 16 14 12 8

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

MASCHILE SERIE D REG. GIR.B

ASD NEWVOLLEY LATINA 57 SG VOLLEY ROMA 52 ASD VOLLEYBALL SANTA MONICA 44 NFA SAET 41 LT SCALO OFFICINA REALI PRIVERNO41 RIPIVOLLEY 39 SERAPO VOLLEY GAETA 34 ASD CASTRO VOLLEY 33 OLIMPIA FORMIA 32 ASD KK EUR VOLLEY 25 PIANETA VOLLEY APRILIA 23 OSTIA VOLLEY CLUB 17 LUDI PALLAVOLO AQUINO 16 POLISPORTIVA ROMA 7 VOLLEY A.D. 8

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

3–0 1–3

1–3

3–2

FEMMINILE REG. SERIE C GIR. B

POL.DIL. CALI ROMA XIII ELDIS VOLLEY LABICO ONDA VOLLEY ASD POL. ROMA 7 VOLLEY AD PRO JUVENTUTE ASD TIBURTINI ROMA CENTRO POL. CISTERNA 88 ASD SPORTS TEAM G. CASTELLO VOLLEY GROUP PALOCCO PALLAVOLO POMEZIA ASD ALL VOLLEY PALL. FUTURA TERRACINA 92 USD SALES APD MARCONI STELLA

SERIE C REG. MASCHILE GIR. A

ASD PALLAVOLO CIVITAVECCHIA CDP FENICE PALL. ROMA ASD PALLAVOLO ORBETELLO ASDC VOLLEY TEAM POMEZIA ASD ARTENA VOLLEY CUS ROMA TEAM VOLLEY LAGO BRACCIANO - ANGUILLARA OFFICINA VOLLEYNOBEL ASD ROMA 12 SEI SERVIZI INFORMATICI NEPI POL. ROMA 7 VOLLEY AD PALLAVOLO TOR SAPIENZA SSD LAZIO PALL. VOLLEY FIUMICINO

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

56 52 39 39 37 37 37 36 31 28 25 24 12 9

FEMMINILE REG. SERIE D GIR. C

FONTE ROMA EUR ISOLA SACRA VOLLEY ASD ASD KK EUR VOLLEY FINECO ROMA V. S. GIO' VOLLEY APRILIA CANALE 10 OSTIA ASSOCIAZIONE DUEMILA12 ASD NEWVOLLEY LATINA OBIETTIVOANDVELLETRI VOLLEY TERRACINA AD VC FRASCATI VOLLEY SPORT RM POL. COM. PALLAVOLO ALBANO ASD ROMA CENTRO USD ROSAVOLLEY VELLETRI

56 54 46 46 45 37 35 34 30 28 24 17 7 3

59 58 49 47 40 38 38

28 20 18 18 15 0

Risultati e Classifiche BASKET SERIE C GIR. G 14ª Giornata BASKET SCAURI - VIRTUS BASKET APRILIA

75 - 57

PLAY OFF TAB A Gir B ANZIO BASKET CLUB - VIRTUS VELLETRI

SERIE D REGIONALE GIR. B 11ª Giornata AMATORI BASKET - OLD BASKET APRILIA

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

CLASSIFICA stag. reg.

SERIE C REG. GIR. B META FORMIA BASKETBALL ANZIO BASKET CLUB PAMPHILI WORLD BKBALL CLUB BASKET FRASCATI PASS ROMA BORGO DON BOSCO PALLACANESTRO ALATRI BK CLUB LA FORESTA BASKET SERAPO 85 FORTITUDO 1908 BASKET SERMONETA

36 30 24 24 22 22 16 14 14 10 4

68 - 74

75 - 65

PROMOZIONE MASCHILE Fase promozione GIR. 4 Giornata 3 LUISS BK 1999 - NEW NETTUNO BK CLUB

SERIE B FEMMINILE GIR. Unico 9ª Giornata SMIT ROMA CENTRO - VIRTUS BK APRILIA 45 - 55

CLASSIFICA stag. reg.

SERIE D REG. GIR. B

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

78 - 68

COLLEFIORITO ROMA NORD 2012 CINECITTA' BASKETBALL SAN CESAREO PALLACANESTRO VITERBO POL. PALOCCO OLD BASKET APRILIA ARROWS BASKET ORTE PALL. CASSINO PEGASO BASKET ROMA AMATORI BASKET COLONNA

34 28 28 26 24 24 20 18 16 14 10 10

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

CLASSIFICA stag. reg.

FEMMINILE SERIE B GIR. UNICO ATHENA BK POL. PETRIANA CONVERGER Elledierre CLUB BK FRASCATI PALLACANESTRO ROMA VIRTUS BK ALBANO-PAVONA CESTISTICA LATINA VIRTUS BK APRILIA VIS AURELIA BK SMIT ROMA CENTRO

32 28 26 22 20 16 14 12 6 2

Risultati e Classifiche RUGBY SERIE C1 GIRONE G RETROCESSIONE

1 2 3 4 5 6

CUS L'AQUILA RUGBY AM. CIVITA CASTELLANA RUGBY FC SEGNI ASD RUGBY ANZIO CLUB POL.ABRUZZO RUGBY OLD PESCARA RUGBY

23 18 18 16 8 1

SERIE C1 GIRONE G FASE RETROCESSIONE 6° GIORNATA CUS L’AQUILA RUGBY - RUGBY ANZIO CLUB 17 - 5 SERIE C2 LAZIO GIRONE 1 20ª GIORNATA ASD SARACENI 7 CIVITAVECCHIA - CAMPOLEONE LANUVIO

6 -31

SERIE C2 LAZIO GIRONE 2 16ª GIORNATA POMEZIA TORVAJANICA - LAZIO OLD CLAN NERONIANA R. CLUB - AMATORI RUGBY FORMIA

56 - 7 40 - 0

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

SERIE C2 LAZIO GIRONE 1 ROMA URBE RUGBY F.C. MONTEVIRGINIO M.R. RUGBY FIUMICINO PRAENESTE PALESTRINA ALL REDS RUGBY ASD CAMPOLEONE LANUVIO AMATORI TIVOLI RUGBY ARVALIA V. PAMPHILI CAD SPARTACO RUGBY ASD ASD SARACENI 7 CIVITAVECCHIA TUSCIA RUGBY ASD

65 59 52 51 48 47 40 25 15 14 -6

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

SERIE C2 LAZIO GIRONE 2

POMEZIA TORVAJANICA NERONIANA R.CLUB 1974 ASD VOLSCI RUGBY SORA RUGBY ROMA 2000 RUGBY CITTÀ DI FRASCATI CADETTA BISONTI RUGBY FABRATERNUM RUGBY AMATORI RUGBY FORMIA LATINA TERRACINA RUGBY CLUB UNION LAZIO OLD CLAN

60 53 48 40 37 37 31 17 9 6

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ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

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Il Litorale Sport

11/12 aprile

Risultati e Classifiche Calcio SERIE D gir. G 30ª giornata ANZIOLAVINIO - SORA APRILIA - VITERBESE CASTR.

1 – 3 2 – 3

ECCELLENZA gir. B 30ª giornata AUDACE S.VITO E. - POMEZIA C.DI MINTURNO M. - NETTUNO

1 – 1 2 – 1

PROMOZIONE gir. C 30ª giornata UNIPOMEZIA VIRT. - VIGILI URBANI RM CORI - DILETT. FALASCHE F.C. GARBATELLA - TEAM N. FLORIDA C. LIDO DEI PINI - SERMONETA

2 3 4 3

PRIMA CATEGORIA gir. F 26ª giornata CITTA DI POMEZIA - SPORTING GENZANO INDOMITA POMEZIA - VIRTUS NETTUNO MONTELLO - AIRONE ARDEA REAL VELLETRI - TORVAIANICA SABOTINO - CITTA DI APRILIA T.S.L. - ATLET. BAINSIZZA

Classifica ECCELLENZA girone B 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

NUOVA ITRI 69 ALBALONGA 66 SERPENTARA BELLEGRA OLEVANO 66 COLLEFERRO CALCIO 66 CASSINO CALCIO 1924 56 GAETA S.R.L. 55 NETTUNO 48 LARIANO 1963 41 POMEZIA CALCIO 38 AUDACE SANVITO EMPOLITANA 33 MOROLO CALCIO 33 VIS ARTENA 31 SEMPREVISA 29 CITTA DI MINTURNO MARINA 29 ROCCASECCA TERRA DI S.TOMMASO 26 BORGO PODGORA 1950 24 MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO 21 ATLETICO BOVILLE ERNICA 19

Classifica III CATEGORIA girone Latina A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

FANCIULLA D ANZIO MONTEGIORDANO CALCIO 1960 LA ROCCA CALCIO SPORTING NETTUNO REAL MAENZA NUOVA CIRCE ATLETICO ARDEA ENEA POMEZIA A.S.D. BORGO S.MARIA 1977 PROSSEDI CALCIO SA.MA. LATINA VIRTUS CISTERNA A.S.D. REAL MARCONI ANZIO

44 39 38 35 35 35 31 27 27 21 20 6 5

Classifica PROMOZIONE girone C

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

CITTA DI CIAMPINO 70 SERMONETA CALCIO 64 LEPANTO MARINO 58 CEDIAL LIDO DEI PINI 57 MONTESPACCATO S.R.L. 55 CORI 54 DILETTANTI FALASCHE 44 TEAM NUOVA FLORIDA 2005 43 UNIPOMEZIA VIRTUS 1938 41 PALOCCO 40 PESCATORI OSTIA 37 TORRENOVA CALCIO 35 FOOTBALL CLUB GARBATELLA 35 V.J.S. VELLETRI CALCIO 33 CASALOTTI 30 VIGILI URBANI ROMA 26 ROCCA PRIORA CALCIO 24 TORMARANCIO M.C. 7

3 4 2 1 2 3

– – – –

– – – – – –

0 1 0 1

4 0 1 1 0 3

SECONDA CATEGORIA gir. H 26ª giornata ATLET.GARBATELLA - LANUVIO CAMPOL. 3 – 0 REAL100CELLE - CLE.M.BO.FA.L 1 – 1 SECONDA CATEGORIA gir. I 26ª giornata N.LATINA ISONZO - AERKLIMA CRET. N. 2 NUOVO COS LATINA - V.CAMPO DI CARNE 1 SA.MA.GOR. - GIULIANELLO 3 CAMPOVERDE - LA SETINA 4

0 0 2 0

TERZA CATEGORIA gir. Latina A 22ª giornata SPORTING NETTUNO - FANCIULLA DANZIO 2 – 3 R. MARCONI ANZIO - MONTEGIORDANO 1 – 4 ENEA POMEZIA - ATLETICO ARDEA 0 – 0 TERZA CATEGORIA gir. Roma A 22ª giornata ATLET. CERVETERI - ATL. TORVAJANICA 4 – 0

Classifica I CATEGORIA girone F

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

– – – –

REAL COLOSSEUM ROMA TORVAIANICA A.S.D. SPORTING GENZANO INDOMITA POMEZIA A.S.D. MONTELLO CALCIO SABOTINO VIRTUS NETTUNO ATLETICO BAINSIZZA REAL VELLETRI CITTA DI POMEZIA FONTE MERAVIGLIOSA VIRTUS DIVINO AMORE AIRONE ARDEA CITTA DI APRILIA T.S.L. CALCIO

Classifica II CATEGORIA girone H 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

56 55 55 50 40 39 35 30 30 27 27 26 17 12 10

REAL CAVA FRATTOCCHIE 78 60 SPORTING TORBELLAMONACA 55 AR.CE.FO. FOOTBALL CLUB 53 ATLETICO GARBATELLA 49 GROTTAFERRATA 41 CLE.M.BO.FA.L 40 ESERCITO CALCIO ROMA 39 SPORTING VELLETRI 38 VIRTUS ALBANO 36 PRO APPIO 34 CENTRO SPORTIVO PRIMAVERA31 REAL 100CELLE 30 REAL CALCIO EUR 25 LANUVIO CAMPOLEONE 24 SPORT CLUB DACICA 13 ACADEMY QUALCIO ROMA 2

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

Classifica CND Girone G

LUPA CASTELLI ROMANI 71 VITERBESE CASTRENSE SRL 63 CALCIO SAN CESAREO 50 OSTIA MARE LIDO CALCIO SRL 49 OLBIA 1905 48 FONDI CALCIO S.R.L. 47 ARZACHENA 46 POL.CALCIO BUDONI 45 NUORESE CALCIO 1930 45 APRILIA S.R.L. 41 SORA 39 CYNTHIA GENZANO 1920 S.R.L.38 ASTREA 38 PALESTRINA 1919 SSARLD 29 ISOLA LIRI S.R.L. 29 SELARGIUS CALCIO 26 TERRACINA CALCIO 1925 ARL 16 ANZIOLAVINIO 9

Classifica II CATEGORIA girone I 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

CAMPOVERDE AMATORIALE BASSIANO A.S.D SA.MA.GOR. NUOVO LATINA ISONZO AERKLIMA CRETAROSSA NETTUNO NORMA ATLETICO CISTERNA POLISPORTIVA CARSO SS. PIETRO E PAOLO GIULIANELLO CALCIO ROCCASECCA DEI VOLSCI FAITI 2004 LA SETINA VIRTUS CAMPO DI CARNE DOGANELLA CALCIO NUOVO COS LATINA

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

il cucciolo sicuro da noi...

Chi non ha mai posseduto un cane non sa cosa significa essere amato DA NOI TROVERETE L’IMPOSSIBILE...

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Serie C2 Gir D 23ª giornata VELLETRI C5 - PENTA POMEZIA VIGOR CISTERNA - ASK POMEZIA L.

2–2 3–2

Serie D Gir Roma A 20ª giornata VALEAS - CYNTHIANUM

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

Classifica SERIE C1 UNICO

VIRTUS PALOMBARA CAPITOLINA MARCONI LIDO DI OSTIA CALCIO A 5 ACTIVE NETWORK FUTSAL NUOVO ATLETICO FERENTINO ANNI NUOVI CIAMPINO C5 ALBANO CALCIO A 5 REAL CASTEL FONTANA CITTA DI PALIANO CALCIO A 5 MIRAFIN ATLETICO CIVITAVECCHIA C5 CIVITAVECCHIA CALCIO A 5 LAZIO CALCETTO EAGLES C5 APRILIA MINTURNO TCP CALCIO A 5

68 65 64 52 50 41 41 40 38 36 31 31 27 19 17 16

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

Classifica SERIE C2 girone D

GYMNASTIC STUDIO C5 VELLETRI C5 ATLETICO ANZIOLAVINIO C5 SPORT COUNTRY CLUB SPORTING GIOVANI RISORSE PENTA POMEZIA REAL PODGORA CALCIO A 5 CITTA DI CISTERNA VIS FONDI VIGOR CISTERNA 1994 CONNECT CALCIO A 5 FORTITUDO TERRACINA 2003 ASK POMEZIA LAURENTUM CITTA DI MINTURNO MARINA

59 54 50 48 40 36 35 29 28 26 22 18 16 9

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

1–8

Classifica SERIE D Girone Roma A

CYNTHIANUM 45 DON BOSCO GENZANO 45 ARCOBALENO 44 REAL LEGIO COLLEFERRO C542 POL. GENZANO DI ROMA 42 PALAOLIMPIC C 4 36 MATRIX PONTE LORETO 32 PRO CALCIO CECCHINA 20 SPORTING MATRIX 13 VALEAS A R.L. 13 VELITERNA C5 4 COLONNA 2

Serie D Gir Roma G 25ª giornata VIRTUS OSTIA C5 - NUOVA FLORIDA C5

10 – 4

Serie D Gir Latina A 22ª giornata ATL.ROCCAMASSIMA - DIL.FALASCHE C5 CITTA DI ANZIO - R11 LATINA LATINA SC. CIMIL - FORT.FUT.POMEZIA LELE NETTUNO C5 - FLORA 92 C5

7–4 6–2 4–5 4–4

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

Classifica SERIE D Girone Roma G OASI ROMA FUTSAL DELLE VITTORIE AD MAIORA SOCCER TEVERE REMO BSA SPORTING ALBATROS VIRTUS OSTIA SPORTING ARICCIA C.T. TORRENOVA CORTINA S.C. MCV FUTSAL TRIANGOLAZIO WORLD SPORTSERVICE NUOVA FLORIDA VALLERANO THE ANGELS

61 57 54 54 54 49 49 42 41 36 33 25 21 18 12 -2

52 49 43 40 38 37 33 29 25 22 19 16 13 10

11/12 aprile

Risultati e Classifiche Calcio A5 2 – 10

64 63 59 51 49 45 39 36 34 34 31 22 19 14 11 7

Classifica III CATEGORIA girone Roma A

Cuccioli in casa s.r.l.

Serie C1 Gir unico 28ª giornata EAGLES APRILIA - VIRTUS PALOMBARA

35

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

Classifica SERIE D Girone Latina A

FORTITUDO FUTSAL POMEZIA UNITED APRILIA LATINA SCALO CIMIL FLORA 92 C5 REAL LATINA C5 CITTA DI ANZIO DILETTANTI FALASCHE LELE NETTUNO C5 PR2000 C5 APRILIA VIRTUS LATINA SCALO ATLETICO ROCCAMASSIMA LIBO C5 R11 LATINA

57 54 40 34 33 32 28 27 23 17 14 14 6

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Grande successo per la VolaCiampino

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Il Litorale Sport

ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

La manifestazione ha previsto due partenze: una non competitiva di 2 km per le scuole e l’altra di 10 km per i runners

Ennesimo successo per questa manifestazione, entrata con merito nella top ten delle gare romane: ormai rodato il percorso e ottima l’organizzazione. In una splendida mattinata primaverile, alle 9.30 è prevista la partenza della non competitiva di 2 km, che coinvolge tutte le scuole del territorio, e che dà la possibilità anche ai più piccoli di indossare un pettorale ed una maglia tecnica, con il logo della manifestazione, e di correre insieme ai genitori.

Alle 10.15 si parte per la competitiva di 10 km, con i primi 200 pettorali destinati ai top runners, che partiranno davanti a tutti. Si inizia subito in discesa, ma nel primo km la strada è abbastanza stretta per i quasi 2000 partecipanti, e si sta attenti più che altro a non cadere, anche perché ci sono tanti cambi di direzione. Poco dopo il primo km, la strada si allarga e i tanti rettilinei abbastanza lunghi, consentono di gestire l’andatura prevista.

Il percorso è un po’ nervoso con qualche saliscendi, che possono ingannare e spingere ad aumentare l’andatura. Poco prima del 5° km, si affronta un viale in leggera discesa, che dopo due curve a 90°, porta sul controviale opposto, in leggera ascesa, dove è posizionato il ristoro intermedio. Alla fine del controviale, inizia la parte più veloce del percorso, che ci riporta in zona partenza, passando sotto l’arco d’arrivo/partenza, in senso opposto da dove siamo partiti: qui è posizionato pure il rilevamento intermedio dei 6,5 km, ed intanto i primi, annunciati dallo speaker, tagliano il traguardo. Fino a poco dopo l’8°km, la strada porta a tirare un po’ ma l’ultimo km e mezzo è in leggera ascesa e presenta il conto per chi ha osato troppo.

Alla riconsegna chip, viene dato un pacco gara contenente prodotti alimentari. Gli arrivati alla fine risultano essere 1824, una cinquantina in più rispetto al 2014. Il vincitore, con il tempo di 29’27”, risulta essere il keniano Joash Kipruto Koech dell’Atletica Potenza Picena, che supera di 14 secondi il ruandese Jean Baptiste Simukeka della RCF Roma Sud, già secondo nel 2014, e di 31 secondi Said El Otmani dell’Atletica Reggio. Prima donna, nonché 23esima assoluta, l’atleta delle Fiamme Gialle, Giulia Viola, in 34’43”; al secondo posto, a venti secondi, la keniana dell’Athletic Terni, Ruth Chebitok, e al terzo posto, ad un minuto dalla vincitrice, Eleonora Bazzoni Eleonora della RCF Roma Sud. Si è svolta in una giornata bellissima la sedicesima edizione di uno dei più antichi Trail d’Italia. L’edizione n. 16, svoltasi per il secondo anno consecutivo ai Campi d’Annibale nel Comune di Rocca di Papa, ha avu-

to come location d’eccezione lo splendido complesso sportivo equestre e non solo della Famiglia Furnari. Al via alle ore 10 oltre 550 atleti provenienti da tutto il centro Italia, un numero da record sia per la manifestazione che per la specialità, prima della partenza un minuto di raccoglimento è stato dedicato alla memoria di Spartaco Sabatini, assente purtroppo in una manifestazione che aveva visto nascere e crescere sotto la sua guida dal 1999 ad oggi. La gara è stata molto combattuta, alla fine la vittoria è andata allo specialista Marco D’Innocenti (Gruppo Marciatori Simbruini) che ha tagliato il traguardo in 1h07’10”, mentre prima delle donne è stata Maria Casciotti (Pod. Solidarietà) che ha chiuso di poco sopra 1h20’. Tra le società primo premio andato alla Podistica Solidarietà con 75 atleti, seguita dagli Amatori Velletri con 42 ed a pari merito Atletica Sabaudia e LBM Sport con 33. Alla fine ricco pasta party e birra per tutti. Il team capitanato da Massimo Guidobaldi, Presidente di Roma Ecomaratona e con la collaborazione tecnica del Roma Road Runners Club ringrazia tutti i partecipanti e dà appuntamento alla edizione 2016.

Ricordo che ho predisposto un sito internet http://runnerlitorale.webnode.it dove è possibile consultare le liste degli atleti che vengono presi in considerazione per stilare le classifiche presenti sul giornale. Nel sito non sono presenti gli atleti dell’Atletica Anzio, della Rehab&Sport Anzio e della Nova Athletica Nettuno per cui eseguo le ricerche a livello di squadra e non nominative. Anche chi partecipasse a gare fuori regione può inviare una mail a runnerlitorale@yahoo.it per vedere poi pubblicata la propria prestazione.

Maurizio Nocca

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Eticampionato Kick Boxing è Falconetti Trofeo minibasket con la partecipazione del Tre Cancelli

ANNO XV - N° 8 - 16/30 APRILE 2015

Il Litorale Sport

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Prosegue la preparazione degli atleti del team nettunese per i campionati italiani

Il Tre Cancelli Basket non si ferma mai, è in piena attività. Il basket a carattere giovanile è sempre quello che offre maggiori soddisfazioni ed è rivolto al futuro con una grande funzione sociale ma in un momento serio di crescita, specialmente in momenti difficili come i nostri, è bene creare spazi anche per gli atleti in categoria senior. Il team oratoriano sta disputando il trofeo minibasket “Eticacampionato”, nella categoria Falchi, con grandi soddisfazioni, affrontando formazioni blasonate come Frascati, Palocco, Stelle Marine Ostia, Ponte di Nona, Team Up Roma, San Paolo Ostiense, San Cesareo, Frecce Romane. Non ci sono soste per l’attività della società Oratorio San Paolo Apostolo Tre Cancelli, presieduta da Paolo Iannuccelli che, dopo le felicissime e sempre vittoriose esperienze con Ab Latina, Virtus Latina, Basket Ponza, si è rimesso in gioco pieno di entusiasmo. Vicepresidente è Roberto Monteriù, ex giocatore del Cisterna. Tre Cancelli di Nettuno ha scoperto il fascino del minibasket maschile e femminile. Un gruppo di appassionati, in stretta collaborazione con la Parrocchia San Paolo Apostolo, con parroco Padre Ennio Cannas, sta operando ormai da tempo. Il club è affiliato alla Fip e agli enti di promozione sportiva Libertas, Asi e Uisp. Molti sponsor hanno aderito all’iniziativa ed altri sono in procinto di farlo, con grande sensibilità ed amore verso lo sport. Per la prima volta l’Oratorio San Paolo Apostolo ha partecipato a un campionato seniores maschile, essendo stata iscritta alla Promozione maschile. Il quintetto oratoriano, guidato da coach Monteriù, è

arrivato al quinto posto con 16 punti nel carniere. Ora la squadra, dopo aver disputato il campionato laziale di Promozione, si è iscritta al trofeo Primavera organizzato dall’Uisp, con partecipanti molte formazioni capitoline. Le finali nazionali si svolgeranno a fine giugno a Foligno. I tanti bambini di Tre Cancelli e Nettuno, da quattro ai dodici anni, si cimentano sempre in gare, partitelle, percorsi, attività motoria di base, apprendendo i primi rudimenti di un gioco meraviglioso.

I corsi regolari sono diretti da istruttori molto qualificati della Federazione Italiana Pallacanestro. La filosofia è quella di non insegnare un minibasket fatto di specializzazione di ruoli, di tattiche difensive, di schemi offensivi o tecnica esasperata.

Ogni lezione offre ai bambini un carico motorio quanto più vario possibile, utilizzando svariati attrezzi, rispettando il ritmo di apprendimento, giochi per sviluppare la fantasia. E’ importante sviluppare la creatività del bambino, l’intelligenza, la qualità del gioco.

Ufficio Stampa

Successo ancora per il team di Kick Boxing guidato da Fabrizio Falconetti. La società anziate porta a casa importanti vittorie nella trasferta a Perugia organizzata dalla fight one. A salire sul ring per primo e’ Cristian Albanese Pal. L’atleta di Falconetti combatte un ottimo incontro ma nell’ultima ripresa viene richiamato e gli viene detratto un punto e per gli arbitri l’incontro e’ pari. Sono contento Cristian ha combattuto un buon incontro, commenta il suo maestro Fabrizio falconetti, quel richiamo c’è costata la vittoria ma sono soddisfatto uguale fa parte tutto dello sport. Subito dopo sale sul ring Federico Micaloni, il giovane atleta di Falconetti vede davanti a sé un buon atleta. Micaloni conduce un ottimo incontro e si impone nettamente nei nelle riprese

Un calcio di punizione subito proprio all’80° minuto condanna il Rugby Anzio Club alla seconda sconfitta nel girone di play out, subita in casa del Segni, che già nella regular season si era imposto di misura sui biancazzurri al termine di un match rocambolesco. L’11 a 8 finale è frutto di un match ad altissimo equilibrio. Sotto per 5 a 0 gli ospiti trovavano con D’Eramo la meta del pareggio, e lo stesso D’Eramo con un piazzato pareggiava i conti sull’8 a 8, risultato con il quale si chiudeva la prima frazione di gioco.

Nella ripresa, come detto, le squadre si fronteggiavano alla pari senza riuscire a marcare, sino perlomeno al piazzato allo scadere che permetteva ai padroni di casa di ottenere la vittoria sul fil di lana. Non è stata una bella prestazione per l’Anzio, che sceso comunque in formazione rimaneggiata ha peccato di personalità subendo comunque anche qualche decisione arbitrale dubbia, in particola-

re su alcuni cartellini gialli e sull’interpretazione delle irregolarità in mischia. Il “mal di trasferta” della RAC costa alla formazione di D’Agostino anche il primo posto. Nonostante il punto ottenuto per il bonus difensivo (visto che ha perso con meno di otto punti di scarto) i biancazzurri si sono visti scavalcare in classifica sia dal Civita Castellana, vittorioso per 22 a 12 in casa dell’Abruzzo Rugby, sia anche dal Cus L’Aquila che ha vinto per 57 a 0 in casa contro il Pescara. Risultato che proietta gli abruzzesi in vetta a quota 19, seguiti dal Civita a 18 e dall’Anzio a 16.

C’è tutto il girone di ritorno del girone di play out, cinque partite, per provare a vincere il raggruppamento, considerato che le ultime due (quelle che teoricamente sarebbero destinate alla retrocessione in C1) sono distanziatissime. Si riprenderà il 12 aprile con l’impegnativa trasferta proprio in casa del Cus L’Aquila, che l’Anzio è riuscito

a battere in casa nella giornata d’esordio dei play out e che per adesso resta l’unica sconfitta subita dall’attuale capolista.

Passando alle giovanili, le squadre Under 8 e Under 10 hanno partecipato a dei concentramenti. La prima ha vinto due delle quattro partite (contro Aprilia e Lazio) al quale ha partecipato, mentre la seconda ha perso i quattro incontri disputati, seppur di misura.

Impresa invece dell’Under 14, che ha vinto per 24-17 contro il Segni-Colleferro. Una formazione di livello superiore che però ha ceduto in casa dei giovani biancazzurri, che dopo una stagione trascorsa giocando contro squadre di livello più basso ha subito piazzato il colpo al primo impegno di un certo rilievo. Infine, una vittoria e una sconfitta per la formazione Old, che ha battuto il Tasci Falisci per due mete a una perdendo con lo stesso risultato contro il Viterbo. Com. Stampa Rugby Anzio Club

Seconda sconfitta per il RAC

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mettendo più volte in difficoltà il suo avversario. Federico è stato molto bravo, commenta Falconetti, il suo avversario non era facile e lui veniva da un lungo stop. Ha saputo gestire molto bene l’incontro. Tocca subito dopo al peso massimo Raiss.

L’atleta di Falconetti combatte contro un avversario ostico con già una buona esperienza alle spalle. Raiss porta a segno importanti combinazioni che convincono gli arbitri ad assegnargli la vittoria. Sono contento per la HAtim, commenta il suo maestro Fabrizio Falconetti, è stato bravo e l’avversario non era da meno. Sono molto contento per il suo rendimento.

Tocca subito dopo a Jessica Sparapano, l’atleta di Falconetti combatte un incontro alla sua portata. Nella seconda ripresa viene richiamata per un colpo scorretto e quindi di conseguenza squalificata. Sono molto amareggiato da questa squalifica, commenta Fabrizio Falconetti, ma comunque sono soddisfatto del rientro di Jessica. È stata ferma molto tempo a causa di un infortunio e ha risposto

molto bene a questo test. Tutti questi ragazzi e anche altri agonisti saranno in gara già domenica prossima in un incontro che si terrà alle porte di Roma.

Grande attenzione sempre per Mauro Marrone, il professionista di Falconetti a iniziato la preparazione per la prima difesa ufficiale del titolo italiano Che si terrà il 25 aprile in Puglia.

Mauro continua la sua preparazione, commenta Falconetti, stiamo cercando di recuperare e di arrivare al meglio a questa sfida. Il fattore fuori casa non ci spaventa. Incontro interessante anche quello che dovrà affrontare il 3 maggio Valerio Tonon.

L’atleta di Falconetti affronterà per un titolo da dilettante in un impegnatissima finale un forte atleta romano. L’incontro di Full contact e’ previsto sulle tre riprese da tre minuti. Tutti gli altri ragazzi classificati saranno impegnati nelle finali dei campionati italiani che si svolgeranno nel mese di maggio. Tutto il team e lo staff ci tiene a ringraziare gli amici che li sostengo nelle loro competizioni.

Silvia Palma Falconetti team

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