

D alle meravigliose creazioni D ell ’ a ntica g ioielleria
P asqui D i g enova al genio D i r ené l alique : un ’ asta che D iventa celebrazione D ell ’ arte orafa
Il Ponte Casa d’Aste è lieto di presentare un itinerario scintillante tra capolavori di alta gioielleria, in vista dell’asta di Gioielli importanti del 29 e 30 maggio. Un’occasione unica per scoprire creazioni che attraversano il tempo e le corti d’Europa, tra opere d’arte da indossare ecollezionirare,comequelladell’anticaGioielleriaPasquidiGenova.
Dalla sontuosa spilla firmata dal maestro orafo Robert Schwan per Bolin – leggendaria maison di San Pietroburgo e fornitore ufficiale dei Romanov – realizzata per la Granduchessa Maria Alexandrovna, al genioassolutodiRenéLalique,conuncolliercheincarnalospiritopiù autentico dell’Art Nouveau: ogni pezzo è una dichiarazione di stile e memoria.
A questi si affiancano diamanti fancy di rara intensità, perle naturali di eccezionale grandezza e scrigni moderni, come la piccola scatola da presentazione della società Moulinié Bautte & Moynier, decorata con un cammeo inciso da Luigi Pichler, esponente di primissimo piano dell’arteglitticaitalianatraXVIIIeXIXsecolo.
Un excursus che unisce il virtuosismo ottocentesco all’eccellenza contemporanea, arricchito dalle firme più iconiche della storia del gioiello. Un tributo alla bellezza autentica della natura – che si rivela in luci rare, forme perfette, materie pure –eallacapacitàumanaditrasformarlaincapolavoridigraziaesplendore.
Lotto 1106
BOLIN - ROBERT SCHWAN
Spilla in oro giallo 585/1000 con smeraldo cabochon di ct. 17,70 circa e diamanti old mine per complessivi ct. 10,10 circa, diamante principale di ct. 3,40 circa, g 17,50 circa, lungh. cm 3,50 circa. Marchi russi di saggio e dell’orefice RS. Provenienza: Maria Alexandrovna, figlia dello Zar Alessandro II, moglie di Alfred Duca di Edimburgo. Accompagnato da analisi gemmologica SSEF n. 145784 del 10/04/2025, Basel.
Stima € 15.000 - 25.000
Tra le proposte più affascinanti si distingue la preziosa raccolta dell’antica Gioielleria Pasqui di Genova: quasi duecento lotti che raccontano un secolo e mezzo di eccellenza orafa italiana e francese, destinati a un fine nobile – l’intero ricavato sarà devoluto in beneficenza.
Un’eredità straordinaria, dedicata alla memoria di Gianni Pasqui – figlio dei fondatori che di quella tradizione fu appassionato custode e innovatore – distribuita su due tornate di vendita e capace di abbracciare, con grazia, l’evoluzione del gusto dal XIX secolo ai giorni nostri.
Tra i pezzi più emblematici spicca una sontuosa spilla firmata da Robert Schwan per Bolin, leggendaria maison di San Pietroburgo e fornitore ufficiale della corte imperiale russa.
Realizzata per la Granduchessa Maria Alexandrovna, figlia dello Zar Alessandro II e Duchessa di Edimburgo, l’opera incarna il fasto delle grandi committenze dell’Ottocento e il dialogo artistico tra le corti di Russia e Inghilterra.
A fondare la maison fu Carl Edvard Bolin, nato a Stoccolma nel 1805 e trasferitosi a San Pietroburgo nel 1831, dove entrò in società con il gioielliere di corte Andreas Roempler, assumendo nel 1836 la co-titolarità dell’atelier Jahn & Bolin. Dal 1839 Bolin ottenne il prestigioso titolo di gioielliere imperiale, realizzando per i Romanov straordinarie creazioni, molte delle quali furono donate alla figlia prediletta dello Zar in occasione del suo matrimonio con il Duca di Edimburgo, figlio della regina Vittoria.
Autore della spilla è Robert Schwan, orafo di fiducia della maison e artefice di alcuni dei gioielli più iconici della storia imperiale, tra cui il celebre Diadema Vladimir, oggi nelle collezioni della famiglia reale britannica. Negli anni Settanta del Novecento, diversi gioielli appartenuti alla Granduchessa vennero messi sul mercato dai Principi Hohenlohe-Langenburg, tra cui la famosa Lotus Tiara, altro capolavoro del binomio Schwan - Bolin.
Lotto 1096
RENE’ LALIQUE
Collier articolato in oro giallo raffigurante un girotondo di figure femminili rifinite con vetri lumeggiati in oro e argento su perle barocche e distanziate da ametiste cabochon, g 134,30 circa, lungh. cm 48,20 circa. Firmato Lalique, marchi di saggio francesi. In scatola originale R. Lalique, 40 Cours la Reine, Paris, con cifre. Pubblicato ne “Lalique par Lalique”, Edipop Lausanne, ed. italiana Arti grafiche Giorgi&Cambi, Firenze 1976, p. 40, ill..
Stima € 250.000 - 350.000
Emblema di eccezionalità e genio creativo, questo straordinario collier firmato René Lalique è una celebrazione della femminilità e dell’estetica simbolista che ha reso il suo autore maestro indiscusso dell’Art Nouveau. Un girotondo di figure eteree scolpite in oro giallo, arricchito da perle barocche, ametiste cabochon e inserti in vetro lumeggiato trasparente - autentico marchio di fabbrica dell’artista - dà vita a un’opera di pura poesia visiva, sospesa tra sogno e natura.
Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, in piena rivoluzione industriale, Lalique portò il gioiello al centro delle arti decorative, ponendolo sullo stesso piano di architettura, pittura, scultura e arte vetraria.
Le pietre preziose, nelle sue creazioni, non avevano mai un ruolo decorativo fine a sé stesso, ma venivano utilizzate solo se funzionali all’equilibrio formale e narrativo dell’opera. Tecniche raffinatissime, come lo smalto plique-à-jour e l’uso della lumeggiatura in oro e metalli preziosi, contribuirono a consacrare la sua fama. Ma fu la sua visione poetica - quell’innamoramento per l’armonia tra uomo e naturaa rendere i suoi gioielli autentici capolavori dell’immaginario.
Come in questo collier, in cui creature femminili sospese tra il reale e l’onirico si intrecciano a farfalle, libellule, ninfe e spiriti, in un’atmosfera intrisa di evocazioni celtiche.
Figure che sembrano emergere da una lirica simbolista, in cui la donna si fa essere perfetto, intangibile, quasi ultraterreno
L’opera unisce due dei temi più ricorrenti nell’universo di Lalique: la figura femminile e l’insetto, che qui si fondono in una creatura ibrida “una donna-fata” icona di metamorfosi e leggerezza.
Nel 1885 Lalique apre il suo primo laboratorio in Place Gaillon, nel cuore dell’elegante Parigi. Tra i suoi illustri committenti figurano l’attrice Sarah Bernhardt e il collezionista Calouste Gulbenkian. Nel 1902 trasferisce la sua boutique in Cours-la-Reine, in un edificio da lui stesso progettato: è qui che venne ideato e venduto il collier ora in asta, come attesta l’interno della scatola originale che lo accompagna. Una testimonianza preziosa di un capitolo straordinario della storia dell’arte e del gioiello.
Lotto 1070
MOULINIE’ BAUTTE & MOYNIER - L. PICHLER
Scatola da presentazione rettangolare ad angoli arrotondati in oro a tre colori cesellato a girali floreali su fondo sablé, sul coperchio un intaglio in corniola raffigurante “Amore e Psiche” firmato L. Pichler, g 225,00 circa, lungh. cm 9,20, largh. cm 6,50, h cm 2,20 circa. Firmata Moulinié Bautte & Moynier, intaglio firmato L. Pichler in greco, scatola con marchi svizzeri. In scatola originale.
Stima € 18.000 - 25.000
Piccolo scrigno di meraviglia e raffinatezza, la scatola da presentazione firmata Moulinié Bautte & Moynier, attiva a Ginevra nella prima metà dell’Ottocento, si offre oggi come una rarità assoluta: un oggetto prezioso non solo per l’eccellenza manifatturiera che esprime, ma anche per l’inatteso tesoro che custodisce sul coperchio - un cammeo inciso da Luigi Pichler, tra i più grandi maestri glittici del Neoclassicismo.
La maison ginevrina, guidata da Jean-François Bautte, fu una delle più complete manifatture del suo tempo. All’interno dei suoi atelier si realizzavano orologi straordinari, gioielli, raffinati carillon, tabacchiere e oggetti meravigliosi destinati alle corti reali d’Europa, ai dignitari e all’élite internazionale.
Celebre per la sua creatività, Bautte progettava anche sofisticatissimi orologi a forma di strumenti musicali in miniatura, fiori, farfalle o addirittura pistole profumate: autentici capolavori di ingegno e grazia, che consolidarono la fama della Svizzera come centro mondiale dell’alta orologeria. Oltre alla sede di Ginevra, la maison aprì eleganti boutique a Parigi e Firenze, divenendo punto di riferimento per una clientela cosmopolita e raffinata.
Ad arricchire ulteriormente questa scatola da collezione è il cammeo in vetro inciso da Luigi Pichler (1773 - 1854), artista di straordinaria sensibilità formatosi a Roma sotto Domenico De Angelis. Figlio e fratello d’arte, Pichler fu autore di ritratti, profili e scene mitologiche richieste dalle più alte corti europee e dal Vaticano, e giunse a insegnare incisione all’Accademia di Vienna. Fu qui che realizzò anche la celebre serie di copie in vetro delle gemme antiche della collezione imperiale, destinate a Papa Pio VII su desiderio dell’Imperatore Francesco I.
La sua produzione, densa di riferimenti al classicismo, si distingue per l’equilibrio del segno, la raffinatezza formale e la capacità di trasmettere, anche nel piccolo formato, un’intensità lirica fuori dal tempo.
Così, questo oggetto minuto si rivela custode di un incontro straordinario: quello tra l’ingegno meccanico ginevrino e la più nobile tradizione artistica italiana. Un dialogo silenzioso tra mani d’artista e spirito del tempo.
Lotto 1091
Orecchini in oro giallo a monachella con diamanti ovali fancy intense yellow di ct. 5,02 e di ct. 4,91, g 10,25 circa, lungh. cm 1,90 circa. Accompagnato da diamond report GIA n. 6233461787 del 10/02/2025, New York Accompagnato da diamond report GIA n. 2235019169 del 06/01/2025 New York.
I diamanti fancy intense yellow, spesso associati a felicità, ottimismo e ricchezza, sono considerati una delle espressioni più luminose e ricercate nel panorama dell’alta gioielleria. Il valore di queste pietre, che può raggiungere cifre straordinarie, si eleva ulteriormente quando, come nel caso degli orecchini proposti, il colore intenso e la brillantezza senza pari ne definiscono l’unicità.
Questi due diamanti ovali, rispettivamente da circa 5,02 ct e 4,91 ct, rappresentano un esempio di rara bellezza e grande valore, caratteristiche che li rendono particolarmente desiderabili e ricercati dal mercato internazionale.
I diamanti fancy gialli si sono affermati da anni come uno dei segmenti più ambiti e collezionati tra le pietre colorate, spesso raggiungendo risultati da record nelle aste mondiali. La loro crescente popolarità è testimoniata dalla storia del celebre diamante Tiffany, estratto in Sudafrica nel 1877 e acquistato l’anno successivo da Charles Lewis Tiffany, fondatore di Tiffany & Co.
Ancora oggi di proprietà della storica Maison, il diamante giallo è stato indossato solo tre volte nella sua lunga storia, sempre montato su montature diverse: da Sheldon Whitehouse al Tiffany Ball del 1957, da Audrey Hepburn nel 1961, quando venne montato su una collana di Jean Schlumberger per una famosa campagna pubblicitaria del film Colazione da Tiffany; e infine, nel 2019, da Lady Gaga alla cerimonia degli Oscar, durante la quale vinse l’Academy Award per la miglior canzone originale con A Star is Born.
Lotto 1063
Orecchini pendenti in platino e diamanti di vecchio taglio per complessivi ct. 2,60 circa e perle naturali d’acqua salata a goccia di mm 11.05 - 12.10 x 15.85 circa e di mm 9.50 - 11.65 x 16.55 circa, g 16,00 circa, lungh. cm 3,90 circa.
Accompagnato da analisi gemmologica SSEF n. 145783 del 10/04/2025, Basel.
Stima € 22.000 - 28.000
Le perle naturali, formate spontaneamente in condizioni completamente naturali, rappresentano il vertice di rarità e prestigio nel mondo delle gemme.
Tra i lotti in catalogo, spiccano splendidi esempi di questo genere, come gli orecchini pendenti in platino con diamanti di vecchio taglio per complessivi ct. 2,60 circa e perle naturali d’acqua salata a goccia di eccezionali dimensioni: un capolavoro di eleganza e raffinatezza che testimonia la straordinaria qualità delle proposte presenti in asta.
Simboli di amore, bellezza e potere, le perle naturali sono state venerate nei secoli da imperatori, sovrani e aristocratici, attraverso culture e continenti. Oggi sono sempre più rare, poiché le fonti originarie si sono quasi esaurite: l’inquinamento marino ha profondamente colpito l’industria tradizionale della pesca delle perle, e la maggior parte degli esemplari in circolazione proviene da raccolte effettuate oltre cent’anni fa.
È per questo che le perle naturali si trovano quasi esclusivamente sul mercato collezionistico e nelle aste internazionali. Dimensioni e forma sono due fattori determinanti per il raggiungimento di quotazioni straordinarie; a ciò si aggiunge il fascino del colore più ambito – un bianco crema con leggere sfumature rosate – che dona una luminosità delicata e sofisticata.
Tra gli esemplari più celebri figura la leggendaria Peregrina (“La Vagabonda”), pescata nelle acque del Golfo di Panama e passata di corte in corte, da Filippo II di Spagna a Giuseppe Bonaparte, fino ai Duchi di Abercorn, prima di essere acquistata da Richard Burton nel 1969 per Elizabeth Taylor. La pagò 37.000 dollari, e da quel momento la celebre perla, montata come pendente su una collana di diamanti, divenne parte della storia della gioielleria.
Un altro straordinario esemplare è la perla Hope, la più grande perla naturale d’acqua salata conosciuta: pesa circa 450 carati, ha forma a goccia e un colore cangiante tra il bianco e il verde oro. Oggi è custodita al British Museum of Natural History di Londra, dove continua a incantare per la sua imponenza e unicità.
Luca Ghirondi, Capo dipartimento
Eleonora Pecori Giraldi Specialist
Maria Boncompagni Ludovisi
Junior Specialist, Tel. +39 02 8631475
Carlotta Nicolosi
Assistant, Tel. +39 02 8631420
Alberto Ferraris
Assistant, Tel +39 02 8631460
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