Il Periodico News - marzo 2015

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Anno 9 - N° 89 Marzo 2015

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Il Salame di Varzi non sarà ad Expo di Alessandro Disperati Oltrepò 2015, in vista di Expo: tra strade e ponti chiusi per frane e il prodotto cardine, il salame di Varzi, escluso dall'evento mondiale che andrà in scena fra pochi mesi a Milano. Non solo il salame però: infatti anche il vino dell'Oltrepò pavese avrà problemi a farsi largo in questa kermesse. Non ci saranno infatti stand propriamente legati al vino se non all'interno del padiglione della Regione Lombardia. Resta il fatto, clamoroso, che due prodotti simbolo del nostro territorio vengano esclusi così miseramente da quella che è la vetrina più importante al mondo. E fa ancora più 'ridere' se si pensa che l'evento avrà come tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, e vuole includere tutto ciò che riguarda l'alimentazione. Expo doveva e deve essere la vetrina che poteva ridare slancio al nostro territorio considerando anche la vicinanza con Milano. E invece, ancora una volta, l'Oltrepò starà alla finestra a guardare. Una grandissima opportunità che di fatto non sarà sfruttata. E mentre il mondo intero avrà gli occhi puntati su questo evento, l'Oltrepò dovrà vedersela ancora una volta con frane, dissesti e strade che sono ormai al limite della praticabilità. Un altro treno che porta verso il rilancio, insomma, che abbiamo perso. Ma forse hanno ragione alcuni amministratori locali nel sostenere che... "E' meglio che i turisti non vengano tra le nostre colline... Quando si rendono conto delle condizioni in cui versano le strade... scapperebbero".

Voghera-Elezioni Barbieri: "Chi non mi vuole se ne vada" Musti: "Vogliamo un volto nuovo"

Abelli: "Io faraone per comandare i baroni" Mercato di Broni e Casteggio: in arrivo novità


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Commento di Antonio La Trippa

Ho molto riflettuto se esternare o meno queste considerazioni in riferimento alle lettere anonime che stanno circolando da due settimane a Salice Terme ed a Godiasco. Dopo aver già scritto, in modo dispregiativo in merito ai volantini degli scorsi mesi, in un primo momento ho ritenuto non opportuno dare risalto e non ritornare sulla questione, il mio commento sui volantini anonimi e su alcuni personaggi, evidentemente politici (o pseudo tali…) locali che si nascondono vilmente dietro l’anonimato era chiaro e inequivocabile. Tuttavia dopo il volantino anonimo dei mesi scorsi, il “corvo” o i “corvi” insistono: in queste settimane alcune lettere anonime sono state inviate a diverse famiglie salicesi e godiaschesi e visto quindi che la cosa continua, ho pensato di ritornare sull’argomento. Sia i volantini anonimi dei mesi scorsi che le lettere anonime di queste ultime settimane, attaccano l’ex amministrazione comunale, che era guidata dall’ex sindaco Anna Corbi. Ritorno sull’argomento perché non ho purtroppo sentito nessun commento e nessuna presa di posizione da parte dei componenti dell’attuale amministrazione guidata dal sindaco Barbieri Gabriele, per prendere le distanze e condannare pubblicamente, senza se e senza ma, gli autori di queste anonime missive. Personalmente non credo che dietro a tutto questo ci siano i politici locali “navigati” ma propendo per l’ipotesi che sia opera di singole iniziative di “parvenu della politica locale”, appartenenti o fiancheggiatori al gruppo politico godiasco-salicese di maggioranza, oppure come si dice sempre più spesso nei bar, che ci sia lo zampino anche di qualche dipendente comunale che cerca la scorciatoia per raggiungere i propri obiettivi di carriera o che cerca di pararsi il “sedere” per eventuali errori burocratici commessi negli anni scorsi. Le ultime lettere inviate dall’anonimo “corvo” sono alcune fotocopie su carta intestata del “Comune di Godiasco – Salice Terme” con la delibera del consiglio comunale nel quale si prendeva atto delle spese fuori bilancio contratte dall’amministrazione Corbi negli anni scorsi e il mandato che il sindaco Barbieri dava al Segretario Comuale di trasmettere copia della delibera inerente a quelle spese fuori bilancio al Revisore dei Conti, alla Corte dei Conti ed alla Procura Regione Lombardia. Oltre alla fotocopia di questo atto ufficiale ci sono alcuni fogli, uno dei quali sempre su carta intestata del Comune di Godiasco che spiegano quali e quanti sono i debiti fuori bilancio quantificati in € 94.823,93 ed altri errori economici fatti dall’Amministrazione Corbi per alcune centinaia di migliaia di Euro. Qualcuno che ha seguito quel Consiglio Comunale sembra ricordare che potrebbero essere fotocopie di fogli mostrati ai presenti durante detto consiglio. Non voglio entrare per ora nel merito della questione, se l’ex Sindaco Corbi è colpevole o innocente di quanto accusata nella lettera anonima, se ha fatto degli errori burocratici saranno gli organi competenti e la magistratura a decidere, ma sarebbe opportuno che i cittadini di Salice Terme – Godiasco ed anche chi li amministra si ricordasse che il termine anonimo deriva dal greco "anonimos" composto da "an" privativo ed "onoma", che significa nome. Equivale a senza nome, anonimo, sconosciuto, innominato, che non si fa conoscere, inglorioso, oscuro, ignobile, che non si

nomina, da non nominarsi, indicibile. Colui che scrive lettere anonime è spinto da una furia accecante, da un’aggressività incontrollata che si rivolge verso il nominato, che è colui di cui si parla nella lettera. Generalmente l’anonimo scrivente ritiene di aver subito un torto dall’accusato, lo scrivente sembra dire: "ora dico quello che sei o quello che hai fatto, ma non ho il coraggio di dire chi sono". Dietro questo tipo di scritti anonimi tende di solito a nascondersi l’invidioso, colui che è mosso da rivalità, colui che odia ed invidia. La lettera anonima è il sogno dello scrivente che viene reso noto al ricevente per distruggere e punire l’accusato. La lettera anonima è l’arma di un impotente, l’occhio di un voyeurista, è l’esternazione di un introverso, l’affermazione di un frustrato, l’esplosione di un’ira repressa, la vendetta di un ossessionato, l’anonimo è pusillanime e soffre di stati d’inferiorità. Ripeto che non intendo entrare nel merito delle lettere anonime “liberamente” circolanti in Godiasco - Salice Terme: sarebbe prendere in considerazione testi che si squalificano da sé perché non sottoscritti. Quello che prendo in considerazione è l’assoluto silenzio che c’è stato da parte dell’attuale amministrazione comunale nei mesi scorsi per il volantino sempre anonimo, distribuito sia a Godiasco che a Salice e l’attuale silenzio su quest’ultima lettera anonima. A mio modesto parere sarebbe stato opportuno che qualcuno, il portavoce, il capogruppo, il sindaco, insomma qualcuno dell’attuale amministrazione comunale, avesse condannato o condannasse sia il volantino anonimo che l’attuale lettera anonima, magari specificando che la condanna non è sui contenuti o su una parte dei contenuti, ma sul fatto che sia stata fatta in forma anonima. Ritengo che questa presa di distanza doveva o dovrebbe essere pubblicamente presa da chi ora amministra Salice Terme - Godiasco, anche come utile insegnamento ai bambini, ai ragazzi ed ai giovani. Se non si insegna che “l’uomo” è tale in quanto soggetto consapevole e responsabile del proprio operato, se non si insegna che, se ad una persona manca il coraggio delle proprie azioni “uomo” non e’, se non si insegna che l’uomo è fallibile per natura e che tutti potremmo trovarci coinvolti come vittime di accuse anonime, se non si insegna che in una società civile, di “uomini veri” e non di “anoni-

TERZA PAGINA

SALICE TERME, SALICE PIANGENTE, LETTERE ANONIME, CORVI E QUAQUARAQUA’ …

mi quaquaraqua” non c’è proprio posto per gesti inqualificabili, perché anonimi, tesi spesso a screditare, offendere ed infangare le persone, ecco se non si insegnano queste elementari e basiche nozioni ai giovani, questi ragazzi che saranno gli uomini di domani, cosa faranno nel loro percorso di vita? Ho conosciuto chi bene e chi meno bene i sindaci e gli amministratori comunali di Godiasco – Salice Terme, certamente quelli che hanno governato più a lungo sono stati Elio Berogno in veste di sindaco e Maurizio Somensini in veste di vice-sindaco, non entro nel merito se hanno svolto bene o male i loro mandati, hanno certamente come tutti noi, non un difetto, ma milioni di difetti, ma da entrambi ho sempre sentito parole di condanna contro ogni forma di denuncia anonima. Ecco penso che se in questa “pietosa ed anonima situazione” ci si fossero trovati loro, entrambi ne avrebbero preso le distanze e o uno o l’altro avrebbe condannato pubblicamente il gesto anonimo. Forse l’ex sindaco Berogno, che è stato molto vicino durante le ultime elezioni comunali all’attuale amministrazione, in “camera caritatis” potrebbe consigliare agli attuali amministratori, in casi come questi, di essere fermi nella condanna, se non altro per motivi di marketing politico, perché per raccogliere voti e consensi elettorali non c’è peggior cosa che non condannare chi compie gesti denigratori anonimi. La gente legge le lettere, legge i volantini, ma poi riflette, non solo sui contenuti della carta “igienica” anonima e dico carta igienica perché appunto anonima, ma riflette anche su chi potrebbe essere l’anonimo e prenderne le distanze è sempre buona cosa, se non per convinzione almeno e purtroppo per tornaconto elettorale. Non entro nel merito, in questa sede e per il momento, delle accuse fatte all’ex sindaco Corbi, se sono fondate o infondate, se sono giuste oppure no, sarà Lei a difendersi se e come lo riterrà opportuno, il mio vuole solo essere un invito a riflettere affinchè chi amministra Salice - Godiasco si ricordi che “l’anonimo” come dicevano gli antichi greci equivale ad un “essere” senza nome, anonimo, sconosciuto, innominato, che non si fa conoscere, inglorioso, oscuro, ignobile, che non si nomina, da non nominarsi, indicibile. Ecco prendiamo le distanze da questi “esseri” se non altro per insegnare ai giovani ed alle classi future ad essere “UOMINI”.


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ATTUALITA’

VITALIZI, PRANZI E “PELLEGRINAGGI”: IL NOTO POLITICO DI BRONI SI RACCONTA

Giancarlo Abelli: “Sono diventato Faraone per comandare i Baroni” di

Christian Draghi

Giancarlo Abelli rappresenta 40 anni di politica Lombarda. Nato a Broni, classe 1941, ha iniziato il cursus honorum nella DC dei primi anni 70. Già nel ’74 era presidente del Policlinico San Matteo di Pavia, incarico che lasciò nell’80 per diventare consigliere regionale. Nell’85 un problema giudiziario (arresto e domiciliari) provò a intralciare la sua ascesa, ma la piena assoluzione perché il fatto non sussisteva gli diede energie per ricominciare con slancio. Negli anni 90 la fine della DC lo vide approdare in Forza Italia alla corte di Berlusconi, di cui divenne uomo di fiducia. Amico di Formigoni, dal 2000 al 2008 è stato assessore regionale alla sanità, per coronare la carriera con l’elezione a parlamentare dopo le politiche dello stesso anno. Un’esperienza, quella romana, che Abelli non ricorda con piacere. “E’ stato frustrante, su 600 deputati ti ritrovi ad essere un numero senza valore”. La sua dimensione ideale era quella di assessore regionale, “un Ministro su scala ridotta”. Terminata l’ultima legislatura berlusconiana, con Forza Italia in declino, Abelli sembrerebbe oggi ricoprire un ruolo marginale rispetto a quello per cui era ben noto con il soprannome – piuttosto evocativo – di Faraone. Ma occhio a sottovalutare il leone dormiente. Gioca a tennis (ama il doppio), legge e incontra le gente. Soprattutto politici, che vanno a trovarlo in cerca di una “dritta” quasi fossero in pellegrinaggio. Abelli, lei è un Faraone a riposo? “Istituzionalmente ho fatto praticamente tutto e non ho intenzione di propormi per altro. Certo la passione non si è spenta e mentirei se dicessi che non mi occupo più di politica. Diciamo che svolgo il ruolo di saggio consigliere”. Alla Alpeggiani? “Beh, lui è più focalizzato sul territorio, io ho un respiro più ampio”. Recentemente il suo nome è salito agli onori delle cronache per la faccenda dei tagli ai vitalizi degli ex consiglieri regionali. Può spiegarci cosa è successo? “E’ successo che con grande ipocrisia l’attuale giunta regionale, dopo essersi attribuita 4mila euro di rimborsi senza documentazione, per ragioni di visibilità populista e demagogica ha decretato un taglio al nostro vitalizio del 10%. Siccome le condizioni iniziali prevedevano che una parte della retribuzione fosse data subito al consigliere regionale e un’altra venisse accantonata per il vitalizio, abbiamo deciso, insieme all’associazione degli ex consiglieri, di presentare un ricorso al Tar contro questo cambio delle regole in corsa”. Mi perdoni, ma non crede che con questa mossa la sua categoria si attirerà altre antipatie? Intendo dire: già i vostri compensi sono piuttosto alti… “Sul fatto che i compensi siano alti se ne può discutere (poi io dico: prendiamo troppo? Che si candidi e si faccia eleggere chi lo pensa). Qui però il fatto è un altro, è una questione di principio, non di qualche euro avanti o indietro. Visto il momento di crisi, nessuno dell’associazione si sarebbe sottratto a un gesto di solidarietà: avevamo già proposto di versare una quota volontaria a un fondo di solidarietà da devolvere alla Regione per creare fondi extra. E sarebbe stata una cifra anche più alta di quella risparmiata

Giancarlo Abelli

tagliando del 10% i nostri vitalizi”. Per capirci, di quali cifre stiamo parlando? “Io percepisco sui 2.500 euro mensili come vitalizio da ex consigliere, il 10% quindi è 250. Si capisce che non sono certo cifre che possono cambiare le sorti di un bilancio, e dimostrano come l’azione sia ipocrita e demagogica. Troppe persone sarebbero più felici di togliere 100 euro a un politico piuttosto di guadagnarne 100 in più loro”. Parliamo della situazione politica locale. A Voghera si vota a maggio. Cosa ne pensa delle possibili divisioni nel centrodestra? “Non so come stiano le cose oggi, ma non più tardi di un mese fa (metà gennaio, ndr) Barbieri, Torriani, Rocca, Alpeggiani e Abelli pranzavano insieme in un ristorante di Broni. E non c’era discordia a quel tavolo. Purtroppo non faccio i selfy, in quell’occasione ne sarebbe valsa la pena”.

Qual è l’opera che è più fiero di avere realizzato grazie al suo ruolo? “Sicuramente il nuovo ospedale di Stradella, che senza di me non si sarebbe fatto”. Il suo rammarico più grande invece? “Direi l’autostrada Broni-Mortara. Un’opera in cui ho sempre creduto fortemente, ma che ormai non credo si potrà più realizzare. Peccato, avrebbe ridotto le distanze tra Broni e Milano a una mezz’ora”. Tra i politici che la vengono a trovare c’è anche un possibile erede del Faraone? “Di possibili ‘figli’ politici ne ho molti, ma forse Alessandro Cattaneo è quello che più di altri potrebbe avere le caratteristiche giuste. Sono stato io a lanciarlo, non ne ho condiviso l’eccessiva esposizione mediatica in una fase della sua carriera e lui stesso ha pagato dazio. Ma credo abbia le carte in regola”. Altra cosa… perché la chiamano Faraone? “E’ una vecchia storia, nata all’epoca in cui ero presidente del Policlinico. Come sa, si diceva che al Policlinico ci fossero i ‘Baroni’, per cui un amico scherzando mi disse che per comandare su di loro dovevo essere per lo meno un faraone”. Chiudiamo con una domanda alla Marzullo: da uomo di potere, preferisce essere amato o temuto? “Diciamo che essere apprezzati è importante, però conoscendo bene l’indole dell’animo umano a volte è bene anche essere temuti”.


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INTERVISTA Al presiedente della confraternita pegaso, perdoni

di Alessandro

Disperati

Il salame di Varzi non avrà un proprio stand a Expo 2015, la più grande manifestazione a livello mondiale che avrà luogo a Milano tra il 1º maggio e il 31 ottobre 2015. L'esposizione è organizzata da Expo 2015 S.p.A., società costituita dal Governo della Repubblica Italiana, dalla Regione Lombardia, dalla provincia di Milano, dal comune di Milano e dalla camera di commercio di Milano. Il tema proposto per l'Expo in Italia è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, e vuole includere tutto ciò che riguarda l'alimentazione, dal problema della mancanza di cibo per alcune zone del mondo a quello dell'educazione alimentare, fino alle tematiche legate agli OGM. Ebbene a questo importante avvenimento non ci sarà nessuno stand del Salame di Varzi. Perchè? Sul problema salame abbiamo incontrato Giorgio Perdoni, Presidente e Gran Maestro di Pegaso, confraternita varzese e accademici del Salame di Varzi. Accademia che annovera tra i suoi soci anche Fabio Capello e Vittorio Sgarbi. Allora, il salame di Varzi non sarà il protagonista di Expo: perchè? "E' notizia di questi giorni che il "nostro" salame di Varzi non sarà presente ufficialmente alla EXPO 2015, se non in qualche banco di privati cittadini (speriamo). Questo dimostra inequivocabilmente l'inefficienza degli enti preposti, in primis il Consorzio di Tutela. Non dobbiamo pensare che tanto sono problemi loro, che sono solo problemi dei produttori inscritti al consorzio, no! Sono problemi che riguardano il nostro territorio morente, che riguardano un'eccellenza che se gestita bene potrebbe dare lavoro e turismo a tutto l'Oltrepò pavese, ma puntualmente perdiamo l'occasione di farsi conoscere nel mondo, tanto quei "quattro" produttori non fanno in tempo a rifornire di salami ognuno il suo Supermercato, quindi del territorio e dei prodotti tipici locali se ne fregano". Di fronte a questo coa si sente di dire? "Noi ribadiamo con forza però che una Denominazione di Origine Protetta non è un bene di pochi produttori di salame, ma appartiene al territorio e chi si propone di difenderlo istituzionalmente lo deve fare con la vera volontà di difendere il territorio e un prodotto tipico locale, non interessi personali anche se legittimi". Voi da tempo vi battete per la salvaguradia e la

ATTUALITA’

Il salame di Varzi non sarà a Expo 2015 "Inefficienza da parte del Consorzio"

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Giorgio Perdoni della Confraternita del salame di Varzi

tutela di questo prodotto... "Da anni ci battiamo sul problema "Salame di Varzi", senza peraltro essere ascoltati se non dal popolo inerme. Ci spiace molto che queste nostre considerazioni vengano sempre interpretate dagli interessati, come critiche distruttive. Al contrario, noi siamo convinti che i nostri consigli aumentino notevolmente le vendite e quindi i posti di lavoro nell'Oltrepò Pavese, che possa piacere o meno, abbiamo il polso della situazione commerciale, riceviamo decine di e-mail al giorno che ci chiedono dove acquistare salami buoni, quelli per il mercato di nicchia, che è poi quello a cui dovrebbe rivolgersi il salame di Varzi. Per ovvie ragioni siamo a contatto con le migliori salumerie d'Italia: la salumeria Peck di Milano, la salumeria Faravelli di Milano, la salumeria Falorni di Greve in

Sgarbi e i rappresentanti della Confraternita

Chianti, la salumeria Tamburini di Bologna, la salumeria Roscioli di Roma ed altre minori, ebbene, nessuna di queste salumerie vende il "famoso" Salame di Varzi, siamo stati anche a visitare la catena di alta qualità come Eataly e non abbiamo visto il "nostro" salame, sostituito magari da qualità oggettivamente inferiori". E perchè accade tutto questo? "Non è certo per il prezzo, e nemmeno perché non è un prodotto genuino, il problema vero è la qualità, ovvero la sensazione che prova il consumatore amatore ed appassionato, quando mangia il salame di Varzi che trova oggi nei supermercati. Noi non intendiamo consigliare i produttori di non vendere un prodotto che sicuramente commercialmente funziona nella grande distribuzione, continuino pure, ma per il salame marchiato "Salame di Varzi D.O.P." ci vuole qualche cosa di superiore, ne vale la pena per tutta la valle. La Denominazione di Origine Protetta non deve essere un giocattolo in mano solo ad una decina di produttori, la D.O.P. è un bene che riguarda tutti e quindi si deve ascoltare il parere di tutti". E quali sono i vostri consigli per un buon salame? "Noi continueremo a consigliare le solite cose: utilizzare suini maturi (almeno di 220 kg.); macinare carne variegata ovvero tutte le parti nobili del maiale; non mettere altri adittivi all'infuori di sale pepe intero e salnitro in quantità legittima; stagionare almeno 100 giorni prima di metterlo in commercio". E i vostri consigli a cosa dovrebbero portare? "Mettendo in pratica questi pochi consigli, già si otterrebbe una qualità nettamente superiore, senza uscire dal minimo prescritto dall'attuale disciplinare di produzione, basterebbe farsi un regolamento interno per permettere a chi rispetta queste ulteriori regole, di identificarsi sul mercato, in modo da giustificare i maggior costi di produzione".


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L'INTERVISTA X

L'INTERVISTA A UN NOTO POLITICO OLTREPADANO

Rifugiati extracomunitari in Oltrepò: non si sa bene come fare e come comportarsi di

Nilo Combi

Il "Mister X" di questo mese è un noto politico dell’Oltrepo, che è stato ed è tutt’ora molto addentro alle stanze dei “bottoni” della Regione e di Roma, oltre naturalmente a quelle oltrepadane. Sono arrivati e stanno arrivando molti rifugiati in Oltrepo, abbiamo la “Capacità morale” per accoglierli? "Non penso sia una questione di capacità morale, ma questa crisi economica devastante ci ha messi con le spalle al muro: mentre scarseggiano le risorse per far fronte alle emergenze, l’immigrazione ha raggiunto livelli quasi insostenibili. Si è scatenata una guerra fra poveri: i nostri disoccupati – esodati - cassintegrati - pensionati con pensioni da fame da un lato, immigrati-profughi-rifugiati dall’altro". Il malcontento di una larga fetta della popolazione del’Oltrepo sta crescendo? "La peggior destra, quella xenofoba, con ascendenze leghiste soffia sul fuoco sperando di guadagnar consensi, ma non è una larga fetta, è una piccola fetta, al massimo è il 14% della popolazione, come dicono i sondaggi. Penso comunque che molti che voteranno Lega, non sono contro i rifugiati". E’ comunque vero che molta gente oltrepadana, anche chi non è leghista, almeno a parole, non sembra prendere di buon grado l’arrivo dei rifugiati? "Chi milita nel campo democratico, semplicemente chi si reputa una persona civile deve reagire con intelligenza alla demagogia, i razzisti fanno circolare soprattutto sui social media panzane colossali: il nostro Governo distribuirebbe ai neoimmigrati, ai profughi di cui si parla in questi mesi, soldi a iosa, cellulari di ultima generazione, capi d’abbigliamento firmati ed altre amenità. Le cose non stanno così: il Governo paga la struttura che accoglie il rifugiato e soli 2 euro e 50 al giorno al rifugiato, perché provveda da sé alle piccole spese". Però un paradosso in effetti c’è: una marea di pensionati e di disoccupati italiani si sentono abbandonati dallo Stato, eppure noi dobbiamo aiutare i profughi, i rifugiati, gli immigrati? "Ogni comunità si regge su un giusto equilibrio tra un ‘sano’ egoismo nazionale e l’ideale della solidarietà internazionale. La sinistra è stata presa in contropiede da questa crisi, finché i soldi c’erano bastava allentare i cordoni della borsa. Questi discorsi xenofobi squallidi non vengono a galla finché le risorse abbondano e ce n’è per tutti. Chi sfrutta la rabbia della gente per uno squallido tornaconto elettorale è un miserabile. Anche in Oltrepo si è cercato in qualche caso di fare questo". A cosa si riferisce? "L’ultimo caso, e del resto la mal riuscita manifestazione leghista a Varzi tre giorni dopo che sono arrivati i rifugiati nigeriani, grazie a Dio non c’era nessuno, trenta, quaranta persone compresi gli organizzatori, amici e parenti. Ho avuto modo di parlare con alcuni responsabili della Lega dell’Oltrepo ed anche loro erano delusi dal numero esiguo di persone presenti alla manifestazione. Hanno sbagliato obiettivo e quindi i calcoli". In che senso?

"Hanno dato per scontato che i rifugiati che dovevano arrivare a Varzi fossero mussulmani, prendendo per buone le prime sbagliate notizie, confermate anche da qualche quotidiano. Invece chi arrivava era cristiano, questo giusto o sbagliato che sia, nella gente ha cambiato la visione delle cose, perché è indubbio che in Italia ci sia un sentimento contrario ai mussulmani, ma in questo caso erano cristiani che scappavano dai mussulmani, quindi la gente si è calmata ed ha incominciato a riflettere. La manifestazione era gia stata organizzata e quindi l’hanno dovuta fare, la partecipazione esigua era a quel punto scontata". Cosa può fare un Sindaco quando le autorità inviano dei rifugiati, può non accoglierli? "Un sindaco non può fare praticamente nulla, li accoglie e deve arrangiarsi, ma il problema in molti casi non è così grave, come qualcuno vorrebbe far credere. A Voghera c’erano rifugiati e nessuno ha protestato, in altri paesi dell’Oltrepo ci sono e nessuno protesta, la cosa è emersa solo a Varzi. Il buon Gianfranco Alberti, avvisato all’ultimo momento, come spesso è prassi in questi casi, non poteva fare nulla, sono arrivati, sono andati in hotel, dopo 48 ore di schermaglie, a dire il vero più post elettorali che altro, tra buonisti e leghisti, il tutto si è tranquillizzato. Non mi sembra che ci siano stati altri strascichi polemici, almeno mi auguro". Lei è stato anche Sindaco, se fosse nella situazione dei Sindaci dell’Oltrepo che devono gestire la permanenza di questi rifugiati cosa farebbe? "Una sola cosa, li toglierei dalla strada e dall’inat-

tività, troverei il modo di farli lavorare, lavori utili: li impiegherei per tenere in ordine il paese e il verde ben curato, lavori che si vedono e lavori dove loro si vedono a lavorare. Se la gente vede che lavorano, vede che qualcosa producono, non pensa “li manteniamo con i nostri soldi in hotel” ma pensa, giustamente, “beh però si danno da fare, lavorano!". Le varie associazioni comunali potrebbero essere d’aiuto in questo percorso d’inserimento? "Certamente si, anche se soprattutto nei paesi qualche associazione, essendo espressione di chi ha vinto o di chi ha perso le elezioni, potrebbe cercare di sfruttare la situazione d’aiuto per fini elettorali. Questo sarebbe un errore, anche se la gente questi sfruttamenti elettorali li vede, li giudica e si ritorcono contro chi li mette in atto. Perchè in Oltrepo molta gente ha buon senso, molto spesso più dei politici… categoria del resto al quale io appartengo!". A suo giudizio arriveranno altri rifugiati in Oltrepo? "Penso proprio di si, l’importante è gestirli in modo intelligente e poi sperare che le varie forze politiche non cavalchino il malcontento della gente, per i furti e cose simili e induca la popolazione di far di tutta l’erba un fascio. Perché è vero che ci sono molti furti nelle abitazioni in tutto l’Oltrepo, ma chi fa i furti non sono i rifugiati, sono molto spesso stranieri, dell’Est Europa e non dimentichiamoci che ci sono anche molti italiani dediti ai furti. Non dimentichiamoci che noi italiani siamo emigrati, espatriati etc etc, e non tutti gli italiani che sono andati all’estero erano “brava” gente".


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PARLA L’ASSESSORE AL BILANCIO DEL COMUNE DI VOGHERA

di

Christian Draghi

“Nonostante il difficilissimo momento per la finanza pubblica non solo non abbiamo alzato le tasse, ma in alcuni casi siamo riusciti ad abbassarle”. Parola di Daniele Salerno, da quindici anni assessore al bilancio del comune di Voghera. Due giunte Torriani e una Barbieri non hanno mai messo il suo ruolo in discussione. Lui si definisce un “tecnico” (è docente di diritto economico al Baratta) ed è orgoglioso del lavoro svolto nel corso di questi anni. Si sente più un matematico che un politico, con una certa propensione per l’acrobazia vista la crescente difficoltà nel gestire conti pubblici vittime di continui tagli statali. “Nel 2009 – fa presente - Voghera riceveva oltre 9 milioni di euro di trasferimenti statali. Nel 2014 invece è stato il Comune a doverne pagare allo Stato 800mila. E per il 2015 potrebbero essere ben 3 i milioni da dover versare al fondo obbligatorio di solidarietà”. Come trovare quei soldi? La logica più semplice farebbe pensare a un aumento delle tasse. Invece non sembra essere nelle vostre intenzioni… “Noi non solo abbiamo deciso di non gravare sulle tasche dei cittadini, ma abbiamo lavorato duramente per limare verso il basso la pressione fiscale, compiendo scelte anche coraggiose”. Può farci degli esempi? “Se parliamo della Tari, ovvero della tassa sui rifiuti, i cittadini vogheresi hanno pagato mediamente il 10 per cento in meno rispetto all’anno precedente, mentre per i commercianti del settore alimentare con negozi di dimensioni inferiore ai 100 metri quadri il taglio è stato del 35%. Nel caso della Tasi invece, siamo uno dei rarissimi Comuni che ha deciso di non assommarla all’Imu, altra tassa che colpisce gli immobili. A Voghera la Tasi si paga solo sulla prima casa al 2 per mille, non la paga chi è in affitto, sia famiglie che commercianti e imprese, e chi ha una seconda casa, sulla quale grava già l’Imu”. Come è stato possibile? "Si tratta di grande lavoro tecnico e per questo devo

ringraziare tutti i collaboratori e i dipendenti municipali che mi hanno aiutato. Ma non è questo l’obiettivo raggiunto di cui sono più orgoglioso”. E quale sarebbe? “Grazie al nostro lavoro dal 2009 al 2014 il debito del comune di Voghera è diminuito di circa il 30%, e la previsione è di arrivare entro il 2016, cioè in soli sette anni, a una riduzione pari al 42,85%. Se Voghera fosse l’Italia, il Paese sarebbe a posto. Un altro grande risultato è stata la progressiva riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori: dai 46 giorni di media del 2011 agli attuali 34. Meno della metà della media italiana, al pari di quanto avviene in paesi come Svizzera, Olanda o Regno Unito”. Negli ultimi mesi avete dato un giro di vite molto stretto sugli aiuti economici alle famiglie. Com’ è andata? “Grazie ai controlli incrociati con la Guardia di Finanza abbiamo scoperto molti ‘furbi’ che usufruivano di benefici che in realtà non gli spettavano. Abbiamo recuperato ulteriori risorse in questo modo e anche attraverso l’attività di accertamento su chi ancora non aveva pagato le tasse. Per quanto riguarda l’Ici/

VOGHERA

Daniele Salerno: "Vi spiego perché siamo un Comune virtuoso"

Imu, nel corso del 2014 abbiamo inviato avvisi bonari a 1570 cittadini ed effettuato 290 ingiunzioni di pagamento: in questo modo dovremmo recuperare oltre 750mila euro. Altri 470mila invece dovrebbero essere recuperati dagli accertamenti e le ingiunzioni relative alla Tassa rifiuti”. A maggio si vota. Lei che farà? “Resto nel centrodestra, anche se non ho tessere di partito in tasca. Sarò a diposizione per dare il mio contributo come ho sempre fatto in questi anni”.

CRISTINA BOFFELLI: "UNA GRANDE OPPORTUNITA'"

C.h.i.a.r.a. premiata per Expo

Nei giorni scorsi sono stati annunciati i vincitori del concorso “WE – Progetti per le donne”, finalizzato alla valorizzazione del talento dell’universo femminile, nell’ambito di Expo Milano 2015. Nel corso della mattinata sono state premiate 58 realtà che hanno aderito al concorso, tra le quali C.H.I.A.R.A., l’associazione di Voghera che, da quasi due anni si occupa delle donne vittime di violenza e di maltrattamento familiare ed extrafamiliare o che vivono in una situazione di disagio, fornendo loro sostegno e aiuto nella vita di persone altrimenti in situazione di disagio assoluto. “Riconoscendo il valore e

l’importanza dell’associazione C.H.I.A.R.A. e del ruolo sempre più attivo che sta ricoprendo sul territorio, non solo vogherese – testimonia il presidente di Chiara Cristina Boffelli – Padiglione Italia ha messo a disposizione della associazione una grande opportunità di visibilità attraverso i propri canali di comunicazione ufficiali, oltre ad averci dato un motivo di grande orgoglio”. Premiando Chiara, sono stati riconosciuti la creatività, l’impegno e la concretezza di un’idea, di un sogno e di una realtà fatta da un gruppo di giovani donne che, col loro entusiasmo sono uno straordinario motore di cambiamento.


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VOGHERA

L’ASSESSORE ALLA VIABILITA’ PARLA DEL PROBLEMA DI VIA NENNI

Carbone: “C’è un progetto per cercare di evitare i continui allagamenti” di

Christian Draghi

Giuseppe Carbone dal 2012 è assessore alla Polizia Locale e sicurezza del Comune di Voghera. La sua nomina all’epoca suscitò qualche polemica, perché era reduce dal sostegno dato alla campagna elettorale persa dal presidente uscente della Provincia Vittorio Poma, “scaricato” all’epoca da Forza Italia. Qualcuno si è chiesto come mai il sindaco Carlo Barbieri avesse deciso di richiamarlo in scuderia dopo la parentesi da “dissidente”. Carbone non ha dubbi: “Era sorprendente semmai che fossi rimasto fuori al primo giro, perché con i miei 323 voti alle comunali 2010 ero stato la quarta persona più votata in città”. Oggi è in sella con le briglie salde, e uno dei problemi più pressanti da affrontare è la annosa situazione di disagio creata dai continui allagamenti della rotonda di via Nenni, svincolo che collega Medassino alla tangenziale. Carbone lei è anche il coordinatore locale della Protezione Civile. Qual è il piano per risolvere il problema? “In prima battuta saranno installate nel giro di un mese delle pompe idrovore per l’acqua più potenti di quelle attualmente in funzione. Saranno in grado di aspirare 10-12mila litri al minuto contro i 5-6mila attuali. Il problema principale è che al momento alle

Giuseppe Carbone

acque piovane si aggiungono quelle della falda acquifera che si trova nelle vicinanze, creando un quantitativo che non si riesce a smaltire nella condizione attuale. Per questo si sta approntando un intervento più complesso, che spetterà alla Provincia finanziare: si tratta di scavare delle condutture in grado di convogliare l’acqua che dalle quattro rampe d’accesso scende verso la rotonda in un nuovo invaso, dal quale poi verrebbe portata fuori con delle nuove pompe. In questo modo lo scarico di queste acque piovane non avverrebbe più nel Cavo Lagozzo “a monte” del depuratore, bensì a Valle, alleggerendo così, trattandosi anche di acque bianche, sia il Lagozzo che il de-

puratore”. Cambiamo argomento. Recentemente il comando dei vigili ha reso noti i dati sull’attività 2014. Le multe sono diminuite di un migliaio rispetto all’anno precedente. Buon segno? “Ci sono diverse possibili interpretazioni. Può essere che gli automobilisti siano diventati più disciplinati, oppure che usino meno la macchina, preferendo muoversi un po’ di più a piedi piuttosto che rischiare multe. Fa piacere che i limiti di velocità vengano rispettati di più grazie alla funzione di deterrente degli speed check (le colonnine arancioni ai lati della strada, ndr)”. Crede si possa definire Voghera una città sicura? “Basandosi sui dati della Prefettura posso dire che non siamo messi peggio di Vigevano e Pavia. So che attirerò critiche, ma non mi sento di dire che c’è un’emergenza. Certo, con le carenze di organico e le difficoltà che incontrano le forze dell’ordine mi sento di invitare i cittadini alla massima collaborazione, segnalando le situazioni che ritengono anomale o sospette senza timori”. A maggio si vota. Lei che fa? Sostiene Carlo Barbieri? “Il primo cittadino uscente è giusto che sia ricandidato, così come si è sempre fatto in Forza Italia. Personalmente sarò lieto di ripropormi al giudizio degli elettori. A qualcuno potrebbe far piacere che il ‘rompiscatole’ Carbone si levasse di torno, ma c’è ancora molto da fare e non mollo”.


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IL PRESIDENTE DI ASM LANCIA I NUOVI PROGETTI DELLA MUNICIPALIZZATA

di

Christian Draghi

Chiuso il 2014 con un bilancio in attivo di oltre un milione di euro, Asm Voghera guarda al futuro con una serie di progetti per la città pronti a partire. Su tutti il potenziamento della raccolta differenziata, che entro un mese entrerà in una nuova fase. Ne parliamo con il presidente della municipalizzata di via Pozzoni, Sergio Bariani, in carica dal settembre 2013. Bariani, come si evolverà la situazione rifiuti a Voghera? “A breve, dopo un’indagine che stiamo facendo, nel quartiere sud nella zona di Pombio e in centro storico si partirà con la raccolta differenziata porta a porta della carta. Saremo operativi intorno al mese di aprile, maggio al massimo”. La differenziata in città è iniziata lo scorso mese di settembre non senza qualche polemica legata a quella che, a detta dei critici, è stata una carenza informativa alla cittadinanza. Cosa ne pensa? “Credo che le critiche, quando sono costruttive, siano sempre utili e ben accette. E’ chiaro che quando si comincia c’è sempre una fase transitoria. Ad oggi però le isole ecologiche sono su tutto il territorio comunale e la crescita è confortata dai numeri”. Cosa dicono i dati ad oggi? “I numeri dicono che la percentuale della raccolta si attesta intorno al 35% in tutta la città, 45% se ci riferiamo solo al centro storico. Ci stiamo avvicinando alla media provinciale, ma ovviamente sono dati che

Sergio Bariani

ancora non ci soddisfano in quanto puntiamo almeno al 50%, cifra indispensabile affinché la differenziata, che ha dei costi piuttosto elevati, possa diventare conveniente anche sotto il profilo economico facendo risparmiare in termini di costi di smaltimento”. A proposito di risparmio. Dal primo gennaio i rifiuti di Voghera non finiscono più a Parona. “Esatto, abbiamo un nuovo contratto per lo smaltimento con la ditta milanese A2A che ci consentirà di risparmiare circa 600mila euro all’anno rispetto

VOGHERA

Bariani: “A maggio inizieremo la raccolta differenziata della carta”

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a prima. Una cifra che siamo lieti di poter mettere a disposizione della città”. Il biodigestore di strada del Postiglione sta funzionando? “Sì, è stato dato in concessione a una società privata, la Alan, che ormai da un anno lo sta gestendo e sta operando nella raccolta e nel trattamento dell’umido che arriva dalla differenziata”. Parlando di energia, come va la Centrale di Torremenapace? “Direi che è stato un ottimo investimento: l’aspetto ambientale è sotto controllo, le centraline non hanno rilevato nessuna modifica nella ricaduta degli inquinanti. E poi produce utili (Asm ne possiede il 20%, ndr), nello scorso anno circa 3 milioni di euro, cui si aggiungono gli oltre 200mila euro ottenuti dalla compensazione ambientale del Ministero che serviranno a finanziare il proseguimento del teleriscaldamento in città”. A che punto siamo con questo progetto? “La rete attraversa tutta la città dalla zona ovest alla est, serve già migliaia di famiglie, scuole e l’ospedale civile. A breve partirà il rifacimento della centrale di via Lamarmora, che per ragioni di età ha bisogno di un rinnovo dei motori, per estendere la rete di teleriscaldamento con la realizzazione di una nuova centrale a sud della città”.

RIFONDAZIONE E “L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS” PENSANO A UNA LISTA

Bottini, in vista delle elezioni: “Non partiamo da un candidato, ma dalle idee” di

Christian Draghi

Le elezioni di maggio si avvicinano e il carnet dei pretendenti a Palazzo Gounela potrebbe arricchirsi di una nuova lista. A pensare alla sua formazione è la sinistra antagonista, legata a Rifondazione comunista e a “L’altra Europa con Tsipras”. Nei giorni scorsi allo stanzone Soms si è tenuto un primo incontro sul tema dei servizi pubblici locali, con ospiti l’ex consigliere regionale Mario Agostinelli e Guido Viale, economista autore di diversi libri sulla conversione ambientale. “E’ stata un’occasione per confrontarsi e discutere insieme sulle modalità di gestione di acqua, energia, rifiuti e altro” spiega il segretario di Rifondazione Antonietta Bottini. “L’obiettivo non è partire da un candidato sindaco o una lista e costruire un programma, semmai l’inverso. Prima vogliamo capire se c’è modo di mettere insieme delle idee e poi pensare eventualmente alla lista. Quello che intendiamo fare è avviare una serie di incontri aperti alla città su alcuni temi di carattere generale ma con evidenti riflessi sulla situazione locale e sulle scelte di chi amministra. Lo vogliamo fare per due motivi fondamentali: il primo è di offrire un ‘servizio’ alla città attraverso la presenza di rappresentanti di associazioni e organizzazioni impegnati da tempo a livello nazionale sui temi in discussione, proponendo il loro contributo anche come occasione di approfondimento e stimolo su aspetti locai. Il secondo è che

Il segretario di Rifondazione Comuinista Antonietta Bottini

su questi stimoli e contributi vogliamo costruire un programma aperto che contenga una traccia chiara di intervento sulle questioni più rilevanti che riguardano Voghera”. La Bottini critica poi l’atteggiamento della politica locale in toto: “Salvo qualche poster elettorale dei 5 Stelle ed i banchetti folcloristici di alcuni improvvisati candidati prevale il silenzio ed il lavorio sotterraneo di gruppi e correnti. Tengono banco gli scontri interni allo schieramento di centro destra con il riproposto sindaco uscente (rinviato a giudizio ed in attesa di processo) insidiato dal ritorno del precedente sindaco, dalle faide che agitano FI locale e dal silenzio della Lega. Anche nel PD, dopo

le non entusiasmanti primarie, la fase attuale sembra contrassegnata dal riserbo e da contatti informali (dai quali, meglio esplicitare, siamo esclusi)”. Poi seguono alcune puntualizzazioni:“Non abbiamo un candidato sindaco, o un salvatore. Se dopo questi incontri emergerà la necessità di creare una lista alternativa in grado di riunire la sinistra democratica più ancorata nel sociale, procederemo in tal senso”. I temi sul tavolo nei prossimi incontri saranno la “Partecipazione” (Bilancio del Comune, legalità e trasparenza) e “Solidarietà e cura” (Sanità pubblica e privata, futuro dell’ospedale, Nuove povertà e volontariato).


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STALLO IN MAGGIORANZA. L’UDC RESTA ALLA FINESTRA

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In campo Affronti: “Gli alleati ci facciano sapere cosa intendono fare”

Christian Draghi

La situazione politica a Voghera si scalda e si intrica a meno di tre mesi dalle elezioni amministrative. Chi mantiene la calma e non si lascia coinvolgere dalla bagarre è Paolo Affronti, presidente provinciale dell’Udc ed ex sindaco di Voghera a inizio anni 90, e successivamente parlamentare. Da vecchia volpe ex democristiana qual è sa che spesso è bene restare fuori dalla mischia e attendere che le acque si calmino prima di prendere decisioni. Affronti, sembra esserci molta confusione nel centrodestra vostro alleato in vista delle prossime elezioni comunali. L’Udc che posizione ha? “Premetto che non mi piace guardare in casa degli altri, quindi non entro nel merito della diatriba interna a Forza Italia tra Barbieri o Torriani. Noi non trattiamo con i singoli, siamo in una coalizione e lo siamo stati per tutta la legislatura in maniera convin-

ta. Trovo che si sia amministrato bene e pertanto non vedo le ragioni per cui si dovrebbe cambiare sindaco. Detto questo la nostra posizione resta quella di alleati al momento, però siamo in attesa che decidano cosa fare e che si parli di programmi. Chiaramente non siamo disposti ad accettare di tutto, non sarebbe serio. Quello che dico è ‘quando avete deciso noi siamo qua per discutere’, poi si vedrà se le proposte ci soddisferanno”. Una domanda cattivella. Ma con tutte ste divisioni e polemiche, non ha l’impressione che il centrodestra corra per non vincere? “Non so che dire, la nostra posizione è quella che ho appena spiegato, attendiamo che ci facciano sapere e poi comunque decideremo nel modo che riterremo più opportuno”. L’apporto dell’Udc a questo governo è stato soddisfacente per lei? “Direi proprio di sì. Abbiamo avuto l’assessore Di Valentino e ora Alida Battistella, il presidente del consiglio Nicola Affronti (figlio di Paolo, ndr), il capo gruppo Geremondia e il presidente della commissione bilancio Verta. In generale ci siamo battuti sempre per essere una amministrazione attiva. E’ vero che abbiamo perso alcune battaglie, come quella del tribunale, ma non per nostra inefficienza, semplicemente perché non si potevano vincere. Per quanto riguarda la caserma dei carabinieri ci siamo offerti di accollarci l’affitto e stiamo facendo di tutto perché si riconosca che a Voghera è fondamentale che rimanga. Il lato positivo è che il contratto d’affit-

to con la Provincia al momento è stato rinnovato. Sul parco Baratta invece eravamo contrari e, malgrado in maggioranza, ci siamo astenuti, ma l’approvazione è arrivata perché in aula mancava uno del Pd!”. Lei aveva lottato per mantenere la fermata vogherese del pendolino per Roma. Le malelingue dicevano che lo utilizzava lei quando era Parlamentare… “Gente male informata. Io a Roma vado e andavo sempre in aereo. E’ vero però che è stato mantenuto grazie al mio peso politico. Tant’è che quando ho finito di fare il parlamentare (2008 ndr) lo hanno tolto quasi subito”. Speranze di riaverlo? “Potrebbe essere, non mancano i contatti; compagnie private potrebbero essere interessate”. Avete dei progetti in cantiere per la città anche in vista della scadenza di maggio? “La nostra idea è di promuovere un progetto che si chiama ‘Vieni a vivere a Voghera’, rivolto soprattutto ai cittadini milanesi: abbiamo da offrire una qualità della vita diversa e secondo noi migliore di quella di numerosi paesi dell’hinterland. Siamo a 40 minuti da Famagosta, e abbiamo oltre 4.000 alloggi da vendere a prezzi imbattibili a causa della crisi del mercato”. Ultima cosa: lei conosce di persona il nuovo Presidente della Repubblica Mattarella. Cosa può dirci? “Lo conosco da molti anni perché siamo anche stati entrambi parlamentari nella stessa legislatura (20062008). Posso dire che ho un rapporto rispettoso ma molto cordiale. E’ una persona pacata ma molto determinata e credo che sarà un ottimo presidente”.


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CARLO BARBIERI PARTE AL CONTRATTACCO E SFIDA TUTTI

di

Christian Draghi

“Chi non mi vuole se ne vada”. Sotto il tiro incrociato di alleati ed ex alleati, nel bel mezzo di un tira e molla intorno alla sua ricandidatura che sembra non conoscere sosta, il sindaco di Voghera Carlo Barbieri alza la testa, non lesina critiche ai vertici di Forza Italia e rivendica con orgoglio la sua posizione, sfidando tutti senza paura. “Il sindaco sono io, e punto ad esserlo per altri cinque anni”. Eppure, Barbieri, lei negli ultimi tempi è finito sotto il fuoco incrociato di numerosi “amici-nemici”. Persino il segretario del suo partito, Forza Italia, ha aperto la strada a un suo possibile passo indietro a vantaggio di un accordo con la Lega. Non si sente sfiduciato? “Assolutamente no. Io sono il sindaco di una coalizione, ma appartengo a Forza Italia. Questa è una fase in cui si dice tutto e il contrario di tutto, gli equilibri sono in continua evoluzione. A dire il vero questa situazione mi sembra il frutto di un partito in cui non ci sono direttivi solidi nemmeno a livello locale. Tant’è vero che i vertici del nuovo corso non sono ancora stati scelti”. Intanto l’ex sindaco Torriani, anche lui per il momento in Forza Italia, vorrebbe farle le scarpe… “Torriani può fare quello che crede, ma siccome il partito ha uno statuto e delle regole, che prevedono che il sindaco uscente sia ricandidato, se vuole agire diversamente lo dovrà fare al di fuori di Forza Italia”. Per quanto riguarda la Lega invece? Che al Carroccio la sua ricandidatura non vada a genio non è un mistero… “La Lega è un partito della coalizione ed ha avuto molto spazio in questa legislatura. Mi pare strano che

Carlo Barbieri

i problemi vengano fuori adesso. Se non andavo bene potevano dirlo e agire di conseguenza molto prima”. Di Tura e Giugliano cosa mi dice? Sono ex assessori che lei ha sostituito generando non poche polemiche… “Chiariamo una cosa. Tura era diventato assessore solo perché Gianpiero Rocca, inizialmente destinato ai lavori pubblici, aveva rinunciato (correttamente) perché intendeva candidarsi alle Provinciali. Essendogli andata male lì, ha poi naturalmente ripreso il suo posto. Per quanto riguarda Giugliano la sua sostituzione era dovuta al fatto che decise anche lui

VOGHERA

Barbieri: “Il sindaco sono io, chi non mi vuole vada per la sua strada”

di candidarsi alle provinciali mentre, a differenza di Rocca, era ancora assessore in quota al Pdl. A quella candidatura però aspirava anche Giuseppe Carbone, che aveva già rinunciato a rivendicare il ruolo di assessore, e che si sentì quindi tradito. A quel punto ho dovuto risistemare gli equilibri politici che erano sfuggiti al partito. Non c’erano motivazioni personali come si è detto, avrei fatto lo stesso con chiunque altro fosse coinvolto. L’errore nella gestione di quella vicenda fu a monte, commesso dai vertici del partito nell’avallare le candidature. E’ lì che sono iniziate le spaccature. E comunque i cambi di assessori sono normali. Forza Italia ha iniziato la legislatura con 5 e finirà con 2”. Il suo mandato sta per giungere al termine. Qual è l’obiettivo raggiunto di cui si sente più fiero? “L’acquisizione della totalità dei palchi del teatro Sociale. Ora che sono praticamente tutti di nostra proprietà (siamo in trattativa avviata per l’ultimo), sono sicuro che nei prossimi cinque anni il teatro potrà essere riaperto”. Questa però suona un po’ come uno slogan… La riapertura del Sociale è il cavallo di battaglia delle ultime tre campagne elettorali come minimo. “Sì ma chi ha ottenuto ad oggi il risultato più concreto, cioè la proprietà dei palchi che è sempre stato l’ostacolo numero uno, sono io”. Un rammarico? “Quello di non aver potuto fare di più per mancanza di risorse economiche. Penso all’acquisizione del Castello o dell’ex Caserma, per i quali il Demanio ha posto il veto perché non disponevamo immediatamente dei fondi per finanziare i progetti”.

IL SEGRETARIO DELLA LEGA BOCCIA IL BARBIERI BIS

Musti: “Capitolo chiuso con Barbieri Vogliamo un nome nuovo per il sindaco” di

Christian Draghi

La Lega Nord sarà molto facilmente l’ago della bilancia nella coalizione di centrodestra alle prossime elezioni amministrative. Che il ruolo del Carroccio possa essere determinante lo sa bene il segretario Filippo Musti, che negli ultimi tempi osserva la battaglia interna a Forza Italia con occhio vigile, resta alla finestra e si sbottona a dir poco mal volentieri. La fase delle trattative è complicata più di un rebus, l’unica certezza (per quanto si possa parlare di qualcosa di sicuro nelle “cose” della politica) è che per sedere al tavolo delle trattative la Lega vorrà la testa del sindaco uscente Carlo Barbieri. Abbiamo chiesto conferma allo stesso Musti. E’ vero che non appoggerete la ricandidatura del sindaco uscente? “Noi vorremmo un nome nuovo, ma io non parlo con Barbieri o Torriani, io parlo direttamente con i segretari di partito e mi riferisco al segretario di Forza Italia Gian Piero Rocca e con Vincenzo Giuliano, di Fratelli d'Italia”.

Cosa chiedete a quelli che, ad oggi, sono i vostri alleati? “Prima di tutto chiediamo un accordo sui programmi. E’ piuttosto ridicolo che si pensi alle elezioni partendo da una discussione sui candidati quando ancora non ci sono i programmi, non le sembra? Di quelli si dovrebbe discutere, e su quelli eventualmente la Lega valuterà la sua posizione. Vogliamo essere sicuri di andare ad appoggiare qualcuno che abbia le nostre stesse posizioni”. Pare di capire che Carlo Barbieri non rappresenti l’uomo che fa al caso vostro… “La Lega ha delle posizioni chiare, soprattutto in materia di immigrazione. Barbieri ha fatto assessore ai servizi sociali Moreno Baggini, che sicuramente non ha idee in linea con le nostre nella medesima materia e già questo potrebbe rappresentare un ostacolo, tanto per fare un esempio”. Quali sono le linee programmatiche su cui chiederete un accordo? “Oltre al tema dell’immigrazione, per noi molto importante, vorremmo parlare di sicurezza e lavoro,

Filippo Musti

oltre a rivalutare il ruolo dell’area Pip (la zona industriale per gli insediamenti produttivi di Medassino)”. Si dice che il rapporto Lega-Forza Italia a Voghera sia legato a doppio giro a quello che accadrà al medesimo asse a Vigevano. Quanto c’è di vero? “Nulla. Voghera e Vigevano sono due città con realtà politiche diverse, noi non siamo in contatto diretto con Vigevano e quello che succederà là non avrà riflesso su quanto accade qui”.


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PUBBLICATI I REDDITI 2013 DI AMMINISTRATORI E CONSIGLIERI COMUNALI

di

Christian Draghi

Il più benestante in giunta? Il vicesindaco Giuseppe Fiocchi. Il “paperone” dei consiglieri? Giannantonio Pozzoli. Il Comune di Voghera ha reso noti attraverso il proprio sito internet i redditi dei componenti la giunta e dell’assemblea riferiti all’anno 2013. Si tratta di dati resi pubblici in nome del “riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazione da parte delle Pubbliche amministrazioni”, così come stabilito dal decreto legislativo 33/2013. Passando al dettaglio dei conti in tasca fatti agli amministratori, se ci riferiamo alla giunta comunale, scopriamo come detto che la dichiarazione dei redditi più cospicua per il 2014 appartiene a Giuseppe Fiocchi in quota Lega Nord. Il vicesindaco, avvocato di professione, ha denunciato 64.513 euro. Alle sue spalle Giuseppe Carbone, pensionato delle ferrovie, assessore a polizia locale e si-

curezza nonché coordinatore della protezione civile locale, con 58.446 euro. Sul podio finisce anche Gian Piero Rocca, assessore ai lavori pubblici, pensionato Enel, con 54.087 euro. A seguire Graziano Percivalle assessore a sport, politiche giovanili, pensionato comunale, con 51.316 euro. Sotto la soglia dei 50mila le dichiarazioni degli altri, sindaco in testa. Carlo Barbieri, insegnante in aspettativa dell’istituto agrario Gallini, ha denunciato 43.996 euro, frutto del compenso da primo cittadino e di alcune rendite immobiliari. Lo segue Nicola Affronti, presidente del consiglio comunale, con 40.759 euro. I 40mila li sfiora Marina Azzaretti, imprenditrice delle comunicazioni, con 39.952euro. L’assessore al bilancio ed insegnante di diritto economico al Baratta Daniele Salerno ha un’imponibile di 34.500 euro. Moreno Baggini, assessore ai servizi sociali e vicedirettore della Caritas, ha un reddito di 18.429 euro, mentre chiude la graduatoria della giunta Alida Battistella, assessore a

CHIUDONO I NEGOZI

A Voghera le attività commerciali sono in crisi di

Bruna Spalla Lozza

Le attività commerciali sono in crisi: non solo a livello locale, ma anche nazionale. Questo non consola i Vogheresi, anzi è motivo di maggior preoccupazione per un’economia che perde sempre più di valore. Viene da chiedersi se vi sono cause specifiche e chi potrebbe o dovrebbe mettersi in gioco per fermare un tracollo che andrà a ripercuotersi sugli altri settori. Nella ricerca di chiarimenti presso organi, persone competenti o coinvolte appare autorevole l’ASCOM (Associazione commercianti vogheresi) di cui è portavoce il presidente Enrico Rissotti. Presidente può chiarire come mai va aumentando il numero dei negozi chiusi a Voghera? "Voghera, città dormitorio, non porta in sviluppo l’economia. Ciò avviene comunque a livello nazionale. Ricordo che nel 2014 su ogni attività aperta ne sono state chiuse due. Così 37.000 imprese hanno cessato di esistere. È da ritenersi grave il fatto che il 40% di quelle aperte nel 2010 abbia già chiuso. Si tenga presente che anche il momento economico non permette investimenti. Certo non esiste una bacchetta magica. Si possono però prendere provvedimenti a livello nazionale e governativo, a partire dalla riduzione dei costi sostenibili dell’impresa. Non si dimentichi comunque il costo del lavoro che in Italia è il più alto d’Europa. Opportuna sarebbe la semplificazione e riduzione di quello fiscale, pesantissimo da gestire. Diciamo che ci possono essere incentivi: devono però essere a livello nazionale. Sono soluzioni semplicistiche, ma sempre ossigeno per le attività imprenditoriali. A livello locale è necessario creare maggiori sinergie tra l’Amministrazione e le Associazioni. L’ASCOM è apolitica, di quasi 500 associati, con la possibilità di presentare richieste imparziali a tutte le liste politiche. Valorizzata come “centro commerciale naturale” può assolvere al compito di contrastare la grande distribuzione che ha fagocitato il commercio e lo ha decentrato dalla città. L’aumento dei centri commerciali porta alla desertificazione sociale. Quin-

di occorre animare la città per impedire che diventi terra di nessuno, finisca in mano alla microcriminalità. È indubbio che la spending review (revisione della spesa pubblica) ha ristretto notevolmente le risorse dell’Amministrazione locale, per cui gli investimenti a favore del commercio si sono drasticamente ridotti. Non da ultimo è da valutare l’incapacità di investire in modo autonomo da parte dei commercianti: purtroppo sono troppo provati da anni di crisi. C’è chi ha avuto il coraggio di provare, come Andrea Nonnato, che oggi però si è trovato in condizione di chiudere il prestigioso negozio New Light". Andrea vuol farsi portavoce della negativa situazione di Voghera? "Sono d’accordo con il presidente Rissotti. Voghera è deserta tutti i giorni, in particolare la domenica, perché i centri commerciali sono diventati la “vasca” che era un tempo la Via Emilia quando si riempiva di giovani e anziani, donne, uomini, bambini. Questo abbandono si porta appresso il vuoto nei negozi, il degrado del luogo. Chi arriva da noi in treno scopre i portici di Via Ricotti “impraticabili” per rifiuti, escrementi. Chi giunge in auto si trova i parcheggi più cari. La limitazione degli acquisti si associa ad affitti e spese condominiali troppo elevati. L’aumento del degrado della città, le troppe serrande chiuse, peggiorano sempre più la situazione. L’amore per la propria città dovrebbe limitare l’incuria, portare gli abitanti nei suoi negozi. Verrebbe a sfatarsi il vecchio detto “il commerciante è un ladro”. È questa convinzione che porta ai grandi empori la gente. Ma in realtà non c’è risparmio come si crede. Manca un attendibile confronto di qualità della merce. Nel problema generale dobbiamo tener presente un altro aspetto: la mancanza di ristoranti a Voghera, di cinema, di un vero teatro. Averli vuol dire rimanere nella città, farla progredire. Non dimentichiamo che i Vogheresi si fermano a fare acquisti dove lavorano, perché lì trovano. Sono attratti da quella realtà che in un’unica soluzione dà la possibilità di avere di tutto: dall’abito al pane, dalle scarpe alla lavatrice, dal cinema al teatro. Alla fine

VOGHERA

Fiocchi e Pozzoli sono i “Paperoni” di Palazzo Gounela a Voghera

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commercio fiere e mercati e insegnante di matematica, con soli 775 euro. Va però tenuto conto che non faceva ancora parte della giunta nel periodo al quale si riferisce la dichiarazione, quindi non percepiva indennità di carica. L’unica fonte di guadagno erano lezioni private. Passando ai consiglieri comunali (che, va ricordato, ricevono un gettone di presenza di circa 33 euro per ogni partecipazione al consiglio) svetta decisamente il 730 di Giannantonio Pozzoli, dentista, con 107mila euro. A seguire Francesco Rubiconto, indipendente, ex preside della media Plana e ora al Foscolo di Pavia, con 59.548 euro, Massimo Maiola, medico, con 55.918, Gianfranco Geremondia, assicuratore in pensione in quota all’Udc con 53.678 euro e Giancarlo Gabba, indipendente, medico di base, con 44.702 euro. risulta che se sono pochi quelli che arrivano a Voghera, troppi sono quelli che partono e la città rimane abbandonata a se stessa". A Lei Assessore Carbone chiediamo di fare il punto della situazione “commercio in crisi”. "Il cambiamento dei modelli di consumo e l’affermazione delle moderne forme di distribuzione dei prodotti hanno modificato il rapporto tra commercianti e residenti nelle aree urbane in direzione di un progressivo decentramento verso zone periferiche. Il rilancio delle attività commerciali è fondamentale per la riqualificazione urbana allo scopo di contrastare l’impoverimento di interi strati di popolazione e per tentare di arginare il degrado sociale. Il Comune di Voghera in questo quinquennio ha aderito al progetto “I distretti del commercio”, promosso e finanziato da Regione Lombardia, ha incentivato con notevole riscontro di pubblico iniziative di aggregazione e stimolo commerciale come “I giovedì di sera” e “Voghera sotto le stelle”. Ha sostenuto la campagna di sensibilizzazione di ACOL “Io compro a Voghera” che ha coinvolto volti noti del panorama socio-culturale locale in un continuo dialogo con le associazioni di settore. L’obiettivo è stato quello di promuovere il rilancio del commercio nelle vie del centro cittadino con iniziative di viabilità, mobilità e sicurezza per rivitalizzare gli spazi comuni (pubblici, residenziali, commerciali e produttivi) allo scopo di migliorare la qualità di vita dei residenti. Non solo mercatini e notti bianche, ma anche altre più impegnative idee al servizio di questa importante finalità. La giunta comunale è attenta a questo progetto di riqualificazione commerciale del centro storico e gli indirizzi programmatici per il prossimo quinquennio prevedono: sperimentazione di modalità innovative di utilizzo dei locali sfitti nel centro storico (co-working, gestione condivisa, temporary store… vere e proprie start- up del terzo settore), creazione di percorsi dello shopping, shopping card con sconti riservati ai residenti, rimborso del parcheggio per gli acquirenti, inasprimento dei controlli sulle vendite illegali, promozione degli esercizi commerciali di vicinato, realizzazione di report congiunturali periodici per documentare l’evoluzione delle dinamiche di mercato". Si auspica che sempre più giovani si avvicinino alle attività artigianali, che affianchino a finalità commerciali anche quelle produttive con una speciale attenzione ai prodotti tipici e alle professioni tradizionali del nostro territorio.


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L'UNIONE ARTIGIANI HA DATO VITA A UN CONVEGNO

"Anziani: rendete la vita difficile a chi vuole approfittarsi di voi" di

Serena Simula

Parlare di sicurezza, mettere in guardia gli anziani dai pericoli dispensando loro qualche utile consiglio con cui difendersi dai malintenzionati: era questo lo scopo del convegno organizzato nei giorni scorsi dall'Unione Artigiani presso il centro anziani di via Gramsci a Voghera. Quinto appuntamento di un progetto più ampio dedicato alle problematiche della terza età, ha visto seduti al tavolo dei relatori l'assessore ai servizi sociali del comune di Voghera Moreno Baggini, l'assessore alla polizia locale e alla sicurezza Giuseppe Carbone, il maresciallo dei carabinieri Giovanni Galletta, Giuseppe Ingrao della Protect Italia, la presidente della consulta per i problemi sociali Paola Fossati, Mauro Cecchetto e Elisabetta Bosi della cooperativa "La Collina", Cristina Boffelli e Marinella Giuni dell'associazione C.H.I.A.R.A., il docente Massimo Bellomo e l'avvocato Cesare Antonio Ravetta. «Per quanto le statistiche vogheresi non siano così allarmanti - ha spiegato il maresciallo Galletta - le persone anziane rimangono comunque facilmente attaccabili da ladri e truffatori per diverse ragioni, tra cui i riflessi non più scattanti e la difficoltà a metabolizzare le novità. Consci del fatto che per truffa è molto difficile finire in galera, non si fanno scrupoli a inventarsi mille modi con cui ingannare le persone, travestendosi da operatori, da venditori e da

fattorini o appostandosi nei parcheggi e tra le bancarelle del mercato. Quello che voglio raccomandare a tutti voi che siete qui - ha detto rivolgendosi al pubblico - è di non pensare mai che la prudenza sia troppa e di non vergognarsi se doveste cadere in una delle loro trappole. Non aprite agli sconosciuti, non fate vedere loro dove tenete i vostri averi e soprattutto non date soldi a nessuno, perchè nessuna azienda seria verrà mai a casa vostra a riscuotere. Qualunque dubbio abbiate chiamate i vostri figli, i vostri nipoti o (perchè no) direttamente i carabinieri: male che vada, avremo fatto un viaggio a vuoto». «Proprio per evitare di far entrare dei delinquenti in casa di persone anziane

INIZIATIVA DEL PD IN VISTA DELLE ELEZIONI DI VOGHERA

"Con un questionario capiremo cosa sta a cuore alla gente" di

Serena Simula

Tredici argomenti, cinquemila copie, un mese di tempo: sono queste le cifre con cui si può riassumere la trovata con cui il Partito Democratico ha deciso di consultare i cittadini vogheresi per la stesura del programma elettorale, un programma realmente partecipato in cui troveranno spazio oltre alle linee guida del partito anche le richieste degli abitanti della città. Dal commercio alla sicurezza, dai servizi sociali alla viabilità, dalle politiche giovanili alla sanità: Pier Ezio Ghezzi e i suoi non hanno tralasciato assolutamente niente e durante tutto il mese di marzo faranno in modo di distribuire i questionari alle famiglie, al mercato, sui luoghi di lavoro, nelle associazioni di volontariato: «Non ci aspettiamo certo che tornino indietro tutti e cinquemila o che il campione ottenuto sia statisticamente probante - ha spiegato il candidato sindaco - ma riteniamo comunque che possa trattarsi di uno strumento utile per farci un'idea dell'aria che tira in città, dei dati che emergeranno verranno analizzati per arricchire un programma già in parte steso ma che potrà essere modificato in base alle esigenze delle persone. Quello che vedo quando vado a distribuire i volantini al mercato è che la gente ha voglia di partecipare, di informarsi, di dire la sua e questo è un modo per far si che il loro intervento sia utile alla comunità». Il questionario, che sarà disponibile anche online,

è una novità per Voghera: «Che io ricordi - ha commentato ancora Ghezzi - non è mai stata proposta un'iniziativa di questa portata nella nostra città: seria ma al contempo semplice, concreta e trasparente, si lega ai temi che la gente sente più vicini proprio perchè è alla Pier Ezio Ghezzi gente e ai suoi problemi che il nostro programma si rivolge». A chiusura del proprio intervento in conferenza stampa, Ghezzi non ha rinunciato a tirare una frecciatina agli avversari politici: «Non dovendo noi perdere tempo a discutere di poltrone e a bisticciare per chi dovrà fare il sindaco - ha commentato ironico - ci siamo potuti concentrare sui contenuti, interrogandoci a lungo tra di noi e pensando ad una strategia per raccogliere le opinioni degli elettori. Per lo stesso motivo - ha concluso - stiamo mettendo insieme una lista pensata non con lo scopo di procacciarci il maggior numero possibile di voti ma con quello di proporre persone competenti e in grado di apportare un serio contributo alla gestione della nostra città». Nei prossimi giorni il PD presenterà le linee programmatiche del programma e tutti i giorni di mercato da qui alle elezioni sarà in piazza Duomo per incontrare i cittadini.

- ha spiegato Mario Sissa, organizzatore del convegno - l'Unione Artigiani ha messo a disposizione un servizio a domicilio che si chiama "Security Service Casa", il quale offre a coloro che abbiano bisogno di un intervento (idraulico, elettrico ecc.) a casa propria e che non abbia un professionista di fiducia a cui rivolgersi del personale assolutamente fidato. Si tratta solo di una piccola cosa - ha concluso - ma speriamo che insieme a quanto detto oggi possa aiutare a garantire un po' di sicurezza in più agli anziani vogheresi». Il prossimo incontro del ciclo si tiene sabato 14 marzo alle 15 ed affronta il tema delle pensioni.

UN TEATRO IN INGLESE

Bambini protagonisti alla Leonardo Nei giorni scorsi presso la palestra della scuola primaria "L. Da Vinci" si è tenuto lo spettacolo riguardante la continuità scuola dell'infanzia scuola primaria... I bambini della classe quinta hanno fatto da tutor agli alunni che a settembre frequenteranno la classe prima. Ma il tutoraggio si è svolto in un modo insolito e particoalre, attraverso uno spettacolo teatrale, che ha visti coinvolti gli alunni dei diversi ordini di scuola. Il titolo accattivante "I'm very hungry caterpillar" ha scatenato curiosità e felicità nei piccoli attori, non solo lo spettacolo era in lingua inglese, quindi il ponte che unisce i due ordini di scuola è stato l'uso della lingua straniera che nell'IC di via Marsala è il fiore all'occhiello. Gli insegnanti sia della scuola primaria che della scuola dell'infanzia hanno lavorato a questo progetto da mesi, interpretando, nella preparazione di cartelloni e costumi, vari ruoli. Si è contraddistinto l'impegno degli insegnanti nella riuscita di questo spettacolo finalizzato all'accoglienza dei più piccoli nella scuola primaria. Gli alunni della scuola primaria si sono divertiti e si sono dimostrati capaci di guidare i più piccoli nel percorso avventuroso della scuola primaria.


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Gli operatori turistici di Salice Terme: "Una soluzione che non ci interessa" di Alessandro

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Arrivano 142 mila euro per la riapertura pedonale del ponte sullo Staffora di Salice Terme. La notizia è di qualche giorno fa: la Provincia di Pavia, con verbale di somma urgenza, ha destinato tale cifra, con fondi propri, per la realizzazione di ulteriori lavori al ponte. Gli interventi consistono, principalmente nella realizzazione di sottofondazioni alle pile 2 e 3 d iniezioni di resine alla spalla adiacente alla pila 1 (quella che è ceduta sotto la forza dell'acqua dello Staffora in piena a novembre, ndr). Tali lavori consentiranno la riapertura al traffico pedonale del ponte sullo Staffora presumibilmente entro la fine di questo mese. L'intervento in corso è finalizzato unicamente ad impedire il crollo in alveo della struttura, così come precedentemente fatto con la posa delle travi in ferro per stabilizzare l'impalcato, e nella riapertura al passaggio pedonale; comunque i lavori che si stanno eseguendo sulle pile 2 e 3 servono a mettere in sicurezza in modo definitivo le stesse. Per quanto riguarda la riapertura del ponte al traffico automobilistico, è condizionato al rifacimento completo della pila 1. La Provincia di Pavia sta comunque approfondendo con l'Asm di Voghera la procedura tecnico - amministrativa e di finanziamento per far sì che l'accordo ipotizzato tra i vari soggetti possa rendersi operativo. Ma gli operatori di Salice Terme cosa ne pensano della riapertura del ponte sullo Staffora ai pedoni? Il presidente Paola Maggi Benedini non ci sta: "Questa

Il ponte di Salice dopo l'ultima piena dello Staffora

soluzione a noi operatori non interessa assolutamente. Noi abbiamo chiesto la riapertura del ponte almeno al traffico leggero. Ai pedoni cosa serve? Si forse a qualcuno che va a prendere il bus sulla ex statale del Penice. Poi per il restoo è impensabile che qualcuno lasci l'auto al campo sportivo per recarsi a piedi in centro a Salice". Anche Lilli, titolare di un noto bar di Salice afferma: "Questa soluzione non mi sembra possa portare dei vantaggi alla nostra località". E il sindaco di Rivanazzano Terme, Romano Ferrari? "Questo è un primo passo più che altro per la messa in sicurezza del ponte. Da parte nostra abbiamo chiesto alla Provincia di Pavia la possibilità di rimo-

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IL PONTE DI SALICE RIAPRIRA' A FINE MARZO AI PEDONI

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dulare l'assegnazione di 70 mila euro che erano stati concessi al Comune di Rivanazzano Terme destinati al progetto di riqualificazione ambientale del Torrente Staffora per l'esecuzione di nuove opere necessarie a seguito dell'alluvione del novembre 2014, quali il rifacimento della pila lesionata a servizio del ponte in via Diviani e la rampa di risalita per l'ittofauna, in corrispondenza della biglia del ponte". E' fuori di dubbio che la chiusura del ponte sia un danno notevole per la località termale di Salice... "Il ponte di Salice Terme chiuso danneggia tutti. Ancora di più con l'approssimarsi della bella stagione e dell'EXPO. Danneggia i suoi cittadini e commercianti. Danneggia Rivanazzano Terme che sarà soffocata dal traffico. Ma soprattutto ad essere dannegggiato è tutto un territorio che si presenterebbe alla manifestazione mondiale con chiusa la porta d'ingresso di una località molto bella e famosa e, soprattutto una delle più recettive". Cosa chiede agli amministratori provinciali e regionali? "Chiedo a tutti i nostri amministratori della Provincia ed ai nostri rappresentanti regionali, ancora una volta, di fare ogni tentativo per aiutarci a risolvere il problema. Ormai siamo agli sgoccioli, la primavera sta arrivando".


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PARLA L'EX CAPOGRUPPO DI MAGGIORANZA, GIULIANO CHIODI

"La riapertura del ponte non risolverà comunque i problemi di Salice Terme" di Alessandro

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Giuliano Chiodi, ex capogruppo di maggioranza in seno al consiglio comunale di Rivanazzano Terme, dopo qualche mese di silenzio scende in campo per analizzare alcuni problemi non solo di Rivanazzano ma anche della Valle Staffora. Qual è il suo pensiero sul ponte di Salice Terme? "La chiusura del ponte è, soprattutto per le attività commerciali, la classica goccia che fa traboccare il vaso. Fuor di dubbio che debba essere ripristinato al più presto ritengo sarebbe semplicistico sostenere che la sua riapertura risolva i problemi di Salice Terme poiché ora si paga lo scotto di anni di scelte sbagliate o comunque procrastinate". E sul futuro dell’ospedale di Varzi? "L’ospedale di Varzi, di cui sono strenuo difensore contro la chiusura, rappresenta un pò la linea del Piave per l’alta valle Staffora. A questo punto però siamo ad un bivio: o si potenzia e si rende autonomo oppure se un ricoverato per essere sottoposto ad un esame deve essere trasportato, ogni volta, in croce rossa a Voghera sarà una disfatta". Che idea ha della Comunità montana? "Poiché risiedo in un comune non compreso nella comunità montana confesso di non essere molto informato su quali siano i compiti che questo ente deve svolgere. Da esterno posso tranquillamente affermare che sono d’accordo con il sindaco del Brallo quando sostiene che i veri paesi montani non sono rappresentati in giunta tuttavia quello che mi lascia perplesso è che tra le fila dell’assemblea della comunità montana, una ventina di persone in tutto, non compaia neppure una rappresentante del gentil sesso. Probabilmente in questo organismo confluiscono i sindaci dei vari comuni ma questo non risolve il problema anzi è la prova che il nostro è un territorio conservatore chiuso alle novità poiché le donne in politica stanno operando bene in tutta Italia".

Ogni anno le frane rovinano il nostro territorio procurando ingenti danni economici; cosa si può fare? "Investire per prevenire il dissesto idrogeologico non porta consenso immediato in termine di voti ma il territorio in cui viviamo è la cosa più importante di cui disponiamo e dobbiamo assolutamente salvaguardare la sua bellezza e la sua integrità. Per esempio, quello che si risparmia tagliando i costi della politica potrebbe essere investito sui giovani che restano in alta valle e anche su quelli che vorrebbero andarci; diventerebbero così vere e proprie “sentinelle” sul territorio per cercare di fare opera di prevenzione verso le calamità". Qui torniamo ad un tema a lei caro: l’unione dei comuni. "Premetto che non ce l’ho con nessuno e soprattutto che non voglio mandare a casa nessuno: ho parlato dopo le elezioni sperando che alla prossima tornata elettorale (tra 5 anni) alcuni piccoli comuni possano unirsi consentendo un risparmio di soldi pubblici ma, dato che nessuno sembra sensibile all’argomento, vuol dire che va bene così e mi sono sbagliato. D'altronde non siamo ancora al livello di Pedesina, il paese più piccolo d’Italia, in provincia di Sondrio,

dove, come scrivono Rizzo e Stella sul “Corriere della sera”, ci sono 12 consiglieri su 33 abitanti e soltanto per le indennità degli eletti se ne vanno ben 9.358 euro all’anno". Non può negare che anche i comuni in questo periodo se la passano male! "Viviamo in un periodo di profonda crisi economica che vale ovviamente anche per i comuni, per cui non capisco chi, dopo una campagna elettorale dispendiosa con tanto di insulti agli avversari, si ritrova sindaco e l’unica cosa che sa organizzare è una sequela di lamentele in merito ai debiti lasciati dalla precedente amministrazione e al fatto che non ci sono soldi. Assodato che la candidatura a sindaco non è una prescrizione medica, ritengo che chi si presenta come alternativa, soprattutto in questi momenti difficili, dovrebbe proporre idee intelligenti per recuperare risorse ed ottenere finanziamenti". Tra due anni l’attuale sindaco di Rivanazzano Terme non si potrà più ricandidare; chi al suo posto? "Posso tranquillamente affermare che sarà una grave perdita a livello amministrativo per i Rivanazzanesi; spero resti in consiglio comunale per dare il suo prezioso contributo di esperienza, di conoscenze e di contatti sia a livello provinciale che regionale. Su chi prenderà il suo posto io una idea ce l’avrei ma ritengo prematuro parlarne". Cambiamo argomento: come si sta comportando l’U.S. Rivanazzanese? "Ci sono annate calcistiche dove gira tutto per il meglio ed altre dove va così così; alla Rivanazzanese quest’anno è andato tutto storto ma squadra e società stanno strenuamente lottando per restare in prima categoria. In precedenza, su queste pagine, mi sono lamentato perché, oltre alla cronica mancanza di fondi, scarseggiano i volontari che si impegnano a dare una mano e devo anche aggiungere che mancano pure i tifosi. I giocatori vanno e vengono, taluni tra polemiche e porte sbattute, ma la cosa importante è la società che c’è, è attiva e deve continuare ad esserlo. Faccio quindi un appello ai Rivanazzanesi: “Venite allo stadio e state vicini alle nostre squadre!”.


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"Gli agricoltori si sentono lasciati soli: bisogna intervenire contro le tasse" di Alessandro

Disperati

Dura protesta del Comune di Rivanazzano Terme per il versamento IMU da parte dei possessori di terreni agricoli. A seguito del D.L. 4/2015 gli agricoltori rivanazzanesi hanno perso l'esenzione che era prevista per i terreni montani (secondo i vecchi criteri ICI). A tal proprosito abbiamo incontrato il sindaco di Rivanazzano Terme, per fare il punto della siuazione e capire la 'rabbia' degli agricoltori della località termale. Sindaco con il nuovo decreto legge gli agricoltori di Rivanazzano Terme saranno ancora più tartassati: cosa ci può dire a tale proposito? "Molte aree agricole del nostro Comune, per le quali in base ai vecchi criteri ICI, era prevista l'esenzione, ora devono pagare l'IMU. Questo sulla base della previsione di parametri che riteniamo discutibili, previsti sia nel Decreto Ministeriale del 28 novembre 2014 (peraltro oggetto di ricorso al TAR), che nel Decreto Legge 4/2015. Il Decreto Legge per identificare i comuni soggetti al pagamento e quelli esentati ha rinviato alla classificazione ISTAT. Di conseguenza il nostro Comune è stato ritenuto non montano, con esclusione di qualsiasi agevolazione in merito". Una nuova classificazione che a detta di molti non è corretta: ci può spiegare meglio com'è la situazione? "Questa classificazione non tiene assolutamente conto del fatto che alcuni terreni nostri possono trovarsi ad altitudine superiori ad alcuni di altri comuni classificati come montani. Non può essere l'altezza della sede municipale a fare la differenza. Ricordo che la vetta ove si trova la chiesa della Madonna del Monte raggiunge quasi i 600 metri di altezza. Questo fatto ha suscitato, nei nostri agricoltori contribuenti, un

Romano Ferrari

forte senso di ingiustizia sociale e fiscale. Non dobbiamo dimenticare che per gli agricoltori il terreno è un bene strumentale che, a parer nostro, dovrebbe godere comunque dell'esenzione aldilà dell'altitudine". Ma dalle notizie circolate nei giorni scorsi mi sa che i problemi non finiscono qui: è vero? "Infatti, siccome nel nostro Comune gli agricoltori devono pagare l'IMU sui terreni agricoli ed il Comune è obbligato a dover contare su questi soldi, ci verranno tagliati i trasferimenti dal Fondo di Solidarietà Comunale per la cifra 221.460'24. Oltre al danno la beffa!". Sindaco cosa si può fare per ovviare a questo pro-

RIVANAZZANO TERME

IL SINDACO DI RIVANAZZANO TERME, ROMANO FERRARI ILLUSTRA I PROBLEMI

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blema che attanaglia davvero tanti agricoltori di Rivanazzano Terme? "Siccome il DL 4/2015 deve essere convertito in Legge, ci auguriamo che vengano apportati correttivi e, che vengano rivisti i criteri fissati, per rimediare all'ingiustizia che colpisce i nostri agricoltori e quello dei molti comuni che sono nelle stesse condizioni del nostro". Da parte sua, come Comune, avete fatto qualche cosa in particolare per sensibilizzare l'opione pubblica? "Ho inviato una richiesta in tal senso, accompagnandola con le motivazioni che ho prima illustrato, a diversi ministeri: Politiche Agricole, Economia e Finanze, al settore agricoltura di Provincia e Regione, all'ANCI. La stessa nota l'ho inviata ai parlamentari e ad alcuni consilieri regionali del territorio, nonchè alL'On. Angelo Zucchi Capo Segreteria Particolare Ministro Martina. Capisco che a livello nazionale il nostro comune rappresenta un'entità molto piccola, però il problema è anche di molti altri comuni. Speriamo di riuscire ad ottenere qualcosa". Sindaco, concludendo cosa si sente di dire agli agricoltori della località termale? "Gli agricoltori, in questo particolare momento si sentono lasciati soli. Il Governo deve tener conto delle loro esigenze. Anche io, personalmente, lo scorso 18 febbraio, mi sono recato, con una delegazione di agricoltori rivanazzanesi, a Brescia per partecipare alla manifestazione di protesta indetta da Confagricoltura e Cia. Dobbiamo difendere e sostenere questi nostri imprenditori, non dimenticandoci che turismo ed agricoltura sono le risorse primarie della nostra Italia".

SUL PONTE DI SALICE SCENDE IN CAMPO IL CAPORGRUPPO DI MINORANZA

Zelaschi: "Abbandonati dalla Provincia e dalla Regione più ricca d'Italia" di Alessandro

Disperati

Il capogruppo di minoranza del comune di Rivanazano Terme, Graziella Zelaschi, scende in campo per dire la sua in merito al ponte di Salice Terme, chiuso ormai da mesi. Zelaschi qual è la sua opinione? "Fatalità, sfortuna, incompetenza. Qualunque sia la spiegazione, le immagini del ponte sono le immagini di un disastro. Il disastro di una struttura fatta di tubi di cemento e ferro, realizzata nei mesi e nelle settimane scorse sotto il ponte per difendere i piloni, compreso quello che in novembre era sprofondato, che è stato spazzato via dalla prima “mezza” piena dello Staffora, news del 26- 2-2015. Pochi giorni prima la notizia di un possibile intervento dell’ASM che aveva riacceso le speranze dei cittadini e degli operatori, che stanno sopportando una situazione di grande difficoltà. La notizia dell’intervento dell’ASM giunge dopo un raggelante “non ci sono i soldi” e riaccende le speranze". Quindi che fare? "Sappiamo che i Comuni e la Provincia non hanno

la disponibilità finanziaria per affrontare una spesa come quella del ponte, ma la Regione Lombardia? Possibile che la Regione più ricca d’Italia non possa intervenire per salvare una località importante che rischia di essere emarginata, proprio alla vigilia di EXPO 2015? Salice, ma anche Rivanazzano che non può sostenere un traffico eccessivo nelle vie del centro, meriterebbero maggiore attenzione dal Palazzo della Regione che pensa di spendere 30 milioni di euro per un referendum". Consigliere Zelaschi che idea si è fatta quindi? "La sensazione di essere abbandonati è diffusa. Speriamo di no, e che qualcosa si stia muovendo. Certo che la sensazione di impotenza è grande, e anche sui costi prima o poi dovrà essere fatta chiarezza. Chiarezza anche sui motivi per cui non si è sentito il parere dei tecnici e imprenditori locali che conoscono bene la struttura del ponte, l’alveo del torrente e il territorio. Chiarezza e trasparenza su tutto, credo sia il modo migliore per ridare fiducia e speranza ai cittadini. Sappiamo che ASM ha una struttura tecnica di tutto rispetto e dà garanzie; ma anche qui siamo sicuri che i lavori saranno assegnati all’Azienda e

chi li pagherà? A tre mesi da quella piena devastante, sarebbe ora di avere informazioni certe, compreso il ventilato preventivo del Genio militare".

Graziella Zelaschi


GODIASCO SALICE T.

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TANTI GLI EVENTI ANCHE PER LA LOCALITA' TERMALE DI SALICE

Le associazioni unite per un ricco programma di iniziative per Godiasco di Alessandro

Disperati

Nei giorni scorsi, presso la sala delle adunanze del Comune, le associazioni operanti a Godiasco e a Salice Terme si sono riunite per stilare un primo calendario di manifestazioni per il 2015. Coordinatrice dell’incontro l’Assessore Luciana Olivieri alla quale chiediamo quali sono i principali appuntamenti dell’anno. "La riunione è servita per prendere visione delle iniziative programmate dalle varie associazioni e soprattutto per evitare inutili e dannose sovrapposizioni di date ed eventi. Direi che da quanto ci è stato comunicato è un calendario ricco, in fase di ulteriore implementazione. Ringrazio quindi tutte le associazioni di Godiasco e Salice per aver risposto al nostro invito ed assicuro a loro la massima collaborazione dell’Amministrazione comunale". E’ possibile avere qualche anticipazione? "La Pro Loco di Godiasco Salice Terme, oltre alla festa di Carnevale che ha organizzato a Salice Terme il primo marzo scorso, ha in programma una “Festa celtica” a Salice il 27 giugno, il 12 giugno una cena a Palazzo Pedemonti, il 10 agosto una cena a Gomo, il 31 ottobre la festa di Halloween, l’8 dicembre, sempre a Godiasco, il mercatino “Volti di Natale” . Questo, naturalmente a grandi linee, tra qualche settimana credo si potranno conoscere in modo molto più dettaglianto anche altre iniziative". Oltre agli eventi della Pro Loco? "La neonata e ricostituita Associazione Operatori Turistici di Salice Terme organizza la “Giornata del verde pulito” il 22 marzo, il 24 maggio sarà la volta di “Pompieropoli” nel parco delle Terme, mentre da 3 giugno al 26 agosto, tutti i mercoledì sera torna il mercatino nel viale delle terme ma con un’altra veste. Anche in questo caso, credo, ci saranno

L'assessore Luciana Olivieri

ulteriori aggiunte di eventi". Altre iniziative? "L’Unitre organizza la tradizionale rassegna dei Cori che si svolgerà dal 15 maggio al 15 giugno presso l’Auditorium Diviani. La scuola di musica il 30 maggio, presso il teatro Cagnoni, il 30 maggio organizzerà il tradizionale saggio di fine anno. A

queste dobbiamo aggiungere gli eventi più tradizionali: l’11 novembre, la fiera di San Martino, coordinata dal Comune, la Festa Patronale di Godiasco a Pentecoste. Vi è poi una grossa novità per Salice, insieme all’amico e tenore Giorgio Trucco, che si occuperà della direzione artistica, da luglio a settembre organizzeremo il “Salice Musica Festival”. Tre gli appuntamenti per ora in programma: il 4 luglio un concerto all’Auditorium Diviani, il 4 Agosto un altro concerto davanti alla Chiesina, anche per riprendere una bella tradizione, e l’8 settembre, in occasione della festa di Salice un concerto evento, presso la Buca, nel parco delle Terme, del famoso baritono pavese Ambrogio Maestri". Si parla anche di una nuova edizione del Rally delle 4 Regioni. "E’ vero. Il Presidente dell’Aci Pavia, Marino Scabini, ci ha comunicato che il 5 e 6 giugno farà base a Salice il “Rally 4 Regioni Storico” che torna ad essere organizzato dall’Aci. In questi giorni sono in corso contatti per definire i particolari del graditissimo e attesissimo evento. Domenica 7 giugno, in mattinata, sempre a Salice, vi sarà poi il passaggio di centinaia di partecipanti alla maratona ciclistica “Gran Fondo Vigneti d'Oltrepò Marathon". Dal punto di vista culturale, ci sono eventi in programma? "Nelle scorse settimane è stata nominata la nuova Commissione di Biblioteca che, ovviamente, dovrà stilare un proprio calendario. Credo che a breve sarà reso noto. La commissione è composta da 12 membri che sono: Il Sindaco, Gabriele Barbieri, Stefania Bertonazzi, Pierenzo Domenichetti, Giuseppe Lorini, Enrica Marenghi, Antonella Meisina, Elena Mula, Giulia Muzio, Marco Rochini, tutti in rappresentanza della maggioranza, per la minoranza: Stefania Martinelli, Giovanna Murgia, Angela Piedicorcia. A presiedere la Commissione è stato chiamato il prof. Pierenzo Domenichetti che ringrazio per la disponibilità".

PARLA IL PRESIDENTE PAOLA MAGGI

"Pronti a marciare su Milano per la riapertura del ponte" Operatori turistici di Salice Terme sul piede di guerra. E ponti a marciare verso il Pirellone per chiedere alla Regione Lombardia di sistemare al più presto il ponte che collega la località termale con la provinciale del Penice, la principale via di collegamento tra Salice e il resto dell’Oltrepò pavese. La notizia giunta qualche giorno fa dalla Provincia di Pavia ha lasciato a bocca aperta salicesi ed operatori turistici. Attraverso un comunicato stampa la Provincia infatti informava quanto segue: “Nonostante l’ordine del giorno di Regione Lombardia che impegnava la giunta a destinare risorse necessarie per il ponte sullo Staffora a Salice Terme (Consiglio Regionale del 25/12/14 ), oggi (20 febbraio, ndr) il Pirellone ha comunicato che al momento non vi è disponibilità finanziaria per la struttura. Questo malgrado nell’ultima cabina di regia dedicata al ponte si sembrava ad un passo dalla definizione della questione”. Paola Maggi Benedini, presidente degli operatori turistici di Salice Terme non usa mezzi termini e sottolinea: “La notizia appresa ieri sulla non riapertura del ponte ha messo tutti noi operatori in uno stato di allarme. Come ho già avuto modo di dire noi operatori siamo tutti d’accordo nell’intraprendere un atto di forza verso la Regione Lombardia che ci ha messo da parte. Un po’ per colpa della crisi che ci attanaglia, questa notizia ha messo in ginocchio un intero paese che ha vissuto e vive sul turismo e sul passaggio domenicale. Vorremmo inoltre coinvolgere tutti i cittadini in questa iniziativa come abbiamo fatto per la raccolta delle firme”.


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"Invece di spedire lettere anonime è meglio trovare soluzioni ai problemi del paese" di Alessandro

Disperati

Una lettera anonima e accusatoria contro l'ex sindaco Anna Corni è stata inviata in questi giorni ad alcuni abitanti di Godiasco Salice Terme. Ne parliamo proprio con l'ex sindaco Corbi. Le risulta di una certa lettera che anonimi, stanno inviando ad alcune famiglie del paese? "Questo dell’anonimato, è un modo di agire inaugurato nel 2012 con la distribuzione di un offensivo documento sul referendum per il cambio del nome del nostro Comune. Ho saputo di questa lettera che contiene copie di atti già pubblici, atti del Consiglio Comunale del 28 novembre 2014, già regolarmente pubblicati (all'albo pretorio sul sito del Comune, dal 19/12/2014 al 3/01/2015). Evidentemente, gli anonimi mittenti non li ritengono sufficientemente conosciuti, se li inviano continuando, a nove mesi dalle elezioni del maggio 2014, una campagna elettorale contro di me, noiosa e deleteria, nella convinzione di creare, con le chiacchiere, alibi al vuoto di idee e azioni, di svolgere un compito utile, mentre, in realtà, non danno né onore, né prestigio a chi vorrebbero sostenere". Ma lei non dice nulla in merito? "Una polemica senza chi ti risponde non è nemmeno una polemica. Ho osservato un rigoroso silenzio, per la buona pace di tutti, fin dalla seduta del Consiglio del 28 novembre 2014 nel corso del quale il Consigliere Serra, elemento di continuità con le amministrazioni che hanno preceduto la mia e questa attuale, ebbe l’incarico dal Sindaco di illustrare l’argomento all’ordine del giorno, che egli svolse avvalendosi di diapositive. Per la verità, i testi delle diapositive Serra, toccarono anche argomenti fuori tema rispetto all’ordine del giorno del Consiglio ed ora queste vengono spedite, da anonimi, ad alcuni cittadini assieme alla delibera consiliare sulla nota questione dei debiti fuori bilancio". Ora vuole replicare? "Replicare no, ma chiarire, forse, si. La delibera di riconoscimento di legittimità dei cosiddetti “debiti fuori bilancio” (dopo il Consiglio Comunale semplicemente “debiti”) è stata adottata all’unanimità dal Consiglio: maggioranza e minoranza. Tale riconoscimento non è avvenuto - come affermò in Consiglio il portavoce della maggioranza, consigliere Serra - per “onorare” gli impegni ma perché quegli impegni di spesa erano legittimi: lo dimostrano le relazioni tecniche, 31 in tutto, redatte dai competenti uffici comunali che ne illustrano l’utilità e l’arricchimento per l’Ente e che della delibera di approvazione sono parte integrante (il plico anonimo, ovviamente, non le contiene) ma, soprattutto, lo dimostra il fatto che anche la maggioranza ha votato a favore. Il documento anonimo nell’intento di denigrare la solita Corbi sottolinea, involontariamente, il contraddittorio atteggiamento della maggioranza che, nonostante la lunga digressione del consigliere Serra, ha approvato, senza riserva alcuna, i famosi “debiti fuori bilancio”. Di che cifra parliamo? "Di 94 823,93 euro , prevalentemente dal 2013 a tutto il 2014". Quali altri argomenti trattavano le diapositive proiettate nel Consiglio? "Quello definito impropriamente: la “macroscopica evasione fiscale”, “trovata”",. Perché impropriamente? "Va forse chiarito, per chi non lo sa, che il mancato versamento dell’IMU non costituisce “evasione fiscale” (la quale è, sempre per chi non lo sa, un reato) ed è un illecito amministrativo, sanzionato con una multa. Nel nostro caso non si tratta di ignoti evasori con i conti all’estero ora scoperti e da noi nascosti e/o favoriti, ma di debitori di imposta noti, nostri concittadini, probabil-

mente in difficoltà a pagare l’IMU, peraltro già sollecitati a pagare, ad avere il cosiddetto “ravvedimento operoso”, come dice la legge, dalla nostra amministrazione (come risulta agli atti del Comune – protocollo n. 5734 del 27 -11 -2012). A quanto ammonta il credito comunale per l’IMU? "Detta situazione debitoria dei nostri concittadini rappresenta, per la attuale amministrazione , un credito di 320 000 euro, una cifra da incassare tra IMU non pagata, multe e soprattasse". Cos’altro? "Si citano le spese di soccombenza per una causa legale. Noi l’abbiamo avviata regolarmente, sulla base di un parere legale di soggetto competente. Si ricorda l’ asilo nido, da noi chiamato “Agrinido natura”, una ristrutturazione e una istituzione per le quali abbiamo ottenuto un finanziamento importante (fondi europei) e si addossa sempre all’amministrazione Corbi il “pericolo” che tale finanziamento debba essere restituito se il progetto non sarà concluso positivamente. È tuttavia evidente che solo l’attuale amministrazione può svolgere un ruolo attivo in tal senso e dunque solo l’attuale amministrazione sarà responsabile di avere perduto il finanziamento se il progetto non sarà realizzato, non certo l’amministrazione che ha ottenuto quel finanziamento; Si ripete la solita , anacronistica, battuta sulla Corbi che darà “la colpa dei debiti fuori bilancio “ agli uffici. Detta battuta, falsa e anacronistica perché non si sono mai date colpe agli uffici, serve a richiamare una mia dichiarazione rilasciata a “La Provincia Pavese” di cui, secondo lo scrivente, dovrei arrossire. Al giornale dissi che se i funzionari sbagliano sbaglia il sindaco, se fanno bene fa bene il sindaco. Ne riconosco, ancora oggi, la maternità e la mia affermazione voleva solo ribadire che i complimenti di un nostro concittadino che aveva scritto al quotidiano per la brillante e rapida risoluzione del problema delle sei frane, specie S. Giovanni, abbattutesi sul nostro Comune per le avversità climatiche, non potevano rivolgersi solo agli uffici senza citare il Sindaco". Cosa vorrebbe dire agli anonimi che mandano la lettera? "Vorrei ricordare a loro che se noti fiancheggiatori di una parte politica si potevano in qualche modo “apprezzare” alla vigilia delle elezioni, quando il 23 e 24 maggio (giorno del silenzio elettorale) mandarono in giro un opuscolo non politico (perché la politica è un’arte nobile!) ma solo biecamente diffamatorio, oggi, a nove mesi dalle elezioni, si può tranquillamente riconoscere che ignoti e anonimi sostenitori non servono perché è il momento di trovare risposte concrete ai problemi della comunità". Problemi come? "Come la riapertura del ponte di Salice la cui chiusura peggiora la vita della maggioranza dei cittadini di questo Comune. Interessa, ad esempio, sapere cosa si è fatto per assicurare ai Salicesi quella importante via di comunicazione; se si è riletta la convenzione in essere per i parcheggi salicesi che prevede, a certe condizioni, la realizzazione di un ponte pedonale; se, dopo il Consiglio Comunale dei “pii desideri” con l’Ordine del Giorno. inviato in Regione ci sono soluzioni a breve; se si è pensato, in autonomia, al di là della pertinenza istituzionale, con protocolli di intesa, convenzioni varie e altri strumenti amministrativi, anche audaci, alla risoluzione del problema, alla possibilità di contribuire finanziariamente ai lavori, visto che il 2015 vede l’estinzione di alcuni degli 8.422.085,42 euro di mutui dell’Ente, accesi dal 1999 al 2009, prima del nostro insediamento. Noi, nell’interesse dei concittadini , i mutui non li abbiamo rinegoziati, per non dilatare la spesa sulle loro spalle e, così, nel 2015 si estingueranno rate e interessi di molti di essi". E poi?

GODIASCO SALICE T.

INTERVISTA ALL'EX SINDACO DI GODIASCO, ANNA CORBI

MARZO 2015

"Come la gestione della perla del nostro territorio, il Parco di Salice Terme che è la maggiore attrazione turistica del paese, che porta gente, cioè lavoro e soldi a tutto il Comune e che non può essere affrontato in burocratese. Si è considerata, tra le altre, la ripresa della nostra idea di un bando per la creazione un gruppo di volontari, contenuta nella Delibera della Giunta Municipale 2013GM039 del 7 marzo 2013? Si è pensato di restituire alla comunità salicese un parco ben tenuto magari utilizzando parte degli oltre 45 000 euro introitati dall’Ente, grazie all’usufrutto percepito degli affitti della Piscina e della Buca proprio dal Parco, dando, magari, un po’ di lavoro con i voucher a nostri concittadini indigenti ? Si è pensato come, dove e quando riaprire la biblioteca di Godiasco, il capoluogo, dopo aver accresciuto la Commissione comunale per la biblioteca portandola a 12 membri , nominata da pochi giorni e aver dato i locali della vecchia biblioteca al COC, un encomiabile centro operativo della Protezione Civile da noi istituita nel nostro Comune? Quando muore una biblioteca è sempre un lutto per il paese dove ciò accade; perché i libri sono i parenti di tutti e ci rendono migliori". In conclusione cosa vuol dire a questi anonimi? "Che i cittadini, hanno il sacrosanto diritto di essere rispettati e di non essere disturbati a casa loro con informazioni false e parziali che peraltro, per chi lo desidera, possono essere reperite in modo completo ed esaustivo nelle sedi appropriate. Questi anonimi devono rendersi conto che per la parte politica che appoggiano è, ormai, tempo di governare senza indugio, mostrando le proprie idee e la propria voglia di fare. Non voglio davvero credere che l’unica freccia nell’arco sia la campagna diffamatoria contro Anna Corbi : francamente mi sembra poco e lo spirito dell’impresa decisamente inadatto ad affrontare le tante questioni ormai sul tappeto, molte nate solo quest’anno, decisamente fuori tempo per potermene addossare la responsabilità. Noi nel 2009, non solo per una questione di stile ma anche di educazione umana e politica , appena dopo le elezioni, affrontammo, senza alcun commento ma in maniera fattiva e operosa, l’eredità lasciataci dalle precedenti amministrazioni". Ed essa in che cosa consisteva? "Oltre 200 000 euro di problemi sul Cimitero, con la ditta scappata dopo il pagamento dello stato di avanzamento dei lavori, gli operai non pagati, il capomastro pronto a incatenarsi per avere i suoi stipendi, un nuovo cantiere da impiantare, le cappelle già pagate dai ns. concittadini e lasciate incompiute; il “tesoretto” di 1 700 000 euro, ricavato dalla vendita delle quote delle Terme di Salice, svanito, perché tutto speso in meno di due anni; contributi previdenziali non versati e tasse automobilistiche dei mezzi del Comune non pagate da anni; affitti di alcuni immobili comunali non riscossi per un ammontare di circa 80 000 euro; opere stradali da completare, senza copertura finanziaria, in via Secondo Fava e in via Gennaro; qui per la tombinatura e l’intubazione delle acque fino allo Staffora ( un percorso di oltre 100 metri, nella proprietà delle Terme, zona parco Nuovo Hotel), opera poi finanziata alla mia amministrazione dalla Comunità Montana al fine dell’acquisto delle tubazioni che ho lasciato giacenti e pronte all’uso. Non scendo in ulteriori particolari ma cito quanto appena sopra solo adesso, nella speranza che, magari, si riesca a voltar pagina". Cosa augura per il bene del paese? "Che l’amministrazione stia serena e che in questo clima depurato dagli anonimi possa svolgere al meglio il suo mandato".


GODIASCO SALICE T.

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INTERVISTIAMO IL PRESIDENTE, PIERA MERCATALI

La protezione civile di Godiasco-Salice ha una nuova sede operativa di

Stefania Bertonazzi

Una nuova sede per la Protezione Civile di Godiasco-Salice Terme. E' stata inaugurata nei giorni scorsi. Noi abbiamo incontrato il Presidente del gruppo, Piera Mercatali, per capire i progetti della Protezione Civile. Quando è nata la Protezione Civile di Godiasco – Salice Terme ? “Il Gruppo di Protezione Civile di Godiasco Salice Terme e stato fondato nel 2009 da 10 volontari che ad oggi sono ancora iscritti nel gruppo. All’inizio il gruppo era armato di tanta buona volontà e poche risorse. Con tanta pazienza e tanto entusiasmo abbiamo ottenuto le risorse necessarie per fare del nostro Gruppo di Protezione Civile un punto di riferimento non solo per GodiascoSalice Terme. La dedizione e l’impegno di tutti i volontari hanno permesso la crescita sia in termini di adesioni che professionale. Inizialmente pur avendo scarse attrezzature abbiamo avuto la possibilità di dimostrare il valore del nostro impegno. Oggi a distanza di 6 anni abbiamo maturato la nostra esperienza professionale”. Nati nel 2009, quindi, e da subito operativi, giusto? “Nel 2010 abbiamo potuto usufruire di una sede messa a disposizione dall’amministrazione Comunale ed un mezzo di trasporto con il contributo della Regione Lombardia e di altre attrezzature in caso di emergenza. Nel corso degli anni, sulle esperienze maturate durante gli interventi in caso di calamità, abbiamo acquistato attrezzature che ci permettono di affrontare le varie situazioni in modo più efficiente. Il nostro Gruppo è specializzato in logistica, in campo idrogeologico, ed ovviamente tutte le attrezzature acquistate sono finalizzate a questo tipo di interventi; abbiamo inoltre a disposizione, in formula “esclusiva” una pompa idrovora, generatore di corrente e di torre faro portatile”. Orgogliosi di questa nuova sede? “Certamente. La nuova giunta comunale, capitanata dal neo Sindaco Gabriele Barbieri, ci ha messo a disposizione questa nuova area, in via Aldo Moro a Godiasco, con la speranza, citazione diretta del Sindaco che “siano sempre meno le occasioni per la Protezione Civile di essere chiamata in causa”. L’inaugurazione , avvenuta nei giorni scorsi, è stata occasione di presentare la nostra squadra al completo. Lo scopo principale è quello di coordinare tutte le operazioni di emergenza con in previsione quello di gestire altre protezioni civili qualora si presentasse la necessità di intervenire in situazioni riguardanti più comuni". Al taglio del nastro erano presenti numerose personalità tra cui il Sindaco di Rivanazzano Terme, Romano Ferrari affiancato dagli Assessori Marco Poggi e Francesco Di Giovanni, il Sindaco di Montesegale, Carlo Ferrari, il Sindaco di Fortunago, Pierachille Lanfranchi, il Sindaco di Varzi, Giancarlo Alberti ed il Parroco di Godiasco, Don Rino Mariani. Si è sentito tanto parlare di COC, di cosa si tratta esattamente? “Nel corso degli anni con l’acquisizione di nuovi iscritti disponiamo di esperti in campo geologico e radiocomunicazioni. Nel 2014 abbiamo creato il Centro Operativo Comunale (COC) con il pieno appoggio dell’amministrazione Comunale, recentemente inaugurato ed è la stessa struttura che ospita la nuova sede dei volontari. Il COC nasce per otti-

La benedizione del centro con il parroco don Rino Mariani e il sindaco Gabriele Barbieri

mizzare le operazioni di soccorso durante le calamità nel territorio Comunale, ma vista la disponibilità delle nuove attrezzature, tra le quali una attrezzata sala radio, è a disposizione anche dei colleghi di altri Gruppi di Protezione Civile che vorranno cooperare. Stiamo rivedendo il piano di emergenza per adeguarlo alle tipologie di calamità che si sono verificate negli ultimi anni, con particolare attenzione ai problemi sismico e geologico”. Quali sono le principali cause in cui è richiesto il vostro intervento? “I problemi idrogeologici sono quelli che ultimamente hanno caratterizzato maggiormente il panorama delle emergenze del nostro territorio. I nostri volontari sono stati impegnati nella gestione di frane ed allagamenti coadiuvando anche i colleghi che operavano nei territori adiacenti. Durante l’alluvione

del novembre 2014 i volontari sono stati impegnati in varie attività tra cui la liberazione della sede stradale dai detriti, il monitoraggio del torrente Staffora arrivato ai massimi livelli e, per lo stesso motivo, sono state arginate delle esondazioni in alcune frazioni. Tutte le operazioni sono state svolte di concerto con l’ufficio Tecnico Comunale e la Polizia Locale”. Programmi futuri? “Nel nostro territorio è stata organizzata la prima esercitazione di due giorni multi gruppo di tutta la Valle Staffora, la risposta da parte di tutti è stata ottima, i risultati dell’esercitazione sono stati soddisfacenti sia in termini di prestazioni sia di partecipazione con oltre 100 partecipanti. In futuro abbiamo l’obbiettivo di creare una convenzione tra i Gruppi di Protezione Civile della Valle Staffora per ampliare le capacità operative di intervento nel territorio”.

Un altro momento dell'inaugurazione del centro di Protezione Civile di Godiasco


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INTERVISTA A GIOVANNI PALLI, SEGRETARIO DELLA LEGA NORD DI VARZI

di

Giacomo Braghieri

Intervista a Giovanni Palli segretario della Lega Nord di Varzi. Classe 1981, laureato in economia, bancario è stato il regista politico della difesa dell'ospedale di Varzi, è membro del direttivo provinciale della Lega Nord di Pavia, consigliere comunale di maggioranza a Varzi, consigliere della Fondazione San Germano Onlus. Ci parla del progetto di Matteo Salvini, ci aspettavamo una Lega come ago della bilancia al nord e a Roma, invece ci troviamo un leader di una destra nazionale, non rischiate nella vostra corsa verso sud di imbarcare dei fiorito o dei marrazzo? "Il progetto di Matteo Salvini è di creare un consenso nell'area del centrodestra su pochi punti programmatici : emigrazione, euro, riforma delle pensioni, sicurezza, lavoro. E' chiaro che la Lega ha un programma alternativo al centrosinistra ma è altrettanto evidente che non faremo sconti agli statalisti". Ci spieghi. "La Lega appoggia in pieno il segretario federale ma rimane distinta dal progetto politico che ha messo in campo. Come Lega Nord il nostro obiettivo politico rimane la creazione della macro regione del nord (Lombardia Piemonte e Veneto) perché oltre a diminuire i costi di amministrazione diverrebbe chiaro il confine di un area industriale europea da salvaguardare per il bene dell'economia del continente. Salvini si pone in alternativa a Renzi e cerca su alcuni punti programmatici convergenze politiche ma non è disposto a fare sconti allo statalismo che ha portato il paese in frantumi". Siete stati al governo per anni con gli statalisti. "E' vero ma non siamo mai riusciti a trovare abbastanza consensi fra i nostri alleati per incidere da Roma ad esempio sugli sprechi e sui dissesti sanitari delle regioni. Cerco di spiegarmi: nel programma federale del partito ora c'è la ferma intenzione di far adottare i costi standard sugli acquisti di beni e servizi in ambito sanitario dal governo centrale. In questo modo le regioni con un dissesto finanziario in ambito sanitario sarebbero costrette ad adeguarsi ai valori di riferimento delle regioni in equilibrio che non sono solo Lombardia e Veneto ma anche Emilia Romagna e Toscana. In Lombardia oltre ad avere applicato i ticket necessari alla sostenibilità della spesa, abbiamo accettato anni di tagli lineari alla spesa sanitaria, l'ultimo dei quali prevedeva la chiusura di ospedali come quello di Varzi, una chiusura imposta dal ministero basandosi solo sul numero di posti letto, trascurandone la collocazione geografica e le implicazioni socioeconomiche derivanti. In quel caso la Lega Nord ha detto basta, e come segretario ho posto la questione politica a tutti i sindaci della valle, a quel punto la mobilitazione è diventata generale e politicamente trasversale. Sono anni che Regione Lombardia deve subire tagli alla sanità pur essendo da sempre fra le più virtuose e questo va ad incidere sugli sviluppi futuri del sistema sanitario regionale. Sottolineo che il diritto alla salute è difeso dalla costituzione, le regioni che non sono in grado di gestire la sanità ledono un diritto costituzionale dei loro cittadini, a questo punto il loro budget andrebbe gestito dallo stato applicando i costi standard. Su un punto come questo non faremo più compromessi". Parliamo dei punti del programma di Salvini, euro dentro o fuori? "Più che parlare di uscire dall'euro vorremmo parlare di cosa è l'euro. La percezione che se ne ha ora è

di una moneta slegata dal ciclo economico produttivo tipico italiano fatto di pmi; l'euro ci protegge dal punto di vista finanziario, ma non aiuta a creare posti di lavoro. E' una moneta che calza a pennello ai paesi del nord Europa che sono ricchi e tranne la Germania poco popolati, mentre nei paesi del sud crea un disagio sociale che è arrivato ai limiti della sopportazione. E ripeto l'euro all'Italia dovrebbe servire per fare ripartire il lavoro senza il quale non è possibile tenere in piedi il welfare ridurre il rapporto deficit/pil. In sintesi o l'euro diventa una entità politica o sarà la storia ad estinguerlo". Immigrazione? "E' ormai un fenomeno di proporzioni bibliche. Da sud e da est si stanno muovendo masse di disperati verso il nostro continente. Personalmente ritengo che la strategia da adottare sia quella australiana, entrano solo le figure lavorative richieste. Mi rendo conto che molti fuggono da realtà di guerra e di conflitti etnico religiosi sanguinari, per questo mi chiedo se non sia il caso di intervenire direttamente nei paesi in crisi politica come la Libia all'interno di una coalizione internazionale. E sulla questione rimaniamo perplessi da un Europa che gira lo sguardo altrove". Qual è la posizione della Lega sui rifugiati messi a dimora a Varzi? "La Lega ha manifestato per sottolineare come il metodo centralista di spostare rifugiati politici in una realtà come Varzi sia sbagliata. Realisticamente cosa possiamo offrire loro? L'oltrepo montano è una zona depressa dal punto di vista economico, è stata presa una decisione fra un privato e la Prefettura su base economica trasformando, di fatto, un albergo posto al centro del paese in un centro di accoglienza. Varzi e l'alta valle Staffora si stanno muovendo per potenziare il turismo residenziale con investimenti da parte dei privati e siamo a due mesi da Expo. Personalmente avrei preferito che fossero alloggiati in case sotto sequestro, sotto la responsabilità di Caritas. Quando ci sono in mezzo esseri umani la sussidiarietà non s'improvvisa e i soldi pubblici vanno dati a organizzazioni lontane dal sospetto di affarismo". Pensioni? "Siamo contro riforme come quella del ministro Fornero che ha leso la dignità dei lavoratori nel settore privato e bloccato il turnover nel settore pubblico. Avremmo preferito ottenere risorse applicando un tetto alle pensioni che io pongo provocatoriamente a 2500 euro netti al mese mentre amici più cauti parlano di 4000". E i diritti acquisiti? "Sopra una certa cifra parlerei di privilegi acquisiti". Lei è un trentenne come vede la sua pensione? "Penso che per la mia generazione sia un obbligo pensare a pensioni integrative. L'INPS dopo l'accorpamento dell'Inpdap è in grave dissesto, i posti di lavoro non aumentano, diversificare sul mattone è diventato insostenibile, l'elevata tassazione e i bassi salari non permettono risparmi. Chi scommette su se stesso viene tassato fino al 75% del reddito prodotto. Ecco la mia generazione sta affrontando tutto ciò mentre pensionati d'oro fanno i dirigenti nelle pubbliche amministrazioni". Sicurezza? "Un tempo lasciavamo la chiave nel cruscotto dell'auto e le tapparelle alzate ora si registrano furti e scassi in tutta la valle. Personalmente sono per la tolleranza zero. Il rispetto per la proprietà privata, per i deboli per le donne sono un cardine del nostro vivere civile. Su questo non faccio questione di nazionalità o etnie,

VALLE STAFFORA

"Spostare gli immigrati a Varzi è stata una scelta sbagliata"

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Giovanni Palli

i violenti e i ladri vanno fermati. Mantenere contesti sociali a bassa criminalità è una prerogativa della provincia spendibile sul piano turistico e dell'offerta abitativa". Lavoro? "Non credo che il jobs act porterà significativi aumenti di occupazione. Come partito sosteniamo con forza un unica aliquota fiscale che dovrebbe attestarsi tra il 15 e il 20 % del reddito lordo dichiarato. L'aliquota unica rende tutti i lavoratori uguali dal punto di vista fiscale. Diminuirebbero le disparità tra assunti nel settore pubblico e nel settore privato; tra partite iva e lavoro dipendente. Aggiungo che è assurdo penalizzare partite iva e piccole imprese non tenendo conto dei rischi che prendono per poter svolgere il loro lavoro. Fino ad oggi il sistema italiano ha privilegiato il lavoro dipendente e scoraggiato la libera impresa. Noi pensiamo che debba finire una volta per tutte la penalizzazione del lavoro autonomo. La via che indichiamo è di una tassazione ragionevole". Parliamo di cronaca, cosa ne pensa della prostituzione, normalizzarla o no? "Sono per la normalizzazione, ho viaggiato per lavoro tutta la provincia ho visto strade piene di ragazze trattate come bestie, schiave del racket, in balia di ogni sopruso e violenza. E' un atto di civiltà non solo di decoro. La prostituzione è stata normata in molti stati in Europa e USA per questioni di sicurezza e realismo". Uso terapeutico della cannabis? "Se ci sono i presupposti scientifici e clinici per l'uso sono completamente favorevole. Sono contrario alla legalizzazione per scopi diversi. Spero diventi un opportunità per gli agricoltori italiani". Elezioni di Voghera? "Come ho già avuto modo di dire a chi me lo ha chiesto delle strategie del partito a Voghera avrà modo di esprimersi il segretario cittadino Musti. E' naturale che di un argomento del genere si discuta nel direttivo provinciale di Pavia ma la parola spetta a lui". Perché ha scelto la Lega Nord? "Non sono un secessionista, sono un uomo del nord, appassionato del suo territorio, nella Lega ho visto l'unico partito disposto a salvaguardare l'atteggiamento di responsabilità verso l'amministrazione pubblica e verso l'impresa tipica dei nostri territori. Aggiungo che il nostro partito, per come è organizzato è una garanzia per gli elettori. Nella Lega si entra per gradi e con i tempi necessari al gruppo dirigente per selezionare il personale politico. Ora che sono segretario ho la libertà di scegliere alleanze per il governo locale basandomi sul valore e la fiducia che ho nelle persone, a Varzi sono consigliere di maggioranza di una lista civica che comprende persone stimabili per l'impegno e il disinteresse con cui si occupano del paese. Certo è che la linea sulle politiche regionali e nazionali è quella del partito e per noi pavesi è quella del direttivo provinciale che ha come segretario il Senatore Roberto Mura".


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LA STORIA DEI PROFUGHI NIGERIANI OSPITI DEL “CORONA”

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di

Christian Draghi

L’addio al paese natio e alla famiglia, il viaggio nel deserto, i rapimenti, la traversata sui barconi, la morte di amici d’infanzia. C’è molto dolore e disperazione, ma anche coraggio e voglia di vivere dietro la storia dei 18 profughi nigeriani rifugiati a Varzi per volere della Prefettura. Tutti uomini, compresi tra i 18 e i 35 anni di età e di religione Cattolica, che sono stati inviati in Valle Staffora dal centro smistamento di Bresso lo scorso 20 febbraio. Ad ospitarli è l’Hotel Corona di piazza della Fiera, che li terrà in custodia almeno fino a fine marzo. Le loro sono storie che ci siamo abituati ad ascoltare magari distrattamente al telegiornale, “viaggi della speranza” di cui sentiamo parlare tra una portata e l’altra del pranzo o della cena. Sentirsele raccontare guardando negli occhi chi le ha vissute fa tutto un altro effetto. Il “viaggio” (ma sarebbe meglio dire l’Odissea) di Alaska, 27 anni, è iniziato nel gennaio del 2014, quando ha lasciato il sud della Nigeria in cui viveva con la famiglia. “Nel mio paese non c’era libertà” ci racconta in inglese. “Non c’era lavoro, né prospettive, per me come per tutti i giovani. Inoltre il terrorismo di Boko Haram (fondamentalisti islamici che compiono attentati ndr) rappresenta un pericolo continuo, soprattutto per noi Cristiani”. Da qui la decisione di partire, in cerca di un futuro migliore. “Un mio fratello è andato in Ghana, altri sono rimasti in Nigeria. Io sono l’unico che ha tentato l’Europa. Per 3 giorni abbiamo attraversato il deserto del Niger, in 38 a bordo di un pick up Hilux, fino ad arrivare in Libia. Qui siamo arrivati a Sabha, dove sono stato rapito e trattenuto per due mesi in attesa che la mia famiglia inviasse dei

soldi come riscatto”. Loro li chiamano “Axeman boys”, letteralmente “ragazzi con l’ascia”. Potrebbero essere guerriglieri, predoni o semplici delinquenti. Rapiscono gli immigrati

IL NIGERIANO HA 20 E SOGNA DI GIOCARE A CALCIO

VALLE STAFFORA

Alaska:“Ho visto morire due amici d’infanzia nel viaggio sul barcone”

e chiedono un riscatto, pena la morte. “Tutti hanno una pistola in Libia” prosegue Alaska, “anche i ragazzini”. Una volta ricevuto dei soldi dal fratello, è stato liberato. “Con le armi ci intimavano di andarcene, ho lavorato per due o tre mesi in un autolavaggio a Zuara prima di imbarcarmi per l’Italia. Sulla barca, che era un grosso gommone, eravamo in 130. Ci hanno fatto partire dicendo che ci avrebbero sparato se fossimo tornati indietro”. Qui il racconto si fa terribile. “Ci siamo ritrovati in mezzo al mare, avevamo un numero italiano da chiamare ma ci dicevano che eravamo troppo lontani per essere raggiunti. A un certo punto il credito del telefono si è esaurito e nessuno poteva più chiamare. Il gommone ha iniziato a imbarcare acqua e ad affondare, ci spostavamo tutti da una parte per bilanciare l’inclinazione. Molte persone, compresi due amici d’infanzia che erano con me, sono scomparsi in acqua. Non li ho mai più rivisti. Quando i soccorsi ci hanno recuperato, siamo rimasti per due giorni sopra la loro grossa barca”. Poi l’arrivo al centro d’accoglienza, le visite mediche e tutta la trafila che raccontano quasi quotidianamente i notiziari, la schedatura delle impronte e l’arrivo in Valle Staffora. Peccato che loro nemmeno sappiano dove si trovi. Bisogna mostrarglielo sulla cartina. E adesso che farai? “Mi piacerebbe poter restare, trovare un lavoro. Aspettiamo dei documenti, perché sappiamo che senza non possiamo fare nulla. Siamo incredibilmente felici di come siamo stati accolti qui, non ce lo aspettavamo. Ringraziamo di cuore tutti”.

Jolly: “Pregavamo sempre Dio e lui ci ha salvato, nel mio paese si vive malissimo”

di

Christian Draghi

Jolly ha appena 20 anni, anche lui viene dal sud della Nigeria, paese che ha lasciato in cerca di una vita migliore. Un po’ come hanno fatto i nostri antenati che volsero lo sguardo all’America. Loro però non arrivavano sui barconi e non dovevano attraversare il deserto o pagare il riscatto per un rapimento. La sorte di Jolly è in un certo qual modo simile a quella di Alaska. Anche lui ha lasciato la famiglia, unico tra i suoi fratelli, per tentare il viaggio della speranza. “Nel mio paese c’è mal governo, povertà, crisi e violenza. Volevo una vita migliore”. Lasciata la Nigeria ha vissuto in Niger per sei mesi. “Lavorando come agricoltore” racconta. “Non avevo una paga, ma vitto e alloggio. Poi l’occasione di andare in Libia, a bordo di un pick up per 4 giorni attraverso il deserto”. Una volta arrivato a Sabha ha trovato lavoro come riparatore di strade. Poi il rapimento. “Gli axeman boys mi hanno sequestrato, ed erano botte tutti i giorni. Fino a che non ho avuto il denaro per il riscatto. A quel punto ci hanno messo a bordo di un mezzo di trasporto, non sapevo dove

stessimo andando. Ci siamo ritrovati in uno stanzone enorme insieme a 500 persone. Ci chiedevano se eravamo cristiani, e noi rispondevamo che eravamo pagani, o cose simili, perché loro erano arabi ed essere cristiani era un abominio in quel posto. Ogni tanto sparavano a qualcuno. Il viaggio sul barcone è iniziato alle 4 di una mattina. Non ricordo per quanto siamo restati in mare, so che ci hanno trovato alle 11 di sera, molto lontano dalla costa e ci hanno dato i giubbotti di salvataggio”. C’erano 170 persone su quel barcone, ma non è morto nessuno. “Abbiamo pregato tanto, sempre, e per questo Dio ci ha salvati” dice Jolly. “In Italia ci hanno accolto con caffè e pane, sono stati gentili”. Ora che cosa vorresti fare? “Mi piace giocare a calcio e cantare” dice sorridendo con l’ingenuità di un ragazzo di vent’anni che ha trovato la sua America. Poi torna serio: “Non voglio essere un ragazzo di strada, vorrei imparare la lingua e trovare un lavoro”. Ci ha messo un anno e sei mesi per arrivare a Varzi, manca il coraggio di dirgli che in Italia, oggi, il lavoro è un problema grosso anche per chi in questo paese ci è nato.


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VALLE STAFFORA

IL PARERE DEI COMMERCIANTI di varzi DOPO L'ARRIVO DEI NIGERIANI

“I problemi non sono i profughi ma l'esclusione da Expo del salame di Varzi” di

Christian Draghi

Diciotto profughi nigeriani sono troppi per un paese piccolo come Varzi? Sì secondo la Lega, no secondo i numerosi cittadini che si sono prodigati in una specie di gara di solidarietà regalando loro indumenti e offrendo accoglienza. Cosa ne pensano i commercianti che a Varzi vivono e lavorano? Romana Ghigliani, titolare della storica gelateria (oggi anche locanda bed & breakfast) di piazza della Fiera, ha le idee chiare. “Per il paese non è una bella cosa. Credo che la disponibilità l’albergo Corona non la avrebbe dovuta dare considerando quanto Varzi è piccola. Dal punto di vista turistico poi non è un buon ritorno per l’immagine, perché la presenza di 18 profughi non invoglia di certo le persone a venire. Io ho un Bed & breakfast ma mi sono guardata bene dal dare disponibilità. Non ho niente contro queste persone, ma per un paese come il nostro che punta sul turismo non è una bella cartolina, soprattutto in un periodo difficile già di suo come questo”. Non è preoccupato Gianluca Rebollini, titolare della Ferramenta Varzese. “Ce ne sono già tanti di stranieri qui, 18 più o 18 meno non fanno alcuna differenza per me. Mi sembra una polemica assurda, come negoziante per me è l’ultimo dei problemi”.

Romana Ghigliani

Gianluca Rebollini

Di segno analogo l’intervento di Adriano Tortora, titolare del Romana Caffè Cucina e Pizza, “vicino” di casa dell’Hotel Corona. “Per me non rappresentano un problema, ma non so se il nostro paese o la nostra realtà sono pronti per una integrazione del genere. Ho sempre notato un certo razzismo da queste parti, nei confronti anche dei nostri meridionali, non solo di persone straniere. Mi infastidisce molto l’ipocrisia di certe persone che ho sentito criticare duramente chi è di etnia diversa ma che ora fanno i buoni samaritani. Vivo e lavoro in questo paese da vent’anni ormai e la mia unica perplessità riguarda il fatto che non credo

Adriano Tortora

Alessandro Degli Alberti

sia pronto per integrare queste persone”. Alessandro Degli Alberti, chef e titolare del Ristorante Caffè dei Portici, sposta l’attenzione su un altro tema. “L’arrivo di queste persone sarebbe il problema? E’ il meno peggio direi. Bisognerebbe fare manifestazioni per altri motivi, ad esempio per dire che il salame di Varzi non è entrato a Expo e anzi, che Expo per i commercianti di Varzi non si sa nemmeno cosa sia. Non me la sento proprio di prendermela con 18 poveri emigranti, anzi ho delle scarpe da portargli. Tra l’altro non credo proprio che intendano fermarsi in un paese depresso come Varzi”.

manifestazione contro l'arrivo degli immigrati a varzi

La Lega non ci sta: “Per noi si tratta di una decisione antidemocratica”

di

Christian Draghi

Mentre in paese c’è chi ha fatto a gara di solidarietà donando ai profughi nigeriani abiti e scarpe, la Lega Nord ha organizzato nei giorni scorsi una piccola manifestazione per esprimere il proprio dissenso nei confronti dell’arrivo di questi nuovi “ospiti”. "Non siamo contro di loro ma contro la decisione antidemocratica e inaccettabile della Prefettura e quindi del Governo di imporre una presenza così numerosa e sproporzionata in un centro di soli 3.000 abitanti". Questa in sintesi la spiegazione data dagli organizzatori della manifestazione svoltasi – va sottolineato - in modo assolutamente pacifico (una trentina i partecipanti). C'erano il senatore Gianmarco Centinaio, il segretario provinciale Roberto Mura, il segretario varzese Giovanni Palli con il suo vice Giampiero Deglialberti, l'assessore all'urbanistica di Voghera (in quota al Carroccio) Giuseppe Fiocchi e anche il responsabile del dipartimento sicurezza e immigrazione leghista, il nigeriano Toni Iwobi, per altro connazionale dei 18 "ospiti" varzesi. "E' inaccettabile - ha detto proprio Iwobi - che si illudano queste persone di poter avere un futuro in un paese che non riesce a garantire prospettive neppure ai propri cittadini". Il senatore Centinaio ha posto l'accento sul modus operandi della prefettura. "E' stata una mossa senza logica. Varzi è l'unico caso in Italia dove il 100% dei clandestini vengono inviati nello stesso

Gianmarco Centinaio

paese". Centinaio pone attenzione sull'aspetto legato al "business" dell'accoglienza. "L'Unione Europea, e di conseguenza lo Stato e quindi i cittadini, rifondono alle strutture che accolgono questi immigrati una

Un momento della manifestazione

quarantina di euro al giorno per ogni persona ospitata. Il tutto senza che ci sia nessun progetto o possibilità di garantire davvero a questi immigrati un futuro di qualsiasi tipo”.


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IL RICORDO DI AZZARETTI NELLE PAROLE DI CHI LO CONOSCEVA

di

Christian Draghi

Insieme a Giovanni Azzaretti se ne è andato un pezzo della storia politica oltrepadana. “Nino” per gli amici, il “dobermann” per gli avversari, era uno dei potenti. Ecco il ricordo del politico e dell’uomo nelle parole di chi lo ha conosciuto e frequentato. Innanzitutto quelle della figlia Marina, assessore alla cultura del comune di Voghera, che ha affidato come di consueto i suoi pensieri al social network. “Sei un uomo d'onore – scrive rivolgendosi direttamente a lui - di quelli che prima facevano e poi dicevano, di quelli che una stretta di mano era per sempre. Un papà, un uomo straordinario, un signore. Un 'passionario' in tutto quello che hai fatto e sei riuscito a fare. Il tuo insegnamento è stato il tuo esempio. Mai hai voluto intrometterti nelle libere nostre scelte. E dei tuoi amici. E degli altri. Ma a tutti hai dato sempre tanto. Tutto quello che hai potuto”. Sentito anche il ricordo di Achille Cester, politico e ingegnere d’Oltrepò. “Per me è stato come un secondo padre, che io ho perso da piccolo, e un maestro di vita. Politicamente fra noi c’era un abisso. Io sono solo un hobbista, lui era un grande professionista che ha dedicato tutta la sua vita alla sua gente… ai suoi elettori, che conosceva uno per uno nei loro problemi e nel loro quotidiano. Non li ha mai lasciati soli anche quando per scelta, con la chiusura della DC, non ha più voluto legarsi ad un partito anche se in tanti lo hanno lusingato e cercato. Era coerente anche in quello

riteneva che non si potesse essere uomo per tutte le stagioni”. Parla di lui un “big”, come Giovanni Alpeggiani, che di Azzaretti sembra aver ereditato lo scettro della Valle Staffora. “E’ stato un leader, un politico vero, che ha saputo rappresentare la sua gente. Avevamo un ottimo rapporto, la sua è sicuramente una perdita grave per tutto il territorio, soprattutto in luce di quello che avrebbe ancora potuto fare grazie al suo ruolo nella Fondazione Cariplo”. Così lo ricorda il “Faraone” Giancarlo Abelli, i cui rapporti con Azzaretti si erano raffreddati dopo la faccenda che lo vide allontanato dal S. Matteo nel 2007. “Lui pensava che avrei potuto fare di più per lui in quella vicenda e ci siamo un po’ allontanati. Ma abbiamo avuto negli anni molti più momenti di alleanza e amicizia che altro. Ci conosciamo dal 1965, quando io stavo iniziando la carriera nella Dc e lui era assessore provinciale. Umanamente aveva un carattere in apparenza duro, l’approccio con lui non era dei più facili e in questo senso il soprannome di ‘dobermann’ era azzeccato. Ma in realtà era molto sensibile con le persone che stimava e a cui voleva bene”. Il parroco del Duomo don Gianni Captini gli è riconoscente “per tutto quello che ha fatto per la parrocchia attraverso la Fondazione Cariplo. Fu lui a offrirsi di aiutare il Duomo in una situazione molto difficile, con il campanile a rischio crollo, l’umidità e i restauri interni. Bisogna dire però che si è occupato non solo del Duomo, ma di tutto il territorio. In questo senso tengo a precisare che la presenza del Vescovo al suo

VALLE STAFFORA

“Un uomo duro ma sensibile, un vero leader di un’altra epoca”

MARZO 2015

Giovanni Azzaretti

funerale non era per fare delle differenze rispetto alle altre persone, ma per testimoniare quello che è stato un ruolo pubblico di grande impegno verso la gente”.


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VALLE STAFFORA

DA VARZI A MONTESEGALE, DA VALVERDE A RUINO

Strade chiuse: la valle Staffora deve fare i conti con il dissesto idrogeologico

di Alessandro

Disperati

Due strade e un ponte completamente chiusi: una situazione ancora drammatica nell’Oltrepò collinare e montano. Da ottobre a oggi la situazione è rimasta pressoché invariata: sono chiuse al traffico veicolare la provinciale 201 che collega Ruino a Zavattarello, la sp 18 che collega Varzi a Fabbrica Curone. E resta sempre chiuso il ponte sullo Staffora a Salice Terme in entrata dalla sp 461 del Penice. Ma andiamo con ordine. Il tratto di S.P. 201 sottoposto a chiusura è quello che collega il Passo del Carmine alla Frazione. Casa Marchese di Zavattarello. Si consiglia quindi, come strada alternativa, per raggiungere Zavattarello, quella che da Ruino scende verso la Diga del Molato, congiungendosi con la S.P. ex S.S. 412. Svoltare poi a destra per raggiungere Fraz. Casa Marchese e poi proseguire per Zavattarello. Ma non finisce qui: il panorama frana si è ulteriormente aggravato in queste ultime ore. Una frana interessa la strada che dalla frazione Bregne di Montesegale porta alla frazione Fornace: la strada è stata chiusa. Si viaggia a senso unico alternato invece in località Trebbiano lungo la strada che da Val di Nizza porta a Montesegale: in ocalità Castagnaccia infatti un pezzo di strada è rovinato a valle. E non finisce qui: anche a Valverde una frana sta rischiando di mettere in

isolamento l'intero paese. Continua invece l'odissea per gli abitanti di Nivione di Varzi che sono isolati dal 15 novembre. Per raggiungere Varzi devono fare un giro virtuoso lungo ben 30 chilometri. E pensare che, prima che cadesse la frana, i 2,5 chilometri che separano da Nivione, Varzi, venivano coperti in neppure 5 minuti. E' la situazione in cui vivono da ormai oltre tre mesi gli abitanti della piccola frazione di Nivione di Varzi da quando, da un costone roccioso che sovrasta la strada provinciale numero 18 che collega Varzi a Fabbrica Curone, sono caduti numerosi

massi che hanno invaso la sede viaria costringendo di fatto la Provincia di Pavia a chiudere l'arteria di collegamento con la Val Curone. Con gli elicotteri si sta lavorando per arginare la frana e forse entro un mese tutto sarà sistemato. Da oggi una ditta dovrebbe mettere in sicurezza il versante franoso e quindi spetterà poi all’impresa Fossati di Varzi realizzare il muro di sostegno che dovrebbe quindi consentire la riapertura definitiva della strada. E’ quello che si augurano gli abitanti di queste piccole frazioni per uscire dall'isolamento.


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DURA REPLICA DEL SINDACO DI MENCONICO AL CONSIGLIERE DI OPPOSIZIONE

di Alessandro

Disperati

Paolo Donato Bertorelli, sindaco di Menconico non ci sta. Alle continue accuse mosse dal capogruppo di minoranza, Alessandro Callegari, replica seccamente punto per punto affermando da subito che "il consigliere di opposizione dice solo falsità". Bertorelli, la sua giunta finisce continuamente nel mirino del consigliere di opposizione Callegari... Cosa risponde? "Faccio alcune ipotesi. O non è capace di intendere e di volere e non sa quello che dice e quello che scrive. Oppure, ma essendo mio coetaneo lo escluderei, potrebbe avere una malattia mentale. O ancora non sa leggere le delibere di giunta e del consiglio comunale. Delibere che sono tutte in suo possesso visto che essendo capogruppo gli spettano di diritto. Ma anche questa ipotesi la escluderei in considerazione che Callegari è un ingegnere. Ultima e più probabile ipotesi è invece quella che dice il falso sapendo di essere in torto. Dice il falso per convincere la popolazione di Menconico di cose che non sono ne vere ne reali". Sindaco vuole fare qualche esempio di quanto afferma Callegari? "Certamente. Ad esempio quando Callegari dice che nascondiamo dei documenti, vorrei assicurargli che non è assolutamente vero perchè il Comune non può nascondere proprio nulla e non può fare niente senza l'approvazione dei documenti stessi da parte della giunta e del consiglio comunale. Tutto quello che afferma dunque è assolutamente falso e in dieci mesi di nuova amministrazione, il consigliere di minoranza non è mai venuto una sola volta in Comune a controlla la documentazione". Ma Callegari sottolinea anche che il Comune di Menconico è stato multato per ben due volte. Ci può spiegare meglio? "Sono arrivate due multe in Comune: una di 9 mila euro da parte dell'Asl e un'altra di 1.400 euro da parte dell'Agenzia delle Entrate. Ma Callegari dimentica di dire che queste multe sono state inflitte alla precedente amministrazione comunale e non alla nostra che è in carica dal mese di maggio. E poi, perchè il consigliere di minoranza non dice che l'amministrazione comunale precedente ci ha lasciato in 'eredità' queste multe? Ma va considerato che, la giunta passata, ci ha lasciato anche un avanzo di amministrazione pari a 90 mila euro che il comune può spendere senza problemi". A quanto pare Callegari si è recato nei Comuni confinanti per controllare i bilanci delle altre amministrazioni e metterli a confronto con quello di Menconico... "Lo so perfettamente. E a questo proposito mi chiedo perchè nel pellegrinaggio di Callegari presso i comuni vicini, per confrontare il bilancio di Menconico con quello degli altri, non dice che il nostro bilancio è meglio di tanti altri. Ma non finisce qui: vorrei chiedere a Callegari perchè invece di continuare a criticare non dice, per esempio, che nel nostro comune ci sono meno dipendenti di altri. Oppure che i nostri dipendenti, oltre ad essere di meno, percepiscono una retribuzione inferiore rispetto ai dipendenti dei comuni vicini". Bertorelli, tornando alle due multe viene spontaneo chiedere chi le pagherà? "Non è assolutamente vero, come vuol far credere Callegari, che le due multe saranno a carico dei

Il sindaco di Menconico, Paolo Donato Bertorelli

cittadini perchè, la multa di 1400 euro dell'Agenzia delle Entrate è dovuta ad un errore che ha fatto il revisore dei conti e pertanto la pagherà lei. I 9 mila euro invece verranno pagati con l'avanzo di amministrazione lasciato dalla passata amministrazione comunale". Ma Callegari non perde occasione per attaccarvi... "Callegari continua a criticare questa amministrazione comunale per delle scelte che sono state fatte invece dalla passata giunta, come per esempio sull'installazione dei pannelli fotovoltaici. Io dico semplicemente una cosa: il passato è passato ora dobbiamo lavorare per il futuro, Callegari compreso". Dalle multe alla Casa di Riposo: anche in questo caso Callegari ha enunciato tutta una serie di problematiche. Sindaco cosa risponde? "Anche in questo caso ci troviamo di fronte a tutta una serie di bugie indescrivibili. A partire dall'affitto. Callegari dice che il Comune percepisce un affitto di 90 mila euro e non è assolutamente vero visto, che ne percepiamo 75 mila. E mi meraviglio della com-

VALLE STAFFORA

Bertorelli: "Callegari non è capace ne di intendere ne di volere..."

pleta disinformazione del consigliere di opposizione anche su questo tema in considerazione che lo stesso dichiara di conoscere a memoria il contratto che il Comune ha stipulato con il gestore, ovvero Sereni Orizzonti nel 2012. Ma non finisce qui. Callegari infatti scrive che il Comune di Menconico non dovrebbe percepire l'accreditamento (contributo da parte dell'Asl) che andrebbe invece lasciato alla società Sereni Orizzonti. Se così facessimo andremmo contro il contratto stipulato proprio con questa società dove all'articolo 12 si dice per l'appunto che l'accreditamento è a carico del Comune. Fare le cose come vorrebbe Callegari significherebbe commettere atti illegali e saremmo perseguibili penalmente". Callegari dice che il Comune dovrebbe percepire solo l'affitto e non interessarsi della gestione della casa di riposo. Cosa risponde? "Questo di fatto andrebbe contro agli obiettivi per cui abbiamo costruito la Casa di Riposo e che sono: assistenza ai nostri anziani e lavoro per i giovani. E questi due obiettivi si possono raggiungere solo controllando la gestione". Concludendo? "Credo che tutti i consiglieri comunali ed anche la stra grande maggioranza della popolazione abbia capito che l'unico obiettivo di Callegari non è quello di realizzare opere importanti per il Comune di Menconico ma quello di boicottare ed intralciare l'operato dell'amministrazione comunale". Sindaco cosa si sente di dire a Callegari? "Alcuni consiglieri comunali l'hanno soprannominato 'Signor voto contro' anche perchè in dieci mesi ha sempre votato sempre e solo contro alle nostre delibere. Ma il Comune di Menconico ha bisogno di consiglieri comunali che propongono, che suggeriscono e che si impegnino per il bene del Comune. Spero che Callegari possa diventare collaborativo per il bene di Menconico".


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IL PROGETTO ILLUSTRATO DAL VICE PRESIDENTE, CARLO FERRARI

di Alessandro

Disperati

Nuovi servizi a favore degli anziani residenti nella Comunità montana dell'Oltrepò pavese. Per far fronte a un vero e proprio problema se si considera che la popolazione dell'alta valle Staffora è la più vecchia di tutta la Lombardia. E per questo l'ente montano scende in soccorso degli abitanti con tutta una serie strategica di iniziative. Ne parliamo con il vice presidente della Comunità montana Carlo Ferrari, che è anche assessore con delega alla Cultura, Trasporti, Innovazione ed Expo. Assessore partiamo da un dato di fatto: la popolazione montana è vecchia, molto vecchia... "La popolazione residente nei comuni della Comunità montana dell'Oltrepò pavese risulta significativamente più anziana della media provinciale e regionale, un così alto indice di vecchiaia conferma e sottolinea la diffusa presenza di situazioni di fragilità, nonché la necessità di un’attenzione continua e costante al rilevamento dei bisogni primari e all’attivazione degli interventi di sostegno che si rendono necessari in un territorio dove i costi di assistenza socio sanitaria sono ben al di sopra delle soglie di riferimento regionale". Preso atto di questo dato, cosa state facendo per andare incontro alle esigenze della popolazione anziana? "La Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese ha stanziato € 64.000,00 per la gestione in forma associata del sistema locale dei servizi sociali e per l’erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dalla Costituzione". E per mettere in pratica i nuovi servizi cosa intendete fare? "A breve sarà convocato un incontro con i Sindaci dei comuni associati per condividere le modalità operative di erogazione dei fondi". Ci può spiegare meglio quali sono i servizi che andrete ad offrire? "Questi i servizi oggetto di contributo: Sostegno Ser-

vizio di Assistenza Domiciliare (SAD). In particolare tali prestazioni comprendono: Aiuti domestici; Cura della persona; Cambio della biancheria; Alzare dal letto; Bagno assistito; Fornitura e preparazione pasti; Attività di socializzazione; Sostegno Inserimento in Strutture Residenziali e di Ricovero e/o C.D.I.– cittadini indigenti residenti nei comuni aderenti al servizio associato; ADM - Sostegno interventi Assistenza Domiciliare Minori; SADH – servizio assistenza domiciliare disabili; Sostegno erogazione pasti a domicilio o in comunità – cittadini indigenti residenti nei comuni aderenti al servizio associato; Servizio di telesoccorso a favore di utenti anziani soli; Sostegno, intervento e trasporto Dializzati". Ma non finisce qui, vero assessore? "Contestualmente verrà avviato un processo di armonizzazione dei regolamenti, delle procedure e della modulistica di accesso ai servizi sociali dei comuni associati. Da aprile sarà possibile per le assistenti familiari iscriversi ad una Banca Dati, che raccoglierà i nomi di chi fa assistenza agli anziani nel territorio montano, il cui funzionamento sarà garantito dalla stessa Comunità Montana dell'Oltrepò Pavese. La creazione di tale data base ha una duplice finalità: fornire uno strumento che faciliti la ricerca di assistenti familiari qualificati; sostenere la crescita professionale e l'inserimento lavorativo di chi offre questo servizio. A tal proposito sono già iniziati percorsi formativi rivolti alla qualificazione del lavoro degli assistenti familiari e di progetti finalizzati a sollevare dall’isolamento le donne che svolgono questa attività. I programmi dei corsi saranno incentrati sulle modalità corrette di gestione dell'anziano, sulle nozioni di primo soccorso, sulle informazioni per una corretta alimentazione dell'assistito, sulle modalità corrette di relazione con i famigliari, sulla panoramica dei servizi del territorio rivolti agli anziani e sul contratto di lavoro". Ferrari una ventata di novità per la Comunità montana... "La sostenibilità dei servizi nel prossimo futuro de-

VALLE STAFFORA

"Saranno potenziati i servizi sociali nella Comunità Montana dell'Oltrepò Pavese"

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Il sindaco di Montesegale Carlo Ferrari

riverà dall’efficientamento dei servizi associati, massimizzandone le sinergie e assicurando un impatto ottimale dell’impiego degli ormai esigui fondi a disposizione. Una prima azione che potrà dare un significativo risparmio ai Comuni è quella dell’Informatizzazione in forma associata, iniziativa posta in essere dalla CMOP, con il supporto istituzionale di Regione Lombardia e il supporto tecnico di Lombardia Informatica". Conludendo? “La gestione associata dei servizi ha proprio lo scopo di promuovere l'eguale sviluppo economico e sociale dei Comuni e di razionalizzare la gestione amministrativa, anche realizzando economie di scala. Dobbiamo, quindi insieme, costruire un percorso associativo, trasformando l’obbligo di legge in un’opportunità, per rendere la gestione dei servizi e delle funzioni più efficiente ed economica rispetto al passato, razionalizzando l'organizzazione amministrativa complessiva con grande consapevolezza cercando di ottenere risparmi economici significativi e creando tutte le condizioni necessarie per la sopravvivenza dei piccoli Comuni che solo così potranno mantenere la loro identità e garantire contemporaneamente servizi efficienti ed economicamente sostenibili".

Fastcon presenta il progetto per la rete wireless per la banda ultralarga

La Comunità Montana accende internet in alto Oltrepò

Ancora una bella notizia dalla Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese che ha dato il via libera al progetto per il ripristino della rete wireless. Al mondo d’oggi infatti le strade non sono solo quelle fisiche, anzi, forse ancor di più, si parla di collegamenti telematici. Uno su tutti, internet a banda ultralarga. La Comunità Montana, con lungimiranza e visione strategica, ha compreso quanto fosse opportuno mettere a disposizione del suo territorio, della sua gente e di tutti quanti lo visitano anche altre cose come connettività, telefonia VoIP, WiFi pubblico, videosorveglianza e tanto altro. “Abbiamo ritenuto doveroso far tornare internet nelle case dei nostri concittadini. Era impensabile che alle soglie del 2015 le persone, le attività commerciali, gli artigiani, gli agricoltori, le imprese – ed anche i Municipi! – non avessero servizi di base come siti web, telefoni, e telecamere a prezzi competitivi…” spiega Gianfranco Alberti, Presidente

della Comunità Montana. Tutto ciò è reso effettivo grazie al fattivo contributo di Fastcon, il gestore che ha preso in carico questo progetto, decisamente fidante dal punto di vista infrastrutturale, ingegneristico e del servizio. Fastcon, da tempo presente sul territorio, opera in tutto il nord Italia e porta con se anni di esperienza e know how. Come dice Nicola Frassone – CEO dell’azienda – a proposito di questa scommessa: “Nello specifico, parliamo di circa 20 ponti radio dislocati sulle colline, già installati da tempo ma ormai antiquati, che saranno ripristinati da Fastcon con tecnologie d’avanguardia a 5 e 17 ghz ad impatto e inquinamento zero. L’erogazione del servizio è già attiva e con una tempistica complessiva del progetto di circa 6 mesi. Infatti, con passaggi successivi d’installazione o recupero delle mini antenne su singole aree e comuni, si prevede di concludere la fase di aggiornamento entro Agosto, per poi passare alla

fase di copertura totale del territorio entro Dicembre 2015”. Aggiunge Frassone che “è qui che siamo nati e puntiamo fortemente su questa terra. Siamo certi che il “nostro” internet e tutti i servizi a questo collegati non ci porteranno solo dei clienti ma degli amici che si affideranno alla nostra professionalità. Ogni nuovo utente sarà uno stimolo a fare di più e meglio”. Questa iniziativa è ancor più rilevante considerando la mancanza di risorse e le briglie della spending review. Specifica infatti il Presidente Gianfranco Alberti che “è ancora più importante comprendere che tutti i gli investimenti infrastrutturali per la fornitura dei servizi collegati ad internet non graveranno minimamente sulle tasche dei contribuenti. In un momento di crisi economica epocale, di taglio di fondi e di aumento continuo di tasse, la Comunità Montana e Fastcon sono riuscite a programmare investimenti senza pesare sui cittadini. Si tratta di una scommessa che – siamo certi – si rivelerà vincente per tutto il territorio”.


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LUNGO IL PO

INTERVISTA A LUIGINO POLIN, SINDACO DI VERRETTO

di

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"La cosa più importante è stata quella di non far gravare sui cittadini le tasse"

Valentina Villani

Luigino Polin, da venticinque anni fedele al Comune di Verretto: la sua carriera politica all'interno del Comune ha inizio dal lontano 1990 come consigliere, successivamente assessore e dal 2009 ad oggi in carica come Primo cittadino. Abbiamo voluto incontrarlo per farci raccontare Verretto più da vicino. Sindaco Polin, la sua presenza all'interno dell'amministrazione è stabile ormai da diversi anni: doveri, passioni ed anche tante soddisfazioni immagino... Questo 2014 le ha portato la riconferma alla carica di Sindaco, cosa ci vuol dire in merito? “Posso solo dire di essere pienamente soddisfatto, i cittadini hanno voluto ancora una volta che fossimo noi ad amministrarli e questo non può far altro che farmi sorridere. La promessa che mi sento di fare ai miei concittadini, nonostante i momenti di difficoltà in cui ci troviamo, è che insieme alla nostra squadra cercheremo di impegnarci nel dare il massimo per il buon andamento del paese. Queste elezioni, hanno portato tante riconferme sulla vecchia linea, ma anche nuovi volti: giovani ragazzi che hanno voglia di fare, imparare e costruire qualcosa che sia concreto, reale, produttivo, che duri nel tempo: con queste premesse non si può far altro che partire con la giusta carica d'ottimismo”. Dal 2001 si è costituita l'Agorà – l'Unione dei

Comuni: insieme al Comune di Lungavilla avete formato una gestione associata di servizi, come procedono i rapporti? “Credo che, con i tempi che corrono, questa Unione sia stata per noi solo un bene. I rapporti con Lungavilla procedono al meglio: godiamo di servizi in comune, dividendo però le spese, questo ci permette di soddisfare i bisogni dei nostri cittadini, ottimizzando i costi, evitando sprechi ed impegni economici troppo onerosi che comporterebbe una gestione autonoma. Anticipo inoltre che stiamo formalizzando l'ingesso nell'unione anche del vicino Comune di Casatisma, per ora siamo ancora in fase di definizione dei rapporti ma siamo ottimisti e procediamo in questa direzione. Sempre all'interno dell'Agorà, stiamo inoltre istituendo la protezione civile”. Sindaco, cosa pensa dell' Unione dei Comuni? “L'Unione dei Comuni è stata ed è tutt'oggi un toccasana: il nostro paesino non credo sarebbe riuscito a sopravvivere da solo in questi tempi, senza un appoggio come quello dell'Unione”. Qual è la cosa più importante che ritiene di aver fatto fin ora per la sua cittadina? “Beh, la prima cosa certamente più importante è stata il cercare di non pesare sui cittadini con le tasse. La realtà è che la nostra nazione vive ormai da tempo in gravi difficoltà, i nostri compaesani hanno bisogno del nostro sostegno: sono anni che l'amministrazione mantinene le tasse al minimo, vorremmo continuare a farlo, almeno fino a quando ci sarà ancora possibile. Altra cosa importante è stato riuscire ad arginare il problema della discarica dei rifiuti istituendo il parco locale di sovraintendenza comunale: il Plis dei Ronchi”. Il Plis dei Ronchi? Di che cosa si tratta? “Il Plis o Parco dei Ronchi è un oasi rinaturalizzata. Sorge dove un tempo vi erano le fornaci delle industrie laterizie, successivamente divenute aree dismesse adibite a discariche di rifiuti: un vero e proprio disagio per i nostri cittadini. Riuscendo ad istituire

il Plis abbiamo eliminato questa grave incombenza, lasciando spazio ad un bellissimo parco ripopolato, nel corso degli anni, di vegetazione e fauna”. Sindaco, altre importanti opere che l'amministrazione ha effettuato? “In questi anni impegno e costanza nello svolgere opere importanti per la nostra cittadina non sono di certo mancati: innanzitutto siamo riusciti a mantenere in ordine il nostro paese, provvedendo alla realizzazione di opere di ordinaria amministrazione, dalla sistemazione e pulizia strade alla fornitura di servizi ai cittadini. Abbiamo edificato il nuovo parco giochi per bambini vicino al campo sportivo, molto apprezzato anche dagli abitanti dei Comuni limitrofi. E' stata migliorata l'illuminazione pubblica installando impianti LED a risparmio energetico, dimezzando così i costi gestionali e garantendo una migliore visibilità delle strade. Altra cosa importante, abbiamo affittato ad una ditta privata un'area comunale dismessa, la quale ha creato all'interno sessantamila metri quadri di pannelli fotovoltaici. Sono stati inoltre installati impianti fotovoltaici per il palazzo comunale: siamo un Comune ecosotenibile, ci alimentiamo con impatto ambientale zero”. Sindaco Polin, e per quel che riguarda i prossimi obiettivi? “Progetti faraonici, con i tempi che corrono, non se ne possono fare. Lavori impellenti ed importanti attualmente non ce ne sono, tutto ciò che era necessario è stato effettuato. Attualmente stiamo tentando di risolvere il problema della viabilità: purtroppo però, le strade su cui vorremmo operare sono provinciali, per cui i tempi d'azione saranno più lunghi e le modalità di svolgimento più complicate. Inoltre, non appena approvato il bilancio, ci occuperemo dell'incremento della videosorveglianza, possediamo già un impianto ma vorremmo potenziarlo. Un altro progetto sarà quello di riuscire ad istituire una nostra biblioteca poiché ora non ne possediamo una, ci avvaliamo di quella della vicina cittadina di Rivanazzano”.

Stradella - Marisa Covini: "L'obiettivo della Pro loco è quello di coinvolgere i giovani" di

Gaia Martini

Dici Proloco ed il pensiero ritorna “a casa”. I volontari hanno spesso il volto rassicurante dell'esperienza ed il sorriso di chi, noncurante della fatica, è sempre pronto a darsi fare: li trovi sempre, ci sono ovunque; dalla classica sagra di paese, passando per la manifestazione culinaria, sino ad arrivare ai concerti. Nel pensiero collettivo infatti le Proloco vivono come quella coperta di Linus, feticcio affettivo che, talvolta inconsapevolmente, portiamo nei nostri ricordi: c'è chi li definisce braccio armato delle amministrazioni comunali- che li venerano come deus ex machina – chi li riconosce e chi in questa si riconosce, come Marisa Covini, presidente-ssa da un anno della Promoltrepò di Stradella. Bilancio di questo primo compleanno? “Assolutamente positivo e questo anche grazie al tempo che ci ha graziato senza boicottare le manifestazioni”. Primo presidente donna... più facile o più difficile? “Ma sa che non ci avevo mai pensato? Penso comun-

que sia relativo... quando dobbiamo lavorare siamo tutti uguali”. Qual è l'immagine tipo del volontario Proloco - nel pensiero stereotipato si identifica con il pensionato, corrisponde? “Innanzitutto i numeri: attualmente a comporre il cda siamo 30, ma quelli operativi sono oltre cento: una bella squadra affiatata insomma. Per quanto riguarda l'immagine, sfortunatamente, debbo dire che nonostante i tentativi di coinvolgere i giovani, questi preferiscono rimanere dall'altra parte: vengono alle nostre feste, ma non contribuiscono ad organizzarle. Comunque non getto la spugna, chissà che con la giusta idea...”. A proposito di idee e manifestazioni, si avvicina il periodo estivo, notoriamente il più impegnato per le Proloco... “Proprio così; organizziamo 12 manifestazioni annue e il nostro prossimo appuntamento è il 2 maggio con Terre a Confronto, la manifestazione in collaborazione con Riva Trigoso (Sestri Levante, Ge), prevista per lo scorso 16 novembre, ma rinviata a causa

delle alluvioni. Ritorneranno poi i caffè concerto dal 13 giugno e per tutto agosto e ritorneranno con grandi novità che non posso però anticipare e, a seguire, tutte le classiche da calendario”. C'è competizione tra le ProLoco? “No, c'è grande collaborazione; nasciamo anche per promuovere il territorio ed i prodotti: solo unendo le forze, anche con tutti gli attori del territorio, possiamo realizzare qualcosa di concreto ed essere d'aiuto anche in questi momenti di crisi”.


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CE LO ILLUSTRANO GLI ORGANIZZATORI

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di

Marta Calatroni

È previsto per maggio il grande ritorno di Caccia Zagar, quello che potremmo definire come il gioco più popolare per i bressanesi. Si tratta di una gara a squadre durante la quale i partecipanti devono svelare il personaggio che si cela dietro la misteriosa figura dello Zagar: sembra facile, ma in realtà il gioco è strutturato in modo tale da diventare una vera e propria avventura che, nelle edizioni passate, aveva coinvolto grandi e piccini. Sia nel 2011 sia nel 2012, infatti, Bressana era percorsa in largo e in lungo da ragazzini in cerca di indizi, mentre i giudici erano occupati a vigilare costantemente per garantire il pieno rispetto delle regole. Abbiamo intervistato, per capire meglio le dinamiche del gioco, alcuni organizzatori/giudici della gara: Gianluca Aresu, Alberto Tessarin ed Andrea Bergomi. Qual è lo scopo di Caccia Zagar? "Il nostro obiettivo era quello di unire tutte le persone del paese in un gioco sano e divertente: i partecipanti hanno infatti l'opportunità di stare all'aria aperta, conoscere la storia di Bressana e scoprire scorci un po' meno noti. Inoltre, proprio grazie a questa iniziativa, sono nate molte nuove amicizie, dato che i giocatori restano a contatto tra loro quasi 24 ore su 24 per ben due settimane". Ed è proprio l'amicizia ad occupare un posto speciale in questa edizione, che i ragazzi hanno voluto dedicare a Michael Ferro. Ammirato da tutti per la sua forza e determinazione, il giovane giudice è venuto a mancare all'inizio di quest'anno. Così, con il pieno sostegno da parte della famiglia di Michael, i

suoi amici si sono mobilitati per riproporre l'evento, che negli ultimi anni era stato sacrificato per impegni lavorativi. Da dove nasce l'idea della prima edizione? "Il gioco è nato a Turago Bordone, paese di Andrea, il quale ha poi proposto di realizzarlo a Bressana. Un giorno, parlando del più e del meno, ci ha raccontato di questo evento e, una volta capite bene le modalità, ci siamo mobilitati per ottenere i consensi necessari per avviare il progetto. In seguito siamo andati alla ricerca di collaboratori disposti ad aiutarci: alla nostra terza edizione possiamo dire che il gioco ha entusiasmato tutti gli abitanti del paese, raccogliendo ogni anno sempre più giocatori e successo". Il contagioso entusiasmo di Caccia Zagar non ha risparmiato nemmeno i più grandicelli: nell'edizione del 2012 numerosi nonni perlustravano le vie di Bressana alla ricerca dei soldi, da consegnare poi ai nipotini che durante la mattinata erano impegnati sui banchi di scuola. Ma, nel dettaglio, com'è strutturato il gioco? "I partecipanti devono cercare dei soldi finti nascosti per il paese dagli organizzatori, per poter poi acquistare, in appositi momenti della settimana, degli indovinelli fondamentali per scoprire chi si nasconde dietro il nome "Zagar". La giornata viene divisa in due "fasi": dalle 7 alle 21 i giocatori possono girare liberamente nella zona di gioco per trovare, appunto, i soldi; dalle 21 alle 07, invece, vige il coprifuoco durante il quale è vietata la ricerca. Se un giocatore viene scoperto a violare il coprifuoco, la sua squadra viene multata e penalizzata nell'acquisto degli indizi.

LUNGO IL PO

Caccia Zagar: torna il gioco più popolare di Bressana

MARZO 2015

L'ultima giornata è quella decisiva: una volta individuato il possibile personaggio Zagar, i giocatori riceveranno da lui/lei l'indovinello finale. La squadra più veloce nel portare a noi giudici la soluzione è la vincitrice". A questo punto è chiaro che non si tratta di un passatempo per bimbi, ma di una vera e propria battaglia che i bressanesi hanno studiato fino all'ultimo dettaglio. Ad esempio il perimetro di gioco é stato definito dai giudici escludendo le zone pericolose, come i binari della ferrovia, la statale o l'argine del fiume Coppa. Inoltre, grazie all'aiuto dei commercianti locali, è stato possibile stampare le nuove banconote: "Abbiamo infatti un nuovo tipo di moneta: ogni anno la cambiamo per evitare che i giocatori utilizzino quelle degli anni precedenti, tentando di imbrogliare. Le altre novità invece le sveleremo solo con l'inizio del gioco, per tenervi sulle spine!". Sicuramente in molti si staranno chiedendo chi sarà il nuovo personaggio misterioso, che deve essere scelto con attenzione. Lo Zagar 2012, che ora dovrà cedere il testimone, è proprio il giudice Alberto: come ti sei sentito in questo ruolo? "Innanzitutto il personaggio Zagar è sempre una persona fidata, dato che una possibile fuga di notizie potrebbe vanificare l'intero lavoro di tutti gli organizzatori. Essere Lo Zagar è stato per me sia un onore sia un impegno: bisogna infatti mantenere un segreto, il che comporta grande responsabilità. Sono un ragazzo giovane e molti dei partecipanti sono anche miei cari amici...Proprio per questo riuscire a nascondere il mio ruolo è stato più faticoso di quanto si possa immaginare!". La nuova edizione avrà luogo dal 3 al 17 maggio: i curiosi possono visitare il sito www.cacciazagar. altervista.org.


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CASTEGGIO

IL PROGETTO ILLUSTRATO DAL VICE SINDACO LORENZO VIGO

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Nasce il piano di promozione a Casteggio: "Ecco il mercato 2.0"

Valentina Villani

Nei giorni scorsi è stato presentato il piano di comunicazione del Comune di Casteggio dedicato allo storico mercato della cittadina oltepadana, punto di riferimento commerciale e sociale di tutto l'Oltrepò. Il progetto, unico nel suo genere e annunciato già durante la campagna elettorale, diventa così realtà. Abbiamo incontrato l'ideatore e promotore dell'iniziativa, il Vicesindaco di Casteggio, Lorenzo Vigo. Assessore, dopo qualche mese dalle elezioni si concretizza un primo e attesissimo passo. Da dove arriva questa idea? “Tutto ha inizio da una nota riflessione: la pubblicità è l'anima del commercio. Riflessione si famosa ma spesso e volentieri ignorata, soprattutto dai commercianti stessi. Alla fine del 2013, insieme ai miei collaboratori, abbiamo fatto alcuni ragionamenti su come si potessero valorizzare le nostre attività commerciali e rilanciare l'attenzione che da sempre il pubblico ha

verso Casteggio. Da li il passo è stato breve: abbiamo identificato nel mercato la forma di commercializzazione più nota, un sistema economico vecchio di 500 anni e ricco di tradizione e l'abbiamo trasformato in un marchio. Ora, attorno a questo marchio, stiamo costruendo una vera e propria campagna pubblicitaria”. Il progetto è sicuramente un unicum, almeno nel panorama dei mercati locali. Ce lo descriva. “Le idee nascono dalla necessità di rendere più moderno e più fruibile un qualcosa che è antichissimo. Una bella sfida che però abbiamo deciso di accettare con entusiasmo. Prima di tutto abbiamo dato al nostro mercato una riconoscibilità creando un marchio promozionale che lo rappresenti; poi gli abbiamo dato una casa che si chiama mercatocasteggio.it: è una piattaforma online dove chiunque potrà trovare informazioni sugli eventi, gli orari e gli operatori del nostro mercato storico. Il passo successivo è stato quello di creare uno strumento che raccontasse la nostra tradizione mercatale con le giuste suggestioni e così è nato il video promozionale che è pubblicato sui social network e che ha avuto 1000 visualizzazioni in una sola giornata. Questo è l'anno “zero”, dove abbiamo creato gli strumenti che ci serviranno alla futura promozione”. La promozione di un appuntamento come il mercato assume un significato particolare, soprattutto nell'anno di EXPO. Come le cose saranno legate? “Le cose sembrano già legate dalla loro nascita, sono entrambi luoghi dove si racconta la tradizione enograstronomica di un territorio. La promozione per

MARZO 2015

l'anno 2015 avverrà attraverso campagne informative nelle provincie limitrofe con manifesti e gazebo dove distribuire materiale informativo relativo al mercato. Stiamo anche prevedendo una campagna di spot presso reti televisive locali e siamo vicini a chiudere un accordo per la distribuzione di 10.000 cartoline promozionali mensili sulla zona sud Milano. Chiaramente il progetto è tutto in divenire e si comporrà strada facendo. Abbiamo poi una assoluta novità: l'idea era nella mia testa già da un anno ma adesso abbiamo una possibilità per realizzarla. Da maggio partirà l'iniziativa dal titolo 'Uno chef al mercato', una postazione mobile dove chef, ristoratori e semplici appassionati potranno dare vita ad uno showcooking tra i banchi del mercato utilizzando gli stessi prodotti che offre la piazza. L'iniziativa, che sarà realizzata in collaborazione con la Strada dei Vini e dei Sapori è stata proposta e recepita anche dai comuni di Broni, Stradella e Voghera e diventerà quindi un evento itinerante territoriale”. La sfida del Mercato Storico di Casteggio è partita: adesso assessore cosa si aspetta? “Per prima cosa spero nella collaborazione in primis degli operatori: loro saranno protagonisti nel portare in alto il marchio e il nome del nostro mercato. L'azione di promozione che stiamo portando avanti ha chiaramente lo scopo di ricadere a pioggia su tutto il territorio: sia sui negozi di vicinato che vivono in simbiosi con il mercato che sulle attività che andremo a coinvolgere come il Museo Archeologico, le aziende agricole e i ristoratori. Chi viene al Mercato di Casteggio dovrà scoprire un territorio intero”.


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IL SINDACO LORENZO CALLEGARI ILLUSTRA L'ACCADUTO

MARZO 2015

di

Valentina Villani

Casteggio negli ultimi periodi è balzato alle cronache per la visita degli agenti della Guardia di Finanza. I controlli si sono concentrati su due filoni principali: uno inerente gli incarichi alla società cooperativa Clastidium Lavora, opera di quest'amministrazione. L'altro filone, riguarda invece il plesso scolastico di Viale Montebello: una vicenda che nasce con la passata amministrazione Manfra e sembra non avere fine. Callegari, cosa pensa di questa situazione? “Per quel che riguarda i controlli della Guardia di Finanza, personalmente non la vedo così drammatica: c'è stata una precisa denuncia alla magistratura e, le fiamme gialle, doverosamente, portano avanti il loro lavoro. Dapprima sono stati reperiti i documenti su cui effettuare i controlli, buona parte di questi erano già pubblicati su internet, ed ora li stanno esaminando. Resta chiaro che quest'operazione non potrà certo durare poco, ci vorrà sicuramente del tempo, noi attendiamo tranquilli l'esito di questi controlli senza problemi di nessun tipo: è stata fatta una segnalazione e loro stanno procedendo di conseguenza, come vuole la prassi. Aggiungo altresì che la denuncia è stata fatta contro ignoti, per cui, non vi è nessun indagato”. Sindaco, si vocifera che questi controlli abbiano dei mandanti pesanti e che quindi rappresentino l'ennesimo scontro politico. Il clima non accenna certo a distendersi a quanto pare.... “Il discorso è molto semplice: questo è un normale controllo della Guardia di Finanza su precisa segnalazione della minoranza. Dal mio punto di vista questa è stata un'azione che farà solo perdere tempo agli agenti, ma, tutto sommato, ben vengano questi controlli, così, una volta per tutte, i consiglieri della minoranza la smetteranno di accusare con le solite stupidaggini”. La minoranza, dunque, torna a far parlare di sé. Dopo gli scontri avvenuti nei passati consigli ed il suo ultimo discorso mirato, nell'inutile tentativo di chetare le acque, sembra che, la situazione, anziché migliorare volti sempre al peggio? “Della minoranza, ormai, non ho più alcun interesse, fatto salvo per una persona: la signora Giuliana La Cognata, l'unica componente della minoranza che fa la sua parte in maniera onesta e corretta. Quindi, ben venga una minoranza così che si prodiga per il “suo popolo” e lavora nel tentativo di portare dei benefici alla cittadinanza, evitando di soffermarsi su sciocchezze inutili come invece si prestano a fare i suoi “colleghi”. L'idea che ormai avanza sempre più nella mia testa è che, probabilmente, molto spesso, la gente si porti dietro le frustrazioni di una vita marginale, fatta di insuccessi, e, per poter avere un po' di notorietà, si prodiga in azioni strampalate”. I controlli delle fiamme gialle sono mirati alla Clastidium Lavora, cooperativa sociale che ha sede in Casteggio, con la quale l'amministrazione ha collaborato in varie occasioni: cosa ci vuol dire in merito? “Innanzitutto vorrei ribadire che è tutto trasparente, noi dormiamo sonni tranquilli appunto perchè sappiamo di aver rispettato le normative. Vorrei poi ricordare che questa cooperativa nacque su incentivazioni sia della maggioranza di allora, che della minoranza, in funzione di una triste realtà che si era venuta a creare a Casteggio con il fallimento della fabbrica Crisci. Ricordo ancora quando si fecero ri-

CASTEGGIO

"I controlli in Comune della Finanza? Un'azione della minoranza senza senso"

Il sindaco di Casteggio Lorenzo Callegari

unioni chilometriche, nel tentativo di salvare la Crisci; anche la minoranza in quel caso si era unita alla maggioranza nella speranza comune di vedere ricollocare quelle povere persone che avrebbero perso il lavoro con la chiusura della fabbrica. All'interno di quest'iniziativa ho visto, e vedo tutt'oggi, un grande servizio sociale: come soluzione, si pensò quindi di creare una cooperativa, nel tentativo di riuscire a collocare queste persone. Successivamente si presentò anche la Casteggio Lieviti per offrire una possibilità ad una parte di questi lavoratori che però non potevano essere assunti direttamente. Questa gente riuscì a trovare un lavoro proprio grazie alla Clastidium”. Ci spieghi anche la questione del plesso scolastico...... “La questione scuola, purtroppo, è nata male e finita peggio. Il Comune di Casteggio ha avuto un gravissimo danno economico da questa situazione che si è procrastinata nel tempo. Probabilmente, se ci fosse stata un po' più di lungimiranza ai tempi, si sarebbe riusciti a portare a casa una scuola finita, sostituendo una struttura ormai vetusta ed obsoleta, che necessita ancora oggi di parecchi soldi per poter essere rimessa in sesto e, tutto sommato, non è neanche “in

regola” poiché possiede tante difficoltà che dipendono dagli anni. Anche li però la non intelligenza ci ha portato a un punto di non ritorno. Credo che ormai sarà difficile, se non impossibile, che il Comune di Casteggio con quest'amministrazione riuscirà a ricollocare le scuole. Mi spiace dover ammettere che non ci credo più, e tutto questo grazie alla stupidità costante delle persone, ci sarà quasi sicuramente una lunghissima tiritera giudiziaria, come accadde con la piscina, perché anch'essa è stata gestita male e portata avanti peggio, quindi noi ci ritroviamo a dover risolvere problemi non creati da altri”. Cosa pensa Callegari di questa situazione che si è andata a creare? “Personalmente non vedo in questo grossi problemi, credo sia giusto che in un'amministrazione ci sia da parte della minoranza un tentativo di “fare casino”, sollevare della polvere, per fare una “battaglia politica. Sono convinto però che questa “battaglia”, bisognerebbe farla sui contenuti, sulle programmazioni e non su stupidaggini che non stanno ne in cielo ne in terra. Detto questo, ognuno agisce come meglio crede. Credo che “Callegari” non abbia nient'altro da aggiungere”.


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CASTEGGIO

INCONTRIAMO IL VICESINDACO VIGO PER FAR LUCE SULL'ARGOMENTO

Dopo le polemiche finalmente la Milano Sanremo torna nel centro di Casteggio... di

Valentina Villani

E' ufficiale: la Milano - Sanremo tornerà ad attraversare Casteggio. Nei giorni passati si è svolto un incontro presso la Prefettura proprio in merito a quest'argomento. “Siamo stati convocati dal Prefetto proprio perché il nostro Comune, ha manifestato la volontà di ospitare nuovamente il passaggio della corsa ciclistica Milano- Sanremo” ha dichiarato l'assessore alla sicurezza Milena Guerci, la quale, insieme al vicesindaco ed assessore allo sport Lorenzo Vigo, ha seguito tutti gli sviluppi dell'intera vicenda. Il Comune ed il Comandante dei vigili urbani, Riccardo Merlo, si sono impegnati nel predisporre le idonee misure di sicurezza, per poter garantire il transito dei corridori lungo la via Emilia. Ora è arrivato il via libera della Prefettura, responsabile della sicurezza sul territorio provinciale. Questo tema però, nei mesi passati, ha sollevato non poche polemiche tra minoranza e maggioranza, in sede di consiglio, nonostante si fosse ribadito più volte che l'amministrazione comunale fosse in contatto da tempo con gli organizzatori della corsa ciclistica, affinché il percorso tornasse ad attraversare Casteggio. Abbiamo incontrato Lorenzo Vigo, assessore allo

sport e vicesindaco, per capire più da vicino questa vicenda. Assessore Vigo, partiamo dal principio: perché l'anno passato fu negato il passaggio della gara ciclistica per il centro del paese? “La vicenda è controversa. La Classicissima da sempre, nel suo percorso, ha attraversato il centro del Paese attirando molti tifosi che trovavano in Casteggio la location ideale per godere di alcuni momenti salienti della corsa. Da un paio di anni a questa parte la corsa è stata spostata dal canonico sabato alla domenica, giornata molto delicata per noi poiché dedicata al mercato cittadino. Lo scorso anno il comando dei vigili, in base ad una norma contenuta nel piano di sicurezza comunale ha optato per il passaggio fuori dal paese. La questione ha provocato parecchi malumori tra i cittadini e non pochi scontri anche tra comando e amministrazione che era stata tenuta all'oscuro della situazione. Ma questa è acqua passata, adesso guardiamo avanti”. La minoranza, in più occasioni, ha puntato il dito contro questa scelta. Il che è stato causa di non pochi dibattiti all'interno della sala consiliare, lei cosa ne pensa? “Con tutte le importanti questioni da trattare e da dibattere all'interno dell'amministrazione l'accanimento della minoranza sulla Milano - Sanremo è parsa una comica: questo da la dimensione di quanto la

minoranza non veda oltre il proprio naso e come sia capace di perdersi in questioni si importanti, ma non vitali per la vita del nostro comune. L'amministrazione ha sempre parlato chiaro: volevamo la corsa in centro paese anche se questo costerà più organizzazione per la sicurezza degli atleti e dei tanti tifosi che si sommeranno ai già molti utenti del mercato domenicale. Ma noi cercheremo di sfruttare la giornata come una occasione in più per vedere Casteggio e il nostro mercato storico. Ora però serve che da tutte le parti ci sia l'impegno a non trasformare questa questione in un affare di stato...” Finalmente ora è giunta la conferma che la gara ciclistica tornerà a passare per la vostra cittadina, si ritiene soddisfatto? C'è qualcosa che vorrebbe dire alla minoranza? “Certo, e vorrei ringraziare di tutto questo l'Assessore Guerci che ha fatto un lavoro egregio nella costruzione di questo risultato. Adesso la sfida è rilanciare: sto pensando di proporre agli attori del territorio di provare a dare a questo semplice “passaggio” un significato più importante; a breve farò la mia proposta sperando che qualcuno ci senta. Alla minoranza che abbiamo visto in consiglio comunale non ho mai avuto nulla da dire e continuo, anche sforzandomi, a non avere nulla da dire. Per chi invece si comporta in maniera civile ed educata sono sempre a disposizione”.

GIULIO GIOVANETTI, CONSIGLIERE COMUNALE DI OPPOSIZIONE SCENDE IN CAMPO

"La maggioranza non ci considera in alcun modo" di

Marta Massacci

L’ultimo consiglio comunale ha visto in forte contrapposizione gli schieramenti politici. L’opposizione ha espresso la necessità di una maggiore condivisione nelle scelte che riguardano la città di Casteggio. Abbiamo incontrato Giulio Giovanetti che spiega la visione che hanno i rappresentanti di centro-sinistra. Come vanno questi primi mesi da Consigliere e soprattutto in relazione agli ultimi avvenimenti? “In generale penso vada bene dal punto di vista dell’esperienza personale. Devo dire che noi cerchiamo nell'interesse della gente, di fare il possibile. Interveniamo dove vediamo cose per noi inaccettabili, soprattutto in questo periodo di ristrettezze economiche, offriamo anche collaborazione ma dalla maggioranza non arrivano richieste di questo tipo. Ci si aspetta, piuttosto, che da parte nostra ci sia l’atteggiamento di uno “yes man” ma di certo non siamo così. Vogliamo dire la nostra. Facciamo interpellanze e denunce e quello che sembra contrario agli interessi del comune, lo rendiamo pubblico”. Quali azioni avete portato avanti durante lo scorso Consiglio Comunale? “C’era la questione del “project financing” per la costruzione che non andava e abbiamo proposto di includere la gente, o consentirci di avere una sala per parlare alla comunità del progetto in questione: la costruzione di 820 loculi più 7 cappelle gentilizie per 2 milioni e 700 mila euro che andranno ad allargare il cimitero di Casteggio. Eravamo propensi a trovare una soluzione al problema, ridimensionando

la spesa in relazione alle disponibilità economiche. La nostra idea era quella di far seguire i lavori da un’azienda del territorio, senza fare progetti così mastodontici, come quello attuale che è stato affidato ad una società esterna di Messina, responsabile anche dell’utile. È vero che nei loculi comunque il Comune guadagna, però al momento non ci sono possibilità per noi di fare un progetto del genere. La maggioranza non ha voluto ascoltare il nostro parere. Addirittura ci hanno riferito che se volevamo la sala l’avremmo dovuta affittare e questo mi sembra esagerato. Io penso che sia prerogativa dei consiglieri tenere informata la gente, soprattutto con questo distacco che le persone hanno nei confronti della politica. Io penso che la partecipazione è ciò che fa la democrazia se non c’è questa, non sussiste il resto”. Si riesce a dialogare con la maggioranza, nonostante le divergenze? “Sicuramente quando c’è da venirsi incontro entrambi devono aprirsi e dialogare. Il dialogo con noi è sempre aperto, forse loro si aspettano che da parte nostra ci sia il consenso assenso. Se non c’è discussione per me è inutile, c’è chiusura netta e mi dispiace vedere troppo spesso Amministratori che fanno addirittura finta di non vederti, non salutano”. Rispetto all’intervento della Guardia di Finanza quali sono le delucidazioni che può fornire ai cittadini? “La Guardia di Finanza è arrivata proprio perché, dopo i nostri esposti su incarichi alla cooperativa Clastidium Lavora e anche per quanto riguarda la

scuola fantasma di Viale Montebello, ha deciso di intervenire con diversi blitz. Mi ha preoccupato, sinceramente, vedere gli amministratori minimizzare l’accaduto. Ormai è un vezzo degli amministratori pubblici ostentare tranquillità nei confronti delle autorità che chiedono dei documenti. Come minoranza, lavoriamo sempre negli interessi dei casteggiani e siamo grati ai magistrati e alle forze pubbliche che si mettono sempre in prima linea. Posso aggiungere che abbiamo fatto richiesta di un Consiglio Comunale anticipato, che speriamo avvenga a breve, proprio per parlare di queste problematiche. Chiediamo al Sindaco di rispondere alla cittadinanza riguardo a questi avvenimenti attraverso un esposto”. Ha accennato poco fa alla crisi economica, ormai consueta nel paese. Come vive la situazione lavorativa dei suoi concittadini attualmente? “La mia preoccupazione riguarda l’occupazione, perché ora come ora c’è una società di 53 lavoratori che ha intenzione di lasciarne a casa 21. Ho partecipato a un seeting la settimana scorsa, per difendere le persone della ex Sernagiotto, adesso in mano a una società americana. La neo-azienda vorrebbe mettere in mobilità 21 dei 53 dipendenti mentre i sindacati dicono che sarebbe necessario stipulare contratti solidali per i prossimi due anni. In questo caso si assisterebbe ad una diminuzione del 70% del loro stipensio base e ma nel frattempo, potrebbero resistere per altri due anni. Purtroppo la trattativa è ancora in corso. Io ho portato la mia solidarietà come rappresentante della minoranza ma vedremo gli sviluppi. L’occupazione incide sul commercio, quindi la mia preoccupazione è più che altro su questo. Ovviamente siamo solidali con lavoratori e ci poniamo contro il licenziamento perché la ex Sernagiotto non sembra, in effetti, una società con problemi particolari, non sappiamo cosa questi grandi colossi hanno in mente”.


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IL VICE SINDACO ILLUSTRA I PROGRAMMI PER LA PROSSIMA PRIMAVERA

di

Gaia Martini

Spesso le novità hanno il sapore di Amarcord: un rettangolo ghiacciato di 12 metri di larghezza per 25 di lunghezza è sufficiente per regalare un sorriso ai più piccoli e un rimpianto ai più grandi, quello di non essere più bambini. Dimenticando però dell'anagrafe, sono stati comunque in tanti ad affollare la pista di pattinaggio allestita in piazza Garibaldi, ivi compreso il vice sindaco di Broni, Antonio Riviezzi. Com'è andata? “Diciamo che non sono esattamente un campione, ma sono comunque sopravvissuto; comunque è stato molto divertente”. La pista di pattinaggio è comunque piaciuta ai bronesi e non solo: bilancio? “Assolutamente positivo e di questo non possiamo che ringraziare l'Associazione VivOltrepò, promotori dell'iniziativa, patrocinata dall'amministrazione. Ha portato tanta gente a Broni e contribuito così a rivitalizzare il centro in un periodo notoriamente difficile per il commercio come quello dei post saldi”. Alla luce di questo successo è inevitabile chiedersi: ripeterete il prossimo anno? “Assolutamente si, se si riproporranno le stesse condizioni: grazie allo sponsor infatti l'iniziativa è stata a costo zero per i contribuenti”. Ora che il ghiaccio lascerà spazio al caldo, cosa sotto il cielo di Broni? “Il calendario è ricco di iniziative: di concerto con le altre associazioni che operano sul territorio, ogni secondo week end del mese ci sarà una manifestazione che ci auguriamo possa catturare l'attenzione

BRONI

Riviezzi “rompe il ghiaccio”; chiusa la pista, manifestazioni per tutti i gusti

Il vice sindaco di Broni Antonio Riviezzi

di quante più persone possibili: a marzo sarà il cioccolato il protagonista con il Cioccovillage, mentre ad aprile, sempre nel secondo week end, saranno i fiori a colorare le strade di Broni. A maggio sarà lo sport a balzare agli onori della cronaca con la Festa dello Sport, mentre a giugno ci sarà l'inaugurazione dell'Enoteca Regionale. A luglio vi sarà poi la Festa del Volontariato, Broni è tra le comunità più attive in questo ambito, e il calendario, per ora, culminerà con l'Oltrepò Wine Festival previsto per settembre”. Calendario ricco e diversificato, dunque? “Esattamente, proprio per rispondere alle esigenze di tutte le anime di cui si popola la città e per incentivare l'avvento di persone nel nostro comune; a mio avviso anche questo rappresenta un aiuto concreto al commercio: una città viva e vivibile è sicuramen-

te una bella tentazione per invogliare le persone a muoversi, o anche semplicemente ad uscire di casa. In questi periodi di difficile congiuntura economica anche il margine d'azione delle amministrazioni è limitato: credo che la sinergia tra tutti gli attori che agiscono sul territorio sia forse una delle poche risorse inesauribili. Abbiamo tanti volontari che, attraverso le rispettive associazioni, si spendono per la città; come amministrazione non possiamo fare altro che ringraziarli e agevolare, per quanto possibile, ogni iniziativa”. A proposito di iniziative e commercio; anche quest'estate tornerà la Broni by Night? “Certamente; ormai è un appuntamento per così dire istituzionalizzato: i mercoledì estivi non sarebbero gli stessi senza”.

AL PIU' PRESTO UNA RIUNIONE PER LA NOMinA DEL NUOVO SEGRETARIO

Braga racconta la sua Lega: uno sguardo dopo Antonio Bernini di

Gaia Martini

L'eco di quel colpo di pistola esploso lo scorso 3 febbraio riempie ancora di ricordi la mente di chi lo conosceva, come uomo, ancor prima che come politico. La scomparsa di Antonio Bernini, segretario della Lega dal 2014, ha lasciato un vuoto difficile da colmare: l'ha lasciato nella locale ProLoco, di cui era volontario, e nella squadra di basket, di cui era consigliere; l'ha però soprattutto lasciato nel Carroccio e in quei compagni che erano prima di tutto amici, come Vittorio Braga. “Una persona attenta e sensibile ai problemi delle persone e alle esigenze del territorio: impegnato, disponibile, capace di leggere ed accogliere le istanze provenienti dalla città. Un ragazzo motivato, sempre attivo, ma soprattutto sorridente, ecco l'immagine che più mi rappresenta Antonio”. E ora, che ne è della Lega di Broni? A quando il nuovo segretario? “Avevamo il cuore altrove, al momento non abbiamo ancora pensato ad una sostituzione: quanto prima ci sarà comunque una riunione del direttivo e a

Vittorio Braga

quel punto eleggeremo un nuovo segretario; non è escluso che possa trattarsi di una donna. Per il momento comunque l'Avv. Giovanni Giorgi ha sostituito Antonio in consiglio, unendosi così al nostro consigliere Emilio Bosini”. Un nuovo segretario donna: una svolta dunque? “Non nei contenuti: continueremo ad essere forti per i deboli e contro i forti; ad opporci a coloro che vogliono appropriarsi del pubblico per perseguire interessi privati, coerenti insomma nelle nostre idee al di là della mera opportunità”. Il termine opportunità rimanda inevitabilmente alle prossime elezioni politiche, il mandato di Paroni è quasi agli sgoccioli... “Nel 2016 torneremo a votare, ma per quanto mi riguarda escludo alleanze che esistono solo sulla carta e svaniscono nella realtà: non ha senso allearsi unicamente per vincere, ma lo si fa per creare le condizioni al fine di realizzare un progetto politico. Se dovesse venire meno questa conditio sine qua non, correremo da soli contro un Pd a Broni storicamente forte, ma non certamente imbattibile”.


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BRONI

GLI AMBULANTI CONCORDI NEL VOLER CAMBIARE

Mercato di Broni: "Serve maggiore sicurezza e una posizione più adeguata"

Kalil Cherkaoui di

Isabella Bernazzoni

Gaia Martini

Un tempo era il salotto buono del pettegolezzo, un luogo deputato allo shopping, ma ancor di più alla chiacchiera ed ai convenevoli, una parentesi di leggerezza con cadenza settimanale: appuntamento irrinunciabile per massaie, anche quelle mancate, di tutte le età. Un tempo appunto... ora sembra infatti che persino i mercati abbiano perso lo scettro di parentesi, fisica e mentale, per modellarsi alle istanze di una modernità incalzante che non risparmi nemmeno le istituzioni affettive. Così, come spesso accade quando il “quotidiano” irrompe nelle realtà altre, intrufolandosi negli spazi del surreale, ha quasi sempre un effetto destabilizzante. Per una volta vietato puntare il dito contro la crisi, croce e paravento di questi anni: sul banco degli imputati la sicurezza, argomento per il quale l’ironia appare sempre come un’irrispettosa compagna di viaggio: bando alle parole in libertà e spazio quindi ai contenuti. A sollevare la questione, il caso- non inteso nell'accezione di casualità: un uomo, un malore tra le bancarelle e l'impossibilità, da parte dei mezzi di soccorso, di farsi largo tra le bancarelle. Di lì l'esigenza che diventa necessità: la macchina comunale che, di concerto con gli attori interessati – vigili e Ascom – pensano ad un restyling del mercato e ad una razionalizzazione nella disposizio-

Rosella Picchio

ne dei banchetti per permettere l'eventuale passaggio dei mezzi di soccorso. Ma il tema sicurezza chiama in causa anche un ulteriore scomodo aspetto; quello della microcriminalità che mina la serenità irrequieta che da sempre contraddistingue i mercati. Un diffuso senso di insicurezza aleggia tra le persone, che spesso, nell'anonimato, confermano – talvolta con lo sguardo – l'impressione: ma se tra gli avventori il disagio dura il tempo di un giro tra i banchi, tra gli espositori è quasi la regola. “Ormai sembra piazza Kabul – commenta Isabella Bernazzoni – il numero di stranieri è in costante aumento e non sempre la convivenza è facile. Mi auguro che la promessa di una maggiore sorveglianza non rimanga solo sulla carta. Sono anche favorevole ad una diversa disposizione dei banchi, ora come ora infatti, soccorsi a parte, il problema viabilità è un dato di fatto”. “Una diversa disposizione? - commenta ironica Rosella Picchio – speriamo che sia fatta bene e con i giusti criteri”. Già perchè, e in questo non vi è geografia, in Italia spesso cambiamento si declina come peggioramento... retorica o esperienza? Al di là del dubbio, comunque, qualche certezza: il problema viabilità esiste; c'è chi però va oltre, come Marco Gamba, che commenta: “Credo che sia un mercato sovradimensionato rispetto al numero degli avventori: ogni anno perde in numeri – di visitatori (almeno il 30%) – e

Marco Gamba

Tiziana Paganuzzi

in qualità. Se è aumentato il numero di compratori stranieri, è aumentato infatti anche il numero di ambulanti; spesso non parlano nemmeno italiano e questo finisce con lo squalificare il mercato. Un tempo si distingueva dalla grande distribuzione, ora è una gara al ribasso”. Alle sue parole fanno eco quelle di Tiziana Paganuzzi: “Da anni assistiamo ad un continuo peggioramento su tutti i fronti: personalmente sono abbastanza tranquilla e non ho mai subito furti, ma certamente è necessario tenere gli occhi aperti. Per quanto riguarda il restyling mi auguro venga fatto bene; l'ultimo cambiamento apportato al mercato l'ha, di fatto, peggiorato. Non ci resta che aspettare per valutare”. Alle orecchie dell'interlocutore la “critica allo straniero” può forse suonare come una forma più o meno evidente di razzismo, spesso a prescindere dai meriti della critica stessa, ma talvolta è la realtà a sconfessare la demagogia, come testimoniato da Kalil Cherkaoui, da diversi anni titolare di un banco: “Problemi di convivenza? Personalmente non ne ho mai avuti; né con i colleghi, né con i clienti: la sicurezza non è comunque un problema limitato ai mercati o ai soli stranieri; è un problema diffuso che invade ogni realtà”. Ecco cosa può insegnarti una mattinata spesa al mercato... che tutto il mondo è paese e che in ogni spaccato di paese, c'è un pezzetto di mondo.

UNA NUOVA ASSOCIAZIONE che vede protagonista il mondo vitivinicolo

Nasce Oltrepò in fermento con quindici produttori di vino di

Gaia Martini

Spesso le rivoluzioni partono da un'idea; talvolta sono sogni abbozzati destinati a rimanere tali, altre volte invece escono dall'immaginario per riversarsi nella realtà. E' forse questa la storia di Oltrepò in Fermento, l'Associazione che raccoglie una 15ina di produttori vitivinicoli in tutto l'Oltrepò e che, con il vento della tradizione in poppa, cerca di invertire una rotta che sembrava incisa nella storia e segnata dalla consuetudine. “Siamo un gruppo di giovani produttori – commenta Giuseppe Tosi, che prosegue – ad unirci la passione per il lavoro che facciamo, ma soprattutto la convinzione che, attraverso la qualità dei nostri prodotti, sia possibile valorizzare di rimando anche l'intero territorio”. Una sfida che vi vede contrapposti ad una storia

per certi versi ostile? “Non nasciamo contro qualcosa o qualcuno, ma a favore di qualcosa: non è una guerra la nostra, ma un piccolo tentativo di rivoluzione. La nostra intenzione, come detto, è di lavorare per crescere anche come territorio. Limitatamente al mondo del vino, ad esempio, l'Oltrepò non gode nel mondo di alcuna fama, a dispetto del ruolo che meriterebbe di occupare. Non vogliamo accusare nessuno per questo, le recriminazioni non servono a nulla se non a creare dissapori, stiamo semplicemente tentando di riscrivere le sorti di un destino che spesso appare condannato dalla storia”. Come ad esempio? “Crediamo che serva un diverso approccio; nell'era globale anche il marketing non può esaurirsi all'autoreferenzialità del feticcio, ma è necessario aprirsi

al mondo e farsi conoscere, usando, resta sottinteso, i nostri prodotti come lasciapassare. Bisogna puntare sulla qualità che è un mix di esperienza ed innovazione, una volontà di preservare che si accompagna alla voglia di sperimentare, il tutto nel rispetto delle caratteristiche, anche naturali, del nostro territorio”. C'è competizione nel mondo del vino? “Da parte nostra c'è la più totale apertura ad ogni tipo di confronto e collaborazione. Abbiamo ad esempio trovato in Slow Food un ottimo alleato: di recente – lo scorso primo marzo – c'è stata la presentazione di Slow Vine, la guida promossa da Slow Food e alla quale abbiamo collaborato nella realizzazione. C'è un potenziale sommerso che non aspetta altro che uscire allo scoperto, che ribolle nel sottosuolo: il termine fermento rimanda proprio a questa voglia di non limitarsi al potenziale, ma di sfociare nel reale”.


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fausto abbà, responsabile uil fpl analizza i dati

di

Gaia Martini

E' una vera e propria emorragia di personale quella che ormai da tempo investe l'intera azienda ospedaliera pavese: di recente in accordo con i sindacati è stato fatto un accordo che prevede l'assunzione di 8 infermieri a tempo determinato, due ostetriche e la proroga del contratto per due infermieri degli istituti penitenziari sino al prossimo 30 giugno. Emergenza comunque lontana dall'essere cessata, stando alle parole, ed ai dati, di Fausto Abbà, Responsabile Uil Fpl Azienda Ospedaliera pavese: “Stiamo semplicemente tamponando l'emergenza senza risolverla. I numeri sopracitati si riferiscono ad assunzioni - a tempo determinato - che riguardano l'intera azienda ospedaliera, ma ogni presidio avrebbe bisogno di integrare il personale sanitario e non solo”. Quale ad esempio la situazione specifica di Stradella? “Ci sarebbe bisogno di 5 infermieri a medicina e di 3 a chirurgia; a queste mancanze si aggiungono poi le carenze tra il personale tecnico amministrativo: in quel caso parliamo di almeno un'assunzione per quanto riguarda il CUP”. Sono queste le richieste inoltrate dai sindacati? “Queste le esigenze, ma le emergenze sono diverse: al momento le ferie sono bloccate, dicasi lo stesso per il recupero ore. Anche il secondo giorno di riposo dopo il turno di notte non è sempre garantito.

Fausto Abbà, responsabile Uil Fpl

Il risultato è che gli infermieri sono costretti a turni massacranti per coprire i turni. A questi problemi, ormai strutturali, si legano poi quelli, per così dire, occasionali: un'influenza tra il personale infermieristico è un dramma”. Cosa servirebbe per dare un po' di respiro ai lavoratori del presidio ospedaliero? “C'è urgente bisogno di almeno 3 infermieri a medicina e di 2 a chirurgia, ma si parla al massimo di un infermiere a medicina. Come detto però anche tra il personale amministrativo registriamo degli

STRADELLA

Ospedale di Stradella: è emergenza per la mancanza del personale

ammanchi: dopo il pensionamento dell'ultima dipendente, avvenuto il 31-12-2014, al Cup, già privato di un dipendente nel 2012, sempre per un pensionamento, la situazione rasenta il tragico, con inevitabili danni anche per il pubblico”. Vede luci all'orizzonte o solo ombre? “Al momento la prospettiva è nera, nonostante gli sforzi e la volontà di quanti cercano di trovare una soluzione che possa soddisfare tutti. Il neo primario di medicina, il Dott. Giovanni Ferrari sta facendo i salti mortali per non gravare troppo sul personale infermieristico, senza per questo danneggiare i pazienti, ma visti i numeri che l'azienda ospedaliera non mette a disposizione, i miracoli non sono possibili. Parliamo pur sempre di un reparto che conta 42 posti letto tutti occupati”. Un momento nero per la sanità pavese, scossa dalla vicenda Maugeri e minata da continue carenze di personale... “Esattamente, ma il problema chiama in causa Regione Lombardia, fintanto che non arriverà il nulla osta per nuove assunzioni anche l'azienda ospedaliera pavese ha le mani legate. E' una questione anche politica; ci auguriamo che quanto prima si arrivi ad una diversa organizzazione al fine di garantire un servizio degno di un Paese civile”.

NE PARLIAMO CON PIERANGELO LOMBARDI

Fermata infopoint a Stradella: destinazione Expo di

Gaia Martini

Sorto nel crocevia per antonomasia di destini incrociati – una stazione ferroviaria – l'Infopoint “A Stradella, non di Stradella” - come precisa Pierangelo Lombardi – si appresta a spegnere le due candeline e lo fa nell'anno di Expo, contenitore simbolico e feticcio in cui confluiscono rinnovate e future speranze. “L'Infopoint – commenta Lombardi – nasce per essere una vera e propria finestra sul territorio, o, se si preferisce, antenna sul territorio, capace di intercettare e raccontare un territorio ricco di saperi e di sapori, di esperienze, di culture, di economie, di paesaggi; espressione di un complesso patrimonio identitario che, partendo dal presente, ma non perdendo mai di vista la lezione del proprio passato, ne può costituire un valore per il futuro. Immagine del presente, memoria del passato, ambizioni e speranze del futuro, insomma! Culture, tradizioni, patrimoni materiali e immateriali confluiscono in questo grande contenitore che si declina anche come contenuto, come ad esempio il Magazine che è per certi versi lo specchio dell'Oltrepò Orientale e che raccoglie eventi, suggestioni, curiosità, spunti, ritratti: un vero percorso tra lo ieri ed il domani, ma nell'ottica dell'oggi”. Dalle sue parole si evince che più che una strut-

Pierangelo Lombardi

tura, l'Infopoint appare come uno strumento? “Assolutamente; è il passaggio che spalanca le porte al paesaggio in senso lato: è uno strumento sicuramente interattivo e lontano da quell'idea di autoreferenzialità che spesso contraddistingue quello che si configura come “strumento istituzionale”: è un contenitore in cui lo spettatore non è un mero ricettore passivo, ma ricopre un ruolo attivo e, questo, grazie anche alla tecnologia che permette di raccontarsi e

raccontare, anche attraverso un sistema di “tag” la propria esperienza. Oltre che essere un luogo virtuale, rimane comunque uno spazio reale: ora che anche la Provincia ha messo a disposizione il personale dedicato, sono stati ampliati gli orari di apertura al pubblico: dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00 (mercoledì 17.30). Venerdì: 913. Sabato dalle 14.00 alle 16.00 e credo che questo sia molto importante in chiave futura”. Il prossimo futuro chiama in causa Expo... “Proprio così: per quanto concerne l'Oltrepò sono principalmente due i progetti a cui stiamo lavorando e che vedono il comune di Stradella coinvolto: il primo - “Esperienze di riso e di vino nelle terre dei Longobardi e dei Visconti” riguarda l'intero Oltrepò, mentre “Dalle risaie ai vigneti dell'Oltepò tra castelli e musei” vede come comune capofila Belgioioso e, tra gli altri, oltre Stradella, anche Montecalvo Versiggia e Zavattarello. In entrambi i casi l'Infopoint svilupperà azioni di promozione e comunicazione in collaborazione e sinergia con gli altri attori del territorio, quali ad esempio il Gal”. Scommessa vinta quella dell'Infopoint? “E' una scommessa sempre aperta: l'Infopoint rappresenta un progetto di ri-organizzazione culturale – a 360 gradi – dell'intero territorio: l'ostacolo più grande in questo è senza dubbio la consuetudine a cui per anni ci siamo auto-condannati. Credo che sospinti dal vento di Expo le cose stiano cambiando e la consapevolezza delle potenzialità da cui possiamo attingere sia notevolmente aumentata, e questo a vantaggio anche del turismo – che non si esaurisce nel solo ambito eno-gastronomico – e, di riflesso, anche dell'economia locale”.


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INTERVISTIAMO ANDREA MARIANI SINDACO DI MONTEBELLO DELLA BATTAGLIA

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Valentina Villani

Andrea Mariani si è candidato lo scorso maggio con una lista di continuità, facente parte dell'amministrazione uscente, dove ricopriva l'incarico di assessore al bilancio. Dopo 30 anni, a Montebello, ci sono state 3 liste a concorrere....e 3 liste sono tante se si pensa che la cittadina conta solo 1.700 abitanti. Mariani, assieme alla sua squadra, ha trionfato con il 45,2% sugli altri candidati ed è stato così eletto primo cittadino di Montebello della Battaglia. Noi siamo andati ad incontrarlo... Mariani, soddisfatto dopo i risultati di maggio immagino... “Mi ritengo molto soddisfatto e sono felice di aver avuto la possibilità di amministrare Montebello. La nostra lista, nonostante fosse sfavorita in quanto uscente e con ben altre 2 civiche in lizza, ha trionfato con una buona percentuale, per questo voglio ringraziare tutti i miei concittadini, che hanno creduto in me e nella nostra squadra: noi continueremo a lavorare seguendo la linea che abbiamo sempre tenuto anche negli anni passati, cercando comunque di migliorare sempre più per il bene del nostro paese”. Come sta il Comune di Montebello? “Nonostante le difficoltà, il patto di stabilità ed i trasferimenti da parte dello Stato (che sono sempre meno) il Comune di Montebello vive una realtà prospera. Non abbiamo debiti finanziari, e questo è molto importante al giorno d'oggi: dall'ex Sindaco Marchetti abbiamo ereditato una situazione tranquilla e solida. Aggiungo altresì che, con il 2016, diverse quote di finanziamento si libereranno, e questo per noi sarà solo un bene”. Cosa pensa del patto di stabilità? “Penso che, se “dai piani alti” hanno fatto una scelta simile, avranno avuto sicuramente le loro buone ragioni. Ciononostante credo che le amministrazioni locali, abbiano subito un grave danno da quest'azione: siamo stati totalmente strozzati, questo patto ha ridotto enormemente le possibilità di intervento finanziario degli enti locali, contestualmente ai vari tagli, di conseguenza, i Comuni si ritrovano con le mani legate”. Sindaco, ci spieghi il perché. “Una volta il Comune poteva godere di trasferimenti da parte dello Stato, oltre ad entrate fiscali ed oneri di urbanizzazione, aveva la possibilità di effettuare dei finanziamenti, qualora ce ne fosse stato il bisogno, per la realizzazione di opere pubbliche. Negli ultimi 3 - 4 anni, abbiamo assistito a processi che hanno portato delle variazioni tutt'altro che costruttive per il buon andamento del paese: innanzitutto, i trasferimenti da parte dello Stato sono quasi svaniti, e quindi ora è il singolo Comune che deve partecipare al fondo di solidarietà. Il patto di stabilità ha tagliato tutti i finanziamenti, di conseguenza il Comune deve farsi carico di tutti i servizi ed opere all'interno della sua cittadina....come? Facendo il possibile e a volte anche l'impossibile, cercando di coprire tutti i costi solo con le entrate fiscali. A queste difficoltà economiche poi, aggiungiamo la serie di incombenze a cui andiamo incontro di continuo, a causa dei cambiamenti repentini da parte dello Stato; per citarne qualcuno potrei parlare di centrale di committenza, ad esempio, operazione che non ci permette più di acquistare beni e servizi in maniera “semplice”, ma ci obbliga a sottostare a procedure molto limitate”. Come vi siete comportati con le tasse?

Il sindaco di Montebello, Andrea Mariani

“Montebello, mantiene da sempre le tasse ai minimi ed intende proseguire per questa strada: la TASI è all'1%o ,così come l'addizionale comunale, l'IMU ai minimi. Resta evidente che, se prima con oneri di urbanizzazione si aveva la possibilità di effettuare opere pubbliche di vario genere, ora, vista la situazione di crisi, bisogna fare qualche sforzo in più avendo però qualcosa in meno. Nonostante tutto, quello che preme alla nostra amministrazione è lasciare il più tranquilla possibile la nostra cittadinanza, di conseguenza ci impegneremo a seguire sempre la stessa strada, mantenendo servizi e tasse allo stesso piano. Inoltre per andare incontro ai nostri cittadini, considerata la “confusione” in cui versa la nostra nazione, abbiamo aperto uno sportello fiscale gratuito, presso la biblioteca del paese, gestito dai nostri consiglieri”. Sappiamo che Montebello vanta anche un servizio gratuito per gli studenti, cosa ci vuol dire in merito?

OLTREPO

"Non abbiamo debiti e questo è molto importante al giorno d'oggi"

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“Da diverso tempo ormai, forniamo gratuitamente il servizio della scuola alla collettività: a Montebello la mensa scolastica è totalmente gratuita, il pre scuola, il dopo scuola ed anche l'utilizzo del pulmino: queste spese vengono finanziate in parte corrente con le entrate fiscali; l'amministrazione ha fatto questa scelta in primis per fornire un servizio in più ai cittadini e non gravare sulle loro spese, poi anche per evitare lo spopolamento e permettere il miglior svolgimento delle attività scolastiche ai giovani che sono il nostro futuro”. Mariani, parliamo di progetti in cantiere... “A tal proposito è appena stato approvato in giunta il bilancio delle opere triennali. Sono previsti rifacimenti del manto stradale, la riqualificazione della piazza Ciro Barbieri e la realizzazione di nuovi loculi cimiteriali, poiché attualmente sono terminati. Abbiamo inoltre un programma di opere manutentive, che include tutte le rogge del territorio. Con i tempi che corrono bisogna programmare le cose anno per anno: molta gente purtroppo non sa che il Comune ha più costi che entrate, e spesso, vorrebbe effettuare diversi interventi ma non ne ha la possibilità. Una risorsa molto importante ed utile, per avere servizi mantenendo costi bassi, sono le funzioni associate ad esempio: già con l'amministrazione precedente si era costituito il Distretto Colli dell'Oltrepò, assieme ai comuni confinanti di Torrazza Coste, Retorbido e Codevilla per accedere ai bandi regionali, è stata una bell'esperienza, abbiamo avuto la possibilità di accedere a risorse dei bandi lavorando insieme per un bene comune. Ora più che mai è importante che si inizi a pensare non solo al singolo Comune ma alla realtà che ci sta intorno, per il buon andamento dei nostri territori ognuno dovrà pensare si a sé ma anche collaborare ed adoperarsi per i paesi vicini”.

IL 10 MAGGIO A SANTA GIULETTA

Ecco la seconda mostra delle bambole e dei giocattoli d'epoca Torna il 10 maggio a Santa Giuletta la mostra delle bambole e dei giocattoli d'epoca. Ancora uan volta un gruppo di donne, capitanate da Loretta Ravazzoli, hanno deciso di dar vita a questo evento in una località, Santa Giuletta appunto, che per anni è stata la patria delle bambole. Loretta Ravazzoli spiega: "Dopo l'enorme successo ottenuto dalla manifestazione lo scorso anno, abbiamo deciso di ripeterla arricchendola con altre iniziative. Come per la prima edizione, avremo la presenza di numerosi espositori provenienti da tutta l'Italia del nord. Inoltre, allacciandoci al tema dell''EXPO, sarà realizzato un evento collaterale dal titolo "dalla farina alla colla, passando dalla cucina alla fabbrica". Dietro questo titolo un po' sibillino si nasconde un gioco di parole relativo alla parola "colla". Con questo termine, infatti, i nostri nonni indicavano sia l'impasto utilizzato per fare la "schita" che quello impiegato come collante nella realizzazione delle bambole in cartapesta. Alle schite, dolci o salate,

saranno abbinati i vini offerti dalle Aziende locali e sarà realizzata una serie limitata di bottiglie con un'etichetta ispirata al tema "S. Giuletta il paese delle bambole". Il fiore all'occhiello della manifestazione sarà la presenza di Samy Odin, fondatore del celebre Museo della bambola di Parigi. Alle ore 14, nella sala consigliare, si terrà una conferenza sulle bambole italiane esportate in Francia ed avrà anche uno spazio espositivo all'interno della Mostra. Come lo scorso anno, la manifestazione sarà anche l'occasione per fare conoscere il Museo della bambola che rimarrà aperto dalle 10 alle 17 con ingresso gratuito".


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ANNOSO PROBLEMA CHE ATTANaGLIA TUTTA LA POPOLAZIONE

E' emergenza idrica a Santa Giuletta: il sindaco illustra il grave problema

di

Valentina Villani

Simona Dacarro, dallo scorso maggio eletta neo Sindaco di Santa Giuletta e alla sua prima esperienza. Anche la sua squadra è composta per lo più da volti nuovi ed una buona percentuale di donne: simbolo che, “le quote rosa”, ora anche in ambito politico progrediscono sempre di più...ed anche in piccole realtà Oltrepadane come la nostra. Sindaco Dacarro, primo cittadino alla sua primissima esperienza! Vuole raccontarci le sue impressioni? “La prima cosa che mi sento di dire è che c'è stato sicuramente un grande impatto: all'interno della nostra squadra, siamo quasi tutti alle prime armi per quel che concerne la pubblica amministrazione. Siamo partiti quindi con una grande carica di entusiasmo, ma, fin da subito, abbiamo dovuto rimboccarci le maniche, per studiare e capire meccanismi, lo Stato di fatto, conoscere istituzioni, enti e controparti con i quali, un Comune, deve relazionarsi. La prima impressione è che al giorno d'oggi, la reale situazione di molti Comuni è simile alle problematiche in cui versano i privati cittadini: situazioni complesse e difficoltose, in cui occorre fare molta attenzione alle risorse disponibili ed ai vincoli imposti dalla legge. Purtroppo mi sento in dovere di aggiungere che, i cittadini si sono fatti ormai un'idea di pubblica amministrazione “sprecona” causa avvenimenti passati ma il messaggio che vorremmo trasmettere ora noi vuole essere completamente diverso”. Una donna a capo del comune, con l'evolversi dei tempi le quote rosa spingono sempre più, dimostrando il loro vero valore, un tempo, purtroppo, poco considerato. Questo ruolo importante le porterà certamente delle gratificazioni, ma anche parecchi doveri e spesso qualche grattacapo suppongo...quando parte l'idea di candidarsi, e come mai questo desiderio? “L'idea nasce da un gruppo di cittadini, la nostra lista civica, che ha deciso di provare ad impegnarsi in modo costruttivo e propositivo per Santa Giuletta, attraverso idee, speranze e sogni, cercando di unire le forze al fine di conseguire un obiettivo che sarà “bene comune”. Non è l'ambizione alla carica di Sindaco che mi ha portato ad intraprendere questa avventura, bensì la decisione responsabile di provare a dare un valido contributo al mio paese. La spinta fondamentale, è arrivata pensando ai miei figli più grandi di 21 e 18 anni: come spiegar loro che non basta criticare, se poi non si è disposti ad assumersi responsabilità neppure per il territorio nel quale viviamo? Donne in politica? Ancora poche...penso ai vertici delle “ExMunicipalizzate” o Aziende Speciali o D'Ambito, ai Sindaci dei grandi Comuni pavesi...”. Sindaco, sono ormai trascorsi nove mesi di amministrazione, ci stili un bilancio all'interno del Comune. “Purtroppo, la situazione all'interno del Comune di Santa Giuletta, non è delle più rosee. "A maggio, terminate le elezioni, prendiamo in mano le redini di un'amministrazione che versa in una situazione di particolare criticità e complessità. Problema fondamentale, ormai ben noto in ambito provinciale, è la situazione idrica: condizione che il Comune si trascina da decenni ed ormai giunta ad un punto di 'non ritorno'”.

Il sindaco di Santa Giuletta, Simona Dacarro

Al vostro insediamento in Comune quindi, la situazione in cui vi siete trovati davanti qual'è stata? “Quest'amministrazione è stata proclamata il 26 maggio 2014. Il 28 maggio 2014, esattamente due giorni dopo, la Corte di Appello di Milano condanna il Comune di Santa Giuletta al pagamento di un indennizzo di circa € 600.000, per ogni anno di fornitura da parte dell'acquedotto comunale a partire dal 01 ottobre 1999 sino alla cessazione della fornitura o ad assunzione di altro accordo, in favore della Casteggio Lieviti Srl (oggi AB Mauri Italy S.P.A.). In seguito veniamo a conoscenza di un secondo contenzioso, attualmente ancora in corso, con l’ex Gestore idrico Società Impiantistica Lombarda Viletti: vi è un decreto ingiuntivo. Viene inoltre effettuato, dalla predetta Società, presso la Tesoreria del Comune di Santa Giuletta un Atto di Pignoramento per un valore di € 262.600 notificato in data 02 luglio 2013”. L'acqua è un'emergenza che il Comune di Santa Giuletta purtroppo conosce da diversi anni, ci racconti di questo dramma che sembra non finire mai? “Già dal lontano 1997 i documenti parlavano dell’approvvigionamento idrico tramite l’allora Gist Brocades S.p.A. (succesivamente DSM Bakery, GBI Italy S.r.l.,Casteggio Lieviti ed oggi AB Maury Italy S.p.A.) utilizzando la vecchia condotta che costeggia la ferrovia linea Voghera-Piacenza era da considerarsi in via provvisoria. Purtroppo, dal punto di vista delle risorse idriche, il Comune di Santa Giuletta non è mai stato autonomo e dipende tutt'oggi dall’approvvigionamento erogato dalla Società AB Mauri Italy S.P.A., alla quale viene riconosciuto un indennizzo in base ai metri cubi erogati a totale carico di questo ente. Dalla Relazione Tecnica, effettuata da Pavia Acque S.c.a.r.l., la rete idrica di Santa Giuletta presenta elevata perdita di rete. Dal 16 aprile 2013 il Comune gestisce in economia diretta, in qualità di gestore provvisorio, il servizio idrico integrato. La gestione idrica in economia è sempre in forte passivo”. Quale potrebbe essere un passo decisivo per sistemare alcuni di questi disagi? “Punto fondamentale per il risanamento economico/ finanziario di questo Comune sarà il nuovo Acquedotto, primo stralcio funzionale connessione Casteggio - Santa Giuletta, deliberato dal Piano d'Ambito della Provincia di Pavia e appaltato da Pavia Acque all’Impresa Arros. I lavori sono partiti a settembre;

il tempo limite per il termine è fissato in 210 giorni, decorrenti dalla data del verbale di consegna dell'attività". Fa riflettere che ancora nel 2015 un Comune, un Ente Pubblico, debba rifornirsi di acqua, bene primario e indispensabile, tramite un soggetto privato. "Ciò che ci porta ad informare i concittadini dei rischi che corre e della precarietà in cui vive oggi il nostro Comune sono la consapevolezza, il buon senso e la responsabilità ma non l’allarmismo. Queste condizioni che ci hanno portato a dover richiedere la Procedura di Riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell’art.243/BIS. Non dimentichiamoci che abbiamo chiuso il bilancio riconoscendo circa € 673.506,50 di debiti fuori bilancio. Siamo in contatto con Corte dei Conti e Ministero dell'Interno. Solo a giorni sapremo se potremo presentare tale procedura di Predissesto. In caso contrario sarà Dissesto finanziario”. Sindaco, nonostante la situazione avversa in cui vi trovate, avete comunque progetti in cantiere? “In questa situazione, tutto ciò che riguarda l'acqua, monopolizza l'operato del Comune. L'obiettivo oggi è un riequilibrio economico-finanziario, una spending review. Ogni altro punto di programma, opera, realizzazione rimarrà a ciò vincolato, subordinato. I servizi alla popolazione ne risentiranno inevitabilmente. L'opera che abbiamo sollecitato e, che stiamo seguendo con attenzione, è appunto il nuovo acquedotto che collega Casteggio a Santa Giuletta. Colgo l'occasione per lanciare ancora un invito alle autorità competenti affinché siano assolutamente rispettati i tempi. La procedura stessa di Riequilibrio vieta l'assunzione di nuovi mutui, se non in casi particolari”. Avete in mente progetti per Santa Giuletta? “Quello di cui necessitano oggi i cittadini non sono nuove opere, ma la gestione dell'ordinario: strade, fossi, attenzione al territorio, riqualificazioni, efficientamento energetico...purtroppo, è un grande rammarico constatare che, anche piccoli interventi oggi richiedano molta fatica. Per iniziare a razionalizzare le strutture, in estate abbiamo chiuso il vecchio edificio della scuola d'infanzia che richiedeva nuovi interventi per la messa in sicurezza, trasferendo i bimbi presso l'edificio della scuola primaria. A breve interverremo per la sistemazione delle strade lungo la ferrovia, in seguito alla chiusura di due passaggi a livello. Altra dolente nota a S. Giulietta è l'area ex-Vinal, attualmente sotto sequestro. Nonostante l'interessamento costante, soprattutto di un nostro assessore, il Comune da solo sembra essere impotente. In tal caso è proprio un grido di aiuto a tutte le Istituzioni : vi sono in tale area circa ventimila metri quadrati di coperture in amianto ed altri materiali pericolosi ed inquinanti”.


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INTERVISTIAMO IL SINDACO DI MORNICO LOSANA

di

Valentina Villani

Paolo Porcellana, un'esperienza ventennale all'interno del Comune di Mornico Losana: un impegno prima di una passione, quello di aiutare i suoi cittadini, quello di sopperire ai loro bisogni e necessità nel miglior modo possibile. Sindaco Porcellana, quando ha inizio la sua carriera politica? “La mia avventura all'interno del Comune di Mornico inizia dal 1995 come consigliere, dal 2009 al 2014 ottengo la carica di Vicesindaco e dalla tornata elettorale di maggio Primo cittadino”. Una passione che si protrae da diverso tempo insomma... come cambiano le cose dal momento in cui si prendono in mano le redini? “Sapevo esattamente com'era la situazione all'interno del Comune, poiché già presente nelle passate amministrazioni. Sono davvero felice di poter amministrare la mia cittadina, devo ammettere però che, nonostante fossi al corrente di cosa mi sarei trovato davanti, ho avvertito comunque un grande impatto: da Sindaco le cose cambiano...e parecchio! Tutto gravita attorno alla figura del primo cittadino e, nonostante abbia dei validissimi collaboratori tra consiglieri,assessori e dipendenti pubblici, c'è sempre molto da fare e, diciamocela tutta, con i tempi che corrono è sempre tutto più difficile; noi non ci arrendiamo e cerchiamo di risolvere ogni cosa nel miglior modo possibile”. Sindaco, un punto della situazione all'interno del Comune di Mornico?

“Il bilancio è positivo, e questo credo sia già una grande cosa, considerato quello che siamo abituati a sentire al giorno d'oggi. All'interno del Comune c'è una bella sinergia tra dipendenti pubblici, amministratori Comunali, la Pro Loco, gli Alpini e la nostra associazione culturale Mornico Lo Sa. Crediamo fortemente in quest'unione: siamo cittadini prima di tutto e sappiamo bene che è solo unendo le forze e collaborando tutti insieme che si otterranno veri risultati, ed è quello che miriamo a perseguire”. Parlando di “unioni”, come procede quella dei Comuni? “Da gennaio sono presidente dell'Unione dei Comuni, tutto procede per il meglio, ci adoperiamo per non far mancare nulla ai nostri concittadini, anche se, l'intenzione è quella di migliorare sempre più. Siamo piccoli paesi confinanti tra di loro: Mornico Losana, Torricella Verzate, Oliva Gessi e Corvino San Quirico, ci avvaliamo di servizi in Comune, dimezzando i costi, che al giorno d'oggi sarebbero inarrivabili per piccole realtà come la nostra. Vogliamo che questa sia un Unione concreta e non solo “sulla carta”. E nell'ambito sociale? “Il nostro pensiero costante e priorità dell'amministrazione, è stare vicino a chi ha davvero bisogno, anziani e non. Quello che preme è far arrivare un messaggio ai nostri compaesani, soprattutto i più bisognosi: non vogliamo in alcun modo che si sentano esclusi in questi tempi bui. Innanzitutto per andare incontro a tutti, considerati i problemi della nostra nazione, abbiamo mantenuto le tasse al minimo: IMU, TASI, TARI e

OLTREPO

“Priorità assoluta andrà ai servizi per la nostra gente: non deve sentirsi sola”

sarà nostra intenzione non ritoccarle nemmeno per l'anno 2015. Da diverso tempo abbiamo perseguito una bellissima iniziativa, in collaborazione con l'AUSER di Torricella, mirata al sostegno di anziani e meno abbienti. Purtroppo, da quest'anno con l'AUSER i rapporti si sono interrotti, ma è intenzione del Comune proseguire per questa strada, stiamo infatti cercando altre associazioni a cui rivolgerci per non lasciare che i nostri compaesani si abbandonino a se stessi”. E per quel riguarda i progetti in cantiere? “ Eh progetti tanti, purtroppo però non è realizzabile tutto quel che vorremmo, causa carenza di fondi e patto di stabilità!!! Innanzitutto, come già accennato prima, priorità sicuramente andrà ai servizi per la nostra gente: soprattutto anziani e meno abbienti, che non devono sentirsi in alcun modo emarginati. Vorremmo intensificare il sistema di videosorveglianza, altro progetto sarà il passaggio dell'impianto d'illuminazione a LED, così facendo avremmo sicuramente un servizio migliore e contestualmente un gran bel risparmio. In vista di Expo, vorremmo attuare un programma di promozione del territorio, siamo un paese agricolo, viviamo di questo, ed è più che mai importante il poterlo valorizzare al meglio, ovviamente, tenendo sempre conto di restare con i piedi per terra e muoverci in conseguenza di quello, che ci consentiranno le nostre finanze”.


IL PERIODICO A SCUOLA

il Periodico

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Il Periodico approda sui banchi DELL'ISTITUTO FARAVELLI Di Stradella

"... veicolo di informazione, ma anche di formazione"

Elena Roveda

A cura di Virginia Guerra "Il Periodico news" da questo numero inizia una nuova collaborazione con i ragazzi dell’IIS Faravelli di

Stradella, che avranno la possibilità di pubblicare i progetti svolti durante l’anno scolastico in modo da poter avere un riscontro diretto con i nostri lettori. Questa collaborazione è stata resa possibile grazie all’interessamento della professoressa Elena Roveda, docente presso l’IIS Faravelli, alla quale abbiamo rivolto alcune domande. Cosa ne pensa de "Il Periodico news"? “Accantono l’immagine del free press ricco di pubblicità, quello delle prime ore del mattino, al bar mentre cerchi di svegliarti con un caffè o in stazione sei in attesa del treno che tarda ad arrivare, e penso ad un mensile di qualità dell’Oltrepò che non vuole competere con nessuno, ma che tiene d’occhio il suo obiettivo: mantenere il legame tra il lettore e il suo giornale”. Ritiene che "Il Periodico" si presti ad una collaborazione con i ragazzi? “Certo, in classe abbiamo letto e analizzato il perio-

dico. I ragazzi hanno manifestato curiosità ed entusiasmo all’idea di vedere scritte le loro parole su un giornale. Credo che "Il Periodico" sia adatto a loro, mi piace l’impaginazione e la grafica agile, ricca di immagini a colori non quali riempitivo, ma come parte della notizia”. Crede che questa collaborazione possa far avvicinare i ragazzi alla lettura di un giornale di informazione? “Toccare un foglio di giornale per i ragazzi è qualcosa spesso di anacronistico. Avvicinarli alla lettura, dunque, è una sfida. Per iniziare l’esperienza vale senza dubbio la pena di abbinare alle grandi testate la ricerca di una buona informazione alla portata dei nostri alunni. Poi, penso ai tanti ragazzi di origine straniera che frequentano le nostre scuole, e penso alle loro famiglie: il Periodico che entra nelle loro case potrebbe non essere solo veicolo di informazione, ma anche di formazione”.

LA SCUOLA PER EXPO 2015

"Nutrire il pianeta: energia per la vita" Nel numero di questo mese pubblichiamo il resoconto dei ragazzi del progetto presentato per il concorso “La scuola per Expo 2015”. "Ortourbano a Stradella: prodotti a Km 0" L’IIS Faravelli, partecipa al concorso La scuola per Expo 2015 iniziando a rispettare e nutrire il pianeta proprio dall’orto di casa. In accordo con il Comune di Stradella la Scuola, dal mese di novembre ha studiato, pianificato e progettato un’area verde ubicata nella zona di San Zeno (in parte il cosiddetto Bosco Negri), da destinare all’attività orticola biologica a conduzione familiare, quale alternativa su piccola scala alla grande agricoltura: una dimostrazione di progettazion ne integrata per ottenere una città più sostenibile.

I ragazzi di tutti gli indirizzi, coordinati dai loro insegnanti, hanno studiato aspetti tecnici (pianificazione, rappresentazione cartografica, conoscenza geomorfologica del territorio...) ecologici (impatto ambientale), storico-sociali (studio socio-economico del tessuto produttivo del proprio territorio, conoscenze di storia locale, ...) artistici e culturali (produzione di testi scritti e musiche, realizzazione di video musicali) tra loro integrati hanno dato vita a riflessioni e realizzazioni di più ampio respiro, arrivando a dimostrare che agricoltura è anche rispetto dell’ambiente e cultura. Sul sito dell’IIS Faravelli, cliccando il logo EXPO è possibile visionare per intero il progetto e tratte interessanti consigli per la coltivazione del proprio orto biologico perchè coltivare un orto biologicovuol dire

vivere in ecologia, rispettare l'ambiente e la salute di chi vi abita. La nostra scuola ha pensato anche ad un laboratorio di musica. Guidati da esperti e dalla nostra creatività, abbiamo argomentato la tematica proposta in un modo differente rispetto ai tradizionali veicoli di dibattito, componendo due testi musicali inediti. Essi possono essere visualizzati o sul sito della scuola o ai seguenti link di youtube: http://youtu.be/_3-nbYaStwI "È stato una nuova esperienza fantastica,un percorso educativo e formativo! Mi sono divertita fino all'ultimo giorno anche se a volte ho avuto l'istinto di mollare tutto perché non mi sentivo capace di continuare, ma poi i miei compagni di avventura e i professori mi hanno dato la forza necessaria per proseguire: non smetterò mai di ringraziarli, hanno creduto in me è questo non me lo dimenticherò mai.. Partecipare a questo progetto è stato un cambiamento di emozioni: essere timida all'inizio,poi mettermi in gioco, essere felice e nello stesso tempo ansiosa, passare da quella voglia che arrivasse il giorno delle prove a quella del panico un attimo prima. Ma il sentimento più bello è la soddisfazione per il risultato raggiunto!! Tutti insieme ci siamo aiutati dall'inizio di dicembre sino a gennaio, fino alla fine come in una famiglia e in tutto, dallo scrivere i testi, pensare alle musiche e realizzare le scene per i video". (Aurora Genna) "Trovarmi con persone che hanno la mia stessa passione è qualcosa che mi è sempre piaciuto fare fin da quando ero più piccolo. Sentirmi coinvolto in un' esperienza simile è stato gratificante e mi ha dato l'opportunità di collaborare con persone meravigliose che ho imparato a conoscere meglio grazie alla magia della musica. Un grande merito va agli insegnanti esperti del mestiere che hanno accompagnato me e i ragazzi, cantanti, parolieri e musicisti, in questa avventura che si è svolta nei mesi di dicembre e gennaio, sia nell'Istituto Superiore Faravelli di

I ragazzi durante il laboratorio di Musica

Stradella, sia nel teatro de Tommasi dell'Oratorio di Broni. Durante i primi incontri ci siamo impegnati a scrivere frasi inerenti la natura e i problemi ambientali: giungle di palazzi che divorano il verde, l'effetto serra, l'inquinamento. Durante gli stessi primi ritrovi abbiamo imparato come si realizza una canzone seguendo lo schema intro, strofe, pre-ritornello, ritornello, strofe, pre-ritornello, ritornello, special, ritornello, outro, ascoltando alcuni brani noti quali "Luce" di Elisa, "Come un pittore" e "Tappeto di Fragole" dei Modá, per arrivare alla creazione di due brani originali. Le nostre canzoni sono diverse tra loro anche se entrambe sono accompagnate da due chitarre, una tastiera e le percussioni. La prima, “Expo, Oltrepò!” è una canzone puramente pop, molto orecchiabile, che prevede anche delle parti rappate. La seconda, “Adottiamo un orto insieme” è una ballad cantata in italiano, inglese, rumeno e spagnolo. I brani sono stati registrati nel teatro de Tommasi di Broni, dove abbiamo anche scattato foto di gruppo e registrato alcune scene per il video finale. Questa esperienza ha fatto crescere me, come del resto tutto il gruppo, artisticamente e soprattutto umanamente, poiché noi ragazzi stiamo sostenendo una grande impresa: riqualificare Madre Terra, il territorio che ci circonda e le risorse preziose che spesso non vengono sfruttate". (Nicolò Scarabelli)


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DOPO VENT'ANNI RITORNANO LE SCUOLE IN QUEL DI PIETRA DE' GIORGI

di

Valentina Villani

Gianmaria Testori, una presenza ventennale all'interno del Comune di Pietra de' Giorgi e tre mandati come primo cittadino. Dall'anno 2010, insieme alla sua squadra, darà il via all'esecuzione del progetto tanto atteso: la realizzazione di nuovi plessi scolastici, servizi essenziali ai cittadini che mancavano da ben vent'anni al Comune di Pietra. Sindaco Testori, la realizzazione dei plessi scolastici all'interno della vostra cittadina possiamo dire siano un grande traguardo, cosa ci vuol dire in merito? “La strada non è stata semplice, lo ammetto, ma ,una volta realizzato che era tutto fatto, felicità ed emozioni ci hanno travolto e ripagato questo lungo e difficile cammino. Riuscire a riaprire le scuole, dopo più di vent'anni di chiusura, è stata davvero ardua impresa ma allo stesso tempo una bellissima esperienza”. Ci racconti questo cammino. “Il Comune aveva dei locali vuoti che ha deciso di ristrutturare a sue spese, successivamente sono stati acquistati gli arredi, banchi regolabili in altezza, sedie; abbiamo inoltre realizzato un piccolo laboratorio di scienze ed una sala computer che attualmente dispone di 10 PC. Tramite il Gal poi, con un contributo da parte della Regione, siamo anche riusciti ad acquistare 3 lavagne multimediali, indirizzate alle scuole medie, una per ogni classe: possiamo vantarci di avere una scuola ad impronta moderna insomma. Nel 2010 inauguriamo la scuola materna statale, l'anno successivo siamo partiti con quella elementare e così via, fino ad arrivare a quest'anno con il micro nido, la cui ristrutturazione è stata finanziata dalla Fondazione Banca del Monte e gli arredi acquistati grazie al Gal, tramite un progetto di sviluppo locale. Siamo davvero molto soddisfatti: i bambini sono tanti e le famiglie sono contente, questo basta a tutti noi per essere gratificati”. Quello che si dice un ottimo percorso didattico formativo. Cosa ci ha visto in tutto questo la vostra amministrazione? “La nostra amministrazione ha voluto investire sulla scuola vedendola come un'opportunità di sviluppo, un esempio di crescita per tutto il territorio, non solo per Pietra, ma anche per i paesi vicini. Questa potrebbe essere ancora una delle poche strade che riuscirà a fermare lo spopolamento di queste zone. C'è da aggiungere inoltre che , con quest'operazione, abbiamo dato un gran bell'aiuto alle famiglie, se si pensa al disagio che hanno incontrato in tutti questi anni. Inoltre, abbiamo avuto un bel risparmio di tempi e costi sui trasporti, riducendo lunghissime durate di viaggi e grossi costi per i trasferimenti in altri paesi”. Testori, altre opere importanti effettuate? “Sono state portate a termine diverse opere pubbliche, abbiamo voluto investire dove vi era grande necessità: sono stati realizzati tutti i marciapiedi lungo la strada provinciale a Scorzoletta, nella Valle Scuropasso, poiché prima non vi erano. Sono stati fatti tratti di fognatura ed avviato un progetto, che prosegue piano piano, per la riqualificazione del centro storico. Abbiamo realizzato piazza Unità d'Italia e due nuovi parcheggi". Altre iniziaitive che avete portato avanti? “Dal punto di vista della sostenibilità ambientale abbiamo portato in paese l'illuminazione a LED, mirando quindi ad un risparmio energetico; abbiamo

Il sindaco di Pietra de' Giorgi, Gianmaria Testori

inoltre circa 14 kilowatt di impianti fotovoltaici. Abbiamo costruito una struttura mirata alla ricettività turistica, ceduta ad utilizzo della Pro Loco per feste, eventi e manifestazioni. Sono stati sistemati i versanti franosi nelle zone del cimitero di Scorzoletta e di Castagnara. Per andare incontro alle esigenze della fasce più anziane abbiamo aperto, oltre alla farmacia già presente a Scorzoletta, un dispensario farmaceutico qui nel capoluogo. Sempre mirando alle necessità degli anziani, è stata stipulata una convenzione con la Fondazione Banco Alimentare la quale ci fornisce pacchi di cibo da distribuire a chi, purtroppo, attraversa momenti di difficoltà”. Per quanto riguarda le tasse, come vi siete mossi? “Innanzitutto vorrei fare una premessa: purtroppo noi Comuni ci siamo trovati nella situazione di dover fare gli esattori per lo Stato, con la nostra amministrazione abbiamo fatto comunque tutto il possibile per salvaguardare i nostri concittadini: i servizi sono

OLTREPO

“Mi auguro che tutto ciò che è stato fatto serva a far crescere il nostro territorio”

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rimasti invariati, le tasse portate al minimo, anche se il minimo, per i tempi in cui viviamo, è sempre troppo. Abbiamo fatto uno sforzo in più per l'addizionale IRPEF, frazionandola, in modo da incidere il meno possibile sulle fasce di reddito più deboli. Purtroppo, le esigenze dei cittadini sono le stesse ma i soldi sempre meno, l'imposizione fiscale a livello comunale poi è aumentata notevolmente. C'è stato un progressivo aumento delle difficoltà in cui si sono venuti a trovare i comuni: dal punto di vista finanziario, perché i trasferimenti sono sempre in diminuzione, ma soprattutto ciò che complica le cose è questa incertezza, questa grande confusione in cui viviamo. Fino all'ultimo non si capisce mai cosa voglia fare il governo, dove voglia andare a parare, i trasferimenti poi, non sono mai chiari fino alla fine, di conseguenza diventa molto difficile anche riuscire a fare una programmazione, non avendo un minimo di certezze”. Cosa pensa quindi sia necessario per “andare avanti”? “Quello che non deve mai mancare tra gli amministratori è l'entusiasmo nel portare avanti qualcosa, nonostante le difficoltà. Collaborazione prima di tutto, il bello è che poi comunque, ci si attrezza come si può, “ci s'inventa” in un certo senso, per riuscire a creare qualcosa di concreto per la propria gente, cercando di andare incontro alle loro esigenze, che già non sono poche, ed aumentano sempre di più. Se già si parte con queste premesse, con questa voglia di fare, con questo affetto verso il proprio territorio beh, direi che si è fatto quasi tutto. Deve esserci una certa armonia e bisogna lavorare tutti insieme, sulla stessa lunghezza d'onda: è così che si riusciranno a fare cose impensabili. Questo è il bello dell'amministrare!”. Dopo la scuola, che è già stato un'enorme passo, qual'è il grande sogno per Pietra de' Giorgi? “Il grande sogno si realizzerà portando alla nostra cittadina una casa di riposo, per poter andare incontro ai bisogni degli anziani, facendo in modo che, nel momento in cui non saranno più in grado di vivere autosufficientemente, avranno almeno la possibilità di poter restare nel proprio territorio”.


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AMICI A 4 ZAMPE

UN RAPPORTO NON SEMPRE FACILE TRA UOMO E CANE

Quattro passi da seguire per far stare bene il tuo cane

A cura di Elisa Nervetti

za. Nel momento in cui smetterà di tenere un atteggiamento sbagliato lo premieremo con cibo, coccole o giochi, cosi capirà da solo quale atteggiamento gli converrà tenere. Coerenza, tempestività e proposta di un atteggiamento alternativo sono le chiavi per gestire l’educazione corretta del cucciolo. Insieme all’assenza di qualsiasi forma di violenza. La corretta impostazione del rapporto uomo – cane è complessa, va costruita passo per passo, con gli strumenti giusti, leggendo correttamente i segnali di allarme e interpretando gli atteggiamenti del nostro compagno. Iniziare con la zampa giusta è fondamentale.

…la vita che procede e l’antica amicizia, la felicità d’essere cane e d’essere uomo trasformata in un solo animale che cammina muovendo sei zampe e una coda con rugiada. Pablo Neruda, Ode al cane. PRIMI PASSI A SEI ZAMPE

Come si fa a costruire un saldo rapporto con il proprio cane, a essere in sintonia, a vivere felici insieme? Il detto “Chi ben comincia è a metà dell’opera” vale anche quando si parla di educazione cinofila. Iniziare ad approcciarsi al cucciolo con il modo giusto è il primo e fondamentale passo per impostare una relazione che duri tutta la vita e porti benefici a entrambi. Quando un cane entra a far parte della nostra famiglia si inserisce all’interno di relazioni e dinamiche già esistenti ed è compito nostro fargli capire quale sarà il suo ruolo e, soprattutto, quale è il nostro nei suoi confronti. Dobbiamo meritarci di essere riconosciuti come capo branco attraverso la costruzione di un equilibrio basato sul rispetto e l’appagamento reciproci. Un capo ha il compito di preparare il suo gregario ad affrontare la vita sottoponendolo a stimolanti esperienze educative . Il cucciolo deve compiere attività positive insieme a noi, che forniscano gli strumenti per imparare e crescere. Se gli vietiamo di esplorare ambienti, entrare in contatto con persone e animali, di giocare e anche di sbagliare, finiremo per avere un cane con paure e reazioni inadeguate e imprevedibili. E’ d’obbligo sottolineare che un’esperienza è utile alla formazione quando viene affrontata in sicurezza, cioè senza traumatizzare il cane in alcun modo, perciò mai esagerare, forzare o pretendere dal cane cose che non sa ancora fare. Vivere con un cucciolo è come vivere con un bambino, bisogna dargli la certezza che noi siamo in grado di tutelarlo e difenderlo. Sentendosi al sicuro, il cane esplorerà da solo gli spazi acquistando la fiducia necessaria per affrontare le esperienze future; inoltre infondendogli sicurezza ci rendiamo degni di stima e rispetto da parte sua, insomma ci trasformiamo in capi branco a cui obbedire. I BISOGNI DEL CUCCIOLO Altro compito di un buon padrone è soddisfare i bisogni del proprio cane. I bisogni fisiologici di mangiare e riposare assicurando al cane cibo e ore di riposo adeguati alla razza, all’ età e alle attività che compie; permettergli di socializzare sia con altri della sua specie sia con gli umani; monitorare il suo stato di salute regolarmente e compiere le vaccinazioni consigliate; assecondare le caratteristiche di razza e temperamento attraverso il gioco; assegnargli dei compiti che sia in grado di svolgere, in quanto il cane è un animale da lavoro e realizza se stesso svolgendo attività appropriate; coinvolgerlo nei momenti famigliari per farlo sentire parte del gruppo e soddisfarne il bisogno di affetto. CORREGGERE SGRADITO

UN

ATTEGGIAMENTO

Oltre ad assecondare le sue necessità, dobbiamo dargli delle regole e insegnargli cio’ che può o non può

IL MITO DA SFATARE fare. Spesso quando sono dei frugoletti gli concediamo di fare tutto pensando che si autoregoleranno, ma questa convinzione sbagliata, ci farà ottenere dei cani adulti indisciplinati e difficili da rieducare. Da subito dobbiamo interrompere gli atteggiamenti sgraditi. Per farlo non serve ricorrere a punizioni coercitive, di solito inflitte dopo che il malfatto è stato compiuto da tempo. Per l’animale risulta impossibile capire dove ha sbagliato se lo sgridiamo in ritardo perché non è in grado di associare il fatto antecedente al nostro atteggiamento, così creiamo solo un disagio insensato e inutile. Il giusto approccio consiste nel bloccare le azioni nel momento in cui vengono compiute, proponendogli un comportamento alternativo gradito anche a noi. Ad esempio il cane sta masticando una ciabatta. Innanzitutto chiediamoci perché succede: di solito se è un cucciolo lo fa per soddisfare la voglia di mordere o per attirare attenzione. In questo caso è sufficiente interrompere l’azione con una parola pronunciata con tono deciso e subito dopo proporgli un gioco masticabile con una simile consistenza, come una treccia di corda. Perché il comportamento sgradito non si ripeta è necessario che voi siate chiari e costanti: dovete usare ogni volta la stessa parola per dargli il comando desiderato, così da creare un’associazione mentale solida. Cercare di essere tempestivi e interromperlo nell’istante in cui lo beccate sul fatto. Proporre sempre voi un’alternativa, così gli impedirete di decidere da solo che cosa mordere in sostituzione alla ciabatta. Altrettanto importante è la coerenza: tutte le volte che il cane ha un atteggiamento sbagliato andrà interrotto con lo stesso rituale. Se non lo bloccherete o lo farete con un comando diverso, lui entrerà in confusione e il lavoro fatto precedentemente svanirà. Se ci accorgiamo tardi del misfatto, la cosa più corretta da fare è ignorarlo. Soprattutto se ci accorgiamo che il nostro cucciolo compie certi gesti per farci i dispetti ! Ignorando il comportamento evitiamo di dargli importan-

Il cucciolo deve compiere il ciclo di vaccinazioni di prassi (CEP e leptospirosi) per essere protetto dai ceppi virali più diffusi. Nei suoi primi 50 giorni di vita sono gli anticorpi della madre, trasmessi attraverso il primo latte materno, a tutelarne la salute. Il primo vaccino è da effettuare dopo che svanisce l’effetto del colostro. Dopo tre settimane si farà il secondo e dopo altre tre l’ultimo richiamo. Durante il periodo tra il secondo e terzo vaccino molte persone impediscono al cane il contatto con il mondo esterno ritenendoli vulnerabili. In realtà in quelle settimane il cane può passeggiare tranquillamente e incontrare altri cani, di cui preferibilmente sappiamo lo stato di salute; da evitare restano le aree cani e i luoghi molto frequentati.


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PRESENTATE LE NUOVE GUIDE SLOW WINE ED OSTERIE D'ITALIA A CASTEGGIO

di

Valentina Villani

Nei giorni scorsi, presso la sala auditorium della Certosa Cantù di Casteggio, si è tenuto un importante incontro per presentare le nuove guide di Slow Food: Slow Wine e Osterie d'Italia. Presenti sul palco ad intrattenere gli ospiti con racconti di vita, di vino e di cibo: il fiduciario della condotta Slow Food Oltrepò Pavese Teresio Nardi, il redattore della guida e responsabile Slow Food Paolo Camozzi, il curatore della guida Slow Wine Fabio Giavedoni, il Vicesindaco di Casteggio Lorenzo Vigo, il patron del Timorasso: Walter Massa, importante figura di vignaiolo-enologo dei colli tortonesi, e Lino Maga ,uno fra i primi vignaioli dell'Oltrepò Pavese. All'interno del dibattito sono stati illustrati gli obiettivi del presidio Slow Food in Oltrepò, spiegate e raccontate le due guide: tra i vari interventi importanti, citiamo le parole salienti del Camozzi: “dobbiamo stravolgere questo sistema e ritornare al vecchio contatto con la terra”, non sono poi mancate le risate, grazie al dilettevole e “filosofico” intervento degno di nota di Walter Massa. E come si usa dire: prima il dovere poi il piacere, chiusa la conferenza, ad attendere i partecipanti, è stato offerto un piccolo rinfresco con piatti preparati dai ristoranti Oltrepadani, presenti nella guida Osterie d'Italia, e serviti dagli studenti dell'enaip ristorazione Lombardia. Esposizioni e degustazioni di aziende vitivinicole hanno contribuito a deliziare il palato dei presenti con vini nostrani. Il ricavato dell'intera giornata sarà devoluto a favore del progetto di Slow Food: “Mille orti in Africa”. Noi abbiamo incontrato il professor Teresio Nardi per farci raccontare un po' di Slow Food... Nardi, la realtà oltrepadana di Slow Food diventa sempre più importante, cosa ci può dire a riguardo? “Le soddisfazioni sono tante: in pochi anni siamo passati da 50 a 200 soci. Abbiamo iniziato con serate a tema e laboratori del gusto, ora puntiamo sulla formazione: vogliamo divulgare, far capire alla gente cos'è il cibo buono, il cibo pulito, il cibo giusto. Abbiamo corsi in master di cucina e stiamo lavorando con le scuole del territorio: teniamo interventi con i ragazzi sull'importanza del cibo, sul legame cibo territorio e tutela dell'ambiente. Il messaggio deve passare prima di tutto dai giovani: loro sono il nostro futuro!”. Tra i vostri progetti nel nostro territorio, qual'è quello più importante? “Il progetto più importante ora è quello con le scuole: gli orti in condotta, vuol avere lo scopo di avvicinare le famiglie attraverso i bambini, per trasmettere loro che si può ancora mangiare bene, evitando cibi di cui non conosciamo la provenienza. Altri importanti progetti che stiamo portando avanti, sempre all'interno delle scuole, sono gli interventi sullo spreco alimentare: sprechiamo tantissimo cibo al giorno d'oggi, quando potremmo farne tranquillamente a meno. A questo mondo abbiamo 800 milioni di persone che soffrono la fame e più di un miliardo che invece soffre per problemi legati all'eccesso di cibo, questo è davvero squilibrio assurdo. Ci dicono che bisogna produrre di più, magari attraverso gli organismi geneticamente modificati (OGM), noi non ci crediamo, noi crediamo nella piccola agricoltura, quella familiare, quella che tutela terreno, salute ed ambiente”. L'evento odierno di Slow Food ha un fine benefico “il progetto mille orti in Africa” com'è nata l'idea?

Ci racconta di cosa si tratta? “L'idea Orti in Africa nasce diversi anni fa, a seguito dei tanti problemi che stanno devastando il territorio africano, uno in particolare il Land Grabbing o come lo chiamo io in italiano: il furto di suolo. Tutto ciò avviene da parte di tante multinazionali che, per produrre cibo, acquistano terreni e mettono sul lastrico i piccoli coltivatori africani. Sarebbe opportuno che il cibo, gli africani, lo producessero per sé, ed è da qui che nasce la nostra campagna: siamo partiti con i mille orti, ormai raggiunti, ed ora si punta ai diecimila. Vogliamo educare le tribù africane alla sovranità alimentare: come auto approvvigionarsi di cibo, coltivare un orto, gestire una cooperativa di trasformazione con i prodotti ottenuti e commercializzarli nel modo giusto. La realizzazione di un orto costa 900 euro, questi orti usano al meglio le risorse locali, in Africa un semplice orto può indicare la strada per un futuro migliore”. La presentazione di oggi si è voluta fare in Certosa Cantù, si vocifera che diverrà la nuova sede di Slow Food, conferma? “Io spero di si. Slow Food ha già una sede legale, ma a noi serve un luogo dove poter svolgere manifestazioni ed eventi, credo che la Certosa possa essere sede opportuna. Abbiamo anche una seconda alternativa: l'enoteca di Cassino, ma stiamo aspettando l'evolversi degli eventi. Sono contento che i Comuni, abbiamo capito l'importanza di Slow Food sul territo-

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“L'Oltrepò è una grande terra, dobbiamo valorizzare quello che abbiamo”

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rio. Ci cercano, ci chiedono collaborazioni, di divulgare la nostra filosofia. Se in tutti i piani di sviluppo comunale si facesse anche riferimento al nostro pensiero sarebbe solo un bene: agricoltura sana, pulita e maggiore attenzione a non sprecare più terreno, poiché il terreno è un bene fondamentale per la produzione del cibo, ed il cibo, è la nostra fonte di vita.”.


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EVENTI

INTERVISTA ALLA BAND CHE HA APPENA PUBBLICATO IL PRIMO LP

Ecco il gruppo degli Allan Glass: il rock si può fare anche in due di

Christian Draghi

Nati ai confini orientali d’Oltrepò nel settembre 2008, gli Allan Glass sono un duo rock psichedelico composto da Marco Matti (chitarra e voce) e Jacopo Viale (batteria). Entrambi classe 1989. Ci hanno messo 6 anni per arrivare al loro primo Lp, pubblicato nel marzo dell’anno scorso. Ne parliamo con loro. Come e quando si è formata la band? Cosa significa il nome? “Allan Glass, nome che suona bene ma non ha un significato, è nato nel 2008 dai medesimi membri che ancora lo compongono oggi. A settembre 2008 abbiamo inciso il primo ep dal titolo Stanze Con Crepe. Nel 2012 poi nel nostro studio (Casemate Recording Studio) abbiamo registrato il secondo ep Guzznag pubblicato dalla Toilet Smokers Club. A marzo del 2014 l’etichetta abruzzese Nova Feedback Records ha pubblicato Magikarp il nostro primo LP”. Siete un duo rock, cosa piuttosto insolita vista la mancanza del basso. Come mai questa scelta e cosa comporta dal punto di vista tecnico? “La scelta è stata semplice, ci siamo sempre trovati bene così, ci viene tutto più naturale e ormai siamo praticamente una macchina sola. Una persona in più romperebbe questo equilibrio e quindi stiamo benone così. Dal punto di vista tecnico in studio non fa differenza perché possiamo sovraincidere quello che vogliamo mentre dal vivo con il tempo abbiamo escogitato alcuni trucchetti (equalizzazione, accordatura della batteria, tipi di amplificatori, effetti per chitarra e voce) che ci permettono di non far sentire la mancanza del basso”. Come definiresti il vostro genere? “Essenzialmente Rock. Per ricamarla un po’: strambo ed (in) felice rock a bassa fedeltà. Ma, ripetiamo, Rock”. Avete una buona base psichedelica… quali sono le vostre influenze musicali (gruppi di riferimento e vostro beckground personale)? “Diciamo che come ascolti in comune abbiamo: Beatles, Syd Barrett e i suoi Pink Floyd, Black Sabbath, Nirvana, Melvins, Dinosaur Jr., Flaming Lips, Verdena, Radio Days, e molti altri. Poi Jacopo ascolta tantissima musica mentre Marco è più uno che vuole approfondire bene quello che ascolta”. Cosa significa il titolo dell’album e quale immaginario evoca? “Magikarp è un Pokemon molto debole. È una sorta di carpa, rossa, abbastanza grossa e tonta. Però quando si evolve diventa molto forte. In realtà a noi, pur piacendo moltissimo i Pokemon, interessava più il suono della parola e quello che evocava: magia, mistero, e psichedelia”. Come mai la scelta di cantare in italiano? Di cosa parlano i vostri testi, se c’è un tema principale? “La scelta di cantare in italiano deriva dal fatto che non sopportiamo la nostra pronuncia inglese. Per Magikarp avevamo fatto anche dei provini sia in inglese sia in una lingua inventata che era una sorta di inglese fonetico-maccheronico ma nessuna delle due ci convinceva. Poi l’italiano, se usato in un certo modo, suona molto bene”. Dove vi esibite principalmente? “Principalmente nella nostra sala prove! A parte gli

scherzi, dall’uscita di Magikarp abbiamo fatto una ventina di date nel nord e centro Italia nei locali più disparati. Vorremmo andare anche all’estero, e ci stiamo lavorando!”. Com’è la scena in Oltrepò?

“Ci sono molti gruppi che fanno tante cose, anche se, come per tutta l’Italia, non è il periodo migliore. bisognerebbe uscire dal concetto di “scena” ed entrare più in una dimensione collettiva di amicizia con meno spocchiosità”.

APPUNTAMENTO BIENNALE

A Rivanazzano Terme torna il 30 e il 31 maggio la Fiera del Libro di Alessandro

Disperati

Riprende con fervore l’attività della Commissione di Gestione della Biblioteca Civica “Paolo Migliora” di Rivanazzano Terme, presieduta da Laura Disperati. Nella sua prima seduta dell’anno, tenutasi sabato 24 gennaio, la Commissione ha deliberato, fra i numerosi punti all’ordine del giorno, anche un nutrito programma di attività culturali e di animazione. Il momento clou delle manifestazioni del 2015 sarà senza dubbio la quarta edizione della Fiera del libro del territorio pavese denominata “Rivaleggendo”. Il grande successo di pubblico e di critica conseguito dalle prime tre edizioni ha spinto la Biblioteca, d’intesa con l’Amministrazione Comunale, a scommettere molto su questo importante evento culturale che si svilupperà su due giornate sabato 30 e domenica 31 maggio. La Fiera del libro rivanazzanese si configura ormai come un appuntamento fisso per l’editoria provinciale e non solo: un momento di incontro e di confronto tra autori, editori e, ovviamente, lettori. Sarà offerto un grande spazio all’esposizione di materiale librario e multimediale da parte delle numerose case editrici invitate. Non mancheranno incontri con gli autori, laboratori ed iniziative

dedicate ai più piccoli, conferenze e dibattiti, momenti di piacevole intrattenimento. Quest’anno la manifestazione assume un’importanza ancora maggiore vista la concomitanza con EXPO 2015. E’ intenzione infatti dell’organizzazione legare la Fiera del Libro ai temi proposti da EXPO organizzando, nel pomeriggio di sabato 30 maggio, un importante convegno su cibo e salute con la partecipazione di alcuni esperti del settore. Chiunque fosse interessato a partecipare sia come espositore, sia come autore può contattare la Biblioteca al n. 0383.91565 e-mail: biblioteca.civica@comune.rivanazzanoterme.pv.it. Le proposte della Biblioteca “Paolo Migliora” non si limitano a questa pur rilevante manifestazione. Il fitto calendario delle attività culturali spazia dalle mostre di pittura, alla presentazione di novità editoriali, dai laboratori di lettura dedicati ai più piccoli, agli incontri con medici specialistici sulle problematiche di salute più importanti, dal concorso di lettura “Più leggi, più vinci” riservato agli alunni della Scuola Primaria, alla collaborazione con le Associazioni locali per la realizzazione di manifestazioni culturali e ricreative. Il nuovo anno si preannuncia davvero ricco di occasioni di incontro e di cultura per la cittadina rivanazzanese che con la sua Biblioteca continua ad offrire un servizio di qualità ai propri residenti e ai turisti che la frequentano.


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L'ORGANIZZA L'ASSESSORATO ALLA CULTURA DEL COMUNE DI VOGHERA

di Alessandro

Disperati

Voghera ieri e oggi: un viaggio nella storia dei quartieri. Il 7 e l'8 marzo Medassino e Oriolo si vestiranno a festa. Spiega il progetto l'Assessore Marina Azzaretti: "Con l'ufficio cultura e i partner, grazie al finanziamento della Fondazione Cariplo, ho avviato un'azione importante per valorizzare i nostri quartieri, ricordare come si era per apprezzare come si e', valorizzare le proprie peculiarità e sentirsi orgogliosi di far parte di un luogo". Durante il mese di febbraio alcuni esperti di storia locale, insieme all'Unitre di Voghera, Spazio 53 e agli studenti del Maragliano di Voghera sono stati di casa in casa a Medassino e a Oriolo per intervistare le persone più anziane che maggiormente hanno memoria di come fossero nel Novecento i due quartieri e per raccogliere fotografie d'epoca. Sabato 7 marzo a Medassino a partire dalle ore 15 fino alle 17.30 presso il Salone dell'Asilo e Domenica 8 marzo a Oriolo presso la scuola primaria, sempre dalle 15 alle 17.30, ci sarà un pomeriggio di festa : musica, luci, colori, ricordi, una mostra di immagini d'epoca e giochi per bambini, con gli animatori dei "Fuori Posto" Saranno presenti le ricercatrici della Società cooperativa a Progetti che hanno curato le interviste e che ne illustreranno l'esito; gli esperti di Spazio 53 che si sono occupati delle immagini fotografiche e hanno allestito una mostra di particolare interesse; l'Unitre di Voghera che ha seguito l'intero progetto e gli studenti del Maragliano: le generazioni si sono unite per raccogliere le testimonianze sulle abitudini di vita del

passato, da quelle agricole a quelle più cittadine, sui piccoli negozi presenti nel Novecento, sul periodo della seconda Guerra Mondiale, sui mestieri di una volta, ora scomparsi. Numerose le persone intervistate; la più anziana una signora di 93 anni. "E' una nuova iniziativa - continua l'Assessore Marina Azzaretti - che mi sta molto a cuore. Abbiamo

A RETORBIDO

L'8 marzo c'è la festa del polentone La Pro Loco e il Comune di Retorbido organizzano, come ogni anno, il tradizionale appuntamento con la 'Festa del polentone' giunta alla 97esima edizione e che si terrà domenica 8 marzo. Piazza Risorgimento di Retorbido sarà il palcoscenico naturale della Sagra del Polentone. Per l'occasione il centro storico del paese si trasforma nel punto d'incontro di numerosi turisti, i quali accorrono per assistere alla tradizionale sfilata dei carri allegorici, dei gruppi mascherati, della banda e delle majorettes. Durante la giornata si festeggia, infatti, il contadino Bertoldo, il protagonista di una novella di Giulio Cesare Croce, il quale, secondo una leggenda locale, è originario delle colline di Retorbido. La festa affonda le sue radici in tempi molto antichi e la sua origine si deve appunto al contadino Bertoldo, che la ideò per festeggiare il suo rientro in paese dalla corte longobarda. Il contadino Bertoldo sfila per le vie e le piazze del paese, insieme al re Alboino e alla regina Rosmunda. Tutti i partecipanti alla festa potranno unirsi al corteo reale del re Alboino e passeggiare tra le bancarelle del tradizionale mercato. Il pomeriggio è concluso in allegria e all'insegna del gusto, grazie alla distribuzione gratuita di polenta, dei salamini e del buon vino locale, tipico dell'Oltrepò. Nel contesto della festa si svolgono anche il Trofeo Burcianéla e il Palio dei quartieri. La Festa del Polentone rappresenta inoltre un'ottima occasione per visitare Retorbido e il bellissimo panorama verdeggiante dell'Oltrpò Pavese che lo circonda. Quest'anno inoltre il gruppo 'I sempreverdi' daranno vita ad una mostra collettiva che si terrà presso il teatro comunale da venerdì 6 a lunedì 9 marzo.

EVENTI

Un viaggio tra Medassino e Oriolo attraverso le stampe d'epoca

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percorso la prima tappa ma proseguiremo con Torremenapace, Pombio, San Vittore, Campoferro e Valle. Ringrazio tutti i nostri intervistati, chi ha collaborato e ha messo a disposizione gli spazi dove realizzare questi due momenti di festa e di condivisione. Lavoriamo insieme per far crescere la nostra città; Voghera e' di tutti noi!"


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SPORT

Oltrefootball best player: L'ATTACCANTE DELLO 'ZAVA' RE DI FACEBOOK

Manzini: 47 anni, 300 gol e tanta voglia di fare ancora la differenza di

Nilo Combi

Da tutti conosciuto con il nome di “Icio”, in longevità ha superato Zoff e Capitan Zanetti ed a 47 anni “suonati”: non solo gioca ma riesce ancora a far parlare di sè per i suoi gol. Un bilancio della sua stagione calcistica? "Partendo dal presupposto che ho la veneranda età di 47 anni, la stagione è stata positiva, pensavo di fare più fatica, probabilmente non aver subito infortuni “importanti” in carriera ha fatto la differenza. Sono ancora integro e quindi ho solo dolori dovuti all'età". Quanti gol ha fatto in carriera? "I gol in carriera... sicuramente se consideriamo le giovanili fatte a Milano, ho superato abbondantemente i 200, penso di essere molto vicino ai 300". Sempre e solo Zavattarello? "Oltre allo Zavattarello ho giocato nelle giovanili del Segrate fino ai 17 anni, dopo di che nello Zavattarello per circa 20 anni e qualche anno in varie squadre come Colline Bronesi, Romera, Frigirola e Guinzano". Un suo pronostico per le squadre favorite a salire in prima categoria? "Le squadre favorite per salire in prima direi decisamente Apos Stradella e non sottovaluterei il Giussago". Come mai “Icio” che non è solo un “soprannome” ma un vero e proprio nome di battesimo? "Icio deriva semplicemente dal nome abbreviato di Maurizio, nessuna storia o aneddoto particolare". Dopo tanti anni passati nel calcio ha mai pensato di smettere? "Il pensiero vero e reale di smettere nella mia testa non ci è mai stato, tant’è che a 47 anni sono ancora qui a lottare... Forse non voglio rendermi conto che il mio tempo è finito e che è ora di lasciare spazio ai

Maurizio Manzini

giovani… o forse no…". Obiettivi stagionali? "Per quanto riguarda gli obiettivi per la stagione, il primo è finire il campionato senza infortuni cercando di dare una mano alla squadra, come secondo obiettivo cercare di vincere le prossime partite per provare a fare i playoff". La sua generazione e quella di oggi a confronto:

i giovani di oggi hanno voglia di sacrificarsi per giocare a pallone? "Molti giovani tendono ad approcciarsi al calcio ed allo sport in generale in modo “leggero”, è un hobby come tanti altri... Non ci mettono l'impegno e la grinta che a mio giudizio sono alla base dello sport e della vita in generale. Per questo li ringrazio… altrimenti quelli di una certa età... come me non potrebbero più giocare". Oltrefootball, la nostra seguitissima rubrica sul calcio. Sei il piu apprezzato su facebook come mai? "Ho tanti amici questo certamente e poi forse perche vedo il calcio come quando avevo 20 anni. Nulla per me è cambiato: tanta tanata voglia di giocare, di dare tutto durante la partita con la grinta e la volonta di non perdere mai". Chi è il miglior giocatore della seconda categoria nella quali giochi tu? "Il giocatore più forte per quello che stà facendo direi Carbone". Miglior allenatore? "Per quanto riguarda l'allenatore ogni allenatore è capace a suo modo... C'è quello bravo “nel saper prendere” i giocatori e tir fuori il meglio che c’e’ in loro, c’e’ quello bravo tecnicamente, c’e quello bravo nel saper leggere la partita ecc… Io sono contento di aver conosciuto il nostro attuale mister Ricci perchè è una persona diretta e bravo a comunicare, soprattutto con i piu’ giovani e credetemi al giorno d'oggi è molto importante". Il suo compagno di squadra Nobili si trova nelle prime posizioni lo vedi favorito? "Il mio compagno Nobili se è nelle prime posizioni vuol dire che lo merita... Per la categoria sicuramente e un giocatore che fa la differenza… quando è in forma". Bisacco è stra-primo negli allenatori. Suo pensiero? "Non lo conosco come allenatore non mi ha mai allenato quindi non mi permetto di giudicarlo".


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DIVERTIMENTO

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PONTE NIZZA: L'ARBITRO SORPRESO AD ESULTARE SUL GOL DEI PADRONI DI CASA

SPORT

Nizza - Giussago: bufera sull'arbitraggio

Ivan Abeli, allenatore Nizza di

Nilo Combi

Domenica 1 marzo si è giocato Nizza-Giussago. Cosa è successo durante la partita? Abeli: "Dopo il nostro secondo gol, alcuni giocatori del Giussago hanno circondato l’arbitro protestando vivacemente. In prima battuta ho creduto che le proteste nascessero per un nostro presunto fuorigioco ma,parlando con i giocatori della panchina del Giussago, mi è stato riferito di un gesto di esultanza da parte del direttore di gara in seguito al nostro goal. In quel momento ero girato verso la panchina e non ho assolutamente fatto caso all’atteggiamento dell’arbitro". Boschetti: "Cosa é successo ci vorrebbero due pagine di giornale per spiegarlo. Iniziamo con l’appello ad inizio partita dell’arbitro che conclude dicendo: “avete anche l’allenatore?” Al momento può sembrare una battuta ma con quello che ha fatto dopo non saprei...". Che comportamento ha avuto l’arbitro nei vostri confronti? Abeli: "Nei nostri confronti l’arbitro ha avuto un atteggiamento normale". Boschetti: "Strano si può dire... Innanzitutto non era l’arbitro designato, doveva esserci un arbitro della lomellina, poi ci siamo trovati un arbitro di Voghera..." Che comportamento ha avuto l’arbitro nei confronti dei vostri avversari? Abeli: "Nei confronti dei nostri avversari l’ atteggiamento dell’arbitro, in apparenza, mi è sembrato normale". Boschetti: "Normale ...però non vorrei essere di parte...". Pensa che il comportamento dei suoi giocatori abbia influenzato l’arbitraggio? Abeli: "Come faccio prima di ogni partita, ho chiesto espressamente ai miei giocatori di pensare unicamente al gioco e di non farsi né influenzare né innervosire da eventuali decisioni avverse da parte dell’arbitro. Questo non sempre avviene, ma in occasione della partita con il Giussago penso che i miei giocatori abbiano pensato solo ed unicamente alla partita e al risultato". Boschetti: "Non credo ne avessero motivo".

Massimo Boschetti, allenatore Giussago

Pensa che il comportamento dei giocatori avversari abbia influenzato l’arbitraggio? Abeli: "Penso che, in occasione della partita di domenica, l’atteggiamento dei nostri avversari fosse di chi in occasione di ogni fallo ricevesse una decisione ingiusta e quasi sempre a sfavore". Boschetti: "No...". Voci dicono che l’arbitro abbia esultato durante il gol del Nizza, e vero? Abeli: "Come già detto prima non ho visto il gesto d’esultanza dell’arbitro. Se fosse vero sarebbe incredibile ed inspiegabile e siccome in tutti i campi il direttore di gara rappresenta l’elemento super partes per eccellenza, verrebbero meno tutti i requisiti per continuare a svolgere tale ruolo". Boschetti: "Se lo racconti a chi non era presente alla partita, nessuno ci crede, nessuno. Il gesto ripetuto più volte diventa difficile da spiegare e tantomeno attribuirgli un significato, persino qualcuno vicino a noi non del Giussago ha avuto la stessa sensazione". L’arbitro ha detto ad alcuni giocatori di essere stato spintonato e aggredito, e vero? Abeli: "Si, so che l’arbitro si è lamentato di aver ricevuto percosse ma nel momento in cui è stato circondato io ho visto solo proteste e non mi sono accorto di violenze.". Boschetti: "Se l’hanno detto dei giocatori sarà vero non so… Resta il fatto che dopo l’accaduto del goal convalidato e l’esultanza, gli unici ad accorrere in campo per allontanare i ragazzi siamo stati io ed il

mio dirigente, l'arbitro non ha corso nessun pericolo e di nessun genere... I giocatori chiedevano spiegazioni per l’esultanza, tutto qui". Dia un voto all’arbitro, ai suoi giocatori e agli avversari? Abeli: "All’arbitro non saprei che voto dare, il livello dell’arbitraggio è più o meno come quello di altri suoi colleghi. Il difficile è saper tenere in mano la partita prendendo a volte decisioni forti per mantenere i comportamenti di tutti i tesserati tollerabili, il discorso è che in questo caso si sta facendo il processo ad un gesto e non ad una decisione che ha inciso sul risultato. Ai miei giocatori do 7 in quanto hanno cercato, di mantenere la necessaria concentrazione. Non me la sento invece di giudicare gli avversari".Ci tengo a precisare che l'anno scorso anche noi abbiamo avuto un paio di partite durante le quali le decisioni a nostro giudizio "ingiuste!" dell'arbitro hanno inciso profondamente sul nostro cammino. Durante quelle partite e' stato difficile mantenere la calma e quindi comprendo il nervosismo dei miei avversari. Il discorso è che in questo caso si sta facendo il processo ad un gesto e ad un "atteggiamento" e non ad una decisione che avrebbe potuto incidere sul risultato. Boschetti: "Al Nizza dò sicuramente un bel voto per l’impegno costante per tutta la partita. Bravo il loro allenatore a togliere dopo 20 minuti un giocatore un po nervoso. Bravi ai "miei".Arbitro direi s.v e non do voti per non incappare in squalifiche. Per noi dilettanti che giochiamo per divertimento, vedere succedere queste cose e’ inspiegabile. Pazienza andiamo avanti perché abbiamo tanta passione, quella vera...".

ATLETICA: BENE DE PACE E ROSSI AGLI ITALIANI

Cinquina per l'Iriense

Storica cinquina di medaglie per Teresa De Pace e Rosanna Rossi (Atletica Iriense) ai Campionati Italiani di Ancona Con quattro argenti, un bronzo e altri discreti piazzamenti si è conclusa la trasferta ai Campionati Italiani Indoor Senior di Ancona per gli atleti dell’Atletica Iriense. Teresa De Pace ha conquistato il secondo posto nei m 200 con il tempo di 52” e nel martellone con la misura di m 6,06. Il bronzo nel lancio del peso con m 4,08 ha portato a 3 medaglie il bottino dell’atleta iriensina. Due argenti sono andati a Rosanna Rossi, che si è distinta nelle gare di mezzofondo, portando a termine i m 800 con il crono di 3 minuti e 14 secondi e i m 1500 nel tempo di 6’ e 31”. Gianni Brega, dal mezzofondo è passato ai lanci ottenendo due sesti posti nel disco con m 19,75 e nel martellone di 9 kg con la misura di m 5,45. Nel peso, il portacolori vogherese si è classificato 13° con m 6,19. Nelle prove veloci si è messo in evidenza Rinaldo Marangoni che è giunto tredicesimo nei m 400 con il tempo di 1’ e 44”, mentre ha fatto registrare un buon 54” nei m 200.


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GRANDE STAGIONE PER LA JUNIORES DEL CASTEGGIO, GUIDATA DA COSTA

di

Gianluca Giaconia

Il Casteggio è la società protagonista della stagione 2014/2015, in termini di settore giovanile. Il dominio nei rispettivi campionati è sorprendente, segno di un vivaio in piena crescita. In particolare la squadra juniores sta contendendo il campionato a Volante Roncaro, Varzi e Torrevillese. Artefice di questa grande stagione è il mister Federico Costa, giovane allenatore, ma con parecchia esperienza alle spalle. Mister, da dove è partito il suo percorso? “Il mio percorso è iniziato a 20 anni nel settore giovanile del Lungavilla, come vice allenatore degli allievi, fornendo il mio aiuto prima a mister Dianin e poi a mister Crivellari. Nel 2010 ho conseguito il patentino Uefa B da allenatore e al mio primo anno in panchina ho vinto il campionato di allievi regionali a Bressana, con cui sono stato anche nel corso della successiva stagione. L’anno scorso a Castelletto ero il più giovane allenatore della 2° categoria e abbiamo raggiunto la salvezza, obiettivo prefissato ad inizio stagione”. Poi in estate è arrivata la chiamata del Casteggio… “Quest’estate ho ricevuto la chiamata dal Casteggio per guidare la squadra juniores e ho accettato all’istante. Stiamo parlando di una società con una mentalità e un progetto definito, a me gradito, che coincide con la valorizzazione del settore giovanile”. Con che obiettivi ha accettato questa proposta? “La società si è posta l’obiettivo di costruire un gruppo competitivo, in grado di migliorare la situazione di classifica dello scorso anno. Posso dire tranquillamente che, dopo un intero girone d’andata, questo obiettivo è già stato raggiunto perché a livello di punti e di vittorie ottenute sul campo il miglioramento è visibile. La società mi ha assegnato il compito di crescere dei giovani, che, a partire dal prossimo anno, possono essere inseriti in prima squadra, tenendo conto che alcuni membri della compagine juniores sono stati già convocati da mister Albertini nella stagione in corso. La crescita dei ragazzi procede nel verso giusto e non posso che ritenermi soddisfatto”. Si aspettava un andamento del genere in campionato? “Sinceramente no. Non mi aspettavo di essere ai vertici della classifica perché sulla carta abbiamo ipotizzato in partenza alcune formazioni maggiormente attrezzate rispetto a noi, ossia Torrevillese, Volante Roncaro, Varzi e Sant’Alessandro. Il lavoro sul campo paga, infatti stiamo fornendo il massimo impegno a partire dagli allenamenti, e questo aspetto va a riflettersi sul nostro andamento in crescendo. Siamo là in alto e faremo di tutto per restarci fino alla fine”. Come procede la collaborazione con la prima squadra, autore di un buon campionato in 1°? “Il rapporto di collaborazione procede molto bene, ho già provveduto a prestare dei miei giocatori alla prima squadra, sia per gli allenamenti che per le partite della domenica. La prima squadra sta disputando una grande stagione, ho avuto modo di lavorare con mister Albertini, persona meticolosa, attenta ai dettagli e pronto ad affrontare tutte le partite. Collaborare con lui è molto importante per la mia crescita personale”. Federico Costa ha sempre allenato quindi le squadre giovanili, eccetto una parentesi di un anno a Castelletto in 2° categoria. Nel futuro si vede ancora a contatto con i giovani o ha altri progetti particolari?

“Avendo provato entrambe le esperienze, è più piacevole e stimolante lavorare con i giovani. Vedere crescere un ragazzo crea una soddisfazione immensa e poterlo ammirare in prima squadra reca ancora più piacere. Il futuro mi vedrà impegnato ancora su

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“La soddisfazione più grande proviene dalla crescita del settore giovanile”

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questa strada, per proseguire la crescita dei giovani. Colgo l’occasione per ringraziare i miei due collaboratori, Roberto Contardi e Davide Ghia, per il grande contributo offerto nel corso degli allenamenti settimanali”.

INTERVISTA AL DS DEL VARZI CALCIO

"Puntiamo in alto e cerchiamo la promozione" di

Mauro Migliavacca

Mizar Mancinelli, direttore sportivo del Varzi, racconta la gestione di una squadra in maniera totale. Mizar, il Varzi vola, come valuta la rosa a disposizone del mister? "La valuto una rosa molto competitiva, sia da un punto di vista tecnico, che dal punto di vista umano". Com'è il rapporto tra la società e l'allenatore? "Il rapporto è ottimo, penso che mister Landini, sia un tecnico preparatissimo e da categorie ben più alte, una gran persona". Il finale della scorsa stagione è stato abbastanza duro, quanto fame, voglia di riscatto vi è rimasta? "L'amaro in bocca sicuramente c'è rimasto, però l'anno scorso, siamo arrivati ben oltre le nostre aspettative. Abbiamo sfiorato un qualcosa di straordinario, che tutt'oggi non siamo in grado di renderci conto, di ciò che abbiamo fatto e dove siamo arrivati". In prima categoria gli arbitri non sono spesso i migliori, come giudica la classe arbitrale? "Sono spesso ragazzi giovani ad arbitrare, da soli non è semplice giudicarli, non è facile sono convinto che loro fanno il massimo, e dobbiamo essere anche noi società a dare loro una mano a svolgere, il loro lavoro in serenità". Voi, per la categoria, siete una realtà attiva su molti fronti, giornali, web tv, social, quanto conta per voi la comunicazione?

"Conta tanto, è bello per i ragazzi vedersi sui vari mezzi di comunicazione e avvicina le persone alle categorie inferiori, che dal mio punto di vista oggigiorno sono le più belle". Quanto è importante per Voi il Chiappano? "Il Chiappano, per noi è importantissimo vedere sempre così tanta gente, è veramente stimolante a dare tutto quel che hai". In tempi, di vacche magre, come si gestisce nel migliore dei modi una società? "Con tanta passione, e cercando di crescere i giovani, e noi da questo punto di vista siamo messi bene infatti la juniores si sta giocando il primato nel suo girone, e la squadra allievi ha sfiorato la qualificazione ai campionati regionali. Questi risultati, non sono casuali la collaborazione con la società Nizza e Anspi Godiasco, sta dando i suoi frutti". Dove volete arrivare sportivamente parlando? "Il presidente l'anno scorso come obbiettivo si era prefissato la promozione in tre anni, speriamo dí riuscirci e poi si vedrà ma, conoscendo il presidente non penso che si voglia fermare li". State già pianficando la prossima stagione, ad esempio il mercato in entrata? "No, questo non ancora, è troppo presto". Da direttore quanto è importante valorizzare i giovani ed investire su di loro? "I giovani sono fondamentali, per una realtà come la nostra, e noi crediamo molto nei nostri e sono convinto che molti di loro, da un punto di vista calcistico, sì toglieranno molte soddisfazioni".


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INTERVISTA AD ALESSANDRO ROMANO, COACH DELL'ADOLESCERE VOLLEY

di

Mauro Migliavacca

Alessandro Romano, coach dell’Adolescere volley Voghera Rivanazzano, si confida per noi. Coach, vincere aiuta a vincere, o siete partiti con l'idea di lottare per il campionato già ad inzio anno? "L’appetito ci è venuto mangiando, siamo una neoprossa, l’obiettivo era la salvezza, ed una volta raggiunta, siamo andati avanti". Com'è il rapporto tra lei e il suo staff tecnico? "Il rapporto con lo staff tecnico è molto buono, siamo in 3-4, abbiamo impostato la metodologia di lavoro da subito, e questo a lungo andare ci ha dato i suoi frutti, crediamo che il lavoro porti a raggiungere i risultati". Come definirebbe il volley in un parola? "Bella domanda! (ride, ndr). Il volley è fatica, nel senso che a dare due calci ad un pallone sono bravi più o meno tutti, ma per il volley il discorso è diverso, non è uno sport per tutti, ci vuole molto allenamento". Che tipo di allenatore pensa di essere? "Penso di essere un allenatore convinto delle proprie idee, non ci sono allenatori scarsi, la differenza la fa il lavoro. Cerco di portare la mia esperienza da giocatore, nel mio modo di allenare, cercando di essere amcio dei miei giocatori, ed essendo duro quando serve".

Domanda retorica: quali sono stati i suoi momenti più belli e quelli meno belli nella sua carriera? "I momenti più belli, sono gli anni nelle giovanili, e poi le promozioni, che danno un senso a tutto il lavoro profuso. Quello più brutto credo un anno a Voghera, dove mi era stata affidata una squadra in serie C, con giocatori in la con gli anni, e non siamo riusci a mantenere la categoria che volevamo". C'è un allenatore che le ha dato l'imprinting per fare l'allenatore quando giocava? "Ve ne sono due. Luca Monti, che ha allenato in B a Voghera, ed osservandolo, da vicino mi ha dato lo stimolo ad allenare. L’altro è Giampaolo Rossi, che allenava ad Alessandria". Quanto conta il contatto coi giovani il settore giovanile per lei? "In momento è importante al 100%,crescendo in casa i giocatori si posson fare grandi cose. Ed è quello che stiamo facendo adesso, tant’è vero che con noi quest’anno ha esordito, un giocatore della nostra under 18, che, a mio avviso può fare una gran carriera". Alessandro, il presidente le affida il portafoglio della società e lei deve tornare con un sacco di cose buone..cosa fa? "Seriverebbe una lista lunga. Sicuramente, tornerei con qualche giocatore in più per la panchina, e con delle strutture migliori per allenarci, visto che ora usiamo delle palestre, messeci a disposizione da al-

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"Chiedo al presidente se vogliamo sognare la A o se ci fermiamo qui?"

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cune scuole, mentre vorrei un preparatore atletico da integrare nello staff". Cosa consiglierebbe ad un ragazzino\a che vuole fare volley? "Consiglierei il volley, perchè è uno sport di squadra, e ti permette di relazionarti con persone diverse, e poi ti obbliga, ad avere un obiettivo da raggiungere, e poi perchè quando ti prende non ti molla più". Se dovesse fare una domanda al suo presidente o ad un suo giocatore cosa gli chiederebbe? "Al presidente, chiederei dove vogliamo arrivare, se possiamo sognare la A o ci fermiamo qui? E se è possibile quanti più vogheresi possibile. Al mio capitano posso solo dire grazie, e farei dei complimenti".

A TU PER TU CON DIMANA GEORGIEVA, IL PIVOT DELL'OMC BRONI BASKET

Passione a spicchi: "Il basket è la mia vita e il mio obiettivo è di vincere sempre"

di

Mauro Migliavacca

Dimana Georgieva, pivot dell'Omc Broni, si racconta per noi a tutto tondo parlado di passato presente e futuro del basket, sperando che questo invogli i più giovani a praticare questo sport. Dimana, come vede fino a qui il campionato della sua squadra? "Nella prima fase, siamo riuscite a raggiungere il nostro obiettivo, che era di andare nella Paul Promozione. Sicuramente, si poteva fare meglio. Vincere qualche partita, che invece abbiamo perso, il più delle volte abbiamo dimostrato, che la squadra ha tanta capacità e talento. Ci sono stati, anche i nostri momenti in difficoltà, però tutte insieme siamo riuscite a risollevarci con grinta e voglia di vincere, cosi siamo andate bene verso la seconda fase, nonostante abbiamo perso tre paritte di fila". Ha una bella carriera alle spalle, ma in ogni carriera ci sono momenti migliori ed altri peggiori, fino ad ora quali sono stati i suoi "alti e bassi"? "La cosa migliore per una giocatrice è riuscire ad essere sempre costante. Ma non è facile ci sono sempre i momenti difficili. Per me, uno di questi momenti e stato quando sono venuta in Italia, per la prima volta senza sapere la lingua ed avendo solo 20 anni, poi con il tempo, ho imparato a parlare l' italiano e anno dopo anno mi sono sempre trovata bene in Italia". Vita sul parquet e fuori dal parquet, quanto è difficile far conciliare le due cose? "Per me non e cosi perchè, ci vogliano tanti sacrifici anche fuori dal campo".

Se sua nipote le dicesse: "voglio giocare a basket" cosa le direbbe, le consiglierebbe il mondo della palla a spicchi? "Il basket è la mia vita, e a qualsiasi bambina che mi dice di voler giocare a basket la risposta è di farlo, ma non solo il basket, qualsiasi sport andrebbe praticato. Lo sport, ti fa imparare tante cose nella vita, la più importante è essere disciplinato ed ordinato. Vorrei vedere più bambini che fanno sport, e meno attaccati al computer". Ha un obiettivo come giocatrice? Qual è il suo sogno? "ll mio obbiettivo è vincere sempre, migliorare e andare sempre avanti, studiare dai miei errori e provare a non ripeterli. Sono sempre realistica, e non posso dire che ho il sogno". Come si trova a Broni? "Sto benissimo a Broni, le mie compagne sono meravigliose, lo staff tecnico e tutto l'ambiente fanno il possibile per il nostro bene, un'altra cosa che è mera-

vigliosa sono i nostri tifosi che sono sempre con noi, sia quando vinciamo, ma anche quando perdiamo". Qual è la compagna più forte con la quale ha giocato? "Per me, ogni mia compagna, ha il suo talento e i suoi punti di forza in campo. Sicuramente non esiste la giocatrice perfetta, non voglio dire i nomi perchè rispetto tantissimo tutte le mie compagne di prima e di adesso". Quali possono essere i vantaggi, ma anche gli svantaggi di fare un'attività agonistica ad alto livello? "Sicuramente facendolo come lavoro ci sono molte più responsabilità, ci sono sempre gli infortuni, questi sono degli svantaggi. Il resto sono sempre i vantaggi, fai la cosa che ti piace più nella vita, fisicamente sei messo bene, hai più tempo libero". Qual è il canestro più importante che ha realizzato? E quale la dote più importante che deve avere una giocatrice? "Il canestro più importante è stato l'anno scorso in Germania. L'ho segnato all'ultimo secondo, quando la mia squadra era sotto di un solo punto. E cosi ci siamo qualificate per il final four, in coppa di Germania. La dote più importante per una giocatrice, a mio parere, è pensare sempre nel modo positivo, credere e essere convinta in qualsiasi cosa che si sta facendo". Una domanda che vorrebbe fare al suo coach? "Se dovessi fargli una domanda vorrei chiedergli: lavorando tanti anni sempre nel settore maschile, è più facile lavorare con le donne o con i maschi? E se c'è la differenza di come si devono trattare i maschi e le donne?".


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Intervista al vice presidente dello Sci Club Voghera, Arveno Gilardini

"I 40 iscritti alla scuola sci sono motivo di orgoglio per il nostro club" di

Gianluca Giaconia

Lo Sci Club Voghera, una realtà attiva nell’Oltrepo Pavese. Nato nel ’91, autore di una successiva fusione con lo Sci Club Crevani nel 2009, al momento il gruppo può contare su 160 soci, con l’obiettivo nel 2015 di superare i 200, quota raggiunta nel 2014. La realtà oltrepadana ha voluto stilare un programma dettagliato per la stagione invernale, puntando su parecchie escursioni e la volontà di portare sempre più persone a contatto con la disciplina. Abbiamo parlato della crescita del gruppo con il vice presidente, Arveno Gilardini. Gilardini, partiamo dalla composizione del consiglio direttivo. "Oltre al sottoscritto che occupa la carica di vice presidente, il consiglio direttivo è composto dal presidente Franco Caputo, dal segretario Guido Albasini e dai consiglieri Alessandro Bettaglio, Daniela Cetta, Giulio Garbi, Claudio Manelli e Sergio Mazzocchi". Per quanto riguarda il tesseramento? "La tessera non è obbligatoria per partecipare alle nostre numerose iniziative, ma permette di usufruire di vantaggiosi sconti nelle attività e nelle strutture convenzionate. La tessera Sci Club Voghera costa

15€ per adulti, 8€ per i minori di 18 anni ed è gratuita per i minori di 14 anni. E’ in grado di offrire sconti su tutte le nostre iniziative, dalle gite domenicali alla settimana bianca. La tessera FISI consente l’iscrizione alla Federazione Italiana Sport Invernali e permette la partecipazione alle gare". Qual è stato il programma delle escursioni 20142015? "Il programma è stato stilato con l’obiettivo di privilegiare le località in cui si svolgeranno le Feste della Neve e le gare d’interesse provinciale per agevolarne la partecipazione. Siamo stati protagonisti a Cervinia, al Tonale, a Sestriere, a capodanno a Predazzo, poi Gressoney, Pila, Sestriere, Champoluc e

Torgnon". Per il mese di marzo? "A marzo sono in programma le gare a Pila e La Thuile, la gara sociale a Cervinia, poi a Orelle Val Thorens e per finire la festa di chiusura nuovamente a Pila il prossimo 29 marzo". In particolare i vostri sforzi sono puntati sulla scuola di sci… "Dopo il successo delle edizioni degli ultimi anni, lo Sci Club di Voghera ha deciso di ripetere lo sforzo economico ed organizzativo per offrire ai propri soci l’opportunità di imparare o migliorare la tecnica dello sci e dello snowboard. L’obiettivo è quello di avvicinare nuovi appassionati alla pratica dello sci, fornire maggiore sicurezza sulle piste fino ad allenare la squadra agonistica per ottenere risultati in gara. I corsi sono stati organizzati in base alle capacità dei partecipanti, formando sei gruppi omogenei, che sono stati seguiti domenica dopo domenica dagli stessi maestri". In conclusione? "Ci saranno 4-5 ragazzi su cui punteremo per la fase agonistica con l’intento di favorire la loro partecipazione almeno ai campionati provinciali e a due gare del circuito in provincia di Pavia. Inoltre possiamo contare su due gruppi di snowboard, ma in particolare i 40 iscritti alla scuola sci, costituiscono un motivo di orgoglio per lo Sci Club Voghera".

BASKET VOGHERA: INTERVISTA AL COACH ROBERTO CASTAGNETTI

La Phoenix Iria Voghera sogna il primato "Chiediamo l'aiuto di un grande pubblico" di

Mauro Migliavacca

Un giovane coach al timone della rivelazione Phoenix Iria Basket Voghera. Parliamo con il coach Roberto Castagnetti. Coach, a cosa amibisce la sua formazione? "Le nostre ambizioni, sono cambiate da inzio anno, ora che siamo nelle zone alte, vogliamo ambire a tutto il meglio possibile, e lottiamo per ottenerlo". Qual è la miglior caratteristica della sua squadra? "La mia squadra è completa in tutti i reparti, siamo completi sotto tutti i punti di vista, esterni, lunghi, tiratori, e ho rotazioni molto lunghe". Quando avete capito di poter stare nelle prime posizioni di classifica? "Personalmente mi hanno insegnato a tirare una riga a metà campionato, ma se devo scegliere un momento, dico quando abbiamo fermato la corsa dell’allora capolista, ed imbattuta, San Martino di Lodi, che ci ha dato il la per fare bene". Quanto può incidere il vostro ottimo campionato sul pubblico vogherese? "Noi siamo la seconda squadra di Voghera, la prima è l’Olympia, abbiamo un pubblico più di appassionati, e più “famigliare”, ma credo che vincendo attiriamo più gente". Ci definisca in una parola il basket? "Il basket è divertimento, sempre tanto divertimento, oltre ad uno spruzzo di passione". Che tipo di coach si sente d'essere?

"Sentendo i miei giocatori sono un rompiscatole (ride, ndr). Sono molto pignolo, non in maniera maniacale ma pignolo". Ha giocatori in rosa per il quale si sente di prospettare una carriera interessante? "Il più giovane che ho in rosa, sta facendo bene, ed ha buoni margini di miglioramento, e secondo me può ambire ad almeno due categorie più sù, ed è molto giovane in quanto è uscito dalle giovanili lo scorso anno". In cosa, a detta sua, può e deve migliorare il movimento cestitico locale? "Nel rapporto tra società, ci deve essere più collaborazione ed interazione, tra di esse. Ora come ora sono abbastanza distaccate tra di loro".

Quanto conta avere un rapporto ottimale con lo staff sia tecnico che dirigenziale? "Io credo che una buona squadra debba remare in un'unica direzione, secondo delle direttive ben precise. La dirigenza, deve dettare le direttive, le idee, l’allenatore deve guidare la squadra e la squadra deve seguire l’allenatore. Bisogna essere un blocco unito”. Chiudo chiedendole, in cosa si sente di dover migliore come coach? "In molte cose, sono al primo anno da head coach, devo migliorare in mille cose, come si suol dire nessuno nasce imparato. So di avere alcune lacune ma lavoro per migliorarle, e sono aperto ad ogni critca costruttiva".


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In merito alla lettera, come al solito non firmata, di un cittadino retorbidese, evidentemente non a conoscenza della normativa in materia di tributi locali e dei poteri regolamentari e tariffari a disposizione dei comuni, apparsa sul mensile “Il Periodico” del mese di febbraio, faccio alcune precisazioni: la possibilità di equiparare l’immobile dato in comodato d’uso a parenti fino al secondo grado è stato possibile per il comune solo nel secondo semestre 2013 in quanto la normativa statale non consentiva questo potere ai comuni per il primo semestre. In tal senso il comune ha appositamente modificato il regolamento IMU per concedere questa agevolazione. Nell’anno 2014 l’amministrazione comunale, con l’introduzione

dell’imposta unica comunale che comprendeva anche la TASI, tenuto conto dei tagli operati dal Governo e della necessità di operare delle scelte che tenevano anche conto della nuova tassa, ha preferito stabilire una aliquota per la TASI minima dell’1 per mille con la concessione di una agevolazione di euro 50 per tutte le prime case di cui hanno usufruito, sicuramente, un maggior numero di contribuenti rispetto ai pochi che avrebbero usufruito dell’esenzione prevista per il comodato d’uso per l’IMU. Purtroppo queste scelte sono dipese dal fatto che il Governo ha tolto al comune 134.796,00 euro di trasferimenti e quindi la giunta comunale per non togliere altri servizi alla scuola, ai servizi socio assistenziali e per non gravare di altre

"Forse gli italiani quando cantano l'inno di Mameli dimenticano il significato delle parole" Sono pienamente d’accordo con quanto detto dalla signora Molaro, ma vorrei aggiungere qualcosa: forse gli italiani, quando cantano l’inno di Mameli, dimenticano il significato di quelle parole. Per unire l’Italia molti eroi hanno sacrificato la loro vita, ma noi sembriamo essercene scordati, permettendo che un pseudo buonismo, travestito da “accoglienza” stia pian piano demolendo la nostra terra natia. Se guardiamo bene i fatti, non siamo davvero utili nemmeno a quei poveri disgraziati, a cui l’Italia deve sembrare come il “paese di Bengodi”, e in realtà consentiamo solo agli scafisti di arricchirsi sulla loro pelle, mentre noi navighiamo in acque altrettanto perigliose come quei poveretti, che da soli non siamo più in grado di aiutare. Sarebbe molto più saggio, a ragion veduta, chiudere le frontiere e concedere la nostra cittadinanza solo ai pochi che dimostrino veramente di tenerci, uniformandosi alle nostre usanze e lingua, come viene richiesto in qualunque paese civile. Vogliamo aprire gli occhi e renderci conto che in realtà attualmente abbiamo un governo che fa acqua da tutte le parti, che non è più in grado di mantenere le proposte elettorali, né di condurre il Paese fuori dalla palude in cui ci hanno portato le diatribe tra mille partiti

e partitelli? Forse ciò accade proprio perché sono troppi, quando ne basterebbero solo due (democratici, ovviamente), per consentire a noi di scegliere chi presenta il miglior progetto di gestione dello Stato, a beneficio di tutti, lasciando all’altro la funzione di controllare che ogni cosa si svolga al meglio delle risorse umane ed economiche, senza remare solamente contro. Vogliamo pensare una buona volta ad unirci davvero e non solo a parole, per concentrare i nostri sforzi comuni all’unico scopo di risollevare questa situazione (tragica per troppi imprenditori, ma anche per troppi pensionati), in apparenza davvero insolubile? Pare ovvio che anche i nostri politici, anche se opportunamente ridotti, debbano fare a loro volta lo sforzo di condividere i nostri sacrifici, rinunciando ad una buona parte dei loro privilegi, accettabili soltanto in una situazione economica più florida…o pensate che sia un’utopia? Lo sarebbe sicuramente se continuassimo ad aspettare che le cose si risolvano da sole. Dobbiamo accettare il fatto che DC, PCI, PSI, MSI ed altri che non ricordo, siano ormai obsoleti, e forse anche il bipartitismo, applicato negli USA lo è, però ha il pregio di essere molto più semplice ed agile della far-

tasse i contribuenti è stata costretta a togliere l’esenzione per il comodato d’uso. Non è certamente cattiva gestione ma al contrario una scelta oculata fatta per tutelare tutti i cittadini e non solo una minima parte di essi. Sarebbe opportuno che i cittadini venissero in comune ad informarsi prima di pubblicare notizie false e prive di ogni fondamento.

DAI LETTORI

Cebrelli: "La nostra non è cattiva gestione e siamo dalla parte dei cittadini"

Il Sindaco di Retorbido, Isabella Cebrelli Nota del direttore La lettera in questione, e come tutte le lettere da noi pubblicate, è firmata. La firma non è stata resa pubblica su richiesta dell'autore. La medesima è a disposizione per ogni controversia legale tra le parti. (a.d.)

raginosa macchina politica che stiamo mantenendo in vita nel nostro bel Paese. Spero ardentemente che i giovani non debbano essere costretti a creare le barricate, come durante i moti popolari dell’Ottocento, per ottenere quello che è un loro diritto costituzionale: un lavoro! Io ho visto la guerra e la ricordo. Ricordo l’orrore dei bombardamenti, delle fughe nei rifugi, della fame, quella vera, ma ricordo anche la solidarietà che è seguita alla fine della guerra, con famiglie intere, o meglio, mamme con i bambini che andavano tutte insieme per i campi a raccogliere erbe mangerecce, seguendo i consigli delle più esperte. La situazione era drammatica, ma c’era l’unione, il desiderio comune di risollevarsi e ci si sosteneva a vicenda, e, se leggete quelle pagine di storia, saprete che allora ci riuscimmo. Vogliamo ricominciare da questo punto? Giovanna Murgia

Infestazione delle piante nel parco di Salice: "Occorre intervenire per evitare di distruggere tutto il polmone verde" Egregio Direttore, vorrei richiamare la sua attenzione ad una serie di problemi che necessitano al più presto della attenzione di tutti coloro amano Salice, il suo parco ed il verde urbano in generale. Lo scorso anno a Salice, Rivanazzano e dintorni, si è manifestato un grosso problema ai Bossi del nostro territorio. Con le debite proporzioni la Piralide del Bosso (Cydalima perspectalis) si potrebbe paragonare all'epidemia di Ebola. Se non viene rapidamente contrastata, porterà nei prossimi 2-3 anni alla completa cancellazione del Bosso nei nostri giardini. Se si tiene conto che il Bosso è parte integrante del "Giardino all'Italiana" e se si osserva la composizione del Parco di Salice e dei giardini delle ville storiche che lo circondano, si capisce bene quale importanza abbia il Bosso per noi. Purtroppo a non capire tutto ciò, sembra che l'Amminisrtazione di Godiasco-Salice Terme e di Rivanazzano Terme facciano a gara nella loro ignoranza del verde pubblico e privato. La Piralide del Bosso è arrivata in Italia da importazione di materiale infetto nel 2011 da Cina Corea e Giappone. Il cibo preferito della larva della Piralide sono le foglioline del Bosso ed i suoi germogli, benchè non disdegni altre

essenze vegetali in assenza del suo piatto preferito. Ma a disgrazia di solito si aggiunge altra disgrazia, perchè a seguito del danno da defogliazione si aggiunge una malattia Crittogama (vuol dire provocata da funghi) che si chiama Buxicola, la quale contribuisce a indebolire ulteriormente la pianta. Per cui dove c'è la Piralide, c'è anche la Buxicola. Se teniamo conto che nel nostro areale europeo l'insetto presenta 2-3 generazioni all'anno, potete solo lontanamente immaginare quante larve andranno a banchettare con i Bossi dei nostri giardini. Il Bosso, come tutti sanno, è una pianta a lenta crescita, infatti quelle del parco hanno più di 80 anni, ed è un patrimonio vegetale difficile da sostituire e molto costoso. Di positivo c'è che se si conosce il problema si trova la soluzione, e la soluzione potrebbe essere questa: il Comune a primavera (Aprile) dovrebbe emettere un'ordinanza che obblighi i privati cittadini che hanno nel loro giardino dei Bossi di eseguire i trattamenti con le modalità e con i prodotti indicati nel bollettino allegato all'ordinanza. Tutti devono fare i trattamenti, altrimenti rimarrebbero dei focolai d'infestazione indisturbati di perpetuare i danni. Meglio ancora sarebbe che lo stesso Ufficio Tecnico si inca-

ricasse di eseguire i trattamenti con personale adatto. Per fare ciò è necessario posizionare nel Parco alcune trappole a Ferormoni specifichi per la Piralide del Bosso, in modo da indicare con precisione il momento in cui iniziare la serie di trattamenti per colpire il numero più alto di larve. Trattandosi di aree urbane e frequentate da persone ed animali i prodotti da usarsi con la massima sicurezza sono: Bacillus Thuringiensis var. Kurstacki e Cipermetrina. Abbinato al Bt è importante aggiungere un fungicida specifico e sistemico registrato per la Buxicola per es.Thiofanate Metil. Ricordo inoltre che nel Parco, a partire dalla pineta a tutte le conifere appartenenti alle spp. di Pino Nero d'Austria, Pino Silvestre e di Pino Rosso, sono fortemente attaccate dalla Processionaria, Thaumathopea pitiocampa e da un fungo Sphaeropsis sapinea o ruggine del pino che ormai hanno compromesso fortemente le piante. Gli esemplari più attaccati vanno abbattuti al più presto ed eliminati, per gli altri almeno si provveda alla raccolta dei nidi di Processionaria e a distruggerli. Distinti saluti Luciano Benedini


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