Il Periodico News - SETTEMBRE 2021 N°167

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ROVESCALA

SETTEMBRE 2021

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«Al mio fianco ci sono 10 persone giovani e dinamiche» Nicola Dellafiore, imprenditore edile e capogruppo degli alpini di Rovescala, definisce il proprio gruppo come a squadra del fare e non del dire. «Siamo e saremo sempre attivamente presenti sul territorio garantendo cinque anni di amministrazione senza intoppi essendo la nostra una squadra numerosa e volenterosa». Dellafiore ci presenti la squadra che scenderà al suo fianco alle elezioni del 3 e 4 ottobre «Al mio fianco ci sono dieci persone giovani e dinamiche lavorativamente impegnate in vari settori, la cui esperienza, unitamente al loro entusiasmo, costituirà un apporto fondamentale all’amministrazione del paese. Oltre che dal sottoscritto, la mia squadra è composta da Alessandra Palestri impiegata nel settore vitivinicolo; Amedeo Valle impiegato comunale; Antonella Pallaroni avvocato; Barbara Ferrara impiegata amministrativa; Davide Trazzi impiegato commerciale; Franco Achilli libero professionista; Luca Crubellati studente laureando in agraria; Nicoletta Albanesi impiegata studio notarile; Stefano Bianchi impiegato; Stefano Rossi imprenditore agricolo». Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a metterci la faccia, per la prima volta, in prima persona? «Ho sempre pensato che quando si ritiene che le “cose” non funzionino come dovrebbero, non sia sufficiente criticare ma sia necessario rimboccarsi le maniche e partecipare attivamente alla risoluzione dei problemi. È in quest’ottica che ho deciso di

Elezioni del sindaco: la sfida sarà tra Nicola Dellafiore (Chi Ama Rovescala) e Marco Scabiosi (Un futuro per Rovescala)

Nicola Dellafiore espormi in prima persona al fine di rilanciare il nostro Comune che ha tante potenzialità purtroppo non esaltate e in alcuni casi sottovalutate». Qual è il “cavallo di battaglia” del vostro programma elettorale? «Il nostro programma elettorale comprende più cavalli di battaglia che possono ricondursi all’obiettivo prioritario di valorizzazione del nostro paese mediante azioni volte al ripristino e al mantenimento di un adeguato livello di pulizia, ordine e decoro di tutti gli spazi pubblici, all’eliminazione degli incolti agricoli, al contrasto dello spopolamento mediante azioni mirate a rendere Rovescala un paese “appetibile” sia per chi vuole abitarci, lavorarci o semplicemente svagarsi, alla migliore organizzazione dei servizi comunali esistenti ed al ripristino dei servizi non più presenti, come ad esempio il Bancomat. Il nostro impegno sarà rivolto sia a Rovescala sia alle varie frazioni del Comune che spesso non sono

oggetto della dovuta attenzione. Un doveroso sostegno sarà fornito alle varie associazioni presenti sul territorio comunale, rappresentando esse “un fiore all’occhiello” per la nostra comunità» Rovescala è un piccolo comune. A suo giudizio la partita si giocherà sui programmi elettorali o sulle persone? «Ritengo che al di là dei programmi elettorali, l’elemento fondamentale sia rappresentato dalle persone che costituiscono la lista o meglio la squadra e che nel nostro caso sono persone che sono sempre state presenti e partecipi alla “vita” del paese». Qual è o quali sono le iniziative concrete che intende mettere in campo e quindi fattibili, “il giorno dopo” la sua eventuale elezione a primo cittadino? «La prima azione sarà a livello organizzativo mediante l’attribuzione chiara di ruoli e responsabilità fra coloro che insieme a me dovranno amministrare il nostro comune. Questo è un aspetto, secondo me, prioritario affinché i cittadini possano avere persone di riferimento per i vari aspetti di loro interesse, nonché per poter procedere con una programmazione chiara ed efficiente delle attività che dovremmo porre in atto.

Le prime iniziative concrete saranno comunque quelle di immediata fattibilità come, ad esempio, l’ordine e la pulizia degli spazi pubblici che attualmente risultano piuttosto trascurati, sia per quanto riguarda il paese, sia per quanto riguarda le frazioni». Cosa chiedono e cosa si aspettano oggi i Rovescalesi dal loro futuro sindaco? «Credo che la cosa principale che gli abitanti di Rovescala chiedano al futuro sindaco sia quella di essere presente in mezzo a loro e di impegnarsi per loro e con loro per restituire al nostro paese il valore che si merita». Cosa le fa pensare di essere il sindaco giusto per Rovescala e perché non lo sono i suoi “avversari”? «Semplicemente per tre motivi: noi siamo la squadra del fare e non del dire; noi siamo e saremo sempre attivamente presenti sul territorio; noi possiamo garantire cinque anni di amministrazione senza intoppi essendo la nostra una squadra numerosa e volenterosa che si è anche contraddistinta negli ultimi anni per il costante impegno nelle varie associazioni del paese».

di Manuele Riccardi

«Portare e presentare Rovescala oltre i propri confini» Marco Scabiosi, attuale sindaco di Rovescala cerca la riconferma, con una squadra quasi interamente rinnovata. Esperienza maturata e competenze amministrative sono tra le altre, le cose che intende offrire a Rovescala e non per ultima «una visione realistica di cosa comporta la gestione e la progettazione in ambito pubblico e quindi cosa c’è tra il dire e il fare…». Scabiosi ci presenti la squadra che scenderà al suo fianco alle elezioni del 3 e 4 ottobre «è una squadra che rispetto alla precedente è stata rinnovata per quasi la sua interezza. Un gruppo eterogeneo per professioni ed età, costituito da persone volenterose, trasparenti, entusiaste e convinte di impegnarsi per il proprio paese». Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a rimetterci la faccia? «Cinque anni di mandato – soprattutto in tempi Covid - possono non essere sufficienti per portare a termine idee e progetti. Da qui il desiderio di proseguire in prima persona, per ultimare i lavori in corso e per realizzarne di nuovi. Ovviamente non nego il senso di appartenenza ed attaccamento al paese che anno dopo anno sono cresciuti

Marco Scabiosi risultati non mancheranno di arrivare». Qual è il “cavallo di battaglia” del vostro programma elettorale? «Abbiamo tante idee, sia di immediata realizzazione sia di una certa rilevanza con difficoltà intrinseche di realizzazione, ma non voglio pensare ad un progetto in particolare come “cavallo di battaglia”. Vorrei che per il nuovo gruppo, come per quello in scadenza di mandato, siano prioritari aspetti quali l’ascolto, l’impegno ed il desiderio di comunicare il più possibile con i cittadi-

ni. Sono convinto che con questa visione i risultati non mancheranno di arrivare. Rovescala è un piccolo comune. A suo giudizio la partita si giocherà sui programmi elettorali o sulle persone? «Certo i programmi sono il biglietto da visita per ogni pretendente amministrazione, ne rappresentano le idee, le motivazioni. Voglio però pensare che le persone siano sempre messe in primo piano sia in un Comune piccolo che in una realtà più grande». Qual è o quali sono le iniziative concrete che intende mettere in campo e quindi fattibili, “il giorno dopo” la sua eventuale elezione a primo cittadino? «Con la speranza di vivere ormai la coda di questa pandemia che ci ha bloccati nelle diverse iniziative per due anni, vedo il mio gruppo impegnato da subito ad un rilancio del nostro territorio attraverso iniziative che possano non solo offrire Rovescala a chi arriva da fuori (percorsi pedonali o per mountain bike all’interno dei vigneti, percorsi enogastronomici nelle cantine che vorranno aderire, realizzazione di un’area di ricezione camper, eventi dedicati alla storia ed all’attività principale del nostro territorio) ma portare e presentare Rove-

scala oltre i propri confini (attraverso gemellaggi con altri Comuni, la partecipazione ad eventi)». Cosa chiedono e cosa si aspettano oggi i Rovescalesi dal loro futuro sindaco? «In questi cinque anni ho maturato la consapevolezza che le attese della popolazione possono essere sia di carattere personale in presenza di problemi privati, sia di carattere comunitario rispetto ai servizi ed alle prospettive di un paese che, come tutti i piccoli paesi, deve lottare per sopravvivere». Cosa le fa pensare di essere il sindaco giusto per Rovescala e perché non lo sono i suoi “avversari”? «Non mi sento di ricercare motivi che possano caratterizzare il mio “avversario” come non giusto per questo ruolo. Da parte mia posso offrire oltre alla passione per questo impegno, certamente l’esperienza maturata e con essa le competenze amministrative; non per ultima una visione realistica di cosa comporta la gestione e la progettazione in ambito pubblico e quindi cosa c’è tra il dire e il fare…».

di Manuele Riccardi


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