il Periodico
25
SETTEMBRE 2017
"Ci siamo imposti ogni anno di introdurre qualcosa di nuovo"
di
Vittoria Pacci
Chiamarsi Buscone vuol dire che arrivi da Bosmenso, piccola Frazione di Varzi, dove il 90% della popolazione ha quel cognome. Giorgio, Buscone appunto, è originario di Bosmenso, traferitosi poi negli anni '60 a Voghera, ha sempre frequentato il paese d'origine durante il periodo estivo, dove tuttora ha una seconda casa. È la storia di uno dei tanti paesini dell'alta valle Staffora che nel periodo estivo, merito delle seconde case conservate negli anni, si ripopolano e con grandi numeri: si passa dalle 30 "anime" del periodo invernale fino a sfiorare le 200 persone nel periodo estivo. A Giorgio Buscone, quando parla di Bosmenso si illuminano gli occhi, è un vero "bosmensino" o "bosmensese" dir si voglia, insieme ai tanti altri Buscone ed amici di Bosmenso e non, dà anima e corpo per promuovere ed animare una delle località più caratteristiche dell'Oltrepò Pavese. Buscone si sente più di Voghera o di Bosmenso? "Più di Bosmenso perché le mie origini sono lì e perché è un posto che per diversi motivi merita la voglia di ritornarci, in proporzione c’è più vita a Bosmenso che a Voghera, comprese quelle che noi di Bosmenso chiamiamo le frazioni, vale a dire la Chiesa e Casa Rampolla". Da alcuni anni Bosmenso è diventato durante l'estate meta fissa per l’Oltrepò e non solo, grazie ad una manifestazione "La Notte" di grande successo. Il tutto è nato come? "Abbiamo un precedente che è la Raviolata, una festa che viene svolta ormai da 15 anni, solamente quest’anno per motivi tecnici non si è svolta, ma visto le richieste dopo questo anno sabbatico, siamo pronti a ripeterla l’anno prossimo. La Raviolata come dicevo, ha avuto negli anni una risonanza notevole e da lì è nata l’idea di organizzare una notte bianca. Da alcuni anni portavo avanti questa idea con insistenza, per fortuna ho trovato l'appoggio di Roberta del ristorante Buscone, che mi ha spalleggiato, proponendo una festa di prova e 4 anni fa abbiamo allestito in una settimana la nostra prima notte bianca". Abituati al successo della Raviolata avevate un po' di timori nella buona riuscita della manifestazione e soprattutto che fosse all’altezza? "Certo che sì, la data stabilita era a 10 giorni dalla Raviolata e in più pensavamo che il mese d’Agosto non fosse adatto per questa manifestazione, invece il primo anno abbiamo fatto più di 1500 persone". In 4 anni siete passati da 1500 persone alle oltre 5 mila di quest’anno… un successo travolgente dovuto principalmente a cosa? "Innanzitutto il borgo diverso dagli altri borghi oltrepadani si presta particolarmente, l’atmosfera di musica e goliardia, quello spirito festaiolo che forse gli altri non riescono a raggiungere accompagnato da un’offerta diversificata e di qualità del cibo e delle bevande". Accogliere e dar da mangiare e da bere e far divertire 5 mila persone è un impegno notevole, in quante persone lavorano per la riuscita dell’evento? "Siamo circa 120 persone che collaborano e partecipano, di Bosmenso e non solo, alcuni vengono da altri paesi, paesi che possiamo definire ’concorrenti’, come ad esempio Varzi". Avete un'associazione preposta all’organizzazioni di questi eventi? "Sì, l’associazione si chiama Quelli di Bosmenso, il Presidente è Gabriele ‘Lele’ Poggi che è di Pietraga-
vina, e nel direttivo ci sono 7/8 persone". Per arrivare a Bosmenso c'è una sola strada, dover accogliere così tanta gente comporterà certamente dei problemi logistici. Come avete sopperito a questa difficoltà? "Abbiamo la fortuna di avere una vasta area parcheggio in Località Carro a due km da Bosmenso, per cui ci siamo attrezzati con delle navette che potessero accompagnare la gente in paese". L'offerta enogastronomica di quest’anno era veramente a 360° . Come si è evoluta negli anni la vostra proposta? "Siamo partiti con prodotti locali, dai ravioli preparati magistralmente dal nostro mitico cuoco, Carlo Gardella, alle schitte della Valle Staffora, dal pane e salame al Montebore, poi anno dopo anno abbiamo ampliato la scelta, ad esempio quest’anno è venuto un ristoratore a cucinarci la Paella, oppure quelli della Confraternita del risotto di San Nazzaro hanno cucinano il riso, abbiamo anche inserito l’anno scorso il pesce fritto grazie alla collaborazione con una proloco ligure ed è stato un successo enorme!!! Questo fermo restando che il nostro cavallo di battaglia sono e rimangono i ravioli". Siete partiti con dei prodotto prettamente locali ed avete ampliato l’offerta con prodotti di altre regioni e anche stranieri, perché? "Questo per diversificare e per ampliare la scelta. Ci siamo imposti ogni anno di introdurre qualcosa di nuovo e ogni anno pur continuando a proporre piatti e prodotti oltrepadani che rimangono sia chiaro il nostro punto di forza, abbiamo deciso di aggiungere piatti che potessero soddisfare a 360° i gusti della vasta clientela". L’Oltrepò è una delle zone con la più grande produzione di vino. Voi che vino usate? "Solo ed esclusivamente vino dell’Oltrepò, di diverse aziende scelte dalla nostra sommelier Roberta Buscone. Di questo siamo molto orgogliosi e la cosa che ci ha fatto particolarmente piacere è che siamo stati contattai da diverse aziende produttrici di vino che desiderano fornirci i loro prodotti a condizioni di favore, considerando sia La Raviolata che La Notte un'ottima vetrina per la promozione". Si narra che durante "La Notte" venga bevuta una quantità notevole di Sangria che prodotto oltrepadano non è… "Siamo sui 600 litri di sangria consumata, fatta rigorosamente con vino dell’Oltrepò più precisamente la croatina e direi che la sangria di Bosmenso non ha niente da invidiare a quella spagnola…". Solo vino e sangria o anche altro da bere? "Anche birra rigorosamente Oltrepadana, abbiamo infatti coinvolto tutti e tre i birrifici presenti in Oltrepò". Tutti contenti o qualche critica c'è stata? "Qualche errore è stato commesso e qualche critica c'è sempre, noi siamo dei dilettanti e non dei professionisti, pecchiamo a volte di inesperienza… a volte ci scambiamo i ruoli sperando che qualcuno faccia meglio. Quest’anno ad esempio abbiamo sottovalutato il numero delle persone che sarebbero arrivate e abbiamo avuto qualche inghippo con il servizio navetta". L'Oltrepò ed in particolare le vallate dell’Alto Oltrepò durante la bella stagione organizzano feste, ma poche con il successo di quella di Bosmenso. Non vi è mai stato chiesto di organizzare feste in altre paesi? "Sì ci è stato chiesto per esempio da Voghera e da qualche altra località della valle".
VARZI
"Volevamo conquistare Varzi e farla diventare una frazione di Bosmenso"
Giorgio Buscone Siete interessati ed è nei vostri programmi futuri andare ad organizzare eventi in altri paesi? "No, non possiamo permetterci di andare a casa d’altri ad organizzare, non ne avremmo il tempo, ognuno di noi ha il proprio lavoro, non siamo professionisti, siamo solo innamorati di Bosmenso". Costi e ricavi per organizzare una festa con cosi tanta gente… "Io non mi occupo della parte contabile ma sia per la qualità del cibo acquistato, sia per le numerose attrazioni come i gruppi musicali e gli artisti di strada e soprattutto perchè i prezzi di vendita dei nostri piatti sono popolari, il ricavo è poco più della spesa, ma il nostro scopo non è fare utili, ma vivacizzare e promuovere il nostro paese". La scelta delle attrazioni e degli artisti che animano "La Notte" da chi viene fatta e quanto tempo comporta? "Io ad esempio sono l’addetto a scovare gli artisti più particolari, frequentando altre feste e manifestazioni vedo un po' cosa c’è in giro e lo segnalo ad Ornella Buscone che se ne occupa in prima persona. La scelta dei vari artisti viene sempre e comunque fatta in comune accordo durante le nostre periodiche riunioni invernali". Bosmenso è una frazione di Varzi, c’è a Varzi una festa equiparabile a quella di Bosmenso? "Assolutamente no, anche se il carnevale di Varzi ultimamente sta rinverdendo gli antichi splendori grazie all’apporto attivo di tanti giovani varzesi". C'è rivalità tra Bosmenso e Varzi? "Sicuramente sì, tant’è che ad un edizione di un carnevale di qualche anno fa noi di Bosmenso, mascherati da Garibaldini, volevamo conquistare Varzi e farla diventare una frazione di Bosmenso. A parte questa sana goliardia… devo dire che c’è comunque collaborazione tra Bosmenso e Varzi, tant’è che alcuni varzesi ci aiutano nell’allestimento delle nostre feste". A Bosmenso si produce ottimo salame, a Varzi si vocifera che prossimamente si possa organizzare la fiera del salame. Voi di Bosmenso parteciperete in forza? "Sicuramente sì. Sarebbe un'ottima idea, a Bosmenso abbiamo alcuni produttori che certamente potrebbero partecipare e ritengo che possa diventare un evento unico come lo è diventata per Bosmenso La Notte". Avete in serbo altre novità pe l’anno prossimo solo per il periodo estivo o anche invernale? "Sì, ripeteremo e amplieremo il Presepe con le statue a grandezza naturale come quello Gubbio, per l’estate le ‘nostre’ due feste sono già calendarizzate, poi nel cilindro c'è sempre qualcosa pronto ad uscire…".