il Periodico
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si corre a fine settembre il primo rally alberto alberti
SETTEMBRE 2016
Nel ricordo del giovane pilota di Sala scomparso nel 1980
di
Piero Ventura
Sono trascorsi ormai 36 anni da quella calda e tragica notte d’estate, ma il tempo non è riuscito a cancellare, in chi c’era, il ricordo della dolcezza, della signorilità e della bravura di quel ragazzo per il quale l’avvenire sembrava riservargli esclusivamente momenti luminosi. Alla fine degli anni Settanta, in Italia, quando ormai il mito "Munari" aveva vissuto i suoi momenti più esaltanti, i piloti che andavano per la maggiore erano i vari Bettega, Pregliasco, Cerrato, Cambiaghi, "Tony", Vudafieri, "Lucky", Verini, Bacchelli, Presotto ecc. A misurarsi con i nostri campioni nelle prove titolate europee e mondiali di casa nostra venivano i più forti specialisti continentali come Darniche, Zanini, Beguin, Andruet, Coleman ecc.
Tutti piloti ufficiali al servigio di Case o scuderie d’alto rango. Emergere in simili circostanze era assai più arduo che non in altri momenti. E’ in questo contesto che appare sulla scena agonistica Alberto Alberti figlio di Giovanni, importante imprenditore e pilota affermato, più volte tricolore. Alberto è un giovane universitario educato, semplice e riservato, come vuole la tradizione della sua terra, l'alto Oltrepo dove, da Sala, una manciata di case aggrappate alla montagna nel cuore della Valle Staffora, la strada, ramificandosi, permette di raggiungere le vette più alte del Penice, del Brallo e del Giovà, strade mitiche che impongono rispetto a chi ama questo sport. Strade che alle cronache dell’automobilismo sportivo hanno fatto narrare epiche e inebrianti sfide tra grandi campioni del volante. Ereditata dal padre Giovanni la grande passione per le corse, Alberto, come il padre del resto, amava la pista dove assai bene si era comportato inizialmente in Formula Abarth. Poi con la Stratos alla Pasqua del pilota all’autodromo di Magione e al Giro automobilistico d’Italia, le cui prove appassionanti si svolgevano, in gran parte, nei più importanti autodromi nazionali
dove, nel 1979 si prese il lusso di mettersi alle spalle fior di campioni. La passione per i rally gli fu, per così dire, inculcata da parenti e amici. Li ritenevano meno pericolosi. Ed eccolo con la sorella Maddalena ed una privatissima Lancia Stratos al via del 4 Regioni del 1980. E’ l’apoteosi, il giovane Alberto Alberti, prima di un forzato ritiro, per lungo tempo tiene alle spalle i più qualificati piloti e team internazionali. Al suo passaggio l’entusiasmo sale alle stelle. E’ il nuovo idolo; l’astro nascente. Il suo volo meraviglioso verso la gloria, purtroppo, s'interruppe bruscamente poco più di un mese più tardi sulle strade del Rally Colline di Romagna. Qualcuno, dopo la sua scomparsa, lo definì: "Una meteora nel cielo dell’automobilismo italiano". Ora, più convinti che mai, diciamo: "Una cometa nel cielo dell’automobilismo" la cui coda, a distanza di 36 anni, brilla ancora con immutata intensità e grazie al lavoro svolto dagli amici, dal Comune del Brallo, dall’ Aci Pavia e dalla famiglia Alberti nasce il 1° Rally Alberto Alberti in programma i prossimi 24-25 settembre a Brallo di Pregola.