il Periodico
4
PRIMO PIANO
"iL mILLELUCI... 13 lunghi, bellissimi anni"
"Pensavo di smettere di vivere di notte..."
Di Lele Baiardi
Serafino Fracchioni
Continuiamo il nostro viaggio alla conoscenza di importanti, indimenticabili, storiche figure imprenditoriali del mondo della notte oltrepadana. Incontriamo un personaggio davvero unico: Serafino Fracchioni. Classe 1957, Serafino da 4 anni si divide tra la sua Zavattarello e la splendida Dubai, dove vive almeno 6 mesi l'anno, lavorando da lì, come base, nel resto del mondo come trader/consulente di aziende del settore petrolifero. Serafino vorrei con lei ripercorrere i tratti più salienti della sua attività imprenditoriale nel mondo della notte. Cominciamo? "Allora... Partiamo proprio dal principio. Nasco a Borgonovo Val Tidone, studio e mi diplomo a Milano. Nel 1981 comincio subito con il primo locale, il meraviglioso Mille Luci della mia stupenda Zavattarello. I miei amici e soci Peppino e Mauro Comaschi mi danno fiducia, apprezzano le mie idee ed iniziamo una collaborazione fortunatissima, che porterà il Mille Luci, rifatto una sola volta nel 1984, ad un'attività senza sosta, estate ed inverno, 12 mesi l'anno, per 13 lunghi, bellissimi anni". Ricordo che in zona era diventato famosissimo con il successo del Mille Luci... "Si, davvero strabiliante, inaspettato. Nel 1986, con Peppino e Mauro, avvertiamo la necessità, come dire, di espansione, proprio di più spazio. Individuo un bellissimo vecchio mulino nel piacentino, ma dopo alcune trattative a singhiozzo niente da fare, non riesco a metterci le mani sopra. Non mi ero sbagliato, comunque: a breve, altri imprenditori creeranno in quella struttura l'Avila, altro locale che ha fatto la storia. Individuo comunque, sempre nel piacentino, per l'esattezza a Pecorara, un'altra splendida location da riattare: si chiamava 'La Mesa Verde', ed io la trasformai in Carisma. La sera dell'Inaugurazione, i 12 km che separano Pianello da Pecorara erano pattugliati dai carabinieri!!! La coda di clienti era infinita!!! E non ci hanno mai abbandonato, aprivamo, costantemente sold out, mercoledì, venerdì, sabato e domenica". Ricordo anche ospiti importantissimi... "Al Carisma abbiamo fatto esibire Jovanotti, un giovane esordiente Luciano Ligabue, e poi ancora gli Africa Bambata, Beppe Grillo...Pensi che Beppe, dopo la serata, non ha fatto ritorno a casa, ma ha soggiornato a casa di un mio conoscente per un paio di giorni, attratto dalla cordialità dimostratagli. Se non ricordo male, era la sera del suo compleanno". Andiamo avanti a ruota libera... "Purtroppo, nel 1993 scompare Peppino Comaschi e con lui, profondamente in me stesso, sento affievolirsi un po' la passione per questa professione, che volente o nolente ti assicuro è difficile, stressante a livello mentale e fisico... responsabilità, attese infinite, orari
selvaggi... Decido infatti allora di abbandonare tutto ciò che insieme avevamo costruito. Dopo qualche mese di pausa, riflessione e riposizionamento personale, mi viene offerto un locale all'apparenza, come posso dire, non quel granché, senza presunzione: il Cecil in Stradella. Si discostava di parecchio dal mio standard lavorativo, diciamo che non era così glamour e modaiolo... Però decido di impegnarmi li, anche un po' per mettere il primo mattone di una nuova condizione di lavoro, senza Peppino... Cambio il nome, lo chiamo La Cave, anzi, mi invento due nomi: La Cave per il venerdì sera e Oliver per il sabato sera. Due serate completamente opposte per target di clientela, scelta musicale, scelta di gestione, ospiti, addirittura il personale era completamente cambiato nelle due serate". Però anche qui l'idea paga... "Sì, devo proprio dire sì. Sei inverni di successo e soddisfazioni, divertimento, coinvolgimento di una clientela fantastica. La Cave/Oliver era solo invernale, però, ed io, dopo quei primi 6 anni, comincio ad avere voglia di gestire un estivo". E s'inventa... "No, o meglio, non creo un locale nuovo, ma coinvolgo amici ed operatori di altri locali in gestioni di serate all'interno di programmazioni di altri locali. Meno responsabilità, meno impegnativo dal punto di vista burocratico/amministrativo, insomma, una situazione più leggera, spensierata... Anche perchè poi d'inverno avevo sempre il mio locale". E dove si colloca con questo esperimento estivo? "A memoria, anche perchè queste iniziative le ho perpetrate anche nel decennio successivo... Club House di Salice Terme, La Foresta di Pozzol Groppo, il Sonnambula a Rivergaro... E poi il Fontanile a Redavalle, e nel 2008 il Golf in Salice Terme con la serata Caramelle... Ma qui era già un altro periodo della mia vita e professione". Perchè cosa succede agli inizi dei 2000? "Nel 2001, per l'esattezza, un caro amico di Milano, e prestigioso Avvocato, Niccolò Schemberg, suggerisce, a mia insaputa, il mio nome a Gianmario Longoni, erede della famiglia proprietaria di storici teatri milanesi tra i quali il Teatro Smeraldo, dove ora sorge Eataly in Piazza XXV Aprile, e la discoteca al piano inferiore del teatro, il mitico Shocking". Un'occasione pazzesca! Immagino non abbia esitato... "In verità, i primi incontri sono stati un po' inficiati dalla proposta di assunzione da parte di Gianmario, ma io dipendente non lo sono mai stato, e la mia controproposta di partecipazione agli utili e gestione totale dell'attività. Grazie ai vari interventi amicali e professionali dell'Avv. Schemberg, alla fine riesco ad ottenere il desiderato. Ed a quel punto... panico puro ! I miei concorrenti, alcuni nell'arco di mezzo chilometro quadrato, erano Hollywood, Casablanca, che ora non esiste più, Tocqueville, e, più lontani come distanza chilometrica ma colossi come fama, l'Old Fashion, Rolling Stone, il Plastic... Insomma, da quel momento realizzo che sono in gara, ma stavolta nel centro storico di Milano, una delle capitali europee del divertimento". Panico e poi adrenalina? "Bravo, le devo dire che la fortuna, oltre alle scelte fatte sul campo, mi ha dato una bella mano. Ad esempio, il mio compianto amico e fantastico gestore Poldo, insieme all'allora compagno di Ambra Orfei, aveva lanciato il martedì sera Fidelio presso il Rol-
AGOSTO 2016
ling Stone, serata di enorme richiamo e successo; dopo pochi mesi che stavo operando alla gestione dello Shocking, mi arriva, una domenica pomeriggio, una chiamata del caro Poldo che mi chiede cosa organizzavo il martedì sera... Sorpreso, risposi 'Nulla al momento', che era la pura verità... Mi chiese se mi faceva piacere avere la serata Fidelio. Incredulo, riposi che non c'era neppure da pensarci. E Poldo mi disse: 'Bene! Dopodomani cominciamo da te, ho lasciato il Rolling". E da lì decollò l'enorme successo dello Shocking? "Non solo. Avevo contattato e coinvolto già personaggi top delle notti milanesi. Il Mercoledì sera facevo 'Le fleur du male' con Danilo Visconti, la serata più trasgressiva d'Italia con il locale che esplodeva e code infinite all'esterno. Un'altra serata era in collaborazione con un altro mito del divertimento, Chicco Como, che organizzava la serata Billionaire al giovedì sera. Pensi che addirittura facevo 1.000 ragazzi tra i 15 ed i 18 anni il sabato pomeriggio, poi alle 20.00 si puliva tutto e si preparava la serata, che terminava alle 5.00 del mattino successivo, in pieno delirio". Lo Shocking quante sere lavorava? "6 su 7. La domenica sera, nel 2003, abbiamo ospitato un must milanese: la serata Chandelier, organizzata dal grande Antonio Coppola, una notte abbiamo avuto in consolle addirittura Frankie Knuckles, il mitico D.J. e produttore americano padre della musica House. E sempre nel 2003 abbiamo dato vita, una volta al mese, all'afterhour più famoso d'Italia, La Messa. Mi ricordo che era la sera di Halloween, organizzata da Poldo con il gruppo Fidelio. Finiamo Halloween alle 5.00 del mattino, facciamo pulizia e remise en forme del locale ed alle 5.30 riapriamo per la Messa, fino a mezzogiorno... C'era tutta Milano quella mattina allo Shocking! Per non parlare dell'estate 2004, dove ho trasportato tutto lo staff Shocking al mare in Sicilia, sulla costa messinese, strutturando confidenzialmente un locale estivo ai bordi di un laghetto che divideva due ville padronali all'interno del parco di questa proprietà di un amico, che d'inverno viveva a Milano e mi aveva convinto a fare quella pazzia. Avevamo chiamato la location 'I Giardini di Giano'; sempre pieni, tutte le sere, con code di auto che si spostavano da Taormina, Messina, Catania". Beh, che dire... Era riuscito a creare una storia importantissima... "Ritengo che quel tipo di glamour vada e venga, dipende dalle stagioni, dalle mode, da tanti fattori superficiali. Di sicuro, ero riuscito a creare un'azienda che viaggiava come non mai. Gli amici di Longoni mi ripetevano più volte che ero stato l'unico associato in compartecipazione che non lavorava sugli omaggi, ma tutti pagavano in cassa prima di accedere al locale. E' stata un'impresa eccitante ed indimenticabile, sino al 2005". Anno nel quale lascia? "Sì. Per svariati motivi, non ultimo l'affaticamento fisico, decido di chiudere il mio sodalizio con lo Shocking. Avvertivo che si era chiuso un ciclo, non avevo più nulla da dare né ricevere. Pensavo di smettere definitivamente di vivere di notte. Ho fatto un ultimo ritorno nelle stagioni 2007/2008 aprendo a Campospinoso, Stradella il Segreta, un altro locale molto bello, che però non ha riacceso in me la fiamma della passione". Ed oggi non ha mai un desiderio di ripresa nel settore? "Oggi sono focalizzato sulle mie attività all'estero. Mio figlio Gianmarco gestisce una location estiva incantevole nell'originaria, sempre splendida Zavattarello. Quando sono a casa, mi diverto con lui, in spensieratezza, e passo giornate e serate bellissime con i giovani e meno giovani, e tantissimi amici, della mia terra! E son felice e sereno. Del domani non v'è certezza, però... non si sa mai... ".