Il Corriere della Città - Maggio 2011 - Speciale Elezioni Comunali Pomezia 2011

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politicadella Anno 3 Numero 5

MAGGIO 2011

GRATUITO

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una poltrona per 8 (candidati sindaco) e 24 sedie per 500 (candidati consiglieri)

ARRESTATO DI MARIO

DALLA PARTE DEI BAMBINI

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editoriale

LA STANZA DEI BOTTONI E’ PARTITA UNA SOVRAFFOLATA CACCIA AL VOTO SEMPRE PIU’ AGGUERRITA!

omezia sembra un formicaio impazzito, con candidati che girano come trottole da un impegno all’altro, da un banchetto ad una conferenza, da una presentazione ad una cena. Indaffarati, preoccupati, ansiosi, anche se apparentemente sembrano calmi, tranquilli e, soprattutto, sicuri di vincere. Ad oggi – 20 aprile – Pomezia ha 8 sindaci e circa 400 consiglieri comunali. 400 e non 500, come effettivamente risultano dalle 25 liste presentate, perché sono almeno un centinaio i nomi messi tanto per fare numero e che forse non prenderanno neanche il loro stesso voto. Un sovraffollamento che ovviamente verrà stroncato il 16 maggio, quando lo spoglio delle urne sarà

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terminato. Nel frattempo, tutti i candidati sindaco si godono il loro momento di gloria da “Primo Cittadino”, girano con uno stuolo di adulatori, sembrano (non tutti, ma quasi) già forniti di staff pronto a scattare al minimo cenno, alcuni si fanno già chiamare sindaco. I candidati per un posto di consigliere comunale sono invece più discreti, e, quasi in sordina, vanno a caccia di voti, che questa volta devono essere davvero tanti. A vedere la scena dal di fuori viene quasi da ridere: peccato che, da cittadini di Pomezia, siamo tutti coinvolti, ed il sorriso muore sulle labbra, soprattutto quando si sentono voci insistenti che raccontano di cifre assurde spese per fare la campagna elettorale, di

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E-MAIL:

Numero 5 Anno 3 APRILE 2011 - Distribuzione gratuita

IN REDAZIONE:

Via Danimarca, 57 - 00040 Pomezia

EDITORE: La Città DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

redazione@ilcorrieredellacitta.it direttore@ilcorrieredellacitta.it

Alessia Ambra Achille, Mauro Valentini Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli Alfredo Corrao, Pietro Conti, Savino Tommasi Claudia Sperduti, Michele Lotierzo

compravendita di voti, di promesse che forse non saranno mai mantenute e che, qualora lo fossero, farebbero venire ancora più tristezza in tutti quei cittadini onesti che non hanno mai venduto la loro dignità ed anche in coloro che l’avrebbero pure venduta, ma non ne hanno avuto la possibilità perché a corto delle “giuste conoscenze”. Nei giorni che ci separano dal voto ognuno di noi verrà invitato a cene elettorali dove verrà decantata l’onestà e la bravura del candidato di turno, anche se questo è appena uscito non troppo bene da un’inchiesta giudiziaria. In questa tornata vediamo vecchi volponi e nuove leve, persone che veramente vorrebbero migliorare la città ed altre che invece mirano a migliorare il loro conto in banca, magari all’estero. Facendo il confronto con le tornate elettorali del passato, vediamo che sono poche le cose cambiate in meglio: la corsa alla poltrona resta lo sport preferito dei politici. Unico ad andare controsenso Antonio Maniscalco, che, pur di mantenere la coerenza con quanto andava affermando ormai da mesi, ha preferito non ricandidarsi. “Non mi riconosco più in questo sistema di fare politica – ha dichiarato nell’ufficializzare la sua scelta - Questa amara decisione è stata da me maturata dopo aver constatato che, a causa della litigiosità, dei personalismi e delle lotte interne per il potere esistenti nel centrodestra, oltre alla “necessità” di qualcuno nel dover avere un posto in consiglio comunale, si è “riusciti” ancora una volta a creare una proposta politica perdente. Ed anche perché ho preso atto che in politica non serve a niente comportarsi in modo serio e corretto e che, soprattutto, a nulla serve dimostrare coerenza, correttezza, dedizione, tenacia, lavoro ed onestà per dare evidenza dell’attaccamento verso la propria appartenenza politica e verso la propria Città. L’unica cosa che non vorrei fare con questo gesto, è quella di lasciare ancora più spazio a tutti quei “politici” che hanno utilizzato e/o utilizzano il proprio ruolo di consigliere comunale per ottenere vantaggi personali, anche a scapito della collettività Pometina”. Maniscalco ha quindi confermato quello che molti cittadini hanno sempre sospettato. Peccato che molti altri non abbiano seguito il suo esempio, visto che proclamavano le stesse idee. Ma si sa, tutto si controlla meglio dalla stanza dei bottoni… Maria Corrao.

CHIUSURA REDAZIONALE: 19/04/2011 STAMPA: Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Studio Grafico O.K.

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TUTTI INSIEME... CONTRO TUTTI UFFICIALIZZATE LE LISTE ELETTORALI: 8 CARTELLI, 25 LISTE E 500 CANDIDATI e n'è per tutti i gusti. Uomini e donne, giovani ed anziani, vecchi ed esperti volponi e novizi della politica. Stiamo parlando dei candidati che lo scorso 16 aprile – il termine ultimo era alle ore 12:00 sono stati presentati ufficialmente insieme alle loro liste ed agli aspiranti sindaco. A proposito di quest'ultima figura, a correre per conquistare l'ambita poltrona sono “solo” otto contro i dieci previsti: qualche settimana fa ha rinunciato alla sua candidatura Amedeo Nardi, mentre a tempo quasi scaduto c’è stato il ritiro di Stefano Santoni, che non è riuscito a raggiungere il numero necessario di firme per la registrazione della sua lista e la conseguente accettazione del suo nome come candidato sindaco. Le accuse lanciate da Santoni sono abbastanza forti. “Mancavano 45 firme – ha spiegato – Erano rimaste solo quelle del “mercato nero”, che, a quanto sembra, ha un suo specifico tariffario: 50 euro nella zona di Via Federico Fellini e delle case popolari, 75 nelle periferie come Santa Palomba. Una cosa del genere va contro i miei principi”. Santoni si è quindi “accontentato” di far parte, come indipendente, della lista civica “Celori Sindaco” per cercare di essere eletto come consigliere comunale. Gettando un occhio ai candidati ufficializzati, ci accorgiamo che il più giovane, Fabio Fucci, ha appena 32 anni, mentre la più anziana, Rosa Alba, ne ha esattamente il doppio. Ci sono due

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donne e sei uomini e gli schieramenti prevedono queste alleanze: il Sindaco uscente Enrico De Fusco, 57 anni, ha il sostegno del PD, il suo partito, del PSI, della Federazione della Sinistra, dell’IDV e della lista Forza Pomezia. Per il centrosinistra concorre anche Rosa Alba, 64 anni, ex vicesindaco proprio nella Giunta De Fusco: uscì sbattendo la porta nel novembre del 2009, quando ricopriva anche la carica di Assessore ai lavori pubblici, per forti contrasti non solo con il Primo Cittadino, ma anche e soprattutto con l’IDV ed i suoi rappresentanti, l’Assessore al Bilancio David Tintinago ed i consiglieri comunali Luigi Lupo e Fabrizio De Lorenzi. Alba Rosa è a capo di Sinistra Ecologia e Libertà – il partito di Nichi Vendola – e dalla lista cittadina “Ecologisti e società civile per Alba Rosa Sindaco. L’altra donna in corsa è Maricetta Tirrito, 36 anni, ex dipendente della Pomezia Servizi, ora è consulente per la Regione Lazio nella Commissione Lavoro e Pari Opportunità. E’ schierata nel centrodestra. Partita con “Città Nuove” di Renata Polverini, può contare anche sulla lista “Maricetta Tirrito Sindaco”. Più consistente il numero di liste che appoggiano Giorgio Puggioni, 63 anni, ex AN ed ex PDL, messo a capo del cosiddetto “Terzo Polo”. La sua è la coalizione con più simboli: UDC, FLI, PSDI, Alleanza per l’Italia, Cristiano Riformisti, “Forza del Sud”, “Sport e Cultura per

Pomezia” e “Democrazia forza italiana”. Restando nell’area di centrodestra abbiamo Luigi Celori, 57 anni, presidente della Società Autostrade del Lazio: per lui ci sono il PDL, La Destra, il Nuovo Partito Socialista e la lista Minerva Tritonia “Luigi Celori Sindaco”. Massimo Ciccolini, 53 anni, insegnante di educazione fisica, è l’unico che nel processo tangentopoli pometina è riuscito ad ottenere una sentenza di assoluzione piena. Torna alla politica attiva sostenuto dal Movimento Comunale Italiano e dalla lista “No al Nucleare”. Francesco Cefalo, 40 anni, maresciallo della Guardia di Finanza ed ex presidente dell’Associazione “Amici di Singen”, guida la lista civica “Associazioni 4 riunite”, mentre Fabio Fucci, 32 anni, informatico, è sostenuto dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Questi i candidati sindaco e le sigle che li sostengono. Con loro, circa 500 persone che compongono le liste e che concorrono per un posto di consigliere comunale. Adesso la battaglia è aperta in modo ufficiale e sarà sicuramente senza esclusione di colpi, visto che i candidati sono tantissimi ed i posti a disposizione pochissimi. Un po’ come nei concorsi pubblici, insomma, dove aleggia sempre il sospetto che a passare siano sempre i raccomandati, gli amici ed i parenti. Sarà così anche per le elezioni? Noi speriamo di no, ma questo non significa che la speranza sia ben riposta. Come già detto più volte, ricordiamo ai lettori che l'unico momento in cui i cittadini contano davvero è in quei pochi istanti quando, matita alla mano, mettono una crocetta su un simbolo e scrivono un nome. Scegliere bene nome e simbolo significa non doversi trovare, dopo poco tempo, a lamentarsi perché le cose non vanno come vorremmo. Siamo insomma gli artefici del nostro destino, anche se in modo molto relativo ed infinitesimale. La nostra piccola parte sarà pure come la classica goccia nel mare, ma anche quella serve per stabilire come sarà, questo nostro mare. Maria Corrao



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IL BARBIERI DI POMEZIA IL CONSIGLIERE USCENTE È PRONTO AD AMMINISTRARE NUOVAMENTE LA CITTÀ ntonio Barbieri, consigliere uscente del PD ex DS, ci riprova. Il suo nome appare infatti nelle liste del PD, insieme a quello di tanti altri “big” della politica pometina. Lei in questa amministrazione è stato consigliere negli ultimi due anni e mezzo: ma questi 5 anni della guida De Fusco le hanno lasciato più soddisfazioni o più delusioni? “Sicuramente un po' di amaro in bocca resta a livello politico, perché nel corso di questa legislatura è venuto meno lo spirito con cui era nata la nostra coalizione”. A cosa si riferisce? “Ad assessori e consiglieri che, probabilmente perché non avevano ottenuto la visibilità richiesta, hanno preferito abbandonare la barca e passare all'opposizione. Prima hanno condiviso un programma e l'hanno iniziato, poi hanno voltato le spalle”. E a livello amministrativo? “Credo che i cittadini vedano benissimo la differenza tra adesso e 5 anni fa. Sono state fatte moltissime cose, prima fra tutte la rescissione del contratto con l'Aser. Con la gestione diretta dei tributi il Comune può finalmente usufruire per intero dei soldi pubblici ed i risultati si iniziano a vedere già da adesso. Abbiamo poi fatto numerose opere, dai marciapiedi all'illuminazione, dal portare l'acqua in tutti i quartieri al rifacimento di molte strade”.

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Ma se siete stati così bravi perché vi hanno sempre accusato di immobilismo? “Chi ci lancia queste accuse sono le stesse persone che l'immobilismo lo hanno creato. Parlo soprattutto di quei consiglieri che, passando sotto altre bandiere e bloccando le iniziative della maggioranza, hanno creato rallentamenti e momenti di impasse. Ma, nonostante questi tentativi di boicottaggio, siamo lo stesso riusciti a lavorare bene: basta guardare la raccolta differenziata. Nonostante i problemi iniziali, che purtroppo ancora sono presenti, siamo riusciti ad estendere il servizio ad altri grandi quartieri, oltre a quelli pilota. Il progetto è ora quello di arrivare ad una gestione ottimale, educando i cittadini ed apportando dei correttivi alla raccolta. Ho iniziato a fare il consigliere con il Partito Comunista nel 1976, per 8 anni di seguito. Poi ho ricoperto altri ruoli, tra cui quello di dirigente nel partito”. E non si è ancora stancato? “Assolutamente no. Ho ancora l'entusiasmo di quando ero giovane, unito all'esperienza ed alla maturità che mi ha dato il trascorrere del tempo. E' importante avere esperienza sia nel campo politico che amministrativo. Io sono a favore del ricambio generazionale e dei giovani, ma deve esserci una formazione di base, come quella che si faceva a noi da ragazzi. Si trattava di una vera e propria scuola, che ci dava la conoscenza della politica e dell'economia, dei problemi del Paese, analiz-

zavamo i processi storici che attraversavano l'Italia e l'Europa”. Ma perché ricandidarsi? Non le sarebbe bastato un ruolo da esterno? “No, perché in questi due anni e mezzo ho iniziato un percorso non ancora terminato: ci sono progetti dove ho messo tutto il mio impegno che devono ancora vedere la conclusione e mi piacerebbe seguirli fino alla fine, come la riqualificazione del territorio, le infrastrutture, i trasporti. Ma anche la pianificazione dell'intero contesto, che comprende ambiente, sport, cultura”. C'è anche il sociale... “Ovviamente. Se poi si guarda il paradosso di Pomezia, dove ci sono centinaia di appartamenti vuoti ed altrettante famiglie che non hanno una casa: anche lì l'amministrazione deve intervenire, trovando soluzioni di raccordo tra le due estremità”. Da elettore, chi voterebbe se lei non fosse candidato? “Per fortuna sono candidato, così voto me stesso...”. Ma se il suo nome non fosse nelle liste, a chi andrebbe la sua preferenza? Ci sarà pure una persona, tra i 500 che si sono presentati, che merita in pieno la sua fiducia... “Ce ne sono molti, ma fare un nome... Comunque ci sono persone per bene anche tra i candidati!”. Ed allora perché non farne qualcuno??? Alfredo Corrao



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CICCOLINI TORNA IN MOVIMENTO DOPO 10 ANNI DI ASSENZA L'EX CONSIGLIERE COMUNALE È PIÙ AGGUERRITO CHE MAI Continua il nostro viaggio tra i candidati alla poltrona di Sindaco di Pomezia assimo Ciccolini torna nel vivo della politica pometina dopo 10 anni di assenza e lo fa alla grande, presentandosi addirittura come candidato sindaco per il Movimento Comunale Italiano. Come mai questo rientro, dopo tutto questo tempo? “Ho ritenuto giusto ritornare a fare politica dopo un esilio legato ad una vicenda alla quale ero del tutto estraneo. Purtroppo la vicenda “tangentopoli pometina” non ha insegnato niente: vedo con rammarico che tutti gli artefici di quella brutta storia hanno avuto il coraggio di riproporsi, forse per completare l'opera che non erano riusciti a fare dieci anni fa”. Ma perché tornare come candidato sindaco e non come consigliere? “Penso che entrare in un grande partito come consigliere sarebbe stato più facile, ma io con un certo tipo di politica non ho nulla a che fare, quindi ho preferito distinguermi e creare, insieme ad un gruppo di persone che la pensano come me, una

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lista diversa”. A quale tipo di politica si riferisce? “A quello della “cricca”, che va combattuta con una sorta di rivoluzione morale. E' importante che la gente cominci a capire quanto sia importante non votare per queste persone che hanno solo fatto del male alla città, magari girando la loro preferenza proprio verso le liste civiche, o comunque verso persone pulite”. Crede che possa essere possibile o gli elettori pometini sono ancora troppo legati a certe logiche di voto? “Purtroppo ci sono ancora molte persone che restano legate a personaggi di dubbia moralità: c'è chi si vende il proprio voto per 50 euro, magari per necessità, chi lo dà in cambio della promessa di un posto di lavoro e chi per tornaconto personale. Ma ci sono anche persone che hanno deciso di dire basta a questo modo di fare, che sono stufe e vorrebbero che questa città fosse governata con onestà, serietà e passione, tutti valori che noi mettiamo in primo piano”. Ma quanto crede che questi valori possano contare più della possibilità di avere un posto di lavoro?

“Ci credo moltissimo, altrimenti non avrebbe senso fare quello che faccio e, soprattutto, non avrebbe neanche più senso vivere in una società dove ognuno ha il suo prezzo. Penso invece che si siano molte persone per cui la propria dignità non è in vendita e che non si farebbero mai comprare”. Se lei diventasse sindaco, quale sarebbe la prima cosa che farebbe? “Non credo ai libri dei sogni, quindi partirei dalle piccole cose, che sono quelle che servono per migliorare la qualità della vita di tutti” Faccia qualche esempio. “Cambierei la gestione delle mense scolastiche. Basta cibi precotti: ogni scuola dovrebbe avere la sua cucina, con uomini e donne che preparano cibo sano per i bambini, con prodotti preferibilmente del nostro territorio, in modo da smuovere e dare possibilità di sviluppo all'economia locale. Sempre restando nel mondo della scuola, trasformerei l'Università in un polo che accolga tutti i gradi di istruzione, a partire dal nido e dalla scuola materna: abbiamo a disposizione uno spazio non solo grande, ma anche eccezionale sotto tutti i punti di vista – parco compreso - che potrebbe diventare l'eccellenza per i nostri figli, dai sei mesi in su, fino alla laurea. Credo che l'università di Pomezia non debba e non possa essere a disposizione di amanti, amici e parenti di politici vari, ma che debba servire alla comunità. Altra cosa che farei è quella di mettere dei punti di distribuzione di acqua gassata alla spina, che verrebbe distribuita gratuitamente. Il costo per l'amministrazione sarebbe irrisorio e verrebbe compensato dall'abbattimento dei costi di smaltimento delle bottiglie di plastica che ora vengono acquistate dai cittadini”. Quali sono gli altri punti importanti su cui avete basato il vostro programma? “La trasparenza nei concorsi pubblici: vogliamo che tutti abbiano veramente le stesse possibilità. La scriminante deve essere la bravura e la capacità e non l'essere parente, amico o amante di qualcuno, così come dicevo prima per l'università. Anche per quanto riguarda il personale di staff abbiamo le idee chiare: rispetto a quello attuale andrebbe dimezzato e dovrebbe essere formato esclusivamente da persone con conclamate capacità connesse al ruolo da ricoprire. Un altro punto importante è quello della sicurezza. In ogni borgata dovrebbe esserci una stazione fissa, va benissimo anche un modulo prefabbricato, di polizia municipale, che in orari prestabiliti sia a disposizione della cittadinanza e che renda più sicuro, con la sua presenza, il territorio. Durante la notte, poi, servirebbero delle pattuglie in servizio per la prevenzione dei crimini. Gli agenti non devono servire solo per fare le contravvenzioni, ma per rendere più vivibile la città. Per avere un controllo capillare servirebbe poi installare delle telecamere di sorveglianza nei punti cruciali. Tutto ciò si potrebbe fare ad un costo irrisorio, basta volerlo. L'ultimo argomento su cui vorrei puntare è il turismo, che va sviluppato sia a Torvaianica che a Pratica di Mare. Torvaianica ormai è vivibile solo nei 300 metri a destra e sinistra della piazza. Tutto il resto è una cashbah, dove non si sa ci ci vive o cosa si fa. Si vedono persone che urinano per strada, ubriachi che danno fastidio. Santa Palomba è diventata la zona delle prostitute in strada, Torvaianica quella dei trans negli appartamenti: non credo che questo sia quello che i cittadini onesti vogliono per il loro paese”. Alfredo Corrao



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4 ASSOCIAZIONI PER UN CAMBIAMENTO FRANCESCO CEFALO HA GIÀ STILATO I PUNTI DA PORTARE AL PROSSIMO CONSIGLIO COMUNALE ino a qualche tempo fa a tutto pensava meno che a fare il Sindaco, ma da qualche mese l'idea di poter governare Pomezia è entrata talmente tanto nella mente di Francesco Cefalo, ex presidente dell'Associazione Amici di Singen, che impegna tutte le sue energie in questa direzione. “Vivo la realtà del sociale e dell'associazionismo da anni e questo mi ha portato a capire quanto le cosiddette “categorie deboli” siano trascurate dai politici. Una carenza che provoca danni anche seri, perché spesso queste persone hanno assoluto bisogno di un certo tipo di assistenza fisica, psicologica od economica. Porto ad esempio i diversamente abili che fanno terapia in piscina. Io sono tra i volontari che stanno in acqua con questi ragazzi e vedo realtà assurde: per poter frequentare i corsi, questi giovani pagano rette di molto superiori a quelle normali, perché necessitano di un tipo di assicurazione maggiore rispetto alle altre persone. Questo perché il rischio che si facciano male è superiore. Ma chi non si può permettere determinati costi, che fa? La terapia è importantissima: porto ad esempio una ragazzina autistica, che la prima volta non voleva neanche entrare in acqua. Dopo qualche mese, oltre ad essere un“pesciolino”, era riuscita a socializzare con le altre persone, cosa che non era mai successa prima”. Questi sono forse casi limite, ma per tutti gli altri? “Partendo dal presupposto che purtroppo di casi limite ce ne sono tantissimi, voglio parlare di un'altra mia esperienza: con l'associazione di cui faccio parte avevamo chiesto all'amministrazione un contribuito di 2 mila euro che sarebbero dovuti servire per portare gli anziani e i meno abbienti a teatro per l'intera stagione. Grazie a

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delle convenzioni riusciamo ad avere i biglietti per gli spettacoli a prezzi ridotti, quindi quello che ci serviva era soprattutto il trasporto. Il Comune ha dei suoi pullman, avrebbe potuto farci usare quelli, ma non l'ha fatto. Eppure sono stati spesi molti più soldi per manifestazioni di una sola serata, che hanno soddisfatto poche persone...”. Ci sono altre richieste che avete avanzato e non sono state accolte? “Quando ero ancora presidente dell'associazione Amici di Singen ho chiesto di poter organizzare, con il patrocinio gratuito del Comune, una sorta di “Ocktoberfest” estivo, da tenersi a giugno. L'amministrazione avrebbe dovuto concederci solo l'uso del suolo pubblico. Si sarebbe trattato di una manifestazione a cui avrebbero preso parte delle associazioni di Monaco di Baviera, un modo per far passare qualche giorno diverso ai cittadini di Pomezia. Abbiamo presentato la domanda a febbraio, la risposta è arrivata a giugno, quando ormai non c'era più tempo. Ho fatto questi esempi per far capire che, così come è strutturata adesso, l'amministrazione non è in grado, o non vuole, dare risposte ai cittadini in tempi brevi, sia che si tratti di cose serie che di meno importanti. C'è un muro tra il cittadino e l'Ente che sembra invalicabile. Noi lo vogliamo abbattere, mettendoci a disposizione della popolazione, soprattutto di quella che non ha voce, come i bambini e gli anziani”. E per tutti gli altri? “Per tutti una delle cose più importanti è la sicurezza. Partiamo da quella sulle strade: servono maggiori controlli per la velocità,magari con dossi artificiali

che impediscano di correre anche nel centro cittadino. Parlando di parchi, sia intesi come giardinetti che come ville comunali, ricordo che 13 anni fa, quando sono nati i miei figli, c'erano parchi puliti e funzionali, dove, se i giochi si rompevano venivano sostituiti. Da allora c'è stata un'inesorabile discesa fino al traguardo del degrado attuale. Non c'è bisogno di troppe parole per capire in che stato sono ridotti, basta farsi un giro per la città. Stessa cosa per la Sughereta: abbiamo un bosco bellissimo a ridosso della città e quasi nessuno lo sa, visto che viene usato come discarica a cielo aperto o per far sgommare auto e moto. Dovremmo invece rivalutare questa grande risorsa, che oltretutto è un vero e proprio polmone per Pomezia”. Vi chiamate “Associazioni 4 riunite”. Ma quali sono queste associazioni? “Nuovo Arcobaleno, il cui ex presidente – l'avvocato Luca Goffredo – è nella lista elettorale, è un'associazione specializzata in sicurezza e legalità. L'associazione Red, guidata dal dott. Mario Di Loreto, che si occupa di temi sociali e sanitari, l'associazione Adesso, presieduta dall'ingegner Giorgio Cardinali, che si occupa di ambiente e l'associazione “365 giorni a disposizione del cittadino”, il cui presidente era il prof. Achille Di Domenico, che si è sempre occupata di scuola, di famiglia e di sociale. Il nostro simbolo, il puzzle aperto, è la sintesi delle quattro aree tematiche che le associazioni trattano e l'apertura significa la nostra disponibilità verso tutte le realtà associative, i comitati di quartiere ed i cittadini che vogliono partecipare a questo progetto. Tra queste voglio ricordare il CdQ di Nuova Lavinium, con il suo presidente Francesco Di Ruocco”. Ma tra voi ci sono politici di professione? “Ci sono due persone che hanno avuto esperienze importanti in politica, ma che non ne hanno mai fatto un mestiere: l'ex sindaco Giancarlo Tassile, che non ha bisogno di presentazioni, ed Achille Di Domenico”. Qual è la vostra speranza per queste elezioni? “Arrivare al ballottaggio”. Siete disposti a fare alleanze? “Con i partiti mai, in nessun caso. Se ne potrebbe parlare, valutando la situazione, se l'alleanza fosse con altri movimenti o liste cittadine, che non abbiano al loro interno i vecchi volponi della politica”. Alessia Ambra Achille



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FINE DI UN IMPERO? L'ARRESTO DI RAFFAELE DI MARIO PORTA GRAVI CONSEGUENZE NELL'ECONOMIA POMETINA affaele Di Mario, forse il più famoso imprenditore di Pomezia, è stato arrestato lo scorso 7 aprile e, dopo più di 15 giorni, resta ancora in carcere. La notizia è rimbalzata su tutti i giornali e telegiornali anche nazionali, soprattutto per le ripercussioni economiche derivanti da questo arresto. Ma ricostruiamo i fatti. All'alba del 7 Aprile gli uomini del Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, sulla base di un’ordinanza emessa dal gip Marina Finiti su richiesta del procuratore aggiunto Nello Rossi e dei sostituti Maria Francesca Loy, Giuseppe Cascini e Maria Sabina Calabretta, hanno tratto in arresto Raffaele di Mario e due suoi stretti collaboratori, Lucio Giulio Capasso e Paola Ronzio, entrambi titolari di cariche sociali all’interno del gruppo Dimafin. I tre sono stati raggiunti da ordinanze di custodia cautelare in carcere con l'accusa di bancarotta fraudolenta per distrazione, reati fiscali e false fatturazioni. Al centro degli accertamenti presunte condotte fraudolente relative ad un’operazione commerciale e societaria per un valore di 108 milioni di euro riguardante il centro commerciale “Dima Shopping Bufalotta” dalla NICCODEMI (società cedente, facente parte dell'impero di Di Mario) alla Banca ITALEASE (acquirente), con contestuale contratto di leasing a favore della DIMAFIN (utilizzatrice), riconducibile al principale indagato. Gli

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inquirenti ipotizzano quindi che la Niccodemi non avrebbe pagato imposte per 26,6 milioni sulle plusvalenze ottenute dalla vendita. Successivamente, Di Mario avrebbe ripulito del capitale la società, dichiarata fallita dal Tribunale di Roma lo scorso novembre, con distrazioni per complessivi 52,5 milioni, per lo più in favore della società Primula, anch’essa riconducibile a Di Mario. Gli uomini della Guardia di Finanza, lo stesso giorno, hanno anche eseguito sette perquisizioni e sequestri preventivi di beni immobili a Pomezia, dove Di Mario possiede,tra l’altro, il polo alberghiero Hotel Selene, affiliato alla catena Best Western e “Olimpia – La città dello Sport”. L’arresto del “Re Mida” pometino, come era stato ribattezzato, era stato più volte annunciato e poi smentito attraverso voci di piazza già nei mesi scorsi. Questa volta, invece, la notizia è vera ed ha gettato nel panico non solo i dipendenti, per i quali sono già in atto le procedure per la cassa integrazione, ma anche parte del mondo politico pometino, che con l’imprenditore più volte ha avuto “incontri ravvicinati” di vario tipo.

l’arresto L'arresto di Di Mario è arrivato pochi giorni dopo che

il Tribunale di Roma ha decretato il fallimento di alcune delle società dell'imprenditore, tra cui la Di. Ma. Costruzioni, che dava lavoro a circa 200 persone nella sola Pomezia ed a cui ne vanno aggiunte altre 1000 di indotto: operai che, dopo essere rimasti per 4 mesi senza stipendio, ora si trovano con la certezza di non avere più un datore di lavoro. “Ribadiamo lo stesso concetto a più riprese già espresso – aveva dichiarato lo scorso 29 Marzo, giorno in cui il Tribunale aveva decretato il fallimento, il segretario FILLEA CGIL Pomezia e Castelli Rino Aversa – l’imprenditore Raffaele Di Mario è degno rappresentante dell’attuale classe politica e dirigenziale del Paese Italia. La “leggerezza” ed il mancato senso di responsabilità hanno portato al tracollo la Ditta e lo stato di fallimento provocherà la chiusura di tante piccole imprese che della DIMA Costruzioni era subappaltatrici. La ricaduta sul tessuto economico-sociale di Pomezia sarà devastante: basti pensare che complessivamente in quel piano di zona operavano circa un migliaio di lavoratori e decine di piccole imprese. Per quello che ci riguarda, come FILLEA CGIL Pomezia e Castelli, ci stiamo attivando per offrire a tutti i lavoratori l’assistenza adeguata per il riconoscimento di tutti i loro diritti derivanti dal rapporto di lavoro subordinato. In ugual misura, ci stiamo adoperando nei confronti del Curatore Fallimentare, Andrea Maria Azzaro, per l’avvio delle procedure per la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (Cigs) e la contestuale apertura delle Procedure per la Mobilità”. I Sindacati si sono espressi anche dopo l'arresto dell'imprenditore. “La notizia dell’arresto di Raffaele Di Mario della DIMA Costruzioni non sorprende minimamente chi, da troppo tempo, come la Fillea Cgil, denunciava la drammaticità della situazione economica in cui versava il gruppo DIMA come capofila e le altre società collegate, prima tra tutte la DIMA costruzioni Spa. Altri debbono domandarsi, siano essi gruppi dirigenti delle banche o della politica locale, perché non hanno prestato ascolto a quanto da noi denunciato circa l’improvviso espandersi dell’impero del Di Mario. La politica pometina non è indenne dal fascino indiscreto del denaro, basta pensare a quanti è, sedendo legittimamente sugli scranni delle poltrone del consiglio comunale di Pomezia, sono poi stati destituiti dall’ordinamento giudiziario in quanto trovati in attività non legittime e non trasparenti con il proprio ruolo. Di Mario è potuto crescere in modo esponenziale grazie ‘all’acqua dove nuotava!’. Siamo orgogliosi di questa nostra magistratura italiana, delle forze dell’ordine e del loro operato in nome


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cronaca del popolo onesto e lavoratore!”. La situazione degli operai e di tutti i dipendenti del Gruppo Di Mario è ora davvero preoccupante, perché in un periodo in cui le aziende pometine sembrano risentire della crisi in modo più pesante rispetto alla media nazionale, riuscire a ricollocarsi in tempi brevi non sarà di certo facile. Ma l’arresto di Raffaele Di Mario, per ora legato esclusivamente al centro commerciale “La Bufalotta”, non ha avuto eco solo a Pomezia: ad interessarsi alla vicenda tutta Italia, visto che l’imprenditore aveva appalti sparsi per tutta la penisola. Quello che è stato scoperto dagli inquirenti potrebbe infatti essere solo la punta di un iceberg, che ha le sue basi nell’acquisto, effettuato nel 2006, anno in cui iniziò la scalata dell’ex muratore, di Palazzo Sturzo, che per 40 ha ospitato la sede della DC. In un solo giorno, Di Mario aveva acquistato la palazzina, pagandola 34 milioni di euro, dal Partito Popolare, per poi rivenderla dopo poche ore, alla cifra concordata di 52 milioni di euro, ad una società di leasing, con un contratto di locazione finanziaria, ricavando un guadagno netto di 18 milioni di euro. Adesso le Fiamme Gialle vogliono vederci chiaro in tutte le transazioni effettuate dalle società riconducibili a Di Mario e capire se le somme distratte siano maggiori di quelle finora accertate. L’inchiesta trae origine da una serie di segnalazioni giunte alla Procura, tra cui quella dell’Agenzia delle Entrate. Intanto, a soffrire della situazione non solo i dipendenti diretti e tutti coloro che, grazie all’indotto creato, avevano a che fare con il costruttore: insieme a loro, temono per il futuro anche tutti quegli acquirenti che avevano già

versato la caparra per l’acquisto di un appartamento al Parco della Minerva, il cantiere più grande di Pomezia, che adesso stanno cercando di creare una “rete” per convogliare informazione e tentare di recuperare tutti insieme quanto versato come caparra per un appartamento o villino che non si sa se sarà mai completato. Una catastrofe per Pomezia, dove la crisi economica dei mesi scorsi pare non avere mai fine. Al momento le indagini sono concentrate soprattutto sulle società Dimafin, Diemme Costruzioni, Dimatur, Cogesc, Belky 86, Cosedi, Ponente, Stoner, Project e Dima Rent.

l’interrogatorio Dopo quattro giorni carcere, lunedì 11 Aprile il costruttore è stato interrogato dal GIP e dai Magistrati della Procura di Roma, ma non sono molte le novità fatte emergere dall'incontro. Durante l'interrogatorio, che si è svolto nel carcere di Regina Coeli, l'imprenditore ha cercato di spiegare la sua estraneità alle accuse di evasione fiscale e distrazione di somme appartenenti ad una delle società del gruppo. Di Mario ha dichiarato di non aver preso i soldi per fini personali, ma per finanziarie nuove iniziative imprenditoriali. A riferire il contenuto delle dichiarazioni rese dal costruttore il suo avvocato, Gildo Ursini, noto per essere stato il difensore di Silvio Scaglia, il dirigente Fastweb che fu arrestato lo scorso anno nell’inchiesta che vide coinvolti i colossi delle telecomunicazioni Fastweb e Telecom

Italia Sparkle per associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale. Ad oggi l'avvocato, d'accordo con l'imprenditore, non ha presentato istanza di scarcerazione al Tribunale del Riesame. Sul motivo il legale preferisce non rilasciare dichiarazioni. “E' ancora troppo presto per poter dire qualcosa – ha commentato – Quel che è certo è che sto lavorando per proteggere al meglio il mio assistito e per dimostrare che non è colpevole di quanto gli viene contestato. Ogni dichiarazione, in questo momento, sarebbe non solo prematura, ma anche deleteria nei confronti del signor Di Mario. Posso solo dire che si tratta di una vicenda complessa, viste le molteplici attività: per questo stiamo esaminando con cura tutta la documentazione inerente al caso. Una volta esaminate tutte le carte potremo far conoscere le nostre mosse”. Nessuna previsione, quindi, sui tempi di un'eventuale richiesta di scarcerazione. Intanto le indagini della Guardia di Finanza si allargano e, dal centro commerciale Dima Bufalotta, arrivano ai cantieri di Pomezia. Sempre il 7 Aprile la Procura di Roma ha infatti aperto un nuovo filone d'indagine. Le Fiamme Gialle hanno già sequestrato i documenti relativi alla società che stava costruendo il complesso residenziale “Parco della Minerva”, una vera e propria città nella città, dove i lavori sono fermi ormai da tempo a causa dei mancati pagamenti degli stipendi agli operai, per i quali sono state attivate le procedure per gli ammortizzatori sociali.

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RDM POMEZIA VOLLEY ECCO PLAY OFF E SPONSOR ARRIVA MEZZAROMA L'IMPRENDITORE ROMANO È DIVENTATO IL NUOVO SPONSOR DELLA SQUADRA l Pomezia Volley tira un sospiro di sollievo. Dopo la grande paura sul futuro della squadra, a seguito dell'arresto del Patron Raffaele Di Mario, le ragazze della RDM hanno la certezza che la società non chiuderà, né correrà rischi di fallimento. Il 18 Aprile è infatti stato ufficializzata l'entrata di un grande sponsor: Massimo Mezzaroma, noto costruttore della Capitale, già Presidente della squadra maschile di pallavolo M.Roma Volley di A1 maschile e della squadra di calcio del Siena, oltre ad essere e armatore di una barca, Nerone, con la quale partecipa ad importanti gare di altura. Mezzaroma non ricoprirà cariche sociali, ma apporterà solo i capitali necessari alla squadra per andare avanti in un percorso senz'altro esaltante: la RDM Pomezia Volley è infatti arrivata, ad una giornata dalla fine del campionato, ai play off, ed ha ottime possibilità di raggiungere traguardi importanti come la vittoria del titolo nazionale. A fare l'annuncio dell'ingresso di Mezzaroma come sponsor della squadra è il Presidente della RDM, Hamdi, che si è detto onorato della decisione presa dall'imprenditore romano, appassionato da sempre di sport. “Sono felice che un imprenditore importante come Mezzaroma abbia deciso di investire su questa squadra. L'impegno che economico di cui si sta facendo

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carico sarà sicuramente ricambiato dall'impegno che le nostre ragazze e tutto lo staff mettono in campo ad ogni partita. Far morire una squadra come questa sarebbe stato imperdonabile”. “Io non conoscevo il mondo della pallavolo – ha dichiarato il Sindaco Enrico De Fusco, presente alla conferenza stampa – ma seguendo le partite di queste ragazze mi sono appassionato a questo gioco. La grinta e la passione che mettono ogni volta che scendono in campo è encomiabile e, soprattutto, non è mai venuta meno neanche nei momenti più difficili. Questa abnegazione mi ha spinto ad occuparmi del problema che si era creato intorno alla squadra. Qualche settimana fa ho incontrato per caso Massimo Mezzaroma, al quale ho spiegato la situazione. Abbiamo più volte discusso i vari aspetti, ed ora il risultato di queste discussioni è davanti a voi. Ne sono felice sotto molto aspetti, perché Pomezia, a torto giudicata un posto di confine, una periferia-dormitorio, sta invece dando risposte importanti a quanti avevano un'idea sbagliata della nostra città. Soprattutto nel mondo dello sport ci stiamo distinguendo, e la RDM, unica squadra di pallavolo femminile nel Lazio che milita in Serie A, né è la prova. E' ovvio che quando mi sono accorto che qualcosa stava venendo meno e che una realtà così

importante come quella della pallavolo poteva sparire di punto in bianco, la prima cosa che ho pensato di fare è stata quella di rivolgermi ad una persona che ha sempre dimostrato una sensibilità maggiore rispetto a quella di tanti altri imprenditori, a cui interessa solo il guadagno. Mezzaroma è nello sport da sempre e da sempre ci ha messo non solo passione, ma anche fondi. L'accordo raggiunto mette finalmente la parola fine a questo dramma vissuto non solo dalle atlete, ma anche dei tifosi e degli sportivi in genere”. “Quest'anno volevo partecipare ai play off – ha esordito Massimo Mezzaroma – ma la squadra di volley maschile purtroppo quest'anno non è andato così bene: quindi non parteciperò a quelli maschili, ma a quelli femminili”. L'imprenditore ha poi raccontato degli aneddoti della sua famiglia: padre e nonno falegnami in tempi in cui chi faceva quel mestiere faceva anche la fame. “Si può dire che io sia il primo Mezzaroma che mangia - ha scherzato -ed anche che ha fatto sport. Quando erano giovani mio nonno e mio padre lo sport era solo per i ricchi, adesso, per fortuna è alla portata di molte più persone. Ed è per questo che mi sono avvicinato allo sport: affinché diventi sempre più alla portata di tutti. Si tratta per me di una questione morale e di sensibilità personale: la mattina voglio essere tranquillo quando mi guardo nello specchio, e posso farlo solo se restituisco in parte quello che quotidianamente guadagno vendendo le nostre costruzioni. Noi facciamo le case, ma poi vogliamo anche stare vicino a chi le abita e dedicarsi ad iniziative come questa è secondo me un modo ottimo per farlo. Io poi sono molto legato a questo territorio, dove abbiamo fatto anche qualche costruzione. Da ragazzo venivo in vacanza a Torvaianica, dove ho una casa – in concessione e non abusiva e poi sanata – ed a quelle estati ho legato molti bei ricordi. Spero quindi di crearne altri a Pomezia attraverso la pallavolo. E' da questo spirito che nasce l'accogliere l'appello del Sindaco. Ho capito quanto ha a cuore la sua città ed ho risposto ben volentieri al suo invito. Sono poi rimasto piacevolmente colpito dalla struttura che ospita la squadra, che mostra la vocazione sportiva di Pomezia. Spero dunque che il percorso iniziato insieme possa essere lungo, anche se ancora non posso promettere niente, perché solo oggi mi sono avvicinato a questa realtà”. Ma diventare sponsor dell'RDM potrebbe portarla a lasciare la squadra maschile? “Assolutamente no – ha spiegato Mezzaroma – so che questa voce ha iniziato a circolare non appena si è saputo del mio interesse verso il Pomezia Volley, ma posso assicurare che le due realtà possono coesistere tranquillamente, anzi, possono essere complementari”. Diventerà il Patron della squadra femminile? “Mi accontento di esserne lo sponsor!”. Anna Maria Greco


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sport

E IL CALCIO SOFFRE... el campo dello sport, Raffaele Di Mario è il Patron del Pomezia Calcio e della RDM Pomezia Volley, squadra di pallavolo femminile. Le notizie peggiori arrivano dal calcio sempre in quella che sembra essere la giornata peggiore della vita di Raffaele Di Mario, il 7 Aprile 2011. Alla squadra rossoblu è stata inflitta una pesante penalizzazione: – 15 punti in classifica, da scontarsi nella stagione corrente, a causa del deferimento del 21 marzo scorso della Procura Federale. Per il Pomezia Calcio, iscritto al campionato di 2ª Divisione, Girone C, la Commissione Disciplinare della FIGC aveva espresso l’accusa di aver ottenuto, mediante il deposito di documentazione

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contabile falsa, il ripescaggio al campionato di categoria superiore. A nulla erano valse le difese della società, che aveva affermato che si trattava di un grosso equivoco: oltre ai punti di penalizzazione – che mettono in seria difficoltà la squadra pometina – al Presidente della società calcistica è stata inflitta una multa di 20 mila euro ed un’inibizione di 18 mesi. La decisione è arrivata dalla Commissione presieduta dall’avvocato Sergio Artico, in seguito al deferimento della società e del suo legale. Per la squadra adesso si mette davvero male: se prima della penalizzazione poteva contare su 40 punti che rappresentavano una certa sicurezza, 15 punti in meno hanno messo in

pericolo quanto ottenuto dalla squadra che, nonostante la vittoria “di reazione” della domenica successiva, resta nella zona “rossa” della classifica preceduta solo dal Catanzaro, ultimo con 4 punti, Vibonese e Campobasso, anch’esse colpite da penalizzazioni per irregolarità nei pagamenti dei propri dipendenti.

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speciale elezioni

COME SI VOTA? ORMAI SIAMO CHIAMATI ALLE URNE PRATICAMENTE OGNI ANNO, MA NON SEMPRE LE PROCEDURE DI VOTO SONO CHIARE PER TUTTI. ECCO QUINDI UN PICCOLO VADEMECUM l 15 ed il 16 Maggio i cittadini sono chiamati per eleggere il nuovo Sindaco di Pomezia ed i 24 consiglieri comunali che amministreranno la città per i prossimi 5 anni. I seggi elettorali saranno aperti domenica 15 Maggio dalle 08:00 alle 22:00 e lunedì 16 Maggio dalle 07:00 alle 15:00. Sulla scheda saranno già riportati i nominativi dei candidati alla carica di Sindaco e, a fianco di ciascuno, il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano.

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Il cittadino può esprimere il proprio voto in tre modi diversi: 1. tracciando un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato Sindaco da quest'ultima appoggiato; 2. tracciando un segno sul simbolo di una lista, even-

tualmente indicando anche la preferenza per uno dei candidati alla carica di Consigliere appartenenti alla stessa lista, e tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato Sindaco non collegato alla lista votata: così facendo si ottiene il cosiddetto "voto disgiunto"; 3. tracciando un segno solo sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato Sindaco e non per la lista o le liste a quest'ultimo collegate. Nei Comuni con più di 15.000 ab. è eletto Sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno). Qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare la seconda domenica successiva (il 29 Maggio) per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio).

In caso di parità di voti al primo turno, verrà ammesso al ballottaggio il candidato alla lista più votata (maggiore cifra elettorale) e, in caso di ulteriore parità, verrà ammesso il più anziano di età (gli stessi criteri saranno usati in caso di parità nel ballottaggio). Al secondo turno viene eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Per stabilire la composizione del Consiglio si tiene conto dei risultati elettorali del primo turno e degli eventuali ulteriori collegamenti nel secondo. In pratica, se la lista o l'insieme delle liste collegate al candidato eletto Sindaco nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi. I seggi restanti saranno divisi tra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ottenute.

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TUTTE LE LISTE ED I CANDIDATI ENRICO DE FUSCO

Mirarchi Anna Oleandri Andrea Giugno Antonella Oliva Giovanni Bagatti Monica Gasbarri Oliva Tiberini Marina Giuliani Franco Pozzolini Emanuela Angelone Roberto Librizzi Grazia Notariello Daniele Ranieri Alessandra Vaccargiu Giada Zuccari Raquel Prezioso Carmela Tewfik Naguan Romanati Orestino Impellizzeri Danilo Macellari Angelo

Adduci Stella Antonini Renzo Barone Nicolò Apitnei Maria Diana Bruni Federico Attenni Fabio Conficoni Giordano Barbieri Antonio D’Angelo Laura Battistelli Maurizio De Lorenzi Fabrizio Bello Attilio Delli Colli Marzia Capodimonti Corrado Di Mambro Glauco Castaldo Anna Dimasi Paolo Celani Silvia Faeti Andrea D’Alessandri Fiorenzo Iammarone Cinzia De Dominicis Francesca Kappler Gianclaudio Flore Antonio Lupo Luigi Franceschetti Marcello Marinelli Roberto Gallucci Giovanni Martinengo Gianni Garzoli Stefano Martelli Lucio Martini Fabio Parma Roberta Laura Maria Menegoni Debora Patrissi Donato Mesturini Marco Pucci Michele Mirimich Fabio Ricciardi Sergio Morgante Gloria Santini Muratori Luca Sbaraglia Maruzio Valentino Federico Tripaldella Silvana Vecchio Lorenzo Ventriglia Massimilianoa Zagaria Mariagrazia

Abissi Filippo Antonelli Simone Barabba Lorenzo Carinci Bruno Carosi Daniela Cavasso Giovanni Cimadon Giuseppe Conti Maria Teresa Frassineti Loreto Golemi Stefano Martinelli Daniele Pansè Paolo Puggioni Cristiano Ruffini Paolo Schiumarini Omero Sorrentino Monica Valentini Walter Valle Valter

MARICETTA TIRRITO

Bacchilega Pierfrancesco Bartolini Bianca Bernesco Giorgia Boscherini Armando Bravaccini Rizieri Busti Sergio Campoli Federico D’Agapiti Franco Di Giulio Enio Di Melchiorre Maurizio Filippone Egidio Fioretti Alessandro Morico Noemi Paolini Dario Radice Panaria Emilio Robotti Roberto Spagnoli Luca Tedoldi Simona Toce Pietro Zanni Giuseppe

LUIGI CELORI

Armocida Marcello Di Biase Fausto Altese giuseppe Errico Romano detto Belardi Elvezio Romanino Battaglia salvatore Chisari Antonietta Bellocchi Walter Angellotto Pietro detto Comandante Bello fausto Palazzo Patrizia Buonanno Mario Antonielli Alberta Carluccio roberto Gatti Angelo Donati Claudio Barillà Claudia Catozzi Daniele Fabbrizzi Andrea Cottefoglie Daniela Battaglia Angelo Cava Alberto Franceschetti Maria Bernardi Tarcisio De Baggis Giovanni Parente Lucia Giovancroce Silvana Galasso Gian Franco Di Carlo Alfio Domenico Fedrizzi Rosanna Massari Giorgia Giovannelli Paolo Formichella Diego Molitierno Giuseppe Maura Giovan Battista Libertino Filippo Claudio Lelio Andrea detto Nanni Casarano Aniello Lombardi Romano Mileo Rocco Melilli Franco Mascioli Ivan Giuseppe Bragaglione Floriana Piraino Eduardo Padovan Fabio Militello Franco Raco Giuseppina Scotti Giuseppina Petritoli Giovanni Aurelio Minelli Roberta Re Guglielmo detto Mimmo Dattilo Alessandro Piro Giovanni Monaco Giuseppina Resta Vincenzo Rocchi Roberto Di Martino Giuseppe Pagliuso Saverio Scalia Salvatore Romagnuolo Antonio detto Roma Paris Luciano Adinolfi Erminia Telese Terme Romano Cosimo Piselli Raimondo Colangione Generoso Trusiani Simona Michienzi Rossi Fiorella Poccia Adriana Uzzi Gerardo De Angelis Massimiliano Ruiu Daniele Rinaldi Mario Di Pietro Maria Gabriella Sepe Francesco Morra Gaetano Serafini Rodolfo Santoni Stefano Severi Patrizia Stellacci Graziano Dattilo Salvatore D'Atri Angela Francesca Spano Francesco Vulpiani Corrado Chiari Mario Salustri Valerio Vettraino Roberto Salfi Pietro Colicchia Stefano Molitierno Francesco Zappavigna Guido De luca Marco

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Armenia Claudio Caprasecca Gianluca Carbonara Claudia Cavani Andrea De Marco Francesco Di Fazio Enrico Falvelli Pino Fiorentino Luciano Giuliano Alberto Mario Ischiboni Simone Maino William Manzi Stefano Marcello Gaetano Massaccesi Bruno Neocliti Raffaella Oberlechner Claudio Ribelli Fabrizio Saddemi Carlo Scaglione Alfredo Semorile Marina Turci Ornella Tusa Caterina Tuzzolo Cataldo Visani Enrica

Perfetto Vincenza Barbaresi Luca Caridi Carmela Cortez Dora Gaudino Stefania Giampa Stefano Giangregorio Sergio Giudice Maria Teresa Giugliano Anna Gislao Demis Maddaloni Michele Massaro Giuseppe Moresco Fiammetta Morini Fabio Mura Aldo Peverini Manuela Rovitto Felice Salvioli Silvia

ALBA ROSA

Impiccini Rosanna Martinoli Massimo Anwar Kanwal Alvina Bonessio Ferdinando Castriciano Maria Ceccarini Matteo Ceotto Annarita Chiantera Paolo Di Girolamo Luigi Gabriele Roberto Giovini Alessandro Giusti Antonio Lattanzi Rita Libralato Giorgio Lienhard Susanne K. Nazzaro Daniela Pala Aurelia Rosadoni Dianella

Borgo Caratti Mario Baieri Roberto Bartoletti Ivan Bensi Dario Carradori Adriana Cassano Morena Catalani Antonio Maurizio Ceccarelli Giuseppe Chieppa Tiziana Del Grande Maria Della Volpe Gianluca Di Lisa G. Antonio Felletti Bruna Giacchetti Giancarlo Giacomelli Alessandro Giustiniani Rita Koene Giovanni Manieri Anna Massimi Domenico Oliva Immacolata Riccobono Giovannella Trappolini Stefano Trombettoni Federico Vennettilli Fabio


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speciale elezioni OLTRE 500 CANDIDATI! MAI COME IN QUESTA TORNATA ELETTORALE COSI’ TANTI CANDIDATI ALLA CARICA DI CONSIGLIERE COMUNALE GIORGIO PUGGIONI

Caponetti Claudio Barci Giuseppe Blancodini Dario Busti Roberto Cardillo Roberto Civita Francesco D’avino Angelo Fedele Filippo Walter Ferraro Giorgio Frisicaro Calogero detto “Rino” Introcaso Antonio Mauro Vincenzo Gennaro Moscatiello Marcello Mugnaini Gianni Paloni Sandro Panaccione Antonio Pellegrini Chiara Pierotti Arnaldo Ruggiero Domenico Russo Maria Rotonda Salciccia Andrea SantoroMatteo Valmaggi Alessio Zibellini Gianni

Morganti Stanislao detto Stani Giampiero Muzi D’Onofrio Massimo Vittorio Tovalieri Angelini Mario detto Andrea Seri Mariuccio Cristian Pireddu Tomaino Giuseppe Giuseppe Tedesco Bimbi Marcello Maurizio Busti Caporaso Marcello Filippo Fagiolo Cappellano Nunziata Maria Angelo Libello Cherubini Roberto Roberto Pucci Di Mauro Pietro Roberta Virzi Di Todaro Armando Andrea Tavarone Fontana Mariagrazia Gerbino Antonella Enrico Cimadon Iacuitti Stefania Alessio Zara Pisu Mariapia Tiziana Maccarone Priori Fabiano Luca Petteruti Ragni Roberta Eliseo Frattaroli Saponangelo Alessia Francesco Celeste Bosu Sblendorio Anna Rosaria Augusto Segoloni Muzi Morena Lococo Ignazio Antonio

FABIO FUCCI

Mecca Leonardo Ferraro Michelina Bisesti Mauro Dari Alessandra Colia Vittorio Luciani Emanulela Cucchi Silvio Stefanutti Roberto Vece Mario Cocilovo Gianluca Versari Antonio Tassone Andrea Muratori Ivano Martinelli Niko Ruocco Michele Magrin Vincenzo Gentili Mauro Novaldi Manolo Faggiano Enrico Tondi Marco Giannaula Tommaso Gruosso Luciano Picciotto Edoardo Luciani Massimiliano

FRANCESCO CEFALO

Barbieri Claudio Barbieri Francesco Buccini Roberto Cerri Federica D’Alterio Mario Di Nino Stefano Greco Simone Iacobone Cristina Izzo Salvatore Luongo Giuseppe Mercanti Renzo Minicucci Teodorico Monni Francesca Romana Morgantini Patrizia Nisi Anna Maria Paggetti Veronica Panicucci Susanna Petriachi Gianfranco Pozzi Stefano Raspa Giuseppe Ruo Giovanni Sbizzera Lorenzo Signorelli Gennaro Vitiello Dario

Tassile Giancarlo Agostini Davide Amraoui Fatiha Bello Roberto Bruno Rosalba Ceccarini Federica Damato Nadia De lucia Alberto Di antonio Donatella Di domenico Achille Ferraro Luca Gaetano Ilaria Goffredo Luca Horne Elaine Marchetti Claudio Mignanelli Rosa Pascucci Ageo Perla Christian Pezzilli Barbara Polidori Gabriele Rofena Laura Santucci Raffaele Tonelli Cinzia Zarbo Salvatore

MASSIMO CICCOLINI

Mambelli Roberto Autiero Pasquale Savastano Giampiero Abblasio luciano detto Palladino Mario Raimondo Speranza Roxi Bar Aluigi Andrea Rosati Lorena Detta Lory Avvisati Giancarlo Maria Bonamore Massimiliano Brannetti Luciana in Nardi Bergamo Andrea Carta Antonio Bucci Roberto Formisano Raffaele Cautero L uisa Buonanno Giulio Piscitelli Francesco Colasanti Luigi Caldara Umberto Coppola Alessandro Cicchinelli Alfredo D’Agnelli Franco Cencini Alessandro Masone Francesco D’amico Caterina Ceraldi Erasmo De Cristofaro Vincenzo Lattaro Loretta Cioccari Carlo De Santis Daniele Tonlorenzi Mario Guzzardi Rosalia Maria De Prosperis Luciano Della Porta Luca detta Letizia Natalucci Massimiliano Iorizzo Franco Degli Uberti Roberta Odino Daniele Macori Veneranda Rosati Americo Malagisi Angelo Pantani Maurizio Morini Massimo Ludovico Piozzi Pizziconi Solange Pieramici Rosanna Mannarino Michele Prato Marco Regalbuto Salvatore Perego Stefania Pasqualina Savioli Vittorio Rielli Alessandro Senzani Silvano Ligi Arduino Stefano Casani Spada Giovanni Morra Pasquale Tassone Francesco Vizir Varvara Cruber Giovanni

Furgani Egidio detto Ettore

Boeri Sergio Di Francesco Marco Foco Stefania Gencarelli Massimiliano Izzo Giuseppe La Trofa Filomena detta Milena

Lastella Angela Leste Paola Norcini Luciana Pallotta Marco Piroddi Valentina Scalzo Adelina detta Lilli Scirocco Sergio Serrao Francesco Solimando Laura Soro Monica Trinchero Andrea Trinchero Mirko Di Iorio Antonio detto Antonello

Aceto Barbara Arcobaleni Davide Barzanti Enzo Campo Mario Campo Serafino Capizzano Enzo Ciccolini Lorenzo Coccia Angela Conte Maria Copcea Costica Decini Patrizia Elia Carmine Esposito Maria Rosaria Fagnocchi Giulio Gessa Marino Giovannelli Michela Giuliani Giorgio Lai Barbara Martucci Giovanni Popa Lorenzo Prota Gianluca Santamaria Emanuelle Sassi Luciano Valloreo Massimiliano

Di francesco Dario Pasqualucci Ottavio Mercuri Mauro Giuseppe Romano Roberto Gentili Attilio Pigianelli Marco Piromalli Giancarlo Ciotti Patrizia Marocchi Gaia Avarelli Noemi di Francesco Laura Fiori Rita Guerra Paola Santoro Valeria Di Carlo Rosanna Menadeo Bassotti Paola Tula Pietrina Carmela Omero Benita Milan Battista Maria Rosaria Carladami Annarita Mauro Chialastri

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5 NON RUBARE (QUI NON C'ERA DA CAMBIARE NULLA...)

I DIECI (ANZI OTTO) COMANDAMENTI SUGGERIMENTI PER IL “POLITICO IDEALE” I candidati sindaco si sono ridotti ad otto. Un numero sicuramente nutrito, ma noi de “Il Corriere della Città” avremmo preferito restassero 10 come un mese fa, perché ad ognuno di essi avremmo associato uno dei Comandamenti. Non quelli divini, ovviamente, ma quelli che richiedono i cittadini. Ci limiteremo quindi ad 8: tra il serio ed il faceto segnaliamo delle regole che vorremmo che la nostra futura amministrazione, Primo Cittadino in testa, seguisse per governare la città.

2 RICORDATI CHE TI HANNO ELETTO PER FARE DEL BENE ALLA CITTÀ, NON SOLO A TE ED AI TUOI AMICI. 3 ONORA I CITTADINI E NON PRENDERLI IN GIRO

4 NON PASSARE DA UN PARTITO 1 NON AVRAI ALTRO INTERESSE ALL'ALTRO OLTRE A QUELLO DELLA COMUNITÀ

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6 NON INFANGARE GLI AVVERSARI, MA FAI BENE IL TUO LAVORO 7 NON DESIDERARE SEMPRE PIÙ POTERE 8 NON DESIDERARE LA ROBA ALTRUI: I POLITICI HANNO GIÀ TROPPO RISPETTO AI CITTADINI COMUNI. Vorremmo poi aggiungere: non fare scempio del territorio, perché è quello dove anche i tuoi figli ed i tuoi nipoti crescono o cresceranno e non è detto che tu starai sempre al potere. Ci bastano gli “orrori” dei politici del passato. Non foderarti gli occhi non appena ti hanno eletto, perché i problemi sono gli stessi di quando eri un semplice cittadino. Se invece facevi già il politico, fatti un esame di coscienza: sicuramente avresti potuto comportarti meglio. E, soprattutto, non fare promesse che non verranno mai mantenute: è vero che molti hanno la memoria corta (e ti rivotano), ma c'è anche chi non dimentica.



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inchiesta

MANIFESTO SELVAGGIO PERCHE’ NESSUNO INTERVIENE? FORSE PERCHÉ FA COMODO A TUTTI (MA NON AI CITTADINI...) ontinuano le segnalazioni dei manifesti selvaggi, condite da spontanee considerazioni. Ad esempio: come si può parlare di pulizia del territorio se non mettendo i propri manifesti sui cassonetti e sulle campane della differenziata? E come è possibile che, alle 10 del mattino di domenica 17 Aprile, nella piazza centrale di Torvaianica, si possano tranquillamente attaccare manifesti elettorali abusivi nella pensilina del bus senza che gli agenti di Polizia Locale, che sostano al di là della piazza, proprio all'altezza della rotonda, non si accorgano di nulla, nonostante la voluminosa attrezzatura di cui sono dotati gli “attacchini”? Una volta si aveva almeno la “decenza” - o meglio vergogna, o più propriamente paura di essere beccati – di agire di notte, mentre adesso certe cose si fanno alla luce del sole, tanto nessuno prenderà provvedimenti.

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Ovviamente quelli che riportiamo sono solo pochi esempi dello scempio ambientale che ogni giorno abbiamo sotto gli occhi e che, purtroppo, ci porteremo appresso ben oltre le elezioni. Ma adesso, come nel numero scorso, lasciamo che a parlare siano le immagini, che valgono molto più di mille parole....


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servizi

LA POMEZIA SERVIZI DIVENTA PUBBLICA a Pomezia Servizi è diventata un’azienda pubblica. L’ufficializzazione, con la nomina delle cariche, è stata data nei giorni scorsi nel corso di una riunione che ha visto definirsi il quadro della nuova azienda. Durante la discussione è stata approvata all’unanimità la modifica dello Statuto con relativa trasformazione in azienda pubblica e nomina del nuovo CdA. Ricordiamo che lo scorso 21 marzo il Consiglio Comunale aveva approvato all’unanimità dei presenti la delibera attraverso la quale si dava atto di indirizzo per la modifica dello statuto della Pomezia Servizi SPA, trasformata da società per azioni ad azienda completamente pubblica. Presidente della nuova Pomezia Servizi Angelo Capriotti, medico, editore ed ex sindaco di Pomezia, oltre che attuale Consigliere comunale eletto con le liste della Margherita nel governo De Fusco. Al suo fianco membri del Consiglio di amministrazione

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G.Carlo Samori, Giuseppe De Luca – che ha contemporaneamente lasciato il ruolo di membro del nucleo di valutazione del Comune di Pomezia – Paolo Schiaretta e Guido Tacconi, direttore della stessa azienda. E’ stato inoltre abolito il revisore unico, nominando al suo posto un collegio sindacale composto da Teresa Benedetti che è stata nominata Presidente, Luigi Balzano e Alessandro Mancini. Il sindaco di Pomezia Enrico De Fusco ha ribadito all’assemblea l’importanza di tale modifica “per i lavoratori in primis ai quali diamo certezze e speranze per il futuro prossimo occupazionale ma – non ultimo – importante anche per la città e i servizi ad essa garantiti. Servizi sui quali come amministrazione potremmo avere maggior controllo”. All’ordine del giorno dell’assemblea anche l’approvazione del rendiconto che chiude – una delle poche aziende municipalizzate – con un fatturato annuo di

13 milioni di euro, un fondo di riserva di 10 milioni e un attivo di circa 6 milioni di euro. “Un bilancio positivo e non solo in termini di conti – ha detto la ormai ex presidente Luisa Sallustio nella sua relazione di chiusura – abbiamo gestito l’azienda consolidando le nostre azioni, nel risparmio e con la finalità di risanare lì dove c’era qualche falla. Abbiamo operato per dare risposte concrete e di qualità ai cittadini utenti”. Sul passaggio della Pomezia Servizi ad azienda pubblica era arrivato il positivo commento da parte della Cgil-Cdlt comprensoriale che, per bocca del Segretario del Comprensorio Pomezia-Castelli-Colleferro-Subiaco Giuseppe Cappucci, aveva dichiarato che “Tale scelta va nella direzione da noi più volte auspicata di un rilancio della Pomezia Servizi nell’ottica della salvaguardia dei livelli occupazionali, di maggiori certezze per il futuro, ma anche per un miglioramento dei serMauro Valentini vizi offerti all’intera città”.

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SEQUESTRATI 15 KG DI COCAINA LA GUARDIA DI FINANZA HA SMANTELLATO UN GROSSO GIRO DI SPACCIATORI iorni e giorni di pedinamenti, appostamenti, inseguimenti, il tutto all’interno di un’importante operazione antidroga che ha portato al sequestro di oltre 15 chili di cocaina purissima, per un valore di circa 2 milioni di euro. L’ingente quantitativo di sostanza stupefacente è stato rinvenuto dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pomezia presso il valico del Brennero. Le indagini avevano preso avvio dai luoghi di abituale ritrovo degli spacciatori nel litorale romano; dopo numerosi appostamenti e pedinamenti in via Singen, a Pomezia, nonché grazie a preziose segnalazioni ricevute, le Fiamme Gialle guidate dal Capitano Augusto Dell’Aquila hanno individuato uno dei corrieri della droga che, verosimil-

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mente, era incaricato dell’approvvigionamento delle partite di cocaina dai paesi bassi. L’uomo è stato seguito per giorni, poi, quando i militari hanno capito che stava per partire per fare rifornimento di droga, lo hanno aspettato al confine con l’Austria. Il blitz è infatti scattato a Bolzano presso il valico del Brennero, quando i militari della compagnia di Pomezia hanno fermato il camper che rientrava in Italia e, dopo un’accurata ispezione, hanno trovato, occultati all’interno di un doppio fondo ricavato nella lamiera, più di 15 chili di cocaina purissima che sul mercato avrebbe fruttato quasi due milioni di euro. Il conducente del camper, un italiano residente ad Ardea, è stato arrestato con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefa-

centi, mentre una donna incensurata di Roma, che accompagnava il corriere e si trovava a bordo del camper al momento della perquisizione, è stata denunciata a piede libero. “Questa operazione – ha spiegato il Comandante Augusto Dell’Aquila – fa parte di una più ampia attività di controllo del territorio, disposta e coordinata dal Comando Provinciale di Roma, che stiamo effettuato ormai da molto tempo. Il monitoraggio delle situazioni a rischio e la presenza costante dei militari sulla strada ci ha consentito di arrivare all’importante risultato di oggi, che ci sprona a proseguire su questa strada”. Luca Mugnaioli

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LAVORO E DISABILITA’ LE NUOVE POSSIBILITA’ PARTE IL PROGETTO CHE INSERIRÀ NEL MONDO DEL LAVORO TREDICI PERSONE DIVERSAMENTE ABILI avoro e disabilità: per far conciliare queste due realtà la strada è ancora molto lunga. Un passo avanti lo sta facendo il Comune di Pomezia che, rispondendo ad un Bando della Regione Lazio, ha messo a punto un progetto per la promozione, il consolidamento, la qualificazione e la diffusione di servizi e strutture per il miglioramento e lo sviluppo della condizione lavorativa delle persone diversamente abilili. Partner privato in questo progetto il COIN, che a Pomezia ha già una sede che dà lavoro a molte persone diversamente abili. “La nostra cooperativa sociale – spiegano i responsabili - ha come mission lo sviluppo delle professioni e dell’occupazione delle persone svantaggiate (disabili fisici e psichici, soggetti a rischio di esclusione sociale) attraverso la cooperazione sociale di inserimento lavorativo”. Inserimento che a Pomezia è quanto mai necessario, visto che, con i suoi 63.500 abitanti circa, il Comune rappresenta il terzo centro produttivo nella Provincia dopo Roma. Nel 2009 i cittadini con disabilità iscritti al Centro per L’Impiego e residenti nella città di Pomezia erano a 814, un numero troppo alto per essere conforme a quanto prescrive la legge 68. Da qui l’idea del progetto, che prevede uno sportello ed un percorso di tutoraggio. Il compito degli addetti allo sportello è quindi quello di informare, accompagnare, orientare, aiutare le persone disabili a mantenere il lavoro, diventando un’unità di riferimento per tutti gli altri servizi e uffici comunali. Nel frattempo verranno sperimentati percorsi di inserimento lavorativo mirati, ben strutturati, riproducibili e trasferibili, sensibilizzando le imprese nell’inserimento lavorativo di persone disabili. Sarà quindi compito dello sportello sostenere, laddove possibile, gli strumenti a sostegno dell'occupazione delle persone diversamente abili, oltre che produrre documenti per la diffusione delle “buone prassi”e dei risultati degli inserimenti attivati.

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Il percorso di tutoraggio è invece una misura sperimentale di avviamento al lavoro per un gruppo di 13 cittadini disoccupati diversamente abili di Pomezia, della durata di 2 anni così suddivisi: nei primi 12 mesi ci sarà l’individuazione di 6 persone con disabilità (5 fisica, 1 psichica), ai quali verranno assegnati dei percorsi tutorati di inserimento della durata di 4 mesi ciascuno. Nel secondo anno lo stesso tipo di percorso sarà rivolto a 7 persone con disabilità (5 fisica, 2 psichica). I lavoratori saranno avviati attraverso percorsi individuali e personalizzati di accompagnamento al lavoro in ragione di un inserimento mirato che tenga conto sia delle abilità professionali consolidate, sia della necessità di implementare conoscenze e competenze specifiche, sia della condizione di recettività dell’impresa ospitante. Il progetto comprende anche lo svolgimento delle pratiche di conciliazione lavoro-famiglia, con un tutor che orienterà il percorso di inserimento verso caratteristiche

che agevolino la conciliazione tra le proprie esigenze personali e quelle dell’azienda ospitante, attraverso un percorso personalizzato e non standardizzato che valorizzi le abilità e le differenze, creando un equilibrio tra vita personale e lavoro. “Quello che vogliamo fare – ha spiegato l’assessore alle Politiche Sociali Anna Mirarchi – è creare un riferimento informativo a livello comunale, che abbia come snodo centrale lo sportello al cittadino e che possa creare delle sinergie atte ad agevolare percorsi di inserimento lavorativo delle persone con disabilità, promuovendo il dialogo con il mondo dell’impresa privata, colloquiando con tutte le strutture pubbliche e private finalizzate all’occupazione di cittadini disabili ed attivando una rete che coinvolga anche le associazioni di riferimento delle persone disabili, comprese quelle delle famiglie”. Mauro Valentini

La Redazione augura a tutti i suoi lettori una

Buona Pasqua 28



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DALLA PARTE DEI BAMBINI APERTA LA IIIª CASA FAMIGLIA “CHIARA E FRANCESCO” n progetto per la vita. E' questo il senso della struttura inaugurata sabato 15 aprile nell'ex ostello della gioventù di proprietà della Provincia di Roma, sul Lungomare delle Sirene a Torvaianica. Molto più che una Casa Famiglia, come tiene a precisare l'anima di questo progetto, Fabrizio Cicchini, che oggi ha presenziato la cerimonia insieme alle maggiori autorità civili, militari e religiose del Territorio. Per l'occasione c'erano proprio tutti: dal Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco al Presidente della Provincia Nicola Zingaretti, dall'assessore provinciale alle politiche sociali Claudio Cecchini alla sua collega del Comune di Pomezia Anna Mirarchi, oltre ad altri assessori e consiglieri. Presenti i Comandanti della Stazione dei Carabinieri di Torvaianica Pippo Bisignani e della Compagnia di Pomezia, il Maggiore Rodrigo Micucci, il Comandante della Polizia Locale Stefano Sorbino, il vice Comandante dell'Aeroporto di Pratica di Mare Antonio Albanese e tanti, tantissimi cittadini. Ma quella che all'apparenza poteva sembrare una delle tante inaugurazioni nasconde invece delle realtà terribili ed infamanti: la violenza sui minori. Un crimine subdolo e spesso ignorato, ai danni dei più indifesi. Lo sforzo dei volontari della Casa Famiglia Chiara e Francesco è finalizzato a togliere dalla disperazione i bambini abusati, salvandoli dalle crudeltà a cui sono stati sottoposti e ridando loro una speranza. Oggi l'ex ostello ha ospitato un giorno di festa, per mostrare all'intera comunità il lavoro svolto da tutti coloro che, in un modo o nell'altro, hanno creduto nel progetto e contribuito per far si che si trovasse spazio per altri bambini. I presenti hanno manifestato ai responsabili della Casa famiglia il giusto riconoscimento per il gran lavoro fatto nella ristrutturazione dei locali messi a disposizione dall’amministrazione comunale di Pomezia, la quale li ha ricevuti a sua volta in comodato d’uso dalla Provincia di Roma. “Questa Casa famiglia – ha dichiarato il sindaco Enrico De Fusco – oltre ad essere un punto di riferimento importante, è sicuramente tra quelle meglio organizzate della Provincia di Roma, con le sue tre strutture che ospitano i ragazzi, il personale specializzato e questi meravigliosi volontari. Un punto di riferimento e di appoggio per tutti quei bambini vittime delle violenze consumate all’inter-

no delle mura di casa. Sono orgoglioso di quello che siamo riusciti a fare, e credo che ognuno dovrebbe sentire il dovere di aiutare in qualche modo quanti portano avanti ogni giorno questa casa famiglia e a quanti ogni giorno tendono una mano ai loro piccoli ospiti”. Dopo aver visto le scioccanti parole scritte da alcuni dei bambini abusati, il Sindaco, visibilmente commosso come tutti i presenti, ha aggiunto che “Noi saremo sempre a disposizione perché il futuro di questi bambini ci sta a cuore come ci sta a cuore oggi la loro salute”. Disponibilità data anche dal Presidente della Provincia Nicola Zingaretti, che si è ufficialmente impegnato a dare il suo personale contributo “quando servirà, se servirà”. “La qualità dei servizi offerti da un Comune o dalla Provincia non si misura solo con i beni materiali, ma anche con la solidarietà, l'umanità e con la vicinanza ai più deboli. Questo centro è un modello per tutti, perché aiuta chi ha bisogno a non sentirsi solo. Quello che è stato fatto e che si continua a fare qui è importante soprattutto in questa società, così fin troppo individualista, dove il modello a cui aspirare è la persona egocentrica che aspira solo a partecipare a programmi televisivi come Amici o Il Grande Fratello, dove a trionfare è solo l'egoismo ed il narcisismo. Qui invece lo stile di vita è un altro: fare per gli altri senza chiedere nulla in cambio. Ed anche noi faremo la

nostra parte”. Un segnale importante per chi questa realtà la vive ogni giorno ed ogni giorno combatte per dare qualcosa a questi bambini che dalla vita hanno già avuto troppe porte in faccia. Porte che sono state sbattute anche sulla faccia dei volontari, che hanno trovato ostacoli nella realizzazione del loro progetto a causa di qualcuno che non lo riteneva abbastanza importante, ma che magari adesso vuole prendersi meriti che non ha. La Casa Famiglia Chiara e Francesco occupa parte del primo e del secondo piano della struttura, mente al piano terra si trovano delegazione comunale ed il comando della polizia locale. Al primo piano ci sono sei stanze singole, tutte già occupate da giovanissimi ospiti, dotate di scrivania, computer, letto singolo, divanetto per il relax e bagno personale. L'intera casa è stata realizzata a misura di bambino, con spazi comuni per mangiare e per divertirsi: un grande televisore, un tavolo da ping pong, libri e giochi vari. L'ambiente è colorato ed accogliente, per creare un'atmosfera rilassata dove i bambini possano imparare a dimenticare e superare i traumi subiti. Al secondo piano, invece, c'è l'area dedicata alle terapie, dove personale specializzato ascolta i piccoli e li aiuta a livello psicologico. Alfredo Corrao

Della nuova struttura parliamo con il responsabile della onlus “Chiara e Francesco”, Fabrizio Cicchini. Questa terza casa famiglia è un traguardo o solo un altro passo avanti in una strada ancora lunga? “E' sicuramente il proseguimento di un percorso che vogliamo sia ancora lungo, per poter dare risposte non solo nell'immediato, ma anche nel futuro, a chi ha dolore, ma non parlerei solo di casa famiglia, perché una grande importanza vengono svolti anche dal Polo Prevenzione e dal Polo Terapia”. Quali sono le terapie che offrite? “Sono di tipo psicologico , con percorsi di accompagnamento che prevedono la diagnosi ed eventuali psicoterapie. I bambini sono seguiti da una psicologa, un'assistente sociale ed uno psicoterapeuta fissi, oltre che da personale specializzato di vario

genere all'occorrenza. Questi servizi, per due volte a settimana, sono aperti a coloro che hanno bisogno di assistenza ma non hanno la possibilità economica. Qui la ricevono gratuitamente”. 150 volontari curano i 16 ragazzi ospitati attualmente, che hanno una fascia di età che va dai 6 ai 17 anni. Ma cosa succede quando il bambino, dopo essere stato magari per anni in questa struttura, diventa grande? “Il nostro scopo è quello di seguirli anche dopo la maggiore età, fino a quando non sarà autonomo a tutti i livelli. Questo è il vero progetto di vita: prendere questi ragazzi e farcene carico fino a che ne avranno bisogno, salvandoli dall'inferno in cui erano precipitati”. Spendete tempo ed energie in queste strutture tutti i i giorni, magari tralasciando altri interessi. Cosa vi spinge a farlo? “Basta

ascoltare la testimonianza di uno di questi bambini per capire. Nonostante siano anni che tocchiamo con mano questo storie, non potremo mai abituarci a certe atrocità. Il nostro è un modo attivo per combatterle, per salvare quanti più minori possibile. Noi crediamo al di là di ogni ostacolo, questi bambini hanno bisogno di tutti noi. Voglio approfittare dell'occasione per ringraziare il Sindaco De Fusco, Marco Mesturini, Antonio Maniscalco, Maurizio Battistelli e tutti coloro che si sono prodigati per farci realizzare le tre strutture in cui operiamo, ma anche quegli imprenditori, commercianti e cittadini che ci portano, in modo del tutto silenzioso, il loro aiuto”. Alessia Ambra Achille

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turismo

ZOOMARINE, MUSICA E... GRANDE CONCERTO GRATUITO IN OCCASIONE DELL’INAUGURAZIONE DEL PARCO ' stato davvero un giorno di festa, quello che in tanti hanno vissuto sabato 16 Aprile allo Zoomarine di Torvaianica. L'inaugurazione della nuova attrazione “L'era dei Dinosauri”, che ha visto il taglio del nastro da parte di Claudia Gerini, è stata trasformata in un'intera giornata di musica, attrazioni e divertimento, con tanti vip che per un giorno hanno lasciato a casa la notorietà e si sono dedicati alla famiglia passando da uno spettacolo all'altro in compagnia dei loro bambini. Tantissimi gli artisti che si sono esibiti nelle due parti del maxiconcerto: Nek, Emma, Roberto Vecchioni, Anna Tatangelo, Michele Zarrillo, Alex Britti, Luca Barbarossa, Dolcenera, Zero Assoluto, Luca Madonia, Nathalie, Roberto Amadè, Noemi, Serena Abrami, Loredana Errore, Mauro Ermanno Giovanardi, Renoir. “Zoomarine è davvero un parco bellissimo – ha dichiarato la madrina della manifestazione Claudia Gerini – e sono contenta di esserci venuta con mia figlia. Ne approfitto anche per darmi un'occhiata in giro, perché quest'estate prenderò una casa in affitto a Torvaianica: devo girare un film a Roma, quindi farò avanti e indietro mentre i miei bambini potranno andare al mare”. Un altro personaggio entusiasta del parco è l'attore Sebastiano Somma, ormai un habitué del territorio pometino. “Tra partite di beneficenza, spettacoli teatrali e manifestazioni di questo tipo la mia presenza qui è davvero fissa – ha commentato – Del resto abito ad Ostia ed in pochi minuti sono a Torvaianica o a Pomezia, dove ormai ho tanti amici. Oggi la giornata è tutta dedicata a mia figlia, che è impazzita per i delfini”. “Non mi aspettavo un parco così bello – ha detto l'attore Luca Ward, arrivato in compagnia della moglie Giada Desideri e dei loro due bambini – non c'ero mai venuto e visitarlo tutto è stata una piacevole sorpresa. Non abbiamo nulla da invidiare ai tanto pubblicizzati parchi del Nord Italia”. Soddisfatto di come si è svolta la giornata il presidente e fondatore di Zoomarine, Pedro Lavia. “Abbiamo voluto condividere con tutti i visitatori un momento di allegria, con la scusa di dover presentare la nuova attrazione”. In un anno siete passati dal 18° al 3° posto nella classifica dei parchi italiani più visitati. Quando è arrivato a Pomezia dal Portogallo, soprattutto dopo le difficoltà iniziali, si aspettava un successo così grande? “Lo speravo prima di arrivare in Italia, ma in seguito c'è stato un momento in cui ho pensato di lasciare tutto. Poi, fortunatamente, ho resistito, anche grazie alla forte passione per il mio lavoro ed al prezioso contributo dei miei collaboratori. I fatti hanno dimostrato che la scelta è stata quella giusta”. Quanti sono stati gli spettatori in questa giornata? “All'ora di pranzo erano 5 mila, ma nel pomeriggio questo numero era già triplicato – ha spiegato Stefano Cigarini, direttore generale del

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parco – L'idea del megaconcerto in collaborazione con Radio Subasio è stata un successo indescrivibile, con persone dentro e fuori al parco che hanno seguito le performance dei cantanti per tutto il tempo”. Il concerto era diviso in due parti: la prima, iniziata alle 16:30 e terminata alle 18:30, con artisti giovani come Emma, Noemi e Loredana Errore, con chiusura di Luca Barbarossa, mentre la sera alle 20:00 si sono esibiti cantanti del calibro di Nek, Michele Zarrillo, Zero Assoluto ed il vincitore di Sanremo Roberto Vecchioni. Soddisfatto dell'andamento della giornata anche il Sindaco di Pomezia, Enrico De Fusco. “Un settore così importante come quello del divertimento e del turismo rappresenta un elemento di ricchezza per una città come la nostra, dove il polo industriale ha ceduto: se Zoomarine si è sviluppato credo che un minimo riconoscimento vada attribuito anche all'amministrazione, visto che di recente abbiamo anche acconsentito a un suo ulteriore ampliamento, cambiando la destinazione d'uso ad alcuni terreni confinanti con il parco attraverso un documento programmatico. Vedendo queste iniziative sono fiero e orgoglioso di essere sindaco di Pomezia e anche di essere pometino”. Una giornata del genere dimostra che si possono attirare tante persone in questa zona. Se c'è riuscito un privato, può riuscirci anche l'amministrazione comunale, risollevando così il turismo e conseguentemente l'economia locale? “E' chiaro che le iniziative private seguono un percorso diverso, che porta anche introiti, mentre per l'amministrazione le cose vanno diversamente. Certo è che strutture così importanti fanno capire che si può sfruttare al meglio il territorio”. Ma da solo Zoomarine non basta, visto che attira soprattutto un tipo di turismo “mordi e

fuggi”. Cosa si dovrebbe fare per migliorare la ricettività di Torvaianica? “Ci sono già dei programmi integrati di intervento, il cui iter per arrivare in Regione dovrebbe essere completato entro il prossimo ottobre, che prevedono proprio delle aree destinate ad attività ricettive, con alberghi e quant'altro necessario per poter attirare i turisti e competere con località molto più frequentate della nostra. Dobbiamo solo attendere il completamento burocratico del piano, per poi dar inizio ad un cambiamento in positivo per Torvaianica ed i suoi dintorni”. Anna Maria Greco



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SICUREZZA ED INTEGRAZIONE SOCIALE, LOTTA ALLA CRIMINALITA’ LA REGIONE AL LAVORO PER UNA STRATEGIA ANTICRIMINE ono stati avviati il 12 Aprile i lavori della commissione speciale "Sicurezza ed integrazione sociale, lotta alla criminalità". Alla seduta, presieduta da Filiberto Zaratti, hanno partecipato i consiglieri: Rocco Berardo, Giancarlo Miele, Pino Palmieri, Antonio Paris, Giuseppe Parroncini, Isabella Rauti, che hanno contribuito a stilare una griglia provvisoria di audizioni da realizzare nei prossimi mesi per acquisire dati e informazioni su infiltrazioni malavitose, fenomeni di usura, traffico di stupefacenti, immigrazione clandestina, reati ambientali, e problematiche che si verificano nel quotidiano lavoro di forze dell'ordine e magistratura per contrastare tali fenomeni. La Commissione per la lotta alla criminalità del consiglio regionale del Lazio, operativa dagli anni novanta – si legge nella relazione - ha svolto un ruolo fondamentale di stimolo e di impulso sulle tematiche della sicurezza e della legalità e si è ritagliata negli anni il ruolo di interlocutore privilegiato di associazioni che operano per la legalità, di associazioni ambientaliste nonché della magistratura. La questione dell’usura e del racket e più in genere dell’aggressione della criminalità organizzata all’economia laziale dovranno quindi rappresentare una priorità per la commissione, la quale affronterà anche, nell’ambito delle sue competenze, la questione della penetrazione delle organizzazioni criminali nel Lazio studiando misure concrete di contrasto alle infiltrazioni malavitose negli appalti pubblici indetti dalla Regione e dalle altre Amministrazioni locali. Nel rapporto Ecomafia 2010 di Legambiente, si rileva che il Lazio sale dal quinto al

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secondo posto per numero di reati (3.469), seguito da Calabria, Puglia e Sicilia; “Il Lazio è anche la prima regione per numero di furti di opere d’arte e per quanto riguarda i reati contro il patrimonio faunistico, mentre il suo territorio è sempre più esposto alle infiltrazioni dei clan, in particolare nel sud pontino”. Anche il quadro desolante degli abusi e delle illegalità sul versante dell’edilizia in base ai dati forniti nella presentazione dell’osservatorio “Edilizia e Legalità” della Fillea Cgil le recentissime denunce relative il presunto giro di tangenti e falsificazioni dei documenti relativi i condo-

ni a Roma, impongono alla Regione, che ha competente importanti e decisive in questo settore, di compiere un sforzo urgente. I dati provenienti dalla fonte più autorevole ed aggiornata in questo settore, la Relazione annuale del Procuratore nazionale antimafia e dalla Direzione Nazionale Antimafia, in relazione alla situazione laziale e romana sono allarmanti. Le organizzazioni criminali hanno creato una solida rete di imprenditori e di pubblici amministratori contigui o del tutto organicamente inseriti nei clan, in grado di determinare un progressivo inquinamento del settore econo-

Il piano casa non riesce ancora a decollare. Rinviare direttamente in aula la discussione sul "piano casa", la proposta di legge della giunta regionale che modifica la legge 21 del 2009. Questo è quanto emerso, su proposta della maggioranza, nella seduta del 14 aprile della commissione Urbanistica. Il testo è stato assegnato alla commissione stessa l'8 ottobre 2010 e la discussione è ferma alla discussione sull'articolo 3. Il rinvio diretto al Consiglio regionale è previsto dall'articolo 63 del regolamento: trascorso il termine di 3 mesi dall'assegnazione del provvedimento alla commissione, le proposte di legge "su richiesta del propo-

nente o di un presidente di gruppo sono iscritte all'ordine del giorno e discusse nel testo presentato salvo che l'aula, su richiesta della commissione consiliare, non fissi un termine ulteriore, non superiore a quello assegnato e non prorogabile". Sarà, quindi, la conferenza dei capigruppo a stabilire l'iter successivo del provvedimento.


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regione lazio

mico-finanziario collegato all’imprenditoria locale. Gli interessi economici del clan trascendono il territorio campano, andandosi ad estendere a località del Lazio e sono particolarmente attivi nel riciclaggio di disponibilità economiche, in particolare negli investimenti immobiliari, nel settore alberghiero e nella ristorazione nonché nel settore degli stupefacenti e nell’usura. Per il distretto di Roma e del Lazio, il territorio laziale, e in particolare romano, sembra essere stato scelto dalle organizzazioni criminali per proficue iniziative finanziarie, volte ad occultare i patrimoni illeciti attraverso sofisticate iniziative, che rendono particolarmente complessa l’azione di contrasto. Particolarmente intense sono le attenzioni della criminalità al settore meridionale della regione e al litorale romano, dove si affrontano contrapposti interessi di vari gruppi criminali. Si conferma anche la grande espansione del traffico degli stupefacenti, controllato dalla criminalità organizzata sia italiana che straniera (soprattutto colombiana e nigeriana). Il Lazio, a riprova della diffusione delle sostanze stupefacenti, detiene il triste primato di aver avuto il maggior numero di decessi per droga (66 casi) nel 2009. Tale traffico criminale è favorito dalla posizione geografica e dalla presenza di scali aerei e marittimi internazionali, che permettono un elevato e costante flusso di stupefacenti, in cui sempre più spesso intervengono organizzazioni stra-

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SICUREZZA STRADALE

niere. Una particolare attenzione va dedicata alla questione della criminalità ambientale e delle ecomafie. Nella “Relazione della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti relazione territoriale sul Lazio”, approvata il 5 marzo del 2011, si sottolinea che “In relazione ai reati comuni, connessi al ciclo dei rifiuti, significativi appaiono i dati forniti dal presidente di Legambiente Lazio, sulla scorta del rapporto annuale della stessa Legambiente, redatto sulla base delle informazioni fornite dalle forze dell’ordine. In base a questi dati, il Lazio risulta al secondo posto nella scala nazionale per numero di reati ambientali. Più specificatamente, per quanto concerne il ciclo dei rifiuti, nel 2009 sono state accertate nella regione Lazio 288 infrazioni, vi sono state 319 persone denunciate, 23 arresti e 180 sequestri”. Ciò che risulta alterato è il sistema degli appalti, con modalità esecutive spesso particolarmente sofisticate, e quindi difficili da smascherare, che sfruttano i legami che si instaurano tra i sodalizi mafiosi e soggetti appartenenti alle pubbliche amministrazioni. Si tratta di vere e proprie strutture organizzative di servizio, che prendono vita allo specifico scopo di rendere ad una indeterminata e disseminata clientela (cioè quella che desidera abbattere in maniera illecita i costi ambientali),

appunto, un vero e proprio servizio “chiavi in mano”. Nel Lazio, nell’ultimo anno, sono enormemente aumentati i reati ambientali. Dai dati forniti per il 2009 emerge infatti che il Lazio è secondo soltanto alla Campania in tema di illegalità ambientale. Tra i procedimenti aperti nelle Procure del Lazio, uno dei più significativi è quello gestito dalla Procura di Velletri relativo ad un traffico di amianto. Si è accertato che presso la discarica di Pomezia, idonea a ricevere soltanto amianto compatto, erano invece state scaricate circa un milione di tonnellate di rifiuti contenenti amianto friabile. Tale materiale proveniva da un’azienda di Milazzo di lavorazione dell’amianto ormai chiusa e i cui siti dovevano essere bonificati. L’appalto prevedeva che il materiale venisse conferito in un impianto idoneo allo smaltimento. Al contrario lo stesso è stato compattato e fatto passare per amianto cementizio e dunque conferito nella discarica di Pomezia. Dietro tale organizzazione vi era la complicità di ingegneri, funzionari della Regione e faccendieri. Attraverso la corruzione e la modifica del codice dei rifiuti, l’amianto arrivava a Pomezia. Il procedimento ha portato all’arresto di 9 persone tra cui i proprietari della discarica, gli intermediari della raccolta di rifiuti e i funzionari dell’Ufficio dell’Emergenza Rifiuti della Regione Lazio che avevano agevolato l’operazione.

La Commissione mobilità, presiduta dal vice presidente Antonio Paris, ha proceduto all'audizione del progetto "Noi sicuri", in merito alla sicurezza stradale in ambito urbano. Il progetto è stato esposto da Paolo Goglio e mira a generare la cultura della prevenzione stradale, avente l'obiettivo di ridurre le vittime per incidenti stradali. Illustrata l'analisi sulla sicurezza e sul controllo in Italia; evidenziate le problematiche sui controlli urbani; avanzate le logiche e risultati del progetto "Noi Sicuri". Presente all'audizione l'assessore alle infrastrutture e

lavori pubblici, Luca Malcotti, e il vice presidente della commissione, Francesco Dalia. La Commissione tornerà a riunirsi sull'argomento, in particolare per quanto attiene la viabilità di competenza regionale.

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Bon ton

LA COERENZA NON BISOGNA AVER PAURA DI ESSERE COERENTI

i viene normale criticare l’ipocrisia di chi alle parole non fa seguire una corrispondente azione e giudichiamo negativamente i comportamenti che contraddicono le cose dette. Ma nella società di oggi siamo in grado di essere coerenti in primo luogo con noi stessi e di conseguenza con chi ci sta intorno? La coerenza è quella qualità che rende efficace e in sintonia l’intento iniziale con l’espressione finale, una persona che mantiene ciò che promette si guadagna sicuramente la stima ed il rispetto degli altri e quando ci comportiamo in modo incoerente ci sentiamo costretti a trovare una giustificazione logica per rendere sensate le nostre azioni e i pensieri. Questo è

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quanto avviene, molto spesso, da parte dei nostri politicanti, che si illudono di riuscire a convincere gli altri di cose a cui loro stessi, per primi, non danno nessuna credibilità. Immaginiamo quanto è piacevole ascoltare una persona che reputiamo coerente, soprattutto di questi tempi. Infatti la capacità di essere coerenti con ciò in cui si crede è un presupposto fondamentale su cui si basa la fiducia in noi stessi e negli altri. Ma siamo in un tempo in cui cresce l’incertezza, le prospettive future sembrano essere sempre più labili, quindi si assiste anche ad una rinuncia delle verità con conseguente caduta di ogni obbligo di coerenza interiore. E’ che noi dovremmo essere tenuti a dire una cosa e poi quasi obbligati a non cadere in contraddizione con quanto detto prima. Dovrebbe essere così! Ma questo, ahinoi, è sempre meno vero. E perché? Non solo e sempre per ipocrisia, non solo per dimenticanza, ma perché nella società di oggi gli stimoli, i messaggi che ci capitano sono talmente tanti e vari che è difficile organizzarli in maniera logica e coerente. Perché coerente vuol dire COERIRE, far convergere. Stranamente, invece, nel momento in cui noi crediamo di essere arricchiti da tutti questi messaggi, dobbiamo riconoscere che siamo sotterrati da un eccesso di informazioni che creano solo una gran confusione, soprattutto nei giovani, che spesso sono additati come apatici, fannulloni, indifferenti, quasi loro stessi responsabili delle loro precarietà. Mentre invece i giovani di oggi vorrebbero qualche garanzia in più sul loro futuro, avere un progetto e la possibilità che questo si realizzi. Ma questa possibilità presuppone una scelta che spesso è complicato fare, proprio perché non vi sono delle oggettive opportunità. Ma ci si può educare alla coerenza? Sicuramente è un esercizio che si acquisisce con l’esperienza in quanto, spesso, all’origine dell’incoerenza c’è una contraddizione di fondo ossia il fatto di credere che il

non essere in contraddizione con se stessi non ha più un grande valore, soprattutto, per i giovani. La coerenza, dunque, è rara poiché presuppone simultaneamente tre requisiti poco comuni: una rara personalità, idee e valori e spesso senso etico. Coerenza è il coraggio dell’onestà e della trasparenza con noi stessi e dunque con gli altri. Oggi si pensa che il valore vero non sia più la coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa, ma al contrario “la spontaneità” che si pensa apra la porta del successo, ovvero ci si comporta per quello che ci si sente di essere, ovvero si crede che basta essere spontanei ed autentici per essere coerenti. Ora tutto questo è profondamente sbagliato, perché la spontaneità è importante però è una condizione che non necessariamente ci porta all’autenticità della persona. Coerenza è dire ciò che si pensa secondo i propri ideali, è un debito che abbiamo con noi stessi, l’incoerente, il facilone, il menzognero tradisce gli altri ma in primo luogo tradisce se stesso.

“Coerente è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Incoerente è colui che cambia la verità per accordarlo al proprio pensiero” Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale


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giochi

TOP SPIN 4 LANCIATA ANCHE IN ITALIA LA NUOVA CONSOLE

Specifiche Tecniche: Disponibile per: Ps3, Xbox 360, Nintendo Wii Genere: Sportivo Sviluppatore: 2K Czech Publisher: 2K Sports Distributore: Cidiverte La prima saga tennistica che riscosse notevole successo tra i videogiocatori fu senza dubbio Virtua Tennis, titolo Sega uscito per la prima volta su Dreamcast per poi approdare anche su PC e PS2. Il successo di questo titolo fu dovuto al fatto che il gioco era in grado di garantire un buon mix tra arcade e simulazione. Poi, con l’arrivo delle console di nuova generazione, qualcosa è cambiato, la serie Sega è andata sempre più accartocciandosi su se stessa, incerta sulla strada da seguire e lontana dai nuovi standard tecnici. In tutto questo ne hanno approfittato gli sviluppatori di 2K che, col loro ultimo lavoro, Top Spin 4, hanno dimostrato di saper tenere testa e superare per numero di vendite il rivale Virtua Tennis. Questo nuovo capitolo di Top Spin si presenta con un’ottima modalità carriera, la quale, non appena avviata, ci consentirà di creare il nostro alter ego grazie al vasto editor presente nel gioco in grado di plasmare il nostro tennista in tantissimi dettagli estetici; una volta personalizzato ci verrà chiesto di assegnargli dei valori in modo da consentire all'utente di sce-

gliere le caratteristiche a seconda del suo stile di gioco preferito. Ogni partita che giocheremo ci porterà punti esperienza, e dopo averne accumulata una quantità sufficiente potremo investirli nella crescita tecnica dell’atleta. Finiti i vari settaggi ci troveremo davanti ad un calendario che ci servirà per ricordare gli eventi futuri quali allenamenti, amichevoli e tornei. Ogni mese avremo la possibilità di affrontare due eventi: il primo può consistere in un allenamento, un'amichevole con un giocatore controllato dal computer o un particolare tipo di evento atto ad incrementare il nostro numero di fan, importanti per salire di graduatoria e portarci ulteriori punti esperienza. L'altro evento, invece, consiste in un torneo vero e proprio. Vincendo i primi tornei si guadagneranno punti esperienza e scalando la classifica si inizierà, pian piano, ad arrivare ad affrontare tennisti più noti in tappe sempre più prestigiose. Avremo anche una email virtuale, dove ci arriveranno inviti per la partecipazione ai tornei, sedute di allenamento specifiche dalla Lega Top Spin o richieste di prendere parte a operazioni di marketing relative al vestiario. Top Spin 4 ottimizza il gameplay della precedente incarnazione per tirare fuori la simulazione definitiva di riferimento. In base ai nostri tempi di reazione e risposta la nostra azione potrà essere giudicata “troppo presto”, a seguito di un colpo normale, “buona” per un colpo efficiente, “perfetta” e, infine, “troppo tardi”, ossia quando il nostro colpo sarà debole e facilmente intercettabile dall’avversario. Premendo una volta il tasto di “tiro” effettue-

remo un colpo “base”, mentre se continueremo a tenere premuto il tasto un cerchietto ci farà decidere manualmente quanta potenza riservare al colpo. Dal punto di vista grafico Top Spin 4 si presenta in maniera davvero ottimale. I campi da gioco sono riprodotti in maniera quasi perfetta, di notevole rilievo i diversi comportamenti della palla in base alle varie superfici del campo. Anche il sonoro, seppur minimalista ed essenziale ricalca a pieno i momenti del match. Con queste piccole ma significative migliorie apportate alla serie, Top Spin 4 conquista sicuramente il match point rispetto alle altre serie tennistiche e rappresenta sicuramente il punto di riferimento per tutti gli appassionati di tennis.

VOTO: 8,5 Matteo Acitelli www.cyberludus.com

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cinema

HABEMUS PAPAM TORNA MORETTI CON UN FILM CHE FARÀ DISCUTERE

cinque anni dal suo ultimo film, “Il Caimano” che tanto fece discutere per la sua spietata analisi del potere, Moretti si cimenta in un tema ancora così controverso andando a raccontare l’intimo umano del divino, narrando dei tormenti e delle pene di un brav’uomo che, anziano Cardinale ormai in pace con il mondo, viene sconvolto dalla sua elezione a Papa. Diciamo subito che non comprendiamo la reazione negativa dei quotidiani cattolici, in testa l’Avvenire,

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perché chiunque vedrà il film comprenderà che non c’è nulla di blasfemo, anzi, la restituzione del lato “umano” di chi è chiamato all’amministrazione della Fede, siano Cardinali o il Papa stesso, renderà più comprensibile le responsabilità di chi è chiamato al compito. Il film si apre con il conclave, in una Cappella Sistina splendidamente ricostruita a Cinecittà, con i Cardinali convenuti da tutto il mondo che dovranno eleggere il Papa. In un clima festoso si consuma però il dramma del prescelto, che al momento di affacciarsi dopo la festosa dichiarazione “Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam!” fugge sentendo il peso di un’acclamazione che non crede di poter assolvere.. A questo punto diventa necessario fermare la sinossi, per non rivelare nessuna delle tante sorprese che il film scopre man mano, geniali situazioni dove il dramma dell’uomo e l’ironia della vita si confondono come nei migliori lavori di Moretti. La simbologia, cara al regista romano, appare qui più che mai funzionale per interpretare e tradurre ritualità secolari e modernità esistenziali di uomini che dietro le loro grandi figure pubbliche possono nascondere le debolezze di ognuno di noi. Il tutto con il tocco del genio che divertirà e appassionerà lo spettatore, soprattutto nell’incontro della vita di tutti i giorni della gente comune a confronto e ”in confronto” alla vita gerarchico-Ecclesiastica. Bellissima prova di tutti gli attori, in primis proprio Moretti, che ha ormai abbandonato i toni duri dei suoi “splendidi quarant’anni”, simpatico e gioviale Psicanalista “edonista” che viene chiamato (diremo sequestrato) per aiutare il neo Papa nell’accettazione della sua elezione.

Eccelsa è la prova di Michel Piccoli, il Papa dubbioso, con i suoi sguardi profondi e senza appello che ci restituiscono più di mille parole i tormenti dell’uomo messo a tu per tu con le responsabilità. E Jerzy Stuhr, attore polacco dalla dizione e dalla simpatia travolgente, perfetto Segretario di Stato, che governa e dirige ma che non sa che pesci pigliare davanti ad un evento così singolare; Margherita Buy, dolce ed ignaro sostegno al tormento del neo Papa, oltre a Renato Scarpa e Roberto Nobile, davvero bravi. Un film che apre la mente, non contro ma verso il dialogo con la Chiesa, che dovrebbe coglierlo come invito e non come critica.

Mauro Valentini

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