Il Coltivatore Pavese - N.3 (anno 2022)

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n.3 2022 | anno 77

Nuova PAC summit di Coldiretti Pavia con gli esperti

Stop cibo sintetico, tutti i parlamentari pavesi firmano la petizione di Coldiretti

In Finanziaria 2 miliardi per l’agricoltura, ecco tutte le misure

Bene la proroga delle etichette salva Made in Italy (riso compreso)


Per avere servizi qualificati per la tua azienda e la tua famiglia c’è Coldiretti Pavia

Alcuni esempi... Centro Assistenza Agricola Domanda unica, PSR, carburante agricolo…

Centro Assistenza Fiscale

Modelli 730-Unico, calcolo Imu, Red Isee, successioni e buste paga…

Patronato Epaca

Assistenza previdenziale, infortunistica, invalidità civile…

AssiAgriPavia

RC auto, eventi atmosferici, multirischi aziendale e polizze zootecniche…

Vitivinicolo

Registro di cantina e OCM vino, dichiarazioni di settore, promozione in Italia e all’estero…

Campagna Amica e Terranostra

U.O.L. DI PAVIA

Vendita diretta, agriturismi, km zero…

SEDE PROVINCIALE Viale Brambilla 34, Pavia Tel: 0382518001- Fax: 0382518010 e-mail: pavia@coldiretti.it

Viale Brambilla 34, Pavia Tel: 0382 518181 - Fax: 0382 518200

U.O.L. DI CORTEOLONA

U.O.L. DI VARZI

Via Regina Adelaide 2, Corteolona e Genzone Tel: 0382 518121 - Fax: 0382 518140

Via P. Mazza 11, Varzi Tel: 0382 518221 - Fax: 0382 518240

U.O.L. DI BRONI-STRADELLA

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Via Dalla Giovanna 19, Stradella Tel: 0382 518201 - Fax: 0382 518220

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Via Bertolini 9/F, Vigevano Tel: 0382 518241 - Fax: 038 2518260

U.O.L. DI CASTEGGIO

U.O.L. DI MORTARA

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Via Emilia 107/b-107/c, Casteggio Tel: 0382 518101 - Fax: 0382 518120

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Piazza Duomo 38, Voghera Tel: 0382 518261 - Fax: 0382 518280


Bene la proroga delle etichette salva Made in Italy (riso compreso)

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Una firma contro il cibo sintetico: continua la mobilitazione Coldiretti

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Nuova PAC, summit di Coldiretti Pavia con gli esperti

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In Finanziaria 2 miliardi per l’agricoltura

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Stop cibo sintetico, tutti i parlamentari pavesi firmano la petizione di Coldiretti

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Anche Giorgia Meloni ha firmato la petizione contro il cibo in provetta

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Emergenza Siccità, danni per oltre 172 milioni di euro

contenuti CONTENUTI

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Il Coltivatore Pavese Edito dalla Federazione Provinciale COLDIRETTI PAVIA Direttore Antonio Tessari Responsabili di Redazione Gabriele Conta, Claudio Milani Direzione artistica Marino Galli Comitato editoriale: Mario Campari, Sergio Canobbio, Giuseppina Cannavò, Matteo Castellani, Enrico De Marziani, Roberto Giaredi, Matteo De Ponti, Giuseppe Fra, Marta Madama, Daniele Moschini, Marco Nicola, Maria Enrica Omodei, Monica Rosina, Annamaria Seves, Rosanna Sora Redazione ed amministrazione: Viale Brambilla, 34 - 27100 Pavia Tel. +39 0382 518001, Fax +39 0382 518010 Registrazione del Tribunale di Pavia n.3 del 17 luglio 1948

CONTENUTI 24

Po come d’estate, in Lombardia -28% piogge in 6 mesi

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Agrimercato Pavia conferma i suoi vertici Giacomo Cavanna alla guida per altri 3 anni

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Il Ringraziamento di Coldiretti Pavia a Casteggio

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Dazi: riso asiatico invade italia (+2400%) senza salvaguardia UE. Addio risotto Made in Italy

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Vino, Coldiretti: +10% export ma SOS per allarmi in etichetta e costi alle stelle

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Corso operatore agrituristico

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Corso di formazione responsabili e addetti alla manipolazione di alimenti

Il Coltivatore Pavese online: www.pavia.coldiretti.it twitter.com/coldirettipavia facebook.com/coldiretti.pavia ilcoltivatorepavese@coldiretti.it fotografie: archivio fotografico Coldiretti Il Coltivatore Pavese Federazione Provinciale Coldiretti Pavia iniziativa realizzata con il contributo di

Direzione Generale Agricoltura Progetto grafico e impaginazione Fotocomposizione e stampa Media Servizi, Via Lombarda 72, Carmignano (PO) Pubblicità Riccardo Azzolini 328/6736764 Simone Azzolini 333/6867622 Questo numero è stato chiuso in redazione il 23 Dicembre 2022

Il Coltivatore Pavese è stampato su carta di cellulosa certificata FSC con elevato contenuto di fibre di recupero, completamente biodegradabile e riciclabile.


ti aspettiamo al... Mercato di

Campagna amica

i mercati sono aperti dalle ore 7.30 alle ore 12.30 Mercoledì: piazza del Carmine | Pavia Centro Giovedì: via E. Tibaldi | Pavia Ovest Sabato: piazza del Carmine | Pavia Centro Sabato: via Pastrengo (largo P. Impastato) | Pavia Vallone Domenica: piazza Martiri della Liberazione | Vigevano Domenica: piazza del Duomo | Voghera

per informazioni: 0382.518001 pavia@coldiretti.it www.campagnamica.it

Pavia


Bene la proroga delle

ETICHETTE SALVA MADE IN ITALY

(riso compreso)

EDITORIALE

l’editoriale del Presidente

Bene la proroga delle etichette salva spesa Made in Italy, con l’obbligo di indicare la provenienza dell’ingrediente principale dei prodotti in vendita, dal latte alla passata di pomodoro, dai formaggi ai salumi fino a riso e pasta. Prima di Natale, infatti, è arrivata la firma ministri Francesco Lollobrigida (Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste), Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy) e Orazio Schillaci (Salute) al decreto interministeriale che proroga fino al 31 dicembre 2023 i regimi sperimentali dell’indicazione di origine come fortemente richiesto dalla Coldiretti. È un passo importante. La filiera del Made in Italy agroalimentare, infatti, vale 580 miliardi di euro, dà lavoro a 4 milioni di persone in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari e 360mila locali della ristorazione. L’agricoltura italiana è leader europea per qualità, sostenibilità e sicurezza alimentare, con il primato Ue nel biologico con 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (396), 526 vini Dop/Igp e 5.450 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori. La firma del decreto interministeriale sull’etichettatura di origine rappresenta un passo determinante per impedire che vengano spacciati come Made in Italy prodotti ingredienti di bassa qualità provenienti dall’estero che non rispettano i rigidi paramenti di qualità di quelli nazionali. L’etichettatura di origine obbligatoria dei cibi è una battaglia storica della Coldiretti ed è stata introdotta per la prima volta in tutti i Paesi dell’Unione Europea nel 2002. L’Italia, che è leader europeo nella qualità, ha infatti il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari dell’Ue – aggiunge Coldiretti Pavia – poiché in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della tracciabilità con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti, venendo incontro alle richieste dei consumatori italiani ed europei. Una battaglia che si affianca a quella contro i cibi sintetici, dalla carne al latte, dai formaggi al pesce, nettamente rifiutati da oltre 8 italiani su 10 (84%) che, secondo l’indagine Coldiretti/Censis, sono contrari all’idea di cibi prodotti in laboratorio da sostituire a quelli coltivati in agricoltura. Il Presidente di Coldiretti Pavia

Stefano Greppi


UNA FIRMA CONTRO IL CIBO SINTETICO:

Continua anche in provincia di Pavia la grande mobilitazione della Coldiretti contro il cibo sintetico, con il via alla raccolta di firme su tutto il territorio nazionale per fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro dei nostri allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy. La petizione può essere sottoscritta negli uffici Coldiretti, nei mercati contadini di Campagna Amica e in tutti gli eventi di Coldiretti. L’obiettivo è promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech. Una pericolosa deriva degli alimenti creati in laboratorio iniziata con la finta carne e sostenuta da importanti campagne di marketing che tendono a nascondere i colossali interessi commerciali e speculativi in ballo, per esaltare invece il mito della maggior sostenibilità rispetto alle tradizionali attività di allevamento e pesca. Per quanto riguarda la carne da laboratorio la verità che non viene pubblicizzata è che non salva gli animali (perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche), non salva l’ambiente (perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali), non aiuta la salute (perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare), non è accessibile a tutti (poiché per farla serve un bioreattore) e non è neppure carne (ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato). Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione. Come Coldiretti siamo pronti a dare battaglia, poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare. Il Direttore di Coldiretti Pavia

Antonio Tessari

l’intervento del Direttore INTERVENTO

continua la mobilitazione Coldiretti


Il Coltivatore Pavese | n. 3 | 2022

Nuova PAC

summit di Coldiretti Pavia con gli esperti L'incontro con il professor Frascarelli (Presidente di ISMEA) e i funzionari di Regione Lombardia

“Gli oltre 35 miliardi di euro stanziati a livello nazionale dalla nuova Politica Agricola Comune per il periodo 2023-2027 sono fondamentali per sostenere la competitività delle aziende agricole italiane, insieme anche agli 835 del Piano di Sviluppo Rurale della Lombardia”. Così Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia, commenta l’approvazione del Piano Strategico Nazionale dell’Italia sull’applicazione della PAC da parte di Bruxelles, insieme anche all’approvazione da parte della giunta regionale lombarda del complemento per lo Sviluppo Rurale. Di nuova PAC e PSR si è parlato al Collegio Nuovo durante il

I Consiglieri di Coldiretti Pavia con Angelo Frascarelli Presidente ISMEA

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Il sindaco di Pavia e il Presidente della Provincia

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Il Coltivatore Pavese | n. 3 | 2022

summit organizzato da Coldiretti Pavia con i massimi esperti e i tecnici del settore. Al convegno organizzato da Coldiretti Pavia sono intervenuti Angelo Frascarelli (Presidente di ISMEA e docente di Politica agroalimentare all’Università di Perugia) e Andrea Massari (Direttore Generale Agricoltura di Regione Lombardia), il cui discorso è stato preceduto da un video messaggio inviato dall’Assessore regionale all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi Fabio Rolfi. Il convegno, a cui hanno partecipato oltre 200 agricoltori provenienti da tutto il territorio pavese, è stato

aperto dai saluti del Presidente della Provincia di Pavia Giovanni Palli e del Sindaco di Pavia Fabrizio Fracassi, presentati sul palco dal Direttore di Coldiretti Pavia Antonio Tessari. “Le risorse della PAC e del PSR sono fondamentali, soprattutto in un momento di grande difficoltà come quello che stiamo vivendo in questi mesi per il boom dei costi di produzione – sottolinea il Presidente di Coldiretti Pavia Stefano Greppi – Ricordiamoci infatti che in questo modo si sostiene un settore fondamentale come quello agricolo, che permette di mantenere il territorio e la sua biodiversità, ol-

Angelo Frascarelli (Presidente ISMEA) e Antonio Tessari (Direttore Coldiretti Pavia)

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tre a contribuire alla sovranità alimentare del nostro Paese”. Le innovazioni principali della PAC 2023-2027 – spiega Coldiretti – riguardano soprattutto il primo pilastro e i pagamenti diretti. La più importante novità “ambientale” della nuova PAC sono invece gli Eco-Schemi, che consistono – continua Coldiretti – in pagamenti aggiuntivi riconosciuti agli agricoltori che si impegnano volontariamente al rispetto di pratiche agricole per regimi ecologici che vanno oltre la condizionalità rafforzata. Oltre al pagamento di base, gli agricoltori potranno ricevere anche il pagamento ridi-

stributivo: si tratta – spiega Coldiretti – di un aiuto aggiuntivo, da cui però sono escluse le imprese con superficie superiore a 50 ettari e al di sotto dei 0,5 ettari. Per i giovani rimane la possibilità di usufruire di un ulteriore premio aggiuntivo: l’aiuto sarà riconosciuto ai giovani agricoltori sotto forma di pagamento annuale per ettaro. Infine anche nella nuova programmazione si conferma il sostegno accoppiato, tra cui rientra anche il riso di cui Pavia è la prima provincia produttrice in Europa, con circa 80 mila ettari coltivati e 1.500 aziende agricole attive nel settore.

Angelo Frascarelli (Presidente ISMEA)

La sala gremita di 200 agricoltori

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In Finanziaria

2 miliardi per l’agricoltura Ammonta ad oltre 2 miliardi di euro il valore delle misure in manovra che impattano sull’agroalimentare italiano, a tutela di un comparto strategico per la crescita del Paese. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui provvedimenti che toccano il settore agricolo inseriti nella manovra approvata in Commissione Bilancio della Camera, dall’esenzione Irpef all’azzeramento dei contributi per i giovani imprenditori agricoli, dal credito di imposta esteso al primo trimestre 2023 contro il caro energia alle risorse per la sovranità alimentare, dai buoni lavoro per semplificare le assunzioni al fondo per l’innovazione e la digitalizzazione fino al contenimento dei cinghiali. «Una finanziaria nel complesso positiva poiché il Governo è riuscito a dedicare la giusta attenzione al settore agroalimentare, attraverso importanti novità e la conferma di misure strategiche per il sostegno delle attività imprenditoriali agricole», spiega il Presidente di Coldiretti Pavia Stefano Greppi, nel sottolineare anche che «Avremmo tutti voluto certamente qualcosa di più ma occorre tenere conto dei limiti e della situazione economica del Paese». Punto forte della manovra “agricola” è il fondo per la sovranità alimentare finalizzato a rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale anche con interventi per valorizzare il cibo italiano di qualità, ridurre i costi di produzione per le imprese agricole, sostenere le filiere e garantire la sicurezza delle scorte e

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degli approvvigionamenti alimentari in caso di crisi di mercato. Per queste finalità sono stati stanziati 100 milioni nel triennio. Un budget di 225 milioni è messo a disposizione di progetti di innovazione, dalla robotica alle piattaforme e infrastrutture 4.0 mentre viene istituito un fondo di 500 milioni per il 2023 per sostenere gli acquisti di prodotti alimentari di prima necessità destinato ai soggetti con Isee non superiore a 15mila euro. Contro il caro energia viene riconosciuto per il primo trimestre 2023 il credito di imposta in favore delle imprese agricole e per i conterzisti, pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante per la trazione dei mezzi utilizzati, credito di imposta riconosciuto anche per la spesa sostenuta per l’acquisto del gasolio e della benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all’allevamento degli animali. Per aiutare i giovani e il ricambio generazionale in agricoltura previsto per il 2023 l’esonero contributivo, per un periodo massimo di ventiquattro mesi, in favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, con età inferiore a quarant’anni che si insediano per la prima volta in agricoltura tra il primo gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023. Prorogata anche per il 2023 l’esenzione dalla determinazione della base imponibile ai fini Irpef dei redditi dominicali ed agrari relativi ai terreni dichiarati da coltivatori diret-


ti e imprenditori agricoli professionali. Sul fronte energetico vengono prorogati e potenziati i crediti d’imposta per le imprese “non energivore” con contatori di potenza superiore ai 4,5 kW (35% energia utilizzata nel primo trimestre 2023) e per le imprese per l’acquisto di gas (45% del gas consumato nel primo trimestre del 2023) e ridotta l’Iva sul gas metano usi civili e industriali (5%) per il primo trimestre 2023. Vengono poi annullati gli oneri generali per il sistema elettrico e ridotti quelli di sistema gas. Ok anche alla riduzione dei costi relativi alla tassazione sui mezzi di trasporto agricoli. Infine è importante il rinvio al 1 gennaio

2024 dell’entrata in vigore dell’imposta sui manufatti in plastica monouso, la cosiddetta plastic tax e dell’imposta sul consumo delle bevande analcoliche, la “sugar tax”, l’istituzione del Fondo per il contrasto al consumo di suolo, la rimodulazione dell’aumento delle accise sui tabacchi e delle imposte di consumo sui prodotti succedanei da fumo, il rifinanziamento dei contratti di sviluppo anche per la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, la proroga della rideterminazione dei valori delle partecipazioni in società non quotate e di acquisto dei terreni posseduti al 1° gennaio 2023 mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva.

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Stop cibo sintetico

tutti i parlamentari pavesi firmano la petizione di Coldiretti Il Presidente Greppi: “Uniamo le forze per difendere la nostra agricoltura”

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È partita la grande mobilitazione della Coldiretti contro il cibo sintetico, con il via alla raccolta di firme su tutto il territorio nazionale per fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro dell'intera filiera del cibo Made in Italy. E tutti i parlamentari pavesi si sono ritrovati al Palazzo Coldiretti di Pavia per firmare la petizione di Coldiretti e sottoscrivere la proposta della più importante Organizzazione agricola italiana per vietare produzione, uso e commercializzazione dei cibi sintetici in Italia.


La raccolta firme di Coldiretti è stata sottoscritta dal Vicepresidente del Senato Gianmarco Centinaio, dai parlamentari Alessandro Cattaneo e Paola Chiesa, dall’europarlamentare Angelo Ciocca, dal Presidente della Provincia di Pavia Giovanni Palli e dal Sindaco di Pavia Fabrizio Fracassi. “E questi ultimi si sono anche impegnati a portare al più presto all’attenzione del Consiglio provinciale e di quello comunale delle delibere in sostegno dell’iniziativa di Coldiretti”, sottolinea Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia. Dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi, il cibo in provetta potrebbe presto

inondare il mercato europeo – denuncia Coldiretti - poiché già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue. Dietro l’alibi della tutela ambientale si nascondono speculazioni che portano al cibo sintetico, una deriva pericolosa che rischia di cancellare l’identità dei nostri prodotti agroalimentari e dei nostri territori. “Dobbiamo unire le nostre forze a tutti i livelli per difendere la nostra agricoltura distintiva e sana, sensibilizzando anche i cittadini e i consumatori – dice ancora il Presidente di Coldiretti Pavia – E infatti la petizione può essere sot-

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toscritta in tutti i nove Uffici di Zona di Coldiretti Pavia presenti nella nostra provincia e anche nei sei mercati contadini di Campagna Amica che abbiamo a Pavia, Vigevano e Voghera”. Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, infatti, ben 7 italiani su 10 non si fidano del cibo nato in provetta. Interrogati sui motivi principali

per i quali bocciare il cibo fatto in laboratorio – spiega l’analisi Coldiretti/Ixe’ – gli italiani mettono in cima il fatto di non fidarsi delle cose non naturali (68%, mentre al secondo posto ci sono i consistenti dubbi sul fatto che sia sicuro per la salute (60%). Rilevante anche la considerazione che il cibo artificiale non avrà lo stesso sapore di quello vero (42%) ma c’è an-

Il Presidente di Coldiretti Pavia Stefano Greppi

Il sindaco di Pavia Fabrizio Fracassi

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L'europalramentare Angelo Ciocca


che chi teme per il suo impatto sulla natura (18%). Gli investimenti nel campo del cibo sintetico stanno crescendo molto sostenuti da diversi protagonisti del settore hitech e della nuova finanza mondiale. L’esempio più lampante è quello della carne artificiale, dove solo nel 2020 sono stati investiti 366 milio-

ni di dollari, con una crescita del 6000% in 5 anni. “Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali – conclude Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione”.

Il Presidente della Provincia di Pavia Giovanni Palli

Il senatore Gianmarco Centinaio

L'onorevole Alessandro Cattaneo

L'onorevole Paola Chiesa

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Giorgia Meloni contro il cibo in provetta Anche ha firmato la petizione

Anche Giorgia Meloni ha firmato la petizione mondiale per fermare lo sbarco a tavola del cibo sintetico promossa da World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe, Coldiretti e Filiera Italia. Lo ha annunciato al Villaggio

della Coldiretti a Milano davanti a migliaia di agricoltori arrivati da tutta Italia al fianco del presidente della Coldiretti Ettore Prandini e del segretario generale Enzo Gesmundo. Si tratta del primo impegno preso da Giorgia Meloni dopo le elezioni nei confronti per combattere l’arrivo del cibo sintetico sulle tavole degli italiani. Dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi, il cibo in provetta potrebbe presto inondare il mercato europeo – denuncia Coldiretti - poiché già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue. “La carne in provetta cancella l’identità popolare di una intera nazione” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “dietro l’alibi della tutela ambientale si nascondano speculazioni che portano al cibo sintetico”. Prandini, dopo aver lanciato per interventi urgenti per il contenimento dei costi energetici, ha ricordato davanti a Giorgia Meloni le proposte della Coldiretti per il nuovo Governo dai bacini di accumulo anti siccità in grado di trattenere il 52% dell’acqua alle energie rinnovabili per le quali ha denunciato i ritardi della burocrazia su biometano e biogas con il rischio di sprecare le risorse del Pnrr. Il presidente della Coldiretti ha proposto alla leader di Fratelli d’Italia la creazione di un Ministero della Sovranità alimentare per concentrare le competenze sparse in troppi ministeri.

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Emergenza siccità Danni per oltre 172 milioni di euro

Al convegno di Coldiretti diffusi gli ultimi dati sulla “grande sete” Devastate dalla crisi idrica 2300 aziende agricole Oltre 172 milioni di euro di danni, con più di 2300 aziende agricole devastate dalla peggiore siccità degli ultimi 200 anni. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Pavia diffusa in occasione del convegno “La Grande Sete” che si è svolto alla Sala dell’Annunciata. “E si tratta di un bilancio destinato a crescere ancora, perché non considera i danni da mancati raccolti dovuti alle seconde semine non effettuate né i danni indiretti sulle produzioni zootecniche – sottolinea Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – Alla luce di questo, si capisce come l’impatto della siccità sul settore agricolo sia pesante, e ancora più grave se si aggiun-

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gono anche i maggiori costi di produzione che le nostre imprese hanno dovuto sostenere per cercare di far arrivare ai campi quel poco di risorsa idrica disponibile”. I numeri diffusi da Coldiretti Pavia durante il convegno “La Grande Sete” a cui hanno partecipato oltre 200 agricoltori arrivati da tutto il territorio pavese mostrano quanto la situazione sia grave. Non c’è coltura – spiega Coldiretti Pavia – che non sia stata colpita dalla crisi idrica di questa estate, con percentuali di danno che vanno dal 40% dei cereali autunnovernini fino al 60% delle foraggere, passando dal 50% del riso al quasi 60% del mais, sen-


za dimenticare il 50% della soia a oltre il 55% della frutta e il 45% dell’uva, secondo il monitoraggio di Coldiretti Pavia. “E questi numeri – spiega ancora il Presidente provinciale di Coldiretti – illustrano soltanto la situazione generale ma non possono entrare nel dettaglio: i danni, in alcune realtà aziendali e in alcune zone della nostra Provincia, sono molto superiori a queste medie, con percentuali che superano anche l’80%”. Di tutto questo si è parlato nel convegno organizzato da Coldiretti Pavia, al quale hanno partecipato anche il Presidente Nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, il Vicepresidente Coldiretti Lombardia Paolo Carra, il Responsabile Area Ambiente e Territorio di Coldiretti Stefano Masini, il Direttore Generale di ANBI Massimo Gargano, il Presidente della Fondazione Riccagioia Carlo Alberto Carnevale Maffè, il Presidente Provincia di Pavia Giovanni Palli e il meteorologo Mario Giuliacci. “Che la situazione fosse grave lo avevamo ca-

pito già dall’inizio dell’anno – dice ancora Stefano Greppi – Come Coldiretti, infatti, avevamo lanciato il primo alert già a fine gennaio, quando il totale delle riserve idriche regionali era sotto la media. Abbiamo subito sollecitato l’attenzione delle istituzioni per una gestione oculata della poca acqua disponibile in vista della stagione irrigua, e numerosissimi sono stati gli incontri con tutti i soggetti competenti”. Con il passare dei mesi la situazione si è aggravata, con un inverno mai così mite e con livelli di neve notevolmente inferiori alla media degli ultimi 15 anni. E poi è arrivata un’estate torrida. “Nei mesi più caldi, per cercare di salvare il salvabile, siamo stati costretti a fare scelte difficili – dice ancora il Presidente di Coldiretti Pavia – scegliendo quali campi continuare a bagnare e quali lasciare andare al loro destino”. A tutto questo si è aggiunta l’esplosione dei costi di produzione dovuta alla guerra in Ucraina. “Dall’inizio del conflitto ad oggi tutti

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i costi sono aumentati a dismisura, passando dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio – sottolinea Antonio Tessari, Direttore di Coldiretti Pavia – Una situazione insostenibile, che minaccia la sopravvivenza stessa di molte aziende agricole e di conseguenza del Made in Italy agroalimentare. Serve un

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deciso intervento per contenere la bolletta energetica nelle campagne e per garantire continuità della produzione agricola – dice ancora il Direttore di Coldiretti Pavia - E occorre anche responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare, con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore e per salvare le aziende agricole”. E intanto preoccupa anche il caldo anomalo di questi giorni. Anche se ormai ci siamo lasciati alle spalle i mesi estivi – sottolinea infatti Coldiretti Pavia – la siccità continua a mordere, con il totale delle riserve idriche che rimane di oltre il 50% inferiore alla media del periodo 2006-2020, secondo l’ultimo bollettino di Arpa Lombardia. A rischio ora ci sono le semine autunnali di frumento, orzo e loietto: senza adeguate precipitazioni – spiega Coldiretti Pavia – i semi non riusciranno ad attecchire e il pericolo è che le piantine si sviluppino poco o che non crescano affatto. Inoltre, con i terreni secchi e duri, gli agricoltori


sono costretti a lavorazioni extra per poter procedere con la semina. Il risultato – dice Coldiretti Pavia – è un aggravio dei costi in una situazione in cui oltre un’azienda agricola lombarda su due (51,6%) si trova costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo secondo il Crea. Durante l’incontro organizzato da Coldiretti Pavia sono state proposte anche possibili soluzioni al problema della siccità che, sommato all’aumento dei costi di produzione, rischia di mettere in serio pericolo la sopravvivenza di tantissime aziende agricole. “Di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici un aiuto concreto può arrivare dall’agricoltura di precisione, dalla ricerca e dall’innovazione – dice ancora il Presidente di Coldiretti Pavia – ma serve anche una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura. A livello nazionale – sottolinea Stefano

Greppi – come Coldiretti abbiamo elaborato insieme ad ANBI, l’Associazione nazionale delle bonifiche, un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di bacini di accumulo (veri e propri laghetti) per arrivare a raccogliere il 50% dell’acqua dalla pioggia”. Si tratta – spiega Coldiretti Pavia – di 6mila invasi aziendali e 4mila consortili da realizzare entro il 2030, multifunzionali ed integrati nei territori perlopiù collinari o di pianura. In Lombardia si sta inoltre lavorando al recupero delle cave dismesse o comunque non più utilizzate come bacino di accumulo di riserve idriche strategiche, così come sollecitato più volte da Coldiretti. “Sono però interventi non più rimandabili – conclude il Presidente di Coldiretti Pavia – se vogliamo tutelare la capacità produttiva del nostro Paese e sostenere il nostro agroalimentare, che a livello nazionale oggi rappresenta il 25% del Pil ed è diventata la prima ricchezza del Paese”.

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Il Po come d’estate in Lombardia -28% piogge in 6 mesi Il livello del Po è a -2,3 metri rispetto allo zero idrometrico come d’estate con la siccità che colpisce i campi, favorisce la risalita del cuneo salino nel delta, restringe i ghiacciai, lascia le montagne senza neve e svuota i grandi laghi del Nord. E’ quanto emerge dall’ultimo monitoraggio di Coldiretti Pavia sulla preoccupante situazione del fiume al Ponte della Becca in riferimento al gran caldo anomalo su tutta la Penisola, in un 2022 che si classifica peraltro fino ad ora in Italia come il più caldo mai registrato dal 1800 con una temperatura addirittura superiore di quasi un grado (+0,96 gradi) rispetto alla media storica ma con 1/3 di precipitazioni in meno secondo Isac Cnr nei primi 9 mesi dell’anno. Il grande fiume italiano, che al ponte della Becca alla confluenza del Ticino si presenta con le rive ridotte a, è fondamentale per l’ecosistema della pianura padana dove – precisa Coldiretti Pavia – si concentra il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. Il grande caldo colpisce anche i grandi laghi lombardi con il Garda che è pieno solo al 23% e l’Iseo al 26% mentre resistono il Maggiore con il 56% e il Como che è riuscito a risalire fino al 72%. In Lombardia – afferma Coldiretti Pavia – in 6 mesi, da aprile a settembre, le precipitazioni cumulate sono risultate inferiori del 28% rispetto alla media del periodo 2006/2020, secondo un’analisi sugli ultimi dati Arpa. Il caldo e la scarsità di precipitazioni – continua Coldiretti Pavia – minacciano le semine autunnali di frumento, orzo e loietto: senza una quantità

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di pioggia adeguata, infatti, i semi non riescono ad attecchire e il rischio è che le piantine si sviluppino poco e male o che non crescano affatto. A questo si aggiungono i parassiti rimasti attivi con le temperature miti, che possono attaccare i semi messi a dimora ma che non riescono a mettere radici. Inoltre se l’inverno non dovesse essere sufficientemente freddo, aumenterebbe il numero di insetti svernanti che riescono a sopravvivere e si presenterebbero più numerosi e dannosi in primavera. Con i terreni secchi e duri – continua Coldiretti Pavia - gli agricoltori sono costretti a lavorazioni extra per poter procedere con la semina. Il risultato è un aggravio dei costi in una situazione in cui oltre un’azienda agricola lombarda su due (51,6%) si trova costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi fino al +129% per il gasolio. Una conferma del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che quest’anno – conclude la Coldiretti – superano già i 6 miliardi di euro dall’inizio dell’anno, pari al 10% della produzione nazionale.


Agrimercato Pavia conferma i suoi vertici Giacomo Cavanna alla guida per altri 3 anni Rinnovati all’insegna della continuità i vertici di Agrimercato, l’associazione che riunisce i soci di Coldiretti Pavia che fanno vendita diretta nei mercati di Campagna Amica. Durante l’Assemblea elettiva che si è svolta al Palazzo Coldiretti i Soci hanno confermato alla Presidenza Giacomo Cavanna, imprenditore agricolo 42enne che produce frutta a Menconico, sulle colline dell’Oltrepò Pavese. Cavanna, che rimarrà in carica per altri tre anni, sarà affiancato ai vertici di Agrimercato dalla Vice Presidente Silvia Manna e dai Consiglieri Francesco Montagna, Andrea Olezza ed Emanuele Casali. Dal riso della Lomellina e del Pavese al vino dell’Oltrepò, dal salame di Varzi ai formaggi, passando anche per la frutta e la verdura senza dimenticare le uova, lo zafferano, il miele e la lavanda: sono diversi i prodotti a km zero che i consumatori possono trovare nei sei mercati di Campagna Amica attivi sul territorio pavese. Nella città di Pavia i produttori di Agrimercato si possono incontrare il mercoledì e il sabato mattina nello storico mercato presente da quasi 15 anni in piazza del Carmine, ma anche il giovedì mattina in via Tibaldi (quartiere di Pavia Ovest) e il sabato mattina in via Pastrengo (quartiere Vallone). La domenica mattina, invece, gli agricoltori di Coldiretti portano in vendita i loro prodotti nei mercati di piazza Duomo a Voghera e di piazza Martiri della Liberazione a Vigevano. “Sono molto contento di questa riconferma e ringrazio tutti i Soci per la fiducia che mi hanno accordato anche per i prossimi anni – sottolinea Giacomo Cavanna, che era stato eletto per la prima volta alla guida di Agrimercato Pavia nel 2019 – Ora l’obiettivo è continuare sulla strada intrapresa, aumentando il numero di clienti e tenendo sempre alta l’attenzione sulla qualità dei nostri prodotti a km zero. Negli ultimi tre anni non abbiamo potuto fare molte cose a causa delle limitazioni imposte dal Covid e dalla pandemia

– dice ancora il Presidente di Agrimercato Pavia – Anche per questo stiamo già programmando numerosi eventi che si svolgeranno nei prossimi mesi nei nostri Mercati, con un impegno particolare per le famiglie e i bambini e sempre all’insegna della stagionalità e del km zero”. “I Mercati di Campagna Amica sono il primo baluardo contro il cibo sintetico – aggiunge Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – Delle oltre 350 mila firme già raccolte in tutta Italia grazie alla nostra iniziativa di legge contro il cibo Frankenstein, infatti, moltissime sono state sottoscritte proprio nei nostri Mercati, che negli anni hanno saputo trasformarsi in veri e propri luoghi di socialità dove le famiglie non vengono soltanto per fare la spesa di prodotti sani e salutari ma anche per trascorrere momenti di serenità”. La contrarietà al cibo sintetico è trasversale – sottolinea Coldiretti Pavia – come dimostrano le oltre 3 mila firme raccolte sul territorio pavese nell’ambito dell’iniziativa di Coldiretti: insieme al premier Giorgia Meloni e al Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida hanno sottoscritto la raccolta firme anche molte personalità pavesi, dai parlamentari ai sindaci fino ai cuochi.

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Il Ringraziamento di Coldiretti Pavia a Casteggio Il Presidente Greppi: “Anche in un’annata difficile come questa l’agricoltura ha dimostrato il suo ruolo fondamentale” La Giornata del Ringraziamento di Coldiretti Pavia ha colorato di giallo il centro di Casteggio: nella mattinata di domenica 20 novembre, nel Comune dell’Oltrepò Pavese si è celebrata la 72° edizione della Giornata Provinciale del Ringraziamento, con la tradizionale benedizione dei mezzi agricoli e gli importanti momenti di preghiera e di ri-

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flessione insieme alle principali autorità locali. Tantissimi gli agricoltori presenti, che insieme alla cittadinanza hanno celebrato la Giornata organizzata da Coldiretti Pavia per ringraziare per i doni della terra al termine dell’annata agraria. “Anche e soprattutto oggi, in un’annata difficile come questa, l’agricoltura ha dimostra-


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to il suo ruolo fondamentale – sottolinea il Presidente di Coldiretti Pavia Stefano Greppi – Anche se veniamo da un anno segnato dall’esplosione dei costi di produzione e dalla siccità, infatti, il settore agricolo ha continuano a tutelare l’ambiente, a sostenere la biodiversità e a valorizzare le risorse naturali del nostro territorio, consolidando il ruolo degli agricoltori come custodi del territorio e come parte importante dell’intera economia provinciale”. La Giornata del Ringraziamento si è aperta con la Santa Messa presieduta da don Luca

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Ghiacci, alla presenza del Presidente Stefano Greppi, del Direttore Antonio Tessari e dei Consiglieri di Coldiretti Pavia. Moltissimi gli amministratori e i politici del territorio che hanno partecipato alla manifestazione: al Ringraziamento di Coldiretti hanno preso parte anche il Sindaco di Casteggio Lorenzo Vigo, l’Onorevole Alessandro Cattaneo, l’Assessore regionale alla Famiglia e Pari opportunità Elena Lucchini, i Consiglieri regionali Ruggero Invernizzi, Simone Verni, Roberto Mura e Giuseppe Villani, insieme anche al Consigliere della Provincia di Pa-


via Andrea Frustagli e al Questore di Pavia Dott. Alessio Cesareo. La Giornata del Ringraziamento, infatti, è un momento importante per gli agricoltori pavesi ma anche per l’intera cittadinanza, che partecipa sempre numerosa alla manifestazione. “In un momento così difficile per il nostro settore dobbiamo ribadire l’importanza di difendere la filiera del cibo italiano, la sua identità e la sua storia – sottolinea ancora il Presidente di Coldiretti Pavia – Gli ultimi attacchi stanno arrivando dalla minaccia del cibo sintetico, che minaccia di

inondare presto il mercato europeo. Coldiretti si è subito mobilitata per sensibilizzare le famiglie e i consumatori dai rischi del cibo sintetico – spiega ancora Stefano Greppi – E anche oggi in piazza a Casteggio in occasione della Giornata Provinciale del Ringraziamento abbiamo dato ai cittadini la possibilità di sottoscrivere la petizione di Coldiretti per promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte senza mucche fino al pesce senza mari”.

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Dazi: riso asiatico invade Italia (+2400%) senza salvaguardia UE

Addio risotto Made in Italy Con lo stop alla clausola di salvaguardia sul riso gli arrivi di riso dal Myanmar sono aumentati in quantità di oltre 20 volte (+2400%) nel 2022, una vera e propria invasione che pesa sui produttori italiani già gravemente colpiti dalla siccità e dal rincaro dei costi di produzione. E’ quanto denuncia la Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi otto mesi dell’anno, dopo la sentenza del Tribunale della Corte di giustizia dell’Unione europea che ha annullato il regolamento di esecuzione 2019/67 del 16 gennaio 2019, che aveva reintrodotto i dazi sulle importazioni di riso Indica originario della Cambogia e del Myanmar/Birmania per un periodo di tre anni, anche sull’onda della mobilitazione degli agricoltori della Coldiretti nelle piazze italiane e nelle sedi istituzionali che aveva portato Bruxelles a riconoscere il danno economico dovuto ai volumi di importazioni di riso asiatico. Il riso Indica prodotto in Cambogia e Myanmar – precisa la Coldiretti – arriva infatti sul mercato della Ue in volumi e livelli di prezzo tali da determinare serie difficoltà agli operatori europei del settore. Oltre a fare concorrenza sleale ai produttori italiani sulla Birmania (Ex Myanmar) pesa peraltro – ricorda la Coldiretti – l’accusa di violazione dei diritti umani ed addirittura di “genocidio intenzionale” peri i crimini commessi contro la minoranza musulmana dei Rohingya. Una decisione che scatena sulle risaie italiane una vera e propria tempesta perfetta, in un’annata che ha già visto il crollo dei raccolti, in calo del 30% a causa della siccità e del maltempo. In Lombardia, dove si coltiva circa la metà del riso nazionale e dove si concentrano i

chicchi da risotto, si stimano 13.000 ettari di risaie dove la produzione si è persa totalmente a cui si aggiungono danni parziali alle coltivazioni che sono state trebbiate. L’emergenza climatica si aggiunge ai rincari delle materie prime con aumenti record che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio fino al +500% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti, secondo l’analisi Coldiretti. Uno shock devastante per l’economia e l’occupazione, con oltre diecimila famiglie tra dipendenti e imprenditori impegnati nell’intera filiera, ma anche per la tutela dell’ambiente e della biodiversità. Sono 200 infatti – evidenzia la Coldiretti – le varietà iscritte nel registro nazionale, dal vero Carnaroli, con elevati contenuto di amido e consistenza, spesso chiamato “re dei risi”, all’Arborio dai chicchi grandi e perlati che aumentano di volume durante la cottura fino al Vialone Nano, il primo riso ad avere in Europa il riconoscimento come Indicazione Geografica Protetta, passando per il Roma e il Baldo che hanno fatto la storia della risicoltura italiana. Per salvare le risaie italiane occorre che all’interno del nuovo regolamento sulle preferenze tariffarie generalizzate (Spg), attualmente in discussione a Bruxelles, sia inserito – spiega Coldiretti - un meccanismo automatico che faccia scattare la clausola di salvaguardia non appena le importazioni oltrepassino il limite percentuale oltre il quale si generano effetti negativi sui produttori Made in Italy. Ma serve anche estendere al riso – conclude Coldiretti - la revoca delle agevolazioni tariffarie per qui paesi che non rispettano i diritti umani, del lavoro, sul buon governo e sull'ambiente.

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Vino, Coldiretti: +10% export ma SOS per allarmi in etichetta e costi alle stelle

Le esportazioni di vino lombardo crescono del 10% in un anno ma sul settore gravano diverse minacce, dagli aumenti dei costi produttivi al rischio di un nuovo protezionismo alimentato dagli allarmi salutistici in etichetta come per le sigarette. È quanto afferma Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi 9 mesi del 2022, in riferimento all’autorizzazione UE concessa all’Irlanda che potrà adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze terroristiche, che non tengono conto delle quantità, come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati” nonostante i pareri contrari di Italia, Francia, Spagna e altri sei Stati europei, che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l’annuncio della stessa Commissione di possibili iniziative comuni sull’etichettatura degli alcolici. Nei vigneti – precisa Coldiretti Pavia – si registrano rincari che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio. Una bottiglia di vetro – spiega Coldiretti – costa fino al 50% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quel-

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li di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti. “A preoccupare è anche il via libera dell’Unione Europea alle etichette allarmistiche sul vino in Irlanda, che rappresentano un pericoloso precedente – afferma Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – Un fatto grave, che rischia di aprire le porte a una normativa comunitaria allarmistica e ingiustificata, capace di influenzare negativamente le scelte dei consumatori”. Questo – sottolinea Coldiretti Pavia – dimostra il fatto che quasi un italiano su quattro (23%) smetterebbe di bere vino o ne consumerebbe di meno se in etichetta trovasse scritte allarmistiche come quelle apposte sui pacchetti di sigarette, secondo un sondaggio on line sul sito www.coldiretti.it. L’autorizzazione della Commissione fa seguito a ripetuti blitz a livello comunitario come il tentativo di escludere il vino, insieme a car-


ne e salumi, dai finanziamenti europei della promozione nel 2023, sventato anche grazie all’intervento della Coldiretti. Un approccio ideologico nei confronti di un alimento che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea e conta diecimila anni di storia e le cui tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c. Il dibattito su questo genere di indicazioni è iniziato nel 2021 quando la Commissione europea aveva discusso di introdurre nelle etichette delle bottiglie di alcolici delle avvertenze per la salute nell'ambito del cosiddetto "Cancer plan", oltre agli ingredienti dettagliati. Il giusto impegno dell’Unione per tutelare la salute dei cittadini – continua Coldiretti Pavia – non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. Nel caso specifico – prosegue Coldiretti – è del tutto improprio assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più

bassa gradazione come la birra e il vino, che in Italia è diventato l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol. Per l’Italia si tratta di difendere un settore del Made in Italy che fattura complessivamente 14 miliardi di euro, registra un record storico delle esportazioni nel mondo per un valore vicino agli 8 miliardi di euro nel 2022 e offre opportunità di lavoro a 1,3 milioni nei più diversi ambiti grazie ad una produzione – sottolinea Coldiretti – destinata per circa il 70% a Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola. In Lombardia – conclude Coldiretti– circa il 90% della produzione è destinata a vini di qualità grazie a 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT. Gli ettari destinati a vigneto sono oltre 20 mila: le province più “vinicole” sono Pavia e Brescia.

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