Il Coltivatore Pavese - N.2 (anno 2022)

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n.2 2022 | anno 77

Emergenza siccità

campi allo stremo, già perso 1/3 delle produzioni

Oltre 500 bambini alla festa di Coldiretti Pavia al Castello

Peste suina, a rischio 4 salumi di qualità su 5

Accordo Coldiretti-Intesa, 3 miliardi per l’agricoltura


Per avere servizi qualificati per la tua azienda e la tua famiglia c’è Coldiretti Pavia

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U.O.L. DI CORTEOLONA

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Via Emilia 107/b-107/c, Casteggio Tel: 0382 518101 - Fax: 0382 518120

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Piazza Duomo 38, Voghera Tel: 0382 518261 - Fax: 0382 518280


Siccità, superiamo l’emergenza e avviamo una seria programmazione

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Guardiamo al domani per risolvere i problemi di oggi

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Siccità, Coldiretti: campi allo stremo, perso 1/3 produzioni

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Senza acqua nelle campagne è SOS cibo. Serve ulteriore sforzo per salvare raccolti

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SOS raccolti nei campi. Coldiretti: serve acqua dai invasi montani

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Il 2022 è il sesto anno più caldo di sempre, Italia tra le più bollenti

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Ucraina, oltre 500 bambini delle scuole di Pavia alla festa di Coldiretti al Castello Visconteo!

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Ucraina, Coldiretti Pavia consegna maxi assegno a Soleterre

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Peste suina, a rischio 4 salumi di qualità su 5 Coldiretti Pavia: «Abbattere cinghiali, veicolo malattia»

contenuti CONTENUTI

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Il Coltivatore Pavese Edito dalla Federazione Provinciale COLDIRETTI PAVIA Direttore Rodolfo Mazzucotelli Responsabili di Redazione Gabriele Conta, Claudio Milani Direzione artistica Marino Galli Comitato editoriale: Mario Campari, Sergio Canobbio, Giuseppina Cannavò, Matteo Castellani, Enrico De Marziani, Roberto Giaredi, Matteo De Ponti, Giuseppe Fra, Nadia Festari, Marta Madama, Pietro Angelo Migliavacca, Daniele Moschini, Marco Nicola, Maria Enrica Omodei, Monica Rosina, Annamaria Seves, Rosanna Sora Redazione ed amministrazione: Viale Brambilla, 34 - 27100 Pavia Tel. +39 0382 518001, Fax +39 0382 518010

CONTENUTI 20

Cinghiali, nasce alleanza Coldiretti Comitato Nazionale Caccia e Natura per salvare territori

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Accordo Intesa Sanpaolo – Coldiretti: 3 miliardi di euro a supporto del PNRR per l’agricoltura

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Senior Coldiretti, a Bergamo la festa regionale dei pensionati

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Assemblea Coldiretti, nuovo statuto e bilancio approvati all’unanimità da tutti i Soci presenti

iniziativa realizzata con il contributo di

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Università, ecco la nuova laurea in Agraria

Direzione Generale Agricoltura

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Scienze e tecnologie agrarie agri-food sustainability

Progetto grafico e impaginazione

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Fotocomposizione e stampa Media Servizi, Via Lombarda 72, Carmignano (PO)

Vino: domande entro l’8 settembre per i contributi a campagne informative e di comunicazione

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Reso obbligatorio l’aggiornamento del corso antincendio

Registrazione del Tribunale di Pavia n.3 del 17 luglio 1948

Il Coltivatore Pavese online: www.pavia.coldiretti.it twitter.com/coldirettipavia facebook.com/coldiretti.pavia ilcoltivatorepavese@coldiretti.it fotografie: archivio fotografico Coldiretti Il Coltivatore Pavese Federazione Provinciale Coldiretti Pavia

Pubblicità Riccardo Azzolini 328/6736764 Simone Azzolini 333/6867622 Questo numero è stato chiuso in redazione il 30 Giugno 2022

Il Coltivatore Pavese è stampato su carta di cellulosa certificata FSC con elevato contenuto di fibre di recupero, completamente biodegradabile e riciclabile.


ti aspettiamo al... Mercato di

Campagna amica

i mercati sono aperti dalle ore 7.30 alle ore 12.30 Mercoledì: piazza del Carmine | Pavia Centro Giovedì: via E. Tibaldi | Pavia Ovest Sabato: piazza del Carmine | Pavia Centro Sabato: via Pastrengo (largo P. Impastato) | Pavia Vallone Domenica: piazza Martiri della Liberazione | Vigevano Domenica: piazza del Duomo | Voghera

per informazioni: 0382.518001 pavia@coldiretti.it www.campagnamica.it

Pavia


Siccità, SUPERIAMO L’EMERGENZA e avviamo una seria programmazione

EDITORIALE

l’editoriale del Presidente

Partiamo da un dato di fatto: di acqua quest’anno ce n’è pochissima per tutti. Secondo un’elaborazione dei nostri tecnici su dati Arpa, infatti, da gennaio a giugno 2022 sono caduti sulla Lombardia soltanto 301 mm di precipitazioni contro una media di 532 mm registrata tra il 2006 e il 2020. Questo significa che negli ultimi 6 mesi è caduto quasi il 45% in meno di pioggia e neve rispetto alla media degli ultimi 14 anni, e che gli invasi lombardi hanno livelli inferiori del 60% circa rispetto alla norma. Ciò detto, ribadiamo ancora una volta che senza acqua nei campi è impossibile portare a termine i raccolti e garantire così la produzione di cibo. Per questo motivo ora serve un ulteriore sforzo da parte di tutti: facciamo appello a tutte le istituzioni interessate affinché si possa trovare una soluzione per evitare la perdita di quanto finora gli agricoltori sono riusciti a salvare nonostante la grave crisi idrica in atto, e scongiurare così ulteriori perdite nei raccolti. Nelle campagne già oggi si stimano cali di circa un terzo per le produzioni di orzo, frumento e riso, mentre le perdite per i foraggi si avvicinano ormai al 50%, così come il calo stimato per le rese nei raccolti di mais. Nelle stalle le mucche stanno producendo fino al 20% in meno di latte. Uno scenario allarmante, soprattutto se si tiene conto che in Lombardia si producono oltre il 40% del riso made in Italy, il 45% del latte e il 34% di tutto il mais nazionale e si alleva anche la metà dei maiali italiani. Tutti oggi parlano oggi di accumulo, ma quando nel 2017 noi di Coldiretti lanciammo insieme ad Anbi un progetto di largo respiro pochi ci credevano… Eppure oggi questo nostro “piano laghetti” che prevedeva la realizzazione di 10mila strutture per conservare l’acqua piovana ci avrebbe aiutato a superare la situazione di criticità. E’ arrivato il momento di superare la logica delle emergenze e di avviare una seria programmazione. Il nostro Paese e la nostra agricoltura non si possono permettere ulteriori ritardi: la competitività alimentare è una priorità, ma senza disponibilità di acqua si riduce la capacità produttiva e si mette a rischio l’autosufficienza con un impatto sui consumatori e i cittadini. Usi civili e agricoltura devono essere in primo piano. Il Presidente di Coldiretti Pavia

Stefano Greppi


GUARDIAMO AL DOMANI

Una visione lungimirante. È quella che serve ora per risolvere una volta per tutte il problema siccità. Le soluzioni già ci sono, e sono quelle che Coldiretti ripete da anni: la realizzazione di nuovi bacini di accumulo che consentano di trattenere l’acqua piovana, unita alla manutenzione e all’implementazione della rete idrica già esistente. A parte quest’anno – talmente eccezionale da essere fuori da ogni classifica – l’Italia resta comunque un paese piovoso, con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente, anche se per le carenze infrastrutturali se ne trattengono solo l’11%. A cambiare significativamente nel nostro Paese è la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni, tanto che la siccità che è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni per le quantità e la qualità dei raccolti, Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi dell’anno, per renderla poi disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana. Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti. Ma non dobbiamo dimenticarci che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare. Per questo il “progetto invasi” elaborato da Coldiretti e Anbi in tempi non sospetti è fondamentale: l’agricoltura è infatti l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. La soluzione è già sul tavolo: oggi non resta che attuarla. Tra l’altro i laghetti potrebbero avere anche un ruolo multifunzionale, ed essere realizzati senza uso di cemento. Insomma, oggi più che mai bisogna investire nelle strutture idriche per le quali l’Italia sconta una arretratezza storica. Ma dobbiamo farlo subito, senza aspettare la pioggia. Il rischio è che, alle prime gocce d’acqua, tutti si dimentichino dell’emergenza appena conclusa, ritrovandoci l’anno prossimo nella stessa identica situazione. Il Direttore di Coldiretti Pavia

Antonio Tessari

l’intervento del Direttore INTERVENTO

per risolvere i problemi di oggi


Il Coltivatore Pavese | n. 2 | 2022

Siccità, Coldiretti:

campi allo stremo, perso 1/3 produzioni Dai laghi al Po fino ai corsi d’acqua minori, con il crollo delle riserve di acqua nazionali a causa della siccità i campi sono allo stremo e hanno già perso in media 1/3 delle produzioni nazionali dalla frutta al mais, dal frumento al riso fino al latte. E’ quanto afferma Coldiretti Pavia in occasione della visita del Presidente della Commissione agricoltura di Regione Lombardia Ruggiero Invernizzi, che insieme al Presidente di Coldiretti Pavia e a un gruppo di agricoltori ha visitato i campi della Lomellina. Secondo la Coldiretti è di fatto in grave rischio per la siccità quasi la metà (46%) degli agricoltori italiani per un totale di 332mila imprese, con la probabile estensione dello stato di emergenza per la siccità ad altre regioni oltre a quello già deliberato per Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. In Italia – spiega Coldiretti – si registrano già cali del 45% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 30% per il frumento duro per la pasta di oltre 1/5 delle produzione di fru-

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mento tenero, del 30% del riso, meno 15% frutta ustionata da temperature di 40 gradi. «Siamo di fronte – spiega Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – a un impatto devastante sulle produzioni agricole, con danni che a livello italiano superano ormai i 3 miliardi di euro». Con l’Italia che è dipendente dall’estero in molte materie prime – sottolinea Coldiretti Pavia – il rischio è un aumento delle importazioni dall’estero, ma anche un ulteriore aggravio di costi. Sui campi – continua la Coldiretti – pesano rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari: si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. «Serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare – ribadisce il Presidente di Coldiretti Pavia – con accordi di filiera tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore. E servono anche – conclude Greppi – nuove risorse per sostenere il settore e difendere la sovranità alimentare del nostro Paese».


Senza acqua nelle

campagne è SOS cibo

Serve ulteriore sforzo per salvare raccolti

Senza acqua nei campi è impossibile portare a termine i raccolti e garantire così la produzione di cibo. È quanto afferma Coldiretti Pavia in vista dello stop alle erogazioni per l’agricoltura dai laghi lombardi. “Riconosciamo l’impegno di Regione Lombardia nel gestire una situazione estremamente difficile e complessa su più fronti – afferma Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – Ma ora serve un ulteriore sforzo: facciamo appello a tutte le istituzioni interessate affinché si possa trovare una soluzione per evitare la perdita di quanto finora gli agricoltori sono riusciti a salvare nonostante la grave crisi idrica in atto, e scongiurare così ulteriori perdite nei raccolti”.

Nonostante la corsa contro il tempo per cercare di salvare il salvabile – afferma Coldiretti Pavia – nelle campagne già oggi si stimano cali di circa un terzo per le produzioni di orzo, frumento e riso, mentre le perdite per i foraggi si avvicinano ormai al 50%, così come il calo stimato per le rese nei raccolti di mais. Nelle stalle le mucche stanno producendo fino al 20% in meno di latte. Uno scenario allarmante – conclude Coldiretti – soprattutto se si tiene conto che in Lombardia si producono oltre il 40% del riso made in Italy, il 45% del latte e il 34% di tutto il mais nazionale, ma si allevano anche la metà dei maiali italiani.

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SOS raccolti nei campi Coldiretti: serve acqua da invasi montani

È SOS raccolti nelle campagne pavesi, dove a causa della siccità preoccupa la riduzione delle rese e dello sviluppo di tutte le colture, dall’orzo al frumento, dal mais al riso fino alla vite. È l’allarme lanciato da Coldiretti Pavia mentre con l’arrivo di Scipione, l’anticiclone subtropicale che nei prossimi giorni farà impennare i termometri, la situazione diventerà ancora più difficile. Nei campi pavesi – sottolinea Coldiretti – manca l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a rischio le produzioni, in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate. “I gestori dei principali invasi idroelettrici, in un incontro con l’assessore regionale Sertori, si sono detti disponibili a sostenere le portate dei fiumi, ma finora si è mosso poco o nulla – afferma Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – Il momento è complesso e difficile su più fronti, ma bisogna agire subito mettendo in pratica tutto quello che si può fare ora: insieme alle deroghe temporanee agli obblighi del deflusso minimo vitale, quindi, è necessario rilasciare l’acqua dagli invasi montani indipendentemente dalle dinamiche della produzione di energia. In questo momento – continua Greppi – serve chiarezza e un’azione coordinata anche con i

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Consorzi di Bonifica, così come già richiesto da ANBI Lombardia”. Non solo diverse produzioni in campo sono già in parte compromesse – spiega Coldiretti Pavia – ma tra gli agricoltori c’è anche chi ha deciso di sospendere le semine dei secondi raccolti proprio a causa della scarsità idrica. Senza acqua – continua Coldiretti Pavia – non è possibile garantire la produzione di cibo Made in Italy sulle tavole dei cittadini in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei forti rincari nel carrello della spesa con aumenti di prezzi degli alimentari che hanno raggiunto a maggio il +7,1%. La siccità – spiega Coldiretti Pavia – è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana e ha già determinato danni per oltre un miliardo a livello nazionale a seguito del calo delle produzioni agricole. Ad essere colpito dalla siccità è infatti l’intero territorio dell’Italia, ma particolarmente grave è la situazione nella pianura padana dove per la mancanza di acqua – precisa la Coldiretti – è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. Nonostante le ultime precipitazioni il livello del Po – conclude la Coldiretti – è sceso al Ponte della Becca a livelli più bassi che a Ferragosto.


Il 2022 è il sesto anno più caldo di sempre

Italia tra le più bollenti La tendenza al surriscaldamento è evidente quest’anno che si classifica fino ad ora al sesto posto tra i più caldi mai registrati nel pianeta con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,85 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base delle elaborazioni dei dati relativi al primo semestre 2022 della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre che registra le temperature mondiali dal 1880. La prima metà dell’anno è stata caratterizzata da temperature superiori alla media su gran parte del globo. E la situazione è molto preoccupante soprattutto in Italia, dove il 2022 si classifica nel primo semestre come l’anno più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica ma si registrano anche precipitazioni praticamente dimezzate lungo la Penisola con un calo del 45%, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr che effettua rilevazioni in Italia dal 1800. L’anomalia climatica più evidente

quest’anno si è avuta a giugno, che ha fatto registrare lungo la Penisola una temperatura media superiore di ben +2,88 gradi rispetto alla media su valori vicini al massimo registrato nel 2003. La tendenza al surriscaldamento è dunque evidente in Italia dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine – precisa la Coldiretti – il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020. Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. A cambiare significativamente in Italia è la distribuzione temporale e geografica delle precipitazioni tanto che la siccità che è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni per le quantità e la qualità dei raccolti, secondo l’analisi Coldiretti.

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Il Coltivatore Pavese | n. 2 | 2022

Ucraina, oltre 500 bambini delle scuole di Pavia alla festa di Coldiretti al Castello Visconteo

Presenti anche i bambini in fuga dalla guerra ospitati negli agriturismi Terranostra Lanciata la raccolta fondi in favore di Soleterre onlus ai mercati di Campagna Amica

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“Siamo pronti a coltivare da quest’anno 75 milioni di quintali in più di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e tenero per la panificazione, per rispondere alle difficoltà di approvvigionamento dall’estero determinate dalla guerra”. Lo ha annunciato il Presidente Nazionale della Coldiretti Ettore Prandini in occasione del tavolo sull’emergenza grano convocato al Ministero delle Politiche Agricole dal Sottosegretario all’agricoltura Gian Marco Centinaio sulla carenza di materie prime che ha costretto ai primi razionamenti negli allevamenti ma anche nei supermercati.


“Proponiamo all’industria alimentare e mangimistica – ha affermato Prandini - di lavorare da subito a contratti di filiera con impegni pluriennali per la coltivazione di grano e mais e il riconoscimento di un prezzo di acquisto equo, basato sugli effettivi costi sostenuti nel rispetto della nuova normativa sulle pratiche sleali, per consentire di recuperare livelli produttivi già raggiunti nel passato”. “Un obiettivo che può essere più facilmente raggiunto grazie all’impegno del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli al quale va un sincero ringraziamento per aver accolto in Consiglio dei Ministri le nostre proposte per incentivare operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito bancario delle imprese agricole, adottare misure per sostenere la domanda interna, finanziare specifiche misure a favore delle

filiere più esposte e appunto sostenere il potenziamento delle produzioni nazionali” ha precisato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ricordare che “dal Ministero è stato anche annunciato un regime di aiuto straordinario sul modello dell'emergenza Covid e sostenuta l’esigenza, per quanto riguarda la Politica Agricola Comune (Pac), di rimuovere il vincolo al non incremento della superficie irrigabile, per aumentare la produttività del settore agroalimentare”. “Un impegno che – precisa Prandini - ridurrebbe sensibilmente la dipendenza dall’estero da dove arriva circa la metà del mais necessario all’alimentazione del bestiame il 35% del grano duro per la produzione di pasta e il 64% del grano tenero per la panificazione, che rende l’intero sistema e gli stessi consumatori in balia degli eventi in-

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ternazionali”. L’Italia oggi è costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti per anni agli agricoltori che sono stati costretti a ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque perché secondo la Coldiretti la politica ha lasciato campo libero a quelle industrie che

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per miopia hanno preferito continuare ad acquistare per anni in modo speculativo sul mercato mondiale, approfittando dei bassi prezzi degli ultimi decenni, anziché garantirsi gli approvvigionamenti con prodotto nazionale. “Ora è possibile recuperare alla coltivazione di cereali in Italia almeno un milione di ettari di terreno garantendo redditività alla coltivazione ma anche – ha pre-


cisato Prandini - contrastando seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono ed intervenendo inoltre seriamente sulle normative comunitarie che spingono a non coltivare i terreni, eliminando ad esempio l’obiettivo del 10% di terreni incolti. E poi investire – ha concluso Prandini – per aumentare produzione e le rese dei terre-

ni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità nei terreni, con un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per i principali cereali dal grano al mais e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le NBT a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici”.

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Ucraina, Coldiretti Pavia

consegna maxi assegno a Soleterre Devoluto in beneficenza il ricavato dalla vendita delle borse degli alunni che hanno partecipato al Progetto EduCA-Educazione alla Campagna Amica Un maxi assegno simbolico, per devolvere alla Fondazione Soleterre il ricavato dalla vendita delle borse degli alunni che hanno partecipato al Progetto EduCA-Educazione alla Campagna Amica. E’ quello che è stato consegnato oggi dal Presidente di Coldiretti Pavia Stefano Greppi al Presidente di Soleterre Damiano Rizzi, alla presenza anche del Vice Prefetto di Pavia Lucrezia Loizzo, di Wilma Pirola (Responsabile Coldiretti Donne Impresa Lombardia) e di Silvia Garavaglia (Responsabile Coldiretti Donne Impresa Pavia).

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Nei mesi scorsi, infatti, gli alunni delle scuole di Pavia e Vigevano avevano disegnato coi colori della campagna delle borse bianche distribuite ai ragazzi dalle imprenditrici agricole di Coldiretti Donne Impresa Pavia durante gli incontri di educazione alimentare tenuti nelle scuole. Le stesse borse sono state poi messe in vendita nei mercati di Campagna Amica in provincia di Pavia, con una grande risposta dei pavesi. L’intero ricavato dell’iniziativa è stato devoluto oggi al Palazzo Coldiretti di Pavia alla Fondazione Soleterre, che da 20 anni si occupa di portare


sollievo ai bambini ucraini che stanno soffrendo, non soltanto a causa della guerra. “Nel corso dell’anno scolastico appena concluso abbiamo incontrato più di 2000 bambini di tutte le scuole della provincia, portando negli istituti scolastici pavesi i principi del km zero, della stagionalità, della salubrità e della sostenibilità di un’alimentazione che guarda con un occhio diverso ai prodotti del territorio e della campagna – spiega Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – Oggi concludiamo dunque il Progetto EduCAEducazione alla Campagna Amica 2022 e

lanciamo idealmente l’edizione 2023”. “È da oltre 10 anni che Coldiretti Pavia va nelle scuole con le sue imprenditrici e con i suoi imprenditori per portare ai più piccoli i principi di una sana e giusta alimentazione – aggiunge Silvia Garavaglia, Responsabile di Coldiretti Donne Impresa Pavia – Anche nel corso del 2022 grazie al Progetto EduCA abbiamo fatto conoscere ai nostri bambini le produzioni tipiche del territorio pavese, dal riso alla vite, dal miele all’ortofrutta, raccontate come sanno fare soltanto i produttori agricoli che le fanno nascere”.

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Il Coltivatore Pavese | n. 2 | 2022

Peste suina, a rischio 4 salumi di qualità su 5 Coldiretti Pavia: «Abbattere cinghiali, veicolo malattia»

La diffusione della peste suina minaccia quattro salumi di qualità su cinque prodotti in Lombardia, che rischiano di scomparire se il virus dovesse diffondersi negli allevamenti di maiali. È quanto afferma la Coldiretti in occasione del blitz di agricoltori, cittadini e istituzioni scesi in piazza a Roma con la principale organizzazione agricola nazionale, per denunciare l’invasione dei cinghiali e chiedere di fermare questa calamità che diffonde il virus della peste suina, distrugge i raccolti, aggredisce gli animali, assedia le stalle e causa incidenti stradali. “Più volte abbiamo denunciato i pericoli della proliferazione e diffusione senza freni di questi ungulati – afferma Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – I casi di cinghiali trovati positivi al virus della peste suina nel Lazio, in Piemonte e in Liguria ci preoccupano fortemente visto che nella nostra Regione alleviamo

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oltre la metà dei maiali italiani. Se il contagio dovesse arrivare nelle nostre stalle, il danno sarebbe gravissimo: servono azioni più incisive e un piano nazionale di abbattimento per garantire la sicurezza dei cittadini e la salute degli animali negli allevamenti”. "Per fermare l’invasione dei cinghiali nelle campagne e nelle città siamo pronti a chiedere l’intervento dell’esercito - afferma il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini a margine della manifestazione in piazza SS. Apostoli a Roma - Questa è l’ultima manifestazione pacifica che facciamo, se non otterremo risultati la prossima volta saremo a Montecitorio poiché non è assolutamente sostenibile la situazione nella quale ci hanno messo. A causa dei cinghiali abbiamo perso ottocentomila ettari coltivati, mettendo a rischio la nostra capacità produttiva in un


momento peraltro delicato a causa della guerra in Ucraina. E’ paradossale che con i costi fuori controllo noi dobbiamo spendere di più per coltivare e il raccolto ci vien distrutto dai selvatici. Ma ci sono anche agricoltori che hanno addirittura perso la vita a causa dei cinghiali – ha continuato il presidente della Coldiretti - e in un Paese normale ciò non dovrebbe essere possibile". Con l’Italia invasa da 2,3 milioni di cinghiali – spiega la Coldiretti – oltre alla peste suina è allarme per l’incolumità delle persone in campagna e in città. I branchi dei cinghiali, infatti – continua la Coldiretti Lombardia - si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, razzolano tra i rifiuti con rischi per la salute, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti. In Lombardia sono almeno novemila in dieci anni gli assalti dei cinghiali nei campi e sulle strade, secondo un’analisi della Coldiretti lombarda su dati regionali. Una situazione che è diventata insostenibile con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole danneggiate, dal fieno al mais, dalle patate ai piccoli frutti, dal riso alle vigne

fino agli uliveti. Questi animali – continua la Coldiretti – sconvolgono l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico e non risparmiano nemmeno i muretti a secco, la cui arte è stata riconosciuta dall’Unesco patrimonio immateriale dell’Umanità. L’invasione di vie e piazze da parte dei selvatici viene vissuta dai cittadini come una vera e propria emergenza, tanto che oltre otto italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti. Il 69% degli italiani ritiene che i cinghiali siano troppo numerosi, mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati. In tale scenario anche l’Autorità per la sicurezza alimentare Europea (EFSA) ha lanciato un appello agli Stati dell’Unione Europea chiedendo misure straordinarie per evitare l’accesso dei cinghiali al cibo e ridurne del numero di capi per limitare il rischio di diffusione della peste suina africana (psa).

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Il Coltivatore Pavese | n. 2 | 2022

nasce alleanza

Cinghiali, Coldiretti-Comitato Nazionale Caccia e Natura

per salvare territori I cinghiali in Italia sono ormai oltre 2 milioni, e assediano campagne e città provocando danni ai raccolti, incidenti stradali e assediando anche le spiagge. A lanciare l’allarme è la Coldiretti in occasione della prima alleanza tra il mondo agricolo e il mondo venatorio e della gestione faunistica siglata a Roma, con la nascita dell’Associazione Agrivenatoria Biodiversitalia firmata a Palazzo Rospigliosi dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini e dal presidente del Comitato Nazionale Caccia e Natura (CNCN) Maurizio Zipponi. Si tratta di una grande rete di migliaia di aziende per il monitoraggio e la gestione del territorio nazionale con l’obiettivo di rappresentare un argine alla proliferazione indiscriminata di fauna selvatica che mette a rischio la vita dei cittadini sulle strade e le produzioni agroalimentari Made in Italy, a partire dai suoi settori di punta, ma anche di tutelare l’ambiente, attraverso una presenza capillare in grado di prevenire gli incendi e i pericoli legati al dissesto idrogeologico e combattere il cambiamento climatico valorizzando il ruolo dei boschi di catturare Co2.

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La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale. Con la mancanza di pioggia che ha ridotto anche del 30% i raccolti nei campi i branchi dei cinghiali si spingono poi sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. Un’invasione che viene vissuta dai cittadini come una vera e propria emergenza, tanto che oltre otto italiani su 10 (81%), secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero anche perché un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a faccia con questi animali. I branchi sono diventati anche il principale vettore della peste suina con gli allevatori dal Piemonte alla Liguria fino al Lazio che sono stati


costretti ad abbattere migliaia di capi, mettendo a rischio la norcineria nazionale, un settore di punta dell’agroalimentare made in Italy grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 20 miliardi. «Negli ultimi anni 800mila ettari di terreni fertili sono stati abbandonati in molti casi proprio a causa della proliferazione della fauna selvatica che danneggia le coltivazioni e la redditività degli agricoltori, terreni che oggi oltre a non essere più produttivi sono esposti all’erosione e al dissesto idrogeologico», ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che «con la nuova associazione vogliamo sostenere un’idea di campagna attrezzata, in grado di offrire servizi alle persone, attraverso la gestione dei beni comuni». «Siamo convinti che oggi ci sia un vuoto di rappresentanza nel rapporto tra aziende agrivenatorie, il mondo agricolo e quello delle istituzioni che deve essere colmata da un soggetto come Coldiretti, che sappia dare assistenza e valore aggiunto ad un settore strategico per il Paese.

Credo nell’importanza strategica di questa nuova associazione, che potrà essere di grande utilità all’intero comparto venatorio: l’alleanza con CNCN, inoltre, sarà fondamentale per affrontare le numerose sfide che a vario titolo minacciano un settore di fondamentale importanza per il Made in Italy che, dalle stalle alla tavola, occupa 100mila persone e genera economia per il Paese», ha fatto eco Maurizio Zipponi, Presidente CNCN. Ma, oltre che sul controllo degli animali selvatici, l’alleanza tra Coldiretti e Comitato Nazionale Caccia e Natura ha importanti effetti anche dal punto di vista economico per il comparto turistico e agroalimentare. Si va dalla possibilità di garantire nei piccoli borghi la presenza di corner per la commercializzazione dei prodotti agricoli locali alla costituzione di una vera e propria filiera certificata consenta lo sviluppo di una filiera della carne di selvaggina l00% italiana, tracciata e certificata colmando così un vuoto. Nonostante il numero dei selvatici sia letteralmente esploso, la carne di cinghiale e dei suoi prodotti trasformati consumata nei ristoranti in Italia arriva per il 90% dall’estero

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Il Coltivatore Pavese | n. 2 | 2022

Accordo Intesa Sanpaolo Coldiretti: 3 miliardi di euro a supporto del PNRR per l’agricoltura

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Iniziative per cogliere le opportunità del PNRR attraverso strumenti dedicati per accedere agli incentivi pubblici. Tra le prime misure l’anticipazione dei contributi a fondo perduto previste dai bandi “Parco Agrisolare” e “Innovazione e meccanizzazione dei frantoi oleari”. Si aggiungono la piattaforma Incent Now per essere informati in tempo reale sulle principali agevolazioni previste dal PNRR, finanziamenti per la transizione green con sconti in funzione del raggiungimento di obiettivi ESG e credito fino a 30 anni con importo fino al 100% della spesa e incentivi all’imprenditoria giovanile. Valorizzazione delle Made in Italy attraverso il Programma Sviluppo Filiere della banca che valorizza l’appartenenza delle pmi alla filiera produttiva con migliori condizioni di accesso al credito. Nel settore agro-alimentare sono stati attivati 160 contratti di filiera che coinvolgono 6.000 fornitori, 22.000 dipendenti del capofiliera, per un volume d’affari totale di 21 miliardi di euro. Roma, 9 giugno 2022. Intesa Sanpaolo e Coldiretti hanno siglato oggi un importante accordo per il rilancio dell’agricoltura che prevede un plafond di 3 miliardi di euro per le piccole e medie imprese associate, a supporto dei primi bandi previsti dal PNRR per il settore. Nella Sala delle Statue di Palazzo Rospigliosi, si è tenuto un convegno per presentare l’accordo apertosi con i saluti di Vincenzo Gesmundo, Segretario Generale di Coldiretti. E’ seguito l’intervento di Stefania Trenti, responsabile Industry Research Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo sul tema “Lo scenario per il settore agroalimentare italiano”. I contenuti dell’accor-

do sono stati illustrati da Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo e Raffele Borriello, Capo Area Legislativa e Relazioni Istituzionali di Coldiretti. E’ seguito un dialogo tra Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo ed Ettore Prandini, presidente Coldiretti, con l’intervento del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli. Intesa Sanpaolo e Coldiretti hanno deciso di avviare iniziative congiunte di sostegno ai bandi del PNRR con azioni che ne possano facilitare l’accesso alle aziende agricole, accompagnandole con strumenti dedicati messi a disposizione dalla banca, al fine di massimizzare l’intervento pubblico nel percorso verso nuovi modelli di agricoltura. A tal fine Intesa Sanpaolo mette a disposizione delle aziende del comparto un plafond affinché le aziende possano cogliere le sfide e le opportunità del cambiamento in coerenza con le linee guida indicate dall’agenda di Governo e con la sua fase di attuazione. “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede importanti iniziative e risorse con l’obiettivo di determinare un vero e proprio cambio di paradigma dell'intero settore agroalimentare nazionale. Con l’accordo firmato oggi, Intesa Sanpaolo vuole contribuire a questo cambiamento sostenendo le piccole e medie imprese del settore a compiere un cambio di passo importante nel modo di fare agricoltura, avviando un nuovo futuro, in cui sostenibilità e digitalizzazione siano sempre più centrali. – ha dichiarato Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo – Il nostro Grup-


po, che collabora da anni con Coldiretti, vuole porsi come acceleratore del PNRR favorendone sia l’accesso alle misure pubbliche sia con propri strumenti, mettendo a disposizione risorse e i professionisti della propria Direzione Agribusiness, il centro di eccellenza del Gruppo dedicato all’agricoltura.” “Il PNRR è fondamentale per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale e noi siamo pronti per rendere l’agricoltura protagonista utilizzando al meglio i fondi a disposizione. – ha affermato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini - In tale ottica, l’accordo con Intesa Sanpaolo rappresenta uno strumento importante per l’accesso al credito delle imprese agricole, sostenendo l’impegno dell’agroalimentare per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Gli sconvolgimenti che la guerra ha portato, hanno evidenziato come produrre cibo e non dipendere dall’estero sia un tema strategico di sicurez-

za nazionale per un Paese come l’Italia che deve ancora colmare il pesante deficit produttivo in molti settori importanti. In tale ottica il PNRR rappresenta un’opportunità proprio per contribuire a raggiungere l’obiettivo di dimezzare la dipendenza dall’estero aumentando produzione, rese e sostenendo l’innovazione tecnologica e le sinergie di filiera. Ma l’agricoltura può contribuire anche alla promozione di rete energetiche alternative come il fotovoltaico.” Le aree di intervento dell’accordo riguardano tutte le misure attraverso cui attuare il programma delineato dal PNRR a sostegno dell’Agrosistema italiano e che prevede importanti stanziamenti con misure a titolarità del MIPAAF, MITE, MISE, MIBAC e Min. Turismo, a partire dai primi bandi relativi ai “Parco agrisolare” e all’“Innovazione e meccanizzazione”, ma anche gli interventi per una migliore gestione delle risorse idriche, per lo sviluppo della logistica e della capacità di stoccaggio e soprattutto

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per i contratti di filiera. Nello specifico il primo bando mira a favorire l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso la diffusione dell’istallazione di pannelli solari senza consumo del suolo, migliorando la competitività delle aziende agricole. Il secondo prevede di incrementare la sostenibilità di produzione e sicurezza alimentare, introdurre tecniche di agricoltura e di fertilizzazione di precisione, aumentare produttività e competitività delle filiere, a partire dall’ Ammodernamento dei frantoi oleari. I contratti di filiera, invece, partendo dalla produzione agricola, si sviluppano nei diversi segmenti della filiera agroalimentare con un contributo dello Stato concesso per diverse tipologie di investimenti dalla zootecnia al vino, dal grano alla frutta secca, dall’olio all’ortofrutta fino ai fiori. A supporto dell’imprese agricole associate a Coldiretti, Intesa Sanpaolo individuerà le migliori soluzioni per facilitare l’accesso alle iniziative di sostegno pubblico, in particolare per ottenere l’anticipazione dei contributi a fondo perduto e richiedere impegni di firma per abilitare l’inoltro della richiesta di anticipazione del contributo a fondo perduto al Ministero. Inoltre, laddove il contributo pubblico non dovesse coprire l’intero ammontare dell’investimento, la banca affiancherà le aziende con finanziamenti la cui durata potrà arrivare fino a 30 anni ed importo fino al 100% della spesa, anche con garanzia sussidiaria ISMEA e Green di Sace. Oltre al supporto ai bandi, Intesa Sanpaolo mette a disposizione gratuitamente delle imprese “Incent now” la piattaforma digitale, frutto della collaborazione con Deloitte, che permette di avere informazioni relative alle misure e ai bandi resi pubblici da enti istituzionali nazionali ed europei nell’ambito della pianificazione del PNRR. Le aziende avranno la possibilità di individuare rapidamente le migliori opportunità sulla base del proprio profilo e raccogliere le informazioni

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utili per presentare i propri progetti di investimento concorrendo all’assegnazione dei fondi pubblici. Intesa Sanpaolo mette a disposizione delle imprese di capitale associate anche i finanziamenti S-Loan Agribusiness per favorire gli investimenti in forme di tutela contro i rischi del cambiamento climatico e cogliere le principali opportunità derivanti dall’adozione di modelli di business più sostenibili. E’ previsto un meccanismo di premialità attraverso il riconoscimento di una riduzione del tasso del finanziamento a fronte del raggiungimento di obiettivi di sostenibilità. Infine, per incentivare la diffusione di aziende agricole condotte da giovani imprenditori, anche attraverso il passaggio generazionale, Intesa Sanpaolo mette a disposizione soluzioni dedicate per supportare la fase di avvio dell’attività, lo sviluppo e la crescita, anche in coerenza con le azioni di sostegno pubbliche previste nell’ambito dei bandi del PNRR. Valorizzazione delle filiere produttive attraverso il Programma Sviluppo Filiere della banca che ha l’obiettivo di valutare le piccole e medie imprese valorizzandone il posizionamento strategico all’interno delle catene di fornitura e sostenendole, basandosi sul presupposto che ogni azienda capofiliera ha migliaia di fornitori, anche di piccolissime dimensioni, che partecipano alla realizzazione dei propri prodotti, contribuendo al successo e all’affermazione competitiva della manifattura italiana nel mondo. Grazie a questo programma, le piccole e medie imprese agricole fornitrici strategiche del champion possono beneficiare dell’appartenenza alla filiera in termini di migliori condizioni di accesso al credito. Nel settore agro-alimentare sono stati attivati 160 contratti di filiera che coinvolgono oltre 6.000 fornitori, oltre 22.000 dipendenti del capofiliera, per un volume d’affari complessivo di 21 miliardi di euro.


Senior Coldiretti

a Bergamo la festa regionale dei pensionati Ripartiamo da Bergamo. Questo il messaggio lanciato in occasione delle Festa regionale dei senior Coldiretti che si è svolta nella bellissima cornice di Bergamo Alta, e a cui ha partecipato anche una nutrita delegazione dei pensionati di Coldiretti Pavia. La giornata ha visto numerosi momenti di convivialità. Durante la mattina il gruppo ha visitato Bergamo Alta con una guida alla scoperta della storia e delle particolarità del luogo, a seguire la santa messa nella Cattedrale di Sant’Alessandro, occasione per celebrare il

40 anni di sacerdozio di Don Claudio Vezzoli, consigliere ecclesiastico di Coldiretti. La giornata è terminata con il pranzo presso il tipico ristorante “Da Mimmo” nel cuore della città alta. «Dopo oltre due anni di sospensione delle attività del gruppo – precisa Adriano Gambin, Presidente senior Coldiretti Pavia – ripartiamo con ritrovato entusiasmo insieme a tutti gli amici della Lombardia. Bergamo rappresenta il simbolo della ripartenza dopo le difficoltà legate all’emergenza sanitaria. Ci auguriamo che possa essere il primo di numerosi altri incontri che organizzeremo insieme». Tra i presenti durante la giornata, la presidente Senior di Coldiretti Lombardia Franca Sertore e il presidente Senior Nazionale Giorgio Grenzi che, oltre a unirsi ai ringraziamenti degli associati ha precisato che “Stiamo vivendo una fase di grande difficoltà a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria e della siccità che sta mettendo in ginocchio le imprese agricole e l’intero settore agroalimentare, momenti come questo raccontano la speranza e la voglia di andare avanti».

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Il Coltivatore Pavese | n. 2 | 2022

Assemblea Coldiretti,

nuovo statuto e bilancio

approvati all’unanimità da tutti i Soci presenti

Sono stati approvati all’unanimità il nuovo statuto e il bilancio di Coldiretti Pavia, presentati a tutti i Presidenti di Sezione che si sono riuniti in occasione dell’Assemblea ordinaria e straordinaria della più importante Organizzazione agricola del territorio. Il Presidente di Coldiretti Pavia Stefano Greppi e il Direttore Antonio Tessari hanno condotto l’Assemblea provinciale: dopo l’esposizione e l’approvazione del bilancio – in attivo anche quest’anno – il notaio ha verificato che fossero soddisfatti tutti i requisiti di legge per l’approvazione del nuovo statuto della Federazione Provinciale, anche questo approvato all’unanimità.

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Dopo questa prima parte, sia il Presidente Greppi che il Direttore Tessari sono intervenuti sul problema della siccità, che affligge pesantemente tutti gli agricoltori. «Dobbiamo fare squadra per mettere a punto una strategia che possa funzionare nel medio e lungo periodo – ha detto il Presidente Greppi – ma nel frattempo vanno affrontate le difficoltà contingenti dettate dall’emergenza in corso». In conclusione dell’Assemblea provinciale il professor Graziano Rossi ha presentato ai Soci di Coldiretti Pavia la nuova laurea specialistica in agraria dell’Università di Pavia.


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Università, ecco la

NUOVA LAUREA IN AGRARIA In questo periodo, come coordinamento della nuova laurea in Agraria all’Università degli Studi di Pavia, stiamo lavorando per fare conoscere la nostra proposta formativa, ma anche per stimolare il tessuto produttivo dell'agro-alimentare pavese a contribuire con idee e messa a disposizione di facilities a definire il taglio dei contenuti del nuovo corso di Agraria LM 69 in Agri-Food sustainability, che parte ad ottobre e che ha già una trentina di pre iscritti. Già nella fase iniziale, tra primavera e settembre 2021 incontrammo le così dette parti sociali, con invito e partecipazione fino a 70 soggetti diversi, tra imprese e rappresentanze varie del mondo produttivo, tra cui le organizzazioni di categoria e molte aziende singole. Ora abbiamo il corso strutturato, approvato definitivamente il progetto dal MUR, stiamo arruolando i docenti agronomi, scrivendo i programmi dei corsi (se non già scritti), stimolando singole aziende ad esprimere un ap-

poggio al corso. I temi principali, ancora da mettere a fuoco, saranno high tech e sostenibilità, filiere importanti da trattare ed evidenziare nei corsi (riso e cereali, vino, olivo di frontiera, , ortive), fino alla possibilità di stage di 6 mesi in azienda per la tesi. Da qui l'idea di ri-coinvolgere le parti sociali, del mondo produttivo agricolo ed industriale e anche della distribuzione che operano nel settore agri-food pavese (e fino al vicino Piemonte), con contatti, e anche incontri faccia a faccia, promossi dal Dipartimento di Scienze della Terra e Ambiente che gestisce il corso, in collaborazione con gli stessi soggetti interessati, per vedere di fare emergere questi temi di fondo che potrebbero essere in gran parte l'anima della nuova laurea, ma da esplicitare e organizzare. In tal senso sono disponibile per illustrare il corso, con scambi di idee e contatti con aziende e gli stakeholders del settore agrifood locale pavese e zone limitrofe e non solo.

Prof. Graziano Rossi, Coordinatore del corso di laurea Internazionale LM 69 Scienze e tecnologie agrarie.

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CORSO DI LAUREA MAGISTRALE

interazioni tra le piante agrarie e gli agenti patogeni (insetti, funghi, malerbe), gli effetti che questi ultimi determinano in esse e la possibilità di un controllo sostenibile e rispettoso dell’ambiente, oltre che delle produzioni. A ciò si aggiungono le capacità progettuali generali e di pianificazione del territorio rurale, anche con l'impiego di modelli matematici e di strumenti informatici e telematici. Il secondo percorso presta invece particolare attenzione alla post-produzione, in un’ottica https://agrifood.cdl.unipv.it/it di elevata qualità organolettica e nutrizionale, alla distribuzione e all’industria alimentare (al fine di poter meglio orientare le aziende agricole e le loro attività̀ verso nuovi sbocchi produttivi e di mercato). Gli insegnamenti e le attività sul campo riguardano l'acquisizione di conoscenze operative e gestionali sulla conservazione e sul trattamento post-raccolta dei prodotti, e sull'impatto che essi possono avere sulla salute dell'uomo. A ciò si aggiunPROFILO CULTURALE E gono le conoscenze delle tecniche, anche di PROFESSIONALE DEL CORSO DI STUDIO laboratorio, per il controllo della qualità delle filiere delle diverse produzioni agrarie, e per Il Corso di Laurea Magistrale in “Agri-food il settore industriale. sustainability” fornisce una solida preparazione nell'ambito delle scienze e tecnologie agrarie, attraverso una visione multidisciplinare, finalizzata al raggiungimento di alte produzioni, Dall' a.a. 2022/2023, nell’ambito del Corso di attenta alla salute dell’ambiente, dei produttori Laurea Magistrale in “Agri-food sustainability” agricoli e dei consumatori, in un’ottica di è stato attivato un percorso denominato LM sostenibilità, e secondo una visione integrata Plus che prevede 5 semestri (anziché 4), di di "one health". Gli insegnamenti sono tutti in cui 2 svolti in azienda per l’elaborazione lingua inglese. della tesi. Questo permetterà allo studente Il laureato sarà quindi in grado di programmare di entrare in contatto con la realtà lavorativa e gestire la produzione agraria (in particolare e di ottenere una formazione più completa la qualità delle filiere), acquisendo un'ampia che integri l’apprendimento teorico con visione agro-ecologica ma anche di mercato, l’esperienza sul campo. Lo studente, durante mettendo a punto e gestendo l'innovazione il periodo in azienda, potrà contare su un delle imprese e delle filiere agricole. Nel con- rimborso spese. tempo sarà anche attento alla post-produzione e all’impatto che i prodotti agro-alimenetari possono avere sulla salute dell’uomo. PERCORSI Sono presenti due percorsi. Il primo è orientato verso i sistemi di produzione agricola impostati sull’agro-ecologia e in generale sull’agricoltura Il corso di laurea prevede due percorsi: Agroecology and sustainable farming sostenibile. Gli insegnamenti e le attività sul campo riguardano l’approfondimento delle Food quality and nutrition

SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE AGRI-FOOD SUSTAINABILITY

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Plant nutrition and quality of agri-food production; Conservation and promotion of plant genetic resources; European Agri-Food low; Food marketing; Local horticoltural production chains; Agroecology an biodiversity conservation; Sustainable grass crops, integrated production, organic farming; Sustainable management of water resources in agrculture; Plant pathology. Percorso Agroecology and sustainable farming Forest ecosystems and ecology of farming system oppure a scelta dello studente Forests and environmental sustainability in agriculture; Soil conservation and precision agriculture oppure a scelta dello studente Soil geochemistry and precision agriculture. Percorso Food quality and nutrition Vegetable foods and agrochemicals for plant defence; Integrated course of nutritioon and human health.

SBOCCHI PROFESSIONALI

• Agricoltore professionista; • Dirigente/consulente di aziende agricole,

con particolare riferimento a quelle che già operano (o prevedono un'espansione in tale senso) in campi ancora largamente di frontiera, come l'agricoltura sostenibile, sia convenzionale che integrata, nonché l'agricoltura biologica;

• Consulente di aziende agricole sui program-

mi “green” delle UE coerentemente con gli interventi previsti per il rinforzo dell'ecosostenibilità dell'economia dell'Unione Europea, con specifiche competenze su aspetti quali: normativa vigente, uso sostenibile di presìdi fitosanitari, riduzione/ compensazione della CO2, conservazione e uso della biodiversità;

• Consulente di aziende agricole, singole

o associate, per il miglioramento della performance produttiva, soprattutto in considerazione dell'attuale contesto di cambiamenti climatici profondi, con specifiche competenze riguardo a scelte strategiche di impianto di nuove produzioni e di sementi adeguate nelle produzioni standard;

Scienze

Tutti i percorsi

• Consulente tecnico per aziende in conversione o già in regime di “Biologico” (“Organic farming”, per produzioni nazionali ma anche extraeuropee);

• Consulente di aziende agricole, singole o

associate, per seguire i processi di digitalizzazione e informatizzazione aziendale, messa in rete con banche dati esterne (es. banche dati di meteorologia, es. satellitari), reti di rilevazione a terra e sensoristica, uso di satelliti e droni;

• Consulente di aziende agricole per i contatti/ interfaccia con le industrie alimentari nell’orientamento delle produzioni, al fine di giungere a materie prime di adeguata qualità, anche per prodotti utili alla salute e al benessere umano;

• Consulente/dipendente di enti di certifica-

zione di prodotto, processo, qualità nell'agroalimentare, inclusa l’acquisizione di marchi europei (cfr. IGP, DOP, DOC, …);

• Consulente/dirigente di servizi all'agricoltura all'interno di enti pubblici territoriali ai vari livelli o loro agenzie tecniche.

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Vino: domande entro l’8 settembre per i

CONTRIBUTI A CAMPAGNE INFORMATIVE E DI COMUNICAZIONE

Vanno presentati entro le ore 12 dell’8 settembre 2022 i progetti del settore vitivinicolo che beneficiano dei contributi previsti dal decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 23 marzo 2022, n. 138367, «Interventi per la filiera vitivinicola ai sensi dell'articolo 1, comma 128, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 che istituisce il 'Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacolturà». Il decreto direttoriale del 7 luglio indica le modalità per accedere agli aiuti per le iniziative finalizzate a sviluppare "azioni di informazione, formazione e promozione per migliorare la conoscenza, favorire la divulgazione e sostenere lo sviluppo dei prodotti vitivinicoli contraddistinti dal riconoscimento Ue". I progetti devono sostenere e incrementare la commercializzazione dei vini fornendo un’adeguata informazione ai consumatori su regimi di qualità e consumo responsabile, e sviluppare la divulgazione su proprietà, caratteristiche e qualità dei vini. I finanziamenti sono concessi a campagne di informazione, in particolare sui sistemi delle denominazioni di origine e delle indicazioni

geografiche, azioni di divulgazione, informazione e formazione rivolte ad operatori del settore della distribuzione e del canale HO.RE.CA.; formazione professionale presso le scuole alberghiere; azioni in materia di promozione e pubblicità veicolate attraverso i principali mezzi di comunicazione tradizionale e i canali digitali, partecipazioni a fiere ed esposizioni. Il contributo non può superare il 90% delle spese ammissibili. Il decreto precisa che i progetti devono avere un importo minimo di 100.000 euro, mentre il contributo massimo è di 500.000 euro. I progetti devono essere completati entro il 31 luglio 2023. L’aiuto può essere erogato in una unica soluzione oppure in un anticipo pari al 50% del contributo concesso, previa presentazione domanda di pagamento in anticipo, corredata da fideiussione bancaria o assicurativa, mentre il restante 50% è concesso a conclusione delle attività e deve essere corredato dalla rendicontazione delle spese. I soggetti interessati possono recarsi presso gli uffici di Coldiretti Pavia per informazioni e supporto per la presentazione delle iniziative.

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Reso obbligatorio l’aggiornamento del

CORSO ANTINCENDIO

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Il 02 settembre 2021 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto sulla gestione in esercizio ed in emergenza della sicurezza antincendio, che sostituisce il precedente D.M. 10 marzo 1998 sulla gestione e formazione antincendio sui luoghi di lavoro. Il decreto entrerà in vigore il 04 ottobre 2022, un anno dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. La principale novità introdotta è l’obbligo di aggiornamento del corso per gli addetti alla Prevenzione Incendi, che fino ad oggi era stato escluso dalla normativa.

Ricordiamo che le aziende agricole che generalmente sono soggette a nominare un addetto alla Prevenzione Incendi sono quelle che hanno almeno una di queste caratteristiche: • assumono personale dipendente • sono soggette al Certificato Prevenzione Incendi (ad esempio aziende con impianti di essiccazione). A partire dal mese di settembre 2022 Coldiretti Pavia provvederà ad organizzare i corsi di aggiornamento per tutti gli associati interessati che sono già in possesso dell’attestato del corso di formazione antincendio. Le lezioni saranno così strutturate:

MODULO

DURATA

PARTE TEORICA IN AULA

2 ORE

ESERCITAZIONI PRATICHE

3 ORE

DURATA TOTALE

5 ORE


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