L'Alpone numero 3 2011

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L’ALPONE 9

NZE A I N O TESTIM

Maria Zandonà, la fata della Scaglia Nella parte nord est del paese, zona Cattignano, una contrada si distingue da tutte le altre per la struttura delle sue case, per il materiale usato, La Scaglia, e nei secoli precedenti qui dominava pure il cognome Scaglia, derivante dai pezzi di ghiaia più o meno grandi estratti dalla vicina cava per uso edilizio. Anche il materiale della struttura portante del campanile proviene da questa cava. In questa contrada, ove tutto sa di autentico e di naturale, di sano e di genuino, vive Maria Zandonà, vedova Fusa, 90 anni suonati, ma portati con brio e disinvoltura. Figura minuta e simpatica, esterna senza difficoltà la storia della sua vita, che fotografa il cammino del mondo nell’ultimo secolo, con speranze, aspettative, immancabili delusioni. Nasce ai Zandonai di Castelvero il 3 agosto 1921, figlia di Giovanni e Sgaggio Alessandra. I campi di papà permettono alla numerosa nidiata composta dai fratelli Luigi, Giocondo, Raffaele, Giuseppe, Amelia, Lidovina, Angelina e Maria di vivere dignitosamente; ma quanta fatica! La scuola elementare si frequenta a Castelvero, sempre a piedi, calzando le sgalmare, con la cartella fatta con un pezzo di stoffa cucito. Frequenta fino alla classe quinta ed è sempre promossa. Bisogna stare attenti a scuola perché il pomeriggio si è occupata a portare al pascolo “le pegore e i ochi” finchè non erano sazi di erba e guai se qualche papera si rompeva una gamba o qualche pecora si “imbudava” per aver mangiato l’erba medica. In cortile razzolavano galline, tacchini, anatre, il porcile ospitava sempre due maiali. “Quante ortighe go catà su par mantenerli, quante sberdanele go impastà par darghe da magnare!” si sfoga. Ma questa era la ricchezza del tempo. Il latte appena munto viene portato alla casara di Cattignano di sotto per essere trasformato in ottimo formaggio e burro. Per arrotondare si allevano anche i bachi da seta, i cavalieri, avidi di foglie di gelso. Fattasi signorina, viene notata da un giovanotto di Cattignano, che ha una zia sposata ai Zandonai, Modesto Fusa, che moltiplica le visite alla zia, ma solo per incontrare la Maria. Modesto possiede un bell’appezzamento di terra a Cattignano, i due giovani si frequentano e già si parla di impiantare la nuova famiglia. Ma arriva puntuale la guerra a togliere ogni illusione. Modesto, classe 1920, viene chiamato a vestire il grigioverde, dopo l’8 settembre 1943. Nel tentativo di sfuggire ai Tedeschi, viene raggiunto da una scheggia di bomba a mano che gli arriva quasi al cuore, viene catturato e portato in campo di concentramento. Ritorna a casa nel 1946 quasi distrutto, barba e capelli lunghi, ridotto ad uno scheletro che cammina. Lo sostiene, durante la prigionia, il ricordo di Maria, della sua Maria che lo aspetta trepida e sul far della sera gira lo sguardo verso le

Cenge di Cattignano per vedere spuntare il suo moroso. La guerra alla famiglia della Maria non porta grandi disagi, basta rigare dritto e “Ognuno rento da la so porta”. Quando Modesto torna è proprio una festa, la guerra viene dimenticata presto, i due giovani si sposano a Castelvero, alle 5 del mattino, e ripercorrono a ritroso, a piedi, la strada che dalle Cenge porta a Cattignano e, da qui, alla Scaglia, soli, con un po’ di corredo, poveri di sostanze ma ricchi di amore. Si entra nella casa del suocero Delino, ma da tutti chiamato Gelindo da la Scaia, una bravissima persona. Si lavora anche nella nuova famiglia, ma non manca mai da mangiare, i campi rendono bene, lo stesso i prodotti della stalla e per la

famiglia si prospetta un bell’avvenire. Nel 1950 arriva il piccolo Renato. È l’orgoglio dei genitori, ma soprattutto del nonno, seguito poi da Assunta, Anna Maria ed infine Delino, il nome del nonno. È una bella famiglia che cresce in modo semplice, in modo genuino, come il mondo circostante, a contatto con la natura. Modesto è un abilissimo cacciatore, in famiglia non manca mai la carne. Lepri, pernici uccelli allo spiedo fanno molto spesso coppia con la polenta fumante sulla tavola. I figli crescono, vanno a scuola a Cattignano, poi tutti in

fabbrica a guadagnare e a progettare un futuro. Tutto fila bene, sembra di vivere in una fiaba. Poi purtroppo arriva anche il dolore. In due anni la morte bussa per ben quattro volte alla porta di questa famiglia, portandosi via prima Modesto per postumi di guerra, poi Renato rimasto schiacciato sotto un trattore mentre esegue uno sbancamento ed infine, a breve distanza, il suocero Gelindo e la suocera Adele. Come se non bastasse, anche il cognato Augusto, rimasto da sposare e che nel frattempo ha preso in mano le redini della famiglia, dopo 10 anni muore. Si reagisce a queste avversità in modo energico, con quella saggezza contadina che non si piega di fronte alle calamità, si crede in Qualcuno che tiene in mano il destino degli uomini e nel quale si ha flducia. Assunta si sposa in paese, Anna Maria non riesce ad abbandonare Cattignano e si accasa all’ombra del campanile, infine anche Delino si arrende al fascino di Bruna Casarotto, che proviene dai Bagarini di Castello, accasandosi nella casa paterna. La vita continua. Riempiono di nuovo di gioia la casa Stefania, Marianna e Gabriella, tre splendide ragazze che aiutano nonna Maria a tornare a vivere e a sorridere, Marianna ha deciso di renderla pure bisnonna con la nascita della piccola Francesca ed un altro in arrivo. È una benedizione. Dopo tanto lavoro, tanti affanni, finalmente un po’ di pace. La salute va bene, c’è la pensione, ci sono i figli e i nipotini, ci sono le galline e l’orto, si va avanti nella vita quotidiana. Per la nostra Maria 1’orologio è il tempo, il sorgere e il tramonto del sole, si sente parte integrante della natura che la circonda. E per i 90 anni grande festa presso l’agriturismo “Bernardi” lì vicino; bello vedere intorno tutti i figli e nipoti, parenti, amici. Maria è sempre stata una persona molto riservata, quasi mai uscita dalla sua contrada, se non per primarie necessità, ma si ricorda sempre di tutti, vuole ringraziare e salutare quanti la conoscono, con quello stile sommesso che le è sempre stato proprio e noi vogliamo ringraziare lei per la lezione di vita, di lavoro e di sacrificio, per aver contribuito a mantenere in paese i valori di pace, serenità e amore verso il prossimo. GIANNI SARTORI

Limoni: forse non siamo a Sorrento, ma queste piante di limone non hanno proprio nulla da invidiare alle piantagioni del sud. Lino Sartori mostra orgoglioso le sue piante e la produzione certo non si è fatta attendere...

CATTIGNANO 2011 - SAGRA DI SAN BENEDETTO. Piazza in festa con le corali parrocchiali di Castello e Villa che hanno animato la santa Messa. Un bel segno di partecipazione e di collaborazione.

LO STAGE DEI RAGAZZI del “Guarino” e “Dal Cero” Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale di San Giovanni Ilarione ha autorizzato la sottoscrizione della convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con l’Istituto di istruzione superiore statale “Guarino Veronese” di San Bonifacio e con l’Istituto secondario di istruzione superiore statale “M.O. Dal Cero”. In tutto hanno avuto accesso a vari uffici comunali 5 studenti: Francesca Danese ha effettuato i suoi giorni di stage presso la biblioteca comunale; il suo compito principale è stato quello di collaborare nella gestione e nella disposizione dei volumi, utilizzando tra le altre cose anche strumenti informatici (hardware e software) per l’archiviazione dei testi e database degli utenti; Giulia Taviani invece si è occupata soprattutto della compilazione guidata della liquidazione delle fatture dell’area amministrativa e ha iniziato l’archiviazione di documenti recenti presenti agli atti dell’ente, soprattutto contratti; Elena Sartori si è occupata soprattutto della rinomina di file informatici riguardanti delibere di giunta e consiglio comunale a partire dal 1997 e fino al 2003; ha inoltre utilizzato il software riguardante la protocollazione degli atti in entrata ed in uscita e allo smistamento della posta ai vari uffici comunali; Sara Lovato ha svolto invece un lavoro che in prevalenza riguardava la protocollazione e lo smistamento della posta cartacea e via mail del Comune, la preparazione con macchina affrancatrice e compilazione moduli per l’invio della posta; Elia Maporti, infine, si è occupato della scannerizzazione e dell’archiviazione dei contratti registrati fino agli anni 1960 e della rinomina di determinazioni amministrative e delibere di giunta e consiglio comunale. Tutti gli alunni sono stati seguiti dal proprio tutor aziendale e hanno raggiunto pienamente gli obiettivi prefissati dall’ente ospitante e dai rispettivi istituti scolastici. ELEONORA PELOSATO * * * Durante il periodo estivo di ferie scolastiche abbiamo passato parte del

nostro tempo presso gli uffici del Comune di San Giovanni Ilarione allo scopo di effettuare gli annuali stage per la richiesta di crediti scolastici ai rispettivi istituti. Ognuno di noi ha svolto vari compiti di assistenza e sostegno all’attività-base degli uffici, soprattutto nell’ambito dell’archiviazione di testi e documenti ufficiali, rinomina in ordine numerico di deliberazioni degli organi collegiali del Comune quali la giunta e il consiglio e gestione della posta in entrata ed in uscita. Abbiamo riscontrato la forte attenzione prestata dal Comune all’informatizzazione generale della documentazione di atti amministrativi, sia per quanto riguarda la digitalizzazione del cartaceo che la diffusione sul portale del Comune di notizie, moduli, procedure per i cittadini e dell’albo pretorio. Ringraziamo il personale che ci ha seguito durante tutto il periodo di stage augurandoci che altri futuri studenti possano avere la possibilità di fare un’esperienza formativa di tirocinio simile alla nostra. GIULIA TAVIANI SARA LOVATO ELIA MAPORTI

È stata un’esperienza molto positiva e formativa, solo un piccolo ma importante assaggio del mondo del lavoro. Ho potuto constatare con i miei occhi l’organizzazione di un pubblico ufficio, le sue componenti, le sue regole, i suoi compiti e doveri. Inoltre, non è certamente trascurabile il contesto dell’ambiente lavorativo, costituito da persone pronte a offrire la propria gentilezza, disponibilità e competenza a qualsiasi domanda, in particolar modo il tutor aziendale Dott.ssa Eleonora Pelosato. ELENA SARTORI

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