2° Numero Il Ruggito

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ECCOCI QUI, UN NUOVO ANNO È INIZIATO. Mi scuso con i lettori per il ritardo con cui pubblichiamo la rivista. Tanti sono stati gli impegni che i vari club hanno dovuto affrontare nell’ultimo mese del 2016 e molti sono gli impegni in programma per questo inizio 2017. Vorrei innanzitutto ringraziare chi mi ha aiutato a realizzare il secondo numero della rivista del distretto 108LA: Caterina Maramai alla grafica e Francesca Tummolillo in stretta cooperazione con il sottoscritto. Ringrazio, inoltre, coloro che sono riusciti a ritagliarsi una porzione di tempo durante le vacanze di Natale per mettere nero su bianco qualche parola da inserire nell’articolo. Non è facile impostare il primo numero dell’anno, noi ci abbiamo provato, speriamo che i lettori ne rimangano colpiti! La grafica, strana per molti, sta a indicare l’inizio dell’anno nuovo, l’apertura delle danze. Che squillino le trombe, si apra il sipario: è iniziato il nuovo anno.

NICCOLÒ PANELLA (DIRETTORE) CATERINA MARAMAI (GRAFICA) FRANCESCA TUMMOLILLO (CO-DIRETTORE)

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Non c’è bisogno di essere il PD per conoscere quante attività vengano portate avanti nel nostro Distretto e quanto sia fervente l’attività tra i soci di tutti i nostri club. Chiunque di noi abbia partecipato attivamente alle attività Leonistiche ha visto coi propri occhi la passione e l’impegno che vengono profusi da tutti i club da tutti i soci. Il punto di vista del PD, semmai, è solo più organizzato; un’osservazione più tecnica mirata non solo a vedere le cose positive ma anche a cercare di individuare ed aiutare a correggere i punti in ombra. Sono passati i primi sei mesi dell’annata, ho visitato e partecipato alle attività di tutti i club del nostro Distretto eppur mi trovo ancora a sorprendermi dell’enorme mole di lavoro che i soci Leo portano avanti quotidianamente. Non sto solo riflettendo sulle attività “in vetrina”, quelle che vedete tutti. L’impegno sociale, l’auto ai bisognosi, le bellissime vendite di pandorini e tutte quelle iniziative che ci rendono orgogliosi di essere Leo. La mia sorpresa più grande l’ho avuta nell’osservare i club in maggiore difficol-

tà che cercano di recuperare, i soci che portano avanti da soli o quasi le attività del proprio club, la voglia di partecipare comunque, gli ex-Leo che rimangono attaccati alla maglia con passione, tutte quelle situazioni che sono molto meno vistose, spesso “invisibili”, ma che se osservate attentamente danno la vera dimensione della passione Leonistica. Ed è proprio da qui che voglio condividere una riflessione con tutti voi; quando ci troviamo in contrasto con altri Leo, quando il nostro club ci sembra troppo piccolo oppure quando altri club ci appaiono lontani e poco condivisibili, riflettiamo sulla grandezza dell’ideale Leonistico, sui nostri scopi e la passione che condividiamo. Non sentiamoci uniti solo quando siamo nel pieno fervore delle attività del nostro club oppure solo quando ci incontrammo per festeggiare. Il Leo Club è anche fatica, condivisione e rispetto. … e per questo ne siamo ancora più orgogliosi di farne parte.

VALENTINA PANELLA

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mo poi entrati nel lato umano con Andrea che ha raccontato la sua esperienza. Un esperienza fatta di dolore, sacrificio e tenacia ma anche e soprattutto di felicità spensieratezza e allegria. Una forza che ci si chiede tutte le volte da dove provenga, forse era sempre stato così? Sicuramente era sempre stato un tipo esplosivo ma adesso è diventato assolutamente atomico e nessuno riesce più a fermarlo, nell’ atletica ormai spazia in varie discipline 100-200 metri, e anche la staffetta non sembrano essere un problema, i primati italiani sono arrivati quasi subito e adesso si è lanciato a sfidare i grandi campioni europei e mondiali…. Il tutto, intramezzato da una bella scalata perché nel week end non può rinunciare a sentirsi libero, ad arrivare sulla vetta delle sue montagne. Personalmente penso che questa sia stata davvero una grande serata che ha dimostrato che noi non solo i giovani da aiutare ma qualche volta siamo anche i giovani da seguire.

E’ arrivato il momento di iniziare a fare un veloce resoconto delle iniziative svolte nell’ attesa delle festività. Indubbiamente molte aree e molti club hanno deciso di dedicare le loro cene degli auguri al TOD, e i fondi cominciano a entrare sonanti nelle casse, pronti ad essere finalmente impiegati. Nella cena d’ area 1 Abbiamo avuto anche la possibilità di raccontare il nostro lavoro a Laura Scuccato, la nostra PMD del distretto Italy, la quale, e noi non dubitavamo, si è dimostrata entusiasta di SAM, e ci ha confidato che non esclude di concederci dello spazio anche a livello multidistrettuale. In Area 3, grazie ad una magica sinergia che si è venuta a creare tra la delegata d’ area Leo e i Lions del club Antiche Valli Lucchesi siamo riusciti a farci organizzare un evento dal titolo “LEO e LIONS i giovani e la forza dei loro sogni”. Quando Barbara Bilotta mi ha contattato lo stupore era il sentimento più diffuso tra di noi. Ci siamo messi ad organizzare la prima uscita extra-leo dell’ anno e quindi abbiamo iniziato ad organizzare la serata. Il risultato è stato a dir poco insperato, sopratutto grazie alla presenza di Andrea Lanfri, atleta paralimpico, scalatore e appassionato della montagna. Abbiamo raccontato la meningite come malattia, la sicurezza del vaccino e sia-

Il mio augurio per il nuovo anno è proprio questo che i Leo si rivelino sempre più i giovani da seguire!

MARCO CONTI

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Cosa dire di questi primi mesi: fantastici! Siamo partiti alla grande e anche se gli impegni ci hanno travolto. La soddisfazione, però, ci ha reso più forti e più uniti. La prima e forse la più grande gioia ce l’hanno data Zawadi e Maicon, i bambini adottati dal nostro Club tramite l’associazione Agata Smeralda. Ricevere i loro disegni e le loro testimonianze ci ha dato la forza e l’energia per portare avanti questo Service ed organizzare ancora un evento a loro favore: il nostro, ormai conosciuto, Torneo di Laser Game. Voglia di divertirsi, grinta, spirito di competizione e soprattutto amicizia sono stati i protagonisti della serata, in cui dodici squadre si sono sfidate per aggiudicarsi la vittoria. Unico obiettivo: divertirsi ed aiutare i nostri due bambini. Grazie alla collaborazione con il nostro Lions padrino, e alla sinergia che si è creata, abbiamo avuto la possibilità di contribuire ad un progetto che ci sta molto a cuore: “Villa Lorenzi”, luogo di riferimento per giovani ragazzi e famiglie con gravi problematiche che trovano in questo luogo il giusto sostegno. Con il grande successo dello spettacolo “La voce serve” dello scorso 28 novembre

siamo riusciti a raccogliere, con la solidarietà di tutti, una cospicua somma. Uno spettacolo di giovani e soprattutto PER I GIOVANI di Villa Lorenzi, meno fortunati di noi: undici ragazzi hanno messo a disposizione la loro voce e si sono messi in gioco per permetterci di sostenere la bellissima realtà di Villa Lorenzi. Anche quest’occasione ha visto impegnato tutto il Club, il cui impegno si è realizzato oltre le aspettative iniziali. Non poteva mancare la Cena degli Auguri, un momento di ritrovo nella magica atmosfera del Natale per scambiarsi gli auguri prima delle festività, che ci ha visti collaborare con gli altri Club dell’Area Fiorentina. Il nostro pensiero non poteva non rivolgersi ai ragazzi colpiti dalla meningite, abbiamo perciò devoluto il ricavato della serata al T.O.D. di quest’anno. L’unione fa la forza e la serata non poteva che svolgersi alla grande!! Ed eccoci qui, pronti e carichi per affrontare con nuove sfide e avventure il 2017!

CHRISTMAS PIANO BAR Prima di Natale non potevamo non farci riconoscere! Le nostre doti canore hanno indubbiamente risvegliato gli dei del cielo e indotto futuri mesi di perturbazioni atmosferiche, ma il piano bar di natale si è indubbiamente rilevato un grande successo.

Il ricavato è stato devoluto AL TOD progetto in cui, non c’è bisogno di dirlo, il club crede molto e ha investito molto. Presente alla serata anche l’ amico Tommaso Nistri che ormai da socio onorario del club non poteva assolutamente mancare!

Il presidente del Leo club Massimiliano Bianchi ha aperto le danze introducendo la serata che per motivi tecnici è iniziata un po’ in ritardo rispetto alle previsioni (ma quando mai le serate Leo iniziano puntuali?) Grazie a Filippo Lazzari ( in arte Ruggero) e a Giovanni Gandolfo ( in arte Gandalf) abbiamo intonato tutte le canzoni della musica leggera italiana fino ad arrivare ai più movimentati ritmi sud americani.I cori, gli acuti e sopratutto le stecche si sono fatte sentire ma grandi applausi hanno coperto ogni possibile indugio. Nonostante le raccomandazioni dei titolari la festa è poi decollata con trenini e danze fino al mattino con grande soddisfazione degli ospiti. I cappelli da babbo natale hanno fatto si che il clima natalizio fosse assolutamente rispettato!

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Lo scorso 12 Novembre abbiamo finalmente consegnato – tra bambini festosi e medici grati – il kit del Leo4Children all’Ospedale del Mugello: è stata una grande occasione per dare alla cittadinanza un segno del nostro impegno sul territorio, e nel contempo per noi, per vedere il risultato tangibile di tante ore passate in piazza come gran parte dei Leo italiani fanno ogni anno in occasione di Natale e Pasqua, con pandorini e colombine. Così, per School4U, il nuovo service nazionale, ci siamo subito messi alla ricerca di una realtà locale che davvero necessitasse del nostro kit: certo non avremmo pensato che la consegna di Leo4Children e la comunicazione della nuova destinazione sui giornali locali avrebbe riscosso talmente tanto successo da far sì che a venirci a cercare fosse proprio una scuola. O meglio, ASSOSS: l’associazione creata dai genitori dei bambini che frequentano la Scuola Elementare delle Suore Stimmatine di Borgo San Lorenzo, un istituto comunemente conosciuto come “semi-privato”, ma che in realtà – come ci ha raccontato Gabriele, presidente di ASSOSS – fatica ad ottenere qualsiasi contributo statale e richiede ai propri alunni rette talmente basse da non riuscire a coprire le spese più basilari. E non solo la descrizione di una situazione per certi versi drammatica ci ha convinto a scegliere questa scuola come destinataria del nostro kit School4U, ma soprattutto l’entusiasmo dei genitori. Questi, infatti, non si sono limitati a

“chiedere” ad altri di aiutarli, anzi hanno organizzato, al fine di raccogliere fondi, una serie iniziative coinvolgenti - come il pranzo di Natale in compagnia, a cui ci hanno invitati lo scorso 18 Dicembre. Un evento più che mai riuscito, in effetti, visto che per l’occasione sono intervenute oltre 250 persone, ed un modo in più di dimostrare quanto ASSOSS creda nella propria causa: sono infatti stati gli stessi genitori a cucinare e servire un pranzo assolutamente delizioso, mentre i bambini cantavano e ballavano insieme. Sarà per noi davvero un piacere, dunque, per i prossimi due anni scendere in piazza a favore di una realtà così speciale del nostro territorio.

CLAUDIA CALAMAI

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Capodanno. Tempo di brindisi. Tempo di fuochi e di speranze. Tempo di buoni propositi. Per ogni Leo, però, ha anche un valore aggiuntivo: esso infatti rappresenta la fine della prima metà dell’annata e l’inizio della seconda. Cos’ha dunque fatto il LEO Club Scandicci sinora? Ad ottobre, in collaborazione col LEO Club Firenze, ha contribuito alla consegna del kit di LEO4Children all’ospedale San Giovanni di Dio, presidio sanitario fiorentino che riveste un ruolo cardine per Scandicci, trovandosi esso all’esatto confine del suo territorio. E’ indescrivibile la gioia di quei bambini che ci hanno visti arrivare con scatoloni pieni di libri e giochi. Ovviamente, non ci siamo fermati qui! Poco più di un mese dopo abbiamo organizzato “School of Rock – LEO edition”, aperitivo con musica dal vivo, il cui ricavato è andato a finanziare le borse di studio per gli studenti della scuola di musica “Atheneum fiorentino”.

Successivamente, nel mese di marzo, organizzeremo una Festa dello sport in collaborazione con la polisportiva Silvano Dani, un’associazione sportiva composta da persone non vedenti. Durante tale avvenimento, in linea con il Progetto Kairos, sarà possibile praticare numerosi sport, tra cui baseball, torball, scacchi e scherma, tutti rigorosamente bendati: il divertimento è assicurato! Altro più non vi svelo: parafrasando la nostra amata Presidente Distrettuale, lo scoprirete partecipando. Certo è che ci aspettano sei mesi ricchi di impegni e di eventi, ovviamente sempre fedeli all’etica leoistica e dello spirito di Servizio proprio della nostra associazione. D’altra parte: We Serve.

E per quanto riguarda il futuro? Molte sono le cose che bollono in pentola, ma per ora vi fornirò soltanto due piccoli “assaggi”. Per prima cosa a fine gennaio in collaborazione con il LIONS Club padrino, svolgeremo presso l’Istituto Statale Russell Newton quattro incontri con gli studenti per il Progetto Martina, service da sempre molto caro al nostro Club.

ERIC DEGL’INNOCENTI

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IL MITO BUTTERFLY Come ogni anno, il 7 Dicembre scorso si è svolto uno degli eventi più importanti dal punto di vista culturale e che più danno lustro al nostro Paese: la Prima al Teatro “La Scala” di Milano. Quest’anno l’opera lirica che è andata in scena è stata la Madama Butterfly di Giacomo Puccini e, visto che ne conoscevo poco la storia e la trama, ho deciso di cogliere l’occasione per documentarmi in proposito e per dedicare l’articolo di questo mese a qualche curiosità circa l’argomento. Iniziata nel 1901, la composizione procedette con numerose interruzioni e soltanto nel Dicembre 1903 l’opera poté dirsi completa in ogni sua parte. Per la vicenda della geisha più iconica, Puccini si lasciò ispirare dalla tragedia lirica Madama Butterfly di Belasco, a sua volta basata sull’omonimo racconto del 1898 di John Luther Long. Il compositore italiano fu attratto anche dall’elemento esotico, molto in voga nel teatro, nelle arti e nella letteratura di quegli anni: Madama Butterfly porta sulla scena il contrasto tra razze e culture, caratterizzata com’è da quei tratti giapponesi che funzionano, per gli occidentali, da segnale distintivo di una diversità: canti originali e non, melodie, usi e costumi che richiamano una realtà esotica. Altra fonte di ispirazione fu Madame Chrysanthème, racconto di Pierre Loti che narra della relazione tra un ufficiale navale e una geisha giapponese ed è caratterizzato da due elementi: le illustrazioni e la musica, la quale viene rievocata costantemente con le descrizioni di voci, strumenti e soprattutto del canto. L’evoluzione di questi elementi in chiave di opera lirica, tanto nell’opera di Belasco quanto e

soprattutto in quella di Puccini, appare quindi più che naturale. Così come è naturale il passaggio, mutatis mutandis, al mondo del cinema. Non c’è da stupirsi quindi che sia proprio la Butterfly ad essere tra i primi film della storia del cinema: undici anni dopo la prima messa in scena dell’opera pucciniana, nel 1915 Sidney Olcott ha infatti dato alla luce la prima Madame Butterfly cinematografica, un film muto. L’opera di Puccini, in 3 atti (originariamente 2), racconta la vicenda del tenente della marina americana Pinkerton, che, durante una sosta a Nagasaki, decide di sposare la geisha quindicenne Cio-Cio-San, detta Butterfly. Quest’ultima si è innamorata di lui tanto da rinnegare fede e famiglia, mentre l’americano dichiara di volerla prendere in moglie secondo la legge giapponese, che lo lascia libero di ripudiarla quando vuole: per lui il matrimonio è solo un gioco, ed è spinto dalla vanità e dallo spirito di avventura. Poco dopo Pinkerton torna in America e non dà notizie per tre anni. Butterfly però, forte di un amore ardente e tenace, aspetta il suo ritorno fiduciosa e, pur struggendosi nella lunga attesa accanto al bimbo nato dal breve matrimonio, rifiuta le proposte dei pretendenti. Per toglierle ogni illusione, il Console Sharpless si reca da Butterfly per leggerle la lettera ricevuta da Pinkerton in cui egli annuncia il suo ritorno con la nuova moglie americana Kate: purtroppo le cose si rivelano presto ben diverse da come la geisha sperava, e Pinkerton torna per portare il bambino via con sé e Kate. Di fronte all’evidenza dei fatti, Butterfly comprende di essersi illusa e si uccide. Pinkerton, rientrato nella stanza per chiedere il suo perdono, arriva troppo tardi: non può far altro che accogliere nelle sue braccia il corpo senza vita di Butterfly.

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Puccini puntò sul potenziale espressivo del tema della geisha sedotta, abbandonata e suicida. Per musicare il dramma, si documentò minuziosamente sulle musiche, gli usi e i costumi del Giappone, grazie alla collaborazione di Sada Yakko (una famosa attrice) e della moglie dell’ambasciatore giapponese in Italia. La Scala di Milano fu il teatro dove l’opera fu presentata per la prima volta al pubblico, la sera del 17 Febbraio 1904, e dove fu accolta da un insuccesso clamoroso quanto inaspettato. Nonostante un allestimento accuratissimo e un cast di prim’ordine, l’opera fu fischiata sin dal primo levarsi del sipario. Stando a testimonianze attendibili, si trattò di una protesta preordinata, organizzata da un gruppo ostile che impedì al pubblico di ascoltare la musica di Puccini. Autore ed editore ritirarono l’opera e la ripresentarono, dopo soli tre mesi, al Teatro Grande di Brescia, con alcuni cambiamenti che tuttavia non modificavano più di tanto il lavoro originario. Il successo, che questa volta fu unanime, non ha più abbandonato da allora il capolavoro pucciniano. Molte sono state le reinterpretazioni del tema, ma è con M. Butterfly di Cronenberg (1993) che si arriva a comprendere come e quanto la storia portata in scena da Puccini sia immortale: così come a sua volta proveniente da chissà quante e quali storie già precedentemente narrate, così la Madama Butterfly ha continuato a mutare forma incarnandosi e reincarnandosi in forme molteplici fino ad assumere quella di una relazione impossibile nella Cina degli anni 60, dove i ruoli si ribaltano ma l’amore rimane bruciante, vivo e ineludibile. SARA BERTELLI

Nei fine settimana prima di Natale, siamo scesi in piazza per la vendita dei pandorini. Per noi del Leo Club Prato la “piazza” è stata anche quest’anno la libreria Soprattutto libri che ci ha permesso di allestire un piccolo tavolo con “pandorino-leoncino-volantino”, una triade vincente che proponevo proprio così: il primo per la gioia delle papille gustative dei genitori; il secondo per i loro bambini, ancora troppo innamorati dei peluche per pensare a riempirsi lo stomaco col tradizionale dolce natalizio e il terzo per raccontare a tutti l’impegno Leo per le scuole. Non è facile metter su le corna da renna o il cappellino rosso del nonno più famoso del Polo Nord e proporre ai passanti frettolosi una triade che, per quanto golosa, divertente e solidale, si presenta come una spesa extra e non preventivata.

sito, chi lancia solo un’occhiata furtiva per paura di essere “incastrato”, chi si allontana veloce per non dover inventare l’ennesima scusa. Scendendo in piazza si impara a non giudicare chi passa: capita di proporsi anche a chi non può aiutare, ma ha bisogno per primo di aiuto. In piazza si scende insieme: venendo via, ho salutato i miei amici, con la sensazione di conoscerli meglio e di essere più gruppo di prima. E allora è proprio vero che se fai del bene, fai bene prima di tutto a te!

Eppure la risposta è stata sorprendente: siamo tornati a casa con 6 scatoloni vuoti! Scendendo in piazza si guarda negli occhi chi passa: c’è chi si avvicina incurio-

GIULIA ASQUINO

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Con l’inizio del nuovo anno solare il Leo Club Lucca si è proposto, un po’ come tutti, un resoconto di quanto portato a termine nel 2016 e una lista di buoni propositi per il 2017.Si tratta di una consuetudine che non sempre porta buone considerazioni, ma che in questo caso ha suscitato un grande sorriso: il 2016 per noi è stata una grande avventura, e un po’ ci dispiace che sia già finito. Abbiamo portato a termine progetti importanti, e ne abbiamo cominciati di nuovi ancora più significativi.

E, ancora con questa letizia nel cuore, il Leo Club Lucca augura ai lettori del Ruggito un felice anno nuovo!

E, soprattutto, abbiamo voluto salutare quest’anno, che tanto ci ha dato e tanto ci ha dato la possibilità di dare, consegnando al Villaggio del Fanciullo (un istituto educativo e assistenziale, che si prende cura di minori privi di assistenza familiare) due scatole di pandorini natalizi proprio il giorno della vigilia di Natale. Natale che abbiamo festeggiato in unione anche con il nostro Lions Club padrino. Insieme, infatti, abbiamo organizzato, oltre ad una cena conviviale, un concerto natalizio che ha visto come protagonisti i piccoli coristi del Coro delle voci bianche della Cappella di Santa Cecilia nella splendida cornice della Chiesa di Pietro Somaldi, nel centro storico di Lucca. Un momento che ha colmato tutti i presenti di intima gioia e calore.

FRANCESCA TUMMOLILLO

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Quest’anno abbiamo rivolto la nostra attenzione alla stesura di un programma di lavoro sintetico e chiaro, che si basa principalmente sul supporto di tre colonne portanti. In cuor nostro, sapevamo di voler fare qualcosa per la nostra città senza cadere nel baratro della routine. Proprio per questo, fedeli alla tradizione degli anni passati e forti di un nuovo spirito di iniziativa e di una grande volontà di metterci in gioco, abbiamo dato vita a quello che è divenuto il nostro piano di lavoro attuale. Sono principalmente tre le espressioni-chiave della nostra volontà di vedere il mondo: la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del nostro territorio, la diffusione massiva di informazione sul tema della sicurezza stradale e infine, ma non meno importante, il riconoscimento dei diritti dei piccoli cittadini, in special modo attraverso la lente della sanità. E’ stato proprio così che, già dall’estate, ci siamo attivati per il perseguimento dei nostri obiettivi. Grazie al supporto del nostro Lions Club padrino, ci siamo messi in contatto con la direttrice di Villa Argentina, uno dei più rinomati contenitori di mostre e performance artistiche - di alto livello - a Viareggio, e abbiamo preso accordi per dare vita ad un programma di volontariato del bene culturale nella nostra città e, soprattutto, per la nostra città. Da Agosto, abbiamo avuto l’opportunità di prestare servizio in qualità di accompagnatori e referenti della struttura in due importanti occasioni. Infatti, in questo breve lasso di tempo, Villa Argentina è stata il palcoscenico di due mostre di grido internazionale: da un lato, Identità Alterate, la mostra scultorea frutto del genio

di Emanuele Giannelli e, dall’altro, EPEA16, la terza edizione della collettiva fotografica emersa dalla raccolta dei lavori di un numero di giovani fotografi di varie nazionalità europee. In seconda istanza, abbiamo deciso di prendere voce sul tema della sicurezza stradale e, pertanto, abbiamo dedicato il nostro primo evento di Club all’organizzazione di una cena volta alla raccolta di fondi per finanziare la Onlus, molto nota in Versilia, Il Sorriso di Elisa. In collaborazione con il Presidente dell’organizzazione, Stefano Pezzini, abbiamo dato vita ad un evento locale che ha colto non solo la sensibilità delle persone vicine al nostro Club e alla Onlus, ma ha anche attirato l’attenzione mediatica. Inoltre, al buon esito della serata hanno contribuito anche gli interventi di voci autorevoli, in particolare il Comandante della Polizia Stradale di Lucca, Calogero La Porta, e il Presidente della Gran Fondo della Versilia, Pier Luigi Del Pistoia, che hanno speso parole sul tema della sicurezza stradale. Cosa prevede per noi il 2017? Sicuramente, abbiamo intenzione di cimentarci ulteriormente sui due service a cui abbiamo dato il via durante la prima parte dell’anno e, in più, vorremmo tentare di sviluppare il terzo punto del nostro programma, questo tramite il consolidamento del sodalizio iniziato l’anno scorso con il Primario del reparto di pediatria dell’Ospedale Versilia.

ILARIA CORAZZA

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LEO CLUB MONTECATINI TERME La cerimonia ufficiale dell’apertura del Leo Club Pisa-Certosa si è svolta il 27 Settembre presso l’Hotel Duomo di Pisa, sede dei Lions Club di Pisa. La serata si è aperta con tocco della campana da parte del Governatore. Il Cerimoniere distrettuale, dopo aver salutato gli ospiti, ha illustrato brevemente il significato e l’importanza della cerimonia che segna l’inizio della vita lionistica del nuovo Club. Dopo i tre inni nazionali - giapponese, europeo e italiano - i soci Leo hanno firmato la Charter: un documento inviato direttamente dalla sede principale dell’associazione Lions International Oak Brook negli USA e che decreta la nascita del Leo Club.

dente, Daniele Meucci, il Leo Club Pisa-Certosa non vede l’ora di mettersi in gioco e di svolgere le prime attività di service; ed è infatti già al lavoro, i primi due progetti del 2017 sono: il Progetto Amerigo e il Progetto Martina! Vorrei solo dire che siamo davvero felici di questo Club.

I Lions, dopo che il labaro del nascente Leo Club è stato sciolto, hanno consegnato la campana con il simbolo Leo al nuovo direttivo, così composto: Presidente Daniele Meucci, Vicepresidente Lorenzo Regoli, Primo Cerimoniere Melania Mugnai, Secondo Cerimoniere Anna Pappalardo, Segretario Giacomo Guerrini, Tesoriere Lorenzo Luciano e Responsabile Stampa Cristina Licari. Gli altri soci fondatori sono: Andrea Filippini, Elisabetta Raneri, Alessio Malucchi, Denise Chimenti, Giampiero Vitale, Lisa Bianco, Eva Marcello, Giovanni Campani, Matteo Tilger e Mirsa Pepaj. La cerimonia è stata vissuta con emozione da tutti i partecipanti. La felicità per la nascita di questo Club è tanta. Dopo l’emozionante discorso del neo-presi-

Cristina Licari

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Fuori l’aria gelida, in casa un camino che scoppietta. La cioccolata calda, le luci colorate, i regali impacchettati: sembra di aver inaugurato l’anno sociale un momento fa ed invece è già passato Natale! Durante le vacanze abbiamo potuto concederci una pausa dal ritmo frenetico e vorticoso della quotidianità per dedicarci alla famiglia, ingrassare felicemente di qualche chilo tra cene e pranzi infiniti e ricaricare le batterie. E’ questo il periodo dei bilanci, in cui, con uno sguardo al passato ed agli obiettivi raggiunti, si sogna e si progetta, nell’attesa trepidante del nuovo anno e nella speranza che porti con sé nuovi traguardi. Sentiamo allora come i soci del Leo Club San Miniato immaginano i prossimi mesi di lavoro, quali sono le loro ambizioni, i loro buoni propositi e le idee che vorrebbero vedere concretizzate. Prende la parola il nostro presidente Giulia Casani, che spera di vedere i suoi soci sempre più uniti e coesi, entusiasti, propositivi ed aperti alle novità: “Non è stato facile, quest’anno, decidere di abbandonare l’organizzazione della festa di Halloween, una tradizione per il Leo San Miniato“ racconta Giulia “ma il rinnovamento a volte è necessario, auguriamoci che in questo caso sia sinonimo di miglioramento!” Riposti quindi i costumi da streghe e mostri, via libera al costume

da bagno: vi aspettano giochi, tuffi e i drink a volontà in una bellissima giornata di sole da trascorre tutti insieme.. Spring Break coming soon. Per ulteriori dettagli: stay tuned! “Naturalmente la pianificazione di un evento completamente nuovo richiederà il massimo impegno da parte di tutti” continua il nostro presidente “ma conosco i miei soci e sono certa che la buona volontà non mancherà.” Intervengono subito le nostre cerimoniere Caterina e Benedetta, che tengono molto alla perfetta riuscita dello Spring Break ma anche degli altri service, che da sempre ci hanno visti coinvolti come club: “Una parte essenziale della vita da Leo sono anche le scese in piazza e le giornate dedicate alla vendita delle arance o delle colombine. Anch’esse meritano la massima partecipazione” affermano “sono occasioni importanti per raccontare chi siamo e cosa facciamo e far conoscere la realtà del Leo Club.” (n.d.r.: Benedetta, la nostra pasticciera ufficiale, ha anche promesso di deliziare ognuna delle prossime riunioni con una delle sue fantastiche torte.. come vedi il tuo slancio di “dolcezza” non è passato inosservato, adesso che è anche messo nero su bianco non puoi più tornare indietro, sei definitivamente incastrata!) I mesi del nuovo anno, dunque, saranno quelli più impegnativi per il nostro club, perché vedranno la realizzazione concreta di tutto quanto ideato e pensato finora; il nostro censore Giulia si augura che il duro

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lavoro che ci aspetta sia fonte di nuovi stimoli ed un’occasione per cementare il legame tra i soci, in particolare con nuove leve, che, speriamo, continuino con l’entusiasmo che hanno già dimostrato, imparando dai più esperti ed aiutando il club, con la loro freschezza, a trovare spunti nuovi. Noemi, proprio una delle nuove leve, coglie l’input di Giulia e mostra di condividerne perfettamente il pensiero: oltre a promettere di profondere tutte le sue energie per la realizzazione delle iniziative già predisposte, si impegna anche ad individuarne di nuove, in linea con lo spirito del club ed in grado di farne conoscerne natura e scopi anche fuori dal distretto, sì da stimolare i giovani ad avvicinarsi alla nostra realtà. Cosa aggiungere a tutto quanto già detto dai miei amici, al loro entusiasmo ed alla loro energia? Beh, come co-responsabile del progetto Green non posso che mirare a coinvolgere il club nelle iniziative del distretto legate a questo service, a partire dalla sottoscrizione del manifesto, che avverrà nel corso di un evento appositamente dedicato. E allora, se tutti cantano “A Natale puoi.. fare quello che non puoi fare mai”, noi diciamo invece che a Natale puoi sognare quello che farai, con l’impegno, la dedizione e la collaborazione per cui i nostri soci si sono sempre distinti. Buon anno a tutti ragazzi!

LARA SALVADORI


LO ZERO HACKATHON Cari Amici Leo: BUON ANNO! come vuole la tradizione, all’inizio di un nuovo anno si è soliti presentare dei buoni propositi da realizzare nel corso dei mesi e noi, il Leo Club Pontedera, di proposti ne abbiamo molti.

- la Giornata Lions sul Diabete che, nel mese di Maggio, ci vedrà scendere in piazza per la giornata di prevenzione sul diabete dove verranno effettuati esami gratuiti di glicemia, incontri, passeggiate ed educazione alimentare.

Come abbiamo già fatto in passato, anche questo anno abbiamo deciso di portare avanti una esperienza molto coinvolgente sul territorio: la vendita dei Pandorini e delle Colombine che lo scorso anno ci ha consentito di poter consegnare il kit LEO4Children presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale di Livorno. Quest’anno il service sarà un po’ diverso in quanto si tratterà di donare il kit School4U alla scuola elementare di Pontedera. La nostra presenza non si limiterà soltanto al nostro territorio in quanto, nel mese di Febbraio, vi sarà una serata tutta dedicata alla musica dove varie band musicali potranno esibirsi. Il ricavato dell’evento verrà utilizzato per l’adozione di un bambino a distanza del Burkina Faso.

Ce lo stanno chiedendo in molti da qualche mese: ebbene si, nel mese di Febbario vedremo svolgersi la 3^ edizione del MasterLeoChef!! una cena in cui a mostrare talento ai fornelli saremo proprio NOI! Ma non voglio dirvi troppo, quindi, nell’attesa, armatevi di grembiule, mestolo e creatività. Buon 2017 a tutti voi!!!

Non mancherà neanche quest’anno un’intensa collaborazione con il Lions Club Pontedera e il Lions Club Pontedera Valdera per due eventi fondamentali: - il Lions Got Talent, ovvero il grande spettacolo di talenti che si svolgerà il 12 Marzo 2017 alle ore 21.00 presso il Teatro Politeama di Cascina. La serata vedrà in gara artisti di arte varia come musicisti, cantanti, ballerini e comici. La serata è organizzata allo scopo di comprare un cane-guida ad una persona non-vedente. GIULIA LAZZERESCHI

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Di solito nell’articolo natalizio de Il Ruggito, il nostro giornale distrettuale, si tirano le somme dell’anno che va terminando; si enunciano i vari progetti dei vari clubs per l’anno che verrà e così via.Io, invece, quest’anno vorrei scrivere il primo articolo dell’anno rivivendo e raccontando una bellissima esperienza che una delegazione di 9 Leo italiani ha avuto la fortuna ed il piacere di vivere. Dallo scorso 30 novembre sino al 2 Dicembre, nella sede FAO di Roma, in pieno centro città, si è svolta la Zero Hackathon, una “challenge” (gara o meglio “maratona”) di idee per affrontare vari aspetti e possibili soluzioni relative alla fame nel mondo, all’inquinamento, allo sfruttamento ed a alcuni metodi per risolverli o, quantomeno aprire gli occhi del mondo e far notare, ai più, alcuni di quelli che sono tra i maggiori problemi della nostra epoca. L’evento, organizzato da ROMUN e dalla SIOI, ha visto la partecipazione di 160 tra studenti e laureati di massimo trent’anni e del presidente del Senato della Repubblica Italiana, Pietro Grasso, del presidente della già citata SIOI, Franco Frattini, di Nicol Perez, youth ambassador presso le Nazioni Unite, nonché madrina, god-mother dell’evento ed alcuni altri professori, politici ed accademici. Le autorità erano presenti all’inaugurazione dell’evento, mercoledì 30 novembre nella red-room, la sala principale delle assemblee della FAO, che ricordiamo è la food and agricolture organization delle Nazioni Unite. Gli studenti, provenienti da tutto il mondo, infatti sono stati divisi in gruppi a seconda delle “challenges” che avevano scelto e durante la cerimonia di chiusura (il 2 dicembre, sempre nella red room) è stato decretato dalla giuria il team vincitore, che parteciperà alla prossima assemblea plenaria dell’ONU al palazzo

di vetro a New York. La delegazione del multidistretto LEO 108 Italy, guidata dal nuovo Delegation Leader Federico Zamparelli, era composta da: Clara Gallinari, Alice Veglio, Elisa Armando, Pietro Campana, Stefano Tilli, Silvia Quarta e Giulia Martino. Per noi, è stata una bellissima esperienza: in primis per la consegna dei nostri badges (i documenti che ci autorizzavano all’ingresso nell’area della fAO), poi per i vari eventi ai quali abbiamo partecipato. Giovedì 1° dicembre, giorno nel quale i nostri progetti dovevano essere ultimati (alcuni di noi sono tornati in hotel alle 2 della mattina dopo), abbiamo persino avuto la fortuna di incontrare la regina di Spagna, Letizia Ortiz. Prender parte ad un evento di questo calibro è stato semplicemente fantastico: abbiamo avuto l’occasione straordinaria di poter vedere e vivere alcuni momenti all’interno di un’organizzazione delle Nazioni Unite, cosa che, oltre ad essere interessante di per sé, è anche una fantastica esperienza ed grande opportunità. Ritengo, infine, più che opportuno ringraziare Federico Zamparelli, il nuovo DL del multidistretto 108 Italy a nome di tutta la delegazione LEO che ha partecipato allo Zero Hackathon per come ha organizzato la nostra permanenza a Roma, e per il grande impegno che mette per migliorare e far crescere la nostra organizzazione: Complimenti Federico!

STEFANO TILLI

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LEO CLUB SANSEPOLCRO: UN GRANDE SUCCESSO!

Comunicato stampa pubblicato su arezzonotizie.it. L’articolo è stato scritto da Ilaria Vanni, socia del Leo Club Arezzo.

tanto entusiasmo e tanta bellezza. Quei fiori renderanno più bella la tavola di Natale. Grazie ragazzi!” così ha concluso il presidente del CDA della struttura cara a tutti gli aretini.

“50 STELLE DI NATALE PER LA CASA PIA” In occasione della vigilia di Natale, il Leo Club Arezzo ha deciso di donare 50 piante di stelle di Natale alla Casa di Risposo Vittorio Fossombroni di Arezzo. Le 50 piante serviranno come decorazioni natalizie delle stanze e dei luoghi comuni. Si tratta di una donazione in continuità con iniziative analoghe che il Leo Club Arezzo aveva portato avanti già negli scorsi anni proprio verso questa struttura di accoglienza e sempre nel periodo natalizio. Una mattinata di festa in cui i ragazzi hanno incontrato gli ospiti della “Casa Pia” per donare non solo un simbolo delle festività, ma anche qualche sorriso e un po’ di compagnia. Alla consegna erano presenti il direttore della casa di Riposo Fossombroni, dott. Stefano Rossi e il presidente del CDA, dott. Pierantonio Bacci, socio del Lions Club Arezzo Host. “Il Natale è disponibilità e amore – ha sottolineato il dott. Bacci - ed il sorriso dei giovani del Leo Club di Arezzo che hanno offerto fiori agli Ospiti della Casa Pia, è una grande testimonianza, perché ho visto

ILARIA VANNI

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Un grande successo, quello della raccolta fondi attraverso la vendita nelle piazze di paesi e città italiane dei PANDOLEO, i pandorini del Leo Club, che ha coinvolto il nostro Leo Club Sansepolcro nelle fredde giornate invernali. La vendita dei pandorini, fa parte del progetto School4U del Leo Club, finalizzato al miglioramento dell’esperienza scolastica, attraverso la donazione, alle scuole primarie e agli ambienti didattici, di attrezzature per laboratori ricreativi, tecnologici e sportivi; ciò ha dato la possibilità a noi ragazzi di devolvere il ricavato per intervenire in alcune “criticità”, permettendoci, allo stesso momento, di sponsorizzare il nostro Club e di intensificare sempre più la continua crescita di amicizia e rispetto tra noi giovani soci. Con la vendita dei pandorini, abbiamo avuto modo di prodigarci per gli altri, confermando lo spirito di carità, impegno e dedizione del Club del quale, orgogliosamente, siamo parte. Lo spirito di beneficenza di questo ultimo mese dell’anno che ci ha visti nascere e migliorare, è stato poi affiancato da momenti di festa, spensieratezza e divertimento. Essendo ormai parte integrante della realtà lionistica del nostro paese, abbiamo avuto la possibilità di partecipare alla Cena degli Auguri del Lions Club Sansepolcro, in una serata che ha previsto una deliziosa cena accompagnata da balli, auguri e lotterie di beneficenza, anch’esse finalizzate alla raccolta di fondi utili per fornire uno scuolabus, attrezzato per alunni con disabilità, alle zone terribilmente colpite dal terremoto. Il bello del nostro Club risulta, allora, proprio questo: in un’atmosfera di felicità

e in un ambiente accogliente e sereno, il cuore di noi soci Leo si muove verso coloro che hanno più difficoltà, allungando una mano ai bisognosi e rendendoci partecipi delle necessità e delle ingiustizie del mondo che ci circonda. Terminare questo anno mettendo il bene per gli altri al primo posto, ci rende onorati di far parte di questa esperienza moralmente formativa ed interessante, e desiderosi di organizzare tanti nuovi service nell’anno che verrà.

ELEONORA FORNI

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LEO CLUB SAN MINIATO Eccoci giunti alla fine di questo 2016, un anno davvero importante per il Leo Club Saena Clante Valdelsa, che il prossimo 9 Gennaio festeggerà un anno dalla riapertura ufficiale. È stato un anno pieno di iniziative e di attività. Il nostro presidente Francesco Orlandi, insieme a tutti i suoi soci, non si sono certo fatti scoraggiare dalle difficoltà di un nuovo inizio. Il 2017 si preannuncia un anno davvero interessante, a cominciare subito dalla prossima distrettuale del 28 Gennaio, organizzata per la prima volta proprio da noi e a cui speriamo che parteciperanno tanti soci da tutto il Distretto. Ci sarà da divertirsi, parola del nostro presidente, ma soprattutto del nostro cerimoniere! Nel mese di Febbraio i soci del nostro Club saranno impegnati con l’organizzazione dell’evento Discoteca Analcolica in collaborazione con il nostro Lions Club padrino, il Lions Club Chianti. È questo un evento giunto alla seconda edizione e in cui, sia noi che il nostro Lions padrino, crediamo davvero e speriamo nella sua buona riuscita come lo scorso anno. A seguire, abbiamo in programma le usuali attività prima di Pasqua, comprese quelle in collaborazione con il Distretto, e prima della pausa estiva, i cui dettagli sono ancora da definirsi. Nell’ultimo mese di Dicembre i soci del nostro Club sono stati impegnati con la presenza in piazza per la vendita dei pandorini, volti alla raccolta fondi per il Tema Operativo Nazionale School4U. Nonostante i pandorini non fossero tanti,

il Club è stato presente nelle piazze di Castellina in Chianti e di Poggibonsi. Speriamo sicuramente di poter partecipare con quantità maggiori in futuro. Non sono mancate anche le occasioni per poter festeggiare insieme il Natale e il nuovo anno, sia con i soci degli altri Club di Area 6 (Leo Club Siena e Leo Club Francesco Iannitelli Grossetto), che con il nostro Lions Club padrino. Abbiamo colto l’occasione della cena degli auguri di Area 6 per poter recuperare la nostra campana, che ci era stata rubata in occasione della precedente cena di Area 6 (in una notte, letteralmente, buia e tempestosa!) in un attimo di distrazione del nostro cerimoniere. Per poterla rivedere, non solo siamo dovuti arrivare a Grosseto, ma abbiamo anche scontato una penitenza sicuramente molto natalizia (...trasformandoci in renne per una sera!). Non ci siamo fatti cogliere impreparati una seconda volta, ma anzi, abbiamo contraccambiato la rapina e aspettiamo i soci del Leo Club di Grosseto per la penitenza che abbiamo pensato per loro in occasione della prossima Distrettuale. In attesa quindi del prossimo 28 Gennaio, rinnoviamo l’invito non solo ai soci di Grosseto, che dovranno essere sicuramente presenti per poter riavere il proprio labaro, ma anche a tutti gli altri soci del Distretto 108LA. Infine, auguriamo a tutti un buon 2017, perché, come recita il nostro motto, questo angolo di terra sempre vi renda felici! MARTINA BUCCIARELLI

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Ci sono film che piacciono, che possono appassionare, emozionare; e poi ci sono le saghe, quelle epiche che ti conquistano, che diventano un pezzettino di te. Star Wars per me appartiene a quest’ultima categoria. Fin da piccola, complici due fratelli molto più grandi, sono stata catapultata nella galassia cinematografica creata da George Lucas grazie alla trilogia originale, cioè gli episodi IV, V e VI. Così, da brava fan, il 15 Dicembre sono andata al cinema a vedere “Rogue One, A Star Wars Story”. Piena di speranze e aspettative mi sono seduta nella platea dell’Odeon a Firenze, dove hanno la meravigliosa abitudine di proiettare i film in lingua originale, caramelle a portata di mano e tizi con caschi da stormtrooper di fianco. Rogue One è il classico film che ti inchioda alla poltrona e fa passare bene le sue due ore e dieci di durata. Ha alcune caratteristiche base dei film della trilogia originale: personaggi forti, una donna di carattere, un droide che è un comico mancato, una paternità complessa e, ovviamente, lo scontro tra Impero e Alleanza. Rispetto ai vecchi film è molto più cupo, tetro, molto militare e con grandi scene d’azione sia individuali che “corali” ma è il perfetto pezzo che va ad incastrarsi prima dell’episodio IV. La Forza, la vera grande protagonista dei sette film precedenti, si percepisce appena, se ne parla solo grazie a uno strambo monaco cieco. Darth Vader è nell’aria, si vede poco (ma fidatevi che quel poco che si vede è da brividi) ma l’Impero è comunque al centro di questo pezzo di storia. Rogue One ci fa vedere quella battaglia di cui abbiamo tanto sentito parlare nei film “temporalmente” successivi ma di cui non si sapeva nulla, completa una storia a cui mancava un pezzetto, e quel pezzetto sono questi 133 minuti pieni di esplosioni e di coraggio. La cosa che più mi sorpresa di questo film è il messaggio di sacrificio e speranza che trasmette. Jyn, incredibilmente diversa da Rey (l’ultima eroina dell’universo di Star Wars), è una “comune mortale” dotata di grande determinazione, non una prescelta della Forza, e in quanto terrena si lascia dietro quanto di più terreno abbiamo: sangue, morte e sacrificio. Con una particolare attenzione allo stile anni ’70, con tanto di costumi che rispecchiano perfettamente quelli dell’ Episodio IV, senza però tralasciare effetti speciali notevoli (tanto da “resuscitare” i morti) è un film autoconclusivo che non lascia

CINEMA

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domande in sospeso o dubbi sulla sua storia. Inizia e finisce lì, nella sala del cinema. Con un nuovo modo di approcciare questo immenso mondo, Gareth Edwards riesce comunque a ricordarci perché 40 anni fa le persone si innamorarono di questa saga. Se su Episodio VII qualche appassionato della vecchia saga può aver storto il naso, sull’atmosfera molto simile alla vecchia saga di questo spin-off c’è poco da ridire. Il Risveglio della Forza ha portato ad avvicinarsi alla saga nuove generazioni di fan, Rogue One ci riporta allo spirito dei film originali. E, citando Fantozzi, “novantadue minuti di applausi” per la scena finale, che è la chiave del film nonché degna conclusione che ha strappato alle persone in sala quel sorrido da “aaaaah, adesso ho capito tutto!”.

CINEMA MARTINA CECCHI

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UN SALTO DAL BARBIERE – YOU CAN’T STOP THE BEAT “Io sono docile, son rispettosa, /sono obbediente, dolce, amorosa; / mi lascio reggere, mi fo guidar. Ma se mi toccano dov’è il mio debole /sarò una vipera e cento trappole / prima di cedere farò giocar” Il teatro si sa è un luogo magico. E’ il luogo dove vecchi e polverosi tomi prendono vita. Dove storie di miti e leggende prendono corpo. Troppo spesso però ci lasciamo distrarre da quei costumi e quelle parrucche così lontane dal nostro vivere odierno che ci dimentichiamo che al di là del cerone i drammi e i turbamenti dell’animo umano restano nei secoli inalterati e riflettiamo poco sull’attualità delle loro tematiche. L’opera lirica in particolare rappresenta l’estremizzazione di questo concetto, in particolare nella sua forma tragica, ovvero il melodramma. Pur tuttavia anche l’opera buffa rappresenta parimenti un’ottima è fonte di riflessione. Si prenda ad esempio la più celebre e famosa, il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Non scenderò nei dettagli tecnici relativi alla parte musicale in sé, che rappresenta comunque un capolavoro nella sua semplicità e genialità che contribuisce a renderla una delle opere più adatte per portare un neofita. Ciò che a me interessa è la trama. La storia che lega le vicende di questi improbabili personaggi in una commedia degli errori dalle tinte rosa. Primo ad apparire in scena è il Conte di Almaviva, che bello bello canta la sua serenata notturna alla finestra di una casa di Siviglia. Ad interromperlo sarà Figaro che, come ogni buon mattino, sta andando ad aprire la sua bottega cantando a squarciagola. Il Conte viene così a sapere che il tutore della sua amata Rosina, Il Dottor Bartolo, la vuole sposare per acquisirne l’eredità ed è questo il motivo per il quale la tiene reclusa in casa. Nel frattempo la scena si sposta in casa dove Rosina non è certo una ragazza dolce e remissiva ma una donna molto volitiva e pronta a dar battaglia al proprio tutore. Celebre è infatti l’aria “una voce poco fa” di cui vi ho riportato in epigrafe il testo che ben sottolinea il di lei carattere. Per contro si troverà un tutore conservatore, oscurantista e paranoico, al punto di recluderla in camera sua per il sospetto (fondato) di aver inviato un biglietto al Conte. Il resto lo lascio a voi scoprirlo… Ma qual è dunque il senso di quest’opera? Per capirlo dobbiamo partire dall’an-

tagonista, un vero e proprio stereotipo di quella nobiltà che durante la Restaurazione si era illusa di poter ignorare tutto lo scompiglio e la novità portate dalla rivoluzione francese e dall’Impero Napoleonico. Egli rappresenta dunque la conservazione più nera che tenta in ogni modo di sopprimere il progresso e di negare il cambiamento, a costo di passare la propria esistenza tra mille ansie, prigioniero di sé e della propria casa. Ad egli l’autore, come altri prima di lui (ricordiamo il protagonista del Malato immaginario per esempio), assegna la peggiore delle pene possibili: il ridicolo. Ben evidente è a questo punto è il ruolo di Rosina e del Conte che rappresentano entrambi il cambiamento ed il progresso. Il Barbiere di Siviglia riesce quindi a incarnare appieno questa lotta dalla duplice valenza: da un lato la tematica della ribellione adolescenziale dall’altro quello più politico della lotta alla Restaurazione e a quel conservatorismo utopico che si illude di poter tornare indietro. Rappresenta la lotta tra le passioni e quel coacervo di paura e paranoie che si illude di poterle soffocare. Se volessimo infine fare un paragone con opere più moderne e popolare basti pensare alla Harry Potter e l’Ordine della Fenice con antagonista, la professoressa Dolores Jane Umbridge, o al musical “Hairspray”. Tutte e queste storie infatti presentano un analogo quanto vano tentativo di imporre regole artefatte e avulse dalla realtà, di cercare di imbottigliare una corrente che deve essere solo lasciata andare; parafrasando “You can’t stop the beat” .

ERIC DEGL’INNOCENTI

CALZINO MANIA Da un po’ di anni a questa parte la calza è diventata anche per gli uomini un accessorio fondamentale a completamento dell’outfit. Ci sono delle regole base che vi proponiamo per non cadere in grossolani errori che SPESSO vediamo nei nostri uomini Leo. Tre sono le regole fondamentali: 1.Generalmente le calze dovrebbero rispettare il grado di formalità del vostro outfit. Le calze hanno infatti una loro gerarchia di formalità: • Colore: più scure sono più sono formali • Consistenza: più sono leggere più sono formali • Texture: più sono lisce più sono formali Le calze possono essere infatti lisce (le più eleganti) o a costine, ricordiamo però che più larghe sono, meno elegante è il calzino. Detta in breve, se indossate un abito elegante, le calze dovranno essere scure, lisce e leggere. E per non sbagliare, con i pantaloni neri va la calza nera, con quelli grigi o blu quella blu scuro. Oggi però questo concetto è stato un po’ sdoganato dalla “calzino mania” dove ci si sbizzarrisce con le più svariate fantasie. Con il completo formale infatti potremmo azzardare un paio di calzini A FANTASIA; quelle a righe oppure a piccoli disegni si abbinano bene quando hanno nella fantasia un colore che riprenda quello dei pantaloni. Con un abito gessato si possono indossare calze colorate che riprendano il colore della riga del gessato. 2.INDOSSARE SEMPRE CALZE LUNGHE Regola basata sul fatto che il gentiluomo non dovrebbe mai esporre la gamba nuda. È una concezione un po’ arcaica nell’era del risvoltino, ma noi ci proviamo, diciamo che almeno nelle occasioni dove si richiede eleganza, il calzino lungo è d’obbligo. 3. MAI RISPARMIARE SULLA CALZA Le calze dovrebbero SEMPRE essere pregiate e in buono stato. “Sono uno degli articoli più economici che a cui si possa associare l’idea di lusso. Un paio di calze da 30€ potrebbero farvi sentire un vero principe” Scendiamo adesso nel dettaglio. Per i non curanti dello stile e dell’eleganza, abbinare le calze da uomo può sembrare un’esagerazione, ma vi assicuriamo che non è assolutamente così.

CLASSICA-MENTE 28

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Abbinare le calze è un particolare importante nel look di un uomo ed è un dettaglio che le vostre amate donne Leo notano, davvero! I COLORI Il colore delle calze – come abbiamo già detto – deve ABBINARSI. A cosa? Ai pantaloni, alla giacca, alle scarpe. Per ottenere un buon accostamento, vi basterà rispettare le regole basilari dell’abbinamento dei colori e avere sempre a disposizione nel tuo armadio ALMENO delle calze nere, blu scuro e grigio scuro. Tanto per non sbagliare mai. Con queste tre tonalità potete abbinare facilmente tutto quello che avete nel guardaroba, senza troppi sforzi; inoltre, se non siete particolari cultori delle calze e non disponete quindi di una gamma estremamente ampia, la scelta delle calze a tinta unita è senza dubbio la più sicura. Se invece volete osare un po’ di più, con calzini a fantasia, potete decidere di abbinarli al colore della cravatta o della camicia giocando con i colori; scegliete ad esempio una calza a fantasia con dei particolari bordeaux che potete abbinare al colore della cravatta, oppure dei calzini a righe colorate che riprendono i colori della camicia, oppure ancora abbinate calze a pois insieme alla pochette… insomma, sbizzarritevi come volete negli accostamenti a fantasia, purché siano riservati preferibilmente ad occasioni informali. L’unico colore ASSOLUTAMENTE VIETATO per una calza da uomo è il bianco. I calzini bianchi non vanno mai indossati, l’unica eccezione nella quale è concesso l’uso della calza bianca è durante l’attività sportiva. EVITATE COME LA PESTE anche calzini dove si vede LA MARCA.

MODA FRANCESCA GUAZZI E CLAUDIA CALAMAI


QUANDO LA MUSICA È ANCHE BUONA. Pochi giorni prima di Natale è stato pubblicato l’appello di una giovane madre che ha commosso il mondo. La donna, Tyshika Brytten, ha infatti scritto che la sua famiglia rischiava lo sfratto e che non poteva neppure permettersi i regali di Natale. Cosa importa dei regali di Natale, potreste pensare. Ma i regali che Tyshika non riusciva ad acquistare erano per i suoi sei figli: cinque maschi ed una femmina. “Non è per i regali, ma sono dei bambini!” ha detto Tyshika commuovendo i lettori, che hanno condiviso in modo virale sia il post di Craiglist, dove la donna aveva lasciato la sua richiesta di aiuto, sia l’articolo. E, condivisione dopo condivisione, sono arrivati al frontman dei Pearl Jam, Eddie Vedder. L’uomo, che nella sua Society cantava proprio “I think I need to find a bigger place/when you have more than you think/you need more space” è stato colpito dalla vicenda al punto da donare alla famiglia 10.000 dollari. Eddie Vedder avrebbe poi detto in un’intervista “questi bambini devono essere orgogliosi della madre che ha cercato aiuto: ci vuole molto coraggio per farlo”, ed è davvero così. Ed è davvero unico, il sostegno che si può donare.

MUSICA FRANCESCA TUMMOLILLO

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