Il Quadro - 2 -2017

Nr. 2 - 2017

QuAdro Periodico d’Informazione di Idea Civica

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idea.civica.adro@gmail.com redazione.il.quadro@gmail.com

QuAdro Editoriale E io pago...Una questione di opportunità -------------------------------------------------------di Giordano Colleoni

pag. 4

Parola ai consiglieri Partecipazione popolare ----------------------------------------------------------------------------di Giordano Colleoni

pag. 6

Grazie a tutti -----------------------------------------------------------------------------------------di Giulia Traversi

pag. 8

Cosa abbiamo ottenuto Abbiamo ottenuto ... -----------------------------------------------------------------------------di Idea Civica

pag. 10

Territorio Territorio e interesse pubblico -------------------------------------------------------------------di Idea Civica

pag.11

sommario

Osservatorio Franciacorta PTRA Franciacorta - Ultimo Atto ------------------------------------------------------------------di Franco Gafforelli

pag.13

Curiosità Non è un giorno simpatico il Lunedì -------------------------------------------------------------di Giacomo Danesi

pag.15

Eventi Centro di Storico di Torbiato e Viabilità --------------------------------------------------------In copertina: Ex Cascina Loda in Favento, ormai demolita Il QuAdro - nr.2 - 2017 - Edito in proprio da Idea Civica - Organizzazione Politica di Adro e Torbiato (ai sensi degli articoli 19 e 20 della legge 5 agosto 1981 nr.416) Redazione: Giordano Colleoni, Franco Gafforelli, Davide Moretti, Maria Teresa Ferrari, Sabrina Rinaldi Fotografie di: Enrico Capoferri, Luigi Lancini, Franco Gafforelli, aa.vv.

pag.19

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E io pago...

Una questione di oppurtunità

di Giordano Colleoni

A partire dal 9 giugno 2017 nell'ufficio tecnico del Comune di Adro lavora, in convenzione con il Comune di Grumello del Monte, il dott. Cosimo Caputo.

Nulla di illegale nella convenzione tra le due amministrazioni peró, stando a quanto emerge dagli articoli che potete leggere nelle foto, il Dott. Caputo è stato distaccato a Adro e nel comune di Cortefranca, essendosi "da mesi incrinata la «liason» con l'amministrazione” di Grumello del Monte, a causa presumibilmente delle indagini sul suo operato come responsabile dell'ufficio tecnico del comune bergamasco, per il reato di "frazionamento artificioso di appalto".

Nonostante ció, come potete leggere nelle altre fotografie di documenti che trovate in questo editoriale, il dott. Caputo, ha vinto il bando per il lavoro a tempo indeterminato, come funzionario dell'ufficio tecnico di Adro, dopo essere stato esaminato da una apposita commissione, formata dal segretario comunale di Adro e dal suo ex-collega di Castelli Calepio (comune guidato da Forza Italia & Lega Nord), oggi di stanza ad Albino (altro comune bergamasco guidato dalla Lega Nord).

Non abbiamo nulla contro il Dott. Caputo, anzi: ci auguriamo che le accuse che gli sono mosse cadano.

Però in un comune che rischia di restare senza vice sindaco, se saranno confermate le condanne di primo grado del processo Area Feste; in un comune dove 4/5 della giunta sono stati condannati in primo grado, insieme a due funzionari comunali, di cui uno non può esercitare l'indispensabile ruolo di Responsabile Unico del Procedimento proprio per l'ufficio tecnico, far partecipare al bando per il ruolo di suo sostituto ed assegnarlo ad un professionista che potrebbe subire lo stesso impedimento, se condannato, secondo noi di Idea Civica è molto pericoloso, dato che potremmo avere in organico (per dirla con Totò: "E IO PAGO!") due funzionari depotenziati nell'esercizio delle loro funzioni.

Ma voi volete davvero essere amministrati così?

editoriale

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Nr. 2 - 2017

QuAdro

5

COMUNE DIADRO PROVINCIA DI BRESCIA SE T T O R E AM M I N I S T R AT I V O

FINANZIARIO

PRO GRA MMAZION E

OGGETTO: AVVISO PUBBLICO DI MOBILITA’ ESTERNA VOLON TARIA DI CUI ALL’ART. 30, COMMA 1, DEL D. LGS. 165/2001, PER LA COPERTURA DI N. 1 (UNO) POSTO DI FUNZIONARIO TECNICO (CAT.D), A TEMPO PIENO ED INDETERMINATO.

GRADUATORIA FINALE (approvata con determina n. 357 del 16/11/2017)

VALUTAZIONE (punteggio medio) COSIMO CAPUTO SAVOLDELLI GIOVANNI

Titoli di Studio

6 2

Titoli di Servizio

4 2

Titoli Vari

Curriculum Professionale

Colloquio

TOTALE

2 0

2 1

9 7

23 12

Il Segretario Comunale Presidente della Commissione dott. Nicola Muscari Tomajoli

COMUNE DI ADRO – VIA TULLIO DANDOLO, 55 – 25030 ADRO (BS) TEL. 0307454311 – FAX 0307450312 - C.F. 82000850170 SITO INTERNET : WWW.COMUNE .ADRO.BS.IT – EMAIL COMUNEDIADRO@CERT.LEGALMAIL.IT

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Nr. 2 - 2017

Partecipazione popolare La questione dei Referendum Comunali di Giordano Colleoni

Il 22 Ottobre 2017 3158 abitanti del comune di Adro, ovvero il 55,64%, degli aventi diritto al voto, hanno votato per il referendum consultivo sull'autonomia.

Al di là di come la si pensi sul referendum, sulla sua reale efficacia e sul suo costo per i cittadini lombardi, Idea Civica lo ha sostenuto convintamente, ratificando - ovvero votando favorevolmente, le spese per sostenerlo e per pubblicizzarlo in consiglio comunale.

Lo abbiamo fatto perché al di là delle nostre considerazioni nel merito del quesito, pensiamo che le decisioni importanti debbano essere prese con i cittadini, coinvolgendoli direttamente quando se ne presenti l'occasione. Anche se il mandato per queste decisioni lo si è già ricevuto, vincendo le elezioni pochi anni prima, come del resto ha fatto il presidente leghista della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che, sostenuto anche dal Movimento 5 Stelle, da Forza Italia, da Fratelli d'Italia e da parte del Partito Democratico regionali, lo ha reso a tutti gli effetti il referendum di tutti i cittadini lombardi, a prescindere dal loro orientamento politico.

parola ai consiglieri

La larga maggioranza degli adrensi ha risposto presente, dimostrando grande spirito civico e voglia di esprimersi su un tema importante, un tema regionale che comunque li tocca da vicino, non solo dal punto di vista economico, ma anche politico.

Via Principe Umberto, 13 25030 Adro (BS) DI ZUURBIER ERIKA SAS

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QuAdro

7

Idea Civica vuole che anche gli adrensi siano messi nelle condizioni di proporre e partecipare a referendum comunali, visto che le leggi europee, quelle nazionali, la Costituzione e lo statuto comunale lo prevedono e, anzi, lo auspicano (Titolo 5°, art. 52 e art. 55).

Resta uno dei pochi strumenti profondamente democratici per vedere realizzata la democrazia, per avvicinare la gestione della cosa pubblica alla popolazione e rimane tra i punti principali del nostro programma amministrativo. È da un anno e mezzo infatti, ovvero dal Marzo del 2015, che chiediamo al sindaco di portare il regolamento per i referendum comunali in consiglio, avvalendosi della professionalità del segretario comunale e prendendo anche spunto dai regolamenti dei tanti comuni lombardi e italiani che li hanno introdotti.

parola ai consiglieri

Lo abbiamo chiesto perché crediamo fortemente che, per esempio, sulla questione della nuova tangenziale, che impatterà dal punto di vista ambientale, paesaggistico ed economico il territorio di Adro e Torbiato, i cittadini debbano poter esprimere direttamente la loro opinione.

fonte: Comitato 1519

Dopo tanti mesi – e dopo i tanti nostri solleciti - è stato finalmente affidato al segretario l'incarico di scrivere il regolamento necessario: vigileremo e ci assicureremo che gli adrensi vengano messi nella condizione di potersi esprimere nel REFERENDUM su quella che noi riteniamo l'ennesima inutile opera di cementificazione del territorio.

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Nr. 2 - 2017

Grazie a tutti

Lettera di Giulia sulle sue dimissioni da Consigliere di Giulia Traversi

Il giorno 25 Ottobre 2017 ho comunicato al Presidente ed ai Consiglieri Comunali del Comune di Adro le mie dimissioni come Consigliere Comunale per Idea Civica Adro Torbiato.

Queste dimissioni rappresentano una tappa importante di un percorso che non esagero nel definire l’esperienza più appassionante e costruttiva della mia vita.

Sono stati degli anni intensi e laboriosi in cui ho dato il meglio di me stessa e mi sono impegnata per cercare di risolvere, insieme ad Idea Civica, le numerose criticità che attanagliano il nostro territorio.

Idea Civica è diventata nel tempo un sostegno e un luogo nel quale condividere una precisa visione di paese e di amministrazione.

Un progetto che guarda al futuro e che si fa forte delle sue intuizioni, iniziative e persone che la compongono.

Sin dal nostro insediamento come minoranza consiliare abbiamo più volte espresso l’importanza dell’avvicendamento, in modo da consentire a tutti di partecipare e contribuire in prima persona all’agire amministrativo.

La mia decisione è dunque la ovvia e coerente conseguenza del lavoro di un gruppo che pone al centro un progetto ambizioso e di lungo corso.

Questo viaggio mi ha permesso di conoscere persone speciali, mi ha educato e trasmesso una enorme speranza di cambiamento.

Il mio sogno continua ad essere quello di costruire una Amministrazione Comunale virtuosa, capace di mettere in pratica idee innovative e di buon senso, ma soprattutto di rispondere onestamente alle esigenze dei cittadini.

Per queste ragioni continuerò il mio impegno come attivista nella speranza che tali propositi si realizzino e sono convinta che la strada intrapresa anni fa da Idea Civica sia stata rivoluzionaria e pionieristica.

Sono orgogliosa di essere stata la vostra Consigliera e spero di essere riuscita a portare la vostra voce.

E’ stato per me un onore ricoprire tale carica e sono certa che chi mi sostituirà sarà assolutamente all’altezza del ruolo e svolgerà un eccellente lavoro.

Ringrazio sinceramente ciascuno di voi per la fiducia riposta e per il coraggio trasmessomi.

parola ai consiglieri

Come gruppo abbiamo sempre sostenuto l’importanza ed il valore della partecipazione alla vita politica del paese e per questa ragione ritengo e riteniamo che sia indispensabile ed estremamente costruttivo permettere agli altri compagni di lista di poter intraprendere una esperienza così arricchente ed istruttiva come quella di Consigliere Comunale, da me finora sperimentata.

GiuliaTraversi

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Album fotografico

parola ai consiglieri

L’impegno di Giulia in Idea Civica

QuAdro

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Abbiamo ottenuto... di Idea Civica

Normativa Abbiamo ottenuto: La pubblicazione su Albo Pretorio degli allegati delle delibere e loro invio ai consiglieri, secondo norma di legge

Abbiamo ottenuto L’ottenimento dell’individuazione dell’incaricato per la scrittura del regolamento per i Referendum Comunali

La pubblicità degli atti delle Pubbliche Amministrazioni è volta a garantire la conoscenza legale nei confronti della generalità dei cittadini, in virtù dei principi di imparzialità e buon andamento della PA (art. 97, comma 1, Cost.) nonché del principio di trasparenza fissato dalla legge 241/1990.

Dunque, la mancata pubblicazione degli allegati, violerebbe i principi summenzionati e non sarebbe rispettosa.

Ci hanno risposto: Risultato: La persona che per mancanza incaricata di fondi di avrebberoil sostenuto redigere regolamentosolo è sqtuaet al l i i dsetnrtei ftitcaa m t ae nnteel necessari. Comunale.

Segretario

Risultato: Abbiamo ottenuto Il progetto di allargamento strada per le scuole

Ci hanno risposto: Già ne Il QuAdro nr.2 del 2015 proponevamo due tra i possibili modiper di mancanza risolvere ildiproblema. che fondi L’amministrazione con avrebbero sostenuto delibera solo di giunta ha finalmente q u e l l i s t r e t t a m e n t edato incarico per lo studio di fattibilità necessari. dell’allargamento della strada e completamento della pista pedonale di Via Lazzaretto

cosa abbiamo ottenuto

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Nr. 2 - 2017

QuAdro Territorio e interesse pubblico

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Se porti i soldi, fai ciò che vuoi

di Idea Civica

La giunta comunale di Adro ha avviato il procedimento di variante al Piano di Governo del Territorio (PGT) facendo seguito ad un'istanza presentata dalla Società Oldrati Guarnizioni Industriali SpA1. La richiesta della Oldrati SpA consiste nell'attivazione di una procedura di Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) finalizzata alla trasformazione di oltre 50.000 mq di terreni agricolo in zona produttiva, per poter costruire dei nuovi capannoni.

territorio

La Oldrati SpA è una società che conta diversi poli produttivi, a Villongo e ad Adrara S. Martino nella bergamasca, ed è presente sul nostro territorio da alcuni anni.

Nello stabilimento di Adro si effettuano operazioni di produzione e lavorazione di guarnizioni industriali ed altri prodotti in gomma e materie plastiche. Per alcune di queste attività, la Oldrati è classificata come “industria insalubre di 1a classe” ovvero, ai sensi del Testo Unico delle Leggi Sanitarie, fa parte di quelle fabbriche che producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri o che sono pericolose per la salute degli abitanti.

Nella richiesta di SUAP la società chiede espressamente che anche nei nuovi capannoni sia garantita la 2 possibilità di insediare attività classificate come insalubri .

Una parte dei terreni interessati dal SUAP si trovano accanto al complesso Oldrati esistente, dove è stata preventivamente demolita la Cascina Marzaghe.

Localizzazione dei terreni interessati dalla proposta di SUAP

1 2

- Deliberazione di Giunta Comunale n. 96 del 25 luglio 2017 - Rapporto Ambientale della proposta di SUAP

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Nr. 2 - 2017

Qui dovrebbe trovare posto un nuovo capannone di circa 10.000 mq di superficie (80 m x 60 m su due livelli) e oltre 15 metri di altezza.

La parte più consistente del SUAP interessa però l'area della ex cava Marini, dove gran parte del terreno è sottoposto a vincolo geologico.

Qui si vorrebbe innalzare un unico enorme capannone di 20.000 mq: una costruzione in cemento lunga 210 metri, larga 50 e alta come un palazzo di sei piani (oltre 17 metri).

Mentre la Regione ha avviato una politica sempre più orientata al recupero dei fabbricati inutilizzati ed alla progressiva riduzione del consumo di suolo e i comuni della Franciacorta si stanno accordano per una gestione del territorio condivisa e sostenibile, nel Comune di Adro si fanno scelte apparentemente prive di qualsiasi strategia di organizzazione territoriale.

Una strategia adeguata di razionalizzazione e potenziamento della zona industriale, infatti, dovrebbe iniziare dalla realizzazione del collegamento tra la via San Pancrazio e il casello autostradale; realizzazione che questa giunta decise in passato di non portare a termine nonostante la disponibilità delle allora amministrazioni di Palazzolo e Capriolo.

Inoltre, si dovrebbero orientare le iniziative dei privati, favorendo il recupero dei capannoni vuoti e concentrando le eventuali nuove edificazioni per creare un polo produttivo che sia il più compatto e funzionale possibile.

Invece, come spesso accaduto in passato, si concede di costruire i capannoni sparsi qua e là, dove più conviene al proponente di turno.

La trasformazione del terreno della ex cava Marini in area edificabile e la costruzione di un enorme fabbricato adatto alle più svariate attività produttive potrebbero sembrare a prima vista un'operazione vagamente speculativa.

Non crediamo sia effettivamente così e immaginiamo comunque che la giunta abbia valutato le necessità effettive della Oldrati spa e tutte le possibili alternative.

L'ampliamento di un'azienda che funziona è, in linea di massima, una cosa positiva che può portare benefici sotto l'aspetto economico, occupazionale e sociale al contesto in cui si trova. Un'Amministrazione deve essere in grado di cogliere le opportunità che si presentano, al tempo stesso però non dovrebbe derogare al suo ruolo di governo delle trasformazioni del territorio e piegare di volta in volta il destino di un Comune alle convenienze di questo o quel soggetto privato.

L'interesse pubblico non si può ridurre al solo ottenere più oneri possibili dalle iniziative dei privati. Per il bilancio comunale le entrate sono fondamentali, ma i soldi in più incassati attraverso questo tipo di operazioni non contribuiscono direttamente al benessere degli abitanti, né finiscono nelle tasche dei cittadini.

territorio

L'interesse pubblico è una gestione del territorio che sia attenta ai valori ambientali, paesaggistici, economici e sociali. È, ad esempio, tutelare la salute di chi vive a Adro e Torbiato limitando o eliminando le possibili fonti di inquinamento, non guadagnare scommettendo sul rischio.

Rappresentazione delle dimensioni del nuovo capannone

QuAdro PTRA Franciacorta

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Ultimo Atto

osservatorio franciacorta

di Franco Gafforelli

Nella prestigiosa cornice del 39° piano del Palazzo della Regione Lombardia si è tenuta, il 26 luglio, la presentazione ufficiale del PTRA Franciacorta approvato dal Consiglio Regionale.

L'atmosfera era di reciproco compiacimento per aver portato a termine un lavoro, che possiamo dire, iniziato almeno dal 2011, con l'elaborazione dello studio di fattibilità.

Tutti presenti gli attori principali, dal presidente Maroni, agli assessori Beccalossi e Fava, al presidente Vizza dell'accordo dei comuni, al presidente Moretti ed al past president Zanella del Consorzio Franciacorta.

Anche da parte nostra non possiamo che dare un giudizio positivo del completamento di questo lungo iter amministrativo, che permetterà alle amministrazioni locali di adeguare il proprio strumento urbanistico ai criteri del PTRA. O forse no.

Come già più volte ricordato, questo strumento non contiene elementi di prescrittività e cogenza e demanda la sua attuazione alla sensibilità delle singole amministrazioni comunali.

Una mano a sostegno del PTRA e del consumo di suolo zero è però già arrivata in occasione del convegno #franciacorta2027, organizzato Consorzio Franciacorta, per celebrare i cinquant’anni della denominazione d'origine controllata immaginando il proprio domani e quello dell'intera Franciacorta.

La ricerca condotta dal sociologo Domenico De Masi e presentata al convegno in Albereta del 18 settembre, traccia le prospettive da qui al 2027.

Moderato da Maria Latella, al convegno hanno preso parte, oltre al Presidente del Consorzio Vittorio Moretti, gli imprenditori Andrea Illy (presidente Altagamma) ed Oscar Farinetti (fondatore e ideatore di Eataly), i docenti Roberta Garibaldi (Università degli studi di Bergamo) ed Andrea Rea (Università Bocconi di Milano), i giornalisti Federico Quaranta (Decanter - Rai Radio Due) e Karin O' Keefe (Wine Enthusiast).

In rappresentanza delle istituzioni il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Tra il pubblico l'assessore regionale al territorio Viviana Beccalossi, numerosi sindaci ed imprenditori del settore vitivinicolo.

Come sarà la Franciacorta fra dieci anni? Ci saranno sicuramente i vigneti, ci saranno le cantine e ci sarà il Lago d’Iseo. Ma, in più, ci saranno turisti e percorsi enogastronomici e ci sarà il biologico.

Non si tratta di ipotesi, ma per Domenico De Masi è una certezza basata su dati, impressioni e intuizioni di chi il Franciacorta e la Franciacorta li vive ogni giorno.

I vigneti, secondo il presidente del Consorzio Vittorio Moretti, hanno ridisegnato non solo il mercato, ma l'intero territorio e le persone che lo abitano.

Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, è altrettanto certo che in vent’anni il mercato del vino è destinato a raddoppiare o a triplicare, toccando paesi ad oggi irraggiungibili.

E' la motivazione per cui il Franciacorta, deve trovare un modo per distinguersi fra la tutti. A dirlo è Andrea Illy, presidente della Fondazione Altagamma infatti punto di forza degli italiani è la cultura del progetto.

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Nr. 2 - 2017

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Il futuro è imprescindibilmente turismo e riqualificazione del territorio.

Le cantine organizzeranno visite sette giorni su sette e la collaborazione con la popolazione e le altre attività sarà finalmente una realtà.

Secondo Roberto Maroni,la Franciacorta ed il Lago d’Iseo possono puntare a successi come quello ottenuto nel 2016 da The Floating Piers di Christo. La Franciacorta è un’area turistica, anche se ancora non lo sa: lo stop al consumo di suolo e la riqualificazione del costruito esistente sarà il motore che ci permetterà, nel 2027, di trascorrere le vacanze tra le vigne, alternando bagni nel lago, visite alle dimore storiche e degustazioni di Franciacorta, ovviamente bio.

Bellissime intenzioni tutte da mettere in pratica.

Facciamo nostre le considerazioni espresse da Maurizio Zanella in una recente intervista: Un grande Vino è il risultato di una qualità del territorio,: “Se non c'è una zona coerente alla qualità di quello che fai, è già finito tutto; la prima pubblicità è avere una zona coerente con la qualità. Non puoi fare un vino buonissimo e avere l'uscita del casello autostradale di Rovato di oggi....

Non possiamo crescere come Franciacorta se il P.T.R.A. non verrà usato.

Compito dei Sindaci: Una Franciacorta più bella, più coerente non è per i vini ma per i cittadini.

Indispensabile valorizzare i beni storici e non costruire capannoni, ma soprattutto basta con i Centri Commerciali”.

osservatorio franciacorta

Nel 2027 il Franciacorta sarà di altissima qualità, biologico, ed avrà un forte valore simbolico per gli estimatori del buon bere.

Il vino; sarà conosciuto anche da quel 12% di consumatori che, secondo un sondaggio di Federico Quaranta, oggi non sa cosa sia.

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QuAdro Non è un giorno simpatico il Lunedì

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Storia del mercato di Rovato di Giacomo Danesi

Non è un giorno simpatico il lunedì. Non lo è ai giorni nostri ma non lo era neanche in passato. Non sto a spiegarne i motivi. Eppure, dalle nostre "bande", parlo nella Franciacorta e dintorni, il lunedì dei tempi andati era un giorno atteso. Soprattutto dai contadini.

Il perché è presto detto: era giorno di mercato! Il famoso mercato di Rovato. E il lunedì, in bicicletta o a piedi, malghess e mandriani si mettevano in cammino fin dalle prime ore dell'alba per raggiungere il luogo deputato del mercato del bestiame, perché di questo stiamo parlando, era Rovato, in provincia di Brescia, in Franciacorta. E Rovato, sarà bene ricordarlo, è ancora oggi la capitale economica della Franciacorta.

Un breve cenno storico. Occorre risalire in età longobarda, ovvero tra le fine del V e inizio del IX secolo, per trovare le primissime tracce di una manifestazione periodica di una esposizione di animali. Tutto questo non certo per merito della popolazione del luogo e dintorni, ma grazie a una popolazione composta in massima parte di nomadi provenienti dall'Est europeo.

Il luogo deputato nel paese franciacortino? La chiesa di San Michele sul Monte Orfano, dove crearono un piccolo mercato nel piazzare antistante la chiesa di San Michele.

Durante il Medioevo mandriani, nomadi e pastori provenienti dalla Valtellina e dalla Val Camonica convenivano nel centro franciacortino in numero molto alto, al punto che le mandrie di bestiame composte da un numero elevato di capi, crearono le condizioni per un mercato stabile.

Nel 1477 un fatto incredibile: una invasione delle cavallette, distrusse quasi totalmente il raccolto dei contadini nella zona del rovatese e dintorni. Non solo, ma negli anni 1478-1479 la peste riappare a Rovato.

Questo terribile evento naturalmente creò una gravissima crisi in quanto costrinse le botteghe della cittadina a chiudere per evitare che il contagio si propagasse.

La popolazione, in pratica, si barricava in casa. Perfino i luoghi sacri erano chiusi.

Nel 1480 ecco la rinascita. Fu restaurato il castello e i suoi 5 torrioni ma, soprattutto, si inaugurò ufficialmente il mercato del lunedì!

curiosità

Occorrerà però aspettare il 5 luglio del 1517, come si evince da una Ducale datata emessa in tale data, nella quale il Doge (ricordiamo che la zona era sotto controllo della Serenissima) autorizzava a tenere il mercato del bestiame ogni settimana.

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Nr. 2 - 2017

Ora raccontare tutti gli avvenimenti legati al mercato del bestiame del lunedì a Rovato, non basterebbe una intera enciclopedia! A cominciare della calata dei commercianti di bestiame dalla Vallecamonica, al punto che Rovato diventò veramente il centro più importante della Franciacorta. E non solo per il bestiame ma per numerose attività commerciali collaterali.

La qualcosa non poteva certo passare inosservata alle autorità al punto che rettori di Brescia, nel 1617, con un’ordinanza impose pesanti dazi sul bestiame.

Furono talmente importanti al punto che chi vendeva i capi di bestiame senza un regolare contratto di vendita era punito con una multa di duecento ducati. Siamo in Italia e, dunque, con il passare del tempo questa tassa passò nel dimenticatoio.

Infatti, nel diciannovesimo secolo, il bestiame affluiva senza alcuna certificazione, e la tassa da pagare era di solo pochi centesimi per ciascun capo venduto.

Un periodo di crisi il mercato lo subì durante la Repubblica Cisalpina, con una interruzione d'ufficio. Ci pensò però Napoleone, con un decreto, a confermare la legittimità del commercio.

L’Unità d’Italia, soprattutto nei primi anni, permise che il commercio riprendesse vigore anche per merito di una legge nazionale sui mercati che porta la data del 1866.

Ed ecco due anni l'istituzione della prima edizione della: “Fiera di bestiame, formaggio e merci di qualsiasi altro genere” del 6-7-8-9 luglio 1868."

cusiosità

Scrive il Racheli, in una nota datata 1894 che a Rovato:"... a mattina ed a sera della piazza trovi nuovi mercati, venditori di burro, di stracchini, di formaggio, cappellai, fruttivendoli, bottiglierie, osterie, vendite di liquori, trattorie donde esce l’odore delle pietanze amanite”.

Da documenti dell'epoca apprendiamo che nel 1933 : “Ha avuto luogo oggi la fiera annuale dei bovini grassi (fiera di Pasqua) istituita il 26 marzo 1928”.

QuAdro

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Una delibera della Giunta municipale che porta il numero 28 dell’11 marzo 1954 affermava che: “Premesso che da oltre un sessantennio ogni anno nel lunedì di passione in questo comune si tiene la fiera del bue grasso, la quale ha lo scopo di approvvigionare di carni pregiate le mense in occasione della solennità pasquale…”.

Quell’anno, il 5 aprile, la Fiera del Bue e Manzo pasquale si fregia del numero 66. Dagli anni successivi Lombardia Carne si svolge solitamente 15 giorni prima di Pasqua ed è diventata una delle più importanti manifestazioni del settore zootecnico e agricolo del Nord Italia.

Ora il mercato di Rovato, inteso come mercato di bestiame e animali da cortile, non esiste più. Ma la fiera annuale del Manzo è tutt'ora viva e vegeta. Vi state chiedendo come mai è sparita? Perché non ci sono più i contadini..

Cosa avveniva il lunedì fatidico di ogni settimana negli anni del dopoguerra, data da cui partono i miei ricordi?

Io abitavo a Torbiato di Adro, in via Cinquino nella cascina Bertola. Mio nonno Giacomo al lunedì, qualche volta mi caricava sulla canna della bicicletta e mi portava al mercato. Non potevo non rimanere stupito dall'incredibile scena dei vari recinti dove erano rinchiusi, manzi, mucche e perfino tori!

curiosità

Guardavo arrivare i contadini, armati di frusta, che guidavano gli animali nel recinto assegnato. Il trasferimento dalla stalla dei paesi vicini al mercato di Rovato si svolgeva a piedi. Partivano di buon mattino per giungere di buona ora al mercato.

Certo, ero anche colpito dagli animali da cortile, ricco di oche, galline, galli, "nidrì, conigli e quant'altro. Ma la mia attenzione era attirata da alcuni strani personaggi, anch'essi con una frusta in mano, con tanto di cappello di ordinanza, che si aggiravano tra il bestiame, che era ispezionato a dovere, e che successivamente si appartavano prima con il proprietario del bestiame e successivamente, con fare furtivo, con dei signori diversamente vestiti dai contadini.

Dopo un fitto scambio di opinioni, quello con il cappello e frusta, avvicinava il signore elegante e lo portava dal contadino proprietario del bestiame.

Altro fitto colloquio e poi i due attori erano invitati senza tanti complimenti a darsi delle pacche sulle mani che avrebbero spezzato i polsi a qualsiasi persona normale.

Io rimanevo di sasso e inutilmente chiedevo a mio nonno di spiegarmi come mai quei si picchiavano sulle mani e non sul muso! Mi sembrava legittima questa domanda, alla quale però non ebbi mai ai risposta.

Quando capii il meccanismo e la motivazione, ogni qualvolta andavo al mercato di Rovato passavo ore ad ammirare questa curiosa pantomina.

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Imparai così a conoscere che quello con il cappello e frusta in mano era il "Sensale", ovvero il mediatore che aveva il compito di mettere in contatto le due diverse figure (il compratore e il venditore), ricavandone dall'eventuale buon fine del contratto, il giusto compenso.

Questo lo avevo capito. Ma non mi era chiaro come mai dovessero darsi delle pacche terribili e prolungate per concludere quel benedetto affare. La sceneggiata era degna della miglior cultura napoletana. Ammiccamenti, finte arrabbiature, immediati allontanamenti e improvvisi dietro front sembravano degni della migliore commedia dell'arte. Quando quelle benedetta pacca era ritenuta valida da entrambi i "contendenti", con il bene placido del Sensale?

In età adulta mi venne in soccorso un Sensale di Rovato, di nome faceva Piva, il quale mi confidò che non era certo il rumore e nemmeno la forza con la quale i due si "picchiavano", che determinava la bontà della pacca, ma un piccolo gesto con il dito mignolo con il quale il venditore, durante la battuta, sfiorava la mano dell'altro.

Ogni personaggio aveva un suo modo di attestare l'avvenuta vendita e acquisto; gesto che il sensale conosceva perfettamente. Quando questo gesto di conferma era compiuto, non era necessario nessun contratto scritto.

La parola data era sempre, dico sempre, mantenuta. Pena la messa al bando per sempre da qualsiasi mercato da parte del reprobo.

Appresi anche che la sceneggiata del lunedì era quasi sempre prodromo di altri contratti sostanziosi che venivano conclusi durante la settimana nelle stalle dei vari contadini, Con grande soddisfazione del sensale…

Il lunedì di mercato a Rovato non era amato dalle donne dei contadini franciacortini. Infatti, il primo giorno della settimana era l'occasione, per gli uomini, di concedersi un giorno di totale libertà. A volte anche più giorni ...

Ergo, tutte le donne dei contadini franciacortini sapevano mungere le mucche in quanto i mariti, quasi sempre ubriachi fradici, non tornavano a casa a volte per giorni, continuando a fare bisboccia. La cosa grave era quanto il contadino, venduta la mucca o il manzo , incassava dei bei soldi.

Ricordate le 5.000 o 10.000 lire di una volta? Sembravano lenzuola! Ebbene, raramente l'intera somma incassata arrivava a casa per i bisogni della famiglia. Ci pensavano alcune belle ragazze, e a volte delle belle signore, ad alleggerire il portafoglio del malcapitato...

La storia del manzo di Rovato all'olio è una scoperta più recente. Nessun dubbio: era ed è un grande piatto graditissimo a tutti gli esegeti della carne di manzo.

Come detto se il mercato del bestiame catalizzava quasi tutta l'attenzione dei convenuti, non mancavano però i banchi dei venditori del formaggio, per esempio. La famosa frase: "Ghe riat chel del furmai...", tanto cara ai lombardi e soprattutto ai bresciani, era sinonimo di furbizia.

Questo epiteto era ed è ancora oggi lanciato contro chi si considera furbo. Ma la sua furbizia non era certo pari a quella del venditore di formaggio che era, ed è, bravissimo a esaltare il suo prodotto come straordinario e inarrivabile. Il gesto di farti assaggiare una piccolissima porzione per indurti poi ad acquistarlo era, ed è, da antologia.

Un prodotto che il nonno, acquistava ogni lunedì, erano le sardine e le alici, pressate in scatole rotonde di grandi dimensioni. Ricordo che provenivano dalla Spagna. Erano talmente pressate che occorreva a volte usare il coltello per prelevarle dal contenitore. Le stesse, non appena giunto a casa, il nonno le prendeva, le sfilava e le metteva sotto olio e prezzemolo.

Da gustare il giorno dopo con la polenta non fumante, ma quella lasciata a riposare per un paio di giorni, tagliata e messa sulla graticola a ricuocere.

Quel mondo è sparito letteralmente. Oggi andare al mercato di Rovato, salvo durante l'annuale Fiera Pasquale del Manzo, ecc., tutto è dozzinale. Chi ha vissuto quei tempi, come me, è ormai vecchio e restano solo pallidi ricordi.

curiosità

Naturalmente durante la giornata del lunedì era obbligatoria la visita ad alcune trattorie, bettole e anche ristoranti di un certo pregio siti in Rovato.

La specialità della casa del tempo? La trippa, assurta a vera leccornia gastronomica.

I loro nomi? E chi se li ricorda! Me sembra dalla Gina, alla Croce Bianca, Al Cervo, le Quattro Rose, la Pasina, al Bar degli Asini, al Bue d'Oro, la Renzi e tantissime altre ancora.

QuAdro

Eventi

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Centro Storico di Torbiato e Viabilità

A distanza di diversi mesi dagli ultimi sviluppi, il progetto della ormai famosa “tangenziale di Torbiato” torna in campo e diventa esecutivo.

In data 21 novembre 2017 viene infatti messo a protocollo il DOCUMENTO n°13385 avente per oggetto “COMUNICAZIONE DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO PER LA DICHIARAZIONE DI PUBBLICA UTILITA’ “REALIZZAZIONE NUOVA STRADA DI COLLEGAMENTO TRA VIA CATTANEO E VIA PER TORBIATO NEL COMUNE DI ADRO”.

Lunedì 11 dicembre 2017 Ore 21.00 Presso la Sala Civica di Torbiato

Nello stesso documento si fa inoltre riferimento alla pratica dell’esproprio, che verrà adottata come “extrema ratio” per consentire la realizzazione del progetto.

Idea Civica ADRO TORBIATO ORBIATO A invita la cittadinanza di Torbiato e Adro al dibattito pubblico

Cosa non è cambiato?

eventi

Oggi come allora, non è stato fatto alcuno studio di traffico che riguardi le strade che il progetto vorrebbe sgravare dal traffico.

Oggi come allora, l’Amministrazione non intende interpellare i cittadini torbiatesi e adrensi sull’opera pubblica più impattante da 15 anni a questa parte.

Nel corso del nostro incontro dell’11 Dicembre 2017 presso la sala civica di Torbiato, adiacente il sagrato della Chiesa Parrocchiale, si è trattato della situazione viabilistica della frazione di Torbiato.

CENTRO STORICO DI TORBIATO E VIABILITA’ : PROBLEMA O OPPORTUNITA’ Le vostre idee possono fare la differenza.

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Idea Civica augura a tutti

BUONE FESTE!

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