Rassegna Stampa 8 10 2010

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Rassegna Stampa Emilia Romagna 08-10-2010

18 CRONACHE

COSCIENZA TARDIVA di BEPPE BONI

L’ESAME di coscienza arriva sempre tardi. Dopo che qualcuno lo ha chiesto. Comodo. Dopo che ieri mattina la consigliera regionale Udc, Silvia Noè, ha sollevato il dubbio che 1 milione di euro per mantenere l’amicizia con gli emiliano romagnoli all’estero (molti dei quali di seconda o terza generazione), la Regione ha fatto capire che forse qualcosa da rivedere c’è. Nessuno se n’era mai accorto prima? Ha ragione da vendere la Noè. Nelle settimane scorse la Regione, anche per bocca del presidente Vasco Errani, ha protestato furiosamente contro la finanziaria di Tremonti minacciando tagli ai servizi, licenziamenti di precari, sforbiciate alla scuola. Poi si scopre che nessuno ha pensato di risparmiare sul giochino della Consulta che negli anni passati ha previsto molti (e costosi) viaggi all’estero bipartizan con membri della maggioranza e dell’opposizione. Beh, oggi con l’aria che tira sarà meglio pensare agli emiliano romagnoli che abitano qui. Con quelli che sono sparsi per mondo ci accontenteremo di dialogare con skipe e internet. Gratis. Meglio dirottare qualche centinaio di migliaia di euro alla scuola e all’assistenza sociale. La stessa presidente della Consulta, Silvia Bartolini, storica sfidante (e perdente) del duello elettorale con Giorgio Guazzaloca, dice che forse è meglio eliminare il super gettone di 100mila euro al presidente. Fino a ieri però ha incassato in silenzio. E’ proprio così: in certi enti nessuno si accorge di nulla finchè qualcuno all’esterno solleva il caso. Come per lo scandalo della Parentopoli all’Anci (Associazione dei comuni) dove il direttore generale Antonio Gioiellieri si è dimesso per aver assunto, senza grandi necessità, la moglie e la zia di questa. Il presidente Anci, Daniele Manca, sindaco di Imola, ha apprezzato la scelta delle dimissioni. Già, ma prima che il Carlino sollevasse il caso lui dov’era? Sulla luna? C’era ma stava zitto, come ha fatto prima di lui l’altro presidente dell’Anci, Flavio Delbono, a sua volta trascinato alle dimissioni da sindaco di Bologna a causa del «Cinzia Gate». E anche delle sue imbarazzanti note spese nessuno in Regione, fino allo scoppio del caso, ha mai visto nulla. Vien da pensare che la moralità spunta solo quando la frittata è fatta e non se ne può più fare a meno. Tornando alla Consulta da 1 milione di euro: non abbiamo sentito promesse di rinuncia ai viaggi studio, agli importanti convegni, ai meeting all’estero quando Tremonti ha annunciato i sacrifici. Attendiamo con curiosità (e fiducia) lo sviluppo degli eventi.

IL RESTO DEL CARLINO - LA NAZIONE - IL GIORNO

VENERDÌ 8 OTTOBRE 2010

«Emiliani all’estero, l’amicizia costa alla Regione un milione»

IL COMMENTO

Noè (Udc): «Non ce lo possiamo permettere, subito i tagli» LA CONSULTA

BOLOGNA

Circa 1 milione di euro l’anno è la spesa fatta

A dalla regione negli ultimi tre anni. La cifra messa a disposizione del presidente è di 100mila euro

Silvia Noè, consigliera Udc, ieri ha sollevato il caso dinanzi all’assemblea regionale. «Questo è un terreno dove possiamo risparmiare»

I membri della Consulta per gli emiliani nel

B mondo sono 52; di questi, 22 non risiedono in

Italia. L’organismo si riunisce due volte l’anno Attraverso la Consulta vengono organizzati

C stages e corsi di italiano da svolgere all’estero oppure in Italia. Collaborano molte aziende

di ALESSANDRO GOLDONI — BOLOGNA —

L’ULTIMA notizia riguarda la cena a base di prelibatezze regionali doc, che ha riunito un gruppo di emiliano romagnoli di Francoforte. Nell’Italia dove dilagano richieste di convocazioni di «tavoli» di varia natura, una tavola vera e anche apparecchiata fa quasi sorridere. Il fatto è che la gustosa libagione, di cui si parla sul sito regionale degli emiliani romagnoli all’estero, arriva proprio mentre esplode la polemica sui costi e gli scopi della Consulta e di tutta l’organizzazione che sta dietro il sostegno dei nostri “corregionali” sparsi per il mondo. I viaggi fatti nel recente passato soprattutto in Sudamerica sono sotto gli occhi di tutti e stridono in un momento in cui la Regione strilla minacciando di tagliare i servizi a causa della finanziaria . La prima a lanciare il sasso nello stagno con un’interrogazione è stata Silvia Noè. Ma è mai possibile, chiede il capogruppo Udc in consiglio regionale che la Regione spenda in media un milione all’anno (si parla di 2.890.000 euro nel triennio 2007-2009), per un organismo che rappresenta ormai figli e nipo-

ti di ex cittadini di casa nostra residenti in altri Paesi. «Perchè invece di quelli oltre confine non ci occupiamo degli emiliani che abitano qui?». «Con la crisi che morde e i tagli imposti della politica e dell’amministrazione — dice Noè — bisogna eliminare il lussodell’ altruismo verso i nostri con-

Il sito Internet, una grande finestra aperta sul mondo AL DI LÀ delle polemiche, la Regione Emilia Romagna ha allestito un portale internet molto ben fatto che raccoglie informazioni, tiene i contatti con i concittadini sparsi nel mondo e racconta storie umane e professionali di cui sono protagonisti gli emiliani. Le associazioni di emiliani all’estero oggi sono 112, distribuite in tutti i continenti eccetto l’Asia.

cittadini emigrati e mettere queste risorse dove mancano: per i precari, per i disabili, per i pendolari». Il «lusso» si manifesta soprattutto in quei circa 900 mila euro, un terzo di tutte le risorse, che si spenderebbero solo per pagare i gettoni di presenza dei 52 componenti della Consulta (si riunisce due volte all’anno), tra i quali 22 «espatriati», e dunque anche per le spese di viaggio di questi ultimi e per tutte le iniziative e le missioni in partenza e in arrivo. Poi ci sono oltre 450 mila euro per conferimento di borse di studio, stages, e master in convenzione con Università straniere e centomila euro l’anno a disposizione del presidente della Consulta, Silvia Bartolini (in carica fino ad oggi e in attesa della probabile riconferma). «Una somma, quest’ultima che si potrebbe eliminare — dice la stessa Silvia Bartolini — poichè è previsto dalla Statuto che il compenso sia da attribuire solamente nel caso che il presidente sia esterno all’amministrazione, condizione che non è obbligatorio riproporre nella prossima nomina». La Bartolini, smentisce che il suo compenso sia così alto, ma intan-

to sulla necessità di rivedere i costi della Consulta si esprimono: Monica Donini, (Federazione della sinistra) che, da presidente della commissione politiche sociali, ha annunciato la richiesta di una relazione annuale; Mauro Manfredini capogruppop della Lega Nord («serve un maggior controllo»); Giovanni Favia del Movi-

DIBATTITO Anche Lega, 5 Stelle e Idv annunciano battaglia «Abbassiamo i costi» mento 5 stelle che ha messo sotto accusa l’intero budget; Liana Barbati dell’ Idv, che chiede di «dimezzare quei 100 mila euro destinati alla presidenza». Si capirà nei prossimi giorni come la Giunta intenderà affrontare il tema. Intanto, Alfredo Bertelli, sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale, pur convenendo sulla necessità di rivedere le risorse, giudica importante il ruolo della Consulta degli emiliano romagnoli perchè favorisce «relazioni e sinergìe con i Paesi in cui risiedono».

LA PRESIDENTE SILVIA BARTOLINI DIFENDE L’IMPORTANZA DELLA CONSULTA DEGLI EMIGRATI

«Nessuna spesa allegra, ma possiamo ridurre ancora» — BOLOGNA —

Silvia Bartolini, sono troppi 100 mila euro per il suo incarico?

«Parliamo di cifre sballate. La mia indennità netta mensile, definita per legge, è di 2500 euro, meno della metà di quanto prende un consigliere regionale».

non conosco il numero esatto. Abbiamo fatto quelle programmate e approvate dall’organo collegiale della Consulta. In ogni caso bisogna cominciare a sfatare certi luoghi comuni».

«Quello è il fondo previsto, al quale si attinge per i rimborsi delle spese di viaggio, il vitto e l’alloggio, se ci sono missioni». Una cospicua somma, in ogni caso...

«Ma un fondo non è obbligatorio sfruttarlo per intero. Infatti quest’anno buona parte di queste risorse sono rimaste inutilizzate». Quante missioni avete fatto?

Nessun ’gitificio’, che cosa allora?

Quali?

«Intanto che ci siano spese allegre e fuori

Eppure il «lordo» annuale iscritto a bilancio è di 100 mila..

«In questo momento

controllo: quando vado all’estro viaggio in Economy come tutti i consiglieri, e poi che la Consulta faccia attività turistiche».

Silvia Bartolini (Pd)

I COMPENSI «I gettoni di presenza dei consiglieri sono pagati poche decine di euro» «Esaltiamo le attività delle nostre comunità all’estero che non sono poca cosa: si parla di 15 mila emiliano romagnoli che fanno capo a ben 100 associazioni. Ma di questo, se interessa, parlerò in modo ampio e diffuso se riotterrò l’incarico». Non ritiene lecite le critiche verso i costi troppo

alti della Consulta, soprattutto nel pieno di una crisi e di tagli imposti a tutti?

«Nel corso del 2010 abbiamo già ridotto le spese di funzionamento. Per il resto io applico le leggi e la programmazione richiesta» Cinquantadue consiglieri per altrettanti compensi e 23 di loro che vengono dall’estero: non è un ente sovraffollato?

«Si può sempre aumentare o diminuire il numero ma non diciamo che la Consulta costa troppo: si parla di poche decine di euro per gettone di presenza, per due sedute complessive l’anno. Abbiamo già provato a evitare le trasferte dei rappresentanti esteri con le teleconferenze, ma spesso il sistema va in tilt e non funziona» Quali soluzioni?

«Sarò pronta a parlarne quando e se verrò rieletta. Adesso, per correttezza, mi limito a rettificare sperse e costi per quello che mi riguarda». Alessandro Goldoni


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