Porto Torres Monumenti Aperti 2011

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29 Maggio 2011

COMUNE DI PORTO TORRES


Gruppo di Coordinamento locale Porto Torres Comune di Porto Torres Beniamino Scarpa Sindaco Francesco Porcu Assessore al Patrimonio Archeologico, Turismo e Commercio Dott. Guido Calzia Ufficio cultura, turismo spettacolo e sport Segreteria organizzativa Ausilia Piga, Silvia Mura, Laura Zicchi, Maurizio Melis (L’ibis) Ilaria Facchini, Elena Fratus, Mariantonietta Montesu, Valentina Peru, Michela Piga, Giancarlo Pinna, Gabriella Sotgiu (Turris Bisleonis) Veronica Pisu, Antonella Sanna (Asinara 4X4) Gruppo locale di coordinamento Maurizio Melis, Mariantonietta Montesu, Antonella Sanna Schede monumenti a cura di: A. Boninu, P. Congiatu, D. Deriu, M. Melis, A. Sanna, M. Montesu, V. Peru, M. Piga, G. Piras, G. Sotgiu Si ringrazia Soprintendenza per i beni archeologici delle province di Sassari e Nuoro Dott. Bruno Massabò Soprintendente Dott.ssa Antonietta Boninu Responsabile della sede operativa di Porto Torres e Direttore dell’Antiquarium Turritano Franco Satta sede operativa di Porto Torres Ente Parco Nazionale dell’Asinara Avv. Pasqualino Lorenzo Federici, Presidente Dott. Carlo Forteleoni, Direttore Ing. Pierpaolo Congiatu, Ufficio Tecnico Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Sassari Mons. Giancarlo Zichi Parrocchia dei SS.MM. Gavino, Proto e Gianuario Don Mario Tanca Università degli Studi di Sassari Prof. A. Mastino Magnifico Rettore Prof. G. Pianu Docente di Archeologia e storia dell’arte greca e romana Dott.ssa E. Cicu, Dott.ssa F. Corrias, Dott.ssa M.B. Cocco e studenti di Scienze dei Beni Culturali e del Progetto Bubastis Accademia delle Belle Arti di Sassari Prof. Antonio Bisaccia Direttore Scuola Civica di Musica di Porto Torres Prof.ssa Donatella Parodi Direttore

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na città con più di duemila anni di storia, in cui sono ben visibili le testimonianze dell’età preistorica, dell’età romana e del periodo medievale, non poteva rimanere indifferente di fronte a un evento che si pone l’obiettivo di tramandare la cultura del territorio e dare il giusto valore al patrimonio monumentale della Sardegna. A Porto Torres, per la prima volta, fa tappa Monumenti Aperti, un’iniziativa capace di conciliare in un unico progetto la promozione turistica con la ricerca dell’identità attraverso l’aggregazione di studenti, operatori culturali e turistici e componenti delle associazioni. Si tratta di un appuntamento importante, che ha richiesto un profondo e accurato lavoro in questi mesi da parte di tutti i soggetti coinvolti. La grande disponibilità offerta dal gruppo tecnico, dai dirigenti scolastici, dagli operatori e dalle associazioni ci fa capire che la nostra comunità comprende bene le potenzialità dei beni culturali che insistono nel nostro territorio e che ha voglia di impegnarsi a fondo per mettere, finalmente, in buona luce questo settore. È un dovere di tutte le istituzioni competenti, perciò, percorrere la strada della valorizzazione dei nostri monumenti, che rappresentano una risorsa culturale consolidata, da preservare, ma anche una risorsa attorno a cui costruire un’economia legata alla nostra identità e al nostro patrimonio archeologico. Beniamino Scarpa Sindaco di Porto Torres

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’assessorato da me guidato è nato per lavorare alla valorizzazione dei beni archeologici, monumentali, ambientali e paesaggistici che la nostra città ha sul territorio comunale. I beni sono tutti patrimonio della nostra cultura e della nostra identità, ma rendendoli fruibili ai visitatori possono fornire anche una risposta economica al settore turistico. La valorizzazione delle risorse passa attraverso la loro conoscenza: questa è la condizione necessaria affinché si sviluppi un turismo consapevole, in cui tutte queste risorse siano volano di crescita per Porto Torres. Monumenti Aperti nasce da un’azione corale dei soggetti che sono deputati a dare gambe a questo percorso virtuoso: le amministrazioni locali e le autorità scolastiche, insieme alle diverse istituzioni ed enti, associazioni e forze vive e produttive del territorio. I monumenti vengono “adottati” dai ragazzi delle scuole di ogni età, dalle elementari all’Università. Loro ne acquisiscono storia e caratteristiche, siano essi resti dell’età romana o necropoli antichissime, chiese o case nobiliari, fontane o spiagge. Insomma, tutto quello che possediamo e che troppo spesso siamo abituati a guardare in modo scontato e superficiale. Al termine di un percorso didattico gli studenti hanno il compito di descrivere il monumento ai visitatori, indossando i panni delle guide turistiche. Credo che il risultato più bello di Monumenti Aperti sia proprio il fatto che i nostri giovani e giovanissimi si impadroniscono dei luoghi in cui sono nati e in cui vivono. Quando la manifestazione sarà terminata nelle loro menti rimarranno saperi e valori che potranno difendere, in quanto cittadini consapevoli e orgogliosi, e trasmettere anche ai più grandi con il loro entusiasmo e la loro vitalità. Porto Torres sta attraversando una fase difficile di passaggio da una monocultura industriale alla ricerca delle alternative possibili. Queste ultime non possono che fare riferimento alla storia, al territorio, ai giovani. La manifestazione per la nostra comunità non è solo uno sguardo al passato, ma un esempio da cui partire per costruire il nostro futuro. Francesco Porcu Assessore alla Valorizzazione del Patrimonio Archeologico e turismo

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Il Comitato Scientifico Regionale Consiglio Regionale della Sardegna Claudia Lombardo Maria Santucciu Regione Autonoma della Sardegna Assessorato al Turismo Luigi Crisponi Artigianato e Commercio

Assessorato alla Pubblica Istruzione, Sergio Milia Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport

Direzione Regionale per i Beni Culturali Maria Assunta Lorrai e Paesaggistici della Sardegna Sandra Violante

M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale Enrico Tocco per la Sardegna Rosalba Crobu

Comune di Cagliari Emilio Floris Giorgio Pellegrini

Provincia di Cagliari Graziano Milia

Ufficio Regionale Francesco Tamponi Beni Culturali Ecclesiastici

UPI Sardegna Roberto Deriu

ANCI Sardegna Salvatore Cherchi Umberto Oppus Università degli Studi di Cagliari Giovanni Melis Roberto Coroneo Università degli Studi di Sassari Attilio Mastino Pinuccia Simbula Imago Mundi Associazione Culturale Fabrizio Frongia Armando Serri onsorzio CAMU’ Centri d’Arte e Musei Francesca Spissu C Giuseppe Murru Società Cooperativa Sociale Il Ghetto Alessandro Piludu Nicoletta Manai

Confesercenti Regione Sardegna Marco Sulis Confcommercio Sardegna Gavino Sini

Agenzia Nazionale Gianpiero Liori Sviluppo Autonomia Scolastica

Sardegna Solidale Roberto Copparoni Centro Servizi per il volontariato

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urismo e cultura sono un binomio ideale per l’Isola, terra ricca di segni e tracce della sua vicenda millenaria. La Sardegna custodisce con orgoglio le sue tradizioni ma è protesa costantemente verso nuovi linguaggi per promuovere la sua immagine e per far conoscere anche i suoi aspetti più insoliti. Tra questi, c’è uno straordinario patrimonio di beni culturali, composto da antichi palazzi e castelli, basiliche e chiese, musei e biblioteche, parchi minerari e archeologici, disseminati in tutto il territorio, dalle coste all’interno. Monumenti che si aprono come uno scrigno e rivelano tesori, da preservare con cura innanzitutto, poi da riscoprire per i sardi stessi e, nel contempo, da condividere con i visitatori con l’ospitalità e l’accoglienza delle quali l’Isola è capace. Monumenti Aperti è un percorso intriso di fascino attraverso il quale si svelano la storia e l’identità sarde. Apriamo e mostriamo con fierezza gli edifici storici, mezzo straordinario per trasmettere un’emozione speciale e opportunità unica di promozione del territorio. La manifestazione è l’emblema della nostra idea di turismo culturale, di integrazione e trasversalità fra istituzioni e di valorizzazione dell’‘altra stagione’. Turismo e cultura una combinazione perfetta. Luigi Crisponi Assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio

è

la riscoperta del nostro immenso patrimonio monumentale e culturale. La consapevolezza che dobbiamo rendere fruibili a tutti la nostra memoria storica e culturale. Quella che ha fatto grande la nostra Isola e che, con Monumenti Aperti, riportiamo alla luce, mettendo in mostra il nostro passato e il nostro presente con la consapevolezza che dobbiamo tramandarlo gelosamente, nel migliore dei modi, alle generazioni future. Il mio assessorato al riguardo sta lavorando ad un progetto di valorizzazione globale di tutti i siti culturali della Sardegna, da presentare alla Comunità Europea. Con Monumenti Aperti testimoniamo quanto la cultura non sia un bene privato, ma collettivo, che aspetta di essere riscoperto, esposto, valorizzato, divulgato, fruito. Le nostre bellezze monumentali, testimoni della nostra identità di sardi, sapranno sicuramente dare ad un pubblico sempre più attento e consapevole delle potenzialità del nostro patrimonio artistico-architettonico, forti emozioni. Un momento popolare e di festa che raduna intorno a sé giovani e meno giovani, studiosi della materia e semplici curiosi, studenti e volontari culturali, ma tutti ugualmente coinvolti in un’attesa opportunità di arricchimento culturale. Sergio Milia Assessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport

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Eventi Collaterali EVENTI COLLATERALI PORTO TORRES Sabato 28 maggio, ore 15.30 Atrio Metropoli della Basilica di San Gavino Apertura della manifestazione con esibizione di Tamburini, Trombettieri e Majorettes a cura dell’AGET, Majorettes “Giudicessa Adelasia di Torres” e Tamburini e trombettieri di Porto Torres sabato 28 maggio, ore 17.00 Atrio Metropoli Concerto dell’ensemble strumentale del corso ad indirizzo musicale Monte Angellu e degli studenti della Scuola Civica di Musica A cura della Scuola Media di Porto Torres e Scuola Civica di Musica “Fabrizio De Andrè” sabato e domenica 28 e 29 maggio (inaugurazione sabato ore 18.00) Antiquarium Turritano Alla scoperta dell’Archeologia, presente, passato, futuro. Mostra d’arte contemporanea A cura di AZ.NAMUSN.ART sabato 28 maggio, ore 18.30 Museo del Porto Letteratura e identità. Incontro con Bachisio Bandinu A cura della Libreria Internazionale Koinè sabato 28 maggio, ore 21.00 Partenza da Atrio Metropoli (Basilica di San Gavino) Porto Torres insolita. Visita animata notturna tra storia e leggenda A cura di Annarita Chiocca, Stefano Chessa, Luisella Conti, Antonella Sanna, Maurizio Melis info e prenotazione (obbligatoria) mobile: +39 3406139741 | mauriziomelis@ibiscoop.com domenica 29 maggio, ore 10.30 Museo del Porto Dibattito dal titolo “Navigazione e Sardegna Nuragica” con Paolo Valente Poddighe A cura dell’Ass.ne Sviluppo e Rinascita e Libreria Nemo Gulliver domenica 29 maggio, ore 18.00 Museo del Porto Presentazione del progetto "Spedizione Nur, progetto di costruzione nave nuragica" A cura di Roberto Barbieri, Giampiero Pianu, Eugenio Muroni, Lorenzo Nuvoli e Libreria Internazionale Koinè domenica 29 maggio, ore 19.00 Palazzo del Marchese Esibizione Corale con musiche dell’Ottocento e popolari A cura dei Cantori della Resurrezione

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sabato e domenica 28 e 29 maggio Parco Archeologico Racconti di Pietra. Laboratorio di archeologia su abbigliamento e alimentazione in età romana A cura de L’ibis con i partecipanti del Progetto Agorà info e prenotazione (obbligatoria) mobile: +39 3406139741 | mauriziomelis@ibiscoop.com sabato e domenica 28 e 29 maggio Parco Archeologico Rievocazione storica di età romana A cura dell’Associazione Sardinia Romana e Ad Signa Milites (Legio III Augusta) sabato e domenica 28 e 29 maggio Degustazione itinerante ed esposizione fotografica presso attività commerciali di Porto Torres. a cura del Centro Commerciale Naturale “Le Botteghe Turritane” sabato e domenica 28 e 29 maggio Palazzo del Marchese Mostra di costumi a cura degli studenti del corso di Costume per lo Spettacolo e Mostra didattica delle scuole di tecniche della scultura, plastica ornamentale e scultura a cura del Prof. T. Caria. Accademia delle Belle Arti di Sassari sabato e domenica 28 e 29 maggio Palazzo del Marchese Mostra del vestiario tradizionale di Porto Torres A cura dell’Associazione Culturale Intragnas sabato e domenica 28 e 29 maggio Museo del Porto Mostra fotografica “In Porto Torres” A cura di MAnA sabato e domenica 28 e 29 maggio Torre Aragonese Esposizione di abiti del periodo medievale A cura dell’ Associazione Giudicato di Torres sabato e domenica 28 e 29 maggio Domus de Janas di Su Crucifissu Mannu Attività di riproduzione di strumenti preistorici A cura degli scout C.N.G.E.I. di Porto Torres sabato e domenica 28 e 29 maggio Scuola Elementare De Amicis Mostra dal titolo “Cent’anni di scuola” A cura della classe VA del De Amicis

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EVENTI COLLATERALI ASINARA domenica 29 maggio, ore 11.00 Cappella Austroungarica (Asinara) Lettura poesie A cura dell’Associazione Errabonda Fabrizio Pittalis domenica 29 maggio ore 11.30 Ospedale (Casa del Parco, Asinara) Immagini dal Golfo di Franco Pistidda A cura dell’Associazione FIDAPA domenica 29 maggio ore 12.00 Ospedale (Casa del Parco, Asinara) Le attività del Centro Recupero Animali Marini dell’Asinara A cura dell’Associazione CRAMA domenica 29 maggio, ore 13.00 Chiesa di Cala Reale (Asinara) Concerto dell’Ars Musicandi Ensemble A cura dell’ Associazione Musicando Insieme domenica 29 maggio, ore 15.00 Ospedale (Casa del Parco, Asinara) L’Asinara raccontata attraverso i suoi toponimi A cura di ASS. DEA domenica 29 maggio, ore 15.30 Ospedale (Casa del Parco, Asinara) Le attività dell’osservatorio faunistico di Tumbarino-Parco Nazionale dell’Asinara A cura dell’Associazione Centro Studi Fauna domenica 29 maggio (in abbinamento alle visite guidate degli studenti) Domus de janas di Campu Perdu (Asinara) Echi di janas. Letture A cura delle Dott.sse C. Tedde e A. Sanna domenica 29 maggio Maneggio Cavalcando L’Asinara di Campu Perdu (Asinara) Attività educativa con cavalli e asinelli dell’isola A cura di Cavalcando l’Asinara Assial

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Informazioni Utili I Monumenti saranno visitabili gratuitamente il pomeriggio di sabato 28 maggio dalle ore 16.00 alle ore 20.00 e la domenica 29 maggio dalle ore 9.00 alle ore 20.00. Gli orari di apertura di alcuni monumenti potrebbero non coincidere con quelli della manifestazione. Nella Basilica di San Gavino le visite guidate verranno sospese durante le funzioni religiose (sabato dalle ore 19.00 alle ore 20.00 e domenica dalle ore 10.00 alle ore 11.00 e dalle ore 19.00 alle ore 20.00). Sarà assicurato un servizio navetta da Porto Torres al sito archeologico di Su Crucifissu Mannu a partire da Largo Sabelli (incrocio con via Giuseppe Manno). Le visite ai monumenti sull’Isola dell’Asinara si svolgeranno solo durante la giornata di domenica 29 maggio. Il trasporto marittimo per l’Asinara si svolgerà su prenotazione in base ai posti disponibili. L’organizzazione non garantisce il trasporto marittimo in caso di condizioni meteo avverse.

TRASPORTI MARITTIMI PER L'ASINARA (SOLO SU PRENOTAZIONE) Da Porto Torres a Cala Reale A/R (Delcomar) Informazioni: e-mail impretours@tiscali.it | tel. 079508042 Da Stintino (Mizar s r.l.- M/N LEM - M/N ALCOR) Stintino (Tanca Manna)-Cala Reale, ore 10.30 Cala Reale- Stintino, ore 16.00 Info e prenotazioni (fino ad esaurimento posti) e-mail: booking@mizarweb.eu - mobile: 3281057927 Da Stintino (gratuità A/R per 48 persone con prenotazione obbligatoria) Stintino (Porto di Tanca Manna)-Fornelli, ore 9.30- Motonave Lem Fornelli-Cala Reale con Treninoasinara Informazioni e prenotazione (obbligatoria): eQuòrea | Tel. 079976542 e-mail: booking@equorea.it | www.treninoasinara.it Nella giornata della manifestazione sarà possibile, oltre alla visita ai monumenti di questa brochure, effettuare anche la visita con gli operatori del Parco (è però necessario prenotare contattando il singolo operatore scelto). La lista degli operatori è scaricabile dal sito internet www.parcoasinara.org.

INFO

Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica Piazza Garibaldi, 17 e-mail accoglienza.turistica@comune.porto-torres.ss.it tel. 0795008711 L’ibis e-mail info@ibiscoop.com | mobile +39 3406139741

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Basilica e cripta di

San Gavino Piazza Martiri Turritani Eretta nell’XI sec. sulla sommità del colle Monte Agellu la basilica rappresenta una delle massime espressioni del Romanico in Sardegna ed un unicum per la sua pianta a sviluppo longitudinale, caratterizzata dalla presenza di due absidi affrontate. La sua particolare icnografia ha destato grande interesse tra gli studiosi, alcuni dei quali l’hanno in passato attribuita ad un progetto unitario mentre altri a ripensamenti successivi. Gli studi più recenti propongono due fasi costruttive in tempi ravvicinati, con inizio dall’abside orientale ed ampliamento verso ovest. Secondo il Condaghe di San Gavino (apografo del 1620) l’edificatore sarebbe stato Comita, sovrano di Torres e Arborea, che affidò i lavori a 11 magistri pisani. L’aula, in conci calcarei, è divisa in tre navate da 22 colonne di spoglio e tre coppie di pilastri cruciformi. La navata centrale è coperta a capriate mentre le navatelle sono voltate a crociere rialzate. Nelle murature, decorate all’esterno da una serie continua di archetti poggianti a coppie su lesene, si aprono monofore gradonate e, in numero maggiore, a sguanci lisci. Nel fianco N si conservano l’unico portale romanico (decorato da una lunetta istoriata e da figure antropo-zoomorfe) e due epigrafi funerarie medievali. A sud si apre il bel portale gemino, realizzato nel Quattrocento in stile goticocatalano. Il tetto, coperto con lastre plumbee, è decorato lungo il crinale da 61 torrette cilindriche collegate tramite archetti merlati e con la statua di s. Gavino al centro. La basilica è dedicata ai SS.MM. turritani Gavino, Proto e Gianuario, martirizzati a Turris Libisonis nel 303 sotto Diocleziano e Massimiano. Le loro reliquie sono custodite nella cripta seicentesca, realizzata al di sotto della navata centrale dopo la conclusione degli scavi intrapresi nel 1614 per ricercare il luogo della memoria martiriale.

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Atri

Metropoli e Comita Presso Basilica di San Gavino

Le aree che si aprono a Nord e Sud della basilica di S. Gavino sono state sottoposte di recente ad indagini che hanno permesso di ricostruire le dinamiche storico-archeologiche antecedenti la realizzazione della chiesa romanica. L’atrio Comita, sito a Nord e cinto dalla cortina delle cumbessias cinquecentesche, si caratterizza per la successione di tre fasi strutturali, che si sovrappongono all’area funeraria pagana di età romana che occupava la collina del Mons Agellus. Una prima monumentalizzazione dell’area, legata alla necropoli paleocristiana e al culto martiriale, si sviluppa tra la fine del IV e la prima metà del VI secolo d.C., con la costruzione di una prima aula di culto mononave con abside a NordEst, ampliata nella prima metà del V secolo con due navate laterali e il nartece. Tra l’altomedioevo e la prima età giudicale l’area subisce un’ulteriore monumentalizzazione con la costruzione di un edificio di culto più ampio, orientato Nord-Ovest Sud-Est, di cui resta il portico rivestito di lastre di calcare. Le strutture sono state protette e ricoperte per garantire la conservazione delle stesse e delle fondazioni della Basilica romanica. Sull’attuale piano di frequentazione sono state collocate lastre di pietra che riproducono il perimetro degli edifici paleocristiani e medievali documentati dagli scavi archeologici. Nell’atrio Metropoli, a Sud, gli scavi hanno portato alla luce una fase di necropoli molto ricca, con sepolture ricoperte da mosaici e arricchite da pitture, lastre di marmo recanti gli epitaffi funerari, che riconducono l’area ad un contesto cristiano privilegiato, estesosi sotto la spinta del culto martiriale dal IV sino al VI secolo d.C. Nel ripristinare la piazza l’area funeraria è stata conservata sotto la nuova struttura, per consentire così la visita con un percorso calibrato sulla vulnerabilità delle tombe. Il cantiere per la costruzione della chiesa romanica, tra XI e XII secolo, ha intaccato e obliterato le fasi strutturali e funerarie documentate dagli scavi, configurando il complesso sacro così come lo si conosce oggi, con la grande Basilica che sovrasta la cima del colle circondata dagli edifici che delimitano i due atri, in una composizione architettonica che enfatizza il monumento.

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Cumbessias ed edifici annessi

Presso Basilica di San Gavino

Nel medioevo la basilica di S. Gavino doveva essere probabilmente circondata da edifici posti a sua protezione. Nell’attuale area di Atrio Comita, dirimpetto al fianco N del monumento, sorgono le costruzioni chiamate cumbessias (termine che in sardo indica le case dei pellegrini). Erano queste le abitazioni che ospitavano i fedeli giunti in città in occasione della festa dei Santi Martiri Turritani ed il cui impianto attuale risale ai secoli XVI-XVII. All’esterno della cumbessia intitolata a s. Gavino è inserita l’epigrafe marmorea del 1619 che ricorda l’erezione della domus della Confraternita dei Santi Martiri Turritani, anche detta ‘di s. Gavino’ (dal santo patrono) o ‘dei Bainzini’. I confratelli avevano il compito di organizzare l’accoglienza dei pellegrini provenienti da Sassari, città da sempre legata al culto dei Martiri e dove la Confraternita aveva nella chiesa di S. Michele una sede omologa a quella di Torres. Nell’angolo SO delle cumbessias recenti lavori di restauro hanno restituito un ambiente voltato a crociera identificato come sala capitolare (aula dove si tenevano le riunioni del Capitolo Turritano). Proseguendo verso sud incontriamo quella che probabilmente era la Domus Episcopi, (residenza dell’Arcivescovo di Torres) e che oggi ospita la casa di riposo fondata a metà Novecento dai coniugi Biccheddu-Deroma; la casa conserva ancora tracce del suo passato e parte degli antichi arredi. Su Atrio Metropoli (spazio che si apre sul fianco sud della basilica) si affacciano l’attuale sacrestia, due abitazioni e la casa-famiglia “Sant’Angela Merici”, struttura che custodisce al suo interno una cappella forse cinquecentesca. La sacrestia doveva essere in epoca medievale la Domus Canonicorum, edificio che accoglieva i canonici consentendogli di vivere comunitariamente il loro ministero.

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Balai

Vicino e Lontano via Balai e strada litoranea per Platamona La chiesa di San Gavino a Mare o Balai Vicino posa le sue fondamenta su uno scoglio a picco sul mare, in prossimità della spiaggia di Balai. Fu eretta in quel luogo perché, secondo la tradizione, negli ipogei ad essa adiacenti furono sepolti i martiri Gavino, Proto e Gianuario. L’edificio è ad un’unica navata con volta a botte, retta da archi doubleaux. È orientato verso N a causa della conformazione della roccia dove è stato costruito. Dietro l’altare una porta collega il presbiterio ad un vano in blocchi calcarei, coperto a botte, la cui funzione a tutt’oggi non è stata ancora chiarita (forse una cisterna d’età romana trasformata nell’altomedioevo in sacello). Dall’aula di culto è possibile accedere a uno degli ipogei d’epoca romana che si aprono sulla stessa roccia dove sorge la chiesa. Al suo interno ancora oggi sono visibili i loculi dove la tradizione tramanda fossero stati nascosti i corpi di Gavino, Proto e Gianuario dopo la decapitazione. Nella parete O vi è una una nicchia absidata nella quale, in origine, era collocato un piccolo altare poi sostituito da un altro, più grande, in blocchi di tufo. La chiesa è aperta dal 3 maggio a Pentecoste, periodo in cui ospita i simulacri lignei dei martiri. A circa due km di distanza da Balai Vicino, sul costone di roccia dove si tramanda siano stati decapitati i tre martiri, sorge la piccola chiesa di Balai Lontano. L’edificio, in calcare locale e con volta a botte, sembra essere la ricostruzione di uno precedente non facilmente databile. All’interno misura 475 cm di lungh. e 326 cm di largh. Agli spigoli della facciata s’intravvedono due colonne in granito grigio. A Balai Lontano il 25 ottobre si celebra la messa in ricordo del martirio di s. Gavino, mentre il 25 aprile lo si festeggia in qualità di protettore degli agricoltori.

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Torre Aragonese Corso Vittorio Emanuele II (area portuale)

La torre aragonese fu costruita nel 1325 a difesa del porto di Torres per decisione dell’ammiraglio aragonese Francesco Carroz. Impiegata per la difesa e l’avvistamento, la sua forma ottagonale richiama la matrice catalana e l’avvicina alla torre di Porcuna (Jaén). Costruita in pietra locale, è alta circa 14 m e larga 13. Si articola su tre livelli: il secondo piano ha una particolare copertura realizzata nel XVI sec., costituita dall’unione di una volta stellare con una crociera costolonata e pilastro centrale. La terrazza ha un ballatoio aggettante su caditoie. Nel XV sec. la torre ha svolto principalmente la funzione di sede del controllo doganale e fiscale, mentre nel XVI sec., inserita nel sistema di difesa costiero, fu usata come baluardo contro gli attacchi dei barbareschi. Alla fine del ‘500, in seguito all’istituzione della “Reale amministrazione delle torri”, la fortaleza (forte) fu affidata al governo di un alcayde (comandante della torre). Nel XVII sec., in concomitanza con il diffondersi delle epidemie di peste, i guardiani ebbero inoltre il compito di vigilare perché navi sospette non attraccassero nel porto. Nel 1627 non resistette all’attacco dei mori di Biserta che in quell’occasione arrecarono gravi danni anche alla basilica turritana. Nel corso dei secoli la torre ha subito molteplici restauri che ne hanno modificato profondamente il suo aspetto. La lapide marmorea collocata nel lato SO ricorda i lavori fatti eseguire nel 1765 dal Prefetto di Sassari. Alberto Della Marmora la scelse come punto geodetico per la realizzazione della carta della Sardegna. Fu quindi utilizzata come faro ai primi del ‘900. Negli anni Ottanta dello stesso secolo è stata completamente rivestita di intonaco in seguito ad un intervento di restauro che ha suscitato molte discussioni.

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Parco Archeologico

Terme Maetzke Info: Antiquarium Turritano, via Ponte Romano, 99 Il complesso termale, dal nome dell’archeologo che lo portò alla luce negli anni sessanta del XX secolo, si estende nel limite orientale dell’area archeologica, separato dai consistenti interventi di sbancamento della collina eseguiti, per la costruzione della linea ferroviaria, e ora ricollegato attraverso un ponte pedonale. A causa dell’elemento di cesura risulta non facile la percezione della vastità dell’area, che, insieme al grande complesso delle Terme Centrali, costituì dal III secolo d.C. un grande e frequentatissimo spazio pubblico di incontro e confronto. In base alle recenti indagini archeologiche la possente fase termale a carattere pubblico, riconosciuta nei diversi vani contigui inerenti alle pratiche termali, si sovrappone e oblitera un quartiere abitativo privato più antico, risalente al I secolo d.C., caratterizzato da Domus riccamente decorate da rivestimenti musivi e tarsie marmoree, e dotate di impianto termale privato. Tra i reperti lo scavo ha restituito un elemento marmoreo di fontana raffigurante un Satiro, esposto all’Antiquarium turritano. Tale rinvenimento rimarca, con i suoi significati intrinseci, la diffusione che il culto di Dioniso, a cui il personaggio del satiro fa riferimento, ha avuto nella città di Turris Libisonis, accentuandone il carattere di città-porto aperta al mondo Mediterraneo.

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Parco Archeologico

Domus dei Mosaici Info: Antiquarium Turritano, via Ponte Romano, 99 Nella parte occidentale del’area archeologica è ubicata la Domus denominata dei Mosaici, un edificio a pianta complessa caratterizzato dalla presenza di numerosi rivestimenti musivi pavimentali. L’edificio sfrutta il pendio naturale verso ovest, ed è strutturato su due piani, che comunicano tramite una scala. Il piano inferiore, composto da quattro vani e due vasche afferenti ad un ambiente centrale, sono decorati con mosaici policromi che sviluppano temi geometrici e figurativi, tratti dal mondo marino e dalla sua fauna. Uno dei vani conserva parte della cupola di copertura. Gli elevati in alcuni punti si sono preservati fino all’innesto delle volte, e mostrano parte degli originali strati di intonaco e dei rivestimenti in marmo pregiato. Il piano superiore, indagato in parte, conserva un unico vano rettangolare con pavimento rivestito da mosaico, dalle cui fessure si nota il sistema di suspensurae, sostegni di mattoni, adibito al riscaldamento dell’ambiente. Tutto il complesso era dotato infatti di un sistema di canalizzazioni orizzontali e verticali, funzionali al controllo delle temperature degli ambienti. La raffinatezza e i temi dell’apparato decorativo riconducono la Domus ad una committenza elevata, un cittadino di alto rango con evidenti legami con il mare, e collocano la costruzione nel I secolo d.C. Per consentire la visita del monumento e per garantire la conservazione delle strutture è stata allestita una tensostruttura provvisoria, che oltre a proteggere il sito, ricrea, grazie anche ad un sistema di illuminazione, l’effetto di delimitazione degli ambienti che il complesso aveva quando le coperture erano ancora in posto. Ulteriori interventi di scavo, con progetto di conservazione, consentiranno di completare le conoscenze riguardanti lo sviluppo complessivo della struttura, disposta a ventaglio sul pendio, e di arricchire il repertorio dei mosaici.

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Parco Archeologico

Terme Pallottino Info: Antiquarium Turritano, via Ponte Romano, 99

L’edificio termale si trova lungo il limite settentrionale dell’area archeologica e prende il nome dall’archeologo che lo portò in luce negli anni 1941-42. Lo sviluppo complesso della struttura non è noto nella sua interezza, ed è tutt’oggi soggetto a indagini archeologiche con un progetto sostenuto da un Accordo sottoscritto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Sassari e Nuoro, dalle Università di Cagliari e Sassari e dal Comune di Porto Torres. La ricostruzione attualmente visibile mostra una successione di tre vani principali contigui, due dei quali absidati, caratterizzati da un sistema di riscaldamento delle pareti e dei pavimenti. Numerosi i mosaici a decorazione geometrica, che rivestono i piani pavimentali, e che collocano la struttura alla fine del III secolo d.C. Il complesso monumentale si estendeva anche lungo la sommità del pendio in direzione Sud Est. Gli scavi più recenti ampliano le conoscenze e pongono l’accento su nuovi spunti interpretativi riguardo una funzione pubblica piuttosto che privata della struttura. L’impianto configura, per il III secolo d.C., tutta l’area prospiciente il porto come luogo prescelto delle attività comuni della città, estese anche ad altri edifici pubblici vicini.

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Parco Archeologico

Ponte Romano Incrocio tra via Ponte Romano e via Fontana Vecchia

Fra il centinaio di ponti romani della Sardegna la struttura turritana è l’unica a conservare intatto l’impianto originario funzionante. Interventi di restauro hanno interessato gli elevati e i parapetti, recentemente ripristinati con il risarcimento di consistenti lacune. Per raggiungere il settore occidentale della pianura della Nurra, ricco di campi produttivi, di minerali e di aree da dedicare ad attività artigianali, la città di Turris Libisonis Colonia Iulia ha realizzato un’opera architettonica eccezionale, che si sviluppa per 135 metri. Il superamento delle acque del Fiume Mannu, a 200 metri dalla foce, è assicurato da 7 imponenti arcate con raggio decrescente da ovest verso est. Su entrambi i versanti tra la prima e la seconda arcata da ovest è stata ricavata una nicchia per accogliere le statue di divinità protettrici della navigazione e dell’attività commerciale. L’impianto delle arcate, realizzata con blocchi di calcare, è stato consolidato da una pavimentazione in lastre di trachite. Nel corso dei secoli sulla carreggiata è stata obliterata la pavimentazione originaria in lastre di trachite e basalto, in parte oggi visibile nel tratto orientale. La solida struttura del ponte rivela un programma di investimento pubblico riscontrabile nella politica attuata dall’imperatore Augusto nel primo decennio del I secolo d.C. anche in altre città di interesse e valore strategico.

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Antiquarium Turritano via Ponte Romano, 99 Inaugurato nel 1984, persegue l’obiettivo di presentare il patrimonio archeologico della Colonia Iulia Turris Libisonis. Il percorso espositivo, articolato su due piani, in un edificio costruito sull’area archeologica con dimensioni e forme prescelte in astratto rispetto ai materiali archeologici, ha subito una serie di modifiche, integrazioni e aggiornamenti. Nella realtà merita, in relazione alle scoperte degli anni recenti, un progetto di rinnovamento da affidare anche ad un apparato informativo, che possa costituire insieme l’introduzione e l’approfondimento della visita nella contigua area archeologica. La funzione di luogo della cultura aperto al pubblico si traduce anche in iniziative ed eventi di valorizzazione del patrimonio archeologico e di attività culturali accolte dal pubblico con grande interesse. Fra le sculture di marmo sono rilevanti le statue rappresentanti magistrati della città, togati e caratterizzati dagli attributi del ruolo, rotolo e capsula, e un mascherone di Sileno utilizzato in una fontana. Un altare di marmo, dedicato alla divinità egiziana Bubastis dal sacerdote C. Cuspius, reca i nomi dei consoli del 35 d.C. Un plastico della città permette di presentare l’impianto topografico sviluppatosi con un sistema viario regolare, rispettato in parte dalla città contemporanea. Al piano superiore una vista sul monumento delle Terme Centrali, denominato Palazzo di Re Barbaro, ed un plastico del complesso architettonico conducono in un percorso articolato sulle Terme Pallottino, sulle Terme Maetzke, e che espone ceramiche fini da mensa, anfore, mosaici. Gli ambiti delle necropoli si sviluppano attraverso sarcofagi, mosaici funerari e oggetti dei corredi, monete, ceramica, biberon, gioielli. Attorno al vano scala la Collezione Comunale costituisce un caso tipico di una raccolta di oggetti provenienti da più parti, probabilmente tutti dalla Sardegna e da Porto Torres, compresi tra l’età del Bronzo e l’età imperiale.

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Tombe ad arcosolio del Nautico

Ipogeo e Colombario di Tanca Borgona

via Principessa Giovanna, 54 (presso Palestra Nautico) e via Lungomare, 10 (presso condominio) Nell’ampio tratto costiero compreso tra il porto e la chiesetta di Balai sono numerosi i rinvenimenti di sepolture di diverse tipologie, che riportano ad un utilizzo dell’area a scopo cimiteriale, in un arco cronologico compreso tra il II al VII secolo d.C. Nel pendio che si affaccia verso la spiaggia della Renaredda si trova l’ipogeo di Tanca Borgona, che ha restituito trentadue inumazioni, deposte tra il III e la seconda metà del IV secolo d. C. Il monumento si sviluppa attorno ad una ambiente centrale, nelle cui pareti sono stati ricavati otto arcosoli, che ospitavano i sarcofagi dei defunti. Altre deposizioni sono state poste nel pavimento dell’ambiente, in semplici formae. Il soffitto è retto da due pilastri risparmiati nel banco roccioso. L’importanza del monumento si caratterizza anche per gli affreschi che contrassegnavano gli arcosoli, e per i rivestimenti musivi recanti gli epitaffi funerari, che ricoprivano le formae del pavimento. Nella stessa area dell’Ipogeo di Tanca Borgona, sorge un particolare monumento denominato colombario, per la finalità propria ovvero conservare in contenitori di marmo, di terracotta, di vetro, le ceneri dei defunti. La struttura ha pianta circolare ed è realizzata in opera cementizia. Nelle pareti interne sono presenti 8 nicchie utilizzate per la deposizione delle urne cinerarie. La parte interna del monumento è intonacata, mentre la parte esterna è priva di intonaco: tale fatto suggerisce l’ipotesi che la struttura fosse interrata fin dall’origine. Una colonna cilindrica costruita al centro è stata interpretata come sostegno per una copertura lignea. La struttura, collocata nella vasta necropoli orientale, è riconducibile ad una utilizzazione da parte di un gruppo sociale e/o parentale riunito in associazione, ed è datata al II secolo d.C. Proseguendo verso oriente, nell’area retrostante l’Istituto Nautico, scavato nella medesima collina calcarea, si trova il complesso ipogeico di Scoglio Lungo, in uso tra il III e il VII secolo d.C. Comprende quattro ambienti adiacenti nelle cui pareti si aprono numerosi arcosoli. Alcune delle cinquanta sepolture individuate, distribuite tra sarcofagi e formae, hanno restituito oggetti di corredo, tra cui una brocca in rame, gioielli di bronzo e argento, un pettine in osso e una stadera in bronzo. Tra gli oggetti in ceramica una brocchetta costolata monoansata di V-VI d.C. L’evidente relazione architettonica e rituale esistente tra l’Ipogeo di Tanca Borgona e quello di Scogliolungo li riconduce alla scelta di piccole comunità, con legami di tipo socio-economico e/o familiare, che hanno deposto i defunti all’interno di spazi riservati, distinti e monumentalizzati, e arricchiti con soluzioni decorative che rimarcano la posizione sociale dei committenti.

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Museo del Porto Incrocio tra via Azuni e via Porto (vicinanze di P.zza Dogana) L’edificio del Museo del Porto, conosciuto nel passato col nome di “La Piccola”, è un tipico stabile industriale dei primi anni del Novecento e faceva parte delle strutture della vecchia ferrovia inaugurata nel 1872. La Piccola nasce come ufficio spedizioni e magazzino per merci non deperibili destinate quindi “alla piccola velocità”. Le merci deperibili invece, quelle “della grande velocità”, venivano convogliate direttamente alla Stazione Ferroviaria. La struttura, di grande interesse storico e architettonico, è stata di recente adibita a Museo del Porto dopo due anni di restauro. Il Museo si propone di contribuire alla conservazione della memoria della città raccogliendo immagini, filmati e testimonianze riguardanti la prima e la seconda metà del Novecento e registrando i cambiamenti sociali e culturali dello sviluppo del porto turritano. Le proiezioni e il plastico centrale sono stati circoscritti da grandi vetrate che richiamano la forma dello scafo di una nave. Il plastico riproduce, da una parte, l’abitato di Porto Torres nel primo Novecento, e dall’altra il porto industriale del secondo Novecento.

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Rifugi Antiaerei Ingresso adiacente Ex Caserma dei Carabinieri (via Sassari, 65) Situato al centro della città di Porto Torres con ingresso da via Libio si apre uno dei rifugi antiaerei meglio conservati della città. Verso la metà della II Guerra Mondiale, intorno al 1942, lo Stato Italiano, temendo uno sbarco alleato, rinforzò la Sardegna di numerose postazioni militari, collocate soprattutto lungo la costa. Porto Torres, grazie ad uno dei porti più grandi del nord Sardegna, risultava essere un obiettivo sensibile, fu così che il genio militare predispose un Arco di Contenimento costituito da gruppi fortificati di difesa e una serie di postazioni di osservazione costiera. Furono costruiti inoltre alcuni rifugi antiaerei per la protezione dei civili nei punti più popolati della città come il mercato e le scuole. Questi erano costituiti da un grosso corridoio centrale con diverse diramazioni che conducevano ad alloggi sotterranei, infermerie e depositi di coperte e viveri in caso di bombardamenti prolungati. Durante i primi anni della guerra i rifugi venivano utilizzati abbastanza di rado fino a quando, nel maggio del 1943, ad opera dell’aviazione inglese, la città fu scossa dal più grosso bombardamento della sua storia, conosciuto come “bombardamento del giorno delle Palme”, con la distruzione di tre grosse navi merci ormeggiate nel porto. Queste furono completamente affondate anche con l’aiuto di un sottomarino entrato nel porto cui seguì la distruzione di alcuni edifici nelle zone centrali della città. In quella occasione ci si accorse dell’importanza dei rifugi per la protezione dei civili anche a seguito della carenza di una adeguata contraerea. Il rifugio di via Libio si apre dalla via principale, è dotato di doppi accessi per permettere alla popolazione di accedere da entrambi i lati, e risulta quasi completamente rivestito da mattoni di calcare bianco. L’edificio è costituito da un corridoio di circa tre metri di larghezza con volta ad arco, una semicurva e due sale ad uso probabilmente medico e di dispensa. Il rifugio è stato recentemente restaurato.

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Scuola Elementare

De Amicis Corso Vittorio Emanuele II, 142 La scuola prende il nome dal celebre scrittore E. De Amicis, autore del romanzo Cuore. La struttura è l’edificio scolastico più antico della città, l’unico fino al 1954. L’immobile occupa l’isolato compreso tra via Azuni, via Eleonora d’Arborea, via Carducci e il Corso Vittorio Emanuele II. La storia dell’Istituto iniziò nel 1907 quando l’allora Sindaco Salvatore Masala, rilevata la carenza di locali scolastici a seguito dell’aumento della popolazione, chiese al Consiglio Comunale di deliberare la costruzione di un nuovo caseggiato. Nel gennaio 1908 fu incaricato a redigere il progetto l’Ing. Eugenio Serra. L’appalto dell’opera viene affidata all’impresario Sig. Gerolamo Piu il 14 giugno 1910 e i lavori di costruzione durarono quasi due anni, dal 23 ottobre del 1910 al 20 giugno 1912. La struttura consta di un unico piano fuori terra ed ha una tipologia con cortile centrale a scopi ricreativi e didattici. Sono infatti della fine dell’Ottocento le circolari ministeriali per cui ogni scuola doveva possedere un appezzamento di terreno per insegnare agli studenti le tecniche agrarie.

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Palazzo del

Marchese Corso Vittorio Emanuele II, 65 Il palazzo del Marchese di San Saturnino è uno degli ultimi edifici di pregio presenti in città. Affacciato sul Corso Vittorio Emanuele II, occupa un intero isolato delimitato negli altri lati da via Cavour, via Petronia e Piazza Marinaru. L’immobile, costruito nella prima metà dell’Ottocento, apparteneva al ramo nobiliare dei Marchesi di San Saturnino, che avevano come capostipite il diplomatico Don Raimondo de Quesada (1761-1849), primo Marchese di San Saturnino, Giudice della Reale Udienza e Segretario di Stato e di Guerra. Negli anni 1854-55 il Palazzo fu affittato al nascente Comune di Porto Torres dal Consigliere Comunale e Procuratore del Marchese Giovanni Battista Vistoso, dal 1849 al 1852 primo sindaco eletto con regolari elezioni. L’amministrazione del 1870 decide infine di acquistare l’edificio di proprietà di Don Cristorforo (1813-1893), figlio di Don Raimondo e secondo Marchese di San Saturnino. La vendita viene sancita nel 1877 alla presenza del notaio Proto Secchi. Dopo alterne vicende l’edificio, nuovamente di proprietà privata, fu riacquistato dal Comune di Porto Torres negli anni Novanta del Novecento, per diventare la sede di rappresentanza dell’Ente. L’immobile, con impianto neoclassico, si sviluppa su due piani con una scansione simmetrica degli spazi. Il piano terra, con grande sala in posizione centrale, presenta una scenografica scala, attraverso la quale si raggiunge il primo piano con al centro un salone principale.

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Necropoli di

Su Crucifissu Mannu

Il complesso funerario delle Domus de Janas di Su Crucifissu Mannu è ubicato al limite meridionale del territorio di Porto Torres, ed è stato individuato per la prima volta nel 1956 durante i lavori per la costruzione dell’acquedotto. L’accesso al monumento è consentito da una strada sterrata che si innesta al km 224 della SS 131 in direzione Porto Torres. Le Domus de Janas, grotticelle scavate nei banchi di roccia naturale con forme semplici e soluzioni articolate in una serie di celle di ampie e ridotte dimensioni, destinate ad accogliere i defunti, sono diffuse nella regione della Nurra con singolari monumenti. La necropoli di Su Crucifissu Mannu è costituita da 22 tombe che presentano una planimetria articolata nell’anticella, nella cella e in una serie di vani che si aprono lungo le pareti di quest’ultima. La costruzione della necropoli è collocata nella fase del Neolitico Recente, Cultura di Ozieri, 3200-2800 a.C., e l’utilizzazione è documentata, ininterrottamente, sino alla età del Bronzo, Cultura di Bonnanaro, 1800-1500 a.C.. Le sepolture hanno restituito i resti scheletrici e gli oggetti dei corredi che hanno accompagnato i defunti. I reperti analizzati sia per gli elementi formali sia per i rituali funerari, marcano un puntuale apporto di dati che hanno consentito di conoscere ulteriormente la Cultura di Bonnanaro, che costituisce il trait d’union che anticipa il sorgere della grande Civiltà dei Nuraghi. Il complesso monumentale di Su Crucifissu Mannu segna per tutta la Sardegna un caposaldo, sia per i rituali funerari, un esempio sono i crani trapanati, sia per le ceramiche associate, esposte nel Museo G. A. Sanna di Sassari. La continuità d’uso dell’area è nota anche in età storica. Alcune delle tombe hanno registrato infatti lo sfondamento delle volte degli ambienti, dovuto al passaggio in superficie di un tratto della strada che in età romana univa Turris a Karales. I solchi creati dal passaggio dei carri hanno ridotto lo strato roccioso di copertura fino al crollo, e alla conseguente rettifica del percorso viario, ancora oggi visibile. COME ARRIVARE Voltare a destra dopo il km 224,100 della SS 131 da Sassari a Porto Torres e percorrere la strada sterrata per circa 350 m, costeggiando sulla sinistra un fabbricato industriale.

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Ospedale

Laboratorio Batteriologico e Sentiero Natura Cala Reale, Asinara L’Ospedale fa parte del complesso di edifici della Stazione Sanitaria Marittima che si sviluppano in località La Reale a partire dalla metà degli anni ’80 dell’Ottocento. Nella fronte dell’avancorpo destro dell’edificio prospiciente il mare, è chiaramente ancora visibile la data, scolpita sotto il cornicione di gronda, della ultimazione dei lavori, 1889. La concezione architettonica, compositiva, distributiva e costruttiva dell’edificio risponde rigorosamente ai dettami di edilizia sanitaria di fine secolo. Il fronte sud è caratterizzato da un porticato sorretto da esili ed eleganti pilastrini in ghisa. L’Ospedale è oggi “Casa del Parco”, un centro destinato ad eventi, esposizioni e allo svolgimento di laboratori educativi con studenti di ogni ordine e grado. Il laboratorio batteriologico, poco distante, fu edificato durante il periodo di massima affluenza della Stazione Sanitaria Marittima, nel primo decennio del Novecento. Un ambiente rettangolare composto da tre sale visitabili, presenta nella facciata una cura nella resa delle cornici e delle lesene. Il laboratorio batteriologico ospita oggi il Centro del Mare. Il Sentiero Natura è stato realizzato dal Parco dell’Asinara e dall’Ente Foreste della Sardegna. Si sviluppa per circa 800 metri ed è ideato anche per le persone diversamente abili. Lungo il percorso sono presenti pannelli didascalici, con descrizioni anche nella lingua braille, e pannelli tattili che rendono più semplice la visita alle persone non vedenti.

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Cappella Austroungarica e Chiesa de La Reale Cala Reale, Asinara

Nel giugno 1885 venne approvata una legge per l’impianto di una colonia agricola penale e di una stazione di sanità sull’isola dell’Asinara. A partire dal 1915 il lazzaretto dell’Asinara ospitò i prigionieri di guerra austroungarici che arrivarono numerosi ed in pessime condizioni di salute. Durante il loro stazionamento sull’isola i prigionieri lavorarono a diverse opere di edilizia, risanamento e sistemazione. Fu in questo contesto edificata la cappella austroungarica fortemente voluta dai cappellani che offrivano assistenza religiosa ai prigionieri di guerra nell’isola. La cappella è in blocchi di cemento, con copertura realizzata in lunette di cemento. La facciata posa su uno zoccolo di quattro gradini, i quali, girando sugli angoli, hanno termine sui muri laterali del piccolo edificio. Quattro colonnine in cemento sostengono la parte superiore della facciata, foggiata a timpano, nel centro del quale, poggiante sulle due colonnine centrali, vi è una lunetta ad arco acuto con un bassorilievo in cemento, che rappresenta la Pietà, opera di buona modellatura del prigioniero George Vemess. Sulla sinistra della facciata, una vela a sostegno della campana. L’impianto della seconda chiesa, poco distante, fu realizzato con la funzione di forno crematorio e può riferirsi, con estrema certezza, al 1897. La trasformazione dovrebbe essere avvenuta intorno al 1950, semplicemente innalzando la struttura del camino del forno crematorio, per realizzare il piccolo campanile. L’edificio si compone di tre navate. La navata centrale termina a nord con una piccola abside poligonale. La facciata è caratterizzata da un alto pronao, a cui si accede attraverso una breve gradinata, segnato da due colonne di granito locale sul quale poggia il timpano.

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Ossario Austroungarico Campu Perdu, Asinara

Nel 1936, in base alla legge n.877 del 12/6/1931, si provvide a costruire un grande Ossario voluto dal Governo Austriaco. L’edificio si sviluppa a cospetto dello Stagno Lungo sulle falde orientali del Monte Ruda. All’interno vi si collocarono i resti degli sfortunati soldati austroungarici, esumati dai diversi cimiteri: 7048 militari le cui ossa furono pietosamente raccolte in tanti scomparti in vetro. Si accede alla struttura attraverso un breve camminamento che conduce fino alla sommità di una piccola collina sulla quale si sviluppa la costruzione. L’edificio, dalla severa architettura, riporta sulla facciata una grande croce rivestita di granito. Al centro dei due bracci che costituiscono la croce compare la scritta “PAX - OSSARIO A.U.”. L’interno dell’edificio è costituito da un unico ambiente sul quale si affacciano le circa venti vetrate che conservano le ossa dei soldati che sull’isola hanno lasciato la propria vita. Ad ornare il Sacrario un piccolo altare e tre dipinti su ceramica raffiguranti Santo Stefano, la Madonna e San Giuseppe, opera della Fabbrica Francesco Avallone di Vietri sul Mare.

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Domus de Janas di

Campu Perdu Campu Perdu, Asinara Gli ipogei di Campu Perdu sono stati ricavati incidendo il pianoro prossimo alla diramazione carceraria di Campu Perdu. Il monumento è di straordinario valore perche è il più antico presente nell’isola, e testimonia una precoce presenza dell’uomo, da ricondurre almeno al IV millennio a.C., che viveva in villaggi di capanne, finora non individuate, e che ha riservato ai defunti tombe che potessero garantire loro protezione e rispetto. L’impianto ha una planimetria che si sviluppa attorno ad un vano centrale, sul quale si aprono i cinque vani secondari, che ospitavano le deposizioni. Al suo interno un unico elemento architettonico leggibile è dato dai resti di una colonna che sorreggeva il tetto piano. La presenza di insediamenti umani nell’isola è quindi nota dall’Età Neolitica, e mai interrotta nel corso dei millenni e dei secoli per la funzione strategica degli approdi e dei rapporti con l’isola madre. Il mito del dio-eroe Ercole, giunto nell’Isola nel suo peregrinare da oriente verso occidente, trova nell’Asinara una localizzazione idonea, rafforzata dal toponimo tramandato dalle fonti, Herculis Insula, che conferma la centralità dell’isola anche in età storica. Il monumento mostra i segni di una continua riutilizzazione sino all’età storica. Nell’età tardo antica è stata incisa nel portello di ingresso una croce, che rivela l’intento di marcare un ambiente antico, portatore di significativa memoria che si stratifica col passare del tempo. Del deposito archeologico non si conservano tracce. Il monumento trova confronto con le necropoli a Domus de Janas note nel territorio della Nurra per il Neolitico Recente, scavate da comunità che hanno espresso nel sepolcro sotterraneo l’interpretazione del significato del passaggio dalla vita alla morte.

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Partecipano alla Manifestazione SCUOLE Basilica di San Gavino Giacomo Marongiu (II A, II B e II C plesso di M. Angellu) Scuola Media “Leonardo Da Vinci” Maria Anna Galisai, Dirigente; Giacomo Marongiu, Referente Cripta della Basilica di San Gavino Rita Molino, Claudia Masala (VA plesso M. Angellu) Scuola Primaria II circolo “E. De Amicis” Anna Maria Merella, Dirigente; Baffigo Marcella, Referente Atrio Metropoli, Atrio Comita, Cumbessias ed edifici annessi Maria Valle (I D, plesso Brunelleschi) Scuola Media “Leonardo Da Vinci” Maria Anna Galisai, Dirigente; Giacomo Marongiu, Referente Balai Vicino e Balai Lontano Antonella Sotgiu, Maria Paola Chessa, Sandra Canu (VA e VB) Scuola Primaria I circolo didattico di Borgona Vittorio Sanna, Dirigente; Antonina Mereu, Referente Torre Aragonese Mariantonietta Carta e Antonina Palmas (II I e I G, plesso V.le delle Vigne) Scuola Media “Leonardo Da Vinci” Maria Anna Galisai, Dirigente; Giacomo Marongiu, Referente Parco Archeologico, Ponte Romano e ipogei Sandro Tedde (II A-II B-IV B) Liceo Scientifico Europa Unita Giovanna Contini, Dirigente; Sandro Tedde, Referente Antiquarium Turritano Assunta Del Priore (II D-II C-III B-IV C) Liceo Scientifico Europa Unita Giovanna Contini, Dirigente; Sandro Tedde, Referente Museo del Porto Demartis Paola (IV A I.P.I.A.) Istituto Superiore M. Paglietti (I.T.N. e I.P.I.A.) Franco Fracchia, Dirigente; Riccardo Tedde, Referente Rifugi Antiaerei Langiu Maria Giovanna, Zanda Silvio (IV art. I.T.N.) Istituto Superiore M. Paglietti (I.T.N. e I.P.I.A.) Franco Fracchia, Dirigente; Riccardo Tedde, Referente Scuola Elementare De Amicis Depalmas Lucia, Fancellu Elisabetta (VA plesso De Amicis) Scuola Primaria II circolo “E. De Amicis” Anna Maria Merella, Dirigente; Baffigo Marcella, Referente Palazzo del Marchese Liana Zappareddu, Faggian Miriam, Pusceddu Angela, Solinas Maria, (V A e V B plesso Bellieni) Scuola Primaria II circolo “E. De Amicis” Anna Maria Merella, Dirigente; Baffigo Marcella, Referente

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Su Crucifissu Mannu Mereu Antonina, Gavina Zirulia, Tiziana Casu (VD e VE) Scuola Primaria I circolo didattico di Borgona Vittorio Sanna, Dirigente; Antonina Mereu, Referente Ospedale e Laboratorio batteriologico, Sentiero Natura e Ossario Austroungarico Carla Fancellu, Aurora Nucci (Classi prime I.T.N.) Istituto Superiore M. Paglietti (I.T.N. e I.P.I.A.) Franco Fracchia, Dirigente; Riccardo Tedde, Referente Chiesa di Cala Reale, Cappella Austroungarica, Domus de Janas di Campu Perdu Cesaraccio Maria Antonietta (I B - I.P.I.A.) Istituto Superiore M. Paglietti (I.T.N. e I.P.I.A.) Franco Fracchia, Dirigente; Riccardo Tedde, Referente ASSOCIAZIONI E SOCIETÀ L’ibis Turris Bisleonis Asinara 4X4 Sinuaria Scoprisardegna Shardana Nesos Wild Asinara Park Sognasinara Gruppo Speleo Ambientale Sassari Centro Studi Basilica di San Gavino di Torres AGET Sviluppo e Rinascita Libreria Nemo Gulliver Libreria Internazionale Koinè Cantori della Resurrezione MAnA Laboratorio “Racconti di Pietra” del Progetto Agorà Scout C.N.G.E.I. Scout A.G.E.S.C.I. A.T. eNA Trekking AZ.NAMUSN.ART Cavalcando l’Asinara Assial Sealand Musicando Insieme ASS.D.E.A. Intragnas La Camera Chiara Errabonda Giudicato di Torres Gruppo Storico Turris Libisonis Sardinia Romana Ad Signa Milites F.I.D.A.P.A. Mizar Delcomar Crama Centro Studi Fauna

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Gusta la città dove mangiare Ristorante Pizzeria Piazza Garibaldi, Piazza Garibaldi 13 tel. 079501570 Ristorante Gli Ulivi, C.so Vittorio Emanuele 81 | tel. 079510101 Ristorante Pizzeria San Gavino, P.zza Marconi 12 A | tel. 079510300 Ristorante Pizzeria La Rosa dei Venti, via E. Sacchi, 20 tel. 079502590 Ristorante Da nonna Grazia, via Lungomare 50 | tel. 3342480738 Ristorante Il Mare, via Galilei 28c | tel. 079502458 Ristorante Il Cristallo, P.zza XX Settembre 14 | tel. 079514909 Ristorante Pizzeria L’Ostrica, via Lungomare Balai 72 tel. 0795043126 Trattoria La Cuccarazzena, via Manno 14 | tel. 0795048129 Ristorante Pizzeria Babbai, via Sassari, 123| tel. 079515896 Ristorante Pizzeria La Tana, via Cavour 25 | tel. 079502246 Ristorante Pizzeria Sa Domo, via Rocco Chinnici 26 | tel. 079502021 Ristorante Li Lioni, Regione Li Lioni, SS 131 km 224,400 tel. 079502286 Ristorante Il Carillon, Viale delle Vigne 14 A | tel. 079512232 Ristorante da Bodale, via Roma 38 | tel. 3478520457 Ristorante Villa Noce, località Li Pidriazzi, strada consortile Ponti Pizzinnu 5 | tel. 079513065 – 3402321963 Ristorante Pizzeria da Teseo, via Monte Angellu 28 | tel. 079508106 Spaghetteria Pizzeria Il Gatto e la Volpe, via Galileo Galilei 29 tel. 0795623411 Ristorante Bar Sport, via Amsicora 32 | tel. 079514105 Ristorante Pizzeria Il Corallo 2, via Balai 61 | tel. 0799401201 Ristorante Pizzeria Lo Scogliolungo, via Lungomare Balai tel. 079508090 Pizzeria Trattoria Ajò, via Azuni 13 | tel. 079512414 Ristorante Pizzeria Mangia e Bevi, via Ponte Romano 59 tel. 079502715 Pizzeria Bramante. via Bramante da Urbino 5 | tel. 079515472 Pizzeria Paninoteca Fuori Orario, Piazza XX settembre, 7 tel 079513616 Ristorante SognAsinara, Isola dell’Asinara, località Cala Reale tel. 3461737043

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DOVE DORMIRE Hotel Elisa, via Mare 6 | tel. 079513260 web-site www.hotelelisaportotorres.it e-mail info@hotelelisaportotorres.com Hotel Libyssonis, via del lentischio 1 | tel. 079501613 web-site www.hotellibyssonis.it | e-mail info@hotellibyssonis.it Hotel Royal, via Sebastiano Satta 8 | tel. 079502278 Residence Il Melo, via del Melo 39 | tel. 079513834 web-site www.ilmeloresidence.it | e-mail info@ilmeloresidence.it Casa Vacanze Residenza Lungomare, via Lungomare Balai 26 tel. 079 510142 – 3405858948 e-mail residenzalungomare@hotmail.it Ostello SognAsinara, Cala d'Oliva (Asinara) | tel. 3461737043 web-site www.sognasinara.org | e-mail coopsognasinara@gmail.com Agriturismo Cuile de Molino, Loc. Margoneddu S.P. 34 Porto Torres-Stintino n. 9-11 tel. 3389832159 web-site www.cuiledemolino.it | e-mail info@cuiledemolino.it Agriturismo Quattro Mori, Loc. Margoneddu - S.P. 57 n. 13 tel. 079516183 - 3888794015 web-site www.agriturismosolinas.com | e-mail moni.gaspa@tiscali.it B&B A Domo, via Della Libertà 14 | tel. 3496668600 web-site www.bbadomo.com | e-mail info@bbadomo.com B&B Al Faro, via Paglietti 14/A | tel. 079502799 – 3204571113 web-site www.bb-alfaro.it | e-mail info@bb-alfaro.it B&B Angela, S.S. 131 Strada 17 n. 11 | tel. 079503924 e-mail franca.migheli@tin.it B&B Asinara, p.zza Petrarca 4 | tel. 079503168 – 3382290435 web-site www.bbasinara.it | e-mail contatti@bbasinara.it B&B Balai , via Dante Alighieri 83 | tel. 079513788 e-mail vannagalfetti@tiscali.it B&B Cristo Risorto, via G. Boccaccio 22 | tel. 0795908285 – 3472203150 web-site www.bbcristorisorto.altervista.org | e-mail bb.manurita@tiscali.it B&B Da Priscilla, via G. Angioy 15 | tel. 079512388 – 3389248349 web-site www.bebdapriscilla.it | e-mail info@bebdapriscilla.it B&B I Batik, via Romagnosi 7/B | tel. 3208807841 web-site www.bedbreakfastnelgolfo.it e-mail info@bedbreakfastnelgolfo.it B&B Il Corallo, via Monti 24 | tel. 079502800 – 3405072846 web site www.bbcorallo.it | e-mail bbilcorallo@hotmail.it B&B Il Satiro, via Petronia 12 | tel. 3494406333 web-site www.bbilsatiro.it | e-mail info@bbilsatiro.it B&B Il Sole, S.P. 25 n. 30 | tel. 3493949367 web-site www.bebilsole.it | e-mail info@bebilsole.it

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B&B Il Vicolo, vicolo Colonia Romana 1/A tel. 0795621412 – 3404678076 | e-mail annarita_cirotto@live.it B&B La Mezzanella, via G. Angioy 18 | tel. 0795907500 - 3929607061 web-site http://sites.google.com/site/bblamezzanella e-mail sergiomaris@tiscali.it B&B La Rosa dei Venti, via Ponte Romano 2 | tel. 3464212990 web-site www.bebportotorres.com | e-mail info@bebportotorres.com B&B L'Arcobaleno, via Ugo Foscolo 9 | tel. 3207828036 – 3405350452 e-mail italo.giannichedda88@gmail.com B&B Le Mimose, via Verdi 19 | tel. 3402351146 - 3496425966 web-site www.lemimosebeb.it | e-mail dilorenzogiusep@tiscali.it B&B Leonardo Da Vinci, via Leonardo da Vinci 8 tel. 0794810767 – 3474942093 web-site http://leonardodavinci.freshcreator.com e-mail leonardodavinci8@ymail.com B&B Zio Aldo, via Colonia Romana 7 | tel. 3478555130 web-site www.zioaldo.com | e-mail info@zioaldo.com Guest House La Bussola, vicolo Francesco Morosini 4 tel. 0794812362 – 3490664078 web-site www.bblabussola.it | e-mail bblabussola@tiscali.it

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porto torres




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