I.OVO n°019 - Dicembre 2012

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DENTRO AL CONTEMPORANEO

MANFRED BISCHOFF HELPLESS IN GOLD a cura di Antonella Villanova Contemporary Art Jewellery, Firenze

fino al 2 Febbraio 2013 In un percorso che scardina i principi delle concezioni decorative più radicate, Manfred Bischoff dimostra come grazie ad un semplice gioiello possiamo non solo guarnire i nostri corpi, ma prima di tutto suggellare, di decori consolatori, le nostre anime smarrite, abbandonati al piacevole oblio di una vanità incredibilmente consapevole e costruttiva.

Se pensiamo al tradizionale ruolo dell’ornamento nel passato, appare inevitabile ricondurne il compito essenziale ad un’operazione di semplice abbellimento della figura femminile, supportata spesso da una sapiente lavorazione artigianale. Una manualità volta alla tutela e al risalto del valore dell’oggetto prezioso, generalmente considerato in qualità di elemento distintivo del ceto di appartenenza, status symbol che garantiva l’adesione ad una particolare classe sociale. Nel corso dei secoli, questo legame inscindibile tra ornamento e ostentazione sociale si è

andato perdendo e al contempo, è andato via via evolvendosi il concetto di gioiello inteso come sterile decorazione funzionale a canoni estetici di mera apparenza e sedicente superficialità, privo di contenuto metafisico autonomo. In linea con l’abbattimento delle barriere tra discipline artistiche proprio dei tempi recenti, esso ha assunto una valenza sempre più universale, fino al punto da diventare oggetto/soggetto che gode di vita propria e personalità autosufficiente, arrivando alla concezione di gioiello contemporaneo che intendiamo tutt’oggi. Qualcosa di più di un’ac-

Nella pagina a fianco: Manfred Bischoff, Libido, Spilla, oro fino, corallo delle Hawaii e tecnica mista su cartone, 30x20cm, 2012. Courtesy Contemporary Art Jewellery, Firenze. Photo credits Federico Cavicchioli.


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