Giornalino Scolastico "TAM TAM una notizia tira l'altra" - n.3

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Pagina Giornale dell’Istituto comprensivo “S.G. Bosco - M. Buonarroti” di Giovinazzo (BA)

L’Eco della Scuola n. 34 - giugno 2016

Numero 3 anno scolastico 2018/2019

Piazza Garibaldi, n.36 Tel./fax: 080 3948850 Cod. mecc. BAIC890007 baic890007@pec.istruzione.it baic890007@istruzione.it

Giugno 2019

esperienze notizie opinioni recensioni disegni e immagini… dal mondo della scuola Giunge al terzo anno l’esperienza Progetti Infanzia Primaria giornalistica del Miti e Ambiente nostro Istituto, Teatro leggende Legalità fregiata del Invalsi prestigioso PON Tradizioni Storia riconosci- p.2-4 p.7-9 p.10-14 mento ricevuto dall’Ordine dei Giornalisti nell’ambito del progetto Grande successo degli spettacoli “Siamo come siamo” nazionale “Fare il giornale e “Colpevole, colpevole, colpevole” a conclusione del progetto nelle scuole 2017.” Siamo onorati di questo e proseguiamo nell’esperienza

Secondaria Sport Ambiente Arte p.15-19

Teatro a scuola

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ullismo, cyberbullismo e paura del giudizio altrui, i temi scelti per due rappresentazioni teatrali “Siamo quel che siamo” e “Colpevole! Colpevole! Colpevole!”, andate in scena martedì 4 giugno 2019 presso il Teatro Traetta di Bitonto. Questi spettacoli hanno concluso il progetto teatro, fortemente voluto dalla Dirigente Scolastica prof.ssa Maria Paola Scorza, realizzato con impegno, tenacia e voglia di mettersi in gioco.

La redazione

EDITORIALE

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Un anno insieme Maria Paola Scorza Dirigente scolastica

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l “bilancio sociale” di fine anno scolastico conferisce senso al fare della scuola, consente di rilevare la coerenza tra le dichiarazioni politiche e strategiche, la progettazione dell’offerta, la sua realizzazione, il miglioramento continuo il coordinamento e la valorizzazione delle risorse professionali, l’utilizzo di quelle strutturali e finanziarie. Il filo conduttore di tale bilancio è stato la coerenza che ha permesso (continua a pag. 20)

Teatro, coro, inclusione 2

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’ stato un gesto encomiabile quello del Rotary Club di Molfetta che ha permesso alla nostra scuola di dotarsi di un fondaPagina 5 mentale strumento salvavita. La cerimonia di consegna ha preceduto l’inizio della grande festa di fine anno e si è svolta alla presenza dei genitori, delle docenti e degli alunni di scuola Primaria. Il generale Michele Catalano, presidente del Rotary Club, ha sottolineato l’importanza della cooperazione a vario titolo fra le associazioni culturali presenti sul territorio e la scuola.

Il Rotary Club Molfetta dona un defibrillatore alla nostra scuola

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Progetti PON 3e4

Giochi matematici progetto INVALSI 5

Progetto CLIL Sport di classe 6

Premiazioni e riconoscimenti 20


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Redazione

TUTTI INSIEME TEATRANDO La scuola incontra il teatro: esperienza di grande arricchimento per alunni e docenti

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Un incanto di voci per crescere insieme

Vocincanto

esperienza teatrale è stata diretta da esperti di rinomata capacità artistica, Luigi Facchino, Acting Coach presso l’associazione artistico culturale “La Torre del Drago” di Bitritto e Art Director presso la FITA Puglia (Federazione Italiana Teatro Amatori), Francesco Latorre, Attore presso l’associazione artistico culturale “La Torre del Drago” di Bitritto, e dalle docenti Luciana Coppo-

Il canto aiuta a comunicare, esprimersi, migliorare i rapporti interpersonali

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lecchia, Paolina Ditillo, Vincenza Palmiotto e Daniela Paoli, che hanno sostenuto e accompagnato gli esperti in tutto il percorso laboratoriale. Questo laboratorio di recitazione ha coinvolto un gruppo di alunni di classe quarta di scuola primaria e un gruppo di alunni di classe prima e seconda di scuola secondaria di I grado che, incontro dopo incontro, con assiduità e trasporto emotivo, hanno tirato fuori un’inattesa attitudine alla recitazione, mettendo in scena un prodotto di indubbio valore che, con le sue imperfezioni e le sue trovate, ha raccolto un apprezzabile riscontro da parte del pubblico. Nel progetto teatro sono confluiti il progetto coro “Vocincanto”, e il progetto inclusione “Manipolando per includere”, che hanno reso unico e completo il quadro. Luciana Coppolecchia - Paolina Ditillo Vincenza Palmiotto - Daniela Paoli

Insieme possiamo realizzare cose fantastiche

MANIPOLANDO

l progetto di canto corale Vocincanto, che ha visto protagonisti gli alunni delle classi quarte della Scuola Primaria e delle classi prime e seconde della Scuola Secondaria di primo grado del nostro Istituto Comprensivo, è stato per docenti e studenti una esperienza eccezionale sia dal punto di vista educativo-formativo che da quello affettivorelazionale. Il canto è fra le espressioni artistiche che più aiutano a comunicare e ad esprimersi, ad accrescere la propria autostima e a migliorare i rapporti personali. Gli alunni, oltre a sviluppare la propria musicalità e migliorare le proprie competenze musicali, hanno percorso insieme, uno accanto all’altro, una strada che li ha portati a maturare, insegnando loro che le difficoltà si superano avendo fiducia nelle proprie capacità e in quelle degli altri, dando sempre il meglio di sé. Il coro ha rappresentato una micro struttura sociale, con le sue regole, in cui persone che non si conoscevano hanno stretto rapporti tra di loro, imparando a stare insieme e a porsi degli obiettivi comuni, senza mai abbandonare la propria individualità. Redazione Il Coro ha rappresentato il nostro Istituto in vari scolastica eventi: ha accolto Mons. Domenico Cornacchia, vescovo della nostra Diocesi in visita pastorale il 15 marzo 2019, e ha partecipato alla manifestazione “In porto per la pace” il 4 aprile 2019, promossa dall’ “Osservatorio per la legalità” e dal Comune di Giovinazzo, donando attraverso le voci emozioni legate ai principi di pace, fratellanza e accoglienza. Entrambe le esperienze sono state particolarmente significative per i ragazzi che si sono messi alla prova cimentandosi in canti a più voci e hanno fatto proprio il senso di questi incontri vivendo pienamente e consapevolmente ogni momento. Il Progetto Vocincanto si è poi intersecato con il Progetto Inclusione e con il Progetto Teatro e ha dato voce ai sentimenti e alle emozioni raccontate dai ragazzi negli spettacoli teatrali, mettendo in luce stati d’animo e situazioni che gli alunni vivono in questo periodo della loro vita e aiutandoli a trovare, in alcuni casi, le risposte che cercano. Il repertorio praticato è stato attinto dalla musica leggera, pop e rap, più vicina al loro vissuto, che ha toccato le corde più intime del loro essere, facendoli appassionare e immedesimare nelle situazioni proposte dagli esperti del Progetto Teatro. Durante lo spettacolo finale, svoltosi presso il Teatro Traetta di Bitonto il 4 giugno 2019, le loro voci hanno fatto vibrare all’unisono i cuori di chi li ha ascoltati rivelando il potere della musica che annulla le distanze, unisce, emoziona e ci rende migliori. Prof.ssa Anna Catiino F.S. Area 2

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nche quest’anno, come già negli anni scolastici precedenti, la nostra scuola ha voluto fortemente essere inclusiva e lo ha fatto, oltre che nella quotidianità scolastica e nella didattica, anche attraverso il Progetto Inclusione “Manipolando per Includere” che si è inserito nel Progetto teatrale scolastico “Tutti insieme teatrando”, realizzando le scenografie dello spettacolo teatrale “Siamo quel che siamo” - “Colpevole! Colpevole! Colpevole!”. Il Progetto Inclusione ha coinvolto i tre ordini di scuola con l’obiettivo di promuovere la socializzazione e la comunicazione, in un clima gioioso e sereno, includendo e integrando alunni diversabili, DSA e BES. Il Progetto si è articolato in tre differenti percorsi: un primo percorso rivolto ai bambini della Scuola dell’Infanzia, che hanno realizzato alcuni elementi della scenografia, calibrando il lavoro in relazione alle loro capacità; il secondo percorso ha visto come protagonisti gli alunni della Scuola Primaria, impegnati nella realizzazione di altri elementi della scenografia e, infine, gli allievi della S.S. di I grado, che hanno completato la scenografia realizzando elementi più complessi. In tutti i laboratori gli alunni sono stati abilmente e sapientemente guidati dall’esperto Riccardo Mastrapasqua che ha da subito creato un clima di grande armonia tra gli alunni, anche i più piccoli, coinvolgendoli e trascinandoli in un mondo

fatto di colori, materiali di vario genere, attrezzi, matasse di lana colorata e assi di legno, sempre con il suo sorriso contagioso, creando un’empatia immediata con gli alunni diversabili, favorendo ed incoraggiando le capacità relazionali degli alunni, rompendo ogni barriera mentale e pregiudiziale, lavorando uniti, alunni normodotati e diversabili, DSA e BES, in una perfetta sinergia d’intenti. Stando insieme, in modo creativo, invitando tutti i protagonisti della vita scolastica a valorizzare differenze e diversità, la nostra scuola, ancora una volta, ha offerto ai suoi allievi, una gioiosa opportunità di crescita e di collaborazione. Vincenza Bronzuoli -Anna de Ceglia


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Redazione

Progetti Puntiamo sull’innovazione per non lasciare indietro nessuno

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a nostra scuola, nell’ottica di ampliare le opportunità di sviluppo delle competenze chiave degli alunni ha proposto una serie di percorsi formativi impostati su metodologie innovative e motivanti. In questo anno scolastico notevole è stata la progettualità PON-FSE (Piano Operativo Nazionale – Fondi Strutturali Europei): ben 17 percorsi formativi extracurricolari destinati agli alunni di scuola

dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di I grado. Varie le tematiche proposte, dall’ambiente e i corretti stili di vita all’arte, la lettura, l’affettività, le lingue straniere, le scienze, le competenze digitali. Gli alunni e le loro famiglie hanno avuto l’opportunità di orientare le scelte nell’ambito delle proposte formative riservate a ciascuna fascia di età.

Amici del mare Modulo 1 Scuola Primaria

Viaggio nell’arte Scuola Infanzia

Evviva il libro e la lettura Scuola Infanzia Evviva il libro e la lettura Scuola Infanzia

E-motiva-mente Scuola Infanzia E-motivamente Scuola Infanzia

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l PON di psicomotricità “E-MOTIVAMENTE” ha fatto nascere ed evolvere nei bambini il piacere di muoversi e di vivere il movimento attraverso tutto il corpo. Esso ha puntato all’attuazione di obiettivi in relazione al corpo, allo spazio, agli oggetti, agli altri al fine di favorire la crescita armonica dei bambini e favorire lo sviluppo psicofisico, cognitivo e comunicativo. Attività ludiche,

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l PON di arte ha impegnato con viva partecipazione molti bambini del plesso che hanno potuto scoprire il linguaggio artistico di Mondrian, Mirò, Kandinskij e Leonardo. I nostri alunni hanno svolto esperienze di riproduzione di opere, hanno avuto la possibilità di esprimere le loro potenzialità artistiche avvicinandosi a materiali diversi e divertenti.

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er la prima volta la scuola dell’infanzia è stata coinvolta in una progettazione PON “Possibili nuovi orizzonti” che ha garantito interventi mirati principalmente agli alunni in difficoltà senza precludere gli altri. Ad essa sono stati destinati tre moduli, ciascuno di 30 ore, incentrati relativamente sulla lettura, sull’arte e sull’espressione corporea. giochi di squadra e giochi sensoriali hanno consentito di sviluppare schemi motori di base, schemi posturali e capacità sensopercettive. Attraverso il corpo i bambini hanno potuto esprimere e superare le proprie paure e i propri limiti, oltre che vivere la relazione con gli altri diventando soggetti attivi di comunicazione e condividendo momenti di piacere e collaborazione.

Sulla terra in punta di piedi Scuola Primaria

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on la progettazione PON “Noi...cittadini del mondo” la nostra scuola ha voluto invece offrire agli alunni gli strumenti per conoscere, interpretare e agire consapevolmente in un mondo sempre più interdipendente. Sono stati attivati cinque moduli di 30 ore ciascuno riferiti a tre aree tematiche: educazione alimentare, cibo e territorio; benessere e corretti stili di vita; educazione ambientale. Il target di riferimento sono stati gli alunni del primo triennio della scuola primaria. Nello specifico, agli alunni di classe prima e terza sono stati destinati percorsi formativi finalizzati a creare le condizioni di benessere fisico e psicologico attraverso la proposta di attività di gioco e psicomotricità. Agli alunni di seconda un percorso finalizzato alla conoscenza del proprio territo-

rio, con particolare riferimento al mare e alle sue risorse. Agli alunni di terza è stato proposto un percorso di educazione ambientale che, a partire dall'esplorazione dell'ambiente naturale e antropico in cui si vive, ha portato a sentirsi membri attivi di una comunità impegnata nella tutela del territorio e delle sue risorse.

Io, tu, noi … stiamo bene insieme Scuola Primaria


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Redazione

Progetti

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a progettazione PON: “A scuola per costruire il nostro futuro”, pur avendo una connotazione disciplinare specifica, ha incluso obiettivi riferiti alle competenze chiave di 'Imparare ad imparare' in termini di gestione efficace degli apprendimenti e alle 'Competenze sociali e civiche'. Tale progettazione ha visto l’attuazione di 7 moduli: 1 modulo di lingua inglese della durata di 60 h per gli alunni della scuola secondaria (con certificazione delle competenze, livello B1); 3 moduli di lingua inglese della durata di 30 h ciascuno per gli alunni di classe quarta e quinta della scuola primaria e di classe prima e seconda di scuola secondaria, 3 moduli di scienze di 30 h ciascuno per gli alunni di classe quarta e quinta della scuola primaria.

Osservo, esploro e sperimento per conoscere il mondo intorno a me Scuola Primaria

Osservo, esploro e sperimento per conoscere il mondo intorno a me Modulo 3 Scuola secondaria

Learn & go Modulo 1 Scuola Secondaria Do you speak English? Scuola Primaria

Amici del mare Scuola Primaria

Osservo, esploro e sperimento per conoscere il mondo intorno a me Scuola Primaria

Do you speak English? Modulo 3 Scuola Secondaria

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a progettazione PON: “Algoritmi e strutture dati per programmare il nostro futuro come cittadini consapevoli” ha guidato gli studenti verso una comprensione e un uso critico e consapevole delle tecnologie digitali, rendendoli parte attiva nei processi informatici e di utilizzo della rete attraverso l'operatività e la creatività. Sono state introdotte le basi della programmazione informatica attraverso un progetto che ha tenuto conto del livello di partenza e delle esigenze degli alunni orientando i percorsi programmati verso lo sviluppo del pensiero computazionale. Tale progettazione prevede l’attuazione di quattro moduli, ciascuno di 30 ore, di cui due attivati quest’anno scolastico e destinati agli alunni di scuola secondaria di I grado e due agli alunni di scuola primaria che saranno attivati il prossimo anno. Un ringraziamento va agli esperti e ai tutor che hanno lavorato per il successo di queste iniziative, facendo crescere tutta la scuola in termini di professionalità e buone pratiche.

L’alfabeto del nostro tempo: tra pensiero logico e creativo Scuola Secondaria

La coordinatrice del progetto Ins. Paolina Ditillo

L’alfabeto del nostro tempo: tra pensiero logico e creativo Scuola Secondaria


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Scuola Sport Manifestazione di fine anno Progetto “Sport di Classe”

LE SCIUCHE E LE MANGE’ DE ‘NA VOLTE A SCEVENAZZE Un’opportunità di condivisione dei valori dello sport

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l vissuto motorio e i valori educativi acquisiti dagli alunni, costituiscono il valore aggiunto di un’educazione attiva, dove al “sapere” è sempre associato il “saper fare” per tendere al più alto traguardo educativo del “saper essere”! Un giorno di scuola in un clima di gioia e allegria, in movimento e in musica. Così si è svolta il 10 giugno la manifestazione di fine anno che, a conclusione del percorso proposto per le classi quarte e quinte che hanno aderito al Progetto nazionale del CONI e MIUR: ”Sport di classe”, ha coinvolto in giochi della tradizione tutti gli alunni della Scuola S.G.Bosco dai cinquenni della Scuola dell’Infanzia agli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria. Un corteo di bambini, colorato e festoso, ha animato le vie di Giovinazzo, conducendoli nelle postazioni di gioco dove, dopo aver consumato una merenda fatta di cibi semplici tipici della tradizione locale, ha dato il via ai giochi. Tanti i giochi a squadre proposti per un’esperienza sportiva di festa e divertimento in un contesto ludico e giocoso, di inclusività e integrazione, ma anche un momento di riflessione sui valori educativi dello sport, in grado di veicolare il senso del fair play come scelta di vita, per imparare ad essere leali nel gioco e nella vita quotidiana, educando alla legalità, al rispetto di se stessi e degli altri. Si è trattato di un evento finale nato con l’obiettivo di valorizzare l’educazione fisica e sportiva nella Scuola dell’Infanzia e Primaria per le sue valenze trasversali e per la promozione di stili di vita corretti e salutari, diffondendo una maggiore consapevolezza e cultura del movimento. La referente allo Sport Ins. Luciana Coppolecchia

Scuola e territorio

Il Rotary Club dona un defibrillatore alla nostra scuola Un prezioso gesto di solidarietà

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n occasione della manifestazione di fine anno “Le sciuche e le mange’ de na volte a Scevenazze” il Rotary Club di Molfetta ha donato un defibrillatore al nostro Istituto Comprensivo. La cerimonia di consegna ha preceduto l’inizio della grande festa di fine anno e si è svolta alla presenza dei genitori, delle docenti e degli alunni di scuola Primaria. La consegna è stata effettuata dal presidente del Rotary Club, Generale Michele Catalano, il quale ha espresso il piacere di poter fare un dono così prezioso alla scuola teatro della propria infanzia, alla quale è legato da profondo affetto. La delegazione del Rotary Club di Molfetta è stata accolta dalla Preside, Maria Paola Scorza, che ha manifestato profonda gratitudine per questo pregevole gesto di umana solidarietà che potrebbe salvare delle vite. La redazione di Tam Tam


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Redazione

Grande successo per i Giochi Matematici che hanno visto protagonisti Monsignor Cornacchia incontra i ragazzi a scuola tanti ragazzi della scuola

Da Giovinazzo a Milano, a spasso con la Matematica

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nche quest’anno l’Istituto Comprensivo “San Giovanni Bosco – Buonarroti” ha partecipato ai Giochi Matematici organizzati dal Centro Pristem dell’Università Bocconi di Milano, una tra le università più prestigiose d’Italia. I Giochi Matematici si sono svolti per la prima volta nel 1987 e da lì in poi hanno attirato un numero sempre maggiore di ragazzi provenienti da tutta Italia e da tutta Europa. Durante l’anno si sono tenute diverse fasi di giochi. La prima fase è stata quella di Istituto (Giochi d’Autunno, 13 novembre 2018), cui hanno partecipato tutte le classi della scuola media e le classi quinte della scuola primaria. A marzo poi si sono tenute le Semifinali dei Giochi Internazionali a Bisceglie cui hanno partecipato solo gli alunni della scuola media. Ben due di essi hanno guadagnato la Finale Nazionale a Milano che si è tenuta il giorno 11 maggio 2019. Ultima fase è la Finale Internazionale che si terrà a Parigi nel mese di agosto. La classe 2^D ha partecipato con sette alunni ai Giochi d’Autunno. L’obiettivo di tale partecipazione è stato quello di provare nuove esperienze e di mettersi alla prova con compiti diversi da quelli di scuola, in cui non basta memorizzare un procedimento, ma bisogna usare la logica. I Giochi Matematici hanno inoltre permesso di vedere la matematica appunto come un gioco, divertente e imprevedibile. Qualche alunno infine ha voluto iscriversi per migliorare il proprio rapporto con la matematica, quasi come fosse una sfida. I risultati per la classe sono stati positivi, visto che uno dei due finalisti qualificatosi a Milano appartiene proprio alla 2^D: Domenico Iride è stato accolto dai compagni con grande felicità e soddisfazione ed è partito alla volta della Finale Nazionale carico di tanti “in bocca al lupo”. Ecco le sue parole di ritorno da Milano: “Il giorno 10 maggio è iniziata la mia avventura… siamo partiti (io e mio padre, il prof. Mena e Jacopo con la sua famiglia) per Milano! Una volta atterrati, siamo andati in un hotel dove abbiamo passato la notte. La mattina successiva, finalmente il grande giorno: la Finale dei Giochi Matematici Internazionali! Prima della prova, in mattinata, abbiamo passeggiato lungo i Navigli di Milano per cercare tutti quanti di alleviare un po’ l’ansia godendoci la bellezza del posto. Dopo un pranzo veloce e dopo aver rivisto un po’ alcuni quesiti, siamo giunti all’Università “Bocconi”, tra le più prestigiose d’Italia. Sono stato avvolto da un sentimento mai provato sin a quel momento: un mix di felicità e preoccupazione nello stesso tempo. Dopo un forte abbraccio a mio padre e un saluto al professore, ero lì, tra i finalisti italiani, provenienti da tutte le regioni! Ho preso coraggio e ho affrontato il mio primo vero esame di vita! Non mi sono classificato tra i miglio-

La visita pastorale del Vescovo

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on immensa gioia il 14-15 marzo abbiamo accolto nel nostro Istituto Comprensivo Sua Eccellenza Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo della nostra diocesi (Molfetta-GiovinazzoRuvo-Terlizzi). La visita pastorale è uno degli impegni più significativi per il Vescovo che con cura e attenzione segue la vita spirituale della sua diocesi. Noi tutti che lavoriamo per l’istruzione dei più piccoli oggi vogliamo sottolineare quanto la visita pastorale, riveli una particolare attenzione nei confronti del mondo della scuola, intesa come luogo dove gli alunni si mettono alla prova cercando non solo di “accrescere” le conoscenze culturali ma anche e soprattutto di “crescere” come uomini e donne del domani. In queste due giornate è stata affrontata da tutti gli ordini di scuola la tematica dei Diritti dei fanciulli al fine di promuoverne la conoscenza e la consapevolezza nei bambini e nei ragazzi, fornendo loro gli strumenti per difendersi da soprusi e prevaricazioni. La tematica è stata affrontata trasversalmente e per fasce d’età, con riferimento ai tre ordini di scuola. Gli alunni, dopo aver appreso la bellissima notizia della visita pastorale, hanno iniziato a pensare come accogliere il Vescovo. La loro curiosità, nei riguardi di questo evento, si è espressa con numerose domande che quel giorno sono state rivolte direttamente a Sua Eccellenza. Sono state scritte lettere e pensieri, realizzati elaborati grafici e bandierine e sono stati intonati canti festosi. Gli alunni con le proprie famiglie hanno partecipato con gioia all’evento, e si sono avvicinati ri cento ma non sono assolutamente deluso, al Vescovo per un semplice saluto, per una stretta di mano, per una anche perchè come dice sempre mio padre: foto. A tutto questo Sua Eccellenza ha risposto con sorrisi, carezze e “ho dato il massimo”. Direi in fin dei conti parole gioiose. La partecipazione delle famiglie ha assunto anche che forse quest’occasione è stata una forte connotazioni di solidarietà attraverso la raccolta di fondi da destinare esperienza sia dal punto di vista scolastico alla beneficenza. Giungano i nostri più sinceri ringraziamenti al noche dal punto di vista personale. Ho cono- stro caro Vescovo Domenico, preghiamo per Lui che il Signore gli sciuto e sinceramente apprezzato la cultura dia serenità e forza per il suo servizio pastorale tra il popolo di Dio. milanese, ho convissuto due giorni fantastici non con mio padre ed il professore ma con Ins. Soriano due amici. Riguardo alla classifica finale dei giochi, che dire: ci riproviamo l’anno prossimo!” La classe ha chiesto anche all’altro finalista Jacopo Lanzellotti (di 3^C) di esprimere un suo pensiero sui Giochi, sul progetto organizzato dalla scuola per allenarsi e sulla sua esperienza a Milano ed ecco cosa ha risposto: “Il progetto che permette agli alunni di partecipare ai Giochi matematici organizzati dall’Università Bocconi di Milano, è stato interessante, utile, educativo, ma soprattutto molto divertente. Questo progetto mi è servito molto per capire il mondo della matematinumeri, geometria, relazioni e funca, che a volte è quasi un gioco, e l’utilizzo zioni. Il testi relativi alla lingua indella stessa nella vita di tutti i giorni. Quanglese sono di diversi livelli A1 e a2, do ci siamo recati a Milano per partecipare tale prova si divide in due parti: una alla finale nazionale, ero felice ed un po’ di reading e l’altra di listening. agitato, poiché molte persone credevano in Quest’anno gli alunni coinvolti nelle prove Invalsi sono giunti al giorno me e nel compagno che ha partecipato con atteso e temuto con una consapevome. Sono molto felice che la scuola abbia Affrontarle con serenità lezza maggiore. Nella Scuola Primainvestito su noi alunni e la ringrazio per aver ria e nella Secondaria di primo grae serietà in un’ottica di contribuito alle spese per lo spostamento. Il do, infatti, al fine di incrementare la prof. Mena, che ci ha aiutato a prepararci miglioramento costante percentuale di successo degli studenper le prove, si è dimostrato molto disponibiti negli esiti delle prove standardizle e paziente, anche quando eravamo a Mila- del sistema di istruzione zate, sono stati avviati progetti Invale Prove Nazionali Invalsi anche si in orario extracurriculare. I docenno. Vorrei pertanto esprimere la mia gratituquest’anno hanno coinvolto gli ti di classe di italiano, matematica e dine verso la scuola e verso il professore. In alunni del nostro Istituto. inglese hanno preparato gli alunni generale, secondo me, questo è un progetto Gli alunni delle classi seconde e alla specifica tipologia delle prove, molto educativo ed ambizioso che può far delle classi quinte della Scuola Pri- attraverso esercitazioni su materiale bene agli alunni e può far loro crescere”. maria hanno svolto le prove di italia- cartaceo e simulazioni online. Anche la Dirigente Scolastica prof.ssa Maria no, matematica (e inglese solo per le Dal questionario di gradimento relaPaola Scorza ha espresso la sua soddisfazio- classi quinte) nella prima decade di tivo al progetto e somministrato agli alunni coinvolti, è emersa l’utilità ne per i risultati ottenuti: “Sono molto orgo- maggio. Nella scuola secondaria di primo gliosa di Jacopo e Domenico perché ci han- grado, invece, gli alunni delle classi delle esercitazioni. La maggior parte dichiarato di aver affrontato i no regalato, insieme al prof. Mena che li ha terze hanno svolto il test Invalsi nel ha quesiti Invalsi con maggiore sicurezguidati, speranze sogni e voglia di mettersi mese di aprile, attraverso il metodo za e auspica che anche alle classi in gioco”. Computer Based Testing , una pro- degli anni successivi venga ripropocedura messa in atto lo scorso anno sta tale attività. Convinti che si tratti di un progetto utile e formativo, gli alunni della classe si augurano che evita di sovraccaricare gli alunni F.S. Area 4 che la scuola partecipi anche il prossimo an- durante gli Esami di Stato. Tali prove hanno lo scopo di testare il livello prof.ssa Nunzia Depalo no ai Giochi Matematici in modo da poter di preparazione in italiano, matemanuovamente giocare con una materia che tan- tica e dall’anno scorso anche in inte volte è odiata e che invece può mostrarsi glese degli alunni di tutta Italia. divertente. La prova di Italiano comprende eser-

Prove Invalsi

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Classe II D—Buonarroti

cizi di comprensione del testo e esercizi di grammatica analizzata nel triennio. La prova di matematica comprende diversi argomenti come


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Scuola dell’Infanzia Gianni Rodari

Rodari: tra travestimenti e divertimenti

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Un carnevale da indiani

l carnevale è periodo di allegria, di socializzazione, di divertimento che consente ai bambini di uscire dai regolari ritmi di vita quotidiana della scuola e allo stesso tempo diventa occasione per numerose attività didattiche ed esperienze di apprendimento che concorrono allo sviluppo della capacità di comunicare e di esprimersi attraverso linguaggi verbali e non verbali. Come ogni anno, per i piccoli alunni della nostra scuola sono state organizzate esperienze ed attività legate al progetto educativo-didattico annuale. Con la presentazione del testo utilizzato in questo percorso annuale: “Il manuale delle Giovani Marmotte” i nostri bambini sono diventati piccoli esploratori e sono partiti alla scoperta della campagna, della città e del mare, in compagnia di 3 fantastici personaggi Disney, Qui, Quo e Qua e le Giovani Marmotte. A carnevale i nostri 3 amici hanno portato nella nostra scuola un totem, da cui è partita l’idea del travestimento da piccoli indiani. I bambini sono stati lasciati liberi di progettare e di individuare gli elementi da realizzare a scuola per mascherarsi da indiani Durante un laboratorio creativo-manipolativo, che ha visto partecipi i bambini delle sezioni del plesso, abbiamo costruito collane di pasta e fasce copricapo, utilizzando tecniche pittoriche diverse. L’intento pedagogico è stato il coinvolgimento di tutti e di ciascun bambino, promuovendo la capacità di collaborazione nel grande gruppo, il problem solving, il tutoring. Grazie alla collaborazione delle famiglie in questa esperienza didattica, i bambini hanno indossato una tunichetta da veri indiani. Finalmente il giorno della festa a scuola è giunto! Grande è stata la gioia dei bambini, tra sfilate nel giardino, balli e canti nel salone, arricchita dalla presenza dei “piccolissimi” della sezione primavera. I nostri Osservandoli, nello splendore che li connota, possiamo affermare che l’approcindiani, trasportati dall’entusiasmo, si sono immersi in un clima di scherzi e gio- cio ludico rimane la modalità di apprendimento più efficace nella Scuola dell’Infanzia: i bambini si esprimono, raccontano, interpretano e combinano in chi. modo creativo esperienze soggettive e sociali.

Piccoli esploratori

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percorsi progettuali sviluppati nelle unita’ di apprendimento: “Piccoli esploratori in campagna” e “Piccoli esploratori al mare” hanno guidato i nostri alunni alla scoperta degli ambienti che li circondano, rendendoli più consapevoli dell’importanza che ognuno di essi ha per la nostra vita, del valore della natura e della necessità della sua salvaguardia. L’intervento educativo delle docenti è stato quello di valorizzare “l’esperienza, l’esplorazione, i rapporti con i coetanei, con la natura, con il territorio” per riflettere sui comportamenti corretti, richiamando tutti (famiglie comprese), ad un forte senso di responsabilità e di rispetto che la scuola deve promuovere. Attività come la piantumazione di un piccolo albero di ulivo (con l’aiuto di un nonno improvvisatosi contadino per l’occasione) nel giardinetto del nostro plesso (con la bruschettata all’olio extra vergine di oliva) e l’uscita

didattica sul lungomare di Giovinazzo (con la scoperta di un ambiente tanto amato dai bambini ma poco conosciuto, esperienza conclusasi in modo “dolce”, gustando un gelato al cioccolato) entrano a buon diritto nel nostro progetto educativo, dove l’educazione ambientale, ponendosi come tema portante e trasversale, ha toccato tutti gli ambiti del fare, dell’agire e della conoscenza che i nostri piccoli gradualmente sviluppano, grazie alle esperienze scolastiche di una scuola che, come diceva Munari, aiuta a “scoprire, a conoscere e a vivere”.


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Scuola dell’Infanzia San Tommaso

I bambini della Scuola dell’Infanzia “San Tommaso” giocano con miti e leggende

Accoglienza

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ll’inizio di un nuovo anno scolastico ci sono nuovi bambini da accogliere, c’è da riallacciare il filo con coloro che hanno già frequentato in modo che si sentano ancora una volta accolti. “accoglienza” è un modo di essere dell’adulto nella relazione con il bambino, è un metodo di lavoro che racchiude tutta l’organizzazione della scuola, dagli spazi alle relazioni con le famiglie. Per presentare il progetto accoglienza “Cristalda e Pizzomunno” è stata effettuata un’uscita didattica al porto di Giovinazzo. L’iniziativa ha reso protagonisti i bambini di 3/4/5 anni del plesso che, accompagnati dalle insegnanti, hanno incontrato il pescatore vito per scoprire sorprese ricche di contenuto e significato. Le cinque bottiglie contenenti il racconto, il messaggio nella bottiglia e la rete per pescare sono stati utili per i piccoli alunni per aprirsi a nuove conoscenze sul mare e sulle sue storie. La leggenda ha offerto la possibilità di far conoscere ai bambini una storia legata alla tradizione, all'amore, al territorio, ma soprattutto, ad un borgo della nostra regione. Infatti, cardine del nostro progetto educativo è stato far conoscere fatti, storie e tradizioni non solo legate al nostro paese ma di quanti fanno parte della nostra vita comunitaria accettandone usi, costumi e tradizioni.

Natale d’altri tempi nei racconti dei nostri nonni

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li alunni del plesso, sono stati guidati alla riscoperta di storie antiche della tradizione locale, quelle storie che i nonni raccontano ai loro nipotini e che si tramandano di generazione in generazione. A partire dalla lettura de: “Lè pettue de Mechèle” dello scrittore Franco Andriano, i bambini hanno ricreato il natale di una volta, riscoprendo canzoni, poesie, filastrocche e canti antichi in dialetto giovinazzese.

Sotto il segno del mito

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otto il segno del “mito” è il progetto didattico dedicato alla scoperta delle leggende dei miti greci. Il percorso operativo e didattico ha collegato tutte le unità di apprendimento che sono state impostate su attività aventi la finalità di sviluppare non solo le abilità motorie ma anche le capacità linguistiche, cognitive e artistiche. I bambini “giocando a far finta” nel mondo incantato degli eroi greci e costruendo un arcobaleno di personaggi curiosi hanno avuto l’opportunità di arricchire il proprio bagaglio di esperienze diventando sempre più autonomi e conquistando se stessi. I racconti degli dei e le avventure degli eroi e delle eroine greche hanno permesso ai bambini di esprimere la propria vita interiore, emozioni, sentimenti e fantasie. Alla fine dell’itinerario didattico ci siamo rese conto che i nostri bambini non solo si sono divertiti ad ascoltare le numerose vicende degli eroi ma sono riusciti ad acquisire quelle abilità attinenti la sfera degli apprendimenti.

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Come nacque l’ulivo

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l racconto: “Come nacque l’ulivo” ha offerto l’opportunità di effettuare un’ uscita didattica presso l’uliveto. L’indagine d’ambiente si propone come un formidabile ‘alfabetiere’ che attinge direttamente dalla realtà, perchè tramite essa i bambini vengono orientati all’osservazione e descrizione dei molteplici elementi che compongono la realtà che li circonda. In tale direzione l’indagine presso l’uliveto di una nota azienda agricola ha offerto l’opportunità di esplorare, cercare dati significativi, collegare conoscenze e pensieri e ha permesso ai bambini di conoscere, ragionare, comunicare le proprie considerazioni. Ecco che i bambini hanno osservato la pianta dell’ulivo e appreso il metodo di coltivazione e i prodotti di questo prezioso dono della nostra terra”


Scuola dell’Infanzia Via Dante

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Via Dante: La Scuola della ”Scoperta”, del “Fare” e dell’ “Agire” Caccia al tesoro sensoriale

I

bambini come piccoli esploratori muniti di una mappa, di un binocolo, di una lente d’ingrandimento e di una macchina fotografica sono partiti all’esplorazione del giardino della nostra scuola, vero laboratorio didattico che offre la possibilità di vivere esperienze concrete. Con l’aiuto degli indizi, tra entusiasmo e divertimento hanno trovato il tesoro: le piante aromatiche utilizzate dalle giovani marmotte qui, quo, qua a cui si ispirano i nostri bambini. Si parte così per le esperienze sensoriali, preparando una fresca granita e una calda tisana alla menta, gustando la pizza al basilico e patate al rosmarino per apprezzare le qualità e le caratteristiche di queste erbe aromatiche. Inoltre, come piccoli scienziati hanno vissuto la scoperta della flora e della fauna presente all’interno di esso.

Naturiamo… a scuola

S

ulle orme delle giovani marmotte i bambini hanno trasformato in aula didattica gli ambienti esterni e provato il piacere di stare a contatto con la natura.

Ecco la nostra citta’!

E

ssendo l’aula riduttiva, rispetto alla conoscenza del mondo, i piccoli alunni hanno auto la possibilità di conoscere le meraviglie storiche e le loro peculiarità nelle vie e nelle piazze di Giovinazzo.

V

C

iviamo in città la festa del papà e realizziamo tante attività,

Tra mestieri e tradizioni onoscendo la città e i mestieri che ne fanno parte, i nostri alunni si sono cimentati nel mestiere del pasticcere ispirandosi per la realizzazione di un dolce tipico giovinazzese: la scarcella!

“ It’s the english time at school!“

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er completare il bagaglio di strumenti per interpretare il mondo non poteva mancare l’esplorazione della lingua inglese ormai indispensabile ai futuri cittadini del mondo,


Scuola primaria

Pagina 10 Educazione interculturale Tradizioni di altre civiltà

TUTTI A CACCIA… DI UOVA! I bambini sperimentano usanze dei Paesi anglosassoni

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ltimo giorno di scuola prima delle vacanze pasquali: nel bel mezzo di una lezione la maestra si è accorta che, davanti alla porta della nostra aula, qualcuno aveva lasciato un cestino con all’interno un biglietto misterioso. La curiosità era tanta, quindi lo abbiamo letto subito: “Ciao bambini, nel giardino ho nascosto qualcosa per voi. Buona caccia!” – firmato Easter Bunny. Così abbiamo indossato in fretta i nostri giubbotti e siamo corsi nel giardino della nostra scuola. E, proprio come la maestra ci aveva raccontato durante le lezioni di Inglese, anche noi, come i bambini della Gran Bretagna, sotto il sole di una splendida giornata di primavera abbiamo iniziato a perlustrare ogni angolo del giardino.

Abbiamo rovistato sotto le piante, tra i cespugli, in mezzo all’erba e dietro gli alberi per scovare tutti i possibili nascondigli in cui Easter Bunny aveva nascosto le uova colorate. Persino tra le pietre all’interno della vecchia fontana e tra le rastrelliere per le biciclette erano nascosti sacchetti di uova: il nostro amico coniglietto si era proprio divertito! Ogni scoperta è stata una grande gioia, una vera conquista e alla fine di questa lunga caccia, stanchi, divertiti e anche un po’ accaldati, siamo riusciti a riempire tutto il cestino di golosissimi ovetti di cioccolato che, ovviamente abbiamo divorato una volta rientrati in aula. Che dire…è stata un’esperienza bellissima e anche…buonissima!

Educazione ambientale Nel nostro giardino un mondo da scoprire e da rispettare

Salvaguardiamo la natura

Perché la natura è importante per l’uomo? Lo scopriamo esplorando il nostro giardino

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’importanza della natura può essere scoperta solo con una esperienza diretta sul campo. Infatti è ciò che abbiamo fatto Mercoledì 8 maggio: accompagnati dalla maestra ci siamo recati nel giardino della nostra scuola per osservare la NATURA. E’ stata una interessantissima esperienza. Abbiamo osservato piante di diverso tipo e grandezza, fiori, erba, insetti. Tutto questo con molta attenzione e facendo tesoro di quanto la maestra ci ha detto, soprattutto nel non trascurare i particolari che spesso sfuggono. Tornati in classe ci siamo posti delle domande: “Cos’è la natura?” - La natura è l’insieme degli esseri viventi vegetali e animali. “Chi sono gli esseri viventi?” - Gli esseri viventi sono coloro che nascono, crescono, si riproducono e muoiono. “Perché la natura è utile all’uomo?” - La natura è utile all’uomo perché offre gli elementi: ossigeno, cibo, acqua, necessari alla vita. “Cosa fai per salvaguardare la natura?”. Questa riflessione ci ha permesso di comprendere che la natura è un bene prezioso e noi uomini dobbiamo rispettarla. Rispettare la natura significa che non dobbiamo inquinarla buttando rifiuti nel mare e nell’ambiente, non dobbiamo usare insetticidi e medicinali che fanno morire gli animali e le piante, non dobbiamo sprecare l’acqua, non dobbiamo inquinare l’aria con fumi dannosi. Tutto questo serve per prenderci cura della natura e nello stesso tempo anche per garantirci che la natura sia ancora generosa con noi e con le nostre future generazioni. 1 A - Bosco

1 C- Bosco

Educazione alla Pace Costruire la pace si può anche da bambini

Noi alunni in ricordo di Don Tonino Bello Il 4 Aprile scorso presso il palazzetto dello sport PalaPansini di Giovinazzo.

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li alunni della classe IB della Scuola Primaria “San Giovanni Bosco” guidati dalle docenti di classe, dopo un periodo dedicato alla preparazione, che ha visto i piccoli impegnati ed emozionati per l’evento che li attendeva , si sono esibiti in una performance sulla canzone di Edoardo De Crescenzo. Il testo della canzone :”Mani” ricca di significato e di squisita musicalità, ha voluto comunicare quanto sia importante volersi bene, prendersi per mano, pregare, e aiutare chi ne ha bisogno. Le mani sono le protagoniste dell’esistenza , sono loro che comunicano il nostro stato d’animo e parlano di noi. Oggi più che mai in questa società così frettolosa, è importante riflettere su questi gesti per formare positivamente quelle che saranno le generazioni future. Gli alunni felici , sorridenti e pieni di vita hanno recitato anche una poesia scritta da Don Tonino Bello dal titolo: “Ti auguro un’oasi di Pace” invitando ciascuno ad amare se stesso e gli altri a non lasciarsi abbattere dagli eventi, ma a vivere serenamente in questo mondo meraviglioso donatoci da Dio, a lasciarsi immergere dalla speranza e dalla luce della vita. Tale evento è stato pensato dall’Osservatorio per la Legalità e per la difesa del :”Bene comune” che con la collaborazione attenta e professionale dei docenti e il coinvolgimento degli alunni hanno portato alla realizzazione di tale evento che ha visto la partecipazione in massa della componente genitoriale, di docenti e Dirigenti. E’ stato bello regalare e regalarsi momenti di felicità e condivisione. Tutta la cittadinanza ha partecipato dal punto di vista sociale e religioso. 1 B - Bosco


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Scuola primaria

Educazione alla Pace Mattoncini fatti di riflessioni Didattica innovativa Giocare con la matematica e l’inglese e di sforzi per costruire il nostro…

Muretto di pace

Nel magico mondo di Chip

Divertente e accattivante il magico mondo di Chip che dalla sua casetta all’interno del PC ci introduce nel mondo dell’informatica el magico mondo di CHIP ci siamo entrati con grande entusiasmo durante quenche noi bambini possiamo! …Essere costruttori di pace se st’anno scolastico. ci sforziamo di ragionare sui nostri comportamenti. Li abbiamo disegnati, dipinti e scritti sul nostro “muretto del- Nel laboratorio di informatica abbiala pace” ma soprattutto cerchiamo di metterli in pratica perché ci fan- mo incontrato il nostro piccolo amico, elemento fondamentale di un Personal no vivere bene insieme. Quando sappiamo chiedere scusa, quando ascoltiamo veramente chi Computer. Abbiamo scoperto che vici sta accanto, quando trattiamo gli altri come vorremmo essere tratta- ve in una casetta chiamata CASE e ti noi, quando fatichiamo ad essere pazienti per aspettare chi è indie- che è capace di trasmettere impulsi tro, quando condividiamo ciò che è nostro facendolo diventare di tut- proprio come il nostro cervello. Il ti, quando perdoniamo un torto subito perché “può capitare a tutti di computer è uno strumento intelligente, ma abbiamo scoperto che ha bisosbagliare!”… …È allora che mettiamo gli uni sugli altri i mattoncini del nostro mu- gno della nostra intelligenza perché senza i nostri “comandi” non è in graretto della la pace. do di fare nulla. E così, lezione dopo lezione, abbiamo imparato a comunicare con il PC usando il mouse e la tastiera e a realizzare lavori di disegno e di scrittura davvero sorprendenti. Ancora più entusiasmante per noi è stato “giocare per imparare!” Le maestre infatti un giorno ci hanno proposto di indossare delle speciali cuffie e di usare il computer in maniera nuova e divertente. Un simpatico personaggio di nome Oscar che parla solo inglese ci ha traportati su pianeti colorati dove abbiamo potuto giocare imparando nuove parole e frasi in inglese. E la matematica? Noi giochiamo anche con i numeri! In aula multimediale ci aspettano: piccole api, deliziosi coniglietti, simpatici lupacchiotti e altri fantastici personaggi con i quali, giochiamo a calcolare, risolvere problemi e ripetere le tabelline. Le nostre riflessioni sulle attività in laboratorio? “Giocare con il computer è tanto, tanto divertente!”. “Quando il venerdì le maestre dicono che stiamo per andare a giocare con i computer, noi gridiamo felici”. “Mi piace andare in aula multimediale perché con le operazioni corrette faccio punteggi alti!”. “Menomale che in questa scuola c’è l’aula multimediale, perché è bellissima!”. “Ho imparato a usare il mouse e la tastiera”.

Vivace, colorato, imperfetto e sempre pronto ad essere rimesso in sesto ad ogni cedimento, con tanta buona volontà

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2 A– Bosco

Didattica innovativa Dalla pixel art al pensiero computazionale

Integrazione Venerdì 8 FEBBRAIO 2019 : Giornata dei calzini spaiati

Piede contro piede: insieme per amore

Un’esperienza allegra nel rispetto dell’altro per dipingere con i calzini un arcobaleno di colori

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oi alunni della classe II D abbiamo aderito alla “Giornata dei calzini spaiati” indossando calzini di colori diversi. Oggi siamo arrivati a scuola, noi bambini e maestre, con calzini diversi, dai mille colori. Calzini a righe, a pois, verdi e viola, rossi e blu, a fantasia e con i nostri piedini abbiamo formato un bellissimo arcobaleno e colorato la nostra aula. Un gesto semplice e divertente ma efficace, un pretesto e un’occasione in più per parlare del rispetto dell’altro. Con i nostri calzini spaiati dai tanti colori, abbiamo formato insieme alle maestre un grande girotondo colorato cantando e divertendoci, abbiamo capito che “Essere diverso dagli altri non è un difetto ma è una ricchezza”. In questa giornata abbiamo voluto colorare non solo i nostri piedini ma soprattutto il mondo e il nostro cuore, abbiamo condiviso i valori come l’amicizia, il rispetto degli altri e delle diversità. Quest’occasione è stata importante perché ci ha fatto comprendere il VALORE della “DIVERSITA’” grazie a questa gioiosa attività. Noi bambini dobbiamo fare tesoro di questa importante consapevolezza per realizzare tutti insieme una cultura del rispetto dell’altro e con il nostro comportamento dare il buon esempio. In questa scuola è morta la diversità ed è nato il rispetto perché per far brillare, la propria luce non è necessario spegnere quella degli altri. 2 D- Bosco

Facciamo Coding con la Pixel Art

Attraverso la PIXEL ART utilizziamo l’arte come strumento per avvicinarci al coding e al digitale, sviluppando il pensiero computazionale

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oi alunni di II C abbiamo cominciato quest’anno a fare attività di coding unplugged, cioè programmare senza il computer su carta quadrettata. Siamo partiti dalla Pixel Art, : attraverso semplici istruzioni visualizzate da quadretti da colorare o da lasciare vuoti e seguendo una legenda, ci siamo divertiti a scoprire quale disegno ne risultava, codificando così l’immagine. La maestra ci ha spiegato che i computer, per rappresentare le immagini, hanno bisogno di costruire una griglia e di colorare i quadretti; ogni quadretto è un pixel, per questo chiamiamo pixel art ogni disegno che mette in evidenza la struttura a quadretti . Definita la griglia e scelto un punto di partenza, ( per convenzione il pixel in alto a sinistra) e un ordine ( per convenzione la scansione di righe da sinistra a destra e dall’alto in basso), abbiamo rappresentato l’immagine seguendo la legenda dei colori. E’ stato divertente ed entusiasmante scoprire i vari disegni man mano che andavamo avanti e interessante riflettere sul perché, a volte, non ci veniva l’immagine esatta, formulando l’ipotesi come la possibilità di aver sbagliato la lettura del codice o l’errore del programmatore. Abbiamo familiarizzato con termini come “ debugging” che nel gergo informatico descrive l’operazione che fa il programmatore per individuare e correggere eventuali errori (bug) all’interno del programma. Creando un codice e una legenda di colori, ne sono nate bellissime rappresentazioni: tante coloratissime maschere della tradizione italiana, in occasione del Carnevale, e 16” I love dad”, con tanto di cuori rossi, per il “Father’s day”. Questi splendidi cartelloni fanno bella mostra di sé e abbelliscono il nostro corridoio, testimonianza del nostro divertimento e del nostro impegno nell’aver intrapreso la non facile ma sempre affascinante attività del coding unplugged e del pensiero computazionale. 2 C- Bosco


Pagina 12 Ambiente Il patrimonio storico delle campagne giovinazzesi

Con il FAI alla scoperta dei pagghiare, anzi… dù pagghiarone!

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novembre di quest’anno scolastico il Presidente della sez. FAI di Giovinazzo, è stato contattato per capire come il tempo e l’inciviltà delle persone potessero causare danni irreparabili al patrimonio storico presente nelle campagne giovinazzesi. Il tema era rivolto ai pagghiare dopo che, durante la raccolta delle olive, avevamo avuto modo di visitarne uno e incuriosirci fortemente. Gli esperti dott. Michele Camporeale e il dott. Luigi Guastamacchia, invitati a Scuola, ci hanno spiegato le diverse funzioni delle costruzioni tipiche delle nostre campagne: pozzi, muretti secco, trulli e anche orti, uliveti e viti. I pagghiare o li pagghiet, venivano costruiti con pietre incastrate fra di loro senza utilizzo di cemento e in cima veniva posizionato un composto chiamato bolo, fatto di muschio, sassolini, erba e terreno. Una volta indurito diventava perfettamente impermeabile. La loro funzione era quella di dimora per gli animali e deposito di attrezzi. Gli stessi contadini vi sostavano quando erano sorpresi dalla pioggia, infatti la maggior parte erano costruiti a ridosso dei muretti a secco per consentire l’accesso al bisogno. L’argomento ci ha così tanto appassionato che abbiamo anche scritto una poesia e partecipato al concorso nazionale “Un patrimonio da salvare” indetto dal MIUR. Abbiamo sentito il bisogno di dare voce alla nostra Storia contadina con parole che descrivessero la bellezza di luoghi e colori di una vita passata. Dopo questo primo interessante incontro, ci siamo dati appuntamento a maggio per un sopralluogo in campagna con la visita al Pagghiarone monumentale del 1894 in contrada San Leo. Ci ha davvero sorpresi vedere una costruzione così grande e soprattutto in ottimo stato conservativo rendendo questo luogo davvero unico nel suo genere! Luigi Guastamacchia e le Guardie Campestri Depalma e Dagostino sono stati magnifici ciceroni di una bellissima mattinata passata in un agro non a tutti conosciuto e ricco di macchia mediterranea, fichi, mandorli e ulivi… “NON DISTRUGGETE LA NOSTRA STORIA” è la preghiera che gli alunni della Terza C rivolgono a tutti i cittadini che hanno la fortuna di avere un pezzo di storia all’interno delle loro campagne, perche le future generazioni possano innamorarsi dei loro luoghi e farli diventare” del cuore”, proprio come insegna il FAI.

Educazione emotiva Progetto sulla Consapevolezza

Emozioni nello zaino

Scuola primaria Storia Visita guidata delle classi terze ad Altamura

Piccoli preistorici in azione

Individuare le testimonianze del Paleolitico nel contesto territoriale pugliese

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aestra Anna, gli uomini del Paleolitico erano proprio forti: hanno imparato un mucchio di cose senza che nessuno gliele insegnasse”, ha affermato un alunno della classe terza A, dopo l’esperienza della visita guidata ad Altamura , insieme ai compagni delle classi 3e B e C della scuola primaria San Giovanni Bosco, accompagnati dalle insegnanti A.Augurio, I.Depalma, M.Marcotrigiano. M.Spadavecchia, M.Spagnoletti e gestita dall’Associazione Iris di Altamura. Nel mese di aprile i circa 70 alunni di terza si sono recati in visita guidata ad Altamura dove li attendevano presso il Centro Didattico le esperte dell’associazione per guidarli in un percorso conoscitivo e laboratoriale relativo alla vita preistorica. Opportunamente divisi in due gruppi si sono alternati nello svolgimento delle attività ludiche all’interno del centro didattico, mirate alla conoscenza di alcuni comportamenti dei nostri progenitori e nella visita guidata al museo archeologico della città, senza escludere una puntatina al Pulo, la più grande dolina carsica dell’Alta Murgia. Al Museo hanno potuto osservare molti reperti storici ritrovati nel territorio tra cui due sepolture complete, oltre che vasellame e oggetti di vita quotidiana ritrovati negli ipogei. La ricostruzione a grandezza naturale dell'Uomo di Altamura “Ciccillo”, realizzata dai paleoartisti olandesi Adrie e Alfons Kennis era il pezzo forte della collezio3C - Bosco ne, ammirato ed osservato nei minimi particolari da alunni e insegnanti: “Maestra ma è vero?” mi ha sussurEmotiva rato un po’ intimorito un alunno del gruppo. Opportunamente guidati hanno osservato un percorso foto-

Le parole per raccontare storie di gioia, tristezza, paura e rabbia e colori per narrare

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uest’anno, noi bambini di terza A e terza B, siamo entrati in punta di piedi nel mondo delle emozioni e delle storie. Siamo inciampati nella Tristezza, siamo diventati rossi per la Rabbia, ci siamo abbracciati stretti nelle storie di Paura, felici abbiamo scoperto tutti i colori della Gioia. E ogni volta mescolavamo il nostro sentire senza le parole, dipingendolo. Questo ci ha dato la possibilità di comprendere che il linguaggio delle emozioni è universale. E così abbiamo scoperto che ci sono tanti aggettivi per raccontare la paura, tanti suoni per la rabbia, movimenti lenti per la tristezza. Queste alcune delle nostre riflessioni emerse nel circle time… Cos’è la tristezza? - E’ quando non siamo ascoltati Quando qualcuno muore.-Quando mi perdo – Le persone senza libertà - Quando non vinco - La villa comunale chiusa - Quando piove - Quando un mio compagno non è più mio amico - Le offese. Cos’è la rabbia? -I dispetti di mia sorella-le parolacce-Quando mia madre mi toglie il telefono-Quando mia madre sceglie mio fratello per andare a compra

re il pane- Una finale di calcio persa-I litigi, le esclusioni, gli inganni. Cos’è la paura? - Una stanza buia-Un fantasma-Un ragno- Un signore con una bottiglia di alcool - Gli animali feroci-La pioggia e i lampi-I colori rosso e nero - Stare da soli - Essere rimproverato. Cos’è la gioia? - Ricevere un regalo - Giocare con tutti - Cose buone da mangiare - Il mare - Un animale domestico -Quando l’altro è felice -Stare insieme alla famiglia -ala musica -Quando torna mio padre a casa Il mio compleanno -Quando non litigo - Quando è festa. In questo viaggio, ci hanno accompagnato le nostre maestre e Domenico Mastrofilippo, uno psicologo. Abbiamo scoperto che ogni emozione è utile e abbiamo poi vissuto la gioia. In palestra ci aspettava Alessia. Ciascuno di noi è stato avvolto da una bolla di sapone: quell’emozione somigliava alla felicità. 3 B- Bosco

grafico all’interno della grotta dove fu ritrovato l’homo neanderthalensis e hanno ammirato la ricostruzione di un antico forno del neolitico. Al centro didattico dopo aver partecipato con entusiasmo e competenza a una lezione interattiva con l’aiuto di slide, hanno ripercorso alcune delle conquiste fatte dall’uomo nella preistoria; i bambini sono stati poi stimolati ad entrare nei ruoli formando delle tribù; utilizzando tecniche e materiali naturali come pietre, legno e coloranti naturali, si sono cimentati nella realizzazione di attività tipicamente maschili e femminili: battuta di caccia al Mammuth, lavorazione delle pelli, realizzazione di vere e proprie opere d’arte paleolitica come pitture rupestri, e oggetti in pietra scheggiata. Non è mancato il momento “turistico” in cui molti bambini accompagnati dalle insegnanti, sono andati in un vicino forno artigianale a comprare il famoso “pane di Altamura” da portare a casa ai genitori. “Mamma il pane oggi l’ho comprato io” ha affermato una giovane alunna quando ha riabbracciato la mamma al rientro a casa. Il festoso rientro a Giovinazzo, nel tardo pomeriggio, ha suggellato la fine di una giornata scolastica emozionante e coinvolgente per alunni ed insegnanti. 3 A - Bosco


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Scuola Primaria Storia Ricordando la Shoah grazie a testimonianze e riflessioni

Arte Open Day a scuola

L’unica cosa che possiamo fare è ricordare la tragedia dell’olocausto perché non si ripeta

La creatività e la manualità si accendono come scintille

L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa

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’ davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perchè sembrano assurdi e impossibili da realizzare. Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore… se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità”. Tratto da “Il diario di Anna Frank” In occasione della “Giorno della Memoria”, a scuola noi alunni della classe IV B della Scuola Primaria “S.G.Bosco”, insieme alle nostre Insegnanti, abbiamo letto e commentato l’Art.1 e l’Art.2 della Costituzione Italiana che riconoscono questo giorno come “Memoria Storica” della Shoah. Abbiamo compreso che tale termine si usa per indicare lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti durante la seconda guerra mondiale. A scuola, abbiamo imparato non solo a conoscere i vari avvenimenti storici che portarono all’ascesa del nazismo e alla promulgazione delle leggi razziali, ma abbiamo imparato anche a vedere le cose dal lato umano, leggendo testimonianze di uomini che avevano visto, anche solo da lontano, cosa stava accadendo nella società del tempo. La nostra prima riflessione è stata che nessuno è colpevole perché è diverso nell’aspetto, nella cultura, nelle origini. Tutti gli esseri umani sono uguali e appartengono ad un’unica razza quella “umana”, come diceva Einstein. Tutti noi abbiamo il diritto di vivere bene in questo mondo senza sentirci inferiori o sottomessi e di conseguenza abbiamo il dovere di rispettare gli altri.

Lampi d’arte nella storia

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“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” – Primo Levi E’ utile che non si spenga il ricordo di ciò che è accaduto per fare in modo che questi episodi non si ripetano mai più. Infatti, anche se non sembra, pure ai nostri giorni ci sono persone dalla mentalità chiusa che discriminano e trattano male il “diverso” : questa è la mentalità che va eliminata dalla nostra società per un mondo più civile e soprattutto migliore. IV B—Moro

l nuovo anno 2019 è iniziato in maniera emozionante e sorprendente, è accaduto il 12 Gennaio in occasione dell’ OPEN DAY. Noi alunni della IV A, partecipando a un laboratorio intitolato “StoriArte”, grazie all’unione delle due parole, abbiamo realizzato dei manufatti ispirati alla cultura Sumera, civiltà del quarto millennio avanti Cristo. Per un giorno, ci siamo sentiti storici e artisti. Abbiamo rappresentato, grazie alla nostra manualità e creatività, i Sumeri nella loro vita quotidiana e religiosa con bastoncini di legno su tavolette di argilla, proprio come gli scribi sumeri. E’ stato bello toccare e pasticciare la terra rossa con le mani che si sono colorate perché abbiamo steso e inciso l’ argilla. Che fatica e che paura! Se qualcuno di noi sbagliava, come correggere l’errore senza la gomma da cancellare? Ebbene, grazie al suggerimento delle maestre abbiamo capito che, come gomma, potevamo utilizzare un dito intinto nell’acqua. Ci siamo divertiti a cercare le lettere dell’alfabeto sumero per incidere il nostro nome sulle tavolette realizzate. Infine, che sorpresa e quanta emozione nel nostro laboratorio quando sono entrati alcuni spettatori. Ci siamo sentiti: storici, perché ai grandi abbiamo spiegato il nostro lavoro; artisti, perché ai piccoli abbiamo fatto usare l’argilla per riprodurre disegni su altre tavolette della magica terra rossa. Nel rispondere a mille domande e aiutare i più piccoli, ci sembrava di essere diventati “maestri d’arte antica”. E’ stata una giornata piacevole e sarà difficile dimenticarla. IV A—Moro

Ambiente A scuola di riciclo con la cooperativa IRIS di Giovinazzo

Rifiuti, che fare?

S.O.S. Terra: il nostro pianeta è in pericolo a causa dell’enormità di rifiuti prodotti

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catole, barattoli, lattine, sacchetti di plastica e di carta, bottiglie, cartoni… La quantità di rifiuti che ognuno di noi butta in un mese pesa quasi quanto una persona, e ciò è solo una minuscola parte di tutti quelli che vengono prodotti. I rifiuti possono essere piccoli come la carta di una caramella oppure grandi come un vecchio materasso. Abbandonati nell’ambiente, oltre a rendere il paesaggio sgradevole, possono essere pericolosi, in quanto portatori di germi e malattie, possono inquinare il terreno e danneggiare la salute di piante e animali che, inconsapevolmente, ingeriscono grandi quantità di plastica e micro plastica. Di conseguenza danneggiano la salute dell’uomo che, cibandosene, le assume indirettamente. Tutto ciò è stato ulteriormente approfondito da alcune operatrici della cooperativa IRIS, in seno al progetto “Raccolta Differenziata Porta a Porta”, patrocinato dal Comune di Giovinazzo, attraverso tre lezioni interattive e la visione di immagini e filmati, sui pericoli a cui l’umanità intera e il nostro Pianeta vanno incontro. Se non interveniamo subito, nel giro di pochissimi decenni, questo problema non potrà essere più risolto.

Liberarci dei rifiuti che produciamo è un grosso problema, ma poiché essi sono composti da materiali diversi, possono essere riciclati e riutilizzati. Se riciclassimo con maggiore attenzione, evitando sprechi, riducendo gli imballaggi e facendo correttamente la raccolta differenziata, la quantità di rifiuti sarebbe minore e causerebbe meno danni all’ambiente. Carta, vetro, plastica, allumini: riutilizzare questi materiali significa avere bisogno di meno materie prime. Ognuno di noi può aiutare l’ambiente, con le proprie piccole azioni di vita quotidiana, come: non gettare i rifiuti per strada o nelle campagne, riempire l’acqua dai distributori automatici o dalle fontanelle, usare bicchieri di vetro o borracce per contenere l’acqua, in modo da poterli riutilizzare e diminuire il più possibile l’uso e la produzione della plastica. Il primo passo importante è soprattutto saper separare correttamente i rifiuti, mettendoli nei contenitori della raccolta differenziata. Per salvare l’ambiente, l’umanità e tutta la nostra amata Terra, basta solo il buon senso di tutti e la voglia di farlo, a partire da noi che siamo i più piccoli. IV C- Moro


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Scuola Primaria

Integrazione Pregiudizi? NO! Accoglienza, integrazione e rispetto reciproco? SI!

Gli altri siamo noi

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Articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana stabilisce che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali ….”

21 Marzo:”Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”

“M

L’articolo 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani stabilisce che “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di nascita o di altra condizione ….”

Questi articoli stabiliscono entrambi l’uguaglianza di tutti gli uomini. Ma cosa è l’uguaglianza? Siamo veramente tutti uguali? Come guardiamo uno straniero? Lo riteniamo diverso? Siamo diffidenti nei suoi confronti? Abbiamo dei pregiudizi? Abbiamo subito pensato a bambini che si trasferiscono da una scuola all’altra, da un paese all’altro. Come possono sentirsi? Come vengono accolti? Sono considerati diversi? Oppure siamo noi ad essere considerati come diversi? Abbiamo discusso tanto in classe e ognuno ha esposto la propria opinione. Abbiamo parlato di pregiudizi, di diversità, di accoglienza, di integrazione, di rispetto reciproco. Ma gli altri cosa pensano? Per capirlo meglio abbiamo deciso di intervistare i compagni delle altre classi quinte e delle classi quarte della scuola Aldo Moro. Cosa significa per voi pregiudizio? Giudicare qualcuno prima di conoscerlo. Avete mai giudicato un bambino prima di conoscerlo? È mai successo a voi personalmente di essere giudicati da qualcuno che non vi conosce bene? Se sì, come vi siete sentiti? Si, a volte abbiamo giudicato un bambino senza conoscerlo bene, ma guardando solo il suo comportamento. Ci ha insospettito e lo abbiamo considerato diverso, addirittura escludendolo. Qualche volta è capitato anche a noi essere di giudicati ed esclusi, e ci siamo sentiti molto male ed offesi. Allora è giusto avere dei pregiudizi su un nuovo compagno e considerarlo diverso? No, non è assolutamente giusto. Anzi, dobbiamo cercare di conoscere bene il nuovo arrivato senza fermarci all’aspetto esteriore. Dobbiamo essere curiosi di conoscerlo e soprattutto cercare di accoglierlo.

Storia Noi...il futuro della legalità

Dunque cosa significa per voi accoglienza? Accoglienza significa accettare l’altro, farlo sentire a proprio agio, essere gentili, giocare insieme, non deluderlo e non allontanarlo, mettendolo in un angolo. Dobbiamo farlo sentir parte di un gruppo. Precisiamo che, in fin dei conti, siamo tutti diversi. Nessuno è uguale all’altro. Dobbiamo solo accettarci e rispettarci. Quindi, se abbiamo capito bene, è importante l’integrazione e il rispetto reciproco in ambito scolastico? Certo! È molto importante! Integrazione è esattamente il contrario di isolamento. È necessario che il nuovo compagno disorientato si senta accolto e accettato. Fondamentale è il rispetto reciproco perché siamo tutti unici, speciali e diversi. Abbiamo poi chiesto ai compagni che si sono inseriti quest’anno nelle classi quarte e quinte se si sono sentiti accolti, riuscendo sin da subito ad integrarsi. Tutti hanno risposto che sono stati accolti con un sorriso, un abbraccio e si sono sentiti subito parte di un gruppo, anche se, a volte, hanno raccontato di essere stati esclusi, sentendosi addirittura dire: “Tu vattene, non ti vogliamo come amico”. In quel momento il loro volto si è rattristato e si leggeva negli occhi una gran delusione. Bellissimo, invece, è stato sentire che una bambina straniera, che non parlava italiano, ha cominciato a comunicare con i compagni attraverso i disegni e grazie al loro aiuto ha imparato l’italiano. E ancor più stupendo vedere tutti, ma proprio tutti, giocare e stare insieme ad un bambino “speciale”. Ogni individuo è unico e va rispettato. Ogni gesto, ogni parola sono messaggio di accoglienza o rifiuto… perciò attenzione a ciò che diciamo e a come ci comportiamo!

aestra, non è giusto, io avevo alzato la mano per primo!” “Maestra, non è giusto, sempre lui distribuisce le fotocopie!” “Maestra , non è giusto…!” Ogni giorno nella nostra classe questa espressione è ripetuta tante volte ed ogni volta la maestra ci spiega che ci sono delle regole da rispettare in cui è necessario mettere da parte il nostro egoismo e imparare ad ascoltare gli altri, accoglierli, valorizzare le differenze e tutto questo è LEGALITA’. Noi bambini pensavamo che la legalità riguardasse soltanto il mondo degli adulti; forse perché i termini legale e illegale li abbiamo sempre sentiti nella cronaca dei telegiornali, quando si parla di criminali, di mafia, di magistratura; invece la legalità è intorno a noi: quando siamo a scuola, percorriamo una strada, facciamo sport, anche quando giochiamo. Con la maestra abbiamo ricercato il significato della parola legalità sul dizionario, attraverso la lettura del libro: ”Per questo mi chiamo Giovanni” di L. Garlando e, la riflessione collettiva sul testo della canzone: ”Pensa” di F. Moro, abbiamo imparato che tanti uomini hanno combattuto con sicurezza, coraggio, onestà contro la criminalità organizzata mettendo a rischio la propria vita e quella dei propri cari in nome e in difesa di quella legalità troppo spesso dimenticata e calpestata. Quindi abbiamo compreso che è la lotta per quegli ideali che rende l’uomo degno di stare al mondo e ogni volta che nel quotidiano rinunciamo alle nostre idee, lasciamo che siano ignorate e prevaricate le nostre parole, facciamo vincere la prepotenza e il silenzio, cioè permettiamo a qualcuno di rubare i nostri sogni dimenticando che:” Solo chi sogna può volare!” V C—Moro

V B—Moro

Società Avere un amico? Un tesoro da custodire

L’importanza dell’amicizia Gli amici rendono la nostra vita più allegra e colorata

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n antico detto latino, ripreso dal commediografo Plauto in una delle sue opere, recita “Dove sono gli amici, là sono le ricchezze”. Ovviamente, una relazione di amicizia è fonte di ricchezza solo se è vissuta pienamente, con genuinità, ed è arricchita giorno dopo giorno. Gli amici possono essere i nostri compagni di gioco, qualcuno con cui condividiamo una passione, una persona con la quale ci troviamo a nostro agio o che ci diverte. Trascorrere del tempo in compagnia di un amico migliora le nostre giornate. A volte non ci si rende subito conto della nascita di un’amicizia, semplicemente iniziamo ad essere curiosi nei confronti di un’altra persona e poi scopriamo che vorremmo pas-

sarci più tempo assieme. Quando questo sentimento è reciproco, quando due o più persone provano piacere nel parlare fra loro, nel donare qualcosa all’altro senza pretendere nulla in cambio, nel condividere i momenti importanti, allora si chiama “amicizia”. Una forza pura e positiva che porta le persone a volersi bene e ad aiutarsi senza vincoli. L’amicizia è fondamentale e per questo non va mai trascurata. Gli amici contribuiscono a rendere la nostra vita più allegra e più colorata, regalandoci la serenità di sapere sempre su chi poter contare. V A- Moro


Sport Alla Buonarroti Scienze motorie… ti mette in moto!

Pagina 15 Concorso Haiku Semplici forme di poesia giapponese

L’attività fisica nella scuola media

Primo posto per Annamaria Lorusso

Una disciplina dura e importante

“Nel vento freddo tristi foglie scendono frullare d' ali”

Scuola secondaria

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li alunni della classe II sez. A hanno appreso con gioia na disciplina molto importanla notizia del riconoscimente nella scuola media si è rito ottenuto dalla loro compagna Anvelata quella di Scienze monamaria Lorusso al concorso di torie, questa nella scuola elementare poesia Haiku intitolato non sembrava così importante per la “Frammenti… d’autunno”, bandito crescita degli alunni. Nella classe 1^A dal Liceo “Vito Fornari” di Molfetsu 19 alunni nove svolgevano alla prita. maria regolarmente un’ora di educaL’Haiku è una brevissima poesia zione fisica a settimana, mentre gli giapponese, un “lampo di poesia”, altri dieci legano il loro ricordo solo a che ricorda tanto quelle dell’Ermetiprogetti saltuari. smo italiano. Il suo punto forte è Alla scuola media le ore di Scienze proprio la brevità, il riuscire ad motorie sono giustamente valorizzate e appaiono nel nostro orario con due esprimere pensieri profondi in appeore a settimana. na tre versi, per complessive 17 moIn questa scuola ci sono due professori di corsa campestre, di nuoto e di atletica su re, secondo lo schema 5/7/5. Il conattività fisica: Palmiotto Daniela e Regina pista, in collaborazione con i Giochi tenuto è centrato sulla natura, le staFrancesco, per tutti Ciccio Regina. Sportivi Studenteschi. La nostra prof.ssa Palmiotto è abbastanza In questo primo anno abbiamo imparato gioni e lo scorrere del tempo, che severa e allo stesso tempo divertente, agi- che Scienze motorie è una disciplina dura lascia la sensazione di avere letto le e sportiva in palestra, quanto elegante e pesante, ma allo stesso tempo diverten- un’intera storia. nei corridoi. Ha una voce marcata e deci- te. Per la nostra valutazione conta molto il L’arte dell’Haiku è nata in Giappone sa che riecheggia in tutta la vastissima fair play (gioco di squadra svolto corretta- alla fine del ‘600 e in poco tempo si palestra, ma riesce anche a spronarci con mente anche nei confronti degli avversa- è diffusa in tutto il mondo, dall’Indolcezza quando non riusciamo ad essere ri). ghilterra alla Romania, dagli Stati all’altezza di un esercizio. Una nostra compagna di classe, Marinelli Uniti al Marocco. Prima di qualsiasi attività, la docente ci fa Viviana, ha partecipato anche alla gara In Italia, quindici anni fa gli appassvolgere esercizi di riscaldamento che possono arrivare anche a 20 giri di corsa provinciale di Corsa campestre del 2019 sionati di haiku erano solo 20.000; collocandosi al primo posto nella catego- oggi, a scrivere questi brevi compoin palestra! Seguono partite di palla rilanciata, del ria femminile. Per noi un grande onore! nimenti, sono più di 1 milione di persone, sia adulti sia bambini. gioco della catena, del mini basket e di I A - Buonarroti Il concorso, giunto alla 5^ edizione, pallavolo. Inoltre vi sono attività extracurriculari: lei organizza gare scolastiche di ha visto protagonista Annamaria e il 25 gennaio la vincitrice, accompagnata dalla docente di Italiano, Sport Concorso AFP Giovinazzo prof.ssa Lorenza Persia, si è recata presso la Sala Consiliare di Molfetta dove è avvenuta la premiazione. A consegnarle l’attestato, in rappreEleonora Basile della III A è la vincitrice del concorso la sentanza della Giuria, è stata la

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Vittoria inaspettata

Senatrice Carmela Minuto. La motivazione al suo breve componimento è stata “L’haiku colpisce per l’immediatezza profonda del linguaggio onomatopeico”. Annamaria, ragazza introversa, dotata di grande sensibilità, ha dichiarato che da piccola i genitori le leggevano poesie haiku e che cimentarsi in questa composizione è stato per lei un piacevole ritorno al passato. Congratulazioni alla giovane poetessa che, nonostante la sua timidezza, ha espresso con delicatezza e profondità un frammento d’autunno.

II A - Buonarroti

“Mascotte”

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l fine di rinnovare la mascotte per le finali nazionali giovanili di hockey su pista, la AFP di Giovinazzo ha proposto alle Scuole Primarie e Secondarie di 1° grado del territorio la partecipazione al concorso per la creazione della nuova mascotte. Molti alunni dell’Istituto hanno accolto con entusiasmo l’adesione a tale iniziativa, realizzando interessanti elaborati aventi come soggetto elementi tipici della città di Giovinazzo. Il 9 marzo in molti si sono recati al palazzetto “Pala Pansini” per partecipare alla premiazione del vincitore svoltasi durante l’intervallo della partita di hockey di serie B tra Afp Giovinazzo ed Estrelas Molfetta. Con molta sorpresa ma anche grande soddisfazione dei compagni di classe e della prof.ssa Maria Avitto, Eleonora Basile della III A si è aggiudicata il primo premio per aver realizzato un polpo sorridente e coloratissimo che con due tentacoli impugna le racchette di hockey. Il suo elaborato è stato considerato il più bello e creativo su cento pervenuti. Chiamata a raggiungere il centro campo, è stata premiata dal Vice Presidente AFP il quale ha consegnato a Eleonora una maglietta personalizzata della squadra di hockey e un attestato. Intervistata la giovane vincitrice, ecco cosa ha risposto. D: Da cosa sei stata ispirata nella realizzazione del disegno? R: Mi sono lasciata ispirare dalle risorse ittiche del mio paese. D: Avresti mai pensato di vincere? R: No, proprio per l’alto numero dei partecipanti al concorso. Quando sono stata chiamata in campo, ero incredula ma allo stesso tempo appagata del fatto che la giuria avesse apprezzato il mio lavoro che con impegno avevo portato a termine.

D: Cosa ricorderai di questa esperienza? R: Sarà sicuramente uno di quei ricordi lieti della scuola secondaria di 1°grado che custodirò con un pizzico di orgoglio.

I II A - Buonarroti


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Scuola secondaria

La “Buonarroti” incontra il vescovo

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l giorno 15 Marzo noi ragazzi della scuola “Buonarroti” abbiamo accolto il vescovo della nostra diocesi, mons. Domenico Cornacchia. Per trasmettergli il nostro entusiasmo, abbiamo allestito ogni angolo della scuola: abbiamo realizzato dei disegni sulla pace e li abbiamo disposti su due pannelli, ai lati di un mappamondo, intorno al quale c’erano bambini di diversa nazionalità, che si tenevano per mano. Per abbellire l’ingresso abbiamo realizzato tanti fiori colorati, che rappresentavano il giardino dei diritti. Al suo ingresso a scuola, tutti si sono alzati e hanno applaudito, ansiosi di vivere questa nuova esperienza. Abbiamo dialogato molto con lui, soffermandoci sull’importanza del diritto all’istruzione, che per noi è scontato, ma a molti bambini è ancora negato. A questo proposito, il vescovo ci ha riportato l’esperienza di un sacerdote foggiano, che ha dedicato tutta la sua vita a portare l’istruzione nelle zone più remote del Brasile, dove, senza il suo aiuto, molte persone sarebbero rimaste analfabete. Ci ha fatto riflettere su quanto noi siamo

fortunati, perché, sin da piccoli, abbiamo la possibilità di andare a scuola e vivere serenamente la nostra infanzia. Diversamente, in altri Paesi in via di sviluppo, ancora oggi molti bambini vengono sfruttati e sono costretti a lavorare. È il caso di Iqbal, da noi ricordato attraverso la lettura di una poesia in francese. Era un bambino coraggioso, perché scappò dalla fabbrica di tappeti, in cui era rinchiuso, e trovò la forza di denunciare quanto i suoi occhi innocenti avevano dovuto vedere e il suo corpo fragile e indifeso aveva dovuto subire. Pagò il suo coraggio con la morte. Il vescovo ci ha fatto riflettere anche sull’uso smodato che noi ragazzi facciamo della tecnologia, invitandoci a ritrovare il valore delle relazioni sociali, senza annullarci, in solitudine, tra cellulari e videogiochi. Per noi è stata un’esperienza molto bella confrontarci con lui su problemi che oggi affliggono la società e sentirlo sensibile e vicino al nostro mondo. 1 B—Buonarroti

Cittadinanza attiva Progetto Teen Explorer

Cittadinanza attiva Informarsi per tutelarsi

Pericoli del web: incontro con la Polizia Postale

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l giorno 12 febbraio 2019, a conclusione della settimana dedicata al bullismo e cyberbullismo “Safer internet day” un evento annuale sulla sicurezza in rete, gli alunni di terza del plesso “Buonarroti” hanno partecipato a un incontro di formazione tenuto dalla Polizia Postale. A illustrare le tematiche dell’incontro è stato l’assistente capo Roberto Borraccia che attraverso esempi concreti e la visione di video ha fornito una maggiore conoscenza dei potenziali pericoli del mondo del web, con particolare attenzione al fenomeno del cyberbullismo, un termine che indica un tipo di attacco continuo, ripetuto e offensivo presente in rete. Ci ha mostrato, mediante un filmato la vicenda di una ragazza vittima di cyberstalking, una forma di cyberbullismo chiamata anche cyber-persecuzione, cioè l’invio ripetuto di massaggi contenenti minacce e provocazioni dove il cyberbullo si finge anonimo in modo da non rivelare la propria identità alla persona con cui sta interagendo. Ci ha parlato della denigrazione, un fenomeno in cui il cyberbullo offende un suo coetaneo, pubblicando pettegolezzi, foto compromettenti e fake-news per danneggiare la reputazione della vittima e farla sentire umiliata e indifesa. La Polizia ha rimarcato l’inadeguatezza di questi comportamenti tra adolescenti e ha dato suggerimenti utili mirati ad affrontare e risolvere al meglio i problemi che possono sorgere e influenzare soprattutto i giovani utenti. L’assistente capo Borraccia ha consigliato di utilizzare sempre password sicure e non dare alcun tipo di informazione personale (nome, indirizzo nr. di telefono ) in quanto alcune persone possono fingersi quello che non sono realmente. Inoltre ha spiegato che non è opportuno incontrare qualcuno conosciuto in rete, anche se questa persona si è presentata attraverso una webcam o mediante foto perché ogni immagine sul web può essere falsa. A conclusione dell’incontro la Polizia Postale ha reso l’evento interattivo dando ai ragazzi la possibilità di intervenire attraverso domande e riflessioni inerenti l’argomento. La finalità di questo incontro non è stata quella di scoraggiare noi adolescenti all’utilizzo dei social network o ai servizi che offre Internet, ma al contrario quella di promuovere un uso più sicuro e responsabile del web e delle nuove tecnologie sfruttando al meglio e consapevolmente questa immensa risorsa. Classe III B-Buonarroti

BULLISMO E CYBERBULLISMO: ostacoli da superare

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’età adolescenziale rappresenta un periodo pieno di difficoltà e insicurezze. Uno di questi è il bullismo, un abuso di potere che oltre a manifestarsi direttamente si manifesta anche attraverso i social media. Il cyberbullismo ha luogo quando attraverso un account o un profilo si pubblicano contenuti (foto, video) con lo scopo di ridicolizzare l’adolescente. Il cyberbullismo a differenza del bullismo perseguita le vittime in rete, coinvolge un numero elevato di utenti, i cyberbulli tendono a fare online ciò che nella vita reale non farebbero, al contrario dei bulli. Il bullismo è forma diretta di violenze sia psicologica che fisica e si presenta attraverso atti continui che si perpetuano nel tempo su una vittima predestinata. Spintoni, calci, pugni, schiaffi sono atti abituali da parte dei bulli; dal punto di vista psicologico invece, il bullo cerca di far credere alla vittima di essere inutile, attraverso un continuo logorio di offese, che influenzano i suoi pensieri obbligandola a compiere azioni pericolose per se stesso come atti lesivi sulla propria persona. Il bullismo termina quando la vittima trova la forza di parlare con un adulto e denunciare tali atti. La scuola “Buonarroti”, sensibile a questo argomento, ha partecipato a un progetto regionale chiamato “Teen Explorer” attraverso la visione di film, documenti, immagini, si è compreso meglio questa violenza. Le classi divise in gruppi, hanno prodotto riflessioni e pensieri. L’attività ha raggiunto momenti emozionanti con le testimonianze di alcuni genitori che hanno vissuto in prima persona questo dramma sulla propria figlia, vittima di bullismo. Questi genitori fanno parte dell’associazione “Culturaly” e sono stati ospitati nella nostra scuola, hanno illustrato le vicende tristi e umilianti che la propria figlia ha subito. La classe si è soffermata a discutere sulle vicende di Carolina Picchio vittima di cyberbullismo; Il suicidio di Carolina e di tutte le vittime di cyberbullismo non è stato ignorato dallo Stato Italiano. Il Parlamento ha approvato il 29 maggio la legge 71 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.” I nostri docenti ci hanno guidato ad una maggiore consapevolezza sulla tematica attraverso la lettura guidata di alcuni brani specifici. Il lavoro si è concluso con la presa di coscienza dell’argomento da parte di ciascun alunno. d’Elia Nadia e Depalo Alice

2 B -Buonarroti


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Scuola secondaria Società Il nostro amico ogni giorno ci insegna qualcosa

Il Blue Day Un giorno che ci ha aperto il cuore

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aprile: una data che a livello mondiale viene dedicata all’autismo e alla consapevolezza che questo disturbo sia ormai conosciuto e molto diffuso, anzi si è osservato di come stia aumentando il numero di coloro che ne vengono colpiti. Abbiamo appreso che si parla sempre più di spettri autistici che addirittura colpiscono uno su 100 bambini. Focus Tutto il mondo ha proiettato luci blu sui principali monumenti, mentre la nostra scuola ha acceso i riflettori con molte iniziative ed organizzato la visione del film “IL FARO DELLE ORCHE” per le classi prime. Nell’atrio della scuola c’era un tavolino blu che ospitava un’anfora blu in cui c’erano dei bigliettini frutto delle menti e delle riflessioni dei ragazzi sull’Autismo e sulla disabilità in genere. Inoltre, accanto c’era-

no delle lanterne luminose che rappresentavano la voglia di far luce su questa problematica. Il film racconta di un bambino autistico, Tristan, che avendo visto un documentario sulle orche, esprime per la prima volta delle emozioni. La madre, spagnola, decide di recarsi in Patagonia e lì conosce il guardiano del faro. A poco a poco, il bambino sviluppa più confidenza con il guardiano, con le orche e riuscirà ad interagire con esse. Il film ci ha “toccato il cuore”, abbiamo scoperto di es-

sere sempre più legati al nostro compagno autistico che si distingue nella scuola per bellezza e simpatia. Nella classe 1^C abbiamo un compagno autistico, qualcuno di noi alla scuola elementare lo conosceva già, ma altri hanno imparato ad interagire con lui. Il nostro compagno viene seguito da un’insegnante disponibile che impartisce lezioni adatte a lui. Nelle ore di ricreazione, due di noi vanno a prenderlo dalla sua aula e passa con noi alcuni momenti di attività ricreative. Lo aiutiamo a svolgere alcune attività tra cui completare i suoi amatissimi puzzle. Egli ogni giorno impara a scrivere e a pronunciare parole e numeri, ora anche alla lavagna. Inoltre, da poco, alcuni di noi hanno iniziato un progetto di inclusione con alunni diversamente abili che ha come fine quello di realizzare sfondi per la scenografia teatrale di uno spettacolo, disegni per il sipario, porte e materiali che coloriamo e scartavetriamo per abbellire lo spettacolo che andrà in scena a metà maggio. Non è facile da capire il nostro compagno autistico, perché comunica con gesti o versi, ma alcuni ci riescono meglio di altrie spesso si fa a gara per avere un riscontro. Riusciamo a comunicare con lui solo attraverso la conoscenza e la comprensione di tutti i suoi variabili modi di esprimersi e attraverso ogni possibile comunicazione che ci permette di capirlo ed essere capiti, in modo tale che ognuno possa imparare qualcosa dall’altro. La nostra classe non sarebbe la stessa senza di lui, perché lui fa parte di essa e del nostro cuore. Per noi è molto importante collaborare con lui, perché ci insegna a vedere con occhi diversi il mondo. In conclusione essere autistici non vuol dire essere diversi, ma semplicemente avere difficoltà a comunicare con il mondo esterno. In questa giornata dedicata abbiamo confermato la nostra idea che l’autismo non è una malattia, ma una caratteristica di alcuni bambini che li rende diversi dagli altri, li rende “speciali”.

Arte e cultura Giornata FAI

Visita al palazzo Saraceno Una passeggiata nel borgo antico alla riscoperta dei tesori architettonici rinascimentali

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l 7 Dicembre la classe II C si è recata nel centro storico di Giovinazzo, per visitare il Palazzo Saraceno, in via Gelso, n.29, in occasione dell’evento “Mattine FAI d’Inverno 2018”. Gli alunni sono stati accolti da una volontaria che ha spiegato cos’è il FAI, cioè un’organizzazione che agisce per la salvaguardia di patrimoni artistici e naturali attraverso il restauro e l’apertura al pubblico di beni storici, artistici o naturalistici. I ragazzi del liceo classico e scientifico “M. Spinelli”, dopo essersi presentati, hanno fatto da Ciceroni. La classe è stata guidata da due ragazze, di cui una di nome Aurora, ha cominciato a parlare di tre famiglie importanti di Giovinazzo: Saraceno, Zurlo e Paglia, le prime due in conflitto fra loro. Per aiutare a capire meglio le rivalità tra le due casate nobiliari, altri ragazzi del liceo hanno recitato una piccola scenetta in cui erano rappresentati i Saraceni che volevano impadronirsi del regno di Spagna, mentre gli Zurlo di quello di Napoli. E’ stato un modo divertente ed efficace per raccontare una storia utilizzando anche rime e piccole battute. Dopo la drammatizzazione le guide hanno dato anche una spiegazione sui nomi delle strade: via Gelso, perché alla fine della strada c’era un albero di gelso; via Lecce, dall’albero di leccio. Inizialmente le due oratrici hanno fatto visitare esternamente il Palazzo Saraceno che si contraddistingue per gli elementi decorativi e gli schemi compositivi delle facciate dati dalla fusione di elementi di influenza araba e di architettura italiana rinascimentale. Il Palazzo Saraceno è il più imponente dei tre perché la famiglia era più ricca, tanto da possedere anche una cappella privata in Via San Giuseppe dedicata all’omonimo santo, fatta costruire da Giovanni Antonio Saraceno. Questo palazzo risale al periodo delle Guerre d’Italia a causa dei Francesi che volevano occupare il Regno di Napoli, che a quel tempo era dominato dagli spagnoli D’Aragona. La struttura dell’edificio è a due piani: il piano terra e il piano “nobile”. In origine era presente anche un terzo I C-Buonarroti piano che era destinato alla servitù, ma che con il tempo è stato demolito. Presenta molte finestre tutte ristrutturate, tranne una, inoltre quelle del secondo piano sono state murate. Sulla facciata principale del Palazzo Saraceno c’è un’incisione in latino, un’epigrafe intimidatoria, che tradotta costituisce una minaccia per i nemici della famiglia Saraceno; nella facciata laterale ci sono altre due incisioni: su di una c’è una frase di Dante Alighieri che apre le porte dell’Inferno per evidenziare la volontà della famiglia di sfoggiare il proprio spessore culturale; sull’altra c’è una croce fatta da dei pellegrini. Su ogni ingresso è presente lo stemma della famiglia Saraceno, il più evidente si trova sull’entrata principale. Lo stemma è formato da un leone rampante che rappresenta la forza della famiglia Saraceno e su di esso c’è una fascia con tre teste di tre Mori decapitati, i nemici sconfitti in battaglia. Prima di fare la visita all’interno, le guide hanno rivolto alla classe delle domande. Chi rispondeva per primo e in modo corretto riceveva una bottiglietta piena d’acqua, non da bere ma conservare per un esperimento che si sarebbe fatto all’interno dell’edificio. Entrati nel Palazzo, le guide hanno fatto salire la classe dalla scala presente nel cortile al piano superiore che si congiunge ad un grande salone il cui soffitto è scomparso. Attraverso l’arco contrafforte sostenuto da due pilastri con due capitelli, si è giunti sul terrazzo, passando attraverso un giardino pensile e un arco sottostante una finestra monofora, ai lati vi erano altri due archi più piccoli, ora chiusi. Lì c’è il Pozzo di forma esagonale detto “Dei Mori” perché presenta tre teste di Mori trafitte da una sola freccia. Il pozzo è attualmente ancora funzionante perché è stato provato facendo un esperimento che è consistito nel versare l’acqua delle bottigliette vinte ai quiz in un secchio, una volta riempito, il contenuto è stato introdotto in un foro che raccoglie l’acqua piovana. Le ragazze, in quel momento, hanno chiesto di fare molto silenzio per scoprire il risultato. Si è sentito un fruscio, l’acqua è finita nel pozzo attraverso un canale. Alla fine della visita la classe è ritornata a scuola soddisfatta di questa passeggiata nel cuore del borgo antico, che ha consentito di conoscere notizie interessanti sulle più importanti famiglie nobili di Giovinazzo e di apprezzare e scoprire il patrimonio storico e artistico del paese grazie alla bella iniziativa promossa dal FAI. Fiorentino M., Maiorano G., Tedesco M.

II C -Buonarroti


Pagina 18 Ambiente Sviluppo sostenibile

Scuola secondaria

La questione energetica L’impegno di tutti è fondamentale per salvare il nostro Pia-

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a questione energetica, sempre attuale, è molto complessa perché è il risultato dell’intreccio di vari problemi riconducibili essenzialmente al fatto che le fonti fossili di energia, sempre più richieste, sono in esaurimento, mentre le emissioni di gas serra, dovute al loro utilizzo sono sempre più in aumento e concorrono all’intensificarsi delle variazioni climatiche, nonostante il protocollo di Kyoto. Quest’anno a scuola è stata trattata un’unità trasversale che ha coinvolto quasi tutte le discipline di studio e che ha avuto come tematica la Questione energetica e lo Sviluppo sostenibile. E’ stato un argomento molto interessante e coinvolgente, in quanto il problema energetico ha una dimensione globale e deve essere affrontato mettendo in atto una forte cooperazione tra Paesi perché gli interessi da tutelare riguardano tutta l’umanità. In Italia, la situazione energetica è molto critica, in quanto produciamo solo una minima parte dell’energia di cui abbiamo bisogno, mentre per la maggior parte dipendiamo totalmente dall’estero. Bisognerebbe rivolgere l’attenzione verso le fonti energetiche rinnovabili ed orientarsi verso una educazione al risparmio. Se si pensa che il sole ogni giorno invia sulla terra una quantità di energia quindicimila volte superiore a quella che si consuma, la vera grande sfida tecnologica del futuro sta proprio nelle capacità di sfruttare questa fonte. È nato proprio con questa finalità nel 2004 il progetto Archimede per l’utilizzo delle energie rinnovabili e non inquinanti, con la costruzione in Italia nei pressi di Siracusa, di una Centrale solare termodinamica Archimede, un grande impianto per l’utilizzo dell’energia solare attraverso pannelli sempre più piccoli capaci di produrre

Favole Capovolte: “Tra realtà e fantasia”

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quantità maggiori di elettricità, riducendo i costi. Negli ultimi anni è aumentata l’attenzione per il risparmio energetico nelle abitazioni, tanto da applicare le nuove tecnologie nell’edilizia costruendo le cosiddette bio-case, utilizzando materiali traspiranti e naturali per un elevato isolamento termico, con una giusta dislocazione dei locali interni e un corretto orientamento per ottenere un’ideale captazione solare. Nell’ ottica di uno sviluppo sostenibile dunque il nostro futuro energetico deve avere come protagoniste le fonti energetiche rinnovabili (solare, eolica, geotermica, fotovoltaica…) che non si esauriscono e non hanno impatto ambientale perché non producono gas serra. Lo sviluppo sostenibile, infatti, è capace di rendere compatibile il progresso industriale e produttivo con il nostro habitat, in modo da evitare la distruzione delle risorse naturali, che non sono illimitate. Depalma M., Depergola A., Guastadisegni C. Zofrea A.

. III C-Buonarroti

Sport Noi in gara al campo scuola Bellavista di Bari

Campionati studenteschi Lo sport ci aiuta a crescere

Cultura

l 25 marzo scorso si è concluso il progetto di lettura dal titolo “Favole Capovolte”, che ha visto coinvolti tutti gli alunni delle classi prime della scuola secondaria di primo grado “Buonarroti”. Gli alunni alla fine del loro percorso, affiancati dai loro docenti, hanno potuto incontrare personalmente, nell’ Aula Magna, la scrittrice del libro, la professoressa Florisa Sciannamea . I ragazzi, in questo modo, attraverso domande e profonde riflessioni, hanno potuto trovare le risposte ai tanti interrogativi che la lettura delle favole aveva suscitato in loro ogni volta, affrontando così, argomenti anche più spinosi, come la guerra, la morte, la depressione e l’incapacità dell’ uomo nel riconoscere l’importanza della Natura, dell’Arte e della Bellezza. Arrivare a “toccare” la sensibilità di un bambino non è facile, ma neppure impossibile. Attraverso un linguaggio semplice di una donna, che non è solo una scrittrice ma anche una… mamma, nonna, sorella, zia, amica, collega, vicina di casa, pasticciona e spalla su cui piangere, è stato possibile per i ragazzi, comprendere (con facilità), l’importanza dell’amore, della fedeltà, della gioia, della tristezza, della rabbia, dell’ amarezza, della depressione e dello sconforto. Attraverso un manipolo di strambi protagonisti che popolano le pagine del libro, i ragazzi sono entrati nella narrazione in maniera ironica e divertente, riscrivendo, a loro piacimento e liberamente, anche il finale e rappresentando, con colorite illustrazioni, il mondo visto con gli occhi di un bambino. Dunque i personaggi, che hanno animato le Favole, sono stati i compagni, gli amici in grado di interpretare le emozioni, i sogni e i desideri più segreti di ogni singolo alunno. In questo libro le storie non sono inventate, perché la stessa realtà è “ricamata” e “rivestita” attraverso quello che vedono gli occhi di una

donna di mezza età, la stessa scrittrice, che come dice lei, non vuole crescere, ma rimanere un po' “bambina”. Tutti gli alunni hanno apprezzato il suo incredibile senso del dovere e di solidarietà verso ogni forma di essere vivente, dunque una donna volitiva e vulcanica che ha saputo trasmettere sentimenti ed emozioni forti in ogni parola del suo libro. Certamente resta la convinzione, da parte di tutti coloro che hanno lavorato a questo progetto, docenti e non, che sia possibile cambiare le sorti del nostro pianeta. Infatti, come afferma la stessa scrittrice nella favola “Il soldatino di piombo e la sua ballerina di carta”, LA VITA SI PUO’ CAMBIARE… NON FACCIAMOCI CAMBIARE DALLA VITA. Calò A., Torchetti M.; Morand L.

cio del Vortex, Beniamino Colaluce negli 80 metri piani, Vincenzo Turturro negli 80 metri ostacoli e Alfredo Giotti nel lancio del peso. Gli alunni Hysa, Marolla, Colaluce e Turturro hanno partecipato alla staffetta 4 x 100. Alla fine della manifestazione Hysa si è aggiudicato il quarto posto, Marolla l’ottavo, Colaluce è arrivato secondo nella sua batteria, Illuzzi terzo, Turturro secondo nella sua batteria, Giotti sesto e Giuseppe Mastandrea si è aggiudicato il primo posto. In più, l'atleta Mastandrea ha partecipato ai campionati italiani a Venaria Reale i giorni 9 e 10 marzo. La staffetta è stata una gara che ha fatto divertire gli atleti, i quali si sono classificati al primo posto nella propria batteria. Mastandrea Giuseppe della classe 3 D, come rappresentante della propria scuola e dell'intera provincia di Bari, ha preso parte alle finali regionali che si sono tenute a Foggia il 21 maggio 2019 ed ha ottenuto il titolo di campione regionale di atletica leggera su pista, specialità 1000 metri risultando primo classificato. Ed ecco i commenti di due dei sette atleti, che raccontano la loro esperienza al campo scuola Bellavista: “Durante il tragitto verso il campo Bellavista mi sentivo, come credo tutti gli altri miei compagni, molto in ansia. Quando siamo arrivati a destinazione, ho avvertito un senso di sconforto nel vedere così tanti ragazzi della mia età con i quali avrei dovuto gareggiare. Però appena ho iniziato a correre, la mia determinazione e sicurezza hanno preso il sopravvento. Infatti mi sono classificato quarto. Questa è una esperienza che consiglierei a tutti di fare perché mette alla prova le tue capacità fisiche, e nello stesso tempo ti permette di condividere delle grandi emozioni con i tuoi pari.

Hysa Enea “Quella dei campionati studenteschi di quest’anno è stata una delle più belle esperienze che io abbia mai vissuto, perché ha unito le cose che amo di più: stare insieme ai miei amici e correre. Il tutto è stato incorniciato dal fatto di essere arrivato al primo posto, rendendomi così molto felice.” Mastandrea Giuseppe Ancora una volta i nostri ragazzi hanno dimostrato che impegnarsi in un’ attività individuale o di squadra è un “valore aggiunto” per conoscersi, confrontarsi con l’altro, in mol giorno 2 aprile 2019 al campo scuola Bellavista di Bari si sono svolte le gare dei do tale da far emergere i loro punti di forza ma anche di debolezza. campionati studenteschi. Hanno partecipato tutte le città della provincia di Bari, tra Lo sport non è solo competizione ma “crescita personale e sociale “. le quali la scuola media Michelangelo Buonarroti di Giovinazzo. I partecipanti sono De Cesare E., Depalo N., Mastandrea G., Siracusa S. stati Giuseppe Mastandrea nella gara dei 1000 metri piani, Enea Hysa nella gara del salto in alto, Francesco Pio Marolla nella gara del salto in lungo, Giuseppe Illuzzi nel lan-

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III D– Buonarroti


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Scuola Secondaria Comunicazione Imparare l’inglese

Storia e tradizione

Studiare l'inglese non è mai stato così divertente! L’esperienza entusiasmante degli alunni della I E

Progetto-scuola: “Il Nonno mi Racconta” “Arte e Mestire de ‘na volt a Scevenàzze”.

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uest'anno abbiamo vissuto un'esperienza molto entusiasmante che ci ha permesso di avvicinarci allo studio della lingua inglese in un modo davvero diverso dal solito. Dal 23 gennaio al 28 marzo, infatti, si è svolto presso il nostro Istituto scolastico il progetto di lettorato di lingua inglese con la presenza di due insegnanti di madrelingua, Elsie Machell e Deniz Cooney. Le lezioni con le lettrici sono state dieci e si sono svolte con cadenza settimanale. Elsie e Deniz si rivolgevano a noi utilizzando sempre la lingua inglese e per noi non era affatto semplice comprendere tutto quello che volessero dirci. Tuttavia non ci siamo persi d'animo e, grazie al sostegno costante della nostra insegnante di inglese, la professoressa Dorn, e alla nostra forza di volontà, siamo riusciti a superare le difficoltà iniziali. Ci siamo resi conto che si può comunicare e ci si può capire anche aiutandosi con i gesti, con le immagini, con le espressioni del viso e utilizzando un po' di fantasia. Le lettrici ci hanno coinvolto pienamente attraverso attività creative che ci hanno permesso di imparare e di divertirci allo stesso tempo. Così, attraverso giochi e attività strutturate, molto diverse dalla classica lezione

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frontale, abbiamo imparato ad esprimerci meglio in inglese e abbiamo appreso molti nuovi vocaboli inerenti ai diversi temi trattati. Animals, clothes and accessories e la daily routine, sono stati gli argomenti che più ci hanno appassionato. Questa esperienza ci ha insegnato che si può davvero imparare divertendosi e che non bisogna arrendersi quando si incontrano degli ostacoli, perché con impegno e forza di volontà le difficoltà si possono superare. Siamo davvero felici di aver conosciuto Elsie e Deniz: conoscere l'inglese e saperlo parlare correttamente è un investimento molto importante per il nostro futuro!

ercoledì 5 giugno, nell'aula magna della scuola primaria San Giovanni Bosco, si è svolta la manifestazione conclusiva del progetto “Il Nonno mi Racconta”, giunto alla terza edizione e promosso dall’Associazione Touring Juvenatium. Questo anno scolastico il tema proposto è stato “Le sciùch de ‘na volt a Scevenàzze, ed ha avuto come obiettivo la tutela e la valorizzazione del patrimonio linguistico dialettale e le antiche tradizioni locali attraverso la memoria dei nonni per il ripescaggio delle antiche attività lavorative di un tempo. Gli alunni di classe 5^, partecipanti al progetto, hanno ricevuto un attestato di merito per i molteplici e creativi elaborati grafici prodotti a seguito di un’attenta ricerca sui mestieri di un tempo svolta in classe con la guida delle insegnanti. Contestualmente alla Dirigente Scolastica, prof.ssa Maria Paola Scorza, è stato donato dall’Associazione un robot per l’apprendimento della robotica e delle materie STEM nella scuola. L'iniziativa didattico-culturale è stata progettata dall’Associazione Culturale Touring Juvenatium con la collaborazione della Fondazione “Famiglia Piscitelli D’Agostino” di Giovinazzo e patrocinata dagli Assessorati: alla Pubblica Istruzione guidato da Michele Sollecito e da quello alla Cultura e Politiche Giovanili guidato da Cristina Piscitelli. Gli alunni delle classi 5^

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Una marcia in più per approfondire la conoscenza della lingua inglese

Come Lavorare Insieme Linguisticamente Utilizzare la lingua straniera in modo consapevole per veicolare contenuti disciplinari

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nche quest’anno gli allievi delle classi seconde e terze della Buonarroti sono state coinvolte nel progetto Verso il Clil (Content and Language Integrated Learning), inaugurato lo scorso anno e accolto con grande entusiasmo. Lo scopo è stato quello di fornire agli allievi, ancora una volta, la possibilità di utilizzare la lingua straniera in modo consapevole per veicolare informazioni inerenti ad alcune materie solitamente affrontate nella lingua italiana, in un’ottica innovativa e metacognitiva. Le docenti L.F. Amoruso e A. Dorn hanno collaborato con i docenti di italiano, storia e scienze nella progettazione e realizzazione di alcune attività che hanno permesso di approfondire in lingua inglese argomenti di studio previsti dalla programmazione delle singole discipline. Si è fatto ricorso a power point esplicativi, a lavori di gruppo e ad attività di brainstorming che hanno visto i ragazzi partecipare attivamente con domande, curiosità e scambi di informazioni. Nelle seconde classi il progetto ha riguardato argomenti di storia e scienze. Nello specifico, gli alunni sono stati invitati a riflettere in modo trasversale, da un lato, sulle vicende che hanno portatoall’ascesa al trono dei Tudor e di Elisabetta I e,dall’altro, sul sistema circolatorio. Nelle classi terze, invece, è stato presentato in un’ottica interdisciplinare il delicato tema dell’adolescenza analizzando le problematiche tipiche di questo periodo della vita, legate a cambiamenti fisici e soprattutto sociali. Si è focalizzata l’attenzione sul bullismo, cy-

berbullismo e sulle dipendenze e ai ragazzi è stato chiesto di presentare un power point e/o un cartellone in lingua inglese su uno dei temi affrontati, creando collegamenti tra italiano e inglese e facendo riferimento ad esperienze personali. Tutti i docenti coinvolti hanno mostrato soddisfazione nel constatare l’entusiasmo dei ragazzi e soprattutto nel rilevare come questi ultimi abbiano nella maggior parte dei casi acquisito maggiore fiducia nelle proprie capacità comunicative grazie alla partecipazione ad attività stimolanti e inedite che sono elementi costitutivi ed imprescindibili di un progetto come quello Verso il Clil. Docenti Amoruso L. e A. Dorn


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Un affettuoso saluto alla collega Maria

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lla cara Maria Restivo, collega determinata, saggia e disponibile. Gli anni trascorsi insieme sono stati colmi di amicizia e professionalità, ricchi per tutte noi. La nostra cara Maria, fonte inesauribile di idee condivise, esperta di didattica, umanità e coerenza, persona solare e schietta. Con alunni, genitori e colleghi sempre accogliente e propositiva, costruttrice di benessere. Al termine del tuo ciclo lavorativo, accompagnata dal bagaglio di esperienze, che la fervida attività professionale ti ha conferito, è arrivato il momento di godere pienamente dei tuoi affetti e del tempo libero che avrai a disposizione. Ti auguriamo di costruire nuovi legami e di raggiungere nuovi obiettivi, come solo tu saprai fare.

Festa dello sport 31 maggio 2019 Classi vincitrici

Il Personale Docente

Saluto a Carmela

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opo anni di intenso lavoro, spesi con profonda dedizione alla scuola, salutiamo con stima e affetto la nostra Cara Collaboratrice Carmela, ringraziandola per il proficuo contributo professionale che ha saputo offrire a tutta la comunità scolastica. A lei vanno i migliori auguri affinché in futuro possa dedicarsi pienamente e con serenità alle gioie e agli affetti più cari. Il Personale Docente e ATA

Quota 100, un addio o un arrivederci?

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arà un saluto definitivo al mondo della scuola o un arrivederci quello dei colleghi che hanno fatto richiesta di pensionamento con la cosiddetta quota 100? Come tutti sapranno, molti lavoratori hanno quest’anno intravisto uno spiraglio di “libertà” offerto dall’introduzione della ben nota “Quota 100”. Fra loro ci sono i docenti Teresa Camporeale e Antonio D’Ambrogio della scuola Secondaria, Lina Serrone della scuola dell’Infanzia, Maddalena Prezioso e Rino Cortese del personale ATA. A loro che hanno speso una buona parte della quota cento in questa scuola, lavorando con dedizione e professionalità, tutti noi auguriamo di poter raggiungere nuovi e piacevoli obiettivi di vita. E se la “Finestra 100” resterà chiusa, saremo lieti di condividere con loro un altro tratto di percorso di vita lavorativa e relazionale.

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una gestione unitaria dell’istituzione secondo criteri di efficienza ed efficacia, con l’idea chiara e forte della pregevolezza del “lavoro di squadra”, esplicitata dal motto: “insieme siamo una forza, da soli non siamo nulla”. Quest’ultimo anno scolastico è stato teatro di numerosi cambiamenti interni. Non solo una nuoIl Personale Docente e ATA va dirigenza ma un nuovo staff dirigenziale, un nuovo Consiglio di Istituto. I cambiamenti, dopo fisiologiche resistenze, sono stati accolti, agevolati, sottoscritti e interiorizzati dalla grande maggioranza del personale e dell’utenza. Un nuovo percorso è stato inaugurato valorizzando le procativi cambiamenti. fessionalità già presenti e innePer dirla con Kevin Kniffin, Professore di eco- scando processi innovativi finanomia alla Cornell University: “Condividere lizzati al miglioramento. un pasto è un’attività molto più intima del fat- Il quadro di riferimento comune to di guardare insieme una tabella Excel e è stato quello di una Scuola coquell’intimità si traduce nell’efficacia del la- me comunità di apprendimento continuo e globale dove l’alunvoro di squadra.” E noi siamo una grande no si forma come persona sicura squadra! Il Personale Docente e ATA di sé, autonoma, creativa e responsabile delle proprie azioni, dove si impara facendo, dove si cresce. Una Comunità educante mai autoreferenziale ma che, in stretta sinergia con le famiglie degli alunni e con le altre agenzie educative del territorio ( parrocchie, associazioni culturali, con il Comune di Giovinazzo e con altri enti pubblici e privati), diviene luogo dove l’individualismo e il concetto di classe o sezione vengono superati per lasciare posto al senso di appartenenza alla comunità stessa. Una scuola di qualità perché è stimolata a crescere riflettendo sull’efficacia delle proprie azio

I.C. Bosco-Buonarroti: Condividere la gioia è una cosa seria!

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’anno scolastico si è concluso con un piacevole momento conviviale al termine del quale la dirigente scolastica Maria Paola Scorza ha spento una candelina per festeggiare il suo primo anno di intenso lavoro presso il nostro Istituto Comprensivo. Intorno a lei docenti dei tre ordini di scuola e personale ATA, stretti in un clima gioioso, al termine di un anno scolastico ricco di signifi-

ni nell’ottica del miglioramento continuo: l’educazione attraverso l’istruzione. I valori perseguiti e condivisi sono quelli della democrazia, della partecipazione. della cittadinanza attiva, dell’inclusione, dell’accoglienza su cui si fondano i comportamenti di tutti noi. Sono state rafforzate le pratiche dell’attività motoria, dell’educazione stradale e civica, di quella musicale e teatrale, dell’educazione alimentare e ambientale. Esempi tangibili sono i progetti attivati in questo anno scolastico, in particolare il Progetto Teatro, che ha visto coinvolti e impegnati gli alunni di tutto l’Istituto nella realizzazione dello spettacolo di fine anno: i piccini della Scuola dell’Infanzia, i bambini dalla Primaria, i ragazzi della Secondaria. La progettazione proposta nell’ambito dell’offerta formativa è stata arricchita dalle attività realizzate con i Piani Operativi Nazionali (PON 20142020). In questo anno scolastico sono stati implementati ben 17 moduli PON volti a proporre un ventaglio di attività formative finalizzate al potenziamento delle competenze di base, della lingua inglese, delle scienze, dell’educazione fisica e ambientale, delle competenze digitali (Scratch, Coding e Robotica) al fine di garantire a ciascun alunno l’arricchimento e il consolidamento del proprio bagaglio esperienziale. ”Lavoriamo tutti insieme” è stato il motto dell’anno scolastico appena terminato e ” insieme” continueremo nei prossimi anni il percorso intrapreso.

Buone Vacanze

La redazione di Tam Tam una notizia tira l’altra 2019 Dirigente Scolastico: Maria Paola Scorza Redazione : Marta Amato, Vittoria Riccardi Il giornale è stato interamente realizzato e impaginato dalla redazione e finanziato dalla scuola. Chiuso il 18 giugno 2019. Le fotografie sono state utilizzate a scopo documentativo e didattico. È vietato ogni altro uso.


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