Alessandria-Albissola

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QUINDICINALE DI CALCIO... E NON SOLO • Direttore Massimo Taggiasco

Quale sarà il futuro dell’Alessandria? MASSIMO TAGGIASCO

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omunque vada a finire, una cosa è certa: un altro campionato come questo è inaccettabile. Che cosa resta alla fine della stagione 2018/19? Poco più di nulla: l’abbiamo chiamata l’Armata Brancagrison perché non vediamo un’idea di squadra, una base da cui ripartire, un orizzonte sul quale puntare. In questo momento, il problema è uno solo: che cosa ci dobbiamo aspettare per la prossima stagione? Quanto dovremo ancora attendere per ritrovare un’Alessandria veramente competitiva, in lotta per raggiungere finalmente l’unico obiettivo che conta, ossia la serie B? La pazienza dei tifosi è ampiamente terminata. Aspettiamo ardentemente che Sua Maestà Di Masi si degni di dire a noi miseri sudditi-tifosi quali sono le sue intenzioni (possibilmente le vere intenzioni). Se possiamo dargli un consiglio che,

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Anno XI n. 9•3 mag. 2019

L’Armata Brancagrison

ovviamente ignorerà, lo invitiamo comunque a prendere esempio dal Piacenza. Mentre ad Alessandria lui cambiava 8 allenatori per ridursi alla fine a lottare a metà classifica, nella città emiliana con un solo mister nello stesso lasso di tempo e spendendo molto meno, si partiva (dopo un fallimento) dalla serie D per arrivare a giocarsi la promozione in serie B all’ultima giornata. Questi sono i progetti veri, fatti con competenza ed esperienza, SPECIALE IA da gente che conosce il calcio di STRALESSANDR ne gi pa lle ne categoria. centrali Il resto sono solo parole, puntualmente smentite dal campo. Nel mentre, si è riusciti anche a svuotare lo stadio e a sperperare un patrimonio di tifo, fiducia ed entusiasmo costruito con tanta fatica: il Moccagatta tristemente deserto è l’immagine di un clamoroso insuccesso sportivo. Adesso si deve ripartire da zero: per arrivare dove? Hurrà Grigi!

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HURRÀ GRIGI

L’INTERVISTA a Silvio Bolloli

BOLLOLI: “Prima il nostro tifo: rimandiamo a dopo le critiche” MASSIMO TAGGIASCO

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ilvio, ogni volta che ci troviamo a commentare una vittoria arriva una sconfitta ma ogni volta che ci troviamo a commentare una sconfitta arriva una vittoria. Questa, come giustamente ha sottolineato Alberto Colombo, è forse la maggior forza della sua Alessandria rispetto a quella del suo predecessore, la capacità di reagire immediatamente alle sconfitte, il carattere. Il dilemma che aleggia in città è il seguente: è scarsa la squadra o sono inadeguati gli allenatori? Su questo punto mi sono già espresso ampiamente affermando, e ribadendo, che questa è senza alcun dubbio la peggiore Alessandria dell’intera era Di Masi però, se vuoi, entriamo nel merito e analizziamo le cifre. Ben volentieri. Se non ho fatto male i compiti (nel qual caso sono sempre pronto a ricredermi) l’Alessandria di D’Agostino, in venticinque partite, ha realizzato 19 reti e ne ha subite 30 con una media di 0.76 gol all’attivo e 1.2 gol al passivo a

@GSM Photo partita. E quella di Colombo? Quella di Colombo, in undici incontri di campionato, ha messo a segno dieci reti e ne ha subite quattordici con una media di 0.90 gol all’attivo e di 1.27 gol al passivo ad incontro.

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Accidenti, sembrano numeri identici! In effetti, se ci limitiamo alla statistica dei gol fatti e dei gol subiti, l’Alessandria di Colombo ha praticamente la stessa tenuta difensiva di quella di D’Agostino (anzi, è peggiore di uno 0.7) ed è solo leggermente migliore (di uno 0.14) dal punto di vista dei gol fatti. E dire che certi soloni affermavano che D’Agostino non sapesse fare la fase difensiva. I Soloni ci saranno sempre ma, a costoro, basterebbe rispondere che la “geniale” idea di mettere Gazzi difensore centrale non è stata di Colombo ma proprio di D’Agostino e Colombo ha avuto l’umiltà e l’intelligenza di

confermarla. Scusa, ma non ci sono proprio differenze tra Colombo e D’Agostino? In realtà una differenza molto importante c’è, ed è sicuramente a favore dell’attuale allenatore. Sarebbe a dire? D’Agostino vinse solo tre partite pareggiandone l’enormità di quattordici e perdendone ben otto: Colombo, dal canto suo, ne ha vinte quattro, pareggiate altrettante e perse tre. Quindi? Quindi Colombo ha una percentuale di vittorie sicuramente superiore rispetto a quelle di D’Agostino che si traducono in una statistica decisamente migliore a livello di punti partita.

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Nello specifico? Nello specifico, mentre l’Alessandria di D’Agostino aveva una media di 0.92 punti a partita quella di Colombo, che vince di più, ha alzato questa cifra a 1.45. Ma allora, se avessimo avuto Colombo fin dall’inizio del campionato? Ti rispondo subito perché è un calcolo che mi sono voluto levare lo sfizio di fare: se Colombo fosse stato sulla panchina dei grigi fin dall’inizio del campionato e avesse tenuto questo passo, avrebbe adesso l’Alessandria 55 punti anziché 42. Quindi? Quindi sarebbe al nono posto – per la precisione tra Pro Patria e Novara – anziché all’attuale undicesimo. Cambierebbe ben poco. Esatto, è proprio qui che volevo arrivare: intanto premetto che ai fini del punteggio totale ho tenuto conto della vittoria a tavolino contro la Pro Piacenza per non far torti rispetto alle altre squadre ma, ai fini della comparazione tra allenatori, non ho considerato tale risultato perché sarebbe stato fasullo in termini di statistica di gol fatti e di gol subiti. Ok, ma torniamo alle conclusioni. Essere stati di un paio di posizioni davanti in classifica non avrebbe cambiato la sostanza, benché, in tale ultimo caso l’Alessandria avrebbe avuto una matematica certezza dei playoff che adesso non ha ma, come ho appena detto, la sostanza non sarebbe cambiata molto. Cioè che i grigi non sono comun-

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que una grande squadra. Esatto, ma non sono io a dirlo, lo dicono i numeri: al di là del discorso playoff, essere al nono o all’undicesimo posto da comunque la misura del fatto di avere a disposizione una rosa mediocre e conferma, una volta in più se ce ne fosse la necessità, che il progetto giovani è stato, in realtà, un progetto di ridimensionamento del potenziale dell’organico. Eppure qualcuno sostiene che con un altro allenatore questa squadra potrebbe volare. Per umiltà posso dire che non esiste controprova a questo ragionamento ma devo dire che i risultati ottenuti da due differenti allenatori e la qualità tecnica degli uomini espressa non solo da quanto abbiamo visivamente potuto constatare durante il campionato ma anche dalla storia personale di ciascuno, porta inevitabilmente a concludere che questa è una squadra al più mediocre e che chi ritiene che sia forte

Consueto incontro con Carlo Sacco, figlio del Presidentissimo Remo, ultimo protagonista di una promozione dell’Orso Grigio in serie B nonché vincitore della prima edizione della Coppa Italia di serie C.

e che non abbia semplicemente trovato l’allenatore giusto, altrettanto semplicemente, si sbaglia. Diamo uno sguardo al discorso playoff. Oggi come oggi darei ai grigi un 50% di possibilità nel senso che il 50% dipende da loro (e l’Albissola assolutamente alla portata dell’Orso) e al 50% dalla Lucchese che deve mettere sotto il Pontedera. Non si tratta di un obiettivo impossibile e quindi dobbiamo assolutamente provarci. E circa il proposito di taluni di disertare lo stadio all’ultima di campionato? Questo sarebbe un grave errore proprio perché, in palio, c’è ancora l’accesso ai playoff: solo se l’Alessandria non dovesse centrare l’obiettivo, allora sarà legittimo chiedere a Di Masi il rendiconto di questa stagione e soprattutto domandargli quali intenzione abbia per l’avvenire ma prima bisogna solamente fare il tifo.

SACCO Il calcio offre sempre una possibilità... tano sulla loro competenza calcistica) ma io vorrei sapere, ripeto visto che la mia competenza calcistica è da umile tifoso Grigio come mai il mister Alberto Colombo con la Pro Patria non ha schierato De Luca Gerace e Pop ??? Visto che questi tre giocatori sono stati gli artefici della vittoria ottenuta a Pontedera ...!!! Poi ho rivisto, con piacere, dopo tanto tempo a centrocampo, Gatto improvvisamente guarito (si vede grazie al Vescovo di Alessandria che ha fatto transitare e ospitare nella nostra città la reliquia della Santa

Bernardetta di Lourdes). Insomma guardiamo al bicchiere mezzo pieno e cerchiamo di avere, contro l’Albisola, quella fortuna che in questo campionato non abbiamo avuto per cercare almeno di disputare uno o più turni nei playoff tanto desiderati. In questi giorni leggevo (con invidia ) la storia di una società di calcio di Ferrara, detta Spal, che nel campionato 2012/2013 appena rifondata disputava vincendo il campionato dilettantistico e andando in serie C: è da 2 anni stabilmente in serie A ...

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ncomincio a dire che il calcio è una cosa bellissima e dà tante possibilità di riemergere. Dopo un campionato complicato, come quest’anno, i grigi hanno un altra possibilità di raggiungere i playoff, certamente non dipende solo dal risultato dell’Alessandria, anche se dovesse vincere sabato contro l’Albissola bisognerà aspettare il risultato del Pontedera impegnato sul campo della Lucchese. Io non sono presente su Facebook e non ci andrò mai perché non ho la competenza di molti scrittori (intendo quei tifosi Alessandrini che si cimen-

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HURRÀ GRIGI

CUORE GRIGIONERO di Riccardo Masiero

Ultima giornata

La finestra sul campionato

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eccato davvero! Racimolando qualche punto perso per strada, stante la vittoria esterna a Pontedera, avremmo potuto seriamente sperare in un’ammissione, seppure in extremis, ai playoff per la promozione nella categoria superiore. Come sempre, fino all’ultimo minuto, dell’ultima giornata, saremo costretti a soffrire e sperare in un miracolo che, tuttavia, appare piuttosto remoto visto che il Pontedera non affronterà sicuramente in maniera superficiale e svogliata la trasferta a Lucca dove la Lucchese sarà costretta a battersi, letteralmente all’ultimo sangue, per evitare la retrocessione. In un campionato difficile, colmo di ombre e di malumore, nonché di penalizzazioni varie che lo hanno falsato, era comunque legittimo attendersi qualcosa di più da una squadra rappresentante una società sana e finanziariamente in regola. Il momento di recriminare sulle scelte tecniche effettuate è, in ogni caso, finito. L’ultima giornata è preferibile viverla con lo spirito giusto, provando a sognare di tagliare quel traguardo che saprebbe restituire respiro ad un ambiente assopito e disilluso. Altrettanto legittimo sarebbe attendersi un folto seguito di tifosi ad incoraggiare i Grigi nel corso dell’ultima fatica ma, probabilmente, stando ai numeri delle presenze registrate nel corso degli ultimi impegni casalinghi, complici anche le giornate di bel tempo che questa primavera ci sta regalando, non sarà così. Mi piacerebbe tanto, scusate il gioco di parole, una volta tanto, che i miei beniamini sapessero stupirmi davvero e che il Fato, sempre troppo avaro con i tifosi alessandrini, mostri all’improvviso un’inattesa benevolenza nei nostri riguardi. Tra tante speranze e tante

@GSM Photo legittime, quanto sognanti, attese, si insinua, naturalmente, anche qualche domanda circa il nostro futuro, così incerto, così poco delineato nelle intenzioni. L’ondata di entusiasmo giovanile che avrebbe dovuto arrivare dal Nuovo Corso non è mai arrivata. Anzi. Allora, cosa si farà? Si proverà a rilanciare selezionando accuratamente gli interpreti o si ritornerà sui propri passi tentando di allestire una compagine di comprovata esperienza ed attitudine alla categoria? Chi rimpiazzerà le uscite dei giovani in prestito? Verrà affidata ad Alberto Colombo la guida tecnica dell’Alessandria edizione 2019/20 oppure dovremo accogliere l’ennesimo allenatore della Presidenza Di Masi? E, ancora: in caso di cambio dell’allenatore quale profilo dovrà avere quest’ultimo? Dovrà essere un giovane di belle speranze con una forte luce negli occhi o dovrà essere un navigato profes-

sionista della categoria? La risposta a questo quesito è di importanza determinante. Non dimentichiamoci l’esempio di Pordenone che è riuscita a centrare la prima promozione del suo quasi secolo di storia calcistica affidando la panchina ad un profilo vincente che risponde al nome, per noi alquanto pruriginoso a causa dei brutti ricordi che suscita, di Attilio Tesser. Non scordiamoci neppure del fatto che anche Alessandria ha sfiorato la promozione nel corso di una stagione in cui in panchina di sono succeduti due Mister dai curricula imponenti come Piero Braglia e Bepi Pillon. Chiariti gli obiettivi e gli interpreti ciascuno potrà fare la propria scelta con serenità. E come sono un peccato i punti persi per strada, è un peccato anche il fatto di dover vedere uno stadio che sino a pochi anni fa era sempre pieno quasi sempre mezzo vuoto.

iamo finalmente giunti all’ultima tappa di questo cammino che passerà alla storia come il campionato più assurdo di sempre della Serie C dal punto di vista dei regolamenti. Con le partite di questo sabato si conclude infatti la regular season. Si ricomincerà con la fase finale sia per la promozione che per la retrocessione. Ancora una volta la formula dei playoff e dei playout risulta appagante per quanto riguarda l’interesse del campionato di terza divisione. A novanta minuti infatti dal termine, non tutto è ancora definito a cominciare da quella che sarà la promossa diretta in Serie B. I punti che separano il Piacenza, capo classifica, dall’Entella Chiavari prima inseguitrice sono si due, ma se si pensa che gli emiliani dovranno giocare in trasferta a Siena mentre i liguri ospiteranno la Carrarese, non è detto che la situazione possa cambiare proprio sul filo di lana. Dopo un campionato giocato alla grande, con un vantaggio importante, dall’Entella, ora ci ritroviamo, per assurdo, la formazione di mister Boscaglia in una posizione di classifica a rischio. Grande responsabilità di questa situazione è da imputare sicuramente ad una fase un po’ critica dei liguri che hanno ottenuto troppi pareggi all’inizio della terza fase di campionato, ma anche al fatto che per un assurda decisione della Lega si è fatto giocare il recupero, tra le due formazioni interessate, in calendario nel girone di andata, addirittura nella fase terminale del girone di ritorno! Il Piacenza avrebbe infatti dovuto incontrare i liguri al Garilli il 28 di ottobre 2018 mentre invece ha potuto sfruttare il beneficio della gara casalinga il 21 di

aprile dell’anno successivo!!! Possiamo considerarla una situazione regolare? Secondo me no. Veniamo ora alla zona playout. Alcune settimane orsono quando ci si interrogava su cosa sarebbe avvenuto in fondo alla classifica a causa delle penalizzazioni inflitte in diverse riprese a Cuneo e Lucchese, avevo espresso il parere che per evitare complesse situazioni, che avrebbero ulteriormente generato caos a campionato in corso, la Lega avrebbe soprasseduto a decisioni drastiche nella speranza che i risultati, di li alla fine, avrebbero aiutato a definire le cose. I risultati sul campo hanno fatto si che le due società in questione si trovino ora negli ultimi due gradini della classifica e che con ogni probabilità saranno loro a disputare le gare per non retrocedere. Perché ciò non avvenga ci sarebbe un’unica variabile: che il Cuneo vinca in casa con la Pro Patria e che la Lucchese perda l’ultima gara con il Pontedera. Ciò avvenendo porterebbe il distacco tra le due formazioni a più di otto punti con retrocessione diretta dei rossoneri toscani. Alla luce di tutto ciò viene da pensare che alla Lucchese basterebbe un pareggio casalingo per essere ammessa ai playout. Ciò determinerebbe l’ufficializzazione del Pontedera quale ultima squadra avente diritto a disputare i playoff. Con un solo punto, il Pontedera non rischierebbe cosi di essere raggiunta, in extremis, da un Alessandria che, malgrado un campionato non certo sfavillante, potrà sperare fino all’ultimo secondo di raggiungere quei playoff che sembravano una chimera. [Marcello Marcellini]

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HURRÀ GRIGI

SECONDO ME... Colloquio con Marcello Marcellini

MARCELLINI Manca una partita e mancano anche tante certezze

MASSIMO TAGGIASCO

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’ultima giornata di campionato può ancora offrire speranze all’Alessandria di raggiungere il decimo posto in classifica? Se guardiamo il mero aspetto numerico direi proprio di si. Una eventuale sconfitta del Pontedera a Lucca e la contemporanea vittoria dell’Alessandria nella gara casalinga contro l’Albissola, porrebbero le due formazioni interessate, a pari punti al decimo posto. In questo caso scatterebbe il meccanismo degli scontri diretti in cui i grigi sarebbero avvantaggiati perché hanno ottenuto quattro punti sui sei in palio. Quattordici punti ottenuti in casa e ventotto conquistati in trasferta: come ti spieghi questo andamento discordante? Abbiamo già avuto occasione nelle precedenti chiacchierate di provare a spiegare il perché di tutto questo. Ri-

badisco che la spiegazione più ovvia e credo anche più giusta sia da ricercare nel fatto che l’Alessandria in questa stagione non abbia avuto nel proprio organico giocatori in grado di “fare la partita”. Molto spesso infatti abbiamo assistito ad incontri governati sul piano del gioco dagli avversari. La squadra grigia era preposta più a contrastare e a ripartite che non ad imporre il proprio gioco. Ovviamente, stando cosi le cose, le gare in trasferta hanno finito per agevolare maggiormente il tipo di caratteristica di gioco dell’Alessandria. Nelle partite al Moccagatta logica e pubblico desideravano invece che fosse la formazione grigia ad imporre il proprio gioco cosa complicata. L’eventuale raggiungimento dei playoff potrebbe essere illusorio in vista della prossima stagione? Spero proprio di no.. Tra giocatori che lasceranno l’Alessandria per motivi contrattuali ed altri che hanno dimostrato di non essere all’altezza, spero proprio che la società decida un discreto rinnovamento a prescindere dal risultato ottenuto in questa stagione. A campionato concluso la società dovrà mettersi attorno ad un tavolo e fare una valutazione serena, corretta e non illusoria. Chi saranno coloro preposti a tutto ciò non è dato ancora sapere. Personalmente credo che gli eventi organizzativi di questa primavera facciano pensare in Alessandro Soldati alla persona che dovrà dirigere sportivamente la prossima Alessandria. L’allenatore Colombo, in tutta onestà, potrebbe essersi meritato la riconferma alla luce degli ultimi

risultati. Non è che abbia stravolto e migliorato la situazione, ma credo che gli accordi pattuiti nello scorso mese di febbraio siano stati in fondo avvalorati da discreti risultati. Ricostruire la squadra non sarà impresa semplicissima anche perché il settore giovanile dell’Alessandria in fondo non ha espresso giocatori che possano dare garanzie sul piano della costruzione della squadra. Si sarà costretti,

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Sognare è un privilegio

In vita mia ne ho viste di tutti i colori: la guerra, il boom degli anni ‘60, il ‘68, gli anni di piombo, il benessere degli anni ‘80, il nuovo secolo, l’11 settembre 2001, la crisi, fino ad arrivare ai giorni nostri. E ho sempre resistito. Ho visto anche i miei amati Grigi in serie A, battere il Grande Torino, il Milan, la Juve, l’Inter. Li ho visti scendere mestamente nei bassifondi del calcio italiano, fallire e ripartire dall’Eccellenza. E ho sempre resistito. E sono sempre al loro fianco, nel bene e nel male e nel rispetto delle opinioni di tutti. Non mi stancherò mai di professare la mia fede, il mio amore per questa maglia e la mia riconoscenza al presidente Luca Di Masi. E soprattutto non mi stancherò mai di sognare!!!

Forza Grigi Forza Alessandria

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ancora una volta, a pescare altrove. E in ciò si dovrà essere bravi. Affidare la costruzione della squadra a un Direttore Sportivo alle prime armi può essere un rischio? Il Direttore Sportivo deve avere conoscenze dei giocatori, ottime relazioni, geniali intuizioni e buone capacità manageriali. Francamente non so se Alessandro Soldati abbia tutto ciò.

Auguriamoci di si. Come giudichi l’intenzione di alcuni tifosi di disertare lo stadio nella gara di sabato contro l’Albissola? Non spetta a me giudicare. Una partita di calcio è in fondo un evento a cui si può o non si può partecipare da spettatori. Se i tifosi decideranno di disertare il Moccagatta avranno i loro motivi. Comunque al di là di questa partita, il pubblico di Alessandria ha, in questa stagione, ampiamente dimostrato una disaffezione molto scioccante rispetto alle stagioni precedenti. Passare da un Moccagatta sold out a 300 paganti mi pare che sia la risposta più chiara allo stato di entusiasmo in cui versa la tifoseria alessandrina. Che tipo di Presidente dovremo attenderci da lunedì in avanti? È stata una stagione che ci ha proposto un Presidente lontanissimo, come atteggiamento, da quello a cui eravamo abituati. Dai post scritti dopo un’ora dalla fine della partita al silenzio totale. Da interviste settimanali abbastanza frequenti a due o tre interventi in Sala Stampa soprattutto in occasioni significative. Da un Presidente quasi tifoso sfegatato ad un Presidente seduto in tribuna o a bordo campo molto composto. Da un Presidente che viveva i risultati festeggiando con i tifosi ad un Presidente “rifiutato” dalla Curva. Da un Presidente sempre presente in casa ed in trasferta ad un Presidente a volte assente. Cosa esattamente sia successo in Luca Di Masi non è dato sapere. Forse prima era troppo. Adesso, forse, è troppo poco!!!


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IN PUNTA DI PENNA di Luca Sturla

Servono dei cambiamenti: sia nella società che nella Lega

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edendo com’è stata gestita la stagione dei Grigi di quest’anno possiamo affermare con certezza praticamente assoluta quale sia il motivo per cui l’Alessandria nelle scorse due stagioni, nonostante avesse costruito delle squadre fortissime, non abbia mai centrato la promozione. E anche quest’anno è successa la stessa cosa perché questa squadra non vale i punti che ha in classifica. Seppur scarsa rispetto agli anni scorsi, valeva certamente una posizione tra il quinto ed il nono posto. Ma quindi qual’è stato il problema? Semplicemente manca una società perché fino ad oggi ci si è occupati più del marketing che dell’aspetto tecnico. Manca un Direttore Sportivo che sappia fare il Direttore Sportivo. Manca un team manager sul posto che tenga d’occhio i giocatori e non si limiti ad alzare la lavagnetta luminosa per le sostituzioni o a prenotare gli alberghi per le trasferte. Manca un allenatore giusto ad inizio anno oppure quando c’è viene sostituito per ascoltare le richieste dei giocatori. Per allestire una squadra di calcio vincente non basta prendere una trentina di calciatori tra i top della categoria ma serve prima di tutto uno staff tecnico che sappia lavorare. Caro Presidente, ascolti uno che si limita a fare il giornalista: azzeri lo staff e si affidi a uomini di esperienza se vuole portare i Grigi in B. Altrimenti lo dica chiaro. I tifosi hanno tutto il diritto di sapere la verità. Ma veniamo alla prossima partita. Per una volta i Grigi devono sperare in Mister Favarin perché la Lucchese, visto il ricorso del Cuneo sugli ultimi due punti di pena-

Gli ex Grigi portano le loro squadre in Serie B P

@GSM Photo lizzazione che verrà discusso il 7 maggio (e lasciatemi dire che è assurdo modificare le classifiche a campionato già terminato e quindi per la prossima stagione la Lega Pro deve assolutamente adottare una strategia diversa perché certe situazioni non si possono più tollerare), per tentare di agganciare i playout può solo vincere il derby contro il Pontedera sperando che il Cuneo perda. Al Moccagatta, invece, arriva un’Albissola già salva a prescindere. Chi sta scrivendo su testate cartacee o online e sui social che Pontedera e Lucchese necessitano entrambe di un pareggio e, di conseguenza, potrebbe esserci il biscotto oppure che l’Albissola deve solo vincere per essere sicura di non disputare i playout sta dicendo delle cose completamente errate. Se

per una volta nella vita i nostri ragazzi avranno fortuna saremo nei playoff. E poi? Mi sbilancio. Almeno tre turni verranno passati. Perché dico così? Perché nei playoff conta molto l’aspetto mentale ed onestamente i Grigi, per male che vada e per come sono partiti, potranno solo fare bella figura e, di conseguenza, giocherebbero senza preoccupazioni e senza nulla da perdere. Poi, eventualmente, le prime partite sarebbero in trasferta ed abbiamo visto che i risultati fuori casa arrivano più facilmente. Allora proviamoci e sabato al Moccagatta sosteniamoli come mai abbiamo fatto fino ad ora. Riempiamolo come il 25 aprile 2018 e spingiamoli verso quell’impresa che darebbe un senso a questo campionato anomalo e, per molti aspetti, ridicolo.

rima è toccato ad Adriano Mezavilla al Sabato Santo con la Juve Stabia (già matematicamente promossa in Serie B). La sera del martedì dopo Pasqua, invece, è toccato a Luca Barlocco, Gianluca Nicco ed Alessio Sestu. Tre giocatori che nei Grigi si sono sempre dannati per cercare di raggiungere la serie cadetta e che potrebbero averla centrata con il Piacenza. Potrebbero. Sì, perché ora il Piacenza con quella partita è passata in vantaggio di due punti sull’Entella. In un Garilli completamente gremito in ogni settore, al punto che la Questura e la Prefettura ne hanno aumentato la capienza di altre 2000 persone, i tre ex Grigi hanno dato veramente spettacolo. Il vantaggio degli emiliani ha una firma che a noi di Alessandria è molto famigliare: Alessio Sestu. Avrebbe potuto segnare di testa anche Nicco ma Andrea Paroni si è superato aiutato anche da molta fortuna. Questi tre ragazzi, però, hanno fatto un regalo anche al popolo grigio perché se avesse vinto l’Entella, avrebbe potuto festeggiare la promozione proprio sabato al Moccagatta. In casa nostra. Con gli stessi punti che avevamo due anni fa. Sarebbe stata l’ennesima beffa.

E allora mi viene da chiedermi se erano “bolliti” o “obesi” solo da noi o se siamo noi che non andiamo bene… perché pensiamoci, dalla scorsa stagione molti nostri ex, tanto criticati, sono stabilmente in Serie B. Chi non è in Serie B sta portando la sua squadra nella serie cadetta. Invece qui a Nicco è stato detto che non era in forma. Sestu? Era sempre rotto, era bollito ed obeso. Barlocco? Era scarso e non sapeva giocare ed è stato insultato come pochi altri. Nonostante ciò, dopo la prima stagione aveva voluto tornare ad indossare la Maglia Grigia perché qui si era trovato bene, anche se era stato insultato. Allora cosa c’era che non funzionava? Di certo non erano Barlocco, Nicco e Sestu, che hanno sempre messo un cuore in quella Maglia Grigia che tanto ci fa soffrire da anni. Cosa ha funzionato quest’anno al Piacenza? Sicuramente il gruppo perché giocatori, allenatore, dirigenza e tifosi erano e sono una cosa sola. Tutti remano nella stessa direzione. Ed avendo visto la partita di persona si notava proprio questo. Allora, forse, era l’ambiente. E anche quest’anno l’ambiente, da noi, ha fatto molto. Non dobbiamo dimenticare, infine, Germinale che con il Pordenone domenica ha conquistato la Serie B. [Luca Sturla]


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Stagione 18-19: l'Annus Horribilis D

opo un lungo periodo di assenza eccomi nuovamente qui a parlare dei grigi. Lo confesso, quest'anno ho deciso di prendermi una vacanza dal Moccagatta, mi sono concesso (controvoglia) un anno sabbatico. Non ho assistito a nessuna partita dal vivo, lo ammetto, ma ho seguito i grigi in tv e attraverso i social e un'idea comunque me la sono fatta. I motivi della mia assenza? Semplice, non ho mai approvato il nuovo “Progetto” di Di Masi. Ero felice alla fine della scorsa stagione. Finalmente avevamo trovato l'allenatore giusto per la piazza. Marcolini era amato e benvoluto da tutti, giocatori e tifosi. La squadra, dopo lo scempio di Stellini, con Marcolini si era ripresa alla grande, vincendo la Coppa Italia di serie C e arrivando ai playoff dopo aver visto molto da vicino il baratro della retrocessione. Bastavano due o tre ritocchi mirati e con molta probabilità avremmo vinto (o perlomeno lottato per vincerlo) il campionato, vista anche la pochezza tecnica che lo contraddistingue quest'anno. Ed invece, no, Di Masi ha voluto distruggere tutto, cacciando tutti o quasi i giocatori e di fatto lasciando libero l'allenatore, che certamente (e come dargli torto) non avrebbe mai sposato un tal simile progetto. Di fatto, Di Masi ha sperperato in pochi mesi un patrimonio di tifosi inestimabile, ha distrutto la passione di una città intera con la sua scellerata idea. Lo stadio, da allora, risulta desolatamente vuoto, salvo qualche sparuto inguaribile ottimista, che nonostante tutto riesce sempre a vedere il bicchiere mezzo pieno, beato lui!!!!. Come era facile prevedere il suo progetto è naufragato ben presto sotto la scure di un allenatore, D'Agostino, che pur avvallando le idee del Presidente (tiene famiglia, c'era da capir-

@GSM Photo lo) ha aggiunto di suo, alla già sterile capacità dei giocatori, confusione su confusione, spesso facendo giocare i ragazzi fuori ruolo. Senza contare, la preparazione atletica, completamente sbagliata, che ha causato infortuni a catena e decimato la squadra anche di quei pochi giocatori di valore. Il progetto del Presidente, di fatto, si basava sulla valorizzazione dei giovani provenienti dal settore giovanile. In realtà, gli unici giovani in squadra erano frutto di prestiti secchi provenienti da squadre di serie A e B. Di fatto, sta e stava valorizzando i giovani degli altri, intendiamoci, ben remunerato ovviamente, se consideriamo che, pur avendo un portiere nostro di sicuro affidamento quale è Pop, si è valso delle prestazioni di tal Cucchietti, proveniente dal Torino (ma non per questo un fenomeno, anzi,

tutt'altro), solo ed esclusivamente per intascarsi il premio valorizzazione. Ma quello che è più grave è che ai tifosi ha sempre e solo venduto del fumo. Spacciando questa come una squadra forte, in grado di competere per un posto nei playoff, una squadra di sicuro affidamento, sulla quale gettare le basi per la scalata alla serie B. I fatti, come tutti quanti hanno visto, nella realtà sono andati in altra direzione. E se non ci fossero state le pesanti penalizzazioni inflitte a Cuneo e Lucchese, oggi staremmo qui, seduti, a parlare e a scrivere di playout e di pericolo retrocessione. Un gran bel progetto non c'è che dire. L'impressione è che in questa società si navighi a vista, senza un'idea chiara del futuro, senza un briciolo di organizzazione, senza gli uomini giusti al posto giusto. Di Masi si è circondato dei suoi

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fedelissimi, uomini di marketing, di amministrazione ma non di campo, di spogliatoio...dei passacarte e nulla più, lasciando la squadra allo sbando e provocando una scollatura profonda tra la dirigenza e i giocatori e allenatore. Di Masi, notoriamente molto mediatico negli anni scorsi, di fatto, è scomparso dai radar. Solo brevi ed estemporanee apparizioni, giusto solo per avvalorare il suo fallimentare progetto (e cosa poteva dire di diverso, se il suo ego smisurato non gli farà mai ammettere di aver sbagliato tutto) e poi nuovamente nell'oblio. Ora siamo alla fine, la squadra, si è salvata, più per demeriti altrui che per i propri. La tifoseria, è ridotta ai minimi termini. Non ricordo, nella mia lunga militanza da tifoso, un simile disamoramento. La domanda che ora ci poniamo tutti adesso è: che cosa farà Di Masi?

Venderà, rilancerà alla grande, vivacchierà alla belle meglio in serie C in attesa di qualche compratore? L'unica certezza nella tifoseria, anche quella più ottimista, è che un altro anno così risulterà insopportabile, inconcepibile. Se quest'anno, si è voluto, assecondare ma non avvalorare, il suo progetto, evitando dure contestazioni, credo e penso, che stando così le cose, nel prossimo anno ne vedremo delle belle. I tifosi non potranno più sopportare di vedere il blasone dell'Alessandria calpestato e deriso in questo modo da un personaggio, arrivato in pompa magna, promettendo mari e monti e che poi alla fine si è rivelato solo e solamente un misero “spacciatore di illusioni”. Se non è più in grado di mantenere la società ai livelli che le competono, venda al più presto e ritorni velocemente da dove è venuto, ritorni nei suoi salottini della Torino-bene dove tanto è a suo agio e lasci l'Alessandria in mano a gente competente e ambiziosa. Di Masi, a settembre, parlava di anno zero dal quale ripartire, a noi invece, è apparso più come un annus horribilis da dimenticare in fretta, come se non fosse mai esistito. La prossima campagna acquisti, ci dirà quali saranno le sue intenzioni (se non venderà prima), di fatto capiremo a quale stagione andremo incontro. Dopodichè se le cose dovessero permanere tali, Di Masi si dovrà assumere le proprie responsabilità, rischiando fortemente di trovarsi di fronte ad uno stadio vuoto ed ad una veemente contestazione della tifoseria stufa e avvilita da questa stagione. La palla ora passa al Presidente, sarà in grado di giocarsi bene le sue carte o affonderà miseramente nel suo ego? Restiamo seduti sulla riva del fiume in attesa...sperando di non veder passare nessuno. [Ivaldi Sergio]

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NEL DO NO

UNIAMO LE SPON

C’ È LA À DEL L ’ U ERT OM LIB

O Stralessandria: 24 anni di solidarietà

L’

edizione 2019 conferma il luogo di partenza che sarà il Ponte Meier simbolo della nuova Alessandria e il luogo di arrivo, piazza della Libertà ravvivata dalla festa. UNIAMO LE SPONDE Slogan costitutivo del marchio StrAlessandria, indica la volontà di futuro della Città nella rinascita della Cittadella, di cui il ponte Meier stesso è testimonianza. Esso rinnova lo spirito di solidarietà proprio di questa gara e della nostra comunità stralessandrina. GLI ORGANIZZATORI La manifestazione è organizzata da: ICS Onlus e dalla Città di Alessandria. Fanno parte del gruppo organizzatore 2019: AIAS, AN BERSAGLIERI, ASCOM, ATLETICA ALESSANDRIA, FIDAL, CISSACA, DISABILITY MANAGER, NORDIC WALKING PASSION, PGS, UISP, APSARA, ATA. IN CARROZZELLA E IN PIEDI Le persone, gli atleti diversamente

3 mag. 2019

HURRÀ GRIGI

abili e le loro associazioni saranno presenti da protagonisti durante tutto l’arco della giornata della gara: al mattino di giovedì 9 maggio nella Straragazzi, alla sera di venerdì 10 maggio nella gara non competitiva, ma anche negli eventi di partecipazione PER TUTTI: incontri di tennis e di ping-pong su carrozzella, accoglienza per avviare i giovani portatori di disabilità alla normale pratica sportiva. STRALESSANDRIA IN CARCERE La gara podistica competitiva all’interno delle mura della Casa di Reclusione San Michele di Alessandria è già tradizione! Atleti delle società sportive entreranno per gareggiare con gli atleti detenuti. Il percorso si svolgerà sulla stessa lunghezza di quello esterno (5 chilometri), regolarmente cronometrato e premiato. La gara si concluderà con una premiazione dei primi sei arrivati, atleti interni ed esterni. I detenuti in permesso esterno parteciperanno direttamente alla gara. Gli atleti detenuti sono allenati da UISP.

Le attività progettuali programmate grazie alle risorse che la gara 2019 mette a disposizione ARTIVIAMOCI E’ l’insieme dei laboratori di ARTI RECLUSE che sono presenti da dieci anni negli Istituti Penitenziari Cantiello e Gaeta di lessandria. Sono laboratori permanenti in cui si praticano attività artigianali di: pittura tradizionale, arte contemporanea, fotografia, cinema, incisione e stampa xilografica, ceramica, teatro, scrittura. Esiste inoltre una significativa domanda e un’offerta di cultura e istruzione, che si concretizzeranno nell’apertura di un nuovo corso di studi d’istruzione superiore professionale. I detenuti hanno realizzato capolavori nei vari settori che sono apprezzati in ambito nazionale. Nel mese di dicembre 2018 il Festival delle Arti Recluse ha coinvolto le carceri e la città di Alessandria in esperienze pratiche di reintegrazione e recupero. I laboratori necessitano sempre di aggiornamento nella fornitura dei materiali professionali, nelle attrezzature, nella circolazione della comunicazione. TANZANIA E MALAWI: LA COOPERAZIONE DI ALESSANDRIA NEL MONDO GAMBE PER CORRERE E BRACCIA PER GIOCARE IN TANZANIA nel centro di riabilitazione fisioterapica Cheshire Home a Mlali, provincia di Dodoma, cuore della Tanzania, dove da dodici anni il dott. Carlo Origo, primario di Ortopedia dell’ospedale infantile di Alessandria, interviene con una equipe in prevalenza alessandrina. Centinaia i bambini dei villaggi operati e riabilitati. UNA SCUOLA MEDIA IN MALAWI con l’obiettivo di costruire un edificio scolastico dignitoso che accolga studenti di quattro anni accademici. Il progetto consiste nel costruire una sola classe per anno accademico per poi ampliare l’edificio e realizzare tre classi per anno, utilizzando materiali locali, sistemi di costruzione semplici e tecnologie energetiche efficaci.

La corsa che unisce Alessandria sempre GARA COMPETITIVA Manifestazione Regionale di Corsa su Strada approvata da Fidal Piemonte n°151/strada/2019. Dispositivo ufficiale su http://piemonte.fidal.it. ORGANIZZAZIONE ATLETICA ALESSADRIA AL001 e Comitato Provinciale Fidal Alessandria. REQUISITI DI PARTECIPAZIONE Tesseramento valido per il 2019 alla Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL) o ad Enti di Promozione Sportiva (EPS) nel rispetto delle conv enzioni stipulate con la FIDAL. Possessori di tessera Runcard dietro presentazione di certificato medico d’idoneità agonistica atletica leggera in corso di validità. CATEGORIE Assoluti M/F (Allievi, Juniores, Promesse, Seniores) Senior 35/44 M/F Senior 45/54 M/F Senior 55/64 M/F Senior 65 e oltre M/F PERCORSO 5,2 km circa di asfalto pianeggiante. Al termine verrà allestito un punto ristoro. PREMI Coppa e premi in natura offerti dagli sponsor ai primi 3 assoluti e ai primi tre di ogni categoria. PARTENZA Venerdì 10 maggio 2019, ore 20.20, Ponte Meier (lato stradale) ARRIVO Piazza della Libertà

MODALITA’ E TERMINI DI ISCRIZIONE Quota d’iscrizione: € 6,00 comprensivi di maglietta StrAlessandria 2019 e pettorale. Le iscrizioni dovranno pervenire entro le 24.00 di mercoledì 8 maggio utilizzando: per i tesserati FIDAL l’apposita sezione del sito online delle società http://tessonline.fidal.it aggiungendo nel campo Note la taglia della maglietta. Per i tesserati EPS e Runcard l’indirizzo e-mail sigma.piemonte@fidal.it indicando per ogni atleta: Cognome e Nome - Numero tessera EPS o Runcard - Anno di nascita - Recapito telefonico - Taglia della maglietta, allegando copia del tesserino e del certificato medico. Le taglie delle magliette disponibili sono: XXL, XL, L, M, S, XL junior, L junior, M junior, S junior, XS junior. Oltre tale termine l’iscrizione sarà possibile solo ed esclusivamente la sera della gara dalle 18 alle 19.30 esibendo la copia sostitutiva del tesseramento Fidal in corso di validità, il tesserino EPS o la tessera Runcard (certificato medico d’idoneità) e corrispondendo la cifra di € 10,00. RITIRO PETTORALI E PAGAMENTO QUOTE Sarà possibile ritirare pettorale e maglietta singolarmente o in unica busta per ogni società, previo pagamento della quota di iscrizione, presso la zona di partenza dalle ore 18 alle ore 19.30 di venerdì 10 maggio. Responsabile organizzativo: Romeo Francesco, tel. 328 0090881, e-mail atletica.alessandria@libero.it Per informazioni: www.stralessandria.it, atletica.alessandria@libero.it e riferimenti del responsabile organizzativo Campo di Atletica di Alessandria, Viale Massobrio 28 ICS Onlus, Via Verona 17, Alessandria. Responsabile organizzativo: Romeo Francesco, tel. 328 0090881, e-mail fra-romeo@libero.it

GARA NON COMPETITIVA RITROVO Ponte Meier, ore 20 PARTENZA ore 20.30 dal Ponte Meier PERCORSO 5,2 km pianeggiante ISCRIZIONE € 5 a persona con maglietta CORRIDORI SINGOLI PUNTI ISCRIZIONE - ICS Onlus, Via Verona 17 dal 8 aprile 2018 (da lunedì a venerdì ore 9.30/12 -15/18.00, chiuso sabato e festivi) - Comune di Alessandria - Decathlon, via Torino 2 - AIAS via Galimberti 2/A - le edicole della città e dintorni - CDC Sportrage, via Filzi 30 - La Bici, via Carlo Alberto 64 - Cantieri Sportivi, corso Monferrato 145 - Cartolibreria Gallo, via Ferraio Spinetta Marengo - Depilstop Alessandria, spalto Gamondio 53

STRARAGAZZI

E INOLTRE Dal 6 al 9 maggio sotto il Municipio ore 9/19 il 10 maggio 2019 al mattino sotto il Municipio e sul Ponte Meier area pedonale dal pomeriggio fino alla partenza della corsa.

DESTINATARI Alunni delle scuole primarie e dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia.

GRUPPI Iscrizione scuole e gruppi (minimo 20 persone) ICS Onlus, Via Verona 17, Alessandria entro mercoledì 8 maggio alle ore 12.

RITROVO Campo di Atletica Leggera, viale E. Massobrio 26, ore 8.30.

PERSONALIZZAZIONE MAGLIETTE le scuole e i gruppi che raggiungono un minimo di 50 iscrizioni possono portare, entro il 30 aprile le proprie magliette a Il Particolare Arti Grafiche (via Giraudi 204 loc. Micarella, Castellazzo Bormida tel. 0131 223322) e farle personalizzare al costo aggiuntivo di € 1 al pezzo (o comunque a partire da € 50 a gruppo). PREMI Targa a: gruppo disabili / 10 scuole più numerose / 10 gruppi più numerosi.

ISCRIZIONE € 5,00 con maglietta, attestato di partecipazione, merenda COOP, omaggi da Paglieri, diritto di partecipazione alla StrAlessandria. PUNTO ISCRIZIONE ICS Onlus Via Verona 17, Alessandria. Orari di apertura al pubblico: (da lunedì a venerdì ore 9,30/12 - 15/18.00, chiuso sabato e festivi) fino al raggiungimento quota 600 iscritti, rispettando un’equa rappresentanza delle diverse realtà, con modulo regolarmente compilato icsonlus@gmail.com, stralessandria.ics@gmail.com. TRASPORTO ARFEA E’ garantito il trasporto gratuito alle classi che ne facciano richiesta.


3 mag. 2019

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HURRÀ GRIGI

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CIAO GIOVANNI

e la città e più solidale PARTENZA

ARRIVO

Una tradizione di sport e solidarietà

Un momento di aggregazione e coinvolgimento

Divertimento, sana competizione e sensibilizzazione

StrAlessandria è ormai una tradizione e, come tutte le tradizioni, ritorna puntuale per rendere protagonista la comunità alessandrina, unendola nello spirito gioioso della condivisione sportiva e della solidarietà. Una competizione che permea fortemente il tessuto urbano cittadino con un percorso articolato che parte dal ponte Meier ed arriva in piazza della Libertà, toccando tant i luoghi simbolo della nostra città, idealmente uniti da un unico filo che consolida un comune senso di appartenenza. La StraAlessandria, infatti, non è una festa solo per gli sportivi, ma in generale per tutti i cittadini che la vivono e partecipano con spirito solidale, garantendo con la loro presenza il proprio sostegno ad altri, meno fortunati, che versano in situazioni di difficoltà. Il coinvolgimento , inoltre, di molteplici espressioni istituzionali, pubbliche, private, imprenditoriali, del volontariato associativo, sportivo e culturale che quotidianamente si mettono al servizio delle persone della nostra Città, ne arricchisce il valore e riempie di significato questa manifestazione che sa, dunque, efficacemente, trasmettere l’immagine di un vero coinvolgimento relazionale e emozionale del nostro territorio.

Con le sue 24 edizioni, ormai StrAlessandria è un appuntamento atteso e irrinunciabile per tutti gli alessandrini: un momento di grande coinvolgimento e aggregazione, di forte coesione, di sport e competizione che colma di energia e di emozioni e che, ogni anno, cresce nei numeri e nella partecipazione. StrAlessandria unisce per i valori che ha saputo trasmettere e consolidare nel corso del tempo, entrando nel cuore degli alessandrini e degli appassionati podisti per l’importante messaggio di solidarietà umana che vuole veicolare. Anche quest’anno auspichiamo una grande partecipazione per garantire un fattivo sostegno ai progetti cittadini a favore dei detenuti e ai progetti di cooperazione internazionale che portano, fuori dai nostri confini, il nome di Alessandria. Per queste motivazioni non poteva mancare il forte appoggio dell’Amministrazione e di questo Assessorato, in particolare, in una competizione che, intercettando gran parte dei nostri cittadini, è di tutta la Città di Alessandria e che ‘unendo le sponde’, come recita lo slogan, simbolicamente e con spirito di appartenenza, diventa prima che una competizione sportiva, una gara di amicizia e di solidarietà.

La StrAlessandria è un appuntamento per tutte le età dove largo spazio hanno anche i ragazzi delle nostre scuole primarie e dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia che sono i protagonisti della StraRagazzi, una declinazione della competizione in cui gli alunni si sfideranno non solo in percorsi sportivi e attività motorie, ma anche in giochi ed animazioni. Auspico che, anche quest’anno, questo appuntamento riconfermi i grandi numeri degli anni passati con un duplice intento: da un lato fornire ai nostri giovani un momento di divertimento e sana competizione all’aria aperta, ma nello stesso tempo fornire un’occasione di sensibilizzazione verso altrettanti ragazzi meno fortunati che saranno i destinatari dei progetti di solidarietà e cooperazione internazionale che anche StraRagazzi sostiene. I fondi raccolti saranno, infatti, impiegati per la costruzione di una scuola media in Malawi che garantirà agli alunni di poter beneficiare di un edifico scolastico dignitoso e sosteranno il progetto ‘Gambe per correre e braccia per giocare’ portato avanti da un equipe medica alessandrina in Tanzania dove si svolgono attività di riabilitazione fisioterapica per bambini.

L’assessore alle Manifestazioni ed Eventi

L’assessore ai Servizi Educativi e Scolastici

Il Sindaco di Alessandria

Facciamo squadra per il territorio www.alegas.it


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3 mag. 2019

HURRÀ GRIGI

APPUNTI GRIGIONERI di Roberta Sacco

É tempo ormai di fare bilanci di fine anno

Sorpresa UISP Don Bosco: vittoria delle giovani matricole

peranza Playoff e altri verdetti. La vittoria in rimonta di Pontedera mantiene una piccola possibilità di conquistare in extremis l’ultimo slot disponibile per i playoff. Ai grigi, impegnati con l’Albissola al Moccagatta, serve una vittoria ed una contemporanea sconfitta del Pontedera a Lucca perché a parità di punti l’Alessandria è in vantaggio negli scontri diretti. Nell’alta classifica, invece, Piacenza ed Entella si giocano tutto negli ultimi 90 minuti con i biancorossi che dipendono solo da loro stessi con la vittoria dello scontro diretto vinto grazie ad una rete dell’ex grigio Alessio Sestu. Se per i playoff manca solo il nome dell’ultima squadra, in zona retrocessione, tutto o quasi verrà deciso più che dal campo, dai tribunali che decideranno fra deferimenti e ricorsi i punti di penalizzazione per Cuneo e Lucchese: diretta interessata la nostra ultima rivale l’Albissola Il girone martoriato da vicende extra sportive con partite rinviate, penalizzazioni, ricorsi, radiazioni e squadre in bilico dal punto di vista societario, è stato un martirio più che uno spettacolo sportivo che per fortuna oggi metterà la sua parola fine. La speranza che non ci si trovi nella stessa situazione è l’ultima a morire e la Lega di serie C si è data per il prossimo anno un regolamento più ferreo ma tutto dipenderà da quanto queste nuove regole verranno fatte rispettare. Bilanci di fine anno. Per quanto riguarda l’Alessandria, indipendentemente dalla conquista o meno dei playoff, la stagione della squadra Di

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Masi rimane una delusione per quello che ha lasciato piuttosto che per il risultato stesso che non sorprende visto il mercato fatto. Il bilancio è negativo perché ci sta una stagione di transizione all’inizio di un “progetto” sbandierato in più di una occasione in pompa magna, ma solo se questo lascia importanti basi su cui poi costruire anno dopo anno una squadra da alta classifica che ti porti nella serie cadetta, obiettivo sempre dichiarato dal presidente. Ma se analizziamo la stagione, si scopre che gli unici giovani che hanno fatto qualcosa di buono, sono tutti o quasi giocatori in prestito che torneranno alla base o andranno a giocare in squadre più affermate. Quel che resta per il prossimo anno sono qualche over 30 a fine carriera, alcuni giovani che hanno dimostrato di non poter essere competitivi nean-

che a medi livelli ed una miriade di infortuni muscolari che non hanno mai permesso a D’Agostino prima e Colombo poi, di avere a disposizione l’intera rosa. A tutto questo ci aggiungiamo un ambiente che ha perso in toto l’entusiasmo strada facendo, la cui delusione si sta lentamente trasformando in rassegnazione. Il futuro all’orizzonte non sembra purtroppo molto diverso da questa stagione perché chi si è dimostrato non competente quando il portafoglio era pieno, come può esserlo quando non lo è? Calcio femminile. Le uniche che tengono alto il nome dell’Alessandria sono le ragazze che, vittoria dopo vittoria, si avvicinano alla promozione nell’interregionale e che disputeranno nelle prossime settimane anche la finale di coppa Italia di categoria.

@GSM Photo

unedì 15 aprile, presso il campo “GS Orti” ad Alessandria se è svolto un torneo triangolare di calcio a 5 per i giovani bimbi e bimbe degli anni 2011-12-13-14 con la partecipazione, oltre che della formazione locale, delle squadre del Castellazzo e della UISP Don Bosco. L’evento è stato un occasione per permettere ai giovani bimbi e bimbe di confrontarsi e divertirsi in una manifestazione degna dei ragazzi più grandi: un vero torneo di calcio !!! Il torneo ha visto a sorpresa la vittoria delle giovani matricole della UISP Don Bosco allenata dal “Tridente di allenatori” formato da Nello Peluso-Frank Griffin-Stefano Volante con la collaborazione per l’occasione di Antonio Letizia.

Anche se si è trattato di un torneo amichevole, il cui unico premio è stato l’aver passato un pomeriggio in allegria, amicizia e spensieratezza, i giovani ragazzi della UISP Don Bosco, del GS Orti e del Castellazzo, porteranno con loro il ricordo di una bella giornata passata insieme a tanti altri bimbi che come loro stanno imparando ad usare lo sport come mezzo di aggregazione, e insieme si sono ripromessi di incontrarsi nuovamente appena possibile, per rivivere un bel pomeriggio di sport ma anche per……. disputare la rivincita. Ecco i nomi dei ragazzi della Uisp Don Bosco vincitori del torneo: Luca Orsini, Jacopo Cerruti, Alessandro Letizia, Tommaso Volante, Michele Bellavia, Martina Doglioli, Gabriele Clinovschi e Francesco Molinaro.

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3 mag. 2019

IL BASTIAN CONTRARIO di Mao

È finita finalmente !!!

È

finita!!! È finita una annata disastrosa, e credo si possa definire così, anche se sabato potrebbe succedere, praticamente tutto. Abbiamo avuto delle formazioni che avrebbero potuto tranquillamente giocare in serie superiori, ed abbiamo miseramente fallito i play off. Questa formazione, nettamente inferiore ad altre, potrebbe fare una sola partita in più oppure sconfiggendo tutti i pronostici, vincere i play off ed arrivare in serie B. Certo sognare costa poco, ed io sarei felicissimo di essere smentito, ma credo che le possibilità nonostante l'impegno dei ragazzi, siano veramente poche. Possiamo quindi tirare le somme di questo campionato 18/19, nato sotto le aspettative di un nuovo progetto da parte della proprietà e criticato da molti tifosi, che sono passati da essere menagrami o disfattisti, ad essere purtroppo quelli che avevano visto troppe lacune nell'organico della squadra, e le possibilità che aveva di fare bene. Altro cambio di allenatore, sono ormai dieci se non sbaglio, ad essere stati seduti su quella panchina e tutti purtroppo non sono riusciti a portare a compimento l'obbiettivo che il Presidente si era prefissato al suo arrivo qui in Alessandria ormai sei anni fa. Non dobbiamo dimenticare quali furono le dichiarazioni di Di Masi al suo arrivo come presidente. Progetto decennale, la voglia di portare Alessandria e l'Alessandria ad essere sul trono calcistico del Piemonte, quindi al terzo posto dopo Juventus e Torino. Progetto confermato con i lavori allo stadio, milioni anche lì per avere sempre la stessa struttura scoperta. Anche questi lavori non sono stati capiti..... E vediamo-

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HURRÀ GRIGI

@GSM Photo la come si voglia, ma solo in Alessandria si fanno delle migliorie peggiorative. Non possiamo negare e non ricordare la meravigliosa cavalcata in Tim cup, ci ha fatto conoscere in tutto il mondo, sicuramente di più di una promozione in serie B. I soldi spesi sono sempre aumentati e purtroppo l'obbiettivo promesso non è arrivato. Una coppa Italia di serie C l'abbiamo messa in bacheca l'anno scorso dopo un inizio a dir poco terribile. Ora per l'ennesima volta dobbiamo tirare le somme e soprattutto dire quale sono le aspettative i programmi per il prossimo anno. Qui possiamo essere ottimisti e felici per come siamo andati in questi anni, ricordando che ci siamo e in questi momenti l'esserci può essere motivo di soddisfazione. Mantova, Reggiana, Pavia ed altre sono sparite, o sono ripartite da categorie nelle quali anche noi siamo passati, e qui dobbiamo essere grati alla presidenza. Ma se vogliamo anche fare paragoni o guardare a casa di altri, vediamo che in 6 anni era possibile, dopo avere sperperato miliardi delle vecchie lire, ottenere dei risultati e del buon calcio.

La Spal dalla D e dal fallimento il prossimo anno farà il terzo campionato in serie A. Il Parma fallito, dopo averci battuto in finale play off, è in a da 2 anni. Il Lecce, battuto da noi nei playoff, è primo in serie B. La Cremonese, il Livorno, il Cittadella per poi andare a vedere il Pordenone, mai stato in serie B. Lo stesso Braglia che prende il Cosenza nei play off e si salva in B. Adriano Mezzavilla che segna i gol della vittoria per la Juve Stabia e sale in serie B. Fischnaller capo cannoniere del Catanzaro, vedere Sestu Nicco e Barlocco portare il Piacenza ad un passo dalla B. E ce ne sarebbero altri di motivi di sconforto, ma non mi sento un menagramo, ho solo fatto un piccolo elenco incompleto di tutte le profanazione, i soprusi e le angherie che noi poveri tifosi di Alessandria abbiamo dovuto passare e subire. Molti hanno seguito la squadra solo per attaccamento alla maglia, altri non ce l'hanno fatta. Speriamo dopo una sequenza di eventi del genere, ed una escalation di traguardi, di potere avere ancora una maglia a cui dare ancora la passione che abbiamo.

Che bello avere una possibilità

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el peggiore dei mali una persona deve trovare sempre un qualcosa che la risollevi dalla sua condizione di negatività. Quel qualcosa è la speranza: si dice sempre che la speranza è l’ultima a morire. Ora i numerosi sostenitori della maglia Grigia avranno di che parlare con i sè e i ma. La vittoria sul Pontedera ha dato a noi tutti motivazioni extra, a dispetto di tutte le critiche (esagerate) che hanno creato un alone di pessimismo che non ha tenuto conto, aldilà del limiti tecnici e di esperienza, della poca conoscenza della categoria e se si aggiunge i numerosi infortuni, i risultati non sono stati all'altezza del blasone. Sabato, ultima di campionato, c'è la possibilità di agganciare il Pontedera, sperando in una sua sconfitta oltre che ad una nostra prestazione vittoriosa. Se così sarà ci saranno parecchi tra tifosi, giocatori e società che si toglie-

ranno qualche sassolino, dimostrando che forse il progetto di LdM non era così poi cosi fallimentare ma che, secondo il mio parere, pone le basi per una stagione migliore e ,si spera, dia i risultati che noi tutti vogliamo. Se faremo i playoff, non importa fino a dove arriveremo, facciamo un applauso a squadra e società, creando un alone di fiducia, entusiasmo e attaccamento alla maglia che non va mai discussa, nel bene e nella cattiva sorte. FORZA RAGAZZI siamo tutti con Voi e se al termine dell'incontro il campionato finirà nell'anonimato, pazienza. Grazie lo stesso e un applauso per l'impegno che avete dimostrato nonostante i problemi che non vi hanno certamente aiutato, ma purtroppo il tifoso vorrebbe sempre il meglio per la maglia e vederla più in alto possibile. Forza Grigi e Adossss!! [Rossin Mauro]

Open Day Calcio Femminile: martedì 21 maggio ore 17!

Tempo Comune

COMUNE DI CASTELLAZZO BORMIDA

Assessorato alla Culura e Pro Loco di Castellazzo Bormida in collaborazione con il Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria propongono:

Maggio Musicale 12 Castellazzese2019 Musica dal Conservatorio a

edizio

ne

Chiesa di Santo Stefano

PROGRAMMA

GIOVEDÌ 9 MAGGIO ore 21,00

Concerto degli allievi castellazzesi e di allievi dei maestri castellazzesi MERCOLEDÌ 22 MAGGIO ore 21,00

Concerto insegnanti e allievi della University of Georgia Hugh Hodgson School of Music Alessandria Piazzetta Della Lega Castellazzo Bormida Piazzetta San Sebastiano Casal Cermelli Piazza San Carlo Castelspina Piazza Boccasso

Valenza Piazza Gramsci Felizzano Piazza Paolo Ercole Predosa Piazza Matteotti Cassine Piazza Santa Caterina

L’Assessore alla Cultura Giovanna Emanuelli Talpone

Coordinamento Prof.ssa Anna Lovisolo

Il Sindaco Gianfranco Ferraris


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3 mag. 2019

HURRÀ GRIGI

L'INTERVISTA Questa settimana la redazione di Hurrà Grigi ha incontrato Gaetano Fontana,

centravanti dell'Alessandria nelle stagioni 1995/96 e 1996/97

FONTANA "Le vittorie si costruiscono sul campo, lavorando ogni giorno"

F

ontana quali sono i suoi ricordi? Ricordi stupendi. Ai tempi feci una scelta che era dettata dal cuore e dalla parola: il Direttore dell’Alessandria era Melani al quale avevo dato la mia piena disponibilità a lasciare il Padov,a in Serie A, e ad accasarmi in Piemonte per vestire la maglia grigia nonostante le diverse richieste che avevo ricevuto anche in Serie B. Il Direttore rimase colpito da questa mia motivazione, tant'è che divenni anche capitano in quanto Melani non credeva che potessi non cedere alle lusinghe della cadetteria per giungere ad Alessandria. Credevo in quel tipo di progetto e, per poco, non siamo riusciti a realizzare il nostro sogno. 27 agosto 1995 Montevarchi-Alessandria 1-0, è la gara in cui ha debuttato con la maglia grigia: se la ricorda? É stata una brutta partita, una brut-

ta prestazione, un esordio non positivo. ricordo che non stavo bene dal punto di fisico. La stagione 1995/96 è terminata per l'Alessandria con il settimo posto, ad un solo punto dal quarto posto. Cosa è mancato per poter raggiungere una posizione di classifica più ragguardevole? Quella squadra era stata completamente rinnovata, nei suoi interpreti ed ha pagato dazio ad inizio stagione perdendo diversi punti per la mancanza delle prestazioni in quanto mancava compattezza, mancava essere squadra data dal fatto che era il gruppo era stato rinnovato. Ha avuto una carriera molto lunga: iniziata nel Catanzaro in Serie B e terminata nell’Ascoli in Serie A: quali sono squadre a cui è stato maggiormente legato? Tutte: non è una risposta di comodo. Dove ho giocato, dove ho lavorato mi sono sempre integrato anche con la città e con la gente del luogo. Ho avuto splendide esperienze personali che hanno rappresentato anni importanti della mia formazione come uomo. Dovunque sono andato mi sono portato quel bagaglio di esperienze e quelle caratteristiche che la gente del luogo mi lasciava. Quando ha smesso di giocare ha intrapreso la carriera di allenatore: come mai? Perché mi piace il lavoro da campo, mi piace lavorare sul terreno di gioco, mi piace insegnare calcio, trasmettere quello che è stato una mia debolezza ed

anche una mia forza che è nata proprio a cavallo dell'esperienza ad Alessandria dove mi dicevano di essere un giocatore con delle caratteristiche importanti ma che aveva fatto fatica, fino a quel momento, ad esprimerle: ho dovuto fare un lavoro introspettivo importante per cercare di andare ad attingere da una fonte interiore per potermi esprimere al massimo e colmare quelle lacune che c'erano che fanno parte della formazione personale di ognuno di noi ed avendo fatto quel percorso poi, terminata la carriera calcistica, ho voluto indagare conseguendo dei Master in Programmazione Neuro linguistica in Counseling. Queste esperienze mi hanno dato risposte importanti per quella che era stata la mia costruzione. Mi piace anche elevare l'atleta da un punto di vista umano. Una cosa importante è mettere il calciatore nella migliore condizione per potersi esprimere. Ha seguito l'Alessandria negli ulti-

mi anni? Che idea si è fatto del lavoro svolto dal Presidente Luca Di Masi? Seguo l'Alessandria per un fatto di effetto che mi lega all’ambiente. Da lontano è difficile esprimere un giudizio se non si vive realmente la situazione, se non si conoscono bene le dinamiche interne. Ho ammirato la cavalcata che ha fatto l'Alessandria nella stagione in cui c'era Piero Braglia come allenatore fino a quando ha sciupato tutto il vantaggio accumulato nel corso della stagione facendosi scappare la promozione in Serie B che sembrava cosa fatta: quello non riesco a spiegarmelo in quanto non essendo nell'attività della società mi riesce difficile esprimere un concetto. Mi ricordo che feci anche una scappata nel periodo in cui l'allenatore era Pillon ed ho visto una squadra che stava cercando di ritrovarsi con delle grandi potenzialità e pensavo che potesse aggiudicarsi la vittoria finale. La società ha fatto uno sforzo incredibile per cercare di riporta-

@Tutto Calcio Catania

PAOLO BARATTO

re l'Alessandria in una categoria importate. Poi ha deciso di cambiare registro investendo sui giovani, investendo su un allenatore di prospettiva. Questo è un percorso più lungo, le vittorie, a mio avviso, si costruiscono e lo si fa realizzando dei gruppi di lavoro: credo che su questo debba cercare di focalizzarsi di più la società Alessandria. Non sempre spendendo tanti soldi si vince, anzi, quasi mai. Come vede l'introduzione delle seconde squadre nella Serie C? C'è ancora confusione. Non si è fatta chiarezza su quello che dovrebbe essere la partecipazione di queste società: non tutte sono pronte. Bisogna studiarlo bene. Sono società che hanno settori giovanili adeguati. Le seconde squadre forniscono la possibilità di fare esperienza per poi, in prosepttiva, valutare questi giocatori dove possono essere collocati. Bisogna guardare a quello che deve essere il format adeguato. Ci sono tante società in sofferenza, si è pagato dazio e di conseguenza questa situazione comporta la modifica del normale andamento di un campionato: si deve rivedere il tutto, compreso le seconde squadre. Se le dico Gradinata Nord dello stadio Moccagatta di Alessandria cosa mi dice? Ho ancora negli occhi e nelle orecchie quando feci gol nel match contro il Carpi con un tiro effettuato da metà campo. Erano i minuti finali, mancava poco alla fine della gara e ci fu un lungo applauso, ci furono lunghi cori. Furono minuti, momenti con le lacrime agli occhi, momenti estremamente emozionanti.


3 mag. 2019

13

HURRÀ GRIGI

OGGI AL MOCCA di Paolo Baratto

SOTTORETE di Sara Pilotti

Stralessandria:

ALBISSOLA: obiettivo salvezza

I

l prossimo avversario dell’Alessandria è l’Albissola, la gara è valevole per l’ultima giornata del girone di ritorno. La formazione ligure è diciottesima in classifica con 28 punti frutto di 6 vittorie, 10 pareggi e 20 sconfitte con 33 gol fatti e 56 gol subiti. In panchina siede Rino Lavezzini. Nato a Fidenza, nel 1952, nella passata stagione era stato ingaggiato come vice allenatore di Giuseppe Pillon nell’Alessandria. Ha una lunga carriera da allenatore, iniziata nel 1985 sulla panchina del Polesine, poi Soragna, Fiorenzuola, Fidenza, Parma (queste ultime tre a livello giovanile), Montevarchi, Carrarese, Giorgione, Pontedera, Catanzaro, Massese, Mantova, Viareggio, Poggese, Genoa Primavera, Suduva Marijampole, formazione lituana, Livorno Primavera, Vicenza Primavera, Rosignano Sei Rose, S. Marco Avenza e Padova. In porta Albertoni è in prestito, annuale, dal Genoa: nella scorsa stagione 35 presenze nella Lucchese. Piccardo è in prestito, annuale, dalla Sampdoria. Bambino è stato preso dal Cuneo.

In difesa Rossini è stato acquistato dal Sassuolo. Per lui una lunga carriera tra A e B: nella massima serie Sampdoria, Sassuolo; in cadetteria Sassuolo, Sampdoria, Bari. Nossa è stato tesserato dalla Pistoiese dove ha giocato 25 volte nella scorsa stagione. Oliana è in prestito, annuale, dalla Sampdoria. Oprut, Mahrous, Calcagno e Gulli sono in prestito, annuale, dal Genoa. A centrocampo Sibilia è in prestito, annuale, dal Genoa. Moretti è stato acquistato da svincolato: nell’ultima stagione e mezza ha vestito la maglia dell’Avellino, in Serie B, con 33 presenze e 2 gol. Damonte è stato preso dal Gavorrano: ha vestito la maglia dell’Alessandria nelle stagione 2009/2010 e 2010/2011 collezionado 48 presenze e 6 gol. Oukhadda in prestito, annuale, dal Torino. Balestrero è stato preso dal Savona. Cisco è in prestito, annuale, dal Sassuolo: nella scorsa stagione 6 presenze e 1 gol nel Padova. Russo è in prestito, annuale, dal Napoli. Martignago è stato tesserato dal Mestre: ha disputato quattro tornei, in Serie B, nel Cittadella con 15 presenze. Bezziccheri è in prestito, annuale, dalla Lazio. Silenzi è stato ingaggiato da svincolato. In attacco Cais è in prestito, annuale, dalla Juventus: nella scorsa stagione 25 presenze e 3 gol nella Carrarese. Bartulovic è in prestito, annuale, dal Chievo. Il modulo di gioco utilizzato nelle ultime uscite è stato il 4-3-1-2: in porta Albertoni, in difesa a sinistra Oprut, Ollana a destra, al centro Nossa e Rossini; a centrocampo Damonte, Oukhadda e Moretti. Balestrero alle spalle delle punte Cisco e Martignago.

quest’anno i loghi sono due!

A

LA ROSA

PORTIERI 1 Giacomo PICCARDO (1999) 12 Paolo BAMBINO (1996) 22 Marco ALBERTONI (1995) DIFENSORI 2 Jonathan ROSSINI (1989) 3 Amir MAHROUS (1998) 13 Filippo OLIANA (1999) 15 Matteo CALCAGNO (2000) 20 Juan P. GARGIULO (1992) 23 Raul OPRUT (1998) 25 Devis NOSSA (1985) 4 Federico MORETTI (1988) 5 Davide BALESTRERO (1995) CENTROCAMPISTI 6 Andrea GULLI (1997) 8 Gabriele RAJA (2000) 14 Davide SIBILIA (1999) 16 Alessandro DURANTE (1997) 17 Shady OUKHADDA (1999) 19 Loris DAMONTE (1990)

rrivato alla sua 24a edizione, l’evento tutto alessandrino “Stralessandria” è ormai diventato quasi una tradizione per molti di noi. L’appuntamento è fissato per venerdì 10 maggio dove anche per quest’anno ci si aspettano più di 7 mila partecipanti: come l’edizione passata, la Stralessandria avrà come punto di partenza e di arrivo il Ponte Meier, diventato ormai simbolo della nostra città. Lo slogan “Uniamo le sponde” rinnova lo spirito di solidarietà proprio di questa gara e della nostra comunità, tracciando il percorso verso la parola “arrivo”. È proprio questo spirito di solidarietà che vuole riecheggiare tra le vie della città, ricordando la prima edizione del 1996. È proprio per questa occasione che le due terze delle Scuole Manzoni e Cavour hanno ideato ben due loghi: le classi hanno partecipato a due concorsi per l’ideazione del logo di quest’anno, creando così due magliette simbolo dell’evento. Alle 20.20 di venerdì 10 i primi a partire saranno gli agonisti, seguiti alle 20.30 dalle migliaia di persone che scelgono di partecipare non soltanto per amore dello sport ma perché sono i veri protagonisti di questo evento. Tra queste novità anche Artiviamoci,

laboratori dedicati all’arte proveniente da Istituti Penitenziari, con una grande attività di recupero di quei “talenti” reclusi. Un pensiero va anche a quegli alessandrini che sono impegnati in opere di solidarietà e di condivisione: in Tanzania il primario di Ortopedia dell’Ospedale Infantile, il Dott. Origo opera e riabilita migliaia di bambini. In Malawi, con l’obiettivo di costruire una scuola dignitosa creata con materiali locali e sistemi energetici duraturi: inizialmente composta da 4 classi e poi destinata ad ampliarsi. La festa sportiva sarà, quindi, aperta a tutti: ai partecipanti della Straragazzi, professionisti e non, agli atleti diversamente abili e ai detenuti della CR San Michele e della CC Cantiello Gaeta. La Stralessandria, che accompagna da 24 anni il primo week end di maggio, non è soltanto un inno allo sport ma anche un incentivo per abbattere quelle barriere che ci costruiamo intorno a noi: un evento in cui ogni alessandrino si immedesima, un evento che mobilita migliaia di persone in favore dello sport perché è solo davanti ad esso che tutti siamo uguali. Sbrigatevi, le iscrizioni sono ancora aperte!

ATTACCANTI 7 Raffaele RUSSO (1999) 9 Davide CAIS (1994) 10 Riccardo MARTIGNAGO (1991) 11 Daniel BEZZICCHERI (1998) 18 Damir BARTULOVIC (1996) 21 Andrea CISCO (1998) 30 Christian SILENZI (1997) ALLENATORE LAVEZZINI RINO (1952)

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17 apr. 2019

15

HURRÀ GRIGI

Alessandria, ancora undicesima CAMPIONATO SERIE C GIRONE A 2018/2019

CLASSIFICA MARCATORI

PROSSIMO TURNO 38A GIORNATA

#

Giocatore

Squadra

Gol

SQUADRA

P.ti

G

V

N

P

+

-

1

Tavano

Carrarese

17

1

Piacenza

74

36

22

8

6

56

31

2

Martignago

Albissola

14

2

Virtus Entella

72

36

21

9

6

57

26

Gliozzi

Robur Siena

14

Caccavallo

Carrarese

13

Brunori

Arezzo

12

3

Pisa

66

36

18

12

6

44

28

4

4

Pro Vercelli

64

36

18

10

8

45

28

5

5

Carrarese

62

36

19

5

12

65

45

Mota Carvalho

Virtus Entella

12

6

Arezzo

61

36

15

16

5

46

32

Le Noci

Pro Patria

12

7

Robur Siena

60

36

15

15

6

55

40

Morra

Pro Vercelli

12

8

Pro Patria

56

36

16

8

12

43

36

Cacia

Novara

11

9

Novara

50

36

11

17

8

44

33

Ragatzu

Olbia

11

9

10

Pontedera

45

36

10

15

11

33

38

Kanis

Cuneo

10

11

Alessandria

42

36

8

18

10

32

40

Ceter

Olbia

10

12

Juventus U23

39

36

11

6

19

38

48

Ferrari

Piacenza

10

13

Pistoiese

35

36

9

8

19

36

44

Luperini

Pistoiese

10

14

Olbia

35

36

8

11

17

39

49

De Luca

Alessandria

9

15

Arzachena (-1)

34

36

11

2

23

25

53

Cutolo

Arezzo

9

16

Gozzano

33

36

6

15

15

34

41

17

Albissola

28

36

6

10

20

33

56

18

Cuneo (-23)

23

36

11

13

12

29

36

19

Lucchese (-25)

17

36

8

18

10

44

40

11

15

Statistiche ALESSANDRIA PUNTI IN CASA : 17

PARTITE VINTE : 8

PUNTI FUORI CASA : 25

PARTITE NULLE : 18

RETI FATTE : 32

PARTITE PERSE : 10

RETI SUBITE: 40

DIFFERENZA RETI : -8

Alessandria - Albissola Cuneo - Pro Patria Gozzano - Arzachena Lucchese - Pontedera Olbia - Pro Vercelli Pisa - Novara Pistoiese - Arezzo Pro Piacenza - Juventus U23 Robur Siena - Piacenza Virtus Entella - Carrarese

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