Alessandria-Pontedera

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Un programma condotto da Massimo Taggiasco e Paolo Baratto

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Una produzione

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QUINDICINALE DI CALCIO... E NON SOLO – Direttore Massimo Taggiasco

Anno IX n. 23•21 dic. 2017

Letterina a Babbo Di Masi MASSIMO TAGGIASCO

C

aro Presidente, colgo l’occasione del clima natalizio e del ritrovato entusiasmo per le ultime vittorie dell’Orso Grigio per indirizzarLe questa letterina che mi riporta indietro nel tempo. Mio padre mi ha accompagnato ad assistere alla prima partita dell’Alessandria quando andavo ancora alle elementari (purtroppo oltre 50 anni fa) e devo dire che ogni volta che vedo entrare in campo i giocatori che indossano queste uniche, quasi magiche maglie grigie rivivo l’emozione di quei tempi, lo stupore di un bambino che ancora scriveva le lettere a Babbo Natale. E così lo rifaccio ora. Presidente, siamo al momento in cui è possibile salvare la stagione, coltivare nuovamente il nostro

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sogno. E’ ovvio che tutti noi tifosi ci aspettiamo un solo regalo, quella promozione che da troppo tempo inseguiamo invano. Purtroppo, questi ultimi campionati ci hanno dimostrato che sono in troppi a considerarla un Babbo Natale in servizio permanente effettivo per 365 giorni all’anno. Sappiamo che Lei ha fatto enormi investimenti, è stato il benefattore di giocatori spesso mediocri e ancor più spesso ingrati, di procuratori senza scrupoli e di Direttori Sportivi più interessati che competenti. Presidente, anche se siamo vicini al Natale, è questo il tempo di fare un bilancio e di riconoscere che è giunto il momento di incominciare ad essere meno buoni e più concreti. Ora si tratta, da parte Sua, di fare

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un ultimo sforzo per completare, nel mercato di gennaio, una rosa che necessita solo di qualche ritocco per affrontare da protagonista il girone di ritorno ed i play off. Non è il momento dei regali, non è il momento di fare scelte dettate dal sentimento, di fare sempre il Babbo Natale, ma di essere cinici e concreti: chi non ha reso secondo le aspettative venga accompagnato alla porta, per far posto solo a chi può veramente essere utile a questa squadra. Siamo certi che Mister Marcolini, ottimo conoscitore di uomini e calcio, saprà, se ascoltato, consigliarla nel modo migliore. Meno cuore e più razionalità: questo è il regalo che le chiedono i tifosi, in attesa di ricevere quello più bello ad inizio estate, quando di Babbo Natale non avremo più bisogno. Hurrà Grigi!

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anno IX n. 23

HURRÀ GRIGI

2017, un anno da dimenticare

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l 2017 resterà sempre, nel ricordo di noi tifosi dell’Orso Grigio, come uno degli anni più brutti della nostra storia recente. In primo luogo, ovviamente, l’incredibile vicenda della mancata promozione in serie B. Ricordiamo tutti l’abissale vantaggio sulla Cremonese, che si è andato riducendo nella maniera più assurda, fino all’ultima partita, con la differenza reti che ci ha condannato ai play-off. Si discuterà per anni sui motivi di questa conclusione che trova pochi casi analoghi nella storia del calcio italiano: un vantaggio di 12 punti può essere buttato via solo per una crisi tecnica o ci sono state vicende extracalcistiche che hanno determinato questo crollo? Siamo abituati, ad Alessandria, a fare della dietrologia e la più classica delle frasi “questa società non vuole andare in serie B” è un mantra che sentiamo ripetere da lustri. In realtà non ci sono prove che sia successo qualcosa di “strano” in campo e fuori: restano spiacevoli sensazioni che ci porteremo dietro senza mai una risposta concreta ai nostri dubbi. Una cosa è certa: l’allontanamento di Mister Branca è avvenuto con colpevole ritardo, quando la situazione al mister era ormai già sfuggita di mano. Bisogna però anche dire che lo stesso Braglia, dopo la sconfitta di Livorno che aveva chiuso il 2016, aveva espresso le sue perplessità sulla tenuta della squadra. Si dice anche che avesse chiesto alcuni rinforzi che, però, dal mercato di gennaio non arrivarono, per far posto ad Evacuo, la cui utilità si è rivelata pari praticamente allo zero. E’ arrivato Pillon, ottimo mister e persona di grande spessore, che è riuscito a regalarci la finale dei play-off contro il Parma, gara che costituisce un’altra triste pagina per la tifoseria

grigia. Tate speranze dopo l’eliminazione della Reggiana, ma in finale la squadra non è mentalmente scesa in campo. Perdere i play-off in finale, un’altra terribile, storica beffa. Con il corollario di insulti e dileggi da parte delle tifoserie di tutta Italia. Difficile riprendersi dopo una simile batosta. Così, da un disastro ne nasce un altro. Arriva l’accoppiata Sensibile-Stellini ed è subito notte. Bastano poche partite per capire che alle parole non seguono i fatti. Il DS, nella sua arrogante prosopo-

pea, aveva affermato sicuro “adesso si fa a modo mio”. Si è subito visto: alla decima giornata del campionato 2017/18 l’Alessandria aveva già abbandonato i sogni di gloria o, quantomeno, di vittoria del girone e promozione diretta in serie B. Non solo ma abbiamo subito l’ennesima onta di vedere i grigi in zona play-out in un buio assoluto di gioco, personalità ed idee. Anche in questo caso si è aspettato troppo a cacciare il duo responsabile di tanto sfascio. Sarebbe bastato confermare Mister Pillon e ora racconteremmo un’altra storia.

Comunque, ormai i danni erano stato fatti e, alla fine, è arrivato mister Marcolini, un uomo semplice, con le idee chiare, che pare un ottimo conoscitore di calcio e di uomini. Sono bastate poche mosse di buon senso e la squadra sembra aver ritrovato proprio in questo fine anno, la strada giusta. Restano, però, molte macerie da ricostruire. In primo luogo il rapporto tra società e tifosi. Il Moccagatta si è lentamente quanto inesorabilmente spopolato e le trasferte dei grigi sono diventate un appuntamento per pochi intimi . L’apice di questa incomprensione con la società si è però registrato nella cosiddetta festa di “inaugurazione” del nuovo stadio, che più che nuovo potremmo definire ristrutturato. Un evento faraonico, dai costi, si dice, molto elevati, celebrato praticamente nel deserto. Mai scelta poteva essere più improvvida: con la squadra in piena zona retrocessione, l’evento è parso più un’autocelebrazione della presidenza che un evento destinato ai tifosi ed alla città. Lo stadio aveva certamente bisogno di un ammodernamento, ma le feste andrebbero fatte nei modi e nei tempi più opportuni. Insomma, il 2017 ha segnato anche il raffreddamento dei rapporti tra i ti-

fosi e, diremmo, la città e la dirigenza dell’Alessandria Calcio, accusata, in particolare, di badare più al marketing che ai risultati sportivi. Tanti soldi spesi, pochi i risultati ottenuti. Il 2017 è stato l’anno dei sogni infranti a caro prezzo. Ora, però, è il momento di voltare pagina. Sono solo i risultati che possono rasserenare l’ambiente e bisogna dire che l’arrivo del nuovo mister Marcolini ha ridato un po’ di fiducia a tutto l’ambiente. Non illudiamoci, la strada è ancora lunga e difficile ed il Mister non ha certo la bacchetta magica. Siamo in prossimità dell’inizio della campagna acquisti di riparazione (dal 2 al 31 gennaio) e vedremo, in questa occasioni, quali sono le prospettive e gli obiettivi cui punta la società. Restano da raggiungere i play-off e poi disputarli in maniera dignitosa. Se si vuole puntare in alto si devono fare nuovi investimenti (compensati magari da qualche ragionevole cessione) e colmare le evidenti lacune do organico, spendendo magari meno che in passato, ma con maggiore oculatezza. Cercheremo di capire dove si vuole arrivare: ormai, non ci facciamo più illusioni, aspettiamo solo che a parlare siano i risultati, sempre pronti a fare la nostra parte. [Massimo Taggiasco]

Nuovo HURRÀ GRIGI Organo dell’Associazione Culturale Orso Grigio Corso Roma 85 - 15121 Alessandria - Tel./Fax 0131 510490 Registrazione al Tribunale di Alessandria n. 627 del 28/09/2009 redazione@nuovohurragrigi.com - info@nuovohurragrigi.com Stampa: CSQ Centro Stampa Quotidiani Via dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) - Tel. 030 7725511


21 dic. 2017

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HURRÀ GRIGI

L’INTERVISTA a Silvio Bolloli (Radio Voce Spazio)

Bolloli: “Evviva il lavoro quando c’è anche la serenità”

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ilvio siamo usciti dal tunnel? E’ un po’ presto per dirlo ma di sicuro abbiamo imboccato una buona strada: guai a lasciarla perdere. Cosa ti spinge a una simile affermazione? Che domanda è? E’ assolutamente evidente il cambio di passo da Stellini a Marcolini e non sono certamente io a dirlo, lo affermano i numeri: in sei partite disputate, tra campionato e Coppa Italia, i grigi hanno realizzato la bellezza di sedici reti (quasi tre in media ad incontro) e ne hanno subite otto (poco più di 1): a ciò si deve aggiungere l’importanza di tre vittorie ottenute in campionato e di un doppio passaggio di turno in Coppa Italia. Numeri strabilianti Beh, adesso non canterei vittoria troppo presto, i numeri dicono che, in effetti, l’Alessandria ha una potenza di fuoco degna di una promozione diretta in Serie B, ma anche che in difesa qualche cosa è migliorabile e poi non dimentichiamoci che questa formazione continua ad avere carenze strutturali alle quali si dovrà sicuramente cercare di porre rimedio in occasione del mercato di rafforzamento di gennaio. In cosa sta la differenza principale tra Stellini e Marcolini? Nel modulo di gioco o nella scelta degli uomini da impiegare? Se guardiamo al modulo, Marcolini non si è discostato in modo abissale dal suo predecessore puntando sempre ad una impostazione che attribuisce grande importanza alle mezze ali e che cerca di blindare la difesa la quale, spesso, tende ad assestarsi in automatico su una

linea di tre centrali anche quando parte con una impostazione a quattro. Quindi in cosa si è notato maggiormente il passaggio da un allenatore all’altro? A mio avviso, nella testa dei giocatori. Fai lo psicologo? Non scherzare: il nervosismo e, mi viene da dire (ma è una mia valutazione personale, in quanto tale opinabile) l’insicurezza di Christian Stellini erano purtroppo palpabili, ma c’è dell’altro. Cioè? Christian Stellini le aveva provate tutte, facendo ruotare quasi tutti i giocatori a sua disposizione e provando più volte a saltare dal 3-5-2 al 4-4-2. Non solo, il vecchio allenatore era solito fare cinque cambi a ogni partita, spesso facendo entrare due o tre giocatori simultaneamente nel corso del secondo tempo: questi sono evidenti segnali di sfiducia

nei confronti dei propri uomini, un po’ come a dire che l’idea iniziale di partita che l’allenatore si era prefigurato è stata smentita dall’andamento del match e che quindi è indispensabile rimescolare le carte e cambiare gli uomini e magari anche l’assetto tattico degli stessi in campo. Inoltre… Inoltre? Inoltre più di una volta Stellini, sia pure con garbo e senza fare nomi, aveva dichiarato che quanto provato in settimana in allenamento non era ripetuto dai giocatori durante la partita: anche questo, per chi, come noi giornalisti, deve saper leggere tra le righe e tra lo spazio che intercorre tra una virgola e un punto, è un chiaro segnale: è come se l’allenatore dicesse ai propri uomini che la prestazione che stanno rendendo sul campo è inferiore in confronto alle aspettative.

Quindi? Quindi posso dirti che ho sempre considerato Stellini una persona onesta e per bene ma ritengo che la sua tensione e il senso di insicurezza che evidentemente nutriva si siano trasmessi sotto forma di nervosismo e di tensione tra gli stesso giocatori che non rendevano come avrebbero dovuto: ripeto, questa è solo la mia valutazione personale ma sono convinto che con Marcolini sia innanzitutto cambiato il fattore psicologico. In che termini? Mi sembra che Marcolini stia infondendo maggiore serenità e maggior fiducia agli uomini creando quell’ambiente più disteso (ma, si badi bene, non meno competitivo, anzi) di cui forse i grigi avevano maggiormente bisogno in questo momento cosi delicato della loro stagione. Qualcuno ha anche evidenziato

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come i grigi abbiano fatto particolarmente bene senza Gonzalez. Credo che questa sia semplicemente una coincidenza poiché il cartero resta un grande giocatore, sia in termini tecnici che tattici (essendo un giocatore che è in grado di fare reparto da solo ed è anche al servizio della squadra) e non credo certo che sia un soggetto destabilizzante per il gruppo da un punto di vista psicologico. Diciamo che quando Gonzalez sarà tornato al top della forma l’Alessandria non avrà certamente un problema ma un’arma in più. In conclusione, Silvio, dove possono arrivare i grigi, secondo te? Già adesso ritengo che possano serenamente ambire ad un posto in zona playoff anche perché, pur essendo sempre in quartultima posizione (sia pure in coabitazione) sono a ben otto punti di vantaggio dalla terzultima ma a solo sei punti di distacco dalla quinta. Continuando a lavorare con questo impegno, e con qualche aggiustamento intelligente a gennaio, penso che l’Alessandria possa ambire non solo ai playoff ma anche a spareggi da protagonista. Quindi la Serie B resta sempre un obiettivo alla portata dei grigi? Oddio, in questo momento della stagione una domanda del genere mi sembra piuttosto prematura ma la mia risposta è certamente si: gli spareggi sono una lotteria dalla quale non sono spesso uscite le squadre favorite e l’Alessandria, nonostante il tribolatissimo inizio di stagione, anche quest’anno potrà dire la sua, per cui è necessario guardare avanti con rinnovata fiducia ed entusiasmo vendendo cara la palle ad ogni partita.


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anno IX n. 23

HURRÀ GRIGI

I GRIGI SIAMO NOI di Sergio Ivaldi

Paura e orgoglio, i Grigi vincono ma non convincono Grigi: Mister Marcolini

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ravi Grigi, finalmente mi sento di poterlo dire. La cura Marcolini sembra stia sortendo il suo miracoloso effetto di rianimare la lungodegente Alessandria. Intendiamoci, nulla di trascendentale, ma a piccoli passi questa sembra la strada giusta da intraprendere. Finalmente una squadra cinica, pronta a sfruttare al massimo le poche disattenzioni altrui, solida in difesa, e concreta a centrocampo nonostante la pesante assenza di capitan Cazzola. Nicco, finalmente riportato nel suo ruolo naturale di mezzala, sta tornando ai suoi livelli, che sono molto alti per la categoria, mentre una piacevole sorpresa, in positivo, viene da Russini. Cresce di partita in partita, sente la fiducia intorno, gioca il giusto, ed anche lui ha trovato modo e maniera di mettersi in luce siglando il suo primo gol in campionato che di fatto ha chiuso la contesa al Paschiero di Cuneo. Non esaltiamoci troppo, anche perchè il Cuneo è apparso veramente di una consistenza impalpabile, una seria candidata alla retrocessione diretta. Inoltre, i grigi devono guardarsi proprio da loro stessi, troppe volte, cocenti ricadute hanno

fatto da contraltare ad una serie di vittorie. Serve continuità e fame, voglia di “mordere” le caviglie degli avversari, serve comunità di intenti. Solo se la squadra, rimarrà unita e risponderà alle sollecitazioni del mister, allora, si potrà pensare a qualcosa in più di una semplice salvezza. I playoff non sono lontani, la classifica è corta e un buon filotto di vittorie, porterebbero i grigi a respirare nuovamente l'aria di alta classifica. Pur senza strafare, Marcolini sembra abbia toccato le corde giuste, ha infondato serenità all'ambiente e sicurezza ai giocatori. Ogni giocatore sa cosa deve fare e dove stare in campo, senza alchimie cervellotiche e cambi di ruolo quasi mai fruttuosi. Ora ci attende un altro jolly da non sprecare. Sabato 23 dicembre, si giocherà infatti, tra le mura amiche del Moccagatta, un altro incontro importantissimo contro il Pontedera. Vincere nuovamente e bene, servirà moltissimo alla classifica, ma ancora di più alla testa dei gioca-

tori, pronti ad affrontare un girone di ritorno, alla ripresa del campionato, che li dovrà vedere tornare protagonisti. L'Alessandria deve ritornare ad occupare le posizioni che merita, che non sono certo quelle della lotta per la salvezza. Un aiuto potrà arrivare dal mercato invernale. Si dovrà cedere chi non crede più nel progetto ed acquistare giocatori in grado di fare la differenza. Ricordo bene le parole di mister Braglia, l'anno scorso: “A gennaio, inizia un altro campionato, i valori si azzerano e molte squadre cambieranno completamente volto e fisionomia”. Servirà farsi trovare pronti, nulla è ancora perso in maniera irreparabile, i giochi sono ancora aperti ad ogni possibilità, basta crederci veramente, tutti insieme. Forza Presidente, Lei per primo, deve essere quello che può riportare l'entusiasmo al Mocca. Un altro piccolo grande sforzo, e tutti insieme, potremmo compiere un altra grande impresa. Noi ci crediamo.

l’uomo della svolta I l tecnico dell'Alessandria Michele Marcolini ha cominciato la sua avventura sulla panchina grigionera dopo la sconfitta casalinga incassata dalla Viterbese per 1-3, . Visto come è iniziata l'avventura del nuovo mister è lecito domandarsi se il cambio dell'allenatore non poteva essere fatto prima. Certo, non si potrà mai avere la contro prova di cosa sarebbe successo e se si sarebbero persi meno punti. Molti giocatori, forse, si sarebbero espressi meglio, sia dal punto di vista tecnico, che tattico. Infatti con l’avvento sulla panchina di Marcolini, i giocatori hanno subito un evoluzione positiva, sotto tutti i punti di vista. In campionato, infatti dopo la vittoria contro il Gavorrano, che ha dato via al mese di fuoco, c’è stata l’ottima vittoria ai danni della Pistoiese, con un perentorio 3-1, dove finalmente si è visto il vero Manuel Fischnaller, autore di una doppietta. Nell’ultima partita esterna dell’anno solare, l’undici di Marcolini è uscito vittorioso, per 2-0 dal “Paschiero” di Cuneo, dove si è vista una squadra messa molto bene in campo. Queste due vittorie sono state intervallate da altre due vittorie, ottenute in Coppa Italia, contro il Piacenza, e quella rocambolesca ottenuta, al Moccagatta, contro l’Albinoleffe, finita 7-6, con il rigore decisivo messo a segno da Michele Marconi, vittoria che ha permesso il superamento del turno con il conseguente raggiungimento dei quarti di finale, a febbraio,

Tanti Auguri di Buone Feste!

contro il Renate, in gara unica. I giocatori nella gestione Stellini, erano l’ombra di se stessi, senza mordente, senza un’idea di gioco. Mister Marcolini invece, ha dato una vera identità alla squadra, adesso si vedono giocatori che lottano su ogni pallone, anche dopo essere andati in svantaggio, reagiscono e riescono a raddrizzare il risultato. Decisivo anche il modulo con cui Marcolini manda in campo i suoi uomini. Le cinque vittorie consecutive devono essere considerate un punto di partenza, per poi arrivare a traguardi, si spera, più prestigiosi. La truppa di Marcolini, è riuscita a conquistare nove punti in tre partite, salendo a quota ventuno, in attesa dell’ultima gara dell’anno solare, quella di sabato 23 al Moccagatta contro il Pontedera, portandosi a meno sei dal quinto posto attualmente occupato dall'Olbia. Non si può fare che un plauso a Mister Marcolini e al suo staff, per questo ottimo momento, senza dubbio la sua mano si è vista subito, fin dal debutto. Ora i punti in meno rispetto alla vetta della classifica sono 22, la capolista Livorno è imprendibile, ma la zona playoff è a portata di mano. Serve inanellare una serie di risultati positivi, trovare continuità. L’Alessandria dopo la gara di sabato 23 dicembre si fermerà per quasi un mese: ritornerà in campo il 21 gennaio per la terza giornata del girone di ritorno, contro il Pro Piacenza, per la terza giornata del girone di ritorno, con il mercato in pieno svolgimento.[Federica Ghisolfi]


21 dic. 2017

Tanto di cappello

IL BASTIAN CONTRARIO di Maurizio "Mao"Negri

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Tanto di cappello, quindi, al Mister ed ai ragazzi nella settimana in cui, tristemente, si apprende del fallimento della Borsalino, simbolo di Alessandria a livello mondiale, pensando a quel cappello di gran classe che tanto la rappresenta e le somiglia. La passione sportiva, di fronte al dramma che stanno vivendo in queste ore le famiglie dei dipendenti ed al profondo dispiacere che, inevitabilmente, accompagna una simile notizia, passa in secondo piano. Tuttavia, credo che qualunque cosa concorra a tenere in alto il nome della città debba essere d’aiuto e possa costituire un pezzo di noi da salvare,

preservandolo da tutto e tutti, per poter riedificare qualcosa di importante. E’ per questo motivo che mi sento di dire che lo spirito, in casa dell’Orso, è quello giusto e l’augurio in esso contenuto è quanto di più gradito ogni tifoso attendesse, in vista del Natale, dopo un anno di indicibile sofferenze, con la speranza che presto tutta la città, dalla politica alle associazioni, dall’imprenditoria al commercio, possa riprendere in mano ciò che c’è di buono per provare a correre e tornare ad essere grande. Insistiamo e non molliamo, perché non è nella nostra natura. Alessandria: ADOSS !!! [Riccardo Masiero]

Sicuramente parlare di " remuntada " non può esistere, ma naturalmente solo per quanto riguarda la prima posizione... La classifica dal secondo posto al quindicesimo è racchiusa in 12 punti e con 3 per la vittoria sono pochi. Si i tre punti che una volta non c'erano... Non facevano fare delle fughe impossibili... E sicuramente non facevano terminare i campionati 3 mesi prima con già tutto deciso a molte partite dalla fine. La nostra falsa partenza... anzi la nostra immobilità delle prime partite (troppe!) ha fatto mancare l'obbiettivo primario... Ci ha fatto venire i brividi... Ci ha fatto pensare a scenari inimmaginabili. Ora SEMBRA dico SEMBRA che ci sia un assestamento... Sia di gioco che di rendimento. Nulla di trascindentale per quanto riguarda il gioco, ma almeno gli uomini sono messi al loro posto... Nel loro ruolo ed il rendimento un poco è cambiato. Ed anche sotto l'aspetto della classifica si può vedere che vincere tre partite in fila e quindi 9 punti muove notevolmente la posizione. Le ultime tre piazze sembrano già segnate (recuperare 8 punti per queste formazioni non sarà facile) noi ci siamo avvicinati notevolmente alla zona play off... E con il materiale umano che abbiamo potremmo ancora dire la nostra. Se poi, come precedentemente immaginato, nel mercato di gennaio dovessero arrivare dei rinforzi... Le speranze ci sono e sono ben

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Forza grigi, infiliamo la quarta!

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sservandolo in piedi, nel recinto dell’area tecnica del terreno di gioco ghiacciato e scivoloso del Paschiero di Cuneo, nell’attesa che scorrano quei pochi scampoli di gara che lo separano dalla terza vittoria consecutiva in campionato, Michele Marcolini rievoca la figura romantica del guardiano del faro che scruta l’avvicinarsi alla riva di un’imbarcazione mentre prova, ancora tra burrasche e nuvole arcigne, ad avvicinarsi al porto. Quel ragazzo affabile e sorridente, generoso e pieno di grinta, che era arrivato ad Alessandria quasi in punta di piedi in un momento angosciosamente tremendo, con caparbietà e coraggio lavora e ricuce un ambiente che sembra nuovamente respirare dopo il grande affanno. Il momento è tutt’altro che semplice: nelle zone basse della classifica le compagini hanno iniziato a correre forte e la lotta salvezza sarà tutta incentrata sulla tenuta mentale e la rabbia agonistica, ma c’è la sensazione che il Mister dai rossi capelli abbia iniziato a perseguire l’obiettivo salvando il salvabile. Alcuni giocatori sembrano rigenerati, altri, investiti da un’insperata fiducia, stanno iniziando a far bene. La sensazione di compattezza, dopo il suo arrivo, è decisamente più forte. Non mancano le critiche, che dalle nostre parti sanno essere taglienti, ma non manca neppure l’emozione. Il derby del Piemonte era un passaggio di campionato troppo importante, vista la nostra condizione di classifica, e nessuno si è fatto trovare demotivato od impreparato: l’immagine di Russini che, conquistata palla a centrocampo, punta l’area avversaria e la infila nell’angolo alla destra del portiere, incarna bene questo spirito di lotta e sacrificio sul quale i Grigi stanno costruendo, con umiltà e pazienza, la propria ripartenza.

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vive, l'unico dilemma che mi rimane è questo: Ma quanta colpa aveva Stellini e quanta ne avevano i giocatori? Era tutto frutto delle impostazioni sbagliate dei ruoli e degli schemi che il vecchio mister dava... Oppure anche i giocatori ci hanno messo del loro? Hanno giocato contro il mister? Contro la società? E quindi anche contro i tifosi? E poi ancora.... È possibile che non si potesse intervenire prima con un esonero? Bisogna sempre aspettare l'ultimo momento per prendere delle decisioni? L'anno scorso si esonerò l'allenatore troppo tardi... Speriamo che questo errore non sia stato fatto anche quest'anno. Forza Grigi... Se si infila la quarta (non marcia) possiamo ancora puntare in alto con uno spirito, un morale ed una classifica... Che più ci competono.


Sabato 23 dicembre Sala Liscio Gigi Chiappin e l’Orchestra del Cuore Sala Latino DJ Gianni Sensitiva Animazione Pasiòn Latina Ospite Oscar Turcios

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Domenica 31 dicembre

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21 dic. 2017

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HURRÀ GRIGI

Carlo Sacco, figlio del Presidentissimo Remo, protagonista ed artefice dell’ultima promozione in serie B dei grigi, commenta con noi il cammino di un’Alessandria che sembra aver ritrovato la strada giusta.

"Crederci sempre, ma illudersi mai! pia cifra, che sostituisca degnamente Bocalon, però penso che il Marconi visto nelle ultime partite sicuramente andrà in doppia cifra. Quindi non è facile valutare quali siano gli eventuali innesti necessari, ma sono sicuro che Marcolini, conoscendo lo spogliatoio e le dinamiche della squadra, saprà dare sicuramente i giusti suggerimenti per rendere l’Alessandria competitiva ai massimi livelli. Quindi, chiudiamo il 2017 con ritrovato ottimismo. Dobbiamo chiudere il 2017 con i tre punti conto il Pontedera e con la speranza che la “sfortuna” del passato campionato si trasformi nell’occasione per coronare finalmente il sogno della promozione. Faccio i più sinceri auguri di Buon Natale e Buon Anno a tutti i tifosi grigi e, permettimelo Direttore, un augurio particolare al Presidente Di Masi.

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arlo, la cura Marcolini sembra dare già i suoi frutti… Certamente. Anzi, Marcolini ha portato una fresca ventata di ossigeno ed una voglia di ripartire alla grande. A parte i risultati positivi, vedo che i giocatori che entrano in campo danno l’impressione di voler prevalere e vincere la partita mentre, quando lui è arrivato in Alessandria, si viveva un momento difficile e cupo, con tanti musi lunghi sia tra i tifosi che tra i giocatori. Ora, invece, dopo queste 5 vittorie (due di Coppa e tre di campionato) sento che è tornato l’entusiasmo. Dove può arrivare questa squadra? Secondo me, può arrivare molto in alto. Difficile vincere il girone, perché 22 punti di svantaggio sono un abisso (con 17 gare da giocare), però possiamo arrivare tanto in alto e preparare al meglio i play-off, dove, fortunatamente, non c’è più un signor Parma. Occorre però qualche rinforzo…

Certo. Se ora il Presidente ci regala due o tre innesti di qualità, tenendo conto dei suggerimenti del nostro bravo Marcolini, che conosce molto bene tutti i nomi e le caratteristiche dei giocatori di categoria (e non csolo!) si può rendere la squadra veramente molto competitiva. Quindi, non chiedermelo, ma sono molto, molto ottimista. Questa ventata di entusiasmo mi porta a sperare che sia ancora possibile non solo salvare la stagione, ma puntare nuovamente a realizzare il nostro sogno, che comincia per B. Meglio non illudersi, però. Tante volte mi voglio anche illudere perché penso realmente che questa squadra con due o tre innesti di qualità può dare concretezza alle nostre speranze. In quali reparti suggeriresti dei ritocchi? Forse servirebbe un centrale, perché l’età dei titolari può essere un problema, ma visto il Giosa di Cuneo è difficile trovarne di più bravi. Comunque, qualcuno da affiancargli potrebbe essere utile. Come terzini, secondo me, a destra abbiamo Celjak, mentre a sinistra Sciacca è validissimo. Fissore può essere un ottimo rincalzo. A centrocampo abbiamo Nicco, Cazzola, Gazzi, Rossetti e Branca, ossia cinque uomini per tre ruoli. Quanto a Branca, vorrei che il pubblico lo trattasse meglio: ha i piedi buoni, è un lusso per la serie C. L’unico punto interrogativo è l’età di Gazzi, però se si tratta di sostituirlo occorre avere un giocatore di pari livello, un regista che anche nello scorso campionato ci è mancato. In attacco abbiamo Sestu, Marconi, Gonzalez e Fisch. Questo è il reparto dove manca un altro giocatore da dop-

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anno IX n. 23

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Questa settimana la redazione di Hurrà Grigi ha fatto una bella chiacchierata con Salvatore Avallone, centrocampista dell'Alessandria dalla stagione 1992/93 alla stagione 1997/98 e attuale team manager della Salernitana.

Avallone: “Avrei fatto qualsiasi cosa per la maglia grigia” D

al 92/93 al 97/98 hai vestito la maglia dell'Alessandria, che ricordi hai di quegli anni? E' troppo facile per me dire che ho un ricordo stupendo. Arrivavo da un periodo abbastanza difficile della mia carriera, legato ad un discorso di problemi fisici a causa dei quali, addirittura, sembrava dovessi smettere di giocare a calcio. Ed invece c'è stata la mia rinascita ad Alessandria grazie al mister Ferruccio Mazzola, al Presidente Vitale, al direttore generale di allora Zaccarelli. Mi diedero questa possibilità di ricominciare ed è partita la mia nuova avventura in una città, Alessandria, dove mi sono trovato benissimo, ho avuto tantissimo affetto. Avrei voluto regalare ai tifosi qualcosa di più importante ma non ci siamo mai riusciti: il mio impegno è stato sempre massimo e avrei fatto qualsiasi cosa per la maglia grigia. 13 dicembre 1992 Alessandria-Vicenza 1-0, rete di Serioli al 79': è la gara in cui hai debuttato in maglia grigia, ricordi quella partita? Quanta nebbia c'era. Era una giornata con una nebbia incredibile. Ricordo che si vedeva veramente poco. Ci fu questo gol di Serioli e da quella partita facemmo 11/12 risultati utili consecutivi, ci tirammo fuori da una situazione abbastanza difficile di classifica, riuscendo ad arrivare ad una posizione tranquilla, riuscendo a ottenere una salvezza che ben pochi auspi-

cavano. C'era un gruppo di calciatori importanti come: Serioli, Banchelli, Battistini, Zanuttig, Sabato, tanti altri che adesso dimentico ma con cui formammo un ottimo gruppo. La nostra squadra aveva dei valori, partimmo male ma riuscimmo a tirarci fuori da una situazione abbastanza difficile. La tua vita di dirigente come procede? Felice di aver intrapreso que-

sta strada? Si certo. Sono rimasto nell'ambiente e sto facendo quello che mi è sempre piaciuto fare, prima da calciatore e poi da dirigente. Faccio un lavoro che ho scelto io, che ho piacere di fare e quindi anche meno pesante da svolgere. E' un lavoro che mi da soddisfazione sotto il profilo professionale e, dal punto di vista economico, mi ha permesso di stare bene. Risultati importanti li sto

In foto: Salvatore Avallone (fonte: alessandriacalcio.it)

avendo anche da dirigente. Questa estate avete acquisito Riccardo Bocalon, arrivato da Alessandria: come sta andando la sua stagione? Come si è ambientato nella Serie B? Riccardo è un ragazzo eccezionale. Quando è arrivato l'ho insultato per i risultati dell'anno scorso. Ad un certo punto pensavo veramente che l'Alessandria potesse vincere il campionato ottenendo cosi il ritorno in Serie B. E' un ragazzo umile, si è calato benissimo nella realtà della Salernitana in un campionato estremamente difficile ma sta dimostrando di essere un ottimo attaccante. La gente gli vuole molto bene e lui la ripaga con delle buone soddisfazioni e con gol importanti. Da lontano ma anche da competente in materia, che idea ti sei fatto del crollo avuto dall'Alessandria nel girone di ritorno del campionato dello scorso anno? Io onestamente non pensavo potesse succedere una cosa del genere, in virtù di un campionato che sembrava dominato in lungo e in largo. Quando sembra che le cose siano facili può succedere quello che è successo all'Alessandria. Quando si comincia a perdere delle partite, a perdere delle gare, senza più la fiducia e la sicurezza che si aveva prima diventa tutto più complicato. Mi rendo conto che per i tifosi sia stata una batosta non indifferente perché credo che tutti si aspettassero la vittoria del campionato.

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Seppur difficile da digerire è andata cosi. L'importante è ripartire perché credo che si possa fare bene. Mi auguro che l'Alessandria possa ritornare in Serie B perché era un obiettivo che volevamo raggiungere noi, parlo di quando giocavo io. Bisogna mettere da parte quello che è stato, anche se fa male, e cercare di fare, di costruire qualcosa di positivo. La ricetta di Avallone per risollevare le sorti del calcio italiano? Ripartire dai settori giovanili. La nazionale è incappata in una cosa che non doveva succedere. L'Italia, anche se non ha lavorato spesso con i settori giovanili, è pur sempre una squadra che ha vinto quattro Campionati del Mondo. La nazionale nelle competizioni importanti ha sempre dimostrato il suo valore. Bisogna voltare pagina. Creare strutture, stadi nuovi, ci sono stadi che, al 50%, non sono degni di una nazione come l'Italia che fa del calcio il suo primo sport. Sicuramente investire sui giovani. Non si può dire che ci sono troppi stranieri perché ci sono anche negli altri campionati, forse di più. Siamo nell'era della globalizzazione ed è giusto cosi. E poi ci vogliono tecnici qualificati che dal basso portino in alto giocatori che possono servire anche alla nazionale. Fa male non vedere la Nazionale al Mondiale ma si deve ripartite e trarre frutto dagli errori. [Paolo Baratto]

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HURRÀ GRIGI

Arriva gennaio, arriva il mercato lano, Evacuo. Ma l’impatto avuto dai giocatori sul rendimento in campo è stato spesso negativo: Felice Evacuo ha giocato poco nella passata stagione e l’esborso economico effettuato dalla proprietà è stato notevole. Simone Iocolano veniva impiegato in una posizione non consona a quelle che sono le sue reali caratteristiche. Poi ci sono stati i giocatori acquistati e mai utilizzati come, ad esempio, Guerriera e Nava. Questo sarà una sessione di mercato molto importante per poter cercare di risalire il più possibile la classifica e ambire a posizioni di classifica più consone per quella che non è una realtà da quintultimo posto in classifica. Mai come in questa sessione la campagna di rafforzamento dovrà essere

effettuata dall’allenatore che ha una ampia conoscenza della categoria e dei giocatori. La svolta può giungere con elementi di Serie C e non con calciatori di Serie B. Marcolini sa perfettamente dove questa squadra ha lacune e dove può essere rinforzata. La grande solidità della società Alessandria Calcio e la grande, oculata bravura nella gestione dei conti fa si che, nel panorama calcistico della terza serie, l’Alessandria è considerata un fiore all’occhiello per la gestione dei conti. Gli addetti ai lavori questo aspetto lo conoscono bene e siamo certi che, prima di dirottare calciatori in piazze traballanti, quella di Alessandria è sicuramente una realtà ai primissimi posti in cui un atleta può svolgere, in totale serenità, il proprio

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a gara con il Pontedera, sabato 23, chiuderà il 2017 dell’Alessandria. La serie C andrà in campo il 30 di dicembre, seconda giornata del girone di ritorno, ma i grigi godranno del turno di riposo e torneranno in campo il 21 gennaio contro il Pro Piacenza, al Moccagatta, nella terza giornata di ritorno del campionato. Probabilmente si vedranno elementi nuovi a gennaio nella rosa e, probabilmente, qualcosa lascerà Alessandria e si accaserà altrove. Ma chi? E’ difficile ora dirlo: le voci si rincorrono, si possono fare idee supposizioni e valutazioni, ma resta aria fritta. Va sempre tenuta in considerazione la regola degli over: a prescindere dal numero di calciatori tesserati, le varie squadre, nelle gare di campionato, devono avere fino a un massimo di 14 giocatori over, cioè nati prima del 1995. La attuale rosa dell’Alessandria è composta da 14 over: Agazzi, Gozzi, Piccolo, Giosa, Pastore, Celjak, Gazzi, Branca, Nicco, Cazzola, Sestu, Bellomo, Fischnaller, Marconi e Gonzalez. In realtà, come avrete notato, i nome elencati sono quindici, in quanto Marconi è considerato giocatore bandiera: ovvero, come dice il regolamento, un tesserato per la medesima società per almeno quattro annate consecutive e immediatamente precedenti a quella in corso. Considerando tale regola, per poter usufruire dell’acquisto di un calciatore over, a gennaio, dalla rosa dovrà essere ceduto un calciatore over. A meno che non si decida di acquistare elementi nati dopo il 1995. Se facciamo un salto indietro con la memoria a quelli che sono stati gli acquisti effettuati dalla presidenza Di Masi nei precedenti gennaio si può notare che sono arrivati, in riva al Tanaro, elementi sicuramente di spicco: basti pensare a Morero, Iunco, Ioco-

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OGGI AL MOCCA di Paolo Baratto

Pontedera: obiettivo salvezza

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l prossimo avversario dell'Orso Grigio è il Pontedera, la gara è valevole per la prima giornata del girone di ritorno del campionato di Serie C, girone A. La società toscana disputa il campionato di Serie C dalla stagione 2011/12, dopo aver vinto il girone E del campionato di Serie D, la stagione precedente. E' attualmente al quindicesimo posto con 21 punti, frutto di 5 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte, 21 i gol fatti e 26 i gol subiti. La società, la scorsa estate, ha deciso di affidare la guida tecnica della prima squadra a Ivan Maraia che è stato il vice del tecnico Paolo Indiani proprio al Pontedera, il quale si è dimesso alla fine della passata stagione. La scelta della società è stata quindi ispirata alla continuità con il percorso svolto da Indiani, nominandone il secondo alla guida della squadra. In carriera, Ivan Maraia ha vestito la maglia del Pontedera che salì fino all'allora C1.In porta Contini è in prestito, annuale, dal Napoli. Nella passata ha giocato, nella prima parte, con la maglia della Carrarese con 2 partite, nella seconda parte nel Taranto con 5 gare giocate. Biggeri è giunto dal Montecatini dove nella passata stagione, in Serie D ha giocato 33 gare. In difesa Ferrari è in prestito, annuale, dalla Spal dove, nella passata stagione, nella squadra primavera, ha giocato 20 gare segnando 2 gol. Frare è approdato dal

Tuttocuoio dove, negli ultimi due anni, è sceso in campo 11 volte. Romiti è stato preso dalla Pistoiese dove ha giocato gli ultimi due anni giocando solo 2 gare. Mastrilli è in prestito, annuale, dalla Spal: lo scorso anno a Gozzano, in Serie D, con 26 presenze e 1 gol. Benassai è stato tesserato dagli svincolati. Tofanari è in prestito, annuale, dalla Roma: nella scorsa stagione 13 gare nel Torino Primavera cosi come Spinozzi. Gargiulo è giunto dal Chievo: nella scorsa stagione 18 presenze nella Lucchese, oltre a 6 presenze nel Brescia, in Serie B, nella stagione 2014/15. Pandolfi è approdato dalla Fiorentina. Paolini è in prestito, annuale, dall'Ascoli dove ha giocato 13 gare nella formazione Primavera. Corsinelli è in prestito, annuale, dal Genoa ma già nella scorsa stagione era tra le fila del Pontedera. In attacco Pesenti è giunto dalla Pro Piacenza dove, nella passata stagione, ha giocato 31 partite con 14 gol. In Serie B quattro stagioni nell'Albinoleffe con 7 partite e 0 gol. Pinzauti è arrivato dal Tuttocuoio dove ha disputato 12 gare segnando 2 gol. Nelle ultime uscite stagionali, il modulo di gioco utilizzato dall'allenatore è stato il 3-5-2: in porta il titolare è Contini; in difesa Risaliti, Borri e Vettori, a centrocampo Posocco, a sinitra e Tofanari, a destra, al centro Spinozzi, Gargiulo e Caponi. In attacco Pesenti e Grassi.

Non mi stancherò mai di urlare: Forza Grigi!!!

Felice Natale a tutti e auguri per un 2018 ricco di vittorie! urati m Aureliano Ca

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anno IX n. 23

HURRÀ GRIGI

Ci resta solo l’Orso ormai! A

nche la Borsalino è fallita. Si tratta di uno dei marchi storici, che hanno contribuito a rendere la nostra città famosa nel mondo. Non sappiamo come e se la situazione si potrà risolvere: per il momento la produzione continua ma le prospettive non sono certo rosee. Non è questo il punto: il fatto è che si tratta dell’ennesimo brutto colpo per l’orgoglio di una città che vede ridursi sempre più la propria posizione nel panorama sociale, culturale ed economico italiani. E lo sport? E’ facile dire: “ci resta solo il calcio”. Anche qui non possiamo certo dire di essere piazzati molto bene,

ma, almeno, abbiamo una società economicamente solida, coi conti in ordine, degna delle categorie superiori. A proposito di Alessandria Calcio e Borsalino, è il nostro amico Carlo Sacco a raccontare un episodio significativo. Il 12 giugno 1968 si svolse un’amichevole ormai avvolta dall’alone della leggenda: quella tra l’Alessandria ed il Santos di Pelè. I brasiliani si imposero per 2 a 0 davanti a ben ventimila spettatori. Regista dell’operazione e suo mecenate fu Remo Sacco, l’ultimo presidente ad averci fatto assaporare il calcio che conta. Ebbene, l’allora Sindaco Magrassi chiese a Remo Sacco: “Cosa

possiamo regalare a Pelè, visto che celebriamo anche gli 800 anni di fondazione della città?” Lapidaria la risposta del Presidentissimo: “Perché me lo chiedi? Abbiamo una fabbrica che è famosa in tutto il mondo: la Borsalino”. Allora, come oggi, l’Alessandria era in serie C, ma la città era diversa, in pieno rilancio economico, con tanto entusiasmo, tanta voglia di fare e di crescere e con ventimila persone pronte ad affollare all’inverosimile il Moccagatta, per poter dire “io c’ero”. Nostalgia, rimpianti, amarcord: tempi e sentimenti che forse non torneranno, ma dobbiamo impegnarci tutti per ritrovare quello spirito.

In foto: Pelé con il presidente Remo Sacco e il capitani dell'Alessandria Lojacono ( Fonte Sky Sport)

di i r u g u A ste e F e n o Bu

enorme. La federazione ha composto 8 gironi, con una media di 14 squadre per girone. Se pensate che questo viene applicato in tutta Italia beh, a voi i conti! Tornando alle bellezze del nostro territorio, il Novi, che l’ anno scorso era iscritto alla B1, conduce il campionato a un passo dal vertice, posizionato al 5° posto con 19 punti, a pari punti con il Sant’ Anna Torino. Un po’ meno bene l’ Acqui di Negrini, squadra abbastanza giovane che attualmente si trova al 10° posto ma certo è che sarà in grado di portare a casa vittorie importanti nella seconda metà del campionato. Purtroppo lo scenario non è così vasto e per quanto riguarda la pallavolo maschile non ci possiamo inventare chissà cosa. Queste di cui ho parato sono società storiche della nostra provincia, società che da anni militano in queste categorie. Col tempo si sono viste molte società spingersi verso la pallavolo femminile, investendo su un vivaio in netta crescita e decisamente superiore a quello maschile. La speranza è sempre quella di vedere “evolvere” questo sport, vedere e far capire che anche i maschietti possono permettersi di praticarlo. La speranza è sempre quella di investire sui nostri giovani, anche in questo sport forse così “trasparente” rispetto ad altri, come il calcio ad esempio. La speranza rimane anche quella di cambiare in termini di mentalità e di cultura, perché sì che il calcio è sport, ma lo sport non è solo calcio.

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icorderete sicuramente benissimo che nel mio ultimo articolo avevo parlato della situazione delle squadre femminili presenti nella nostra provincia. Gavi e Casale quest’ anno dominano la serie D. Dopo un mezzo resoconto sulle prime della classe, sposto lo scenario sulle categorie maschili e, come si dice in questi casi, “pochi ma buoni” in questa prima parte del campionato. Nel campionato di serie C, la Fortitudo Occimiano è momentaneamente al suo 4° posto del girone B con 15 punti: conduce ogni anno il campionato in modo tranquillo, facendo il suo, giocando sempre per il mantenimento della categoria ma di questo passo, non avranno problemi a raggiungere i play-off quest’anno. Se la cavano meno bene i sir della Plastipol Ovada, per il momento al 9° posto del girone A con soli 9 punti, a un passo dal Valsusa. Se facciamo qualche chilometro verso ovest, oltre che salire di quota, saliamo anche di categoria, arrivando alla serie B. Chi segue questo sport sa benissimo che fino alla stagione scorsa le categorie erano ben divise. Dalla serie B1 maschile alla B2 c’ era un abisso di differenza ma oggi, avendole unificate, la federazione ha voluto alzare, e uniformare, il livello. Purtroppo questo potrebbe non essere l’ unico motivo: la differenza in termini numerici tra società che operano nel femminile e quelle che si dedicano a una pallavolo maschile, è

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HURRÀ GRIGI

A TUTTO CAMPO di Gianmaria Zanier

Vincenzo Cammaroto tutta la vita

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nche Vincenzo Cammaroto non è stato invitato nella serata dello scorso 29 novembre: eppure è considerato dalla tifoseria una vera e propria "bandiera grigia"... Pur non avendo mai rinnegato un passato da centrocampista (e quindi da costruttore di gioco), con il tempo "Camma" si assestò sempre di più nel cuore della difesa grigia, pur avendo condiviso in tanti anni il ruolo di centrale con oltre una decina di giocatori diversi. A parte qualche raro spostamento sulla fascia destra (l'ultima parte della settima stagione vissuta ad Alessandria, una più remota vittoria per 1-0 ottenuta ad Ivrea nel 2008, un match disputato in casa contro il Montichiari e una gara di Coppa Italia contro la Carrarese), è proprio da quella posizione nevralgica che ha sempre combattuto fino alla fine ogni battaglia. E soprattutto, come si suol dire, "ci ha sempre messo la faccia" e, addirittura, "la testa", come ben testimoniano i vari punti di sutura rimediati a Tortona e ad Alghero nel 2008, in casa contro il Rivoli, a Crema nell'anno di Mister Sarri e nell'anno del Centenario a Casale: già, proprio in quella tormentata stagione iniziata con una retrocessione a tavolino in cui Camma era ancora il cosiddetto "Vice", salvo poi, nell'anno successivo, essere promosso Capitano a tutti gli effetti, dopo la decisione del bomber Artico di terminare la carriera: "Un'ulteriore responsabilità, ma anche un bell'onore: nelle prime gare, l’eredità di Fabio mi pesò un po': per l'amicizia che avevo con Fabio, per il campione che era e per quanto aveva fatto di buono ad Alessandria. Ma il mio obiettivo è sempre stato quello di dimostrare sul campo di essere all'altezza della situazione, come del resto ho sempre cercato di fare in tutti gli anni in maglia grigia”. Il tutto, a parte le due gare contro il Bassano (in cui Cammaroto era squalificato) e il Savona, in cui la fascia venne ceduta a Servili, per festeggiare il suo Record. Del resto, la vita di ognuno di noi, si sa, è fatta di tanti piccoli e grandi sli-

In foto: Vincenzo Cammaroto durante la premiazione per le duecento partite disputate ding doors e questa regola non scritta è valsa anche per Camma: valga per tutti l'episodio determinante del rigore concesso ingiustamente alla Salernitana, nell'ultima gara dei play-off disputata nell'anno di Mister Sarri: “Anche negli anni successivi, tutte le volte che scendevo sul terreno del 'Mocca', ci ho pensato sempre: ero sicuro di essere fuori dall'area, altrimenti non sarei intervenuto in quel modo. Infatti, appena mi sono girato, ho visto la striscia dei miei tacchetti che era un metro e mezzo fuori dall'area. Quando poi ho visto anche le immagini in televisione e le varie fotografie, ti lascio immaginare la mia amarezza... Io in campo ho pensato solo a fermare l'avversario prima che entrasse in area: al limite avrei rischiato il rosso, ma mancavano 20 minuti alla fine e, in fondo, anche all'andata eravamo riusciti a portare a casa un preziosissimo pareggio giocando 9 contro 11. Si, a ripensarci c'è sempre tantissimo rammarico, anche perché da lì siamo entrati in una fase di difficoltà e loro, essendo una buona

squadra, hanno creato varie occasioni, facendoci gol nel momento in cui siamo rimasti in 10 e legittimando il successo nel finale...”. A questo punto, la discussione con Vincenzo non può non focalizzarsi in particolare sugli ottimi risultati ottenuti da Maurizio Sarri con il Napoli: "Con il Mister mi sento ancora: è sempre un piacere vedere giocare le squadre allenate da lui (non solo il Napoli, ma anche nelle stagioni passate, quando era ad Empoli). Lo dico sempre ai miei compagni di squadra, soprattutto a quelli più giovani: il suo tipo di gioco ha un'identità davvero precisa e, con una punta di orgoglio, mi fa sempre un certo effetto vedere giocatori come Albiol che, nella fase difensiva, compiono gli stessi movimenti che Sarri chiedeva di fare a me in quel periodo. Una grandissima soddisfazione, anche se - ripeto - il rimpianto per non aver proseguito il progetto tecnico con quella meravigliosa squadra è grandissimo... Ma purtroppo le cose sono andate in una maniera diversa...". Dopo la

SPACCIO OCCHIALI

faticosa ripresa, in seguito all'ulteriore "mazzata" della retrocessione a tavolino, c'è stato poi un altro “bivio” fondamentale nella carriera in maglia grigia di Vincenzo: stiamo parlando del dicembre del 2012, pochi giorni dopo la dichiarazione della vecchia presidenza della società in cui si disse che, di fatto, da quel momento "tutti i giocatori erano sul mercato". L'ultima gara prima delle vacanze di Natale fu giocata in casa con il Bellaria e proprio Cammaroto fu di gran lunga il migliore in campo: non solo in fase difensiva, ma anche per come si sganciò varie volte, per costruire insieme ai propri compagni, molte azioni pericolose che contribuirono in maniera determinante alla vittoria finale. Alla fine della gara, trovandomi in Gradinata Nord, ebbi la possibilità di assistere in prima persona ad una scena molto significativa: il Capitano, visibilmente emozionato, lanciò la maglia e i pantaloncini ai tifosi della curva, quasi a lasciar intendere che quella poteva essere davvero l'ultima partita in maglia grigia: “Sinceramente quella possibilità ci fu: e sono d'accordo con te che quella con il Bellaria forse è stata la mia miglior partita disputata in quella stagione, per di più coronata con la realizzazione di un gol. Ma se si fosse concretizzata la possibilità di un mio trasferimento, l'avrei fatto molto a malincuore, anche perché tutti conoscevano la mia volontà di restare ad Alessandria. D'altra parte, in quel momento non c'erano solo 25 giocatori, ma anche 25 famiglie che aspettavano di sapere come si sarebbe evoluta la situazione: il discorso, quindi era molto ampio. Personalmente, anche nei momenti più delicati di quel periodo, pur di rimanere rifiutai i possibili trasferimenti (magari anche più gratificanti dal punto di vista economico), nella speranza che le cose si potessero sistemare al più presto. Perché Alessandria per me era stato un trampolino di lancio fondamentale per iniziare a giocare tra i professionisti e resta-

re significava dimostrare anche un segno di gratitudine per la 'piazza' e i tanti amici con cui mi trovavo benissimo”. Sappiamo com'è poi andata a finire la storia, con la permanenza di Cammaroto ad Alessandria e l'ultimo anno che ha coinciso sia con il traguardo e il relativo superamento delle 200 presenze in maglia grigia, sia con la promozione nella Serie C unica conquistata alla terz'ultima partita, ironia della sorte proprio contro il Bellaria. Una stagione comunque non semplice per il difensore grigio, vista l'iniziale e quantomeno discutibile decisione della società - parere del tutto personale, sia ben chiaro - di affidare la fascia di Capitano prima a Ferrini, e poi a Taddei e a Cavalli: nel corso di una gara, in seguito ad una sostituzione, con tutti i giocatori citati assenti, ci fu addirittura un imbarazzante passaggio della fascia davanti agli occhi di Cammaroto, con il risultato finale che ad indossarla fu Valentini. La parola alla difesa: "Qualcuno interpretò il mio gesto come un rifuto di mettere la fascia al braccio, ma io ci tengo a ribadirlo ancora oggi, sia per rispetto nei confronti della società (verso cui mi sono sempre messo a disposizione, cercando di dare fino all'ultimo giorno il mio contributo), sia per ciò riguarda i compagni di squadra di quella stagione (con cui mi sento ancora oggi molto spesso), sia nei confronti dei tifosi: quel giorno non potevo 'tecnicamente' mettere la fascia da capitano come 'Vice', visto che, prima della gara, era stato designato il n° 6, cioè appunto Valentini". Un momento particolare, tra i tanti vissuti in maglia grigia, se si tiene poi conto anche del brutto infortunio subìto nella gara di Forlì (quella in cui Super Servili fece una prestazione davvero maiuscola, contribuendo alla conquista di una vittoria fondamentale), che ne precluse il prosieguo della stagione: poi il passaggio al Porto Tolle, quindi al San Marino, il ritorno in Liguria, al Rapallo Bogliasco, poi Forlì e infine Savona e Sestri Levante.

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Le redazioni di Alex 89.9 e di Hurrà Grigi, con l'occasione, formulano a tutti gli ascoltatori e lettori i migliori auguri di buone feste e felice anno nuovo.

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anno IX n. 23

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“La Caduta degli Dèi” e i “Millenials” del calcio moderno

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La Caduta degli Dèi” con riferimento specifico alla Nostra Nazionale di Calcio e all’Alessandria sopravvenuta per ‘miopia tecnica’. Gli ultimi ‘atti’ lo confermano. Eventi con danni collaterali. I ‘Millenials’ sono stati ‘Messi’ da parte per far largo solo ed unicamente ai presunti ‘Veri’ Campioni – ormai ‘demotivati’ nello Spirito e nelle Gambe. Le cronache calcistiche riservavano ai ‘Senior’ interviste e roboanti dichiarazioni probabilmente per la ‘classica piaggeria. L’Eliminazione era nell’aria, lanciata e diretta ma mai paventata o ‘supposta’, non messa in discussione e in preventivo. Mai! I Protagonisti sono stati ‘invitati’ – da chi di dovere – a mettersi a farsi da parte per evitare la probabile esclusione Mundial: che ci poteva stare tutta: usando un linguaggio calcistico. Una seria presa in considerazione da dibattere nonostante le disarmanti prove. Per scaramanzia mai ventilata. Si scatenano le polemiche più roventi. Si cercano i responsabili del disastro dopo aver illuso il mondo intero che comunque: ce l’avrebbero (ce l’avremmo) fatta…(.) ’Impossibile non superare il turno! Tutti ad incensare - (a torto o a ragione) la ‘sbiadita’ pattuglia dei convocati: per poi affidarsi alla dea bendata col confidare nel classico ‘rispescaggio’. Mortificante, ‘Vivere’ delle altrui ‘disgrazie’. Il che è inaccettabile per un Club di tutto rispetto: L’Italia. La Squadra per Eccellenza tra le migliori del Mondo. La Compagine delle Nazioni che tutto il mondo ha sempre invidiato.

Noi ‘Ultra(s) 50enni abbiamo conosciuto i ragazzi del fatidico ’99, attraverso quell’unico libro di Storia delle ‘Elementari’ o delle ‘Medie e Superiori’ approfondendo in seguito per sostantivare i sacrifici patiti e, ancor peggio a costo della Vita. Vite spezzate per la inutile Guerra. Una lezione mai voluta imparare… dai ‘c.d’. Grandi della Terra. Si continua imperterriti a … (.). Al fronte scarsamente equipaggiati votati a sicura morte con scarsità di cibarie e servizi logistici inadeguati. La loro missione ha lasciato un ‘fortificante’ ricordo fatto di eroismo e attaccamento alla Patria. Erano tempi duri gli anni intorno al ‘1915/1918’. La successiva ‘Caporetto’ suonò tragica e ammonitrice: sembra che quell’innocente sangue versato con i suoi ‘moniti’ non sia riuscito a ‘sortire’ benefici effetti.

Tuttora perdura e scorre nello scoramento più vivido quel ‘fallimento’ e i danni collaterali ancor oggi li viviamo sulla nostra pelle. “Giovanni Pascoli: “Uomini, nella truce ora dei lupi pensate all’ombra del destino ignoto che ne circonda, ed ha silenzi cupi che regnano oltre il breve suon… e fragore della vostra guerra …”. Oggi, l’Uomo moderno combatte ‘battaglie guerreggiate’ con altre tremende modalità e ’indotte tecniche’, tra cui: terrorismo, fame, carestie, alluvioni terremoti e devastazioni ‘degeneri’ che in genere non lasciano acquietare le nostre coscienze. Una pur minima comunque parvenza di pace incombe e meno male. < O grande estensione del cielo azzurro guardami mentre mi aggiro qui, ormai solo sul sentiero di Guerra: io confido nella tua protezione >. Preghiera dei Sioux e Cheyenne. Con l’arco e le frecce s’invocava la

‘Benedizione Celeste’, figuriamoci oggi con il ‘nucleare’. Sorge spontaneo l’incitamento: “Millenials di tutto il Mondo unitevi”. Un Manifesto degli anni 2000 di questi

Tempi per tentare di migliorare il Mondo in tutta la sua ‘Essenzialità’. Più ‘Essere che Avere’. Ambiente, Pace, Convivenza e un vero ed effettivo ‘Ordine Mondiale’ senza le armi, ma con disarmate nuove Leve. Purtroppo, Dirigenti e Protagonisti di gran parte delle Istituzioni Mondiali che contano hanno fallito in preponderante misura, con una vera e propria iniqua funzionalità dei ‘Lavori’. Con i loro ‘Lavori’ siamo stati catapultati in un mondo in continuo precario equilibrio: ove sono stati rovesciati i valori e disperso quel poco di buono che ancora poteva rimanerci. Un’ induzione verso insicurezze di ogni tipo: la mancanza di lavoro, le diseguaglianze sociali assurte a Unico Sistema, ineluttabile e ineludibile a detta di ‘Coloro che conoscono l’Economia a ‘menadito’. Costoro ‘benemeriti’ in ogni

In foto: La formazione italiana scesa in campo nella finale di Euro 2012

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21 dic. 2017

In foto: La classica divisa italiana: maglia azzurra, pantaloncini bianchi e calzettoni azzurri. dopo avvii di una certa convincente travolgente prova di abilità, alcuni di loro ricadono inesorabilmente in un quasi anonimato non mantenendo le aspettative. Le responsabilità non sono loro. La frenesia programmata sulla loro pelle fa cilecca arrecando agli stessi delusioni e amarezze. Nei ‘Vivai’ avviati con successo: un quindici/sedicenne è sempre un adolescente nonostante le apparenze. Facile lodarlo, idolatrarlo, sin dalla imberbe età. Dopo le prime avvisaglie di prove scadenti facilmente si ironizza ‘percuotendoli’ con miope critica. Lasciateli crescere in pace. Il talento sfocerà durando nel tempo. Il tempo darà risposte adeguate e credibili. Non

le solite strade, senza volerne tentare di nuove. Il Selezionatore non ha alcuna colpa se non quella di aver accettato di prolungare un ‘Ciclo’ che stava con malinconia andando a termine. Per forza di cose è stato allettato a scelte obbligate, non a percorrere nuovi corsi con dei giovanissimi vogliosi, caparbi e probabilmente capaci di ben figurare nel Torneo. Chi ha conosciuto al Gastaldi di Genova il Professor Gian Piero Ventura non potrà mai disconoscere le qualità umane e sportive come Insegnante e dopo come Tecnico. Purtroppo: in una Squadra dove coesistono diversi Senatori, Quei cinque o sei che hanno vinto tutto e la loro parola conta: il buon Gian Piero Ventura non poteva fare diversamente e non poteva alzare la voce e fare le sue libere scelte. Il suo ‘Carisma’ gli imponeva dei ‘Limiti’. Lui non era un ‘vincente’ alla Loro pari anche se serio e preparato Professionista. Paradossalmente si è dovuto adattare. In questo momento giungono voci di dimissioni eccellenti da parte di alcuni Calciatori che facendo così ammetterebbero una ‘minimale’ responsabilità. Si fossero spontaneamente fatti da parte prima della completa disfatta, il loro Onore sarebbe salvo con maggiore ‘ser-

vo’ encomio. Squadre come l’Atalanta, la Sampdoria, il Torino, l’Empoli, il Crotone e lo stesso Benevento sono sulla buona iniziativa nel e del dover mettere in campo i nuovi Calciatori che vanno dalla classe 1999 ai nostri giorni. Coraggio con i Millenials in ogni dove, facendo da parte senza necessariamente del tutto ‘rottamare’ ci potranno condurre: con un nuovo percorso di Idee, di Fatti, Iniziative ed Imprese mirabolanti su un’altra migliore strada. Con una nuova strategia una stagione vincente. Per adesso lo stiamo asseverando con giovani che danno lustro all’Estero emigrando da Luoghi impervi e difficili. Un ‘Malventum’ si abbatte sulla nostra squadra che rappresenta la Nazionale di Calcio, dopo questa clamorosa batosta è ora di correre ai ripari traendo esempio dall’ultima della classe in campionato quel Benevento che gioca con il cuore in mano, che è riuscita a mettere in difficoltà la Juventus e per poco ne bloccava il cammino verso lo scudetto. Anche per questo motivo vogliamo un nuovo corso alla ‘Beneventum’. Il punteggio equivalente allo ‘Zero’ non è assoluto. Questi ragazzi sono formidabili: nonostante Tutto. @free_anto1 <freejournalibre> [Antonino Freni]

c’è alternativa. Si è voluto insistere su Campioni che hanno dato lustro e leggenda al loro ‘Blasone’ nel ‘tempo limite’ e insistere fuori da quella ‘condizione temporale’ coi medesimi. Gli stressi non hanno trovato il coraggio di autoescludersi; in tanti: abbiamo incentivato – subdolamente - la loro permanenza, Si è insistito, lusingandoli ed acclamandoli pur sapendo che non avrebbero potuto compiere il miracolo, confidando - come sempre nel fatidico ‘Stellone’ e nella buona sorte che quasi sempre ….(.) Ogni intervista era viziata da un avvizzito infingimento tipico di chi si adagia sulle solite note, su chi percorre sempre

@GSM Photo

‘senso’‘Rilasciano’ con assoluta abbondanza:“Tasse”e ‘Insicurezze’ con i classici giochetti di ‘Società’. L’uso smodato delle conquiste tecnologiche, ha portato precarietà a piè sospinto in ogni buon angolo del Mondo. Conflitti e devastazioni ricorrono senza soluzioni di continuità. Errore madornale il non prediligere la ‘coltivazione’ fitta e non fittizia dei beni che la Terra offre e ‘propendere’ –invece- come sempre per una dannosa e stridente materialità. Il film ‘Finché c’è Prosecco c’è Speranza’ offre grandi spunti e motivi di riflessione. Lo Sport, con il Calcio in particolare e con le altre ‘specialità’ porge ‘palestre di vita’ in ‘Par-terre di Pace’, allontanando le tetre trincee dai ragazzi con le loro competizioni agonistiche. Un pugnace gareggiare nello sport per immortalare imprese con record, medaglie e coppe. Premi ambiti dai competitor, con non indosso le divise da soldato; ma: vestendo tecnologiche tute sportive per vincere sfide agonistiche nei prati, nei monti e nelle acque. I ragazzi, i nuovi ‘Millenials’ si possono mettere alla prova cimentandosi in quel ‘vasto mare’ di attività sportive, lavorative, di ricerca … apportando con il loro dinamismo ventate di aria pulita e compiute ingegnose avventure. Quanti giovanissimi ragazzi con le loro “Start Up” e le loro creazioni stanno realizzando un mondo sempre più compatibile, affine e plausibile con la vita. La loro pratica in teoria dovrebbe sanare i ‘malesseri’ ma chissà se Coloro e chi di dovere saranno interessati a valorizzare le novità. Da loro nascono i nuovi progetti e la riformulazione di tenori di vita al passo coi tempi. Un periodo di pace e non le devastanti distruzioni. Nel calcio che conta – di alcune Società - pian pianino si sta cambiando rotta: vengono messi alla prova ragazzi anche al di sotto dei fatidici 18 anni. Il loro apporto fa ben sperare. Purtroppo

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anno IX n. 23

HURRÀ GRIGI

L'Alessandria risale di nuovo Classifica GIRONE A Campionato di Lega Pro 2017 / 2018

Classifica Marcatori

Calendario della 20° giornata

#

Giocatore

Squadra

Gol

SQUADRA

P.ti

G

V

N

P

+

-

1

Tavano

Carrarese

12

1

Livorno

44

18

14

4

1

39

15

2

Ragatsu

Olbia

10

2

Robur Siena

33

16

10

3

3

21

14

Vantaggiato

Livorno

10

3

Pisa

32

17

7

8

2

22

12

Bruno

Giana Erminio

9

4

Viterbese

31

18

9

4

5

31

23

Moscardelli

Arezzo

9

5

Olbia

27

17

8

3

7

22

22

6

Perna

Giana Erminio

8

6

Giana Erminio

26

18

7

5

6

33

27

7

Alessandro

Pro Piacenza

7

7

Pistoiese

26

18

6

8

4

24

24

8

Arezzo

24

18

7

5

6

23

19

9

Carrarese

24

18

7

3

8

33

31

10

Lucchese

24

18

6

6

6

19

11

Monza

24

18

6

6

6

12

Piacenza

23

17

6

5

13

Arzachena

21

18

6

14

Alessandria

21

18

Perna

Giana Erminio

7

Chiarello

Giana Erminio

7

Curcio

Arzachena

7

21

Doumbia

Livorno

7

20

18

Ferrari

Pistoiese

7

6

24

23

Biasci

Carrarese

6

3

9

26

26

Gonzáles

Alessandria

6

5

6

7

23

24

Fanucchi

Lucchese

6

15

Pontedera

21

18

5

6

7

21

26

16

Pro Piacenza

21

18

5

6

7

15

21

17

Gavorrano

13

18

3

4

11

16

29

18

Cuneo

13

17

3

4

10

10

26

19

Prato

11

18

2

5

11

14

33

Risultati 19° giornata

4

12

Prossima partita in trasferta

Riposa: Pisa Robur Siena - Prato 1 : 0 Cuneo - Alessandria 0 : 2 Giana Erminio - Arzachena 3 : 2

Domenica 28 gennaio LIVORNO

Olbia - Monza 2 : 1 Pontedera - Viterbese 1 : 1 Pro Piacenza - Lucchese 1 : 0 Arezzo - Carrarese 1 : 1 Livorno - Piacenza 2 : 2

Stadio “ARMANDO PICCHI”

Pistoiese - Gavorrano 3 : 1

Sentiamoci... presto!

Sordità?

SABATO 23 DICEMBRE ore 14:30 Arzachena - Arezzo Pisa - Olbia Alessandria - Pontedera

ore 18:30 Carrarese - Cuneo Gavorrano - Livorno Piacenza - Monza Giana Erminio - Pro Piacenza Lucchese - Robur Siena Prato - Viterbese

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Fine anno, è tempo di bilanci per i biancoverdi di Cosimo Curino

LA CLASSIFICA

CASTELLAZZO Le gioie e i dolori del 2017

CARONNESE GOZZANO COMO 1907 PRO SESTO FOLGORE CARAT. CHIERI 1955 BORGOSESIA CALCIO BRA INVERUNO VARESE VARESINA SPORT BORGARO NOBIS OLGINATESE OLTREPOVOGHERA PAVIA 1911 CASALE ARCONATESE 1926 1913 SEREGNO CASTELLAZZO DERTHONA

PAOLO BARATTO

S

abato 22 aprile 2017, alla squadra di Merlo bastava il pareggio, contro la Valemado, per ottenere la vittoria del campionato e la promozione in Serie D, e cosi è stato. Al triplice fischio del direttore di gara, con la sfida terminata 2-2, la compagine di mister Merlo è promossa nel Campionato Nazionale Dilettanti. Il sodalizio di Cosimo Curino riconquista la Serie D questa volta non tramite i playoff ma vincendo il campionato: 56 i punti conquistati, 14 vittorie, 14 pareggi e 2 sole sconfitte con 42 gol fatti e 18 gol subiti. Una cavalcata trionfale, con la squadra sempre nelle prime posizioni della classifica. La promozione e il ritorno in Serie D con le difficoltà e i problemi di una neopromossa ci sono e sono evidenti: il Castellazzo sta facendo fatica, ma alzi la mano chi non se lo aspettava. A una tornata dalla fine del 2017 la squadra di Merlo è diciannovesima in graduatoria, ha vinto tre partite, stesso numero per i pareggi ed ha incassato tredici sconfitte. 44 le ammonizioni e 6 le espulsioni. Il regolamento dice che accedono ai play-out le società classificate al 13º, 14º, 15º e 16º posto. Dette So-

Con il patrocinio del Comune di

Castellazzo Bormida

44 44 39 33 33 31 30 29 29 24 23 22 21 21 20 18 17 16 12 9

RISULTATI 19A GIORNATA

cietà si incontrano in gara unica secondo gli abbinamenti obbligati 13ª-16ª e 14ª-15ª, in casa della meglio piazzata. Nel caso in cui al termine del campionato le squadre classificate al 13º e al 14º posto abbiano accumulato più di 7 punti di distacco dalle avversarie rispettivamente designate, queste ultime vengono retrocesse senza disputare i play-out. I giocatori combattono e lottano ogni domenica cercando di sopperire alle difficoltà con grinta, volontà e determinazione al cospetto di giocatori più esperti, più navigati sotto il profilo tecnico/tattico.

La strada per raggiungere la salvezza è dura e piena di ostacoli ma il lavoro svolto quotidianamente dal gruppo di Merlo è di spessore in attesa del mercato di gennaio, in attesa di vedere se la società puntellerà la squadra per cercare di risalire la china guardando sempre al bilancio, puntando sempre a non effettuare esborsi troppo onerosi, come vuole la tradizione della società. Al Presidente Cosimo Curino e al suo staff va sicuramente fatto un plauso per il lavoro che viene svolto quotidianamente, staff che ha ottenuto due promozioni in Serie D negli ultimi tre anni.

Arconatese Borgosesia Derthona Caronnese Castellazzo Como 1907 Pavia 1911 Pro Sesto Varese Seregno

Il presidente Cosimo Curino

Pavia 1911-Calcio Bra Varese-Borgaro Nobis Chieri 1955-Casale Pro Sesto-Como 1907 Arconatese 1926-Folgore Carat. Borgosesia-Gozzano Castellazzo-Inveruno Caronnese-Olginatese 1913 Seregno-Oltrepovoghera Derthona-Varesina Sport

domenica 2017 ermtubttarlaegiornata 2da4lle odreic 11, pe bar dello stadio Intitolazione del ssandria Moccagatta di Ale ato Cattaneo in memoria di Ren

con musica Brindisi natalizio

La notte di Natale con inizio alle ore 23,55 Con la CAPANNA, l’OASI, l’OSTERIA, l’AMBIENTE DEL POTERE ROMANO, il MERCATINO ORIENTALE, i PASTORI. 60 personaggi negli usi e costumi della Storia Sacra della Palestina di 2000 anni fa. Prima e durante le feste natalizie, presso l’Oratorio della S.S. Pietà torna il TRADIZIONALE PRESEPIO MECCANICO

Sabatioo 6 genna

o Arrivaangi i Re M

0-3 2-2 1-1 2-0 1-4 1-0 0-2 2-2 0-0 1-1

20A GIORNATA - 7 GENNAIO 2018

Tempo Comune

Pro Loco

Gozzano Casale Calcio Bra Oltrepovoghera Chieri 1955 Folgore Carat. Inveruno Olginatese Varesina Sport Borgaro Nobis

i grigi o a tutti i tifos orativa lì’evento e’ apert con una cartolina commem 1912 o o dat or ric ’ ra essandria calci e sa al . u.s e igio gr a cura di museo

Bar dello Stadio


21 dic. 2017

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HURRÀ GRIGI

Il sodalizio presieduto da Mauro Bernagozzi ha fatto registrare risultati molto lusinghieri

ALESSANDRIA VOLLEY Il bilancio di uno splendido 2017 C

osì come settembre, per una società sportiva, è il mese nel quale si inizia a mettere in campo con concretezza la programmazione e la progettualità frutto di studio durante la pausa estiva così la fine di dicembre, in concomitanza con la sospensione dei campionati per le feste di fine anno, si può definire lo spartiacque di una annata sportiva e con esso il momento di tracciare bilanci. E così è anche per l’Alessandria volley che al suo secondo anno di attività fa registrare risultati, seppur ancora parziali, molto lusinghieri. Il sodalizio presieduto da Mauro Bernagozzi in questa prima fase ha partecipato a 11 Campionati FIPAV con 13 squadre ai nastri di partenza e a 2 campionati CSI con 2 squadre iscritte, una di queste “Armonia & Movimento ALVOLLEY” nasce nell’ottica di una visione a 360° con l’obiettivo di coniugare pallavolo, sport e sociale, Armonia & Movimento di Felizzano partecipa al campionato CSI in sinergia e stretta collaborazione con l’Alessandria volley ed il suo staff aderendo al progetto del sodalizio alessandrino che mira a portare la pallavolo anche nei comuni limitrofi, inoltre in questi mesi le mandrogne hanno partecipato a 5 tornei vincendo con l’under 12 il torneo “Valnegri” di Acqui Terme e con la 13 il torneo organizzato dal River Volley di Piacenza. Infine fiore all’occhiello l’organizzazione del torneo under 13 “P’IPPO CENTOGRIGIO” svoltosi nella splendida cornice del “CENTOGRIGIOARENA” che ha visto le ragazze del team alessandrino classificarsi al secondo posto con la partecipazione di

9 squadre provenienti da tutto il Piemonte ed il River volley da Piacenza. Diamo ora alcuni numeri che sanciscono la bontà e la grandezza del progetto dell’Alessandria volley, numeri che riguardano l’attività nel suo complesso: sono state disputate 126 partite e di esse 86 vinte e 40 perse, i set vinti sono stati 268 e i persi 150, con 8.928 punti fatti e 7.678 subiti. Questi dati riguardano tutte le squadre dall’under 12 alla D femminile e alla C maschile questi ultimi due campionati affrontati in sinergia e collaborazione con la Junior Casale per la serie D e con il Fortitudo Occimiano con la C maschile. Entrando nello specifico squadra per squadra troviamo: - l’under 12 ALESSANDRIA EVO VOLLEY TOURLE’ 1a in classifica ed IMBATTUTA; - l’under 13 ALESSANDRIA EVO VOLLEY PALACENTO 4a in classifica; - l’under 13 ALESSANDRIA EVO VOLLEY “CENTOGRIGIO” 1a in classifica ed IMBATTUTA dopo 9 gare; - l’under 12 4vs4 ALESSANDRIA EVO VOLLEY “ROSSA” 2a in classifica; - l’under 12 4vs4 ALESSANDRIA EVO VOLLEY “BLU” 4a in classifica; - l’under 14 territoriale ALESSANDRIA EVO VOLLEY 5a in classifica; - l’under 14 eccellenza ALESSANDRIA EVO VOLLEY 2a in classifica alle spalle della titolata Igor Novara; - l’under 16 territoriale ALESSANDRIA EVO VOLLEY 3a in classifica; - l’under 16 eccellenza ALESSANDRIA EVO VOLLEY 1a in classifica IMBATTUTA e con 30 set vinti e soli 2 persi; - l’under 18 territoriale ALESSANDRIA EVO VOLLEY “PAPILLO ASCENSORI” 3a in classifica;

- la 1a divisione ALESSANDRIA EVO VOLLEY “PIRAMIS GROUP” 5 a in classifica; - l’EVOVOLLEY “ELLEDUE” serie D/F 3a in classifica a soli 2 punti dalla prima e ad 1 dalla seconda; - l’ALVOLLEY FORTITUDO serie C/M 5a in classifica. Altri momenti, anche se non riconducibili alla pallavolo giocata, ma che

hanno registrato segnali molto positivi ed importanti per l’Alessandria volley come ad esempio la presentazione della Società, dello staff tecnico e delle atlete i primi di settembre nella centrale piazzetta della lega serata coordinata da Stefano Venneri e con Radio Number One come partner e il tutto si è svolto in una folta cornice di pubblico alla presenza di autorità po-

Alice Nardo prova la maglia azzurra

Alice Nardo, 15 anni, di Pozzolo Formigaro, è l’unica piemontese nel gruppo delle sedici azzurrine pronte a contendersi i dodici posti

nell’Italia pre-Juniores che dal 4 al 6 gennaio a Bassano del Grappa disputerà le qualificazioni agli Europei di categoria. Martedì la convocazione ufficiale per l’ultimo stage dal 26 al 30 dicembre a Milano, poi verranno selezionate le 12 e Alice spera di esserci. I primi passi nella Novi Pallavolo con i coach Falaguerra e Quagliozzi che l’avrebbero poi portata nella Pozzolese. Da due anni è la schiacciatrice dell’Alessandria Volley, titolare in serie D e ‘colonna’ anche dell’under 16 e 18 sotto la guida del direttore tecnico Massimo Lotta. E’ impegnata sette giorni su sette ma per lei è una passione e soprattutto riesce a conciliare bene lo studio con lo sport. Il livello è altissimo ma ha la chance di essere fra le 12 e farà di tutto per convincere i tecnici e vestire la maglia azzurra. Forza Alice... Tutta l’Alessandria Volley tifa per te e il nostro grido è... NEVER GIVE UP.

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o m a i r u g u a i ! e V t s e F Buone

litiche e sportive, dei rappresentanti dell’Alessandria calcio, in collegamento telefonico l’ex DT della nazionale italiana Mauro Berruto, gli sponsor, gli amici Gilberto Preda e Alberto Sala del Centogrigio ormai “la casa dell’Alessandria volley”. Non si può dimenticare la convocazione, su segnalazione del tecnico federale Marco Mencarelli, di Alice Nardo, classe 2002 ed unica piemontese, allo stage di Trento nell’ambito del progetto “Talenti 2020”. Questo è uno dei tanti riconoscimenti di merito per l’ottimo, serio e professionale lavoro svolto dal D.T. Massimo Lotta e dal suo staff. E l’entrata in consiglio del Comitato FIPAV territoriale Ticino-Sesia-Tanaro del D.S. Cristina Sacchiero è un altro segnale positivo riflesso di serietà e capacità di tutta l’Alessandria volley. Altro momento di vita importante per un sodalizio sportivo sono le elezioni del management societario che ha visto scaturire questo organigramma: Mauro Bernagozzi presidente, Renato Rustichelli vice presidente, Cristina Sacchiero Direttore Sportivo, i consiglieri Gino Marku, D’Onofrio Antonio, Talpone Maria Elena, D’Onofrio Grazia. In segreteria troviamo Manuela Stevano e Silvana Maggioni. E per finire lo staff tecnico coordinato dal Direttore Tecnico Massimo Lotta: Angela Amato, Elisa Milan, Domenico Spataro, Alessandra Ferrando, Gabriella Scarrone, Claudio Capra, Sara Ronchiato, Sabrina Padovese, Ivan Baretta, Ernesto Volpara, Marcello Ferrari e per la serie D Marco Ruscigni e Maurizio Montagnini mentre la serie C è guidata da Paolo Martino.


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