Alessandria-Pistoiese

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anno IX n. 22

HURRÀ GRIGI

Lettera aperta al Presidente Di Masi

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Di Pucchio, Proietti Paparelli, De Luca, Casone, Scarrone, Pozzani e Marescalco tutti giocatori che hanno condiviso vittorie e sconfitte in questo glorioso stadio !!!!! Questa mia lettera non è solo nei Suoi riguardi ma è dedicata alla storia del Moccagatta: per alcune generazioni giovani sarebbe stato bello e interessante riscoprire questo glorioso passato! Grazie. [Carlo Sacco]

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Sergio Viganò, storico fisioterapista che ha calcato il Mocca per anni, Gigi Manueli, giocatore cresciuto nel vivaio dell’Alessandria che vinse lo scudetto primavera ed era nello squadrone che ci portò nell’ultima B, Santino Ciceri grande portiere fece carte false per venire a giocare nell’Alessandria dove giocò 60 partite e ricoprì la carica di segretario per oltre due anni dopo la morte di Zorzoli!!! Vorrei anche menzionarLe giocatori come Mazzia, Baisi,

sono persone che avrebbero narrato la vera storia dei Grigi e Le faccio i nomi di Mimma Caligaris che scrive da anni dell’Alessandria su Il Piccolo e figlia del grande arbitro Giovanni Caligaris, Marcello Marcellini e Ugo Boccassi che scrissero “Alessandria 60 anni" e Alessandro Trisoglio che scrisse il libro “La Magia del Mocca". Presidente, perché non c’erano i giovani che vogliono dire il futuro? Noi ci aspettavamo un accenno sul futuro dei Grigi... E il mitico segretario Pierino Zorzoli che per tutti gli anni ha curato il terreno di gioco voluto da lui a schiena d’asino. Pensi che il grande Zorzoli morì sul campo dello Spezia durante la partita di precampionato e lui era seduto vi-

cino a me in panchina! Presidente si è parlato con tanto di scenografia della partita disputata da Pelé, ma perché non citare chi l’ha organizzata, chi l’ha voluta e anche magari chi l’ha regalata alla città??? Presidente quella partita Alessandria-Santos l’ha regalata mio padre Remo Sacco alla città per i suoi 800 anni (visto che la nascita si fa risalire al 1168!!!) Presidente, Pelé in Italia giocò a San Siro, all’ Olimpico di Roma a Torino e poi solo al Moccagatta!!! Presidente e poi cosa è successo con Attilio Maldera un artefice della cavalcata all’ultima serie B??? Quella poltrona rimasta vuota perché lui non è stato fatto entrare in campo??? Infine sarebbe stato giusto invitare

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aro Presidente mi consenta e mi permetta queste poche righe. Ho avuto la fortuna di essere il figlio di Remo Sacco da cui ho ereditato l’amore per il calcio e in particolare per l’Alessandria Calcio con la quale sono cresciuto e ho condiviso trasferte alberghi panchine e spogliatoi ovunque vittorie e sconfitte ci portassero. Questo perché io non posso credere che lei non provi le stesse sensazioni che provai allora ed è per questo che mi domando chi le ha orchestrato la scaletta della serata in occasione della festa di inaugurazione del “nuovo” stadio. Lei sa quanti anni ha il Mocca? Ieri c’ero “al Mocca”, come lo ha chiamato più volte Lei durante il suo discorso, lo spettacolo dei fuochi è stato suggestivo... Le scenografie poco inerenti al calcio (a parte quella durante la storia di Pelé) ma devo farLe un appunto sulla storia dell’Alessandria Calcio... Le ricordo che, dal primo Presidente Moccagatta da cui lo stadio prende il nome a Lei Di Masi, si sono succeduti altri Presidenti che mi permetto di nominare sopratutto per la storia del club Grigio: Gino Amisano, Gianni Bianchi, Avv. Paola De Bernardi, Giorgio Veltroni, Michele Sandroni, Gigi Capra, Nando Cerafogli e Adelio Taverna, Gianmarco e Giorgio Calleri, Edoardo Vitale, Angelo Boiardi, Aldo e Roberto Spinelli e, in ultimo, mio padre Remo Sacco che ha tenuto la proprietà dell’Alessandria Calcio circa 22/23, anni nei quali mio padre per impegni di lavoro ha messo al Suo posto gente di Alessandria come Avv. Lino Boidi, Comm. Piero Melchionni, dott. Montini, dott. Amedeo Ruggiero, il Rag. Gino Ressia e mio fratello Paolo Sacco. Tengo a precisarLe che Lei avrà visto tante partite al Mocca ma io personalmente ho un curriculum di 400 panchine e devo dire che in questa festa è mancato il cuore perché come il sig. Caressa ci

Nuovo HURRÀ GRIGI Organo dell’Associazione Culturale Orso Grigio Corso Roma 85 - 15121 Alessandria - Tel./Fax 0131 510490 Registrazione al Tribunale di Alessandria n. 627 del 28/09/2009 redazione@nuovohurragrigi.com - info@nuovohurragrigi.com Stampa: CSQ Centro Stampa Quotidiani Via dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) - Tel. 030 7725511

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8 dic. 2017

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HURRÀ GRIGI

In considerazione della temporanea assenza del direttore responsabile di Hurrà Grigi, l’intervista viene condotta da Paolo Baratto.

L’INTERVISTA a Silvio Bolloli (Radio Voce Spazio)

Bolloli: “Grigi: bene il carattere nell’attesa del miglior gioco” l’apparente preferenza di Casasola rispetto a Celjak nel ruolo di esterno basso di destra (che dopo l’ultima partita casalinga potrebbe però non risultare più tale) direi che le differenze sono state veramente minime. Aggiungerei anche un minore impiego dell’esperto Gazzi ma, per il resto, il materiale umano e tecnico a disposizione dell’allenatore è questo e, a titolo di esempio, se non hai un autentico terzino sinistro, non è che te lo puoi inventare, soprattutto in poche settimane. Qualcuno sostiene che con Marcolini si sia vista una accelerazione dal punto di vista del carattere? Premettendo che domenica scorsa non ero allo stadio per impegni professionali e che quindi, per la vittoriosa partita con il Gavorrano devo affidarmi solamente solo agli highlights, e a qualche altra immagine video, devo dire che, dal momento che i giocatori sono anzitutto uomini già questa può essere una nota positiva. Qualcuno ha sottolineato come l’Alessandria del secondo tempo col Gavorrano fosse quasi priva di giocatori acquistati la scorsa estate: è l’ennesima dimostrazione del totale fallimento di Pasquale Sensibile? La campagna acquisti/cessioni della scorsa estate dell’Alessandria è stata, in termini tecnici, cosi disastrosa che mi ha ricordato quella dell’estate del 2000, allorquando l’Alessandria Calcio era ancora di proprietà della famiglia Spinelli ed aveva quale direttore sportivo Roberto Lamanna, e allorquando furono ceduti

pezzi pregiati come i centrocampisti Catelli e Grauso e gli attaccanti Montrone e Masitto per essere rimpiazzati con giocatori che non erano chiaramente dello stesso livello e la conduzione tecnica della squadra, dalle mani di Maselli, passò a quelle di Roberto Pruzzo. Ecco, se devo pensare a una campagna acquisti cosi “peggiorativa”, rispetto alla rosa dell’anno precedente, mi viene in mente quella. Tuttavia, quell’Alessandria aveva appena effettuato un salto di categoria dalla C2 alla C1 e quindi avrebbe dovuto rafforzarsi anziché indebolirsi ed infatti retrocesse mestamente al termine della stagione successiva mentre questa ha mantenuto la stessa categoria e ha certamente maggiori margini di competitività nell’ambito del proprio campionato. Sotto questo profilo forse non siamo caduti cosi in basso come allora ma ciò non significa che ci siano elementi tali per gioire. Però anche quando c’era ancora Stellini in panchina in distinta vedevamo quasi tutti giocatori acquistati la scorsa estate seduti accanto a lui anziché schierati in campo. Queste è l’ulteriore conferma del fallimento totale del mercato e anche il sintomo di qualcosa che non funziona, o non ha funzionato all’interno della stessa società sportiva: se infatti teniamo conto della circostanza che Stellini e Sensibile sono arrivati ad Alessandria insieme e che, verosimilmente, dovrebbero essersi consultati in occasione dell’effettuazione delle operazioni di mercato, ne possia-

mo trarre due sole conclusioni: o che entrambi hanno commesso clamorosi errori di valutazione circa la reale utilità dei nuovi acquisti rispetto al progetto sportivo dell’Alessandria Calcio o che, ancor peggio, non si sono consultati cosi tanto perché la sensazione è che certi giocatori, quasi subito dopo essere acquistati con la promessa di vivere un annata da protagonisti, sono stati fatti sedere in panchina dallo stesso Christian Stellini. Il fatto che qualcosa non abbia funzionato è veramente sotto gli occhi di tutti. Adesso comunque Marcolini avrà un problema di formazione perché Gonzalez si è preso due turni di squalifica. Cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno: il cartero, quasi sempre titolare da quando è arrivato ad Alessandria e non più in verdissima età, potrà tirare un pochino il fiato mentre, al fianco di un rigenerato Marconi (che dopo anni di astinenza ha ritrovato una pregevole media realizzativa) potranno trovare spazio sia Manuel Fischnaller che il nuovo arrivato Bunino. Tra i due, tu chi metteresti in campo? Se guardiamo all’aspetto squisitamente tecnico è ovvio che Fischnaller offre maggiori garanzie per tenuta atletica e capacità realizzativa e anche per versatilità di utilizzo, potendo fare sia la prima che la seconda punta che, addirittura l’esterno alto di centrocampo ma mi auguro che queste due partite possano dare a Bunino l’opportunità di sbloccarsi e di dimostrare che il suo acquisto ha avuto un senso. Ci sono anche discussioni sul modu-

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lo di gioco: 4-4-2 o 3-5-2 ? E’ vero che questa squadra ha talora dato il meglio di sé giocando con il 4-4-2 ma non dimentichiamo una cosa: per praticare tale modulo occorrono almeno quattro giocatori su sei in grado di percorrere le corsie laterali mentre questa squadra ha, sotto questo profilo, una carenza assoluta che risale proprio al tempo della sua costruzione: ecco perché anche quando l’allenatore parte con una apparente impostazione alla 4-4-2, in realtà la squadra tende quasi in automatico ad assestarsi secondo una linea di tre difensori e cinque centrocampisti, perché ciò è maggiormente nel dna degli uomini che sono stati acquisiti: Cerri avrà un bel lavoro da svolgere nel mese di gennaio. Silvio un’ultima domanda sulla festa dello stadio alla quale invece tu eri presente. E’ stato certamente un momento bellissimo, ma, a parte il freddo, la poca illuminazione del campo in occasione degli spettacoli ha impedito di godere appieno di certe performance (come quelle del giocoliere che celebrava la partita di Pelè al Moccagatta e che si è trovato a palleggiare praticamente in penombra e la mancata ostensione di un telo sulle gradinate della Nord ha inevitabilmente sfuocato tutte le immagini che vi venivano proiettate alla stregua di un maxi schermo. A parte questo mi sono emozionato nella rievocazione del passato, specie quando il vecchio Moccagatta ha raccontato, con la voce narrante che gli era stata dedicata, la tragedia dell’alluvione.

*Fino ad esaurimento scorte

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ilvio cosa pensi dell’Alessandria di Marcolini? In questo momento descrivere il cammino dell’Alessandria è un po’ come fare un viaggio sulle montagne russe dal momento che, in tre partite disputate, i grigi hanno realizzato 9 reti (alla strabiliante media di tre a partita), ne hanno subite 5 (alla non buona media di 2 a partita) ha collezionato tre punti in campionato (risultato non disprezzabile) tenuto conto del fatto che ha fatto meglio che se avesse pareggiato due volte e ha superato il turno in Coppa Italia. Direi quindi che si possa sostanzialmente affermare che l’arrivo di Marcolini sia stato più positivo che negativo. Si ma Marcolini ha messo in campo praticamente gli stessi uomini di Stellini e non abbiamo avuto la sensazione che l’Alessandria abbia veramente voltato pagina. Quello che mi domandi è corretto Paolo ma, d’altro canto, cosa avremmo potuto aspettarci di diverso dal momento che questi sono gli uomini di cui l’Alessandria oggi dispone e, più di tanto, un allenatore non può fare. Diciamo che abbiamo avuto l’ennesima riprova della scellerata campagna acquisti/cessioni dell’estate scorsa e che il nuovo ha dovuto fare necessità virtù. Cosa è cambiato, a tuo giudizio, tra la squadra di Stellini e quella di Marcolini? A parte l’utilizzo di Fissore come terzino sinistro, un maggiore impiego di Giosa e Sciacca nel ruolo di centrali di difesa e

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anno IX n. 22

HURRÀ GRIGI

Questa settimana la redazione di Hurrà Grigi ha raggiunto telefonicamente Fabio Artico, ex centravanti dell’Alessandria dalle stagioni 2007/08 al 2011/12.

Artico: “L'Alessandria è per me come una seconda pelle” M

ercoledi sera eri presente all'inaugurazione dello stadio, che sensazioni ha avute e cosa ti ha lasciato dentro quella serata? Sono state belle sensazioni. Intanto dico che era qualche anno che non entravo al Moccagatta ed entrarci mi ha fatto ripercorrere le emozioni e ciò che ho vissuto nei cinque anni in cui sono stato giocatore dell'Alessandria. Mi sono venuti in mente parecchi episodi di calcio. In questo restauro che è stato fatto devo dire che rende più bello lo stadio che lo era già di per sé. Ho avuto sensazioni positive. Tanti tifosi ti vorrebbero come team manager o Direttore Sportivo dell'Alessandria, cosa ti senti di dire a chi ti vorrebbe come dirigente dell'Alessandria? Li ringrazio per l'affetto che mi dimostrano. Ora faccio parte dello staff della Juventus come scouting, sto molto bene. L'Alessandria la ho nel cuore, per me è una seconda pelle. Mi fa piacere ma in questo momento sto lavorando da un'altra parte. Quale è stato il gol segnato con la maglia dell'Alessandria che ti ricordi maggiormente? Non è stato bellissimo ma per valore, per momento calcistico quello con il Verona è quello che mi ricordo maggiormente e che ho rivisto cento volte. In cinque anni ho avuto la fortuna di fare qualche gol con la maglia dei grigi. Ce ne sono tanti a cui sono rimasto legato. Il derby con il Casale fu il gol dell'1-0 con cui vincemmo il derby in Serie D, il

gol con la Rivarolese, il gol nella partita del centenario ma il gol con il Verona è al primo posto nei miei ricordi. Torniamo a quel gol: la tua scelta di mettere la palla rasoterra, su calcio di punizione, come l'hai decisa? La palla era in linea. Palla, barriera e palo erano in linea. Di solito si mette un uomo fuori, si dice cosi. Mentre Rafael chiamava l'uomo ma non si era messo. Ho visto la linea, ho aggirato la barriera calciando forte, rasoterra, era bagnato e la palla ha preso velocità. Che idea ti sei fatto del crollo avuto

dall'Alessandria nello scorso girone di ritorno? Le motivazioni da fuori sono sempre difficili, ciò che si percepisce da fuori è molto relativo. Però è stata una cosa molto graduale. C'era un gruppo che ha perso la fiducia e pian pianino si è sgretolato e non è pià riuscito a rientrare dentro. Probabilmente hanno avuto la paura di vincere sentendo la pressione. Non si è riusciti a mettere delle pezze a una situazione che stava andando male. Il girone di andata è stato strepitoso. E'

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venuto a mancare unità d'intenti ed è saltato tutto. Cosa farebbe Fabio Artico per risollevare le sorti del calcio italiano? Ci vorebbe meno politica, meno teorici. Ci vorrebbero persone che hanno vissuto il calcio da dentro e che decidano non in funzione della politica o del denaro: credo che tutto il movimento ne gioverebbe. Ci sono grandi campioni

che potrebbero dare un esempio a tutti. Mancano i buoni esempi. Un saluto ai tifosi dell'Alessandria. Un saluto a tutti i tifosi grigi, passate buone feste, state sempre a contatto con i grigi. E' difficile tifare sempre i grigi, in un momento cosi particolare ma state vicino alla squadra che ha bisogno di tifo. Forza grigi. [Paolo Baratto]

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anno IX n. 22

HURRÀ GRIGI

I GRIGI SIAMO NOI di Sergio Ivaldi

Paura e orgoglio, i Grigi vincono ma non convincono La bellezza delle foto

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er me l'Alessandria farà fatica a salvarsi. E' una squadra di pellegrini che ha picchiato per tutta la partita”, queste le parole di fuoco espresse dal tecnico del Gavorrano, Favarin, in sala stampa al termine dell'incontro vinto dai grigi per 3-2 contro la squadra toscana. A parte le discutibili affermazioni del tecnico, il quale ha perso sicuramente una grande occasione per stare zitto, per onestà intellettuale devo amaramente constatare che non ci è andato troppo lontano dalla verità quando ha affermato che quest'anno i grigi faranno molta fatica a salvarsi. Il primo tempo visto ieri, infatti, è stato quanto di più brutto e osceno a memoria d'uomo io ricordi di aver osservato durante una partita dell'Alessandria sul campo di casa del Moccagatta. È bastato che un Gavorrano qualunque (ricordo che la squadra toscana occupa l'ultima posizione in classifica in campionato) mettesse in campo una buona dose di ardore agonistico per vedere i grigi letteralmente squagliarsi come neve al sole. Il Gavorrano nei primi 20' minuti ci ha letteralmente preso a pallonate fino a legittimare e a strameritare il vantaggio iniziale. A metterci poi il carico da 90 è arrivata subito

dopo l'espulsione di Gonzalez per gioco violento nei confronti di un avversario. Permettetemi un inciso sull'argentino: Pablo è da gennaio dell'anno scorso che non è più lui, il campione che faceva la differenza e che tutti abbiamo ammirato è letteralmente sparito per lasciare posto ad un giocatore abulico, nervoso ed impacciato. Potenzialmente, lo sanno tutti, potrebbe essere un crac per la categoria ed invece a volte, diventa un peso per la sua squadra. Non riusciamo a capire in quale buco nero sia sprofondato questo giocatore, quali siano i suoi reali problemi ma la cosa certa è che di questo Gonzalez possiamo farne tranquillamente a meno. Ma ritorniamo alla partita. Di fatto l'espulsione dell'argentino avrebbe potuto affossarci definitivamente, aprendoci, anzi spalancandoci le porte dell'ultimo posto in classifica ed invece la squadra si è miracolosamente risvegliata dal suo torpore, ha preso più responsabilità (forse prima troppo demandata tutta sulle spalle di Gonzalez) e sospinta da un sontuoso Sestu (che il Dio del pallone ce lo conservi sano per molto tempo ancora) e da un finalmente grintoso Cazzola, ha ripreso in mano la partita, andando a centrare una soffertissima ma alla fine meritata vittoria. Tre punti fondamentali, che ci fanno respirare e ci tengono a galla, tre punti che potrebbero essere l'inizio della risalita se la squadra farà tesoro di quel poco di buono che è riuscita ad esprimere nel secondo tempo. Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, dopo questa partita, allora possiamo parlare di un grande cuore gettato in campo nella seconda frazione di gioco, soffrendo e lottando come mai quest'anno per di più in

10 contro 11 per più di un'ora tanto che il pubblico lo ha capito e la squadra è stata incoraggiata e incitata fino al fischio finale. Da brividi la standing ovation che ha salutato l'uscita dal campo nel finale di uno stremato Sestu. Di contro, invece, c'è ancora, purtroppo, un gioco molto approssimativo, molti passaggi sbagliati, molti errori di posizione con i giocatori letteralmente attanagliati dalla paura di sbagliare. Anche nel concitato finale, sotto l'assalto del Gavorrano, proteso come era nel tentativo vano di cercare almeno il pareggio, la squadra è apparsa troppo timorosa, con palloni sparati alla viva il parroco in avanti nel tentativo di perdere più tempo possibile. Non una idea di come fare possesso palla, non una idea di come uscire dalla propria area palla al piede, come si confà ad una grande squadra come dovrebbe essere l'Alessandria. Purtroppo di questi tempi, questo è quello che passa il convento per cui, per il momento prendiamoci questi tre punti (oro colato, visto il periodo) in attesa di tempi migliori. La speranza è tutta riposta nel mercato invernale, dove non si dovrà sbagliare niente, sia in termini di cessioni che e soprattutto di acquisti. Dall'andamento di questo mercato, si capirà molto degli sviluppi che potrà prendere la stagione dell'Alessandria. Perchè noi alla fine, siamo sempre l'Alessandria, una società ,una piazza, che per blasone e storia, non può permettere ad un Favarin qualunque di venire ad insultarci impunemente senza poter battere ciglio. L'Orso deve ritornare a ruggire e a far tremare le gambe a chiunque calpesti l'erba del Mocca. Forza Presidente, noi crediamo ancora in Lei, però la nostra pazienza non è infinita se lo ricordi.

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na foto vale tanto, molto, dice più di una miriade di parole. Da un fermo immagine si possono catturare tanti aspetti di un momento: emozioni, sensazioni, pensieri, può rivelare i segreti che l’occhio nudo o la mente non colgono, sparisce tutto tranne quello che viene messo a fuoco con l’obiettivo, si possono registrare volti o avvenimenti oppure narrare delle storie. Credo davvero che ci siano cose che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate. La partita è terminata: l’Alessandria ha battuto il Gavorrano per 3-2 mister Marcolini abbraccia uno per uno tutti i suoi giocatori, tutti i suoi uomini stringendoli a sé. La vittoria è stata sofferta ma anche una liberazione. Il fermo immagine di quei momenti: gli abbracci, i giocatori piegati dalla fatica, la testa di Fissore sanguinante, gli applausi verso il pubblico alla termine di una gara che si era messa male e che, magari inconsciamente, è girata a favore dei padroni di casa nel momento in cui la squadra è rimasta con l’uomo in meno per via dell’espulsione di Gonzalez, fermato per due giornate dal Giudice Sportivo In quel momento l’inerzia della gara è girata a favore dei padroni di casa che hanno ottenuto tre punti molto pesanti per il prosieguo della stagione. Senza l’elemento in campo più rappresentativo i giocatori si sono responsabilizzati ed hanno tirato fuori attributi, grinta e determinazione. Sestu, Cazzola, Nicco, Vannucchi, sugli scudi, con un plauso grande alla prestazione offerta da Sciacca e da Fissore. Certo non c’è da cantare troppo, si è

battuta una buona squadra di dilettanti. C’è da lavorare e tanto, nulla è stato fatto, occorre fare più punti possibili da qui alla sosta natalizia: domenica la Pistoiese, il 17 a Cuneo e sabato 23 la prima giornata di ritorno contro il Pontedera. A cui si aggiunge la sfida all’Albinoleffe di mercoledì 13 dicembre per gli ottavi di finale di Coppa Italia. La classifica è deficitaria, l’Alessandria è quart’ultima, anche per via della gara non disputata da parte del Cuneo contro la Robur Siena per via delle avverse condizioni atmosferiche. E’ ancora presto per dire se la squadra ha imboccato la strada giusta, serviranno ulteriori banchi di prova, ulteriori avversari da affrontare, ulteriori test. L’assenza di Gonzalez darà una chance importante a giocatori Bunino e Fischnaller di potersi mettere in mostra. Soprattutto il primo, giunto in riva al Tanaro, per sostituire Bocalon, è ancora a quota zero come score di marcature dopo 16 gare giocate anche se, ultimamente, ha avuto poche occasioni di mettersi in mostra. Sciacca e Fissore che erano stati emarginati dalla precedente gestione tecnica si potranno ritagliare uno spazio importante nell’undici titolare di Marcolini. Era evidente la non completa armonia con Christian Stellini. Cambiare può essere una soluzione necessaria quando la barca imbarca acqua e rischia di affondare: sicuramente quando arriva l’esonero di un allenatore la colpa non è mai di uno, ma di tante componenti, soprattutto i giocatori che non si devono assumere le proprie responsabilità, in quanto sono loro a scendere in campo. [Paolo Baratto]

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HURRÀ GRIGI

La grinta e la paura di vincere

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IL BASTIAN CONTRARIO di Maurizio "Mao"Negri

Bene, anzi benissimo

santi o danneggiare le cose non rende migliori. Umilia un momento di sport e rivela voragini di vuoto da riempire. Anche qui, la grinta e la paura, forse, sono stati dosati male. Facciamo tesoro di questa giornata, dei tre punti e dei significati profondi che stanno dietro a tutto ciò. Usiamo il tutto, nel miigliore dei modi, per vincere le prossime importantssime gare. Crediamoci fino in fondo. Fino alla fine: forza Alessandria!!! [Riccardo Masiero]

siamo, con tutto rispetto, faticare con il Gavorrano. A proposito di rispetto: l'allenatore dei toscani avete sentito cosa ha detto? Ha detto che siamo dei pellegrini e dei picchiatori che faticheranno a salvarsi. Con tutto il cuore gli dico di salvare la faccia chiedendo scusa, insieme a tutti i tesserati del Gavorrano multati per aver danneggiato la porta degli spogliatoi. Il fatto di giocare in un grande stadio non rende una grande squadra. Del pari, sparare parole pe-

Bene, anzi benissimo... la festa per lo stadio è stata fatta... la Presidenza e lo staff sono contenti, i tifosi che hanno partecipato sono soddisfatti, quelli che non hanno partecipato sono felici che sia tutto finito... non rimane che giocare e tifare. Certo i tifosi ora faranno (come sempre hanno fatto) il loro dovere, hanno anche visto un po' di carattere nell'ultima partita giocata contro il Gavorrano.. dove un gruppo di lavoratori non sempre affidabili sul loro modo di interpretare il lavoro.. forse toccati dall'essere uomini eretti, e non nullità, si sono FINALMENTE trasformati in una squadra. La partita diventata per noi un banco di prova troppo importante si stava trasformando in una debacle inverosimile. Sotto di un gol e con un uomo in meno poteva essere se non una resa una disfatta dagli strascichi incontrollabili. Il carattere e la voglia di dimostrare che il momento è buio ma i valori sono diversi da quello dimostrato in classifica: questo deve essere un punto di partenza.. almeno fino al mercato di riparazione. E come

nei film dei cowboy dove gli ultimi superstiti stanno resistendo all'attacco dei nemici.. sentono in lontananza il suono della tromba.. stanno arrivando i rinforzi. Ed ecco che le forze aumentano.. un primo traguardo si avvicina.. dobbiamo resistere, dobbiamo cercare di poter raccogliere il massimo in attesa di rinforzi. La società ha dato un primo segno.. per molti con un po' di ritardo.. ma lo ha dato: via allenatore e Ds. Ora bisogna suonare le trombe e fare sentire che arrivano i rinforzi.. bisogna accettare gli errori di scelte sbagliate.. ma ora è il momento di fare quelle giuste.. almeno per avere una possibilità di rimanere in corsa fino a giugno e potere dire la nostra parola. A volte annate cominciate troppo male possono avere dei risvolti inaspettati. Ne abbiamo viste di tutti i colori.. soprattutto in negativo.. questa volta voglio sperare in una sorpresa positiva. Presidente... deve fare suonare la tromba della carica..la possibilità di potere fare qualcosa... almeno con i playoff è possibile.

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@Tony Frisina - alessandriaoggi.it

on nego che vedere i ragazzi reagire, dopo essere rimasti in dieci, e rimontare una gara che pareva inesorabilmente in salita mi ha fatto piacere. Osservavo Marcolini alla sua prima panchina al Moccagatta e pensavo che quella grinta verace e generosa fosse ciò di cui avevamo bisogno come di acqua d'estate. Eppure, tra i ruggiti della grinta, troppo spesso le incertezze hanno fatto capolino. Alcuni errori, a mio avviso, sono dettati maggiormente dalla paura piuttosto che da altri fattori. È innegabile che l'impatto devastante che la prima parte di campionato ha avuto sul morale di tutto l'ambiente sia qualcosa di davvero difficile da decifrare e decrivere adeguatamente. Ci sono gli occhi perplessi ed arrabbiati di troppi tifosi delusi che, probabilmente, ti seguono ovunque tu vada. C'è ancora la grandissima negatività generale, strascico della vecchia guida tecnica, e la poca consapevolezza delle proprie forze e del proprio bagaglio. Le lacune, talvolta, sono più nella testa che nei piedi. Un Gonzalez nervoso a cui, di tanto in tanto, sovvengono momenti di black out è la metafora di una squadra che, talvolta, incanala male la propria grinta facendo emergere le proprie paure. Ci sono ancora tante gare da giocare e tante emozioni da vivere ma la paura sia per noi un demone da cacciare via. Non possiamo permetterci di essere poco lucidi o poco consapevoli ora che sappiamo di poterci rialzare, ora che sappiamo di poterci credere un po' più di ieri. L'obiettivo salvezza è alla portata: raggiungiamolo salvando sempre la nostra grinta e preservandola da qualsiasi ingerenza esterna. Mettiamoci muscoli, cuore e tanto grigio per far passare in fretta i brutti ricordi e debellare fantasmi e timori. Non dimentichiamoci che siamo fatti per vincere. Siamo l'Alessandria e non pos-

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Una produzione


8 dic. 2017

9

HURRÀ GRIGI

Carlo Sacco, figlio del Presidentissimo Remo, protagonista ed artefice dell’ultima promozione in serie B dei grigi, commenta con noi, come di consueto, l’attuale situazione dell’Alessandria.

Sacco: "É lecito sognare traguardi e rimonte con Cazzola, Vannucchi e Sestu così imponenti"

C

arlo cosa ci lascia in eredità la partita con il Gavorrano? Ho visto grinta, determinazione e volontà da parte dei giocatori soprattutto quando la squadra è rimasta in dieci uomini per l'espulsione che ha subito Gonzalez. Alessandria meglio in dieci che in undici? Ho avuto l'impressione che la squadra si sia responsabilizzata, anziché deprimersi per essere rimasta inferiorità numerica. Ho visto i più navigati della squadra caricarsi i compagni sulle spalle: mi riferisco a Sestu, Cazzola, Nicco, giocare meglio, giocare liberi di gamba e di testa. É ancora presto ma pensi che siamo sulla strada giusta? Penso che siamo sulla strada giusta il lavoro da fare è sicuramente tanto ma l'abbraccio a fine gara di mister Marcolini con tutti i giocatori, sono stati abbracciati uno per uno, è stato un segnale positivo e

forte per tutti. Su Vannucchi cosa mi dici? Strepitoso nelle parate che ha effettuato, specie quella al 92' minuto quando ha salvato il risultato, altrimenti si sarebbe andati sul 3-3. Su Marcolini cosa mi dici? Marcolini devo dirti, come già detto l'altra settimana, che conosce tutti i giocatori della Serie C, chiunque essi siano. Lui sa come giocavano i giocatori del Gavorrano e come sarebbero andavano bloccati. Ha dovuto lavorare sulla testa dei giocatori, responsabilizzando sia Cazzola, sia Nicco, sia Sestu. Se Marcolini lavora tranquillo, come ha fatto fin ad ora, verranno i risultati. I tifosi devono pazientare e lasciarlo lavorare con serenità. Ci vuole il tempo materiale per conoscere meglio la rosa che ha a disposizione. Dopo queste tre partite, speriamo vittoriose, arriverà il mercato di gennaio e il mister dirà al Presidente i giocatori migliori da acquistare. A Pavia, ad esempio, Marcolini aveva, in rosa, Ferretti, Sforzini e Cesarini. La sua gestione è andata male perché la società era andata a catafascio. La squadra aveva fatto un bel campionato sotto la sua guida. Ricordo che era l'anno in cui l'Alessandria arrivò alle semifinali di Coppa Italia quando le due squadre si sono affrontate. Voglio dire che, se non si salirà di categoria non sarà certo colpa di Marcolini, ma per via di un inizio di stagione scadente.

Pensi che l'Alessandria non snobberà la Coppa Italia? Intanto in Coppa Italia, a Piacenza, le seconde linee nostre erano meglio impostate delle seconde linee del Piacenza. Puntare alla coppa Italia, sicuramente sarà importante ma attenzione già il 13 dicembre nel match contro l'Albinoleffe. Poi se si passerà il turno ci saranno avversarie più titolate: Catania, Trapani, Matera, Pisa, squadre di prima fascia e sarà un terno al lotto. Alla festa di inaugurazione del nuovo Moccagatta eri presente ma come spettatore pagante. Prima di tutto dico che se il Presidente Di Masi ha deciso di non invitare alcune persone, avrà fatto un suo programma di serata rivolto allo stadio in sé stesso e al momento non dei più felici. A parte i fuochi la serata è iniziata alle 21.10 ed è terminata alle 22.30. Io, come amante dell'Alessandria, come nostalgi-

co, avrei insieme a Caressa, fatto presentare la serata a gente alessandrina che conoscesse di più la storia dell'Alessandria Calcio. Nella mia lettera che ho scritto, pubblicata da Hurrà Grigi, avrei fatto parlare personaggi come Mimma Caligaris, Marcello Marcellini, Ugo Boccassi, Alessandro Trisoglio, personaggi che hanno scritto dei libri sull'Alessandria Calcio. Tra tutti il migliore sarebbe stato Marcellini che ha una buona parlata e al tempo di mio padre faceva le radiocronache. E' conoscitore di giocatori e di Presidenti che hanno calcato il Moccagatta. Mio papà aveva regalato la partita con il Santos di Pelè, il 12 giugno 1968, quando ci fu l'ottocentesimo anniversario della città di Alessandria. La squadra brasiliana, in Italia, ha giocato soltanto a San Siro, Olimipico di Roma, all'Olimpico di Torino e al Moccagatta di Alessandria. La società aveva speso 20 milioni di lire

quando lo stipendio di un commesso di allora era 130 mila lire. Io avrei riportato queste cose citate poco fa. Non sono nella testa di chi ha fatto la scaletta e non mi permetto di dare contro al Presidente Di Masi. Ci voleva qualcuno dei suoi consiglieri vari che gli illustrasse queste cose. Il Moccagatta è dell'Alessandria, la storia è stata fatta al Moccagatta. Si deve anche ricordare non solo Rivera o Pelè ma anche tanti altri giocatori: Tinazzi, Maldera, Manueli lui ancora di più perché faceva parte del nostro vivaio: ha vinto lo scudetto con la squadra primavera ed è andato in serie B nella stagione 1974-75. Ci sono rimasto male perché non è stato fatto. Io avrei fatto risaltare gli anni delle Serie B, delle Seire A, ad esempio lo spareggio vittorioso contro il Brescia il 2306-1957 con i gol di Tinazzi e Castaldo che permise la promozione in Serie A. Ci sono giocatori, in Alessandria, viventi come Ciceri, che non sono stati invitati, oltre a lui aggiungo Viganò, aggiungo Lino Nobili. Ci sono stati Presidenti come Bianchi, De Bernardi, Rescia per lo meno da nominare e non è stato fatto. In conclusione vorrei ricordare il segretario Pierino Zorzoli che è stato il segretario, con la s maiuscola, dell'Alessandria. Ha fatto la Serie A, la Serie B, la Serie C, ed è morto a Spezia durante una amichevole di agosto. Si è sentito male lo abbiamo portato in ospedale e da li non è più uscito.

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Grigi: il mese di fuoco inizia con una vittoria

I

l mese di Dicembre, decisivo per rialzare la china, e avvicinarsi il più possibile, alla zona playoff, e di conseguenza mirare anche alle zone più alte è iniziato nel modo migliore. I Grigi di mister Marcolini, ritornano alla vittoria, nella gara casalinga contro il Gavorrano, match al cardiopalma, vinto dai Grigi per 3-2. La squadra, rispetto alle gare precedenti, ha saputo reagire agli svantaggi, mostrando grinta e un tasso tecnico superiore all’avversario. Si sono visti giocatori rigenerati, più reattivi, che aggredivano l'avversario e capaci di sopperire all’inferiorità numerica. Questa è una buona iniezione di fiducia, che permetterà alla truppa di mister Marcolini, di affrontare le successive gare con meno paura e più serenità, consapevoli dei propri mezzi, visto che nella gara disputata al Garilli, la squadra aveva ancora mostrato delle lacune, nei vari reparti. Mister Marcolini, rispetto al suo predecessore Stellini, fin dalla prima gara, ha saputo sistemare ogni giocatore nel proprio ruolo, facendo si che ogni giocare sapesse mostrare le proprie qualità. Sicuramente avranno più spazio, ad esempio Sciacca e Fissore, giocatori che nella passata gestione tecnica, sono stati impiegati meno. Stanno ritrovando la forma migliore, giocatori come Marconi, autore di cinque reti, Cazzola ritornato leader del centrocampo, e soprattutto capitano, visto che con Stellini, era spesso in panchina. In questo avvio di stagione si ci aspettava di più da giocatori come Bunino, che veniva accreditato di ottime credenziali, ma che fino a questo momento non ha saputo mettere in mostra. Tutti credevano di avere trovato in Agazzi, un degno sostituto di Vannucchi, invece non è stato cosi, l’e-

anno IX n. 22

HURRÀ GRIGI

stremo difensore, con anche esperienze in categorie superiori, è incappato in diversi errori. Provvidenziale, e soprattutto molto atteso è stato il pieno recupero del forte portiere Vannucchi, che molti hanno criticato nella passata stagione, per avere commesso delle ingenuità, errori che vengono fatti anche da portieri esperti, che giocano in serie A. E' stato

decisivo con una super parata, effettuata negli ultimi minuti della partita, contro il Gavorrano. Adesso c’è da cercare di conquistare, più punti possibili nelle gare che chiuderanno l’anno solare, cioè quelle interne con la Pistoiese e il Pontedera (prima gara del girone di ritorno), e quella in trasferta contro il Cuneo. [Federica Ghisolfi]

OGGI AL MOCCA di Paolo Baratto

Pistoiese: obiettivo salvezza I

l prossimo avversario dell’Orso Grigio è la Pistoiese, la gara è valida per la diciottesima giornata del campionato di Serie C girone A. La squadra toscana disputa campionati di Serie C dalla stagione 2013/14 dopo aver vinto il campionato di Serie C, girone E. Dal 14 giugno, di questo anno, il tecnico è Paolo Indiani: nato a Certaldo nel 1954 dopo l’ottima esperienza, nella stagione 2011/12, in serie D, è tornato ad allenare la Pistoiese. In porta Zaccagno è in prestito annuale dal Torino: nella passata stagione 2 presenze in Serie B con la Pro Vercelli. Vincent Costa è stato preso dall’Hong Kong Fc. Biagini è stato tesserato dal Montemurlo dove ha giocato le ultime tre stagioni, in Serie D, giocando 76 partite. In difesa Nossa è stato preso dal Como dove, nella passata stagione, è sceso in campo 32 volte segnando 4 gol. Per lui tanta Serie C: 2 anni nel Lumezzane con 48 partite e 2 gol, 5 stagioni nella Pro Patria con 117 presenze e 9 gol. Rossini è in prestito, annuale, dal Sassuolo: nella passata stagione 16 presenze e 1 gol nel Livorno. In serie A 6 presenze e Sassuolo e 25 nella Sampdoria. Zullo è stato tesserato dalla Cremonese: nella scorsa stagione 29 presenze e 1 gol con il Fano.Quaranta è in prestito, annuale, dall’Ascoli: è reduce dall’esperienza con l’Olbia dove ha giocato 14 partite. Zappa è in prestito, annuale, dalla Juventus: ha giocato 8 partite con il Pordenone nella scorsa stagione. Mulas è in prestito, annuale, dal Carpi: nella passata stagione 24 presenze nel Tuttocuoio. Eleuteri è in prestito, annuale, dall’Atalanta. A centrocampo Papini è stato preso dal Matera: per lui tre anni al

Lecce con 79 partite e 9 gol. In Serie B: due stagioni nel Grosseto con 30 partite, 25 presenze nel Pescara, 28 presenze e 1 gol nella Ternana. Minardi è in prestito, annuale, dal Genoa dove ha giocato, nella squadra Primavera, lo scorso campionato 21 gare. Sadotti e Rafati sono giunti da svincolati. Regoli è arrivato da Mantova dove è sceso in campo 36 partite segnando 3 gol. In serie B 2 presenze nel Livorno e 4 nel Latina. Surraco è arrivato dalla Feralpisalò dove ha giocato, la seconda parte, della scorsa stagione con 7 presenze; la prima è stata giocata nella Ternana con 14 partite in B. Ha giocato 7 partite nel Tanque Sisley in Uruguay, in serie A uruguaiana. In attacco Vrioni è in prestito, annuale, dalla Sampdoria: ha disputato gli ultimi tre anni nella Primavera dalla Sampdoria con 47 presenze e 16 gol. De Cenco è in prestito, annuale, dal Padova. Due stagioni, in Serie B, nel Trapani con 19 presenze e 2 gol. Ferrari è in prestito, annuale, dal Genoa: nella seconda parte della passata stagione ha giocato nel Tuttocuoio con 17 gare e 6 gol. Boggian è in prestito, annuale, dal Carpi. Il modulo utilizzato dall’allenatore è stato il 3-5-2: in porta il titolare è Zaccagno; in difesa il trio Quaranta, Nossa e Zullo. A centrocampo Regoli a sinistra, Mulas a destra, in mezzo Minardi, Luperini, Hamlili. In attacco Ferrari e Surraco.


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HURRÀ GRIGI

A TUTTO CAMPO di Gianmaria Zanier

Ciccio Marescalco tutta la vita

O

ltre al fatto che i grigi si siano ritrovati in piena zona play out, l'unica notizia veramente degna di rilievo in questo tristissimo autunno è il fatto che Ciccio Marescalco e altri ex giocatori grigi non sia stato invitati allo stadio Moccagatta lo scorso mercoledì 30 novembre. Peraltro, se avesse giocato nel calcio attuale, con un livello medio così basso rispetto agli ultimi 30/40 anni, 'Ciccio Gol' avrebbe ottenuto sicuramente ben altre soddisfazioni. Tuttavia, ripercorrendo la sua quasi ventennale carriera, è bello ricordare come sia stato molto amato dai tifosi delle squadre in cui ha militato. Basti pensare all’esperienza maturata nelle file del Marsala, nel corso della stagione 80/81: quell’anno Marescalco realizzò infatti 18 reti, conquistando la classifica cannonieri del girone D e contribuendo a sfiorare la promozione in C/1: alla fine del campionato, i tifosi siciliani esposero uno striscione quanto mai sintomatico: “Ciccio, solo tu hai vinto qualcosa”. Dopo le esperienze con le squadre del Messina (11 reti segnate nella stagione 1981/82) e del Francavilla (8 reti nella stagione 1982/83), il trentenne Marescalco arriva ad Alessandria nell’estate del 1984. Il giocatore che dimostra

Tony Colombo e Carlo Tagnin”. Ironia della sorte, l’anno successivo Marescalco si trasferisce proprio a Prato, andando di fatto a sostituire Telesio, nel frattempo passato allo Spezia. Dopo due stagioni, però, si realizza il sogno di tantissimi tifosi alessandrini: “Ciccio gol” torna ad indossare la maglia grigia, diventando capitano, e formando con Tortora una coppia d’attacco particolarmente affiatata. Nonostante la sostituzione in corsa dell’allenatore Adelmo Capelli con Dino Ballacci (il condottiero indimenticabile della promozione in C/1 dell’80/81) e i 13 gol realizzati da Marescalco, alla fine della stagione l’Alessandria non va oltre il quinto posto. Nell’anno successivo, con l’arrivo di Renzo Melani (allenatore particolarmente esperto di promozioni), sembrerebbero esserci tutti i presupposti per la definitiva consacrazione di Mare-

scalco… E invece, dopo 9 giornate e 3 reti realizzate, il fulmine a ciel sereno, con la dolorosa decisione di “Ciccio gol” di trasferirsi a Novara, soprattutto a causa di alcune incomprensioni avute proprio con il tecnico toscano: “Mister Melani non pensava che io rientrassi nei progetti che aveva in mente per la squadra. Riteneva che io mi comportassi da prima donna… proprio io che ho sempre giocato con umiltà e impegno”. Alla fine dell’anno, vincendo in casa dell’Oltrepò, l’Alessandria otterrà la tanto sospirata promozione in C/1… ma fu una festa a metà, senza in campo Marescalco. 'Ciccio Gol' non è stato invitato nemmeno recentemente allo stadio Moccagatta, eppure continuerà ad essere per sempre uno dei giocatori in assoluto più amati dalla tifoseria grigia: chissà come mai...

In foto: Marescalco in amichevole marcato da Stefano Pioli. Sullo sfondo, anche Michel Platini di avere il miglior rendimento è proprio Ciccio Marescalco; nel girone di ritorno, poi, diventa a suon di gol il vero e proprio trascinatore della squadra, contribuendo alla conquista di cinque vittorie su sei incontri, compresa quella in casa contro il Prato, e arrivando a fine anno alla realizzazione di 18 reti. Proprio con la squadra toscana, il 16 giugno del 1985, l’Alessandria gioca allo stadio “Braglia” di Modena uno spareggio decisivo per la conquista della tanto agognata serie C/1. Davanti a circa 15.000 spettatori, i grigi scendono in campo con la seguente formazione: Beccari; Vulpiani, Sgarbossa; Maurizio Marchetti, Gregucci, Carrera; Camolese, Scarrone, Marescalco, Da Re, Giancarlo Marchetti. Il Prato può vantare tra le sue fila il portiere Vettore, l’esperto difensore Gorin (ex Torino e Genoa, non presente però nell'undici iniziale), il centrocampista Ferretti e, soprattutto,

la temibile coppia d’attacco composta da Ravot e Telesio. E’ proprio Ciccio Marescalco ad aprire le marcature, al 19° del primo tempo, con un gran tiro che si insacca alla destra dell’incolpevole Vettore. Poi, un quarto d’ora di “black out”, dal 46’ al 61’ (con ben tre gol segnati dai toscani) finisce per compromettere tutto, nonostante la rete siglata all’82’ da Da Re. I grigi restano dunque in C/2, malgrado la stagione strepitosa disputata da Marescalco. Molti anni dopo, sarà proprio il bomber calabrese a ricordare con grande affetto quel particolare momento della propria carriera: “Quella squadra era dotata di atleti (e uomini) eccezionali. Eccellenti tecnicamente, fisicamente e caratterialmente. Con molti di loro ho contatti ancora adesso, a dimostrare che lo spogliatoio funzionò alla perfezione, si creò un gruppo di colleghi-amici che coinvolgeva anche due grandi personaggi come

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anno IX n. 22

HURRÀ GRIGI

Grigi, quindicesimi in classifica Classifica GIRONE A Campionato di Lega Pro 2017 / 2018

Classifica Marcatori

Calendario della 18° giornata

#

Giocatore

Squadra

Gol

SQUADRA

P.ti

G

V

N

P

+

-

1

Tavano

Carrarese

10

1

Livorno

39

17

13

3

1

34

11

2

Bruno

Giana Erminio

9

2

Pisa

32

16

7

8

1

20

9

Ragatsu

Olbia

9

3

Robur Siena

30

15

9

3

3

20

14

Vantaggiato

Livorno

9

4

Viterbese

27

16

8

3

5

29

22

Curcio

Arzachena

7

5

Lucchese

24

17

6

6

5

19

20

Doumbia

Livorno

7

6

Olbia

24

16

7

3

6

20

20

Ferrari

Pistoiese

7

7

Giana Erminio

23

16

6

5

5

30

22

8

Pistoiese

23

16

5

8

3

20

21

9

Carrarese

23

16

7

2

7

30

28

10

Piacenza

22

16

6

4

6

22

11

Arzachena

21

16

6

3

7

12

Monza

21

16

5

6

13

Arezzo

20

16

6

4

Perna

Giana Erminio

7

Biasci

Carrarese

6

Ceccarelli

Prato

6

21

Fanucchi

Lucchese

6

24

22

Giudici

Monza

6

5

18

16

Gonzales

Alessandria

6

6

19

16

Marotta

Robur Siena

6

Moscardelli

Arezzo

6

14

Pontedera

17

16

4

5

7

19

25

15

Alessandria

15

16

3

6

7

18

23

16

Pro Piacenza

15

16

3

6

7

13

21

17

Cuneo

13

15

3

4

8

10

23

18

Prato

11

16

2

5

9

14

31

19

Gavorrano

10

16

2

4

10

12

26

Risultati 17° giornata Pontedera - Pisa 1 : 1 Arezzo - Prato 1 : 0 Alessandria - Gavorrano 3 : 2

5

9

Prossima partita in trasferta

Domenica 17 dicembre CUNEO

Giana Erminio - Monza 3 : 0 Livorno - Arzachena 2 : 1 Olbia - Lucchese 1 : 1 Pistoiese - Carrarese 2 : 1 Pro Piacenza - Piacenza 1 : 1

Stadio “FRATELLI PASCHIERO”

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HURRÀ GRIGI

Il Mocca: tra presente e passato

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a qualche ora è stata inaugurata un’ulteriore ristrutturazione del Moccagatta, il mitico stadio di calcio dei grigi, quello che ha visto le leggendarie gesta di calciatori, campioni, giocatori, che enumerare tutti sarebbe impossibile. Nella manifestazione, per come è stata annunciato da una diffusa campagna promozionale e da qualche opuscolo illustrativo, si è parlato anche di storia. Soprattutto è avvenuta la narrazione della storia del “Mocca”, dalle sue origini come “Stadio del Littorio”, alle sue evoluzioni tra dediche a un sindaco e ristrutturazioni più o meno importanti: nuove gradinate, riqualificazioni e adeguamenti alle vigenti norme di sicurezza, trasformazioni del fango del campo in vellutato prato verde dal buon sapore. Il racconto di una storia, dunque, guidato da Fabio Caressa, che, oltre ad essere un cronista sportivo di grande importanza, conosce bene la nostra città, visto che vi ha pure trovato moglie, cioè Benedetta Parodi. Questa storia, o almeno una parte di essa, LMCA (La mia cara Alessandria) l’ha già raccontata. Era il 2013. Provo a prendere a prestito qualche parola di allora e riproporvela. A proposito. Quanto dura una partita di calcio? Beh, circa 90 minuti. E quanto dura la storia di 105 anni di una squadra gloriosa come l’Alessandria Calcio? 105 anni? No! Sempre 90 minuti, perché il tempo del football, dei suoi campioni, è costantemente uguale. E se qualcuno lo volesse fare durare di più, quasi per ridurre il mito alla quotidianità, dovrebbe almeno calcolarlo in multipli di 90 minuti e si costruirebbe un numero del tutto irreale per il tempo degli uomini, ma assolutamente vero per quello del pallone. E dal 18 febbraio 1912, data ufficiale

cerimonia brevissima con alcuni pezzi grossi a rappresentare il duce e una nutrita agenda istituzionale da rispettare. Sono mille altri gli appuntamenti in città come, ad esempio, la visita alla centrale termoelettrica dell’acquedotto Borsalino. Il nuovo stadio può dunque iniziare ufficialmente la sua epopea grigia, perché all’Alessandria Calcio sarà sempre, inscindibilmente legato, nonostante il suo titolo di impianto della municipalità. Non so quali siano i colori di Genova, Torino, Torino, Milano. Forse il blu del mare, il bianco delle montagne, il rosso del dinamismo. Chissà... Ma so, con certezza almeno novecentesca, quale sia quello di Alessandria: il grigio. Un colore definitivo al punto da essere diventato identità di una città che, se non avesse vissuto la parabola calcistica come un'epopea, probabilmente sarebbe stata caratterizzata dal della nascita dell’Alessandria Calcio, fino ad oggi sono passati circa 620 mila 90 minuti. Una partita lunga 105 anni. Il Moccagatta viene progettato dal geom. Amilcare Savoiardo, uno dei fondatori dei Grigi, e costruito dall’impresa dei fratelli Gandini. Nel 1929 è pronto. Fino al 16 giugno dello stesso anno, i grigi si erano ancora impegnati sul “pollaio”, il campo degli Orti. L’ultimo goal sul quel rettangolo era stato di Renato Cattaneo, il popolare Ciaplen. Al 6 ottobre, quando il nuovo stadio del Littorio non è neppure ancora inaugurato, si gioca. I grigi battono la Roma 3-1. Segnano, per l’Alessandria, Alessio, Avalle e Ferrari, l’asso della Carrarola, nato in una casa all’inizio di via Tripoli, dove oggi una targa ricorda l’evento. Per gli sconfitti della Roma segna Rodolfo Volk, fiumano, formidabile punta da poco meno di un goal a partita. Non gli è tanto da meno Gio-

marrone del fango dei suoi fiumi. Invece, proprio nei primi anni del secolo appena trascorso succede una trasformazione epocale nella coscienza collettiva di una città. Il vecchio naturale colore prima si perde tra i successi della straordinaria squadra da corsa di Giovanni Maino, superbo interprete di una tecnologia che produce "macchine" terribili per gli avversari e campioni del mondo a raffica, locomotive umane, sudore spalmato sul telaio di ferro di una bicicletta che sa solo vincere, poi passa - per il miracolo del dono - sulle spalle di undici baldi giovanotti che calcano il fangoso campo degli Orti e rimescolano, fino a schiacciarlo, il colore dei propri avi. Ora il grigio trionfa tra i calci appassionati di campioni ineguagliabili, tra assi della carrarola, tra calciatori che vincono la Rimet due volte nel giro di quattro anni. Piercarlo Fabbio

vanni Ferrari, in quanto a goal, ma lui è un centrocampista. Nella Juventus vincerà 5 scudetti di fila, in nazionale sarà due volte campione del mondo. Il campo tiene 20.000 spettatori. In allora si sta in piedi se non si è in tribuna e pigiati al massimo ci si sta anche quando si indossano voluminosi cappotti per difendersi dal freddo, dall’umido, dalla nebbia. La costruzione del nuovo stadio era stata promossa dall’Ente sportivo provinciale Fascista, ma ahimè non pagata. Nel 1933 la proprietà passava al Comune di Alessandria con l’inevitabile conseguente debito: un mutuo da 350.000 lire al 7% per 29 anni. Praticamente ne avremo fino agli anni Sessanta! L’inaugurazione si tiene il 28 ottobre 1929. Si celebra così l’anniversario della Marcia su Roma. Le cronache raccontano che si era trattato di una

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anno IX n. 22

HURRÀ GRIGI

ASD Lisòndria: cronaca campionati

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erie C2 : La rinascita. Che carattere questa Lisòndria! Grande vittoria in trasferta per gli uomini di Lorenzo Dilena e Matteo Buratto. Nella ghiacciata Perosa gli alessandrini si impongono 3-2 sulla formazione casalinga. Partita sofferta dovuta alle tante assenze causa infortuni. Lisòndria però entra in campo fin da subito con la testa giusta. La rabbia e la grinta che mancavano ormai da troppo tempo. Alessandrini in vantaggio con Nicolo Gligora a segno con un potente rasoterra che si insacca a fil di palo alla destra del portiere. Tante occasioni e tanti ribaltamenti di fronte. La prima frazione si conclude sullo 0-1. Al rientro in campo la squadra mette in mostra tutto il suo carattere, a partire da Diego Cavalla, pilastro e leader del reparto difensivo, autore di una prova perfetta. Capitan Federico Fracasso, alla prima presenza stagionale (al rientro da un lungo infortunio), entra e serve con un lancio di 30 metri calibrato al millimetro Gligora che non perdona e trasforma da solo davanti al portiere per il goal dello 0-2. Passano pochi minuti ed ancora Gligora (tripletta) realizza il 3-0 con un missile su tiro libero. Negli ultimi 5 minuti più recupero Perosa tenta il tutto per tutto e si riversa nella metà campo alessandrina trovando prima 1-3 e nel recupero il 2-3. Ma non basta! Infatti gli assalti finali si infrangono su un super Simone Pera, che alla prima presenza da titolare salva più volte porta e risultato...mostrouoso!!! Finalmente arriva il fischio finale e può partire la festa. Il merito per questa grande vittoria va a tutti Vincenzo Parisi Blendi Sina Alessandro Raffaghello Daniele Cren Denis Seitaj Carmelo Sciarrino e tutto il gruppo che da casa ha fatto il tifo per noi. Questo è il punto di partenza giusto per ripartire!!!

Marcatori: 3 Gligora

Buratto cedono il passo e Carmagnola realizza 4 reti. Allievi under 17: Lisòndria vende Il campionato resta una dura prova cara la pelle. per questi ragazzi che migliorano ogni Non è una novità il risultato negativo giorno e che sicuramente potranno toche ogni domenica affligge la squadra gliersi diverse soddisfazioni in futuro. allievi della lisòndria, ma nella prima giornata di ritorno del campionato re- X-five femminile gionale allievi Raffaghello e compagni si Terza partita per le Girls del calcio a fanno rispettare mettendo a dura prova 5 che purtroppo si conclude con una i pari età del Carmagnola. sconfitta contro un ottima squadra Infatti per ben quaranta minuti la come quella degli Orti. squadra si difende con precisione ed Le ragazze di mister Fracasso alterordine subendo una sola rete verso la nano sprazi di bel gioco a distrazioni fine del primo tempo e creando diverse colossali e vengono punite ad ogni ococcasioni da gol con Parisi (che segnerà casione. Nulla cambia nel progetto di poi nel secondo il gol della bandiera) crescita per queste ragazze che sicurae Sina. Negli ultimi 20 minuti invece, mente sapranno raccogliere preziose accusando la fatica i ragazzi di mister indicazioni per il futuro.

SOTTORETE di Sara Pilotti

Il volley alessandrino al primo posto in serie D P rima dell’ inizio dei vari campionati che ogni anno accompagnano le diverse stagioni sportive, degli sport più svariati e di qualsiasi categoria si parli, avevo dedicato un articolo alle squadre e categorie maschili e femminili di pallavolo presenti sul nostro piccolo territorio provinciale. A quasi un mese scarso dalla pausa natalizia, la situazione nella nostra provincia non sta andando poi così male. Squadre, quelle di quest’ anno, che giocano in campionati di categoria e, in alcuni casi, squadre composte da giovanissime atlete che rincorrono il successo, soprattutto nella categoria di serie D. Vorrei dedicare quest’articolo della mia rubrica “Sotto Rete” a due squadre dell’ alessandrino che sono in cima alla classifica e che, per il momento, vedono vicina la promozione in serie C per la stagione successiva: il Gavi Volley e il Casale Volley. Quest’ anno entrambe le società hanno voluto puntare su tecnici allenatori riconosciuti e affermati nella nostra regione, sia a livello giovanile che a livelli più alti. Il Gavi è al primo posto della classica con punteggio pari a 21 punti: il successo deriva non soltanto dalla giovane “materia prima”, che sono e saranno sempre gli atleti che compongono un battaglione, ma anche da Giorgio Gombi, new entry direttamente dall’ Ovada, dove ha prestato servizio per anni. Il Casale (anch’ essa 21 punti ma seconda in classifica per differenza set), invece, rinato come una fenice, quest’ anno ha voluto puntare

su Marco “Ius” Ruscigni, a cui avevo dedicato in passato un bell’ articolo per le sue doti di “motivatore” più che di tecnico: portabandiera di tantissime squadre che hanno militato in B1 e B2, Ius ha sempre accettato di allenare sia maschi che femmine, senza nessuna differenza. Una buona mano al Casale viene data sicuramente dalla giovane attaccante Alice Nardo, ultima promessa del Club Italia, e sicuramente dall’ esperienza di Elena Mazzarello, centrale che milita da anni in serie C e in serie B. Le aspettative, a questo punto della classifica, non possono essere che alte: un grande traguardo questo, un grande passo in avanti per queste società che hanno saputo credere nelle proprie atlete e che affrontano questa stagione con entusiasmo e con quel pizzico di pazzia e di freddezza che han sempre caratterizzato le squadre vincenti. Bisogna investire sui giovani. Bisogna investire sul loro futuro poiché sarà anche il nostro e il nostro sarà il loro. Non mi stancherò mai di dirlo, per fortuna: noi tutti, come popolo e come persone, abbiamo bisogno di sapere che ancora esiste “qualcuno” che muove la sua vita per passione, per obiettivi da raggiungere, per bontà d’ animo e perché crede realmente in un progetto, in un sogno. Eppure lo sport è questo, la pallavolo è questa: non dovrebbe esserci lucro, non dovrebbe esserci mafia, non dovrebbe esserci business ma solo ed esclusivamente pallavolo.

ISCRIZIONI CALCIO A 5 PER TUTTI I RAGAZZI nati nel 2001 - 2002 - 2003 Per informazioni ed iscrizioni scrivi a asdlisondria@gmail.com o chiama 345 5809255 - 392 0357700 L'ISCRIZIONE ANNUALE COMPRENDE - KIT DI ALLENAMENTO BASE - ALLENAMENTI SEMPRE AL COPERTO - PARTITE UFFICIALI


8 dic. 2017

HURRÀ GRIGI

La passione per l’Orso Grigio non ha confini! I

n un momento difficile per la casacca grigia, c’è chi si consola e si diverte con la simulazione calcistica n°1 del momento. Trattasi di Pro Evolution Soccer 2018, il videogioco per Playstation e Pc che sta spopolando per la sua giocabilità e versatilità nelle modifiche e personalizzazioni. Il titolo Konami annovera oltre a tutte le Rappresentative Nazionali, una ventina di campionati nazionali per club di tutto il mondo, esatta replica della realtà in quanto a divise, loghi, schieramenti e giocatori. Ebbene, un team di appassionati videoludici ed al contempo dell’Orso Grigio, ha ritenuto doveroso inserire la nostra amata squadra non presente

nel videogioco, nell’attuale Serie B, un omaggio alla sfortunata cavalcata dello scorso anno ed una speranza per un glorioso futuro. Il giocatore si può così immedesimare nelle scelte strategiche prepartita per poi calarsi direttamente in campo nelle vesti dei nostri atleti anch’essi riprodotti fedelmente in una delle 4 casacche disponibili: la classica grigia con pantalone nero, la seconda rossa, la terza verde e la quarta full grigia. La stagione da affrontare inizialmente sarà quella che tutti noi auspicavamo per l’annata in corso con epici scontri con le altre piemontesi quali Novara, Pro Vercelli, ecc… nella serie Cadetta. Ma si può anche partecipare alla Coppa Italia come anche a

fantasiose varianti che il gioco mette a disposizione con la possibilità di progredire ricevendo denaro virtuale dalle performances positive e modificando così la rosa acquisendo campioni neanche ipotizzabili sotto la nostra bandiera. Piatto forte, come oramai tradizione di tutti i videogames, è il gioco online. Il logo e le casacche grigie, quindi, vengono così veicolate e conosciute in tutto il mondo. Pertanto, buon gioco a questi appassionati, ringraziandoli per le immagini entusiasmanti che ci hanno regalato e per l’affetto che portano come noi tutti, tifosi grigi, alla nostra prestigiosa ed orgogliosa casacca. Forza grigi !

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Anche per il mio ristorante ho scelto Kimonocasa.

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