Alessandria-Olbia

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QUINDICINALE DI CALCIO... E NON SOLO • Direttore Massimo Taggiasco

Anno XI n. 3•12 feb. 2019

Sprofondo grigio N

on ci sono alibi, non ci sono giustificazioni. Dopo 6 anni di questa presidenza, ci ritroviamo sempre in serie C e, per giunta, a lottare per evitare i play-out salvezza. Non mi interessano i discorsi sulle capacità economiche del presidente: il Cuneo rischia di fallire ma, sul campo, ha fatto 10 punti più di noi. Senza le penalizzazioni lotterebbe per i play-off: il tutto con una squadra molto più

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giovane della nostra. Persino il Gozzano, non certo una potenza economica, ha 4 punti più di noi. Non è questione di soldi, ma di capacità e competenza: altro che progetto giovani! A proposito di quest’ultimo: a Siena la formazione titolare schierava 7 over!. Bisogna saper spendere. Detto questo, bisogna anche aggiungere che il mister ci sta mettendo molto del suo: a febbraio sarebbe forse giunto il momento di vedere un gioco, un’idea di squadra.

Hurrà Grigi

Foto facebook: ROBUR SIENA

MASSIMO TAGGIASCO

Invece niente, l’orizzonte è sempre più grigio e lo spettacolo sembra peggiorare partita dopo partita, con giocatori fuori ruolo ed altri cui sembrano mancare proprio i fondamentali del gioco del calcio. A Siena, i pochi coraggiosi tifosi grigi presenti hanno duramente contestato: in effetti, adesso, la misura è veramente colma. Qualcuno ci dica che cosa si vuole fare di questa squadra e di questa società: qualcuno abbia il coraggio di metterci la faccia e dire la verità. Un po’ di rispetto per i tifosi, grazie! Arrivano due gare casalinghe consecutive contro Olbia e Arzachena: è il momento che tutti dimostrino di essere degni dell’Alessandria Calcio. Hurrà Grigi.

Hurra Grigi

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HURRÀ GRIGI

L’INTERVISTA a Silvio Bolloli

BOLLOLI: “La grande differenza tra investimento e ridimensionamento” MASSIMO TAGGIASCO

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ilvio siamo usciti da Siena con le ossa rotte. Non dobbiamo stupircene più di tanto: una sconfitta in terra senese poteva e doveva essere messa in preventivo contro una formazione che ci sovrasta di 18 punti e che, con la sua quinta posizione assoluta in classifica, a soli sei punti dalla capolista Pro Vercelli, è a tutti gli effetti una delle pretendenti del girone alla Serie B. Certo, però le sconfitte fanno sempre male. Assolutamente si, anche perchè la partita di Siena ha messo in evidenza, una volta in più, quelli che sono i limiti oggettivi, e sottolineo oggettivi, dell'Alessandria di questa stagione. Per quale ragione ritieni opportuno evidenziare che i limiti sono oggettivi? Perchè, da qualche settimana a questa parte, sento crescere una certa ondata di malcontento e critica nei confronti dell'allenatore, talora accusato di una errata gestione

della fase difensiva, talaltra di una eccessiva insistenza su un modulo (il 3-5-2) che, ad avviso dei suoi detrattori, non dovrebbe costituire un credo indissolubile. Per quale motivo le critiche a D'Agostino ti infastidiscono? Nono ho detto che mi infastidiscono ma, in questo momento della stagione, le ritengo fuorvianti: fare dell'allenatore un capro espiatorio, infatti, significa sviare l'attenzione da quello che è il vero problema di questa squadra: quello di disporre di una rosa mediocre, se non di medio basso livello, che dovrà cercare di portare a casa la salvezza, senza sè e senza ma. Ne sei sicuro? No, non mi arrogo una simile presunzione: magari, con un altro uomo in panchina, l'Alessandria adesso veleggerebbe in zona playoff ma, personalmente, ne dubito: per me questa è una formazione di livello, come ho già detto medio basso, e non credo che un altro allenatore possa fare la differenza. Qualcuno mormora che Di Masi abbia finito i soldi.

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Non voglio assolutamente addentrarmi in discorsi di questo genere: non conosco, ne ho mai conosciuto, le disponibilità finanziarie di Luca Di Masi: non ne ho mai parlato e non intendo certamente farlo adesso. Allora parliamo di Cerri. Qui il discorso si fa più interessante anche se vorrei premettere che parlare di Cerri mi mette leggermente a disagio poiché si tratta forse del dirigente più garbato, rispettoso e cortese di cui io abbia memoria. Perchè parlare di Cerri ti crea disagio? Per una ragione molto semplice, perchè, se l'Alessandria di quest'anno è di livello medio basso, i casi sono due: o Di Masi ha consapevolmente costruito una formazione con queste caratteristiche perchè quest'anno ha badato anzitutto al risparmio oppure Di Masi aveva in mente un progetto che i suoi collaboratori, Cerri in primis, non sono riusciti a realizzare. Cosa pensi dunque dell'operato del nostro Direttore Sportivo? Già la decisione di attribuire questa responsabilità a Cerri, che ad Alessandria era arrivato come principale collaboratore di un Pasquale Sansibile messo fuori dalla porta (per sua stessa auto-esclusione) dopo poche settimane, ha rappresentato una anomalia, perchè in genere quando un dirigente viene abiurato l'ostracismo si estende anche ai suoi più stretti collaboratori. Sta di fatto che il repentino

cambio di passo dell'Alessandria dell'anno scorso si dovette non certo a Cerri bensi a Marcolini, che, a parità di uomini rispetto a Stellini, riusci ad imporre una netta sterzata alla squadra. Quest'estate la campagna acquisti è stata una indubbia campagna di indebolimento e il mercato di riparazione di gennaio – che ha prodotto Gemignani, Akamaddu, Coralli e Chiarello – alla resa dei conti mi ha deluso. Allora il responsabile è Cerri! No Massimo, allora si torna al mio interrogativo di prima: o Cerri ha dovuto fare le nozze coi fichi secchi perchè è stato costretto ad adeguarsi a una campagna di ridimensionamento imposta da Luca Di Masi (e in questo caso nulla gli si potrebbe imputare) oppure Cerri non ha realizzato quanto il Presidente sperava di ottenere e in quel caso sarà allora il Direttore Sportivo stesso a doverne rispondere al Presidente ma, da quel che ho inteso, mi pare che il rapporto di fiducia tra i due si sia, al momento, incrinato. Quindi? Quindi potrebbe essere che si stato lo stesso Luca Di Masi ad imporre una linea di austerity le cui conseguenze sono sugli occhi di tutti, con l'Alessandria che, per la prima volta da quando lui ne è Presidente e proprietario, è scivolata dalle prime posizioni in classifica ai bassifondi. Però Di Masi ha fatto moltissimo per questa società. Non c'è alcun dubbio: infatti io

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non mi sono mai sognato di contestarlo nè di associarmi al coro di quelli che lo invitano ad andarsene: mi limito ad esprimere delle valutazioni oggettive. Questa è un'Alessandria men che mediocre, i risultati lo stanno confermando e non penso che un altro uomo al posto di D'Agostino riuscirebbe a proiettarla alle prime posizioni in classifica. Ma se contensi nulla a Di Masi pensi che comunque gli si possa comunque imputare qualche colpa? Di Masi merita il rispetto per le enormi risorse che ha investito nel progetto sportivo Alessandria Calcio (al momento frustrato da una mancata promozione in Serie B che nè la semifinale in Tim Cup contro il Milan nè la conquista della Coppa Italia di categoria sono riusciti a compensare) ma mi pare eivdente che ci sia una discrepanza tra quanto lui stesso ha dichiarato e quanto è stato rivelato dall'evidenza dei fatti. A cosa ti riferisci? Di Masi, la scorsa estate, aveva parlato di progetto giovani dicendo che non sapeva se l'Alessandria sarebbe stata da secondo o da dodicesimo posto ma che comunque si sarebbe avviato un piano di programmazione investendo sul futuro. E invece? E invece, fermo restando che l'Alessandria, attualmente, occupa la quattordicesima posizione in classifica (quindi è due gradini al di sotto della peggior previsione effettuata

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l'estate scorsa dal suo Presidente) c'è un aspetto che, a mio avviso, nessuno può negare. Quale? Il fatto che questa è una rosa di giocatori mediocri, con un paio di elementi dal passato glorioso (come Coralli e Gazzi) che non considero però punti di riferimento essenziali per fondare un grande avvenire, ma, in ogni caso, di livello mediocre. Quindi? Quindi, se i tuoi uomini hanno dei limiti oggettivi e se non hai in rosa nessun campione in grado di fare la differenza, non puoi parlare di investimento ma di ridimensionamento: le parole sono ben diversi e hanno due significati profondamente diversi. Questo è chiaro. Investire vuol dire lavorare su giovani, lavorare su uomini che possono avere qualche difficoltà di ambientamento ma che poi sono destinati a spiccare il volo: l'investimento lo fece ad esempio il Milan di Berlusconi su Arrigo Sacchi che, provenendo dalla Serie B e senza nessuna esperienza di alto livello come allenatore, impiegò alcuni mesi di tempo per carburare ma poi vinse tutto il vincibile. In questa Alessandria non vedo nessun elemento che possa essere in difficoltà oggi ma rendere a mille in futuro per cui credo che la parola investimento, o il termine progetto, siano fuori luogo. Quindi Di Masi avrebbe fatto meglio a parlar chiaro fin dalla scorsa estate. Personalmente credo che Di Masi avrebbe fatto meglio a dire che dopo avere molto investito nel progetto Alessandria avrebbe tirato un po' il fiato (dal punto di vista finanziaro) avendo molto speso senza aver ottenuto il salto di categoria: credo che questo sarebbe stato un discorso più

aderente alla realtà dei fatti e probabilmente più gradito alla piazza. Ma Di Masi potrebbe essere stato convinto di ciò che aveva detto l'estate scorsa. Se cosi fosse e Di Masi fosse stato veramente convinto di iniziare un progetto di investimento per il futuro, adesso dovrebbe prendere atto del fatto che le cose stanno andando peggio delle peggiori previsioni e, quanto meno, dovrebbe chiedere il rendiconto al Direttore Sportivo e all'allenatore ma non so se ciò sia avvenuto. Adesso abbiamo dinanzi due partite che dobbiamo vincere. Assolutamente, per parlare un po' di calcio giocato, adesso l'Alessandria ha l'opportunità di riscattarsi giocando due volte in quattro giorni contro due tra le formazioni peggiori del girone: l'Olbia che è, insieme alla Pistoiese, due punti sotto i grigi, e l'Arzachena, che pur con un punto di penalità, rappresenta la squadra con il peggior passo del campionato: ebbene, avendo già fatto un buon risultato all'andata (con un pareggio ed una vittoria) i grigi hanno il dovere di fare ancor meglio adesso, che potranno contare sulle mure amiche dello stadio Moccagatta. Sei punti in due partite da portare a casa? I sei punti in due partite debbono essere l'obiettivo essenziale dell'Alessandria che ha l'opportunità di farcela e, soprattutto, di mettere un po' di fieno in cascina in vista di una possibile lotteria playout da cui i grigi dovrebbero essere assolutamente tenuti indenni. Massimo è il mio rispetto sia per l'Olbia che per l'Arzachena ma queste sono partite che l'Alessandria, anche un Alessandria fortemente ridimensionata come quella di quest'anno, ha l'imperativo categorico di vincere.

Consueto incontro con Carlo Sacco, figlio del Presidentissimo Remo, ultimo protagonista di una promozione dell’Orso Grigio in serie B nonché vincitore della prima edizione della Coppa Italia di serie C.

SACCO Aspettiamo ancora il progetto

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arlo Sacco, figlio del Presidentissimo Remo, ultimo protagonista di una promozione dell’Orso Grigio in serie B nonché vincitore della prima edizione della Coppa Italia di serie C e collaboratore di Hurrà Grigi ha affidato alle colonne del nostro giornale la sua opinione in merito all’attuale momento dell’Alessandria ed alla delusione più volte espressa dai tifosi sui risultati fino ad oggi conseguiti dalla squadra. Carlo, che impressione di questo momento dell’Alessandria? Incomincio commentando le parole pronunciate in conferenza stampa dal sig Cerri dopo la partita con il Pisa.

Lui ha semplicemente detto che i tifosi dovrebbero fare il percorso insieme alla società semplicemente incitando la squadra in questo momento non facile. Io lo trovo giusto perché un progetto va visto e giudicato in un tempo più lungo e non nei soli 7/8 mesi. Dico questo perché poi ho letto il comunicato di Orgoglio Grigio che trovo inopportuno e fuori luogo e non mi voglio identificare pur essendo associato: dissento assolutamente dal pensiero del presidente e del suo consiglio e anzi, come ho già detto a Sonia ( presso la quale io mi sono iscritto al club di Oviglio intitolato a Ginetto Armano grande giocatore sia Grigio che di società blasonate come Inter e Torino, che ebbi la fortuna di conoscere ) sospendo la mia iscrizione perche ritengo che questo presidente e alcuni altri componenti siano tutto meno che amanti della bellissima maglia dei Grigi. Però non possiamo certo dire che le cose vadano bene… Cerchiamo di vedere la realtà che stiamo vivendo. In primis ripeto che la società ha iniziato un progetto nuovo in un anno in cui la lega Pro dall’inizio di questo campionato sta facendo di tutto per portare avanti in maniera indegna un girone ed un campio-

nato completamente falsati e non soltanto iscrivendo società ree di iscriversi con le cosiddette fideiussioni false , ma inadempienti su i vari pagamenti (stipendi e le varie Inps e Inalil ecc ) vedi Pro Piacenza, Lucchese e Cuneo ...e poi iscrivendo società non in possesso di un loro campo sportivo vedi Gozzano e Albissola . Insomma come si fa a non capire i problemi che il presidente Di Masi sta incontrando ??? L’Alessandria non avrà problemi di bilancio, ma questo non giustifica, secondo me, l’allestimento di una rosa assolutamente non competitiva Venendo alla partita di Siena ... continuo ad essere d’accordo sul progetto giovani ma dopo aver visto la partita penso che D’Agostino abbia poche idee e confuse perché non si possono e non si devono prendere 3 gol in quel modo! Non capisco il cambio di Chiarello con Bellazzini dal momento che ultimamente con lui giochiamo con un uomo in meno, vedevo bene l’ingresso o di Santini o di Sartore ma non al posto di De Luca. Adesso è assolutamente necessario chiarirsi le idee e affrontare le prossime due partite in casa con serenità e determinazione per evitare di peggiorare una classifica già troppo compromessa.

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HURRÀ GRIGI

CUORE GRIGIONERO di Riccardo Masiero

Che intenzioni vere abbiamo?

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IL BASTIAN CONTRARIO di Mao Foto Facebook: ROBUR SIENA/ Fabio Di Pietro

rmai, la nostra avventura nel campionato di serie C si profila, sempre più, come una cronaca annunciata. Da più parti, è stata invocata una fiducia che qualcuno ha concesso, salvo poi tornare sui propri passi. Altri, a contrario, hanno capito sin dall'inizio che il Progetto non appariva convincente né lungimirante. Allo scoccare del sesto anno dall'inizio della Presidenza Di Masi, nei dibattiti sui social, le persone si sono divise in due categorie: la prima, che ha sottolineato l'unicità della sua volontà di investire ad Alessandria; la seconda, invece, ne ha sottilneato i limiti. Per quanto mi riguarda, preliminarmente ringraziandolo per l'impegno profuso e per le emozioni che ci ha consentito di vivere, prendo atto l'ennesima volta del solco profondo che negli ultimi mesi è riuscito a creare con la tifoseria, oramai disillusa ma non rassegnata, che invoca un cambio di rotta che ormai, a stagione in corso, non potrà avvenire. I playoff, obiettivo dichiarato, sono ormai una chimera e la salvezza, obiettivo concreto, non pare di così facile raggiungimento. Siamo incagliati nella zona bassa della classifica, abbiamo lasciato troppi punti preziosi per strada, raggiunti allo scadere del tempo o crollati sul più bello. Ci sono pochi alibi e moltissimo lavoro da fare, manca il materiale su cui lavorare e la preparazione atletica della squadra, visti i numerosissimi infortuni, lascia più di una perplessità. Da quanto tempo non scriviamo di una vittoria? Da quanto tempo, diciamola tutta, non sentiamo più nessun tipo di trasporto conoscendo già la scontatezza dell'esito finale? Che intenzioni abbiamo? Questa è la domanda che intendo porre. Vorrei tanto conoscere la rotta trac-

ciata da chi, magari, è più lungimirante di me e meglio intravede il futuro oltre la nebbia di questo periodo nel quale, ogni volta, scrivo offuscato dall'ennesimo pareggio incolore o dalla delusione di una cocente sconfitta come quella di Siena. Cosa, esattamente, non avrei capito, alla pari degli altri, di questo progetto se non che si è trattato di un passo indietro dopo anni di investimenti ingenti che non hanno portato al.conesguimento della tanto cercata promozione in serie B? A me sarebbe bastato questo: l'ammissione che si trattasse di una tappa non esaltante ma dovuta, necessaria. Su queste basi, però, non ci può essere futuro ed a giugno la squadra andrà ricostruita daccapo. Nel frattempo, prima di allora, i tifosi come reagiranno a queste continue delusioni? Ogni tanto, vengo ac-

cusato di essere troppo severo e duro ma ciò deriva, nessuno me ne voglia, da un cambiamento epocale avvenuto nell'ultimo anno in cui sono passato, grazie al tanto discusso Progetto, dal vivere di Grigi al guardarli con nudo e crudo realismo, accorgendomi che gli anni dei sogni, probabilmente, sono finiti perché la stessa persona che ci ha detto " Potete sognare" di colpo , in pratica, ci ha detto "Da oggi non si sogna più". Perché chi ha acquistato Gonzalez ha detto che giocatori di quel tipo non arriveranno mai più. Ancora di più perché comprendo queste scelte ma non accetto che non mi si spieghi il perché sono state fatte senza spacciarle per un progetto a lungo termine di crescita e miglioramento. Non ho visto, per la cronaca, né l'aria fresca, né l'entusiasmo annunciati.

Cosa si deve scrivere?

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nche a Siena prova scialba e soprattutto altra sconfitta. Nessuno che raggiunga la sufficienza nella pagella dei voti. Solo tre vittorie e zero in casa dopo 24 giornate io non lo ricordo anche nei momenti più bui... O sono questi i momenti più bui? Non trovo nemmeno la forza di contestare, vado su Facebook per vedere se qualcuno come me che ha visto la partita possa trovare delle motivazioni positive, possa cercare un qualcosa che possa essere usato per un futuro perché quando finirà questo campionato c'è ne sarà un altro. E noi come ci prepariamo all'anno che verrà? Avremo sempre la faccia intelligente di Cerri che ci dirà come fare il tifo, e che dobbiamo soffrire con la società? Avremo un D’Agostino che fa le formazioni ed i cambi a caso? SÌ NON MI SONO SBAGLIATO: A CASO (per usare un termine elegante!)!! Avremo i due valletti che cambieranno la data di scadenza dei giubbotti e delle maglie dell' Orso shop sperando di venderli in tempi migliori? Avremo un presidente sempre più orgoglioso di sé stesso, perché è riuscito spendendo molto meno degli anni precedenti, a non vincere il campionato e non andare in serie D?

Avremo una campagna abbonamenti che, oltre al posto nello stadio, darà in omaggio al sottoscrittore un set di malox, gaviscon ed altre medicine per lo stomaco? Oltre naturalmente un buon gel di marca per lenire il dolore delle iniezioni di carne che come negli ultimi anni ci accompagnano ogni domenica e poi, soprattutto, nel finale della stagione? Non so se sperare che se ne vada.... Almeno falliamo.... Ma me ne faccio una ragione non ci sono soldi... Non ci sono presidenti... Non c'è la squadra sto a casa e non mi inc….. Posso ritornare a vedere in tv il Milan o l'Inter, anzi guarderò la Spal e l'Atalanta che sono due squadre di provincia che mi stanno dando piacere. Tiferò per loro... Il calcio deve dare alla gente.... Deve dare vittorie, emozioni, gioia, gloria.... Non solo prese per il fondoschiena. Siamo alla frutta... Quest'anno siamo salvi non per la capacità di fare una squadra... Ma per mancanze delle altre. L'anno prossimo non sarà così... DI MASI... O FAI IL PRESIDENTE PER VINCERE SE PUOI.... SE NON PUOI.... VATTENE. MEGLIO MORIRE SENZA FARE RIDERE L'ITALIA COME STIAMO FACENDO CON TE.

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HURRÀ GRIGI

SECONDO ME... Colloquio con Marcello Marcellini

MARCELLINI Purtroppo non si vedono ancora dei miglioramenti

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uest’anno collabora con noi Marcello Marcellini, da sempre conoscitore del calcio alessandrino (e non solo) di cui è stato, nel corso della sua vita, tifoso, addetto stampa, direttore generale, club manager, radio-telecronista, commentatore , nonché autore di diverse pubblicazioni dedicate all’Alessandria Calcio. A Siena ha vinto la squadra più forte…. Senza ombra di dubbio. I novanta minuti disputati allo stadio Franchi in terra toscana hanno impietosamente evidenziato la diversità della qualità dei singoli e della disposizione tattica delle due formazioni. Gli allenatori solitamente nel commento di fine gara cercano sempre di trovare motivazioni e giustificazioni a ciò che è avvenuto. A mio modo di vedere l’unica considerazione certa è che il Siena ha ampiamen-

due responsabili del mercato possono avere inciso sulle scelte effettuate? Da un lato verrebbe facilmente da rispondere si, ma non sempre le cose sono tra di loro collegate. Ci sono uomini di mercato infatti che per conoscenze personali e intuizioni geniali, riescono ad individuare giocatori di prospettiva con notevoli margini di miglioramento. È chiaro che è più semplice trovare giocatori già pronti, ma se sono di qualità, i loro costi non sono sempre sopportabili. Ammiro e apprezzo molto ad esempio il comportamento del Pontedera. Società dalle non eccessive risorse, con un pubblico non numeroso che riesce tutti gli anni ad attrezzare

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Chi ama davvero questa maglia unica, faccia come me, dimostri tutta la sua passione urlando: Forza Grigi!!!

formazioni che ottengono la salvezza ma che al tempo stesso propongono al calcio nazionale giocatori di prospettiva. Evidentemente il Direttore Generale Giovannini ha il bernoccolo giusto. Secondo te il mister può essere considerato a rischio? Non ci sono avvisaglie in questo senso e sinceramente non credo che per il momento ci possano essere sviluppi in questa direzione. In estate il Presidente aveva dichiarato che D’Agostino aveva accettato in toto la nuova strategia. Di riflesso il Presidente avrà accettato in toto l’impostazione dell’allenatore. Non vedo come entrambi possano venir meno a quanto enunciato. L’impostazione che si è voluta dare già sulla carta paventava il rischio di un campionato come quello che stiamo vivendo. Tutt’al più si potrebbero fare delle considerazioni sulla rigidità tattica del mister che in pratica non ha mai variato a seconda degli avversari e delle situazioni. Nelle prossime due partite casalinghe l’Alessandria si gioca molto. In una stagione totalmente anomala per i motivi che conosciamo, direi che la situazione in ottica playout sia ampiamente descritta. Pro Piacenza, Cuneo, Lucchese avranno un futuro immediato molto tenebroso. L’Arzachena ha ampiamente dimostrato che in questo campionato cosi come è strutturata non ci sta più. Per tanto, arrivare tredicesimi o sedicesimi poco importa. Diciamo che c’è da sperare che i prossimi due incontri siano almeno funzionali a togliere dal tabellino quel fastidioso zero nelle vittorie casalinghe.

e r o i f n u n o ! C i a m i l g a b s non

foto Tony Frisina

grado di partecipare al gioco, ma non molto funzionale in fase realizzativa. All’inizio della stagione le parole del Presidente erano state chiare. Squadra giovane impostata in prospettiva senza particolari ambizioni, ma funzionale a creare qualcosa di particolarmente stimolante sul piano dell’età e del gioco. Non mi pare che si stia andando in questa direzione. Ad esempio domenica scorsa, a Siena, la squadra è scesa in campo dal primo minuto con ben sette over. È evidente che alcuni elementi vedi Badan e Sartore in prospettiva possono avere buoni margini di miglioramento ma, mi paiono troppo poco, per ciò che si era ipotizzato. Ma i pochi soldi a disposizione dei

i r o i f e l Mil

MASSIMO TAGGIASCO

te dimostrato di valere i 18 punti in più in classifica dell’Alessandria. Da qualche settimana giornalisti e tifosi ritengono D’Agostino responsabile di errori nella scelta di modulo e uomini. Quale è la tua opinione? Personalmente dall’inizio del campionato ho cercato di giustificare l’allenatore attribuendo la responsabilità maggiore a chi ha creato la squadra in questa stagione. Oggi alla luce della mancanza di miglioramenti sul piano delle prestazioni mi sento di adeguarmi a ciò che i colleghi e i tifosi stanno esprimendo. Non vedo tentativi sul piano tattico di modificare qualche cosa. O l’allenatore ha coscienza e certezza della poca qualità del materiale umano e quindi ritiene che cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambierebbe, oppure non ha apertura mentale e coraggio sufficiente per cambiare qualche cosa. Come giudichi il lavoro svolto da Cerri e da Soldati? Se devo rispondere alla luce di ciò che sto vedendo devo dire che sono molto deluso. Poi non conosco dietro le quinte quali siano stati i diktat del Presidente. Però si sarebbe potuto fare decisamente meglio. Non vedo infatti prospettive invoglianti che possano garantire per il prossimo futuro prestazioni e risultati che ci si aspetta. Ad esempio un Chiarello poteva essere acquistato nella campagna estiva. Inoltre se la squadra ha manifestato fino al termine del 2018 carenze offensiva non vedo Coralli l’elemento adatto per risolvere questa mancanza. È infatti un calciatore esperto, in

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IN PUNTA DI PENNA di Luca Sturla

L’unica possibilità per cambiare è l’esonero di Mister D’Agostino Foto Facebook: ROBUR SIENA/ Fabio Di Pietro

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nestamente la sconfitta di Siena fa male. Fa male ai ragazzi che scendono in campo perché sputano il sangue per la maglia e, come sottolineato da Riccardo Chiarello in sala stampa al termine del match, “ci mettono tutto il cuore possibile”. E fa male ai tifosi che vedono i Grigi scendere sempre più in basso in classifica. Ma vedere Mister D’Agostino che in sala stampa ha il coraggio di dire che “ci sta lavorando da 8 mesi” su alcuni concetti elementari non si può proprio accettare. È da ottobre che dico (a costo di passare per pazzo o amico e protettore dei ragazzi in campo) che i giocatori (o almeno buona parte di essi) non sono scarsi. Non si può, però, continuare a vedere giocatori messi fuori ruolo da ottobre a questa parte. Arrivati al 70’ domenica, poi, l’allenatore (?) si è superato. Credevamo tutti, tifosi e giornalisti, di aver visto l’impossibile lo scorso campionato invece domenica si sono visti dei cambi che nemmeno il “miglior Stellini d’annata” avrebbe osato fare. Da quando un attaccante deve essere messo in campo come terzino? Da quando i cambi si fanno a simpatia del Mister? Onestamente quando si sono tolti Chiarello e De Luca (che erano i due giocatori che stavano rendendo di più) Mister D’Agostino ha voluto costringere la squadra a tornare a casa con una sconfitta. Se devo dire la verità, poi, quando noi giornalisti scriviamo le cronache delle partite possiamo già prepararci nella nostra cartella di word che al minuto X è entrato Tizio, al minuto Y è entrato Caio ed al minuto Z è entrato Sem-

pronio perché i cambi sono sempre gli stessi a prescindere dal risultato. Questa squadra per vincere ha bisogno di tranquillità e serenità, quella tranquillità e serenità che può ricevere solo se viene messa in campo con un modulo che li faccia rendere e, soprattutto, con i giocatori schierati nel ruolo giusto col piede giusto. L’unico modo per dargli la serenità, allora, è che la Società prenda dei seri provvedimenti, e non parlo di provvedimenti contro i giocatori perché è facile dare la colpa agli under (che tra l’altro sono quelli che stanno rendendo di più da sempre). La colpa, infatti, è tutta della guida tecnica. Sarebbe stato più sensato, allora, che il Mister si fosse presentato in sala stampa dopo aver fatto un bagno di umiltà per annunciare le proprie dimissioni. Invece non ha voluto farlo ed allora l’u-

nica strada possibile è l’esonero. E non parlo solo dell’esonero dell’allenatore ma anche e soprattutto del preparatore atletico perché non è possibile che ci siano così tanti infortuni muscolari, segno che la preparazione è completamente sbagliata. Allora mi rivolgo al Direttore Sportivo, persona seria e intelligente che ha a cuore il bene della squadra. Caro Direttore, prenda provvedimenti fino a che è ancora in tempo perché non dobbiamo sperare di salvarci grazie alla radiazione di alcune squadre per problemi amministrativi. Questa squadra merita di più e solo lei può dargli una nuova guida all’altezza della situazione. Ora ci aspettano due partite alla nostra portata, ma le partite si vincono solamente se i giocatori possono giocare nel ruolo giusto, senza invenzioni strane.

La finestra sul campionato

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’è da augurarsi che arrivino in fretta le decisioni relative a tutto ciò che dal punto di vista regolamentare non sta funzionando. Il girone A sembra divertirsi a creare un po’ di confusione soprattutto nelle zone alte che non hanno ancora una loro reale identità visto le tante partite ancora da recuperare. Sono costretto quindi ad analizzare, giornata dopo giornata, senza guardare in prospettiva. La Pro Vercelli fermata in casa dalla sorprendente Pro Patria mantiene per ora la vetta. La cosa è di notevole importanza visto che dovrà recuperare ancora tre partite. Dietro c’è il Piacenza deludente che spesso fatica a far risaltare il proprio tasso qualitativo anche di fronte a formazioni della bassa classifica. E’ avvenuto cosi domenica scorsa al cospetto dell’Albissola. Prosegue la marcia ondivaga della Carrarese che è andata a togliersi la soddisfazione di vincere a Novara. Un Novara che troviamo ad oggi sull’ultimo gradino degli ipotetici playoff. La formazione apuana che ha patito un preoccupante infortunio a Caccavallo è in grado di vincere le partite più difficili ma anche di perdere incontri non proibitivi. L’Entella deve ancora sapere cosa le succederà nelle sette gare ancora da disputare! È incredibile! Prosegue la stagione sorprenden-

te dell’Arezzo cosi come quella tutta simpatia del Pontedera. Veniamo ora alla seconda parte della classifica. Quella per intenderci guidata oggi dalla Juventus U23 che da quanto trapela dalla Federazione sarà destinata a sparire al termine del campionato. Da notare la sorprendente vittoria del Cuneo ad Olbia. Un Cuneo che avrà ulteriori penalizzazioni e una multa di 350.000 Euro per non avere ottemperato alla sostituzione della fidejussione non regolare. La stessa cosa vale per la Lucchese: entrambe le società stanno rischiando veramente tanto perché, con ogni probabilità, se non onoreranno ciò che è richiesto dalla Federazione sono destinate ad un futuro molto molto fosco. Nella partite disputate domenica scorsa è emerso un dato: i primi undici giocatori della classifica marcatori non hanno segnato! Viene da chiedersi come nel 2019 una società dalla lunga storia calcistica e rappresentativa di una città dalla grande tradizione storica come la Lucchese sia costretta ad un quarto d’ora dall’inizio della partita a fare allontanare paganti ed abbonati della tribuna e a trasferirli nella gradinata a causa di notevoli timori sulla tenuta della tettoia della tribuna stessa! [M.Marcellini]


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HURRÀ GRIGI

APPUNTI GRIGIONERI di Roberta Sacco

Le pagelle dei grigi contro il Siena

Sei punti obbligatori dria infatti ospiterà Mercoledì l’Olbia e domenica l’Arzachena, le due squadre sarde che si trovano nella stessa zona di classifica dei grigioneri. Se come dice Coralli l’obbiettivo è la zona playoff, queste due gare possono essere considerate come un crocevia fondamentale per rincorrere quella decima posizione distanziata ora più di 10 punti. In più c’è sempre da considerare, purtroppo, il fattore giustizia sportiva che potrebbe riscrivere più di una volta la classifica e mancano ancora tante gare da recuperare. È ovvio comunque che se i playoff sono il target da raggiungere, è imperativo tornare a vincere al Moccagatta dove i grigi non vincono in campionato dallo scorso maggio (vittoria col Cuneo). Situazione Pro Piacenza. Per il ter-

zo appunto di questo numero, non posso non scrivere su tutto quello che sta succedendo extracampo. Sono passate due settimane dalla riunione del consiglio federale e l’unica azione intrapresa nei confronti della Pro Piacenza è stata la ratifica della esclusione della berretti dal campionato. Ogni giorno sembra sempre quello giusto affinché si pubblichi la decisione di escludere i piacentini da un campionato che non avevano neanche il diritto di disputare viste le precarie basi economiche della proprietà e la fideiussione irregolare, ma questa sentenza tarda ad arrivare, rendendo di fatto la classifica un grosso punto interrogativo. Siate coraggiosi per rendere questo campionato meno falsato di quanto giù non lo sia.

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confitta meritata. L’Alessandria torna da Siena con zero punti con una prova in chiaro scuro che ci offre diversi spunti di riflessione. Contro una squadra da playoff come il Siena, si sono visti tutti i limiti di una squadra che ci ha anche provato per buoni tratti della gara ma a cui è sempre mancata la scelta corretta e/o la precisione nel passaggio decisivo. Inoltre sono state messe a nudo le difficoltà di questa nuova difesa a tre che vede Panizzi centrale con lo spostamento a destra di Prestia. Proprio il numero 28, che fino ad ora è stato forse l’acquisto più azzeccato della coppia Cerri-Soldati, si è trovato spesso in difficoltà cavandosela la maggior parte delle volte, solo grazie alle sue qualità. Ma non tutto è da buttare: si è vista tutto sommato una idea di gioco e le occasioni ci sono anche state rispetto all’ultima scialba uscita del Moccagatta col Pisa. Ottime le prestazioni di Chiarello, che ha sicuramente dato in avanti più vivacità, corsa e velocità di manovra di Bellazzini e De Luca su cui però pesa come un macigno il gol divorato sul 3-1 a tu per tu con il portiere, che poteva nuovamente riaprire la gara a venti minuti circa dalla fine. Grigi che non sono stati neanche troppo fortunati sugli episodi dubbi della gara: probabilmente in off-side il secondo e soprattutto terzo gol dei senesi. Una sconfitta a Siena era anche preventivabile ma per i grigi c’è poco tempo per digerire questa sconfitta perché, per fortuna, si ritorna già in campo in settimana. Doppia gara casalinga, sei punti obbligati. Il calendario mette di fronte ai grigi nel giro di quattro giorni un doppio impegno casalingo. L’Alessan-

Foto Facebook: ROBUR SIENA/ Fabio Di Pietro

I

Grigi tornano a casa da Siena con una pesante sconfitta. E le colpe sono tutte di D’Agostino che sbaglia atteggiamento e cambi. Sarebbe ora che venissero presi provvedimenti prima che la situazione diventi drammatica. Cucchietti 3,5: Si prende tre goal di cui due perché addormentato. Forse gli farebbe bene stare in panchina qualche giorno. Prestia 5: Un po’ troppo disattento, lascia tanti buchi. Panizzi 5: Troppo insicuro per tutti i 90 minuti. Agostinone 6: Non ha colpe sui tre goal subiti. Preciso come sempre, cerca di far ripartire la squadra in ogni momento. Rocco 4: Gioca venti minuti ma non si nota. Gemignani 4,5: Troppo impostato verso la fase difensiva. I suoi cross per gli attaccanti sono realizzati malissimo. Sartore 5: Fuori ruolo. Un attaccante non può giocare come terzino. Gatto 4,5: I suoi cross sono completamente sbagliati, come sempre. Si impegna ma solo per azioni per-

sonali. Gazzi 6: Attento a limitare gli avversari. Cerca di impostare il gioco più che può. Checchin 4,5: Entra ma non ha il piglio del giocatore che vuole ribaltare la gara. Badan 4,5: Gioca 90 minuti ma sbaglia cose elementari. Chiarello 6,5: È sua la firma sul goal dell’Alessandria. Spinge la squadra, si inserisce e recupera palloni. Una prestazione quasi perfetta. Bellazzini 4: Entra in campo ma sembra sia rimasto in panchina con la testa. De Luca 6: Una giornata decisamente sfortunata. Un goal (regolare) annullato senza motivo, un rigore non dato e una traversa. Dalla sua traversa, però, scaturisce il goal di Chiarello. Santini 4: Entra in campo e azzera l’attacco dell’Alessandria. Con lui Coralli non riesce a rendere. Coralli 5: Passa un paio di palloni ma nulla di più. Quando il mister inserisce Santini, però, sparisce. [Luca Sturla]

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12 feb. 2019

HURRÀ GRIGI

L'INTERVISTA Questa settimana la redazione di Hurrà Grigi ha incontratoMarco Carrara,

centrocampista dell’Alessandria nelle stagioni 1988/89 e 1989/90

CARRARA "Ad Alessandria due anni intensi ed molto importanti" PAOLO BARATTO

C

arrara che ricordi ha delle stagioni in cui ha vestito la maglia dell’Alessandria? Sono stati anni importanti, ero ancora un ragazzo giovane, all’epoca avevo vent’anni e mi sono trovato in una realtà molto importante come Alessandria. Venivo già da un paio di stagioni considerevoli ma non ero stato un protagonista assoluto: a Padova, ad esempio, avevo giocato uno spezzone di stagione, invece nell’Alessandria ho fatto due annate dove ho sempre giocato ed è stato per me una consacrazione. Ho trovato fiducia e sicurezza. Mantengo dei ricordi bellissimi con la tifoseria attaccata alla squadra in maniera viscerale. Sono stati due anni intensi ed importanti e che ricordo molto volentieri. Oltre all’Alessandria quale è la piazza dove ha giocato che ricorda

con maggiore affetto? La Reggina perchè è stato un periodo, per me, a livello professionale importantissimo, ritengo di essermi trovato in una tappa fondamentale della mia carriera. Arrivai in Serie C, venivo da Messina. Il primo anno, in Serie C, abbiamo perso i playoff, era il primo anno che la Federazione aveva istituito gli spareggi per salire di categoria, arrivammo secondi dietro ad un Perugia stellare allenato da Ilario Castagner. Giocammo i playoff contro la Juve Stabia, a Castellammare e uscimmo perchè cambiarono le regole. Perdemmo 2-0 in trasferta, nel match di ritorno stavamo vincendo 2-0, in casa, andammo ai supplementari dove vincemmo la partita per 3-2 ma fummo eliminati. La finale la vinse la Salernitana di Delio Rossi, al San Paolo di Napoli, contro la Juve Stabia. L’anno successivo, stagione 1994/95, con allenatore Giuliano Zoratti, vincemmo il campionato con dieci punti di vantaggio sull’Avellino. L’anno seguente, in Serie B, ci salvammo veramente bene: eravamo una squadra giovane reduce dalla vittoria del campionato con squadre importanti, forti e siamo riusciti a salvarci con 47 punti: vinse il campionato il Bologna allenato da Rnzo Ulivieri. Venendo all’attualità ha seguito l’Alessandria degli ultimi anni, che opinione si è fatto? Essendo residente ad Arezzo seguo l’Alessandria in quanto è inserita nel girone della squadra amaranto. Di-

rei che la proprietà dell’Alessandria è veramente forte dal punto di vista economico e la paragonerei alla società che c’era quando ero calciatore con a capo Gino Amisano. A livello economico è veramente una potenza ma non bastano solo i soldi per vincere dei campionati. Nella Serie C attuale si vedono tantissimo le difficoltà che hanno molti club a sopravvivere. Avere una proprietà con alle spalle una importante sicurezza economica, secondo me, può essere un viatico importante per poter ambire a vincere qualcosa.

Nel 1987 ha partecipato con l’Italia Under 20, al Campionato Mondiale di Categoria, segnando un gol alla Nigeria: che esperienza è stata? Il Campionato si è svolto in Cile. E’ stata una bellissima esperienza. Con l’Under 20 feci gli Europei in Jugoslavia, perdemmo la finale contro la Germania dell’Est di Sammer e ci qualificammo per i Mondiali all’anno successivo. La partecipazione al Mondiale la ritengo una delle esperienze più belle della mia vita. Ci siamo sentiti rappresentanti di una Nazione intera: in Cile era presente una co-

munità italiana molto forte che era presente costantemente al campo di allenamento. E’ stata una esperienze bellissima che porto dentro di me e non la dimenticherò mai. Nell’attualità di Marco Carrara cosa c’è? Ho fatto per tanti anni l’allenatore. Ho cominciato con la Serie D. Ho allenato per quasi undici anni dopo diciotto stagioni da giocatore: sono stato vice allenatore al Catanzaro, al Sorrento, al Treviso, al Barletta, ho allenato il Bellaria Igea Marina, l’Atletico Arezzo, il Barletta. Ora sono un paio di anni che svolgo la mansione di agente sportivo: ho diversi ragazzi, giovani: mi piace e mi diverto a seguirli personalmente. Alcuni di questi ragazzi li alleno personalmente per cercare di limare quelle che sono le loro mancanze: il loro anno di nascita varia dal 2002 al 2004. 9 ottobre 1988 Olbia-Alessandria 0-1, debutto e gol vittoria di Marco Carrara. Ho ricordi da una parte belli perchè ho esordito realizzando la rete della vittoria ma, nello stesso tempo, usci dal campo, al 28’, perchè, nell’azione del gol, presi un calcio nel polpaccio che si gonfiò. Per 3-4 giorni non riuscivo a camminare e saltai la partita successiva proprio per questo gonfiore. All’epoca avevamo Sergio Viganò come massaggiatore. Ricordo anche, nel match casalingo contro il Trento, che feci gol a Massimiliano Taibi, nell’annata 1989-90.

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HURRÀ GRIGI

OGGI AL MOCCA di Paolo Baratto

OLBIA CALCIO 1905 Obiettivo salvezza Un programma condotto da Massimo Taggiasco e Paolo Baratto

SOTTORETE di Sara Pilotti

Kinderiadi 2019: prima tappa a Savigliano

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opo il giro di boa dei campionati Kinderiadi è la manifestazione regionali, iniziato il 27 gennaio, lo giovanile per eccellenza che ogni scorso sabato è toccato ai campionati anno muove tantissimi atleti, molti Una produzione giovanili prendersi un attimo di respi- di essi sicuramente promettenti: il ro. “Trofeo delle Province-Kinderiadi” In porta Marson è stato acquistato Nei campionati regionali, la pausa ha richiamato al PalaMarenco di dal Palermo. Romboli è in prestito, di fine gennaio determina la fine del Savigliano le selezioni provinciali LA ROSA annuale, dal Livorno. girone di andata in favore di quello di di Cuneo-Asti campione in carica, In difesa Cusumano è in prestito, mentre per i campionati pro- Torino, Ticino-Sesia-Tanaro e Valle PORTIERI QUINDICINALE DI CALCIO... E NON SOLO – Direttore Massimo Taggiascoritorno, Anno X n. 2•2 feb. 2018 annuale, dal Cagliari. Bellodi è in previnciali, e quindi giovanili, la stessa d’Aosta. 33 Leonardo Marson (1998) stito, annuale, dal Milan. Della Berpausa determina la fine dei campioAnche per la 29^ edizione di que12 Thomas Romboli (1999) nardina è in prestito, annuale, dal Citnati in favore di altri nuovi gironi. sta manifestazione è stata scelta la 22 Maarten Van Der Want (1995) tadella. Cotali, Pitzalis e Pinna sono in Questo viene fatto per dar modo ai solita formula di quelle passate che prestito dal Cagliari. giovani di continuare ad allenarsi e a vedrà le quattro Selezioni dei diversi DIFENSORI A centrocampo Gemmi è in prestigareggiare, garantendo così continui- Comitati partecipare a tre giornate 4 Gabriele Bellodi (2000) to, annuale, dal Livorno dove, nella tà di gioco e di impegno fino alla fine con partite a tre set fissi ai 25 pun23 Matteo Cotali (1997) scorsa stagione, ha giocato 10 gare. di aprile, con l’effettiva chiusura della ti, con girone di andata, di ritorno e 15 Francesco Cusumano (2001) Vallocchia è stato acquistato dalla stagione sportiva. finali. I risultati della mattinata du5 Gabriele Dalla Bernardina (1999) Sambenedettese. Peralta è in prestito I nuovi gironi vengono organizza- rante questa prima giornata di con6 Luca Iotti (1995) l prossimo avversario dell’Orso dal Novara: nella prima parte della titanata anche molto per quelle squadre che non centramento a Savigliano, hannoan2 Simone Pinna (1997) Grigio è l’Olbia, la sfida è valevole MASSIMO TAGGIASCO classifica: battendo i toscani, tempo prima! stagione ha vestito la maglia dell’Exsono riuscite ad accedere alle fasi revisto la vittoria del Torino sulle cam14 Francesco Pisano (1986) per settima giornata del girone di che la seconda piazza potrebbe Anche la campagna acquisti tremadura giocando 2 gare. gionali di ogni campionato. pionesse in carica di Cuneo-Asti 3 Mattia Pitzalis (2000) ritorno del campionato di Serie C, Giuesta è l’Alessandria che estiva si è rivelata quasi complenon essere più un miraggio.per In attacco Maffei è giunto dal Pisa. Come la giornata di pausa dei cam2 a 1E (25/14; 25/19; 18/25), il la Comirone A. vogliamo! La vittoria di Li- tamente fallimentare: spendere non dimentichiamo Coppa meno,dima spendere meglio semvorno certifica la “resurre- pionati Italia: dopo la trasferta di Valle Arezzo, Nelle ultime partite disputate il mocategoria è dedicata alla tato TST ha battuto quello della CENTROCAMPISTI La formazione sarda è diciasettesiSan25/9; Valentino bra essere il nuovo, ottimo metozione” di un Biancu gruppo(2000) che ha ritro- finale ci aspetta dulo di gioco utilizzato è stato il 4-3-1di Coppa Piemonte maschile e d’Aosta per 2 a 1un (25/20; 25/27). al 19 Roberto ma in classifica con 20 punti, dopo 23 Moccagatta per un’altra la sfida con il Redo. vato gioco, motivazioni e caratte- femminile 2: in porta Marson; in difesa Cotali, a di serie C e D, allo stesso Nel pomeriggio vittoria 38 Fabrizio Caligara (2000) gare giocate, frutto di 4 vittorie, 8 pain palio c’èper la semifinale! Ormai è inutile fare recriminare.16 Filippo Gemmi (1997) sinistra, Lotti e Bellodi al centro, Pinmodo, la pausa dei campionati gio- pernate: Torino su TST 3 a 0 (25/22; reggi e 11 sconfitte: 24 gol fatti e 36 gol Bisogna zioni,viene ma ildedicata livello dialle questo giro- 25/22; Il20 merito diMuroni questa(1996) svolta in posi- vanili na a destra; a centrocampo Biancu, selezioni 25/23) econsolidare Cuneo-Asti su questo ValMattia subiti. grande momento! ne cimigliori pare molto inferiore a quello tivo è sicuramente di Mister Mar- delle Muroni e Vallocchia. Come trequartiatlete under 16 dei Co- le d’Aosta per 3 a 0 (25/12; 25/11; 13 Nicholas Pennington (1998) In panchina siede Michele Filippi. Anche i tifosi hanno risposto alla colini che, con il suo arrivo, ha ri- dell’anno scorso: avremmo potusta Ragtzu alle spalle di Ogunseye e mitati Territoriali di Piemonte e Valle 25/21). 8 Andrea Vallocchia (1997) Nato nel 190 ha guidato il Cagliari Ungrande al cospetto di una Alesdato tranquillità e consapevolez- to tranquillamente giocarci la Ceter. con l’attesissimo evento delle prima classifica, temporanea, Peralta (1996) der 17, nella stagione 2015-16. sandria che ha ritrovato l’orgoglio promozione diretta in B con una La za 30 adDiego un gruppo che sembrava d’Aosta, Kinderiadi. vede al Torino in testa con 11 Marco Piredda (1994) dellamomento propria maglia. guida tecnica più esperta e capanon avere più voglia di lottare. La manifestazione delle Kinderiadi 5 punti, seguita da Cuneo-Asti 4, inA Livorno il nostro tifo ècon stato Abbiamo anche ritrovato quel ce. è la più importante tra le competizioTST con 2 e Valle d’Aosta con 1. ATTACCANTI La Robur Siena, che oggi arriva cessante, caldo e, quasi, commoGonzalez in grado di fare la diffedi pallavolooccupa giovanileattuale ogni Di grande portata e tanto di immenso 7renza Damirsempre Ceter Valencia (1997) e ovunque, ma tutti nialitaliane vente: finalmente amore è Moccagatta, anno viene organizzata dalla Federainteresse, questo evento continua 28 Claudio MaffeI (1999) gli uomini in maglia grigia sem- mente la seconda posizione in stato ripagato in maniera degna. e amarezclassifica, domenica scorsa ha a persistere brano essersi liberati da una za- zione Dopo tante Italianama (Fipav) su tutto il terrinegli delusioni anni non solo per 9 RobertoOgunseye (1995) ze, è tornata la speranza. faticato per pareggiare in casa dei con sviluppare, vorra che neRagatzu condizionava nazionale, grazie al supporto promuovere e qualifica10 Daniele (1991) negati- torio comema sempre, il fanalino vamente le Senesi prestazioni. vari Comitati.di coda Gavorrano. re ilDimostriamo, gioco della pallavolo il suo di 17 Yuri (1997) essere un pubblico: tutti al Ormai, nessuna formazione può obiettivo Resta il profondo rammarico per Domenica 3 febbraio, infatti, le Kinpiùgrande importante è quello noi impornon molfarci paura ed è chiaro cheaquesta tutti i mesi che sono stati persi in deriadi 2019 hanno esordito Savi- di Moccagatta, rappresentareperché una tappa ALLENATORE liamo mai! avvio di stagione: la coppia Stelli- Alessandria può tranquillamente gliano nella prima tappa del “Trofeo tantissima per gli atleti e atlete che FILIPPI MICHELE (1980) Hurrà Grigi! ni-Sensibile doveva essere allon- puntare alle prime posizioni di dei Territori” (o delle Province): la possono avere un futuro in questo seconda tappa avrà luogo il 5 maggio, sport, rappresentando il culmine con la fase finale il 26, a cui si aggiun- dell’attività di tutte le rappresentatiGianmariaZanier Videointerviste Hurra Grigi Hurrà Grigi hurragrigi www.hurragrigi.itFoto Facebook: ROBUR gerà anche il settore maschile. ve regionali. 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HURRÀ GRIGI

Alessandria, così proprio non va CAMPIONATO SERIE C GIRONE A 2018/2019

CLASSIFICA MARCATORI

PROSSIMO TURNO 26A GIORNATA

#

Giocatore

Squadra

Gol

SQUADRA

P.ti

G

V

N

P

+

-

1

Tavano

Carrarese

17

1

Pro Vercelli

46

22

13

7

2

28

13

2

Caccavallo

Carrarese

12

2

Carrarese

43

25

13

4

8

52

34

3

Martignano

Albissola

10

Novara

10

Piacenza

43

24

12

7

5

35

23

4

Arezzo

42

25

10

12

3

31

21

Gliozzi

Robur Siena

10

5

Robur Siena

40

23

10

10

3

37

26

Mota Carvalho

Virtus Entella

10

6

Virtus Entella

39

18

12

3

3

31

14

Pesenti

Pisa/Pro Piacenza

9

7

Pro Patria

37

25

10

7

8

29

28

Gucci

Pro Patria

9

8

Pisa

36

24

9

9

6

28

25

Rolando

Arezzo/Gozzano

8

9

Pontedera

35

25

8

11

6

27

26

Le Noci

Pro Patria

8

10

Novara

34

24

7

13

4

30

20

Morra

Pro Vercelli

8

11

Juventus U23

28

25

8

4

13

27

30

Brunori

Arezzo

7

12

Gozzano

26

24

5

11

8

26

28

Cutulo

Arezzo

7

13

Cuneo

25

23

8

8

7

17

23

Piscopo

Carrarese

7

14

Alessandria

22

23

3

13

7

19

29

Eusepi

Novara

7

15

Albissola

21

25

5

6

14

23

37

Ceter

Olbia

7

16

Lucchese

20

23

5

13

5

33

30

17

Pistoiese

20

22

5

5

12

23

30

18

Olbia

20

23

4

8

11

24

36

19

Arzachena

14

25

5

0

20

15

44

20

Pro Piacenza

8

18

5

1

12

18

36

7 9

12

Arezzo - Juventus U23 Arzachena - Lucchese Carrarese - Piacenza Cuneo - Robur Siena Gozzano - Pontedera Pistoiese - Albissola Pro Patria - Novara Pro Piacenza - Pisa Virtus Entella - Pro Vercelli

Foto Facebook: ROBUR SIENA/ Fabio Di Pietro

3

Cacia

Alessandria - Olbia

Statistiche ALESSANDRIA PUNTI IN CASA : 6

PARTITE VINTE : 3

PUNTI FUORI CASA : 16

PARTITE NULLE : 13

RETI FATTE : 19

PARTITE PERSE : 7

RETI SUBITE: 29

DIFFERENZA RETI : -10

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