Alessandria-Arzachena

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QUINDICINALE DI CALCIO... E NON SOLO • Direttore Massimo Taggiasco

Anno XI n. 4•15 feb. 2019

Esiste ancora l’Alessandria? MASSIMO TAGGIASCO

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l miracolo non si è compiuto. La prima vittoria casalinga, a febbraio inoltrato, non è ancora arrivata, ma non è questo il problema. Il problema è che questa Alessandria non ha più nulla. Il pubblico non c’è più: 211 paganti sono la prova della sfiducia più completa. Non viene neanche più voglia di arrabbiarsi, di contestare in massa. Nessuno reagisce. La squadra non c’è più: non c’è gioco, non c’è qualità, non ci sono

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Hurrà Grigi

neanche più quella grinta e quella rabbia che in avvio di campionato avevano permesso di alimentare qualche speranza. Se non ci sono i piedi buoni, le partite non si vincono. Anche l’allenatore è sparito: in quasi sei mesi non solo non è riuscito a dare un gioco alla squadra, ma ormai sembra vagare senza orientamento tra moduli, ruoli, over, under con l’unico risultato di farci assistere a prestazioni indecorose. Non c’è, ma non c’è mai stato, il cosiddetto “progetto”, l’ennesimo esercizio verbale di una società

Hurra Grigi

che in sei anni ha distrutto squadra e pubblico. Soprattutto, non ci sono le basi per il futuro: sempre ammesso che ci sia la volontà di farlo, quando e come verrà ricostruita una squadra con competenze societarie e giocatori in grado di riportarci a lottare per la promozione in B, l’unica cosa che ci interessa? Qualcuno dovrebbe metterci la faccia, dire che cosa si vuol fare di questa Alessandria, quale futuro le si vuole dare e, soprattutto, chiedere scusa ai tifosi. Vogliamo chiarezza: è chiedere troppo? Hurrà Grigi.

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HURRÀ GRIGI

L’INTERVISTA a Silvio Bolloli

MASSIMO TAGGIASCO

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ilvio, l'ultima volta avevamo detto che il doppio impegno casalingo doveva servire a portare a casa sei punti, senza sè e senza ma: ebbene, l'Alessandria, la prima, l'ha steccata. La partita casalinga contro l'Olbia è stata probabilmente il momento più basso dell'intera stagione fino ad ora e ha rappresentato lo specchio di uno dei momenti più drammatici nella storia dei grigi. Addirittura? Se consideriamo l'attuale campionato di Serie C non l'equivalente della vecchia C1 ma l'anticamera della Serie D, è evidente che l'Alessandria sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia sportiva. E dire che la società è la stessa che, appena tre anni fa, ci aveva trionfalmente portati alla semifinale di Tim Cup contro il Milan. In effetti questi tre anni sembrano quasi tre secoli: come è lontano la Curva grigia dello Stadio Olimpico di Torino rispetto alla desolazione di un Moccagatta con soli 211 paganti (fatta ovviamente eccezione per i 900 abbonati) che abbiamo visto mercoledi sera. Vogliamo fare alcune osservazioni sulla partita? L'unica cosa positiva dell'incontro di mercoledi è stato il fatto di non avere perso, cioè di aver portato a casa un punto, muovendo millimetricamente la classifica e rendendo comunque utile il risultato finale che è stato conseguito. Per il resto, solo buio.

Quale è la cosa che ti ha colpito di più della partita? Anzitutto il tabellino impietoso: con 4 ammoniti ed 1 espulso, 4 calci d'angolo a 1 a favore dell'Olbia e 5 cambi effettuati nel secondo tempo che non hanno assolutamente mutato la sostanza (anche se su questo mi soffermerò più avanti). Ma quello che mi ha colpito ancora di più è un'altra cosa. Che cosa? La sensazione di incredibile insicurezza e timore di sbagliare che mi hanno trasmesso i giocatori dell'Alessandria al punto che non era più soltanto un problema di attaccanti che non segnano o di centrocampo che non costruisce ma ho notato che gli stessi difensori faticavano a fare l'elementare giro palla di ripartenza della difesa e spesso e volentieri preferivano rifugiarsi in più prudenti retropassaggi al portiere Cucchietti piuttosto che tentare qualche audace lancio in avanti. Tutto trasmmetteva una sensazione di timore di sbagliare e di mancanza di coraggio. Questo a cosa è dovuto secondo te? Al fatto che i giocatori, evidentemente, sentono su di sé tutta la pressione del momento difficile e, anziché reagire caricando a testa bassa l'avversario per cercare di scacciare il più in fretta possibile questa crisi e lasciarsi alle spalle il momento difficile si lasciano sopraffare dall'emozione e dal timore: magari non è cosi per tutti ma per molti certamente si. L'altra novità della partita di mercoledi è che sono stati contestati anche l'allenatore e i giocatori mentre fino ad ora l'unico bersaglio dei giocatori appariva il Presidente Luca Di Masi.

Foto: www.olbiacalcio.com

BOLLOLI: “Momento difficilissimo: ora occorre incitare i nostri ragazzi”

Ho sempre definito i giocatori onesti professionisti ma non campioni. Ma credo che anche un onesto professionista abbia il dovere di dare il 110% mentre, efettivamente, mercoledi sera non si è avuto questa sensazione quanto piuttosto l'idea che gli uomini risentissero enormemente della tensione del momento. E per quanto riguarda D'Agostino? Andrò controcorrente ma continuo a pensare che, disponendo di un materiale tecnico mediocre, sia difficile gettare la croce sull'allenatore (anche se sarebbe un comodo capro espiatorio) ora come ora posso solo semplicemente dire che non mi è piaciuta la sostituzione di De Luca con Delvino né la spiegazione che mi ha dato in sala stampa. Cioè? Alla mia richesta di delucidazioni, ricordando che quella sostituzione aveva anche determinato mugugni di una parte del pubblico in tribuna, D'Agostino ha

risposto che era indispensabile cercare di coprire maggiormente la retroguardia ed evitare di offrire il fianco ai contropiedi dell'Olbia: in pratica D'Agostino mi ha fatto capire che era indispensabile cercare di difendere il pareggio. E io ritengo che una spiegazione del genere non sia condivisibile quando si parla dell'Alessandria Calcio, per quanto indebolita e ridimensionata quale di quest'anno. Perchè? Perchè quando sei l'Alessandria Calcio e giochi in casa contro l'Olbia, sia pure in inferiorità numerica, hai il dovere di cercare la vittoria fino all'ultimo momento e non di coprirti, anche se questo può comportare correre qualche rischio in più anche perchè, se le cose vanno male, porti a casa zero punti anziché uno ma se invece vanno bene ne conquisti tre. E voglio aggiungere una cosa: un conto è quando sei in inferiorità numerica e giochi a Chia-

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vari contro l'Entella un conto è quando sei contro la quartultima formazione del campionato (e penultima ai punti) e, pur con uomo in meno, giochi in casa tua: al posto di D'Agostino io avrei rischiato di più anche se, come è noto, del senno di poi, sono i pieni i fossi. Hai anche parlato di cinque cambi. Certo e questo è stato un altro segnale veramente preoccupante: i giocatori entrati in campo nel secondo tempo, cioè a dire Panizzi, Gatto, Coralli, Sartore e Delvino non sono riusciti non soltanto a migliorare la qualità di un gioco che semplicemnte non si è visto ma neppure a dare quell'iniezione di energia e di verve di cui la squadra aveva bisogno: in altre parole, il fatto di avere cambiato quasi il 50% dei giocatori in campo non ha prodotto in pratica alcuna apprezzabile reazione da parte dell'Alessandria ad ulteriore comprova del fatto che tutto l'ambiente sta vivendo un momento psicologicamente difficile. A quanto pare anche il mercato invernale non ha prodotto granchè. Mi hai tolto le parole di bocca: Gemignani mi pare un giocatore sostanzialmente modesto e anche nella partita contro l'Olbia ha malgestito diversi palloni; Coralli è forse sul viale del tramonto e non pare incidere significativamente e anche Chiarello è stato sostituito a comprova del fatto che non sembra un uomo in grado di fare di rappresentare un valore aggiunto. E poi non sono neppure convinto dei ruoli. Cioè? Di Gemignani mi aspettavo un impegno più marcato in chiave difensiva mentre è andato, unitamente a Chiarel-

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lo, ad affollare un reparto già molto fornito quale il centrocampo mentre non sono stati apportati rinforzi adeguati al reparto difensivo che, anche nelle ultime partite, si è avvalso dei contributi forzati di giocatori che per definizione difensori centrali non sono come Gazzi e Panizzi ed anche in attacco penso si potesse puntare su un elemento più giovane, magari meno blasonato ma un po' più incisivo di quanto non si stia rivelando Coralli. Quindi dopo il fallimento della campagna acquisti estiva anche quella invernale ti ha deluso? Allo stato attuale debbo dire proprio di si. Ma allora con quale spirito dobbiamo vivere le prossime partite? Proprio qui volevo arrivare: adesso che appare evidente che l'Alessandria è una delle squadre meno forti del campionato, che lo spettro dei playout non è cosi inverosimile, che il morale è sotto i tacchi e che il pubblico è crollato in verticale e quello che viene allo stadio è sul piede di guerra, proprio adesso bisogna incoraggiare. Ma come? Certo: era giusto criticare e fare delle osservazioni quando qualcuno poteva ancora sostenere che il progetto è azzeccato o che funzionasse ma adesso che la realtà dell'andamento del campionato è stato a dir poco impietosa e che, a metà

dei girone di ritorno, ci troviamo a dovere ancora attendere la prima vittoria casalinga, proprio adesso bisogna incoraggiare questi ragazzi finchè possano uscire il più in fretta possibile da questa crisi. Criticare adesso è facile. Proprio perchè criticare adesso, fatta eccezione per un iniziale atteggiamento costruttivo e consapevole, è la cosa più facile del mondo perchè l'Alessandria è veramente in grossa difficoltà bisogna far sentire più alto l'incitamento: l'Arzachena ha sei punti meno di noi e, in assoluto, è la squadra che ha il passo più lento del campionato. Non vincere questa partita significherebbe rischiare davvero di sprofondare in una crisi difficilmente reversibile e invece l'Alessandria deve trovare i tre punti, la prima vittoria casalinga e l'incitamento del pubblico per iniziare a risalire la classifica verso posizioni pià tranquille. Tutti dobbiamo contribuire per raggiungere questo obiettivo. E se con l'Arzachena le cose non andassero bene? Allora la crisi si farebbe più cupa e la luce in fondo al tunnel sarebbe certamente più lontana. Ma adesso non bisogna pensare a questo ma raggruppare tutte le energie fisiche e mentali possibili per poter cercare di conquistare l'anelata vittoria.

Ricordo di Anna Maria Hurrà Grigi vuole ricordare, nel primo anniversario della sua scomparsa, la Sig.a Anna Maria (prima a sinistra nella foto, con la figlia Maria e l'Ing. Remo Sacco) madre del nostro collaboratore Carlo Sacco e moglie dell'Ing. Remo, l'ultimo Presidente ad aver portato l'Alessandria Calcio in serie B. Massimo Taggiasco e tutta la Redazione di Hurrà Grigi

Consueto incontro con Carlo Sacco, figlio del Presidentissimo Remo, ultimo protagonista di una promozione dell’Orso Grigio in serie B nonché vincitore della prima edizione della Coppa Italia di serie C.

SACCO Dobbiamo essere più positivi

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arlo Sacco, figlio del Presidentissimo Remo, ultimo protagonista di una promozione dell’Orso Grigio in serie B nonché vincitore della prima edizione della Coppa Italia di serie C e collaboratore di Hurrà Grigi ha affidato alle colonne del nostro giornale la sua opinione in merito all’attuale momento dell’Alessandria ed alla delusione più volte espressa dai tifosi sui risultati fino ad oggi conseguiti dalla squadra. Carlo, questa prima vittoria casalinga non vuole proprio arrivare.. Purtroppo, non è ancora arrivata. Però, io partirei da un’altra considerazione. Non andiamo a mettere il dito nella piaga. Certamente, come vedono tutti, non è un periodo felice come risultati, ma io

comincio a dire che non è soprattutto un periodo facile. Perché? Perché in questo momento la squadra avrebbe bisogno di un supporto anche da parte del pubblico. Se sentisse il suo calore, potrebbe sopperire con la grinta e l’entusiasmo ad una qualità che in queste ultime partite non vediamo. Mi rendo conto che il pubblico è sempre meno numeroso, però dico che Alessandria è una città che ha veramente poco, a livello sportivo abbiamo solo i grigi. Io spero sempre che arrivi il momento della svolta: se amiamo questa maglia grigia, non si può essere tifosi solo quando le cose vanno bene, quando si vince la coppa o si arriva a Milano, Genova e Spezia. Quelle sono eccezioni. Però il pubblico pagante vuole vedere uno spettacolo almeno dignitoso. Certamente, se avessi potuto consigliare il Presidente, gli avrei detto di non prendere un allenatore dal girone C, ma uno come Scazzola, mister del Cuneo, che pur con tutti i problemi societari, riesce a mettere in campo una discreta squadra. Le contestazioni a Di Masi al termine della gara con l’Olbia mi hanno fatto veramente male. Di Masi a livello tecnico è mal consigliato ed è anche poco fortunato. Se

ci avessero dato il rigore su Santini avremmo potuto vincere, ma tanti sono gli errori arbitrali che ci sono costati 7 o 8 punti. Anche l’espulsione del nostro giocatore mi è parsa veramente eccessiva, non era un’entrata cattiva. Mi dicono che sono filo-Di Masi. E’ vero, io sto con Di Masi e riconosco che le critiche di questo giornale alla Presidenza sono comunque costruttive e sono dettate dal grande amore che tutti abbiamo per la maglia grigia. Se non vinci mai, hai voglia di portare gente allo stadio…. Adesso arriva l’Arzachena, con cui abbiamo vinto in trasferta. Speriamo sia la volta buona per portare a casa i tre punti al Moccagatta. Io vorrei vedere più gente allo stadio, perché il calcio è uno spettacolo che può sempre riservare belle sorprese. Affrontiamo un campionato difficilissimo anche per colpa della Lega: queste cose i giocatori le sentono. Io conosco da anni il mondo del calcio: se si entra in campo col pubblico dalla tua parte hai una grandissima iniezione di fiducia. Abbiamo visto che anche le formazioni più titolate fanno fatica e incappano in brutte figure, ultima il Novara a Busto Arsizio. Spero che i tifosi trasmettano positività alla squadra, anche per scacciare tutta questa sfortuna che ci perseguita.

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Precipizio grigio...

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i fronte ad un pubblico demotivato ed arrabbiato, i Grigi hanno, nell’importante confronto diretto con l’Olbia di ieri sera, sfoderato l’ennesima prestazione deludente. In molti, nel dopo gara, sono finiti sul banco degli imputati, processati e condannati da molti supporters esasperati dall’ennesima gara scevra di vittoria sul terreno di casa: i giocatori, colpevoli di non mostrare più la grinta e l’attaccamento alla maglia mostrati nella prima parte della stagione, l’allenatore D’Agostino, colpevole, a detta di molti, di troppi errori tecnici costati un autentico tesoretto di punti lasciati per strada, il preparatore atletico colpevole di una preparazione lacunosa che ha aperto la strada a troppi infortuni, il Presidente Di Masi, colpevole di aver creduto in un progetto che ha da subito mostrato limiti e difetti sin troppo evidenti, il Direttore Sportivo Cerri per aver scelto elementi non all’altezza del ruolo. La bocciatura, vista la posizione in classifica, appare quantomeno obbligata. Nessuna traccia di ambizione è apparsa presente agli occhi degli spettatori annoiati ed attoniti che hanno assistito ad una gara quasi priva di emozioni, come se quel misero punto che non ha mosso minimamente la classifica rappresentasse un prezioso bottino da difendere con le unghie e con i denti a costo di ergersi sulla difensiva, rimanendo in dieci a causa di un’espulsione discutibile e l’uscita di De Luca dal campo. Questa volta, neppure il mancato rigore concesso nel primo tempo per clamoroso atterramento in area di Santini, è stato addotto quale alibi per sviare l’attenzione da una prestazione inqualificabile sotto tutti i punti di vista. La presenza sempre più sparuta di persone sugli spalti è segno tangibile dell’acuirsi del-

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la grave lacerazione ormai in essere tra i vertici della società e la tifoseria, che per tutto il corso della gara non ha cantato salvo, sul finale, indirizzare alcuni cori di protesta, in particolare, di Presidente e Direttore Sportivo. Diventa davvero difficili conservare il necessario distacco nei confronti di ciò che appare sempre più paradossale. E’ come se, nel giro di qualche mese, tutta la nostra storia recente fosse stata cancellata, tutti i nostri ricordi positivi assorbiti da un tempo nebuloso e fumoso capace di dissolvere ogni immagine. Ogni tanto riguardo una bellissima fotografia scattata in occasione di un Alessandria-Siena di qualche anno fa, nella quale un raggiante Pablo Gonzalez alza le braccia sotto la curva Nord stracolma dopo l’ennesima pesante marcatura, consegnando simbolicamente a quella Curva estasiata gli ennesimi tre punti di una cavalcata che, in quel momento, sembrava inarrestabile. Mi accorgo che il riguardarla non riesce più a riportare la mia mente a quella sera, in cui peraltro ero, come sempre, presente. E’ come se stessi rivedendo immagini che non mi riguardano, che non hanno mai fatto parte della mia vita. E’ come se la mia mente provasse a cancellare tutta quella bellezza per addolcire il dolore, ormai arrugginito e stantio, che alberga in un cuore ormai svuotato. L’arrivare a casa senza voce, dopo aver cantato per quasi due ore, è oramai un retaggio di un passato che mi sembra quasi di non avere vissuto. A chi devo dire grazie? Io alla difesa ad oltranza dell’attuale dirigenza per meriti passati non ci sto. Non ci riesco: ritengo che non sarebbe onesto da parte mia. Non riesco a digerire l’atteggiamento di chi non vuole metterci la faccia. Nel nostro periodo più buio mi attenderei almeno qualche

parola da parte del Presidente. È un atto dovuto, è un atto di umiltà e di coraggio, è il momento di fare un bilancio e comunicarci cosa intenda fare. E’ ora di assumersi, di fronte ad una tifoseria delusa, la responsabilità delle proprie scelte, anche a costo di acuire ancora di più la distanza esistente dimostrando, tuttavia, il rispetto che può essere determinato solo da un confronto. La cosa che non accetto è questo continuo ignorarci, questo continuo ergersi sulle proprie posizioni non accettando, in nessun modo, di parlare e di spiegarsi. Non accetto che le scelte di quest’anno siano insindacabili ed intoccabili. Allenatori esperti e vincenti sono stati esonerati per molto meno. Non capisco questo continuo utilizzo di due pesi e due misure, questo continuo segretare ogni notizia inerente la squadra quasi si trattasse di un Segreto di Stato, questo reticente tacere sul nostro futuro, sui veri obiettivi, sul fatto che all’improvviso quello che era amore dichiarato per una piazza e per i suoi tifosi si è trasformato in una sorta di dichiarazione di secessione che viene, ogni volta, sottoscritta nuovamente rinnovando gli atteggiamenti appena illustrati. Non posso fingere di non vedere il precipizio che si sta aprendo sotto ai nostri piedi, né l’abbassarsi costante ed inesorabile della temperatura della nostra passione. L’Alessandria Calcio è patrimonio della città, non è un prodotto ad uso e consumo esclusivo di una nicchia elitaria. Come tale venga trattata, e come tale venga gestita, con il coraggio che il nostro simbolo, l’Orso, evoca. Anche se tale coraggio dovesse tradursi nel porgere delle scuse, doverose, agli spettatori che non meritano di assistere all’indecoroso spettacolo cui sono costretti ad assistere quasi ad ogni gara.

IL BASTIAN CONTRARIO di Mao

Bene... Anzi direi male, malissimo...

B

ene.... Anzi direi male.... Il campionato per noi è finito, e fino alla fine ci saranno solo partite dove non si vedrà nulla che abbia a vedere con il calcio, e nessun interesse per una classifica che ha già l'ultima squadra decisa dalla cattiva economia. Abbiamo tirato le somme nella partita di ieri contro l'Olbia. I totali sono questi : i giocatori che entrano in campo, nelle prime partite giocate, almeno, riuscivano a mascherare la loro scarsa qualità con un impegno sopra le righe, che li faceva almeno perdonare alla fine delle gare. Ora anche loro se ne fregano, e la loro imbarazzante e collettiva bassa qualità non viene più perdonata, ed anche la gradinata ora non li accetta più. Ieri la tifoseria nella nord non era molto numerosa ma schifata dalla prestazione cui aveva assistito, e non li ha voluti sotto la gradinata. Il nostro allenatore ha dimostrato ancora una volta di non capirci più nulla. Uomini fuori ruolo, zero gioco, nessun cambio che abbia influito sull’andamento della partita. Anche contro l'Olbia ha tolto De Luca per mettere un terzino. Tutto da bocciare. Il Ds ed il responsabile tecnico appaiono sempre di più due figure di scarsa competenza ed inadeguati a ricoprire

qualunque ruolo in una società che abbia delle ambizioni e che voglia fare calcio nelle categorie più prestigiose. Siamo arrivati al vertice della piramide, e dobbiamo parlare della presidenza e dei suoi uomini di fiducia. Sono loro che hanno scelto l'allenatore, i suoi collaboratori. I suoi collaboratori hanno scelto dei giovani che non si stanno dimostrando all’altezza di un campionato di serie C: dovrebbero capire da soli che grazie alla loro età potrebbero fare domande di assunzione in qualche azienda che ricerca giovani, di fatica, ed appendere le scarpe al chiodo. Quindi tutte le colpe provengono dalla presidenza e dalla sua incapacità nel comprendere che per fare calcio ed ottenere risultati bisogna avere competenza o circondarsi di persone molto competenti ed esperte. Ha speso un sacco di soldi, anzi ha buttato un sacco di soldi raccogliendo alla fine solo pesanti critiche e relativi cori allo stadio. Se non può o non vuole più spendere ha solo da andarsene, l'Alessandria calcio esiste dal 1912 non è nata e non morirà con Di Masi. Non mi stupirei se noi tifosi fossimo accusati di riporre fiducia nella persona definitivamente sbagliata se dovessimo dire PRESIDENTE RIMANI!

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SECONDO ME... Colloquio con Marcello Marcellini

MARCELLINI Ahimè sempre peggio ra ben undici volte, l’undici grigio non è riuscito per tutto l’arco dei novanta minuti a dare l’impressione di riuscire ad essere pericoloso attraverso normali azioni di squadra. Quando ha creato qualcosa lo ha sempre fatto in virtù di casualità o di calci da fermo. È un leit motiv che caratterizza ormai dall’inizio del campionato le prestazioni dell’Alessandria. L’allenatore è stato ampiamente fischiato da parte del poco pubblico al momento della sostituzione De Luca-Delvino..

Non dimentichiamo che l’Alessandria era in dieci uomini per l’espulsione di Zogkos. A una manciata di minuti dalla fine, con l’Olbia che dava la sensazione di provare ad ottenere qualche cosa di più, l’allenatore ha creduto bene di cautelarsi maggiormente con l’ingresso di un difensore. Togliere un centrocampista era un non senso. Io per primo non ho, al momento, capito l’esclusione di De Luca che non era stato tra i peggiori, ma evidentemente il mister ha preferito togliere un attaccante che era in campo da circa ottanta

MASSIMO TAGGIASCO

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Foto: www.olbiacalcio.com

uest’anno collabora con noi Marcello Marcellini, da sempre conoscitore del calcio alessandrino (e non solo) di cui è stato, nel corso della sua vita, tifoso, addetto stampa, direttore generale, club manager, radio-telecronista, commentatore , nonché autore di diverse pubblicazioni dedicate all’Alessandria Calcio. Marcello, mercoledì sera si doveva vincere e invece l’Alessandria ha nuovamente steccato... Ancora una volta ha ampiamente deluso sul piano del gioco e del temperamento. Ormai le speranze di notare un’inversione di tendenza sembrano scemare partita dopo partita. Il turnover dell’allenatore D’Agostino, da un lato non apporta benefici sul piano delle prestazioni, dall’altro fa temere che lo stesso mister sia entrato un pò in confusione. Contro l’Olbia, vale a dire contro una formazione non certo eccelsa che staziona in classifica da sempre sotto l’Alessandria e che ha perso sino-

minuti piuttosto che Sartore e Coralli che erano subentrati nel secondo tempo. C’è da chiedersi piuttosto come mai Chiarello continui a giocare in una posizione nella quale quando militava nella Giana non l’ho mai visto. È un elemento, per come lo conosco io, che deve partecipare molto più assiduamente allo svliuppo del gioco e che con la sua predisposizione all’inserimento potrebbe diventare un’arma in più per una squadra che in fase offensiva è veramente poca cosa. I 19 gol segnati dai grigi sino ad ora lo confermano. I giocatori hanno psicologicamente timore di scendere in campo al Moccagatta? Questo non lo posso sapere. Una cosa è certa. In una situazione precaria dal punto di vista delle prestazioni come è oggi l’Alessandria non è certo cosa piacevole e stimolante giocare di fronte a poche centinaia di persone maldisposte e in aperta contestazione con la società. I giovani subiscono sicuramente di più questo peso. I meno giovani e più esperti potrebbero essere meno infastiditi, ma al tempo stesso, più portati a gestire la situazione.... Secondo te l’Alessandria rischia qualcosa? Prima di tutto c’è da auspicarsi che la Lega chiarisca una volta per tutte cosa ha intenzione di fare. In seconda battuta, se devono arrivare a Lucchese e Cuneo tanti punti di penalizzazione, come vengono paventati per non aver

ottemperato agli obblighi della sostituzione della fidejussione ritenuta non congrua, che arrivino in fretta. Per lo meno si potrà avere abbastanza chiaro che cosa succede in fondo alla classifica. Certo è, che alla luce delle prestazioni dei grigi fino ad oggi non c’è da stare allegri. Infatti, giocate le prossime tre partite, di cui due in casa contro delle dirette concorrenti ed una in trasferta, contro un Gozzano, un pò sorpresa del torneo, l’Alessandria dovrà disputare sette partite che, tranne quella in terra cuneese, la vedrà impeganta contro tutte squadre in zona playoff. In questa situazione da te descritta la gara di domenica contro l’Arzachena si prospetta molto difficile... Partita che potrebbe volere dire prima vittoria casalinga in campionato per l’Alessandria oppure primo pareggio in campionato per i sardi! Oppure..... meglio lasciare stare. L’Arzachena fino ad oggi ha dimostrato di possedere un impianto di squadra non eccelso: penultima in classifica, con tutte le gare già disputate, peggior attacco e peggior difesa del girone. Quanto di meglio per poter dare ai grigi l’opportunità di uscire almeno numericamente dai gorghi di una crisi che infastidisce non poco. A prescindere da tutto, voglio sperare che i giocatori riescano a regalare un pò di gioco, molta intensità, grande volontà per ottenere anche un riavvicinamento al proprio pubblico che ormai si è veramente distaccato.

Condoglianze Tutta la redazione di Hurrà Grigi si unisce al dolore di Fabio Delvino e della sua famiglia per la perdita della nonna. Massimo Taggiasco e la Redazione

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IN PUNTA DI PENNA di Luca Sturla

D'AGOSTINO “Non mi dimetto. Voglio dimostrare il mio valore”

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La finestra sul campionato

L Foto Facebook: OLBIA CALCIO

i risiamo. Anche mercoledì al Moccagatta non si è vinto. E mi assumo tutte le responsabilità di dire che la colpa ha un nome ed un cognome: Gaetano D’Agostino, che anche contro l’Olbia ha fatto cambi senza senso ed è riuscito solamente a contare fino ad 11 quando ha compilato la distinta. Si, perché anche contro l’Olbia il tecnico ha fatto moltissimi errori che nemmeno un tecnico di una squadra di eccellenza potrebbe fare. Da quando nel momento di maggiore difficoltà togli gli attaccanti per inserire un difensore? Vuoi proteggere uno 0-0 o vuoi tentare di vincere? E dagli spalti, infatti, si è alzato un unico grido “Dimettiti!” ed al DS Massimo Cerri “Esoneralo!”. Ma il tecnico tira dritto ed in sala stampa al termine del match ha detto chiaramente che lui vuole andare avanti. “Io non abbandono i ragazzi - ha dichiarato D’Agostino -, perché questo significherebbe dimettersi. Io ho tanta voglia di fare bene in Alessandria. In questo momento dimettersi è da vigliacchi: questo non mi appartiene. Si può uscire rafforzati anche dagli insulti e il voglio dimostrare il mio valore, umano e professionale insieme ai ragazzi”. Caro Mister, se vuole dimostrare il suo valore umano, allora, farebbe bene a farsi un grande bagno di umiltà prima di presentarsi in sala stampa ad esternare certe affermazioni, perché già domenica scorsa ha avuto il coraggio di dire che “su alcuni errori elementari ci sta lavorando da ben otto mesi”. Ora, se in otto mesi non è riuscito a correggere questi errori (oltre a non aver creato un gruppo, e

ciò si vede chiaramente in campo anche dai non addetti ai lavori) forse non vuol dire che i ragazzi non capiscono, perché questi ragazzi non sono stupidi. Forse è proprio lei il problema, perché in otto mesi non è riuscito a spiegare nulla di buono, nemmeno ad avere fame di vittoria in campo. Lei, infine, ha detto “rispetto il pubblico nel bene e nel male, se applaude e se fischia”. Bene, se lo rispetta ha solo una cosa da fare: quella che chiede il pubblico, cioè dimettersi prima di mandare l’Alessandria in Serie D. Il Moccagatta, la Nord ma anche i ragazzi che lei sta allenando non meritano questo trattamento. Fino a metà campionato aveva “l’alibi” degli errori commessi dai giovani in campo. Ma ora? Di quei giovani che lei tanto ha attaccato non ne vediamo più in campo, invece gli

errori sono sempre gli stessi. Allora la colpa non è dei giovani. Facile attaccare Gjura, Delvino, Sbampato per gli errori in difesa. Ma quando quegli errori che lei contestava li fanno Panizzi o Prestia? Lei sta sempre zitto. Oppure gli errori di Bellazzini a centrocampo. Oppure quelli di Santini… potremmo continuare all’infinito ma sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Se lei, come detto mercoledì, vuole dimostrare di non essere “un vigliacco”, allora, dovrebbe in sala stampa attaccare questi giocatori over come ha attaccato gli under. Oppure dire “basta, ho sbagliato. Non sono stato capace di guidare la squadra e quindi mi dimetto”. O lei rimane in Alessandria solamente perché almeno se la cacciano continua a ricevere lo stipendio fino alla fine del contratto?

a venteseiesima giornata ha fatto registrare, per quanto riguarda l’alta classifica, due risultati importanti. La vittoria del Piacenza a Carrara e la sconfitta della Pro Vercelli a Chiavari. Proprio in base a questi due esiti, per il momento, la graduatoria in vetta si è accorciata e la squadra di Chiavari ha ridotto a soli quattro punti il distacco dalla capoclassifica Pro Vercelli con quattro partite in più da recuperare rispetto ai bianchi piemontesi. Continua a stupire, in positivo, la formazione di Busto Arsizio. La Pro Patria infatti ha sconfitto in casa il sempre più enigmatico Novara. L’undici di Viali, che sta raccogliendo sempre più critiche, rimane ancorato, per il momento, sull’ultimo gradino disponibile per i futuri playoff. Il margine di vantaggio sull’undicesima in classifica, la Juventus Under 23, essendo di cinque punti, appare ancora sufficiente però a garantire agli azzurri novaresi un futuro abbastanza tranquillo. Preoccupa invece la loro scarsità di vittorie al momento inferiore addirittura agli stessi juventini e al Cuneo. Altra partita piacevole tra il Gozzano e il Pontedera che hanno pareggiato e hanno fatto un ulteriore piccolo passo in avanti ognuna, anche se ognuna con scopi diversi. I toscani per rimanere nella zona playoff, il Gozzano per allontanarsi sempre di più dal settore a rischio. Come nota di colore, mi piace segnalare, al di là dei nove punti esistenti oggi tra le due squadre, il loro cammino fatto di aspetti numerici molto simili: 28 reti realizzate dal Pontedera, 27 dal Gozzano; 27

reti subite dai granata, 29 dai piemontesi a fronte di dodici pareggi per entrambe. L’Alessandria contro l’Olbia voleva la vittoria. Per due motivi. Fare sparire dal tabellino numerico lo zero dei successi casalinghi e al tempo stesso distanziare una diretta concorrente dnelle zone basse della classifica. Non è andata cosi: quattordicesimo pareggio per i grigi. Ennesima prova incolore della squadra di D’Agostino, sempre più crescente contestazione da parte di un pubblico sempre più scarso. Sembrano passati anni luce da quello splendido “dodicesimo uomo” che ha accompagnato la formazione grigia nelle ultime stagioni. È ritornata alla vittoria la squadra che non pareggia mai: l’Arzachena che sconfiggendo la Lucchese ha accorciato ulteriormente le distanze nella zona bassa della classifica. Si rimane tutt’ora in attesa di venire a capo della situazione ormai più comica che tragica di questo torneo che verrà annoverato negli annali come il campionato dell’assurdo. Non si riesce a capire infatti perché la Federazione continui a rinviare le gare della Pro Piacenza senza prendere decisioni in merito. Intanto nel girone C della Serie C il Matera per la quarta volta non si è presentato alla partita e da regolamento verrà estromesso. Due pesi due misure? Motivi che non conosciamo che giustificano questo atteggiamento da parte della Federazione? Auguriamoci di saperne di più a breve per non rendere ancora più ridicolo un torneo che di fatto però lo è già! [M.Marcellini]


15 feb. 2019

APPUNTI GRIGIONERI di Roberta Sacco

Grigi, pareggiando finiscono le illusioni S

olito pari. Mercoledì di campionato per la serie C che porta in dote ai grigi l’ennesimo pareggio, il quattordicesimo in ventiquattro partite giocate. Non tutti i pareggi sono uguali e quello contro l’Olbia è deludente, frutto di una squadra in evidente involuzione rispetto a quella vista nel girone d’andata. Lo 0-0 casalingo è lo specchio di una formazione che ha perso strada facendo le poche certezze che aveva, il cui impegno (molto) va di pari passo alla confusione vista in campo. E’ inutile quindi appellarsi ogni volta alle scelte arbitrali seppur discutibili che, in ogni caso, non stanno dando una mano ad una squadra in netta difficoltà e senza idee. Le mancanze della società sono state messe a nudo più volte ma non sono sufficienti a giustificare le prestazioni dei grigi delle ultime partite. La vittoria in casa manca dallo scorso campionato e chissà se i tifosi alessandrini potranno almeno “festeggiare” per una volta nelle sette partite rimaste. La zona playoff è ormai un miraggio e c’è ancora da capire cosa succederà in zona retrocessione con le questione Pro Piacenza ed i nuovi giri di penalizzazione che andranno a colpire ancora Lucchese e Cuneo: il rischio concreto è di trovarsi fra qualche giornata senza obiettivi vivacchiando fino a maggio. Le uniche note positive della giornata sono le buone prestazioni di Maltese (al rientro dall’infortunio) e di Zogkos (fino all’espulsione esagerata) e alla

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HURRÀ GRIGI

porta inviolata di Cucchietti che non ha mai corso veri pericoli. Colpe D’Agostino. E’ chiaro che il primo colpevole di questa involuzione non possa che essere mister D’Agostino. Anche con l’Olbia si sono visti tutti i limiti di un allenatore che ha idee confuse e che, quasi sempre, peggiora le cose quando va a mettere mano alla panchina. Nella gara di mercoledì contro l’Olbia è stato folle mantenere comunque la difesa a cinque anche dopo l’espulsione di Zogkos, col serio rischio, se di fronte ci fosse stata un’ Olbia più aggressiva e coraggiosa, di schiacciarsi troppo portando i sardi costantemente nei propri ultimi 30/35 metri. Non convince neanche il solito cambio di De Luca nell’ultima parte di gara perché, per quanto il ventunenne scuola Torino non sia un campione, è sempre utile alla squadra sia in fase offensiva che difensiva. Così come ci sarebbe da chiedere

spiegazione al mister ed al suo staff sulla scarsa condizione atletica e la miriade di infortuni che hanno colpito i calciatori in questa stagione. Verso l’Arzachena. E domenica arriva al Moccagatta l’altra squadra sarda, l’Arzachena reduce dalla preziosa vittoria casalinga contro la Lucchese negli ultimi minuti. Proprio nella gara d’andata arrivò una delle 3 vittorie dei grigi quando in Costa Smeralda a decidere fu un colpo di testa di Manuel De Luca a 10 minuti dalla fine, dopo una buona prestazione ed un palo colpito da Badan. Non ci sarà Zogkos squalificato mentre potrebbero ritrovare una maglia da titolare Gatto e Coralli che sono partiti contro l’Olbia dalla panchina. Chiunque giochi comunque dovrà mettere ancora più voglia e possibilmente più lucidità per trovare finalmente la vittoria al Moccagatta perché il tifoso grigio ha ama in ogni caso la sua squadra ma la pazienza non è infinita.

Foto Facebook: OLBIA CALCIO

Le pagelle dei grigi contro l'Olbia Calcio

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nnesimo pareggio per i Grigi che oggi non vanno oltre lo 0-0 contro l’Olbia. Una prestazione che convince poco. Ma ciò che proprio non convince è l’atteggiamento di Mister D’Agostino che sembra non capire più cosa fare. Allora la soluzione potrebbe essere solo una: consegnare le dimissioni. Cucchietti 5: Abbastanza insicuro nelle uscite. Zogkos 5: Si prende un rosso diretto per una scivolata dopo aver giocato una prima parte di gara molto buona. Prestia 5,5: Potrebbe fare molto di più. Un giocatore della sua esperienza deve essere più attento. Agostinone 6,5: Sicuro come di consueto. Spinge la squadra e tenta l’assalto fino alla fine. Alla fine della partita ci mette la faccia durante la contestazione dei tifosi. Gemignani 6: Cerca di spingere gli attaccanti più che può ma i suoi suggerimenti non vengono colti. Maltese 5,5: Un giocatore che indossa la maglia numero 10 dovrebbe fare molto di più. Mai incisivo. Panizzi 5: Viene rimesso in campo come centrale e si nota che è fuori ruolo. Gazzi 6: Il capitano ci prova fino alla fine ma nel momento di maggiore difficoltà sembra sparire, Badan 5,5: Corre, tenta di portare su la squadra ma non riesce ad inci-

dere. Sartore 5,5: Entra nuovamente a sinistra ma sta volta non riesce a incidere. Chiarello 7: Una prestazione, la sua, da categoria superiore. Corre fino allo sfinimento, tenta più volte di sbloccare il risultato e serve i suoi compagni. Gatto 5,5: Entra senza fame di vittoria. De Luca 6: Ha avuto più volte l’occasione per sbloccare il risultato ma non c’è mai riuscito, a volte anche per sfortuna. Delvino 6,5: Entra in campo quasi alla fine della partita ma lotta come pochi altri in campo. Alla fine della partita, insieme a pochi altri, ci mette la faccia coi tifosi. Santini 4: Tenta solo azioni personali che, come al solito, sbaglia clamorosamente. I suoi salti per prendere la palla di testa finiscono nel nulla perché non arriva neanche a colpire la sfera. Coralli 5,5: Entra con la sua solita cattiveria agonistica ma non incide. Mister D’Agostino 0,5: Mezzo punto solo per essere riuscito a contare fino a 11 quando ha compilato la distinta. Non è più in grado di gestire una squadra di calcio. Nel momento di maggiore difficoltà toglie la prima punta per mettere un difensore. [Luca Sturla]


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15 feb. 2019

HURRÀ GRIGI

L'INTERVISTA Questa settimana la redazione di

Ennesimo pareggio contro l'Olbia

Hurrà Grigi ha incontrato Fabio Bracco, difensore dell'Alessandria nelle stagioni 2000/01 e 2002/03

BRACCO "Alessandria, I una delle piazze migliori con un grande pubblico" PAOLO BARATTO

B

racco è stato due stagioni ad Alessandria quali sono i suoi ricordi? Sono state due annate non di certo fortunate, la prima, in cui si sono intervallati Pruzzo e Roselli come allenatori, retrocedemmo in serie C2 arrivando ultimi in classifica. Nella seconda stagione in cui ho giocato e dove cambiarono tre allenatori: Pagliari, Andreazzoli e Soldo, chiudemmo ultimi retrocedendo in Serie D. Alessandria è stata una delle piazze migliori in assoluto in cui ho giocato. 6 maggio 2001 è stata la gara d'esordio di Bracco nel match tra Alessandria e Carrarese, se la ri-

corda? Ricordo che ero molto emozionato. C'era la curva piena, era una partita molto sentita. Sono entrato al posto di Zirafa al minuto 62'. Vincemmo quella partita, era la penultima di campionato, per 2-1 grazie ai gol di Melis e Scazzola. Quando sono entrato ero voglioso di dare il mio contributo. Sono entrato in un ruolo delicato e sono riuscito a fornire un piccolo apporto facendo il passaggio per il traversone da cui è nato il gol di Scazzola. Oltre ad Alessandria quale è la piazza in cui hai giocato che ricordi con maggiore affetto? Sicuramente dico Taranto. Sono approdato in Puglia nella stagione 2004/05. Chiudemmo il campionato al sedicesimo posto, terzultimi. Ci salvammo ai playout grazie alla vittoria, per 2-1, nello spareggio contro il Ragusa. In quella stagione erano cambiati ben quattro allenatori: Mimmo Presicci, Giuseppe Sabatini, Pieraldo Nemo e Carlo Florimbi. Ricordo uno stadio che fa venire i brividi, con una curva sempre piena in ogni domenica in cui giocavamo. Quando si vinceva c'erano i tifosi che erano capaci di portare a casa, a noi giocatori, le orecchiette con le cime di rapa. Però quando perdevi eri un

casino. Tra gli allenatori che hai avuto quale è quello che ti ha dato di più? Devo dire grazie a Giampiero Gasperini. Aveva già dalle prime esperienze, come allenatore, le basi per poter ambire ad allenare in piazze importanti e ritengo che abbia raccolto meno di quello che ha seminato. L'ho avuto dai pulcini fino alla Pimavera della Juventus. Favorevole o contrario all'introduzione nel calcio professionistico delle seconde squadre? Sono assolutamente contrario. Esistono, da sempre, i campionati Primavere. Ritengo che, quando i giocatori sono forti, devono andare a farsi le osse nella Serie C oppure in categorie più elevate se il calciatore merita di giocare in piazze più importanti. C'è sicuramente più possibilità di giocare in società che non hanno l'assillo della immediata vittoria: tipo Torino, Atalanta, Sampdoria per fare alcuni nomi. I top club sperano sempre di comperare e acquisire le prestazioni di campioni affemati. Quando ha appeso le scarpette al chiodo non le è venuto il desiderio di rimanere nel mondo del calcio? No. In quanto il calcio lo ritengo un ambiente marcio, un ambiente con molti problemi.

n un Moccagatta surreale senza striscioni e senza tifo per via della contestazione all’allenatore (e non ai giocatori, che non ne possono nulla) i Grigi hanno affrontato l’Olbia ma la partita è finita in parità. A nulla è valso il saluto degli 11 giocatori grigi sotto la Nord prima della partita. Nel primo tempo i ragazzi di Mister D’Agostino sono stati anche beffati dall’arbitro che al 20’ sbaglia tutto e assegna un giallo a Santini per simulazione. Secondo il direttore di gara Muroni non avrebbe abbattuto in area Santini ma sarebbe stato il 7 grigio a buttarsi per terra. Peccato che Van der Want, portiere dei sardi, si sia girato verso la Nord dicendo che sarebbe stato un fallo da rigore. L’ultima mezz’ora, inoltre, i Grigi rimangono in 10 per un rosso diretto a Zogkos. LA PARTITA. Primo squillo dei Grigi al 3’ con Chiarello che dalla tre quarti manda la palla sopra la traversa. Al 5’ Gemignani tenta di servire De Luca ma Iotti interviene. Al 20’ Santini viene steso in area di rigore da Muroni ma l’arbitro impazzisce e gli assegna un giallo per simulazione. Van der Want si gira verso la Nord e dice ai tifosi, che stavano protestando, che era un fallo da rigore netto. Al 29’ Santini tira molto debolmente facendo finire la palla tra le mani di Van der Want. Al 32’ salvataggio clamoroso della difesa sarda che blocca la palla tirata da De Luca sulla linea di porta. Al 45’ secondo giallo della partita: è per Chiarello per un fallo su Vallocchia. Prima di fischiare il calcio di inizio del secondo tempo, Mister D’Agostino sostituisce Santini con Coralli. Al 49’ fuori Badan e dentro Sartore. Al 57’ ennesimo sbaglio arbitrale che punisce con un rosso pesante Zogkos per una semplice scivolata. Al 59’

giallo per Pinna. Al 62’ fuori Maltese e Chiarello per Panizzi e Gatto. Al 65’ fuori Peralta per Gemmi. Al 74’ giallo per Gemignani. Al 75’ Mister D’Agostino sostituisce De Luca con Delvino e la Nord urla pesantemente contro il tecnico grigio che, a questo punto, sembra veramente non essere più in grado di gestire una squadra di calcio. Al 79’ fuori Pinna e Ogunseye per Pisanu e Ragatzu. All’82’ Van der Want si supera respingendo prima il tiro di Coralli, poi quello di Delvino ed infine quello di Sartore. All’85’ giallo per Panizzi. Un minuto più tardi occasione per Sartore ma la palla va fuori di pochissimo. Alla fine contestazioni per Luca Di Masi, Massimo Cerri e Mister D’Agostino. La Nord non ne può più di certe prestazioni. La testa del mister è l’unica cosa che vogliono i tifosi alla fine della partita. ALESSANDRIA 22 Cucchietti; 5 Zogkos, 28 Prestia, 3 Agostinone; 25 Gemignani, 10 Maltese, 24 Gazzi (C), 19 Badan; 29 Chiarello; 9 De Luca, 7 Santini. A disposizione: 1 Pop, 6 Delvino, 8 Gatto, 11 Sartore, 12 Scatolini, 13 Gerace, 14 Sbampato, 18 Coralli, 20 Checchin, 21 Bellazzini, 23 Panizzi, 30 Rocco. OLBIA 22 Van der Want; 2 Pinna, 4 Bellodi, 6 Iotti, 3 Pitzalis; 8 Vallocchia, 20 Muroni, 13 Pennington; 30 Peralta; 9 Ogunseye, 7 Ceter. A disposizione: 12 Romboli, 3 Pitzalis, 10 Ragatzu, 14 Pisano, 15 Cusumano, 16 Gemmi, 19 Biancu, 28 Maffei. Ammoniti: Santini (A), Chiarello (A), Pinna (O), Gemignani (A), Panizzi (A) Espulsi: Zogkos (A)

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HURRÀ GRIGI

OGGI AL MOCCA di Paolo Baratto

ARZACHENA Obiettivo salvezza Un programma condotto da Massimo Taggiasco e Paolo Baratto

SOTTORETE di Sara Pilotti

Volley: anche questo week end le novità continuano

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ome ormai saprete, cari lettori, non la maggior parte, provengono la fine dei campionati giovanili da Acqui Terme, Novi Ligure e Ocha coinciso con la pausa dei cam- cimiano. Su 24 atleti selezionati, 11 Una produzione pionati di categoria, avvenuta il 26 arrivano dal nostro vivaio. gennaio. Le fasi provinciali di ogni Domenica 17, invece, toccherà gnando 1 gol. Busatto è arrivato dall'Ucampionato giovanile, dall’under 12 alla Selezione Regionale Femminile l prossimo avversario dell'Orso Grinion Feltre dove ha disputato 31 all’under 18 sia maschile che femmi- incontrarsi al PalaSport di Almese gio è l'Arzachena. La gara è valevole LA ROSA partite. Danese è stato preso dall'Areznile, hanno decretato le squadre più (TO). Le atlete convocate saranno per l'ottava giornata di ritorno del zo dove non è mai sceso in campo.Trildel nostro territorio, che com- 37 ma soltanto tre di queste arrivano campionato di Serie C girone A. PORTIERI QUINDICINALE DI CALCIO... E NON SOLO – Direttore Massimo Taggiascoforti Anno X n. 2•2 feb. 2018 lò è in prestito dalla Sambenedettese. prende le provincie di Alessandria, dalla nostra provincia: moltissime In classifica la formazione sarda è 1 MARCO RUZITTU Pandolfi è stato tesserato dalla ViterbeVercelli, Novara e Biella. atlete dal territorio di Cuneo-Asti e diciannovesima dopo aver giocato 24 12 ANDREA CARTA se. Onofri è arrivato da svincolato. Tra le fasi più importanti, sicura- altrettante da Torino e Novara. partite con 5 vittorie, nessun pareggio 22 ROBERTO PINI) A centrocampo Taufer è approdato mente ci sono i gironi definiti “Gold”: La domenica sarà anche dedicata e 19 sconfitte. Ha realizzato 15 reti e ne dall'Inter. Loi è giunto dal Feralpisalò. sono gironi che concentrano le mi- ai giovanissimi, impegnati nel “Torha subite 43. DIFENSORI In attacco Alessandro Gatto è arrivagliore squadre del territorio creando neo delle Tribù” di Acqui Terme: L'allenatore dell'Arzachena è Mauro 5 DAVIDE MOI to dal Sudtirol: nella passata stagione un livello decisamente alto che andrà una delle tante tappe del campionaGiorico. Nato nel 1960, La sua creatura 13 GIACOMO BENEDINI ha disputato 20 gare. Diop è in prestito, ad incidere sulla classifica totale a li- to dedicato al Mini e Supermini Volè una squadra camaleontica che cam23 RICCARDO PANDOLFI annuale, dal Siracusa dove ha giocato vello regionale, stabilita verso la fine ley, per piccoli atleti di età compresa bia spesso in corso della partita adat24 ANDREA BELARDELLI 10 partite nella scorsa stagione. Ceccodella stagione. tra i 7 e gli 11 anni. tandosi a varie situazioni di gioco. I 25 LORENZO TRILLÒ ni è in prestito, annuale, dal Rimini con Le squadre del girone Gold entreUltimo appuntamento, ma nonanmoduli utilizzati sono 4-3-1-2, 4-3-3, 28 RICCARDO BUSATTO MASSIMO TAGGIASCO classifica: battendo i toscani, tanata molto tempo prima! 13 apparizioni e 1 gol nella scorsa staranno nel tabellone finale come “temeno importante, è quello di lunedì 4-4-2 o il 4-2-3-1. 29 MARCO BALDAN che la seconda piazza potrebbe Anche la campagna acquisti gione. Ruzzittu è arrivato da svincolaste di serie” in base alla classifica del 18 dedicato alla Selezione Regionale In porta Pini è in prestito, annuale, 30 CHRISTIAN ARBOLEDA uesta è l’Alessandria che estiva si è rivelata quasi complenon essere più un miraggio. to. campionato: a seguire spendere verranno Maschile. 18 alle 20, lalaPaledalla Viterbese dove nelle ultime tre tamente fallimentare: vogliamo! La vittoria di Li- loro E nonDalle dimentichiamo Coppa meno, ma meglio sem- stra vorno certifica la “resurre- aggiunte Italia: dopo trasferta di Arezzo, Nelle ultime gare satgionali il modualtrespendere otto squadre parteciManzoni di la Torino ospiterà ben stagioni ha giocato 36 gare. CENTROCAMPISTI aspetta un San Valentino bra essere il nuovo, metozione”3di un gruppo che ha ritro- panti lo di gioco utilizzato è stato il 3-5-2: in alla seconda fase ottimo territoriale in 31ci atleti di cui solo due “dei nostri”, al In difesa Baldan è stato preso da LUCA LA ROSA Moccagatta per laesfida con il Redo. alla classifica avulsa stilata dal provenienti vato gioco, motivazioni e caratte- base porta il titolare è Ruzzittu; in difesa Dada Ovada Novi Ligure. svincolato: nella scorsa stagione 11 4 DANILO BONACQUISTI nate: in palio c’è laesemifinale! Ormai per è inutile faredirecriminare. 8 GIUSEPPE NUVOLI nese a sinistra, Baldan al centro e Mol a Comitato, un totale 16 squaLe società sportive gli atleti più presenze nel Sudtirol. Moi è giunto da Bisognasi preparano consolidare zioni, ma il livello questo giroIl 14 merito di questa svolta in posi- dre. destra. A centrocampo Cecconi a siniLe squadre megliodiclassificate, il promettenti tutto questo l’anGela dove ha giocato 24 partite seRICCARDO CASINI grande momento! ci pare molto inferiore a quello tivo15 è sicuramente di Mister Mar- 10ne stra, Bonacquisti, Porcheddu e Manca marzo, disputeranno la Final Four. no per portare a termine uno dei gnando 3 reti. Benedini è approdato ALESSIO CASULA Anche i tifosi hanno risposto alla colini che, con il suo arrivo, ha ri- dell’anno scorso: avremmo potual centro, Arboleda a destra. In attacco Per quanto riguarda quelle peggio maggiori obiettivi che ogni società dalla Carrarese dove ha giocato le ulti17 LUCA ONOFRI grande al cospetto di una Alesdato tranquillità e consapevolez- to tranquillamente giocarci la Sanna e Ruzzittu. dal 5° all’8° posto, dispu- sportiva si prefigge a ogni inizio di me tre stagioni giocando 33 gare e sePORCHEDDU promozione diretta in B con una sandria che ha ritrovato l’orgoglio za19 adANDREA un gruppo che sembrava classificate, teranno un’ulteriore Foure(girospiccaremaglia. tra le squadre gio27 LUCA MANCA della propria guida tecnica più Final esperta capa- stagione: non avere più voglia di lottare. ne “Silver”) al fine di determinare il vanili e arrivare alle Selezioni, che in21 MELKAMU TAUFER A Livorno il nostro tifo è stato Abbiamo anche ritrovato quel ce. passaggio alla fase regionale. siano esse provinciali o regionali. La Robur Siena, che oggi arriva cessante, caldo e, quasi, commoGonzalez in grado di fare la diffeprima di arrivare a questoattualgranUn granfinalmente bel colpo, oltre un è ATTACCANTI renza sempre e ovunque, ma tutti alMaMoccagatta, vente: tantoche amore occupa de evento tutto dedicato ai giovani e grande “investimento” , quello fatto 7 ANTONIO LOI gli uomini in maglia grigia sem- mente la seconda posizione in stato ripagato in maniera degna. e amarezma domenica ha da alcune brano essersi liberati da una za- alclassifica, Dopo società tante delusioni volley, il week end che ciscorsa aspetta della nostra pro9 GIACOMO CECCONI ze, è ètornata speranza. faticato per pareggiare in casa con vincia: vorra che ne condizionava sicuramente ricco di importanti propriolagrazie a loro che il 10 ALESSANDRO GATTO negati- sarà Dimostriamo, come sempre, di il fanalino di coda Gavorrano. vamente le prestazioni. eventi. nostro territorio viene riconosciuto 11 ANDREA SANNA un medio-alto grande pubblico: tutti al Ormai,16nessuna formazione Resta il profondo rammarico per Sabato e domenica 17, infatti,può la adessere un livello di prepara18 DANILO RUZZITTU Moccagatta, perché noi non molfarci paura ed èsovrana. chiaro che questa zione tutti i 32 mesi che sono regnerà e di organizzazione. MODOU DIOPstati persi in pallavolo liamo mai! avvio di stagione: la coppia Stelli- Alessandria può tranquillamente Dalle 10.30 alle 12.30 di sabato, Ogni anno il nostro territorio apHurrà Grigi! ni-Sensibile doveva essere allon- puntare alle prime posizioni di nella Palestra Comunale di Occhiep- porta sicuramente del valore agALLENATORE po Inferiore (BI), la Selezione Terri- giunto a questo sport, che è sempre MAURO GIORICO toriale Maschile avrà il suo da fare: più seguito, sempre più “pulito” e Videointerviste Hurra Grigi Hurrà Grigi hurragrigi www.hurragrigi.it moltissimi degli atleti selezionati, GianmariaZanier se sempre più in crescita.

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HURRÀ GRIGI

Grigi: soli 23 punti in classifica CAMPIONATO SERIE C GIRONE A 2018/2019

CLASSIFICA MARCATORI

PROSSIMO TURNO 27A GIORNATA

#

Giocatore

Squadra

Gol

SQUADRA

P.ti

G

V

N

P

+

-

1

Tavano

Carrarese

17

1

Piacenza

46

25

13

7

5

37

23

2

Caccavallo

Carrarese

12

2

Pro Vercelli

46

23

13

7

3

29

15

3

Martignano

Albissola

10

Novara

10

3

Carrarese

43

26

13

4

9

52

36

Cacia

4

Arezzo

43

26

10

13

3

32

22

Gliozzi

Robur Siena

10

5

Virtus Entella

42

19

13

3

3

33

15

Mota Carvalho

Virtus Entella

10

6

Robur Siena

41

24

10

11

3

38

27

Pesenti

Pisa/Pro Piacenza

9

7

Pro Patria

40

26

11

7

8

30

28

Gucci

Pro Patria

9

8

Pisa

36

24

9

9

6

28

25

Rolando

Arezzo/Gozzano

8

9

Pontedera

36

26

8

12

6

28

27

Le Noci

Pro Patria

8

10

Novara

34

25

7

13

5

30

21

Morra

Pro Vercelli

8

11

Juventus U23

29

26

8

5

13

28

31

Brunori

Arezzo

7

12

Gozzano

27

25

5

12

8

27

29

Cutulo

Arezzo

7

13

Cuneo

26

24

8

9

7

18

24

Piscopo

Carrarese

7

14

Alessandria

23

24

3

14

7

19

29

Eusepi

Novara

7

15

Albissola

22

26

5

7

14

24

38

Ceter

Olbia

7

16

Pistoiese

21

23

5

6

12

24

31

17

Olbia

21

24

4

9

11

24

36

18

Lucchese

20

24

5

13

6

33

31

19

Arzachena

17

26

6

0

20

16

44

20

Pro Piacenza

8

18

5

1

12

18

36

7 9

12

Statistiche ALESSANDRIA PUNTI IN CASA : 7

PARTITE VINTE : 3

PUNTI FUORI CASA : 16

PARTITE NULLE : 14

RETI FATTE : 19

PARTITE PERSE : 7

RETI SUBITE: 29

DIFFERENZA RETI : -10

Albissola - Arezzo Alessandria - Arzachena Cuneo - Pro Piacenza Lucchese - Virtus Entella Novara - Pistoiese Olbia - Carrarese Piacenza - Pro Patria Pisa - Gozzano Pontedera - Pro Vercelli Robur Siena - Juventus U23

Bar dello Stadio

tempio del calcio l e n è ff a c a s u a La tua p

Aperto tutti i giorni dalle 7,30 alle 20

Via Vincenzo Bellini - ALESSANDRIA

sotto la tribuna centrale del Moccagatta

AGENZIA GENERALE DI ALESSANDRIA SPALTO MARENGO 52 - 15121 (AL) Tel. 0131 252614 | E- mail: alessandria@cattolica.it SCOPRI LE NOSTRE OFFERTE ...VIENI IN AGENZIA!

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