Happy Aquatics & Wellness n.3-2022

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M AG G I O - G I U G N O 202 2

SUPERARE LA CRISI SENZA FINE INTERVISTE LEADERSHIP - I gruppi italiani che guidano il settore piscina •

Claudio Magni – In Sport

Massimo Fondelli – My Sport POOL&GYM - San Rossore Sport Village – Giovanni Santarelli

An n o XXIV N U M ER O 03

AQUAPOOL - Il Lido di Bolzano – Tecnologia e lungimiranza

MANAGEMENT Il Piano Economico Finanziario nelle operazioni di PPP – D. Foresta Caro Energia, Concessioni e Riequilibrio – L. Bolognini

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale - EURO 6,00 - Aut. n° CN-NE/00884/04.2022 Periodico Roc


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SOMMA RIO ANNO XXIV - NUM ERO 03 - MAG G I O - G I UG NO 202 2 NEWS

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EAA News

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Happy Aquatics News

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CIWAS News FSSI News

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ANIF News

MANAGEMENT

AQUAPOOL

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Quale futuro per le piscine pubbliche? Rossana Prola

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Ripensare l’offerta di acquaticità Gianni Gurnari

Tecnologia e lungimiranza per un impianto storico, il Lido di Bolzano Joshua De Gennaro

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“Caro energia”, concessioni e riequilibrio Lorenzo Bolognini

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Il “piano economico finanziario” nelle operazioni di PPP (…e non solo) Donato Foresta

POOL &GYM FITNESS

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Active Ageing e prevenzione nei centri sportivi Gianluca Scazzosi

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Il nuovo utente del fitness e del wellness: tra digitalizzazione e flessibilità Serena Kumar

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La salute è una cosa seria Gerardo Ruberto

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Metodo, sport e salute: il club moderno di alto livello Marco Tornatore

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Collegare tutti gli sportivi in Italia Andrea Pambianchi

LE ADERSHIP

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Il modello di gestione italiano e vincente nel 2022 La Redazione

EXTRA

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Editoriale - Sport fra salute e “sicurezza” Marco Tornatore

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HA I nn ovat i o n

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Cal e n d ari o EA A – Eve nt i /Fi e re

INSERZIONISTI

Foto di Copertina: Impianto Aquaniene, Roma

II 3 5 7 9 11 13 15 17 19 25 29 33 35 47 51 57 65 III IV

Quante più soluzioni un unico centro sportivo può offrire, tante maggiori saranno le possibilità di soddisfare una nuova domanda cambiata dal pre-covid. Palestra/Piscina sono un binomio vincente. Purchè si sappia comunicare in modo nuovo, si faccia leva su sicurezza e prevenzione e si conti su uno staff professionale, formato ed aggiornato. Collocando, con crescente convinzione, il Cliente al Centro. Questi più aiutano a superare le grandi difficoltà del periodo.

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HAPPY AQUATICS Periodico cartaceo bimestrale 4 uscite Wellness e 2 speciali Construction Registrazione Tribunale di Padova n. 1727 del 9 marzo 2001 Redazione: via Praimbole, 7 - 35010 Limena (PD) Telefono: +39 049 9600938 EDITORE/PROPRIETARIO: W.BOX SRL - via Praimbole, 7 - 35010 Limena (PD) - info@wbox.it Registro ROC n. 37681 DIRETTORE RESPONSABILE: Marco Tornatore - redazione@euroaquatic.it PUBBLICITÀ: Professione Acqua srl - ferrario@professioneacqua.it PER RICEVERE HAPPY AQUATICS: Uscite WELLNESS (HA&W): scrivere una mail di richiesta ad redazione@euroaquatic.it • Speciali CONSTRUCTION (HA CNN): fare specifica richiesta a redazione@ euroaquatic.it NOTE ESPLICATIVE: HA&W: 4 uscite/anno con servizi su fitness e piscina; HA&W in versione digitale "WBOX-Happy Aquatics" aggiornato quotidianamente/settimanalmente e accessibile a tutti su www.wbox.it • HA CNN: 2 uscite/anno, sotto il coordinamento di Professione Acqua con focus su progettazione, tecnologia, manutenzione e realizzazione di piscine e spa. COMITATO DI REDAZIONE: Stefano Candidoni, Alessandro Favero, Linda Marabello, Luca Salvatori – completano il Comitato di Redazione per l’edizione Construction di Happy Aquatics: Rossana Prola, Giuliana Bassini, Paolo Ferrario HANNO COLLABORATO: Rossana Prola, Serena Kumar, Andrea Pambianchi, Giovanni Santarelli, Simone Casarosa, Gerardo Ruberto, Gianluca Scazzosi, Claudio Magni, Massimo Fondelli, Georg Gschliesser, David Koessler, Joshua De Gennaro, Gianni Gurnari, Donato Foresta, Lorenzo Bolognini, Ciro Lo Giudice PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Jump Comunicazione - www.jumpcomunicazione.com STAMPA: GRAFICHE NUOVA JOLLY S.R.L.- RUBANO (PD) - Chiuso in tipografia: 17/03/2022 AN N O XXIV - N UM E RO 03 - MAG G I O - G I UG NO 2022


TECNOLOGIA E DESIGN IN OGNI CONTESTO Le soluzioni tecnologiche SILIGROUP sono l’ideale per tutte le strutture ricreative, i centri sportivi, le piscine, i lidi balneari, i camping e tutte le comunità in genere.

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EDI TO R I ALE Difficile parlare di un futuro sicuro se manca un organico piano di rilancio istituzionale a sostegno del nostro comparto

SPORT FRA SALUTE E “SICUREZZA” Se salute (prevenzione) e sicurezza sono gli argomenti su cui fare leva per rilanciare il nostro settore, viene da domandarsi quale sia la “sicurezza” per club, centri sportivi e imprese della filiera. Nel caso non stessimo investendo su questi nuovi cardini dello “sport” post pandemico, è quasi certo che non avremo futuro. Ma è proprio in merito al nostro futuro che dobbiamo domandarci se abbiamo uno scudo di sicurezza che ci protegga da fattori critici endogeni ed ancor più esogeni. Il biennio pandemico ha imposto modelli nuovi di servizio e gestione cui piscine e palestre non possono sottrarsi. Fra tecnologia, digitalizzazione, soluzioni ibride, servizi innovati e centrati sulla persona assicurati da staff aggiornati, troviamo molte delle risposte per la ripartenza. Sta all’imprenditore scegliere il meglio per il suo centro sportivo. Ovviamente fronteggiando i costi e contando su una base finanziaria di galleggiamento che oggi vede moltissimi scoperti. Il che può essere arginato da un ritorno della clien-

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tela nei club, magari grazie anche ad una nuova comunicazione alimentata dagli addetti ai lavori. Il grande dubbio è però sulla “sicurezza” del nostro business e della nostra economia, fortemente condizionata da variabili che dipendono poco da noi e troppo da altri. Su tutti da governo, politica, sistema bancario (ICS), enti pubblici e locali. A ben vedere, facendo astrazione da guerra, pandemia, caro energia, sono proprio loro la causa di molti nostri problemi. È singolare: chi dovrebbe garantire certezze e “sicurezza” a società, centri sportivi e imprese, è invece il moltiplicatore di criticità dovute a passività, miopie, incompetenza. Uno scudo d’argilla. Noi possiamo anche credere in un percorso autonomo per risorgere

dalle macerie cui le varie crisi e le autorità ci hanno condannato. Però se non cambierà l’aria inquinata che istituzioni ed enti hanno immesso nel sistema sport nazionale, difficilmente avremo un domani. Quindi, diciamo basta a sfilate e monologhi di autorità e politici parolai ed inconcludenti: da questi scalda poltrone appassiti dobbiamo pretendere soluzioni a sostegno e non a danno del settore. Diamo una spallata a questo muro istituzionale con azioni dimostrative ad alto impatto mediatico, come è stato per la serrata delle piscine. Purché prevalga la compattezza che a parole tutti osannano, ma i fatti rivelano essere un mero esercizio di buone intenzioni. Marco Tornatore

STOP A SFILATE E MONOLOGHI DI AUTORITÀ E POLITICI PAROLAI ED INCONCLUDENTI; PRETENDIAMO INVECE SOLUZIONI A SOSTEGNO E NON A DANNO DEL SETTORE © D I R I T T I R I S E R VAT I


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HAPPY AQUATICS AI LETTORI IL PERCORSO RIVOLTO A COMUNI ED ENTI PUBBLICI DI HA&WELLNESS Una nuova sinergia Pubblico-Privato è fondamentale per rilanciare l’impiantistica sportiva e rivedere modelli di concessione ed appalti rivelatisi molto negativi per il sistema sport nazionale. Per questo HA&Wellness prosegue con una serie di servizi rivolti anche agli enti pubblici. Tutti i contenuti con tale finalità sono segnalati dall’icona SPECIALE “PERCORSO PER GLI ENTI LOCALI/TERRITORIALI”

Inaugurazioni di impianti sportivi suscitano spesso dubbi su validità delle scelte progettuali, realizzative, gestionali

Un invito a politici e funzionari pubblici a prendere in esame quanto viene riportato, sperando venga compreso e capitalizzato per inaugurare una nuova stagione dell’impiantistica sportiva italiana.

HA NEWS E.A.A. NEWS

EAA, PER CHI PUNTA SULLO STAFF QUALIFICATO PER RILANCIARE PISCINA E CLUB Le persone intelligenti si mettono sempre in gioco e in discussione. L’unico modo per crescere è valutare costantemente il proprio operato, anche attraverso l’altrui pensiero. Il fitness acquatico non sfugge a questa regola, abbiamo bisogno di nuova linfa da mettere in acqua con gestori/imprenditori titolari, istruttori e clienti fuori da ogni schema di routine. EAA ha dimostrato di essere un serio riferimento per l’evoluzione di questo mondo, occupandosi di formazione “concreta”, applicando la teoria alla pratica. Prova ne sono i corsi di formazione effettuati direttamente nelle sedi dei club che ci hanno scelto, attuando percorsi perfettamente calati nelle realtà dei tecnici presenti e delle condizioni di lavoro. Così si va al dunque delle cose: - occupandoci di tutta la filiera interna all’impianto che riguarda il fitness acquatico: reception, personale di vasca, istruttori che devono parlare la stessa lingua - confrontandosi sull’immagine dell’attività data all’esterno - mirando la salute attraverso l’esercizio fisico fatto bene in sintonia con ambiente acqua Se anche tu desideri una formazione di qualità, contattaci: eaa@euroaquatic.it

La nuova formazione di EAA fra online e presenza, con l'obiettivo di Alta Professionalità

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HA NEWS SPLASH & GYM NEWS

FORUMCLUB 2022 SI FA ANCORA PIÙ… FICO (Bologna 4-5 novembre 2022) È il FICO Eataly World, tra i più grandi parchi al mondo dedicati al settore agroalimentare ed enogastronomico, la nuova location scelta per il 23° ForumClub, International Congress & Expo for fitness, sport & wellness clubs. L’edizione 2022 dell’unico evento in Italia riservato agli operatori del settore fitness, wellness e sport si svolgerà venerdì 4 e sabato 5 novembre 2022: due giornate dedicate al business, alla formazione, all’aggiornamento e al networking, in un contesto inedito, ambienti accoglienti per “vocazione”, spaziosi e perfettamente integrati tra loro, come il Foyer e il Centro Congressi di FICO Eataly World. Un’edizione speciale, che scriverà una pagina nuova della storia dell’expo e del congresso internazionali di ForumClub. Per gli aggiornamenti, seguici su: www.forumclub.it facebook.com/ForumClubExpoCongress www.linkedin.com/company/forumclubbologna/

RIMINIWELLNESS 2022, IL CUORE PULSANTE DEL FITNESS Tutto è pronto per RiminiWellness 2022. L’evento di Italian Exhibition Group che da 16 anni è punto di riferimento europeo per l’intera filiera del fitness, benessere, sport, cultura fisica e sana alimentazione, si svolgerà quest’anno nuovamente nelle sue date storiche, dal 2 al 5 giugno presso la Fiera di Rimini. Il principale punto di forza di questa edizione è il format iconico e coinvolgente, che torna a riunire sotto lo stesso tetto sia la sfera Pro.Fit (B2B) sia quella Active (B2C) del mercato e da anni richiama migliaia di sportivi appassionati e professionisti del settore. Nei quattro giorni di kermesse, infatti, il pubblico ha la possibilità di allenarsi, sperimentare e toccare con mano le discipline e le attrezzature più innovative proposte da aziende, scuole e associazioni leader dell’universo fitness. Un ruolo importante è ricoperto anche dal mangiare sano. La fiera ospita FoodWell Expo, il padiglione nel quale trovano spazio tutti i principali brand del settore alimentare che propongono le migliori soluzioni per coniugare il mangiare sano con uno stile di vita di qualità. Per maggiori informazioni, per l’acquisto dei biglietti e per vedere gli appuntamenti in programma visitare il sito: www.riminiwellness.com

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HA NEWS SPLASH & GYM NEWS

ISTAT: I FATTORI DI RISCHIO E UNA CULTURA DEL MOVIMENTO CHE NON CRESCE Nel 2021 il 19,0% della popolazione over 14 anni ha dichiarato di fumare, mentre il 55,7% non ha mai fumato. L’eccesso di peso riguarda invece il 46,2% degli italiani maggiorenni: il 50,9% rientra fra i normopeso, ma ben il 34,2% è sovrappeso e il 12% è obeso. Un dato molto allarmante se ricordiamo che siamo il Paese che in Europa vanta il triste primato per obesità infantile. La diseducazione motoria, sommata a pessime abitudini alimentari, colpisce soprattutto i più piccoli, ma tocca quasi il 50% degli italiani. Altre abitudini negative: fra gli over 10 il 66,3% consuma una bevanda alcolica durante l’anno. Tranquillizza chi beve vino (54,4%) anzi, per molti versi possiamo compiacerci. La birra viene consumata dal 50,4% della popolazione. Però il 45,4% preferisce superalcolici, liquori e aperitivi alcolici: un alert da non trascurare. Anche perché riguarda troppi giovani e minorenni. Infine, il dato che tocca di più il nostro comparto. La popolazione con più di tre anni che dichiara di non praticare alcuna attività fisica è ben il 33,7%. Totalmente sedentario è il 30,3% degli uomini e il 36,9% delle donne. Interroghiamoci su queste evidenze tanto negative e studiamo soluzioni, visto che la politica sembra non capire quali siano i costi sociali e sanitari di abitudini antitetiche a salute e prevenzione.

PRIMO APPUNTAMENTO DEL ROAD SHOW DI MOVE CITY SPORT – BERGAMO, 18-19 OTTOBRE Si è svolto il 12 maggio il primo incontro di presentazione a tutte le federazioni e agli organismi sportivi di Move City Sport, il primo evento espositivo B2B e culturale dedicato allo sport per il benessere, il gioco e il tempo libero per tutte le abilità (18 e 19 ottobre 2022, Fiera di Bergamo). Ad aprire l’incontro, promosso da Sport e Salute Lombardia, Ezio Ferrari – presidente di AIS, promotore di Move City Sport, e gli organizzatori Novella Cappelletti – direttore PAYSAGE – Promozione e Sviluppo per l’Architettura del Paesaggio, Sergio Rossi di Fierecom & Events, Fabio Sannino, Vice Presidente Promoberg srl, e Giancarlo de Cristofaro – CEO di MG Global Services. Fra gli invitati all’incontro: Felicia Panarese, Segretario della struttura territoriale– Sport e Salute Lombardia; Federigo Ferrari Castellani, componente di Giunta CONI LOMBARDIA; Walter Schmidinger, commissione CONI Lombardia per l’impiantistica sportiva; Antonio Rossi, Sottosegretario con delega allo Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi eventi – Regione Lombardia; Martina Riva, Assessore allo Sport, Turismo e Politiche Giovanili – Comune Di Milano; Loredana Poli, Assessore allo Sport – Comune Di Bergamo; Giampiera Vismara, Coordinatore Dip. Cultura, Turismo, Giovani, Sport e Olimpiadi 2026 – ANCI Lombardia; Tiziano Pavoni, Presidente – ANCE Lombardia; Silvia Rosa, Referente Lombardia – ICS.

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FSSI NEWS

L’IMPEGNO ISTITUZIONALE E PER IL SETTORE DI FSSI Art. 1. L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Pambianchi con i Senatori

CENTRI PER LA SALUTE: GLI INCONTRI ISTITUZIONALI Nei giorni scorsi CIWAS ha iniziato una serie di incontri Istituzionali per approfondire le proposte contenute nel Documento Unico - Centri per la Salute realizzato dal Gruppo di Lavoro interassociativo che vede protagoniste 8 sigle di riferimento. Il primo incontro si è tenuto presso il Senato con i Senatori Barbaro, Iannone e Malan: al riguardo il Sen. Barbaro ha dichiarato “E’ questo il momento di dare risposte concrete e riconoscere l’importanza dello Sport anche nella salute. C’è fermento culturale nel mondo dello Sport. Le Istituzioni sappiano sostenerlo. Un dovere, quello di ascoltare il mondo dello Sport, chi ne fa parte, chi lo promuove quotidianamente”. Successivamente le delegazione ha incontrato a Montecitorio l’Onorevole Simone Valente, il quale, riconoscendo il ruolo sociale svolto dalle Strutture Sportive, ha mostrato grande interesse per le proposte presentate, apprezzando l’attività della Confederazione Wellness, di Ufab e delle altre sigle firmatarie per tutelare, accrescere e proteggere il Settore del Wellness e le Attività Sportive per la Salute. Il documento “Centri per la Salute” è stato firmato da AcquaNetwork, AIS, CIWAS, EAA, FSSI, MSA, PIU e UFAB.

La Federazione Sindacale Sportitalia (FSSI) prende a cuore l’articolo 1 della Costituzione a differenza probabilmente di tutte le cariche istituzionali del nostro Paese. Le difficoltà del settore causate dal lock down e non solo, sono cresciute a dismisura, a volte anche per la scarsa attenzione di molti imprenditori che, nel tempo, hanno dato per scontato che nulla avrebbe potuto ledere le società sportive. Restare fermi in attesa che le cose accadano è una costante delle imprese italiane; noi della Federazione non intendiamo restare inerti mentre le aziende che danno lavoro ad oltre un milione di collaboratori chiudono. È il motivo della richiesta di uno spazio presso l’aula del Senato per poterci confrontare, non solo con i politici, ma con le imprese. Incontrarci in un luogo simbolo delle istituzioni italiane (a breve comunicheremo ufficialmente la data e gli argomenti che verranno trattati). Allo stesso tempo abbiamo richiesto che il settore possa avere diritto come altri comparti delle imprese di essere riconosciuti e di conseguenza avere le agevolazioni per i settori in gravi difficoltà. Non dobbiamo farci “schiacciare” e accettare passivamente le decisioni del Governo. Da soli si fa molto poco e quindi chiediamo a tutti di uscire dallo stallo: insieme si può fare qualcosa! https://www.fssitalia.it/ Il presidente Gerardo Ruberto

Grerado Ruberto

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HA NEWS ANIF NEWS

ANIF IS “MOVING FORWARD”… RIMINIWELLNESS 2022 Dopo due anni di pandemia torna RiminiWellness “estiva” e anche ANIF ritorna facendo le cose in grande. Sono infatti in programma più incontri nelle quattro giornate di fiera (2-5 Giugno). Il primo, il Convegno Nazionale “La Riforma dello Sport. Strumento per la ripartenza” sarà venerdì 3 giugno 2022, ore 11.00, presso la Sala Ravezzi 1. I contenuti punteranno sull’attualità socio economica e legislativa di sicuro impatto per il mondo dei centri sportivi italiani, per alimentare il dialogo collaborativo tra politica e imprenditori. Relatori di rilievo animeranno il convegno: il Presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli, Il Presidente dell’ICS, Andrea Abodi, oltre ai nostri consulenti Daniela Ilacqua (Commercialista e Revisore legale esperta in ASD e SSD) e all’Avv. Alberto Succi (Esperto di Diritto Sportivo e Societario). Il focus sarà su sport e fitness partendo dalle difficoltà di due anni pandemici proibitivi e individuando le nuove strade da intraprendere per una rapida ripresa. Approfondimenti anche sulla Riforma dello Sport e le ricadute su ASD e SSD, oltre a soluzioni di finanziamento per l’impiantistica sportiva. Nel pomeriggio di venerdì, invece, ospiteremo relatori di caratura internazionale, in collaborazione con EuropeActive, per il convegno “Una visione europea per affrontare insieme il futuro del fitness”: testimonianze degli ospiti sulle best practice messe in atto in questi mesi da colleghi oltreconfine cui gli operatori italiani potranno ispirarsi. Per il programma: www.anifeurowellness.it o i canali social Instagram, Facebook e LinkedIn.

IL NUOVO FORMAT DI ANIF A RIMINIWELLNESS: I TALKS ANIF, credendo fermamente nella magia del networking, oltre ai due importanti momenti istituzionali di venerdì 3 Giugno (Convegno Nazionale ANIF e quello Internazionale in collaborazione con EuropeActive), quest’anno ha deciso di aderire a RiminiWellness con una presenza ancora più incisiva e stilando un programma di appuntamenti al nostro stand – uno spazio di circa 100 mq nel Padiglione B3 – all’interno del quale organizzerà vari appuntamenti di networking (talks - momenti di riflessione e di confronto tra i partner ANIF e gli ai lavori) nei giorni 2 e 4 Giugno, in cui si potranno incontrare operatori, consulenti, gestori per prendere i contatti e fare squadra per affrontare insieme le sfide di questo nuovo scenario post-Covid. Sabato 4 Giugno ANIF sarà, altresì, protagonista di un evento rivolto al pubblico sportivo della fiera, in collaborazione con Sport e Salute, per coinvolgere tutti gli appassionati in un workout itinerante per il quartiere fieristico. Un allenamento divertente e coinvolgente, condotto da più trainer capitanati da Roberto Mazzoli. Obiettivo, sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’attività sportiva e di un sano stile di vita. Tutte le informazioni sugli eventi ANIF su www.anifeurowellness.it e sui nostri canali social: Instagram, Facebook e LinkedIn.

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ACQUANET, DAL 2012, SI PONE L’OBIETTIVO DI CREARE UN GRUPPO DI AZIENDE DEL SETTORE PISCINE CHE LAVORINO INSIEME SU TEMI IMPORTANTI E CONDIVISI. AD OGGI, CONTA QUASI 200 ASSOCIATI. DIVERSE ANIME, ACCOMUNATE PERÒ DALLO STESSO OBIETTIVO:

MIGLIORARSI E MIGLIORARE IL SETTORE. l’Associazione offre diversi servizi ai propri Soci. Alcuni esempi: - Consulenza in tempo reale relativamente ad aspetti legislativi, normativi, tecnici. Consultazione gratuita delle norme tecniche UNI. - Organizzazione di corsi di formazione gratuiti per i propri associati. - Partecipazione attiva alla scrittura delle norme tecniche, sia italiane che europee, sulla costruzione e la gestione delle piscine pubbliche. - Consulenza gratuita di professionisti esterni, al fine di poter rispondere in modo adeguato ad ogni quesito nel più breve tempo possibile (su temi legali, amministrativi e tecnici). ACQUANET ADERISCE A CONFLAVORO PMI E CIWAS - CONFEDERAZIONE ITALIANA WELLNESS E ATIVITÀ SPORTIVE

Per saperne di più sull’Associazione è possibile consultare il nostro sito (www.acquanetpiscine.it), scriverci una mail ad info@acquanetpiscine.it oppure chiamarci al 0376854931 - 3335259383 . Saremo lieti di risolvere qualsiasi vostro dubbio!


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QUALE FUTURO PER LE PISCINE PUBBLICHE? La situazione attuale delle piscine pubbliche è critica e si avvia al peggio. Ignorare il problema è inutile, perché da solo non si risolverà Nei casi più fortunati ci si limita alla chiusura degli impianti, in quelli meno fortunati si arriva alla liquidazione delle società, oppure, se va proprio male, al fallimento. Si potrebbe discutere per ore di quanto fosse nell’aria da anni una situazione non più rosea, di quanto ci fosse la necessità di cambiare strada, di quanto si siano ignorati gli allarmi che pure erano stati lanciati, ma è inutile, perché la situazione è questa e l’abbiamo davanti agli occhi. La realtà è che le piscine chiudono, ed è con questa realtà che si deve fare i conti. COSA PUÒ FARE IL COMUNE PROPRIETARIO DELL’IMPIANTO? Grandi impianti significano costi energetici elevati, ora quasi triplicati per molti Plymouth Life Centre

Non che andasse tutto bene prima, ma dal 2020 la situazione delle piscine pubbliche si è improvvisamente aggravata. I problemi legati alle chiusure forzate e al calo degli utenti dovuti alla pandemia sono stati superati in gravità, per quanto sembrasse impossibile, dall’aumento dei costi energetici. Oggi per molti impianti restare aperti è semplicemente impossibile. Si tratta di una elementare operazione algebrica: i costi superano i ricavi. Questa situazione potrebbe essere tollerabile per un breve periodo, se si vedesse la possibilità di una soluzione, ma tale opzione è già stata esercitata nel

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periodo dell’emergenza sanitaria, durante la quale numerose società di gestione hanno utilizzato i crediti concessi dalle banche. L’indebitamento non consente di esporsi ulteriormente e, quindi, l’unica soluzione è la chiusura.

Prima di decidere cosa fare, la cosa da non fare è quella di sottovalutare il problema. È vero che i gestori di piscine si lamentano da sempre, ma alla fine in qualche modo risolvono; però questa volta la cosa è davvero seria. Ignorare il problema da parte dell’Ente proprietario dell’impianto potrebbe portare, nel caso il gestore non sia partico-

L’ENTE PUBBLICO PROPRIETARIO DELL’IMPIANTO HA IL DOVERE DI INTERVENIRE, PER PROTEGGERE IL PROPRIO IMMOBILE E PER SALVAGUARDARE IL SERVIZIO AI CITTADINI © D I R I T T I R I S E R VAT I



larmente accorto o non abbia alternative, alla situazione peggiore, cioè al fallimento della società di gestione, con tutte le conseguenze negative che si possono immaginare. L’Ente pubblico proprietario dell’impianto ha il dovere di intervenire, per proteggere il proprio immobile e per salvaguardare il servizio ai cittadini. Come? È difficile stabilire una regola precisa, perché le situazioni variano caso per caso. Per decidere come intervenire è necessaria una analisi preliminare dello stato reale della società di gestione. Nel caso si tratti di una società di capitali va analizzato il bilancio depositato, nel caso si tratti di una associazione sportiva sarebbe il caso di fare tutti gli accertamenti possibili, tra i quali anche l’analisi dei conti bancari. Certamente va evitato il fallimento, se è possibile, per sfuggire alle sue conseguenze nefaste. In questa situazione, offrire al gestore un allungamento della concessione potrebbe non rivelarsi utile. Se la situazione attuale perdura, non serve a nulla. Concordare periodi di chiusura durante

NEL CASO ESTREMO IN CUI L’ENTE NON ABBIA NESSUNA POSSIBILITÀ DI VENIRE INCONTRO ALLE ESIGENZE DEL GESTORE LA CHIUSURA DELL’IMPIANTO E LA RESCISSIONE CONCORDATA DEL CONTRATTO POSSONO RIVELARSI L’UNICA ALTERNATIVA POSSIBILE

i mesi invernali, nei quali l’energia è più costosa, potrebbe essere una alternativa, con modifiche del contratto di gestione che prevedano riduzioni degli eventuali canoni di concessione da parte del gestore almeno per il periodo di chiusura dell’impianto. Il passaggio degli obblighi di manutenzione straordinaria dal gestore all’Ente proprietario potrebbe rappresentare un ulteriore aiuto. Nel caso estremo in cui l’Ente non abbia nessuna possibilità di venire incontro alle esigenze del gestore la chiusura dell’impianto e la rescissione concordata del contratto possono rivelarsi l’unica alternativa possibile.

ph Luka Van der Cruyssen da Pexels

COSA PUÒ FARE IL GESTORE?

Con il crescendo di difficoltà il rischio di chiusure definitive delle piscine è molto alto

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Le società di gestione devono, per prima cosa, evitare di illudersi che la situazione migliorerà presto e che qualcuno, per forza di cose, dovrà intervenire per evitare che si arrivi alla chiusura degli impianti senza trovare una soluzione. Non è così, perché stavolta una soluzione non c’è. Non si può lavorare in perdita, e i Comuni spesso non hanno risorse aggiuntive da destinare agli impianti sportivi, soprattutto a quelli costosi come gli impianti natatori.

L’unica cosa da fare oggi è mettere in sicurezza il proprio patrimonio, perché spesso il gestore ha fornito agli istituti di credito garanzie personali, ed evitare di farsi trascinare in un baratro da cui non si riuscirà più a risalire. Se si sta lavorando in perdita, è necessario fare i conti con molta attenzione e molto scrupolo, analizzare la situazione e prevedere scenari a lungo termine, naturalmente negativi, perché bisogna prepararsi alla eventualità peggiore. Se l’unica possibilità è quella di aumentare l’indebitamento, bisogna avere il coraggio di fermarsi. Se invece c’è la possibilità di proseguire, seppure per un tempo breve, vanno messe in atto strategie per allungare il tempo in cui si può resistere, aumentando i profitti. Per fare questo ci sono due strade, che spesso sono intersecate tra loro: aumentare i ricavi e diminuire i costi. È necessaria un’ analisi approfondita di costi e ricavi delle singole attività e dei singoli settori dell’azienda. Sono solo i numeri che possono dire la verità. Le impressioni, le speranze, i sentimenti, sono aspetti che in questo momento, a malincuore, devono essere lasciati fuori dalla porta. Solo i dati e le relative analisi ci potranno dire quale sarà il nostro futuro. 

SE SI STA LAVORANDO IN PERDITA, È NECESSARIO FARE I CONTI CON ATTENZIONE E MOLTO SCRUPOLO, ANALIZZARE LA SITUAZIONE E PREVEDERE SCENARI A LUNGO TERMINE, NATURALMENTE NEGATIVI, PERCHÉ BISOGNA PREPARARSI ALLA EVENTUALITÀ PEGGIORE © D I R I T T I R I S E R VAT I


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Marco Tornatore

redazione@euroaquatic.it

Tempo di lettura

POOL &GYM INTERVISTA

METODO, SPORT E SALUTE: IL CLUB MODERNO DI ALTO LIVELLO San Rossore Sport Village, il Club di alta qualità che è espressione di grande professionalità in ambito medico, riabilitativo, sportivo con servizi che sublimano esperienze di benessere vissute all’interno del bellissimo complesso pisano Il bello, nello sport, è frutto della sapiente capacità di armonizzare ambienti dedicati all’allenamento e servizi d’eccellenza con un’architettura raffinata, ispirata da una progettualità che consideri sin dall’inizio gli obiettivi alti da raggiungere. La miglior sintesi di tutto questo, in Italia, oggi è San Rossore Sport Village, voluto da una grande famiglia di imprenditori, i Madonna, e realizzato considerando un concept e un metodo, frutto di alte competenze ed intuizioni vincenti. Protagonisti di questo disegno di taglio manageriale, sono Giovanni Santarelli e Simone Casarosa, affiancati dal responsabile dell’ area Piscina Stefano Frediani, personaggio noto ed affermato nel settore nuoto. Le risposte sono frutto delle disponibilità di manager tanto capaci. Fra i quali si distingue, con grande apertura, il trascinatore del team, Giovanni Santarelli, nonostante i suoi impegni professionali lo abbiano portato in India nei giorni dell’intervista.

Per un gruppo così affermato nel mondo medico-riabilitativo-sportivo, con quali obiettivi e quando è nata l’idea di realizzare un centro tanto completo che coniuga lo sport con la parte medicale e la prevenzione? San Rossore Sport Village® è nato con l’obiettivo rivoluzionario rispetto al consueto modo di fare palestra: i cardini del progetto sono la valutazione della persona e la condivisione di obiettivi

Giovanni Santarelli e Simone Casarosa

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POOL&GYM MARCO TORNATORE

Il complesso sportivo, la cui architettura perfetta colpisce immeditamente

per condurre, attraverso le nostre svariate professionalità, ogni individuo a seguire il proprio percorso di benessere. In questo modo possiamo davvero sperare di cambiare radicalmente e in maniera duratura gli stili di vita delle persone. Siamo partiti dalla struttura che abbiamo progettato avendo la fortuna di avere a disposizione il terreno, un foglio di carta e imprenditori che non hanno lesinato risorse nella costruzione; abbiamo poi definito il nostro METODO di lavoro, ovvero il concept operativo con il quale lavoriamo sulla persona. Sono state quindi selezionate le risorse umane congruenti alle necessità di lavoro, ma che sono

state comunque ulteriormente formate; infine, i vari macchinari che sono stati scelti tra i migliori nei vari campi di utilizzo. Si è realizzata quindi una logica articolazione di tempi e scelte che ci ha portato a realizzare il progetto in pochissimo tempo. Non avete lesinato risorse nella realizzazione di questo magnifico complesso: su cosa si basa il vostro business plan e quali ritorni finanziari e strategici vi attendete? La realizzazione del Centro Sportivo, come dicevamo, è stata possibile grazie alla famiglia Madonna, imprenditori ed investitori edili. L’investimento non è stato finalizzato ad un rientro immediato nel breve periodo, ma la famiglia Madonna ha ideato questo progetto con la consapevolezza di costruire una struttura che si potesse contraddistinguere nel tempo, a partire dall’architettura realizzata con materiali e rifiniture di altissima qualità.

Questo ha fatto sì che anche con la chiusura nel periodo di look down, il Centro Sportivo è riuscito a mantenere gli alti standard di manutenzione e di personale. L’obiettivo è stato quello di costruire un'opera veramente bella, che possa lasciare qualcosa alla città di Pisa nel lungo tempo. Può sinteticamente descrivere lo sviluppo di questa sontuosa struttura e perché avete concepito così gli spazi dedicati ad ogni area? Chi fa attività fisica sa quanto sia importante la qualità dello spazio in cui ci si allena. Questo è stato uno dei punti di partenza nella progettazione della struttura. Non è possibile avere l’ambizione di offrire salute e benessere se per primi gli ambienti non offrono questa sensazione. L’idea architettonica di utilizzare molto il vetro per far trasparire la luce e il verde dall’esterno sono risultati azzeccati. Tant’è che il verde la fa da padrone anche all’interno con un giardino d’inverno che arreda

L’OBIETTIVO ERA COSTRUIRE UN'OPERA VERAMENTE BELLA, PER LASCIARE QUALCOSA ALLA CITTÀ DI PISA NEL LUNGO TEMPO Stefano Frediani © D I R I T T I R I S E R VAT I

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la piscina sportiva e la parete alle spalle della reception arricchita da muschio stabilizzato. In pratica il San Rossore Sport Village® offre diverse aree di allenamento interne ed esterne, permettendo un allenamento completo e sempre diverso. Il cliente si può allenare in palestra, in piscina e all’aria aperta, combinando diverse opportunità di training in un luogo che non solo è ben attrezzato, ma anche piacevole. Oltre a 2.500 metri quadrati di area indoor, si può usufruire di oltre 10.000 metri quadrati di outdoor training area. Delle aree che oggi caratterizzano San Rossore Sport Village, quali ritenete più importanti per offrire i servizi che state considerando e in coerenza con la vostra alta competenza medico-riabilitativa? È bene chiarire che San Rossore Sport Village® ha due settori operativi: uno sportivo e uno sanitario. Tuttavia queste due aree sono assolutamente sinergiche e complementari. Dalla fisioterapia/riabilitazione si passa all’attività motoria e al benessere attraverso le valutazioni e i consigli della medicina dello sport: quindi due grandi settori, ma una sola anima al servizio dell’individuo.

oggi sta attirando di più in merito a vostri offerta, ambienti e servizi?

qualità dei servizi con i vostri alti standard?

I clienti hanno risposto molto positivamente appena si è allentato il morso della stretta pandemica. Le frasi più belle che spesso fortunatamente ci sentiamo dire è che al San Rossore Sport Village® “si sta bene”, che “sembra di esserci da sempre”, e “come abbiamo fatto finora”. Indubbiamente la varietà e la qualità dell’offerta danno al cliente un’allettante opportunità. Aggiungiamo che abbiamo rotto un altro schema tipico delle palestre: non sono presenti, infatti, figure commerciali che cercano di vendere il prodotto al cliente. Chiediamo solamente alle persone che ancora non l’hanno fatto di venire a vedere di persona il Centro Sportivo e di provare i servizi, certi della validità della nostra offerta.

Anche in questo caso, a partire dalla progettazione fino alle scelte operative, ci ha guidato la logica del servizio alla persona, ovvero abbiamo pensato a quello che vorrebbe una persona appassionata di nuoto. Ne è scaturito un piano vasca effettivamente molto bello e organizzato, dotato di particolari non indifferenti: non è così comune nuotare con accanto un vero giardino, avere un tabellone video con l’orologio contasecondi, le indicazioni della temperatura e della salubrità dell’acqua. Inoltre, abbiamo separato le due aree sportiva e riabilitativa che offrono servizi così diversi, con spogliatoi dedicati e personale che afferisce a differenti professionalità. Infine, i grandi e piccoli attrezzi di cui ci siamo dotati come le bike e i tapis rispecchiano la ricerca del prodotto eccellente e ben si inseriscono in questa cornice.

Le due piscine (da 25 e riabilitativa), per qualsiasi osservatore ferrato, rappresentano indiscutibilmente un fiore all’occhiello della vostra realtà: con che logica avete portato avanti il progetto specifico e come riuscite ad allineare la

ph fTaccola

Rispetto alle vostre attese come sta rispondendo la clientela e cosa

ABBIAMO POI DEFINITO IL NOSTRO METODO DI LAVORO, OVVERO IL CONCEPT OPERATIVO CON IL QUALE LAVORIAMO SULLA PERSONA

La completa sala fitness con vetrate che fanno scorgere la bellissima area verde-outdoor - ph fTaccola

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© D I R I T T I R I S E R VAT I

Anche la parte fitness si staglia per bellezza e offerta: su cosa puntate maggiormente e come intendete valorizzare quest’area che vive di situazioni competitive non sempre facili da fronteggiare? Il progetto prevede come finalità principale l’attenzione alla persona, alle sue esigenze, trattando le persone con la stessa programmazione dedicata ai grandi atleti e con la stessa cura del particolare che si pone solitamente in ambito riabilitativo. Questo è un concetto innovativo e di grande valore, che abbiamo definito come Metodo San Rossore Sport Village: il nostro team, formato da preparatori atletici e tecnici, è perciò in grado di aiutare i nostri iscritti a raggiungere i loro obiettivi. Inoltre abbiamo anche programmi di mantenimento, prevenzione e vari ulteriori servizi come il Nutrition Coach, molto apprezzato dai nostri clienti.


POOL&GYM MARCO TORNATORE

La piscina dello Sport Village, gradevole, luminosa, con volumi ben studiati e un sistema di areazione efficientissimo

Come state facendo convivere i diversi comparti (su tutti la medicina sportiva) e in che modo e con quali fini appagate il cliente attraverso il mix di proposte e pacchetti completi o parziali? I vari settori, a partire dalla più grande suddivisione tra quello sanitario e quello sportivo, stanno convivendo in maniera armonica, anzi aiutandosi l’un l’altro. Anche a questo ulteriore nuovo stimolo tutti gli utenti stanno reagendo benissimo e le persone di ogni età si muovono agevolmente tra le varie attività, grazie alla disponibilità e cortesia del nostro personale di segreteria. Al di là di possibili ritardi nella realizzazione, quanto il COVID vi ha condizionati e sta limitando il vostro potenziale attualmente? La realizzazione della struttura non ha sofferto di particolari intoppi ed è stata terminata celermente in un anno. Inutile dire quanto il Covid ci abbia reso difficile una partenza che sarebbe stata comunque complicata dalla novità dell’offerta, in una città come Pisa che non ha numericamente la popolazione di un grande cen-

tro urbano. Tuttavia avevamo già prima del Covid voluto e previsto spazi e attività all’aperto e l’evento pandemico ci ha portato di conseguenza ad una risposta naturale nella nostra proposta. Così abbiamo deciso di regalare ai nostri iscritti, durante gli oltre sette mesi di chiusura forzata, un palinsesto di corsi all’aperto che, seppur ridotto rispetto al normale, è stato molto apprezzato. È stato un bello sforzo in termini finanziari, ma una grande dimostrazione di serietà e disponibilità. La vostra reputazione è altissima e questa realizzazione non può che rafforzarla, come attestano la scelta dei migliori fornitori, la cura del dettaglio, la bellezza architettonica: con che criteri avete agito in merito e perché? Le varie scelte sono state facilitate dal fatto che avevamo ben chia-

ro fin dall’inizio ciò che volevamo. Riguardo ai fornitori, ad esempio, siamo andati alla ricerca di quello che per noi era il miglior prodotto negli specifici settori. Anche in relazione alla tipologia di macchinari le idee erano chiare e gli spazi dettagliati nel progetto fino al singolo metro quadro: sapevamo perciò preventivamente che in quell’area ci sarebbe stata una bike o un macchinario isotonico. Questo ci ha permesso di ponderare scelte e quantità di materiale, realizzando l’obiettivo congiunto di ottima qualità e oculatezza nell’investimento. Nella vostra pianificazione cosa prevedete di consolidare nel breve periodo e cosa ipotizzate di integrare, se esiste questa ipotesi, in chiave migliorativa e di sviluppo prospettico? La struttura è già in grado di offri-

NON È POSSIBILE AVERE L’AMBIZIONE DI OFFRIRE SALUTE E BENESSERE SE PER PRIMI GLI AMBIENTI NON OFFRONO QUESTA SENSAZIONE © D I R I T T I R I S E R VAT I

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L’ASPETTO ECONOMICO FINANZIARIO È IMPORTANTE MA QUELLO CHE CI GUIDA È L’IDEA testimonianza della bontà del progetto.

La zona esterna del bar-ristorazione affiancata da area solarium - San Rossore Sport Village

re una quantità di servizi che non hanno ancora dispiegato tutta la loro potenzialità; perciò, al momento siamo concentrati sullo sviluppo di queste attività a corollario di quelle consolidate. Si tratta di servizi alla persona che sono strutturati con la preziosa collaborazione di operatori provenienti dalla Casa di Cura San Rossore: i nostri clienti, ad esempio, conoscono già la nostra Nutrition Coach, le mani esperte dei nostri fisioterapisti per la massoterapia linfodrenante o la possibilità di allenamento con l’aiuto dell’elettrostimolazione total body. Tuttavia abbiamo ancora altre idee da implementare che contiamo di offrire presto ai nostri clienti. Circa posizionamento e politica tariffaria, come vi state muovendo e su quali convinzioni si basano le scelte a riguardo? Quello del San Rossore Sport Village® è un progetto assolutamente inclusivo, che si prende cura dello sviluppo del benessere psicofisico della persona. Per fare questo è necessario testare, condividere obiettivi, stilare programmi e portarli a termine perlomeno nel medio periodo. Per questo riteniamo adeguato lo strumento dell’abbonamento annuale, periodo che consente di incrementare le qualità psicofisiche della persona. E i prezzi sono accessibili partendo da 80€ al mese per un annuale in palestra.

ideali (iscritti, ricavi, strategie etc) vi state proiettando nel lungo periodo? L’aspetto economico finanziario è importante ma quello che ci guida è l’idea. Siamo convinti che il Metodo San Rossore Sport Village sia la chiave che nel medio periodo porterà benefici. Un cliente, che sente davvero di essere al centro di una struttura come questa, non può che portare la migliore

Suggerireste ad altri di portare avanti un progetto simile al vostro e se sì con quali accorgimenti perché sia un investimento di successo? Questo è un progetto in cui bisogna buttare il cuore oltre l’ostacolo ed avere una visione prospettica molto ampia. È stato da noi lungamente sognato, accarezzato e poi è divenuto realtà. La passione è l’ingrediente che non può mancare nella realizzazione di un progetto come questo, che auspichiamo che altri possano avere per realizzare i loro sogni. 

SUPERFICIE TOTALE

MQ 12.500

AREA COPERTA

MQ 2.500

VASCHE AREA FITNESS INDOOR

Vasca semi-olimpionica 25m x 12,5m Vasca riabilitativa 4m x 8m

AREA WELLNESS SALA FITNESS

MQ 400

SALA CARDIO

MQ 120

SALA CORPO LIBERO

MQ 85

SALA GYROTONIC

MQ 70

AREA RISTORO E/O BAR ESTETICA

Servizi

RIABILITAZIONE

Sala dedicata e vasca

RISTORANTE E BAR

250mq con servizio diurno e serale quotidiano. Cene su richiesta

TEMPO REALIZZAZIONE IMPIANTO 1 ANNO COSTO INVESTIMENTO COMPLESSIVO 8 MILIONI DI EURO

Il sogno che coltivate attraverso la realizzazione e il percorso avviato con San Rossore e a che traguardi

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TARIFFE BASE PER SERVIZI A MAGGIOR IMPATTO SULLA CLIENTELA 80€/MESE PER UN ANNUALE © D I R I T T I R I S E R VAT I



5’

Gianluca Scazzosi

scazzosigianluca@gmail.com

FITN ESS

Tempo di lettura

ACTIVE AGEING E PREVENZIONE NEI CENTRI SPORTIVI Il salto di paradigma nell’offerta di fitness e piscine passa da un monitoraggio più puntuale dei parametri vitali, determinanti per personalizzare al meglio programmi e percorso di ogni cliente, ancor più se over 40. La tecnologia oggi assicura soluzioni impensabili fino a ieri Il mondo occidentale invecchia progressivamente. In Italia l’età media della popolazione è passata da 42,5 anni nel 2008 a 44,7 nel 2018, due anni e due mesi in più nell’arco di 10 anni. L’aspettativa di vita è aumentata in modo considerevole in tutta Europa, un “Baby Boomer” nato nel 1955 ha - statisticamente un’aspettativa di vita di 67 anni se uomo e di 72 se donna. Un “Millenial” nato nel 1995 ha un’aspettativa di vita di 75 anni se uomo e di 80 se donna. La parola “vecchio” assume un significato diverso e, soprattutto, un collocamento cronologico diverso. Oggi in Italia vivono quasi 14 milioni di over 65 un mercato potenziale enorme per palestre e centri sportivi.

è su questo significato che dobbiamo ragionare parlando di Anti Ageing, perché mettersi “contro” l’invecchiamento è una lotta contro i mulini a vento come quella del povero Don Chisciotte nel romanzo di Cervantes: una battaglia inutile e impossibile da vincere. Nel 2002 l’OMS (L’Organizzazione Mondiale della Sanità) ha pubblicato un documento definendo l’invecchiamento attivo (Active

Anti, è un prefisso che in italiano ha due significati, il primo, quello derivato dal latino ante, significa prima, il secondo, quello derivato dal greco antì, significa contro. Ed

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ph Karolina Grabowska da Pexels

Anti Ageing può essere considerata un’attività con un doppio obiettivo: il primo è quello di trovare, ed utilizzare, tutti i mezzi efficaci nel contrastare i cambiamenti dovuti all’avanzare dell’età, il secondo è il tentativo di rallentare il processo di invecchiamento dal punto di vista fisiologico.

Ageing appunto) come “il processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza al fine di migliorare la qualità della vita delle persone anziane”. Questo approccio permette agli individui di realizzare il proprio benessere fisico, sociale e mentale attraverso il corso della vita e partecipare personalmente a una società che da parte sua fornisce adeguata protezione e cura.

Smartwatch, integrati da medical device, consentono di monitorare allenamento e condizioni di salute con buona precisione © D I R I T T I R I S E R VAT I


FITNESS ph VTS

GIANLUCA SCAZZOSI Una start up tutta italiana, VST, ha lanciato di recente il dispostivo medico ButterfLife che permette di rilevare cinque parametri vitali in poco tempo

LA TECNOLOGIA DIGITALE OGGI OFFRE UNA VASTA GAMMA DI APPARECCHIATURE CHE PERMETTONO DI MONITORARE IN MODO NON INVASIVO MOLTI INDICATORI E PARAMETRI FISIOLOGICI La parola “attivo” non si riferisce solo all’essere fisicamente efficienti, ma anche al continuare a partecipare alla vita economica, culturale e civica della comunità. Per far fronte a questi bisogni, i centri sportivi e le palestre potrebbero arricchire il proprio servizio dotandosi di strumenti diagnostici che permettano di fare un check up dello stato fisico del proprio cliente quando quest’ultimo inizia il proprio programma di allenamento direttamente all’interno della propria struttura e utilizzare il training come strumento di prevenzione. La tecnologia digitale oggi offre una vasta gamma di apparecchiature che permettono di monitorare in modo non invasivo molti indicatori e parametri fisiologici. Quelli più diffusi e a portata del consumatore finale sono i cosiddetti Wearable Device, ovvero bracciali e smartwatch (indossabili appunto) che misurano la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e altri parametri in tempo reale e sono compatibili con decine di appli-

cazioni dedicate all’allenamento e alla salute. Esistono poi sul mercato altre apparecchiature più sofisticate (e più attendibili dal punto di vista scientifico perché brevettate e “medicali”) che permettono agli operatori di raccogliere molte informazioni preziose, consentendo di impostare i programmi di allenamento in maniera più personalizzata e partendo da una base scientifica. Se valutiamo solo gli aspetti ponderali e metabolici possiamo utilizzare le bilance impedenziometriche che raccolgono le informazioni sulla percentuale di massa grassa (e grasso viscerale), massa ossea, acqua corporea , carenze nutrizionale e Indice di Massa Corporea . Per va-

lutare invece i cosiddetti “parametri vitali” (l’OMS ha definito come parametri vitali la temperatura, la frequenza cardiaca, l’ossigenazione, la frequenza respiratoria e la pressione arteriosa), dobbiamo usare più strumenti diversi che fino a qualche anno fa non era possibile trovare accorpati in un unico device. Oggi esistono delle attrezzature tecnologicamente avanzate (e soprattutto a prezzi accessibili) che, attraverso sensori evoluti e algoritmi specifici, riescono a raccogliere tutti i parametri di cui sopra con un unico strumento utilizzabile anche da personale non medico. La sfida del futuro per i centri sportivi e le palestre è quella di allargare la propria offerta non fermandosi alla sola attività motoria praticata per il dimagrimento e l’aspetto estetico, ma inglobando una serie di servizi che avvicinano il fitness all’aspetto medicale e preventivo rivolgendosi a segmenti generazionali più ampi e con un potere d’acquisto maggiore, segmenti di popolazione che di questi servizi collaterali non possono più fare a meno. 

PER VALUTARE I COSIDDETTI “PARAMETRI VITALI” DOBBIAMO USARE PIÙ STRUMENTI DIVERSI CHE FINO A QUALCHE ANNO FA NON ERA POSSIBILE TROVARE ACCORPATI IN UN UNICO DEVICE © D I R I T T I R I S E R VAT I

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Joshua De Gennaro PERCORSO PER GLI ENTI LOCALI/TERRITORIALI

degennarojoshua@gmail.com

AQ UA POOL

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INTERVISTA

TECNOLOGIA E LUNGIMIRANZA PER UN IMPIANTO STORICO, IL LIDO DI BOLZANO Un impianto con un secolo di vita, regolarmente ammodernato e manutenuto, mantiene il suo splendore e la sua funzionalità anche per scelte non comuni in Italia (rivestimento in acciaio delle vasche) e puntando in modo crescente sulle energie rinnovabili È il complesso storico di Bolzano, ammodernato nel corso degli anni confermandosi riferimento per tutta la cittadinanza, nonché il polo acquatico che ha assicurato all’Italia sportiva i più grandi campioni di tuffi. Il Lido di Bolzano, la cui gestione tecnologica è coordinata dall’ingegnere Georg Gschliesser in rappresentanza della proprietà (il Comune di Bolzano), è un esempio di come un impianto pubblico, gestito dal medesimo ente locale, possa essere un fiore all’occhiello grazie a scelte di prospettiva, altamente qualitative che assicurano alla cittadinanza impianti molto efficienti e manutenzioni misurate e meglio programmabili. Un segnale che anche il Pubblico può distinguersi nella valorizzazione piena degli impianti sportivi al servizio della collettività, senza che scadano mai servizi, sicurezza e qualità della struttura ospitante. Ne parliamo con David Kössler (DK) responsabile servizio sport del Comune di Bolzano e con l’ingegner Georg Gschliesser (GG), direttore dell’ufficio manutenzione degli edifici comunali. Cosa rappresenta oggi il Lido per la città di Bolzano e per lo sport locale? DK: “In estate il Lido diventa un vero e proprio punto di aggregazione, il bel prato e la posizione vicina al centro città permette ai cittadini di avere a portata di mano un’oasi -con un prato di più di 15.000 metri quadri - a due passi da casa. Per quanto riguarda lo sport nella nostra struttura estiva, si allenano due squadre di nuoto; per tutto l’anno, prevale tuttavia la tradizione legata ai tuffi.” Una delle vasche outdoor da 50 metri in acciaio inox - realizzazione Berndorf Baederbau

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A proposito di tuffi, la famiglia Cagnotto (nessuno dimentica Dibiasi o la Dallapè) è l’icona sportiva di Bolzano e del paese. Che legame c’è con loro e che ruolo hanno nel percorso evolutivo dell’impianto? DK: “I Cagnotto qui sono di casa: papà Giorgio ha iniziato a tuffarsi in queste piscine; fino a pochi anni fa si allenavano quasi tutti i giorni e noi di questo siamo molto orgogliosi. Abbiamo sempre cercato di garantire il massimo della collaborazione, come facciamo però con tutti fruitori. I Cagnotto hanno un ruolo importante nella città, ma noi cerchiamo di offrire gli stessi servizi a tutti”. Nonostante gli anni, il Lido ha mantenuto la sua freschezza e fruibilità: quali le scelte che hanno permesso questo processo virtuoso non frequente negli impianti pubblici nazionali? DK: “Una delle cose di cui andiamo fieri è di essere riusciti a tenere basse le tariffe: la giornaliera è di sei euro, la ridotta di quattro. Non credo ci siano altre strutture che possano offrire gli stessi servizi allo stesso prezzo. E questo senza rinunciare agli investimenti:

UNA DELLE COSE DI CUI ANDIAMO FIERI È DI ESSERE RIUSCITI A TENERE BASSE LE TARIFFE: LA GIORNALIERA È DI SEI EURO, LA RIDOTTA DI QUATTRO in questi anni abbiamo investito parecchio nella riqualificazione dell’impianto che resta all’avanguardia”. Quanti ingressi si registrano in un anno? DK: “I numeri delle ultime due stagioni ovviamente non sono rappresentativi perché abbiamo dovuto limitare gli accessi. Due anni fa, prima della pandemia, siamo arrivati a 160 mila entrate nel periodo estivo. Nell’estate appena trascorsa gli ingressi sono calati quasi della metà”. Con questi flussi e per le sue dimensioni, quali sono le scelte che avete progressivamente maturato per manutenere al meglio l’impianto e contare su una struttura periodicamente aggiornata e riqualificata?

DUE ANNI FA, PRIMA DELLA PANDEMIA, SIAMO ARRIVATI A 160 MILA ENTRATE NEL PERIODO ESTIVO

GG: “In una struttura come questa i lavori di manutenzione sono decisivi e c’è sempre qualcosa da fare. Uno degli interventi più importanti lo abbiamo fatto una ventina d’anni fa quando siamo passati dalle piastrelle all’acciaio per il rivestimento delle vasche. Lo abbiamo fatto sulle tre vasche principali. La vasca interna aveva problemi di infiltrazione, non avessimo pensato a questa soluzione sarebbe stato necessario demolirla per poterla poi ricostruire. Rivestendo la vasca in acciaio siamo riusciti a ristrutturare la piscina in poco meno di tre mesi; in questo modo le infiltrazioni non sono più state un problema e abbiamo potuto garantire l’apertura della vasca al pubblico molto più rapidamente”. La scelta dell’acciaio inox, in alternativa al più diffuso gres porcellanato, non è frequente in Italia, ancor più per vasche di grandi dimensioni come le vostre: è una scelta che ripaga e se sì con quali benefici? GG: “È una scelta che rifarei subito, anche solo per il tempo e i soldi che si risparmiano sulla manutenzione ordinaria. Basti pensare che ogni anno in inverno le vasche esterne vengono prima riempite di acqua e poi coperte con un telone; in primavera quando si tira via la copertura e le vasche vengono svuotate, spessissimo si trovano dei piccoli danni alle piastrelle, che devono essere sostituite. Questo con le vasche in acciaio non è necessario, in primavera è facile svuotarle e per pulirle può bastare una idropulitrice”. Disponete sia di vasche in inox che di vasche in gres (quelle ludiche per i bambini): notate altre differenze tra le due nella quotidiana attività di gestione e in quella di manutenzione? DK: “Sì, per quanto riguarda l’aspetto igienico, che per noi è molto importante: le vasche in acciaio non solo sono molto più semplici da pulire, ma si riesce a pulirle molto meglio, garantendo una maggiore sicurezza”.

Veduta dal bordo vasca della piscina da 25 indoor

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AQUAPOOL JOSHUA DE GENNARO

Una delle vasche outdoor da 50 metri con il fondo in inox - Lido di Bolzano

Se dovesse elencare le scelte che sono decisive per il “buon governo” della piscina e la sua sostenibilità gestionale (anche in chiave ambientale, non solo finanziaria) può indicare quelle più premianti in ordine d’ importanza e di ricadute positive per il Lido di Bolzano? DK: “In questi due anni di pandemia abbiamo incrementato ulteriormente il servizio di pulizie, cosa che è stata molto apprezzata dalla cittadinanza; investiamo molte energie nella formazione del personale che risulta preparato, gentile e accogliente”. GG: “Per quanto riguarda l’aspetto ambientale stiamo valutando di ristrutturare l’impianto solare che ci permetterebbe di abbassare i costi del riscaldamento sia dell’acqua che dell’area, oltre che a ridurre gli sprechi”.

Lido di Bolzano - outdoor fun

La conduzione dell’impianto è a cura del Comune stesso: questa è una scelta destinata ad essere confermata nei prossimi anni e con quali accorgimenti, per essere certi del miglior risultato ad un costo commisurato e sostenibile? GG: “Su questo aspetto stiamo facendo alcune valutazioni, il Comune ha diverse strutture che gestisce direttamente. In questi ultimi anni abbiamo visto come ci sia una generale tendenza a esternalizzare, ma questo è un complesso storico che negli anni è diventato punto

Veduta del complesso indoor con vasca da 25, piattaforme e trampolini e, sullo sfondo, l'area divertimento con gli aquascivoli © D I R I T T I R I S E R VAT I

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DK: “La piscina è ad uso promiscuo, pubblico e associazioni sportive hanno entrambi tre fasce garantite. I costi sono contenuti anche per l’attività agonistica: 2 euro a corsia all’ora. Se le società organizzano corsi di nuoto il prezzo sale a 9 euro a corsia. Per quanto riguarda i tuffi siamo orgogliosi di essere definiti la casa dei tuffi”. Come responsabile di questo complesso, quali sono i suoi obiettivi e quelli che avete stabilito con l’Amministrazione Comunale?

L'area indoor fun

di riferimento per i cittadini, quindi, dovesse essere anche affidata ad un esterno la gestione, comunque sarebbe il Comune a dettare le condizioni e ad imporre regole precise”. Quali i più importanti interventi strutturali e tecnologico-impiantistici negli ultimi 10 anni e quali prevedete saranno i prossimi lavori nel decennio in corso? GG: “Uno degli interventi più importanti che abbiamo effettuato negli ultimi dieci anni è stato il rifacimento della vasca della piscina coperta, che, come le dicevo, abbiamo deciso di rivestire in acciaio; in generale facciamo di continuo degli interventi sugli impianti per migliorarli. Recentemente abbiamo cambiato tutti i filtri con una spesa che si avvicina ai trecentomila euro. Spesso gli interventi sono complessi, come quando abbiamo ristrutturato la zona estiva, perché il complesso è sotto la tutela delle belle arti, essendo stato costruito negli anni 20, in pieno fascismo, da architetti importanti del periodo del razionalismo”.

la per i più piccini, quella coperta lunga 25metri da 8 corsie. Un complesso di tali dimensioni ha dei costi di gestione importanti, ma noi lavoriamo per prendere decisioni che possano abbassarli, come ad esempio la menzionata decisione di rivestire in acciaio le vasche che ci ha permesso di ridurre i costi di manutenzione”. Come vi regolate con le società sportive locali? E che importanza ha per voi la tradizione nei tuffi che consacra il Lido come la sede regina nazionale di questa disciplina?

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DK: “Dopo due anni di pandemia, mi auguro di poter tornare il più presto possibile alla normalità; di poter tornare ad offrire servizi come idromassaggio e scivolo; tornare alla normalità è il primo passo per poter ricominciare a progettare il meglio per il futuro”. 

MANUTENZIONE: UNO DEGLI INTERVENTI PIÙ IMPORTANTI LO ABBIAMO FATTO UNA VENTINA D’ANNI FA, PASSANDO DALLE PIASTRELLE ALL’ACCIAIO PER IL RIVESTIMENTO DELLE VASCHE

Le criticità maggiori che rileva in questo tipo di impianto dai volumi notevoli e poco attuali per l’impiantistica moderna e come le fronteggiate? DK: “È vero, il complesso ha dimensioni importanti, in tutto circa 17mila metri quadri; all’esterno abbiamo due vasche da 50 metri, una delle quali è profonda quasi 5 metri e viene utilizzata anche per i tuffi; poi la vasca ricreativa, quel-

GG: “L’obiettivo resta sempre quello di fornire un buon servizio al cittadino; per il futuro stiamo pensando a come abbassare i costi di gestione, rendendola più efficiente e introducendo il fotovoltaico. Come comune gestiamo più di 160 edifici, cercando di allacciarli al teleriscaldamento.

La vasca coperta da 25 © D I R I T T I R I S E R VAT I


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Questo è l’importante obiettivo dell’app My Sport e Salute, un impegno di sostanza per la cultura dell’esercizio fisico promosso da Sport e Salute SpA

L'app è un ottimo veicolo educativo per avvicinare allo sport i più giovani e i meno giovani

MY SPORT E SALUTE È IN GRADO ANCHE DI COLLEGARE I 7.903 COMUNI ITALIANI E I 77MILA IMPIANTI SPORTIVI ESISTENTI PER AVVICINARLI AGLI OLTRE 20 MILIONI DI APPASSIONATI

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© D I R I T T I R I S E R VAT I

La piattaforma sviluppata dall’azienda pubblica italiana del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia, mette a disposizione gratuita degli utenti e delle strutture sportive un evoluto


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UNO STUDIO NIELSEN HA RILEVATO CHE IL 50% DEI 2.000 INTERVISTATI DESIDERAVA CONSIGLI SULLA PROPRIA PASSIONE PER LO SPORT

L'app My Sport e Salute

sistema per connettere tutti gli sportivi e semplificare l’accesso allo sport, offrendo servizi e informazioni utili e promuovendo corretti stili di vita. My Sport e Salute, realizzata in collaborazione con Illimity Bank SpA e disponibile gratuitamente negli store digitali, è stata presentata a dicembre, presso il Salone Autorità dello Stadio Olimpico di Roma ed è in grado anche di collegare i 7.903 comuni italiani e i 77mila impianti sportivi esistenti per avvicinarli a quegli oltre 20 milioni di appassionati, grandi e piccoli, di ogni livello. Uno Studio Nielsen ha rilevato che il 50% dei 2.000 intervistati desiderava consigli sulla propria passione per lo sport, il 45% era interessato ad ampliare la propria conoscenza sulle attrezzature più adatte, e, degli stessi, un ulteriore 30% era interessato a notizie ed eventi sportivi. Dati importanti fanno riflet-

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tere sulla certezza dell’utilità dello sport nella vita quotidiana dei cittadini e sulla necessità di fornire, agevolmente, le giuste risposte. Già utilizzata da centinaia di realtà sportive, all’interno dell’app si può navigare tra eventi, workshop ed iniziative esclusive. Sulla piattaforma, infatti, gli organismi sportivi avranno uno spazio di visibilità in cui potranno promuovere le proprie attività e attrarre nuovi utenti. Allo stesso modo gli sportivi saranno sempre aggiornati sulle discipline, sui luoghi di interesse. Inoltre, avranno modo di gestire l’attività motoria quotidiana a livello individuale e familiare. Un impegno concreto quello di Sport e Salute a supporto di palestre, piscine e centri

sportivi. Vito Cozzoli, Presidente e Amministratore Delegato di Sport e Salute S.p.A. ha detto: “Connettere gli italiani allo sport è un’azione fondamentale per riaccendere il sistema sportivo e allargarne la base dei praticanti. My Sport e Salute vuole essere l’app di tutti e cogliere l’occasione di uno sviluppo digitale che tutti abbiamo già vissuto in questi mesi da trasformare in opportunità. Per sfruttare tutte le potenzialità della tecnologia e quelle della Società Sport e Salute”. Fin dal lancio della piattaforma Sport e Salute sta continuando a promuovere l’utilizzo dell’app grazie al supporto delle molte partnership strategiche e dei Legend: la grande squadra di Campioni non più in attività agonistica, che hanno fatto la storia dello sport italiano ed ora promuovono le azioni in campo sociale, ma anche di marketing e comunicazione per testimoniare il valore formativo e educativo dell’attività fisica, per la diffusione dei corretti stili di vita. Anche in occasione della Acea Marathon di Roma del 27 marzo scorso, Sport e Salute ha stretto una partnership che il presidente Cozzoli ha focalizzato sulla divulgazione della app MySporteSalute dichiarando: “Lo sport aiuta il benessere, per Sport e Salute è un evento importante da sostenere, perché lo sport ha bisogno di fare squadra con tutti gli stakeholder. Dal punto di vista virtuale abbiamo lanciato l’app Mysportesalute che ha avuto il suo spazio proprio

UN IMPEGNO CONCRETO QUELLO DI SPORT E SALUTE A SUPPORTO DI PALESTRE, PISCINE E CENTRI SPORTIVI © D I R I T T I R I S E R VAT I


ANDREA PAMBIANCHI

ph Karl Solano da Pexels

POOL&GYM

L'app fornisce consigli per le proprie passioni di allenamento e sportive

“L’APP È UN MODO PER CONNETTERE SOCIETÀ, ASSOCIAZIONI, PRATICANTI E IMPIANTI A PORTATA DI SMARTPHONE” VITO COZZOLI

Infine, Sport e Salute ha aderito a Carta Giovani Nazionale, riservando ai possessori agevolazioni esclusive, tra alcuni degli asset di proprietà della Società, ma soprattutto ha deciso di essere l’Hub di tutte le agevolazioni in ambito sportivo, in linea con il ruolo istituzionale riconosciutogli dal Governo, e metterà a disposizione del progetto l’APP Mysportesalute, attraverso la quale i giovani potranno scoprire tutte le agevolazioni suddivise in relazione ai loro interessi, alle

discipline sportive preferite ed alla loro geo-localizzazione. Allo stesso modo i partner aderenti potranno pubblicare all’interno dell’App contenuti relativi alle agevolazioni proposte, modificandole ed integrandole nel tempo. Sport e Salute S.p.A. è la società pubblica italiana che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia, fornendo servizi di carattere generale. Inoltre, è la società dello Stato

e la struttura operativa del Governo nella politica pubblica sportiva per la promozione dello sport di base e dei corretti stili di vita. La Società offre un’ampia gamma di servizi ed organizza una serie di attività finalizzate a promuovere lo sport di base, gli stili di vita ideali, incrementare la pratica sportiva e valorizzare il ruolo di territorio, scuola, volontariato, federazioni, associazioni e società sportive dilettantistiche. 

ph ph Sport e Salute

alla Maratona di Roma. Alla consegna dei pettorali uno stand di Sport e Salute proponeva agli atleti di scaricare l’applicazione. In cambio noi abbiamo offerto dei manicotti di allenamento per le braccia e dei led per le scarpe. L’app è un modo per connettere società, associazioni, praticanti e impianti a portata di smartphone”.

Vito Cozzoli © D I R I T T I R I S E R VAT I

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La Redazione PERCORSO PER GLI ENTI LOCALI/TERRITORIALI

redazione@euroaquatic.it

LEA D ERSHIP

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INTERVISTA

IL MODELLO DI GESTIONE ITALIANO E VINCENTE NEL 2022 In Sport e My Sport sono due dei gruppi nazionali che stanno distinguendosi in questi tempi difficili, andando oltre le criticità del biennio e dimostrando che la costruzione del futuro dipende da buone idee e da una progettualità aggiornata e interpretata da imprenditori e manager capaci IN SPORT: IL NUOVO LEADER NAZIONALE In Sport nell’ultimo decennio ha costruito il suo primato come società gestionale di riferimento nel Nord Italia. Una crescita progressiva e consolidatasi superando discretamente anche i durissimi 24 mesi che ci lasciamo alle spalle. Le ragioni del successo sono da individuare nella statura imprenditoriale della proprietà (Claudio Magni, che risponde alle nostre domande), nella qualità del management (Paolo Mele, Davide Cereda e i direttori degli impianti), nell’equilibrio finanziario e nelle scelte di impianti gestionalmente sostenibili. Il tutto, assicurando servizi ben proposti ed aggiornati, garantendo anche risultati agonistici di levatura internazionale.

Una società italiana riesce a superare brillantemente un biennio molto critico. Quale ritiene siano le principali ragioni della vostra capacità di rilancio e di ribadita piena affermazione? Innanzitutto non possiamo dire né tantomeno pensare di essere fuori dal periodo critico. I due anni di crisi pandemica, che speriamo siano avviati alla conclusione (ma non ne abbiamo certezza), hanno letteralmente devastato il nostro settore. È Claudio Magni

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infatti tristemente noto che importanti protagonisti storici del mondo degli impianti natatori abbiano dovuto arrendersi alle conseguenze del Covid-19. Ora siamo nel pieno di una nuova situazione critica dettata dall’aumento smisurato dei costi energetici che rischia di essere un colpo anche più duro per chi conduce strutture notoriamente energivore. E se a tutto questo sommiamo la nuova legge sullo sport, che entrerà in vigore da Gennaio 2023 ed i cui contenuti avranno una ulteriore ripercussione molto importante… il quadro non è proprio entusiasmate! Più che capacità di rilancio parlerei di una importante capacità di tenuta grazie soprattutto ad una attenta ed oculata gestione negli anni precedenti.


LEADERSHIP LA REDAZIONE

In Sport, Segrate fitness e piscine

Come ritenete vada affrontata questa fase ancora critica, ora e per la stagione in corso? Proseguendo con la mentalità elastica che ci ha permesso di adattarci ai numerosi e continui cambiamenti normativi che hanno variato – per esempio – le regole di accesso alle strutture. Agilità e velocità di pensiero operativo e strategico debbono essere imprescindibili. Di pari passo, occorre anche mantenere vivo il dialogo istituzionale con le amministrazioni comunali proprietarie delle strutture ed avere una adeguata pianificazione finanziaria. Guardando alla stagione 2022-23 e ai prossimi due-tre anni, che previsioni state considerando per mantenere le posizioni attuali o migliorarle?

AGILITÀ E VELOCITÀ DI PENSIERO OPERATIVO E STRATEGICO DEBBONO ESSERE IMPRESCINDIBILI Come sempre, è opportuno lavorare in una logica di passi graduali. Per prima cosa è fondamentale consolidare le posizioni attuali, mettendo in sicurezza a livello contrattuale ed economico-finanziario le concessioni in essere. Una volta fatto questo si deve necessariamente passare alla successiva fase di rilancio attraverso investimenti volti a rendere le strutture sportive sempre più inclusive, efficienti dal punto di vista energetico ed adatte alle attuali esigenze dell’utenza: infatti nonostante la pandemia gli investimenti già previsti sono stati realizzati e nuovi progetti aggiudicati.

In merito al modello gestionale, cosa ritenete vada cambiato rispetto al pre-Covid e cosa invece merita di essere confermato e rilanciato? In seguito a questa crisi pandemica abbiamo avuto la conferma che il servizio sportivo - in particolare quello legato all’acqua - rimarrà per fortuna un’attività sempre inevitabilmente ancorata alla presenza e al contatto personale. Alla proposta di spazi sportivi sempre più confortevoli, sicuri, inclusivi, facilmente modulabili e polifunzionali, dovranno far seguito servizi web aggiornati e multi-device per semplificare l’accesso e la fruizione all’utenza. Qualche indicazione sullo stato di salute del vostro Gruppo. I numeri riferiti a: quantità impianti oggi rispetto al 2019, addetti coinvolti, numero di iscritti, variazioni sui ricavi (in percentuale) negli ultimi tre anni. Se guardiamo i numeri si nota in maniera ancora più evidente come il nostro gruppo abbia letteralmente attraversato una tempesta. Qualche contratto di gestione, nelle more delle normative del codice degli appalti, è stato inevitabilmente rescisso. Gli iscritti sono calati del 40%, sia in seguito ai lockdown sia per le restrizioni dettate dalle linee guida per le riaperture. Stessa sorte ha subito il comparto dei collabora-

In Sport, Cassano D'Adda, estivo © D I R I T T I R I S E R VAT I

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GLI ISCRITTI SONO CALATI DEL 40%, SIA IN SEGUITO AI LOCKDOWN SIA PER LE RESTRIZIONI DETTATE DALLE LINEE GUIDA PER LE RIAPERTURE tori, che ha visto un crollo su tutta la linea di persone interessate a lavorare nel settore sportivo. Se a questo aggiungiamo il notevole aumento dei costi dovuti alle nuove normative pandemiche e le prime avvisaglie della crisi energetica, i ricavi sono semplicemente il risultato matematico di quanto appena detto. Quali ritenete siano le scelte fondamentali per affrontare crisi come quella pandemica, ora complicata dal conflitto in Ucraina, e quali le situazioni che invece possono mettere più a rischio le società di gestione? L’elemento cardine della questione – sia in positivo, sia in negativo – è il controllo dei costi di gestione. Questo periodo prolungato di crisi ha ridotto le entrate e, soprattutto, ha fatto lievitare in maniera incontrollata i costi. Se sulle entrate c’è speranza di invertire il trend con una adeguata politica, la vera partita si gioca sui costi. Altrettanto fondamentale – senza timore di ripetermi – è lo sforzo nel coinvolgimento dell'ente pubblico per individuare un nuovo modello di gestione dove lo stesso deve necessariamente essere parte attiva. Una grande attenzione all’innovazione della propria proposta di attività e ad uno sviluppo commerciale adeguato all’attualità, così come investimenti sul risparmio energetico e sulla formazione del personale debbono essere il corollario imprescindibile del nostro agire.

La nuova concorrenza sul fronte gestionale (straniera e non solo): fedeli alle vostre scelte, come fronteggiarla e in cosa distinguersi per essere competitivi sugli altri? Premetto che la concorrenza – per di più se proviene da realtà differenti da quella italiana – non è esclusivamente un pericolo bensì può rappresentare un utile stimolo a fare meglio. La nostra scelta è quella di andare alla ricerca del giusto punto di equilibrio tra la nostra offerta tradizionale, che ha contraddistinto negli anni il “modello In Sport”, e l’inevitabile spinta all’innovazione richiesta dalle esigenze della società attuale. I parametri per considerare gestibile un impianto nel 2022 ed evitare la corsa poco sensata a vincere appalti ad ogni costo. La lunghezza del contratto, la possibilità di intervento sull’efficientamento energetico della struttura e la polifunzionalità dei servizi disponibili.

Nel dialogo con le amministrazioni locali e le istituzioni, spesso complicato in questi due anni, cosa cambia e come ritenete debba modificarsi il rapporto pubblico-privato? La pandemia ha evidenziato l’esigenza ormai imprescindibile di uscire dalla logica tradizionale e spesso rigida del rapporto tra “concedente e concessionario”. Lo sport è un’attività fondamentale per il benessere psico-fisico delle persone nonché uno strumento di prevenzione della salute riconosciuto anche dalla comunità medico-scientifica. Per questo motivo amministrazioni locali e gestori debbono iniziare a ragionare come partner del medesimo servizio rivolto al proprio territorio. Quanto per voi è importante il mix di offerta acqua-palestra-outdoor e su quali aree oggi puntate maggiormente per interpretare al meglio i nuovi bisogni della clientela? Indubitabilmente la pandemia ha allargato notevolmente la platea dei fruitori delle attività outdoor: un settore non più trascurabile. Ma la “nuova” normalità dovrà necessariamente fare i conti con un ritorno al core business principale: attività natatorie, acquafitness e palestra. La bravura starà nel trovare il giusto mix tra questi elementi e cucirlo su misura su ciascun im-

IL SERVIZIO SPORTIVO - IN PARTICOLARE QUELLO LEGATO ALL’ACQUA - RIMARRÀ PER FORTUNA UN’ATTIVITÀ SEMPRE INEVITABILMENTE ANCORATA ALLA PRESENZA E AL CONTATTO PERSONALE

Con riferimento alle vostre convinzioni, cosa dobbiamo cambiare per impostare al meglio le strategie nel medio-lungo periodo? Il pensiero imprenditoriale, oggi più che mai, deve essere attento a cogliere tutti i possibili spunti provenienti da altri settori economici e da altre discipline. Trasversalità, contaminazione delle idee, progettualità innovativa ed ecosostenibile e tanto coraggio. In Sport RaneRosse Nuoto: Coppa Brema 2019, con i campioni Detti e Fangio

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LEADERSHIP LA REDAZIONE

In Sport Cormano Estivo

PUNTIAMO AL GIUSTO PUNTO DI EQUILIBRIO TRA LA NOSTRA OFFERTA TRADIZIONALE E L’INEVITABILE SPINTA ALL’INNOVAZIONE pianto sportivo anche in relazione alla realtà territoriale di riferimento. Grande attenzione dovrà essere dedicata anche ad implementare la polifunzionalità delle strutture, trovando spazio alle discipline sportive emergenti. Per una crescita strategica e manageriale ritenete sia utile guardare ad altri settori per trarre spunto ed ispirazione e migliorarsi? Come anticipato prima, guardare gli altri è sempre stato e sarà sempre fondamentale. Individuare i benchmark giusti e carpire tutti gli elementi utili al miglioramento personale e del proprio sodalizio è un’attività che deve essere svolta quotidianamente con grande attenzione. Dai grandi protagonisti del business globalizzato agli startupper più innovativi, tutti possono fornire l’intuizione giusta.

doverosa per chi fa sport e, con adeguata copertura degli investimenti, diventa importantissimo per la nostra attività istituzionale. Avere una squadra campione del mondo nel nuoto per salvamento e una compagine di nuoto che vanta ben 3 atleti che hanno partecipato ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 rappresenta uno stimolo eccezionale per tutti gli altri 700 atleti agonisti della nostra Società nonché per tutti gli altri iscritti che frequentano i nostri centri sportivi.

Cosa e come devono cambiare sistema ed impiantistica sportiva nazionali perché lo sport abbia più certezze per il futuro? Questa è la classica domanda che avrebbe bisogno di ampio spazio per una risposta adeguata. Sintetizzando: il settore sportivo si è trasformato negli anni senza che le normative lo seguissero di pari passo. Gli standard richiesti ad Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche si è alzato notevolmente costringendo la nascita di un servizio sportivo “professionalizzato” fornito in carenza di un adeguato quadro legislativo, fiscale e giuslavoristico. I continui tentativi di mettere mano alla “legge sullo sport”, che naufragano puntualmente ad ogni cambio di Governo, fanno solo male al

L’agonismo nel vostro progetto e per un modello gestionalmente sostenibile, ora e in prospettiva. Anche in questo aspetto, trovare il giusto equilibrio è la chiave di volta. L’agonismo – specialmente quello di alto livello – è una scelta

In Sport RaneRosse, Nuoto Salvamento - Campioni del Mondo 2018 ad Adelaide © D I R I T T I R I S E R VAT I

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settore. Non c’è la formula magica, ma sicuramente una rappresentanza più coesa e forte potrebbe consentire un passo avanti per farsi ascoltare con più attenzione dalla Politica. Lo Sport è Salute e come tale deve essere tutelato ed incentivato perché abbia finalmente il giusto riconoscimento.

AMMINISTRAZIONI LOCALI E GESTORI DEVONO INIZIARE A RAGIONARE COME PARTNER DEL MEDESIMO SERVIZIO RIVOLTO AL PROPRIO TERRITORIO

Un vostro suggerimento a colleghi ed operatori per rilanciarsi verso un domani di prospettiva e di piena ripresa. Dare consigli agli altri è sempre un esercizio pericoloso. Rischiando di essere scontato, in questo momento, occorre una pianificazione adeguata in ogni ambito del lavoro, oltre all’impegno per avere impianti sportivi adeguati. Le altre caratteristiche fondamentali, a maggior ragione in questo momento, sono tanto coraggio e tantissima passione per il mondo dello sport: un’attività – non dimentichiamoci mai – che ci porta ad occuparci del tempo che le persone decidono di dedicare al benessere e al divertimento.  In Sport Giussano estivo con tetto aperto

GRUPPO IN SPORT

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ARCORE (MB)

IN SPORT SRL SSD

Piscine - Palestra - Calcio - Lido estivo

BIELLA (BI)

IN SPORT SRL SSD

Piscine - Lido estivo - Palazzetto dello sport

CASSANO D'ADDA (MI)

IN SPORT SRL SSD

Piscine - Palestra - Calcio - Tennis - Lido estivo

CESANO MADERNO (MB)

IN SPORT SRL SSD

Piscine - Palestra - Wellness - Lido estivo

CONCOREZZO (MB)

IN SPORT SRL SSD

Piscine - Palestra - Calcio - Roller skating

CORMANO (MI)

SPORT ACTIVE SRL SSD

Piscine - Palestra - Wellness - Acquascivoli - Lido Estivo

CRESCENTINO (VC)

IN SPORT SRL SSD

Piscine - Beach Volley

GIUSSANO (MB)

SPORT ACTIVE SRL SSD

Piscine - Palestra - Wellness - Acquascivoli - Lido estivo

LECCO (LC)

IN SPORT SRL SSD

Piscine - Palestra - Calcio - Rugby - Atletica - Palazzetto dello sport

ISE BARANZATE (MI)

AEROSPORT SRL SSD

Piscina

MELZO (MI)

IN SPORT SRL SSD

Piscine - Palestra - Beach Volley - Lido estivo

PONZONE (VALDILANA - BI)

IN SPORT SRL SSD

Palazzetto dello sport

SEGRATE (MI)

IN SPORT SRL SSD

Piscine - Palestra - Acquascivoli - Lido estivo

SEREGNO (MB)

IN SPORT SRL SSD

Piscine - Tennis - Lido estivo

SONDRIO (SO)

PROGETTO NUOTO SSD A RL

Piscine - Fitness

TREZZANO SUL NAVIGLIO (MI)

IN SPORT SRL SSD

Piscina

VALDILANA (BI)

IN SPORT SRL SSD

Piscina - Palestra

VARALLO (VC)

IN SPORT SRL SSD

Piscine - Palestra - Lido estivo

VARESE (VA)

PROGETTO NUOTO SSD A RL

Piscine - Area polifunzionale esterna - Palazzetto del ghiaccio

VERCELLI (VC)

IN SPORT SRL SSD

Piscine

VERONA (VR)

IN SPORT SRL SSD

Piscine - Palestra - Lido estivo

VILLA GUARDIA (CO)

IN SPORT SRL SSD

Piscine - Palestra - Wellness - Lido estivo

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LEADERSHIP

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L EA D ERSHIP INTERVISTA

Tempo di lettura

LA REDAZIONE

La Sciorba durante l'evento agonistico nazionale Nico Sapio

MY SPORT: LA FORZA DEL NETWORK My Sport è il frutto di un progetto lungimirante che oggi permette di unire sotto un unico brand 16 impianti nel territorio ligure. È un modello che sta rivelandosi d’esempio per tante società di gestione, per la filosofia di network che guida questa realtà. Sicuramente era già protagonista qualche anno fa, ma dalle difficoltà pandemiche ha tirato fuori il meglio, dando nuovo slancio alla propria strategia. La differenza la fa il vertice, guidato da Massimo Fondelli affiancato da Luca Carlassara, due manager dalle capacità rilevanti che hanno saputo avvalersi di uno staff di primordine, senza fare voli pindarici. Con consapevolezze ben riepilogate dallo stesso Fondelli e che sono alla base del successo di My Sport nella qualità gestionale, nella selezione degli impianti ritenuti sostenibili e nell’impegno profuso anche in ambito agonistico. Come ritenete vada affrontata questa fase ancora critica, ora e per la stagione in corso? Una società italiana riesce a superare brillantemente un biennio molto critico. Quale ritiene siano le principali ragioni della vostra capacità di rilancio e di ribadita piena affermazione?

Massimo Fondelli

Credo che in questa fase “superare brillantemente il biennio” corrisponde a dire …”siamo ancora vivi” e la principale ragione è che la pandemia ci ha colpiti in un momento di particolare solidità economica e finanziaria. Se ci fosse capitato qualche anno prima, quando eravamo nel pieno degli investimenti, avremmo avuto molti più problemi. Sono comunque tempi duri e far quadrare i bilanci è veramente arduo. © D I R I T T I R I S E R VAT I

Nel primo lockdown, abbiamo usato il tempo di chiusura per formare il personale, siamo stati loro vicini ed abbiamo condiviso il momento rassicurando che saremmo usciti tutti insieme. Ora che si sono aggiunti altri fattori di incertezza (caro bollette e guerra) bisogna puntare ancora di più sulla professionalità del personale. Guardando alla stagione 2022-23 e ai prossimi due-tre anni, che previsioni state considerando per mantenere le posizioni attuali o migliorarle? Data la situazione ci sono due possibilità: o si sta fermi, si mettono al H A P P Y A Q U AT I C S & W E L L N E S S - 3 / 2 0 2 2

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minimo i costi, si azzerano gli investimenti e si aspetta che passi, o si rilancia investendo e puntando su una prossima ripresa. La prima risposta ti dà più resistenza e più tempo, la seconda è più rischiosa e se la ripresa ritarda … Da quando è iniziata la pandemia abbiamo acquisito nuovi impianti e i prossimi anni li passeremo cercando di consolidare le posizioni. Stiamo analizzando molto bene tutti i bandi per scoprire se ci sono delle buone opportunità per migliorare i nostri impianti. Cerchiamo di concentrarci sulla comunicazione, sull’innovazione organizzativa con nuove soluzioni e strumenti online, infine abbiamo commissionato uno studio sul mercato del bacino d’utenza per intercettare le esigenze. In merito al modello gestionale, cosa ritenete vada cambiato rispetto al pre-Covid e cosa invece merita di essere confermato e rilanciato? L’asticella si è alzata e quindi sarà più difficile gestire gli impianti natatori. Il modello gestionale deve cambiare, deve migliorare. Abbiamo provato a mettere in discussione tutto (orari, giorni di apertura, servizi), ma non mi aspetto molto da quest’analisi, mi aspetto invece molto dalla comunicazione e dal marketing dove abbiamo investito come non mai. Qualche indicazione sullo stato di salute del vostro Gruppo. I numeri riferiti a: quantità impianti oggi rispetto al 2019, addetti coinvolti, numero di iscritti, variazioni sui ricavi (in percentuale ) negli ultimi tre anni.

ORA CHE SI SONO AGGIUNTI ALTRI FATTORI DI INCERTEZZA (CARO BOLLETTE E GUERRA) BISOGNA PUNTARE ANCORA DI PIÙ SULLA PROFESSIONALITÀ DEL PERSONALE

sando a nuovi progetti rivolti alla comunicazione e al marketing. Contiamo sulla Liguria 15.000 tesserati. Fatturati: 2019

anno base 100%

2020

-41% in media

2021

-35% in media

2022

-28% in media (confronto primi 2 mesi)

Quali ritenete siano le scelte fondamentali per aff rontare crisi come quella pandemica, ora complicata dal conflitto in Ucraina, e quali le situazioni che invece possono mettere più a rischio le società di gestione? Penso che la gente tornerà nelle piscine, soprattutto se sapremo migliorarci nelle proposte e nell’accoglienza, ma credo che quello che ci farà più male sarà la stabilizzazione dei prezzi dell’energia a livelli che faranno saltare i conti economici degli impianti natatori. Noi ab-

Il Consorzio ha acquisito la gestione di 5 strutture di proprietà pubblica. Poi con la costituzione della rete “Maker srl” il cerchio si è allargato. Si contano in gestione 16 impianti sportivi, di cui 15 a prevalenza acquatica. Addetti coinvolti: un totale circa di 120 dipendenti e 450 collaboratori sportivi. Le società, seppur con il Covid, hanno mantenuto le occupazioni preesistenti, alcune addirittura le hanno incrementate aprendo nuove unità operative o incrementando il personale pen-

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Impianto Sciorba estivo © D I R I T T I R I S E R VAT I

biamo dato incarico all’Università di Genova di studiare un modello specifico per Sciorba che porti l’impianto ad essere totalmente auto-sufficiente e che azzeri le emissioni di Co2. Sappiamo che sarà impossibile, ma mi aspetto comunque delle buone soluzioni che ci aiuteranno ad avvicinarci al risultato. Con riferimento alle vostre convinzioni, cosa dobbiamo cambiare per impostare al meglio le strategie nel medio-lungo periodo? Dobbiamo puntare ancora sulle risorse umane. Purtroppo attualmente costruiamo le strutture aziendali su “fondamenta di argilla”: abbiamo collaboratori ai quali chiediamo professionalità, ma non possiamo dare loro sicurezze contrattuali decenti. Dobbiamo cambiare il nostro mondo di “dilettanti” in un mondo di “professionisti”. Per ora è impossibile, ma credo che se non imboccheremo quella strada rimarremo un settore marginale. Spero che la Politica sarà all’altezza della situazione.


LEADERSHIP LA REDAZIONE

Scuola nuoto bambini

DA QUANDO È INIZIATA LA PANDEMIA ABBIAMO ACQUISITO NUOVI IMPIANTI E I PROSSIMI ANNI LI PASSEREMO CERCANDO DI CONSOLIDARE LE POSIZIONI La nuova concorrenza sul fronte gestionale (straniera e non solo): fedeli alle vostre scelte, come fronteggiarla e in cosa distinguersi per essere competitivi sugli altri? La concorrenza straniera dei grandi gruppi ci aiuterà a migliorare più in fretta, pena l’essere mangiati. Non sono così convinto che i modelli importati siano sicuramente vincenti. Uno dei loro punti di forza

è sicuramente la capacità finanziaria rafforzata dai grandi numeri. Per questo noi, già da anni, cerchiamo di aggregarci per fare massa. Non è facile, ma credo che stia diventando necessario… I parametri per considerare gestibile un impianto nel 2022 ed evitare la corsa poco sensata a vincere appalti ad ogni costo.

Abbiamo appena deciso di non partecipare più a bandi dove l’unico parametro richiesto dall’Ente appaltante è l’offerta economica, perché se fai i conti corretti, non vinci. Ci sarà sempre qualcuno che per incompetenza farà un’offerta più alta. I parametri principali sono sempre gli stessi: • •

personale 30% - 40% utenze: una volta avrei detto 15% - 20% oggi bisogna raddoppiare le percentuali. locazione 8% -12%

Nel dialogo con le amministrazioni locali e le istituzioni, spesso complicato in questi due anni, cosa cambia e come ritenete debba modificarsi il rapporto pubblico-privato? Credo che ogni realtà, ogni Comune, abbia il suo dialogo, ma in generale direi che le Amministrazioni tendono sempre di più a togliere o abbassare dal bilancio i costi per gli impianti sportivi. Il problema è che non lo dichiarano, anzi dicono il contrario, dicono che lo sport è necessario e utile, ma poi alle parole non seguono i fatti. Io faccio l’am-

Sciorba indoor sala corsi fitness © D I R I T T I R I S E R VAT I

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Vasca da 50 metri coperta, Sciorba indoor

ministratore, se questa è la realtà io provo a fare di tutto per non aver bisogno delle Amministrazioni. Preso atto di quanto sopra io vorrei che le amministrazioni ci controllassero di più e meglio; invece, dopo che hanno affidato un impianto, se lo dimenticano. Quanto per voi è importante il mix di offerta acqua-palestra-outdoor e su quali aree oggi puntate maggiormente per interpretare al meglio i nuovi bisogni della clientela? Generalizzando posso dire che, nel nostro gruppo, gli impianti che performano meglio sono quelli che hanno piscine piccole e palestre grandi. Con i lock-down si sono rivalutati gli spazi all’aperto, ma non so quanto durerà se passa definitivamente la pandemia. È vero che la clientela è sempre più esigente e quindi poter offrire un mix sarebbe importante, ma dipende dall’impianto che hai. Per una crescita strategica e manageriale, ritenete sia utile guardare ad altri settori per trarre spunto ed ispirazione e migliorarsi? Il nostro mondo ha bisogno come il pane di rinnovarsi. Dobbiamo i trovare nuove energie, nuove ispirazioni, ma è difficile provare ad attirarle da altri settori. Il problema, secondo me, è a monte: perché un manager dovrebbe lasciare l’industria per venire a lavorare nel nostro mondo? Pochi soldi, mercato ristretto, incertezze contrattuali.

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I giovani non riusciamo ad attrarli perché non abbiamo nulla da offrire loro anche se il nostro settore avrebbe un fattore di crescita interessante nei prossimi anni. L’agonismo nel vostro progetto e per un modello gestionalmente sostenibile, ora e in prospettiva. Teoricamente lo sport agonistico dovrebbe essere l’unico scopo societario, ma poi si è così coinvolti dai problemi gestionali che passa in secondo piano. La sua sostenibilità dipende dal livello che vuoi raggiungere. Personalmente partecipare non è nel mio DNA e vorrei fare squadre competitive, ma le risorse devono essere commisurate, troppi hanno fatto il passo più lungo della gamba. Noi, per cercare di essere più competitivi, abbiamo unito le forze ed abbiamo concentrato l’agonismo di vertice in una Società. Le altre fanno la formazioni degli atleti e poi le eccellenze le raduniamo in un’unica squadra. Niente di nuovo… già Gross in Veneto lo ha elaborato molti anni or sono.

Cosa e come devono cambiare sistema ed impiantistica sportiva nazionali perché lo sport abbia più certezze per il futuro? Preso atto che le amministrazioni non intendono o non possono più finanziare le gestioni, devono costruire impianti che possano mantenere un equilibrio economico. Ci deve essere proporzione tra gli spazi sportivi e gli spazi commerciali e devono costruire impianti tendenti all’auto-sufficienza energetica, devono essere accoglienti e rispondenti alle sempre maggiori pretese della clientela. Un vostro suggerimento a colleghi ed operatori per rilanciarsi verso un domani di prospettiva e di piena ripresa. Non credo ci sia un suggerimento buono per tutti e comunque io non lo conosco. Gli amministratori di questi tempi hanno veramente pochi margini di manovra. 

DOBBIAMO CAMBIARE IL NOSTRO MONDO DI “DILETTANTI” IN UN MONDO DI “PROFESSIONISTI”: SE NON IMBOCCHEREMO QUELLA STRADA RIMARREMO UN SETTORE MARGINALE

© D I R I T T I R I S E R VAT I


© AQQUATIX SRL | photo: Michele Barcaro

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Serena Kumar PERCORSO PER GLI ENTI LOCALI/TERRITORIALI

s.kumar@teamsystem.com

FITN ESS

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IL NUOVO UTENTE DEL FITNESS E DEL WELLNESS: TRA DIGITALIZZAZIONE E FLESSIBILITÀ

PA RTE 2

I nuovi strumenti aiutano ad interpretare le esigenze della clientela digitalizzata e alla ricerca di soluzioni personali che app e pagamenti online assicurano, garantendo la flessibilità necessaria

Strettamente connesso al tema della digitalizzazione c’è quello della flessibilità: laddove gli strumenti digitali permettono di espandere le possibilità di fruizione di un bene o di un servizio si evidenziano anche le specificità dei suoi utenti. Questo è particolarmente evidente nel mondo di palestre e piscine dove l’utente ricerca il benessere psicofisico che deriva dal praticare attività sportiva nel proprio tempo libero, quindi con estrema variabilità sia circa gli interessi che le possibilità. Ogni utente è diverso e cerca di soddisfare il proprio bisogno di sport con tempi e modalità che più gli si addicono: c’è chi preferisce fre-

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quentare il centro sempre nel solito orario, chi ha a disposizione tempi diversi a seconda degli impegni di lavoro, chi è costretto a brevi periodi di stop per poi riprendere l’attività in un secondo momento. Grazie a strumenti come le app e i pagamenti digitali è possibile andare incontro a questa necessità di flessibilità offrendo un servizio variegato e personalizzabile:

ad esempio è possibile strutturare un abbonamento in modo che non scada mai, con pagamento mensile automatico, grazie al quale il cliente risparmia l’onere di doversi ricordare il rinnovo. Un bel vantaggio che garantisce all’utente una frequenza lineare secondo le proprie aspettative consentendogli di preservare il diritto al posto a lui riservato. Per il centro sportivo invece,

ph Apple

Riprendiamo dalla prima parte dell’articolo che si era focalizzata sulla digitalizzazione; per rileggerlo, in caso non aveste sottomano una copia di Happy Aquatics numero 1 -2022, wbox.it offre online questa veloce opportunità, ricercando il titolo.

App e le potenzialità del digitale in piscine e palstre © D I R I T T I R I S E R VAT I


SERENA KUMAR

ph The Lazy Artist Gallery da Pexels

FITNESS

La percezione di autonomia rende più soddisfatto il cliente e lo motiva ad allenarsi

Sempre da app il cliente può prenotare la propria sessione, che sia di allenamento in palestra o di nuoto in piscina, negli orari che preferisce e che trova disponibili; in caso di contrattempo, può disdire con estrema semplicità. Questo senso di autonomia influisce positivamente sulla soddisfazione percepita e il cliente si sente parte attiva del suo programma di allenamento. Se non ha acquistato una determinata attività, ma desidera provarla, può pagare direttamente online in modo da accedere al centro senza fastidiosi blocchi e senza fermarsi in coda alla reception. Chi invece preferisce aver chiaro fin da subito quando il proprio percorso di allenamento terminerà, potrà tranquillamente sottoscrivere il classico abbonamento a periodo o a numero di ingressi, poiché l’innovazione di listino non esclude la possibilità di mantenere le formule storiche; al contrario, le estende. L’aspetto fondamentale da sottolineare è come i listini di un centro sportivo oggi debbano essere

FOSSILIZZARSI SU MODELLI DI BUSINESS CHE HANNO AVUTO SUCCESSO FINO AL DICEMBRE 2019 È UN ERRORE MOLTO GRAVE user-oriented, accogliendo, con i giusti strumenti, le più svariate esigenze della propria clientela in modo da offrire un servizio di qualità in linea con le aspettative di un’utenza fortemente digitalizzata e aperta a innovazioni e cambiamento, senza però arrivare a listini immensi fatti di “enciclopedie” di casistiche. Offerte chiare e semplici da capire e acquistare

in autonomia, dovrebbe essere la regola fondamentale di qualsiasi buon listino nel 2022. Fossilizzarsi su modelli di business che hanno avuto successo fino al dicembre 2019 è un errore molto grave perché non si tiene conto della mutevolezza del mercato e della nuova clientela a cui esso si rivolge. 

ph TeamSystem

l’abbonamento a rinnovo automatico equivale ad una previsione di incasso realistica e al risparmio di tempo che, in caso contrario, verrebbe dedicato ai reminder sulle scadenze e alla gestione dei rinnovi.

La rivoluzione digitale rende più autonomo e protagonista il cliente e ottimizza il tempo del gestore del club © D I R I T T I R I S E R VAT I

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Gerardo Ruberto

info@smilingcoachsystem.it

FITN ESS

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LA SALUTE È UNA COSA SERIA

ph Ketut Subiyanto da Pexels

La salute non deve essere un pretesto, ma una vera e propria missione

Al centro di ogni azione del club contano il cliente e la sua salute, coinvolgendo trainer e staff

Le malattie croniche non trasmissibili costituiscono la principale causa di morte in quasi tutto il Mondo. I fattori di rischio associati allo stile di vita della popolazione italiana e non solo, l’abuso di alcol

e di tabacco, l'alimentazione non corretta e la mancanza di attività fisica creano un habitat negativo per la salute di milioni di persone. L’esercizio fisico è il farmaco naturale, con assenza di controindi-

LA COMUNICAZIONE DELLE IMPRESE DEL MONDO FITNESS, SIA TERRESTRE CHE IN ACQUA, È RIMASTA FERMA A PRIMA DELLA PANDEMIA

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© D I R I T T I R I S E R VAT I

cazioni, un farmaco che utilizzato come abitudine nella vita può prevenire patologie come il diabete, il colesterolo, la pressione alta, etc. Le persone hanno compreso che muoversi conviene, lo hanno compreso molto di più negli ultimi due anni, anni difficili legati alla pandemia. Le persone hanno necessità di muoversi, lo sanno e sono pronte a investire sulla propria salute. Ma allora perché ancora la ripresa non prende il largo? Perché le persone sono in attesa di scegliere ad


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agire sul cosa fare, se muoversi in casa, al parco oppure nelle strutture? Perché i centri fitness non sono ancora attraenti per nuovi target di persone? Tra le risposte dobbiamo sicuramente rimarcare, ad esempio, che la comunicazione delle imprese del mondo fitness sia terrestre che in acqua è rimasta ferma a prima della pandemia. Sconti, mesi in omaggio, io costo meno di loro, etc. Avete mai sentito gli ospedali farsi concorrenza (a parte, magari cliniche private)? L’unica possibilità di farsi la concorrenza tra ospedali è quelle dei professionisti che operano all’interno delle strutture. Altra risposta che sento il desiderio di dare è che la professionalità tra

gli operatori sta vacillando. Non sono sufficienti gli attestati consegnati dopo 2 giorni di corso: qualche tempo fa ho scritto, augurandomi di sollecitare i professionisti e soprattutto gli imprenditori, che in America i professionisti seguono corsi di specializzazione per dedicarsi a patologie come diabete di tipo 2, ovvero protocolli e metodi gestiti da specialisti preparati ad affrontare e supportare nuovi target di persone. Il futuro dell’industria del fitness è destinato a proseguire su percorsi innovativi, dove esigenze graduali e immediate vengono rapidamente soddisfatte con soluzioni diverse da quelle di due anni fa. Se dopo due anni di pandemia – estremamente – impegnativi gli imprenditori del fitness non han-

LA SALUTE È LO STRUMENTO PER FAR RISALIRE LE IMPRESE DEL SETTORE FITNESS E ACQUA, MA È NECESSARIO CHE GLI IMPRENDITORI E I COLLABORATORI INIZINO A RAGIONARE IN MODO DIVERSO

no imparato lezioni preziose, allora il problema va ricercato internamente alla propria organizzazione e non all’esterno. Dall’inizio del Covid, tutte le imprese hanno dovuto superare più di un ostacolo. Ogni aspetto della vita ci ha portato ad adeguarci a situazioni e necessità sia per i clienti che per i collaboratori. Questi ultimi si sono adoperati per mantenere un collegamento con i clienti, attraverso i sistemi virtuali o all’aperto nei parchi. Quindi il settore fitness ha allargato i propri confini a professionisti che si sono dati da fare con la tecnologia negli spazi all’aperto e supporti one to one. Quest’ultimo fattore ha creato stress a molti imprenditori che non vedono il futuro e che aspettano che le cose possano cambiare da sole. Gli imprenditori devono strutturare sistemi innovativi e allo stesso tempo valorizzare la socializzazione e la salute come obiettivi di chiunque senza limite di età. Se parliamo di socializzazione, per una questione di spazio, mi limito a dire che le imprese devono rafforzare il senso di appartenenza attraverso la “costruzione” di una comunità come bene tangibile e non solo come dichiarazioni pubblicitarie. Come farlo? Attività divulgative, mettendo insieme più aree atte a rendere piacevole la permanenza (gioco delle carte… sto esagerando) corsi per la nutrizione, esercizi per il diabete, workshop per la popolazione del quartiere, etc. Le imprese devono promuovere una comunità sia online che offline che incoraggi i clienti e possibili a connettersi al club. I siti non devono essere utilizzati solo per i prezzi o per dire che siete miglio-

ph Andrea Piacquadio da Pexels

È NECESSARIO RIUSCIRE A COMUNICARE I VALORI DELL’ESERCIZIO FISICO: SEMPLICITÀ E FATTIBILITÀ

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© D I R I T T I R I S E R VAT I


FITNESS

ph Andrea Piacquadio da Pexels

GERARDO RUBERTO

Comunicare al meglio i valori dell'esercizio fisico, su tutti funzionalità e semplicità

ri di altri colleghi ma veri e propri strumenti per aiutare le persone ad essere sempre più consapevoli dell’importanze di muoversi sia "a secco" che in acqua. Prima di passare alla salute attraverso l’esercizio fisico sento molto attinente sottolienare che spesso i club cercano di comunicare alle persone di essere in grado di offrire un servizio premium quando non hanno un servizio adeguato a 5 stelle. Inoltre, le persone (la quantità più ampia) non sono attratte solo da servizi tipo asciugamani, spogliatoi stellari e bibite offerte gratuitamente. Le persone hanno l’aspettativa di ricevere un servizio in una struttura pulita, i giusti spazi e soprattutto personale che sappia come risolvere e soddisfare le loro esigenze. La salute è lo strumento per far risalire le imprese del settore fitness e acqua, ma è necessario che gli imprenditori e i collaboratori inizino a ragionare in modo diverso. L’esercizio fisico è così efficace che deve essere considerato un farmaco, ma dovrebbe essere prestata maggior attenzione al dosaggio e alle variazioni individuali tra le persone. Per questi semplici motivi non bisogna fare propaganda verbale e di immagini che portano le persone a diffidare delle imprese del settore fitness. Le persone sono disposte ad investire per migliorare

L’ALLENAMENTO È UNA PARTE DELLA SALUTE DELLE PERSONE: FONDAMENTALE CHE VENGA “DOSATO” A SECONDA DELLE CAPACITÀ E DELLE ESIGENZE DEL SINGOLO la propria salute, tuttavia, non credono più alle parole che nel tempo si sono diffuse e che per alcuni aspetti hanno deluso le aspettative di tanti: tutti coloro che nel tempo hanno abbandonato i loro club. Ora dobbiamo recuperare e per farlo è necessario innovare e per innovare gli imprenditori dovranno fare sforzi per ri-vedere i loro club o piscine, affinchè possano comunicare ai possibili clienti fiducia. I comunicati devono sempre comunicare argomenti capaci di stimolare le persone a conoscerci. Non è più il momento di vendere cose che sappiamo spesso non corrispondere alla realtà; per erogare servizi alla salute bisogna spostare la propria visione che poteva andare bene almeno 10 anni fa. Oggi le popolazioni stanno invecchiando (in Italia nei prossimi anni gli ultra sessantacinquenni supereranno il 30% della popolazione totale italiana): è quindi necessario riuscire a comunicare i valori dell’esercizio fisico: semplicità e fattibilità. È necessario parlare di prevenzione più che di cura, ovvero non devo aspettare di essere in sovrappeso o di avere il colesterolo a livelli di rischio.

Come sta avvenendo in altri Stati sarà sempre più utile utilizzare brand con il richiamo alla salute, all’esercizio fisico atto alla prevenzione. Nomi come Health Club (fatto di contenuti) dovranno essere di uso comune, la salute al primo posto, la salute anche attraverso la tecnologia, la salute attraverso i professionisti e gli spazi che dovranno essere suddivisi in modo tale che le persone possano trovare servizi in grado di appagare le aspettative delle persone. L’allenamento per le persone in futuro dovrà essere predisposto su misura. L’allenamento è una parte della salute delle persone: fondamentale che venga “dosato” a seconda delle capacità e delle esigenze del singolo. Ciò di cui gli imprenditori dovranno farsi carico di innovare è la modalità di erogare il servizio, dovranno cambiare il modo di organizzare le risorse umane. L’imprenditore dovrà essere in grado di mettere in pratica la salute e non solo comunicarla, perché il mondo corre verso cambiamenti funzionali alle aspettative delle persone; le aspettative delle persone sono strettamente legate alla salute. A voi la scelta! 


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Gianni Gurnari

MA N AGEM ENT

Tempo di lettura

RIPENSARE L’OFFERTA DI ACQUATICITÀ Dall’idea di unirsi per un costruttivo confronto ad un modello che, forte di una coesione vitale, permetta di superare la crisi attuale che potrebbe non essere l’ultima, soprattutto pensando ad acqua ed energia

(quelli connessi alla meccanica quantistica, materia atomica…) si prestano a mille divagazioni. Dalla filosofia alle scienze più avanzate. In ogni caso però suscitando sorrisi. Ma oggi dobbiamo prendere in seria considerazione la realtà.

scondercelo, anche se tutti noi serbiamo nel cuore e nella mente che questo non sia reale o comunque che presto ricomparirà il sereno. Purtroppo si sono create le condizioni di una sovrapposizione e concatenamento di eventi calamitosi come quelli raccontati proprio nei sacri testi: rapidi cambiamenti climatici con conseguenti disastrosi eventi sia per alluvioni e tempeste che per siccità ed aridità. Una pandemia globale da Virus che dopo due anni ancora non si è conclusa con l’incubo che possano manifestarsi altre infezioni comunitarie. Conflitti diffusi a livello regionale. Migrazioni forzate con enormi e crescenti numeri; una guerra disastrosa ai confini tra Europa e Russia. Tutto questo sta determinando una crisi socio-economica in crescita, moltiplicata dalle classiche speculazioni dei periodi difficili, che non risparmierà nessuna nazione. Dobbiamo forse rassegnarci alla fine di un certo mondo che finora abbiamo conosciuto? Sicuramente no, ma i tempi e le modalità attraverso cui si arriverà ad una evoluzione positiva non sono prevedibili.

Le prospettive per il futuro dell’intero Pianeta non sono mai state così scure almeno negli ultimi 77 anni (strano coincidenza con i famosi negativi moltiplicatori di sette della Bibbia). È inutile na-

Ed allora? È tempo di riflessioni e nuovi approcci, rimboccandoci – con estrema umiltà – le ormai consunte maniche. Ed il comparto delle piscine ne ha bisogno da tempo.

ph Hoan Ngọc da Pexels

PERCORSO PER GLI ENTI LOCALI/TERRITORIALI

gurnari@benaquam.com

Il tema delle energie rinnovabili, ora più che mai, pur se tardiva, è una soluzione da considerare per piscine e impianti sportivi

L’acqua per antonomasia è vita, è amore, è la fonte di benessere e di crescita, è la base di tutte le attività umane. Suscita istintivamente tenerezza tanto che San Francesco la definì “sorella”. In realtà è anche la madre di tutte le cose che conosciamo, almeno su questa Terra. E questi attributi a questa che in realtà è davvero la risorsa naturale per eccellenza, sostanza unica ed insostituibile, fonte di energia e ancora in parte da scoprire nei suoi contenuti più complessi

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ph Blass Architekten

MANAGEMENT GIANNI GURNARI

I grandi impianti acquatici e benessere, privati e pubblici, necessitano di interventi di ammodernamento tecnologico fondamentali

QUELLA ATTUALE È UNA CRISI SOCIOECONOMICA IN CRESCITA, MOLTIPLICATA DALLE SPECULAZIONI DEI PERIODI DIFFICILI, CHE NON RISPARMIERÀ NESSUNA NAZIONE Esiste un modello che vale la pena ricordare. In piena ripresa economica, anni ’70 ed ’80, gli operatori turistici della parte meridionale della costa adriatica, che allora avevano già una esperienza di molti decenni, pensarono bene di costituire associazioni e cooperative di consumo: più di un migliaio di imprenditori che si mettono insieme per fare acquisti sono ancor oggi un soggetto di interesse economico che qualsiasi fornitore prende in debita considerazione. Questa economia di scala consentì di implementare i servizi in quantità e spesso qualità, mantenendo costi accettabili a livello della famiglia media, ma sostenibili anche dalle classi operaie. Queste azioni hanno consentito quello sviluppo che tutti conosciamo. Come citato più volte, le piscine sono molto energivore ed a elevata idroesigenza. Oggi l’energia costa ogni giorno di più e la disponibilità idrica appare sempre meno sicura. Sono dati di fatto ed anche il miglior imprenditore del settore

deve purtroppo trarne le relative considerazioni. Non solo: le affermazioni di cui sopra ovviamente porteranno ad una perdita della capacità di spesa della maggioranza degli stipendi fissi e non è che le piscine o le palestre possano contare solo sulla frequenza dei più agiati. Che fare? A parole è facile: imitare, migliorando, l’esempio degli operatori turistici romagnoli per abbattere i costi delle forniture primarie; ridurre gli sprechi, migliorare la gestione anche nei dettagli, razionalizzare gli orari di impiego e produrre economie di scala.

Ma non basta: bisogna ripensare l’intera tipologia di offerta. Come? Con l’apporto di tutti, grandi e piccole realtà, ma tutti disponibili ad un confronto ed a proposizioni costruttive. Nessuno ha la bacchetta magica, né soluzioni immediate. È venuto il tempo, improcrastinabile, di lavorare insieme: ricercatori, progettisti, produttori, distributori, installatori, gestori e manutentori. Le reali e concrete ipotesi di intervento si possono trovare solo se davvero si è interessati a cambiare mentalità ed a investire, in tutti i sensi, sul futuro. Ed ognuno deve fornire il suo contributo. Il tempo delle contrapposizioni è finito: o tutti vogano compatti nella stessa direzione o il naufragio costituirà un serio rischio. In questi giorni una amministrazione pubblica di una città di medie dimensioni dopo decenni di problemi ha affidato la realizzazione della progettazione e realizzazione di una piscina pubblica ad una cordata

BISOGNA RIPENSARE L’INTERA TIPOLOGIA DI OFFERTA CON L’APPORTO DI TUTTI, GRANDI E PICCOLE REALTÀ, MA TUTTI DISPONIBILI AD UN CONFRONTO ED A PROPOSIZIONI COSTRUTTIVE © D I R I T T I R I S E R VAT I

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ANCHE UN PICCOLO IMPIANTO NATATORIO DOVREBBE FAR TESORO DI QUELLO CHE LA TECNOLOGIA GIÀ OGGI METTE A DISPOSIZIONE di imprenditori e progettisti. Con i soliti criteri… Per cui già in fase iniziale ci saranno dei problemi di natura progettuale per scarsa o inadeguata esperienza. Ma soprattutto con un grave errore, specialmente per una struttura pubblica del costo di alcuni milioni di euro: non aver individuato il gestore! Come si fa a progettare e realizzare una piscina senza coinvolgere fin dall’inizio chi poi deve trarne profitto (e magari utili ai fini dell’ammortamento) senza far spendere alla collettività un costante (ed incrementale) costo a causa del fatto che non sono considerati adeguatamente la materia energetica ed il risparmio idrico con i famosi criteri del buon padre di famiglia? E forse sono centinaia i casi del genere, senza tener conto che i tempi sono cambiati e le esigenze saranno totalmente di-

verse. Una, ad esempio, riguarda le dipendenze dalle multiutility. Anche un piccolo impianto natatorio dovrebbe far tesoro di quello che la tecnologia già oggi mette a disposizione: fotovoltaico, grandi capacità di accumulo di energia elettrica da fonti rinnovabili; raccolta delle acque piovane e di quelle provenienti da taluni tipi di scarico idrico con la separazione di reti (duali), per il riutilizzo delle acque; ricorso al controllo digitale delle potenze necessarie nella gestione degli assorbimenti delle pompe di spinta e di ricircolo; eff icientamento delle tecniche di f iltrazione, modif icando tecnologia e tipologia dei materiali; utilizzando sistemi di controllo in acqua che aumentino la sicurezza per i bagnanti, ma limitando le risorse umane destinate preva-

lentemente a questo servizio; razionalizzando i consumi elettrici per l’illuminazione o per l’impiego di asciugacapelli ed asciugamani ad aria; razionalizzando ed ottimizzando l’uso dell’acqua in docce e lavandini tramite dispositivi limitatori automatici; controllando i parametri climatici ambientali con le possibilità di nuova generazione completamente affidate all’ Intelligenza Artificiale. Ma questi sono solo alcuni suggerimenti: taluni pratici, altri che comportano riflessioni sui criteri di intervento, rammentando lo stato dell’arte in Italia… (no comment). Certo che molti dei temi indicati si prestano egregiamente ad applicare quelle proposte di “economia circolare” tanto care al mondo della comunicazione ed agli ambientalisti, ma non solo: potrebbero essere una chiara risposta alla necessità di riqualificazione che molti impianti richiedono da tempo. Tenendo peraltro ben presente che le strutture natatorie o per il tempo libero (in acqua e non) rappresentano un riferimento sociale per l’educazione allo sport, per la salute ed il benessere. E gli investimenti necessari? Si tratta di individuare quei criteri che superino l’individualismo/ protagonismo ed il “fai da te”, a favore di nuovi criteri di accesso al credito attraverso il coinvolgimento di teste capaci e di professionalità: in giro ce ne sono! Bisogna solo cercarle e, uniti dallo stesso intento, promuovere le azioni necessarie.

ph Astral Pool ITA

È venuto il momento di provare per credere. E l’intera società ne trarrà profitto. Infatti il popolo di coloro che vivono di acquaticità, direttamente o nel suo indotto, non è poi così piccolo neanche nel nostro Paese, nazione sempre coinvolta in complesse quanto numerose difficoltà. 

Una piscina pubblica riuscita, ma sono troppe quelle che ancora passano per appalti che danneggiano cittadini e gestori

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OGGI L’ENERGIA COSTA OGNI GIORNO DI PIÙ E LA DISPONIBILITÀ IDRICA APPARE SEMPRE MENO SICURA


COS’È MOVE CITY SPORT MOVE CITY SPORT è il primo evento espositivo e culturale dedicato allo sport per il benessere, il gioco e il tempo libero per tutte le abilità. In MOVE CITY SPORT lo sport viene declinato nella sua accezione più ampia chiamando a raccolta oltre agli operatori anche le istituzioni, gli enti di ricerca e il mondo delle professioni coinvolte nello strategico sviluppo del settore che riafferma quanto, quella dello sport sia un’attività primaria per lo sviluppo dell’individuo di tutte le fasce di età e abilità e un diritto la cui salvaguardia sia strategica per la salute e le generazioni a venire. Con l’obiettivo di riportare la centralità del tema all’interno del più ampio panorama della resilienza e dello sviluppo urbano sostenibile in questo importante momento di rilancio, MOVE CITY SPORT porta in rassegna le proposte degli operatori nei settori della progettazione, realizzazione, riqualificazione ed efficientamento delle aree e degli impianti sportivi, delle strutture

Promosso da

e delle attrezzature sportive e per il gioco indoor e outdoor, degli spazi in cui si svolgono attività di movimento finalizzate al benessere, alla salute e alla socialità per tutte le fasce di età, e abilità, all’insegna della sostenibilità. MOVE CITY SPORT si rivolge a tutti gli operatori del settore, alle amministrazioni pubbliche, ai gestiori degli spazi pubblici e degli impianti sportivi ai professionist e alle associazioni sportive. Individuato tra gli asset di interesse del nostro paese, il settore dello sport e del movimento vive in questo momento un importante sviluppo strategico al quale si sommano favorevoli politiche economiche e contributi finanziari che con il PNRR aiutano lo sviluppo dei territori e delle comunità, dei complessi scolastici, dei parchi e delle aree verdi.

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Lorenzo Bolognini

MA N AGEM ENT

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“CARO ENERGIA”, CONCESSIONI E RIEQUILIBRIO Il costo incontrollabile dell’energia può dare luogo ad un riequilibrio economico-finanziario delle concessioni per la gestione di impianti sportivi?

ph Rodolfo Clix da Pexels

PERCORSO PER GLI ENTI LOCALI/TERRITORIALI

lorenzo.bolognini@studiobolognini.com

Il caro energia richiede interventi urgenti per assicurare l'equilibrio economico finanziario nella gestione di impianti sportivi

Purtroppo, negli ultimi due anni, abbiamo dovuto imparare a conoscere sempre meglio le norme che si riferiscono al riequilibrio economico-finanziario delle concessioni, fondamentali per affrontare il grave problema della pandemia sotto il profilo giuridico. Al di là del fatto che, per la pandemia, il Governo ha poi emanato una disposizione speciale con il Decreto Rilancio, il principio che

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regolamenta il riequilibrio economico-finanziario è comunque quello disciplinato a livello generale dall’art.165, c. 6, del Codice dei Contratti Pubblici secondo il quale “Il verificarsi di fatti non riconducibili al concessionario che incidono sull’equilibrio del piano economico finanziario può comportare la sua revisione da attuare mediante la rideterminazione delle condizioni di equilibrio”. © D I R I T T I R I S E R VAT I

La domanda che, quindi, ci si pone è: il “Caro Energia” costituisce un “fatto non riconducibile al concessionario” che dà diritto al riequilibrio? Per rispondere ad una tale domanda, innanzitutto, occorre tenere conto degli orientamenti giurisprudenziali autorevolmente affermati dal Consiglio di Stato. Per esempio, con la sentenza n. 3653 del 19.8.2016, ove si evidenzia che un evento sopravvenuto, per poter dar luogo al riequilibrio economico-finanziario, deve essere “straordinario ed imprevedibile”. Si riporta un passaggio significativo della sentenza: “In definitiva, la proiezione temporale della attività di gestione dalla quale conseguire l’utile remunerativo della propria prestazione rende plausibile (se non inevitabile) una modifica delle condizioni (di fatto e di diritto) presenti al momento di stipula del contratto, di modo che ciò che deve caratterizzare tali modifiche, perché esse possano fuoriuscire dal concetto di alea normale, deve porsi in termini di oggettiva straordinarietà per dimensioni, intensità e durata, e non rientrare nelle normali fluttuazioni di mercato”. Il rischio che l’aumento del costo dei vettori energetici, che si è ve-


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Altro che aprire le finestre… basta con i minuetti! Virus e batteri vanno abbattuti subito, senza aggiungere disagio a disagio. Maggiore sicurezza e benessere, immediati e senza compromessi, con la sanificazione UV dell'acqua e dell’aria indoor. Ecolifeprojects e Kover Italia proteggono impianti sportivi, piscine e palestre, con soluzioni efficaci consolidate da decenni. Trattamento Idromassaggi, SPA, Piscine natatorie e ricreative La disinfezione dell’acqua con il solo cloro è insufficiente per la presenza di microrganismi nocivi resistenti a questo disinfettante. A causa del legame delle sostanze organiche, immesse dai bagnanti, con il cloro della vasca, si sviluppano sottoprodotti tossici e nocivi che provocano occhi rossi, pelle irritata, riniti e insufficienza respiratoria. Problemi che sono accentuati negli idromassaggi per l’elevato aerosol che viene prodotto e inalato. Gli UV disinfettano l’acqua senza compromessi e riducono le tossicità a valori impercettibili, favorendo così il benessere degli sportivi e producendo importanti economie gestionali.

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IL PRINCIPIO CHE REGOLAMENTA IL RIEQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIO È DISCIPLINATO A LIVELLO GENERALE DALL’ART.165, C. 6, DEL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI nel settore elettrico”, riscontrando “effetti distorsivi” riconducibili a tali aumenti; - all’art. 16, che è rubricato “Misure per fronteggiare l’emergenza caro energia attraverso il rafforzamento della sicurezza di approvvigionamento di gas naturale a prezzi equi”. Sono tutti riferimenti espliciti al fatto che il “caro energia” non corrisponde ad un andamento normale del mercato ma ad un evento eccezionale, straordinario, critico. Quanto alla giurisprudenza, vale la pena richiamare la sentenza emessa dal TAR Molise n. 41 del 14.2.2022. È pur vero che tale sentenza riguarda l’affidamento di un contratto di fornitura energetica e non di concessione (e, quindi, non tratta direttamente della tematica del riequilibrio economico-finanziario delle concessioni), ma è altrettanto vero che fornisce spunti

Ebbene, ciò si riscontra: - all’art. 6, c. 1, dove ci si riferisce agli “… effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici…”; - al successivo art. 7, c. 1, dove (introducendo una misura proprio a tutela delle ASD e SSD) ci si riferisce alla “…crisi economica determinatasi dagli aumenti dei prezzi

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Il TAR Molise è stato interpellato per una procedura di gara finalizzata all’individuazione di un fornitore di energia elettrica a favore di un Ente pubblico; la gara ha avuto avvio nel maggio del 2021, quando è stata formulata l’offerta dall’operatore risultato poi aggiudicatario, ma si è conclusa nel successivo periodo di autunno. Nel frattempo, come si legge nella sentenza, il prezzo dell’energia elettrica è aumentato di oltre il 200% cosicché l’operatore economico che aveva ottenuto l’aggiudicazione della fornitura aveva fatto presente di non poter procedere con la stipula del contratto alle condizioni dell’offerta formulata alcuni mesi prima, quando il “Caro Energia” non era neppure prevedibile, poiché tale offerta non era più sostenibile a causa dello smisurato incremento del costo della materia prima. La sentenza, che sostiene la posizione dell’operatore privato, rileva come le varie fasi della procedura di gara si siano sviluppate nel corso di un “lasso temporale (dal maggio all’ottobre 2021) nel quale si è

LO STATO HA EMESSO PROVVEDIMENTI ESPRESSAMENTE DEFINITI COME “EMERGENZIALI”, FRA I QUALI RIENTRA IL “DECRETO BOLLETTE”

ph rainews - ph News Della Valle

rif icato negli ultimi mesi, sia ricondotto a “normali fluttuazioni del mercato” potrebbe effettivamente esserci. Soprattutto quando ci si confronta con la Pubblica Amministrazione che, obiettivamente, ha l’onere di valutare con adeguata attenzione gli aspetti riguardanti la gestione delle risorse pubbliche. Tuttavia, è un dato evidente che il costo del gas e dell’energia elettrica, negli ultimi mesi è raddoppiato, triplicato, quadruplicato (a seconda dei casi specifici e del momento nel quale la valutazione viene fatta), essendo comunque aumentato in modo smisurato (oltre quello che pare essere l’andamento ordinario del mercato). Ma una tale considerazione potrebbe non essere sufficiente. Occorrono elementi oggettivi. Tali elementi potrebbero trovarsi nelle norme ed anche nella giurisprudenza. Riferendoci alle norme, si riscontra che lo Stato ha emesso alcuni provvedimenti espressamente definiti come “emergenziali”. Per esempio, riferendosi a quello che è stato chiamato il “Decreto Bollette”, vale a dire il Decreto Legge n. 17 del 1.3.2022, al di là del fatto che è riscontrabile implicitamente come l’emanazione di una tale Legge sia dovuta ad una situazione eccezionale, si può fare l’esercizio di verificare se (ed, eventualmente, quante volte) il “Caro Energia” viene definito come “eccezionale” e/o come “emergenza” (tutti termini che, quindi, tendono ad escludere la sua riconducibilità alle normali fluttuazioni del mercato).

estremamente utili per affrontare il quesito sopra esposto.

TAR Molise, con la sua sentenza riconosce la straordinarietà del caro bollette © D I R I T T I R I S E R VAT I


MANAGEMENT LORENZO BOLOGNINI

IL “CARO ENERGIA” NON CORRISPONDE AD UN ANDAMENTO NORMALE DEL MERCATO MA AD UN EVENTO ECCEZIONALE, STRAORDINARIO, CRITICO norma di cui all’art. 165, c. 6, del Codice dei Contratti Pubblici che determina l’attuazione dei meccanismi della revisione del rapporto contrattuale al fine del ripristino delle condizioni di equilibrio economico-finanziario. Ciò detto, considerata la notevole difficoltà che, nella prassi, si riscontra nel confronto tra concedente

e concessionario su tali argomenti, non c’è dubbio che sarebbe decisamente auspicabile un intervento normativo ad hoc, del tutto analogo a quello introdotto con l’art. 216, c. 2, del Decreto Rilancio, con il quale si espliciti la regolamentazione del riequilibrio economico-finanziario a fronte del “Caro Energia”. 

ph LA architets

verificata una grave crisi del mercato dell’energia elettrica, con effetti di marcato e rapido rialzo del prezzo della materia prima”. Quindi, accoglie il ricorso affermando essa stessa, f ra le altre cose, che il “Caro Energia” è un fatto eccezionale ed imprevedibile, trovando conferma di ciò proprio nelle norme emergenziali che sono state via via emanate (nel caso specifico non si fa riferimento al Decreto Bollette perché, al momento della decisione, non era stato ancora emesso, ma si fa riferimento ad altre analoghe norme precedenti). A questo proposito, pare opportuno riportare un passaggio della sentenza molto interessante: “A conferma della criticità economica a base del ricorso possono del resto valere anche le misure straordinarie che il Legislatore è stato da ultimo costretto a varare proprio per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico (id est: art. 1, commi 503 e 504 della L. n. 234 del 30.12.2021; art. 14, del D.L. n. 4/2022)”. In conclusione, come anche la giurisprudenza ha osservato, le norme emergenziali sul caro energia evidenziano la straordinarietà e l’eccezionalità di un tale smisurato aumento dei costi dei vettori energetici che, infatti, non è imputabile a mere fluttuazioni del mercato. Se il “Caro Energia” può essere in tal modo qualificato come “fatto non imputabile al concessionario”, deve potersi dare applicazione alla

I grandi impianti sportivi sofforno oltremisura il caro bollette © D I R I T T I R I S E R VAT I

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9’

Donato Foresta PERCORSO PER GLI ENTI LOCALI/TERRITORIALI

donato.foresta@5sportconsulting.com

MA N AGEM ENT

Tempo di lettura

IL “PIANO ECONOMICO FINANZIARIO” NELLE OPERAZIONI DI PPP (…E NON SOLO) Il primo di una serie di approfondimenti su un tema delicato e talvolta non considerato nella sua determinante importanza, con approssimazioni che esperti e professionisti competenti escluderebbero, dando tutte le certezze necessarie in operazioni afferenti al partenariato pubblico privato

Sgombriamo subito il campo da due equivoci: 1.

Il Piano Economico Finanziario non è il Business Plan;

2.

Il Piano Economico Finanziario è obbligatorio nelle operazioni di partenariato pubblico privato ma è “utile” in tutte le operazioni di investimento nell’impiantistica sportiva.

In questo e in altri successivi approfondimenti analizzeremo alcuni degli aspetti tecnici per la costruzione di un Piano Economico Finanziario (PEF), enfatizzandone il valore e l’utilità ai fini del “controllo di gestione”, ma prima ancora le criticità di redazione tra cui quelle riguardanti la puntuale e corretta determinazione dei ricavi ed ancor

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ph RODNAE Productions da Pexels

Iniziamo con questo contributo introduttivo l’analisi di un documento fondamentale nella gestione di impianti sportivi pubblici e privati: il Piano Economico Finanziario.

Redigere un PEF richiede competenze che in genere hanno professionisti specializzati

più dei costi di gestione, dell’impatto fiscale connesso anche al soggetto “giuridico” gestore (srl ordinaria, ASD, SSD, società cooperativa), la scelta del tasso di attualizzazione per il calcolo del valore attuale netto, ed altro ancora. © D I R I T T I R I S E R VAT I

In questa iniziale sede è utile quindi condividere qualche definizione per chiarire i due aspetti “equivoci” con cui abbiamo voluto aprire questa rassegna ed orientarsi così poi nella corretta direzione di lettura.


DONATO FORESTA

ph Johns Lyng Commercial Builders

MANAGEMENT

In tema di concessione e gestione di impianti sportivi pubblici il PEF è documento obbligatorio

Innanzi tutto è fondamentale comprendere come il PEF non coincida con il “business plan”. Spesso si indicano l’uno e l’altro come fossero sinonimi. In modo del tutto semplice, chiariamo che il PEF è uno degli elementi di cui si compone il business plan. Nella definizione Treccani il business plan è il “documento che definisce obiettivi, strategie, processi, politiche e azioni con orientamento a medio termine e che delinea i risvolti economico-finanziari delle stesse. Si compone tipicamente di due parti fondamentali, una di natura prevalentemente descrittiva, volta a delineare il modello di business, e una prettamente numerico-contabile, tesa a verificare la fattibilità economico-finanziaria dello stesso.

LA PARTE ECONOMICO-FINANZIARIA DEL PEF TRADUCE IN CIFRE I DATI RACCOLTI NELLA PARTE DESCRITTIVA una serie di prospetti, atti a favorire la valutazione del progetto.” Il business plan si utilizza sia per finalità legate alla pianificazione aziendale sia per la comunicazione verso potenziali finanziatori e/o investitori: è quindi il “documento” completo, che anche quando non obbligatoriamente richiesto, come nelle operazioni di partenariato pubblico privato, è comunque il fondamento del “piano economico finanziario”.

La parte descrittiva ha la finalità di introdurre il lettore all’esposizione dei dati economico-finanziari, presentando il business e il suo contesto (analisi competitiva e analisi del prodotto-mercato), le strategie e il posizionamento, l’implementazione del piano operativo.

In altri termini un “piano economico finanziario” estraneo (o privo di) ad una analisi del business, della modalità con cui eseguire quel business, dell’organizzazione necessaria per il conseguimento degli obiettivi, dei processi produttivi, del contesto di mercato e concorrenziale, costituirebbe una pura lezione quantitativa di possibili flussi di “ricavi-costi-entrate-uscite” avulsa però da una possibile sostanziale eseguibilità.

La parte economico-finanziaria, invece, traduce in cifre i dati raccolti nella prima, disponendoli in

Queste sono le parti di cui normalmente si compone un business plan: © D I R I T T I R I S E R VAT I

BUSINESS PLAN Executive Summary Strategia Piano di Marketing Piano Gestionale

Business Plan

Piano Economico Finanziario Assetto Societario

Come si può notare il PEF è solo una parte del business plan ed è la sezione che espone i “numeri” dell’idea imprenditoriale. Parliamo di “idea imprenditoriale” e di “business” anche pensando alle attività sportive dilettantistiche svolte da enti (associazioni e società) senza scopo di lucro (ASD e SSD). Non deve trarre in inganno l’assenza della finalità lucrativa di queste organizzazioni: ciò che rileH A P P Y A Q U AT I C S & W E L L N E S S - 3 / 2 0 2 2

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L’altro equivoco di cui si diceva all’inizio riguarda l’obbligatorietà del PEF.

ph Artem Podrez da Pexel

Il PEF è richiesto quale documento obbligatorio da presentare alla Pubblica Amministrazione, generalmente ai Comuni, in sede di attivazione di una delle procedure di partenariato pubblico privato di cui al D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 (c.d. “codice dei contratti pubblici”), tra cui il project financing (finanza di progetto, ex art. 183), il leasing in costruendo (locazione finanziaria di opere pubbliche o di pubblica utilità, ex art.187) e più in generale in tutte le procedure citate nell’art. 180 del codice dei contratti pubblici, in cui vi è il richiamo all’art. 165 del codice medesimo riguardo

ph Anastasia Shuraeva da Pexels

va - e che ci consente di utilizzare le espressioni “business” e “impresa” - è l’esercizio di una attività rivolta alla collettività, al pubblico con l’attenzione all’economicità gestionale ed all’ottenimento di equilibrio economico e finanziario senza il quale l’attività stessa non potrebbe esserci o continuare ad essere.

Il PEF è uno degli elementi fondamentali del Business Plan

alle “concessioni” per le quali viene sempre prevista la sussistenza di un “piano economico finanziario”. In altri termini l’affidamento in gestione di un impianto sportivo pubblico da parte della Pubblica Amministrazione concedente al privato concessionario è sempre subordinato alla presentazione alla Pubblica Amministrazione stessa di un Piano Economico Finanziario. Di contro, riteniamo indiscutibilmente “utile” per qualsiasi soggetto che intendesse gestire un impianto sportivo privato predisporre un business plan con il suo piano economico finanziario al fine di un’analisi completa preventiva della futura gestione. Attenzione però che anche in questi casi la predisposizione quanto meno del piano economico finanziario diventa necessaria quando si dovesse accedere ai finanziamenti bancari, stante appunto la necessità per gli istituti bancari finanziatori dell’analisi economica e finanziaria preventiva del progetto. Il piano economico finanziario, e ancor di più se supportato dal business plan, diventa inoltre uno strumento di “controllo di gestione” che informa l’azione futura consen-

tendone, con un adeguato monitoraggio, l’analisi degli scostamenti dei risultati ottenuti rispetto ai dati previsionali, utile per adeguare le scelte operative successive. Tutti gli operatori gestori di impianti sportivi in possesso di un PEF iniziale possono in altri termini confrontare i propri risultati conseguiti nei vari esercizi di gestione con il PEF originario per valutare le differenze, in più o in meno, rispetto ai rendimenti previsti, potendo in tal modo intervenire per correggere, adeguare la propria azione o rilevare la correttezza delle previsioni medesime o constatare la prudenza delle previsioni stesse rispetto a risultati maggiormente più lusinghieri ottenuti. Il PEF si compone dei seguenti tre documenti: Stato patrimoniale, Conto economico e Rendiconto finanziario. Il primo contiene gli elementi patrimoniali e finanziari dell’iniziativa (crediti, debiti, finanziamenti, investimenti); il secondo espone i ricavi e i costi annuali previsionali; il terzo mostra il “perché” al termine di ogni esercizio sussista una determinata giacenza di liquidità, dando come risultato finale appunto

IL PEF È IL DOCUMENTO OBBLIGATORIO DA PRESENTARE ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN SEDE DI ATTIVAZIONE DI UNA DELLE PROCEDURE DI PPP

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© D I R I T T I R I S E R VAT I


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Quando parliamo di gestione di impianti sportivi pubblici, il PEF è documento fondamentale e necessario nel PPP

la liquidità al termine di ciascun esercizio e rappresentando in quali aree operative dell’attività annuale si è avuta un’entrata di liquidità (o una mancata uscita, come nel caso dei “debiti”) e in quali invece si è rilevata un’uscita di liquidità (o una mancata entrata, come nel caso dei “crediti”). L’assenza di uno di questi tre documenti priva di significato l’analisi preventiva. Spesso, infatti, si ricorre ad un’analisi previsionale basata sul solo Conto Economico, creando così una carenza informativa e programmatica su aspetti rilevanti, tra cui, in particolare, investimenti e liquidità. Al fine poi di sintetizzare i risultati economici, finanziari e patrimoniali previsionali, il PEF espone anche degli indicatori, tra cui gli indici di rendimento (valore attuale netto) e gli indici di bancabilità (LLCR e DSCR) di cui tratteremo in un successivo approfondimento. In questa iniziale introduzione di “cornice” del significato e del valore del PEF ci limitiamo ad aggiungere due ultimi aspetti. Il primo è che se da un lato il soggetto privato (ASD, SSD, Srl ecc.) realizza il PEF per le operazioni

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di partenariato pubblico privato, convenendone le dinamiche con il redattore dello stesso ed ottenendone una sorta di certificazione di qualità delle previsioni esposte grazie all’”asseverazione” obbligatoria richiesta dall’art.183 del codice degli appalti da parte di idonea società di revisione, dall’altro sarebbe vieppiù necessario che anche la Pubblica Amministrazione fosse sempre più in grado di “leggere” il contenuto dei numeri e delle previsioni, al fine di un più adeguato riscontro rispetto ai propri obiettivi di pubblico interesse. Ciò anche eventualmente con maggior ricorso a supporti esterni o a momenti formativi ove non sussistessero adeguate qualifiche interne all’Amministrazione in grado di “tradurre” i numeri, benché asseverati, in termini di “coerenza” con gli obiettivi dell’Amministrazione stessa. Il secondo è che la redazione del PEF richiede necessariamente competenze plurime e integrate che uniscano sia la conoscenza degli sport da praticare nell’impianto, sia la conoscenza degli aspetti amministrativi e fiscali riguardanti specificamente tre ambiti: l’ambito tributario e specificamente quello di corretta determinazione del© D I R I T T I R I S E R VAT I

IL PEF È UNO DEGLI ELEMENTI DI CUI SI COMPONE IL BUSINESS PLAN

le imposte correlate alla gestione (dall’IVA all’IRES e all’IRAP), coerentemente al soggetto giuridico gestore (con evidenti differenze tra società di capitali “pure” e società di capitali senza scopo di lucro e associazioni sportive), l’ambito dei costi di gestione connessi alle utenze (differenziali per le diverse tipologie di impianti: palazzetti, stadi, piscine, palestre, impianti outdoor), l’ambito dei costi del personale (dipendenti, collaboratori, free lance). Il tutto nel bel mezzo della possibile entrata in vigore di due riforme già scritte e non ancora applicabili ma certamente di interesse per gli operatori dello sport: la Riforma del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017) e la Riforma dello Sport (DD. Lgs. 36, 37, 38, 39, 40/2021). Si rinvia quindi al prossimo approfondimento riguardante l’area dei ricavi di gestione. 


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HA INNOVATION WELLNESS IN CLOUD PER LA CRESCITA DI PALESTRE E CENTRI FITNESS Il digitale, oggi, rappresenta una leva fondamentale per il business di palestre, piscine e centri sportivi. Rendere la propria azienda o associazione sportiva più moderna e tecnologica, adottando un software gestionale di alto livello, è cruciale e porta con sé innegabili vantaggi, che ne aumentano la competitività sul mercato. In occasione di RiminiWellness, TeamSystem presenterà la nuova versione della sua suite Wellness in Cloud, il software in grado di rendere semplice, veloce ed efficace la gestione della propria struttura. Ora è possibile gestire in modo completo anche la contabilità specifica per ASD e SSD e i compensi dei collaboratori sportivi, oltre che i registri IVA, gli scadenzari fornitori e il bilancio.

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WBOX.IT L’INFORMAZIONE QUOTIDIANA PER AGGIORNARSI E PER IL BUSINESS DI IMPRESE E CLUB Appena il tempo di lanciare il nuovo portale di informazione e notizie e Wbox.it cambia veste e migliora la sua diffusione. Seguito ed apprezzato da chi fa impresa e guida centri e società sportive, wbox.it arricchisce ogni giorno di più di contenuti, notizie, immagini, indagini conoscitive e approfondimenti. Lo farà cambiando grafica e fruibilità, con immediatezze e una newsletter che arriverà tutti gli operatori registrati e interessati. Basta infatti richiedere a info@wbox.it o registrarsi direttamente dalla nuova rinnovata piattaforma. Una voce quotidiana che si rivolge a tutti gli operatori professionali di palestre e piscine, agli enti pubblici, alle imprese fornitrici e produttrici del settore. Un modo nuovo di essere informati e di far crescere il proprio business online, contando su tante opportunità fino a ieri non accessibili. Ogni giorno, per il Professionista e il Manager c’è wbox.it. www.wbox.it

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HA INNOVATION PASSA AL “CLORO NATURALE” A KM ZERO La clorazione è il metodo per eccellenza utilizzato in piscina per la disinfezione dell’acqua. La discriminante per una buona disinfezione passa attraverso l’utilizzo di un cloro di qualità. La tecnologia di produzione di cloro naturale IN SITU partendo dal sale di ProMinent permette di avere un biocida ad altissima qualità, prodotto fresco al momento e dosato tramite i normali sistemi di dosaggio utilizzati dal mercato. Alcune caratteristiche tecniche del nostro Chlorinsitu IIa sono: • Rispetto della Norma EN UNI 901 “prodotti chimici utilizzati al trattamento delle acque destinate al consumo umano” con la percentuale di Clorati inferiori al 5,4% del cloro libero generato. Rispetto della BPR (regolamento EU 528/2012) sulla produzione di biocidi in SITU). • • Cloruri secondo il rispetto della norma EN UNI 901 • Titolo certo del cloro prodotto • Nessuna necessità di certificazione ATEX (sicurezza dell’ambiente) • Tecnologia Plug & Play Passa al cloro naturale per rendere GREEN il tuo impianto natatorio e per risparmiare grazie agli incentivi fiscali Industria 4.0 oppure ai benefici della formula “Noleggio Operativo”. www.prominent.it

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Perché è leader mondiale da 25 anni, ideatore dei parchi acquatici gonfiabili, presente in oltre 100 Paesi con più di 600 installazioni e 40 milioni di fans.

Perché gli Sports Park Wibit rispondono a standard di sicurezza e qualità massimi con percorsi senza interruzione a forma di “infinito” per la massima fluidità degli utilizzatori. Essendo modulari, ogni anno gli Sports Park Wibit possono essere integrati con le ultime novità.

E il servizio Wibit non ha eguali: layout fedeli ad ogni specifica esigenza, installazione con tecnici professionali specializzati nella sicurezza, full training su gestione tecnica e massimizzazione del business, supporto marketing e comunicazione.

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HA INNOVATION CS1: LA NUOVA SOLUZIONE IN CLOUD DI HEITZ SYSTEM PER IL TUO CENTRO

PROFESSIONE ACQUA: UN PARTNER AFFIDABILE E COMPETENTE PER LE PISCINE PUBBLICHE

Professione Acqua è una società di consulenza che da sempre si occupa anche di piscine pubbliche. Attraverso i servizi di Professione Acqua è possibile affrontare in modo sicuro e semplice tutto ciò che attiene alla consulenza nel settore delle piscine: gare d’appalto, studi di fattibilità, piani economico-finanziari, analisi di gestione, piani di manutenzione, conduzione di impianti, sicurezza per i lavoratori (D.Lgsl.81) e per gli utenti (Piani di Autocontrollo). Ma anche progettazioni relative a ristrutturazioni, nuovi impianti, adeguamenti normativi e relazioni tecniche. Infine, eroghiamo formazione ai lavoratori delle piscine ed ai dirigenti, su diversi argomenti che spaziano dalla sicurezza specifica alla manutenzione degli impianti, agli adempimenti dei responsabili di settore. Tutto questo è destinato sia ai gestori che agli Enti Pubblici. Se c’è una piscina, noi ci siamo. Affidati con serenità ai nostri servizi.

Come integrare controllo degli accessi, la gestione delle vendite, gli strumenti di marketing? Semplice! Il software in cloud CS1 di Heitz System unisce un valido sistema di controllo degli accessi, disponibile su vari tipi di supporto (tessere, bracciali e dispositivi connessi in Bluetooth), con un affidabile sistema di gestione delle vendite di abbonamenti, ingressi singoli, servizi e pacchetti per piscine, centri acquatici e palestre.

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Oltre a questo, un sistema di comunicazione di facile utilizzo consente di impostare campagne di marketing targettizzate, in modo da rimanere sempre in contatto con i tuoi clienti. Tutto questo con un occhio di riguardo all’automazione. Il sistema CS1 consente di rendere automatiche tutte le operazioni ricorrenti, in modo da aumentare la produttività del tuo impianto con il minimo sforzo. Tutto questo in un’ottica volta al raggiungimento della completa digitalizzazione dell’impianto.

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