roma people
e d u t i t t a r ò c e D e decòr attitudin
text Veronica Sgaravatti
How did this line of work begin? We are the seventh generation. Initially, when the Jews were shut into the ghetto, they were not allowed to trade in new products, so my ancestors collected glass in these warehouses and then sold it to the San Carlo glassworks. After a while, instead of being paid for the glass, they decided exchange it for glasses, and then it was plates, and it all grew from there and after a while, became a shop. What kind of innovation did you bring to the store? Our first shop is the one on Via del Portico d’Ottavia, still the way it was after the war, a large department store where everything is on display on all the shelves. Here, the Roman clientele is accustomed to this type of shop and in terms of nostalgia, there is no other. Then in 2012, we also opened the shop on Via Po’ which is a wonderful showcase. On Via Portico d’Ottavia, you also have a beautiful converted church in front of the store. Is it open to everyone? It’s a showcase space we’ve had for forty years where we show our wedding lists and do some shows for major manufacturers. Here, we also display our historic collection of plates. There are more than four hundred of them.
Bruno Limentani and his cousin Andrea are the joint owners of the historic Limentani store, a legend in home décor Bruno Limentani, insieme al cugino Andrea è il proprietario dello storico negozio Limentani. Una leggenda per l’arredo casa, liste di nozze e interior di grandi barche 30 Roma | the Eternal City
Come è iniziato questo lavoro? Noi siamo la settima generazione di una famiglia che ha semore vissuto con l’amore per la decorazione d’interni. Inizialmente, quando gli ebrei erano chiusi nel ghetto, non potevano commerciare prodotti nuovi, quindi i miei avi in questi magazzini facevano la raccolta del vetro che poi vendevano alla vetreria San Carlo. Dopo poco, invece di farsi pagare per il vetro reso, decisero di farsi dare in cambio dei bicchieri, poi diventarono anche piatti e da lì, fu tutto un crescendo e dopo poco diventò un negozio. Come si è innovato il negozio? Il nostro primo negozio resta sempre quello di Via del Portico d’Ottavia che è rimasto come era nel dopoguerra, un grande magazzino dove tutto è esposto sopra gli scaffali insieme. Un luogo pieno di storia, dove l’antico e il moderno si fondono per creare un’alchimia unica. Quì, la clientela romana è abituata a trovare questo tipo di negozio e per i nostalgici non c’è altro. Poi nel 2012 abbiamo aperto anche il negozio a Via Po’ che è una vetrina bellissima. A Portico d’Ottavia avete anche una bellissima chiesa sconsacrata di fronte al negozio. E’ aperto a tutti? E’ uno spazio espositivo che abbiamo da quaranta anni dove esponiamo liste di nozze e facciamo esposizioni per alcune manifatture importanti. Quì è esposta anche la nostra storica collezione di piatti, dove se ne contano più di quattrocento. Senza contare la speciale sezione dedicata all’interior navale.