Presentazione del numero 243 di TREKKING&Outdoor

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TREKKING

ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA

I sentieri della pietra leccese

La Via dei Santuari da Superga a Crea

ALGERIA

DEL

LA RIVISTA DEL

243

18:19

PIEMONTE

RIVISTA

Euro 4 - Marzo 2011 - Anno XXVIII - Mensile Nr. 2 Clementi Editore s.r.l. - 43100 Parma Sped. in a. p. - 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano

LA

24-02-2011

PUGLIA

www.trekking.it

CLEMENTI EDITORE

COP tr 243.qxd Pagina 1

&OUTDOOR 243

Camminare in

Primavera

Tadrart atmosfere sahariane

CLEMENTI EDITORE


È nata FederTrek

Dopo un lungo percorso di riflessione e condivisione, tra persone che da oltre venticinque anni si occupano d’escursionismo e trekking a vari livelli, è nata la FederTrek, anticipata dalla fondazione del Movimento Camminare per Conoscere.

L

a nuova Federazione nazionale non vuole essere un doppione di realtà già attive sul territorio nazionale, ma un soggetto che ha la pretesa di far crescere in Italia una forte consapevolezza di quanto il camminare - in città come in collina o in montagna, per diletto o per vacanza - contribuisca a quel benessere individuale e collettivo di cui la nostra società sedentaria e pigra ha urgente bisogno. D’altra parte a dirlo non siamo più solo noi camminatori incalliti. Oltre ai più noti studi dell’OMS, si registrano sempre più evidenze scientifiche che confermano che camminare fa bene a tutte le età. Anche i nutrizionisti che si occupano dei problemi, sempre più frequenti, legati all'obesità infantile, sono concordi nel suggerire una sana alimentazione e un'attività fisica come il camminare quali stili di vita ideali per una crescita di bambini e ragazzi. L'impegno della FederTrek sarà anche quello di sensibilizzare le istituzioni a ogni livello, iniziando dal sostenere iniziative concrete di promozione della cultura del camminare, come il progetto Città del Trekking, lanciato dal Comune di Genova, in collaborazione con gli specialisti della rivista TREKKING&Outdoor e al quale sono in procinto di aderire le amministrazioni di altre città italiane, con l'obiettivo di creare veri e propri percorsi di escursionismo in città, opportunamente studiati e individuati, che

non siano i soliti percorsi tra musei e monumenti, buttati giù in cinque minuti, ma che consentano di riscoprire, al passo lento e attento del camminatore, l’anima più autentica e genuina delle nostre meravigliose città. Rimanendo nell’ambito cittadino, la FederTrek proporrà di rilanciare l’esperienza del pedibus che, in alcune città, sta andando avanti con attività talmente consolidate al punto d’aver creato opportunità di lavoro ad associazioni o cooperative che, tra le altre cose, si occupano di accompagnare i bambini a scuola a piedi. Ogni anno nel mese di ottobre in più di 40 Paesi viene celebrato il walking to school, una settimana in cui i bambini vivono l’esperienza del camminare con percorsi didattici legati alla conoscenza del territorio attraversato nel tragitto casa-scuola. Se poi dalla città passiamo ai territori rurali, ci troviamo di fronte alla realtà di un mondo dell’escursionismo che da anni cresce in modo costante, ma che ha una rappresentanza frammentata e quindi non è stata capace di attivare una lobby positiva in grado di

VISITA IL SITO DELLA FEDERTREK


portare anche l’Italia ai livelli di attenzione istituzionale di Paesi come la Francia, la Germania o la Spagna, tanto per citarne alcuni. L’appuntamento più importante che la FederTrek ha messo in calendario per il 2011 è l’organizzazione di un grande raduno nazionale, in programma per il mese di giugno, sui temi della valorizzazione della montagna, dal titolo provocatorio “Appennino da Rivivere”, perché l’idea forte è quella di mettere in rete tutte quelle belle esperienze di giovani che stanno tornando a presidiare la montagna e soprattutto i territori che più di altri hanno subito un forte abbandono. Salutiamo con entusiasmo questa nuova realtà della FederTrek, che ha visto concretizzarsi un grande sogno, partito e condiviso, un paio di anni fa, dall’editore Italo Clementi e da Paolo Piacentini che, subito dopo aver gioito per la nascita della nuova federazione, hanno assicurato il loro impegno per far crescere sempre di più la FederTrek, lavorando insieme a tutti i soci e camminando insieme verso una stessa meta. La filosofia che anima l'associazione è quella di chi non si identifica nell’equazione escursionismo=sport ma di chi vede nel trekking prima di tutto uno stile di vita e un approccio all’incontro e alla conoscenza autentica e al rispetto del territorio e di chi lo abita. Un grazie va alla rivista TREKKING&Outdoor

che seguirà con grande attenzione il cammino della Federtrek mettendo a disposizione dell'associazione, questa rubrica sulla rivista, diventando così una voce della Fedrtrek che non raggiunge solo i soci, ma porta a conoscenza di un vasto pubblico il nostro cammino e le nostre iniziative.

A tutti gli amici della FederTrek, che ci auguriamo siano sempre di più, buona fortuna, buon lavoro e... buon cammino!

www.federtrek.org


PUGLIA

Sui sentieri della

TESTO DI SILVIA DELLA ROCCA / FOTO DI MICHELE DALLA PALMA


pietra leccese MARE CRISTALLINO E SPIAGGE SCONFINATE,

UNA CAMPAGNA RICCA DI ARTE E TRADIZIONE,

LE FASCINAZIONI DEL BAROCCO E DELLA PIETRA LECCESE: SONO QUESTE LE MAGICHE ALCHIMIE MEDITERRANEE DA SCOPRIRE E VIVERE NEL CUORE DELLA PUGLIA, DOVE

SI INCROCIANO MITI E LEGGENDE DAL SAPORE MEDIORIENTALE


Sulla Via

dei

SESSANTA CHILOMETRI DI TERRE ALTE, DOMINATE DA BOSCHI TRA I PIÙ INTATTI E VARIEGATI DELL’ISOLA DIVIDONO IL TERRITORIO SARDO IN DUE UNITÀ DISTINTE PER CLIMA, LINGUA E TRADIZIONI. UNA GRANDE BARRIERA DI ROCCIA VULCANICA SU CUI SPICCANO ALCUNE CIME BEN DISTINTE, ESTREMAMENTE VARIE NELLE FORME E NELLA TIPOLOGIA GEOLOGICA, CULMINANTI CON I 1258 METRI DEL MONTE RASU


Giganti TESTO E FOTO DI MATTEO CASULA

erre di uomini giganti, come immaginavano gli antichi nuragici i discendenti sardi vedendo la maestosità dei monumenti lasciati su questo territorio, che racchiude la più alta densità di testimonianze nuragiche dell’isola. Terre di giganti arborei, poiché qui sopravvivono alcuni degli alberi più grandi e vecchi di tutta Europa, come la grande roverella di Sa Melabrina e il vecchio tasso di Badde Salighes. E terre di giganti della spiritualità, che accolgono uno dei più antichi conventi francescani d’Italia.

SARDEGNA

T

Camminare tra gli asfodeli è un’emozione che si ripete ad ogni primavera, i Greci credevano che i prati di asfodelo dell’Ade fossero destinati a coloro che non erano stati né buoni né cattivi A lato: gli insetti sulle abbondanti fioriture saranno nostri compagni per i quattro giorni di trekking; l’ingresso in questa antica garitta segna l’inizio dell’itinerario.


Tadrart

Arco scavato dal fiume Tihounadj alle prime luci dell’alba

atmosfere

TESTO E FOTO DI ROBERTO GIUDICI


ALGERIA

sahariane I

cammellieri montano la sella di legno sui dromedari, un caldo sole radente invernale ci regala i primi raggi di questo mattino tiepido; attorno le guglie rocciose della Tadrart che ci proteggono dalle infinite distese sabbiose del Sahara.


I camminatori, a due giorni dalla partenza, affrontano il tratto finale sotto i boschi del Parco di Crea

Pagina a lato: adagiata tra le colline astigiane, l’Abbazia di Vezzolano, tesoro del romanico piemontese il corpo barocco della Basilica di Superga, sontuoso “ingresso” alla Superga-Crea; uno scorcio su Ponzano, con i vigneti e le colture tipiche del panorama monferrino

SANTUARI LA VIA DEI

TESTO DI STEFANO MUSSO / FOTO DI MANUELA PATRUCCO, MASSIMO PEVERADA, IGOR FURLAN, CHIARA CANE, MARIA PIA ROSSI

ista da lassù Torino sembra diversa: una catena di perle che luccica nella notte. È lo sguardo che si ha da Superga, la sera prima di partire per la Superga-Crea 2010. Ma quello è solo il primo di una serie di cambi di prospettiva: aprire un nuovo sentiero escursionistico in una delle zone più urbanizzate del mondo è la vera novità. Abituati come siamo a percorrerla in auto, la pianura tra Milano e Torino appare come una distesa continua di infrastrutture, vecchie cascine circondate da capannoni industriali, e un via vai continuo di gente che ha fretta.

V


PIEMONTE TRE GIORNI DI CAMMINO TRA LE COLLINE E I PAESI DEL PIEMONTE, LUNGO IL NUOVO SENTIERO SUPERGA-CREA: LA VIA PEDONALE SVELA RITMI LENTI E SPAZI DI NATURA, A POCA DISTANZA DALLA VITA FRENETICA DELLA PIANURA PADANA


VAL TALEG mondi antichi

TESTO DI DOMENICO BOCCIA / FOTO DI LIVIO BOURBON AG. SPIN 360 E DOMENICO BOCCIA

l verde rilassante e il profilo dolce del paesaggio fanno della Val Taleggio un luogo particolarmente accogliente in grado di sorprendere alla prima visita e di lasciare in dono il desiderio di ritrovare quella dimensione intima che appartiene a questo splendido angolo di natura nelle montagne bergamasche. Sulla riva destra del fiume Brembo, a circa 800 metri, la valle stupisce con i suoi improvvisi colpi d’occhio, i vasti panorami sulle ampie giogaie rocciose e sui rigogliosi boschi di fondovalle.

I


Il mestiere del bergamino sopravvive ancora sugli alpeggi estivi delle Prealpi Orobiche

LOMBARDIA

GIO

UNA PICCOLA VALLE

NASCOSTA TRA LE

PREALPI OROBICHE, UN PICCOLO MONDO DISEGNATO DA UN

MILLENARIA ATTIVITÀ AGRICOLA

Pagina a lato in basso: sorgente dell’Enna Dall’alto: scorcio della frazione di Fraggio e la sua chiesa di Fraggio; faggeta di Pizzino


SICILIA

SACRE

atmosfere

TESTI DI CARMELA CIPOLLA E ANTONINO FILIPPI / FOTO DI ENRICO BOTTINO


nea, figlio di Anchise e di Afrodite, dea della bellezza, approda in Sicilia durante il suo peregrinare nel Mediterraneo in cerca di una nuova patria, e viene accolto dal re di Erice Aceste, figlio di una donna troiana e di un fiume.

E

archeotrekking

OUTDOOR itinerari e viaggi nella natura

L'ordine dorico, il più antico degli ordini architettonici greci, caratterizza i templi superstiti della Magna Grecia e tra questi anche quelli di Selinunte nella Sicilia occidentale.

NEL CUORE DELLA SICILIA OCCIDENTALE, IN UN TERRITORIO IN CONTINUO EQUILIBRIO TRA SISTEMA NATURALE E ANTROPICO, SI TROVANO DUE TRA I PIÙ SUGGESTIVI LUOGHI DI QUESTA TERRA DI FRONTIERA: SEGESTA E SELINUNTE. LA LORO STORIA SI È INTRECCIATATA A DOPPIO FILO, TRA CONTINUE GUERRE E BREVI ALLEANZE PER IL CONTROLLO DI UN AMPIO E RIGOGLIOSO TERRITORIO


CAMPANIA

L’antica

n paesaggio unico al mondo intriso di fascino, mistero, scoperta, avventura, bellezza. Case aggrappate alla roccia e sospese nel vuoto, scogliere che sprofondano tra il cobalto e il turchese, anziani pescatori d’indole saracena e un profumo di mare che sa di antico.

U

via TESTI E FOTO DI ANDREA PERCIATO E LEONARDO RICCIARDI


“Maestra” ORIZZONTI SENZA LIMITI DI SPAZIO E DI TEMPO LUNGO UN CAMMINO DALLE “EMOZIONI POSSIBILI”, TRA I VILLAGGI DELLA COSTA D’AMALFI

Questa terra nascosta ai più, magica nell’insieme, incantevole per i paesaggi con panorami straordinari è sempre stata, per lunghi secoli, tagliata fuori dal resto della terraferma per le asperità dei territori a monte della frastagliata costa. Solo alla metà del XIX secolo, grazie alla costruzione della rotabile (con gallerie e arditi ponti), fu possibile rompere questo isolamento aprendo nuovi contatti fra le città distribuite lungo la costa e i paesi situati al di là del promontorio collegati, fino ad allora, per mezzo di incredibili mulattiere. Tutto ciò rivive ancora oggi, più che mai, sotto il meraviglioso azzurro di

un cielo ellenico che s’intreccia e si sviluppa coi misteri di un vicino oriente riscontrabili, appena dietro l’angolo, in un chiostro, in un vicolo, oppure su di una parete maiolicata. Un territorio ricco di energie proprie, che l’uomo ha saputo valorizzare al meglio, in cui spiccano l’agrumeto e il vigneto “fruttato” realizzato con tralci appoggiati a sostegni naturali, quali mandorli e noci; e poi pergolati costruiti con pali in castagno (“puntilli” i verticali, “travierzi” e “curreturi” quelli incrociati orizzontalmente) che consentono la coltivazione a ortaggi dei terreni sottostanti.


Il

gatto selva

TESTO DI ENRICO BOTTINO / FOTO DI ENRICO BOTTINO, GIANCARLO TEDALDI, NEVIO AGOSTINI COORDINAMENTO TERRITORIALE PER L’AMBIENTE DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO

attività motoria nel bosco affina le capacità percettive dell’escursionista, attento osservatore di quello che lo circonda lungo il sentiero, alla ricerca soprattutto delle tracce e dei segni lasciati dagli animali: orme, penne, nidi, peli e fatte indicano la loro presenza, e solo i più fortunati riescono a vedere gli animali nel loro ambiente naturale.

L’


DEL PARCO NAZIONALE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA E CAMPIGNA

Ph Gioancarlo Tedaldi

SPECIALE

tico


Valle Maira TESTO DI MASSIMO CIVALLERI / FOTO DI MASSIMO CIVALLERI E MICHELA DEL TORCHIO

UN AMBIENTE ADATTO A TUTTE LE

FORME DI ESCURSIONISMO E CHE CONSERVA PREZIOSE TESTIMONIANZE DI UNA STORIA MILLENARIA. AFFRESCHI, FONTI BATTESIMALI, PORTALI MEGALITICI, POLITTICI E ALTRO ANCORA SONO RACCHIUSI ALL’INTERNO DI QUESTO SCRIGNO CHIAMATO VALLE MAIRA

A

rte e fede, saldamente legate tra loro, si possono incontrare su tutto il territorio all’interno di chiese e cappelle, di edicole e piloni votivi. Pittori e scultori risalirono queste montagne per affrescare pareti bianche e per scolpire pietre mute e trasformarle in segni di fede. Orientata prevalentemente da Ovest verso Est, la Valle Maira si estende per quasi una sessantina di chilometri dallo spartiacque italo-francese alla piana di Dronero. A metà circa della valle però, i valloni di Marmora ed Elva formano un asse Nord-Sud perpendicolare alla valle principale.


Sulla doppia pagina in senso orario: vista sulla borgata di Caudano; il Lazzaretto di Caudano; la “dormitio virginis”, affresco all'interno della chiesa di San Peyre a Stroppo; l’affascinante paesaggio montano della Valle Maira.

PIEMONTE

tra fede e arte


Mustang ultimo regno l Nepal è da sempre nella lista delle “future vacanze” di ogni appassionato escursionista. Organizzare un viaggio in questa parte del mondo non è difficile, basta scegliere un itinerario – i più frequentati sono i circuiti intorno ad uno degli ottomila – e trovare su internet un’associazione locale a cui chiedere un po’ di assistenza.

I

Più difficoltoso, ma soprattutto più costoso, è fare un trekking in un luogo meno conosciuto, come l’Alta Valle del Mustang, antico regno che ha aperto le sue frontiere nel 1992. Per impedire un’eccessiva invasione occidentale il vecchio governo ha imposto un limite massimo di turisti che ogni anno possono visitare la valle, inoltre è obbligatoria la presenza di un accompagnatore naturalistico autorizzato, che guidi il gruppo. Il Mustang è localizzato nel Nord del Nepal ed è circondato da tre grandi gruppi montuosi: quello del Dhaulaghiri a Ovest, quello del Manaslu a Est e, a Sud, dal gruppo dell’Annapurna, la cui cima più alta è sempre ben visibile durante il trekking. Questa regione viene indicata con tanti nomi: l’Ultimo Regno dell’Antico Tibet, Antico regno Lho (che in tibetano significa “a Sud”) e Mun-Tang (“pianura fertile”). La sua storia si perde nel tempo: ultimo regno dell’occidente tibetano, è diventato nepalese dopo che la Cina ha occupato il Tibet; il governo maoista ha comunque mantenuto una certa pressione su questa zona e nell’ottobre del 2008 è riuscito a far abolire la monarchia, lasciando al suo ultimo re, Jigme Parbal Bista, solamente un ruolo formale. Si narra che Jigme Parbal Bista, nato a Lo-Manthang l’antica capitale del regno nel 1930, sia il venticinquesimo successore di re Ame Pal,

TESTO E FOTO DI MICHELA DEL TORCHIO


proibito del Nepal INFORMAZIONI UTILI l Le cartine dell’Upper Mustang si trovano in tutte le librerie di Kathmandu. l Nell’edizione del 2010, Trekking in Nepal, la Lonely Planet descrive un itinerario in Mustang. l Luigi Fieni è un restauratore italiano che sta recuperando degli antichi Mandala disegnati nei monasteri di Lo Manthang, imperdibili.

fondatore della dinastia nel 1450. L’unico libro che racconta la storia del Mustang è “Mustang-a lost tibetan kingdom” di Michel Peissel (edizioni Book Faith India), testo affascinante ma oggi introvabile. In cammino

Il viaggio inizia da Jomsom, il capoluogo della valle, dove atterra un unico aereo che fa avanti e indietro con la vicina Pokhara. A poca distanza s’incontra il primo paese Kagbeni, qui gli escursionisti vengono “schedati” e possono successivamente iniziare il loro cammino seguendo un anello che finisce nell’altro punto di controllo: LoManthang, l’ultimo paese dove gli occidentali possono arrivare prima del confine tibetano. Nel resto della valle i piccoli nuclei abitativi distano circa 10 chilometri l’uno dall’altro, hanno una popolazione media di 5 abitanti e 50 animali, non hanno energia elettrica (solamente Lo-Manthang ha dei pannelli fotovoltaici che forniscono energia elettrica dopo le 18) e il cibo è cotto grazie a delle grandi parabole riflettenti il sole. Il trekking segue il letto del fiume Gandaki che nasce, proprio come il Mustang, in Tibet, e prosegue lungo quella che era l’an-

tica Via del Sale. La valle è lunga circa 45 chilometri e si percorrono mediamente 8 chilometri al giorno. L’itinerario non presenta particolari difficoltà ma è molto faticoso il superamento dei passi: il Gandaki viene infatti alimentato da molti corsi d’acqua laterali che attraversano il sentiero principale; in una giornata può capitare di dover scendere più volte fino al letto di un fiume, attraversarlo e successivamente risalire alla quota di partenza. Ovviamente non ci sono ponti. Per rincuorare il viandante di questa fatica sventolano, ad ogni passo, i cavalli del vento: le lunghissime bandierine tibetane che sole, pioggia e vento leggono fino a scolorirne la tela, disseminando il mondo dei loro buoni pensieri. In Nepal la religione principale è l’induismo, in questa regione il buddismo: lo si percepisce dai numerosi Gompa (piccoli templi localizzati in particolari luoghi energetici), dalle bandiere che sventolano ovunque e dai vestiti delle donne, tipicamente tibetani. A Lo-Manthang e Tetang è possibile visitare alcuni monasteri buddisti, meravigliosamente affrescati, dove vengono mandati i secondogeniti delle famiglie dell’ex regno a studiare.


LA PRIMA VOLTA È STATA NEL 1982, L’ULTIMA LO SCORSO MAGGIO. UN “DIARIO DI VIAGGIO” LUNGO QUASI QUARANT’ANNI, PROTAGONISTA ASSOLUTA YOSEMITE VALLEY, L’ELDORADO DEGLI APPASSIONATI DI ARRAMPICATA,

OTTO VOLTE

UNIVERSO NATURALE CHE NON FINISCE MAI DI STUPIRE SVELANDO SEMPRE NUOVI VOLTI Un viaggio nel mito

Maggio 2010. Noleggio una piccola automobile e mentre esco dal parcheggio sotterraneo dell’aeroporto di San Francisco provo una sensazione quasi di solitudine. È questione di un attimo, poi, appena imbocco la strada che mi porterà direttamente nella valle più bella del mondo, mi pervade un forte senso di libertà. Quattro ore di viaggio, tra musica country e i paesaggi che amo; rifletto sul fatto che quando si è in tanti si sbaglia sempre strada perché tutti pretendono di sapere. Al parcheggio del Camp Four trovo Santiago e Olindo e subito dopo Nick, un ragazzo

olandese conosciuto l’anno precedente a Indian Creek. Scopro che c’è anche Cristoph Heinz ed altri alpinisti che conosco: i presupposti sono buoni per una piacevole permanenza. L’idea è quella di vivere l’arrampicata giorno per giorno senza essere ossessionati da mete troppo ambiziose e impegnative. Arrampicare in libertà

Nella valle di Yosemite ci sono già stato varie volte, e devo riconoscere che senza il pensiero di scalare il “Cap”, El Capitan, l’immenso sperone di roccia verticale che domina la valle, si sta meglio, anche perché ci sono un sacco di altre strutture rocciose bellissime e

TESTO E FOTO DI MANRICO DELL’AGNOLA


ricche di vie stupende. Così scopro, vergognosamente dopo quasi trent’anni, la fantastica Serenity Crack: quattro tiri stupefacenti e nemmeno troppo facili. Scalo con poco materiale, a petto nudo e pantaloni corti, niente idee di bivacchi o salite impegnative e la sicurezza di una buona bistecca al campo la sera. Scopro un altro lato della valle, un’altra dimensione che apprezzo, un modo di fare alpinismo diverso e piacevole, lontano dalle ossessioni di prestazioni al limite. Anche salire tratti di vie famose non è male, ad esempio ormai è un classico scalare i primi 10 tiri della Salathè per poi calarsi alla base seguendo le corde fisse sotto il “cuore”. Dieci tiri bellissimi e difficili ai quali è stato dato anche un nome come se si trattasse di una via completa (“Free Last” mi pare). Non si arriva da nessuna parte, ma si scala su un deserto enorme di granito bianco. Qualche anno fa l’avrei considerato blasfemo, ma ora penso di potermelo permettere, almeno per l’anzianità; chissà cosa ne penserebbe Royal Robbins, il profeta dell’arrampicata su queste pareti?

YOSEMITE

Natura padrona

Data la stagione e le abbondanti nevicate primaverili il Tayoga Pass e la strada del Glacer Point sono chiusi quindi ci troviamo un po’ intrappolati non potendo scappare veloce-

mente verso i territori più caldi ad Est in caso di cattivo tempo; inoltre il meteo piuttosto instabile e le temperature basse non agevolano l’approccio alle grandi montagne. Quindi il mio vagare per falesie o pareti non troppo alte non mi fa sentire minimamente in colpa, anzi, mi fa sentire libero. Sto inoltre perfezionando la mia tecnica di incastro in fessura, cosa alla quale tengo molto. Stavolta non voglio avere progetti precisi né cime da “conquistare” per forza, ma solo il desiderio e la voglia di arrampicare nella valle più bella del mondo, insieme a frammenti di ricordi che si perdono indietro negli anni. “Nose” 1982

La salita del “Naso” del Capitan, una delle pareti più impressionanti del pianeta coi suoi oltre mille metri di assoluta verticalità, è stata una delle più grandi e impegnative imprese dell’alpinismo… per aver ragione di quel chilometro di granito strapiombante ci vollero 45 giorni complessivi, dalla primavera del 1957 a novembre dell’anno successivo, ma soprattutto 675 chiodi normali e 125 a pressione, usati al 90% per progredire con arrampicata artificiale. L’ultimo attacco, quello conclusivo, durò ben 17 giorni ininterrotti, passati nell’immensità della parete da Warren Harding e numerosi compagni che si alternarono nell’impresa. Poi, verso la metà degli anni ’70, il “Nuovo Mattino” del free climbing impose di tentare la salita di queste pareti titaniche con la sola


A

CURA DI

MICHELE DALLA PALMA

Cogli l’attimo! NIKON D7000, il genio della lampada Lo stato dell’arte foto e video trova la sua espressione in questa macchina capace di condensare in un prodotto alla portata di tutti caratteristiche di eccellenza Con questa nuova fotocamera che apre un nuovo orizzonte nell’utilizzo delle macchine fotografiche digitali crolla, probabilmente per sempre, il confine tra “professionale” e “amatoriale”. Questa compatta ammiraglia del settore Nikon “prosumer” (che identifica prodotti indirizzati, per prestazioni e prezzi, al grande pubblico però con alcune caratteristiche professionali) offre infatti anche ai professionisti più smaliziati eccellenti motivi di interesse: innanzitutto compattezza ed ergonomia che distinguono le fotocamere Nikon da qualsiasi altro apparecchio fotografico; prestazioni fotografiche di tutto rispetto ma, soprattutto, la possibilità di utilizzare la D7000 per la realizzazione di video digitali di livello qualitativo assoluto, in grado di competere (a volte superandole in prestazioni e resa) le più avanzate videocamere che oggi vengono impiegate nelle produzioni video destinate alla televisione. LA NUOVA FRONTIERA DELLA FOTOGRAFIA … È il video! Potrebbe sembrare una boutade, un controsenso, invece, e proprio grazie a questi nuovi apparecchi, l’implementazione foto e video diventa una magnifica realtà. Nell’era della multimedialità, anche i ricordi delle vacanze (chi non ha mai vissuto angosciose serate di diapositive degli amici tornati dalle ferie?) assomigliano sempre più a produzioni cinematografiche, e l’ultimo anello mancante era proprio l’interattività tra immagini statiche e movimento. La causa principale l’impossibilità di gestire, in contemporanea, due diverse attrezzature: fotocamera e cinepresa. Oggi, tutto questo si realizza

all’interno di questi gioielli di tecnologia, con un plus inavvicinabile per qualsiasi corredo di cineamatore, ma anche di moltissimi cineoperatori professionisti. Avete idea, infatti, di cosa costa un’ottica broadcast? Circa dieci volte il prezzo dei migliori obiettivi fotografici in commercio. Nella pratica, significa che qualsiasi fotoamatore, oggi, con l’utilizzo di ottiche fotografiche di media qualità, può permettersi un corredo da ripresa video che ieri non era neppure nelle fantasie più sfrenate di gran parte dei professionisti della cinepresa. ERGONOMIA NIKON Ma veniamo alla pratica, partendo innanzitutto dall’analisi di quello per cui questa fotocamera è stata progettata: scattare magnifiche immagini fotografiche! Ancor prima di scomodare file di numeri, diciamo che, a primo approccio, questa macchina sta in mano veramente bene a dispetto delle dimensioni estre

mamente contenute, realizzata, come le macchine “serie” in lega di magnesio e “impermeabilizzata” per resistere alla polvere e all’umidità. Il suo complemento ideale, capace di bilanciarla in modo entusiasmante, è il nuovo obiettivo 18/200 fornito in bundle con la macchina. Una sola mano – la destra – è agevolmente in grado di pilotare controllare tutte le funzioni principali, com’è nello stile Nikon. Sulla sinistra, nella parte superiore troviamo il selettore di modalità, direi completo di tutto: oltre alle classiche modalità Program, Manuale, priorità tempi e priorità diaframmi, per chi vuol fotografare con il cervello in stand by c’è l’opzione Auto. GUARDIAMO SOTTO IL COFANO! Come tutte le ultime fotocamere professionali, la D7000 è equipaggiata con un sensore CMOS da oltre 16 milioni di pixel. Nella pratica, questi numeri spesso “criptici” si trasformano in files fotografici capaci di sopportare ingrandimenti estremi con una qualità eccellente (sempre che il fotografo si ricor-

di di mettere a fuoco – cosa oggi facilitata dal’autofocus - ed eviti di tossire finchè scatta!). Ma le “briscole” più pesanti di questa fotocamera sono il nuovo sistema esposimetrico Matrix RGB da 2016 pixel e il motore di elaborazione di immagine EXPEED 2. Quest’ultimo, oltre a garantire fotografie (e video) di alto livello, consente anche una straordinaria velocità di elaborazione e l’utilizzo di molteplici funzioni con maggiore potenza. Anche la sensibilità alla luce è stata potenziata ed ora è possibile estendere la gamma ISO da 100 a 6.400, raggiungendo, addirittura, il valore equivalente di 25.600, in modalità Hi-2: questo garantisce dettagli eccezionali con rumore minimo, anche quando si fotografano soggetti in movimento o in situazioni di luce scarsa senza l’ausilio del flash. Il nuovo sensore esposimetrico RGB da 2.016 pixel, sembra inventato per semplificare la vita anche al più “gnucco” dei fotografi: apporta diversi sensibili miglioramenti, aumentando, per esempio, l’efficacia del Sistema di Riconoscimento Scena o del Volto, la precisione dell’esposizione e del bilanciamento del bianco e la rapidità dell’autofocus nello scatto continuo (raffica). A proposito di velocità, la D7000 si distingue anche per la sua rapidità d’azione: si avvia in circa 0,13 secondi, ha un ritardo allo scatto di circa 0,05 secondi e consente la realizzazione di 6 fotogrammi al secondo. In questo modo si è sicuri di realizzare con incredibile precisione, in Pagina a lato: il motore da 6 fotogrammi al secondo e l’autofocus a inseguimento dinamico – caratteristiche di livello ben superiore agli standard del livello in cui si pone la D7000 - permettono di scattare immagini sempre centrate e a fuoco anche nelle condizioni più impegnative


L’esclusiva ergonomia delle fotocamere Nikon consente di pilotare tutte le principali funzioni con una mano sola

ogni occasione, immagini di straordinaria qualità. Un’altra caratteristica che la avvicina, nonostante il prezzo, la D7000 alle sorelle maggiori dedicate ai professionisti, è la durata dell’otturatore, progettato per superare i 150.000 scatti, che offre una velocità di scatto fino a 1/8000, un motore da 6 scatti al secondo, e la visibilità del mirino a pentaprisma che copre il 100% dell’immagine (neppure la fantastica D700, che costa quasi il triplo, può vantare questo risultato). Utile il doppio slot (sarebbe, in un’auto, il “serbatoio”) che consente di inserire ben due schede di memoria, lasciando al fotografo la decisione su come assegnare l’utilizzo: ad esempio, i file raw sulla prima e gli stessi, in formato jpeg, sulla seconda, o in successione (come la fondamentale “riserva” nei motorini, che ti permetteva di non rimanere mai a piedi o, in questo caso, senza scatti). In chiusura, l’autofocus, che merita un suo spazio: i 39 punti di messa a fuoco, con 9 sensori a croce al centro, permettono l’immediato riconoscimento e un “inseguimento” senza precedenti di soggetti in movimento, a prescindere dal punto iniziale in cui si trova il protagonista dell’immagine. CON LA D7000 DIVENTIAMO TUTTI FILMAKER Innanzitutto una premessa, fondamentale: non stiamo parlando di un giocattolo per fare il filmino della festicciola

in giardino, ma di un apparecchio in grado di realizzare video in formato Full HD, cioè lo stato dell’arte per quanto riguarda trasmissioni televisive e quant’altro legato alla moderna cinematografia professionale. Con le fotocamere attuali, si realizzano scene di film come Avatar, serial televisivi di successo internazionale, etc. Ovviamente non sostituiscono, in questi utilizzi, macchine da presa del costo di centinaia di migliaia di Euro, ma vengono utilizzate in modo complementare, per la loro leggerezza e versatilità, sostenendo il confronto con files e sequenze realizzate con le migliori cineprese professionali. Se nei lavori per il cinema i budget sono ancora milionari, diverso è il discorso per le produzioni televisive, sempre più caratterizzate dal “low cost”, e la grandeopportunità per il filmaker che produce clip, video, trasmissioni tv e prodotti similari, sta nella sconfinata, a confronto con il parco ottiche dei sistemi broadcast, disponibilità di obiettivi di qualità fotografica a prezzi, confrontati con quelli da ripresa, che si possono definire “irrisori”. Spesso offrendo qualità uguale o superiore. Ce n’è abbastanza per approfondire l’argomento, partendo dai “difetti”… Per il fotografo, abituato alle funzionalità e alla manualità di una fotocamera, sarà molto facile adattarsi all’utilizzo video; un po’ meno immediato, invece, l’adattamento per un cineoperatore che, abituato ad un altro tipo di gestione della ripresa, si troverà subito a confrontarsi con la messa a fuoco manuale e la mancanza di zoom servoassistito. Ma noi siamo fotografi… e per svelare le magie della ripresa in movimento, vi do appuntamento alla prossima puntata!

L’altra caratteristica di eccellenza è la gamma di sensibilità ISO, che nella D7000 sfiora la fantascienza! Questa immagine è stata scattata a mano libera in condizioni di forte penombra, in un angolo buio di una stanza. La lettura esposimetrica a 100 ISO dava un tempo di 8 secondi con il diaframma alla massima apertura f 5.6 e focale 200 con l’obiettivo 18/200 fornito in dotazione nel kit, una foto tecnicamente impossibile da fare senza cavalletto e senza flash. Posizionando la sensibilità su HI2 – corrispondente a 25.600 ISO – ho potuto scattare a mano libera con un tempo 1/25 mantenendo identici focale e diaframma (200 / f5.6). La grana di questa antica “tanka” tibetana è assolutamente trascurabile, i sottili filetti del disegno sono tutti ben definiti, senza bisogno di nessuna modifica in postproduzione; un’autentica “magia” che mi apre nuove prospettive fotografiche all’interno di templi, capanne, e altri luoghi in cui, nella mia attività di fotoreporter “etnico” ho sempre subito pesanti frustrazioni per l’impossibilità di scattare senza flash.


A CURA DI MICHELE DALLA PALMA

Provati per voi Per camminare… Per camminare, oltre alla nostra voglia, l’unica cosa veramente indispensabile sono le scarpe. Esattamente come i pneumatici per l’auto, le scarpe sono le nostre “gomme” e devono essere in grado di offrire le migliori prestazioni su ogni tipo di terreno: sabbia, prati bagnati, asfalto rovente, rocce e ghiaioni, etc. La calzatura da trekking, però, ha un’altra funzione indispensabile: in qualche modo rappresenta anche il “telaio” che sostiene tutto il corpo. Oggi per le TREKKING LEGGERO, OUTDOOR, VIAGGI E TEMPO LIBERO Calzature leggere, spesso ipertraspiranti, a volte anche waterproof grazie alle membrane inserite nella fodera. Ottime per l’escursionismo leggero, per le camminate di tutti i giorni, per il tempo libero e per viaggiare sempre col massimo comfort e prestazioni. AKU ROCK LITE Gtx modello multifunzione ad elevato livello di comfort grazie alla tecnologia Internal Midsole System, che assicura la massima ammortizzazione ed impedisce gli scivolamenti interni del piede. Il puntale e la fascia in gomma sul tallone offrono protezione e stabilità nei passaggi più tecnici. La suola Vibram® con mescola speciale Idrogrip, realizzata in esclusiva per AKU, garantisce massima aderenza anche su superfici bagnate.

COLUMBIA ROMERO TRAIL Una scarpa ben ammortizzata, confortevole e robusta progettata per coloro che desiderano durata e supporto nel trail. Tomaia in mesh traspirante supportato da sovralaminature flessibili. Intersuola Techlite™ su tutta la lunghez-

za per un’ammortizzazione leggera. Struttura di supporto Techlite™ a doppia densità con una maggiore densità centrale per il controllo della pronazione.

scarpe da escursionismo si può sicuramente parlare di progetti di altissima ingegneria integrata con i più avanzati studi sulla fisiologia; il tutto concentrato in un prodotto sempre più leggero e sempre più performante. Come ormai consuetudine, su questo primo numero di primavera presentiamo le principali calzature da trekking che saranno sugli scaffali dei negozi specializzati a partire da questo mese. GARMONT STICKY LIZARD Gtx Allacciatura estesa fino in punta e protezione dell’intersuola posteriore, per ottime performance in arrampicata. Ampio puntale rinforzato. Sostegno, adattabilità e ammortizzazione, su suola Vibram® in gomma ad altissima aderenza. La piastra di stabilità e l’ammortizzazione posteriore fanno di Dragon la scelta ideale per il “fuoristrada”.

DOLOMITE ROBIN Una new entry in casa Dolomite dedicata all’outdoor e al viaggio, comoda, con design anatomico realizzata in materiali ultraleggeri.

DOLOMITE SPARROW LOW Gtx Per camminatori all terrain un “classico” con sistema DAS – Dolomite Anatomic System – che offre ottimo supporto al piede in ogni condizione e una sensazione di grande stabilità sia in salita che in discesa. Membrana Goretex e suola Vibram Dolomite.

KAYLAND COMET Scarpa leggera da “approach” capace di muoversi con leggerezza e precisione su terreni non troppo impegnativi, ideale anche per il viaggio. Suola dedicata con intersuola ammortizzante in EVA.

KEFAS LT.SHELL Leggera e confortevole, offre una tenuta eccellente su tutti i terreni, è adatta sia per la corsa in montagna che per l’utilizzo di tutti giorni. La tomaia

in softshell offre una particolare morbidezza ed un look moderno ed accattivante.

LOWA LOWA S-CRUISE Gtx Solo in apparenza uguale alle altre, questa innovativa calzatura leggera di Lowa in versione uomo e donna è coperta da un importante brevetto, che riguarda il metodo di ottenere una fodera Goretex liscia e senza cuciture, perciò senza alcun punto di pressione.

MAMMUT APEX Gtx Nella categoria Multisport rientra anche la nuovissima Apex, sviluppata appositamente per sportivi che puntano su leggerezza e massima performance. Ultraleggera, stabile e dall’eccezionale ventilazione, l’Apex si contraddistingue anche per l’innovativo sistema di allacciatura con elastico attorno alla caviglia.


MAMMUT REDBURN Gtx È la scarpa di punta della gamma Approach di Mammut, pensata per affrontare terreni impervi e garantire grip su ogni terreno. Base Fit®, Rolling Concept, allacciatura asimmetrica LP Lace senza punti di pressione, linguettone Flex Tongue, rinforzi in gomma su punta e tallone, suola Griptec Cougaapproach, fodera in Gore-Tex®.

SALEWA FIRETAIL Gtx Flessibile e ammortizzata come un modello da trail runner ma con la presa e la precisione di una scarpa da arrampicata alpina. Le strutture delle suole, sviluppate in collaborazione con VIBRAM®, combinano la spinta e la leggerezza dell’intersuola in EVA, con la resistenza e la capacità ammortizzante di un cuscinetto in PU in corrispondenza del tal-

lone. SALOMON XR CROSSMAX NEUTRAL Scarpa per lunghe distanze, tomaia in rete aerata stretch che consente grande traspirabilità e asciugatura rapida per il massimo comfort, fodera in tessuto resistente all’abrasione, traspirante e ad asciugatura rapida. Intersuola in EVA e suola conta Contagrip HA, Contagrip LT, con sottopiede

OrthoLite®. TIMBERLAND EARTHKEEPERS VINTERA Una scarpa “facile” ma efficiente anche sui sentieri, in versione donna, realizzata in pelle e Bionic® canvas, un materiale unico in cui le fibre di cotone organico avvolgono in un doppio abbraccio un cuore di PET riciclata rendendo il nuovo tessuto più resistente del 30% rispetto al normale canvas, mantenendo nel contempo inalterata la delicata sensazione a con-

tatto con la pelle. ZAMBERLAN TUCANO Gtx Una tomaia in morbida pelle e cordura con puntale protettivo in gomma e suola rinforzata permette a questa calzatura molto confortevole di affrontare qualsiasi terreno, anche grazie alla membrana impermeabile in Goretex. Ottimo il grip della suola Vibram realizzata in esclusiva

per Zamberlan. PUMA COMPLETE NIGHTFOX Leggera e superefficace su sentieri facili e prati, garantisce una eccellente trazione, protezione e supporto anche su terreni irregolari offrendo un eccellente confort e durabilità. La tomaia idroreppelente mantiene il piede asciutto durante le escursioni, la suola in Evergrip con Rock Shield Plate protegge il piede da pie-

tre e oggetti appuntiti. ESCURSIONISMO E TREKKING ALL TERRAIN Sono le “mid”, calzature ideali per l’escursionismo giornaliero in ogni stagione. “Tutti i terreni” è la caratteristica di queste scarpe, strutturate per dare sostegno e precisione alla camminata anche su superfici sconnesse e sentieri impegnativi. Caratteristiche che non influiscono sul comfort, sempre ai massimi livelli grazie a membrane impermeabili ma traspiranti e a sistemi suola/intersuola capaci di assorbire ogni asperità. ZAMBERLAN MONSTER Realizzata completamente in Italia con la cura artigianale che contraddistingue le scarpe delle “piccole dolomiti”, questa mid molto aggressiva e precisa con tomaia in pellame Hidrobloc© e suola Vibram ad alta aderenza garantisce lunghe cammina-

te in qualsiasi condizione col massimo comfort. TIMBERLAND WASHINGHTON SUMMIT Scarponcino tecnico in pelle premium impermeabile, materiale composito e membrana traspirante in GoreTex. Imbottitura nella zona critica della caviglia per prevenire i traumi, ganci metallici per una chiusura più veloce e sicura. Soletta interna anatomica removibile OrthoLite, suola Vibram con inserto

EVA per massima trazione e assorbimento degli shock. SALOMON EXIT PEAK Gtx Questa calzatura in Goretex® Performance Comfort Footwear, impermeabile e traspirante, è la versione completamente rinnovata della leggerissima scarpa mid da escursionismo, ora più ammortizzante e sottile con più grip. La versione per la donna è stata pensata con dettagli e

un design apposito per il piede femminile. SALEWA MTN TRAINER Calzatura perfetta per affrontare le vie ferrate in totale sicurezza e la garanzia 100% blisterfree per dire addio alle vesciche. Allacciatura estesa in punta, fascione in gomma e tomaia in pelle scamosciata, suola Vibram® Mulaz ad alta trazione. L’intersuola è in gomma microporosa a tripla densità: la zona sotto alle dita dei piedi è rigida per una maggior precisione durante la camminata, la zona del tallone ha una durezza intermedia per un buon assorbimento e stabilità, mentre la zona centrale è più morbida

per garantire il massimo comfort. LOWA RENEGADE MID Gtx Il nuovo Renegade Gtx Mid utilizza il telaio in poliuretano Monowrap®, per essere


A CURA DI ITALO CLEMENTI

aboratori del L

per vivere natura e ambiente in compagnia I più esperti conoscitori del territorio, che aderiscono al progetto “Laboratori del Camminare”, sono i partners ideali per scoprire luoghi e suggestioni con la garanzia dell’esperienza e competenza del marchio TREKKING&Outdoor. Con la nostra supervisione, guide alpine, escursionistiche, ambientali, organizzate in gruppi e società locali, offrono

New Entry

Laboratorio del Camminare CAMMINARE CON GUSTO

La bella famiglia dei Laboratori del Camminare festeggia un nuovo arrivato, un’altra importante new entry che contribuisce ad arricchire l’ormai consolidato gruppo dei nostri professionisti di fiducia. Il nome del nuovo laboratorio, Camminare con Gusto, rivela da subito l’interessante specializzazione delle guide che compongono il gruppo: in un mondo che sembra votato all’appiattimento dei saperi e dei sapori, questo Laboratorio del Camminare si propone come veicolo di riscoperta di tradizioni, luoghi e persone, il tutto rigorosamente a piedi. Domenico, Maurizio e Alice, che assieme compongono un affiatato team di accompagnatori di media montagna, istruttori di nordic walking e guide del gusto di ventennale esperienza, amano definirsi “artigiani del cammino”, con la grande passione per l’escursionismo e per la montagna. Proprio l’e-

scursionismo, per queste guide votate alla valorizzazione dei prodotti alimentari, diventa una straordinaria opportunità per riscoprire il territorio, con la sue storie e le sue tradizioni. Domenico Boccia, iscritto all’Albo degli accompagnatori di media montagna e accreditato come guida del gusto, si dedica con particolare attenzione alle attività di educazione ambientale e da sempre coltiva un forte amore per la montagna e per il cibo genuino. Maurizio Fanciulli, accompagnatore di media montagna - maestro di escursionismo, nonché provetto sciatore è un esperto conoscitore dell’Abruzzo montano, dei suoi parchi e delle sue riserve. La montagna, l’ambiente e la natura, sono elementi imprescindibili anche nella vita della giovane Alice Russian, ingegnere per l’ambiente ed il territorio, nivologa, istruttore di orienteering, istruttore di nordic walking, operatore di educazione ambientale e, accompagnatore di media mon-

proposte e servizi escursionistici di alto livello per indimenticabili gite a piedi, in bicicletta o a cavallo. Non solo sport e attività ricreative nella natura, ma anche e soprattutto cultura del territorio sono le caratteristiche principali delle proposte offerte dai “Laboratori del Camminare”, in armonia con la filosofia che da sempre distingue TREKKING&Outdoor

tagna. Esperti e preparati, curiosi come esploratori, i professionisti di Camminare con gusto vi accompagnano alla ricerca di sapori, di prodotti genuini e di esperienze irripetibili, dall’Abruzzo alla Val Taleggio, dal Carso ai Monti Ernici. Più approfonditamente, i percorsi classici di questo Laboratorio del Camminare consentono di scoprire l’Abruzzo, con i suoi tre Parchi Nazionali, il Gran Sasso, la Majella e il Parco Nazionale d’Abruzzo dove, ancora oggi è possibile entrare in contatto con una natura incontami-

nata e con il mitico lupo appenninico o il pacifico orso bruno marsicano, per citare solo i più famosi abitanti di queste montagne. La voglia di camminare porta poi le guide in Val Taleggio, con i suoi strepitosi formaggi, a Trieste e nel Carso triestino per un mix tra sapori e culture, nonché nel piccolo borgo di Collepardo, nascosto tra i Monti Ernici, dove il legame con la natura è strettamente connesso con la conoscenza e l’uso delle erbe officinali. Le proposte del Laboratorio Camminare con Gusto non sono semplici trekking eno-gastronomici ma veri e propri viaggi d’esplorazione, tra pastori, allevatori di mucche o capre, olivicoltori, salumieri, apicoltori, viticoltori, alla ricerca della genuinità dei prodotti e dei processi di produzione. Le guide del gusto selezionano i produttori uno ad uno, scegliendoli accuratamente: ne ascoltano la storia, le tradizioni, le tecniche artigianali di produzione (dove possibile partecipano o assistono alla produzione) gustano in prima persona i prodotti, ritrovando sapori che si credono ormai persi, nella cornice incantevole di antichi borghi medievali, chiesette, “stazzi” e luoghi lontani dal traffico e dai ritmi frenetici del


Camminare dei migliori professionisti nostro vivere quotidiano. Il Laboratorio del Camminare dispone di un ufficio prenotazioni presso Mowgli Esplora (Via Ingegnoli 29, Milano, Tel. 02.70634800), di biglietteria per aerei, treni, navi e realizza offerte specifiche per gruppi e scolaresche. Buon cammino e... buon appetito a tutti in compagnia di Camminare con gusto! Ambito e attività outdoor escursionismo, nordic walking, educazione ambientale per scuole, corsi di educazione alimentare per adulti e famiglie Lingue parlate inglese, francese Iniziative ed eventi periodici Fa la cosa giusta (Trento e Milano) Camminare con gusto Via della Bastiglia, 5 22100 – Como Tel. 031.5001734 Cell. 338.6903250 (Domenico Boccia) info@camminarecongusto.it www.camminarecongusto.it

17 presso la porta Ecomuseale della frazione di Sottochiesa nel comune di Taleggio. Da qui si partirà per una piacevole passeggiata che conduce alla Baita per Salzana, il primo edificio recuperato dall’ecomuseo della Val Taleggio, un esempio unico di recupero del patrimonio culturale, come illustrerà la guida nel corso della visita. La giornata sarà inoltre arricchita dalla proiezione dell’installazione multimediale interattiva “In Vaccanza: corso accelerato e teatralizzato per apprendere, comprendere e applicare l’arte dei bergamini (alpeggiatori) della Val Taleggio”. Infine non mancherà l’esperienza della degustazione, questa volta dedicato allo strachitunt, tipico formaggio dal sapore deciso della Val Brembana e della Val Taleggio. Si cena e si pernotta a Vedeseta. Sabato 26 i partecipanti scopriranno il caseificio Sant’Antonio, potranno incontrare il mastro casaro, assistere alla caseifica-

Le proposte del mese Laboratorio del Camminare CAMMINARE CON GUSTO

Venerdì 25 marzo gli escursionisti avranno la possibilità di conoscere le guide del nostro nuovo laboratorio Camminare con gusto nella bella Val Taleggio, in Provincia di Bergamo. L’incontro è previsto per le ore

zione e scoprirne i segreti. Dopo una buona degustazione di formaggi e prodotti tipici, il gruppo si metterà in cammino per conoscere, con il ritmo lento dell’escursionismo, alcuni luoghi tra i più caratteristici della valle, tra natura e architettura tradizionale: Madonna di Salzana – borgo del Fraggio – mulino del Brago-

legia – borgo di Cà Corviglio – borgo di S. Rosa. Ancora in compagnia di Camminare con gusto anche domenica 27 quando, tutti assieme, si percorrerà il sentiero che porta alle sorgenti del torrente Enna, conosciuto anche come “fiume del latte”. Nel primo pomeriggio i partecipanti saranno trasferiti in auto presso la stazione ecomuseale di Peghera dove si visiterà l’installazione multimediale “Stagiònàti” focalizzata sulla stagionatura dei formaggi. Questo programma si ripete in aprile e maggio Per informazioni: Tel. 031.5001734 Cell. 338.6903250 (Domenico Boccia) info@camminarecongusto.it www.camminarecongusto.it Laboratorio del Camminare GENIUS LOCI

Ancora emozioni con le ciaspole e neve primaverile per Genius Loci che, a metà marzo, organizza un week-end decisamente affascinante. Sabato 12 marzo appuntamento nel Parco del Frignano per vivere una serata indimenticabile al chiarore della luna, attraverso pendii boscosi, seguendo le tracce timide degli animali e le vie di lontana memoria, tracciate dagli uomini del passato, camminando in cerca della tranquillità selvaggia che si ristabilisce nel bosco quando gli sciatori lasciano il campo libero ai lupi, alle lepri e… ai ciaspolatori notturni. Partenza nel pomeriggio, rientro in notturna e cenetta tipica all’arrivo. Il giorno seguente passeggiata su racchette da neve per assaporare l’altra faccia, più selvaggia e solitaria, del Monte Cimone, alla ricerca delle tracce timide di animali e vie di lontana memoria. Altra serata magica è prevista per sabato 19 marzo grazie al percorso intrigante e paesaggistico, quasi tutto in discesa, che consentirà agli escursionisti di godersi una morbida ciaspolata attraversando il territorio dei lupi e delle marmotte. Illuminati dai riflessi della notte, tra le

ombre proiettate sul manto nevoso, si va alla ricerca di uno splendido lago. Ancora nel Parco del Frignano domenica 20, per uno sguardo verso una valle in cui natura e uomo hanno sempre avuto un rapporto interconnesso: la natura trionfa e l’uomo si adatta. Splendido angolo di Parco, protetto dal crinale Appenninico, in un paesaggio movimentato e ricco di fascino. Per informazioni: Cell. 334.3799202 347.7418152 (Valentina Parenti) 339.3480730 (Elisa Montorsi) info@geniusloci-escursioni.it www.geniusloci-escursioni.it Laboratorio del Camminare GREENTHINK

Indosseranno le ciaspole anche gli escursionisti di Greenthink che, con il nostro Laboratorio del Camminare, avranno la possibilità di camminare nello splendido Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, dove la spiritualità incontra la wilderness, a due passi da Modena. Sabato 12 marzo è prevista l’escursione al Monte Falco, bellissimo percorso in ambiente tipicamente invernale; dalla vetta si gode un panorama immenso sulle Alpi Apuane, ma anche sulle cime dell’Appennino fino alle Alpi Marittime. Per domenica, 13 Riccardo Sedola ha preparato una visita al monastero e all’eremo di Camaldoli e un’interessante escursione alla Giogana, con partenza da sacro eremo, camminando lungo l’antica strada di crinale per il trasporto del legname nel mezzo della stupenda faggeta del Parco. Prenotazione obbligatoria entro giovedì 10 marzo. Venerdì 18 marzo la ciaspolata è in notturna: illuminati solo dalle lampade e dalla luce delle stelle si cammina verso la Croce Arcana, il passo che fa da spartiacque tra il crinale emiliano e quello toscano. Al ritorno, un piatto fumante e un accogliente rifugio attendono gli escursionisti;


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