a cura di Luciano Pantaleoni
CULTURA POPOLARE
AMORE... ISTRUZIONI PER L’USO Non si può restare indifferenti di fronte alla drammatica escalation di violenze famigliari, di cui sono quasi sempre vittime le donne. La crisi economica e la pandemia hanno generato ulteriori tensioni e hanno reso ancora più acuto il problema. Molte famiglie moderne sono fragili. Non hanno modelli di riferimento, sono spesso prive di “reti di protezione parentali” e degli strumenti culturali necessari per affrontare la complessità della vita attuale. La disgregazione famigliare provoca percorsi affettivi faticosi e tormentati, che generano sofferenze ed instabilità emotiva. La fragilità psicologica di molti giovani porta alla creazione di “rapporti malati” fondati sulla dipendenza affettiva che diventa una droga di cui non si può fare a meno. Edgar Morin, sociologo e filosofo francese, ha usato una efficace metafora per descrivere la condizione nella quale stiamo vivendo: “dobbiamo navigare in oceani di incertezze tra arcipelaghi di certezze”. Navighiamo in mare aperto ed abbiamo bisogno di riferimenti, una bussola che ci guidi e carte nautiche che ci indichino dove approdare per trovare cibo e nutrimento. La saggezza antica della cultura popolare può servire come antidoto contro le violenze della contemporaneità. Ci offre uno sguardo disincantato e leggero, utile per generare consapevolezza e vivere i rapporti con maggiore serenità. COS’É L’AMORE L’amore è un sentimento travolgente, che emoziona, coinvolge e a volte travolge… provoca sconvolgimenti fisici incontenibili... Amor e caghet chi n’al prova n’al cred. Amore e diarrea chi non li prova non può capire.
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primo piano
LA RICERCA DELL’ANIMA GEMELLA A volte, in modo imprevedibile, scocca una scintilla e tutto prende fuoco, si accende: desiderio, amore… Altre volte ci si accanisce ad inseguire persone, sogni, infatuazioni… e si vivono cocenti delusioni. Tutto andrebbe vissuto con maggiore leggerezza. Buona sera a sun bein chè col ch’a gh’a ch’ieter a gh’l’o anca mè a s’era gnû per fer l’amor mo a ved ch’a gh’è già ch’il fà buona sera a vagh a cà. Buona sera sono qua quello che hanno gli altri l’ho anche io ero venuto per fare l’amore ma vedo che c’è già chi lo fa buona sera vado a casa. Questa filastrocca ci insegna che non dobbiamo mai inseguire chi non ci vuole, sono energie sprecate inutilmente: chi non ci ama non ci merita. COME VIVERE I RAPPORTI AMOROSI Mort un Pepa a s’in fa n’eter pers un caioun a s’in cata n’eter. Morto un Papa se ne fa un altro perso un coglione se ne trova un altro. Vi prego di apprezzare la definizione “caioun”, particolarmente efficace e acuta. Non vuole essere in nessun modo dispregiativa, ma è stata scelta per ricordare che non esistono persone perfette, ognuno di noi ha anche difetti... Ch’in gh’a un difet gh’a un mancameint ch’i an gh’n’a un gh’n’a seint. Chi non ha un difetto ha un mancamento chi non ne ha uno ne ha cento. Il messaggio è chiaro: “non esistono persone perfette!” Ognuno, a modo suo, è un “coglione”, cioè imperfetto, e possiamo sempre trovare un sostituto. Un altro “coglione” con pregi e difetti. Se tutti fossimo capaci di vivere i mo-
aprile 2021