GIULIA SPAZZINI
2014 -2017
Giulia Spazzini
Architetto
info & contatti
21.02.1994
22063, Cantu’ (CO), Italia
(+39) 349 88 96 915
giuliaspazzini21@gmail.com
chi sono
Sono un architetto di 23 anni recentemente laureato all’Università professionale della Svizzera Italiana SUPSI.
In questi tre anni ho maturato la passione per il disegno e la progettazione architettonica, realizzando progetti a diverse scale, dalla pianificazione di monolocali fino alla progettazione di esposizioni museali. Sono una ragazza ambiziosa e propositiva, sempre pronta ad imparare. Ho buone capacità relazionali sviluppate attraverso lavori di gruppo e acquisite durante la formazione scolastica e le esperienze lavorative. In situazioni di stress e pressione cerco di conseguire al meglio gli obiettivi programmati nel rispetto delle scadenze fissate e sfruttando le mie abilità organizzative.
inglese (livello B2) tedesco (livello B1)
website e portfolio
issuu.com/giuliaspazzini/docs/portfolio
formazione e istruzione
2008 - 2013
Liceo scientifico “Enrico Fermi” Cantu’ (CO)
Maturità scientifica Bilingue (inglese-tedesco)
2014 - 2017
SUPSI Scuola Universitaria Professionale della Svizzera italiana
Canobbio, Svizzera
Bachelor of Arts in Architettura
Riconoscimenti: Premio Talenthesis SUPSI - miglior progetto di Tesi del corso di laurea in Architettura 2017
Marzo 2016 - Agosto 2016
Swiss-European Mobility Programme Hohschule für Technik Stoccarda, Germania esperienze lavorative
Dicembre 2013 - Gennaio 2014
Tirocinio presso studio di architettura
AMPROGETTI SAGL, Amedeo Menegaz architetto Bellinzona, Via Carlo Salvioni 2_CH 6500
Rilievi architettonici, interior design, disegno CAD
Gennaio 2014 - Agosto 2014
Tirocinio presso studio di architettura
Dotta&Bulloni
Caslano, Via Bosconi 1_CH 6987
Disegno CAD, assistenza alla progettazione, progettazione architettonica, rilievo
italiano
lingue
(madrelingua)
Indesign ArchiCAD AutoCAD MS Office Macintosh Sketchup Artlantis hobby & interessi Shopping Amici Viaggi Fotografia
computer skills Photoshop
TUBULAR PAVILION
Lugano, Svizzera Arch. Marco Strozzi
SUPSI pag. 1
CASA VACANZA
Riva San Vitale, Svizzera Arch. Marco Strozzi
SUPSI pag. 33
THE TERRACE HOUSE Pura, Svizzera Arch. Nicola Probst
SUPSI pag. 11
2014
2015
STÖCKLI
Riva San Vitale, Svizzera Arch. Alessandro Zara Arch. Giuseppe Rossi
SUPSI pag. 27
ÜBER DEM TEMPEL
Germania, Neuenstadt am Kocher Arch. Robert Brixner
Arch. Anette Hähning
Hochschule für Technik pag. 3
HAUSUNDHOF Pregassona, Svizzera Arch. Emanuele Saurwein
SUPSI pag. 17
KITPROJECT
Amatrice, Lazio Arch. Marco Strozzi
SUPSI pag. 23
2016
2017
METAFÓRA DE LOS CUBOS Jaca, Spagna Arch. Massimo Cattaneo
SUPSI pag. 39
TUBULARPAVILION
2014
CANOBBIO - SVIZZERA
CAMPUS TREVANO
PROGETTO DI UNO STAND
OPEN-DAY
Progettazione e realizzazione in gruppo di una struttura da realizzare con tubolari “innocenti” da posare all’interno dell’atrio del Campus di Trevano, e da integrare unicamente con elementi facilemente reperibili in cantiere
La struttura risulta composta da un corridoio che collega le due entrate dell’atrio del Campus, dal quale si diramano cinque bracci, uno per ogni facoltà. Questo per dare l’idea di un’unità che realmente esiste tra le varie facoltà, in quanto tutte mirano alla costruzione di edifici e strutture che siano sì funzionali per l’uomo ma al contempo che abbiano un aspetto estetico non trascurabile. Tre dei cinque padiglioni presentano una copertura strombata verso il soffitto, si tratta degli stands delle facoltà di architettura, architettura d’interni ed ingegneria. Questa scelta è stata dettata dalla natura di queste tre facoltà: tutte partono da progettazioni a piccola scala, quindi dalla definizione delle esigenze del committente che vengono abbozzate su carta, fino ad arrivare al prodotto finale in scala 1:1.
La forma di questi cinque blocchi rimanda a quella di un telescopio, strumento che permette la visione di oggetti molto lontani, invisibili ad occhio nudo. Trasportando tutto questo nella realtà uni-
versitaria, l’entrata nei padiglioni permette di vedere più da vicino quello che si affronta una volta intrapresa la strada scelta.
I blocchi, uniti da un corridoio, sono stati realizzati con l’idea di non stabilire un percorso obbligato da seguire in quanto capita spesso che gli studenti arrivino all’open day con le idee già ben chiare riguardo alla facoltà da scegliere, mirano quindi acquisire più informazioni possibili su di essa. Oltre ai tubolari innocenti la struttura risulta composta da nastro da cantiere bianco per la realizzazione delle coperture e delle pareti dell’intera struttura.
Il nastro crea degli spazi vuoti che permettono alla luce di filtrare ma nello stesso tempo di delimitare la zona e isolarla dal resto dell’ambiente. L’utilizzo di questi fili permette inoltre di esaltare l’inclinazione della struttura.
Tubolari, nastro da cantiere bianco, pannelli. Elementi semplici da cui possono nascere strutture alternative.
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GERMANIA
NEUENSTADT AM KOCHER
COPERTURA PER IL TEMPO DI APOLLO-GRANNUS
Progettazione di una copertura per la salvaguardia del Tempio di Apollo-Grannus che consenta la visita alle rovine presente in loco
La struttura, realizzata interamente in tubolari metallici imbullonati in cantiere, crea un padiglione ancorato puntualmente al terreno che si sviluppa al di sopra delle rovine del Tempio. Esso ospita una zona di accoglienza dotata di ristorante, bar, sala conferenze e servizi e un percorso sospeso, realizzato con delle passerelle metalliche ancorate con dei tiranti alla copertura della struttura, le quali garantiscono la visita delle rovine stesse. La zona di sosta è racchiusa all’interno di un parallelepipedo interamente vetrato e quindi isolato, sono stati fatti al rigurdo approfondimenti sulla ventilazione controllata del locale, mentre il percorso viene solamente protetto dalle intemperie anche in questo caso mediante delle vetrate . Il reticolo di tubolari presenta una zona tecnica dove scorrono gli impianti di ventilazione e sanitari a vista.
Per il suddetto progetto sono stati fatti anche studi riguardanti l’impianto elettrico di illuminazione per le due zone principali.
ÜBER DEM TEMPEL
2016
GSE uca o a Ve s on 3 4
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THE TERRACE HOUSE
PURA - SVIZZERA
INSEDIAMENTO
RESIDENZIALE A PURA
Insediamento abitativo formato da case/appartamenti d’abitazione a nord del nucleo di Pura. Terreno di proprietà del comune ubicato al limite di una fascia d’interesse pubblico costituita dal cimitero, dal centro scolastico e dalla casa comunale dotata di una piccola piazza
Il progetto si configura come un volume scavato all’interno del quale si creano logge esterne private per ogni appartamento. Si tratta di una struttura piuttosto leggera e plastica, la quale dialoga in modo armonioso con il contesto ad essa circostante.
La tipologia a terrazza è studiata in modo da avere appartamenti al piano terreno le cui dimensioni diminuiscono salendo di piano in piano. Conseguentemente vengono ben distinte le differenti tipologiie abitative: appartamenti per famiglie, giovani ed anziani.
L’intera struttura risulta racchiusa all’interno di un vero e proprio guscio in calcestruzzo che si prolunga con una scala ed un muro, i quali delimitano e separano la zona pubblica da quella privata, caratterizzata da piccoli viali che conducono a diverse zone verdi appositamente progettate. L’idea di guscio è accentuata dalla scelta della materiliazzazione resa con calcestruzzo facciavista che racchiude una struttura intelaiata in legno.
Per quest’ultima parte sono stati utilizzati prodotti con le dimensioni delle sezioni normalizzate e la progettazione si è basata sulla scelta della misura di un reticolo (650mm) quale grandezza di riferimento.
La leggerezza di questa struttura in legno è conferita anche tramite l’utilizzo di una struttura a secco a livello del solaio, e pannelli in MDF per pareti e dei soffitti interni. La pavimentazione è invece resa con delle doghe in Larice sia internamente che sulle terrazze.
Il giardino antistante all’edificio e la vista sui vigneti di Pura è inquadrata da serramenti con cornici in legno pregiato.
03 2015
11 12
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A.A. 2015/2016 CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA ATELIER ARCH. NICOLA PROBST STUDENTE GIULIA SPAZZINI CRITICA FINALE 7-8 GENNAIO 2016 R207.01 PROGETTO COORDINATO III PROSPETTI 1:50 +6,87 +8,26 -1,47 +2,40 +5,33 +9,49 ±0,00=+388 m.s.l.m �� ���� ���� ���� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� +0,94 +2,93 +5,86 ������������� ������������� ��������������� �������������� ���� ��� ���� ��� ���� ��� ���� ��� ��� ��� ��� ��� A.A. 2015/2016 CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA ATELIER ARCH. NICOLA PROBST STUDENTE GIULIA SPAZZINI CRITICA FINALE 7-8 GENNAIO 2016 R207.01 PROGETTO COORDINATO III TAVOLA TECNICA 1:20 1:5 ����� ����� ����' ���� ���������������������� �������������������������� ����������������������������������������������� ��������������� ��%���������������������� ���������������������������������� ��'������������������������� ����������������� ���������������������%��������������������������� �����������������������������%��� �� ����������������%��� �� ������������ �� ������������%���� ��������������������������������� ������������������������������������%��� ��������������������������� ������������������������������������������������� �������������� �������������������������������������� ������������������� �� ������������������������������������������������������������ �� ���������������������������������� �� ���������������������������������� ��������������������������������� ��������������������������������������������������������������� ��������������� �% �� �' �� �� �� �� ����� ����� ���%� ����% ����� %� �������������������������� �������������������� �� ����������������������������������������������� �������������������� �% ��������� ���������������������������������������� �' ����������������� �� ��������������������������������������%�� �� ������������������� �� �������������������� �� ����������������������'������������������� ������������������������ ������������%���� �� ��������������������������������� �������������������������������� �������������������������������������������������%��� ������������������� ������������������������������������ ��������������������������������������������%��� �% �����������������������������������������������%���� ������������ �'��������������������� �� ��������������������������������������������� �������������������������������������������������� �� ���������������������������������� �� ������������������������������������ %� �������������������� �������������������������������������� %� �������������� %� ������������������������������������������ ������������������� �� %� %� %� %� �� �� �� �' �� ����� ����� �� �� ����� ���' ����� ����� ����� ����' ���%� ����� ����� ���%� ����� ����� ���%' ����� ���%� ����� ����' ���'� ����� ����' ����� ����' ���% ��� ����� ����� ����� ����% ����� Stratigrafia parete ����������������������������������������� ����������������������������������������������� �������������������� ���������������������������������������������� ������������������������������������������� ���������������������������������������������� ������������������������������������������� ����������������������������������������������%�� ���������������������������������������������� ������������������� ��������������������������%�� ��������������������������������� ���������������������������������� ������������������� ����������������������������������'�� ���������������� ��������������������������������� ������������������� ���� ���� �'��� ����� ����% ����� ��������������������������� ������������������������������� ������������������������������ �������������������������������� �������������������� ����������������������������� ������������ ������������������������ �������������'����������������������������������'�� �����������������������������������������������������������%��� ��������������������������������� �������������������������������������������%��� ���� ���� ���� ���% ���� ���' ���������������� ������������������ A.A. 2015/2016 CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA ATELIER ARCH. NICOLA PROBST STUDENTE GIULIA SPAZZINI CRITICA FINALE 7-8 GENNAIO 2016 R207.01 PROGETTO COORDINATO III PROSPETTI 1:50 -2,96 +9,12 +9,49 ±0,00=+388 m.s.l.m ���� ��� ���� ��� ���� ��� ���� ��� ���� ��� ���� ��� ±0,00 +3,87 +5,86 ������������� ������������� ��������������� �������������� ���� ��� ���� ��� ���� ��� ���� ��� ��� ��� ��� ��� A.A. 2015/2016 CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA ATELIER ARCH. NICOLA PROBST STUDENTE GIULIA SPAZZINI CRITICA FINALE 7-8 GENNAIO 2016 R207.01 PROGETTO COORDINATO PIANTE 1:50 - SEZIONI 1:50 ��� ��� ��% ��� �%� �� ��� ��% ��� ��� �� ��� �� �� �� �� �� �% ,88�� ,88��,88�� ,88�� ,88�% ,88�� �72237:67� 8:,6�7 8,/:76,40 ����� 8,���8AP�SER�CML�DMG�E�IL�4APICE �7���5/���IALCM��ACCARM�M�ACM 5��������� �72237:67�8:,6�7 �� �� -,267 �� �� .,50:,�8,/:76,40 �� �% ����� 8,���8AP�SER�CML�DMG�E�IL�4APICE 8,:��5/���IALCM��ACCARM�M�ACM �7���5/���IALCM��ACCARM�M�ACM 5���������� ����� ����� ����� 8,���8AP�SER�CML�DMG�E�IL�4APICE 8,:��5/���IALCM��ACCARM�M�ACM �7���5/���IALCM��ACCARM�M�ACM 5��������� 8,:��5/���IALCM��ACCARM�M�ACM 8,���8AP�SER�CML�DMG�E�IL�4APICE 8,:��5/���IALCM��ACCARM�M�ACM �7���5/���IALCM��ACCARM�M�ACM 5���������� 8,���8AP�SER�CML�DMG�E�IL�4APICE 8,:��5/���IALCM��ACCARM�M�ACM �7���5/���IALCM��ACCARM�M�ACM 8,���8AP�SER�CML�DMG�E�IL�4APICE ����� ����� ����� ����% ������� �� �� �� 5���������� 5���������� 47.,40�5=4�3=�7 5���������� .7::3/737 5���������� .,6�36,�� 8,���8AP�SER 5���������� LOCALE TECNICO ����� �7���5/���IALCM��ACCARM�M�ACM ����� �7���5/���IALCM��ACCARM�M�ACM ����� 8,:��3LRMLACM ����� �7���5/���IALCM��ACCARM�M�ACM ����� �7���5/���IALCM��ACCARM�M�ACM ����� 8,:��.A�CE�RPS��M��ACCIATI�RA ����� ����� �7���5/���IALCM��ACCARM�M�ACM ����� 8,����MRRM�MLDM�CE�ELRI�IM 8,:��.A�CE�RPS��M��ACCIATI�RA �7���5/���IALCM��ACCARM�M�ACM ���� ��� ��� ��� ��� ��� ����� ����� ������ ����� ����� ����� ����� ����� ����� .SCILA �MGGIMPLM ,RPIM .SCILA �MGGIMPLM .A�EPA -AGLM -AGLM .ALRILA .MPPIDMIM ������������������ �RPARIGPA�IA���AREA �RPARIGPA�IA��APERE �PELM�A�TA�MPE :ITE�RI�ELRM�ILREPLM�CML��ALLE��I IL�5/� ���C� �RPARIGPA�IA��APERE -AGLM .A�EPA .A�EPA .A�EPA �MGGIMPLM .ALRILA 4ATALDEPIA �MRRM�MLDM�CE�ELRI�IM�����C� �MG�IM�IL�80 �RPARIGPA�IA�RERRM 3�M�A�ELRM�REP�ICM���C� �PELM�TA�MPE �MG�IM�80 5ALRM�EP�ERICM �PATERRI�IL��EGLM������C�� :ITE�RI�ELRM�ILREPLM�CML��ALLE��I IL�5/���IALCM��ACCARM�M�ACM �0�3760�,�, �0�3760�-�- 83,6�,�83,67�.,6�36, 83,6�,�83,67��0::, /��� /��� �% ��� ��� ��� ��� ��� ��� ��� %� %�� ��% ��� %�� �% ��� %�� %� �� �� �� �� �� �% ,88�� ,88�� , ,,88�� ,88�� ,88�% ,88�� ��� ��% ,�:37 .,50:, .,50:, 8,/:76,40 -,267 -,267 ��� ��� %�� %�� %�� %�� %�� %�� ����� 8,���8AP�SER�CML�DMG�E�IL�4APICE 8,:��5/���IALCM��ACCARM�M�ACM �7���5/���IALCM��ACCARM�M�ACM 5��������� ,�:37 �� .=.36, �� �� -,267�8,/:76,40 �� �� �% -,4.760 ,88,:�,506�7�� ����� ����� ����� 8,���8AP�SER�CML�DMG�E�IL�4APICE 8,:��5/���IALCM��ACCARM�M�ACM �7���5/���IALCM��ACCARM�M�ACM 5��������� ����� 8,:��5/���IALCM��ACCARM�M�ACM 8,���8AP�SER�CML�DMG�E�IL�4APICE �7���5/���IALCM��ACCARM�M�ACM 5���%����� 8,���8AP�SER�CML�DMG�E�IL�4APICE 8,:��5/���IALCM��ACCARM�M�ACM �7���5/���IALCM��ACCARM�M�ACM 8,���8AP�SER�CML�DMG�E�IL�4APICE �7���5/���IALCM��ACCARM�M�ACM 5���������� 8,���8AP�SER�CML�DMG�E�IL�4APICE 8,:��/MG�E�IL�4APICE 5���������� ����� ����� ����� ����� ������� /��� ����� �%��� ����� ����� ����% ����� ����� -AGLM -AGLM �0�3760�,�, 83,6�,�83,67��0::, A.A. 2015/2016 CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA ATELIER ARCH. 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A A 5 2 2 A 6 8 PIANO TERRENO PRIMO PIANO SECONDO PIANO P A 15 16
PREGASSONA - LUGANO
CENTRO BETHLEHEM
MENSA E ALLOGGIO
SOCIALE ACLI
Il circolo ACLI Servizi Ticino decide di dare una nuova sede al centro per rispondere all’aumento del numero di ospiti. Il progetto mira all’elaborazione di una costruzione adatta alle peculiarità delle funzioni a cui sarà destinata e che dialoghi con il contesto in tutti i suoi aspetti
HAUSUNDHOF
Percorrendo a piedi la stretta strada che costeggia il fiume incontro sulla sinistra un viale alberato con quattro querce, oltre le quali intravedo un parco dove bambini giocano e persone provenienti da diverse etnie discutono. Costeggio il viale alberato fino a che scorgo una passerella in acciaio che conduce all’ingresso di un padiglione interamente in legno e sollevato da terra. Sono curioso di scoprire cosa ospita questo parallelepipedo di legno, allora inizio a percorrere la passerella. Cammino su una griglia in acciaio che lascia intravedere il prato sottostante. La passerella in acciaio sospesa mi conduce verso una zona coperta inquadrata da dei montanti verticali in acciaio che sostengono una tettoia con una griglia che lascia intravedere il cielo soprastante. Mi fermo in questo punto in quanto capisco che vi è una relazione con l’interno della struttura. Mi trovo infatti di fronte ad una grande vetrata che lascia intravedere un grande locale con molto persone sedute ai tavoli.
Varco la soglia e mi trovo in un atrio dove bambini giocano per terra e corrono, persone discutono. Proseguendo dritto di fronte a me vedo tre tavoli di legno con delle sedie
in plastica colorate. Ogni tavolo è illuminato da 3 lampade pendenti in acciaio che rendono il momento del pasto piu intimo e raccolto, quasi ad estraniarti da cio che accade nel resto della stanza. Volgendo lo guardo a sinistra trovo un lungo bancone da cucina dove ci sono volontari che lavorano e le persone che hanno appena consumato il pasto contribuiscono alla gestione delle piccole attività della struttura. Sembra quasi di essere in una grande famiglia. Avvicinandomi noto le travi in acciaio grigio, fredde, che sembrano creare un contrasto con il caldo e accogliente trasmesso dalle pareti in legno di pino. Guardando l’intera stanza percepiscono come essa sia inquadrata da anelli in acciaio che scandiscono lo spazio ed accentuano soprattutto nel refettorio questo collegamento diretto tra interno ed esterno. Il soffitto e il pavimento sono bianchi contribuendo cosi a dare lucentezza alla stanza attraverso una pavimentazione in linoleum e, se volgo lo sguardo verso l’alto, con un truciolare pitturato. Avvicinandomi alla zona a sinistra del refettorio trovo delle pareti di legno, anch’esso pino che delimitano delle stanze. Le pareti sono direttamente fissate alle travi perimetrali.
Mi reco da Fra Martino, seduto al tavolo del suo ufficio, il quale mi indica come raggiungere le stanze. Percorro un corridoio illuminato da lampadine artificiali a soffitto fino a che raggiungo una porta di vetro che conduce all’esterno della struttura, di fronte a me trovo una scala in acciaio coperta da una tettoia che segue l’andamento della stessa.
Salgo fino a raggiungere il pianerottolo apro la porta di legno sulla mia sinistra. Varcata la soglia scorgo sulla sinistra un corridoio con armadi mentre di fronte a me intravedo un tavolo con delle persone e le diverse camere. Aprendo la porta della camera trovo di fronte a me una finestra a tutta altezza che illumina il locale con una luce soffusa in quanto schermata da una persiana che filtra la luce. Se chiudo la porta e rimango all’interno della camera mi sembra di essere in un piccolo mondo a parte, isolato dal resto della struttura e molto privatizzato. Mi trovo all’interno di un piccolo cubo di legno di pino con armadi e scrivanie anch’esse del medesimo materiale.
04 2016
17 18
PRIMO PIANO 19 20
PIANO TERRENO
21 22
AMATRICE - LAZIO
L’ABITARE TEMPORANEO IN CONTESTI D’EMERGENZA
Il 24 agosto 2016 Amatrice è stata gravemente danneggiata da un terremoto di magnitudo 6.0 della scala Richter, succeduto da una serie di scosse nel gennaio 2017 che hanno provocato nuovi crolli alle strutture già lesionate dai precedenti sismi. L’obiettivo è quello di realizzare una struttura temporanea, modulare, assemblabile ma soprattutto adattabile ai diversi tipi di emergenze
KITPROJECT
assonometrie (4) 1:330,66 4. assonometrie (4) 1:330,66
(4) 1:330,66
assonometrie (4) 1:330,66
L’obiettivo del progetto è stato quello di far prevalere la facilità del trasporto, del montaggio e dello smontaggio. Per questo abbiamo si è scelto di lavorare con moduli prefabbricati, con la possibilità di essere riciclati. L’intero edificio è composto da moduli di larghezza 80 cm, facili da montare, con sole tre persone, grazie alla loro leggerezza. Questi pannelli sono a sandwich, con due i due strati esterni in OSB di spessore 2 cm, interposto con isolante XPS di 18 cm, per un totale di 22 cm.
L’unione di essi è prevista tramite listelli interni in legno ed esternamente viene fissato meccanicamente. Per risolvere ponti termici: in sezione sono stati prolungati i pannelli del pavimento e del soffitto in modo tale che quelli delle pareti possano appoggiare su di essi; in pianta è stato progettato un elemento ad angolo con le stesse caratteristiche dei pannelli.
Questi ultimi creano un modulo di 320x320 cm. Il modulo base, ossia quello per una o due persone, è composto da quattro moduli: terrazza, soggiorno, cucina/bagno e camera). Per semplificare il montaggio il modulo cucina/bagno è previsto come prefabbricato, composto da due pannelli parete e pavimento, completo di mobili e sanitari in modo tale che una volta posato in loco esso possa fare da punto di riferimento, spaziale e statico per gli altri moduli. Esso misura 160x240x300cm, con un peso complessivo inferiore a 800kg, in modo tale da essere trasportato facilmente con il camion e, in caso di inagibilità delle strade, tramite elicottero.
05 2017
GSEduca ona Ve s o
S a o
G
23 24
assonometrie
4
E a
25 26
STÖCKLI
06
27 28
2015-2016
RIVA SAN VITALESVIZZERA
AMPLIAMENTO E
RISTRUTTURAZIONE RUSTICO
Il terreno ospita un rustico degli anni ‘60, già ristruttarato nel 1989 dall’architetto Flora Rüchat. Si necessita di un ampliamento dello stesso date le ridotte dimensioni. L’edificio viene usato sia per la progettazione architettonica, sia per lo sviluppo di dettagli costruttivi e per la redazione di un esempio di domanda di costruzione
Il rustico Stockli, situato dietro la corte degli architetti a Riva San Vitale è una costruzione in pietra con un affaccio su un piccolo cortile ed uno su un riale. Il piccolo volume esistente è composto da muri in pietra e carpenteria lignea con tetto a due falde.
L’ampliamento, di forma regolare, si accosta alla struttura esistente contendo interamente un blocco di servizi. La struttura portante del volume esistente viene integrata con un rivestimento in Eternit che riprende quello utilizzato per l’ampliamento.
Il tetto a due falde viene sostituito con uno ad una falda, il quale permette di avere degli spazi piu intimi verso il corso d’acqua, dove si sviluppa la zona notte e una zona pranzo piu luminosa e comunicante con il giardino privato.
Il volume esistente presenta un dislivello in modo da definire una zona ingresso e uno spazio giorno .
GSEducat ona Ve s on GSEduc t ona Ve s on M A T E R A M a e c a e o n u o m m m M e m b GSEdu a on Ve s on 29 30
APPROFONDIMENTI
MODELLO PIANO CARPENTERIA GSE u a na Ve on - 0 18 + 0 00 3% PVC ∅ 150 e u e u 0 5 % P V C ∅ 12 5 1 5% PVC ∅ 100 e e1 e e u u e canal izzazi one comunal e D r e n a g g A c q u e m e o c h e A c q u d e GS duca o a Ver on P 6 0 m o o d 6 0 0 + - 0 0 - 0 8 - 4 2 6 m + - 0 0 - 0 - 0 - 0 - 0 1 P d 0 c m C / - 0 0 e - 50 u - 53 0 5 % P V C ∅ 12 5 1 5 % P V C ∅ 10 0 PIANI CANALIZZAZIONI �������������������� 30 Novembre 2015 0.5 1 2m Piano Carpenteria SUPSI R311.02 Laboratorio costruzione �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� ��� ������������� �������� �� �� ��� �� ��� ������� ������������ ������������������� ����� �������� �������� �������� �������� 31 32
07 CASAVACANZA
RIVA SAN VITALESVIZZERA
CASA DI VACANZA
La casa di vacanza garantisce la permanenza di 4 persone con il soggiorno occasionale di altre 2 persone. La materializzazione dovrà prevedere una doppia parete in mattoni facciavista per i muri perimetrali, il tetto a falde dovrà essere ricoperto da tegole e le solette dovranno essere in calceestruzzo armato.
Per questo progetto ci si è rifatti ai noti principi della geometria, della luce e dell’essenzialità dell’architetto Luois Kahn, espressi in casa Esherick.
Si nota la semplicità dell’edificio nel suo complesso e le forme geometriche regolari. La forma e l’aspetto di ogni parte della casa, ne segnano anche la funzione: la doppia altezza del soggiorno, per esempio lo pone come spazio principale. La natura essenziale della casa è evidente alla prima occhiata: una costruzione semplice in legno e mattoni grigi che riprendono i colori delle facciate degli edifici interni al parco. I materiali usati all’interno sono essenzialmente il legno e l’intonaco bianco, dalla cui combinazione nascono ambienti intimi e accoglienti.
La luce è un elemento importante della casa, essa fluisce attraverso le finestre a tutta altezza e si riflette in tutti gli ambienti sempre filtrata dalla fitta vegetazione in cui è immerso l’edificio.
La pianta è impostata su una sequenza di 4 am-
bienti rettangolari, accostati sui lati lunghi aventi la stessa profondità ma larghezza variabile; c’è una divisione coerente e piuttosto precisa degli spazi, che sono classificati secondo un metodo funzionale: gli ambienti stretti contengono gli spazi serventi ed servizi, mentre quelli più ampi contengono gli spazi serviti principali. Questa particolare divisione in ambiti mantiene le stesse misure sia al piano superiore che a quello inferiore, conservando così la coerenza e la regolarità. La scelta strutturale è a murature portanti in forma di setti/lame disposti trasversalmente. La disposizione trasversale dei muri portanti evidenzia e mette in risalto la suddivisione funzionale della casa. Il muro non è quindi una costrizione o un vincolo ma un modo per definire e ordinare gli spazi. La casa è chiusa sul lato più rumoroso, in quanto esposto sulla strada e sul lato opposto verso cui sono rivolte le facciate delle case adiacenti.
2014
33 34
GSEduca ona Ve s on Soggio no A r o Pranzo Cuc na L T W C Gua da oba GSEduca ona Ve s on
Guardaroba Bagno
Guardaroba Camera Camera
or no
Vuoto su sogg
PIANO TERRA
GS d a a V E c n n
PRIMO PIANO
GS d a V o
PROSPETTO NORD
PROSPETTO OVEST
PROSPETTO SUD
GS d a a V 35 36
PROSPETTO EST
�������������������� A.A. 2014/2015 CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA DETTAGLI E SEZIONI ATELIER ARCH. MARCO STROZZI STUDENTE GIULIA SPAZZINI CRITICA FINALE 2 GIUGNO 2015 R207.01 PROGETTO COORDINATO II SCALA 1:50 SCALA 1:10 ������ ������ ������ ������ ������� ����� ������ ������ ������ ������ ������ ������ ����� ��� ������ ������ ������ ������ ������ ������ ������ ��������������� 1������������������� ������ 3��������������������� 1������������������������ 3��������������������������� +�������������� 1������������ 1����������������������� ��������������� 1����������������������� 1���������������������� ����������� ��������������������������� +�������������� ��������������������� 1������������ ��������������������������� 1����������������������������� 31+ ������������������������ 3��������������������� 1������������������������ 3��������������������������� 1������������ 1����������������������� ��������������� ������������ ����������� ��������������� 1����������������������� 1���������������������� 1������������������� �������������������������������������� ������������� 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MARCO STROZZI STUDENTE GIULIA SPAZZINI SCALA 1:20 �� ��� ��� ������ ������ ������ ������ ����� ������ ������������������� �������������������������� ����������������������� ��������������������� ����������������� �������������������� �������������������� ������������� ������������ ���������������� ����������������������� ���������������������������������������������� ��������������������������������������� �������������������� ����������������������������� ��������������� ������������ ����������������������� ����������������� ������������� ������������������� Assito 20mm Freno al vapore Isolamento termico 200mm ������������������� ����������������� ������� ������ Impermeabilizzazione Isolamento termico 40mm ���������������������� ������������������������������������� ��������������� �������������������� ������������������������ ��������������������������� ������������ �� ������ ������ ������ ������ ����� ����� ��� ��� �� ��� ��� ���������������������� ������������������������������������� ��������������� �������������������� ������������������������ ������������������� ������������������������������������ ����������������������� Assito 20mm Freno al vapore Isolamento termico 200mm Isolamento termico 40mm ������������������� ����������������� ������� ������ ����������������������� ������������������������ ������������������� �������������������� ������������� ������������ ���������������� Impermeabilizzazione ��������������������������� ������������ ���� �� � �� � ��� � ��� � ������������������ ����������������� ����������������������� ������������������ ���������������������������� ������������������� ���������� ������������� ������������������������������������������� ������������������������� ��������������� ������������������������ ���������������������������� ���������� ������������������������������������������������������������������������
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METAFÓRA DE LOS CUBOS
2017
JACA - SPAGNA
UN OSTELLO PER I
PELLEGRINI DI SANTIAGO
Il tema del lavoro è la progettazione di una struttura ricettiva dedicata principalmente all’accoglienza e all’alloggio dei pellegrini che percorrono il cammino di Santiago passando per Jaca. Il perimetro del volume è definito dalla superficie del lotto. Lo stabile sarà formato da 5 piani, compreso il PT
METAFÓRA DE LOS CUBOS
Il pellegrinaggio è una sfida personale: qualcuno decide di affrontarlo per ragioni spirituali, qualcuno lo considera un viaggio alla scoperta della propria interiorità, qualcun altro una sorta di sfida con sè stessi o semplicemente un momento di riflessione.
All’inizio del percorso si è ancora oppressi dal peso di problemi, difficoltà e stress della vita quotidiana. Tuttavia, ciò che rende il cammino qualcosa di diverso dall’andar per sentieri è la consapevolezza che a Santiago ci sia qualcuno ad aspettarci. All’ingresso dell’ostello si è subito colti da un senso di instabilità, che sfocia quasi nell’oppressione data dai cubi a sbalzo dei piani superiori. Allo stesso tempo, tuttavia, la luce che illumina dall’alto fa maturare la consapevolezza che una soluzione esiste e che i problemi possono essere superati. In un alternarsi di dubbi e certezze, bisogna essere in grado di scorgere segni che indicano la giusta via da percorrere.
Ad ogni tappa del percorso ci si sente più leggeri, in un continuo alternarsi di momenti di condivisione ed attimi di solitudine ed introversione. Non si è pellegrini da soli, lo si è con gli altri, in mezzo agli altri. Muovendosi all’interno dell’edificio e attraverso i diversi piani, ci si avvicina a questi cubi che ospitano le celle, luoghi privati ed intimi, per poi passare alle zone comuni, dove poter stare con gli altri pellegrini o semplicemente dove poter dedicare del tempo alla riflessione. Negli ultimi giorni di avvicinamento a Santiago ha inizio un vero e proprio climax emotivo, che raggiunge l’apice al momento dell’arrivo, in un avvicendarsi di sentimenti diversi: gioia, sorpresa, tristezza, straniamento e nostalgia. La gioia di aver raggiunto l’agognata meta si alterna alla sorpresa di essere riusciti a raggiungere lo scopo prefissato, in un modo tanto naturale quanto incredibile. La sorpresa è tale che molti restano a lungo sdraiati nella piazza a contemplare la cattedrale, increduli.
Queste sensazioni trovano trasposizione ed animano l’ultimo piano dell’ostello: un sottotetto abitabile, dal quale si ha una visione panoramica della città. Questo spazio permette al viaggiatore di fermarsi a riflettere sul percorso compiuto. Alcuni scrivono il resoconto della giornata sul proprio diario. E’ in questo frangente che avviene il vero cambiamento di prospettiva poiché, paradossalmente, il cammino di Santiago comincia al ritorno. Andata e ritorno sono due viaggi differenti. Si ritorna con il cuore e lo spirito leggeri. Si è più essenziali, più tolleranti, più in pace con se stessi. Si torna diversi perché, parafrasando Etty Hillesum, “ognuno ha fatto esperienza del fatto che si può essere capaci di vivere senza libri e senza niente perché c’è sempre un pezzetto di cielo da poter guardare”.
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