GAZZETTA DELLO SPORT

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www.gazzetta.it mercoledì 28 settembre 2011 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 026339 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE TALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB M LANO

ITALIA

anno 115 ­ Numero 228 Anno

LE PARTITE DI IERI

NOTTE DA CHAMPIONS SAN PAOLO IN FESTA, STESO IL VILLARREAL (2­0)

BAYERN­MAN CITY 2­0 NAPOLI­VILLARREAL 2­0 CSKA MOSCA­INTER 2­3 TRABZONSPOR­LILLA 1­1

MAN UNITED­BASILEA 3­3 OTELUL­BENFICA 0­1 LIONE­D. ZAGABRIA 2­0 REAL MADRID­AJAX 3­0

LE PARTITE DI OGGI (ORE 20.45)

VALENCIA­CHELSEA BAYER L.­GENK ARSENAL­OLYMPIACOS MARSIGLIA­B. DORTMUND

Strepitoso l’uno­due di Hamsik e Cavani City k.o. col Bayern. Caso Tevez per Mancini

ZENIT­PORTO (ore 18) SHAKHTAR­APOEL NICOSIA BATE BORISOV­BARCELLONA MILAN­VIKTORIA PLZEN

3 Edinson Cavani, 24 anni. Ieri ha trasformato il rigore del 2­0 PORTA

ARCHETTI, CECERE, D’URSO, MALFITANO ALLE PAGINE 10­11­12­13

A SAN SIRO STASERA COL VIKTORIA

Milan con Ibra per cercare il 2000° gol

Solo 2 reti per raggiungere lo storico traguardo dell era Berlusconi BOCCI, CERRUTI, DELLA VALLE, PASOTTO PAGINE 16­17

Ranieri vince anche in Europa. Lucio, Pazzini e l ex laziale a segno in casa del Cska. Moratti felice: «C era il carattere giusto»

ROMA IL CAPITANO FESTEGGIA A TRIGORIA

Totti, compleanno con la porchetta CATAPANO, CECCHINI A PAGINA 21

CONDO’, DALLA VITE, ELEFANTE, TAIDELLI PAGG 2­9

il Commento

UN PO’ DI ZUCCHERO DI ALESSANDRO DE CALO’

3 Mauro Zarate, 24 anni. L Inter lo ha acquistato dalla Lazio REUTERS

F.1 PUO BATTERE I RECORD DI SCHUMI

RUGBY MONDIALE IN NUOVA ZELANDA

Vittoria e bonus con gli Usa Vettel paragonato ai miti Nessuno così forte a 24 anni Italia in corsa: c’è l’Irlanda

9 771120 506000

10 9 2 8>

CORTINOVIS A PAGINA 26

BUONGIOVANNI ALLE PAGINE 28­29 E 31

Zarate a Mosca, col guizzo che rimette nel ce­ sto il Cska, e Lavezzi a Napoli, con i lampi che accendono Hamsik e Cavani stendendo Pepito Rossi, dicono che in Europa c’è un po’ di zuc­ chero anche per noi. Due vittorie, finalmente. Ibra, oggi, può completare il triplete col Vikto­ ria Plzen, ostacolo non proprio insuperabile. L ARTICOLO A PAGINA10

3 Francesco Totti al buffet in suo onore a Trigoria ROSSI LA SORPRESA TRA I MIGLIORI DI CONTE

Juve: lo sprint di Pepe un soldatino alla Di Livio OLIVERO, DI FEO A PAGINA 19

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

w

Totti, una notizia buona e una cattiva: vuole giocare altri 10 anni con la Roma, ma farà spot per altri 25.

FIRENZE L AREA NEL QUARTIERE NOVOLI

Il sindaco Renzi rilancia Progetto per il nuovo stadio CALAMAI A PAGINA 20


LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2011

CHAMPIONS GRUPPO B

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il Film

i ko consecutivi dell’Inter in Europa prima di Mosca. Anche l’ultimo successo fu un 3-2: al Bayern il 15 marzo

Un gol lampo, il raddoppio e la paura: poi finisce in gloria

4 6’ primo tempo APRE LUCIO Pochi minuti di gioco e l’Inter è già in vantaggio. Calcio d’angolo battuto da Alvarez, la difesa del Cska pasticcia a centro area e il pallone arriva a Lucio, defilato dietro tutti, che al volo infila in rete INSIDEFOTO

reti in Champions per Pazzini, che la stagione scorsa ne aveva fatte tre con la Samp nel preliminare

23’ primo tempo IL RADDOPPIO DI PAZZINI Il secondo gol della squadra nerazzurra arriva con una veloce discesa di Nagatomo che offre a Pazzini, al centro, un pallone facile da sospingere in rete. A quel punto la partita sembra chiusa, ma non è così EPA

PAZ-ZA INTER Pazzini-Zarate La cura Ranieri funziona anche in Europa I nerazzurri vanno sul 2-0 dopo 23 minuti poi si fanno raggiungere dal Cska. Ma una prodezza dell’argentino vale la vittoria La zampata vincente dell’argentino Mauro Zarate festeggiato dai compagni dopo aver segnato il gol che dà la vittoria alla squadra nerazzurra REUTERS

CSKA

INTER

2

3

(4-1-3-2) Gabulov; Nababkin, V.Berezutski, Ignashevich, A. Berezutski; Aldonin; Oliseh, Mamaev (dal 23’ s.t. Tosic), Dzagoev; Doumbia, Vagner Love.

(4-3-1-2) Julio Cesar; Nagatomo, Lucio, Samuel, Chivu (dal 46’ s.t. Crisetig); Zanetti, Cambiasso, Obi; Alvarez (dal 38’ s.t. Jonathan); Pazzini (dal 5’ s.t. Zarate), Milito.

PANCHINA Chepchugov, Semberas, Cauna, Rahimic, Popov, Fedotov.

PANCHINA Castellazzi, Caldirola, Coutinho, Romano.

ALLENATORE Slutski.

ALLENATORE Ranieri.

ESPULSI nessuno.

ESPULSI nessuno.

AMMONITI nessuno.

AMMONITI Obi e Cambiasso per gioco scorretto.

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-2 MARCATORI Lucio (I) al 6’, Pazzini (I) al 23’, Dzagoev (C) al 48’ p.t.; Vagner Love (C) al 32’, Zarate (I) al 33’ s.t. ARBITRO Thomson (Scozia) ASSISTENTI Andrews e Ross. NOTE spettatori 25 mila. Angoli: 7-6. In fuorigioco: 0-5. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 3’ POSSESSO PALLA

CSKA 62%

PASSAGGI

INTER 38%

TIRI IN PORTA

IIIIIII CSKA 7

CSKA 567

INTER 350

TIRI FUORI

IIIIIIIII IIIIII INTER 9

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO c GOL! 6’ 0-1 Corner di Alvarez, pasticcio russo a centro-area, la palla filtra a Lucio che al volo infila. c GOL! 23’ 0-2 Scorreria sulla destra di Nagatomo che si beve in tunnel Alexsej Berezutski e assiste Pazzini per il facile 0-2. 31’ Doumbia timbra un palo esterno deviando di testa un angolo. c GOL! 48’ 1-2 Punizione di Dzagoev (fallo di Samuel su Vagner Love), la palla passa fra due teste in barriera.

CSKA 6

III INTER 3

SECONDO TEMPO 4’ Mamaev entra in area da sinistra e sfiora il palo. 23’ Mischia nell’area russa, alla fine Aldonin si immola murando la conclusione ravvicinata di Lucio. c GOL! 32’ 2-2 Vagner Love da sinistra salta Zanetti e Lucio e colpisce sul primo palo. c GOL! 33’ 2-3 Zarate riceve da Cambiasso, si libera con eleganza di Ignashevits e trova l’angolo opposto in diagonale.

DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO CONDÒ MOSCA

È complicato restare freddi al gol di Maurito Zarate. E’ complicato perché avevi appena stramaledetto sino alla quinta generazione un’Inter pazza come da inno sociale, capace di gettare nel cassonetto dei rifiuti - per fortuna riciclabili, ma lo scopriremo poi - non solo due gol di vantaggio, ma anche una superiorità cantata. Quando Vagner Love, che è sempre un mal di denti incombente, sguscia oltre Zanetti e Lucio e infila Julio Cesar sul primo palo, la frittata pare servita con tutti gli annessi e connessi: rabbia per l’occasione mancata, classifica del girone che si ingrigisce ulteriormente, persino paura per un tratto finale ancora da percorrere, e al buio della depressione. Nei sessanta secondi in cui stai pensando a tutte queste allegrie, Cambiasso avanza palla al piede e battezza Zarate uomo del destino. Gran gol Riassunto delle puntate precedenti: all’ultimo argentino atterrato ad Appiano classe ed eleganza certo non difettano, ma deve ancora dimostrare di possedere ciò che i suoi connazionali, con una delicata metafora, chiamano huevos. Ecco, con queste premesse e in un momento così bollente, par di sognare nel vedere Maurito ri-

cevere in totale serenità la palla decisiva, farsela scendere dal petto, aggirare in bello stile Ignashevits e infilare Gabulov con un sinistro che è una sentenza. La rete del 3-2 — pure splendida oltre che decisiva — forse segna l’inizio di una nuova carriera per Zarate. Di certo c’è invece lo scatto dell’Inter nel girone, diciamo la partenza buona dopo una falsa che nel calcio non vale la squalifica immediata (ma un pari qui l’avrebbe quasi implicata). La scelta Alla vigilia si chiedeva

a Ranieri di recuperare subito il gap creato dalla sconfitta casalinga con il Trabzonspor. Il tecnico romano gestisce in sicurezza il primo tempo, ovviamente facilitato dal gol che Lucio segna prima ancora che canti il gallo, ma non solo: la scelta di mettere Alvarez tra le linee è felice perché collega due linee difensive solide ma anche elastiche alla coppia di centravanti. L’argentino ci mette un po’ ad accendersi, e certo non lo iscriveremmo mai ai cento metri, ma mostra subito due grandi pregi: non ha paura di tenere il pallone fra i piedi, e portarglielo via è tutt’altro che semplice. Se ci aggiungete che l’insalata russa a centro-area dalla quale emerge il sinistro (deviato) di Lucio nasce da un suo corner, avrete il senso di una missione compiuta.

Riscossa L’Inter è più forte, più intelligente e meglio disposta del Cska, nel quale l’atteso Doumbia non riesce a dialogare con Vagner Love e Dzagoev. Il raddoppio è nell’aria, e lo firma Pazzini su iniziativa di Nagatomo in puro stile manga (il buggerato è fratello Alexej). Partita finita, okay tutti in piedi si chiude, a che ora passa l’ultimo metrò? Piano. Una girata di Dzagoev alzata da Julio e un

la Moviola DI M.PIE.

Doumbia-Lucio Giusto non dare il rigore al Cska Direzione tutto sommato buona dello scozzese Thomson. Primo tempo: al 18’ episodio dubbio in area nerazzurra. Doumbia va a terra dopo un contatto con Lucio. L’arbitro è molto vicino all’azione, il contatto c’è ma è l’ivoriano del Cska che trascina la gamba per cercare quella del brasiliano dell’Inter. Insomma, ci sta la decisione di non dare il rigore. Secondo tempo: all’8’ Chivu, solo in area dopo un lancio di Alvarez, viene fermato in fuorigioco dall’assistente Ross: decisione molto dubbia.

palo esterno colto da Doumbia di testa da corner segnalano che il Cska ricorda l’impresa di Lilla - perdeva 2-0, è finita 2-2 e proverà a ripeterla. Quando poi Dzagoev, in coda al recupero, giustifica il suo status di promessa bucando Julio Cesar con una punizione che il portiere dovrebbe vedere, hai la certezza che la ripresa apparterrà alla serie «avventure nel mondo». La guerra Si dice che Ranieri abbia riaggiustato in pochi giorni l’Inter rimettendo i giocatori al loro posto. E’ vero, e in una gara come questa di Mosca l’ordine tattico è assolutamente percepibile; l’intensità dell’interpretazione, però, ha larga parte nel conseguimento dell’obiettivo. Cambiasso è una sentinella che chiede i documenti a chiunque voglia entrare in area, Chivu è l’uomo che collega i reparti quando Alvarez accusa la fatica, Lucio mette su l’espressione da Pulp Fiction e calamita su testa e piedi e ginocchia e stinchi ogni cross. E’ un panorama di guerra quello davanti a Julio Cesar, col fumo che si alza al limite dell’area piccola e i cavalli di frisia disposti attorno ai sedici metri. L’Inter cerca di non arretrare troppo, vive momenti di ripartenza, poi rientra nel bunker senza mai correre rischi mortali; ed è proprio per questo che il 2-2 di Vagner Lo-


MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2011

la Sfida

Vagner e Pazzini due attaccanti che fanno paura ma molto diversi

Fine partita IL SALUTO DI RANIERI A ZANETTI Seconda partita sulla panchina dell’Inter e secondo successo, dopo quello di Bologna in campionato, per il neo tecnico Claudio Ranieri che a fine gara manifesta la sua soddisfazione con il suo capitano Javier Zanetti REUTERS

Tutti e due hanno segnato un gol, tutti e due sono stati pericolosissimi in area avversaria, ma Vagner Love e Pazzini sono due attaccanti completamente diversi. Soprattutto per quanto riguarda la mobilità. Il brasiliano si sposta in lungo e in largo e alla fine percorre ben 10 chilometri. L’italiano, sostituito al 5’ del secondo tempo, invece, ama di più giocare di sponda. Durante la partita ha percorso 5,3 chilometri.

VAGNER LOVE 27 ANNI CSKA MOSCA

GIAMPAOLO PAZZINI 27 ANNI INTER

CONCLUSIONI

3

3

GOL

1

1

ASSIST

0

0

PASSAGGI

35 ve - chissà perché l’altoparlante dello stadio non diffonde la «Cavalcata delle Valchirie» - fa rabbia. Una punizione mancata dal portiere e un tiro bello ma estemporaneo, due episodi che premiano una superiorità territoriale evidente ma sterile. Il cuore Così, quando Zarate ri-

mette le cose a posto e l’Inter che festeggia assomiglia im-

provvisamente a una ciurma di pirati orgogliosi, hai netta l’impressione che Gasperini - al di là di ogni discorso tattico - non fosse entrato nei cuori dei giocatori. Ranieri esce dal campo che non sta nella pelle, e chissà dove tiene la chiave con la quale li ha aperti. Saltella, quasi: sta pensando che quando ormai non ci sperava più, gli è arrivata l’occasione della vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

11

CHILOMETRI PERCORSI

10,1

5,3

CONTRASTI VINTI

5

2

FALLI SUBITI

0

2

LA GAZZETTA DELLO SPORT

3

Maurito fa festa «Adesso vedrete chi sono davvero» Il match-winner: «Sono sempre pronto Ho fatto solo ciò che è nelle mie possibilità» DAL NOSTRO INVIATO

MATTEO DALLA VITE MOSCA

Sempre più PAZZA questa Inter. Sì sì, PAZ-ZA da scrivere in maiuscolo per una volta. Perché apre Lucio e chiudono loro, PAZ-zini e ZA-rate due che scacciando la sofferenza e che insieme formano l’acronimo più amato dai nerazzurri. Pazza, appunto. E per entrambi è il primo gol in Champions League: il Pazzo ne aveva segnati tre solo nei Preliminari (vani), Maurito mai. Tabù infranto, e Ranieri dice: «Zarate? Può diventare un grande campione». Il primo passo è fatto. Io, sempre pronto E’ la notte in cui non sono previsti cali di zuccheri: serve stare su, tonici, reattivi, croccanti, e «Wolf» Ranieri che vede azzopparsi Pazzini infila Zarate che sembra quello dei tempi belli. Finte e controfinte, il tutto quando il CSKA sembra gioiosissimo: no, grazie, la gioia è interista perché quando al limite dell’area l’argentino di un’Inter molto argentina infila il canalone col diagonale sinistro, ok, festa di casa finita e due vinte su due nel dopo-Gasp. «Ho semplicemente fatto quanto è nelle mie possibilità, al massimo dice Zarate -. Per il tecnico ci sono sempre, sono perennemente pronto, il nostro lavoro è per l’Inter. Voglio dimostrare chi è il vero Zarate» Come da copione E dire che il primo tempo sembrava una passeggiata. Anzi, una corsa: protagonisti, il Mini, il Maxi e il Pazzo. Il primo tempo vola via fra volate e giocate vellutate: il mini è Nagatomo, tunnel e assist, stop a seguire, copertura giusta e acce-

lerate verso l’altra bandierina che lo esaltano ed esaltano. Quando il Pazzo raccoglie il suo cross teso e infila il 2-0, la prima cosa che fa è di girarsi e guardarlo, di indicarlo e di gioire allo stesso tempo. Momento d’allegria, prima del problema alla caviglia sinistra che lo metterà poi fuori dai giochi. Nagatomo e il Pazzo hanno lavorato come elastici, ma anche il Maxi, ovvero Lucio, non ha dormito. Lui è l’uomo dei «Coast to Coast», si fa da

area a area raccogliendo pure: al minuto 6’ gli pasticciano davanti e lui fa 1-0, poi ci riprova dopo, parata. Lucio fa tanto, e Nagatomo pure, ma il Pazzo fa subito impazzire il «Cesca». Quasi assist per Obi, poi il 2-0, poi la botta: all’alba del secondo tempo esce di scena, al minuto 33’ lascia zoppicando la panca dopo il 2-2 di Wagner Love. Però poi ci pensa Zarate, com’era previsto dal copione-Ranieri. Scientifico. Sestina vincente Certo che le

Dopo il colpaccio Ranieri dice: «Mauro? Lui può diventare un grande campione» Per l’argentino è il primo gol in Champions. Pazzini ne aveva fatti 3 con la Samp

battaglie argentine a Mosca sono sempre belle: l’Inter di ieri sera aveva tutti e 6 gli argentini in campo, perché quando è entrato Zarate si è completata la sestina, vincente. La legnata dell’ex laziale riporta alla mente le piccole-grandi imprese che l’Inter ha fatto qui: per esempio quel gol di testa di Simeone allo scadere che salvò l’Inter nella Champions ’98-99 contro lo Spartak (1-1); oppure Cruz che infilò sempre lo Spartak nell’edizione 2005-06 (0-1); o ancora Crespo e Samuel che ribaltarono il gol di Jo un anno dopo (1-2). Mosca è sempre bella. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cambiasso festeggia Zarate dopo il gol del 3-2 per l’Inter AP


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MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2011


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CHAMPIONS GRUPPO B le Pagelle

di ANDREA ELEFANTE

CSKA DZAGOEV CI PROVA, DOUMBIA DISINNESCATO 6 7 h L’allenatore Slutski Il migliore Vagner Love

5,5

Alla fine i suoi assenti pesano di più: quando si ha una difesa così, farebbe comodo avere qualche freccia acuminata in più all’arco offensivo.

Prende gol in Champions da 19 gare, un motivo ci sarà

Acceso fino alla fine, oltre lo spunto del 2 2: porta il suo veleno a spasso per il campo, un po’ uomo alle spalle di Doumbia e un po’ seconda punta.

INTER LUCIO È UN TOTEM, ZARATE CHE GOL PESANTE 7 7 h L’allenatore Ranieri Il migliore Cambiasso

7

Cinque vittorie su cinque col Cska: è di nuovo in piedi

La forza di non volersi inventare nulla, perché non ne ha avuto tempo: ha ridato sicurezza e convinzione con idee semplici e concrete, tipo l’ingresso di Zarate.

O ha «risentito» le gambe da un giorno all’altro, o fino a una settimana fa mandava il cugino: la diga ha rialzato gli argini e riacceso il radar (e Zarate ringrazia).

5,5

6

4,5

4,5

5

6

5,5

6,5

7

5,5

6,5

6

Gabulov

Nababkin

V.Berezutski

Ignashevich

A.Berezutski

Aldonin

Julio Cesar

Nagatomo

Lucio

Samuel

Chivu

Zanetti

Dovrebbe giocare con Eto’o, ma è in prestito dall’Anzhi per lo stop di Akinfeev. Mezzo 1 0 sulla coscienza, si rifà (solo un po’) chiudendo lo specchio a Obi e Zarate.

Compito n˚1, coprire le spalle a Oliseh: diligente. Compito n˚2, far pendere il Cska un po’ meno a sinistra: da rivedere. Ma resta il meno peggio della difesa.

Cuoce mezza frittata e la serve a Lucio su un piatto d’argento, poi è latitante anche su Pazzini. Appena meglio nella ripresa, ma è tardi.

Idem come per il collega di reparto, con l’aggravante che è più falloso e non si riprende neanche alla distanza: Zarate fa un mezzo capolavoro, ma lo lascia lì.

Meglio in fase offensiva, decisamente, e non solo per la figura che fa quando Nagatomo lo aggira secco, prima di servire l’assist a Pazzini.

Stabile davanti alla difesa: aspetta Alvarez più che aggredirlo, ma sa come si abbassa una serranda (vedi quando si catapulta su Lucio per evitare il 3 1).

Con le punizioni quest’anno non ci siamo: quella di Dzagoev è centrale e pare quasi non vederla (tipo quella di Pinilla). Però che colpo di reni sulla rasoiata di Dzagoev.

Come ti curo le due fasi: attento su Dzagoev quando galleggia dalla sua parte; un’onda continua quando scende. E mezzo 2 0 è suo, con quel tunnel su A.Berezutski.

Il migliore fino al 2 2: esitazione fatale su Vagner Love. Ma va perdonato, perché al di là del 2˚ gol in 4 giorni, dietro è un totem: sradica palloni, mura, dà coraggio.

Regge bene i corpo a corpo con Doumbia, più in affanno quando sguscia Vagner Love. E anche Oliseh: come non rimproverarsi quel fallo che porta alla punizione del 2 1?

Solo un errore pericoloso, unica macchia di una partita di grande tenuta difensiva — e Oliseh è un bel martello — e anche di un contributo offensivo mai banale.

Il rombo del trattore non è potente come un tempo, ma sa come amministrarsi e aiutare (Nagatomo su Dzagoev). Però non aiuta abbastanza Lucio su Vagner Love.

6

6

6,5

6

7

s.v.

Obi

Alvarez

Pazzini

Milito

Zarate

Jonathan

Sufficienza stiracchiata, in verità: perché a volte pecca ancora di ingenuità e quando Oliseh accende il motore fatica a stragli dietro. Prima, un quasi gol di testa.

Se usassimo i più, sarebbe da 6+. L’impressione è che si farà, la certezza è che deve farsi: però la qualità c’è e il sacrificio anche (addirittura in tackle).

Come non far giocare uno che sta così? Centravanti totale, si dà anche agli assist (Obi), ma quando c’è da segnare è lì, per il primo gol «vero» in Champions.

Un altro che mangia il pane del sacrificio senza fiatare. Da incubo delle difese a difensore nel finale, ma anche prima pochi palloni giocabili e tanto lavoro sporco.

Lo vedi guizzare frenetico più che incisivo, e ti dici: ma perché non riesce più a far male fino in fondo? Alla faccia nostra: gol bellissimo e pesante come un macigno.

Dieci minuti di freschezza per dare tutto, in soccorso a chi ha già dato molto e fresco non può più essere. Crisetig s.v. La partita muore con lui che la difende bene da tre avversari.

6,5

5,5

6,5

5,5

6

Oliseh

Mamaev

Dzagoev

Doumbia

Tosic

Vince alla distanza il duello africano con Obi: lo segue poco e male per un quarto d’ora, poi mette la marcia giusta e non smette più di impennare e accelerare.

Andamento lento, dunque spesso rallenta la manovra della squadra: ha il talento per piazzare qualche sussulto qua e là — e non va lontano dal 2 2 — ma non basta.

Finto trequartista di partenza: finto perché decolla da sinistra, ma finisce spesso in mezzo: da lì sfiora il 2 1, che poi segna su punizione. E poi ci prova ancora.

Lo spauracchio da quattro gol nelle ultime tre partite resta tale: si ferma a un palo, per il resto più di una volta va a pestare i piedi a Vagner Love. Disinnescato.

Non gioca dall’inizio solo perché malconcio dalla gara di sabato, ma appena entra prende in mano gioco e squadra. Viene da pensare: meno male che non ha 90’.

4

IL NUMERO

10

le reti di Vagner Love in Champions, 5 nella fase a gironi, più altre 5 nei preliminari. L’ultima risaliva a Inter-Cska 4-2 del 7/11/07

TERNA ARBITRALE: THOMSON 6,5 Resta un solo piccolo dubbio, ma merita l’assoluzione: è più Doumbia che «cerca» il fallo di Lucio che viceversa. Andrews 6,5; Ross 5,5

stano 5 minuti per intuire se un arbitro ha la situazione in pugno. Non puoi bleffare».

Rosetti su Milito: «Ti fa impazzire...»

I saluti fortunati Tocca a un ar-

gentino gelare Mosca. Zarate esulta e Rosetti sorride: «Ha fatto un gol pazzesco... Sono contento per Ranieri: una bravissima persona e un tecnico preparato. Gli ho portato fortuna prima della gara e tra l’altro voi giornalisti potreste far notare che ha anche azzeccato il cambio: metterlo al posto di Pazzini poteva sembrare un azzardo...». I saluti portafortuna sono stati il preambolo del match: Rosetti ci ha accompagnato fin dentro la pancia dello stadio. E’ passato a salutare la squadra arbitrale (scozzese), poi ha voluto rincuorare l’infortunato Ranocchia. E infine si è fermato con Ranieri per il classico in bocca al lupo.

dizio. È successo tante volte anche a me».

DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO CENITI MOSCA

La voglia matta Rosetti in tribu-

«Uhm, quello lì mi sembra rigore. Siamo distanti 100 metri, ma...». Roberto Rosetti è seduto in tribuna a fare gli onori di casa, lui che da luglio ha lasciato l’Italia e Torino per trasferirsi in Russia con il delicato incarico di rifondare il settore arbitrale in un Paese dove le ingerenze erano la prassi. Freme dalla voglia di sapere del dubbio rigore non dato al Cska. «Anche la moviola non dà risposte certe? Un classico, si può essere a tre metri e sbagliare giu-

na a vedere arbitrare un collega è un po’ come un giocatore infortunato: l’istinto lo porterebbe in campo. «Sì, queste cose mi mancano molto. O meglio, stanno ritornando a mancarmi. Quando ho deciso di smettere, dopo il Mondiale in Sudafrica, c’è stato un lungo periodo in cui l’aver staccato la spina mi ha dato sollievo. Arbitrare è stata la mia vita, ma alla lunga ti logora. Una partita di Champions vuol dire uno stress psicologico di tre giorni: devi

prepararti prima, poi arriva la gara e subito il ritorno a casa. Neppure il tempo di recuperare e già si ricomincia. E sempre sul filo del rasoio: ogni errore può costarti caro. Ecco perché quando ho smesso non ho avvertito la mancanza del campo. Da un mese, però, è ritornata la voglia. Pagherei per poter dirigere questa partita». La gara va avanti. E quando vede Milito ballare tra le line della difesa, Rosetti ci fa notare: «Fantastico, ma per noi è sempre stato un problema: ha questa capacità di non farti mai capire se è in fuorigioco. E vogliamo parlare di Cambiasso e Zanetti? Gli ba-

Roberto Rosetti, 44 anni, allo stadio Luzhniki prima della partita ROCCHELLI

CHAMPIONS LEAGUE 2011/2012 Mer. 28 ore 18.00 ZENIT - PORTO ore 20.45 S. DONETSK - A. NICOSIA

TUTTI I NUMERI

PER GIOCARE IN ATTACCO.

B. BORISOV - BARCELLONA VALENCIA - CHELSEA B. LEVERKUSEN - GENK ARSENAL - OLYMPIACOS MARSIGLIA - B. DORTMUND MILAN - VIKTORIA PLZEN

1

2.85 1.40 18.00 2.85 1.30 1.35 2.45 1.25

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2

3.15 2.40 4.25 7.50 8.50 1.10 3.15 2.40 4.75 10.00 4.50 8.50 3.15 2.80 5.50 10.00

le quote potrebbero subire variazioni

In tribuna il nuovo designatore degli arbitri russi: «Non riesci mai a capire se è in fuorigioco o no»


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MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2011

CHAMPIONS GRUPPO B

Il segreto di Ranieri «Ogni giocatore fa quello che sa fare» «Gasperini non ha avuto tempo e fortuna. Io ho parlato ai giocatori. Dobbiamo dimostrare che non siamo finiti» LUCA TAIDELLI MOSCA

Per le vittorie facili rivolgersi ad un’altra squadra. L’Inter è pazza per natura ed inno e tale si conferma in una serata in cui dopo 23 minuti pareva aver congelato un Cska impresentabile in difesa. C’erano tutti i presupposti per gestire gara ed energie in vista dela sfida di sabato col Napoli («Una delle squadre più in forma, che sa cosa vuole» dirà Ranieri), invece dopo il pasticcio Samuel-Julio Cesar di fine primo tempo la vittoria è arrivata col cuore in gola, proprio quando i russi sembravano un’onda in piena. Gioco, poi orgoglio Claudio Ra-

Alvarez e Gasperini Seguendo un tecnico che a piccole dosi è pure riuscito ad inserire i giovani. A Bologna la sorpresa fu Coutinho. Ieri sera è stata la volta di Ricki Alvarez, alla prima da titolare dopo Pechino. «La squadra è fatta di campioni e tanti devono rientrare dopo i rispettivi infortuni — spiega Ranieri —, ma chi ha giocato in queste partite ha dato tut-

VO U E

ASIMMETRIA

INNOVAZIONE

nieri insomma ha ancora molto da lavorare, ma intanto porta a casa la seconda vittoria consecutiva. Quella che raddrizza la classifica di Champions, dopo il sussulto di Bologna in campionato, sabato scorso. Tre punti che, proprio per come sono arrivati, pesano ancora di più. Perché con il tec-

nico romano si è rivisto quel carattere che alla fine fa la differenza. «Sono due le cose che più mi soddisfano — attacca Ranieri a fine gara —: i tre punti in classifica nel girone Champions, che ci danno l’opportunità di riprendere il nostro cammino, insieme al gioco espresso nel primo tempo, con personalità e fraseggi, ingabbiandoli alla grande. Poi ho apprezzato la sofferenza con orgoglio della ripresa. E per orgoglio mi riferisco alla reazione che ho visto qui come a Bologna, insieme alla voglia di spingere di questi ragazzi che volevano tanto questo risultato e sapevano come ottenerlo».

la fotonotizia

«Mi danno fiducia il risultato e il gioco del primo tempo: fraseggi e personalità» Una potenza Poi il concetto che-

Eto’o prima e dopo saluta gli ex compagni Ieri Eto’o ha fatto visita ai suoi ex compagni. Il campione camerunese prima si è recato nell’hotel che ospitava i nerazzurri (che dormivano), poi è andato a trovarli negli spogliatoi dopo la vittoria WWW.INTER.IT

deve caricare tutto l’ambiente: «La mia frase "l’Inter è una potenza"? Quando ero al Chelsea ho preso una squadra che non conosceva bene la Champions, e tre giorni prima che Abramovich comprasse la squadra stavamo fallendo. Con la Juventus era il primo anno di Serie A e contava ricostruire l’ambiente e così ho riportato la squadra in Champions con quel gruppo. Qui all’Inter invece ho tanti campioni, c’è l’orgoglio per far vedere che non siamo finiti. Questa squadra può dire la sua in ogni competizione. Non so dove arriverà, ma non si va da nessuna parte senza un po’ di fortuna». L’importante è sapere come andarsela a cercare.

d

BENITEZ A RANIERI

E Rafa avvisa «Moratti è troppo tifoso»

HANNO DETTO

S Nagatomo «Ranieri? Una brava persona, un ottimo tecnico, mi piace molto. Abbiamo giocato bene, stiamo migliorando, avanti così»

DAL NOSTRO INVIATO MOSCA (Russia) «Caro amico Ranieri, non ascoltare Moratti... Lui è troppo tifoso». Non c’è pace, nella testa di Rafa Benitez (foto REUTERS). Dopo aver lanciato messaggi in una recente intervista alla Gazzetta nei confronti di Moratti («Mi aveva promesso giocatori, mi son sentito tradito, ma all’Inter tornerei...»), eccolo replicare contro il numero uno interista nella rubrica che assieme ad Arséne Wenger tiene su Eurosport una volta alla settimana. La sua avventura nell’Inter non è certo stata felice (anche se con due titoli, Supercoppa italiana e Mondiale per club), e i ricordi sono ancora brucianti. Così, Rafa manda un messaggio al suo amico Claudio Ranieri che ha preso la sua ex panchina da nemmeno una settimana. «Un allenatore, soprattutto con un presidente come Moratti — dice Benitez in collegamento dalla propria casa — deve solo pensare al proprio lavoro e non ascoltare nulla di quello che dice, perché si tratta di un presidente troppo tifoso». Rafa vs Moratti: alla prossima.

S Prandelli «L’Inter ha giocato un'ottima partita con Pazzini in gol. Ma adesso spero che stiano tutti bene per averli anche in Nazionale»

m.d.v.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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L’UNICA REGOLA È CHE NON CI SONO REGOLE.

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DAL NOSTRO INVIATO

to. Alvarez ad esempio si è sacrificato con quantità e qualità. Questa è la strada da seguire. Non so dire se l’Inter è guarita, ma questa rabbia è un segnale importante. Perché anche quando ci siamo abbassati a inizio ripresa e loro le hanno provate tutte, noi siamo stati pericolosi in contropiede». Il tecnico inizia a prenderci gusto. Lo si capisce prima quando fa un assist (ma con quella che sembra una frecciatina finale) a Gasperini: «Credo che lui non abbia avuto il tempo e nemmeno la fortuna necessari; io ho avuto poco tempo, ho parlato tanto e ho semplicemente messo gli uomini a fare quello che sapevano».

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CHAMPIONS GRUPPO B

Moratti, la svolta giusta «Sì, ho visto carattere» «Contento per la vittoria, per il gioco e anche per Zarate. Evidentemente bastava rimettere tutti nelle giuste posizioni» DAL NOSTRO INVIATO

MATTEO DALLA VITE MOSCA

Due su due: Massimo Moratti sorride e ha una gran voglia di applaudire alla scelta-Ranieri. «Abbiamo visto una gara con carattere — dice il presidente nerazzurro — è stata la dimostrazione dell’aver voglia di riprenderci. Ho notato un buon gioco e sono contento per Zarate, quindi bene... Se bastava rimettere tutti nelle proprie posizioni? Sembra proprio di sì e speriamo vada avanti così. La sorpresa più bella? La vittoria». I primi tre punti-Champions.

Sneijder, fuori per infortunio, scrive su Twitter: «Ben fatto ragazzi. Forza Inter»

Pazzo e Chivu in dubbio Rientrata nella notte con un volo charter, l’Inter già in mattinata tor-

S Leonid Slutski, tecnico del Cska: «Mi hanno impressionato gli attaccanti dell’Inter. Milito e Pazzini sono davvero fortissimi»

Che Pazzo da titolare: 2 gol in 4 giorni Dopo le panchine con Gasperini, Giampaolo Pazzini è rinato sotto la gestione Ranieri: due volte titolare e due volte in gol, sabato contro il Bologna e ieri a Mosca contro il Cska INSIDEFOTO

Esami per Wes Poi, bisognerà

capire se Ranieri potrà avere a

Glowacki cerca di contrastare il francese Sow REUTERS

Il Trabzonspor rimonta sul Lilla e resta primo TRABZON (Turchia)

S

na ad allenarsi in vista della sfida di sabato sera contro il Napoli a San Siro. Da verificare soprattutto le condizioni di Pazzini, uscito all’inizio della ripresa moscovita per aver messo male il piede sinistro: dopo la gara le sue condizioni sono migliorate, ma oggi sarà sottoposto a esami. Accertamenti anche per Chivu. con problemi al tallone sinistro.

L’ALTRA PARTITA IN TURCHIA

HA DETTO

Esami oggi per Pazzini e Chivu che sono usciti dal campo acciaccati

Eto’o vicino E Samuel Eto’o vi-

de tutto. In pelliccia, perché non fa freddissimo ma freddino sì. Ecco il passato che si è subito rimesso in collegamento con il presente: il bomber camerunese si è visto la partita nel palchetto reale del Luzhniki, all’intervallo ha chiacchierato con la famiglia Moratti, poi a fine gara è andato ad abbracciare tutti gli ex compagni, complimentandosi per la vittoria.

laFotonotizia

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disposizione sia Maicon che Stankovic che ieri hanno lavorato alla Pinetina con Castaignos, Muntari, Forlan e gli infortunati Cordoba, Thiago Motta, Poli e Viviano. Per quel che riguarda Deki potrebbe esserci un inizio in panchina e anche qualche minutaggio, sempre ammesso che l’emergenza non lo porti in campo da subito; per il brasiliano è tutto da valutare, ancora difficile capire se sarà in campo di sabato. E Wesley Sneijder si sottoporrà

ad altri esami strumentali all’adduttore della coscia sinistra soprattutto per capire l’entità dell’infortunio e accertare per quanto tempo dovrà abbandonare il campo: di certo si rivedrà dopo la sosta, solo allora Ranieri potrà mettere in campo la squadra che aveva in mente prima che il Wesley s’infortunasse alla vigilia della gara di Bologna. «Ben fatto ragazzi — ha scritto Wes su Twitter —: e forza Inter». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Su Wagner Love: «Era spessissimo a terra per allacciarsi le scarpette. Vorrà dire che gliene regaleremo un paio con gli adesivi»

Il Lilla va avanti ma si fa riprendere ancora una volta, a un quarto d’ora dalla fine, lasciando così i sorprendenti turchi del Trabzonspor in testa al gruppo. Francesi in vantaggio alla mezzora con Sow che, innescati da uno strepitoso passaggio di hazard, batte con un pallonetto il portiere Zengin. Joe Cole sfiora il raddoppio, poi nella ripresa la follia di Debuchy che devia un cross dalla sinistra con la mano. Rigore inevitabile e gol dell’argentino Colman. Trabzonspor-Lilla 1-1 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Sow (L) 30’ p.t.; Colman (T) rig 30’ s.t. TRABZONSPOR (4-4-2) Zengin 5,5; Celustka 6, Glowacki 5,5, Kacar 6, Cech 6,5 (37’ s.t. Sapara sv); Balci 6, Zokora 7, Colman 7, Alanzinho 6,5 (21’ s.t. Mierzejewski 6); H.Altintop 6 (45’ s.t. Brozek 6,5 ), P.Henrique 6. All: Gunes 6,5 LILLA (4-3-3) Landreau 6,5; Debuchy 4, Basa 6, Beria 6, Rozehnal 6,5; Balmont 6, Mavuba 7, Pedretti 7; J.Cole 6 (31’ s.t. Obraniak s.v.), Sow 7,5, Hazard 7. All. Garcia 6 ARBITRO Kuipers (Ola) 6,5 NOTE ammoniti Alanzinho e Balci (T), Béria, J.Cole e Rozehnal (L) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CHAMPIONS GRUPPO A

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IlCommento

S.PAOLO INVIOLATO

di ALESSANDRO DE CALÒ

FINALMENTE UN PO’ DI ZUCCHERO Zarate a Mosca, col guizzo che rimette nel cesto il Cska, e Lavezzi a Napoli, con i lampi che accendono Hamsik e Cavani stendendo Pepito Rossi, dicono che in Europa c’è un po’ di zucchero anche per noi. Due vittorie, finalmente. E Ibra, oggi, può completare il triplete col Viktoria Plzen, ostacolo non proprio insuperabile. Finora, nell’anno solare 2011, le italiane in Champions avevano fatto pena. Lasciamo stare lo spettacolo, il possesso palla, la capacità di tenere il campo e fare gioco. Parliamo di risultati: una sola vittoria in 13 partite, compreso il doppio impegno nei preliminari dell’Udinese. Una vittoria, tre pari e nove sconfitte. Risultati che ci spingevano verso una marginalità quasi definitiva. Ora il vento è cambiato. Non è una virata di 180 gradi ma è ben visibile, ha una consistenza definita. L’Inter è andata a vincere 3-2 in Russia, portando a casa un successo che somiglia parecchio a quello del 15 marzo scorso, contro il Bayern a Monaco, unico caso di vittoria targata Italia, nel 2011 della Champions League. Non c’è solo l’analogia del punteggio, il golazo in contropiede che schioda il 2-2 quando l’equilibrio pareva bloccato: Pandev come lo Zarate di ieri. C’è di più. Abbiamo la conferma che l’Inter ha ritrovato il vecchio solco dove si sente più comoda. Claudio Ranieri ha rimesso i giocatori nei loro antichi posti di combattimento e, aspettando il rientro dei vari Sneijder, Maicon, Stankovic, Motta (e Forlan), è riuscito a spremere nuova linfa vitale dai trascurati Pazzini, Nagatomo e Alvarez. Tra ripartenze da applausi e qualche giocata da campioni, resta vivo il mestiere della classe media oltre all’imbarazzo per qualche rinvio alla viva il parroco e le amnesie di Julio Cesar. C’è da lavorare, dunque, ma la cura Ranieri funziona. Prima o poi arriverà anche un gioco decente, la capacità di controllare pallone e campo, assieme agli avversari. Dopo il successo di Bologna (arrivato anche là dopo un pari parziale), questa vittoria è fondamentale: compatta il gruppo, restituisce autostima, rafforza la leadership del tecnico romano. Il vento è cambiato anche perché questo Napoli è ormai una realtà concreta anche in Europa. Non erano un bluff le dichiarazioni sulla Champions come obiettivo più pesante del campionato, in questa fase della stagione. Il Maradona nella coppa Campioni di venti e passa anni fa è un ricordo dolce ma lontano. Il presente è la festa dei 50 mila del San Paolo, la pressione enorme di una città intera che Mazzarri e i suoi ragazzi usano come sponda per abbattere il Villarreal. Il pari di due settimane fa col City era un indizio. Questo successo è una prova. E sabato c’è Inter-Napoli, neanche a farlo apposta. Certo, la strada resta in salita. Il Bayern che ieri ha liquidato Mancini (2-0) resta la squadra da battere. Nel girone e non solo. Senza Van Gaal è più concreta, anche se meno travolgente del Real di Mou. Un Real, capace di riesumare Kakà, per mandarlo in gol e tenerlo esposto senza problemi con gli altri meravigliosi gingilli.

Da quando il Napoli è tornato a giocare nelle coppe europee non ha ancora perso in casa

In Europa èFa

S 2008-09 Nell’Intertoto batte in casa Panionios (1-0) e Vllaznia (5-0). Si qualifica alla coppa Uefa e nei preliminari supera in casa il Benfica (3-2) che poi lo elimina dopo aver vinto la gara di ritorno (2-0)

S 2010-11 Qualificato all’Europa League, il Napoli nei playoff batte in casa l’Elfsborg (1-0), vince anche fuori e lo elimina (2-0). Ammesso ai gironi, in casa chiude sullo 0-0 con Utrecht e Liverpool, poi all’ultimo turno batte al San Paolo la Steaua Bucarest (1-0) qualificandosi ai sedicesimi di finale. Qui trova il Villarreal: l’andata al San Paolo si chiude sullo 0-0, nel ritorno gli spagnoli si impongono per 2-1 e approdano agli ottavi

S 2011-2012 Il Napoli è in Champions League: ieri all’esordio casalingo, 2-0 al Villarreal

Hamsik-Cavani in 2’ Buonanotte Villarreal Lavezzi fa l’assist per lo slovacco e si procura il rigore segnato dall’uruguaiano. Prima vittoria e 2o posto: ottavi più vicini DAL NOSTRO INVIATO

NICOLA CECERE NAPOLI

Napoli boom: sì, adesso in coppa puoi fare il botto! Esordio casalingo da sogno: vittoria meritata e un pieno di ottimismo. Dopo due giornate guardare la classifica di questo girone di ferro trasmette un diffuso senso di benessere: gli azzurri sono in piena corsa per la qualificazione. Va beh, d’accordo adesso arrivano i panzer, ma con quattro punti in saccoc-

cia e il vantaggio accumulato su inglesi e spagnoli si può pensare di gestire i due confronti, soprattutto il prossimo, quello in casa. E’ prevedibile che per il Bayern il San Paolo faccia il tutto esaurito. Due siluri Il sottomarino giallo è stato colpito e affondato in poco più di un quarto d’ora, sulla spinta di un pubblico fenomenale. I siluri spediti nella sua pancia portano la firma di Hamsik e Cavani, il puntatore però è stato Pocho Lavezzi. I tre te-

clic E SABATO A SAN SIRO LO SCONTRO DIRETTO FRA LE VINCENTI DI IERI Inter e Napoli, protagoniste ieri in Champions, si ritroveranno sabato (ore 20.45) a San Siro, per l’anticipo della 5a giornata di campionato

nori hanno ripreso a cantare, secondo invocazioni della vigilia di un popolo che nei momenti di difficoltà ha letteralmente sorretto la banda Mazzarri, aggredita dal Villarreal in una ripresa priva di equilibrio, giocata dagli spagnoli in svantaggio quasi fosse una finale secca. Ma De Sanctis non ha mai tremato e alla fine ci sarebbe voluta la marcia trionfale dell’Aida per descrivere il clima di euforia sugli spalti. E comunque o’ surdato è sempre più ’nnammurato della sua squadra.

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ntaNapoli NAPOLI

VILLARREAL

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(3-4-2-1) De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Zuniga, Inler, Gargano, Dossena; Hamsik (dal 34’ s.t. Mascara), Lavezzi (dal 43’ s.t. Santana); Cavani (dal 26’ s.t. Pandev).

(4-4-2) Diego Lopez; Zapata, Gonzalo (dal 33’ p.t. Camunas), Musacchio, Català; De Guzman (dal 38’ s.t. Perez), Senna (dal 38’ s.t. Mubarak), Soriano, Cani; Rossi, Nilmar.

ALLENATORE Mazzarri

PANCHINA Cesar Sanchez, Oriol, Marchena, Mario Gaspar.

PANCHINA Rosati, Grava, Fideleff, Fernandez. ESPULSI nessuno. AMMONITI Aronica e Cannavaro per gioco scorretto.

ALLENATORE Garrido ESPULSI nessuno. AMMONITI Cani, Gonzalo e Rossi per gioco scorretto

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Hamsik (N) al 14’, Cavani (N) su rigore al 17’ p.t. ARBITRO De Bleeckere (Belgio). GUARDALINEE Hermans-Vromans (Bel). NOTE spettatori 46.747, incasso di 1.662.216 euro. Angoli 2-5. In fuorigioco 9-0. Recuperi p.t. 1’; s.t. 4’. POSSESSO PALLA

NAPOLI 38%

VILLARREAL 62%

II II VILLARREAL 2

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO c GOL! 14’ Cross di Lavezzi, difesa sorpresa e Hamsik angola col sinistro

c GOL! 17’ Il Pocho sguscia in area ed è atterrato da Gonzalo: Cavani rigore-gol

32’ Nilmar smarcato da un retropassaggio di Cavani controlla male

Sorpresa Rossi Pepito Rossi è in

campo, un po’ a sorpresa, certo. Ma aveva accusato una semplice contusione e lui ci teneva a giocare: in questi casi prevale sempre la volontà del calciatore. Paradossalmente, meglio così per i piani azzurri. Perché il Villarreal, che senza Rossi avrebbe probabilmente fatto un 4-5-1, sentendosi più forte commette in partenza l’errore che gli sarà fatale aggredendo subito il Napoli nella sua metà campo. Un possesso palla insistito, che genera un pizzico di apprensione ma non reali pericoli. E intanto il Napoli, raccolto, può agire come preferisce, di rimessa. Ecco Pocho al tiro (12’) pericoloso ed è la prova generale del gol. Quei fulmini Sugli sviluppi di un

angolo, Lavezzi vede libero dall’altra parte Hamsik e gli spedisce un cross millimetrico sul quale l’intera difesa ospite schiaccia un pisolo. Zapata si desta mentre il pallone gli sfila sotto il naso, cerca una reazione ma scivola e così Hamsik

A tratti straripante, ottiene tre punti pesanti e meritati.

A tratti, il suo Napoli ha dato lezioni di calcio vero. Il possesso di palla è servito per contenere il ritorno dell’avversario.

L’ovazione del San Paolo è tutta sua: prima libera Hamsik per il tiro vincente e un istante dopo si procura il rigore del raddoppio. (dal 43’ s.t. Santana s.v.)

6

6,5

7

6,5

6

7

De Sanctis

Campagnaro

Cannavaro

Aronica

Zuniga

Inler

La serata è fin troppo tranquilla per uno come lui, abituato alle tensioni forti. L’unico pericolo lo corre per un retropassaggio sbagliato di Cavani.

Dalle sue parti è inutile andarci quando è in forma così. Rossi tende ad allargarsi per trovare spazio, ma l’argentino non ha alcuna voglia di soccombere.

Il capitano resta concentrato fino all’ultimo istante. Nilmar e Rossi sono due clienti niente male. Ma la serata è troppo importante per lui che, per giunta, è pure napoletano.

Totò si riscatta alla grande dopo le ultime prestazioni non entusiasmanti. In velocità brucia tutti i tentativi di De Guzman e spesso si fa valere in fase di raddoppio.

Un paio di accelerazioni concluse con alcuni cross fuori misura per gli attaccanti. Meglio in fase di recupero, quando Camunas va a sistemarsi sulla sinistra.

Non sarà stato un ispiratore, in questa serata. Di contro, ha dimostrato di saper anche lottare, far prevalere la forza fisica sulla qualità.

4

VILLARREAL 50

NAPOLI 2

IIIIII VILLARREAL 6

SECONDO TEMPO 21’ Cavani in area entra in collisione con Zapata e si fa male: uscirà. 32’ Prodigioso salvataggio in spaccata di Cannavaro su Nilmar che calcia a pochi metri dalla porta.

Cambio tattico Qui sarebbe le-

Partenza sprint degli azzurri, grazie anche alle distrazioni della difesa avversaria Nella ripresa gli ospiti tentano il tutto per tutto, pochi i rischi per De Sanctis può prendere addirittura la mira prima di scaricare sul palo opposto. Nemmeno il tempo di riporre le trombette e le sciarpe che Lavezzi sgattaiola in area beffando il solito Gonzalo, che lo stende e probabilmente meriterebbe il rosso vista la chiara occasione da rete. L’arbitro opta per l’ammonizione ma sul rigore non si discute: la trasformazione di Cavani è da manuale. E la gente torna ad abbracciarsi, raggiante.

la Moviola DI VINCENZO CITO

Regolare l’1-0, il rigore c’è De Bleeckere vede tutto Difficile trovare macchie nella direzione arbitrale del bravissimo De Bleeckere. Dopo 4’ inevitabile il giallo ad Aronica, costretto a stendere Nilmar che con l’aiuto di un rimpallo potrebbe andarsene in porta. Regolare l’1 0: sul cross di Lavezzi, Hamsik parte da dietro e approfitta dello scivolone di Zapata. Giusto anche il calcio di rigore, Lavezzi batte in velocità Gonzalo e sta per tirare in porta, sulla palla recuperata da Inler e viene steso in area. Al 1’ della ripresa Hamsik in verticale per Cavani, fermato per un fuorigioco molto dubbio:

7,5

TIRI FUORI

III

La rete che fa esplodere il San Paolo. Hamsik sblocca lo 0-0 su assist di Lavezzi AG

NAPOLI 60

di MIMMO MALFITANO

NAPOLI CANNA-MURO, DA LÌ NON SI PASSA 7,5 7,5 h Lavezzi il migliore L’allenatore Mazzarri

CONTRASTI VINTI

TIRI IN PORTA

NAPOLI 3

le Pagelle

probabilmente era giusto far continuare l’azione, con l’uruguaiano lanciato verso il portiere. Al 12’ Cannavaro allarga un braccio per fermare Giuseppe Rossi proprio al limite dell’area. Giusta la punizione, anche l’ammonizione. Bravo l’arbitro al 15’ nel non fermare il gioco dopo fallo di Musacchio su Lavezzi, perché sta maturando una possibile azione da gol per il Napoli. Al 37’ si sacrifica in un intervento difensivo Giuseppe Rossi e rimedia il giallo per fallo da dietro su Campagnaro. Protesta Cani: giallo anche a lui. Decisioni ineccepibili.

gittimo pensare alla goleada poiché se lasci campo al Napoli, i tre davanti ti castigano di brutto. Così, almeno, va di solito. Ma Juan Carlos Garrido, cambia la sua squadra. Fuori il frastornato difensore Gonzalo e dentro una punta esterna, Camunas, per un 4-3-3 che significa o la va o la spacca. Mazzarri deve decidere se lasciare i suoi tre difensori contro i tre attaccanti ospiti, mantenendo la superiorità a centrocampo (atteggiamento rischiosetto...), oppure abbassare Dossena sulla linea difensiva per concedere un paracadute al trio Campagnaro-Cannavaro-Aronica, che si rivelerà insuperabile. Il tecnico, par di capire dalla tribuna, sarebbe per la prudenza ma Dossena è in serata da maratona e prende a fare l’elastico rinforzando ora la difesa ora centrocampo e attacco. Brividi Il Villarreal ricava dal

suo atteggiamento di sfida una palla gol del tutto occasionale per un incauto retropassaggio di Cavani (quanto ha corso pure lui!) che di fatto libera davanti a De Sanctis nientemeno che Nilmar, uno dal piede fatato. Beh, il brasiliano è capace di sbagliare lo stop e l’occasionissima sfuma. Si va al riposo dopo aver applaudito a scena aperta i recuperi di Gargano, un altro che a fine gara avrà fatto i diecimila a tempo di record. La ripresa è una partita di ping-pong: un’azione io, l’altra tu. Che però non regala palle gol: le difese hanno sempre la meglio e gli azzurri cadono troppe volte nella trappola del fuorigioco. Quando il Villarreal riesce a creare l’azione buona con uno sfondamento a destra (il lato di Dossena: mica si può essere inesauribili) ecco che Cannavaro salva in spaccata il tiro a botta sicura di Nilmar. E adesso l’Inter: senza Cavani e Aronica? Pare che possano farcela. In ogni caso, ai guai qui sono abituati a pensarci domani... © RIPRODUZIONE RISERVATA

6,5

6

7

7

Gargano

Dossena

Hamsik

Cavani

Pandev

Il passo non è quello solito. Ma pressa abbastanza sul portatore di palla avversario, in particolar modo su Senna. Resta uno dei punti forti del centrocampo.

Un paio di incursioni verso l’area spagnola creano qualche buona opportunità per Hamsik e Cavani. Nel secondo tempo cala sul piano fisico e si limita sulla difensiva.

Ha il merito di segnare la rete del vantaggio che vale oro. Rispetto alle ultime gare, è sicuramente più autoritario e fa di tutto per non nascondere il talento. (dal 33’ s.t. Mascara s.v.)

Il gol gli vale il primato nella classifica cannonieri del club nelle competizioni europee: con 9 reti scavalca Cané. Encomiabile quando rincorre gli avversari da difensore aggiunto.

La sufficienza è d’ufficio: in pratica partecipa alla festa.

I NUMERI

6

9

i gol in Europa di Cavani, da ieri nuovo eurobomber napoletano: ha staccato Canè e Careca, autori di 8 gol

VILLARREAL ZAPATA SOFFRE: È SENZA TURBO 5 h 6,5

5,5 La sconfitta pregiudica il futuro in Champions.

L’allenatore Garrido

Senna il migliore

La manovra del Villarreal è lenta e macchinosa. Particolare che invoglia il Napoli a spingere fino a costringerlo alla resa già nel primo tempo.

È un combattente, si misura con l’impeto di Gargano. Nel secondo tempo si propone anche in fase di appoggio.

6

5

4

5,5

5,5

6

Diego Lopez

Zapata

Gonzalo

Musacchio

Català

De Guzman

Non ha colpa sulle due reti e non deve compiere prodezze. La scivolata di Gonzalo Rodriguez lo coglie impreparato, tant’è che resta impietrito sulla conclusione di Hamsik.

Lento e impacciato, scivola nell’azione dell’1 0 ed è poco al cospetto di Lavezzi. Il Pocho scappa quando accelera. E non potendo fare altro, gli tira qualche legnata.

Un disastro, prima tiene in gioco Hamsik e facilita la sua conclusione vincente. Dopo appena un minuto aggancia Lavezzi in piena area e procura il rigore del raddoppio.

La forza offensiva di Cavani non è quella solita. Eppure, lui lo teme più del dovuto. Talvolta, la preoccupazio ne lo porta a sbagliare anche l’appoggio più banale.

Si tiene frenato sulla fascia di competenza, perché Hamsik lo costringe sulla difensiva. Accenna a qualche timida puntata, ma gli spazi sono davvero striminziti.

Nel primo tempo è più energico, tant’è che dalle sue parti arrivano le giocate migliori per gli spagnoli. Tuttavia, lo scatto di Dossena spesso prevale (dal 38’ s.t. Perez s.v.)

6

5,5

6

5

6

5

Soriano

Cani

Rossi

Nilmar

Camunas

Mubarak

Inizialmente, si aggira dalle parti di Inler e l’impostazione del napoletano è condizionata. Nella ripresa, diventa centrale difensivo con l’uscita di Gonzalo Rodriguez.

Copre la fascia sinistra anziché agire alle spalle dei due attaccanti. Il movimento è notevole, ma sul piano pratico non è idoneo alle esigenze dei suoi.

Non è in buone condizioni fisiche, ma decide di giocare lo stesso. Si fa notare per un paio di conclusioni e per un colpo di testa finito fuori. Finisce ammonito.

Non si vede per niente. Cannavaro e Aronica lo riducono ai minimi termini. E se non bastasse, sbaglia una palla gol clamorosa su retropassaggio di Cavani a De Sanctis.

Subentra poco dopo la mezz’ora del primo tempo e va a sistemarsi sulla sinistra, dove prova a spingere, seguito a uomo da Zuniga che ne soffre le accelerazioni.

Entra a undici minuti dalla fine, quando c’è poco o nulla da fare.

TERNA ARBITRALE: DE BLEECKERE 7 Direzione senza errori particolari. Evidente il fallo che lo costringe a fischiare il rigore. Hermans 6, Simons 6; Boucaut 6, Wouters 6


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CHAMPIONS GRUPPO A

«Giochiamo un gran calcio Altro che ripartenze» Mazzarri si gode il suo Napoli: «Sempre all’attacco, approccio ok Nella ripresa eravamo stanchi»

Dopo l’Europa League ero convinto che come approccio avremmo giocato così in Champions, come facciamo in campionato: la squadra poche volte in stagione non avrà un approccio come questo». Festa E’ tornato il vero Napoli.

Una serata speciale, una vittoria che fa curriculum e storia, una standing ovation meritatissima. A Fuorigrotta al triplice fischio va in onda l’elogio pubblico degli azzurri. L’allenatore, provato nel dopo gara, precisa: «Poche occasioni nella ripresa? Certo, non ce la facevamo più, dovevo cambiarne 5, Gargano e Inler sono calati, i difensori perdevano lucidità, ma è tutto normale, non possiamo sempre andare a mille. Sono comunque contento, con me i ragazzi sanno che si deve giocare prima per la squadra e poi per se stessi, finora mi hanno seguito, spero continuino così. Hanno tutti un piglio diverso, l’esperienza dell’Europa League è servita. Per vincere c’è sempre bisogno del 100 per cento da parte di tutti».

il Film

I PROTAGONISTI EUFORIA CONTENUTA

Boato al S. Paolo al gol di Hamsik, poi il Matador spiazza Lopez

Edinson Cavani, 24 anni, k.o. alla caviglia PHOTOVIEWS

Cavani, ghiaccio a una caviglia: ma con l’Inter potrebbe farcela 14’ primo tempo Il rumore del San Paolo al gol di Hamsik è impressionante. E lui lo sente... REUTERS

L’equilibrio di Hamsik: «Non abbiamo ancora fatto nulla» DAL NOSTRO INVIATO

GAETANO IMPARATO NAPOLI

Svolta Dal «vorrei ma non pos-

DAL NOSTRO INVIATO

ALESSIO D'URSO NAPOLI

Attorno ai suoi campioni ritrovati, a quasi 21 anni dall’ultima Coppa dei Campioni, il Napoli si è stretto in un abbraccio colmo d’emozione. E ha rivisto, la squadra di Walter Mazzarri, una luce fortissima in fondo al tunnel della sconfitta di Chievo e del pareggio con la Fiorentina in campionato. Al San Paolo, di nuovo teatro di una Champions esaltante, Hamsik, Cavani e Lavezzi sono gli eroi da copertina sui quali si specchiano i 50mila tifosi azzurri. Sulla cui schiena si so-

no arrampicati ancora i brividi dell’Europa che conta. Notte magica La partita perfet-

ta dei 3 tenori è un inno alla qualità e all’abnegazione. Superfluo dire quanto sia stato gratificante per il presidente Aurelio De Laurentiis e per il tecnico rivederli protagonisti, accanto ai gregari non meno importanti. Gonfia il petto, Mazzarri: «Abbiamo giocato un gran calcio, dicono che il Napoli giochi solo di ripartenza, si è visto che non è così. Non abbiamo buttato via il vantaggio, anche se nella ripresa ci siamo abbassati troppo e rischiato di prendere un gol che ci avrebbe fatto soffrire.

Walter Mazzarri, 49 anni, si gode il momento positivo in Champions League con 4 punti in due partite LIVERANI

so» delle ultime giornate di Serie A al «volere potere» in Champions: la forza del pensiero può spostare l’inerzia e stravolgere qualsiasi trend negativo. Così il Napoli si è ripreso la scena. E può guardare con fiducia alla prossima sfida con l’Inter: «Dobbiamo continuare a pensare sempre a una partita alla volta: i ragazzi hanno finito la partita stremati, purtroppo a questi ritmi il rischio di infortunio esiste, sono preoccupato per gli infortuni di Cavani (distorsione alla caviglia destra, ndr) e di Aronica (problema muscolare, ndr). Devo dire però che il lavoro sta dando i suoi frutti: ho cercato di inculcare un tipo di mentalità vincente e il gruppo ha sempre dimostrato la volontà di crescere, questi sono dei ragazzi eccezionali, che non mollano mai e non molleranno mai, né in Champions né in campionato. Ora sabato abbiamo l’Inter: dicono che si possa giocare ogni 2 o 3 giorni, ma forse quello era il calcio di 20 anni fa. A questi ritmi è dura giocare troppe partite, a livello di energie fisiche e mentali, però anche i nerazzurri hanno giocato, quindi saremo stanchi in due». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Era solo una provocazione, arguta, regalata ieri pomeriggio da chi intona da anni un ironico «... sono solo canzonette...». Ma in serata dopo il 2-0 al Villarreal può tramutarsi in una idea, stravagante e intrigante. Per Eduardo Bennato, intervistato ieri da Radio Rai, Napoli risolverà i suoi problemi il giorno in cui Cavani, Hamsik e Lavezzi si presenteranno alla popolazione «minacciando», tutti, seriamente. «Noi tre non segniamo più se non fate qualcosa, tutti, per la città. Niente gol, niente assist se non vi responsabilizzate». 17’ primo tempo Fallo di Gonzalo su Lavezzi in area: Cavani spiazza Diego Lopez dal dischetto REUTERS

21’ secondo tempo L’infortunio di Cavani alla caviglia destra: prima paura. ora fiducia PHOTOVIEWS

Il trio Pensate cosa sarebbe stata la notte magica

di ieri se il diktat fosse stato già in vigore. Niente prodezze né genialate di quei tre. Invece sono stati ancora protagonisti Non poteva fallire Cavani, aveva un appuntamento con la storia del Napoli: prendere la palma del migliore goleador in maglia azzurra in match internazionali (superati Cané e Careca a 8 reti). Unica nota amara, è uscito dallo spogliatoio col ghiaccio alla caviglia destra. Ma per il medico nulla di grave, per Milano potrebbe farcela. Scongiurato il pericolo stiramento anche per Aronica. Hamsik si gode la serata con moderazione: «Siamo sulla buona strada, però non abbiamo ancora fatto niente, mancano quattro partite e la strada per la qualificazione è ancora lunga». Inler Lo svizzero raccoglie i complimenti con umiltà («Devo ancora migliorare tanto»), archivia la vittoria («Grande prestazione, ci tenevamo tanto») e guarda avanti «Per fare strada in Champions dobbiamo giocare sempre con questa intensità». Da Champions anche il piccolo striscione che sbuca, in curva, a fine gara. «Il sottomarino è "affunnat"». © RIPRODUZIONE RISERVATA

VILLARREAL ROSSI: «PECCATO AVER PERSO COSI’»

UEFA OGGI PLATINI AL CONSIGLIO D’EUROPA

«Condannati da due gravi sviste»

Caso Sion: il tribunale decide tra una settimana

Disamina secca di Garrido che non perdona i suoi «Rivedrò tra tre anni questi errori»

Caso Sion: si decide tra una settimana. Ieri s’è svolta la prima udienza al tribunale civile di Martigny (cantone di Vaud) dopo che il Sion ha chiesto di essere reintegrato nel gruppo di Europa League e l’Uefa ha respinto la richiesta. L’Uefa ha ricordato che il Sion ha schierato nelle coppe 6 giocatori non eleggibili (acquistati cioè in un periodo nel quale il mercato era stato vietato al club svizzero) e che inoltre il club ha accettato la giurisdizione sportiva (dunque non potrebbe rivolgersi a un giudice ordinario). Il Sion invece pretende di essere reintegrato nel gruppo al posto del Celtic (che ne ha preso il posto al sorteggio di agosto). Il giudice ha detto che la decisione arriverà entro una settimana. In primo grado, naturalmente: perché il Sion minaccia di arrivare fino alla Corte di Giustizia Ue.

DAL NOSTRO INVIATO

GAETANO IMPARATO NAPOLI

Lo zero in classifica gli brucia come una ferita aperta. Juan Carlos Garrido cerca di dissimulare il rammarico. Il Villarreal ha un piede fuori dalla Champions League ma non molla. Non può. «Mancano ancora 4 gare, 12 punti in palio. Ce le giocheremo». Promette. Caparbio. Anche perché del k.o. napoletano estrapola solo le cose buone. La disamina invita all’ottimismo, punta solo su-

vi da tempo dei miei, e penso che cose del genere dovremo attendere tre anni perché avvengano di nuovo».

gli episodi sfortunati che l’avrebbero penalizzato. Al netto, tolta tara e lordo, i suoi gli sono piaciuti: «Noi e il Napoli ci conosciamo bene, posso dire che addirittura abbiamo fatto una gara migliore da quella dell’anno scorso che finì 0-0. Il nostro possesso palla lo dimostra. Dopo i loro gol ci siamo mossi bene, me ne vado da Napoli soddisfatto. Dopo 20’ sei sotto di due reti e te ne vai a casa sconfitto, ci sta. Ma non meritavamo di perdere, valutati tutti i 90’». Acciacchi ed erroracci Nilmar e

Giuseppe Rossi non erano al meglio. Handicap che hanno influito, ma per Garrido la chiave della sconfitta è soprattutto in quelli che lui ritiene erroracci sui gol di Hamsik e il rigore di Cavani. «Due sviste gravissime, che addirittura avvengono nella stessa gara e in pochi minuti. Non ricordo due errori così gra-

Giuseppe Rossi, 24 anni, è alla quinta stagione nel Villarreal REUTERS

Difesa imputata Sul banco degli imputati finiscono non solo Gonzalo, ma l’intero reparto arretrato. Non fa nomi Garrido, ma i destinatari delle sue frecce sono facilmente identificabili. «Inspiegabile che si permetta ad Hamsik di tirare benché fosse marcato, scivolando nel momento nevralgico. Così come la palla persa dalla quale, poi, è scaturito il rigore per il Napoli. Dopo un uno-due così è difficile rialzarsi». Commento amaro anche per Giuseppe Rossi: «Ho deciso di giocare perché questa era una partita troppo importante per noi. Ora dispiace aver perso 2-0, però capita». (ha collaborato Gianluca Monti) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tas Ma non è finita qui, naturalmente. Mentre procede il giudizio civile, domani si pronuncerà anche il Tas, massima istanza della giustizia sportiva che, respingendo la richiesta del Sion di tesserare i 6 «irregolari», potrebbe quasi chiudere il caso. Accogliendola, invece, scatenerebbe un mezzo terremoto nelle coppe (con chissà quali conseguenze). Consiglio d’Europa Platini, ieri assente in tribunale dov’era il segretario Infantino, sarà invece oggi al Consiglio d’Europa, a Strasburgo, per chiedere aiuto. Il Consiglio, da sempre vicino all’Uefa, diffonderà una raccomandazione ai 47 governi dei paesi membri per suggerire la strategia più adeguata per lottare contro violenza e la corruzione. Fabio Licari © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CHAMPIONS GRUPPO A tacco. È il migliore, ma Ribery sta appena sotto, delizioso quando liberato dal pressing.

Gomez, due schiaffi al City

Tevez licenziato È vero che

Doppietta e fuga del Bayern: Mancini k.o. caccia Tevez: «Con me ha chiuso» non può durare per mesi e i sei punti potrebbero consentire al Bayern una condotta più rilassata nel doppio scontro con il Napoli: ma anche Mazzarri ora ci arriva in una comoda seconda posizione.

DAL NOSTRO INVIATO

PIERFRANCESCO ARCHETTI MONACO DI BAVIERA (Germania)

Questa è la conferma che il Bayern è la squadra più in forma d’Europa, perché stavolta non si tratta di Bundesliga, dove non si trovano avversari all'altezza, o di seconda fascia spagnola, tipo Villarreal, bensì dei leader della Premier. Anche il Manchester City milionario rientra nella statistica tritatutto dei rossi di Monaco, città dove si terrà la finale. Questa è la decima vittoria consecutiva, l’undicesima in 12 gare stagionali, la nona nelle ultime 10 uscite interne in Champions. I gol sono 31, quelli subiti uno: 928 minuti fa. Tale costante brillantezza

BAYERN MANCHESTER CITY

I motivi Il City dimostra di esse-

Mario Gomez, 26 anni, dal 2009 al Bayern, esulta dopo il 2-0 REUTERS

re ancora lontano dalle alte gerarchie europee: si sgonfia in un quarto d’ora e nella ripresa non sa come reagire. Ma c'è pure il caso Tevez, che si rifiuta di entrare sul 2-0. Mancini lo licenzia in tronco: «Con me ha chiuso, non giocherà mai più». Quando funziona, il City usa il 4-2-4 per difendere: Dzeko si allinea ai tre piccoletti alle sue spalle (Silva, Aguero, Nasri) e forma il muro a centrocampo sul possesso tedesco; in que-

sto modo per mezz’ora gli inglesi impediscono la partenza dell’azione a Schweinsteiger e tolgono i rifornimenti a Ribery e Müller, impedendo il classico modo di arrivare alla conclusione del Bayern: centro-lato-centro. Ma lo sbarramento cede per pigrizia, di Aguero per primo (il tecnico lo sgrida), e quando i rossi lo superano hanno di fronte soltanto sei uomini: Yaya Touré e Barry più i difensori, uno dei quali è Kolo Touré titolare dopo la squalifica per doping. Nelle sei conclusioni di questo periodo, la decisione del match con i due gol di Gomez, al posto giusto nel momento giusto sulle respinte di Hart, mal protetto. Dodici gol stagionali per il puntero che «rischia» il tris, di

Mancini, con l'Inter del 2006-07, si qualificò dopo aver perso le prime due gare, ma non sempre i prodigi riescono: «Abbiamo preso due gol stupidi, ma con 10 punti passiamo». Stupisce che le mosse per aggiustare questa trasferta, in cui manca lo squalificato Balotelli, non includano Tevez, che resta sempre in panchina. Entrano De Jong, Milner e Kolarov, poi il tecnico spiega: «Non ha voluto entrare perché si è offeso di non essere stato il primo cambio. Un rifiuto così in una competizione del genere e con i soldi che guadagna è gravissimo. Non lo voglio più vedere». La miglior versione del City resta quella della prima mezz’ora, quando un paio di interventi di Boateng avrebbero potuto portare al rigore. Non basta contro questo Bayern. © RIPRODUZIONE RISERVATA

2 0

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Gomez (B) al 38' e al 46' p.t. BAYERN (4-2-3-1) Neuer 6; Rafinha 6,5, Van Buyten 6,5, J.Boateng 6, Lahm 6; Schweinsteiger 6,5, Luiz Gustavo 6,5; Müller 6, Kroos 6 (dal 37' s.t. Timoshschuk s.v.), Ribery 7 (dal 45' s.t. Robben s.v.); Gomez 7,5 (dal 47' s.t. Petersen s.v.) PANCHINA Butt, Contento, Alaba, Usami. ALLENATORE Heynckes 6,5 MANCHESTER CITY (4-2-3-1) Hart 5,5; Richards 5,5, K.Touré 5, Kompany 5,5, Clichy 6; Y.Touré 5,5, Barry 5,5 (dal 28' s.t. Kolarov 6); Silva 6, Aguero 5, Nasri 5 (dal 25' s.t. Milner 5,5); Dzeko 5,5 (dal 10' s.t. De Jong 6). PANCHINA Pantilimon, Zabaleta, Lescott, Tevez. ALLENATORE Mancini 5,5 ARBITRO Kassai (Ung) 5,5 AMMONITI Aguero (M), Clichy (M), Y. Tourè (M), K. Tourè (M) gioco scorretto. NOTE spettatori 66 mila, incasso non comunicato. Tiri in porta 12-6. Tiri fuori 7-0. Fuorigioco 0-0. Angoli 3-1. Recuperi 1' p.t., 2' s.t

SU GAZZETTA.IT

Dalle 24 si può votare il «Numero 1» Secondo turno del referendum «Vota il Numero 1 della Champions». Al termine delle partite di stasera, da mezzanotte alle 20 di domani, sarà possibile votare su Gazzetta.it e Marca.com il miglior giocatore della giornata, da scegliere tra i dieci selezionati dai due siti. Dopo il primo turno, a sorpresa, in testa alla classifica c’è Tolga Zengin, il portiere del Trabzonspor, che ha sfruttato la vittoria contro l’Inter (17.780 voti). Al secondo posto Pato con 14.202 preferenze, al terzo il campione 2011 Messi con 13.222 clic.

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CHAMPIONS GRUPPO D

GRUPPO C

Kakà a segno dopo due anni Perez si gode i suoi gioielli Il Real spazza l’Ajax: in gol pure Ronaldo e Benzema. Ricky rompe il tabù europeo

dei 3 turni di squalifica, incamera altri 3 punti e aspetta al Bernabeu il Lione per chiudere la pratica del girone. La lezione In Spagna il contro-

piede è considerato arma da poveri del calcio. José Mourinho, che un po’ di mondo l’ha girato e vede il pallone in un’altra maniera, fa spallucce e va per la sua strada, a nostro modo di vedere altrettanto spettacolare. Il primo gol del Madrid merita 5 stelle esattamente come una poesia del Barça: manuale del contropiede, azione tutta di prima con 6 tocchi dei 4 uomini offensivi del Madrid, Kakà, Ozil, Benzema e Ronaldo, che apre e chiude il disegno. Il presepio olandese osserva impotente la lezione. Stessa musica per il 3-0, arrivato in apertura di ripresa a sigillare una gara già chiusa: lancio perfetto di Alonso ad Arbeloa, entrata dirompente di Kakà e assist per il comodo tap in di Benzema. Gioco diretto allo stato puro, eccellenza senza orpelli, pubblico del Bernabeu sollazzato.

Pazzo United: da 2-0 a 2-3 col Basilea Lo salva Young Due reti di Wellbeck, poi rimonta degli svizzeri con Fabian e Alexander Frei

Il ritorno In mezzo a questi due

L’esultanza di Kakà, 29 anni, autore del 2-0, dietro di lui Ronaldo REUTERS

REAL MADRID AJAX

3 0

GIUDIZIO 7777 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Cristiano Ronaldo al 25’, Kakà al 41’ p.t.; Benzema al 4’ s.t. REAL MADRID (4-2-3-1) Casillas 7; Sergio Ramos 6, Varane 7, Carvalho 6,5, Arbeloa 7; Xabi Alonso 7,5, Khedira 7; Ozil 7 (dal 39’ s.t. Altintop s.v.), Kakà 7,5 (dal 30’ s.t. Di Maria 6), Cristiano Ronaldo 7; Benzema 6 (dal 30’ s.t. Higuain 6). PANCHINA Adan, Albiol, Diarra, Granero. ALLENATORE Karanka 7. AJAX (4-3-3) Vermeer 7; Van der Wiel 5, Alderweireld 5, Vertonghen 5, Anita 5; De Jong 5, Janssen 4,5 (dal 5’ s.t. Enoh 5,5), Eriksen 6; Sulejmani 5 (dal 26’ s.t. Ebecilio 5), Sightorsson 5, Boerrigter 4,5 (dal 38’ s.t. Serero s.v.). PANCHINA Cillessen, Blind, Ooijer, Bulykin. ALLENATORE Frank De Boer 5. ARBITRO Clattenburg (Ing) 6,5. AMMONITI Carvalho (R). NOTE spettatori 80.000 circa. Tiri in porta 8-4. Tiri fuori 5-2. Angoli 1-6. In fuorigioco 0-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 2’.

FILIPPO MARIA RICCI MADRID (Spagna)

«Veniamo a giocarcela, senza complessi. Non importa perdere, quanto mantenere la nostra filosofia», aveva detto Frank de Boer alla vigilia. Su queste spregiudicate quanto illusorie note si è completato il presuntuoso suicidio dell’Ajax al Bernabeu. Sipario rapido Venti minuti di buona pressione, il 4-3-3 marchio della casa che si trasforma in un coraggioso 4-2-4 grazie all’appoggio del giovane Eriksen, poi l’eccessiva distanza scavatasi tra i reparti ha aperto il fianco olandese al tremendo contropiede del Mou Team e la partita si è chiusa rapidamente. Dopo il successo di Zagabria José, che ieri scontava l’ultimo

gol altro momento chiave, poco prima dell’intervallo. Ronaldo offre a Kakà un gol a suo modo storico: Ricky non segnava in Champions dal settembre 2009 e per trovare una sua rete su azione nella competizione bisogna andare indietro di altri due anni, fino al 2007. Forse è per questo che Kakà ha festeggiato con sfrenata gioia. Lo diciamo a bassa voce perché, in questi due anni di Madrid, Kakà ha vissuto tanti momenti di altalenante frustrazione però il partidazo di ieri gli darà sicuramente fiducia, sicurezza e voglia di continuare a provare a tornare il fenomeno che era. Immaginiamo felice anche Florentino Perez: per la prima volta hanno segnato nella stessa gara i suoi 3 grandi acquisti, Ronaldo, Kakà e Benzema. Una coincidenza che il presidente della Casa Blanca apprezzerà. L’Ajax di Martin Jol lo scorso anno col Madrid aveva perso 2-0 e 4-0: l’allenatore è cambiato, la sostanza no. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il gol del definitivo 3-3 dello United, segnato dal 26enne Ashley Young AP

MANCHESTER UTD BASILEA

3 3

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Welbeck (MU) al 16’ e 17’ p.t.; F. Frei (B) al 13’, A. Frei (B) al 15’ e su rigore al 31’, Young (MU) al 45’ s.t. MANCHESTER UNITED (4-4-1-1) De Gea 5,5; Fabio 5,5 (dal 24’ s.t. Nani 5,5), Ferdinand 5, Jones 5,5, Evra 5,5; Valencia 5,5, Carrick 5,5, Anderson 5 (dal 37’ s.t. Berbatov s.v.), Young 6; Giggs 6,5 (dal 16’ s.t. Park 5,5); Welbeck 7. PANCHINA Lindegaard, Fletcher, Diouf, Owen. ALLENATORE Ferguson 5. BASILEA (4-4-2) Sommer 6; Steinhofer 6, Abraham 6, Dragovic 5, Park 5; F. Frei 7 (dal 31’ s.t. Chipperfield s.v.), G. Xhaka 6,5, Cabral 6,5, Zoua 7; A. Frei 6,5 (dal 44’ s.t. T. Xhaka s.v.), Streller 5 (dal 35’ s.t. Pak s.v.). PANCHINA Colomba, Kovac, Ajeti, Schurpf. ALLENATORE Fink 7. ARBITRO Tagliavento (Ita) 6,5. AMMONITI Cabral (B) per gioco scorretto, A. Frei (B) per c.n.r. NOTE spettatori 73.115. Tiri in porta 8-4. Tiri fuori 5-8. In fuorigioco 5-2. Angoli 3-3. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 4’.

Thrilling Dal 90’ al 94’, colpi di

STEFANO BOLDRINI MANCHESTER (Gran Bretagna)

scena in serie. Lo United pareggia con una capocciata di Young su cross di Nani. Welbeck sfiora il 4-3. Taulant Xhaka vede De Gea lontano dalla porta e ci prova con una palombella da 60 metri: lo spagnolo liscia, ma si salva. Berbatov parte all’assalto e colpisce l’esterno della rete. Welbeck è deluso: «Pareggiare una gara così è una mezza sconfitta. Ho toccato la luna con un dito dopo i due gol, ma non posso essere contento per il risultato». Lo consolerà Capello: la doppietta lo porta a passo di carica in Nazionale. Ferguson è furibondo: «Distratti e poco attenti, in Champions serve un altro passo. Dovevamo chiudere la gara nel primo tempo e invece abbiamo permesso al Basilea di rialzarsi».

Tutto vero, non stiamo sul set di Scherzi a parte: il Manchester United è riuscito nell’impresa di pareggiare 3-3 al 90’ una partita che stava vincendo 2-0. Gli è andata bene: se Streller e Alexander Frei non avessero divorato due occasioni da urlo, tra metà primo tempo e inizio ripresa, il Basilea avrebbe centrato la grande impresa. L’ha sfiorata e l’avrebbe meritata, ma lo United, anche nelle giornate più sconclusionate, non muore mai. L’inizio Dopo un quarto d’ora, sembra tutto scritto: Welbeck, al rientro dopo l’infortunio muscolare del 28 agosto, firma una doppietta, su coppia di assist di Giggs. Comodo l’1-0 —

Gomis più Koné Il Lione resta in scia

Basta Bruno Cesar: colpo del Benfica

Il Lione festeggia la partita numero 100 in Champions, preliminari esclusi, con una vittoria facile facile. Troppo evidente il divario con la Dinamo Zagabria, mai in grado di destabilizzare i francesi. Uno-due Il primo gol nasce da

un errore a centrocampo. Una palla persa che finisce a Gomis. La «pantera», che come nella prima partita in casa dell’Ajax ha sbagliato qualche gol di troppo, stavolta si inventa una gran giocata: accelera, al limite dell’area vede Kelava fuori dai pali e lo punisce con un pallonetto perfetto. Il raddoppio invece lo firma uno che fino a maggio giocava in C, e ai primi d’agosto in B. Lo stesso Bakari Koné prelevato dal Guingamp il 12 agosto e che il 24 regalava la qualificazione Champions al Lione nel preliminare contro il Rubin Kazan (1-1). Una storia bella come la serata dell’allenatore Remi Garde che da giocatore segnò il primo gol europeo del Lione.

one continua a controllare senza troppi affanni, anche se il protagonista principale diventa il portiere Lloris, che si oppone da campione, in tuffo, al colpo di testa di Tonel intorno alla mezzora, e poi si ripete a sei dal novantesimo sul tentativo di Leko. Troppo poco, comunque, per complicare la serata del Lione, che resta in scia al Real Madrid apprestandosi a far visita, come ormai quasi ogni anno in Champions, al Bernabeu.

MANUEL MARTINS DE SÁ BUCAREST (Romania)

Il gol di Bafetimbi Gomis LAPRESSE

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LIONE-DINAMO ZAGABRIA 2-0 GIUDIZIO+++ PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Gomis al 23’, Koné al 42’ p.t. LIONE (4-2-3-1) Lloris 7; Reveillere 7, Koné 7, Lovren 7, Cissokho 6; Gonalons 7, Kallstrom 7; Briand 6, Grenier 6 (dal 34’ s.t. Pied s.v.), Bastos 6; Gomis 7 (dal 18’ s.t. Lacazette 6). PANCHINA Vercoutre, Dabo, Fofana, Mensah, Belfodil. ALLENATORE Garde 7. DINAMO ZAGABRIA (4-2-3-1) Kelava 5; Leko 6, Vida 5, Tonel 5, Ibanez 5; Badelj 5 (dal 1’ s.t. Tomecak 6), Calello 5; Kovacic 4 (dal 1’ s.t. Simunic 6), Sammir 6, Pokrivac 5 (dal 28’ s.t. Rukavina s.v.); Beqiraj 4. PANCHINA Loncaric, Sutum, Cufré, Morales. ALLENATORE Jurcic 5. ARBITRO Kralovec (Rep. Ceca) 6. NOTE ammoniti Leko (DZ), Sammir (DZ).

Bakari Konè festeggia il 2-0 AFP

Continua la tradizione positiva del Benfica che in Romania, nelle 5 partite precedenti in competizioni Uefa, non è mai stato battuto: due successi e due pareggi. Contro l’Otelul arriva quindi il quinto risultato utile consecutivo, ed è una vittoria pesante, nella nuova Arena di Bucarest, 320 chilometri distante da Galati. L’avvio del Benfica è stato a tal punto dirompente e schiacciante che l’Otelul soltanto dopo dieci minuti è riuscito a superare la metà campo. Poi intorno alla mezz’ora la gara diventa piu equilibrata, anche se le incursioni degli attaccanti portoghesi sono sempre più insidiose. Mancano però le occasioni da gol, da una parte e dall’altra. L’organizzazione e la freddezza dei romeni è ineccepibile, almeno fino al minuto 40, quando Bruno Cesar su passaggio invitante di Gaitan raccoglie alla perfezione e spara di destro da distanza ravvicinata. Miracolo di Artur Nella ripresa cala l’aggressività ma l’Otelul,

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino

GRUPPO C OTELUL K.O. IN CASA

Bravo Lloris Nella ripresa, il Li-

Ribaltone Il Basilea continua a sprecare: De Gea respinge con il piede un tiro di Streller da un metro. Gli svizzeri non si scompongono: corrono e cercano la porta. Il centrocampo dello United è un disastro: Fabian Frei, Granit Xhaka e Zoua hanno un altro passo. Il Basilea rovescia il copione in un quarto d’ora. Prima una legnata di Fabian Frei, poi il 2-2 con una zuccata di Alexander Frei su cross di Fabian Frei e, sullo slancio, il 3-2 su rigore, firmato da Alexander Frei e concesso da Tagliavento per un fallo di Valencia su Streller. Ferguson decide solo al 37’ di inserire Berbatov.

DAL NOSTRO INVIATO

GRUPPO D BATTUTA LA DINAMO ZAGABRIA

ALESSANDRO GRANDESSO LIONE (Francia)

piatto del gallese e botta dell’attaccante —, splendido il 2-0: servizio al bacio di Giggs e tiro preciso del centravanti. Il Basilea ha però già cercato la porta di De Gea, dimostrando di non avere paura. Grossolano l’errore di Alexander Frei al 24’, inguardabile Streller, legnoso e impreciso. Dal 2-0 in poi, solo Basilea, ma con quei due davanti, il gol pare una chimera. Sull’altro versante, un Manchester fragile a centrocampo e difesa in difficoltà, con Ferdinand fuori forma. In attacco, mancano Rooney e Hernandez, ma la voglia di Welbeck e la classe di Giggs azzerano i problemi.

nonostante l’inserimento di un altro attaccante al posto di un centrocampista, non ha i mezzi per rimontare lo svantaggio. A un minuto dalla fine, improvvisamente, solo una difesa miracolosa di Artur salva il Benfica dell’1-1. Il punteggio, comunque, non rispecchia la supremazia palesata in campo da parte della squadra di Jorge Jesus, che con questi tre punti scavalca il Manchester United e aggancia a quota 4 il Basilea. © RIPRODUZIONE RISERVATA

OTELUL GALATI–BENFICA 0-1 GIUDIZIO++ PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORE Bruno Cesar al 40’ p.t. OTELUL GALATI (4-2-3-1) Grahovac 6; Skubic 6, Costin 6, Perendja 6, Ljubinovic 6; Filip 5,5, Giurgiu 6; Antal 6,5, Ibeh 5 (dal 1’ s.t. Viglianti 5,5), Bus 5 (dal 20’ s.t. Frunza 5,5); Pena 5,5 (dal 24’ s.t. Punosevac s.v.). PANCHINA Branet, Sarghi, Benga, Neagu. ALLENATORE Munteanu 5,5. BENFICA (4-1-3-2) Artur 6; Maxi Pereira 6, Luisão 6, Garay 6, Emerson 5,5; Javi Garcia 5,5; Bruno Cesar 6,5 (dal 41’ s.t. Ruben Amorim s.v.), Witsel 6, Gaitan 7 (dal 32’ s.t. Rodrigo s.v.); Saviola 5,5 (dal 18’ s.t. Nolito 5,5), Cardozo 5,5. PANCHINA Eduardo, Jardel, Aimar, Matic. ALLENATORE J. Jesus 6,5. ARBITRO Borbalan (Spa) 6. NOTE 25 mila spettatori. Ammoniti Ljubinovic (O), Costin (O).

SVIZZERA

Moriero al Lugano al posto di Pane Da un italiano all’altro. Fran cesco Moriero è il nuovo tecnico del Lugano (Serie B svizzera), al po sto di Alessandro Pane, esonerato dopo la sconfitta subita contro il Bienne. Nel Lugano, sesto con 13 punti dopo 8 partite, militano due italiani, Fabio Liverani e Davide Possanzini. Nella stagione scorsa Moriero, 42 anni, ha allenato il Grosseto in Serie B: esonerato a gennaio.

GERMANIA

Allo Schalke torna Stevens Lo Schalke ha affidato la pan china a Huub Stevens, l'allenatore olandese con cui vinse una Coppa Uefa in finale contro l’Inter nel 1997. Stevens, 57 anni, ha firmato per due stagioni e rimpiazza Ralf Rangnick, dimessosi la scorsa set timana per un esaurimento nervo so. Dopo aver lasciato lo Schalke, nel 2002, Stevens ha allenato l'Her tha Berlino, il Colonia, il Roda, l'Am burgo, il Psv e il Salisburgo (vincen do il campionato austriaco nel 2010).

Il presidente Massimo Moratti, il Consiglio d'Amministrazione, lo staff tecnico e i giocatori, i dirigenti e tutta F.C. Internazionale sono vicini con tanto affetto a Luigi e alla sua famiglia nel grande dolore per la scomparsa della mamma

Adelina Garlando - Milano, 27 settembre 2011.


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CHAMPIONS GRUPPO H

l’Analisi di ALBERTO CERRUTI

Clarence è la migliore garanzia La speranza è il ritorno di Ibrahimovic. Il sogno è il primo gol europeo di Cassano. L’incognita è lo sconosciuto Viktoria Plzen, campione della Repubblica Ceca. La certezza, invece, si chiama Seedorf, capitano di questo incerottato Milan al debutto casalingo in Champions. In attesa di recuperare tutti i titolari, Allegri riparte dall’olandese «da clonare» che raramente sbaglia in Coppa. Da sinistra, dove ha segnato il gol della prima vittoria in campionato contro il Cesena, oppure al centro dove si sposta per tirare da fuori, Seedorf è il jolly che può aiutare il Milan a scattare in questo slalom parallelo con il Barcellona. Grazie al 2-2 del Camp Nou, i rossoneri hanno la possibilità di arrivare primi nel girone se non perderanno in casa con i catalani il 23 novembre, o non pareggeranno con più di due gol. Ma per farlo dovranno arrivare con gli stessi punti del Barça, per cui potrebbero essere costretti a vincere sempre nel frattempo.

Nell’era Berlusconi ne mancano 2 Notte per uno storico traguardo Seedorf lancia tutti: «Obiettivo molto bello, sarei felice se lo raggiungesse uno dei miei compagni contro il Viktoria. Milan campione? Perché no?» DAL NOSTRO INVIATO

ALESSANDRA BOCCI MILANELLO (Varese)

Il signor Champions fa un sorrisone europeo e tratta con generosità scettici e critici ravveduti. «Non sono una persona rancorosa. Vivo la vita e la professione con serenità», dice Clarence Seedorf. E l’allenatore Allegri: «Le critiche sono utili. Per questo Clarence gioca sempre così bene». Risata senza imbarazzo. La stagione era finita nell’incomunicabilità fra i due, ora Seedorf è di nuovo al centro del Milan,

prende applausi a scena aperta e insegue il primo successo stagionale in Champions e il gol numero 2000 dell’era Berlusconi. Ne mancano due per tagliare il traguardo e chissà che il numero pieno non tocchi proprio all’olandese. Leader europeo «Sarò felice an-

che se lo segnerà uno dei nostri attaccanti», dice Seedorf. «Il gol numero 2000 è, un traguardo molto bello per tutta la squadra e spero che si possa raggiungerlo già contro il Viktoria. I gol che ricordo di più? Non riuscirei a fare una top fi-

ve, i momenti emozionanti sono stati talmente tanti...». Seedorf ha contribuito finora con 60 gol al totale di 1998 raggiunto da quando Berlusconi ha rilevato il club. Con la maglia rossonera ha segnato 10 reti in Europa, compresa una doppietta allo Shakhtar. Ha vinto quattro Champions con tre squadre diverse, un record, e ha in testa l’obiettivo, dichiarato subito dopo il rinnovo del contratto: «La quinta mi chiama, anzi l’ottava». Sarebbe infatti l’ottava coppa dei Campioni per il Milan e Seedorf, che oggi sarà il capitano,

«

Seedorf esempio per i giovani: a volte capiscono tardi come ci si deve comportare

nostalgia per i tempi in cui eravamo considerati favoriti e non outsider? Non guardo mai al passato. Guardo sempre avanti e ho fiducia». Merce rara fra i tifosi, anche dopo il pareggio a Barcellona.

Massimiliano Allegri ALLENATORE MILAN

Catenaccio? No grazie «A Bar-

è convinto che vincerla non sia impossibile. «In passato sono arrivate in finale squadre molto più scarse della nostra, non capisco perché non dovremmo crederci. Uniti si vince e si superano le difficoltà. Se ho

COSÌ IN CAMPO A MILANO ORE 20.45

La teoria, però, spesso non va d’accordo con la pratica, perché tra i rivali c’è il cannoniere Bakos che ha già segnato lo storico gol nel debutto in Champions (1-1) contro il Bate Borisov. Ma il vero avversario del Milan è il rischio di sottovalutare l’impegno: un lusso pericoloso visto che i rossoneri a San Siro hanno vinto soltanto una gara su 9 in Champions (2-0 contro l’Auxerre) dal 2008. Ripartire bene aiuterebbe anche ad allontanare i fantasmi del recente passato, guardando con rinnovata fiducia al prossimo appuntamento in casa Juventus. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DARCO

cellona non abbiamo fatto catenaccio. Nessuna squadra sana di mente prepara la partita contro il Barça per star chiusa in area. Ci eravamo preparati per pressare alto — spiega Seedorf — ma loro sono bravi a metterti lì. Abbiamo fatto una buona fase difensiva e nel calcio esiste anche la difesa». Allegri approva e aggiunge: «Clarence è un esempio per i giovani, che a volte capiscono troppo tardi l’importanza di essere professionisti». E Seedorf: «L’allenatore è stato bravo a non trasmetterci tensione in questo momento delicato». Una luna di miele, praticamente, ma ci sono parecchie cose da sistemare e Clarence lo sa. «In Champions dobbiamo fare meglio, ne siamo consapevoli. Dove trovo energia? Me la danno le persone che mi stanno intorno, la squadra, tutti. Il ginocchio fa ancora male, ma quando mi scaldo non lo sento. L’unica cosa che mi interessa è dare quello che ho. Non ci sono mai stati problemi con il Milan: nei matrimoni ci sono discussioni, ma passano». Resta la voglia di prendersi un’altra coppa a 35 anni compiuti, e a maggio sarebbero 36. «Giocare è ancora più semplice che fare il commentatore: ho provato per la Bbc al Mondiale, bella esperienza, ma giocare è meglio». Seedorf ha esordito in Champions con il Milan contro un’altra squadra ceca, lo Slovan Liberec. Alla fine della stagione vinse la coppa. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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I RIVALI I CECHI DEL PLZEN

Il Viktoria stregato da San Siro «Fa paura»

Il capitano Pavel Horvath, 36 anni FABIANA DELLA VALLE MILANO

E Ibra ritorna per firmare la rete indimenticabile Allegri: «Riaverlo è un grande vantaggio In questo girone possiamo arrivare primi» DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASOTTO MILANELLO (Varese)

C’è chi ha finalmente ritrovato il sorriso. E chi non l’ha mai perso, nonostante un inizio di stagione complicato. Ora che possono di nuovo lavorare insieme, Zlatan Ibrahimovic e Massimiliano Allegri sono il ritratto della serenità. La foto che vedete qui a fianco è solo una delle innumerevoli cartoline arrivate ieri da Milanello a testimonianza di quanto il rientro di Ibra fra i ranghi faccia bene al morale di tutti, oltre che al suo. Lo svedese aveva iniziato la stagione così: rilassato, carico e felice. Poi aveva perso il buon umore. Prima un guaio alla caviglia, quindi un altro alla coscia. Adesso è tornata la voglia di scherzare e Allegri grazie a lui prende una bella boccata d’ossigeno dopo una lunga apnea che lo ha ridotto praticamente senza attaccanti. Il dubbio se impiegare lo svedese dall’inizio o a gara in corso il tecnico lo aveva risolto prima ancora della rifinitura: «Al termine dell’allenamento gli parlerò per capire come si sente. Se sta bene, partirà dall’inizio». Il resto l’ha detto il campo: tanti sorrisi e movimenti sciolti, come l’altro ieri, senza fastidi di sorta. Caccia al gol Il colloquio a fine seduta è quindi stato un pro forma: a meno di complicazioni dell’ultima ora stasera Ibra partirà dall’inizio e contemporaneamente inizierà pure la caccia al gol rossonero numero 2.000. Ne mancano due e Zla-

Zlatan Ibrahimovic, 29 anni, se la ride con Max Allegri, 44 ANSA

tan si candida per firmare la rete che resterà nella storia del club. Sarebbe un gran bell’inizio per svoltare in Champions e tentare nuovamente di lasciare il segno in un’Europa storicamente poco ricca di soddisfazioni. Racconta ancora Allegri di Ibra: «E’ un campione e quando c’è si sente. Riaverlo per noi sarà un grosso vantaggio». Anche perché Cassano sta facendo gli strordinari e riavere un compagno di reparto come Zlatan gli permetterà meno dispendio fisico. Antonio non dovrà più muoversi da terminale del gioco, bensì dedicarsi a un’attività che gli piace molto e in cui riesce piuttosto bene: servire il compagno (preferito).

Un pari da valorizzare Intanto Allegri predica prudenza. E non lo fa per diplomazia, ma perché il primo spicchio stagionale racconta di un Milan un po’ accartocciato su se stesso fra guai fisici e gambe ancora imballate. «Occorrerà molta intensità tecnica e agonistica. Dovremo avere grande attenzione, spirito di sacrificio e buona tecnica. Cosa che a inizio stagione è stata fatta, anche se questa squadra è stata criticata eccessivamente». La vittoria sul Cesena ha restituito un po’ di tranquillità e allora Allegri traccia il percorso europeo che vorrebbe per il Milan nel gruppo H: «Per valorizzare il pareggio di Barcellona occorre iniziare a vincere. Se siamo in grado di arrivare primi nel girone? Sì, ne abbiamo la possibilità. Sarebbe importante non solo per il prestigio, ma anche perché affronteremmo una seconda classificata. Dovremo quindi fare molto bene con Viktoria e Bate in modo da giocarci tutto nello scontro diretto col Barcellona a San Siro». Occhio al contropiede Per quel

giorno si spera che i meccanismi saranno un po’ più oliati rispetto a ora, e che il Milan non ripeta gli stessi errori delle ultime settimane. «Il Viktoria è una squadra che ha un buon contropiede, quindi dobbiamo cercare di non concederglielo. Direi che quest’anno è una cosa che abbiamo già pagato a caro prezzo. E poi non dobbiamo fare l’errore di sottovalutarli, perché andremmo incontro a molte difficoltà». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IN CASO DI DEBUTTO

Ganz jr il terzo rossonero più giovane in Champions

Simone Andrea Ganz, 18 BUZZI MILANO Non che ci fossero dubbi in merito, ma adesso che è arrivata l’ufficialità della convocazione per Simone Andrea Ganz si spalancano le porte della Champions League. Il figlio dell’ex attaccante rossonero Maurizio stasera si accomoderà in panchina accanto ad Allegri — dopo averlo già fatto in campionato sabato scorso contro il Cesena — e le possibilità di un suo esordio nella massima competizione europea non sono affatto basse. Ganz jr. infatti è l’unico attaccante di ricambio a disposizione del tecnico rossonero e Ibrahimovic quasi certamente non rimarrà in campo per tutta la partita. Ci potrebbe quindi essere una staffetta con lo svedese nel corso del secondo tempo. Simone Andrea oggi ha per la precisione 18 anni e 7 giorni e se fosse impiegato sarebbe il terzo milanista più giovane di sempre a esordire in Coppa dei Campioni/Champions League. Lo precedono Ignazio Abate (in Milan Celta Vigo del 9 dicembre 2003 aveva 17 anni e 27 giorni) e Massimiliano Cappellini (in Milan Vitocha del 6 ottobre 1988 aveva 17 anni, 8 mesi e 15 giorni). A seguire c’è Alexandre Pato, che ebbe il suo battesimo in Champions in Arsenal Milan del 20 febbraio 2008 a 18 anni, 5 mesi e 18 giorni. m.pas. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di solito chi arriva a Milano rimane colpito dalla maestosità del Duomo. Giocatori e allenatore del Viktoria Plzen, invece, ieri hanno avuto sguardi estasiati solo per lo stadio di San Siro. Imponente, bello ed emozionante sono state le parole più usate per descriverlo. «Da noi non esistono stadi così», ha spiegato Pavel Vrba, allenatore della squadra ceca. Logico che tutti siano rimasti colpiti dal Meazza. L’altro oggetto delle attenzioni e dei complimenti dell’entourage Viktoria è Clarence Seedorf, un punto di riferimento per il capitano Pavel Horvath, un pericolo da neutralizzare per Vrba. Icona Clarence «E’ uno dei miei giocatori preferiti tra quelli ancora in attività — racconta Horvath — anche se in passato stravedevo per Rijkaard. Clarence ha classe, è straordinario». Horvath è un centrocampista, è cresciuto nelle giovanili dello Sparta Praga e ha partecipato all’Europeo del 2000 con la Repubblica Ceca. Difficile trovare punti in comune tra lui e l’olandese del Milan: «Forse abbiamo la stessa taglia di pantaloncini — scherza —. Io ho giocato in Giappone dove guadagnavo bene, ma non credo si possano fare confronti...». «Seedorf è un’icona del calcio mondiale — aggiunge l’allenatore —, è un giocatore creativo e di grande tecnica. Di sicuro sarà il fulcro del gioco rossonero». Fischia Meyer Prima volta in Italia, prima trasferta in Champions League. Il Viktoria ha giocato la gara d’esordio in casa, con il Bate Borisov, e adesso affronta il Milan a Milano. «Giocare qui ci dà grandi motivazioni — è l’opinione di Vrba —, i ragazzi sanno che è un’occasione importante anche per mettersi in mostra. Non so se il Milan ci sottovaluta, di sicuro noi non sottovalutiamo nessuno. Per noi questo è l’apice della stagione, vogliamo fare bene». Milan e Viktoria hanno iniziato la stagione allo stesso modo: vincendo la Supercoppa. Il Plzen però ha faticato più dei rossoneri: 1-1 col Mlada Bolesav dopo i tempi regolamentari, 4-2 ai rigori. Le trasferte europee gli portano bene: nei preliminari ha vinto in casa di Pyunik, Rosenborg e Copenaghen. Però il Milan è tutta un’altra storia. «Sarà un onore giocare in questo stadio. Chissà quante emozioni: fa paura», chiude Horvath. Curiosità: l’arbitro sarà Florian Meyer, lo stesso che fischiò in Milan-Zurigo 0-1 del 30 settembre 2010. I cechi non lo dicono apertamente, però sotto sotto si augurano che il precedente porti fortuna al Plzen. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CHAMPIONS LE PARTITE DI OGGI

Pep ricuce con Rosell «Barça, devi vincere» Il Bate lancia la sfida: «Non ci sono squadre imbattibili...» FILIPPO MARIA RICCI MINSK (Bielorussia)

Il viaggio della pace. O almeno della tregua. Pep Guardiola e Sandro Rosell sono saliti insieme sull’aereo che portava il Barça a Minsk e hanno parlato. Poi si sono fatti vedere insieme allo stadio, mostrando grande cordialità. Gesto necessario per cercare di spegnere le fiamme propagate dalla difesa pubblica di Guardiola a Sandro Laporta, il predecessore di Rosell alla guida del Barça, il presidente che scelse Pep e che ora deve affrontare non meno di tre cause legali di carattere economico generate dalla sua gestione del club blaugrana. Rosell odia Laporta, Pep gli sarà eternamente grato. Un triangolo pieno di spigoli.

Pep Guardiola, 40 anni AFP

una democrazia assoluta che permette a un solo socio di portare un presidente in tribunale se qualcosa non lo convince. E il calcio? «Dopo il pareggio col Milan siamo obbligati a vincere col Bate». Che ha un preparatore spagnolo, José Pastor, che ha descritto Goncharenko come il Guardiola bielorusso. Altri mezzi, ma il punto di riferimento è quello: il Bate prova a giocar bene, è costruito su una cantera forte e domina da anni il proprio campionato. Ultimamente ha fatto bene anche in Europa: non perde da 9 partite, 3 vittorie e 6 pari dall’ultimo k.o., nel dicembre scorso. I bielorussi hanno cominciato la Champions il 13 luglio e sono arrivati ai gironi (esordio con pari col Viktoria) dopo aver superato 3 turni preliminari. «Non ci sono squadre invincibili», ha detto Goncharenko. No, però il Barça ci va molto vicino.

BATE BOR. (4-2-3-1) BARCELLONA (4-3-3) GRUPPO H ORE 20.45 30 GUTOR

8 21 22 18 VOLODKO FILIPENKO SIMIC BORDACHEV 25 23 BAGA OLEKHNOVICH 7 77 10 KONTSEVOI RUDIK BRESSAN 99 KEZMAN 7 VILLA

10 MESSI

17 PEDRO

4 FABREGAS

16 BUSQUETS

6 XAVI

21 ADRIANO

5 PUYOL

3 PIQUÉ

2 DANI ALVES

1 VALDES

ARBITRO Gräfe (Ger). TV Sky Sport 3 HD e Calcio 2 HD; Premium Calcio 1. BATE Panchina 35 Chesnovski, 14 Radzkov, 2 Likhtarovich, 19 Aleksiyan, 11 Gordeychuk, 9 Alex Porfirio, 15 Skavysh. Allenatore Goncharenko. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili Radionov, Kuntsevich, Pavlov, Yurevich. BARCELLONA Panchina 13 Pinto, 22 Abidal, 24 Fontas, 19 Maxwell, 14 Mascherano, 11 Thiago, 15 Keita. Allenatore Guardiola. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili Iniesta, Sanchez, Afellay.

GRUPPO E SFIDA SOLDADO-TORRES E TORNA MATA

Valencia-Chelsea il gol habla spagnolo stanza per restare in nazionale? Qui tiene banco il duello. Nel Valencia c’è Soldado in gran spolvero: 5 gol in liga e il c.t. Del Bosque, suo mentore al Real, tentato. Soldado per il Niño nelle sfide europee di ottobre?

DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI VALENCIA (Spagna)

Il ritorno e il duello. Sentimento e rivalità. Oltre la sfida, questioni spagnole dentro Valencia-Chelsea. Il ritorno è quello eccellente di Juan Mata, elogiato da Villas Boas in conferenza: «E’ stato uno dei migliori giocatori della Liga, dà ordine e fantasia e al Chelsea serviva uno così». S’erano tanto amati, Valencia e Mata, che ora dice cose banali e sentite: «Sarò emozionato. Se segno, non esulto». Pare che Mata si sia convinto a oltrepassare la manica anche perché lo aspettava Torres. El niño ha spinto molto per lui, per amicizia ma soprattutto perché sarebbe stato l’uomo ideale per lanciarlo oltre la crisi. Difatti: «I primi sei mesi sono stati da incubo, ma è bello aver ricominciato a segnare». Con Mata. Paperaccia con lo United e rosso con lo Swansea a parte, ci sono davvero segni di Niño rinato. Abba-

Reazione Vedremo. Per ora Torres fa sedere in panca Drogba. Villas Boas non guarda in faccia ai senatori (leggi Lampard) e dice: «Il mio compito è motivare tutti e scegliere per il meglio». I fatti finora gli danno (quasi) sempre ragione. «Sarà una gara veloce, intensa, dura: loro vogliono vincere». Sì, il Valencia ha bisogno di una reazione per 2 motivi: per la prima sconfitta in Liga col Siviglia e, dice il tecnico Emery, «Perché abbiamo la possibilità di rimediare ai due punti persi col Genk, battendo la favorita. Se stiamo al meglio possiamo vincere: lo stadio è un grande alleato». Ma la sensazione è che saranno decisivi gli umori del ritorno e del duello.

parlato. Lo facciamo spesso, e

domenica lo abbiamo fatto a lungo. Capisco che siano infastiditi, e capisco che quando sono di fronte ai giornalisti parlar bene di una giunta direttiva venga interpretato come parlar male di un’altra, ma non è così. Tutti hanno fatto cose buone. Non volevo dar fastidio a Rosell o alla sua giunta, piuttosto sono loro grato». Pep ha parlato a lungo della filosofia del club,

VALENCIA (4-2-3-1) CHELSEA (4-3-3)

LEVERKUSEN (4-4-2) GENK (4-2-3-1)

ARSENAL (4-2-3-1) MARSIGLIA (4-2-3-1) ZENIT (4-2-3-1) OLYMPIACOS (4-3-2-1) BORUSSIA D. (4-2-3-1) PORTO (4-3-3)

SHAKHTAR (4-2-3-1) APOEL N. (4-4-2)

GRUPPO E ORE 20.45

GRUPPO E ORE 20.45

GRUPPO F ORE 20.45

GRUPPO G ORE 20.45

Infastiditi «Chiaro che abbiamo

23

MIGUEL

19

BANEGA

PABLO HERNANDEZ

16

ALBELDA

CANALES SOLDADO

27

3

23

13

SZCZESNY

MANDANDA

18

8

SAM

PIATTI

9 9

10

TORRES

MATA

16

12

7

MEIRELES

MIKEL

RAMIRES

COLE

6

2

3

24

KADLEC

6

4

SAGNA MERTESACKER

9

23

L. BENDER ROLFES SCHÜRRLE

GIBBS

21

3

4

ROSICKY 8 RAMSEY 26 ARTETA FRIMPONG

28

10

11

REMY

10 14

9

18

33

17

20

16

SIMAEYS NADSON NGCONGCA 26

7

IBAGAZA

URBAIZ

3

44

MODESTO

PERISIC

23

35

4 TOROSIDIS MARCANO 21 PAPADOPOULOS MELLBERG 17

20

4

18

5

SRNA

KUCHER

36

3

22

10

29

8

10

DANNY

ALEX TEIXEIRA

JADSON

WILLIAN

9

11

LUIZ ADRIANO

KERZHAKOV

9

19

11

12

11

8

LEWANDOWSKI

J. RODRIGUEZ

KLEBER

HULK

TRICKOVSKI

AILTON

8

35

25

23

11

5

15

LÖWE HUMMELS

4 1

MOUTINHO 15

26

KÖTELES

COSTANZO

WEIDENFELLER

ARBITRO Rizzoli (Ita). TV Sky Calcio 3 HD; Premium Calcio 2. VALENCIA Panchina 1 Diego Alves, 12 Barragan, 20 Ricardo Costa, 24 Tino Costa, 21 Parejo, 22 Mathieu, 14 Aduriz. Allenatore Emery. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili Mehmet Topal. CHELSEA Panchina 22 Turnbull, 4 Luiz, 33 Alex, 8 Lampard, 21 Kalou, 23 Sturridge, 11 Drogba. Allenatore Villas Boas. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili Essien, McEachran.

ARBITRO Kelly (Irl). TV Sky Calcio 6 HD; differita alle 24 su Premium Calcio 2. BAYER LEVERKUSEN Panchina 22 Yelldell, 4 Oczipka, 31 Jorgensen, 20 Da Costa, 38 Bellarabi, 14 Balitsch, 10 Renato Augusto. Allenatore Dutt. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili Adler, Schwaab, Barnetta, Ortega, Ballack. GENK Panchina 1 Sandomierski, 35 Limbombe, 2 Masuero, 7 Hyland, 14 De Bruyne, 24 Durwael, 27 Nwanganga. Allenatore Been. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili Sarr, Grimi.

ARBITRO Velasco Carballo (Spa). TV Sky Calcio 4 HD; differita alle 24 su Premium Calcio 1. ARSENAL Panchina 21 Fabianski, 11 Santos, 25 Jenkinson, 31 Miyaichi, 39 Coquelin, 15 Chamberlain, 29 Chamakh. Allenatore Wenger. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili Wilshere, Diaby, Djorou, Benayoun, Vermaelen, Squillaci, Walcott, Koscielny, Gervinho. OLYMPIACOS Panchina 42 Meyeri, 20 Holebas, 6 Papazoglou, 19 Fuster, 8 Fejsa, 9 Pantelic, 77 Makoun. Allenatore Valverde. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili Fetfatzidis, Maniatis, Yeste.

ARBITRO Eriksson (Sve). TV Sky Calcio 5 HD; Premium Calcio 3. MARSIGLIA Panchina 1 Bracigliano, 26 Sabo, 18 Amalfitano, 23 J. Ayew, 29 Gadi, 25 Omrani. Allenatore Deschamps. Squalificati Fanni. Diffidati nessuno. Indisponibili Cheyrou, Gignac, Traoré, Mbia. BORUSSIA DORTMUND Panchina 20 Langerak, 27 Santana, 29 Schmelzer, 21 Gundogan, 8 Da Silva, 19 Grosskreutz, 10 Zidan. Allenatore Klopp. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili Bakalorz, Owomoyela, Schmelzer.

21

81

MANDUCA MARCINHO

FERNANDO 14

A. PEREIRA OTAMENDI

SUBOTIC PISZCZEK

1

DEFOUR 30

26

CHYZHOV RAT

HUBSCHMAN MKHITARYAN

SHIROKOV

ZYRYANOV

RYBKA

33

15

DENISOV

FAYZULIN

KAGAWA 22 GÖTZE BENDER KEHL

24

14

27

DIARRA 8 KABORÉ 20 GONZALEZ A. AYEW

VAN PERSIE

MALAFEEV ANYUKOV LOMBAERTS HUBOCAN CRISCITO

VALBUENA

11

25

16 6

12

KIESSLING

DJEBBOUR 93 MIRALAS ABDOUN 31

2

15

AZPILICUETA DIAWARA N’KOULOU MOREL

16

19

19

PUDIL

SONG

2

DERDIYOK

BUFFEL 8 VOSSEN 6 BARDA TÖZSER HUBERT

TERRY IVANOVIC BOSINGWA CECH

28

ARSHAVIN

OGUNJIMI

17

17

7

31

39

ANELKA

3

21

© RIPRODUZIONE RISERVATA

GRUPPO G ORE 18

LENO

CASTRO REINARTZ TOPRAK

11

GRUPPO F ORE 20.45 30

13

GUAITA 18 4 17 RAMI VICTOR RUIZ JORDI ALBA 10 6

© RIPRODUZIONE RISERVATA

23

26

PINTO

MORAIS

98

7

3 POURSAITIDES BOAVENTURA 6 OLIVEIRA PAULO JORGE

13

ROLANDO FUCILE

1

22

HELTON

CHIOTIS

ARBITRO Webb (Ing). TV Sky Sport 3 HD e Calcio 2 HD; Premium Calcio. ZENIT Panchina 30 Zhevnov, 24 Lukovic, 34 Bystrov, 23 Huszti, 17 Rosina, 9 Bukharov, 8 Lazovic. Allenatore Spalletti. Squalificati Bruno Alves. Diffidati nessuno. Indisponibili Semak. PORTO Panchina 31 Bracali, 4 Maicon, 22 Mangala, 23 Souza, 35 Defour, 17 Varela, 10 Rodriguez. Allenatore V. Pereira. Squalificati Guarin. Diffidati nessuno. Indisponibili Sapunaru.

ARBITRO Schörgenhofer (Aut). TV Sky Calcio 7 HD; differita alle 24 su Premium Calcio 3. SHAKHTAR DONETSK Panchina 30 Pyatov, 13 Shevchuk, 7 Fernandinho, 20 Douglas Costa, 11 Eduardo, 15 Stepanenko, 17 Seleznyov. Allenatore Lucescu. Squalificati Chygrynskiy, Rakitskiy. Diffidati nessuno. Indisponibili nessuno. APOEL NICOSIA Panchina 88 Kissas, 77 Solomou, 5 Jahic, 20 Adorno, 9 Solari, 29 Alexandrou, 10 Charalambades. Allenatore Jovanovic. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili Belaid.

LA SITUAZIONE GIRONE PER GIRONE Il Trabzonspor primo, solo Real e Bayern a punteggio pieno GRUPPO A

GRUPPO B

GRUPPO C

GRUPPO D

GRUPPO E

GRUPPO F

GRUPPO G

Giocate Manchester City-NAPOLI 1-1 Villarreal-Bayern Monaco 0-2 Ieri Bayern Monaco-Manchester C. 2-0 NAPOLI-Villarreal 2-0 Classifica Pt G V N P Gf Gs Bayern Monaco 6 2 2 0 0 4 0 Napoli 4 2 1 1 0 3 1 Manchester City 1 2 0 1 1 1 3 Villarreal 0 2 0 0 2 0 4 Prossimi turni 18 ottobre Manchester City-Villarreal NAPOLI-Bayern Monaco

Giocate INTER-Trabzonspor Lilla-Cska Mosca Ieri Cska Mosca-INTER Trabzonspor-Lilla Classifica Pt G V N P Trabzonspor 4 2 1 1 0 INTER 3 2 1 0 1 Lilla 2 2 0 2 0 Cska Mosca 1 2 0 1 1 Prossimi turni 18 ottobre Cska Mosca-Trabzonspor Lilla-INTER

Giocate Basilea-Otelul Galati 2-1 Benfica-Manchester United 1-1 Ieri Manchester United-Basilea 3-3 Otelul Galati-Benfica 0-1 Classifica Pt G V N P Gf Gs Basilea 4 2 1 1 0 5 4 Benfica 4 2 1 1 0 2 1 Manchester Utd 2 2 0 2 0 4 4 Otelul Galati 0 2 0 0 2 1 3 Prossimi turni 18 ottobre Basilea-Benfica Otelul Galati-Manchester United

Giocate Ajax-Lione 0-0 Dinamo Zagabria-Real Madrid 0-1 Ieri Lione-Dinamo Zagabria 2-0 Real Madrid-Ajax 3-0 Classifica Pt G V N P Gf Gs Real Madrid 6 2 2 0 0 4 0 Lione 4 2 1 1 0 2 0 Ajax 1 2 0 1 1 0 3 Dinamo 0 2 0 0 2 0 3 Prossimi turni 18 ottobre Dinamo Zagabria-Ajax Real Madrid-Lione

Giocate Chelsea-Bayer Leverkusen Genk-Valencia Oggi Bayer Leverkusen-Genk Valencia-Chelsea Classifica Pt G V N P Chelsea 3 1 1 0 0 Genk 1 1 0 1 0 Valencia 1 1 0 1 0 Bayer Leverkusen 0 1 0 0 1 Prossimi turni 19 ottobre Bayer Leverkusen-Valencia Chelsea-Genk

Giocate Borussia Dortmund-Arsenal 1-1 Olympiacos-Marsiglia 0-1 Oggi Arsenal-Olympiacos Marsiglia-Borussia Dortmund Classifica Pt G V N P Gf Gs Marsiglia 3 1 1 0 0 1 0 Arsenal 1 1 0 1 0 1 1 Borussia Dortmund 1 1 0 1 0 1 1 Olympiacos 0 1 0 0 1 0 1 Prossimi turni 19 ottobre Marsiglia-Arsenal Olympiacos-Borussia Dortmund

Giocate Apoel-Zenit

2 novembre Bayern Monaco-NAPOLI Villarreal-Manchester City

2 novembre INTER-Lilla Trabzonspor-Cska Mosca

2 novembre Benfica-Basilea Manchester United-Otelul Galati

2 novembre Ajax-Dinamo Zagabria Lione-Real Madrid

1 novembre Genk-Chelsea Valencia-Bayer Leverkusen

1 novembre Arsenal-Marsiglia Borussia Dortmund-Olympiacos

1 novembre Zenit-Shakhtar Apoel-Porto

1 novembre Bate Borisov-MILAN Viktoria Plzen-Barcellona

22 novembre Bayern Monaco-Villarreal NAPOLI-Manchester City

22 novembre Cska Mosca-Lilla Trabzonspor-INTER

22 novembre Manchester United-Benfica Otelul Galati-Basilea

22 novembre Lione-Ajax Real Madrid-Dinamo Zagabria

23 novembre Bayer Leverkusen-Chelsea Valencia-Genk

23 novembre Arsenal-Borussia Dortmund Marsiglia-Olympiacos

23 novembre Zenit-Apoel Shakhtar-Porto

23 novembre Bate Borisov-Viktoria Plzen MILAN-Barcellona

7 dicembre Manchester City-Bayern Monaco Villarreal-NAPOLI

7 dicembre INTER-Cska Mosca Lilla-Trabzonspor

7 dicembre Basilea-Manchester United Benfica-Otelul Galati

7 dicembre Ajax-Real Madrid Dinamo Zagabria-Lione

6 dicembre Chelsea-Valencia Genk-Bayer Leverkusen

6 dicembre Borussia Dortmund-Marsiglia Olympiacos-Arsenal

6 dicembre Apoel-Shakhtar Porto-Zenit

6 dicembre Barcellona-Bate Borisov Viktoria Plzen-MILAN

0-1 2-2 2-3 1-1 Gf Gs 2 1 3 3 3 3 4 5

2-0 0-0

Gf Gs 2 0 0 0 0 0 0 2

Porto-Shakhtar Oggi Zenit-Porto Shakhtar-Apoel Classifica Pt Apoel Nicosia 3 Porto 3 Shakhtar Donetsk 0 Zenit S.Pietroburgo 0 Prossimi turni 19 ottobre Porto-Apoel Shakhtar-Zenit

GRUPPO H 2-1 2-1

G 1 1 1 1

V 1 1 0 0

N 0 0 0 0

P 0 0 0 0

Gf Gs 2 1 2 1 1 2 1 2

Giocate Barcellona-MILAN Viktoria Plzen-Bate Borisov Oggi Bate Borisov-Barcellona MILAN-Viktoria Plzen Classifica Pt G V N P MILAN 1 1 0 1 0 Barcellona 1 1 0 1 0 Bate Borisov 1 1 0 1 0 Viktoria Plzen 1 1 0 1 0 Prossimi turni 19 ottobre Barcellona-Viktoria Plzen MILAN-Bate Borisov

2-2 1-1

Gf Gs 2 2 2 2 1 1 1 1

REGOLAMENTO: Le prime due di ciascun girone passano agli ottavi; la terza scivola in Europa League. In caso di parità sono decisivi nell’ordine a) gli scontri diretti; b) la differenza reti negli scontri diretti; c) i gol in trasferta negli scontri diretti; d) la differenza reti; e) i gol segnati; f) il coefficiente Uefa di luglio 2011


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A

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Juve tutto Pepe 8

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I NUMERI

Sudore e due fasi Così il soldatino diventa la chiave 0,13 10

I milioni spesi per averlo a titolo definitivo dall’Udinese: 2,5 l’anno scorso per il prestito più 7,5 di riscatto quest’estate (pagamento triennale)

ANGELO DI LIVIO ex Juve di GIULIO DI FEO

«Ala vecchio stampo, Conte non ne può fare a meno»

Le volte in cui, nello scorso campionato, Pepe è entrato dalla panchina, a fronte di 10 sostituzioni ricevute

La media gol di Pepe a partita in serie A. Nelle serie inferiori era di 0,28, perché giocava da attaccante puro

domande a...

Destra o sinistra, poco importa: la classe operaia va comunque in paradiso. È il caso di Pepe, com’era il caso di Di Livio.

In Sicilia con lui i bianconeri hanno svoltato «Se non vinco, divento un "rosicone"»

1 Lei e l’esterno della Juve,

Il Soldatino del terzo millennio corre così tanto che se gli attaccassero una dinamo potrebbe illuminare lo Juventus Stadium. È nato attaccante, cresciuto ala, si è improvvisato terzino: dove lo metti sta ed esegue il suo compito. Il Soldatino del terzo millennio è Simone Pepe che sta vivendo una parabola simile a quella di Angelo Di Livio, il Soldatino del secondo millennio: prima discusso e criticato, poi insostituibile.

tempo: nei piani di Conte avrebbe dovuto rifiatare un po’. Le cose non sono andate come previsto, dopo l’intervallo Pepe ha sostituito Elia e ha cambiato la partita diventando padrone della fascia sinistra e creando molte occasioni, tra cui quella colossale fallita da Vidal. Con grande spirito di squadra, dopo la partita Pepe ha rifiutato ogni celebrazione personale: «Ho solo avuto la fortuna di giocare nel secondo tempo, quando tutta la squadra è cresciuta». Il fatto è che la squadra è cresciuta anche e soprattutto per merito suo.

Prezioso Entrambi sono nati in

Rosicone Simone vuole vince-

estate (il 26 luglio Di Livio, il 30 agosto Pepe), sono romani (della capitale Angelo, di Albano Laziale Simone), sono arrivati alla Juve dal nord-est (Di Livio dal Padova, Pepe dall’Udinese). Entrambi, soprattutto, fanno parte di quella categoria di giocatori della cui importanza ti accorgi con il tempo: perché non ti tradiscono mai, perché danno sempre una mano, perché quando non ci sono ne senti la mancanza. A Catania Pepe è rimasto in panchina per tutto il primo

re sempre (anche nelle sfide su punizione che chiudono gli allenamenti a Vinovo e in cui «osa» sfidare capitan Del Piero) e domenica a Catania ha discusso animatamente con Conte proprio perché non era arrivato il successo: «Io sono “rosicone”, e quando non vinco mi innervosisco. Dovevamo battere il Catania perché avevamo avuto occasioni importanti. Non l’ho detto con questa calma, ma non ce l’avevo assolutamente con il mister».

DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO VINOVO (Torino)

stessa pasta: tutti a sottovalutarvi, eppure sempre in campo. «Ce ne sono pochi, oggi, come lui. Adesso gli esterni sono prevalentemente offensivi, Pepe è un’ala all’antica, fa entrambe le fasi. E sono contento per lui, è un ragazzo che il posto se lo conquista»

Il golf Il mister — come lo chia-

ma lui — è conquistato dalla sua disponibilità e dalla professionalità. Oltre che dalla sua abilità tattica: interpreta benissimo le due fasi, può giocare su entrambe le fasce e grazie al passato da attaccante sa come si tira in porta. In estate Pepe ha avuto un paio di infortuni muscolari che l’hanno costretto spesso a correre da solo sul campo. Adesso, però, è in forma splendida e domenica contro il Milan giocherà sicuramente per la gioia della fidanzata Agnese e dei grandi amici Marco Storari e Leonardo Bonucci. Storari, tra l’altro, è costretto a «sopportare» Pepe anche in ritiro, dove dividono la stanza. Per il portiere la tentazione dei tappi nelle orecchie è forte, ma alla fine prevale la voglia di ridere perché con Simone non ci si annoia mai e ci si diverte sempre. Però c’è una cosa che Pepe proprio non sa fare: giocare a golf. Ha iniziato da poco, ma qualcuno racconta che non sia cosa per lui. Dopo il gol al Parma ha esultato mimando un «drive»: nello spogliatoio lo stanno ancora prendendo in giro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Già, una maglia per Pepe c’è sempre. Eppure la Juve di esterni ne ha tanti... «Appunto, tutti offensivi. Andiamo a riguardare il gol incassato a Catania: lì Elia avrebbe dovuto raddoppiare. Se ci fosse stato Pepe, sono convinto che non l’avrebbero preso».

Simone Pepe, 28 anni, alla Juventus dall’estate 2010 TANOPRESS

3 Pepe è l’ideale, dunque. Anche contro il Milan? «Soprattutto contro il Milan. Contro il loro 4-3-1-2 uno così serve sia per arginare le discese del loro terzino che per portare pressione a centrocampo, facendo in pratica da mediano aggiunto. Ecco dove sta la grande importanza tattica di Pepe, che oltretutto legge anche molto bene le varie situazioni: per Conte è un giocatore indispensabile, al momento non ne può fare a meno». © RIPRODUZIONE RISERVATA

DOPO L’1-1 CONTRO I SICILIANI

Marcare Pirlo a uomo? Lo freni, ma non lo fermi Sul regista la stanchezza ha influito alla pari del pressing di Delvecchio DAL NOSTRO INVIATO

VINOVO (TO)

Quindi basta marcare a uomo Andrea Pirlo per bloccare lui e la Juve? Ovviamente no. La soluzione tattica adottata da Montella, ossia togliere l’aria al regista bianconero con Delvecchio, è stata preziosa ma non determinante per il pareggio del Catania: la Juve ha comunque creato alcune palle gol. Il discorso è più ampio e coinvolge anche i compagni di Pirlo. D’altronde la marcatura a uomo su di lui non è un’idea geniale e nemmeno particolarmente innovativa. Storia vecchia Lo stesso Pirlo ha analizzato così la situazione tattica di Catania: «Mi hanno marcato a uomo e allora mi sono defilato per lasciare più spazio e campo ai miei compagni». Già: mica si possono mar-

care tutti gli avversari a uomo e seppure nessuno nella Juve ha la fantasia e la classe di Pirlo ci sono Vidal e Marchisio che sanno comandare la manovra. Già ai tempi del Milan qualcuno aveva provato ad annullare Pirlo attaccandogli ai pantaloncini un mastino che lo seguisse fino in bagno. A volte funzionava (Juve-Milan del 10-11-2002, l’alba del Pirlo regista, Nedved non lo fece respirare: pressava e ripartiva), più spesso no.

I CONTRASTI A CATANIA

VINOVO

Barzagli migliora Rebus Chiellini

Stanchezza A Catania Andrea non è stato annullato, ma limitato. E tra i motivi c’è anche la stanchezza, sua e dei suoi compagni, alla terza partita in una settimana. Le aperture di Pirlo sono illuminanti quando ci sono compagni pronti a sfruttarle: altrimenti è arte sprecata. Alla terza gara ravvicinata alcuni bianconeri erano meno brillanti e puntuali nello scatto. Questo rallentava la giocata di Pirlo, che già doveva pensare a liberarsi di Delvecchio e del secondo eventuale marcatore. E allora era naturale lo scarico sul compagno più vicino, che aveva lo spazio e il tempo per salire con il pallone. Già con il Bologna Pirlo era stato marcato con grandissima attenzione soprattutto nella fase iniziale dell’azione, però era stato ugualmente il migliore in campo: aveva regalato un assist splendido a Krasic e sfiorato il gol personale con un tiro da fuori. La libertà che gli ha concesso il Parma al debutto non la avrà più, però Pirlo è diventato Pirlo proprio perché non può bastare un uomo per spegnerne la classe.

(gb.o.) Ieri la Juve ha ripreso la preparazione: lavoro atletico e partitella. Barzagli è rimasto in palestra: il piede destro è ancora dolorante, ma c’è ottimismo sul suo recupero per il Milan. Si allena bene Bonucci che è piaciuto a Conte. Il rebus riguarda Chiellini: centrale o a sinistra. O addirittura in panchina: se Conte lo vedrà in forma discreta lo manderà in campo, altrimenti lo lascerà fuori.

Antonio Conte, 42 anni, a colloquio con Andrea Pirlo, 32 FORNASARI

ATTI INTIMIDATORI

DOVE GIOCA ANDREA IL NUMERO DI TOCCHI PER ZONA

Zampe di cinghiale a casa di Peruzzi Brutta sorpresa per Angelo Peruzzi, che ha trovato davanti al cancello della sua azienda agricola a Blera (dove è anche vicesindaco) delle zampe di cinghiale mozzate. È il secondo atto intimidatorio del genere che l’ex portiere subisce: 9 mesi fa trovò una testa mozzata dello stesso animale, di cui porta il soprannome. I carabinieri indagano per individuare gli autori della minaccia, Peruzzi intanto si dice «dispiaciuto e rammaricato»

gb.o. OPTA-SICS-GDS

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SERIE A

Firenze, il rilancio di Renzi per una piccola Cittadella Proposto il quartiere Novoli per il progetto viola. Nuovo stadio e area commerciale su 36 ettari: l’idea piace. E a novembre arriva la Ferrari LUCA CALAMAI FIRENZE

Una nuova casa per la Fiorentina e una pista inventata per ospitare la Ferrari di Alonso. Matteo Renzi entra con la sua anima da rottamatore anche nel mondo dello sport. Il sindaco di Firenze consegna alla famiglia Della Valle il suo progetto per il nuovo stadio. La Cittadella, con i suoi 80 ettari e il parco a tema, non è realizzabile. Gli spazi cittadini non lo permettono. «In più — spiega Renzi — l’area che era stata individuata (la zona di Castello, ndr) è ancora sotto sequestro». Ma una piccola Cittadella può essere costruita all’interno dell’area Mercafir, a Novoli. Vicino all’aeroporto e all’uscita dell’autostrada. Lo spazio c’è E il sindaco di Fi-

renze lo ha rielaborato realizzando un disegno che non è un progetto, ma solo un’idea. «Possiamo lavorare su un’area che, anche se di poco, è superiore a quella utilizzata dalla Juve per la sua nuova casa». I numeri sono questi: 36 ettari complessivi (l’area Juve è di 34) dei quali 30 mila metri quadrati utilizzabili

Sinisa Mihajlovic, Andrea Della Valle e il sindaco Matteo Renzi. In alto, il plastico del nuovo progetto SESTINI

per zona commerciale e direzionale. In pratica, ci sarebbe spazio per uno stadio, tre campi d’allenamento, un’area commerciale che prevederebbe anche un albergo con vista diretta sul campo (tipo quello che a Toronto permette di vedere dalla propria camera le partite dei Blue Jays di baseball), più una serie di uffici. «In questo progetto — spiega Renzi — ho ipotizzato la realizzazione di uno stadio tutto coperto da 40 mila posti, la capienza che serve per ospitare una finale delle coppe europee. È un’ipotesi di lavoro che mi auguro possa svilupparsi in maniera positiva. Con la famiglia Del-

la Valle abbiamo appena inaugurato i campini nell’area adiacente al Franchi. Una struttura che è stata oggetto di dibattito per 29 anni. Ora sarebbe bello inaugurare insieme questo nuovo progetto. Se ci sarà una volontà comunque il via potrebbe arrivare in pochi mesi». Il fascicolo verrà consegnato nei prossimi giorni alla Fiorentina. L’idea di Renzi tutto sommato non dispiace ai proprietari del club viola, anche se 36 ettari sono molto meno degli 80 previsti dal progetto Cittadella. Ma, almeno, è stato dato il fischio d’inizio di una partita che interessa molto gli azionisti di maggioranza. Restano, per ora, alcune domande in sospeso: per quanti anni i Della Valle avrebbero in gestione questa piccola Cittadella? Quale sarebbe il costo dell’operazione? Quanto potrebbe fruttare l’area commerciale? Tra un mese lo scenario sarà più chiaro. La prossima settimana ci dovrebbe essere il primo contatto ufficiale tra il presidente Cognigni e i tecnici del Comune. Passiamo alla Ferrari Il sindaco Renzi ha lanciato l’idea e il presidente Montezemolo l’ha subito raccolta. Il progetto è quello di far «volare» la Rossa per le vie di Firenze. Con Alonso e Massa al volante. É già stato anche ipotizzato un percorso che dovrebbe partire dal parco delle Cascine e attraversare il cuore della città a 300 all’ora. Anche la data è già stata individuata, dal 3 al 6 novembre, quando la Ferrari sarà al Mugello per alcuni test. E chissà che altre scuderie di F1 non accettino di partecipare a questa sfilata a tutta velocità. Firenze garantisce un palcoscenico mondiale.

L’IDEA DEL SINDACO

© RIPRODUZIONE D’ARCO

RISERVATA

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CIFRE IN VIOLA

S 36 ettari La grandezza dell’area designata nel quartiere Novoli

S 40mila posti coperti, l’ipotetica capienza del nuovo stadio. Nell’area c’è posto anche per tre campi di allenamento e di un hotel con vista diretta sul campo

S 300 km/h La velocità a cui le Ferrari di Massa e Alonso sfrecceranno a novembre a Firenze, anche tra le strade del centro

In basso, la Ferrari di Alonso durante il GP di Singapore EPA


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SERIE A

Festa Roma

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CHE BUFFET A TRIGORIA

DA FOSCHI A TOM I 22 NUMERI 1

Totti&DiBenedetto, adesso i re sono due «Arriveremo in alto» Pioggia di auguri al capitano per il 35˚ compleanno: «Sono in gran forma». Il neo presidente: «Un onore» ALESSANDRO CATAPANO MASSIMO CECCHINI ROMA

Ci piace vedere qualcosa di romantico nell’incrocio proposto dal destino. Nel giorno in cui Francesco Totti festeggiava con la squadra il suo 35˚ compleanno, Thomas DiBenedetto diventava il 22˚ presidente della storia della Roma. Un mix appetitoso, come il menù del piccolo buffet allestito a Trigoria: pizza, porchetta e champagne, benedetto dai cori e gli striscioni di una cinquantina di tifosi assiepati all’esterno. Il tutto condito con la pioggia di auguri che incessante veniva battuta dalle agenzie. Da politici (locali e non), artisti come Fiorello, Verdone, Max Giusti e tanti altri, a cui infine si è unito il coro — sotto l’occhio di Roma Channel — di compagni di

Tomas Dibenedetto, 62 anni, azionista di maggioranza della Roma e da ieri presidente

squadra, dirigenti e allenatore. «Francesco è in forma straordinaria — ha detto Luis Enrique — ed è bello vedere come i compagni lo seguano».

EIDON

Sms Baldini Da Londra anche il futuro d.g. Franco Baldini, che sarà nella Capitale solo dopo il derby, ha mandato un sms celebrativo. Quanta basta, insomma, perché Totti trovi l’ispirazione così: «In questi giorni mi sento in forma e in buona condizione: è strano (ma bello!) osservare e imparare come a volte il tempo non indebolisca. Al contrario mi sento temprato: anche in campo riesco a correre e pressare gli avversari più che in passato. La chiave di tutto sono gli stimoli e il desiderio: la volontà è potere, nello sport e in tutte le sfide della vita». Vita da presidente Più o meno quella che da ieri ha intrapreso

Di Benedetto, che si è unito ai peana per il capitano con un italianissimo: «Cento di questi giorni Francesco». Più impegnativa dell’italiano, però, è stata l’approvazione del bilancio annuale al giugno 2011, chiuso con 30,6 milioni di perdite e con un fatturato di 124 milioni, inclusa la produzione della Soccer Sas che gestisce il marchio. Il Cda che ha conferito la presidenza a DiBenedetto e ha approvato il progetto di bilancio si è concluso all’ora di pranzo, ma il comunicato ufficiale è arrivato solo in serata. «È un vero onore per me essere nominato presidente della Roma — le prime parole di DiBenedetto — una società e una squadra con una storia lunga e gloriosa. Noi continueremo a lavorare intensamente per fare della Roma una squadra di cui i suoi tifosi possano essere orgogliosi». DiBenedetto diventa il 22˚ presi-

L’amore dei tifosi per il capitano Totti e la festa in spogliatoio con porchetta e pasticcini. Pizarro apprezza BARTOLETTI-ROSSI PER AS ROMA

dente del club e succede a Roberto Cappelli, che ha mantenuto la carica per tre mesi. «Comincia una nuova era», ha annunciato il legale di UniCredit, che conserverà il posto nel nuovo Cda (verrà approvato dall’assemblea dei soci tra un mese). Caso tessera In una giornata tanto piena, restava solo da chiarire la posizione della Roma sul carnet di 16 biglietti senza tessera del tifoso stoppato dall’Osservatorio e da Maro-

ni, in attesa di trovare soluzioni condivise. «Nell’ipotesi in cui, nonostante i successivi chiarimenti, l’iniziativa, che ribadiamo rispetta tutti i requisiti di sicurezza, non venisse recepita, l’As Roma — ha fatto sapere in un ulteriore comunicato — si vedrebbe costretta a riconsiderare drasticamente la strategia di fidelizzazione alla base del programma "Tessera del Tifoso"». La prima vera grana della gestione DiBenedetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Questi i presidenti della Roma. 1927-28 Italo Foschi; ’28-’35 Renato Sacerdoti; ’35-’36 Vittorio Scialoja; ’36-’41 Igino Betti; ’41-’44 Edgardo Bazzini; ’44-’49 Pietro Baldassarre; ’49-’52 Piercarlo Restagno; ’52 Romolo Vaselli ’52-’58 Renato Sacerdoti; ’58-’62 Anacleto Gianni; ’62-’65 Francesco Marini-Dettina; ’65-’68 Franco Evangelisti; ’68-’69 Francesco Ranucci; ’69-’71 Alvaro Marchini; ’71-’79 Gaetano Anzalone; ’79-’91 Dino Viola; ’91 Flora Viola; ’91-’93 Giuseppe Ciarrapico; ’93 Ciro Di Martino; ’93-2008 Franco Sensi; 2008-2011 Rosella Sensi; 2011 Roberto Cappelli; 2011 Thomas DiBenedetto


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DOMANI L’EUROPA LEAGUE

Sosta Di Natale L’Udinese vede l’effetto che fa

Allarme Klose Ma a Lisbona vuole esserci

Totò non parte per Glasgow. Guidolin si affida a Fabbrini. Out pure Domizzi FRANCESCO VELLUZZI MASSIMO MEROI

Totò si arrende. Questa mattina il campione napoletano dell’Udinese non salirà sul charter che porterà la squadra a Glasgow per la prima trasferta nel girone di Europa League. Francesco Guidolin domenica sera a Cagliari aveva chiaramente fatto capire che avrebbe concesso un turno di riposo all’attaccante indispensabile. Ieri ha dato la conferma annunciando i 19 convocati per Glasgow dove non ci sarà neppure Maurizio Domizzi. Il difensore romano, in un contrasto con Ibarbo, ha riportato una piccola lesione muscolare. Meglio tentare un recupero per domenica in campionato al Friuli col Bologna in cui l’Udinese proverà a far bottino pieno dopo un avvio fantastico con tre trasferte, da cui è uscita imbattuta: Lecce, Milano (col Milan) e Cagliari. Senza punte Giocare senza Di Natale è un handicap pazzesco

per una squadra che in coppa non può schierare Torje e che per chissà quanto tempo dovrà rinunciare agli infortunati cronici Floro Flores e Barreto. Ma Totò (3 gol in campionato, uno in Europa League e uno nel preliminare di Champions con l’Arsenal) domenica ha dato segnali di sofferenza. Aveva già stretto i denti col Rennes. Per due settimane ha giocato, peraltro andando sempre a segno, anche la partita infrasettimanale. Cosa che non è mai accaduta a un campione che, proprio per preservarsi, in una settimana normale, si unisce al resto del gruppo il giovedì. Toccherà quindi a Diego Fabbrini, col supporto tra le linee di Abdi, provare a fare il Totò. Il pisano ha giocato bene col Rennes, ha fatto rifiatare Torje a Cagliari e si trova meglio a far la punta che il quarto di centrocampo come pretende Ciro Ferrara in Under 21. Ha la benedizione di Totò e ha, soprattutto, l’occasione di mettere in mostra il suo grande potenziale tecnico. Per gli attaccanti di Ferrara è un buon momento: domenica, caso raro, hanno gio-

cato tutti titolari e Fabbrini ha fatto 25 minuti. In panchina ci sarà solo Davide Marsura, classe ’94, veneto che gioca con la Primavera. Turnover Guidolin, aldilà delle punte, cambierà parecchio. L’unico difensore certo di giocare dovrebbe sembra Danilo. Verrà ancora data fiducia al giovane brasiliano Neuton, tornerà in campo Basta, dovrebbe debuttare Pereyra, giocherà in mezzo ancora Badu. Insomma, la meglio gioventù bianconera. Con la speranza che i miracoli continuino. © RIPRODUZIONE

La Classifica

LAZIO

Totò Di Natale, 33 anni, già 5 gol in questa stagione

Turn over sì, ma limitato al massimo. Perché all’Europa League la Lazio ci tiene e, dopo il pari interno col Vaslui, la sfida di domani con lo Sporting è già decisiva. Così a Lisbona Edy Reja ha deciso di cambiare soltanto due tre pedine rispetto alla formazione che domenica scorsa ha affrontato il Palermo. La difesa (Konko Diakite Dias Lulic) sarà confermata in blocco, nonostante torni a disposizione il titolare Radu. Ma il tecnico terrà il romeno in panchina, visto che manca da un mese: meglio puntare su chi ha nelle gambe il ritmo gara. A centrocampo, invece, turno di riposo per Ledesma, con l’albanese Cana che si piazzerà in cabina di regia: ai suoi lati il rientrante Gonzalez e Brocchi. Altra novità in attacco, dove tornerà dal primo minuto il capitano Rocchi. Farà coppia con uno tra Klose e Cisse. Il prescelto è il tedesco, che però ieri ha accusato un lieve affaticamento muscolare. Non tale però da impedire a Reja di inserirlo nella lista dei convocati. I biancocelesti partiranno oggi pomeriggio per Lisbona, dove in serata effettueranno la rifinitura. Al termine della quale Reja scioglierà la riserva su Klose, che peraltro vuole a tutti i costi esserci. Se non dovesse farcela giocherà Cisse. Stefano Cieri

TOGNONI

SQUADRE

PT

JUVENTUS UDINESE GENOA NAPOLI FIORENTINA PALERMO CAGLIARI CHIEVO SIENA LAZIO ROMA MILAN CATANIA ATALANTA* NOVARA INTER PARMA LECCE BOLOGNA CESENA

8 8 7 7 7 7 7 7 5 5 5 5 5 4 4 4 3 3 1 0

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4

2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 3 1 1 1 1 0 0

2 2 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 1 1 1 0 0 1 0

0 0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 0 2 2 3 3 3 4

7 5 8 6 5 7 6 6 4 5 3 5 2 7 7 7 3 3 2 2

3 1 5 3 2 6 5 5 2 5 3 6 4 4 7 8 9 7 8 7

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) minor numero di partite disputate; 3) differenza reti; 4) numero di gol segnati; 5) ordine alfabetico. *l’Atalanta ha sei punti di penalizzazione

Prossimo turno Sabato 1 ottobre ROMA-ATALANTA (ore 18) INTER-NAPOLI (ore 20.45) Domenica 2 ottobre NOVARA-CATANIA (ore 12.30) CESENA-CHIEVO FIORENTINA-LAZIO LECCE-CAGLIARI PALERMO-SIENA PARMA-GENOA UDINESE-BOLOGNA JUVENTUS-MILAN (ore 20.45)

Marcatori 4 RETI: Palacio (Genoa) 3 RETI: Denis (1) (Atalanta); Milito (2) (Inter); Cavani (Napoli); Miccoli (Palermo); Giovinco (1) (Parma) ; Di Natale (1) (Udinese) 2 RETI: Moralez (Atalanta); Conti (Cagliari); Moscardelli e Pellissier (Chievo); Cerci e Jovetic (Fiorentina); Klose (Lazio); Rigoni (1) (Novara); Osvaldo (Roma); Calaiò (Siena)

RISERVATA

PRIMAVERA IN CAMPO PER LA QUARTA GIORNATA

Siena e Fiorentina all’esame di genovese Oggi 4ª giornata del campionato Primavera alle 15. Questo il programma. GIRONE A Empoli-Cagliari (Monteboro); Juventus-Grosseto (Vinovo); Novara-Livorno (Piola); Parma-Torino (Collecchio); Sassuolo-Modena (ore 17, Ricci); Siena-Sampdoria (Monteriggioni); Genoa-Fiorentina (ore 14, Lavagna, diretta tv Sportitalia 1). Classifica: Siena e Fiorentina 7; Juventus, Empoli e Grosseto 6; Novara, Modena, Genoa, Cagliari e Sassuolo 4; Sampdoria 3; Torino, Livorno e Parma 1. GIRONE B AlbinoLeffe-Padova (8/10, Torre Boldone); Bologna-Verona (Kennedy); Chievo-Milan (Tre Stelle); Cittadel-

la-Brescia (Camposampiero); Inter-Varese (rinv.); Udinese-Atalanta (Comunale); Vicenza-Cesena (Bertoldi). Classifica Inter e Varese 7; Milan*, Cittadella e Udinese* 6; Chievo e Brescia 5; AlbinoLeffe 4; Bologna, Verona e Cesena 3; Padova 1; Atalanta e Vicenza 0. GIRONE C Gubbio-Catania (ore 14, Ubaldi); Lazio-Crotone (ore 11, Salaria Sport Village); Nocerina-Bari (Altaferno); Palermo-Lecce (Universitario); Pescara-Roma (Città S.Angelo); Reggina-Juve Stabia (S.Agata); Napoli-Ascoli (ore 16, Comunale Palma Campana, diretta tv Sportitalia 1). Classifica Reggina 9; Lecce 7; Lazio, Catania, Nocerina e Ascoli 6; Roma 5; Palermo 4; Juve Stabia 3; Pescara, Gubbio, Crotone, Bari e Napoli 1. * una partita in meno

LA NOVITA’

BOLOGNA

Processo a Mutu Spunta un video per scagionarlo

«Bisoli non è in discussione» Parola di Guaraldi

Un video per scagionare Adrian Mutu. La difesa del calciatore ha chiesto al giudice di pace di Firenze di far vedere in udienza un filmato che alleggerirebbe Mutu di parte delle responsabilità nell’aggressione avvenuta nel dicembre 2009 all’uscita del super hotel Four Seasons. L’ex attaccante viola, ora al Cesena, è finito alla sbarra sulla base di una querela presentata da un uomo d’affari libanese, che denunciò di esser stato picchiato dal calciatore fuori dall’hotel al culmine di una discussione.

BOLOGNA (m.j.l.) Ieri il Cda, il presidente Guaraldi ha annunciato: «Individuato il luogo dove costruire il nuovo Centro Tecnico d’allenamento del Bologna, nei pressi di Quarto. Il club comprerà i terreni». Poi così Guaraldi sul tecnico: «Bisoli non è mai stato e non è in discussione». E Setti rafforza il concetto: «Anche se dovessimo perdere a Udine, non succederebbe niente». Sfumata per ora l'ipotesi Marocchi d.t.: «Non l'ho incontrato e non l'incontrerò» — spiega Guaraldi — «ma se lo farò tra quattro mesi, non datemi del bugiardo». Infine Gillet: out 40 giorni, lussazione alla spalla sinistra.


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CALCIOPOLI

«Caccia all’uomo contro Moggi violando la legge» Il legale: «Inchiesta con killer e mandanti» L’ex d.g. si difende citando Ferguson e Biagi MAURIZIO GALDI VALERIO PICCIONI NAPOLI

Della «telefonata bomba» fra Rodomonti e Bergamo si parlerà il 25 ottobre ga della difesa di Moggi, ma Prioreschi è stato durissimo contro i metodi investigativi e della «selezione» delle telefonate da prendere in considerazione. Chi è l’«uccellino»? L’avvocato ha parlato di «somari», «mondezza», «grande imbroglio», «caccia all’uomo». Ma non se l’è presa solo con il colonnello Attilio Auricchio, numero uno dell’istruttoria, e il suo collega Michele Di Laroni. In particolare, ha puntato il dito sul ruolo di Franco Baldini, passato e futuro direttore generale della Roma, come «ispiratore» dell’inchiesta di Auricchio. Poi, parlando dell’ex arbitro Danilo Nucini e della sua deposizione,

L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, 74 anni ANSA

«è stato Fabiani a darmi delle schede telefoniche per conto di Moggi», ha usato l’espressione «aveva un uccellino suggeritore»: «Come mai, dopo che gliel’avevamo chiesto tante volte, s’è ricordato dopo sette anni il numero telefonico? Guarda caso sono tutti numeri Telecom...» All’attacco delle schede Questo

delle schede è stato un tema chiave della requisitoria. D’altronde la difesa di Moggi sa che le famose utenze svizzere, di cui comunque l’ex d.g. juventino ha ammesso il possesso seppure per difendersi dallo «spionaggio industriale» sul mercato, sono il punto su cui l’accusa ha insistito di più. Per Prioreschi «l’acquisizione è stata fatta in violazione di legge, senza rogatoria internazionale, non c’è uno straccio di documento che autorizzava l’operazione in Svizzera». Tanto da tornare a chiedere l’«inutilizzabilità». Poi ha contestato i metodi di attribuzione. E qui natu-

Ecco le motivazioni della Corte di giustizia

ROMA

Ieri la Corte di giustizia federale (Cgf) a sezioni unite ha pubblicato un’altra parte delle motivazioni sull’appello per la vicenda della calcioscommesse. Si tratta delle motivazioni relative a Giuseppe Signori, Antonio Bellavista e Nicola Santoni. Tutti e tre sono iscritti in Figc come tecnici e rispettivamente hanno avuto inflitte pene di 5 anni più la preclusione (radiazione), i primi due; 4 anni di squalifica, il terzo. Il papello Resta il famoso appunto trovato in casa di Signori, il principale elemento che ha convinto i giudici della Cgf a confermare la sentenza di primo grado della Disciplinare ai dan-

Processo ai pm Il legale ha par-

Ferguson e Biagi Era stato Mog-

CALCIOSCOMMESSE PUBBLICATA LA QUARTA PARTE

Sono relative a Signori, Santoni e Bellavista

Diffide fantasma Prioreschi ha anche sottolineato gli errori dei capi d’accusa: «Udinese-Brescia. Si dice che Pinzi, Muntari e Di Michele furono ammoniti per fargli saltare la Juve. Ma i tre non erano diffidati e i pm lo scrivono nel capo d’accusa». E per Lecce-Juve. «Hanno fatto l’imputazione sulle 23 magliette date da Alessio Secco, non da Moggi, a De Santis. Buffoni che non siete altro».

lato pure di «violazioni del codice di procedura penale» compiute da investigatori e pm. E così, a fine udienza, è stato chiesta anche la trasmissione degli atti alla Procura di Napoli per l’ipotesi di «falso» per le deposizioni di Auricchio, Baldini e Nucini, e di Roma per «abuso d’ufficio, calunnia a danno di Moggi e falso ideologico».

DAI NOSTRI INVIATI

«Un processo con un mandante e un killer». Nel fiume in piena delle sei ore e mezzo di arringa di Maurilio Prioreschi, legale di Moggi, la frase rappresenta il punto più alto dell’attacco alla credibilità dell’inchiesta che ha partorito calciopoli e il relativo processo penale. A sorpresa non s’è parlato della «telefonata-bomba», quella di Bergamo a Rodomonti, che sarà affrontata dall’avvocato Trofino nella seconda arrin-

associazione era?». Poi le intercettazioni ambientali: «Quando i pm parlano di Racalbuto, Moggi dice Albe’. E Racalbuto si chiama Salvatore».

ni dell’ex Beppe-gol. Non ha convinto i giudici la sua memoria difensiva e soprattutto è stata contestata la tesi sostenuta dai suo avvocati che il divieto di scommesse è limitato ai tesserati. «Al riguardo — scrive la Cgf — va osservato che il divieto di operare scommesse si estende a tutti i soggetti tenuti al rispetto dell’ordinamento federale e non solo ai tesserati come afferma la difesa del Signori». Stessa sorte Anche per Bellavi-

sta è determinante il ruolo dell’appunto trovato in casa di Signori e pertanto anche il suo appello viene respinto e la Cgf scrive: «appare evidente il coinvolgimento del Bellavista ed il suo ruolo all’interno di una associazione costituitasi al fine di commettere illeciti sportivi, per alterare il risultato delle partite su cui scommettere». Per Santoni la Cgf condivide le motivazioni della Disciplinare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ralmente l’impresa è stata più faticosa. «Nessuna segretezza. Lo sapevano tutti dell’acquisto e Moggi un giorno volle pure andare a vedere il negozio. E un giornale di Como pubblicò pure una sua foto!». E ancora: «Non ci sono contatti fra le schede attribuite a Bergamo e Pairetto (Bergamo ha ammesso di averla avuta da Moggi, Pairetto ha sempre negato, ndr) e gli arbitri. Ma allora che

gi ad aprire l’udienza con una «dichiarazione spontanea» di 25 minuti in cui aveva citato a suo favore Alex Ferguson («Moggi è un manager straordinario») e Enzo Biagi («Una sentenza sportiva pazzesca basata sul nulla») per poi attaccare la Juve di allora: «Non si è difesa». Il 25 toccherà a Trofino, ancora per Moggi. E alla difesa di Bergamo, Fazi e Fabiani. La presidente Casoria ha detto che se l’avvocato Morescanti, che sta per partorire, non sarà in grado di discutere in aula, la requisitoria per i tre spetterà ancora a Prioreschi. Poi la replica del pm Capuano. Infine la sentenza. L’8 o il 15 novembre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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TUTTE LE TAPPE

MAGGIO 2006 Scoppia Calciopoli con la prima pubblicazione delle intercettazioni. La Procura di Napoli invia 41 avvisi di garanzia. LUGLIO 2006 Condanne sportive: 5 anni per Moggi, Giraudo e Mazzini con «proposta di preclusione» (radiazione), Juve in B, Fiorentina e Lazio pure (ma in appello torneranno in A con penalizzazione), stessa pena per il Milan. 3 OTTOBRE 2008 Rinvio a giudizio dei 24 imputati. 21 APRILE 2009 Comincia il processo Calciopoli. 8 o 15 NOVEMBRE 2011 Sono previste le sentenze di primo grado.

SCOMMESSE L’INCHIESTA DI NAPOLI

Sentito Sabatini sul mercato della Juve Stabia DAI NOSTRI INVIATI

NAPOLI

Continua il lavoro dei magistrati della Dda di Napoli coordinati da Rosario Cantelmo. Ieri il sostituto Pierpaolo Filippelli, che insieme al collega Claudio Siragusa segue l’inchiesta legata alle scommesse e alle infiltrazioni camorristiche nel mondo delle agenzie, ha sentito come persona informata dei fatti Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma. Si tratta di fare chiarezza sia sui risultati di alcune gare dello scorso campionato di serie A, sia su movimenti di mercato relativi alla Juve Stabia: i due filoni di inchiesta della Dda. Calciatori e pressioni In particolare con Sabatini,

Filippelli ha voluto ricostruire quello che è avvenuto dopo il prestito da parte della Roma alla Juve Stabia di due calciatori della Primavera giallorossa: il portiere Pena e il difensore Mladen, visto che la loro esperienza in Campania sarebbe durata decisamente poco. In particolare i magistrati stanno ricostruendo «l’atmosfera» intorno alla società e alla squadra campana alla luce di alcune testimonianze (quelle dei calciatori Raffaele Biancolino e Gaetano Grieco), ma soprattutto delle intercettazioni tra Francesco Avallone (che sarebbe legato al clan D’Alessandro) e il direttore sportivo della Juve Stabia Roberto Amodio. In particolare Amodio parlerebbe con Avallone di possibili aggressioni contro Biancolino. Proprio per questo Amodio potrebbe essere convocato il 6 ottobre alla Disciplinare nell’ambito del procedimento in corso in Federcalcio sul presunto illecito di Juve Stabia-Sorrento. Platini Intanto oggi, come riferisce Agipronews,

il presidente dell’Uefa Michel Platini incontrerà i vertici della Federcalcio serba sulle partite truccate. galdi-piccioni © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE BWIN IL CONFRONTO

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Numeri da primi Giovani talenti difesa blindata e il Brescia vola GIAN PAOLO LAFFRANCHI BRESCIA

Brescia primo in classifica e imbattuto dopo un mese di campionato: chi l’avrebbe detto? Una partenza lanciata era impensabile in estate, a retrocessione ancora fresca, con un mercato deprimente (solo uscite o rientri dai prestiti). Pura fantascienza che con Scienza è diventata realtà. Il tecnico (esordiente, voluto dal nuovo dorettore sportivo Iaconi) ha trasformato una squadra raccogliticcia in un gruppo compatto, cementato dalle difficoltà e confortato da un gioco semplice ed efficace: pressing, possesso, accelerazioni. Zero lanci lunghi e numeri da applausi.

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anni: l’età media della formazione che è stata schierata sabato scorso al Rigamonti nella partita vinta contro il Cittadella. Le assenze di Zoboli e Zambelli sono state compensate dai ’91 Magli e Daprelà, con il diciottenne Leali in porta. Difesa giovanissima, porta blindata.

2 i gol subiti in sei giornate (il Brescia ha la miglior difesa della Serie B): sul campo di Nocera Inferiore (a segno Castaldo, 1-1) e contro l’Empoli (rete della bandiera di Tavano, 2-1): era la terza giornata di campionato.

3 i successi ottenuti in casa (su 3 gare disputate). Al Rigamonti il Brescia ha sempre vinto, segnando ogni volta 2 gol: contro il Vicenza (2-0), l’Empoli (2-1), il Cittadella (2-0). La gente apprezza il modo, oltre ai risultati, e allo stadio si respira un entusiasmo nuovo. Gli abbonamenti sono 4 mila, quota neanche avvicinata l’anno scorso in serie A.

A Tanti rinforzi grande pubblico e il Padova c’è

I DUE MIGLIORI

S L’attaccante brasiliano Jonathas, 22 anni, 3 gol in 6 partite, è il migliore del Brescia con una media voto di 6,83

8 i gol stranieri (su 8 realizzati). I cannonieri sono Jonathas e Feczesin, entrambi a quota 3: il brasiliano ha timbrato in ogni match interno, l’ungherese ha determinato l’unico colpo esterno (a Castellammare di Stabia: 0- 1). Del belga El Kaddouri (raddoppio nel 2-0 al Cittadella) e dell’argentino Juan Antonio (1-1 con la Nocerina) le altre reti all’attivo.

S Vincenzo Italiano, 33 anni, regista e capitano del Padova, 2 partite e 1 gol: è il migliore con la media voto del 7

8,5 i milioni di euro incassati nell’ultima sessione di mercato. Sono partiti Caracciolo, Diamanti, Kone, Hetemaj, Mareco e il talentino Tassi (classe ’95). Hanno avuto la prima, vera chance della carriera Salamon, El Kaddouri, Juan Antonio, Jonathas: gente giovane che adesso fa gola alle grandi squadre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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ANDREA MORETTO PADOVA

L’ambizione c’è, il progetto pure e il Padova non si nasconde. In pole position nei favori del pronostico, prima dell’avvio del campionato, la squadra di Dal Canto non è casualmente in testa, anche se in città, calendario alla mano, nessuno si aspettava una partenza così positiva. E’ il frutto dell’entusiasmo, sulla scia della promozione soltanto accarezzata lo scorso anno (finale playoff persa contro il Novara), con il gioco dei numeri che dà ragione al Padova.

14 Sono i giocatori arrivati durante l’estate. Una rivoluzione in piena regola, dalla porta all’attacco. A salvarsi nella formazione tipo sono stati i difensori Legati e Renzetti e Bovo a centrocampo, unico superstite della salita in B nel 2009. Il d.s. Rino Foschi ha piazzato colpi di qualità e c’è ancora da aspettare il ritorno di Succi, in ripresa dopo il lungo infortunio.

9.053 E’ la media spettatori nelle tre partite gioBeppe Scienza, 45 anni IPP

cate allo stadio Euganeo. Quello che una volta era considerato un surgelatore delle emozioni si è trasformato, grazie al pubblico, in un vero e proprio fortino per la classifica: 3 vittorie in 3 gare e 0 gol subiti.

Come gli anni di Marcello Cestaro alla presidenza del Padova. Il numero uno ha mantenuto la promessa, nonostante la serie A solo sfiorata a giugno, ovvero quella di allestire una grande squadra. Ma è anche il numero magico del centrocampo: Marcolini ha il 7, Milanetto il 70, Italiano il 77. Una mediana d’esperienza: in tre hanno oltre 500 presenze in A.

8 Sono i gol realizzati nelle prime sei giornate da palla inattiva: dalla prodezza fuori area al volo di Milanetto a Marassi contro la Samp, fino alla punizione del 2-0 contro il Modena di Italiano. In mezzo reti nate da punizioni e angoli, con l’uomo degli assist (19 dei quali 6 decisivi) che è Marcolini.

IL BIG MATCH Venerdì tre anticipi: il più atteso è quello di Marassi (ore 21).

S SAMPDORIA Semioli recupera, Gastaldello no. Il difensore ha un affaticamento muscolare alla coscia destra e non sarà disponibile, così come Romero e Pozzi. Semioli ha giocato contro l’Athletic club, mentre Foggia è rimasto a riposo ma dovrebbe essere a posto.

S TORINO L'infermeria si sta svuotando e Ventura può scegliere. Intanto Ebagua promuove il turnover e promette: «Voglio arrivare in doppia cifra. Con la Samp è una gara da A».

21 Le panchine Alessandro Dal Canto in B. Subentrato nel torneo scorso a Calori, ha esordito il 19 marzo nella vittoriosa partita di Pescara e da quel giorno ha perso soltanto una volta, nel ritorno della finale col Novara (11 vittorie e 6 pareggi, il suo cammino, ancora imbattuto nella stagione regolare). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandro Dal Canto, 36 anni IMAGE

Taccuino CROTONE

Torna Abruzzese Salta Gubinelli? Il Crotone ha deciso di reinte grare il difensore Abruzzese, che era fuori lista. La società però per fargli posto deve escludere un gio catore e la scelta verrà presa oggi: il candidato sembra essere Gubi nelli, che è infortunato e ha biso gno ancora di tempo per recupera re. Il Crotone oggi dovrebbe comu nicare la decisione alla Lega per po ter utilizzare Abruzzese già nell’an ticipo di venerdì con il Vicenza.

IL GIUDICE SPORTIVO

Un turno di stop per 8 Fermato anche Pea MILANO Il giudice sportivo ha squalificato 8 giocatori per una giornata. Espulsi: Bocchetti (Pe scara), Forestieri (Bari), Legati (Pa dova), Martinelli (Cittadella), Ronal do (Grosseto) e Tomasig (Albino Leffe); non espulsi: Drame (Pado va) e Cosenza (Reggina). Allenato ri: una giornata a Pea e al suo vice Bartoli (Sassuolo). Dirigenti: inibito fino al 30 novembre Foschi (Pado va). Ammende: 11 mila euro Juve Stabia, 10 mila Gubbio, 3 mila Bre scia, 2 mila Padova.

LA SITUAZIONE

C’è Gubbio-Verona Il Livorno va a Bari Questa la classifica in serie B dopo 6 giornate: Padova, Bre scia e Torino 14; Sampdoria, Gros seto e Sassuolo 12; Livorno 11; Reg gina e Verona 10; Pescara 9; Bari 8; AlbinoLeffe e Cittadella 7; Empoli e Varese 6; Nocerina 5; Crotone ( 1) e Modena 4; Juve Stabia ( 1) 3; Vicenza e Gubbio 2; Ascoli ( 7) 0. Prossimo turno: questa settimana ci sono ben tre anticipi e nessun posticipo in quanto il campionato sarà di scena anche mercoledì 5 ot tobre (8ª giornata) con un anticipo a martedì 4. Venerdì, ore 19 Cro tone Vicenza. Ore 21 Sampdo ria Torino e Varese Sassuolo. Sabato, ore 15 Bari Livorno, Citta della Nocerina, Empoli Padova, Grosseto Ascoli, Gubbio Verona, Modena Brescia, Pescara Albino Leffe, Reggina Juve Stabia.

PRIMA DIVISIONE La capolista del girone A

Questo pazzo Como nato da una costola della Pro Patria I Tesoro più alcuni giocatori: così è cambiata una squadra che non aveva un futuro LILLIANA CAVATORTA COMO

Como che comanda, Como che diverte e sorprende. Incredibile: fino a poche ore dall’inizio del torneo, l’aria che tirava era decisamente diversa. Basti pensare che al momento dell’iscrizione non era stata presentata la fidejussione necessaria per avere l’ok, e che sino all’ultimo la certezza che quei soldi sarebbero arrivati non c’era. Niente ritiro Non solo, ma al momento della partenza per il ritiro, già fissato in Valtellina, si è deciso di lasciar perdere: i giocatori sotto contratto erano tre o quattro... Insomma, non c’era nulla che impedisse di pensare che questo terzo anno

Ernestino Ramella, 56 anni IMAGE

consecutivo in Prima divisione sarebbe stato il più duro. Il Como è stato costruito negli ultimissimi giorni del mercato, quando persino il sempre ottimista allenatore Ernestino Ramella cominciava a lanciare qualche allarme. Poi l’accelerata finale. Un po’ nel solito stile della gestione del presidente Antonio Di Bari, con l’esperienza di Antonio Tesoro — discusso ex presidente della Pro Patria, collabora con il Como da gennaio — e a quanto pare anche dal supporto economico di

suo padre Savino. Al quale lo stesso Di Bari ha attribuito il merito di aver fornito le garanzie per la fidejussione. La svolta Ed ecco arrivare in az-

zurro nomi come Ciotola, Toledo, Diniz, Tavares, in aggiunta ad altri giocatori più esperti, fino al botto finale di Ripa. Che ancora non si è visto in campo, ci sarà forse domenica. «Una squadra che non costa più di quella dell’anno scorso», dice Tesoro junior. Che ha sfruttato il legame con alcuni giocatori della Pro Patria, proponendo loro il progetto Como come occasione di rilancio. Il resto lo ha fatto Ramella, con un 4-2-3-1 che piace e produce bel gioco e gol. E dalla società è arrivata un’indicazione significativa: che passi pure in secondo piano l’impiego dei giovani per i contributi federali, meglio far giocare chi ha esperienza e qualità acclarate. Il futuro Un cambiamento di rotta impensabile sino a qualche settimana fa. Ora però c’è una situazione molto importante da definire, da cui dipendono presente e immediato futuro per il Como. Savino Tesoro dovrebbe comprare un terzo delle quote, affiancando gli attuali proprietari Antonio Di Bari e Amilcare Rivetti. Il futuro del Como dal punto di vista economico, e non solo, passa anche da questa situazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la situazione

Seconda divisione in campo oggi, ore 15

Quattro squalificati In vetta al girone B Treviso, l’occasione per la fuga solo il Pergocrema C’è il derby per la Vigor Lamezia FIRENZE Il giudice di Lega Pro ha squalificato quattro giocatori di Prima divisione. Espulsi: una giornata a Bonetto (Bassano), Farina (Latina) e Vastola (Lanciano). Non espulsi: una giornata a Pesenti (Prato) per aver sputato verso il pubblico in reazione a insulti. Ammende: 350 euro al Frosinone. Questa la situazione dopo 4 giornate: GIRONE A Carpi e Como p. 10; Taranto (-1) 9; Ternana e Tritium 7; Sorrento, Pisa e Avellino 6; Foggia e Pro Vercelli 5; Spal (-2), Pavia e Monza 3; Benevento (-6) 2; Lumezzane 1; Reggiana (-2) e Foligno (-1) 0; Viareggio (-1) -1. Domenica (15): Avellino-Sorrento; Benevento-Pro Vercelli; Como-Foggia (lunedì, 20.45); Monza-Pavia; Pisa-Tritium; Reggiana-Foligno; Spal-Lumezzane; Taranto-Viareggio; Ternana-Carpi. GIRONE B Pergocrema p. 12; Lanciano (-1) 11; Trapani 9; Barletta 7; Cremonese (-6), Triestina, Frosinone, Portogruaro e Carrarese 6; Siracusa (-2) e Andria 5; Latina, Alto Adige e Spezia 4; Feralpi Salò 1; Prato e Bassano 0; Piacenza (-4) -1. Così domenica (ore 15): Alto Adige-Bassano; Barletta-Latina; Cremonese-Spezia; Feralpi Salò-Siracusa; Frosinone-Lanciano; Portogruaro-Piacenza; Prato-Pergocrema; Trapani-Andria; Triestina-Carrarese. UNDER 20 La Lega Pro partecipa alla corsa della pace Betlemme-Gerusalemme con l'Under 20 dal 21 al 25 ottobre. L'evento si caratterizza, oltre che per la Maratona dedicata a Giovanni Paolo II, anche per il quadrangolare con squadre palestinesi e israeliane.

Primo turno infrasettimanale del girone A e secondo del B per una Seconda divisione che deve tenere un ritmo alto avendo gironi da 20 e 21 squadre. Riflettori puntati sulle tre capolista a sorpresa. Nel girone A il Treviso gioca il big match ricevendo l’altra neopromossa Borgo a Buggiano, che proprio domenica ha perso il primato, mentre la Giacomense gioca sul campo di un Lecco in gravissime difficoltà; nel girone B invece per la Vigor Lamezia c’è il derby esterno contro una Vibonese penultima in un altro testa-coda. Per il resto, nel programma non mancano partite di un certo interesse: nel girone A il derby piemontese tra Alessandria e Cuneo è intrigante, come quello romagnolo tra Bellaria e Santarcangelo (unica serale) nella prestigiosa cornice dello stadio Manuzzi di Cesena, mentre sono da vedere le sfide di Mantova e Rimini; nel B infine è in casa il Perugia, che ha un turno favorevole essendo in trasferta, oltre alla capolista, anche Gavorrano e Paganese.

GIRONE A

(5a giornata)

ALESSANDRIA-CUNEO Bellutti di Trento BELLARIA-SANTARCANGELO Todaro di Palermo (a Cesena, ore 20.30) LECCO-GIACOMENSE Abisso di Palermo (ore 17) MANTOVA-ENTELLA Giovani di Grosseto MONTICHIARI-VALENZANA Borriello di Mantova POGGIBONSI-PRO PATRIA Aurora Martinelli di Roma RENATE-SAMBONIFACESE Cangiano di Napoli (a Meda) RIMINI-CASALE Pelagatti di Arezzo SAVONA-SAN MARINO Reni di Pistoia TREVISO-BORGO A BUGGIANO Vallorani di San Benedetto del Tronto CLASSIFICA Giacomense e Treviso p. 10; Casale 9; Borgo a Buggiano, Cuneo e Poggibonsi 7; Santarcangelo, Rimini, Montichiari, Entella e Bellaria 6; Savona (-1) e Mantova 5; Valenzana, San Marino e Alessandria (-2) 4; Sambonifacese 3; Pro Patria (-3), Renate e Lecco 1.

GIRONE B

(6a giornata)

CELANO-APRILIA Giallanza di Catania CHIETI-NEAPOLIS Ferrari di Mestre EBOLITANA-CAMPOBASSO Fiore di Barletta FANO-CATANZARO Colarossi di Roma FONDI-PAGANESE Bietolini di Firenze ISOLA LIRI-GAVORRANO De Meo di Foggia MILAZZO-L'AQUILA Fanton di Lodi NORMANNA-GIULIANOVA Magnani di Frosinone PERUGIA-ARZANESE Casaluci di Lecce VIBONESE-VIGOR LAMEZIA Soricaro di Barletta Riposa MELFI CLASSIFICA Vigor Lamezia p. 13; Gavorrano, Perugia e Paganese 12; Campobasso 10; L'Aquila e Giulianova 9; Catanzaro e Arzanese 8; Chieti 7; Normanna 6; Fondi e Neapolis 4; Melfi (-2) 3; Isola Liri (-2), Fano (-2), Aprilia, Ebolitana, Milazzo e Vibonese 2; Celano 1.


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FORMULA 1

Vettel batte già i miti della F.1 Nessuno dei campioni ha fatto meglio così giovane. Ora ha nel mirino tutti i record di Schumi LA CLASSIFICA ECCO I RISULTATI DEGLI IRIDATI ALL’ETÀ DI SEBASTIAN

Manca un solo punto a Sebastian Vettel per confermarsi numero 1 per il secondo anno consecutivo AFP GIOVANNI CORTINOVIS

Precocità fa rima con voracità, parola di Sebastian Vettel. Già perché prima del tedesco della Red Bull non c’era mai stato, in 61 anni di Mondiale, un pilota capace di vincere così tanto a soli 24 anni e tre mesi (per essere precisi Vettel ha oggi 24 anni e 87 giorni). Doppietta Vettel aveva comin-

ciato a familiarizzare con i primati a Monza 2008, quando divenne nell’arco di 25 ore il più giovane autore di una pole (21 anni e 72 giorni) e il più giovane pilota vincitore di un GP (21 anni e 73 giorni), ottenendo, en passant, anche il riconoscimento di più giovane pilota sul podio. Si dirà: ma un tempo si esordiva in F.1 più tardi, vedi i 38 anni di Fangio (colpa del Mondiale che nacque nel 1950), i 26 di Piquet, i 25 di Prost e i 24 di Clark. Ma in realtà già allora c’erano le eccezioni come Ricardo Rodriguez, Chris Amon e Mike Thackwell, esordienti rispettivamente nel 1961, ’63 e ’80 quando non avevano ancora compiuto i 20 anni. Certo è nell’ultimo decennio che si sono moltiplicati gli esordi precoci, con Jaime Alguersuari che al GP d’Ungheria 2009 ha portato il record a 19 anni e 125 giorni. Ma complessivamente non si può certo parlare di una «corsia preferenziale» per Vettel. FOTO ANSA - INFOGRAFICA GAZZETTA DELLO SPORT

2010 conquistando il Mondiale a 23 anni e 134 giorni: meglio di quanto avevano fatto Lewis Hamilton (23 anni e 300 giorni), Fernando Alonso (24 anni e 59 giorni) e soprattutto Michael Schumacher (25 anni e 314 giorni). Erede Grazie alla nazionalità

comune, Vettel è stato consacrato erede naturale di Schumi anche se nessuno tutti consideravano i record del fenomeno di Kerpen inarrivabili: 7 titoli Mondiali, 91 vittorie, 154 podi e 68 pole! Ma Vettel sta insinuando i primi dubbi, trovandosi praticamente a 2 Mondiali (manca un punto per la certezza aritmetica), 19 vittorie, 32 podi e 26 pole. Per dire, alla stessa età Schumi vantava solo

clic MA PER I GUADAGNI È SOLTANTO TERZO: 16 MILIONI DI EURO (m.d.i.) Vettel sbaraglia in pista, non come conto in banca. La Bild ha pubblicato i guadagni dei piloti. Guida Alonso (25 milioni di euro), poi Schumi (21) e solo 3o Sebastian (16). L’ingaggio del quasi iridato sarebbe di soli 6 milioni (nel 2012 8), più 500 mila euro a vittoria e 250 per il podio. Il titolo vale 3,5 milioni.

PAOLO IANIERI

Tra oggi e domani, tutto il Motomondiale si darà appuntamento in Giappone per la disputa del GP più contestato della stagione. Quello che piloti, squadre e meccanici non avrebbero voluto affrontare, per la vicinanza della pista di Motegi alla centrale nucleare di Fukushi-

Mondiale Una gara che potreb-

be far fare il passo (quasi) decisivo a Casey Stoner verso la conquista del suo secondo titolo iridato, considerati i 44 punti di vantaggio su Jorge Lorenzo e solo 4 gare al termine: il titolo per l’australiano della Honda potrebbe arrivare già due settimane dopo, il 16 ottobre (giorno del suo compleanno) sulla «sua» Phillip Island. «Avrei già voluto riuscirci nel 2007 — ha ricordato Stoner nel dopo gara di Aragon —, ma

mente il Mondiale, Vettel ora è in lotta indiretta con lo Schumi del 2004 per il titolo, virtuale ma pur sempre prestigioso, di autore della migliore stagione di sempre: 7 anni fa Schumacher vinse con la Ferrari 13 delle 18 gare in calendario. Con 5 GP a disposizione Vettel potrebbe addirittura superarlo ma anche accontentandosi di 4 vittorie arriverebbe a eguagliarlo. E 4 sono anche i podi che gli servono per pareggiare i 17 stagionali dello Schumi 2002: in quel campionato il ferrarista accumulò 144 punti su un massimo possibile di 170, per una percentuale mostruosa dell’84,71%. In agguato c’è però Vettel che con 309 punti sui 350 a disposizione sta facendo persino meglio, con l’88,29 per cento. Un valore enorme, indicativo di una stagione superlativa, specie considerando le 11 pole ottenute. Con altre 3 eguaglierebbe il primato di pole stabilito da Mansell nel 1992. E allora sì che andrebbe in archivio come la stagione perfetta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino SUPERMOTO

Simoncelli firma e prova la nuova Honda ma (circa 120), ma che alla fine il potere della Honda e il pugno di ferro della Dorna ha fatto regolarmente andare in scena.

Perfezione Archiviato pratica-

Sorpasso L’ha dimostrato nel

MOTOMONDIALE VERSO IL GIAPPONE

Marco rinnova con Gresini e lunedì girerà con la 1000 «Motegi mi piace voglio il podio»

un successo (Spa 1992), 9 podi, nemmeno una pole e soprattutto nessun Mondiale. Stride persino il confronto tra Vettel e i suoi attuali sfidanti: da solo il tedesco ha fatto meglio di Hamilton e Alonso messi insieme: 19 a 17 le vittorie per Vettel, 26 a 22 le pole, 7 a 6 i giri veloci. Senza dimenticare che Vettel ha già 2 titoli, mentre Hamilton e Alonso alla sua età erano fermi a 1.

la pioggia di Motegi regalò una gara strana e il titolo arrivò già in Giappone. Questa volta mi piacerebbe far festa davanti alla mia gente». In attesa di chiudere l’era delle moto 800 con il titolo, Casey proverà a rimpinguare il bottino stagionale, andando a caccia del 9˚successo. Rinnovo Ma Motegi segnerà un weekend importante anche per Marco Simoncelli, che ieri ha ufficializzato il rinnovo per una stagione con la Honda e il team di Fausto Gresini e che lunedì, in premio, potrà provare la Honda 1000 del 2012. «È un buon motivo per restare un giorno in più — racconta Marco —. Sono contento di aver fir-

Mondiale: Lazzarini 3o (m.z.) Un primo e due terzi posti hanno portato Matthew Win stanley (Honda) sul gradino più al to del podio della quinta prova irida ta Supermoto disputata a Porti mao (Portogallo). L’inglese ha pre ceduto il leader S1 Thomas Cha reyre (TM), il fratello Adrien (Apri lia) e Ivan Lazzarini (Honda) che si mantiene al terzo posto della classi fica provvisoria alle spalle dei due piloti francesi.

mato, di poter restare ancora con il team Gresini e di guidare ancora una Honda ufficiale. A livello economico ho dovuto tirare un po’ la cinghia, però la cosa più importante era l’aspetto tecnico e di questo sono contento al 100%. Aver firmato sicuramente mi permetterà di guidare più rilassato, Motegi mi piace, ci ho sempre fatto buone gare e l’obiettivo lì, come nelle ultime tre gare, è il podio». Programma Per il fuso orario con il Giappone (+7 ore) le gare si correranno nel mattino italiano: la 125 alle 5, la Moto2 alle 6.15 e la MotoGP alle 8. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TURISMO

C’è il calendario 2012

Marco Simoncelli, 24 anni, un podio in questa stagione CANONIERO

La Federazione internaziona le ha ufficializzato il calendario del Mondiale 2012, che si aprirà l’11 marzo a Monza per chiudersi il 18 novembre a Macao. In programma ci sono 12 gare.


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CICLISMO FINO A DOMENICA NEL VELODROMO BRESCIANO

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SPERANZE ITALIA LE FRECCE PER LONDRA 2012 1

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Foto 1 Elia Viviani, veronese di 22 anni, velocista della Liquigas. Su pista ha vinto l’argento nello scratch al Mondiale 2011. Ai Giochi di Londra farà l’Omnium SUNADA Foto 2 Giorgia Bronzini, piacentina di 28 anni, nel trionfo-bis al Mondiale di Copenaghen. È stata oro nella corsa a punti ai Mondiali pista 2009 e bronzo quest’anno BETTINI

«CAV» A TOURS

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L’esempio di Cavendish fa scuola: strada e pista vanno insieme Il veronese e l’iridata piacentina da oggi ai Tricolori a Montichiari Non potevano mancare. Lei fresca di conferma iridata, con quella volata capolavoro sul rettilineo di Copenaghen che sabato l’ha consacrata regina dello sprint. Lui reduce da una gara pro’ amarissima, ma nella quale — più giovane azzurro dai tempi dell’Ivan Basso di Verona ’99 — ha assolto sino in fondo al compito che gli era stato assegnato dal c.t. Bettini ed è uscito promosso al debutto nel Mondiale su strada. Fatica, gioia, delusione, complimenti, polemiche: gli Assoluti su pista, da oggi a domenica sull’anello di Montichiari, cadono a puntino per mettersi alle spalle tutto della trasferta danese, con loro due — Giorgia Bronzini ed Elia Viviani — che saranno giustamente le stelle della rassegna tricolore, chiamati a tenere a galla il movimento dei velodromi, che mai come adesso ha bisogno di nomi titolati e personaggi emergenti. Due ragazzi che devono molto alla pista, perché è sul parquet che hanno conquistato i primi im-

portanti successi. Però continuano a frequentarla anche ora che sono più votati alla strada. Stacanovista Ricordate sei mesi fa? Nel giro di mezz’ora, Elia d’argento nello scratch e Giorgia di bronzo nella corsa a punti ai Mondiali di Apeldoorn: il migliore spot per rilanciare la derelitta pista azzurra, che ai Giochi di Londra andrà molto probabilmente con il solo Viviani e intanto è sempre in attesa di un investimento serio. «Ci volevo e ci dovevo essere — dice il 22enne veronese — anche perché ho bisogno di ritrovare i meccanismi dei velodromi in vista degli Europei di Apeldoorn (21-23 ottobre, ndr) e della 1ª prova di Coppa del Mondo (4-6 novembre) che potrebbero darmi i punti decisivi per l’Olimpiade. Sì, qui farò cinque gare: quartetto e corsa a punti (oggi, ndr), inseguimento individuale e scratch (domani, ndr) e americana (venerdì, ndr). Volevo anche correre l’omnium, ma domenica parto per il Giro di Pechino: magari mi faccio solo le tre prove della 1ª giornata. No, non sono stanco. E su strada mi sono segnato

con un circolino rosso anche il Gran Piemonte (il 13 ottobre, ndr): è alla mia portata, ci voglio provare, poi penserò al 2012, a Londra, al Mondiale sui pista e a quello su strada, i miei tre grandi traguardi»

DAL 7 OTTOBRE

«Il mio Coppi»: in teatro a Roma con la Villoresi Venerdì 7 ottobre, al teatro dei Comici Palazzo Santa Chiara a Roma, ci sarà la prima de «Il mio Coppi», monologo di Pamela Villoresi sul Campionissimo. La Villoresi interpreta Maria, sorella maggiore di Coppi. MERCATO: PONZI ALL’ASTANA

Il bresciano Simone Ponzi, 24 anni, uno dei migliori giovani italiani, lascia la Liquigas e passa all’Astana di Martinelli. DOPING: 4 MESI A DA ROS

(al.fr.) Gianni Da Ros, l’ex pro’ arrestato l’11 marzo 2009 nell’inchiesta «Muscoli & doping» e rinchiuso per 3 notti nel carcere di San Vittore a Milano, è stato condannato a 4 mesi dal tribunale di Pordenone per aver procurato l’ormone della crescita.

I Tricolori della pista sono da oggi a domenica. Sono in palio 39 titoli: 21 maschili e 18 femminili, di cui 20 Open/Elite e 19 Juniores. Oggi gare dalle 9.30 alle 14.50 e dalle 17 alle 21.30. Alle 11.35 qualificazioni della velocità a squadre con Bronzini e Grillo (finali alle 18.30). Viviani corre alle 17.45 (quartetto) e alle 20.15 (corsa a punti), la Bronzini alle 19.35 (scratch)

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Viviani e la Bronzini il rilancio parte da loro PAOLO MARABINI

IN PALIO 39 TITOLI

Nel cuore Giorgia Bronzini, inve-

ce, chiuderà proprio a Montichiari: dal 7 al 19 ottobre andrà in vacanza, poi comincerà l’avvicinamento ai Giochi, dove punterà all’oro su strada. «Sono un po’ scarica, è logico e non so quante energie nervose avrò in corpo — confessa la 28enne piacentina, che oggi farà velocità a squadre e scratch, domenica la corsa a punti —. Ma quando corro le mie gare, lo faccio sempre per vincere». «Io la pista l’ho nel cuore e non la lascerò mai, mi ha dato tanto anche per vincere su strada»: da sempre è il ritornello, suo e di Viviani. Chissà che il loro esempio, il loro attaccamento al primo amore, non faccia capire anche ad altri — come se non bastassero casi più illustri: Cavendish e Wiggins per citarne due — che la bivalenza strada-pista è salutare.

Il debutto da iridato nella classica per velocisti: Mark Cavendish correrà il 9 la Parigi-Tours. Lo sfidano Goss, Greipel, Petacchi, Bennati e Hushovd

Manuela Grillo sprinter: 15 titoli tricolori COLOMBO

NOVITÀ AZZURRA A PECHINO 2008

Dall’atletica alla velocità, debutta Grillo Per oltre 10 anni pedina della 4x100: un’idea del ct Salvoldi

Manuela Grillo, milanese di 34 anni, con la Levorato ANSA

In atletica ha vinto due tricolori assoluti nei 60 indoor e 13 in staffetta, ha vestito 22 maglie azzurre, ha collezionato una mezza dozzina di primati italiani, ha partecipato a 2 Mondiali e 2 Europei e ha fatto parte della spedizione italiana ai Giochi di Pechino. Ma oggi agli Assoluti di Montichiari si esibirà su un altro tipo di pista, in legno di pino bianco, con le curve sopraelevate e senza corsie. Manuela Grillo, per oltre 10 anni pedina fissa della 4x100 azzurra, debutta infatti nel ciclismo. Con tanta curiosità e un sogno: l’Olimpiade di Londra, stavolta per essere titolare e non riserva come nel 2008. Un anno dopo «Tutto è nato un anno fa — racconta la 34 enne milanese di Locate Triulzi, laureata in marketing— quando Roberto Chiappa, atleta della Forestale come me e ora aiuto tecnico del c.t. Salvoldi, mi ha detto che stavano cercando nell’atletica qualche donna da lanciare nella velocità. Avevo bisogno di nuovi stimoli, l’atletica mi aveva ormai dato tutto ciò che potevo raccogliere, e ho detto subito sì. Prima uscita in bici a settembre, primo test a novembre, secondo a gennaio: contenta io, soddisfatto Chiappa. Intanto ho continuato con l’atletica, perché comunque si trattava di un salto nel buio. Ma a fine giugno, quando ho vinto il titolo italiano in staffetta, ho scelto una sola strada: da allora testa bassa e solo bici». Curiosa Oggi correrà la velocità a squadre con Eli-

sa Frisoni, giovedì i 500, domenica il keirin. Ed è proprio la prima specialità a lasciarle ancora una piccolissima fiammella di speranza per Londra. «Avessi cominciato subito dopo Pechino... Sarà durissima, ma ci proveremo, anche se abbiamo poche gare per raccogliere i punti qualificazione. I sogni vanno coltivati fino in fondo, sono il motore di un obiettivo. E mi sono ispirata un po’ alla mia ex compagna Jennifer Isacco, che dall’atletica è passata al bob e ha vinto il bronzo olimpico a Torino 2006. Per me è tutto un mondo nuovo, c’è tanto da scoprire. Per ora mi sto divertendo molto e già questo è importante. Ora comincerò a pensare anche ai risultati. E dopo gli Assoluti tirerò le prime somme. No, non sono emozionata, semmai molto curiosa». mar.

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RUGBY IL MONDIALE IN NUOVA ZELANDA

la sfida Si gioca domenica Alle 9.30 su Sky Verdi più riposati e con più talento

ITALIA STATI UNITI

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MARCATORI: p.t. 3’ m. Parisse tr. Mi. Bergamasco, 18’ m. Wyles tr. Wyles, 22’ c.p. Mi. Bergamasco, 27’ c.p. Wyles, 30’ m. Orquera, 40’ m. Castrogiovanni; s.t. 27’ m. tecnica Italia tr. Mi. Bergamasco. ITALIA: McLean; Benvenuti (13’ s.t. Toniolatti), Canale, Garcia, Mi. Bergamasco (30’ s.t. Derbyshire); Orquera (27’ s.t. Bocchino), Semenzato (27’ s.t. Gori); Parisse, Ma. Bergamasco, Zanni; Van Zyl, Geldenhuys; Castrogiovanni (32’ s.t. Perugini), Ghiraldini (33’ s.t. Ongaro), Perugini (11’ s.t. Lo Cicero). All. Mallett. STATI UNITI: Wyles; Ngwenya, Emerick, A. Suniula (6’ s.t. Scully), Paterson; R. Suniula (32’ s.t. Malifa), Petri (23’ s.t. Usasz); N. Johnson (28’ s.t. LaValla), Clever, Stanfill; H. Smith, Van der Giessen; Moeakiola (8’-13’ p.t. e 16’ s.t. Pittman), Biller (29’ p.t. Thiel), MacDonald. All. O’Sullivan. ARBITRO: Clancy (Irlanda). NOTE: p.t. 20-10. Spettatori 14.977. Gialli: 18’ s.t. Stanfill. Calci: Mi. Bergamasco 3 su 5 (7 punti); Wyles 2 su 2 (5 punti). Mischie: Italia 14 vinte, 2 perse; Stati Uniti 3 vinte, 0 perse. Touche: Ita 10 v, 5 p; Usa 10 v, 1 p. Penalità concesse: Ita 7, Usa 19. Placcaggi: Ita 118, Usa 86. Possesso: Ita 55%, Usa 45%. Territorio: Ita 64%, Usa 36%. Uomo del match: Castrogiovanni.

LA CONDIZIONE I Verdi sembrano rinati

GLI AVANTI Mischia contro touche

LA MEDIANA Sexton-O’Gara superiori

Dopo 4 k.o. su 4 in estate, al Mondiale i Verdi hanno battuto Usa, Australia e Russia e il successo sugli Wallabies resta il risultato più sorprendente. Italia: i 10 punti con Usa e Russia fanno morale, ma con l’Australia è durata un tempo

In mischia chiusa, gli azzurri hanno pochi rivali al mondo. In touche, gli irlandesi hanno pochi rivali al mondo. La resa dei pacchetti nella rispettiva fase «debole» sarà importante. I n. 2 azzurri devono migliorare la mira, ma le torri ci sono

Dietro la mischia, Semenzato e Gori non sono inferiori a Reddan e Murray. Rispetto a Orquera e Bocchino, però, Sexton e O’Gara sono due match winner: il primo ha una lettura di gioco superiore, il secondo ha il piede che ci ha punito a febbraio

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E adesso l’Irlanda L’Italia va in meta Spazza via gli Usa Bonus per sognare La mischia esalta e trascina gli azzurri allo spareggio Cinque giorni per preparare un match atteso 4 anni

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI NELSON (Nuova Zelanda)

Finisce con un gruppetto di tifosi azzurri che, nel dopo-partita, appesi al pullman che riporta la squadra in alber-

go, grida: «Forza ragazzi, crediamoci!». Perché alla fine conta solo quello. Conta che, contro gli Stati Uniti, è arrivata la vittoria (27-10) e, seppur a fatica, il tanto sospirato punto di bonus, grazie a quattro mete giuste giuste. E conta

I PIÙ E I MENO DEGLI AZZURRI CONTRO GLI STATI UNITI

h Voto: 9 MISCHIA CHIUSA: detta legge

Semenzato introduce

Chi lo ferma un pacchetto così? Detta legge, condiziona, ara il campo, smuove montagne, non molla mai, costringe gli Stati Uniti a crolli continui e un’infinità di falli intenzionali. Al mondo ce ne sono pochi di tale qualità. Ovvio diventi la prima opzione offensiva. La squadra di O’Sullivan, che pure conta su piloni frigorifero da 118 e 122 kg, subisce 19 penalità (tante), almeno una dozzina proprio negli scontri tra gli avanti. Il divario è tale che, a metà ripresa, c’è anche un giallo di frustrazione per il flanker Stanfill e, dopo l’ennesima azione insistita, proprio con l’uomo in più, la meta tecnica azzurra, quella del bonus. E’ l’azione simbolo del match.

i Voto: 5 LA DIFESA: ancora un buco tra 10 e centri Gli azzurri, galvanizzati dalla prima meta realizzata dopo soli tre minuti — con capitan Parisse come contro la Russia — stentano a decollare. E la difesa, nella fase di maggior pressione statunitense, si macchia nuovamente di un errore molto grave. Complice un break di Emerick, porta alla meta di Wyles. Qualcosa di molto simile si era già visto Il capitano Usa contro l’Australia e la Russia. Todd Clever EPA Il «buco», stavolta, è di Orquera il quale, in attacco, palla in mano, dimostra però buona personalità (pregevole la sua azione del 15-10 quando è bravo a vedere un corridoio nel quale infilarsi). Ripetere certi errori contro l’Irlanda sarà letale.

h Voto: 7 IL PRAGMATISMO: due vittorie col bonus

Geldenhuys e Lo Cicero ANSA

Troppe volte, in passato, si è parlato di sconfitte onorevoli. Ora l’Italia, pur se opposta a squadre che occupano posizioni inferiori nel ranking Irb, vince centrando gli obiettivi prefissati (13 mete in due partite). Concede poco allo spettacolo, raramente spedisce palloni al largo, ma porta a casa il risultato. Dopo l’affermazione dell’Irlanda sull’Australia, servivano due successi col bonus. Sono arrivati. Merito anche dell’esperienza del gruppo: con Masi, avrebbe giocato la squadra con più caps complessivi di sempre (730). Con McLean si è scesi a 698 (il record, con 704, è del XV che in marzo ha respinto la Francia). Ma la sostanza non cambia.

i Voto: 5 GESTIONE: touche perse e placcaggi falliti La touche (5 perse), che così bene aveva lavorato nelle prime due partite, è imprecisa: non solo per chiamate sbagliate di Van Zyl, ma anche per introduzioni poco precise di Ghiraldini, storte o corte. Va poi diminuito il numero delle palle perse e dei placcaggi mancati (19). Così come gli errori dalla piazzola (per Mirco Bergamasco, alle prese con Mirco qualche folata di vento, c’è un Bergamasco GETTY 3 su 5): contro l’Irlanda ci sarà bisogno di precisione assoluta. Tutto ciò fa sì che il bonus arrivi tardi e che quindi Mallett non possa pescare dalla panchina per dar fiato a certi titolari nei tempi sperati. Parisse, per esempio, resta in campo 80’.


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Scott LaValla, trequarti degli Stati Uniti, viene fermato da Mauro Bergamasco, 31 anni AFP

quindi che l’Italia domenica, a Dunedin, sotto il tetto del nuovissimo Otago Stadium, sfiderà l’Irlanda per conquistare l’accesso ai quarti di finale. Servirà vincere, naturalmente. Ma con qualsiasi punteggio (a parte un’eventualità remo-

I TREQUARTI O’Driscoll ma non solo

L’ESPERIENZA L’ultima vittoria 14 anni fa

I centri O’Driscoll e D’Arcy, l’ala Bowe, Kearney estremo: sugli spazi aperti l’Irlanda sa brillare. Tra gli azzurri c’è un Masi che da estremo sa ferire e Benvenuti ha i guizzi che mancavano, ma la qualità media è inferiore a quella dei Verdi

L’Irlanda, nei sei precedenti Mondiali, ha centrato cinque volte i quarti (senza mai superarli). L’Italia è sempre uscita nella prima fase. Negli scontri diretti, poi, le tre vittorie azzurre risalgono al periodo 1995-1997. Poi solo sconfitte

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ta). Dentro o fuori, o la vita o la morte. Quattro anni in ottanta minuti. Per entrambe.

Galles (mentre l’Italia, passasse, andrebbe in pasto al Sudafrica).

Pronostico Intanto, il clamoro-

Doppietta Il c.t. Nick Mallett, dopo quella contro la Russia, festeggia una seconda vittoria consecutiva: è la prima volta in 41 partite e quattro anni di gestione. Vuol dire molto. Per arrivare al bonus, però, sono serviti 66 minuti. Perché le Aquile, forti di alcune individualità di tutto rispetto, in particolare tra i trequarti, sono tutt’altra squadra rispetto agli Orsi. E perché quella tricolore ha la tendenza a complicarsi la vita da sola, con svarioni difensivi (l’unica meta a stelle e strisce è arrivata addirittura in prima fase) e troppe palle sciupate. Benvenuti, per esempio, nella ripresa si mangia una meta giù fatta. Contro l’Irlanda, invece, nemmeno il minimo errore sarà concesso. Soprattutto in touche e in copertura. Serviranno ritmi più elevati (vero Semenzato?), maggior reattività, più pressione e più recuperi. E, imprescindibile, sarà ripetere la prestazione corale della mischia, forte di una prima linea devastante con un Castrogiovanni a livelli assoluti, di un Mauro

so successo di O’Driscoll e compagni contro l’Australia, non ha avuto conseguenze. Gli azzurri, bravi a puntare l’obiettivo e a centrarlo, si ritrovano nella stessa situazione di Australia 2003 e di Francia 2007, quando arrivarono all’appuntamento con la storia sfidando prima il Galles e poi la Scozia. Andò male in entrambe le occasioni. Il pronostico, nemmeno stavolta, è favorevole. Per chiarire: Italia e Irlanda si sono affrontate diciannove volte. Gli azzurri, tra il 1995 e il 1997, hanno vinto in tre occasioni. Ma nelle ultime quindici, le undici di tutti i Sei Nazioni comprese, han rimediato solo k.o. Il ricordo dell’ultimo precedente, però, quello di inizio febbraio a Roma, quando i Verdi si imposero con un drop di Ronan O’Gara a tempo praticamente scaduto, autorizza a sperare. Anche se l’Irlanda, dando per scontato il successo con bonus di sabato dell’Australia sulla Russia, si giocherà addirittura il primato nel girone e quindi un accoppiamento abbordabile, presumibilmente contro il

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ATTENTI ALLE METE

Per i quarti basta vincere di un punto

Sergio Parisse, 28 anni, si tuffa tra i pali per la prima meta azzurra GETTY

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Usiamo il pack perché è ciò che facciamo meglio Quello irlandese però è furbo ANDREA LO CICERO 35 ANNI, PILONE

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«Ora pensiamo all’Irlanda: siamo consapevoli e rispetto al 2007 più realisti MIRCO BERGAMASCO 28 ANNI, TREQUARTI

Lo Cicero con Ghiraldini GETTY

Bergamasco che, di nuovo titolare in un match importante dopo un anno e mezzo, si conferma macchina da placcaggi e di un Parisse sempre più uomo-ovunque. C’è anche la festa per Lo Cicero che, subentrato nel secondo tempo, conquista il 90˚ caps. Cinque giorni Di buono c’è che la squadra, volata a Dunedin dieci ore dopo la fine del match con gli Stati Uniti, perso cammin facendo il solo Tommaso D’Apice, una volta recuperato Andrea Masi, si presenterà alla sfida della vita con l’intera rosa a disposizione. Resta il problema dell’impegno ravvicinato: un intervallo di cinque giorni tra due partite così è risicatissimo. Il dottor Roberto Pozzoni e i fisioterapisti Sante Lugarini e Yarno Celeghin, nelle prossime ore, saranno chiamati agli straordinari per far recuperare al meglio lo sforzo compiuto. Il morale, però, adesso è alto. E tutti sono pronti alla battaglia. Lo dicono i tifosi appesi al pullman, lo ripete tutta l’Italia rugbistica: «Forza ragazzi, crediamoci!». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Quattro punti a vittoria, 2 a pari, 0 a sconfitta, 1 di bonus se si segnano 4 o più mete, 1 se si perde di 7 o meno. Ai quarti le pri me due, in caso di parità vale lo scontro diretto e, poi, la differen za punti fatti/subiti nel girone. Dando per scontato che l’Austra lia faccia 5 punti sabato con la Russia, la classifica sarà: Austra lia 15; Irlanda 13; Italia 10. Se vince l’Irlanda: Irlanda 1ª, Australia 2ª. Pari: Irlanda 1ª, Australia 2ª. Se vince l’Italia: Australia 1ª, Italia 2ª, a meno che l’Irlanda per da con meno 8 punti di scarto se gnando però 4 mete e l’Italia inve ce non faccia il bonus (4 mete). Così l’Italia farebbe 4 punti e l’Ir landa 2: 1ª Irlanda 15; 2ª Austra lia 15; 3ª Italia 14.

GIRONE C PARTITE GIÀ GIOCATE Australia-Italia 32-6 Irlanda-Stati Uniti 22-10 Russia-Stati Uniti 6-13 Australia-Irlanda 6-15 Italia-Russia 53-17 Australia-Stati Uniti 67-5 Irlanda-Russia 62-12 Italia-Stati Uniti 27-10 CLASSIFICA SQUADRA P V N P F S Irlanda 13 3 0 0 99 28 Australia 10 2 0 1 105 26 Italia 10 2 0 1 86 59 Stati Uniti 4 1 0 3 38 122 Russia 1 0 0 3 35 128 DA GIOCARE Sabato, 4.30, Nelson Australia-Russia Domenica, 9.30, Dunedin Irlanda-Italia


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Castrogiovanni Il nostro All Black sta in prima linea

Taccuino GIRONE A

Il Canada rimonta Giappone a secco NAPIER Sfugge ancora la prima vit toria mondiale per il Giappone. Die tro di 8 punti a 6’ dal termine, il Cana da rimonta con una meta e un calcio di Monro, Intanto in vista di Fran cia Tonga di sabato, il c.t. Lièvre mont ha confermato Parra n.10. Canada-Giappone 23-23 (7 17). Marcatori: p.t. 6’ m. Van der Me rwe tr. Pritchard (C), 9’ m. Horie tr. Arlidge (G), 23’ c.p. Arlidge (G), 39’ m. Endo tr. Arlidge (G); s.t. 3’ m. Mac Kenzie (C), 23’ c.p. Monro (C), 25’ e 32’ c.p. Arlidge (G), 34’ m. Monro (C), 38’ c.p. Monro (C). Classifica: Nuova Zelanda 15; Fran cia 10; Canada 6; Tonga 5; Giappone* 2. (*: una in più).

Martin va in meta e tormenta i piloni avversari «Conosco bene gli irlandesi: sarà una guerra» DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI NELSON (Nuova Zelanda)

«Criticarci perché utilizziamo troppo la mischia è assurdo. Sarebbe come imputare agli All Blacks di puntare eccessivamente sui trequarti». Nick Mallett, in conferenza stampa, anticipa eventuali domande sul tema e spiega perché il gioco azzurro insiste sul lavoro e sulle iniziative degli avanti: «Criticare l’arbitro perché non ci ha concesso la meta tecnica in precedenza? Sapete che non posso... — dice il c.t. —. Il reparto in ogni caso è il nostro punto di forza, sarebbe assurdo non sfruttarlo». Se ne sono accorti tutti: Stati Uniti in testa, demoliti nei primi otto uomini. E, nell’ambito, non ci sono dubbi: il titolo di miglior giocatore del match non poteva che andare a Martin Castrogiovanni. Uno che, quando gioca così, fa capire perché nel 2007 fu addirittura eletto mvp del campionato inglese. Barba e capelli sempre più da selvaggio, la sua presenza in prima

linea, per gli avversari, è una costante spina nel fianco. Un’infinità di sfondamenti, altrettanti falli intenzionali subiti, una meta non concessa dal Tmo, una realizzata e un autografo anche su quella tecnica che, all’Italia, ha regalato il preziosissimo bonus. Quel bonus che l’Irlanda, contro gli stessi avversari, aveva mancato.

«Criticarci perché usiamo la mischia è come criticare i Blacks perché usano i trequarti»

NICK MALLETT C.T. DELL’ITALIA

La sfida «Sono contento del riconoscimento personale — dice Martin — in tre Mondiali non mi era mai capitato. Ma quel che conta è essere riusciti a conquistare i cinque punti. Se a Dunedin disputerò una pessima partita, ma vinceremo, sarò strafelice lo stesso». Il discorso, inevitabilmente, scivola sempre lì, alla sfida coi Verdi. «Siamo pronti — dice Castro, la famiglia in Argentina e il nonno paterno originario di Enna — anche se occorre essere onesti e dire che i favoriti sono loro. Hanno appena battuto l’Australia. Comunque non abbiamo paura di nessuno, ci ricordiamo di quanto è successo in febbraio a Roma e se vinceranno meritando, potremo solo stringere mani e complimentarci. Ma sarà una battaglia, anzi là davanti una guerra. Per me, sfidare un giocatore come Healy, diventerà esaltante. Mi aspetto un match intenso come Argentina-Scozia. A noi servirà la partita perfetta, al piede e in difesa». Castro, con un irlandese, l’estremo Geordan

GIRONE B

C’è Georgia-Romania

Martin Castrogiovanni, 29 anni: pesa 117 kg ed è alto 187 cm GETTY

Murphy, suo compagno al Leicester, è anche socio in affari. Insieme, nella città inglese, gestiscono due ristoranti. «Li conosco bene — dice — non si faranno sorprendere». Petizione Intanto per lui è arri-

vata l’undicesima meta in Nazionale (81 caps), dato che lo conferma il più prolifico prima linea azzurro della storia. Non ne realizzava dal 2008. «Ci tenevo — ammette — e a Clever, che nel primo tempo era stato bravo a tener su il pallone mentre stavo per schiacciarlo, gliel’avevo giurata... Il Tmo? Dai, quella meta non c’era proprio». Successivo a quell’azione è scoppiato un tafferuglio

nel quale potrebbe aver un po’ esagerato con le maniere forti. «Chi, io? Assolutamente no. Nel rugby sono cose che succedono. Piuttosto lancerò una petizione affinché le mete tecniche vengano assegnato alternativamente a piloni e tallonatori. Vinceremmo tutte le classifiche dei marcatori. E di mete, in generale, senza alcuni errori, ne avremmo fatte anche di più». Il futuro è adesso: «Il break di cinque giorni tra una partita e l’altra — taglia corto — non deve diventare un alibi. Per vincere una partita così servirà cuore e coraggio». A Castrogiovanni non manca nè l’uno nè l’altro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Oggi a Palmerston North (ore 8.30, dir. Sky 2 e Sky Mondiale), Geor gia Romania vale quanto una finale, per le due rivali dell’Est Europa. I pre cedenti sono 14 con 8 vittorie dei ro meni e 6 dei georgiani, che però si sono imposti 4 volte nelle ultime 5 occasioni. Classifica: Inghilterra 14; Argenti na, Scozia 10; Georgia*, Romania 0. (*: una in meno)

GIRONE D

Sudafrica, Matfield capitano per Smit Venerdì con Samoa, il capitano del Sudafrica sarà Matfield, al rientro dopo due turni, e non John Smit, che partirà dalla panchina. «Ha bisogno di riposo ha spiegato il c.t. De Vil liers . Non si lamenta mai, ma devo gestirlo». Classifica: Sudafrica 14; Galles, Sa moa 10; Figi 5; Namibia* 0. (*: una in più).


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BASKET IL CASO

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STAGIONE STRETTA La stagione I 4 turni in più dovuti all’allargamento della serie A fanno slittare la fine della stagione regolare dal 25 aprile al 6 maggio. L’eventuale gara-7 della finale scudetto sarà il 14 giugno, in caso di partecipazione di italiane alla Final 4 di Eurolega, il 21 giugno, 9 giorni prima dell’inizio del preolimpico.

S Il preolimpico Siena e Milano hanno 6 giocatori potenzialmente coinvolti nel preolimpico: i greci Zisis, Bourousis e Fotsis, i lituani Kaukenas e Lavrinovic e il macedone McCalebb.

S La 1a giornata (8/10) Teramo-Siena (9/10); MontegranaroAvellino; Biella-Pesaro; Milano-Varese; Sassari-Casale; Bologna-Roma; Caserta-Treviso; Cremona-Cantù.

ANDREA TOSI BOLOGNA

L’Assemblea di Lega, riunita ieri in seduta straordinaria per elaborare un campionato a 17 squadre imposto dall’alto, scende improvvisamente sul piede di guerra contro la pronuncia dell’Alta Corte del Coni e contro la Fip annunciando due iniziative molto forti che riaccendono la miccia della polveriera nei rapporti tra le istituzioni del basket. Così Valentino Renzi, presidente dei club di serie A, spiega la nuova strategia della sua Assemblea: «E’ stato deliberato di proporre ricorso al Tar contro la decisione dell’Alta Corte di ammettere Venezia in serie A e di avviare un’azione risarcitoria nei confronti della Fip per inadempienze relative alla convenzione in atto che prevede un numero di squadre pari iscritte al campionato di serie A modificando anche i criteri del premio di risultato (di fatto cancellato dopo un anno di regime tra polemiche e veleni, ndr.) avendo stabilito una retrocessione contro due promozioni». Quantum Renzi però non preci-

sa il quantum di questa doppia azione: «I nostri legali studieranno come sviluppare il ricorso al Tar, non è detto che venga richiesta una sospensiva, il campionato infatti partirà regolarmente domenica 9 ottobre confermando la prima giornata col riposo di Venezia. Per le giornate successive dovremo verificare la disponibilità degli impianti, ci vorrà qualche giorno prima di elaborare il nuovo calendario. Col ricorso al Tar ci proponiamo di vedere riconosciute le nostre ragioni e in caso affermativo ottenere un risarcimento. Per adesso lascerei fuo-

Rottura La Lega fa causa alla Federazione e ricorre al Tar Ma il campionato non è a rischio: sabato 8 il via con 17 squadre e Venezia che riposa Renzi resta presidente: «Fip inadempiente, vogliamo essere compensati» ri da questo discorso il Coni. Vedremo come si svilupperà il giudizio. Non possiamo accettare che un ricorso pendente dal 12 agosto venga giudicato il 22 settembre. Non mi sogno di censurare la decisione del giudice dell’Alta Corte che ha cassato quella della Corte Federale ma ritengo allucinante e scandalosa la tempistica». Cosa c’è dietro Il significato di

questa duplice manovra si può tradurre in un’azione dimostrativa e proiettata a garantirsi un

credito nei confronti della Fip sulla prossima convenzione che la Lega sta elaborando e che prevede sei stranieri liberi da vincoli di passaporto e sei italiani di formazione. Intanto, la diciassettesima squadra impone 4 turni in più: due si giocheranno in infrasettimanale, l’ultima giornata di stagione regolare slitterà dal 25 aprile al 6 maggio. E di conseguenza anche l’inizio e la fine dei playoff, come potete leggere qui accanto. Calendario Virtus Ultimo punto,

il calendario ad hoc chiesto ufficialmente da Sabatini in funzione dell’ingaggio di Kobe Bryant: «Tutti i club hanno dato la loro disponibilità ad accogliere l’ipotesi di anticipi ma il calendario sarà comunque elaborato dal computer poi saranno

le società ad accordarsi con la Virtus. Questo però vale solo per il girone d’andata» è la chiosa di Renzi la cui posizione esce stabilizzata dopo questa assise. Infatti la candidatura di Antonetti nuovo presidente, proposta da un paio di big, sarebbe stata bruciata dall’interno perché la maggioranza dei club vuole andare avanti con lui fino alla scadenza naturale del mandato. Palazzo Roma Si è parlato anche

della deroga chiesta da Roma per poter giocare le prime 3 gare interne al Palatiziano privo dei 3500 posti necessari: ottenuto il rifiuto, è in stand-by la soluzione Rieti perché Toti ha ricevuto rassicurazioni dal Comune sull’esito positivo della vicenda. Da definire anche la situazione del campo di Venezia.

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HANNO DETTO

S V. Renzi (Legabasket) «Col ricorso al Tar ci proponiamo di vedere riconosciute le nostre ragioni e nel caso ottenere un risarcimento»

S M.Bonamico (LegaDue) «Noi abbiamo chiesto solo di anticipare i termini della wild card, la delibera bocciata è tutta opera di Lega e Fip».


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HANNO DETTO

S C. Sabatini (Bologna) «E’ successo un fatto eccezionale: la Lega si è dimostrata compatta nell’accogliere l’opportunità di Kobe, un evento per tutto il Paese»

IL GRANDE EX IL LITUANO, PRESIDENTE DELLO ZALGIRIS, HA 46 ANNI

Calendario invariato Domenica in campo

Paura Sabonis: crisi cardiaca

L’Assemblea di LegaDue ha confermato il via della stagione per domenica prossima (2 ottobre), senza anticipo al sabato per il 1o turno. Il calendario, a 15 squadre, rimarrà invariato: in ogni giornata riposerà la squadra che avrebbe dovuto affrontare Venezia, la prima è Reggio Emilia che, tra l’altro, è l’unico club dichiaratosi «contrario alla delibera del Consiglio Federale e alle decisioni adottate in quanto contrarie alla convenzione in essere con la Fip». Inoltre Veroli e Barcellona hanno depositato una lettera inviata a Fip e Legabasket avente come oggetto la destinazione del premio di risultato versato da Teramo, i 500mila euro per ora congelati in attesa della pronuncia del Tar, come ieri è emerso dalla Assemblea dei club di serie A.

Giocava con gli amici a basket. L’agente: «Ora è fuori pericolo» Grosso spavento per Arvydas Sabonis, ricoverato d’urgenza ieri sera in un ospedale di Kaunas per una crisi cardiaca. Pare che il mitico giocatore lituano, entrato lo scorso 12 agosto nella Hall of Fame, stesse giocando a basket con degli amici quando si è improvvisamente sentito male. L’ex centro del Real Madrid e dello Zalgiris (di cui è presidente) è stato prontamente soccorso e trasportato in ospedale.

Virtus, ultima offerta per convincere Kobe S

La stagione si aprirà sabato (17.50) a Forlì con la Supercoppa, organizzata da Rcs Sport, tra Siena e Cantù. Biglietti disponibili online su ticketone.it e bestticket.it

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LEGADUE L’ASSEMBLEA

BRYANT OGGI CON LA NIKE A MILANO

M. Cannella (Montegranaro) «Siamo stati i primi a recepire l’idea di Sabatini: per immagine e ricavi, Bryant sarebbe un colpo. Ancona è ideale per questa operazione»

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Ieri Sabatini ha fatto un’ultima offerta per convincere Kobe Bryant a venire a Bologna: 2.5 milioni di dollari lordi per 10 partite, dal 9/10 al 16/11. Kobe sarà oggi e domani in Italia. Oggi (Milano), ore 16 16.20: Kobe incontra i vincitori del concorso Nike Id al Nike Stadium, Foro Bonaparte 50. Ore 17.30 18: finale del torneo 3 contro 3 al Parco Sempione. Kobe sceglierà il miglior giocatore, tiratore e difensore. Ore 18.15 19: alla House of Hoops di Corso Vittorio Emanuele con Belinelli per premiare dei vincitori del torneo del Parco Sempione. Domani (Roma), ore 18.30: al Nike Corso di Via del Corso, incontro con i tifosi.

A. Sabonis con il n. 1 Fiba Mainini

Voci Nei minuti successivi al suo ricovero, su internet si è succeduta una serie di notizie non verificabili sul suo stato di salute. I media lituani parlavano di condizioni non gravi, ma c’era anche chi invece ipotizzava il peggio. La paura è passata quando è finalmente arrivato su Twitter un messaggio del suo storico agente, Arturo Ortega, che ha tranquillizzato tutti confermando che Sabas

era fuori pericolo. Sabonis, 46 anni, si è ritirato nel 2005 e recentemente ha avuto un ruolo molto attivo (come ambasciatore) nell’organizzazione dell’Europeo appena conclusosi nella sua Lituania. Da giocatore ha vinto l’oro con l’Urss ai Giochi di Seul ’88, mentre con il Real ha conquistato (da mvp) l’Eurolega del 1995. Se non avesse avuto i grossi problemi a ginocchia e caviglia che lo hanno frenato per buona parte della carriera, avrebbe sfondato anche nella Nba, dove ha giocato 7 stagioni per Portland. Per sei volte è stato votato miglior giocatore europeo dell’anno nel referendum Gazzetta. Sposato con Ingrida, ex Miss Vilnius, ha tre figli: Domantas, Tautvydas (che gioca negli juniores del Malaga, dove la famiglia ha vissuto per anni), e Zygimantas. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino GINOBILI

«Solo a Bologna» (m.j.l.) Manu Ginobili lascia la porta aperta al suo ritorno alla Vir tus Bologna: «Non ho respinto la proposta di Sabatini — ha dichiara to al sito argentino Diario Show — La possibilità esiste, ho tempo sino a fine mese per dare una risposta. Ci sto pensando. Resterei sino a fi ne serrata, poi tornerei a San Anto nio. Dal Brasile mi hanno contatta

to, ma ho rifiutato. Se giocherò, sa rà solo a Bologna».

MERCATO

Minucci apre al Mago Ferdinando Minucci, ai mar gini della presentazione di un pro getto che vedrà la Mens Sana colla borare con il club dilettantistico fio rentino dell’Affrico Basket, è inter venuto sull’ipotesi di vedere An drea Bargnani a Siena: «Ci sono

possibilità perché ha un buon rap porto con coach Pianigiani». BOWERS (m.c.) La Reyer Venezia ha ingaggiato l’ex casertano Tim Bowers, 29 anni, guardia di 1.88. DERON Il Besiktas di Deron Wil liams ha battuto i belgi del Dexia Mons 78 70 nell’andata del prelimi nare di Eurocup. In 35 minuti la stel la dei Nets ha segnato 15 punti con 3/15 al tiro e 9 assist, 24 punti del l’ex sassarese Marcelus Kemp, 9 dell’ex milanese David Hawkins.


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PALLAVOLO EUROPEO FEMMINILE A MONZA La Rahimova fermata a muro dalla Flier (12), mattatrice della serata TARANTINI

la guida

clic SELINGER JR BESTIA NERA DELL’ITALIA DI VELASC0 AI GIOCHI DEL 1992

(a.a.) Avital Selinger ha incrociato l’Italia molte volte nella sua carriera. Ma certamente quella più famosa è il quarto di finale olimpico del 1992, a Barcellona. Selinger era in panchina, ma il titolare Blangé s’infortuna e l’ingresso del «piccolo» Avital da il colpo di grazia all’Italia di Julio Velasco, grande favorita di quei Giochi. A Causa di quella sconfitta 2-3 l’azzurro si fermò ai piedi del podio.

Italia ora o mai più Ancora l’Olanda sulla via azzurra Stasera i quarti ripropongono la sfida che nel 2009 lanciò la squadra di Barbolini all’oro MARISA POLI GIAN LUCA PASINI

OGGI IN CAMPO A MONZA

Sarà ancora Italia-Olanda, come la finale europea di due anni fa, in Polonia, quella che lanciò l’azzurro verso la seconda medaglia d’oro consecutiva. Ma stavolta la Nazionale italiana arriva in una condizione molto diversa da quella. A Lodz, nel 2009, aveva perso fino a quella partita solo un set o due, una prova di forza confermata anche in finale. Oggi qui le azzurre hanno uno scenario molto diverso attorno, non soltanto per la sconfitta maturata l’altra sera contro la Turchia, nell’ultima gara del girone. «Anche quel match — ha detto il tecnico delle azzurre, Massimo Barbolini — ci può essere utile, capire che cosa non va e che cosa non è andato. E che cosa pro-

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vare a migliorare nella prossima partita». Sbarramento I quarti sono lo sbarramento netto fra un Europeo mediocre e un’altra possibile festa. La differenza fra restare in Italia o proseguire il viaggio per Belgrado, verso i primi 4 posti e (forse) anche verso il Giappone, dove si giocherà la Coppa del Mondo che qualifica a Londra 2012 (e ci vanno solo le finaliste). Ma quel giorno è lontano: adesso c’è l’Olanda. «Sapevamo fin dal giorno del sorteggio che avremmo avuto un quarto di finale complicato — continua Barbolini —. Non c’è stata sorpresa, ma sono certo che questo quarto non ci sorprenderà. Abbiamo avuto partite molto dure fino a questo momento, che in qualche modo ci hanno aiutato a preparare la partita». Barbolini fa quadrato attorno alla squadra, sa che questa sera ha tutto da perdere e nulla da guadagnare. Se vince è scontato, se perde... «Le mie giocatrici si mettono pressione da sole — ha raccontato il giorno della presentazione dell’Europeo — e non hanno bisogno di nuove motivazioni. Giocare in casa non peggiora la situazione». Ma il suo collega Avital Selinger ci spera. «Ora c’è di nuovo l’Italia, come due anni fa. So che è una squadra più esperta della nostra, gioca bene e la considero favorita racconta il tecnico delle olandesi -. Ma non è una finale come l’altra volta, in un match dei quarti, può succedere di tutto. Come contro l’Azerbaigian chiederò alle mie ragazze di rischia-

LA EX DI NOVARA E PESARO DECISIVA PER LA RIMONTA: OCCASIONE AZERA NEL SECONDO SET

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semifinali per le azzurre negli ultimi 11 Europei, solo nel ’95, nel ’97 e nel 2003 non ha centrato l’obiettivo

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i punti realizzati da Manon Flier dall’inizio dell’Europeo, il maggior terminale d’attacco delle olandesi

re molto in battuta, ne abbiamo bisogno per vincere». Guiggi in dubbio «Niente di grave per Chaine Staelens, che è uscita in lacrime per un problema alla schiena che già aveva - dice ancora Selinger -. Non escludo di poterla recuperare, ma sarà difficile. Invece conto di poter riavere tra le titolari la Wensink, che ha avuto problemi di stomaco e non ho voluto rischiare». Niente allenamento ieri, invece, per Martina Guiggi, la centrale azzurra entrata finora nel doppio cambio per alzare il muro ha un dolore lombare e difficilmente potrà essere impiegata stasera. Mentre dopo lo stop precauzionale (problemino muscolare agli addominali) dovrebbe tornare in campo Valentina Arrighetti che con la Turchia era in panchina.

Turchia-Russia «apre» i quarti Gli ottavi in Serbia (a.a.) La Turchia trascinata dalla Neslihan Darnel (18 punti e 52% in attacco) elimina la Spagna e oggi se la vedrà contro la Russia nella prima gara dei quarti. Solo nel 2003 ad Ankara le turche hanno avuto la meglio (3-0), nel 2005 a Pola e nel 2007 a Charleroi s’imposero le russe, ex sovietiche ok anche all’ultimo Mondiale - ad Osaka - dove hanno vinto 3-1, prima di andare a conquistare la medaglia d’oro. Mentre oggi a Monza si giocano i quarti, a Belgrado sono un giorno indietro e si giocano gli ottavi, con le padrone di casa della Serbia in campo. Ottavi: a Monza Turchia-Spagna 3-0 (25-19, 25-17, 25-21); Olanda-Azerbaigian 3-1 (23-25, 27-25, 25-16, 25-17). Oggi a Belgrado Serbia-Romania (chi vince incontra domani la Polonia) e Rep.Ceca-Francia (contro Germania). Quarti: a Monza oggi (17.30 diretta Rai Sport 1) Russia-Turchia, (20.30 diretta Rai Sport 1) Italia-Olanda. A Belgrado domani già qualificate Germania e Polonia. Semifinali e finali sono in programma a a Belgrado sabato 1 e domenica 2 ottobre. PRECEDENTI (a.a.) Italia e Olanda si sono incontrate 98 volte con il bilancio in parità: 49 vittorie per parte. Primo incontro nell’Europeo di Parigi il 20 settembre 1951 persa 2-3. La prima vittoria azzurra nel torneo Maggio fiorentino il 13 maggio 1967 3-1. Nell’era rally point system si sono incontrate 40 volte con 26 vittorie azzurre. L’ultima a Costa Volpino il 24-7-11 in amichevole vinta per 3-2. L’ultima vittoria delle olandesi a Volleymasters di Montreux (Svizzera) il 10 giugno di quest’anno, 1-3. BIRI CAMBIA IN IRAN Francesco Biribanti lascia il Paykan Teheran, con cui nel 2010 è stato campione d’Iran e d’Asia. Non sarà quindi avversario di Trento al Mondiale per club di Doha. Il club si sta ridimensionando per problemi economici (anche se per ora conferma la sua presenza al Mondiale di Club della prossima settimana), Biribanti resta in Iran: giocherà a Tabriz.

A-1 ANTICIPO

Padova ci prova contro Trento (niba ma.s.) Anticipo di A 1 stasera, obbligato dal fatto che dal 9 ottobre Trento sarà in Qatar al Mondiale per Club. Quindi per la 3ª giornata alle 20.30 di gioca Fidia Padova Itas Trento. I veneti conferma no la formazione che al debut to ha piegato Piacenza: Gonzalez Simeonov, De Marchi Rosso, Semenzato Suljagic e Garghella (L). Per Trento dubbio Birarelli Burg sthaler al centro (Bira si sta riprendendo dall’infortunio al dito di un piede), al centro con Djuric, con Stokr opposto, Juantorena (100ª con Trento) e Kaziyski schiacciatori e Bari (L).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PER SEMIFINALI E FINALI SI VA A BELGRADO

Arancioni nei guai: le salva la Flier OLANDA AZERBAIGIAN

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(23-25, 27-25, 25-16, 25-17) OLANDA: Dijkema 2, Stam 9, Visser 16, Flier 17, Grotheus 15, Huurman 9; Van Tienen (L), C. Staelens, Wensink, Blom. N.e. K. Staelens, De Kruijf. All. Selinger. AZERBAIGIAN: O. Parkhomenko 1, Mammadova 22, Y. Parkhomenko 6, Aliyeva 3, Rahimova 20, Kovalenko 7; Korotenko (L), Mammadyarova, Kiselyova, Zamanova 1, Gasimova, Karimova 1. All. Garayev. ARBITRI: Kraft (Ger) e Zahorcova (R.Cec) NOTE Spettatori 350. Durata set: 27’, 30’, 23’, 23’; totale: 103’. Olanda: battute sbagliate 11, vincenti 7, muri 9, seconda linea 9, errori 22. Azerbaigian: battute sbagliate 10, vincenti 4, muri 7, seconda linea 6, errori 33.

MONZA

Una rivincita anticipata. Con più fatica di quanto era nei pronostici, l’Olanda ha battuto l’Azerbaigian per regalarsi un quarto contro le azzurre. Ha rischiato grosso la squadra di Selinger, sotto di un set e 21-24 nel secondo. Con la maggiore delle Staelens a bordo campo in lacrime dopo l’ennesimo infortunio alla schiena che l’ha fatta uscire dal campo ben prima delle compagne, è stata la stella di Manon Flier a riportare sulla strada giusta. L’ex di Novara e Pesaro - che l’anno prossimo giocherà in Giappone nel Toray Arrows -

dopo un avvio in ombra ha cambiato marcia. Con lei al servizio l’Olanda ha pareggiato 24-24, c’è stato bisogno anche di salvare un quarto set point prima di dare il via a una rimonta conclusa con un successo tre set a uno. Stellina Fino a quel momento la protagonista della partita era stata la 21enne Polina Rahimova (nata in Uzbekistan, trasferita in Ucraina e da sei anni di nazionalità azera), una che si fa notare per i punti (20, con 59 palloni schiacciati sui 138 di tutta la sua squadra). Quando l’Olanda ha cominciato a fermarla (e lei a sbagliare), ha ripreso anche la

partita in mano. Per continuare la corsa europea Selinger ha cambiato poco rispetto alla sfida contro la Russia persa lunedì a Busto. Si è affidato a Francien Huurman (schierata titolare al posto di Wensink), a 36 anni la più esperta rimasta in corsa nell’Europeo, ai muri della Visser (7), già d’oro con l’Olanda nell’edizione vinta nel 1995. Per il resto, con il ritorno della Stam, il gruppo è una copia di quello che due anni fa finì d’argento, con gli ingressi nel sestetto titolare di Djakema (per Kim Staelens) e Grothues (neoacquisto della squadra di Parma) per l’altra Staelens. ma.po.

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GHIACCIO SI ALZA IL SIPARIO SUL PATTINAGGIO

Che musica Kostner: «Sul ghiaccio porto Tosca e Carmen» Carolina è la protagonista di «Opera On Ice» sabato all’Arena di Verona. Le stelle del pattinaggio incontrano la lirica FEDERICA COCCHI

Un’Arena di ghiaccio con una diva sui pattini. Carolina Kostner, sabato, sarà la stella di Opera On Ice. Uno spettacolo grandioso e mai realizzato prima che unirà la grande musica e la tradizione operistica dell’Arena di Verona allo spettacolo dei grandi campioni del pattinaggio. Orchestra e can-

« «

CON GLI ABITI DI SCENA

l’emozione che ho provato quando per la prima volta sono entrata all’Arena, dove si respira un’atmosfera meravigliosa. Ho provato i vestiti di scena della sartoria del teatro e sono entrata "in contatto" con le due donne straordinarie che interpreterò». Interpreterà Carmen in «L’amour est un oiseau rebelle», la famosa habanera, e Tosca nella celeberrima «Vissi d’arte». Che rapporto ha con l’opera?

«Non sono mai andata sentire un’opera dal vivo, un po’ perché dove sono nata in montagna non ne avevo la possibilità, poi i vari impegni, i viaggi. Ma conosco Carmen. Come dimenticare Katarina Witt e la

LO SPETTACOLO

Orchestra e coro dal vivo come a teatro

Le donne che interpreto sono forti e passionali, ma non hanno fatto una bella fine..»

Carmen e Tosca, due donne forti, personaggi carichi di passioni. Come si sente nei loro panni?

«Beh innanzitutto speriamo di non fare una brutta fine come loro...Scherzi a parte, io ho un carattere molto diverso. Capisco e condivido la passione ma sul lavoro, una passione sana, una dedizione totale ma positiva». Lei ha solo 24 anni, pensa che Opera on Ice potrebbe essere una buona occasione per avvicinare i giovani alla lirica?

«Spero che sia utile anche a questo. Un grande spettacolo di musica e arte abbinato allo sport non può che essere una grande occasione per allargare i propri orizzonti». L’abbiamo vista a Venezia, bellissima, sfilare in lungo sul red carpet. Le è piaciuto?

«E’ stata una cosa diversa dal solito. Ero lì perché lo spettacolo sarà proiettato anche al cinema in tutto il mondo. Ma io non amo molto gli eventi mondani, ammetto di essermi sentita un po’ fuori posto a Venezia. Sono un’atleta, sto bene quando sono ghiaccio, quando faccio il mio lavoro. Lo spettacolo è un’altra cosa». A parte questo impegno importante con Opera on Ice, sta continuando anche gli allenamenti per l’inizio della stagione.

Sono sicura che questa esperienza mi rimarrà nel cuore per sempre»

tanti si esibiranno dal vivo creando una colonna sonora unica per gli atleti. Insieme a Carolina, anche Stephane Lambiel, i cinesi campioni mondiali e vicecampioni olimpici di coppie d’artistico Qing Pang e Jian Tong. Carolina, un’esperienza nuova per lei quella che vivrà a Verona.

«Sono molto felice e orgogliosa di essere la madrina di questo evento unico al mondo. Per me è una novità assoluta, e sono certa che sarà uno spettacolo emozionante. Come

sua interpretazione entrata nella storia del pattinaggio?».

Carolina Kostner, 24 anni, all’Arena di Verona con gli abiti di scena di Carmen e Tosca, costumi originali messi a disposizione dalla Fondazione del teatro. Carolina, atleta delle Fiamme Azzurre ha conquistato un argento e due bronzi mondiali, l’ultimo proprio nel 2011 ed è tre volte campionessa europea

E’ una macchina molto complessa quella che permetterà di realizzare lo spettacolo all’Arena di Verona che per la prima volta sarà ghiacciata. I 180 componenti del coro e dell’orchestra eseguiranno dal vivo le arie da Tosca, Carmen, Don Giovanni, Aida, Romeo e Giulietta. La pista coprirà una superficie di 800 metri quadri. 35.000 saranno i litri d’acqua utilizzati per realizzarla, equivalenti a circa 1.600.000 cubetti di ghiaccio. Lo spettacolo arriverà anche sul grande schermo in contemporanea in 600 sale in 40 paesi di tutto il mondo. I biglietti sono quasi esauriti. Per informazioni www.operaonice.eu

«Sì, a fine ottobre inizierò la stagione con il Grand Prix. Quella passata è stata un’annata straordinaria per me, non faccio proclami per questa. Mi sto preparando con serenità perché pattinare è la mia vita e voglio continuare a farlo il più a lungo possibile». Si sta preparando da mesi per lo spettacolo di sabato.

«Tengo molto a questo appuntamento, certamente non avrò la stessa pressione che si ha per un Mondiale ma pattinare in un posto suggestivo e carico di storia come l’Arena non potrà che essere emozionante, sono sicura che questa grande esperienza mi rimarrà nel cuore e negli occhi per sempre». Sipario, tocca alla diva Carolina. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NUOTO L’ALLENATORE E IL DIVORZIO DOPO I MONDIALI DI SHANGHAI

Lucas punge Fede: «Non mi ha mai risposto» Il tecnico francese: «L’ho cercata... e comunque a Londra vincerà i 400 sl» Pellegrini: «Non voleva stare a Verona» ALESSANDRO GRANDESSO PARIGI

Per Federica Pellegrini valeva la stretta di mano. Un impegno preso da Philippe Lucas qualche mese fa, davanti ai genitori della campionessa. Semplice il significato: si va a Parigi per preparare i Mondiali, ma poi si torna a Verona per l’Olimpiade. Quel piano, forse, il francese sperava di poterlo adattare alle sue esigenze: restare a Parigi con il suo team. Ci aveva provato, Lucas, con dei «si vedrà», «ne riparleremo», «c’è tempo», quando si parlava di futuro. Oltre il 31 luglio, data di scadenza ufficiale della collaborazione. «Data bizzarra», per il francese, pensando a Londra. Per Fede invece quella

Shangai». Un’incertezza che è costata a Lucas il posto: «Questione chiusa». Ponti Lucas però non taglia i

stretta di mano era definitiva: «Verona è casa mia». E lui: «L’ho chiamata un paio di volte, ma non mi ha mai risposto». Ricostruzione Lucas, ieri, ha ricostruito così all’Equipe la separazione con la Pellegrini: «So io come stanno le cose. Ho cominciato ad allenarla il 3 febbraio. Era campionessa del mondo, ma non c’era nulla di scontato. Ai Mondiali in corta era arrivata 7ª nei 200, 3ª nei 400. E se alleni la Pellegrini sei obbligato a vincere altrimenti sei morto, anche perché lei se ne va. Ma a me, che amo le sfide estreme, andava bene così». Federica se n’è andata lo stesso. Addio Una separazione tra incroci mancati, tempistiche diverse: «Federica nuotava il sa-

Philippe Lucas, 43 anni, e Federica Pellegrini, 23 anni, olimpionica e iridata

bato sera, ho preso l’aereo domenica. Nel frattempo avevo chiamato Marin, il suo ex, per spiegare la situazione, ma lei aveva altro da fare. Non ci siamo incrociati, l’ho chiamata un paio di volte, non mi ha risposto». Quell’«altro da fare» si presta a molteplici sottintesi, vista la nuova storia con Magnini.

Ma Fede ieri, ha tagliato corto, dal suo blog: «Sulle mie scelte tecniche ho già scritto, ma mi ripeto per togliere ogni dubbio. La mia base, collegiali a parte, è casa mia, cioè Verona. Questo accordo, sancito da una stretta di mano a casa dei miei genitori, non ha trovato in Philippe un chiaro sostegno a

ponti con l’Italia ma chiede chiarezza: «Con lei non ho mai discusso di queste cose, ma solo con la Federazione dove c’è gente che mi ha lasciato lavorare (...), però se vogliono che continui, devono mettere un contratto sul tavolo. Non sono nato ieri». Intanto, Lucas punta su Camelia Potec («una di famiglia»), scommette su Magali Rousseau, Coralie Dobrai, Amaury Leveaux. Obiettivo Londra. Magari contro l’altra ex Manaudou («fa bene al nuoto») e Federica: «Nonostante tutto abbiamo lavorato bene. Fede è professionale e una magnifica nuotatrice, da ammirare in allenamento. Ma alla fine sei due volte campione del mondo e perdi una che vincerà i 400 anche all’Olimpiade. Ma anch’io avevo le mie ragioni». Inconciliabili. L© RIPRODUZIONE RISERVATA

LANCIO MARATONA

Phelps con Ohno a New York pensa ai cambi

Michael Phelps (foto a sinistra) e il pattinatore di short track Apolo Ohno (8 medaglie olimpiche invernali contro le 16 estive) hanno lanciato la marato na di New York, che Ohno dispu terà il 6 novembre. Phelps ha an ticipato la preparazione per Lon dra: «Dopo le sconfitte ai Mondia li devo rivedere alcune cose».


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Baseball IN MAJOR CON SEATTLE

Liddi convince Un altro doppio Alex Liddi conferma dal box la sua vena di bombardiere: lunedì sera a Seattle contro Oakland, ha battuto al terzo inning contro il lanciatore McCarthy, un doppio a destra, il secondo in carriera in Major oltre ai 3 fuoricampo (per un totale di 8 valide e 6pbc in 13 partite). Il terza base di Sanremo ha chiuso 1/3. A Liddi tra ieri sera e oggi restano le ultime opportunità per mettersi ancora in evidenza. E domani si saprà se i Mariners — ipotesi assai improbabile ormai — consentiranno ad Alex di raggiungere la nazionale per i Mondiali di Panama, al via domenica. Gli azzurri a Jupiter, in Florida, hanno perso l’amichevole 2-0 (5-4 le valide, 10 so agli azzurri)contro una selezione dei Marlins. Maestri ha lanciato fino a 93 miglia.

Pallanuoto ALLA SPALLA

Operazione ok per Tempesti

Stefano Tempesti, 32 anni AFP

Stefano Tempesti, portiere della Pro Recco e del Settebello campione del mondo, è stato operato a Milano alla spalla sinistra per la lesione del cercine glenoideo. L’intervento del chirurgo Alessandro Castagna, specialista di fama internazionale, è perfettamente riuscito, confermando i tempi previsti per il completo recupero: tre mesi, che non comprometteranno la presenza agli Europei di gennaio a Eindhoven, in Olanda. Dopo un primo periodo di riposo assoluto, il capitano della squadra azzurra comincerà la terapia riabilitativa. I pali dei campioni d’Italia che hanno già disputato due partite della Lega Adriatica, nell’attesa che Tempesti rientri, sono difesi da Giacomo Pastorino (anch’egli iridato a Shanghai) e da Dario Gennaro.

ATLETICA

Notturna a Milano per la nuova pista (w.b.) Si inaugura questa sera (inizio ore 19.30 sino alle 22) il nuovo manto della pista del XXV Aprile, lo storico impianto milanese in via Cimabue alla periferia nord della città. Per l’occasione nasce il Walk and Middle Distance Night, grazie all’impegno dei tecnici Giorgio Rondelli e Gianni Perricelli. Sono in programma gare di marcia (3000) mezzofondo (1500 e 3000), velocità (200) e ostacoli. Migliori iscritti. 3000 marcia donne: Giordano, Giorgi, Trapletti. 3.000 marcia uomini: Giupponi, Dolci. 3.000 donne: Cova, Roffino, Betto. 1500 uomini: Crespi, Oukhrid, Seck, Nava. Attesi anche tanti campioni del passato. Tra gli altri, Cova, Erba, Marchei e Didoni fra gli uomini: Perrone, Alfridi, Andreucci, Maccioni e Maiocchi fra le donne.

Tennis SUL CEMENTO DI BANGKOK

Risveglio Bolelli dopo due mesi Elimina Gulbis A Bangkok (Tha, 427.000e, cem.), Simone Bolelli segna un punto contro il destino: dopo aver superato le qualificazioni, il talento azzurro, oggi appena numero 138 del mondo (da 36 del febbraio 2009), elimina al 1˚ turno del tabellone principale Ernests Gulbis (Let, n. 47) 7-6 (5) 7-6 (5), che avrebbe dovuto incontrare in coppa Davis 3 anni fa. Invece rifiutò la chiamata preferendo proprio il torneo in Thailandia per punti Atp, ed entrò quindi prima in una disputa con la Fit e poi in una crisi psico-tecnica dalla quale sta forse uscendo solo adesso. Nel primo set, l’allievo di Furlan recupera da 1-4, nel secondo, si fa riagganciare da 5-2 a 5-5, ma poi, dopo pesanti scambi da fondocampo, la spunta sempre al tie-break. Non batteva un avversario così in alto in classifica da Wawrinka (n. 14) nel 2˚ turno di Wimbledon di fine giugno. Al 2˚ turno, il bolognese affronta «il nuovo Federer», il ventenne bulgaro Grigor Dimitrov (n. 76), allenato da Paul McNamara. Sulla strada dei quarti contro il vincente di Murray-Berrer.

Motonautica IN 22H13'17"

Altri, 1˚ turno: Young (Usa) b. Andreev (Rus) 7-6 (6) 2-1, rit; Lu (Tai) b. Souza (Bra) 6-2 7-5; Nieminen (Fin) b. Thiem (Aut) 6-1 4-6 7-5. AVANTI LE PRIME A Tokyo (Gia, 1.520.000 e, indoor), Caroline Wozniacki è n. 1 del mondo per la 50ª settimana (32ª consecutiva). Secondo turno: Wozniacki (Dan) b. Gajdosova (Aus) 6-1 6-7 (4) 6-3; Kirilenko (Rus) b. Stosur (Aus) 6-2 4-6 6-4; Zvonar-

va (Rus) b. Pironkova (Bul) 7-5 6-0; Kvitova (Cec) b. Minella (Lux) 6-2 6-3; A. Radwanska (Pol) b. Kerber (Ger) 3-6 6-3 6-3; Peng (Cin) b. McHale (Usa) 6-0 6-3; King (Usa) b. Pavlyuchenkova (Rus) 6-4 7-6 (6); Ivanovic (Ser) b. Robson (Gbr) 7-5 6-4; Benesova (Cec) b. Cibulkova (Slk) 6-4 6-2; Zakopalova (Cec) b. Peer (Isr) 6-3 6-1; Kanepi (Est) b. Vandeweghe (Usa) 6-2 6-2. DAVYDENKO VA A Kuala Lumpur (Mal, 630.000e, cem.), 2˚ turno: Davydenko (Rus) b. Harrison 6-3 6-2; De Voest (S.Af) b. Sweeting (Usa) 4-6 6-3 6-3; Nishikori (Gia) b. Gabashvili (Rus) 3-6 6-4 6-1; Petzschner (Ger) b. Zverev (Rus) 7-5 6-3; Devvarman (Ind) b. Ledovskikh (Rus) 7-6 (5) 6-4; Kubot (Pol) b. Rosol (Cec) 6-3 6-3; Ramos (Spa) b. Kukushkin (Kaz) 4-6 6-3 4-2, rit. STOP STARACE Come all’Atp di Bucarest anche a Challenger di Napoli iniziato lunedì — ma con l’intermezzo del doppio, vinto in Romania con Bracciali —, Potito Starace paga gli sforzi di Davis in Cile e rinuncia al torneo per il riacutizzarsi dei soliti problemi alla schiena.

che spirito

Un villaggio olimpico eco compatibile, sobrio e inserito nella natura, che ospiti atleti e rispetti storia e vocazione dell’area di Tor Di Quinto col suo ippodromo dei Lancieri di Montebello, dove è nata l’equitazione italiana. Questo il sogno romano per la cittadella degli atleti se Roma avrà i Giochi 2020. L’ipotesi di progetto è stato presentato ieri dal sindaco Gianni Alemanno, insieme con i vertici del comitato promotore che ha visitato l’Ippodromo accanto al quale dovrebbe sorgere il villaggio. Mario Pescante ha ribadito che serviranno meno di 9 miliardi di euro per i Giochi.

NEL MONDO (si.g.) Due buone prestazioni dei marciatori azzurri: a Naumburg (Ger), ottavo Diego Cafagna nei 50 km in 4h01’29” (terzo tempo in Italia quest’anno); a Varsavia, p.b. per Federica Ferraro, 1h33’36” nei 20 km, terza. A Helsingborg (Sve). Uomini. Disco: Kanter (Est) 65.64. A Domlazice (R.Ceca). Uomini. Giavellotto: Vadlejch 84.08; Vesely 83.18. A Yokohama (Giap). Uomini. 10.000: Rungaru (Ken) 27’22”53. A Tokushima (Giap). Uomini. 10.000: P. Tanui (Ken) 27’37”67; Waweru (Ken) 27’37”99; Thuo (Ken) 27’38”27. A San Paolo (Bra). Uomini. Lungo: V. Da Silva 8.27 (+1.1).

TRANINCORSA (d.m.) Al keniano Daniel Kipkirui Ngeno la Tranincorsa (Ba, 11 km). Uomini: 1. Kipkirui Ngeno (Ken) 31’40”; 2. Auciello 32’35”. Donne: 1. Labianca 39’37”.

Baseball

Djokovic ambasciatore Unicef n. 1 Il campione di 3 Slam su 4 del 2011, gioca amabilmente con i bambini della sua Serbia all’asilo di Smederevo AP

A PARIGI (r.g.) Ai Mondiali di Baku (Aze), il mosca Vincenzo Picardi (sopra, Ansa) è stato il primo azzurro a combattere, affrontando il cinese di Taiwan Lin Yu Che, un diciannovenne dalle buone basi, che ha trovato disco rosso di fronte all’italiano, superiore sul piano tecnico e troppo rapido negli attacchi per offrire opportunità all’orientale. In vantaggio (7-3) fin dal primo round, senza forzare nel secondo, pur guadagnando punti (15-7) ha rotto gli indugi nel terzo, costringendo al conteggio il coraggioso avversario, chiudendo con un largo 21-8. Oggi nel turno serale, combatte il mediomassimo romano Simone Fiore contro il tunisino Yahia Elmekachari, 21 anni, campione d’Africa, testa di serie n. 11, rivale di una certa consistenza. Intanto il Daily Telegraph rinfocola la polemica contro l’Aiba e l’Azerbaigian, sostenendo che al paese organizzatore sono state assegnate ben 8 teste di serie, un numero ben superiore all’effettivo valore della squadra. La replica Aiba: «Da regolamento, al paese organizzatore spettano otto teste di serie».

VOLATA USA PLAYOFF Tampa batte i NY Yankees 5-2 e raggiunge in classifica Boston per la wild card dell’American (89-71): i Red Sox, sconfitti 6-3 da Baltimore, si sono visti annullare un vantaggio di 9 partite. Definitivamente fuori Anaheim, battuta 4-3 da Twxas. Per la wild card della National, Atlanta sconfitta 4-2 da Philadelphia ma anche con una partita di vantaggio su St.Louis. La stagione si conclude oggi. Già qualificate NY Yankees, Detroit e Texas (American), Philadelphia, Millwaukee e Arizona.

Boxe Galassi: Mondiale il 28 ottobre

Boxe MONDIALI A BAKU

La barca di Invernizzi a Venezia

Villaggio Roma ecocompatibile

ONYIA DOPATA (pe.m.) Lo sport spagnolo non si smentisce mai. La velocista di origine nigeriana Josephine Onyia, 25 anni e 12"50 di personale sui 100 hs, è risultata positiva nel controllo effettuato al meeting di Madrid alla metilexanamina, lo stesso steroide anabolizzante trovato nelle sue urine già nel 2008 e per quale ha scontato due anni di squalifica. Ora si aspetta la radiazione a vita.

ITALIA PRIMA (d.m,) L’Italia ha vinto a Belfort (Fra) l’incontro con la Francia juniores/promesse di 10 km su strada. Successi individuali dello junior Giuseppe Gerratana e di Sara Galimberti. Uomini: 1. Gerratana (j) 31’15”; 2. Ragusa 31’16”; 3. Sterni 31’21”. Nazioni: 1. Italia; 2. Francia. Donne: 1. Galimberti 37’02”; 2.Julien 37’03”; 3. Michetti 37’12”. Nazioni: 1. Italia; 2. Francia.

Ippica

Olimpiadi VISITA ALL’IPPODROMO

RECORD BIS (si.g.) Non solo il record della maratona: a Berlino, il keniano Patrick Makau ha strappato a Gebrselassie, di passaggio, anche il primato mondiale dei 30 km con 1h27’38” (era 1h27’49” dell’etiope, Berlino 20-9-2009).

BRAVA MINETTI (d.m.) La cantante Annalisa Minetti è giunta decima in 37’25” nella 50˚ Podistica di S.Lorenzo di Cava dè Tirreni (SA,7.8 km) vinta dal ruandese Eric Sebahire. Uomini: 1. Sebahire (Rua) 23’22”. Donne: 1. Amore 31’27”.

Monaco-Venezia Picardi avanti Invernizzi record Oggi c’è Fiore

Mario Invernizzi, alla guida della barca tutta italiana del team Fabio Buzzi, l’Fb 48’ Stab con due motori da 650 cv, ha stabilito il primato sulla distanza Monte Carlo-Venezia in 22h13’17" alla media di 51,3 nodi. Il precedente limite apparteneva dal 1994 allo stesso Fabio Buzzi con 23h55’ e la media di 47 nodi.

Atletica

Domenica l’Arc Sono 19 in lista Erano 117 a fine maggio, sono rimasti 19 dopo il primo forfeit di ieri. Tutto è pronto, o quasi, per l’Arc di domenica a Parigi. C’è tempo fino a domani per le supplementazioni, al costo di 100.000 euro. In lizza Nathaniel, Meandre e Danedream. Le previsioni del tempo annunciano bel tempo e temperatura alta. Fra i 19 rimasti, solo sei francesi, fra cui Sarafina, recente vincitrice del Foy, che è anche la favorita a 3/1. Segue nel betting l’irlandese So You Think (foto GRASSO a 4/1), vincitore di Sussex e Irish Champion. FRANKIE E LA FRUSTA In Inghilterra dal 10 ottobre ci saranno nuove sanzioni che limitano l’uso della frusta. Il massimo consentito è 7 colpi in piano e 8 a ostacoli. Così Dettori: «Non sono orgoglioso di essere stato spesso appiedato per l’uso della frusta, ma non ho mai fatto male al cavallo, che non sente dolore. Le nuove regole? Mi adeguerò».

(r.g.) Il 28 ottobre a Cagliari l’ex iridata mosca Wbc Simona Galassi (15-1-1) tenta la conquista della vacante cintura supermosca Ibf affrontando la francese Dadege Szikora (10-2-1), ex europea, avversaria ostica, Nel frattempo il 15 ottobre Mariana Juarez (Mes, 30-5-3) vincitrice dell’italiana con verdetto casalingo, difenderà per la terza volta il titolo Wbc mosca contro Bouvier (Uru, 7-1-1) già messa ko sei mesi fa. MARCIANO Al Palazzo della Provincia di Foggia, col patrocinio della Fpi, è stato presentato in anteprima assoluta il romanzo sportivo «Rocky Marciano l’invincibile» scritto da Giuliano Orlando per la Limina. Tra gli invitati Mauro Petrucci, sindaco di Ripa Teatina (Ch), il paese dove nacque il padre del grande e imbattuto campione italo-americano, che si è impegnato a proporre a dicembre un dibattito sul libro, invitando campioni del ring, tra cui Rocky Mattioli, anche lui di Ripa Teatina. DERBY (r.g.) Il 7 ottobre a Ostia Lido (Rm) derby romano tra i medi Emy Blandamura (15) e Manuel Ernesti (10) sui 12 round per la cintura del Mediterraneo, anticamera per bussare al tricolore, attualmente detenuto da Matteo Signani (13-3-2). COSSEDDU (i.m.) Il medio Lorenzo Cosseddu (27-5-5) sfiderà l’imbattuto Marcos Nader (Aut, 12) il 22 ottobre a Ludwigsburg (Ger) nel sottoclou del Mondiale Wbo dei massimi leggeri fra Marco Huck (Ger) e lo sfidante Rogerio Rossi (Arg). DONNE DILETTANTI (m.moro.) A Roseto degli Abruzzi terminano i due tornei nazionali femminili, junior e youth ed élite. Risultati élite: 45-48 kg Scavone b. Frisotti 19-13; 51 Corso b. Scartabelli 26-16; 54 Zuccarello b. Isaza 31-11; 57 Bongallino b. Procentese 19-9; Parasporo b. Cani 30-14; 60 Mesiano b. Gratta 17-8, Cleopazzo b. De Blasio 21-8.

Canottaggio GALTAROSSA IN BICI Domenica a Valdobbiadene (Tv) l’olimpionico Rossano Galtarossa, che a Londra parteciperà alla sesta Olimpiade in carriera, parteciperà alla Gran Fondo di ciclismo «Prosecco Cycling Classic».

Doping SOSPESI Il tribunale antidoping del Coni squalifica due atleti: Giorgio Maria Rattini (baseball) per 3 mesi con decorrenza 20 luglio-19 ottobre, e per 2 mesi (3-8/2/10) Fabio Frassini (atletica).

Ippica Roma: 5-4-12-8-14 8ª corsa - m 1400: 1 Black Ranger (C. Demuro); 2 The Kyllachy Kid; 3 Mundeghili; 4 Adelio; 5 Democrito; Tot.: 10,42; 4,35, 9,35, 2,86 (175,76). Quinté: nessun vincitore. Quarté: e 8.266,54. Tris: e 977,65. OGGI QUINTÉ A MILANO A San Siro (inizio convegno alle 14.30) scegliamo Diamond Prince (7), Denver (10), Albero di Giuda (16), Adelio (8), American Boy (3) e Palms of Victory (1). SI CORRE ANCHE Trotto: Roma (14.25), Albenga (15.10) e Foggia (14.45).

Nuoto Rosolino a Tenero decisione sul tecnico Si deciderà domani la stagione olimpica di Massimiliano Rosolino, che sarà nel centro federale svizzero di Tenero, dove si allena l’australiano Ian Thorpe. L’olimpionico deve sciogliere la riserva sull’allenatore. In questi giorni nuota a Tenero anche la svedese Therese Alshammar. CAMBI In attesa di sapere se Alessia Filippi otterrà il nulla osta dall’Aurelia per passare all’Aniene, l’Aurelia si appresta a tesserare i fratelli Potenza. AMBIZIONI CIELO (al.f.) A due settimane dai Panamericani di Guadalajara (Mes), Cesar Cielo, leader di una rinnovata nazionale brasiliana, è fiducioso verso i Giochi di Londra. «I Panamericani non sono l’obiettivo principale dell'anno, ma ci arriverò in condizioni migliori rispetto ai Mondiali di Shanghai dove avevo perso 6 chili. Per Londra io e il mio coach abbiamo l’obiettivo di nuotare i migliori tempi di sempre».

Olimpiadi INNI PER LONDRA Nei mitici studi di Abbey Road, l’Orchestra Filarmonica di Londra ha completato la registrazione dei 205 inni nazionali che saranno suonati la prossima estate, in occasione dei Giochi olimpici e Paralimpici. Per l’Orchestra ben 52 ore di registrazione, con 10-12 minuti a disposizione per ogni pezzo e anche un contributo d’eccezione, quello dell’olimpionico Jonathan Edwards che ha suonato l’ultimo gong nel «God Save The Queen». Ogni inno è stato riarrangiato con versioni da 60-90 secondi, come da regole olimpiche. Non sono mancate le difficoltà, come allungare l’inno dell’Uganda, che dura solo 18 secondi, o tagliare quello dell’Uruguay, il più lungo in assoluto dall’alto dei suoi quasi sette minuti. L’ultimo problema ha riguardato l’inno libico per via della guerra in atto.

Rugby PETRARCA OK (i.m.) Nell'amichevole disputata per il Mogliano Day, con sfide tra le squadre di ogni categoria dei due club, i campioni d'Italia del Petrarca hanno battuto il Mogliano 19-7 (mete 3-1).

Sci alpino GIGANTISTE Riprende la preparazione sulle nevi europee per le gigantiste azzurre di coppa del Mondo. Il direttore tecnico Raimund Plancker lavora nel ritiro austriaco di Moelltall con Manuela Moelgg, Denise Karbon, Francesca Marsaglia, Giulia Gianesini, Irene Curtoni, Elena Curtoni, Federica Brignone, Lisa Magdalena Agerer, Nicole Gius e Chiara Costazza. Sono intanto rientrate in Italia da un paio di giorni le velociste dalla lunga trasferta sudamericana di Ushuaia. Dall’11 al 14 ottobre allenamenti a Hintertux, poi rifinitura a Nakiska prima di esordire in Coppa del Mondo a Soelden il 22 ottobre.

Sci nautico COPPA DI WAKEBOARD (m.l.) A Linyi (Cina) nell'ultima tappa della Coppa del Mondo di wakeboard il 16enne di Sala Comacina (Co), Massimiliano Piffaretti (già medaglia di bronzo junior ai Mondiali di Milano) unico azzurro in gara, si è dovuto arrendere in semifinale. Un risultato comunque positivo per l'età e per il fatto di aver gareggiato con i migliori 20 rider del mondo, molti dei quali più grandi ed esperti. A vincere è stato l'australiano Harley Clifford davanti a Andrew Adkinson (Usa), terzo Daniel Powers (Aus).

Varie OSSERVATORIO IMPIANTI L’Osservatorio nazionale per l’impiantistica sportiva avvierà nei prossimi mesi una ricognizione aggiornata e ripartita per ambito territoriale degli impianti esistenti, delle relative modalità di gestione e del loro effettivo utilizzo. Una volta raccolti i dati aggiornati sullo stato a livello nazionale dell'impiantistica sportiva, l'Osservatorio predisporrà un piano per lo sviluppo di nuovi impianti o per il recupero e il riutilizzo di impianti attualmente dismessi. Lo ha annunciato, al termine del primo incontro di ieri a Palazzo Chigi, il Sottosegretario allo sport, Rocco Crimi.

Vela Velista dell’anno C’è ancora Bressani (r.ra.) Lorenzo Bressani è per la seconda volta consecutiva tra i 5 finalisti dell’Isaf Rolex World Sailor of the Year (l’Oscar della vela). La nomination per il 38enne triestino, è arrivata grazie alla vittoria dei due Mondiali conquistati con Melges 24 e Melges 32. Gli altri finalisti: Ben Ainslie, Rob Douglass, Iker Martinez e Xavier Fernandez e Nathan Outteridge.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2011

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ALTRI MONDI

_la crisi economica

DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Il fallimento della Grecia può essere la salvezza dell’Europa? Le Borse hanno recuperato, forse perché il default è un dato acquisito. Per Atene c’è comunque l’appoggio della Germania: resterà dentro l’euro C’è questo fatto singolare: benché non sia accaduto niente di particolare, le borse hanno recuperato, tra lunedì e ieri, una decina di punti, con exploit dei bancari e discesa rapida del differenziale Btp-Bund a 361 punti base.

1Come mai? Intanto c’è l’indiscrezione che la Bce, entro la fine di novembre, taglierà il tasso di sconto portandolo all’1%. Il rimbalzo di Piazza Affari è in ogni caso strano perché il default greco viene dato per sicuro, nonostante le assicurazioni del premier Papandreou e del ministro delle Finanze Venizelos. I tre rappresentanti di Bce, Ue e Fmi, che devono dare il benestare alla sesta tranche di prestito da 8 miliardi, hanno rinviato la loro decisione ed è quindi evidente che questi soldi nelle casse greche il 3 ottobre (lunedì prossimo) non ci saranno. Atene promette tagli molto forti. Venizelos s’è impegnato a ridurre del 20% le pensioni superiori ai 1.200 euro, a mettere in aspettativa coatta 30 mila dipendenti pubblici entro fine anno col 60% dello stipendio per 12 mesi (e alla fine licenziamento quasi certo), a tagliare l’assegno previdenziale per chi è andato in pensione anticipata, ad allungare fino al 2014 la patrimoniale sulla casa, a ridurre da 8 a 5 mila euro la fascia esente

dalle tasse. Nel suo incontro con la Merkel, Papandreou ieri ha a sua volta promesso di decidere entro la settimana i criteri per vendere l’aeroporto di Atene, le lotterie Opap e quelle televisive, privatizzazioni che dovrebbero fruttare i primi 5 miliardi dei 50 che vanno raccolti entro il 2015. Anna Diamantopoulos, ministro della Pubblica Istruzione, ha annunciato un taglio del 25% nel suo bilancio, cioè di fatto la chiusura di duemila scuole da un giorno all’altro. Eccetera. Potrei andare avanti per un pezzo.

2 Forse il fatto che il fallimento della Grecia sia ormai un dato acquisito è più tranquillizzante dell’incertezza che ha regnato fino alla settimana scorsa.

Sì, i mercati non amano l’incertezza, questo è vero. Ma probabilmente l’improvvisa euforia di inizio settimana è dovuta al fatto che si è vista una strategia: si farà fallire la Grecia, lasciandola nell’euro ma dimezzandole il debito. Nello stesso tempo però si interverrà in aiuto delle banche, in modo che le perdite sui titoli di Atene non le mandino all’aria. Solo Parigi è esposta su Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia per 500 miliardi. Il problema è che il percorso greco potrebbe mettere in tentazione gli altri piigs, e infatti l’economista Nouriel

d Il caso Tarantini: L’INCHIESTA È STATA SPOSTATA A BARI

lafrase DEL GIORNO

Il fatto del giorno

«Berlusconi è da indagare» I giudici del Riesame di Napoli: «Il premier non è parte lesa ma sapeva tutto sulle escort»

La cancelliera tedesca Angela Merkel stringe la mano al primo ministro greco George Papandreou ieri al vertice di Berlino REUTERS

Roubini mette nel conto la possibilità che Italia e Spagna saltino entro 90 giorni. A meno che non si rafforzi il cosiddetto fondo salva-Stati.

3 Perché non si dovrebbe? Come lei sa, i tedeschi non vogliono. Il loro Parlamento (Bundestag) voterà domani su questo fondo, e si prevede una risposta positiva. Da qualche giorno la cancelliera Merkel dice di continuo che l’Europa va salvata, che l’euro è solido (ieri si è rafforzato), che i tedeschi sono pronti ad aiutare Atene, eccetera...

4 Ho letto che in Grecia sta sorgendo un movimento anti-tedesco, secondo il quale la Germania, dopo aver fallito per due volte l’occupazione europea con le armi, sta realizzando con successo la terza occupazione grazie ai cannoni della finanza.

Non lo so. È un fatto che questo fondo salva-Stati, la cui entrata in funzione è prevista per il 2013, sembra dotato di troppi pochi soldi per aiutare davvero i Paesi in crisi: 440 miliardi, mentre ce ne vorrebbero almeno tremila.

5 Ma dove si prendono questi tremila miliardi?

La Bce li stamperebbe, evidentemente, con effetti importanti sull’inflazione. Del resto, in queste conversazioni, sosteniamo fin dall’inizio (tre anni fa) che l’inflazione sarà alla fine la soluzione necessaria del problema. Guardi comunque che finora sono tutte chiacchiere, e infatti le Borse, come è loro costume, anticipano gli effetti di una soluzione che non è disegnata in fondo neanche nelle sue grandi linee. Si pronuncia questo numero — tremila miliardi —, si sostiene che nelle segrete stanze dei potenti europei se ne parla, ma dove si prenderebbero i tremila miliardi, quale organismo li gestirebbe, come sarebbero fatti i titoli da emettere e chi avrebbe diritto a farvi ricorso, tutte questioncelle di peso formidabile, non solo non è stabilito, ma, a quanto capisco, non se ne ha la minima idea. I tedeschi poi sono contrari a portare la dote del fondo salva-stati da 440 a tremila miliardi. Sa che un’altra delle cause segrete del rimbalzo potrebbe essere il convincimento dei mercati che Berlusconi è politicamente alla fine? Sempre secondo Roubini, la caduta del Cavaliere provocherebbe una riduzione dello spread tra Btp e Bund di 50-100 punti in modo permanente. Per qualche ragione, i mercati queste cose le sanno prima e, com’è loro costume, passano all’incasso col massimo anticipo possibile.

CON SILVIO SOLO PER AMORE «Silvio mi sussurrava all’orecchio, era come se mi ipnotizzasse. Dopo un paio d’ore ero cotta. Ero innamorata. Berlusconi è l’unico uomo che mi abbia fatto sentire donna. Silvio stava bene con me e non voleva solo sesso. Cercava complicità con una donna che aveva capito il suo bisogno di rilassarsi, di sentire scorrere la vita» SABINA BEGAN A VANITY FAIR

Giulio Tremonti e Silvio Berlusconi: ieri i due hanno firmato una «tregua» a Palazzo Grazioli LAPRESSE DAVIDE ROMANI

Silvio Berlusconi ha vissuto un martedì contradditorio, tra giustizia e politica. Innanzitutto, c’è l’inchiesta sul presunto ricatto subìto da Gianpaolo Tarantini, che ha preso una piega imprevista. Per il tribunale del Riesame di Napoli, che ha scarcerato l’imprenditore, Berlusconi istigò Tarantini a mentire davanti ai magistrati campani. Il premier sapeva cioè che le ragazze portate nelle sue residenze erano escort e «avrebbe indotto Tarantini, tramite Lavitola, a evitare la divulgazione dei rivolti più "sconvenienti" del procedimento penale barese»: per questo motivo, secondo i giudici, non è più parte lesa ma deve essere indagato. Il Riesame ha risolto anche il conflitto di attribuzioni con il passaggio dell’inchiesta da Napoli a Bari (e non Roma come chiesto dai legali del Cavaliere). Faccia a faccia A Berlusconi, che in una lettera a

don Gelmini ha scritto «ci sono molti ambienti, giudiziari, politici e giornalistici, che lavorano per distruggere, calunniare, sabotare invece che per costruire nel comune interesse della nostra Italia», sembra andare meglio sul fronte politico. Il confronto con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti è stato definito «positivo». Il faccia a faccia a palazzo Grazioli (necessario dopo le polemiche seguenti il voto sull’arresto del deputato Pdl Milanese, in cui l’assenza di Tremonti era stata giudicata «immorale» dallo stesso Berlusconi) è durato due ore e si sono messe le basi per due provvedimenti: uno sulle infrastrutture e un altro sulle semplificazioni. Dopo la pace Berlusconi-Tremonti, c’è stato un vertice tra il premier e Bossi. Possibile un compattamento in vista del voto di sfiducia di oggi al ministro dell’Agricoltura Romano, alla luce anche della sconfitta di ieri subita dalla maggioranza alla Camera (su un emendamento alla legge delega sulle professioni sanitarie). Con la Lega sul tavolo ci sono anche i provvedimenti sulla giustizia e in particolare quello sulle intercettazioni, la cui discussione alla Camera è slittata di una settimana con il Carroccio che tentenna sull’appoggio al progetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ALTRI MONDI

LIBIA: IL MESSAGGIO AUDIO

Gheddafi si rifà vivo «Morirò da martire» Continuano in Libia i com battimenti vicino a Sirte, la città natale di Gheddafi (nella foto Ansa): il Consiglio nazionale libico

«Amanda non è una femmina manipolatrice» A Perugia parla la difesa di Sollecito: «Nessuna prova su Knox e Raffaele»

La stampa divisa La difesa di Sollecito, condannato a 25 anni in primo grado, ha anche affrontato il capitolo delle prove: «Nella stanza del delitto non ci sono tracce né di Amanda né di Raf-

la Foto Idil oggi compie un anno È nata mentre la mamma era in coma irreversibile Compie un anno oggi la piccola Idil, che in somalo significa «la perfetta». E per festeggiare è tornata con il papà Isse Muhidin Jimale all'ospedale Sant'Anna di Torino dove hanno lottato per vederla nascere. La sua mamma era infatti in coma (dopo un intervento per rimuovere un tumore al cervello), ma i medici l’hanno tenuta in stato vegetativo appositamente per il parto. Idil è nata con un cesareo quando il corpo della donna ha smesso di vivere. «Un anno fa non avremmo neanche potuto pensare a questo momento — ha detto il papà — e per questo ora dobbiamo festeggiare». La prende, la bacia, lei sorride nel suo vestitino rosa. Quasi nessuno all’epoca sperava nella sua sopravvivenza, né in una crescita sana. Idil invece sta benone e si vede.

faele. Questa è la verità assoluta. C’è solo il dna di Raffaele sul gancetto, elemento sgretolato dalla perizia». A pochi giorni dalla sentenza (attesa tra sabato e lunedì), intanto, la stampa anglosassone continua a essere divisa sulla Knox, già condannata a 26 anni: innocentisti gli americani, colpevolisti i britannici. Ieri, per esempio, i quotidiani inglesi Times e Independent hanno dato risalto in prima pagina alla sua foto con l’effetto «ad aureola» creato dalle luci del tribunale e si sono chiesti se invece che un angelo non sia davvero un «diavolo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Aggressione col cric Fermato un 55enne È stato fermato l’uomo che domenica a Milano aveva aggre dito con un cric due ragazzi di 19 e 21 anni dopo una lite per un sor

RAPITO IN DARFUR

passo. G.G., 55enne di Novara già noto alle forze dell’ordine, è stato individuato grazie alle tracce di sangue fuori e dentro l’auto e il riconoscimento di una delle vittime. L’uomo si era tagliato i baffi, particolare che ha spinto gli investigatori a trattenerlo temendo la fuga.

Tascabili I dati Svimez: -2 milioni nel 2050

S

L’omicida Valentino Di Nunzio nel corto «La dodicesima vittima» aggredisce il fratello Lorenzo

L’autore dello spietato delitto di Pescara aveva girato tre corti in cui interpreta un killer

Amanda Knox, 24 anni, al processo di appello di Perugia: le luci nell’aula del tribunale creano un effetto aureola sulla sua testa AFP

A MILANO: FERITI 2 GIOVANI

A notizie

L’OMICIDIO I VIDEO SCOPERTI IERI

Uccide la madre Su YouTube l’aveva già fatto

STEFANIA ANGELINI

Lunedì Amanda Knox è stata definita la «ragazza luciferina dal volto d’angelo, dedita alle droghe, all’alcol e ai comportamenti borderline». Ma dopo l’arringa degli avvocati di parte civile, al processo di appello di Perugia per il delitto di Meredith Kercher ieri è stato il giorno della santificazione, con la parola alle difese: l’americana accusata di aver ucciso la studentessa inglese, sua compagna di appartamento, «può apparire una mangiatrice di uomini, invece è fedele». È così che viene descritta la 24enne di Seattle da Giulia Bongiorno, avvocato di Raffaele Sollecito, l’altro imputato. «Credo che in questi anni si sia fatto un ritratto deformato di Amanda, disegnandola come Jessica Rabbit, cioè come un personaggio di donna dominatrice, ma non è così». La Bongiorno ha fatto un’arringa quasi tutta dedicata alla Knox che, per l’accusa, sarebbe la mente che ha trascinato Sollecito e Rudy Guede nell’omicidio di Mez, la notte tra il 1˚ e il 2 novembre 2007. «Amanda — ha continuato l’avvocato — è stata trasformata nella Venere in pelliccia, femme fatale della letteratura decadente, che rende schiavi gli uomini col sesso e il suo contro altare è l’uomo debole, cioè Raffaele». La Bongiorno ha voluto citare il romanzo erotico scritto dall’austriaco von Sacher-Masoch e poi ne ha regalato una copia ad Amanda.

di transizione ha annunciato la conquista del porto della città, mentre l’ex rais si è fatto vivo con un messaggio trasmesso da una radio a Bani Walid, a nord del Paese: «Degli eroi hanno resistito e sono caduti come martiri: pure noi attendiamo il martirio. Mente chi dice che sono all’estero».

Ha ucciso la mamma prendendola a calci e pugni e finendola con diverse coltellate, anche alla gola e, cosa più inquietante, l’omicidio era stato già «provato» su YouTube. Valentino Di Nunzio, 27 anni, è stato arrestato domenica a Manoppello Scalo, in provincia di Pescara. Una vicina aveva sentito le urla della madre Maria Teresa, 55 anni, e aveva chiamato la polizia. Il ragazzo era ancora in casa e ha confessato. Subito è emerso che aveva problemi psichiatrici, ma quello che si è scoperto ieri ha reso il quadro molto più assurdo. Di Nunzio, iscritto a una scuola di recitazione, aveva la passione del cinema e amava girare video e corti amatoriali. Tre di questi — in cui firma anche la sceneggiatura — sono stati postati su YouTube, circa un anno e mezzo fa. La dodicesima vittima e Il killer dell’ascia parte prima e seconda parlano di un killer seriale che viene ucciso da una sua potenziale vittima e ritorna da morto nella vita dell’uomo per convincerlo a colpire ancora. L’assassino che diventa fantasma, neanche a dirlo, è interpretato da Di Nunzio. E pronuncia frasi di questo genere: «È pazzesco come le persone riescano a pensare che un assassino sia qualcosa di lontano da loro, e invece no, io c’ero sempre stato», «mi sentivo un dio castigatore, avevo il sangue alla bocca», «dovevo soddisfare il mio istinto di uccidere: cercavo sangue e volevo ascoltare il suono della morte, il grido disperato di qualcuno che per tutti è soltanto un innocente». Difficile dire ora se si potesse davvero comprendere quanto radicato fosse l’istinto omicida nel ragazzo. In fondo su YouTube gira anche di peggio. Ma forse dietro certe frasi e immagini violente si nascondeva una richiesta d’aiuto. e.e. © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Azzarà, liberazione imminente» Sembra ormai molto vicina la liberazione dell’operatore italiano di Emergency Francesco Azzarà, rapito il 14 agosto nel Darfur orientale, in Sudan. Lo sostiene il vice governatore del Sud Darfur Abdul Karim Moussa: «Abbiamo avuto informazioni precise che possono accelerare la cattura dei colpevoli. I contatti non si sono mai interrotti. Azzarà è in buona salute sia psicologicamente sia fisicamente»

Giovani in fuga dal Sud: «Sarà un vero tsunami» Lo chiamano «tsunami demografico». È quello che attende il Sud Italia nei prossimi decenni secondo il rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno. Si calcola che nel 2050 gli under 30 al Sud saranno oltre due milioni in meno, in pratica si perderà un giovane su quattro. Mentre gli over 75 passeranno dall’attuale 8,3% al 18,4%. I motivi della trasformazione? La bassa natalità, la bassissima attrazione di stranieri e l’emigrazione (che ha riguardato 104 mila persone nel 2010). «Si trasformerà nel corso del prossimo quarantennio in un’area spopolata, anziana ed economicamente sempre più dipendente dal resto del Paese».

Alemanno s’infuria: troppi disagi

Gli operai Fiat in corteo hanno bloccato Roma Il centro fermo per ore

Gli operai siciliani della Fiat nel centro di Roma ANSA Gli operai della Fiat di Termini Imerese sono tornati a protestare a Roma, davanti a Montecitorio, sfilando contro la decisione di cessare le attività nella fabbrica siciliana. Tra piazza Venezia e via del Corso la zona è stata chiusa per oltre un’ora e il traffico è impazzito. Così il sindaco Alemanno ha chiesto, invano, a prefetto e questore di interrompere la manifestazione. «Comprendo le ragioni dei lavoratori — ha detto Alemanno — ma non si può tollerare che una parte della città venga paralizzata causando danni e disagi ad altri lavoratori».

Il dossier sulla discarica romana

«Malagrotta inquinata: va subito bonificata» È polemica sulla discarica di Malagrotta, sito che da anni ospita i rifiuti di Roma e destinato a chiudere i battenti alla fine dell’anno. Un dossier dell’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha rilevato il rischio di disastro ambientale a seguito dell’alto inquinamento di tutta la zona dove ha sede da 30 anni la discarica. Lo studio è stato commissionato dal ministero dell’Ambiente e ieri mattina è stato consegnato alla Regione da esponenti dei Verdi, che hanno chiesto l’immediata bonifica. Intanto, torna sotto i riflettori anche la questione rifiuti di Napoli: l’Ue starebbe inviando una lettera di messa in mora all’Italia.

Punta a essere sindaco di Monza

L’annuncio di Cicciolina «Torno a fare politica» Alla soglia dei 60 anni Ilona Staller, meglio nota come Cicciolina, torna nell’arena politica. L’ex pornostar, che nel 1987 fu eletta alla Camera tra i Radicali con 20 mila preferenze, in un’intervista al settimanale «Oggi», in edicola oggi, ha detto: «Inten do fondare un partito di tipo ottimista futurista. Basta con i partiti del magna magna, i voti pilotati, gli appalti e le corruzioni». Cicciolina ha anche rilanciato il progetto di diventare sindaco di Monza: «La farei diventare una città eccitante! Ne ha tutte le potenzialità. Per esempio, se si trasformasse la Villa Reale in un lussuoso casinò arriverebbero soldi a palate per il comune».


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ALTRI MONDI

DALL’ANNO PROSSIMO

Rivoluzione negli Usa I vip sui francobolli (mlp) Dal 2012, negli Usa potrete dare una leccata alla vos tra celebrity preferita, anzi alla sua effige stampata sui franco-

bolli. Per essere glorificati dalla U.S. Postal Service, bisognava essere morti da 5 anni ed essere superfamosi: ora sarà la gente a eleggere i personaggi che merita no di finire su buste e cartoline. Aspettiamo allora i francobolli di Lady Gaga (nella foto) e Sarah Palin o quelli di Kobe e LeBron.

Ritorna la preistoria È arrivata Terra Nova La serie tv prodotta da Spielberg presentata a Roma: è la più attesa della stagione ma in America ha stentato

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IL NUMERO

2149

L’anno di inizio «Terra Nova» inizia nel 2149, con la Terra oramai prossima al collasso, e ci riporta a 85 milioni di anni fa: la serie kolossal di Fox, in 13 puntate, è costata oltre 150 milioni di dollari (10 solo per l’episodio pilota) e andrà in onda in 85 Paesi

Jason O’Mara, 39 anni, in «Terra Nova»: l’attore irlandese dà il volto a Jim Shannon, padre di famiglia ed ex poliziotto dal passato difficile

LA NOVITÀ A MILANO GIÀ INCASSI DA RECORD

Il megaschermo invade anche l’Italia I canadesi di Imax pronti a investire: «Nelle nostre sale cambia il modo di vedere un film» EMANUELE BIGI

Esistono più di 500 schermi sparsi nel mondo ad altissima definizione e «targati» Imax, un sistema tecnologico che permette di vedere un film come in nessun’altra sala cinematografica. Fino a qualche anno fa, questi cinema erano utilizzati nei parchi di divertimento come forma di attrazione, poi con l’avvento del digitale la diffusione si è fatta più capillare, soprattutto in ambito commerciale e grazie al film Avatar, la società di Toronto ha messo a segno nel solo 2010 un +500%. «Nei prossimi sei anni apriremo altre 250 sale. Nel 2000, per esempio, in Cina erano tre: nel 2014 arriveremo a 200» garantisce Richard Gelfond, 55 anni, il Ceo di Imax Corporation di passaggio a Roma, inserito dalla rivista Vanity Fair tra i cento uomini più influenti del pianeta: 88esimo tra l’agente di Philip Roth e Larry Ellison e l’inventore delle Ted Conference. Anche l’Italia, così, si prepara all’invasione, a colpi di ingenti investimenti. A maggio è stata inaugurata a Pioltello (Milano) la prima sala italiana dedicata alle proiezioni di blockbuster (ne esisteva solo un’altra all’interno del Par-

Una sala Imax: il pubblico è molto più vicino allo schermo

co Oltremare di Riccione). «Siamo soddisfatti dei numeri — dice Gelfond — in quattro mesi la sala ha incassato 350 mila euro e con il quarto capitolo de I Pirati dei Caraibi ha ottenuto il miglior risultato italiano con 110 mila euro». La tecnologia della società attecchisce anche qui, dunque: «Entro l’anno puntiamo all’apertura di una sala a Roma e vorremmo inaugurarla con Mission Impossible 4. Poi pensiamo a Bologna, Torino, Palermo, Firenze e Napoli» spiega Gelfond, manager da 13 milioni di dollari di compensi all’anno (fonte Forbes). Quando si esce da uno di questi cinema «è un po’ come aver guidato una Ferrari». Certo, il costo del biglietto è più alto, ma la proiezione offre «un dettaglio dell’immagine e un sonoro al momento senza paragoni». Uno di questi maxischermi in media è lungo 22 metri e alto 16. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GABRIELLA GREISON

Non ha la voce da divo e nemmeno la parlata sciolta. E ogni cosa che dice è preceduta da grandi sospiri. Jason O’Mara è il protagonista «un po’ timido e un po’ impaurito» del kolossal Terra Nova, l’attesa serie tv prodotta da Steven Spielberg con una famiglia — gli Shannon, e O’Mara interpreta papà Jim — catapultata nella preistoria per salvare l’umanità dalla fine del mondo, prevista per l’anno 2149. Definita una via di mezzo tra Jurassic Park e Avatar, Terra Nova arriverà in Italia, su Fox (canale 111 di Sky), martedì prossimo: l’anteprima, a 24 ore dalla messa in onda negli Usa, c’è stata ieri al RomaFictionFest, anche se sul tappeto rosso ha sfilato solo un enorme dinosauro. I dati di ascolto per il lancio americano, però, non sono stati confortanti. Il budget da capogiro e l’imponente campagna pubblicitaria non hanno pagato granché: soltanto 9 milioni di telespetta-

MURRAY RISCHIA 4 ANNI

La morte di Jacko Il medico a processo È iniziato ieri a Los Angeles il processo a Conrad Murray, il medico personale di Michael Jackson accusato di omicidio

tori per la prima puntata. L’attesa globale per la serie, venduta in 85 Paesi, resta comunque altissima. Anche per la mano di Spielberg, che come racconta O’Mara al telefono dall’Australia (dove Terra Nova è stata girata) è determinante: «La storia che anima ogni episodio è intricata, e la presenza di almeno un dinosauro per puntata è un bel colpo d’occhio. Poi, c’è il paesaggio: inquietante e interessante insieme. Per noi è stata dura girare nella foresta, con serpenti, rospi, animali di ogni tipo. Un episodio vale una decina di giorni di ripresa: e anche questo fa capire la grandezza dell’impresa. Poi, c’è questo fantastico rapporto tra animali e umani, molto caro a Spielberg: basti pensare a ET, e al sentimento che lo animava». Ancora L’idea di Terra Nova è

che gli scienziati hanno scoperto una frattura nell’universo, per ripercorrere il tempo all’indietro: solo una famiglia potrà entrare nella macchina del tempo, per costruire un nuovo sistema di sviluppo. Ma è il messaggio dietro la trama il pezzo forte della serie: «Ci facciamo sempre tante domande su cosa facciamo al mondo — aggiunge O’Mara —, e si hanno sempre risposte filosofiche o frasi fatte. Beh, il nocciolo di tutto, come racconta la nostra serie, è la famiglia, cioè il gruppo perfetto, che può risolvere ogni tipo di problema. Per salvarci, bisogna ripartire dal passato, rimettendo in discussione tante cose ovvie, con l’aiuto di una brava moglie e di un ottimo marito». © RIPRODUZIONE RISERVATA

A

BOOM STRISCIA

S Al debutto 7 milioni di spettatori Debutto boom, lunedì, per l’esordio della 24ª edizione di «Striscia la Notizia», il tg satirico ideato da Antonio Ricci (nella foto). La puntata, presentata da Greggio e Iacchetti, e con le confermate Veline Federica e Costanza, è stata seguita da 7,2 milioni telespettatori (record di giornata), col 25,56% di share. «Sono stupito dell’affetto degli spettatori», ha detto Ricci

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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colposo per la morte del re del pop, ucciso il 25 giugno di due anni fa da una overdose di sedativi. Murray, che da Jacko incassava un assegno di 150 mila dollari al mese, rischia una condanna a 4 anni: il processo si può vedere in diretta sul web (abclocal.go.com/kabc/index).

LA LITE RAI-MEDIASET

Carlucci dura «A Baila! dicono troppe bugie» Baila!, è andato in onda su Canale 5 lunedì, con alcune modifiche, nonostante lo stop del giudice perché troppo si mile a Ballando con le Stelle. Ma la polemica non si placa e ieri Milly Carlucci (nella foto Ansa) ha attaccato: «Si tratta di due show sovrapponibili e penso che non si debba usare la tv per dire bugie. Non si può andare in onda e presen tare 10 ballerini che hanno fatto gare di ogni tipo e dire "è un agricoltore" o "un impiegato". È falso, è un modo brutto di dire le bugie». E Barbara D’Urso: «Ballando l’ho sempre visto e Milly è una grande professionista. Ma a noi di Baila! non interessa farne una copia. Lei non mi ha mai cercato: se avesse voluto mi avrebbe telefonato».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2011

ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

21/1 - 19/2

23/7 - 23/8

LE PAGELLE

Ariete 5,5

Toro 6,5

Gemelli 7,5

Cancro 5,5

Acquario 8

Leone 7+

DI ANTONIO CAPITANI

I rapporti interpersonali pesano, un accordo richiede più tempo del previsto. E voi ringhiate. Ma l’ormone rende. Non è molto, ma è qualcosa.

Il lavoro garantisce soddisfazioni solide. Ma siete pedanti al punto da far scivolare in Tasmania gli zebedei altrui. Meglio di no. Amore ni.

La squadra astrale vi trascina verso il successo, in ogni ambito. Creativià inarrivabile, voi segnate punti su punti. Pure suini!

Per evitare i flop minacciati dalla Luna siate più accorti e meno sfigopenduli, dribblando gli invidiosi e i gufi. L’amore è una pallissima.

Viaggi, p.r., colloqui, lavoro appagano. E il ferro è caldissimo in ogni settore: occorre batterlo subito. Sudombelico (am)miratissimo…

24/8 - 22/9

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

IL MIGLIORE La creatività lunare si amalgama alla furbizia di Mercurio e voi create capolavori. Con la fortuna come sponsor, anche per le attività suine: grandi!

Vergine 6

Bilancia 7-

Scorpione 6-

Sagittario 7,5

Capricorno 6-

Le finanze richiedono occhi aperti, non pigrizia. Come il lavoro che, però, vi procura agganci e successi concreti. Golosità suine appagate.

La Luna consente semine proficue, per cui attivatevi, con scaltrezza: è il vostro momento, nel lavoro e in amore. Resa ormonale da invidia!

Arrivano su di voi anatemi da Giove, come fosse un cardinale e voi un politico. Occhio a come (e con chi) fornicate. Lavoro ni.

Ottime e abbondanti: queste sono le chance del periodo, in ogni ambito. Sfruttatele! Autorevolezza in aumento, sudombelico in fiore.

Giornata stanca. Oltre che piena di ansie e di obblighi che fan lievitare gli zebedei come una torta margherita. Tutelatevi. E non sbottate.

20/2 - 20/3

Pesci 6

VALENTINO ROSSI

Il pilota della Ducati è nato a Urbino il 16 febbraio 1979. In carriera ha vinto 6 campionati del mondo della classe Moto Gp

alla Radio

TeleVisioni in chiaro RAITRE

CANALE 5

ITALIA 1

RETE 4

CARTONI ANIMATI NINI' STRANO, MA VERO? DEADLY 60 SPOSE EXTRALARGE STUDIO APERTO CARTONI ANIMATI TELEFILM ZIG & SHARKO MILA E SHIRO STUDIO APERTO C.S.I. - SCENA DEL CRIMINE 21.10 THE CUBE. LA SFIDA Game Show 23.50 TIMELINE 2.00 POKER1MANIA 2.50 STUDIO APERTO LA GIORNATA 3.05 RESCUE ME

7.00 10.50 11.30 12.00 13.00 13.50 15.10

RAIDUE

TG 1 LINEA VERDE TG 1 OCCHIO ALLA SPESA LA PROVA DEL CUOCO TELEGIORNALE VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA TG 1 - CHE TEMPO FA L' EREDITÀ TELEGIORNALE QUI RADIO LONDRA SOLITI IGNOTI ME LO DICONO TUTTI Varietà 23.20 PORTA A PORTA 0.55 TG 1 - NOTTE 1.25 CHE TEMPO FA 1.30 QUI RADIO LONDRA 1.35 SOTTOVOCE

7.45 9.10 10.00 11.00 13.00 14.00 16.15 17.50 18.15 18.45 19.35

Film sul Digitale Terrestre

Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

PREMIUM

IN DIRETTA

13.35 CONTRO IL DESTINO MYA 14.55 FROM PARIS WITH LOVE PREMIUM CINEMA 16.35 AUGUST RUSH LA MUSICA NEL CUORE PREMIUM CINEMA 17.30 UN MARITO DI TROPPO MYA 18.40 CONTACT PREMIUM CINEMA 21.15 MATRIMONIO A SORPRESA MYA 21.15 FREE WILLY LA GRANDE FUGA PREMIUM CINEMA 23.05 A NATALE MI SPOSO PREMIUM CINEMA

CALCIO

20.30 20.45 22.45 23.20 23.40 0.25

CARTONI ANIMATI ART ATTACK TG2 I FATTI VOSTRI TG 2 ITALIA SUL DUE TELEFILM RAI TG SPORT TG 2 NUMB3RS SQUADRA SPECIALE COBRA 11 TG2 MILAN - VIKTORIA PLZEN Sport RAI SPORT 90º MINUTO CHAMPIONS TG 2 SBARRE CLOSE TO HOME

14.00 GENOA FIORENTINA Campionato primavera Sportitalia

15.45 ZOBAHAN SUWON SAMSUNG BLUEWINGS Champions League asiatica Eurosport 2

16.00 NAPOLI ASCOLI Campionato primavera Sportitalia

19.00 STABAEK EINTRACHT FRANCOFORTE

7.30 10.00 11.10 12.45 13.10 14.00 15.00 15.50 17.40 19.00 20.00 20.35 21.05 23.15 0.00 0.10 1.00 1.05

Champions League Sky Sport 1, Sky Calcio 1, MP Calcio, MP Calcio 2 e Rai 2

23.30 1.30 2.00 2.15

TRAFFICO TG5 - MATTINA LA TELEFONATA DI BELPIETRO MATTINO CINQUE TG5 - ORE 10 FORUM TG5 - SOAP UOMINI E DONNE POMERIGGIO CINQUE AVANTI UN ALTRO TG5 STRISCIA LA NOTIZIA ANNA E I CINQUE 2 Miniserie MATRIX TG5 - NOTTE STRISCIA LA NOTIZIA IN TRIBUNALE CON LYNN

VOLLEY

12.30 SPEEDBLITZ BLUES - TRINIDAD AND TOBAGO

17.30 SERBIA - ROMANIA

Champions League Sky Calcio 4

Champions League Sky Calcio 5 e MP Calcio 3

SKY SPORT 1

8.30

GEORGIA - ROMANIA Coppa del Mondo. Dalla Nuova Zelanda Sky Sport 2 e Sky Mondiale

Champions League. Sky Calcio 6

20.45 SHAKHTAR DONETSK APOEL NICOSIA

Champions League

14.45 GLOBAL GAMES Da Genova. Rai Sport 2

BASEBALL 1.00

TENNIS

BALTIMORE ORIOLES BOSTON RED SOX

10.00 WTA TOKYO

MLB. ESPN America

ANCONA

18

24

AOSTA

14

24

BARI

18

25

BOLOGNA

14

28

min max

CIELO

VENTI

CAGLIARI

17

29

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

13

19

Moderati

CATANIA

18

23

FIRENZE

15

26

Eurosport

13 23

Torino 15 24

14 25

Milano

Venezia

17 25

Perugia

16 25

14 25

21

30

15

22

MILANO

15

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ROMA

NAPOLI

20

26

16 28

23

Neve

Mossi

PERUGIA

17

27

POTENZA Nebbia

Agitati

13

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REGGIO CALABRIA

21

23

ROMA

16

29

TORINO

14

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13

27

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

7:17

19:09

7:03

18:57

21

28

VENEZIA

16

27

CALCIO: REAL MADRID AJAX

Finale. Da Florenge, Francia

TENNIS: WTA TOKYO 21.15 GOLF: U.S. PGA TOUR 17.10

The Tour Championship.

L’agente Malone e Sophia interrogano Jackson Browne (nella foto) che presenta «Take It Easy».

22.15 GOLF: CIRCUITO EUROPEO P.G.A.

Champions League

12.00 CALCIO: CSKA MOSCA - INTER

Austrian Open

Champions League

Domani

Dopodomani

Ulteriore miglioramento del tempo sulle regioni meridionali, ultimi annuvolamenti su Calabria e Sicilia ma con basso rischio di pioggia. Eventuali piovaschi nelle zone interne sicule. Altrove cieli sereni o poco nuvolosi con clima mite.

Di nuovo alta pressione che abbraccerà tutta l'Italia con tempo stabile e soleggiato su tutte le regioni. Segnaliamo solo velature sparse e innocue con annuvolamenti in prossimità dei rilievi, ma senza fenomeni. Clima ancora mite, gradevole.

Ancona

Firenze

L'AQUILA

20

13.30 Virgin investigation bureau

16.00 BILIARDO: CAMPIONATO DEL MONDO

SKY SPORT 3 9.00

Virgin Radio

15 27

18 26

GENOVA

PALERMO

Champions League

EUROSPORT

16.15 GOLF: AUSTRIAN GOLF OPEN

12.00 Rmc in tempo reale

Bologna Genova

Molto forti

Calmi

Coppa del Mondo. Dalla Nuova Zelanda

Rmc

Il professor Mannheimer (nella foto) spiega la politi ca agli italiani e risponde agli ascoltatori.

Champions League

14.00 RUGBY: GEORGIA ROMANIA

Tre ore con la simpatia e l’energia di Alvin (nella fo to) e Dj Giuseppe e le ulti missime da tutto il mondo.

15 25

Coperto

Temporali

SKY SPORT 2

16.00 CALCIO: BAYERN MONACO MANCHESTER CITY

16.00 Music & Cars

15 27

Forti

MARI

14.00 CALCIO: NAPOLI VILLARREAL

Residue condizioni d'instabilità sulle regioni meridionali con possibili piogge sulla sicilia e sporadicamente sui settori meridionali di Calabria e Sardegna. Altrove ampio soleggiamento salvo velature o nubi stratificate. Clima gradevole. Trieste

Trento Aosta

7.30 TG LA7 9.40 COFFEE BREAK 10.30 CHIAMATA D’EMERGENZA 11.00 G’ DAY (R) 11.30 (AH)IPIROSO 12.25 I MENÙ DI BENEDETTA 13.30 TG LA7 14.05 TORNA PICCOLA SHEBA 16.15 ATLANTIDE 17.30 L’ISPETTORE BARNABY 19.30 G’ DAY - TG LA7 20.30 OTTO E MEZZO 21.10 BERSAGLIO MOBILE Attualità 0.20 CROSSING JORDAN 0.50 TG LA7 1.15 MOVIE FLASH 1.20 N.Y.P.D BLUE 2.10 OTTO E MEZZO (R)

17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI

Oggi

Rovesci

Pioggia

23.50 1.35 1.55 3.35

TELEFILM FORNELLI D'ITALIA TG4 - TELEGIORNALE DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN GIALLO FORUM HAMBURG DISTRETTO 21 SENTIERI HERBIE... TG4 - TELEGIORNALE TEMPESTA D'AMORE WALKER TEXAS RANGER THE PEACEMAKER Film LA TETA Y LA LUNA TG4 NIGHT NEWS AUGURI LORETTA AVVENTURA NELL'ARCIPELAGO

PGA European Tour

15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO

SPORT DISABILI

Champions League Sky Calcio 7

16.15 16.50 18.55 19.35 20.30 21.10

11.30 CALCIO: CSKA MOSCA - INTER

RUGBY

20.45 BAYER LEVERKUSEN GENK

29

TRENTO

Europeo femminile. Quarti di finale. Da Monza Rai Sport 1

Champions League Twenty20. Da Hyderabad, India Eurosport 2

20.45 MARSIGLIA BORUSSIA DORTMUND

15

ROMA

20.15 ITALIA - OLANDA

17.45 CHENNAI SUPER KINGS - NASHUA MOBILE CAPE COBRAS

20.45 ARSENAL OLYMPIACOS

ALGHERO

MILANO

Europeo femminile. Ottavi di finale. Da Monza Rai Sport 1

Champions League Twenty20. Da Hyderabad, India Eurosport 2

Champions League Sky Calcio 3 e MP Calcio 2

Ieri

Il sole oggi

7.05 8.55 9.55 10.55 11.55 12.25 13.40 15.00 17.25 17.30 18.30 19.25

CRICKET

20.45 VALENCIA - CHELSEA

A CURA DI

Nuvolo

8.50 10.10 11.00 13.00 14.45 16.20 18.50 20.00 20.30 21.10

Champions League Sky Sport 3, Sky Calcio 2 e MP Calcio 1

GazzaMeteo

Legenda

7.55 8.00 8.40

20.45 BATE BORISOV BARCELLONA

Champions League donne Eurosport

20.45 MILAN VIKTORIA PLZEN

TGR - AGORÀ RAI 150 ANNI TG3 LE STORIE LA STRADA PER... TG REGIONE - TG3 FIGU COSE DELL'ALTRO GEO GEO & GEO TG3 - TG REGIONE BLOB - TELEFILM UN POSTO AL SOLE CHI L'HA VISTO? Attualità DOC 3 TG3 LINEA NOTTE TG REGIONE METEO 3 GATE C

Radio 105

LA 7

RAIUNO 7.00 9.35 11.00 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 17.00 18.50 20.00 20.30 20.35 21.10

Con la strategia giusta potete ottenere buoni ritorni economici. Anche se umore e lavoro sono sfigocupi. Il sudombelico agisce nell’ombra.

19 25

L’Aquila 13 23

Campobasso

Bari

14 21

20 25

Napoli

Potenza

17 27

12 20

Cagliari

Catanzaro

17 25

16 24

Palermo

Reggio Calabria 18 26

20 24

Catania 19 23

Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

7:18

19:07

7:04

18:55

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

27 set.

5 ott.

12 ott.

19 ott.


MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2011

TERZO TEMPO GazzaFocus

La storia del tecnico nato in Polonia e internato a Bergen Belsen

L’allenatore che ha riportato Israele in un Europeo di volley femminile dopo 40 anni, è scampato ai campi di sterminio centramento, perché subito dopo lo sbarco nel porto di Haifa, c’è ancora polizia e filo spinato nella vita di Selinger...

GIAN LUCA PASINI

L’altro giorno, dopo la sconfitta (scontata) contro la Repubblica Ceca nella terza gara degli Europei femminili, in Serbia, l’allenatore di Israele, Arie Selinger, si è congedato dicendo: «Non sono soddisfatto, forse abbiamo sentito troppo la pressione. Speriamo di ritornare a qualificarci un giorno o l’altro».

Un altro lager «All’epoca co-

mandavano gli inglesi — racconta lui oggi —. Ci rimasi qualche settimana, fino a quando dei parenti che erano già in Israele da un po’, non mi fecero uscire». Inizia in quel momento la sua nuova vita, quella in cui Arie scopre la sua «missione» nel mondo: la pallavolo. Giocatore, poi allenatore, arriva anche a guidare la Nazionale femminile agli Europei del 1967. Dopo i quali chiude le valigie e si trasferisce negli Stati Uniti per completare gli studi. Arrivano nuovi tributi, gli riconoscono di aver inventato schemi e nuovi modi di allenare, con metodi mai convenzionali, «senza sconti e senza compro-

Assenza di 40 anni L’augurio

con «speranza» è giustificato dal fatto che erano esattamente quarant’anni che la Nazionale con la Stella di David non si qualificava per questo torneo. Non è un caso forse che sia riuscita nell’impresa grazie a questo 74enne (dall’aspetto non si direbbe) che veste spesso con giubbotti di pelle, calza stivaletti a punta e che già dal nome (Aryeh, o come tutti lo chiamano, Arie, in ebraico vuol dire leone) si capisce che non si spaventa facilmente, nello sport come nella vita.

Dopo la guerra, a 8 anni attraversa l’Europa in treno e sempre da solo arriva in Israele

In Polonia Quanto racconta la

Arie Selinger (74) con Israele all’Europeo nel girone di Zrenjanin in Serbia CEV

IL SIMBOLO

Era nello stesso lager dove morì Anna Frank

VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it SEGRETARIO DI REDAZIONE Daniele Redaelli dredaelli@gazzetta.it Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2011

Belsen morì di tifo nel 1945, in mezzo a tanti altri bambini di origine ebraica. «Mi ricordo che era da sola», ha detto Selinger. «Non pensavo mai di poter morire, pensavo alle cose che avrei fatto dopo. Questo non vuol dire che non avessi paura, ne avevo tanta quando vedevo i tedeschi venire verso di me. Ma non pensavo che mi avrebbero ucciso. Forse sembra strano, ma il pensiero della morte non ha mai attraversato la mia testa». L’Europa in treno Arie, che ha 8

Il campo «di lavoro» di Bergen Belsen è stato la tomba di Anne Frank, una ragazzina ebrea tedesca (foto) che scrisse il famoso diario. Raccontò gli anni in cui - assieme alla famiglia aveva vissuto nascosta nella loro casa di Amsterdam. La sua storia e il suo dramma sono diventati uno dei simboli dell’Olocausto.

S.p.A. DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it

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LETTERE

Olocausto in panchina l’odissea di Selinger

sua, ogni tanto si ferma e sorride, come se leggesse nell’occasionale intervistatore, stupore e incredulità. «Sono nato a Cracovia, in Polonia, la mia casa non era lontana dalla chiesa dove diceva messa quello che sarebbe poi diventato Papa Wojtila». Ma con la guerra la vita di Arie cambia di colpo: nel 1942 separato da una parte della famiglia viene deportato — con la madre — nel lager tedesco di Bergen Belsen, in Bassa Sassonia. «Adesso non c’è più nulla laggiù, hanno raso al suolo tutto, ma se io tornassi oggi, potrei dire esattamente dove erano le baracche, dove era la cucina, che strada si percorreva. Ho visto ogni genere di cose là dentro, immagini che ho chiare nella memoria. Di quegli anni ho fotografato tutto, ho ricordi nitidi, mentre di età successive, quando ero molto più grande, non ricordo quasi nulla». Tre anni di campo di concentramento non si cancellano. In una recente intervista ha ricordato, come nei frammenti della sua memoria c’è anche Anna Frank, che proprio a Bergen

LA GAZZETTA DELLO SPORT

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE Piergaetano Marchetti CONSIGLIERI Giovanni Bazoli, Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle, Antonello Perricone, Giampiero Pesenti e Marco Tronchetti Provera DIRETTORE GENERALE SETTORE QUOTIDIANI ITALIA Giulio Lattanzi

anni, dopo l’ingresso dell’esercito americano nel campo di sterminio, viene affidato alla Croce Rossa e caricato su un treno che lo porta dalla Germania a Parigi. Da solo. Mentre la mamma prova a cercare il marito, che era stato deportato ad Auschwitz. Da Parigi a Marsiglia. Da dove partono le navi dirette in Israele, la sua nuova terra, lui che con la guerra ha perso tutto. Ma ad attenderlo laggiù un altro campo di con-

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messi — come raccontano le sue giocatrici —. Totalizzante». Come il suo mondo, dove anche far soffrire la sete, serve a formare atlete più forti. Medaglie, vittorie, poi l’Olanda, dove ritrova il figlio (Avital) e incrocia il destino dell’Italia di Velasco: provocando il primo «psicodramma-olimpico» per la Generazione dei Fenomeni azzurri: che all’Olimpiade del 1992 viene sconfitta dall’Olanda nei quarti. Ma Arie non si ferma: dopo c’è il Giappone, Paese in cui rimane fino a quando decide di tornare in Israele. «Io mi sono sempre sentito straniero, ovunque sono andato. Sono arrivato in Israele ed ero uno straniero, poi c’è stata l’America ed ero ancora straniero, in Olanda ero straniero. In Giappone, naturalmente, ero straniero. Ora sono tornato in Israele e mi sento straniero. Tutta la mia vita è così, ma se ho una squadra da allenare, un progetto da seguire, questo per me è sufficiente».

PortoFranco A CURA DI FRANCO ARTURI Fax: 0262827917. Email: gol@rcs.it

Fenomeno Atalanta: c’è tanto oltre la retorica Nella formazione dell'Atalanta che ha affrontato il Novara sono scesi in campo sei giocatori provenienti dal settore giovanile. In troppe disamine del «fenomeno Atalanta» ho notato analisi superficiali che attingevano specialmente dal serbatoio della retorica enfatizzando le motivazioni che derivano dalla penalizzazione. Cosa certo non da trascurare ma che offusca i meriti di una società che ha nei suoi migliori acquisti la conferma di Mino Favini e l'ingaggio di Pierpaolo Marino come direttore tecnico. Senza dimenticare Zio Bergomi, che lavora nelle giovanili. Il che ci rende fieri - a prescindere dalla favola che stiamo vivendo - dei valori e della cultura sportiva che a Bergamo abbiamo il privilegio di respirare. Maurizio Romelli Gervasoni (Clusone, Bg)

E noi celebriamo l’evento con la lettera principale sull’Atalanta, record anche per Porto Franco. Le motivazioni fanno miracoli, ma sono d’accordo con lei nel sottolineare che in questa partenza-razzo c’è sostanza, capacità di lavorare e molta fantasia. A Bergamo il calcio italiano deve tanto: peccato che non ne recepisca fino in fondo la lezione numero uno, quella della valorizzazione dei giovani.

Basta con quel nero Vorrei protestare contro l’insana abitudine di molte squadre che in trasferta adottano una divisa tutta nera, senza riferimenti ai propri colori. Un tempo era la squadra di casa che indossava una maglia diversa per dovere di ospitalità, ora certe abitudini non sono più di moda. Ma come si fa a tifare per gente che indossa strani colori che nulla hanno a che a che fare con la tradizione?

partecipare alla Premier? Naturalmente la rivalità tra scozzesi e inglesi è molto più forte ma credo che i guai economici delle due squadre potrebbero essere superati solo con quel salto. Flavio Banfi

Ne hanno già parlato, e proprio per i motivi a cui lei accenna, anche recentemente. Ma per ora la Premier non ci sente e i non splendidi rapporti fra le due federazioni aiutano poco. Si tratterebbe di dividere la torta in fette più piccole, non è semplice ipotizzarlo al momento.

Pierluigi Maini

Problema ormai annoso, il potere del marketing è assoluto. Molti si lamentano come lei, il tema è un antico cavallo di battaglia di questa rubrica: e avete tutti ragione. I campionati americani, e in particolare la Nba, sono molto avanti: chi gioca in casa è sempre in bianco (con richiami ai colori sociali), in trasferta si indossa la propria divisa classica (e pressoché immutabile). Così a colpo d’occhio, se lo zapping ti apre all’improvviso le immagini di una partita sai che cosa sta succedendo. Elementare, Watson. Ma troppo sofisticato per il nostra calcio «basic».

Scozzesi in Premier? Vedo due squadre gallesi nei campionati inglesi - lo Swansea è addirittura in Premier malgrado il Galles come federazione a sé stante abbia diritto con il suo proprio campionato a partecipare alle coppe europee. Mi chiedo: sarà possibile che anche Rangers e Celtic di Glasgow chiedano di

Sannino come Pelè Intervista in tv a Giuseppe Sannino: ho ascoltato un parere tecnico come da tempo non sentivo. In pochi minuti l’allenatore del Siena ha sintetizzato il proprio modo di vedere il rapporto tecnico/giocatori con una facilità di linguaggio ed una simpatia davvero unici, senza quelle banalità tipiche della circostanza. Premetto che sono di parte, perché il talentuoso Sannino, n. 10 della Vogherese anni ‘80 in C2, nessuno lo ha dimenticato (il trio d’attacco Lucchetti-Sannino-Colloca per noi di Voghera era come Didì-Vavà-Pelè). Ascoltare parole come quelle mi ha davvero messo di buonumore. Bravo Beppe. E forza Siena! Paolo Pesando (Voghera, Pv)

Bellissimo squarcio di memoria. Siamo in pieno ricambio generazionale in panchina: speriamo che questi personaggi sappiano aprire vie nuove e non perdano coraggio con gli anni.

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La tiratura di martedì 27 settembre è stata di 403.731 copie

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2011


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