giovani genitori ottobre 2009

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Mensile, numero 9 anno 4 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro

La rivista per le famiglie del piemonte

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ottobre 2009


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Sommario OTTOBRE 2009

GG

LA RIVISTA PER LE FAMIGLIE DEL PIEMONTE Mensile, numero 9 anno 4 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro

locali

tata

tata

di Elena Brosio

Al ristorante con la baby-sitter

locali

ottobre 2009

GG

ANCHE AI GENITORI PIACE STARE COMODI! LO HANNO CAPITO BENE I RISTORANTI CON L’ANIMAZIONE

C

i sono momenti della vita di coppia che mancano terribilmente quando si diventa genitori. Uscire a cena fuori è definitivamente nella top-ten delle cose che scompaiono. Una cenetta deliziosa, tre chiacchiere, un bicchiere di troppo, son cose che piacciono. Con i bambini queste serate diventano lussi proibitivi oppure escursioni avventurose dai risultati incerti. Alcuni genitori, dopo qualche cena fuori casa finita in modo disastroso, abbandonano definitivamente i buoni propositi, si rintanano dietro ai fornelli e decidono di aspettare che i figli raggiungano la maggiore età per festeggiare un epicureismo maturo e consapevole. Alla maggior parte di noi, tuttavia, spiace rinunciare definitivamente a questa piacevole abitudine. Ogni tanto si ha proprio voglia mettersi giacca e scarpe e passare qualche ora al ristorante. È proprio questo che piace, la boccata d’aria fresca, la possibilità di trovarsi con qualche amico, di mangiare qualcosa di diverso, la convivialità.

I ristoranti amici Non tutto è precluso ai genitori che vogliono uscire a cena fuori. Si può decidere di investire un piccolo capitale per la serata e rivolgersi a una baby-sitter di fiducia che mette a letto i bimbi mentre i genitori gozzovigliano. Oppure si può optare per l’alternativa muscolosa: affrontare la situazione con piglio e coraggio, portandosi dietro tutta la famiglia. Il rischio è quello di non riuscire a sedersi un attimo perché costretti a intrattenere i piccoli scatenati. Nel frattempo i piatti si freddano, l’acqua minerale si sgasa, il vino bianco raggiunge la temperatura ambiente e gli altri commensali ci guardano con tutto l’odio che lo loro fosche pupille riescono a esprimere. Un buon compromesso, un piccolo vizio che sta prendendo piede perché i genitori lo adorano, sono i ristoranti amici delle famiglie. Quelli che danno una mano ai genitori e lo fanno in vari modi. Una volta era un concetto e un lusso riservato soprattutto ai Paesi del centro-nord Europa (difficile trovare un ristorante senza seggiolone o menu baby in Francia, Germania o Danimarca). Ma per nostra grande fortuna, i locali baby friendly si stanno diffondendo a macchia d’olio e nella nostra regione ce ne sono sempre di più, da quelli che hanno seggioloni e bavaglini a quelli che forniscono matite e fogli da colorare. Ci sono poi ristoranti con sala giochi attrezzata interna o un bel giardino. Tutto ciò è chiaramente di grandissimo aiuto ai genitori. Ma il tre stelle Michelin, in fatto di ristorazione formato famiglia, è senza dubbio l’animazione durante la cena. Il concetto è semplice: si arriva tutti quanti al ristorante, poi ci si separa: i bambini vanno a giocare con gli animatori e i genitori si concedono una cena tranquilla in cui ogni bocconcino è da gustare alla grande. C’è il tempo di parlare, di mangiare senza trangugiare, persino di godersi due respiri in silenzio. A fine serata, o a fine pranzo, la famiglia si ricompone, tutti quanti soddisfatti.

Ristoranti con la tata • Forte di Bard • Barcellona 18 Giovani Genitori

figli

famiglie

famiglie

di Luisa Tatoni

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Giovani Genitori 19

figli

GG

GG

A

Nessun figlio Cristina ha 44 anni, Roberto 43; lei lavora come impiegata in una grande casa editrice, lui è responsabile di alcune attività commerciali. “Ci siamo conosciuti a scuola nel 1983 – raccontano entrambi. Avevamo 16 o 17 anni. La nostra non è la classica storia ‘fidanzamento-matrimonio-figli’. Addirittura non abbiamo una data di anniversario, perché con molta semplicità ci siamo frequentati per 12 anni, dopodiché abbiamo deciso di convivere e da allora sono passati altri 12 anni”. Com’è la vita di una coppia senza figli? “Stiamo insieme perché ci siamo modellati sulle esigenze reciproche – risponde Cristina -. Ognuno ha mantenuto margini di attività libera, indipendente e individuale. Roberto per esempio suona il basso, io seguo corsi di acrobatica in una scuola di circo”. Roberta e Cristina lavorano molto: tutti e due sono impegnati dalle nove alle undici ore al giorno. Il tempo libero non abbonda. “Poco cinema e teatro – dice Cristina -. Usciamo qualche sera per andare a cena fuori e il sabato e domenica andiamo in montagna, vediamo amici oppure curiamo i nipoti”. Viene spontaneo chiedere perché una coppia, potendo, sceglie di non volere figli. “Il motivo è che non saprei rispondere alla domanda opposta, cioè perché avere dei figli. Né Roberto né io abbiamo sentito l’esigenza. Abbiamo volutamente perso l’orologio biologico intorno ai trenta anni. Mi sorella o le amiche con bambini, anziché incentivarci, hanno sortito l’effetto contrario. Forse c’è una componente di insicurezza o di immaturità, non dico di no, ma il motivo è che non abbiamo avuto bisogno di figli per rinsaldare la coppia e a tutt’oggi non sentiamo rimpianti”. Vi capita spesso di sentirvi chiedere come mai nessun bambino? “Gli amici e i parenti hanno capito i motivi e hanno smesso di domandarlo – risponde Roberto -, ma viaggiamo molto e nei paesi dove i figli sono considerati una ricchezza, rispondiamo semplicemente che abbiamo lasciato i bambini a casa. Abbiamo incominciato a farlo dopo che in Siria erano così increduli che ci hanno chiesto chi dei due era malato”. Nessun ripensamento, mai? “Se ci fosse una legge più liberale – risponde Roberto – forse si potrebbe pensare a una adozione -. Per adesso abbiamo i nipoti che sopperiscono: aiutano quando viene voglia di vedere un bambino, ma hanno il vantaggio di poter essere presi a piccole dosi. Con i più piccoli giochiamo, con le nipoti grandi andiamo a cena fuori, a sciare e in montagna, prossimamente le porteremo anche in viaggio. Ci inventiamo un sacco di frottole e favole, così, finché ci credono, ci trasformiamo nel mitico Zio Roberto e nella mitica Zia Cristina. Prima o poi mangeranno la foglia, ma per adesso è bello sentirci mitici”.

viaggi

spagna

di Isa di Re

Barcellona d’autunno

IN UNA TERRA SOVRAPPOPOLATA, QUAL È IL NUMERO GIUSTO DI FIGLI PER OGNI FAMIGLIA? umenta la fecondità in Italia: dopo il minimo storico raggiunto nel 1995 (1,19 figli per donna), nel 2008 l’Istat ha annunciato che in media ogni donna ha fatto nascere 1,41 bambini. È una ripresa: da 23 anni non si arrivava a tanto. Stiamo vivendo una sorta di boom demografico, in scala ridotta e con origini profondamente diverse da quello degli anni ’60 perché i motivi per cui ci sono più bambini sono due: figli si fanno più tardi e con grande contributo delle donne straniere. La media nazionale dice che le mamme hanno in media 31,5 anni al primo figlio: i “giovani genitori” sembrano quindi essere piuttosto anzianotti. Ma scegliere di avere figli (o di non averli) e soprattutto scegliere quanti se ne vuole non è solo una questione statistica. Dietro a ogni famiglia c’è una storia: quattro coppie ci hanno raccontato la loro.

Un figlio Cristina ha 34 anni e Renato 37. Sono sposati da 9, lei lavora nel settore della ricollocazione, lui in banca. Lei ha un fratello e una sorella, lui è figlio unico. Hanno un solo figlio, Alberto, di 6 anni. “Ho sempre sognato di dire a Renato che aspettavamo un bambino come si vede nei film - racconta Cristina -, mettendo un ciuccio dentro una scatolina e con le lacrime agli occhi dargli la bella notizia. Effettivamente le lacrime ci sono state, ma purtroppo non nel senso che intendevo. Ho scoperto di essere incinta a 26 anni, dopo un anno e mezzo di matrimonio. Non c’erano difficoltà economiche o di salute, né tutto sommato 26 anni possono definirsi un’età adolescenziale, eppure non mi sentivo pronta. Desideravo un figlio, ma in quel momento volevo godermi il matrimonio, viaggiare, uscire e soprattutto essere al centro delle attenzioni. La gravidanza è stata un momento duro, che si è trasformata in una spaccatura profonda della coppia, sanata (per fortuna definitivamente), solo parecchio tempo dopo. “Appartengo a quella categoria di persone che cerca di tenere tutto sotto controllo – continua Cristina -. La gravidanza è stata la prima vera situazione ingovernabile e ho cominciato a soffrire di attacchi di panico. Sentivo di non avere scelta. Il segreto per vivere bene, per me, è pensare che c’è sempre un’altra possibilità. Vale nel lavoro, nel matrimonio, nei rapporti sociali”. Della gravidanza e del parto Cristina non conserva un bel ricordo. “Le nausee avute ininterrottamente dalla mattina alla sera per cinque mesi -, andare a letto con le galline e svegliarmi col gallo, avere le tonsille gonfie perché potevo curarmi solo con il paracetamolo, non poter mangiare nulla che non fosse lavato col bicarbonato, sognare il salame di notte. E la stessa cosa potrei dire del parto. Chi lo descrive come una passeggiata, dov’è che passeggia, di solito? Sul K2 con i tacchi a spillo e le vesciche ai piedi?”. La parte bella della storia comincia con la nascita di Alberto. “Non credevo fosse possibile provare un amore così grande - dice Cristina - capace di dare un tal senso alla vita da rendere quasi insignificante quella di prima”. Alberto è un bambino da manuale. A venti giorni dorme tutta la notte e buona parte del giorno. Per mangiare non dà problemi. “Forse perché arrivo da una famiglia di cinque persone – continua Cristina - ho sempre patito dover dividere il tempo, l’affetto e le attenzione dei miei genitori. E poi non credo che nascere nella stessa famiglia sia automaticamente sinonimo dell’andare d’accordo: fin da piccola sognavo una famiglia a tre, che per me è il numero perfetto. Mi piace cucinare la pizza e stenderci sul divano (un divano comprato apposta per tre) a guardare un film tutti insieme. Mi piace quando ci mettiamo nel lettone a leggergli una favola e lui è in mezzo a noi. Mi piace quando gli vedo quell’espressione goduta sulla faccia perché si sente al centro del nostro mondo. So che sono tutte cose che farei anche con una famiglia più numerosa, ma a me piace il fatto di farle in tre, mi piace esserci solo per lui e non mi importa di quello che possono giudicare gli altri. E inoltre, tra lavoro, casa e voglia di dedicarmi un po’ a me stessa, non ho tempo a sufficienza nemmeno per un figlio solo”. Spesso Cristina e Renato hanno ricevuto consigli contrari al figlio unico. “Mi hanno chiesto se non mi piacerebbe una femminuccia (come se si potesse scegliere al supermercato), di non lasciarlo senza fratelli che un domani avrebbe dovuto pensare da solo a noi due, di farli vicini così mi toglievo il pensiero. A tutti ho risposto che penso che un figlio si dovrebbe fare solo perché si desidera un figlio e si vuole dare una vita. Non possiamo preventivare quello che sarà un domani, se andrà d’accordo con i suoi fratelli o se avrà la pazienza di badare ai suoi vecchi genitori”.

spagna

GG

Q

ui è sempre festa. Sembra un luogo comune, ma a girare Barcellona da turisti è proprio così: una festa continua, uno sfavillare di luci e allegria. L’incanto della città è merito degli abitanti, di secoli di storia ben sovrapposti, del mare, delle colline. E anche di un signore spagnolo che con la sua genialità realizzò sogni architettonici: Antonio Gaudì, le cui opere sembrano uscite dai desideri e dagli occhi dei bambini.

Barcellona, figli al seguito Barcellona, Spagna. Meta ideale per un viaggetto di famiglia. Noi lo abbiamo provato in versione mamma e figlia, perché è una città facile, divertente e ben organizzata, che si raggiunge comodamente da Torino grazie a uno dei (pochi) voli diretti che partono dall’aeroporto di Caselle. Non è un viaggio dispendioso: approfittando di qualche last minute e di giorni e orari a buon prezzo, il biglietto andata e ritorno costa circa 100 euro a persona. In meno di un’ora si atterra all’aeroporto internazionale di El Prat, che sta a dieci chilometri dal centro città ed è ben collegato grazie a treni, autobus e metropolitana. Meglio evitare, per un weekend, l’atterraggio all’aeroporto di Girona, che si trova a 100 chilometri di distanza. Con il trenino della Renfe (le ferrovie catalane) si attraversano le periferie della città fino alla stazione di Sants. Qui programmate una sosta alla ricerca dell’ufficio turistico dove conviene acquistare la Barcellona Card: un pass personale per salire su tutti i mezzi pubblici, metropolitana compresa e che dà diritto a sconti speciali o ingressi omaggio in numerose attrazioni turistiche. Muniti di biglietto, trolley e zaini al seguito, è indispensabile portare i bambini in albergo e rilassarsi un attimo familiarizzando con la stanza.

La Rambla e il Barrio Gotico Dietro consiglio di amici, abbiamo preso alloggio nel cuore antico della città, il Barrio Gotico, a pochi passi dalla Rambla, famosa in tutto il mondo per lo spettacolo di luci e movimento che offre al visitatore. Simbolo della città, è un lungo viale pedonale, formicolante di passanti, suonatori ambulanti, statue viventi, mimi e venditori che vendono di tutto, dai biglietti della lotteria ai gioielli. Si estende per circa un chilometro da Plaça Catalunya fino al Monumento a Cristoforo Colombo, che si trova nei pressi del porto. A fianco della Rambla è tutto un susseguirsi di caffè, pub, locali e negozi; a metà strada si trova il mercato della Boqueria, che merita una visita per la bellezza delle bancarelle e la ricchezza di aromi e atmosfera. Preparate una scorta di monetine: le statue viventi della Rambla catturano l’attenzione dei bambini che vorranno fermarsi ogni tre passi, facendosi regalare una pallina colorata o spaventandosi per l’improvviso movimento di un marziano o di un folletto. Il Barrio Gotico, a sinistra della Rambla, è il quartiere medioevale di Barcellona, dove sorgono i principali edifici pubblici, come il Municipio e il Palazzo Reale, ma anche la Catedral e il Palau de la Generalitat. Nelle strade del Barrio Gotico sono nati Joan Mirò, Pablo Picasso e Salvador Dalì e non stupisce che un luogo di tanta bellezza possa ispirare così tanta forza creativa. La strada più aristocratica del centro storico è la Carrer de Montcada, dove si trova il Museo di Picasso, in cui sono conservate collezioni del periodo di formazione dell’artista, compreso il periodo blu e la serie de Les Menines de Velazquez. Se riuscite a entrare, bene, altrimenti pazienza, non è il migliore dei musei disponibili in città. Abbinate alla visita una merenda nel bar-birreria El Quatre Gats, in Calle Montsiò, ai cui tavolini Picasso amava sedersi. Una indimenticabile crema catalana sarà la giusta ricompensa per l’oretta trascorsa al chiuso nel museo. Tra stradine strette e negozietti, perdete tutto il tempo che potete passeggiando nel Barrio, tra cortili e squarci architettonici. È il modo migliore per gustare l’aria della città, senza dimenticare una visita alla Cattedrale. Ai bambini piacerà sapere che in questo cupo ambiente gotico vivono tutt’oggi le oche di sant’Eulalia: tredici animali, a ricordo degli anni di martirio della santa, che è patrona di Barcellona. Le oche si possono guardare e fotografare, ma non stanno lì per bellezza: i loro starnazzi servono per dare l’allarme di notte. Davanti alla cattedrale (ma un po’ dapertutto, in realtà) è facile incappare in qualche spettacolo di strada: sardanistas o rapper, free styler o bastoneros, c’è sempre qualcosa da guardare, seduti per terra, al prezzo di poche monetine e tanti battimani.

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News

10

Sfide

12

Baby friendly

l’esperto

L’agenda

14

City corner

39

Fitness Forum

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Cinema e Home Video

15

World corner

L’eredità olimpica

In volo con il nonnino

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Monitor giardini

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Lo psicologo

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Baby web

Il giardino che vorremmo

Un nuovo nucleo familiare

Note sul filo della rete

17

Cuciniamo insieme

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Il pediatra

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Spettacolo

La mela di Biancaneve

Ghiaccio e minipillola

Incanti

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L’avvocato

52

Cultura

Il cognome di mamma

43

Salvadanaio

Potager Royal La Maschera di Ferro

Banche e clienti: rapporti più sereni

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Il chimico

Nitriti, nitrati e prosciutto

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Natura

Una mano lava l’altra

46

Libri

Dalla carta alla pellicola

viaggi

VOLETE FARE UN VIAGGETTO A MISURA DI BAMBINO? PROVATE UN FINE SETTIMANA A BARCELLONA. PER VIVERE FASCINO E ATMOSFERA SENZA SPENDERE UNA FOLLIA

26 Giovani Genitori

Giovani Genitori 23

Giovani Genitori 27

Dire di no!

PRIMO PIANO 18

Locali Tata

Al ristorante con la baby-sitter

22

Figli Famiglie

0, 1, 2, 3

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Viaggi Spagna

Barcellona d’autunno

30

Gita Montagna

Il Forte di Bard

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Viviamo così Silvia e Paolo

Col sorriso

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A confronto Viola e Justin

54 Eventi

La Sagra dell’uva Festa d’autunno Sagra del Bollito La Castagna Garessina Bosco, masche e… teste di rapa! Due giorni per famiglie Castello della Manta Crea un Libro

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Sorridi sei su GG

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Art Lab

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Bimbi

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Raffa

Zucche e fantasmini

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Genitori iovani

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La rivista per le famiglie di Torino e dintorni Ottobre 2009 Anno 4 - Numero 9

Direttore

Alberto Gedda

Ispirazione Luca Bernardelli

Art director Catia De Bacco

Redazione Elena Brosio Luisa Tatoni Federica Ferraresi

Grafica Elisa Lusoli

Amministrazione Paola Paltro

Hanno collaborato a questo numero: Mario Bettas Valet, Giancarlo Corti, Isa Di Re, Ugo Finardi, Stefano Frassetto, Francesca Galdini, Monya Lucisano, Elisa Lusoli, Luciana Martellucci, Sabrina Marzo, Marina Notari, Paola Paltro, Luciana Ravetto, Giovanna Rinaldi, Lisa Sertoli, Paola Strocchio

Illustrazioni e fotografie: Mario Bettas Valet, Espai d’Imatge, Barcellona, J. Trullàs, Barcellona, Archivio Festival Incanti, Archivio Castello di Racconigi L’editore è a disposizione per assolvere diritti eventualmente non corrisposti Illustrazione di copertina: Igalloway

Ringraziamo per la preziosa collaborazione: Carla Coluccia, Silvia e Paolo, Viola e Justin Redazione: Via Vanchiglia 18, 10124 Torino Tel. 011 19712037 - redazione@giovanigenitori.it www.giovanigenitori.it Ufficio pubblicità marketing@giovanigenitori.it Telefono: 011 19703036 Fax: 011 19791585

Edizioni Espressione Creativa Via Vanchiglia 18 - 10124 Torino www.espressione.it Stampa Alma Tipografica Via Frabosa, 29/B 12089 Villanova Mondovì (CN)

Piemonte Botta e risposta in una telefonata con una lettrice di Milano. “Di che si parla nel prossimo numero?”. “Non possiamo dirlo ora, ma sicuramente ci sarà un articolo sui ristoranti che hanno il servizio di tata”. “Non ho capito bene, cos’è che hanno questi ristoranti?”. “La tata, cioè un servizio di animazione che intrattiene i bambini mentre i genitori cenano”. “Ah, davvero? Certo che vi viziano, in Piemonte!”. Certo che no, abbiamo pensato noi. Mai provato a girare con un passeggino qui in città? A fare una coda all’ufficio postale con i bambini in braccio? A fare la spesa in un ipermercato con l’aria condizionata a -20° in piena estate? Poi però ci abbiamo pensato meglio e ci siamo ricreduti. In effetti, nei quasi quattro anni di vita di Giovani Genitori, la vita a Torino e dintorni è diventata un po’ più baby friendly. E forse a Milano non è cambiato ancora molto, se non ci sono ristoranti che propongono la tata o se comunque i genitori non sanno che esiste questo servizio. Quattro anni fa, quando abbiamo cominciato a pubblicare il giornale, per i bambini sembrava ci fosse solo Ikea con la sua vasca di palline. Oggi ristoranti, alberghi, banche e negozi cominciano a rendere la vita più facile a chi gira con passeggino e pupi al seguito. Con molta falsa modestia, crediamo che una parte del merito di questo accenno di civiltà sia anche nostro, che continuamente indaghiamo, documentiamo e facciamo conoscere le esigenze delle famiglie. Sarà forse in questo spirito da conquistatori che abbiamo deciso il grande passo: da questo numero il sottotitolo del giornale è “La rivista delle famiglie del Piemonte” e non più, soltanto, di Torino e dintorni. È una richiesta che ci viene dal crescente numero di lettrici e lettori che abitano nelle province della nostra regione. Il che non significa perdita di informazione locale, ma una panoramica più ampia e dettagliata di tutto quel che succede in Piemonte, per tutti noi a cui piace conoscere, esplorare e cercare cose belle da fare coi bambini.

Autorizzazione del Tribunale di Torino n.5969 del 22/4/2006 Iscrizione al Roc n. 14333

la redazione

ISSN 1828-9738 Some Rights Reserved I contenuti della rivista sono tutelati dalla licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Italy.

Federica

Luca

Elena

Catia

Alberto

Luisa

Paola

Elisa


GG Cara Redazione di GG, ho accolto positivamente l’invito alla riflessione proposto sull’ultimo numero di settembre dalle educatrici e insegnanti in merito alla nuova normativa sui certificati medici per rientrare a scuola. Pur condividendo le difficoltà degli insegnanti (sono mamma anch’io e so quanta rabbia mi fa portare mia figlia all’asilo e vedere un sacco di compagni non malaticci, ma di più) e sposando appieno il concetto di dare tempo al tempo di sfogo della malattia, secondo me manca un punto di vista importantissimo di riflessione, che è quello dei genitori. Non sempre e non per tutti è facile assentarsi dal lavoro dicendo: “mio figlio sta male”. E così una volta tocca alla mamma, una volta al papà e poi si ricorre ai mitici nonni o alla zia/amica di turno. E quando si ha la fortuna di lavorare in un’azienda privata con una tolleranza più ampia, dopo una certa età del bambino i fogli di malattia rilasciati dai pediatri giustificano l’assenza lavorativa del genitore ma i giorni non sono retribuiti. È difficile giudicare certi comportamenti o scorciatoie come l’autocertificazione fatta dai genitori anche quando si tratta della tutela dei bambini nostri e degli altri e, come in tutte le cose, ci vorrebbe un pizzico di buon senso da parte di tutti. Ecco, forse, secondo me, più che prendersela con la singola legge più o meno giusta, bisognerebbe fermarsi a riflettere su quello che manca: una seria politica rivolta alle famiglie e alle loro necessità. Ognuno di noi, sono sicura, avrebbe tanti piccoli-grandi spunti di riflessione per far sì che il confronto da più parti richiesto, diventi veramente interessante e costruttivo. Ogni genitore sa quanto sia difficile arrampicarsi sugli specchi per far quadrare tutto e nello stesso tempo non farsi travolgere dall’ansia della perfezione. Grazie ancora per l’utile lavoro svolto dalla vostra rivista e per avermi dato l’opportunità di esprimere il mio piccolo parere. Buon lavoro e saluti. Angela

Gentile Redazione, seguo la rivista con un rammarico: fino a qui non avete voluto dedicare spazio alle ideologie educative, che invece costituiscono il sostrato (conscio e inconscio) del rapporto con i figli, sono il fulcro di quotidiane discussioni fra i coniugi, la miccia di accesi dibattiti fra coppie a confronto. Aprire un’area di dibattito intorno a questi temi sulla rivista sarebbe appassionante. Cordiali saluti Matteo Caro Matteo, hai ragione: si potrebbe aprire un’area di dibattito sui diversi modelli educativi e forse lo faremo. Però permettici di sottolineare che su Giovani Genitori c’è un modello, più o meno consapevole ed esplicito: è quello di Marcello Bernardi e della sua educazione alla libertà. Bernardi era un famoso pediatra (un guru della pediatria), un grande educatore e una cintura nera di judo. I suoi libri, dove insegna a rispettare il bambino come una persona, sono il nostro sostrato e spunto di riflessione costante. Consigliamo, per chi è curioso di saperne di più, il manuale “Il nuovo bambino” (Rizzoli editore, 23 euro) con cui ci ci siamo trovati bene sia a livello teorico, sia a livello

Grazie, Angela, sottoscriviamo appieno. Cari amici, vi seguiamo con grande piacere da qualche mese. Siete ormai un punto di riferimento per le nostre decisioni su dove andare a mangiare un boccone o fare una gita fuori porta. Tutti i locali che abbiamo provato con i nostri bimbi sono effettivamente stati all’altezza delle aspettative per attenzione e cortesia (mentre purtroppo capita frequentemente di ricevere occhiate arcigne e maldisposte quando si entra in altri ristoranti con due bambini). Per questo sarebbe bello avere qualche indicazione di ristoranti e osterie baby friendly nella zona delle Langhe, territorio piacevolissimo e stuzzicante per gite nella stagione autunnale per gli splendidi colori dei vigneti, i vini da assaggiare e la ricchezza gastronomica. Pensate sia possibile? Un carissimo saluto Alessio e Chiara Carissimi Chiara e Alessio, grazie per la vostra mail, è un piacere riceverne così. Ci avete letto nel pensiero: stiamo lavorando per crescere in nuove aree del Piemonte e cominceremo proprio con il cuneese e l‘astigiano. Come sempre, ricordiamo a lettrici e lettori che è grazie alle vostre segnalazioni che scopriamo i locali migliori. Quando vi trovate bene in un ristorante (o albergo o campeggio o parco giochi...) mandateci una mail con l’indirizzo e un piccolo commento. Lo terremo presente, lo controlleremo e ne parleremo sul giornale. Così, la prossima volta che ci andrete, probabilmente non troverete più posto, ma in cambio avrete fatto felici tante altre famiglie.

Giovani Genitori 5


GG

news

Sacchetti biodegradabili

C

onto alla rovescia per le borse di plastica al supermercato: la Città di Torino, con uno slancio ecologista, ha anticipato di un anno la direttiva europea che impone di smettere di usarle. Nel 2010 i sacchetti di plastica saranno messi al bando in tutta Italia, sostituiti, in negozi e supermercati, dai sacchetti biodegradabili di carta o mater-bi. Il comune di Torino, in anticipo sul provvedimento europeo, distribuirà a ogni famiglia una sporta di cotone per fare la spesa. Anche la Provincia sta pensando di estendere l’iniziativa ai comuni del territorio. I soldi per l’acquisto delle borse deriveranno dal risparmio che si effettuerà sullo smaltimento dei rifiuti. Una placida rivoluzione di economia domestica da aggiungere alle buone pratiche ecologiche già in atto, come la raccolta differenziata.

Elettrodomestici del futuro

L

avapiatti intelligenti, televisori 3D, lavatrici a vapore, navigatori Gps che si trasformano in mini Tv: sono alcune delle novità che entreranno nelle nostre case nei prossimi anni e che sono state presentate a settembre all’IFA di Berlino, la più grande fiera dei consumi elettronici. La Tv tridimensionale è una delle proposte di Sony, che stima il mercato dei consumatori ormai maturo per l’introduzione della nuova tecnologia, come dimostra il crescente numero di sale cinematografiche 3D, circa 7000 in tutto il mondo. L’azienda giapponese ha annunciato il lancio di uno schermo 3D da salotto, ma non è stata fatta chiarezza sui costi e soprattutto sugli standard, il tradizionale problema che mette in disaccordo le case produttrici. LG ha presentato una lavatrice a vapore con capacità di carico di 11 chilogrammi e riduzione delle vibrazioni e del rumore, una lavapiatti supersilenziosa con lampada UV all’interno che elimina i batteri e un forno a microonde solare, con cottura a vapore e risparmio del 50% di energia rispetto ai forni tradizionali. Grandi cambiamenti nel mondo dei navigatori satellitari, che potranno connettersi a Internet e trasmettere film, con buona pace dei bambini in viaggio.

6 Giovani Genitori

Natale e influenza

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l ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, non esclude un prolungamento delle vacanze natalizie a scuola per evitare la diffusione della influenza A. Gli ultimi giorni di dicembre dovrebbero coincidere con il periodo di picco di contagio. Invitando a non creare allarmismi, il ministro ha dichiarato che: “Al momento non ci sono le motivazioni per un provvedimento così drastico come una chiusura generalizzata, ma è chiaro che il governo ha pronto un piano d’intervento nell’ipotesi in cui l’influenza dovesse diffondersi anche in Italia”.



GG

news

Libri di scuola: spesa controllata

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a dieci anni il ministero dell’Istruzione stabilisce i tetti massimi di spesa per l’adozione dei libri di testo nelle scuole, al fine di non gravare troppo sul bilancio familiare. Questi limiti rimangono spesso solo una formalità, perché molti istituti, scuole medie o superiori, sforano le soglie massime fissate dal ministero. A titolo di curiosità, per la scuola media il limite di spesa per l’anno scolastico 2009-2010 è di 286 euro per il primo anno, 111 euro per il secondo e 127 euro per il terzo. Per le superiori, i libri dell’istituto magistrale devono costare da 170 a 310 euro al massimo a seconda dell’anno di frequenza. Al liceo classico si spende da 181 a 370 euro, all’istituto tecnico industriale da 160 a 305 euro e all’istituto professionale alberghiero da 130 a 195 euro. La tabella completa si trova sul web all’indirizzo www.pubblica. istruzione.it/normativa/2009/dm41_09.shtml.

Parlare in rima

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Stop lampadine da 100 Watt

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al primo settembre le classiche lampadine da 100 Watt e quelle smerigliate non sono più in commercio. Il motivo è un provvedimento dell’Unione Europea che punta al risparmio energetico: bisognerà abituarsi alla luce più “fredda” delle lampade fluorescenti, oppure convertirsi alle nuove alogene che durano di più e fanno risparmiare energia. La seconda fase della messa al bando scatterà fra un anno, quando cesseranno le forniture di lampade da 75W inefficienti, cioè quelle con classe energetica D, E e F. Resteranno in vendita le lampadine di classe A, B e C. Nel settembre 2011 toccherà alle lampadine da 60W e infine, un anno dopo, a tutte le altre (da 40, 25 e 15 Watt). Limitatissime le eccezioni: le lampadine da frigo, da freezer o da forno, quelle usate in neonatologia e quelle per le incubatrici negli allevamenti. La decisione comunitaria prevede poi un’ulteriore tappa nel 2016, quando l’immissione sul mercato cesserà anche per le lampadine di classe C.

8 Giovani Genitori

bambini piccoli imparano più parole e le memorizzano meglio se sono cantate e in rima. Via libera dunque a filastrocche, canzoncine e poesie: le ultime ricerche scientifiche dimostrano che sono uno stimolo a memorizzare in fretta nuovi termini e quindi a parlare. La ricerca, effettuata dalla Carnegie Mellon University negli Stati Uniti, riporta oltre sessanta lavori scientifici che definiscono lo stato dell’arte nel campo della neuromusica, disciplina la cui idea di fondo è che la musica faciliti il linguaggio e stimoli i processi di attenzione dei bambini. Per questo motivo, la musica e le filastrocche possono essere impiegate con successo per accelerare l’apprendimento non solo in campo educativo, ma anche nella riabilitazione di bambini con difficoltà neurologiche.



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sfide

di Elena Brosio

LA SFIDA DEL PROSSIMO NUMERO È “Gita al museo” Scriveteci consigli, trucchi e strategie a: redazione@giovanigenitori.it

Dire di no! Mamma: Matteo, lavati le mani! Matteo: No. Mamma: Dai, per favore. Matteo. No, no e poi no. Cecilia: Papà, me lo compri il tutu viola per la bambola? Papà: No. Cecilia: Sei bruttissimo, cattivissimo! Papà: Fai la brava, Ceci. Cecilia: Ueeeeeee (10 secondi). Papà: Dai, va bene, andiamo a prenderlo. C’è un’evidente disparità tra i loro no, convinti e sostenuti, e i nostri no, faticosi e tentennanti. È proprio così, ci costa un grandissimo sforzo dire di no ai nostri pargoletti. Per vari motivi: Si torna a casa stanchi e spossati, abbiamo solo due ore da passare con i bambini e dei sensi di colpa mostruosi. Desideriamo che queste due ore siano serene e prive di conflitti, quindi tendiamo a dire sì. Anche se ci accorgiamo che un bambino calpesta il genitore tappetino e che la situazione alla lunga non genera felicità eterna. Poi quasi sempre le richieste più assurde avvengono nel momento più inopportuno, quando siamo in ritardissimo, quando ci troviamo con persone arcigne, quando siamo stressati. In questi casi accondiscendere è così più facile. Eppure tutti i libri, gli psicologi e gli educatori del mondo ci dicono che bisogna imparare a dire no ai propri figli. Che è uno dei cardini dell’essere un buon genitore. Che i bambini hanno bisogno di sapere che ci sono dei limiti e quali sono in modo chiaro, che mica possono stare a interpretare le nostre indecisioni. Eppure ce ne accorgiamo anche noi che non si può dire sempre sì, e non su tutta la linea. Che non rende felici noi ma neanche loro. Missione impossibile: imparare a dire no ai nostri piccoli mostriciattoli prima che diventino adolescenti ribelli. Insomma, se non abbiamo un minimo di autorità su un frugoletto di 18 mesi, come pensare di esercitarla quando avranno i primi brufoli e una gran smania di metterci i piedi in testa? Alla base ci deve essere un abbozzo di piano educativo, un paio di linee guida su quel che è davvero importante per noi. I no non devono essere a raffica, insistiti esasperati. Si dice di no su quel che ci preme promuovere, senza diventare dei precettori svizzeri. E poi si impongono questi no con due principi: fermezza e coerenza. a) Fermezza. Un no che è un no-ma-forse-sì e se-strilli-ancora-un-po’ sarà sicuramente sì non ha nessun valore. Il bambino capisce in fretta che è una questione di decibel e pazienza e non ne usciremo più. b) Coerenza. Se oggi non va bene alzarsi da tavola mentre gli altri stanno ancora mangiando, non andrà bene neanche domani. Se la mamma ritiene non educativo un determinato gioco visto in televisione, il giorno dopo non sarà il papà a comprarglielo. Se poi tutto questo sulla carta appare estremamente sensato e ragionevole ma di faticosa attuazione davanti a un faccino corrucciato o disperato, un suggerimento: ogni sera prima di dormire proviamo con un po’ di autosuggestione. Ripetiamo come un mantra no-no-nonoooo. Prima piano, poi più forte, prima tono esitante, poi via via più deciso. Fino a che non riusciremo a dirlo con sicurezza davanti ai nostri bambini: non un no urlato o isterico ma un bel no rotondo, assertivo. Una volta apprezzati i risultati, ci prenderemo gusto e lo sperimenteremo in altri contesti con soddisfazione. In ufficio, con il partner, il negoziante sgarbato e la suocera, olè!

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Luciana Minacceremo il loro amor proprio e li renderemo meno sicuri di sé dicendo qualche no in più oppure non insegneremo loro anche un po’ a confrontarsi e a virare le difficoltà?



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baby friendly Che fatica andare in giro con i marmocchi! Per fortuna ci sono locali che dedicano attenzione alle famiglie. Segnalateci i vostri preferiti a: redazione@giovanigenitori.it

Autostrade profumate

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on esiste genitore che non abbia paura dei bagni nelle aree di servizio. Sporchi, maleodoranti e senza comfort (non diciamo il bagnetto dei bambini, ma almeno la carta igienica), sono spaventosi da frequentare con i piccoli, che appena entrano si trasformano in polipi con le manine dappertutto. Quest’anno le stazioni Eni-Agip hanno lanciato una sfida: bagni puliti e profumati, necessaire da toilette e clima confortevole negli autogrill aderenti all’iniziativa. “Coccole di freschezza” offre aree di sosta in cui si cura l’igiene e la pulizia dei servizi sanitari. Abbiamo visitato qualche stazione e abbiamo trovato una qualità di servizio decisamente superiore alla media. E, ciliegina sulla torta, Eni avvisa che per andare in bagno non servono le mance, che infatti non vengono chieste all’ingresso. Informazioni sulle stazioni di servizio aderenti al numero verde o su Internet. Stazioni di servizio Agip – Eni Tel. 800 101290 www.eni.it

Tutto per le feste

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alloween sta per arrivare. Avete in programma una festa per i mostriciattoli domestici? Oppure si avvicina un compleanno, un battesimo, un matrimonio? È l’occasione giusta per fare un giro da Partydea, dove troverete tutto per allestire la tavola dei bambini e degli adulti, più i gadget del caso: zucche volanti, castelli gonfiabili, bandierine colorate, palloncini arrotolati, fuochi d’artificio e stelle filanti. Si gioca sui colori e temi forti e magari si risparmia su patatine fritte e merendine, che è tutta salute guadagnata. Al posto delle candeline, palloncini con nome e numero degli anni e come sorpresa speciale (ma, perché no, come regalo?) la pignatta messicana. Se siete gli invitati e volete portare un regalo originale, fatevi confezionare il pacchetto all’interno di un palloncino. Si aprirà sparando un festoso bombardamento di coriandoli. Si parte da 10 euro.

Partydea Corso Cadore, 17/4 – Torino Tel. 011 2076437 www.partydea.it

L’aperi-cena al Caffè

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Happy hour è di gran moda, ma da quanti anni avete abbandonato l’idea di gustarvi un Mojito accompagnato da stuzzichini deliziosi? Aperitivo e bambini sembrano un binomio incompatibile. Fortuna che a Chieri esiste un locale che può aiutare l’intera tribù di GG a godere di questo piacere da fidanzati e dove i pargoli sono benvenuti. Il Pickwick è situato all’interno dell’ex manifattura Tabasso e dispone di locali ampi e ben distribuiti. C’è un ampio dehor esterno e, se proprio si vuole esagerare, il fine settimana si può cantare con la musica live. Il menu a buffet è vastissimo e spazia da stuzzichini tradizionali alle crudité di verdure, dalle insalate di mare a quelle di pasta o di riso, dalle verdure grigliate ai primi caldi e sfiziosi. Per dirla alla moda del Pickwick: l’aperitivo si trasforma in una vera e propria aperi-cena. Da non dimenticare che il secondo nome del locale è “Caffè Letterario”, col proposito di diventare un luogo di aggregazione nonché punto di accoglienza per eventi culturali e artistici. Meglio di così è difficile trovare.

Caffè Letterario Pickwick Via Vittorio Emanuele II, 1 - Chieri (TO) Tel. 011 5503059

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baby friendly

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Usato bimbi a Pianezza

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nato! La gioia di genitori e parenti è indescrivibile. E allora si va a comprare di tutto e di più: passeggini, cullette, sistemi trio, marsupi e gli accessori più disparati. Senza contare vestitini e tutine, che spesso sono regali doppi o tripli. Con che costi! Già, e poi? Tutta questa roba si usa un mese, un anno a dirla tutta e rimane negli armadi, talvolta ancora col cartellino del prezzo. Sensibili alla necessità di sprecare meno e riciclare (e diciamocela tutta, soprattutto risparmiare) i genitori di nuova generazione apprezzano sempre più i negozi dell’usato-bimbo. Le mamme di Pianezza e dintorni saranno liete di sapere che c’è un nuovo punto in cui vendere e comprare il necessaire per i figlioli. Si chiama Cavoli&Cicogne e vi troverete merce selezionata e di marca, con qualità pari al nuovo, pannolini ecocompatibili lavabili della pluripremiata marca Imse Vimse (il negozio ha aderito al progetto della Provincia di Torino: “Nella culla + salute – rifiuti”). Tra i prodotti in vendita, anche linee biologiche, materassi e accessori per culla, carrozzina e lettino e giochi educativi. Affrettatevi, che le occasioni vanno via veloci. Cavoli&Cicogne Via Puccini, 22 interno cortile – Pianezza (TO) Tel. 011 6992419 - www.cavoliecicogne.it

Pranzo chic, figli ok

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i può mangiare bene con i bambini, restando seduti al tavolo almeno il tempo di finire la pizza? Al Pithosforo pare di sì. Mentre i genitori si concedono pranzo o cena in un ambiente confortevole, familiare e al contempo raffinato, i bambini possono giocare nell’ampio parco giochi nel dehor estivo oppure, d’inverno, nella sala giochi che si trova in una stanza attigua all’ampia sala del ristorante. Tra le specialità: cucina piemontese, carne alla griglia e ovviamente pizza. Ai piccoli clienti è offerto un menu dedicato a 10 euro, con scelta tra due primi, due secondi con contorni e dolce. Oppure optate per la pizza baby a 3,50 euro. Il ristorante realizza piatti per i celiaci approvati e certificati dall’associazione AIC. L’ampio locale è a disposizione per feste e cerimonie: dal battesimo al matrimonio, c’è anche l’adiacente Hotel Cicerone, ottima meta per un weekend di charme in terra di vigneti e bellezze architettoniche. Ristorante Pizzeria Pithosforo Strada Statale Laghi di Avigliana, 171 – Manta di Saluzzo (CN) Tel. 0175 88174 - www.pithosforo.it

Il giardino d’infanzia dei sogni

“C

rediamo sia importante creare un cerchio, intorno al bambino, formato dalle persone a lui più care”: ecco le fondamenta de La Vita al Centro, una associazione culturale costituita da genitori che desiderano un approccio educativo attento alle potenzialità e allo sviluppo di ciascun bambino. L’associazione ha aperto un giardino d’infanzia, dedicato a bambini da 2 a 6 anni e alle famiglie, dove si fanno tante attività belle e naturali: la biodanza, impastare il pane e i biscotti, preparare la merenda per se stessi e gli altri, piantare e annaffiare i fiori nel giardino della scuola, dipingere, disegnare, manipolare materiali come la cera d’api, l’argilla, la lana cardata e il legno. Soprattutto c’è spazio per il gioco libero, una delle attività più importanti per il bambino e paradossalmente meno valorizzate. Trovandosi vicino al parco della Pellerina, c’è la possibilità di giocare e di fare passeggiate nella natura. L’associazione propone momenti di incontro e festa e corsi pomeridiani di attività aperti a tutti, con particolare attenzione alla biodanza. I corsi si tengono il pomeriggio, il giardino d’infanzia è aperto nei giorni del calendario scolastico. Associazione Culturale “La vita al centro. Bambini e genitori” Via Michele Lessona, 46/6 - Torino Tel. 011 5361290 - 339 7654243 - www.lavitaalcentro.org

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city corner

Molte righe, very fashion I

l massimo dei trend per le nostre ragazzine, questo autunno, saranno i mini vestiti dai motivi rigati. Sono allegri, comodi e la riga colorata ci sta sempre bene sui bambini. Perfetti con una bella calzamaglia morbida e calda durante i mesi più freddi, anche se le modaiole più rigorose li vorranno con i leggings, magari azzardando combinazioni estrose: come stanno le righe con i pallini, i fiori, i quadretti? Benissimo! Da H&M sono in cotone (i bimbi scandinavi non sentono il freddo, si sa) e costano 14,95 euro – purtroppo però ci tocca andare a Milano o a Nizza a trovarli. Da Du Pareil Au Même sono in lana e costano 22,90 euro. La versione di Z ha le maniche lunghe e costa 17,95 euro. H&M

Z

Du Pareil Au Même

Curiosando in città e dintorni, alla ricerca di cose belle

Winx da vestire

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etti Bloom sulla maglia e a scuola si va più volentieri. Oppure vesti la piccina con la mini scozzese abbinata al cardigan blu, tutto ovviamente griffato Winx, tutto in perfetto stile college, perché la lezione di italiano si trasformi nell’ora di incantesimi del Castello di Alfea. I vestiti firmati Winx hanno impeccabile qualità del tessuto, ottime rifiniture e tanto glitter, proprio come piace alle bambine. Si trovano da Tamburino, in Corso Belgio 137 a Torino (tel. 011 2765877) insieme ad altre marche trendy: Baci Rubati per bambina, Armata di Mare e Krytik per maschietto, più le scarpe Kickers originali o le bellissime Happy Baby.

Personal Galoche Arriva l’autunno, il cielo si fa grigio, è tempo di tirare fuori le galoche. Volete ravvivarle? Con la Pasta 3D di Stamperia si possono aggiungere tutte le decorazioni che volete, perché si attacca su tutte le superfici e non va più via. E se le galosche personali non bastano, sbizzarritevi su altri oggetti: la pasta 3D resiste alla pioggia, alla lavatrice e persino alla lavastoviglie. Si trova presso i rivenditori Stamperia (l’elenco completo è su www.stamperia.com) a partire da 6,50 euro.

Dormi piccino, l’orsacchiotto è vicino

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uesto orsacchiotto è magico. Consigliatissimo a chi aspetta un bimbo, aiuta ad addormentare e tranquillizza i piccolini, emettendo un suono che richiama quel che sentiva il bebé all’interno del sacco amniotico durante la gravidanza. Prodotto dalla belga BabiAge, ha l’aspetto di un morbidissimo orsetto dormiglione e nasconde al suo interno un riproduttore audio. La qualità del peluche è altissima ed è certificato anallergico. Si appoggia sul lettino e trasmette i suoni familiari che permettono al piccolino di addormentarsi serenamente. Dopo cinque minuti si disattiva e si riaccende automaticamente se sente che il piccino si agita e piange. Chi lo ha provato lo consiglia: è un’ottima idea regalo anche per l’amica che aspetta. Si trova da Bimbo Fantasy, esclusivista, in via Valombra 186 a Carmagnola (TO), tel. 011 9626904.

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world corner

Decoriamo i muri di casa V

ia quadretti, poster e fotografie. I muri delle camerette più trendy sono decorati dagli adesivi murali. Quelli della spagnola TeleAdhesivo sono originali e divertenti. Insieme possiamo scegliere il colore preferito e vedere come sta sul muro di casa – sul sito si può impostare anche il colore delle pareti della cameretta per una scelta davvero mirata. Oltre che sui muri, si possono incollare anche a porte, finestre, mobili, pavimenti, in generale su qualsiasi parete liscia. Ci sono buffi animali, aeroplanini, sirenette e cieli stellati, ma anche motivi meno infantili per decorare il resto della casa. Le spedizioni sono gratuite per ordini superiori ai 30 euro. www.teleadhesivo.com

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Curiosando qua e là per il mondo andiamo alla scoperta del pianeta famiglia

Un tocco d’India

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Bimbi a spasso

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el 2008, Leonore Skenazy, giornalista newyorkese, pubblicò un articolo sul New York Sun intitolato “Perché ho lasciato mio figlio di 9 anni prendere la metro da solo”. Nel giro di due giorni, Leonore si ritrovò nell’occhio del ciclone, intervistata da televisioni e riviste nazionali, con l’appellativo di ‘mamma peggiore d’America’. Chiaramente, la questione se dei buoni genitori debbano stare sempre appresso ai loro figli era ed è tema molto sentito. Colpita dall’interesse che il suo articolo aveva suscitato, la Skenazy ha creato un sito web, Free Range Kids, che è anche un movimento di genitori convinti che le città non siano ricettacoli di mostri, spacciatori, rapitori e cani feroci. Mamme e papà i cui figli prendono il tram da soli, vanno a scuola a piedi con gli amichetti e magari nel pomeriggio vanno in bicicletta in biblioteca. Non è ovviamente un sito per genitori irresponsabili, ma per persone che cercano di trovare un equilibrio tra sicurezza e libertà nel crescere la prole, perché ritengono i loro figli in grado di cavarsela da soli in un mondo tutto sommato più sicuro di quel che non si pensi. I genitori sul sito raccontano le loro vicende personali, discutono, si confrontano: partendo dalla constatazione che quando loro erano piccoli erano molto più liberi di andare in giro da soli. I Free Range Parents si chiedono se davvero il mondo sia diventato così più pericoloso nello spazio di una sola generazione. Dalle storie condivise sul sito è nato un libro molto interessante, intitolato appunto Free Range Kids. Skenazy analizza fatti, dati e statistiche, giungendo alla conclusione che questo è uno dei periodi in assoluto più sicuri per i bambini.

n gruppo di amici di origine indiana, uniti dalla passione per il design e la moda e dalla nostalgia per l’India, con i suoi colori intensi e la sua ricchezza decorativa, si mettono insieme e decidono di creare una linea di abbigliamento per bambini colorata che vuole essere un’originale fusione delle culture asiatica e americana. È questa la storia di Bacche, che significa ‘bambino’ in hindi. Bacche produce vestitini molto belli, di ottima qualità: il cotone è rigorosamente organico, i colori usati sono rispettosi dell’ambiente e i metodi di produzione socialmente responsabili. Oltre alla creatività, infatti, i fondatori di Bacche cercano anche di promuovere una nuova filosofia aziendale ispirata a valori quali il rispetto per l’ambiente e la solidarietà. www.bacche.com

www.freerangekids.com

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monitor giardini

Il giardino che vorremmo

Parchi giochi: come sono quelli dove portate i vostri figli? Raccontateli con parole e immagini

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utti a vedere le mucche, che tornano a Torino ai primi di ottobre nel Parco dei Meisino, tra il Galoppatoio Militare e il confine con San Mauro Torinese. La mandria è composta da una sessantina di animali, di cui trenta vitelli. Dopo le mucche, ci sta bene una passeggiata fino al Parco della Colletta, magari in bici, per sperimentare il lungo percorso ciclabile che porta fino al Parco della Confluenza negli splendidi colori dell’autunno.

Giardino Grosa - c.so Inghilterra angolo via Cavalli - Torino Recinto: l’area giochi è completamente recintata e chiusa al traffico. Giochi: pochi e superclassici, ma ben distribuiti e con spazio sufficiente fra una installazione e l’altra. Spazi: ambientata in uno dei più recenti parchi urbani della città di Torino, è un’area gioco piccola ma spaziosa. Socialità: abbastanza frequentato. Merenda: bar e fontanella sono facilmente accessibili. VERDe: non c’è prato e gli alberi impiegheranno ancora molti anni per crescere. Ombra e sole: nessun riparo dal sole. I pochi alberi ombrosi sono tutti fuori dal recinto. PULIZIA: molto pulito. Il cartellino di controllo indica un passaggio di pulizia effettuato il giorno stesso della nostra visita. Poche scritte e graffiti. Servizi igienici: assenti. Giudizio: un’area giochi che promette bene per il futuro, in una zona di uffici molto trafficata. Voto: 6 per la struttura, 7 per la socialità.

Giardini di via Garibaldi –

Trofarello (TO)

SPAZI: l’area si trova vicino alla stazione ferroviaria. È ampia ma spoglia. GIOCHI: pochi e squallidini: altalene per grandi e piccoli, qualche animaletto a molla e zero fantasia. SOCIALITà: il giardino è frequentato soprattutto dai residenti che lamentano l’assenza di orari di chiusura. La sera il parco diventa teatro di scorribande e la mattina non è raro trovare bottiglie abbandonate e quantità infinite di mozziconi di sigaretta. MERENDA: accanto ai giardini c’è il bar della stazione. C’è una fontanella. VERDE: c’è l’erba per terra e begli alberi grandi. OMBRA E SOLE: abbastanza fresco e ombreggiato d’estate, con possibilità di passeggiare i piccolini in carrozzina. PULIZIA: nonostante le lamentele dei residenti, il giorno della nostra visita il giardino era abbastanza pulito e tutto sommato accogliente. I bambini si possono scatenare senza pericolo di uscita sulla strada laterale. SERVIZI IGENICI: assenti. GIUDIZIO: giardino un po’ abbandonato dai residenti. Ci sono spazio e ampie risorse per creare un’oasi più piacevole e curata. VOTO: 5 per la struttura. 6 per la socialità.

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cuciniamo insieme

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La mela di Biancaneve Ingredienti: - 6 mele rosse piccole - 300 grammi di zucchero - 2 cucchiai di acqua - 1 cucchiaino di succo di limone - 10 grammi di burro - Cannella, cardamomo e chiodi di garofano (facoltativo) - Colorante rosso (facoltativo) - Foglie d’alloro (facoltativo) Dosi per 6 persone Difficoltà di preparazione:

Tempo di preparazione: 45 minuti

Conto alla rovescia: Halloween si avvicina! Invece del solito dolcetto o scherzetto, stupite i bambini con una ricetta tipica anglosassone, da offrire ai bimbi durante il giro delle case. Le mele candite, ovviamente.

Mescolate gli ingredienti in una casseruola. Scegliete mele dalla buccia rugosa perché il giochino riesce meglio.

Lavate le mele e infilzatele con uno stecchino o un bastoncino da gelato. Togliete lo sciroppo dal fuoco quando inizia a imbiondirsi.

Eliminate le spezie e unite un cucchiaio di colorante rosso per alimenti. Immergete le mele nel caramello. Rotolate più e più volte.

Tuffate le mele in acqua ghiacciata per indurire il caramello. Decorate con una fogliolina - se vi piace - e lasciate raffreddare.

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locali

tata

Al ristorante con la baby-sitter

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di Elena Brosio

locali

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Anche ai genitori piace stare comodi! Lo hanno capito bene i ristoranti con l’animazione

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i sono momenti della vita di coppia che mancano terribilmente quando si diventa genitori. Uscire a cena fuori è definitivamente nella top-ten delle cose che scompaiono. Una cenetta deliziosa, tre chiacchiere, un bicchiere di troppo, son cose che piacciono. Con i bambini queste serate diventano lussi proibitivi oppure escursioni avventurose dai risultati incerti. Alcuni genitori, dopo qualche cena fuori casa finita in modo disastroso, abbandonano definitivamente i buoni propositi, si rintanano dietro ai fornelli e decidono di aspettare che i figli raggiungano la maggiore età per festeggiare un epicureismo maturo e consapevole. Alla maggior parte di noi, tuttavia, spiace rinunciare definitivamente a questa piacevole abitudine. Ogni tanto si ha proprio voglia mettersi giacca e scarpe e passare qualche ora al ristorante. È proprio questo che piace, la boccata d’aria fresca, la possibilità di trovarsi con qualche amico, di mangiare qualcosa di diverso, la convivialità.

I ristoranti amici Non tutto è precluso ai genitori che vogliono uscire a cena fuori. Si può decidere di investire un piccolo capitale per la serata e rivolgersi a una baby-sitter di fiducia che mette a letto i bimbi mentre i genitori gozzovigliano. Oppure si può optare per l’alternativa muscolosa: affrontare la situazione con piglio e coraggio, portandosi dietro tutta la famiglia. Il rischio è quello di non riuscire a sedersi un attimo perché costretti a intrattenere i piccoli scatenati. Nel frattempo i piatti si freddano, l’acqua minerale si sgasa, il vino bianco raggiunge la temperatura ambiente e gli altri commensali ci guardano con tutto l’odio che lo loro fosche pupille riescono a esprimere. Un buon compromesso, un piccolo vizio che sta prendendo piede perché i genitori lo adorano, sono i ristoranti amici delle famiglie. Quelli che danno una mano ai genitori e lo fanno in vari modi. Una volta era un concetto e un lusso riservato soprattutto ai Paesi del centro-nord Europa (difficile trovare un ristorante senza seggiolone o menu baby in Francia, Germania o Danimarca). Ma per nostra grande fortuna, i locali baby friendly si stanno diffondendo a macchia d’olio e nella nostra regione ce ne sono sempre di più, da quelli che hanno seggioloni e bavaglini a quelli che forniscono matite e fogli da colorare. Ci sono poi ristoranti con sala giochi attrezzata interna o un bel giardino. Tutto ciò è chiaramente di grandissimo aiuto ai genitori. Ma il tre stelle Michelin, in fatto di ristorazione formato famiglia, è senza dubbio l’animazione durante la cena. Il concetto è semplice: si arriva tutti quanti al ristorante, poi ci si separa: i bambini vanno a giocare con gli animatori e i genitori si concedono una cena tranquilla in cui ogni bocconcino è da gustare alla grande. C’è il tempo di parlare, di mangiare senza trangugiare, persino di godersi due respiri in silenzio. A fine serata, o a fine pranzo, la famiglia si ricompone, tutti quanti soddisfatti.

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locali

tata Art+Cafè Le Méridien Una proposta unica, originale e davvero apprezzabile quella dell’Art+Cafè del Méridien. Lo spazio è luminoso, moderno e suggestivo, i piatti prelibati e il servizio animazione ha una marcia in più. Si chiama Mangia+Baby ed è proposto il sabato sera o la domenica a pranzo. Ai bambini è dedicata una sala davvero spaziosa e allegra. Per loro ci sono giochi educativi, uno speciale servizio di animazione e i tavolini preparati appositamente con delle portate gradite anche ai palati più difficili. E poi laboratori creativi, musica e letture. Al piano di sopra i genitori si godono un pasto all’altezza delle aspettative. C’è un sontuoso buffet preparato dallo chef Daniele Giolitto. Le proposte variano ogni settimana per sorprendere i commensali. Insalate di vario genere, verdure sfiziose, piatti caldi di riso o pasta, specialità a base di pesce e carne, salumi e formaggi assortiti e per finire trionfalmente un carrello di dolci davvero irresistibili. La proposta costa 32 euro vini compresi la domenica e 32 euro vini non compresi il sabato sera. Gratuito per i bimbi fino a 8 anni. Servizio animazione: sabato a cena e domenica a pranzo. Prenotazione: Caldamente raccomandata. Art+Tech Le Méridien Via Nizza 230 - Torino - Tel. 011 6642820

Fratelli La Bufala Catena di pizzerie diffusa in tutta Italia e nel mondo. Si contraddistingue per la cucina napoletana a base di ingredienti freschissimi e per gli ambienti piacevoli e curati. Il locale di Torino ha una marcia in più: un bello spazio giochi e un servizio animazione che lo rendono molto gradito alle famiglie. L’area giochi è grande e attrezzata: ci sono giochi, gonfiabili e casette in plastica. Il venerdì, il sabato e la domenica sera è organizzata l’animazione: c’è personale qualificato che si occupa dei bimbi, musica per farli ballare e un mega schermo su cui viene proiettato un film. Il menu baby, con pizza, patatine e bibita, costa 10 euro + 2 euro per l’animazione. Nel contempo i genitori si gustano la squisita pizza napoletana e gli altri piatti di tradizione partenopea. Regina è ovviamente la bufala, non solo sotto forma di mozzarella, ma anche di bistecca. Se in famiglia ci sono bimbi piccoli, nel ristorante ci sono seggioloni e una zona nel bagno per cambiare i pannolini. Servizio animazione: venerdì, sabato e domenica sera. Prenotazione: indispensabile se si vuole usufruire dell’animazione. Fratelli La Bufala Via Barbaroux 37/a - Torino Tel. 011 5185843- www.fratellilabufala.com

Befed Brew Pub Atmosfera tipica da birreria, conviviale, allegra e informale che tanto ricorda i “locali che frequentavamo da giovani”, i bambini son contenti perché sembra un posto ‘da grandi’. La novità degli ultimi mesi è l’animazione venerdì, sabato e domenica sera. Questo provvidenziale servizio di baby-parking è per il momento attivo solo nella sede di Moncalieri, dove c’è una bella area giochi, ci sono gli animatori e i mattoncini Giomais con cui creare fantasiose e colorate costruzioni. E mentre i bimbi giocano, noi ci gustiamo l’ottima birra di Befed, che è artigianale e non pastorizzata né filtrata. Per quanto riguarda il cibo, piatto forte del locale è il galletto alla brace, rosolato e croccante al punto giusto, secondo un’antica tradizione brasiliana, leggermente piccante e molto aromatico. Viene servito con patatine fritte, salsa e pane tostato. E poi taglieri di salumi e formaggi, panini e bruschette. Il menu bimbi costa circa 8 euro e comprende un piatto a scelta tra hamburger, milanese o wurstel, con patatine e bibite. Consigliamo di andarci in prima serata, quando il locale è più tranquillo, soprattutto con bimbi piccoli ed eccitabili. Servizio animazione: venerdì, sabato e domenica sera. Prenotazione: raccomandata per le sere in cui c’è l’animazione. Befed Brew Pub Centro Commerciale 45° Nord, via Postiglione, 1 - Moncalieri (Torino) Tel. 011 6814975 - www.befed.it


tata Passaggio in India Una serata fuori che ti fa sentire un po’ in Oriente, saranno gli arredi, le belle stoffe colorate, gli irresistibili aromi che impregnano le narici non appena si entra nel ristorante. D’estate, poi, c’è un dehor in riva al Po che è perfetto per una piacevole serata estiva. L’animazione si svolge il venerdì sera in un padiglione separato: i bambini giocano con gli animatori e mangiano in compagnia. Nel frattempo i genitori si godono una cena indiana come si deve: il pollo tandoori, gli aromatici curry a base di carne o verdure, gli speziati piatti a base di riso con pesce o gamberi. Con l’accompagnamento dei pani indiani, il chapati o il naan e le ottime bevande, i succhi di lime o mango, i tè aromatici e lassi dolci o salati (bibita a base di yogurt). E poi i dolci tipici indiani come il semifreddo alla rosa, il tortino al cocco o il gelato al mango. Il menu baby (che costa 14 euro durante la settimana, compresi dolce e bibita) nelle serate con animazione costa 5 euro + 1 euro per gli anni del bambino. Un bimbo di 4 anni pagherà quindi 9 euro e uno di 6 ne pagherà 11. Non aspettatevi pasta al pesto e hamburger nel piatto-baby. La filosofia del locale è di insegnare anche ai più piccoli l’apprezzamento per la cucina indiana, quindi mangeranno specialità del locale debitamente saporite ma non piccanti. Servizio animazione: l’animazione è prevista tutti i venerdì sera. Genitori interessati a venire con i bimbi in altre serate possono concordare l’animazione con i gestori del locale, per un minimo di 6 bambini. Prenotazione: indispensabile nelle serate con animazione. Passaggio in India Corso Casale, 73/c – Torino Tel. 011 8194525 www.passaggioinindia.com

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di Luisa Tatoni

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In una terra sovrappopolata, qual è il numero giusto di figli per ogni famiglia?

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umenta la fecondità in Italia: dopo il minimo storico raggiunto nel 1995 (1,19 figli per donna), nel 2008 l’Istat ha annunciato che in media ogni donna ha fatto nascere 1,41 bambini. È una ripresa: da 23 anni non si arrivava a tanto. Stiamo vivendo una sorta di boom demografico, in scala ridotta e con origini profondamente diverse da quello degli anni ’60 perché i motivi per cui ci sono più bambini sono due: i figli si fanno più tardi e con grande contributo delle donne straniere. La media nazionale dice che le mamme hanno in media 31,5 anni al primo figlio: i “giovani genitori” sembrano quindi essere piuttosto anzianotti. Ma scegliere di avere figli (o di non averli) e soprattutto scegliere quanti se ne vuole non è solo una questione statistica. Dietro a ogni famiglia c’è una storia: quattro coppie ci hanno raccontato la loro.

Nessun figlio Cristina ha 44 anni, Roberto 43; lei lavora come impiegata in una grande casa editrice, lui è responsabile di alcune attività commerciali. “Ci siamo conosciuti a scuola nel 1983 – raccontano entrambi. Avevamo 16 o 17 anni. La nostra non è la classica storia ‘fidanzamento-matrimoniofigli’. Addirittura non abbiamo una data di anniversario, perché con molta semplicità ci siamo frequentati per 12 anni, dopodiché abbiamo deciso di convivere e da allora sono passati altri 12 anni”. Com’è la vita di una coppia senza figli? “Stiamo insieme perché ci siamo modellati sulle esigenze reciproche – risponde Cristina -. Ognuno ha mantenuto margini di attività libera, indipendente e individuale. Roberto per esempio suona il basso, io seguo corsi di acrobatica in una scuola di circo”. Roberta e Cristina lavorano molto: tutti e due sono impegnati dalle nove alle undici ore al giorno. Il tempo libero non abbonda. “Poco cinema e teatro – dice Cristina -. Usciamo qualche sera per andare a cena fuori e il sabato e domenica andiamo in montagna, vediamo amici oppure curiamo i nipoti”. Viene spontaneo chiedere perché una coppia, potendo, sceglie di non volere figli. “Il motivo è che non saprei rispondere alla domanda opposta, cioè perché avere dei figli. Né Roberto né io abbiamo sentito l’esigenza. Abbiamo volutamente perso l’orologio biologico intorno ai trenta anni. Mia sorella o le amiche con bambini, anziché incentivarci, hanno sortito l’effetto contrario. Forse c’è una componente di insicurezza o di immaturità, non dico di no, ma il motivo è che non abbiamo avuto bisogno di figli per rinsaldare la coppia e a tutt’oggi non sentiamo rimpianti”. Vi capita spesso di sentirvi chiedere come mai nessun bambino? “Gli amici e i parenti hanno capito i motivi e hanno smesso di domandarlo – risponde Roberto -, ma viaggiamo molto e nei paesi dove i figli sono considerati una ricchezza, rispondiamo semplicemente che abbiamo lasciato i bambini a casa. Abbiamo incominciato a farlo dopo che in Siria erano così increduli che ci hanno chiesto chi dei due era malato”. Nessun ripensamento, mai? “Se ci fosse una legge più liberale – risponde Roberto – forse si potrebbe pensare a una adozione -. Per adesso abbiamo i nipoti che sopperiscono: aiutano quando viene voglia di vedere un bambino, ma hanno il vantaggio di poter essere presi a piccole dosi. Con i più piccoli giochiamo, con le nipoti grandi andiamo a cena fuori, a sciare e in montagna, prossimamente le porteremo anche in viaggio. Ci inventiamo un sacco di frottole e favole, così, finché ci credono, ci trasformiamo nel mitico Zio Roberto e nella mitica Zia Cristina. Prima o poi mangeranno la foglia, ma per adesso è bello sentirci mitici”.

Un figlio Cristina ha 34 anni e Renato 37. Sono sposati da 9, lei lavora nel settore della ricollocazione, lui in banca. Lei ha un fratello e una sorella, lui è figlio unico. Hanno un solo figlio, Alberto, di 6 anni. “Ho sempre sognato di dire a Renato che aspettavamo un bambino come si vede nei film - racconta Cristina -, mettendo un ciuccio dentro una scatolina e con le lacrime agli occhi dargli la bella notizia. Effettivamente le lacrime ci sono state, ma purtroppo non nel senso che intendevo. Ho scoperto di essere incinta a 26 anni, dopo un anno e mezzo di matrimonio. Non c’erano difficoltà economiche o di salute, né tutto sommato 26 anni possono definirsi un’età adolescenziale, eppure non mi sentivo pronta. Desideravo un figlio, ma in quel momento volevo godermi il matrimonio, viaggiare, uscire e soprattutto essere al centro delle attenzioni. La gravidanza è stata un momento duro, che si è trasformata in una spaccatura profonda della coppia, sanata (per fortuna definitivamente), solo parecchio tempo dopo. “Appartengo a quella categoria di persone che cerca di tenere tutto sotto controllo – continua Cristina -. La gravidanza è stata la prima vera situazione ingovernabile e ho cominciato a soffrire di attacchi di panico. Sentivo di non avere scelta. Il segreto per vivere bene, per me, è pensare che c’è sempre un’altra possibilità. Vale nel lavoro, nel matrimonio, nei rapporti sociali”. Della gravidanza e del parto Cristina non conserva un bel ricordo. “Le nausee avute ininterrottamente dalla mattina alla sera per cinque mesi -, andare a letto con le galline e svegliarmi col gallo, avere le tonsille gonfie perché potevo curarmi solo con il paracetamolo, non poter mangiare nulla che non fosse lavato col bicarbonato, sognare il salame di notte. E la stessa cosa potrei dire del parto. Chi lo descrive come una passeggiata, dov’è che passeggia, di solito? Sul K2 con i tacchi a spillo e le vesciche ai piedi?”. La parte bella della storia comincia con la nascita di Alberto. “Non credevo fosse possibile provare un amore così grande - dice Cristina - capace di dare un tal senso alla vita da rendere quasi insignificante quella di prima”. Alberto è un bambino da manuale. A venti giorni dorme tutta la notte e buona parte del giorno. Per mangiare non dà problemi. “Forse perché arrivo da una famiglia di cinque persone – continua Cristina - ho sempre patito dover dividere il tempo, l’affetto e le attenzione dei miei genitori. E poi non credo che nascere nella stessa famiglia sia automaticamente sinonimo dell’andare d’accordo: fin da piccola sognavo una famiglia a tre, che per me è il numero perfetto. Mi piace cucinare la pizza e stenderci sul divano (un divano comprato apposta per tre) a guardare un film tutti insieme. Mi piace quando ci mettiamo nel lettone a leggergli una favola e lui è in mezzo a noi. Mi piace quando gli vedo quell’espressione goduta sulla faccia perché si sente al centro del nostro mondo. So che sono tutte cose che farei anche con una famiglia più numerosa, ma a me piace il fatto di farle in tre, mi piace esserci solo per lui e non mi importa di quello che possono giudicare gli altri. E inoltre, tra lavoro, casa e voglia di dedicarmi un po’ a me stessa, non ho tempo a sufficienza nemmeno per un figlio solo”. Spesso Cristina e Renato hanno ricevuto consigli contrari al figlio unico. “Mi hanno chiesto se non mi piacerebbe una femminuccia (come se si potesse scegliere al supermercato), di non lasciarlo senza fratelli che un domani avrebbe dovuto pensare da solo a noi due, di farli vicini così mi toglievo il pensiero. A tutti ho risposto che penso che un figlio si dovrebbe fare solo perché si desidera un figlio e si vuole dare una vita. Non possiamo preventivare quello che sarà un domani, se andrà d’accordo con i suoi fratelli o se avrà la pazienza di badare ai suoi vecchi genitori”.

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Roberto e Cristina

Due figli Cinzia è architetto e lavora come libera professionista, Marco si occupa di acquisti di materiali edili. Hanno due figli, Luca e Matteo, nati nel 2003 e nel 2005. “Due per noi è il numero perfetto. Spesso si ricrea la famiglia di origine - dice Cinzia -. Marco e io siamo cresciuti in due famiglie composte da due fratelli, un maschio e una femmina. Sarà per questo motivo che abbiamo sentito che due figli sono sufficienti. Un figlio sarebbe stato più comodo, ma non ci sarebbe piaciuto. Dico più comodo, perché due figli o più sono impegnativi per una mamma che deve lavorare (non sempre si può contare sul solo stipendio del marito). Così ci si divide tra nido, asilo e nonne, dove si lascia uno dei bambini per recuperare l’altro”. Le scelte dei genitori non sono totalmente libere: fattori esterni condizionano quel che si desidera e si può avere. “Le mie gravidanze sono state entrambe pessime – racconta Cinzia -. Mi sarebbe piaciuta una femmina e se potessi trovarne una già fatta, la accetterei con gioia. Alcune volte Marco e io abbiamo pensato di provare una adozione, ma non siamo una coppia abbastanza forte per questa cosa”. La nascita di Matteo, il piccolo, è avvenuta poco dopo la morte del papà di Cinzia, che era una presenza unica, forte e positiva, un vero sostegno per la famiglia. “Ho partorito nel dolore – continua Cinzia - e mentre nasceva Matteo piangevo. Piangevo perchè ero triste: diventavo genitore mentre un mio genitore non c’era più da così poco tempo. Ero troppo attaccata a mio papà per perderlo proprio in quel momento. Matteo è nato... Non so come dire: sembrava morto anche lui. Fermo, viola, non respirava, me lo han-

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Renato e Cristina con Alberto

no portato dopo dodici ore intubato e ventilato. Un incubo dopo l’altro. Mia mamma non è venuta a trovarmi in ospedale perché un momento di gioia non le era tollerabile. È venuta solo il secondo giorno, quando eravamo già a casa. Eravamo entrambe tristi. Avessi potuto tornare indietro, devo dire con onestà che non avrei voluto un figlio in quel momento. Dolorosamente devo ammettere che la gioia della nascita, vicino al dolore del lutto, si è trasformata in un peso invalidante”. È una affermazione coraggiosa, quella di Cinzia. Siamo abituati a pensare ai figli sempre in termini positivi. “Racconto questa mia esperienza perché non è scontato che la famiglia nasca con i figli continua Cinzia -. La famiglia si adatta e si forma ogni giorno vivendo assieme. Personalmente, vedendomi come una figlia e non come una madre, non ho ancora trovato un equilibrio con mia mamma e mio fratello. Tutti e tre abbiamo dovuto tarare nuovamente il nostro modo di relazionarci. Io sola ho figli, loro sono in un lutto perenne e mi vedono come la superficiale che se ne frega”. I figli piccoli poi non sempre aiutano la coppia a saldarsi. “Se non lavoro il mio tempo è per loro - dice Cinzia - e ho poche energie per Marco. Le nostre famiglie d’origine sono così diverse e forse siamo ancora troppo influenzati dal nostro vissuto. Crescendo, Luca e Matteo ci plasmeranno come genitori e ci daranno un ruolo più definito. Spero che faranno di me la madre affettuosa come lo era mio papà e di Marco il loro allenatore (lui e suo padre sono grandi sportivi). Marco magari imparerà a essere allenatore anche dei loro caratteri e della loro forza di volontà, io chissà... chissà cosa saprò imparare per loro!”.


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Marco e Cinzia con Luca e Matteo

Tre figli Daniela e Melo sono due ottici optometristi di 42 anni e 43 anni. Si sono conosciuti alla scuola d’ottica di Vinci: lei arrivava dal nord Italia ed è di origini tedesche, alta e bionda come l’unica sorella, lui arrivava dalla Sicilia dove era il maschio beato fra due sorelle. Hanno tre figli: Leo di 11 anni (in onore di Leonardo Da Vinci e del paese in cui si sono conosciuti), Elga di 8 e la piccola Emma di 3. “Non avevamo in programma di aver tre figli da subito - racconta Daniela -. L’idea è nata da me e ha trovato d’accordo Melo, a cui piacciono le famiglie numerose. Avere Leo è stato più faticoso: ero giovane e meno esperta. Elga mi ha trovata più preparata e tranquilla. Con Emma è stata una passeggiata. I due figli più grandi si sono dimostrati subito di grande aiuto: si occupano della sorella, la tengono impegnata mentre giocano, collaborano a dare la pappa e cambiarla. Se non ci sono loro due a intrattenerla, tocca a me ed è proprio dura perchè Emma preferisce comunque i giochi fatti coi fratelli”. Che differenza c’è tra avere uno, due e poi tre figli? “Il vero passaggio è da uno a due – spiega Daniela - mentre da due a tre il carico di lavoro non aumenta poi così tanto. Quando hai un figlio solo, uno dei due genitori si può sempre considerare libero. Con due no, mamma

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Melo e Daniela con Leo, Elga e Emma

si occupa del piccolo e papà del grande e comunque c’è sempre un bambino di mezzo”. Com’è il rapporto tra tre figli? “Avevo sentito parlare della sindrome del figlio di mezzo, che in effetti esiste. Non è corretto dire che Elga patisce la situazione, ma trova difficile collocarsi. Non è la piccola da coccolare, ma non è nemmeno quella più grande con cui ci rapportiamo quasi come se fosse adulta. Essere a metà non è facile, così ogni tanto fa i capricci come la piccina (prima non li aveva mai fatti) e ogni tanto è la sua mammina perfetta. In generale penso che tra tre figli il rapporto non rischia mai di arrivare a un punto morto. Io e mia sorella, quando avevamo a venti anni, avevamo un buon rapporto ma spesso e volentieri ci strappavamo i capelli. Diventando adulte, come tutti, siamo migliorate, ma rimbalziamo tra di noi: ci becchiamo, poi ci riavviciniamo e così via. In tre è come se il rapporto girasse, c’è sempre uno che fa da cuscinetto o da mediatore quando tra gli altri due scoppia un conflitto. Questo lo vedo nei miei figli, ma anche in Melo con le due sorelle”. Non avete mai pensato di continuare? “Melo forse avrebbe voluto ancora un figlio – continua Daniela – ma io no. Se avessi avuto l’aiuto di qualche nonno, avrei pensato a farne ancora. Ma tra lavoro, figli e amici direi che abbiamo la vita abbastanza piena”.


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Barcellona d’autunno

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di Isa di Re

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Volete fare un viaggetto a misura di bambino? Provate un fine settimana a Barcellona. Per vivere fascino e atmosfera senza spendere una follia

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ui è sempre festa. Sembra un luogo comune, ma a girare Barcellona da turisti è proprio così: una festa continua, uno sfavillare di luci e allegria. L’incanto della città è merito degli abitanti, di secoli di storia ben sovrapposti, del mare, delle colline. E anche di un signore spagnolo che con la sua genialità realizzò sogni architettonici: Antonio Gaudì, le cui opere sembrano uscite dai desideri e dagli occhi dei bambini.

Barcellona, figli al seguito Barcellona, Spagna. Meta ideale per un viaggetto di famiglia. Noi lo abbiamo provato in versione mamma e figlia, perché è una città facile, divertente e ben organizzata, che si raggiunge comodamente da Torino grazie a uno dei (pochi) voli diretti che partono dall’aeroporto di Caselle. Non è un viaggio dispendioso: approfittando di qualche last minute e di giorni e orari a buon prezzo, il biglietto andata e ritorno costa circa 100 euro a persona. In meno di un’ora si atterra all’aeroporto internazionale di El Prat, che sta a dieci chilometri dal centro città ed è ben collegato grazie a treni, autobus e metropolitana. Meglio evitare, per un weekend, l’atterraggio all’aeroporto di Girona, che si trova a 100 chilometri di distanza. Con il trenino della Renfe (le ferrovie catalane) si attraversano le periferie della città fino alla stazione di Sants. Qui programmate una sosta alla ricerca dell’ufficio turistico dove conviene acquistare la Barcellona Card: un pass personale per salire su tutti i mezzi pubblici, metropolitana compresa e che dà diritto a sconti speciali o ingressi omaggio in numerose attrazioni turistiche. Muniti di biglietto, trolley e zaini al seguito, è indispensabile portare i bambini in albergo e rilassarsi un attimo familiarizzando con la stanza.

La Rambla e il Barrio Gotico Dietro consiglio di amici, abbiamo preso alloggio nel cuore antico della città, il Barrio Gotico, a pochi passi dalla Rambla, famosa in tutto il mondo per lo spettacolo di luci e movimento che offre al visitatore. Simbolo della città, è un lungo viale pedonale, formicolante di passanti, suonatori ambulanti, statue viventi, mimi e venditori che vendono di tutto, dai biglietti della lotteria ai gioielli. Si estende per circa un chilometro da Plaça Catalunya fino al Monumento a Cristoforo Colombo, che si trova nei pressi del porto. A fianco della Rambla è tutto un susseguirsi di caffè, pub, locali e negozi; a metà strada si trova il mercato della Boqueria, che merita una visita per la bellezza delle bancarelle e la ricchezza di aromi e atmosfera. Preparate una scorta di monetine: le statue viventi della Rambla catturano l’attenzione dei bambini che vorranno fermarsi ogni tre passi, facendosi regalare una pallina colorata o spaventandosi per l’improvviso movimento di un marziano o di un folletto. Il Barrio Gotico, a sinistra della Rambla, è il quartiere medioevale di Barcellona, dove sorgono i principali edifici pubblici, come il Municipio e il Palazzo Reale, ma anche la Catedral e il Palau de la Generalitat. Nelle strade del Barrio Gotico sono nati Joan Mirò, Pablo Picasso e Salvador Dalì e non stupisce che un luogo di tanta bellezza possa ispirare così tanta forza creativa. La strada più aristocratica del centro storico è la Carrer de Montcada, dove si trova il Museo di Picasso, in cui sono conservate collezioni del periodo di formazione dell’artista, compreso il periodo blu e la serie de Les Menines de Velazquez. Se riuscite a entrare, bene, altrimenti pazienza, non è il migliore dei musei disponibili in città. Abbinate alla visita una merenda nel bar-birreria El Quatre Gats, in Calle Montsiò, ai cui tavolini Picasso amava sedersi. Una indimenticabile crema catalana sarà la giusta ricompensa per l’oretta trascorsa al chiuso nel museo. Tra stradine strette e negozietti, perdete tutto il tempo che potete passeggiando nel Barrio, tra cortili e squarci architettonici. È il modo migliore per gustare l’aria della città, senza dimenticare una visita alla Cattedrale. Ai bambini piacerà sapere che in questo cupo ambiente gotico vivono tutt’oggi le oche di sant’Eulalia: tredici animali, a ricordo degli anni di martirio della santa, che è patrona di Barcellona. Le oche si possono guardare e fotografare, ma non stanno lì per bellezza: i loro starnazzi servono per dare l’allarme di notte. Davanti alla cattedrale (ma un po’ dapertutto, in realtà) è facile incappare in qualche spettacolo di strada: sardanistas o rapper, free styler o bastoneros, c’è sempre qualcosa da guardare, seduti per terra, al prezzo di poche monetine e tanti battimani.

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L’acquario e il Port Vell Attrazione da non mancare è l’acquario, che si trova sul Moll d’Espanya del Port Vell e si raggiunge a piedi dalla Rambla. La splendida riqualificazione della zona del Porto Vecchio risale alle Olimpiadi del 1992 e non ha perso un grammo di fascino. Lungo le passerelle di legno si raggiunge il Maremagnum, un centro commerciale oltre al quale si trova l’Aquarium. Al suo interno ci sono 35 vasche, 11.000 animali e 450 specie diverse. La vasca più spettacolare è l’Oceanarium, che contiene 6 milioni di litri di acqua ed è attraversata da un tunnel lungo 80 metri, dall’interno del quale un tapis roulant trasporta i visitatori sotto un panorama di squali, pesci sega, tartarughe marine e gli straordinari e antichissimi pesci luna. Al termine della visita mettete in conto che i bambini si fermeranno un’oretta nell’area didattica e ricreativa, esplorando un sottomarino giocattolo, cavalcando tartarughe e

infilando le manine in infiniti giochini tattili e sonori. All’uscita, se volete strafare, godetevi una proiezione nell’adiacente cinema Imax, che in Piemonte non c’è. Schermo di 600 metri quadri, sala di proiezione angolare e altre innovazioni tecnologiche vi permetteranno di assistere a proiezioni realistiche tipo “Squali assassini” o “Dinosauri 3D”, che i vostri bambini non mancheranno di apprezzare. Al termine del tour, per rilassarvi, fate il giro del porto a bordo delle Golondrinas, battellini veloci che salpano dal Portal de la Pau e navigano in mare aperto per 18 miglia lungo il litorale della città. Un’ora e mezza di viaggio per vedere Barcellona dal mare. Se avete acquistato la Barcellona Card il biglietto è gratuito, così come quello per il Mirador de Colom, un ascensore che vi porterà in cima al monumento a Cristoforo Colombo, da quale potrete ammirare una bella visuale sulla città vecchia.

Park Güell e Sagrada Familia Il bello di Barcellona è che ovunque si va c’è qualcosa da vedere che piace ai bambini. Con l’efficientissima linea metro verde (L3, fermata Lesseps) merita assolutamente fare un tuffo nel fiabesco mondo di marzapane del Park Güell. Attenzione: per arrivarci servono venti minuti di cammino di cui 200 metri in salita su una ripida collina, se non ve la sentite con i bambini potete programmare l’arrivo in autubus. L’ingresso è gratuito e una bella giornata di sole è il momento giusto per la visita. Il parco si snoda su una collina ed è sempre gremito di turisti, che perlopiù stanno seduti sulla panchina che si snoda a serpente per 150 metri. Qui l’architetto Gaudì ha dato il meglio della sua creatività: un arcobaleno di colori e immagini simboliche, statue di pietra ricoperte di piastrelle multicolori, pilastri di roccia che emergono dal suolo come tronchi d’albero. Si gode una bella vista sulla città e i bambini vengono inesorabilmente attratti dal gigantesco e coloratissimo mosaico dell’iguana. Da qui, non distante, c’è la seconda cattedrale di Barcellona, la Sagrada Familia, spaventosa nella sua imponenza e in continua espansione. Non conviene entrare perché è un cantiere aperto: contemplata a distanza pare un enorme castello di sabbia, le cui guglie sfilate rappresentano gli Apostoli. Anche questa è un’opera di Gaudì, che non completò forse anche volutamente.

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“G. Bonadies”

Montjuïc e il Tibidabo Una nota di rilievo va dedicata alla famosa Fontana Magica del Montjuïc che offre spettacolari giochi d’acqua e di luce, nei weekend, sul finire della giornata. Tenete a mente queste parole: le serate barcellonesi sono gradevoli e talvolta fresche, come ogni buon posto di mare che si rispetti. Lo show idrico non è sempre attivo: conviene informarsi su orari e giorni all’ufficio turistico. Ma se riuscite ad azzeccare giorno e ora, le fontane magiche di Montjuïc sono uno spettacolo da vedere e rivedere. Arrivati a Plaça de Espanya, proprio sotto alla collina di Montjuïc, godrete di una ventata di acqua sparata in ogni dove. Occhio agli schizzi e all’aria umida: meglio arrivare con un anziano ma tattico maglioncino sulle spalle. Al Montjuïc troverete anche due attrazioni da non dimenticare. La prima è la Fundaciò Joan Mirò, una esposizione colorata e luminosa, perfettamente nello stile dell’artista, che piace ai più piccini anche per i percorsi pensati per fasce d’età, a partire da 2 anni. La seconda è la teleferica mozzafiato che sale dal mare (torre de Sant Sebastià) fino al Montjuïc, all’ingresso dell’orto botanico. A questo punto avete visto l’imperdibile di Barcellona: ora sta a voi la scelta. Se volete far felici i bambini non dimenticate la visita al Tibidabo, il più antico parco divertimenti della città, posizionato in cima a una ripida scogliera su cui potrete arrivare prendendo una curiosa funicolare art déco. È una specie di posto magico con divertimenti a misura di famiglia: sentieri incontaminati per osservare Barcellona dall’alto, ma anche le grotte fantastiche, la vertigine della Palaia, le smorfie riflesse nella ‘casa degli specchi’, l’incantesimo dell’Aeromagic e il Museo degli Automi. Se il tempo è sufficiente, andate anche nel Parco del Labirinto di Horta (linea verde, fermata Mundet). In questo giardino neoclassico di grande bellezza e romanticismo, troverete il famoso labirinto di alberi nel quale passerete un momento indimenticabile perdendovi nei meandri della vegetazione e giocando a nascondino.

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Il Forte di Bard

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di Luisa Tatoni

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ard, Val d’Aosta, meta perfetta per una gita di fine autunno. L’unione dell’antico borgo con l’imponente fortezza militare, ora Museo delle Alpi e delle Frontiere, ha un che di fascinoso ed è perfetto per le giornate né di sole né di pioggia, visto che buona parte dell’itinerario si svolge fra le mura della roccaforte.

La storia Il Forte di Bard ha origine romane ed è situato in una posizione strategica: domina un borgo medioevale con una vista che letteralmente toglie il fiato, arrivando dall’imbocco della valle. Il forte fu rimaneggiato a partire dall’anno mille fino al primo ottocento ed è giunto pressoché intatto fino a noi perché mai coinvolto in una battaglia. Dopo un lungo periodo di chiusura è stato riaperto al pubblico nel 2006, trasformato nell’attuale Museo.

La visita Al Forte si accede tramite un bellissimo ascensore esterno ultramoderno, con vista sulla valle. Veloce, piacevole e panoramico, rende la visita fruibile anche ai disabili. In alternativa si può programmare una passeggiata in salita lungo i tortuosi tornanti, ma è meglio salire in ascensore e scendere a piedi, riservando il giro del borgo di Bard al ritorno. Nelle sale del Forte sono ospitati diversi musei: il Museo delle Alpi, il Museo delle Frontiere, il Museo del Forte e, ultimo nato, inaugurato da poche settimane, Le Alpi dei Ragazzi, uno spazio ludico interattivo dedicato ai piccoli visitatori, con l’obiettivo di spiegare come si pratica l’alpinismo in maniera responsabile. Ogni museo ha un ingresso separato, con pagamento a sé.

Le Alpi dei Ragazzi Questa nuovissima e affascinante installazione unisce il gioco all’attività di scoperta ed è di grande impatto emozionale. I bambini formano delle cordate, si cimentano in una ascensione

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virtuale al Monte Bianco e incontrano lo Yeti: esperienze che non dimenticheranno. Il percorso, pensato per un pubblico di ragazzi, è utile anche agli adulti. I visitatori sono coinvolti in un viaggio che si snoda in nove sale espositive. Al termine si confronta il punteggio accumulato e si stabilisce che tipo di alpinista si è tra le quattro tipologie che vanno dallo sprovveduto all’esperto. L’ascensione comincia con la preparazione del viaggio: i partecipanti formano le cordate indossando le imbragature e le corde, quindi si muniscono di schede e matite per annotare il punteggio dei giochi. Nella stanza dell’avvicinamento, testi e immagini raccontano il paesaggio attraversato, dai castagni del fondovalle alle nevi della vetta del Monte Bianco. Al rifugio si comincia il viaggio vero e proprio e si preparano lo zaino e l’itinerario per la vetta, scegliendo tra diverse opzioni e tenendo conto delle previsioni metereologiche che si potranno consultare in tempo reale. Nella sala seguente i ragazzi dovranno affrontare l’attraversamento di un ghiacciaio. Un ”sensitive floor” consente la simulazione della camminata, resa reale grazie a proiezioni ed effetti speciali. Se lo spavento non è sufficiente, si prosegue con il gioco che simula il passaggio in cresta, con la difficoltà di rimanere in equilibrio su una superficie curva e lievemente irregolare, animata da un effetto vento. Ai pochi sopravvissuti spetta il diritto di raggiungere la vetta. Qui si conclude l’ascensione virtuale e si viene immortalati da una foto-ricordo da inserire sul pannello dei veri alpinisti. Il viaggio si conclude in una sala dove si fa conoscenza con i grandi alpinisti della storia e dove a sorpresa si incontra lo Yeti in ricostruzione trimendisionale, che guida i bambini verso l’ultima sala, un mini-auditorium dove viene proiettato un filmato dedicato ai ghiacciai. Forte di Bard Bard (AO) Tel. 0125 833811 www.fortedibard.it

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Le Alpi dei ragazzi

Orari Aperto a tutti (adulti, ragazzi, bambini, scuole, gruppi e famiglie) dal giovedì alla domenica, dalle 10 alle 17. Solo per i gruppi è necessaria la prenotazione allo 0125 833817.

Biglietto Intero 5 euro, ragazzi (6-18 anni) 3 euro. Gratis per bambini fino a 5 anni. Biglietto ridotto per famiglie (due adulti con minimo due ragazzi).

Come arrivare Il Forte di Bard è situato all’imbocco della Valle d’Aosta, a 80 chilometri circa da Torino. Si raggiunge con l’autostrada A5, con uscita al casello di PontSaint-Martin. Ai piedi del Forte si trova un parcheggio pluripiano a pagamento (tariffa forfettaria, 2 euro).

Eventi al Forte Domenica 11 ottobre, dalle 9 in poi Marche’ au Fort Tradizionale vetrina dell’enogastronomia d’eccellenza della Valle d’Aosta. I produttori locali espongono prodotti tipici nel Borgo di Bard per l’intera giornata, con momenti di animazione musicale e teatrale e degustazioni guidate. Per l’occasione il percorso Le Alpi dei Ragazzi resterà aperto dalle 9 alle 19.

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silvia e paolo

Col sorriso

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silvia e paolo

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Silvia, 42 an ni, impiegata Paolo, 47 an ni, tecnico Claudia, 11 anni, prima media

C

ome si affronta la malattia grave di un genitore? Sentirla raccontare adesso da Silvia sembra quasi una passeggiata. “È passato del tempo. Le paure e le angosce un po’ si dimenticano e diventano ricordi lontani. È impossibile spiegare come ci si sente in quei momenti!”. Perché lei è così: minuta, celeste di occhi e di spirito, allegra e sorridente anche nei momenti difficili. Pensavamo di ascoltare una storia dura: una mamma che combatte col cancro. È stata così, ma lo abbiamo fatto mangiando cannoli e ridendo come vecchi amici. Perché, come le disse una dottoressa mentre le toglievano un drenaggio, lei è così, riesce sempre a sorridere.

Fidanzati Silvia e Paolo si sono conosciuti giovani: lei aveva 17 anni e andava all’oratorio. Frequentavano un gruppo di amici molto unito; c’è voluto un po’ di tempo prima che scoccasse la scintilla, ma poi – era l’89 – hanno cominciato a uscire insieme. “Di Paolo mi ha conquistato lo strano connubio di personalità – racconta Silvia -. Era (ed è tuttora) un ragazzo introverso e timido, ma anche simpatico e con un incredibile senso dell’umorismo. Lui e io siamo il bianco e il nero: lui di poche, io di tante parole, io aperta ed espansiva, lui affascinante e imperscrutabile”. Sette anni dopo Silvia e Paolo si sposano. “Lavoravamo entrambi – dice Silvia – e facevamo una bella vita di coppia. Poi, molto desiderata, è arrivata una pancia piccolissima. In gravidanza ho preso giusti giusti otto chili e alla fine è nata Claudia, amata sin da quando era un piccolo puntino, magari un po’ sperso in uno spazio così grande”.

Una figlia Il primo figlio spesso non è il più facile: Claudia piangeva per le coliche e Silvia ricorda quattro mesi di notti in bianco, in parte trascorse in montagna con i genitori perché Paolo era in trasferta. La gravidanza era andata bene, anche se all’inizio aveva dato qualche problema. “Ma non sono proprio il tipo che sta a letto – racconta Silvia -. Tutto il contrario della piccolina, che quando è nata dormiva a tal punto che faceva fatica a ciucciare il latte. Poi ci ha preso gusto: l’ho allattata fino a due anni e mezzo. Era la nostra coccola, non solo mia e sua, ma anche di Paolo. Spesso di notte era lui ad alzarsi quando la piccola si svegliava, la accudiva e me la portava nel lettone”. La vita prosegue tranquilla fino a quando Claudia compie 8 anni. “Era la fine di agosto – racconta Silvia -. Sul seno ho sentito una gnoc-

ca, come una pallina. Mi sono preoccupata, ma una conoscente che aveva avuto una ciste, regredita spontaneamente, mi ha rassicurata. Ho deciso di aspettare. Dopo qualche mese la pallina era ancora lì. A dicembre ho preso appuntamento dal ginecologo. Il controllo è stato tranquillizzante: una ciste, niente di che. Non era neppure il caso di toglierla. Il medico di base tuttavia ha insistito perché facessi una mammografia. Anche in questo caso nessun risultato preoccupante. Con senno di poi, potrei dire che i referti si potevano interpretare meglio, ma mi rendo conto che era davvero difficile”.

La pallina In giovane età, le cellule tumorali si modificano rapidamente e l’adenoma fibromatoso – la pallina – era a rischio. “Parlando con un’amica ho scoperto che quel tipo di adenoma a volte può trasformarsi da benigno a maligno – spiega Silvia -. Sono stata un mesetto a pensarci, poi sono andata dal medico di base e ho prenotato una nuova ecografia. Mi hanno fissato la data dell’esame tre giorni prima delle vacanze. Non l’ho fatta. Ci ho pensato e ho deciso che preferivo partire senza rischiare brutte notizie. Ho chiuso mentalmente la questione, sono andata tre settimane in Sardegna e ho trascorso una vacanza bellissima. Al ritorno ho di nuovo prenotato l’ecografia. Mi sono trovata di fronte un radiologo bravissimo e gentilissimo. Ha confrontato gli esami, studiato la situazione e ha concluso dicendomi che non vedeva né tutto bianco, né tutto nero. Mi ha consigliato di fare un altro esame: l’agoaspirato guidato dall’ecografia. Una settimana dopo ero di nuovo in ospedale. Il 5 settembre mi hanno dato l’esito, questa volta brutto. Era un ‘forse tumore’ da approfondire con una risonanza magnetica”. Passa un’altra settimana e Silvia fa la risonanza. Questa volta l’esito è certo: è un tumore ed è da operare. “Mio marito in quel periodo non era presente, lavorava di nuovo in trasferta – racconta Silvia -. Tutto subito ero disperata; ho chiamato Paolo e gli ho dato la brutta notizia, ma i primissimi pensieri sono stati per Claudia: avevo paura di morire, non tanto per la morte in sé, quanto perchè temevo di abbandonarla. Come sarebbe stata la sua vita senza di me? Ho vagato per via Cibrario e mi dicevo: è stato un bene andare in vacanza. Mia figlia avrà un bel ricordo. Le rimangono tante foto. Non sapevo cosa sarebbe successo, cosa mi aspettasse. Potevo avere i giorni contati, potevo guarire, potevo andare avanti per un mese o sei anni... Ho chiamato una cara amica senza raccontarle niente e siamo andate a spendere soldi da Decathlon con i nostri figli. Ho scoperto più tardi che esiste persino un libro su questo tipo di reazione. Si intitola ‘Ho il cancro, vado a comprarmi un rossetto’. È un meccanismo che scatta automaticamentge e che spinge a pensare che la vita continua . Se puoi spendere e comprare… sei vivo!”.

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Primo round Dopo l’esito della risonanza, Silvia va da un ginecologo che lavora all’Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo, che le spiega di dover intervenire e quali saranno i particolari dell’operazione. “All’inizio sembrava essere solo una pallina da togliere, il che significava asportare solo parte del seno – racconta Silvia -. Mi hanno detto di pensarci, ma che tolto quello finiva tutto. La mia più grande preoccupazione era spiegare a Claudia quel che stava succedendo, dirlo a mia sorella e raccontare una mezza verità ai miei genitori per non preoccuparli, già provati da altre vicissitudini. A un anno di distanza dalla prima scoperta ero in sala operatoria, a Candiolo. Qui mi sono trovata benissimo: Claudia poteva venire a farmi visita, l’ambiente era soft, il personale gentile, c’era tutto quel che ci si aspetta da una clinica privata. Pur nella negatività dell’esperienza, è stato piacevole. Mi hanno tolto parte del seno e quando me lo sono visto sembrava un po’ vuoto, ma mi avevano assicurato che con il tempo si sarebbe riassestato tutto”.

Secondo round Quasi venti giorni dopo, Silvia torna a Candiolo a ritirare gli esiti dell’esame istologico. “Ero allegra e positiva – racconta -. Ho portato le focacce di Chieri in tutti i reparti, ho salutato i dottori. Mi sono seduta ad ascoltare il ginecologo che cercava di spiegarmi che, nonostante avessero tolto il grosso, nella parte più remota avevano trovato altre cellule tumorali. Non capivo, forse non volevo capire. Lui parlava con tatto. Alla fine mi ha prospettato due possibili interventi: un’altra parziale asportazione del seno o una mastectomia totale”. Silvia è presa alla sprovvista. “Mi è letteralmente caduta la mascella – racconta -, ma tra me e me avevo già deciso di togliere tutto, anche l’altro seno se fosse stato necessario. Per fortuna, non lo era”. Nel giro di poco più di un mese Silvia torna in sala operatoria, questa volta al Mauriziano, dove c’è anche il chirurgo estetico. La mastectomia è un intervento difficile, si asporta completamente il seno e si aggiunge una protesi temporanea per ricostruire una forma. È una operazione dolorosa. “Mai provato un dolore così – dice Silvia –. Neanche per il parto! Eppure mi scendevano le lacrime dal dolore, pur non piangendo e stando immobile, il mio unico desiderio era che nessuno mi sfiorasse. Dopo una settimana di alti e bassi e antidolorifici mi hanno dimesso. Paolo è venuto a prendermi in ospedale con Claudia. Che momento fantastico! Siamo andati dai miei genitori per spiegare loro l’altra mezza verità che ancora non sapevano. Claudia, quando aveva saputo che sarei dovuta andare in ospedale, era molto spaventata e triste. Dopo il primo intervento aveva voluto vedere la cicatrice: questa volta l’operazione era stata molto più invasiva e non sapevo come gestire le sue domande. A piccoli passi, insieme a Paolo, ci siamo riusciti. Credo che tutta questa storia abbia indotto, in mia figlia, maggiore maturità e consapevolezza. Con questa esperienza è cresciuta molto. Adesso vive la sua vita serenaente, cerca di capirmi e starmi vicina nei miei momenti ‘così’ e sa tutta la verità. Ha una mamma bionica: non è da tutti”.

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La cura Silvia ci scherza sopra. “In casa e con gli amici, chiamiamo la tetta nuova Pamela in onore di Pamela Anderson, perché sono entrambe ‘finte’ – ride -. Per mia grande fortuna non ho dovuto fare chemio o radioterapia”. Le viene prescritta infatti una cura ormonale. “Mi hanno mandato chimicamente in menopausa a 40 anni – racconta -. Una mattina in cui avevo il ciclo sono andata a fare una iniezione e la sera non lo avevo più. È stato uno scompenso fortissimo. Dalla mattina alla sera il mio corpo ha dovuto reagire a quello che ad altre donne succede in anni. Tra le tante cose, mi sono venute le caldane. Sembrano buffe, ma in realtà sono angoscianti, è come avere la febbre a 40 d’improvviso: un attimo prima si sta bene, poi si è tutti sudati, poi si hanno i brividi di freddo. Mi arrivano soprattutto di notte e riposare è difficile. Sono ingrassata: ho preso nove chili, ma conosco chi ne ha messi su 25. E poi c’è il seno tagliato, in parte ora ricostruito, e la differenza con l’altro seno. Non sono mai stata una da vestito scollato; adesso, se voglio mettermi una maglietta aperta, mi faccio meno problemi, ma dopo l’intervento mi vergognavo e cercavo di nascondermi, al punto che mi sono fatta crescere i capelli per coprire la protesi, la quale a sua volta si percepisce come se avessi dentro di me una borsina con dentro tre patate, pesanti e ingombranti. Il linfonodo sentinella che mi hanno tolto sotto l’ascella provoca dolore e gonfiore sotto il braccio. Per non farmi mancare nulla ho avuto anche un periodo di crisi: avevo un pensiero fisso, mi sentivo un po’ uomo... o meno donna!. Senza parlare del timore di rompere la protesi. Ho finito per cambiare la mia posizione naturale nel sonno e ho imparato strategie che a raccontarle fan sorridere: quest’estate, per prendere il sole di schiena, mi scavavo una buchetta nella sabbia, così potevo sdraiarmi senza problemi”.


Silvia è sempre stata una persona attenta alla salute. Seguiva regolarmente il programma di Prevenzione Serena per i tumori al collo dell’utero, ma non era ancora in età per effettuare i controlli al seno. “Ho imparato che i tumori difficilmente si scoprono per i sintomi o per il dolore – racconta -. L’autopalpazione è una ottima difesa: meglio farla sotto la doccia, insaponandosi bene e lasciando scivolare le mani. Spesso i partner si accorgono che c’è qualcosa di diverso, magari durante un atto d’amore. Sono un buon campanello d’allarme, da non sottovalutare”. Silvia ha sperimentato anche il crollo. “Niente mi dava gioia o dolore, era come se mi fossi spenta -. Ho fatto e sto facendo una lieve cura antidepressiva e ho tenuto duro, alla fine anche il periodo brutto sta passando. Ci sono molti gruppi di sostegno a cui rivolgersi in questi casi. Personalmente non sono riuscita a chiamare un telefono amico ma alla domanda: ‘ti piacerebbe organizzarlo?’ la risposta potrebbe essere ‘magari sì’. Ho scoperto soprattutto quanto sia importante farsi aiutare dai propri cari, marito, figli, genitori, fratelli, sorelle e dagli amici che insieme concedono una carica speciale. Le persone vicine sono importanti: il loro affetto, la loro presenza è stata fondamentale. Sono stati il mio telefono amico e soprattutto la mia forza. Mi hanno ascoltata, consolata, mi hanno permesso di parlare della malattia senza compatirmi. La parola tumore è brutta, quando bisogna pronunciarla non sta letteralmente in bocca e ci si sente già morti. Ma l’affetto e la presenza di chi ci vuol bene sono il miglior aiuto per combatterlo. Lasciatemi concludere così: grazie a tutti”.

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La Boutique dell’usato

Prevenzione


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a confronto

viola e justin

faccia faccia a o. to a r r e s rit Un lie e ma tra mog e voi? are anch v o r p te Vole a Scrivete i.it igenitor n a @giov e n io z a te red e manda grafia to o f a tr una vos

Ritratto di famiglia Viola, torinese, impiegata, e Justin, inglese di Brighton, insegnante di diritto, hanno un figlio: Thomas (Tommy) di 18 mesi che ha appena finito il suo primo anno di asilo

Da quanto tempo state insieme?

LEI: 12 anni LUI: 12 anni

Quante ore lavori al giorno?

LEI: 8 ore LUI: 8 ore

Quante ore passi con i figli?

LEI: 4 ore LUI: 3 ore

La tua vita è come

LEI: No, non ho mai pensato a una famiglia. Pensavo al lavoro e a viaggiare LUI: No

Il suo peggior difetto?

LEI: Disorganizzazione LUI: Vuole controllare tutto

Il tuo peggior difetto?

LEI: Voglio controllare troppo tutti e tutto LUI: Sono disorganizzato

Chi è più severo con i figli?

LEI: Lui LUI: Io

Chi comanda in casa?

LEI: Io LUI: Lei

Chi spende di più?

LEI: Io LUI: Lei

Chi cucina?

LEI: Mio papà LUI: Io e sua mamma

Chi lava i piatti?

LEI: A seconda dei periodi LUI: Io

Chi tiene in ordine la casa?

LEI: Io! LUI: Tutti e due

Cosa non deve mancare nel vostro frigo?

LEI: Una bottiglia di latte LUI: Succo d’arancia

la immaginavi quand’eri bambino?

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viola e justin

a confronto

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Chi accompagna i figli a scuola?

LEI: Io e a volte tutti e due LUI: Lei e qualche volta io

Qual è il gioco più divertente che fai con i tuoi figli?

LEI: Cantiamo e balliamo “la bella lavanderina”, “girotondo” LUI: Tommy mi spinge e io faccio finta di cadere, Tommy ride come un matto perché crede di essere fortissimo

Ricordi l’ultima volta che avete litigato?

LEI: No LUI: No

Cosa avete fatto l’ultima volta che siete usciti senza figli?

LEI: Questa sera, pizza, passeggiata e questo test LUI: Questa sera, pizza e quattro passi

Quale libro stai leggendo?

LEI: Sensibile al dolore LUI: Lessico familiare

Film preferito?

LEI: Jesus Christ Super Star LUI: La vita è bella

Com’è un tuo momento di relax?

LEI: Backy (massaggio sulla schiena) e tv LUI: Davanti al computer

Cosa vuoi fare il prossimo weekend?

LEI: Piscina LUI: Un po’ di montagna e un po’ di vita in città

Come ti immagini fra vent’anni?

LEI: Più vecchia e più libera LUI: Acculturato, ricco di esperienza e un po’ stanco

Cosa faranno da grandi i tuoi figli?

LEI: Viaggerà LUI: Qualche cosa di interessante e di divertente

Qual è la parola che riassume la vostra famiglia?

LEI: Una barca nella tempesta LUI: Uniti e felici

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fitness forum GGl’esperto Marina Notari

Il pattinaggio sul ghiaccio è uno sport che fa impazzire le bambine ma piace anche ai maschietti

L’eredità olimpica L’

anno prossimo Torino ospiterà i Campionati Mondiali di Pattinaggio Artistico, un evento di grande valore sportivo e di spettacolo. Anche tra i bambini dilaga la passione: quante volte avete visto “Barbie e la magia di Pegaso”? Quante volte “Bellezze sul ghiaccio” con Minnie e Paperina? Le bimbe passano i pomeriggi a scivolare sul marmo incerato del salone di vostra suocera? Approfittate della passione per instradarle al pattinaggio, iscrivendovi subito a un corso, senza aspettare l’inverno, la neve e gli sci, che tanto per diventare campioni ci si deve allenare tutto l’anno. Il pattinaggio artistico è uno sport che diverte, rafforza i muscoli impegnando tutto il corpo, migliora postura, equilibrio e coordinazione; è un’espressione a tempo di musica, più atletica della danza perché prevede salti ed evoluzioni; è uno sport di enorme difficoltà artistica che richiede un faticoso allenamento, ma dà grandi soddisfazioni e restituisce sensazioni impagabili. Non preoccupatevi del freddo: i ragazzini, dai 7 anni, pattinano con una tuta, un pile e un paio di guanti. Anche le cadute sul ghiaccio non sono mai rovinose e spaventano più mamma e papà che i piccoli pattinatori. Si inizia anche a 2 anni, con lezioni di venti minuti, dove si impara a camminare sul ghiaccio e a scoprire questo curioso elemento. A 4 anni si comincia a cercare l’equilibrio: si cammina pestando i piedi tipo marcia, poi si danno le prime spinte e infine si fanno tanti giochi, tutti in cerchio, per non pensare d’essere sul ghiaccio e arrivare a muoversi con naturalezza. Dai 7 anni la cosa si fa seria: si impara la pattinata con spinta facendo a gara per rimanere il più possibile sulla lama con la gamba dritta dietro, si fa i limoni (apri e chiudi), il carrellino, ci si siede sui talloni mantenendo la pattinata (tipo uovo sugli sci). Si fanno le serpentine che richiedono già un buon equilibrio, si abbozzano i passi all’indietro o si fa la gru cercando l’appoggio sul pattino che rimane a terra. Le lezioni prevedono gruppi omogenei per età, nel senso che un principiante di 10 anni non farà lezione con quello di 4, visto che le capacità tecniche a quest’età non fanno ancora la differenza. Cosa occorre: nessun abbigliamento particolare, i piccoli vestono tute da sci, i più grandi devono essere meno coperti per non sudare inutilmente. Tutti hanno bisogno di guanti e cambi. I pattini in principio si affittano, poi si può azzardare l’acquisto perché la lama è migliore. Quei fantastici abiti che si vedono in gara non sono richiesti, però vederli indossati dalle nostre piccole è una gioia per i nostri occhi e per il loro gusto di sentirsi belle. Sul ghiaccio si pratica anche lo short track, sport individuale. Ai maschietti piacerà sicuramente l’hockey, in squadra: veloce, agile, a tratti un vero combattimento. I corsi cominciano al primo di ottobre e si tengono un po’ ovunque nelle patinoire. Segnaliamo lo stadio del ghiaccio Tazzoli e il palaghiaccio Massari (Torino), il palaghiaccio di Pinerolo e il palaghiaccio di Torre Pellice. I costi si aggirano sui 45 euro al mese (una frequenza settimanale) oppure 68 euro per due frequenze. L’assicurazione e l’iscrizione per un anno costano circa 40 euro.

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GGl’esperto

lo psicologo

Giovanna Rinaldi - Psicologa e Psicoterapeuta Familiare (via Arbe 20, Torino. Tel. 3396638544 - Autorizzazione n. 456 del 23/2/2009)

Un nuovo nucleo familiare Buongiorno, Sono la mamma di un bambino di 9 anni, Matteo. Qualche anno fa il mio ex marito mi ha lasciata per andare a vivere con un’altra donna. Superati i primi tempi difficili, ho trovato un nuovo compagno con cui sto molto bene e con cui sto pensando di andare a convivere. Il problema è la gelosia di mio figlio per il mio nuovo compagno. All’inizio era un fastidio che manifestava cercando di separarci, mettendosi in mezzo, magari provando a farci litigare. Ora invece la situazione sta degenerando, ci dice ‘cattivi, vi odio!’, mi tratta male, è insofferente ogni volta che ci vede insieme. Come possiamo comportarci? Come reagire quando ci aggredisce? La cosa strana è che è così solo con noi, mentre con il padre e la nuova compagna (che sono stati la causa della rottura della nostra famiglia) si comporta in modo molto più gentile. Grazie e saluti, Bianca Cara Bianca, per rispondere alla tua lettera è necessario fare un passo indietro e tornare al momento in cui tu e il tuo ex marito vi siete separati. Matteo era sicuramente molto piccolo, come avete affrontato con lui quei momenti difficili? Come lo avete rassicurato? Come lo avete accompagnato ad affrontare i cambiamenti della sua quotidianità, le visite del papà, le notti senza la mamma? Tutto questo lo avete fatto insieme? O in quel momento sei stata tu a prenderti più il carico della situazione emotiva di Matteo ricostruendo con lui una tua nuova dimensione di mamma e donna sola? I bambini hanno bisogno di tempo per comprendere le situazioni e abituarsi a nuovi equilibri. Quello che vuoi introdurre adesso è di nuovo un elemento che destabilizza la realtà di Matteo. Il tuo nuovo compagno può essere vissuto da lui come una minaccia, come un elemento che lo allontana da te e dal tuo affetto. Non è così strano infatti che con il papà si comporti in maniera diversa… Probabilmente si è sentito meno in pericolo, tu hai protetto i suoi confini in passato. La sua espressione di rabbia è sana, giustificata dalla sua paura di perderti. È positivo che lui l’abbia esternata. Raccogli la sua richiesta di aiuto, è soprattutto spaventato da quanto sta accadendo intorno a lui. Gli adulti arrivano a fare le loro scelte di vita in maniera consapevole, al termine di un percorso più o meno lungo, ma i figli fanno parte del cammino? Hanno modo di capire davvero cosa sta succedendo? Hanno lo spazio necessario per esprimere i loro vissuti? La terapia familiare in questo momento potrebbe essere un utile strumento per voi. Uno spazio in cui portare dubbi, ansie, rabbia, un laboratorio in cui lavorare insieme per creare nuovi equilibri tra voi e con il papà. Cerca un riferimento vicino a te o vieni a trovarci in studio per una chiacchierata!

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il pediatra GGl’esperto Giancarlo Corti

Ghiaccio e minipillola Gentile dottore, è davvero utile mettere il ghiaccio subito dopo aver preso una botta? Io non lo faccio, ma vedo molti genitori sempre pronti con il ghiaccio spray. Valeria Cara Valeria, botte, pallonate e scivoloni sono all’ordine del giorno per i bambini. Il risultato è pelle arrossata, gonfiore e dolore nella parte contusa: si sta formando un ematoma, più comunemente chiamato livido o contusione. In pratica succede questo: a seguito del piccolo trauma si rompono i capillari sottocutanei, quei piccoli vasi sanguigni che scorrono sotto la pelle. Il sangue si accumula e provoca una tensione che può fare un po’ male. Dopodiché la situazione migliora, lentamente ma inesorabilmente: il sangue viene riassorbito da cellule specifiche che ne mutano il colore da viola a verdognolo o giallo. L’applicazione di impacchi freddi (ghiaccio, compresse di stoffa bagnate in acqua molto fredda, ghiaccio spray, sacchetti refrigeranti) riduce la fuoriuscita di sangue e quindi il dolore e l’infiammazione. Può essere utile, ma non è indispensabile e ha senso solo se applicata immediatamente dopo il trauma. Permettimi un consiglio aggiuntivo: ascolto spesso le mamme che impediscono al loro bimbo determinati giochi o sport, perché rischia di farsi male. Questo atteggiamento è sbagliato: il rischio di prendersi una botta o trovarsi un livido è più alto quando non si è allenati e siccome non si può impedire ai bambini di giocare, meglio lasciarli liberi di muoversi e sperimentare: in questo modo impareranno anche a cadere senza farsi male.

Gentile dottore, ho partorito due mesi fa e sto allattando. Vorrei evitare una nuova gravidanza e sto pensando di prendere la pillola anticoncezionale; so che ce n’è una in particolare adatta per l’allattamento. Ci sono controindicazioni? Può influire negativamente sul bimbo e sulla produzione del latte? Grazie Ilaria Cara Ilaria, alla tua domanda può rispondere con più accuratezza

un medico ginecologo, tuttavia le pillole estro-progestiniche, cioè la normale pillola anticoncezionale, di solito non sono prescritte durante l’allattamento, perché gli estrogeni possono ridurre la produzione di latte, come temi tu. La pillola cui fai riferimento è probabilmente la “minipillola”, cioè un preparato a base di solo progesterone. Prima di prenderla occorre comunque aspettare la naturale comparsa del “capoparto”, cioè del primo periodo mestruale che si presenta dopo il parto.

Testa tonda Caro dottore, ho una bambina di 4 mesi e mezzo. Quando ho fatto la visita, la pediatra mi ha detto che devo fare una ecotomografia transfontanellare dell’encefalo per fontanella bombata e plagiocefalia. In effetti mia figlia non ha la testa perfettamente sferica. Per quale ragione succede? Cosa può rischiare la mia bambina? Aspetto la sua risposta. Grazie Mamma di Grazia Cara mamma, faccia gli accertamenti del caso ma non si preoccupi. La plagiocefalia è la deformazione della testa del neonato durante i primi mesi di vita. Le ossa del cranio nella prima infanzia sono naturalmente elastiche e morbide e può capitare che assumano forme asimmetriche. Ciò è dovuto a come il bimbo appoggia la testa; talvolta il disturbo si presenta fin alla nascita e dipende dalla posizione avuta nel grembo materno. C’è poco da fare: con lo sviluppo le ossa diventeranno rigide. In genere basta un po’ di attenzione da parte dei genitori, che si dovranno occupare di ruotare la testa del bimbo, in maniera che il peso non gravi sempre sullo stesso lato. Inoltre, in caso di alterazioni non troppo gravi, col passar dei mesi è proprio lo stesso bambino a muoversi di più e a risistemare la situazione: è raro che la testa non torni più o meno sferica.

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GGl’esperto

l’avvocato

Francesca Galdini - avvocato

nessuna novità sull’attribuzione del cognome materno ai propri figli

Il cognome di mamma

Sono una lettrice vostra abbonata, tempo fa su queste pagine avevate parlato di una nuova legge che avrebbe dato la possibilità di dare a un bambino il cognome della madre, anche in coppie sposate. Vorrei sapere a che punto è la legislatura in proposito, la legge è stata approvata? Ed è possibile dare a un bambino il cognome della madre se il fratello maggiore porta quello del padre? La ringrazio molto per la risposta. Cordiali saluti, Lorena

Cara Lorena, ahimè non siamo ancora arrivati a una specifica disposizione sull’argomento: i nostri rappresentanti ne stanno ancora ampiamente discutendo in Parlamento; molte sono infatti le proposte di legge giunte a oggi in aula, sette per la precisione… Di base, in tutte si chiede che un figlio legittimo, nato da una coppia in costanza di matrimonio, possa avere il cognome di entrambi i genitori (prima quello del padre e poi quello della madre, oppure secondo l’ordine alfabetico); ai figli nati dopo il primo si dovrebbe applicare lo stesso cognome attribuito al primogenito, secondo lo stesso ordine. Una delle proposte prevede invece che si attribuisca al figlio il cognome di uno solo dei genitori, quindi quello paterno o quello materno secondo quella che è stata la scelta concordata dei genitori medesimi; anche in questo caso i figli successivi porterebbero lo stesso cognome del primo. Pare pertanto che di regola i fratelli debbano avere tutti lo stesso cognome. Al momento però ancora nulla di certo. Sicuramente la Corte Costituzionale ha sollecitato i lavori, perché ha affermato esplicitamente che “il sistema di attribuzione del cognome è retaggio di una concezione patriarcale della famiglia non più coerente con i principi del nostro ordinamento”. Recentemente la Corte di Cassazione ha sentenziato il dovere dell’Italia di uniformarsi ai principi comunitari adottando “tutte le misure adeguate per eliminare la discriminazione nei confronti della donna in tutte le questioni derivanti dal matrimonio e nei rapporti familiari, compresa la scelta del cognome” . Nessun intoppo infine si dovrebbe incontrare oggi, se si chiede di aggiungere il cognome materno a quello paterno già in uso: il Consiglio di Stato, infatti, ha stabilito che “non è previsto dall’ordinamento e dalla normativa applicabile un divieto esplicito all’aggiunta del cognome materno”, sottolineando che “la richiesta di aggiunta di altro cognome all’originario cognome paterno non è una richiesta di modifica dello stesso” sicché non si creerebbe confusione sul reale status della persona ma si evidenzierebbe in modo ancora più esplicito la sua provenienza familiare.

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salvadanaio GGl’esperto Luciana Ravetto - commercialista

Banche e clienti: rapporti più sereni L

a Manovra d’Estate ha regolamentato, almeno in parte, il far west bancario. Sono state votate alcune novità che per legge dovranno essere applicate dalle banche nel rapporto con i clienti. Vediamo cosa cambierà. In primis le banche non potranno più metterci tempi biblici ad accreditare un assegno sul conto corrente: la data di valuta del beneficiario non potrà superare il giorno lavorativo successivo al versamento (per i bonifici e gli assegni circolari) oppure i tre giorni lavorativi per gli assegni bancari. Per quanto riguarda la data di disponibilità sul conto non si potranno superare i quattro giorni lavorativi per bonifici e assegni circolari e i cinque giorni lavorativi per gli assegni bancari. Le regole sulla data cambieranno ancora il primo aprile 2010, quando per ogni tipo di titolo saranno fissati massimo quattro giorni lavorativi. Il secondo cambiamento riguarda la commissione di massimo scoperto, ovvero la commissione che le banche applicano sul massimo saldo negativo per ogni trimestre. Questa commissione è già stata abolita con la legge 2/2009, ma per rafforzare tale disposizione è stato previsto che la remunerazione massima dell’importo dato in affidamento al cliente non può superare lo 0,5% dello stesso. L’ultimo cambiamento, forse il più interessante, riguarda la cosiddetta surrogazione del mutuo. Se la banca fa ostruzionismo alla volontà del cliente di spostare il suo mutuo su un’altra banca dove si potrebbero ottenere condizioni economiche migliori, il cliente ha diritto a un risarcimento pari all’1% del valore del mutuo per ciascun mese di ritardo. In pratica, se volete cambiare banca dove appoggiare il vostro mutuo, la banca originaria ha 30 giorni di tempo, a partire dalla vostra richiesta, per portare a termine le pratiche, altrimenti avete diritto a un risarcimento.

Sms troppo salati Uno studio dell’Università di Waterloo in Canada, pubblicato sul New York Times, ha reso pubblica la modalità di trasmissione degli sms da parte delle compagnie telefoniche. I messaggini vengono inseriti nello spazio libero del segnale di controllo, che cellulari e antenne del gestore si scambiano continuamente a prescindere dalla presenza di un sms da inviare. La spedizione di un sms quindi non occupa banda maggiore, né causa costi aggiuntivi all’operatore telefonico. Di fronte a quest’ultima evidenza, crollano gli ultimi tentativi di

difesa dello scandaloso costo degli sms applicati dai gestori telefonici che operano in Italia. “Spesso spedire un messaggio in un altro paese europeo costa meno rispetto a un messaggio mandato nella propria città – spiega Massimiliano Dona, segretario dell’Unione Nazionale Consumatori -. Da tempo chiediamo al garante per la sorveglianza dei prezzi di imporre un vincolo di costo massimo. Sarebbe una garanzia per gli utenti in un mercato che non perde occasione per fare speculazioni a danno dei consumatori, soprattutto i più giovani”.

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GGl’esperto

il chimico

Ugo Finardi - chimico

sostanze pericolose si annidano negli affettati, ma non in tutti

Nitriti, nitrati e prosciutto U

na delle cose belle dell’aver studiato chimica è che nulla più può darti fastidio. Forse non si arriva a pensare ai propri amici, conoscenti e parenti come ad aggregati di atomi di idrogeno, ossigeno, carbonio, azoto e qualche altro elemento facilmente reperibile dal ferramenta, ma poco ci manca. Per esempio sapete cosa hanno in comune il guano (quel famoso e ottimo concime che deriva dai rifiuti organici lasciati dagli uccelli marini sulle scogliere del Sudamerica) e il prosciutto cotto del supermercato? La presenza di nitriti e nitrati, naturalmente. La differenza (grande, non vi preoccupate) è il fatto che nitriti e nitrati sono uno dei costituenti fondamentali per il guano (che non per nulla è un concime ad altissimo tenore di azoto), mentre per il prosciutto vengono aggiunti come conservanti alla fine della produzione. Il fatto che nitriti e nitrati siano fondamentali per lo sviluppo della vita dei vegetali e che siano degli ottimi conservanti, non significa però che facciano bene al corpo umano. Assumere un eccesso di nitrati è pericoloso, in quanto vengono metabolizzati dal corpo umano e trasformati in ammoniaca dal fegato, diventando prima nel processo nitriti (nitriti e nitrati differiscono per lo stato di ossidazione dell’azoto e per il numero di atomi di ossigeno presenti nella molecola). I nitriti, a loro volta, sono in grado di ossidare il ferro dell’emoglobina, causando la diminuzione dell’apporto di ossigeno agli organi attraverso il sangue. Naturalmente questo diventa problematico quando sono in gioco grandi quantità di nitrati e nitriti e inoltre dipende anche dall’età e dalle caratteristiche personali (alcuni individui sono più sensibili di altri). Inoltre nitrati e nitriti, proprio perché presenti nei concimi, possono arrivare nell’organismo anche attraverso i vegetali (alcuni ortaggi in particolare) e nelle acque, che infatti non sono più potabili oltre una certa concentrazione delle due specie chimiche: 50 milligrammi per litro per i nitrati e zero per i nitriti. Nell’elenco europeo degli additivi i due composti sono indicati rispettivamente come E249 ed E250 (i nitriti), mentre i nitrati come E251 ed E252. Ma torniamo al prosciutto. Qui nitrati e nitriti vengono utilizzati soprattutto per evitare lo sviluppo del Clostridium botulinum, un batterio responsabile della produzione di una tossina dagli effetti potenzialmente mortali verso chi incautamente la ingerisca: si tratta del famoso botulismo. Gli unici prosciutti che per legge non possono avere additivi di alcun genere sono il Prosciutto Crudo di Parma DOP e il Prosciutto Crudo di San Daniele DOP, che sono semplicemente carne salata e stagionata (a regola d’arte, naturalmente). Negli altri casi l’uso di nitrati e nitriti è autorizzato, naturalmente con dosi massime per unità di peso stabilite per legge. Allora cosa fare? I nitrati e i nitriti fanno male, ma se mancano, si rischia che il prosciutto o l’affettato di turno facciano peggio. Un’accortezza può essere quella di preferire affettati che non contengano nitriti, che come detto sopra sono ancor meno amichevoli verso il nostro corpo: in Italia però prodotti di questo tipo non sono molto comuni, mentre per esempio in Svizzera il nitrito di sodio è vietato per legge.

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natura GGl’esperto Federica Ferraresi

Una mano lava l’altra I

l pericolo viene dalla maniglia della porta. Non è il titolo di un film horror di prossima uscita. È, piuttosto, un pensiero frequente di tante persone in questi tempi bui, sui quali sovrasta la minaccia dell’arrivo della nuova influenza. A quanti di noi è capitato, in questo periodo, di guardare con diffidenza il pomello di un bagno pubblico, pensando che l’avventore precedente l’avesse toccato proprio dopo aver starnutito? Germi e microrganismi vari che si annidano sulle maniglie di sostegno del tram non erano mai stati così allarmanti come oggi. A questo è dovuto anche l’incredibile incremento delle vendite dei vari gel igienizzanti per le mani (quelli a secco e pronti all’uso), utilizzati quasi come filtri magici. Al di là dei rischi di pandemie varie (e senza diventare degli ossessivi-compulsivi), pulirsi quotidianamente le mani, come insegnano la mamma e il buon senso, è sicuramente un’ottima abitudine, rispettosa del prossimo.

A scuola d’igiene I bambini e gli adolescenti, ovvero coloro i quali sono ancora in età scolare, sono i soggetti, per così dire, più a rischio. Un po’ perché la scuola, a causa della stretta convivenza, è un ricettacolo di germi, virus e compagnia bella, un po’ perché prima dei vent’anni, di solito, ci si preoccupa poco di dove si appoggiano le mani prima di metterle in bocca. Lo stesso Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, durante il discorso per l’inaugurazione del nuovo anno scolastico americano, ha consigliato agli studenti di lavarsi spesso le mani. Cittadinanzattiva, movimento di partecipazione civica che si occupa, in Italia e in Europa, della promozione e la tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori, ha affrontato il tema della diffusione di norme per una corretta igiene per studenti, insegnanti e famiglie. “Dal VII Rapporto Impararesicuri su sicurezza, qualità e comfort delle nostre scuole – si legge sul sito www.cittadinanzattiva.it- emerge che nel 61% delle scuole manca il sapone, nel 69% l’asciugamano usa e getta. Non ci può interrogare sulla opportunità o meno di ritardare l’inizio della scuola o di chiudere quelle che presenteranno un certo numero di casi, se mancano le misure ordinarie e quotidiane di igiene e prevenzione della diffusione del virus”. Secondo Cittadinanzattiva, dotare le scuole di sapone e asciugamani usa e getta sarebbe un buon metodo per prevenire la diffusione dell’influenza A.

Mamme esperte Per avere un parere più vicino a noi, abbiamo fatto alcune domande a Delphine, infermiera professionale e mamma. Secondo il tuo parere di operatore sanitario, ma anche di mamma, utilizzare i gel igienizzanti per le mani è una pratica utile? “L’uso dei gel igienizzante, che tanto va di moda in questo periodo, non è sufficiente a prevenire il contagio dell’influenza A - risponde Delphine anche perché basta che una persona già contagiata ci starnutisca in faccia e la frittata è fatta. Anche se si hanno le mani pulite. Piuttosto la pulizia delle mani dovrebbe essere un’abitudine normale, una precauzione da prendere sempre”. Per i bambini, qual è il prodotto più indicato per la pulizia delle mani? “Il gel igienizzante è più indicato per gli adulti perché è un prodotto forte e, per la pelle dei bambini, se usato troppo spesso, potrebbe risultare troppo aggressivo. Per i più piccoli, la soluzione migliore è usare acqua e sapone”.

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GGl’esperto

libri

Lisa Sertoli

dal libro nasce il film e dal dvd si legge il libro

Dalla carta alla pellicola S

ono tanti i libri che danno ispirazioni a pellicole cinematografiche. Più o meno fedeli, più o meno riuscite. La regola non fa eccezione nel caso della letteratura per bambini. La maggior parte dei cultori della carta stampata preferisce leggere il libro prima di vedere il film, ma alle volte la curiosità per il libro viene proprio dalla visione di un film che ha appassionato. Esempio abbastanza unico di libro che ha uguale successo al film, sono i volumi di Harry Potter di J. K. Rowlings, editi in Italia da Salani. Regista delle fortunatissime pellicole David Yates, il cui protagonista molto azzeccato è Daniel Radcliffe. Un autore che ha scritto eccellenti romanzi per ragazzi da cui sono stati tratti grandi film è Roald Dahl. “La fabbrica di cioccolato”, editore Salani, 18 euro, racconta del premio promesso dalla fabbrica di cioccolato Wonka: chi troverà i cinque biglietti d’oro nelle tavolette di cioccolato riceverà una provvista di dolciumi per tutto il resto della sua vita, mentre un solo fortunato ne diventerà il padrone. Charlie Bucket, bambino di famiglia povera con una grande passione per il cioccolato, ha la fortuna di trovare proprio l’ultimo dei cinque biglietti d’oro. Da questo romanzo sono stati tratti due film. La versione forse più nota è quella suggestiva che ne ha dato Tim Burton nel 2005, con Johnny Depp nel ruolo di Willie Wonka. Risale al 1971 quella girata da Mel Stuart con protagonista Gene Wilder. Dahl è pure l’autore del delizioso “Matilde”, edito da Salani, 12 euro, che narra le irresistibili avventure dell’intelligentissima bambina, da cui occhi si sprigiona un magico potere con cui riesce a risolvere gran parte dei problemi che la affliggono. Il film, del 1997, si intitola “Matilda 6 mitica”, regista e protagonista Danny De Vito. Per chi ama il genere fantasy une delle accoppiate vincenti libro-film degli ultimi anni è “La bussola d’oro” di Philip Pullman, edito da Salani. Dal primo volume della trilogia, il regista Chris Weitz ha tratto il film omonimo nel 2007. Narra le vicende dell’orfana Lyra Belacqua, che vive nel Jordan College di Oxford, in un mondo alternativo in cui ogni persona ha un suo ‘daimon’, una sorta di alter ego animale. Si inseriscono nel filone fantasy anche “Le cronache di Narnia”. La serie di romanzi scritti da C. S. Lewis è pubblicata da Mondadori, che ha riunito i sette capitoli della saga in tre volumi. Narrano le avventure di quattro fratelli che scoprono in un armadio la porta verso l’incantato regno di Narnia. I film hanno la regia di Andrew Adamson, per ora ne sono usciti in Italia due. È un po’ noir, adatto a bambini dai 10 anni in su “Coraline”, di Neil Gaiman, Mondadori, 17 euro. Nella casa di Coraline ci sono 13 porte che danno accesso ad altre porte e corridoi. La quattordicesima porta, invece, dà su un muro di mattoni. Dall’altra parte c’è un corridoio scuro alle fine del quale c’è una casa identica alla sua con una mamma proprio come la sua, o quasi. Il film d’animazione è uscito proprio quest’estate, con la regia di Henry Selikc ed è un capolavoro. Sicuramente adatti a bambini più piccoli, i libri del Dr. Seuss sono un classico della letteratura per l’infanzia, di quelli che piacciono tanto ai piccoli quanto agli adulti che li leggono la sera prima della nanna. “Ortone e i piccoli Chi”, Giunti Junior, 5,90 euro, con la bella traduzione in rima di Anna Sarfatti, racconta del sensibile elefante Ortone. Che scopre l’esistenza di una minuscola città, quasi invisibile che rischia di venir distrutta, la città dei piccoli Chi. Gli altri animali lo deridono, non credendo alla sua storia, finché Ortone non trova un modo di provare l’esistenza dei Chi. Nel 2008 da questa storia è stato tratta la deliziosa pellicola “Ortone e il mondo dei Chi”, creatura dello studio d’animazione Blue Sky Studio (quelli dell’Era Glaciale, per intendersi). E per finire un tocco di orgoglio nazionale. “La gabbianella e il gatto”, un meraviglioso film di animazione italiano del 1998, realizzato dalla studio Lanterna Magica. La vicenda della gabbianella orfana Fifi cresciuta dal gatto Zorba. Una vicenda poetica e delicata, tratta dalla favola di Luis Sepulveda “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, editrice Guanda, 7 euro.

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Mensile, numero 5 anno 4 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro

MAGGIO 2009

2009

o z n o Z A-

ndly Guida baby frie ie er zz pi i, a ristorant feste re fa r pe hi e luog onte em Pi a Torino e in

Brunch • Parchi safari • Perineo • Ippodromo


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cinema e home video

Mario Bettas Valet

In volo con il nonnino

Q

ualcosa sta per cambiare le giornate del tranquillo e taciturno Carl Fredricksen. Il sogno di una vita, viaggiare per il mondo e visitare nuovi paesi, si sta per realizzare. Per scappare ai creditori l’anziano Carl trova una soluzione quantomeno originale: grazie ai palloncini che ha venduto per anni riesce a fuggire portandosi dietro tutta la casa. Sospesa nell’aria e spinta dal vento come una mongolfiera l’abitazione diventa un efficiente mezzo di trasporto. Ma appena intrapreso il viaggio, alla sua porta bussa l’assilante Russel, un goffo boyscout a caccia di distintivi di merito e rimasto nel pianerottolo di casa nel momento del decollo. Ha così inizio, per Carl Fredricksen e Russel, un viaggio verso il Sudamerica dove incontreranno uno strano pavone, un cane parlante e un malvagio esploratore. Una delle pellicole d’animazione più attese delle stagione arriva finalmente nelle sale italiane. Si tratta di “Up”, decimo lungometraggio realizzato dalla Pixar e dalla Walt Disney. Il film è stato scritto e diretto a quattro mani da Bob Peterson e da Pete Docter, già autori di numerosi titoli della prestigiosa casa di produzione americana. Dopo il successo ottenuto un anno fa con Wall-E, la Pixar ritorna sugli schermi realizzando il suo primo lungometraggio in formato 3-D. Presentato in anteprima al Festival di Cannes e alla Mostra del Cinema di Venezia, in occasione del Leone alla Carriera assegnato al direttore creativo della Pixar John Lasseter, Up si candida a diventare uno dei film più visti dell’anno, come è successo nelle prime settimane di programmazione negli Stati Uniti. Per i temi che affronta, la vecchiaia, l’elaborazione di un lutto, la solitudine e i sogni irrealizzati, Up è una pellicola delicata e complessa che travalica i confini del genere, ma al tempo stesso sa divertire e commuovere come pochi altri film d’animazione.

Nel paese delle creature selvagge “Nel paese delle creature selvagge”, l’atteso film tratto dall’omonimo romanzo illustrato di Maurice Sendak, sta per arrivare nelle sale di mezzo mondo. La regia è stata affidata al giovane regista statunitense Spike Jonze, già autore di alcuni lungometraggi, come “Essere John Malkovich” e “Il ladro di orchidee”, nonchè realizzatore e curatore di numerosi videoclip. Una sera il disobbediente Max, mandato a letto senza cena dalla mamma, inizia a immaginare avventure in terre inesplorate e lontane. Il ragazzino, con pochi amici, ma dalla fervida fantasia, si ritroverà così catapultato in un mondo popolato da strani animali, luoghi sconosciuti e foreste misteriose. Il ruolo del protagonista è stato affidato al giovanissimo Max Records, già al suo terzo film, la madre invece è interpretata da Catherine Keener. La pellicola, prodotta e distribuita dalla Warner Bros, deve molto ad altri film dello stesso genere: sono molti i riferimenti a “La storia infinita”. È sicuramente un prodotto adatto a tutta la famiglia, ma in particolare è rivolto a un pubblico preadolescente.

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Hello Kitty

Hello Kitty, la gattina giapponese regina del merchandising, ritorna sugli scaffali dei negozi con serie Le avventure di “Hello Kitty & Friends”, prodotta nel 1993 per la televisione. Tutti gli episodi sono raccolti in quattro dvd venduti separatamente. Ogni dvd, edito dalla Universal Pictures, dura 96 minuti. Prezzo listino: 12 euro


baby web

Note sul filo della rete C

anzoncine e filastrocche: le usiamo per addormentare i nostri cuccioli, le insegniamo loro per farli giocare e per intrattenerli e rimaniamo affascinati quando le canticchiano durante le recite a scuola. I nostri ricordi d’infanzia sono un enorme riserva di melodie, ma se un giorno fossimo colti da amnesia, da un improvviso abbassamento di voce o semplicemente avessimo voglia di novità, Internet potrà essere, per l’ennesima volta, un prezioso alleato. La cosa più semplica che potete fare è andare sul fido Youtube (www.youtube.com), digitare ‘canzoni per bambini’ e scegliere tra le tante proposte, spesso corredate di video. E se diventerete degli habitué di questa soluzione, vi risulterà di certo utile la possibilità di creare delle playlist dei brani più gettonati dai vostri bambini. Su www.filastrocche.it potete trovare tante canzoni divise per categoria, per alcune ci sono solo i testi, ma di molte è possibile scaricare anche la base musicale per cantare insieme i brani conosciuti e per impararne di nuovi. Grammaticanto (www.grammaticanto.it) è un sito che dedica grande spazio alle ‘canzoncine d’apprendimento’: testi, musiche e disegni da colorare per imparare la grammatica, la matematica, il tempo e le stagioni. Sarà anche carino far vedere ai piccoli i video in cui altri coetanei interpretano i brani che stanno imparando. Ricordate quei motivetti che di tanto in tanto fischiettiamo senza ricordarne le parole? Singasong (www. singasong.altervista.org) raccoglie motivetti in lingua originale accompagnandoli ad animazioni in flash colorate e divertenti. Su www.rimaiolo.it potete trovare testi e demo musicali originali e divertenti di cui viene fornito lo spartito. Suonolandia (www.suonolandia.it) è un sito completo per giocare e imparare con la musica.

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spettacolo

Incanti U

ltimi appuntamenti con gli spettacoli del festival “Incanti - Rassegna internazionale di Teatro di Figura”. Protagonista della sedicesima edizione è il rapporto tra Storia e Teatro di Figura. Un singolo spettacolo costa 10 euro (ridotto 8 euro, riduzione studenti 5 euro). Una serata con due spettacoli costa 16 euro (riduzione studenti 8 euro). Giovedì 1 ottobre, ore 20.30, 22 - Teatro Vittoria - Foyer Theatre for One Due microspettacoli rivolti a uno spettatore alla volta. “Dan’s Baby”, invita a sbirciare nella pancia del primo uomo incinto, invece con “Riverbed Dive”, lo spettatore può curiosare sul fondale di un fiume senza bagnarsi. Giovedì 1 ottobre, ore 21 - Teatro Vittoria Licht und Schatten in Bamberg Un grande e antico libro per raccontare mille anni della storia della città di Bamberg. Ombre e luci danno vita a una narrazione appassionante. Giovedì 1 ottobre, ore 22.30 - Teatro Vittoria Le teste di Pallino Le teste di Pallino sono i burattini che Carlo Brizzolara, paracadutista a El Alamein, riportò dal campo di concentramento in Egitto, dove fu per quattro anni prigioniero di guerra. Venerdì 2 ottobre, ore 20.30 - Teatro Vittoria Theatre for One Venerdì 2 ottobre, ore 21 - Teatro Vittoria A novembre day La Prima guerra mondiale raccontata attraverso la vicenda di due amici e un cane. La storia tocca momenti ora tragici ora leggeri.

Venerdì 2 ottobre, ore 22.30 - Teatro Vittoria Urashimataro il pescatore Antica leggenda giapponese che racconta la storia del povero pescatore Urashimataro. Una storia d’amore ma anche una riflessione sul tempo che passa. Sabato 3 ottobre, ore 20.30 - CTRG - Foyer Theatre for One Sabato 3 ottobre, ore 21 - CTRG - Sala Grande Didone e Enea Musica di Henry Purcell. Didone e Enea è un tripudio barocco di emozione e meraviglia. Domenica 4 ottobre, ore 16 - CTRG – Foyer Retrò Spettacolo autoironico costruito sul fallimento dello spettacolo stesso, mette in scena, da una parte, due burattini che cantano e ballano e sembrano andare d’accordo. Dall’altra parte, le burattinaie egocentriche si contendono il favore del pubblico, litigando. Domenica 4 ottobre, ore 16.45 - CTRG - Sala Grande Platero hi-hò L’opera di Juan Ramòn Jimenéz viene vista attraverso il teatro d’ombre. Il gioco degli attori sulla scena rappresenta bene il delicato rapporto tra il poeta e il suo

Teatro Vittoria - Via Antonio Gramsci, 4 – Torino Casa del Teatro Ragazzi e Giovani - Corso Galileo Ferraris, 266 – Torino Per informazioni e prenotazioni: Casa del Teatro Ragazzi e Giovani Cell. 340 1500220, dalle 15 alle 18 - info@festivalincanti.it - www.festivalincanti.it

Melevisione

Pigiami La Casa del Teatro Ragazzi e Giovani inaugura la stagione 2009/2010, venerdì 23 ottobre, con lo spettacolo “Pigiami”. Venerdì 23 ottobre Casa del Teatro Ragazzi e Giovani Corso Galileo Ferraris, 266 Torino Per informazioni: tel. 011 19740280 www.casateatroragazzi.it

Il Gioco del teatro Nonsoloteatro organizza un laboratorio di teatro rivolto a bambini dai 6 ai 10 anni. I piccoli aspiranti attori potranno imparare a giocare, conoscere e comunicare, condividendo un’esperienza di gruppo. I bambini apprenderanno a usare il proprio corpo e la propria voce per esprimersi attraverso “Il Gioco del teatro”. Gli incontri in programma sono dieci al costo di 100 euro. Da lunedì 12 ottobre a lunedì 21 dicembre, dalle 17 alle 18.30

Spegnete la TV e correte al Teatro Colosseo, arriva la Melevisione! Grandi e piccini potranno ammirare i magici abitanti del Fantabosco, occasione unica per vedere dal vivo gli eroi fantastici del piccolo schermo. Sono scomparsi gli stivali delle sette leghe dell’orco, la bacchetta magica della fata, lo specchio della strega, il fuso della Bella Addormentata, la mela di Biancaneve e altri importanti oggetti magici. Chi sono i responsabili di questo furto fiabesco che ha portato scompiglio tra le fiabe dei bambini? La poltronissima costa 25 euro, la poltrona 22 euro e la galleria 19 euro.

Centro Sociale San Lazzaro Via dei Rochis, 3 Pinerolo (TO)

Sabato 24 e domenica 25 ottobre, ore 16 Melevisione - Il mistero delle fiabe rubate Teatro Colosseo - Via Madama Cristina, 71 – Torino Per informazioni: biglietteria tel. 011 6698034/011 6505195 Dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19

Per iscrizioni e informazioni: Nonsoloteatro tel. 0121 323186 info@nonsoloteatro.com

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cultura

Potager Royal A

l Castello di Racconigi si prevede un ottobre ricco di eventi diversi, ideali per trascorrere dei weekend all’insegna della bellezza e dell’incanto. Sabato 3 ottobre, dalle ore 20.30 alle 22.50, ultimo appuntamento con “Aspettando lo zar”, apertura straordinaria, in notturna, in occasione del centenario della visita dello Zar Nicola II Romanov a Racconigi. Lungo il percorso, i visitatori potranno assistere a momenti di spettacolo teatrale e di narrazione, immersi nell’atmosfera emozionante dei preparativi per quei tre giorni unici del lontano 1909. L’ingresso è ogni 20 minuti, in gruppi di massimo 25 persone. Il biglietto costa 5 euro; è previsto un prezzo ridotto a 2 euro per i minori di 18 anni, per chi ha più di 65 anni e per i possessori della Tessera Musei, ridotto a 4,50 euro tra i 18 e i 25 anni. Sabato 3 e domenica 4 ottobre, dalle 10 alle 19, ritorna “Potager Royal”, evento che farà perdere la testa agli amanti del giardinaggio. Si potranno ammirare in esposizione fiori e piante, erbe aromatiche e medicinali, attrezzi e accessori per il giardino, strumenti per la conservazione e la coltivazione. L’ingresso costa 2 euro; è gratuito per i minori anni 18 e per gli over 65 e per i possessori della Tessera Abbonamento Musei Torino Piemonte. Inoltre, tutte le domeniche mattina di ottobre, alle 10.30, vi aspetta “Il giro del mondo in 80 animali”, visita laboratorio dedicata a bambini e famiglie. Grazie alle decorazioni del castello, dove sono rappresentati tanti animali e altrettanti paesaggi, gli audaci “esploratori” potranno viaggiare intorno al mondo. Il biglietto costa 5 euro; è gratuito al di sotto dei 18 anni e al di sopra dei 65 anni e per i possessori della Tessera Musei, ridotto del 50 per cento fra i 18 e i 25 anni. Gruppi massimo di 25 persone. Sabato 3 e domenica 4 ottobre Castello di Racconigi Via Morosini, 3 - Racconigi (CN) Per informazioni: tel. 0172 84005 - comunica@castellodiracconigi.org - www.ilcastellodiracconigi.it

Un venerdì da... favola Una mezz’ora di fiabe, favole e coccole lette ad alta voce per i bambini.

VIEWFest 2009 Amanti del cinema digitale, gioite! A Torino arriva il VIEWFest 2009 il più importante festival internazionale di cinema digitale. Ad aspettarvi, ci saranno film, animazione, video musicali, live, proiezioni in lingua originale (inglese) con sottotitoli in italiano e molto altro ancora. Inoltre, da non perdere la proiezione dei capolavori storici dell’animazione Disney-Pixar. Da venerdì 30 ottobre a domenica 1 novembre Sedi varie – Torino Per informazioni: tel. 011 6680948/011 5695155 www.viewfest.it

Venerdì 2, 9, 16, 23 e 30 ottobre, ore 17.30

Biblioteca civica Mirafiori Corso Unione Sovietica, 490 Torino Per informazioni: tel. 011 3470637

C’era una fiaba

Sacra di San Michele

Letture e animazione per bambini dai 5 anni.

Ecco il calendario delle iniziative culturali in programma alla Sacra di San Michele per il mese di ottobre.

Sabato 3, 10 e 17 ottobre, alle 11

Sabato 3 ottobre Ore 17.30 - Speciale visita guidata al Monastero Vecchio e Biblioteca. Ore 21 - Nella chiesa abbaziale, il concerto “Mannheimer Ensemble, musiche di Mozart, Bach, Albinoni”. A seguire, speciale visita notturna alle Chiese, Monastero Nuovo e Torre della Bell’Alda.

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Sabato 10 e 17 ottobre Ore 21 - Seconda rassegna corale “La voce dello Spirito” Musica corale dal Piemonte. Via alla Sacra, 14 - S. Ambrogio di Torino (TO) Per informazioni: tel. 011 939130 info@sacradisanmichele.com www.sacradisanmichele.com

Biblioteca civica “Primo Levi” Via Leoncavallo, 17 - Torino Per informazioni: tel. 011 4431262


cultura

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La Maschera di Ferro A

Pinerolo va in scena l’undicesima edizione della rievocazione storica de “La Maschera di Ferro”, manifestazione suggestiva e originale, in bilico tra storia e leggenda. Potrete assistere alle avventure di D’Artagnan, dei tre Moschettieri e del misterioso personaggio della Maschera di Ferro. Il calendario degli eventi proposti durante la rievocazione è molto variegato; si passa dagli spettacoli di musici, danzatrici, giocolieri e giullari a quelli di acrobati, illusionisti e sbandieratori. Le vie del centro storico della città saranno “invase” da diversi gruppi storici che, vestiti con costumi ad hoc, faranno rivivere ai visitatori l’atmosfera tipica del ‘600. Inoltre, quando scocca l’ora del desinare, antiche taverne attendono i golosi di tutte le età, proponendo gustose bevande e prelibati cibi.

Sabato 3 e domenica 4 ottobre Pinerolo (TO) Per informazioni: tel. 0121 794729 • www.mascheradiferro.net

100 favole per giocare Storie di streghe, stregoni, magie e pozioni per questo laboratorio di lettura rivolto a bambini a partire dai 4 anni. Mercoledì 28 ottobre, ore 17 Biblioteca civica Lingotto “D. Bonhoeffer” Corso Corsica, 55 - Torino • Per informazioni: tel. 011

La biblioteca ci racconta Letture per bambini a partire dai tre anni a cura dei volontari e delle volontarie del Servizio Civile Nazionale. Martedì 6, 13, 20 e 27 ottobre, alle 17 Biblioteca civica “Italo Calvino” Lungo Dora Agrigento, 94 - Torino • Per informazioni: tel. 011 4420740/41

Luna di latte Gruppo di sostegno per l’allattamento al seno, rivolto a mamme, bambini, future mamme e papà. Lunedì 5 e 19 ottobre, ore 17 Biblioteca civica Falchera Piazza Giovanni Astengo (ex Piazza Falchera), 9 - Torino Per informazioni: tel. 011 4432620

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eventi

La Sagra dell’uva U

ltimi giorni della Sagra dell’uva di Bricherasio. Sabato 3 ottobre, alle 20.45 presso la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria, ci sarà la presentazione dei restauri delle due grandi tele del Presbiterio. In seguito, tanta musica con l’esibizione del Coro Bric Boucie. Domenica 4 ottobre, alle 14.30, lasciatevi catturare dall’avventura con la “Caccia al tesoro a piedi, alla scoperta di Bricherasio”, rivolta alle famiglie (per informazioni e iscrizioni, cell. 338 4031271). Inoltre, sia sabato che domenica, è prevista la Gara motociclistica nazionale “Rush Cup Edelweiss ‘09” (per informazioni, cell. 338 5063624). Sabato 3 e domenica 4 ottobre Bricherasio (TO) Per informazioni: Associazione Pro Loco e Comune di Bricherasio Tel. 0121 59105 - www.comune.bricherasio.to.it

Gustovalsusa 2009 Ecco gli eventi di ottobre organizzati nell’ambito della manifestazione “Gustovalsusa 2009”. Arte, artigianato, musica e Siöle Pien-e Ad Almese, presso la frazione Rivera, ritorna la 12a edizione di “Arte, artigianato, musica e Siöle Pien-e”. Il programma proposto è ricco di appuntamenti: giovedì 1 ottobre, alle 21 presso il Palatenda, ci sarà Vijà cantà, vecchie canzoni tra amici con spuntino in allegria. Venerdì 2 ottobre, alle 18 al ricetto di San Mauro, golosa Merenda sinoira con degustazione vini e prodotti locali. Sabato 3 ottobre, ci sarà il Concorso siole piene, aperto a tutti; alle 15, è prevista l’apertura della mostra e, alle 16, visita guidata alla torre di San Mauro. Domenica 4 ottobre, alle 9, si dà il via al mercatino dello scambio e del baratto e alla mostra artigiana; alle 15, potrete trascorrere un pomeriggio tra storia e fantasia con “La corte del Conte Rosso in visita a Francesco Lacombe Signorotto di Avigliana ed Almese per l’investitura di nuovi e valorosi cavalieri”. Da giovedì 1 a domenica 4 ottobre Fraz. Rivera – Almese (TO) Per informazioni: Comune di Almese Tel. 011 9350201 Fiera della toma A Condove c’è la Fiera della Toma, giunta alla ventesima edizione.

Sabato 10 e domenica 11 ottobre Condove (TO) Per informazioni: Comune di Condove Tel. 011 9643102 www.comune.condove.to.it

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Avigliana Mangiabio Ad Avigliana, in piazza del Popolo, si tiene la manifestazione “Avigliana mangia-bio”. Per la giornata, saranno allestite le bancarelle dei prodotti del territorio, dell’agricoltura biologica e i cosiddetti a “chilometri zero”. I bambini potranno provare l’emozione di diventare potatori per un giorno grazie alle nozioni impartite dalla Coldiretti, dalle 10. Domenica 11 ottobre Piazza del Popolo – Avigliana (TO) Per informazioni: Tel. 011 9769111 www.comune.avigliana.to.it Sagra del Marrone A Villarfocchiardo, non perdetevi la Sagra del Marrone, tradizionale appuntamento, giunto alla 48a edizione. Venerdì 16 e sabato 17 ottobre Villarfocchiardo TO) Per informazioni: Comune di Villarfocchiardo Tel. 011 9645025 - www.comune.villarfocchiardo. to.it Festa del Marrone A San Giorio di Susa, è in programma la nuova edizione della Festa del Marrone.

Da giovedì 22 a domenica 25 ottobre San Giorio di Susa (TO) Per informazioni: tel. 0122 49666

Passeggiata naturalistica Tutti alla scoperta della collina di Moncalieri con l’escursione notturna guidata dagli accompagnatori naturalistici del Parco del Po Torinese. Il ritrovo è fissato alle 20.45 (luogo da definire). L’escursione è gratuita e sarà effettuata anche in caso di maltempo. Venerdì 16 ottobre, ore 20.45 Moncalieri (TO) Per informazioni: tel. 011 64880172 legambiente.amicidelpo@ gmail.com


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Festa d’autunno G

rande Festa d’Autunno a Mattie, presso l’area dietro al Municipio. Tanti appuntamenti in programma per celebrare la ventesima edizione: tradizionale Castagnata, peso dei marroni, torte a base di frutti autunnali e una piccola esposizione di prodotti tipici e di artigianato locale. L’ingresso è libero.

Domenica 18 ottobre Mattie (TO) Per informazioni: Comune di Mattie Tel. 0122 38124 www.comune.mattie.to.it

Gran Castagnata A Souchères Basses, frazione di Pragelato, è in programma la “Gran Castagnata”. Domenica 25 ottobre Fraz. Souchères Basses – Pragelato (TO) Per informazioni: Ufficio Informazioni tel. 0122 741728

Sopra(t)tutto la patata A Pragelato si tiene la nona edizione della manifestazione “Sopra(t)tutto la patata”. Domenica 18 ottobre Pragelato (TO) Per informazioni: Associazione Lou Magnaut Cell. 348 3635123

Sagra del Marrone A Roccavione c’è la Sagra del Marrone… Ecco una rima baciata per celebrare l’ingrediente protagonista della cucina povera di ieri che, oggi, viene festeggiato in questa manifestazione, giunta ormai alla 47a edizione. Il programma prevede: un seminario sulla castagna, un progetto di “raccolta sul campo” per i turisti, visite all’ecomuseo del mulino, momenti folkloristici e distribuzione di caldarroste e vino novello. Domenica 11 ottobre Roccavione (CN) Per informazioni: Comune di Roccavione Tel. 0171 767108 roccavione@reteunitaria.piemonte.it - www.comunediroccavione.it

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rriso o s l e d ra u c i t i d n Pre bino m a b o del tu


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Sagra del Bollito P

er riscaldarsi cuore e pancino dopo l’arrivo dei primi freddi autunnali, non c’è nulla di meglio che una gustosa pappa a base di bollito. Montaldo Torinese ospita la Sagra dedicata al celebre secondo piatto piemontese che, per la nona edizione, propone un programma ricco d’iniziative. Sabato 24 ottobre, presso il Circolo Polisportivo Montaldese alle 20.30, è prevista la cena del Gran Bollito Misto alla Piemontese. Domenica 25 ottobre, nel centro storico alle 9, sarà allestito il mercatino dei prodotti dell’agricoltura e dell’artigianato locali. Alle 10 ci sarà la mostra degli animali, un’esposizione di strumenti e dimostrazione dei lavori che si facevano in cantina (Vin, Vin d’pom, Oli d’oliva, Oli d’nos). Alle 12.30, dopo l’inaugurazione della Sagra, non perdetevi il pranzo del gran bollito misto alla piemontese, rallegrato da musiche tradizionali e popolari piemontesi. Sabato 24 e domenica 25 ottobre Montaldo Torinese (TO) Per informazioni: Circolo Polisportivo Montaldese cell. 347 3334042 - www.comune.montaldotorinese.to.it

Fungo in Festa A Giaveno, la parola d’ordine è fungo! Ritorna, infatti, il tradizionale appuntamento con la manifestazione “Fungo in Festa” dove i golosoni di tutte le età potranno fare scorpacciate del saporito frutto della terra. I funghi, inoltre, potranno essere acquistati presso il mercatino dei prodotti tipici, dove saranno allestite bancarelle con specialità della zona. Da venerdì 2 a domenica 11 ottobre Giaveno (TO) Per informazioni: Ufficio informazioni turistiche tel. 011 9374053

Sagra del Kiwi A Bibiana, tanti eventi per tutti: domenica 18 ottobre, sarà allestito il mercatino delle pulci; da venerdì 23 a lunedì 26 ottobre, c’è l’originale Sagra del Kiwi. Domenica 18 ottobre - Da venerdì 23 a lunedì 26 ottobre Bibiana (TO) Per informazioni: Comune di Bibiana tel. 0121 55723 - www.comune.bibiana.to.it

Sagra della zucca e del formaggio A Sciolze, zucche e formaggi saranno i protagonisti della sagra a loro dedicata, giunta all’ottava edizione. La “Festa d’Autunno” prevede anche una Fiera-Mercato e l’investitura di Bastian Contrario e della Bella Lidia. Domenica 4 ottobre Sciolze (TO) Per informazioni: tel. 011 9603712 info@comunedisciolze.it - www.comunedisciolze.it

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Olio e Olive Cumiana presenta “Olio e Olive”, manifestazione dedicata alla conoscenza e promozione dell’olio di oliva, giunta alla seconda edizione. Sabato 24

25 ottobre Piazza Martiri Cumiana (TO) Per informazioni: Comune di Cumiana tel. 011 9059001 e domenica

Festa del Cece Nucetto organizza la quinta edizione della Festa del Cece. In programma, il mercatino dei prodotti tipici, dalle 9, il conferimento del Premio Cece d’Oro, alle 12, il pranzo con menù a base di ceci di Nucetto, alle 13, e la gran castagnata alle 15. Domenica 11 ottobre Nucetto (CN) Per informazioni: tel. 0174 74112 nucetto@reteunitaria.piemonte.it www.nucetto.net


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La Castagna Garessina C

astagna mon amour! A Garessio, sono previste mostre, caldarrostai, artisti di strada, musica e balli in piazza, percorsi enogastronomici a tema, degustazioni e mercatini con prodotti di valle, tutti dedicati alla regina dell’autunno. Dulcis in fundo, appuntamento nel bosco per rendere omaggio alla “Reginetta del Bosco”. Da domenica 4 a domenica 25 ottobre Garessio (CN) Per informazioni: tel. 0174 805644/803145 infoturismo@garessio.net www.garessio.net

Bagna Caöda A Faule si svolge la tredicesima festa della “Bagna Caöda”. Per grandi e piccini appuntamento sabato 10 ottobre alle 16 con la passeggiata lungo il Po. Il ritrovo e la partenza sono davanti al comune di Faule. Tutte le sere a cena, per i più piccoli, è disponibile il “Menu Bambino”. Da venerdì 9 a martedì 13 ottobre Faule (CN) Per informazioni: tel. 011 974113 -www.comune.faule.cn.it

Sagra della Zucca A Piozzo c’è la Sagra della Zucca, giunta alla sedicesima edizione. La manifestazione propone più di 400 varietà di cucurbitacee, disposte su antichi carri agricoli, sparsi nel paese. I visitatori potranno degustare piatti tipici a base di zucca. La domenica, pranzo su prenotazione con specialità a tema. Sabato 3 e domenica 4 ottobre Piozzo (CN) Per informazioni: tel. 0173 795101 www.piozzo.com - www.prolocopiozzo.it

Fiera di San Luca Domenica 11 ottobre si terrà la Fiera di San Luca, tradizionale appuntamento dedicato alla transumanza che prevede la discesa degli animali dagli alpeggi al centro del paese. Si svolge inoltre una mostra mercato dei prodotti locali, un’esposizione di

pecore, capre e mucche e di piccoli animali. Domenica 11 ottobre Demonte (CN) Per informazioni: tel. 0171 955614/95127

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Agripanetteria aperta venerdì, sabato e domenica Fattoria didattica aperta per tutte le scuole di ogni ordine e grado


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Bosco, masche e… teste di rapa! N

on mancate alla grande festa in allegria “Bosco, masche e… teste di rapa!”, rivolta a famiglie con bambini. È una breve escursione giocosa nel Parco Naturale della Collina Torinese, che vi farà conoscere i misteriosi abitanti del bosco. Inoltre, un divertente laboratorio manuale permetterà ai piccoli visitatori di creare, con l’utilizzo di materiali naturali, quanto serve per la serata. L’attività sarà allietata da una piccola merenda. La quota di partecipazione è di 8 euro per gli adulti e 6 euro per i bambini fino a 14 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio, 7 euro per gli adulti e 5 euro per i bambini fino a 14 anni). La prenotazione è obbligatoria. Domenica 1 novembre, dalle 15.30 alle 19.30 Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese Strada Funicolare, 55 – Torino Per informazioni e prenotazioni: Tel. 011 8903667 cvparcosuperga@artefatto.com

Naturalmente giocando Voglia di trascorrere una mezza giornata all’aria aperta nei boschi della Collina Torinese? Allora, “Naturalmente giocando” è quello che fa per voi. Durante questa escursione dedicata a famiglie e bambini, ci saranno divertenti giochi e attività naturalistiche e, a seguire, merenda per tutti. La quota di partecipazione è di 7 euro per gli adulti e 5 euro per i bambini fino a 12 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio, 6 euro per gli adulti e 4 euro per i bambini fino a 12 anni). La prenotazione è obbligatoria. Domenica 4 ottobre, dalle 15.30 alle 18.30 Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese Strada Funicolare, 55 – Torino Per informazioni e prenotazioni: Tel. 011 8903667 - cvparcosuperga@artefatto.com

E se… nel bosco di notte... Non perdetevi l’iniziativa “E se… nel bosco di notte...”, passeggiata notturna in compagnia di due personaggi fantastici. Un folletto e uno gnomo, rispettivamente lo spirito dell’aria e lo spirito della terra, vi porteranno alla scoperta dei boschi del Parco Naturale della Collina Torinese. Avvicendandosi di tappa in tappa, le due guide d’eccezione narreranno storie e leggende legate ai luoghi visitati durante l’itinerario. Il gruppo diventerà a sua volta protagonista del racconto, sceneggiando le vicende narrate in un momento di teatro collettivo. Il tutto avrà luogo in uno scenario notturno ricco di suggestioni e atmosfere fantastiche. L’attività è rivolta ad adulti e famiglie. La quota di partecipazione è di 9 euro per gli adulti e 6 euro per i bambini da 10 a 14 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio, 7,50 euro per gli adulti e 5 euro per i bambini da 10 a 14 anni). La prenotazione è obbligatoria. Sabato 3 ottobre, dalle 21.30 Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese Strada Funicolare, 55 – Torino Per informazioni e prenotazioni: Tel. 011 8903667 - cvparcosuperga@artefatto.com.

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La luna nei laghi Presso il Parco Naturale Orsiera Rocciavré, è in programma l’attività “La luna nei laghi”, escursione a piedi della durata di due giorni. È previsto il soggiorno presso il rifugio Balma e la merenda sinoira (facoltativa) alla Casa Alpina di Forno di Coazze. La quota di partecipazione è di 20 euro a persona; è gratuito per minori di 14 anni (escluso soggiorno presso il rifugio). Il ritrovo è al santuario Madonna di Lourdes di Forno di Coazze, alle 16.30. Sabato 3 e domenica 4 ottobre Forno di Coazze (TO) Per informazioni: tel. 0122 640069

Le riserve del sole: Le Voute A Foresto, è in programma un’escursione a piedi della durata di un giorno presso il sito preistorico delle “Voute” (due antri scavati nel fianco della montagna e utilizzati dai primi uomini presenti in valle, migliaia di anni fa). La quota di partecipazione a persona è di 10 euro. Il ritrovo è fissato presso Foresto alle 10. Domenica 25 ottobre, ore 10 Foresto (TO) Per informazioni: Tel. 0122 640069


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Due giorni per famiglie T

erza edizione di “Due giorni dedicati ai bambini e ai loro genitori” un evento curato e realizzato dalla sezione Saluzzese del Moige, che quest’anno promuove e premia lo sport, dopo aver regalato, nelle edizioni precedenti, i tavoli per picnic per il parco, i giochi all’oratorio don Bosco e il materiale didattico negli asili della zona. L’evento si divide in due appuntamenti: il primo in programma domenica 4 ottobre con la seconda edizione di “Bimbi al parco”: attrazioni, spettacoli di magia, gonfiabili, gara al punto, sport, musica e merenda offerta dall’azienda “Orso Bianco”. Nell’occasione saranno consegnate 130 tute all’associazione sportiva Vivalda che si occupa di sport per bambini disabili e inaugurato il percorso salute situato all’interno del parco Tapparelli D’Azeglio. Il secondo appuntamento è per venerdì 9 ottobre, alle 21 nel Teatro Don Bosco, dove si terrà l’incontro sul tema “Papà e mamma si separano e io cosa faccio, serata dibattito sulla crisi di coppia visto dalla parte dei bambini”. Interverranno la psicologa Miriam Di Vita responsabile dei consultori dell’Asl 1, l’avvocato Paola Arcidiacono, il dirigente scolastico di Saluzzo e Costigliole dott. Piero Bottiroli e Don Marco Gallo responsabile degli oratori di Saluzzo. Seguirà un rinfresco. Domenica 4 ottobre - Venerdì 9 ottobre Saluzzo (CN) Per informazioni: Danilo Girello coordinatore locale del Moige tel. 0175 46604

La castagna e il fungo A Rossana è in programma la 44a Sagra della Castagna e del Fungo, fiera dei prodotti tipici dove sarà possibile acquistare le specialità locali. Non mancheranno animazioni musicali a rallegrare la giornata.

Domenica 4 ottobre Rossana (CN) Per informazioni: Comune di Rossana tel. 0175 64101

Piccoli animali A Villanova Mondovì ogni terza domenica del mese in piazza Filippi, cascina Ellena, dalle 8 si terrà la Mostra Scambio piccoli animali. Un’occasione per avvicinarsi al mondo dei piccoli animali e per imparare a convivere con loro, ad amarli insegnando il dovere del rispetto. Villanova Mondovì (CN) Per informazioni: 0174 597871/597870

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Castello della Manta D

omenica 11 ottobre, dalle ore 14 alle 17.30, ritorna l’appuntamento con il “Mercatino del libero scambio”, divertente manifestazione rivolta a bambini e ragazzi. È un mercato originale dove si dà libero sfogo al baratto: dai giocattoli poco usati ai giornalini troppo letti, dalle schede telefoniche alle bilie. I ragazzi che hanno intenzione di esporre un banchetto devono iscriversi entro mercoledì 7 ottobre al tel. 0175 87822. L’ingresso costa 5,50 euro per gli adulti, 4 euro per ragazzi dai 4 ai 12 anni (anche residenti a Manta), 1 euro iscritti FAI e residenti. Per famiglie con più di 4 componenti, un bambino entra gratis. Inoltre, sabato 31 ottobre, per trascorrere una Halloween da brividi e un po’ fuori dal comune, il Castello della Manta ospita “Ombre, misteri e tormenti”, rievocazione teatrale itinerante degli episodi più misteriosi e oscuri di questa location d’eccezione. Sussurri e rumori accompagneranno i visitatori che potranno incontrare presenze inquietanti come la dama bianca, la contadina e il moro. Le visite durano circa un’ora e partono ogni mezz’ora dalle 20 fino alle 23; sono adatte anche ai bambini. È obbligatoria la prenotazione al tel. 0175 87822. L’ingresso costa 9 euro per gli adulti, 5 euro per ragazzi fino a 12 anni e iscritti FAI e residenti. Domenica 11 ottobre, dalle 14 alle 17.30 - Sabato 31 ottobre, dalle 20 alle 23 Castello della Manta – Manta (CN) Per informazioni e prenotazioni: FAI – Castello della Manta tel. 0175 87822 www.fondoambiente.it

Festival dell’India Presso il Parco le Serre di Grugliasco si svolge il sesto Festival dell’India, manifestazione ideale per chi già si interessa, tra le altre discipline, di culture orientali in generale e dottrine tradizionali come lo Yoga, l’Ayurveda, la Meditazione. L’evento prevede, tra le tante iniziative, conferenze, laboratori e spettacoli. Il programma completa è disponibile su www.indiafestival.it. Da venerdì 2 a domenica 4 ottobre Parco le Serre (via Tiziano Lanza, 31) - Grugliasco (TO) Per informazioni: www.indiafestival.it

Favola jazz Il jazz spiegato ai piccoli Incontro musicale con esempi musicali e ritmici, racconti sonori a ritmo di swing. È gradita la prenotazione. Giovedì 1 ottobre, ore 17 Laboratorio musicale Il Trillo Via Manin, 20 – Torino Per informazioni: tel. 011 4432009 labiltri@comune.torino.it

Travesti fiabe Spettacolo teatrale in collaborazione con l’associazione Agriforest. È gradita la prenotazione. Lunedì 12 ottobre, ore 17 Laboratorio teatrale A Caval Teatro... Via Nuoro, 20/c – Torino Per informazioni: tel. 011 3113068 labcaval@comune.torino.it

Storie a pennello Spettacolo teatrale in collaborazione con l’associazione ART.O’. È gradita la prenotazione. Lunedì 5, 19 e 26 ottobre, ore 17 Laboratorio teatrale A Caval Teatro Via Nuoro, 20/c – Torino Per informazioni: tel. 011 3113068 labcaval@comune.torino.it

Favole del Piemonte Un’occasione per ascoltare fiabe e racconti e prendere in prestito libri, in collaborazione con l’associazione CEMEA. È gradita la prenotazione. Lunedì 26 ottobre, ore 17 Laboratorio di lettura Pinocchio Via Parenzo, 42 – Torino Perinformazioni:tel.0117397210-lablett1@comune.torino.it

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La Fabbrica delle “e” Si rimette in moto la Fabbrica delle “e” che torna a proporre gli incontri “Siamo aperti il martedì”, dedicati alle problematiche del rapporto tra genitori e figli. Per chi lo desidera, la serata comincia alle 19.30 con la cena; a seguire, alle 21, inizia l’incontro per gli adulti e i laboratori per bambini e ragazzi. Martedì 6 ottobre, ore 21 Diversi come me - Educarci ed educare all’incontro con l’Altro… Sabato 10 ottobre, dalle ore 10 alle ore 18 Pedagogia dei genitori - Laboratorio di narrazione scritta (prenotare entro sabato 3 ottobre) Martedì 13 ottobre, ore 21 Sguardi familiari sul mondo: Questa sera parliamo della Cina Martedì 27 ottobre, ore 21 L’educazione non è finita Idee per difenderla

Gruppo Abele Corso Trapani, 91b – Torino Per informazioni, iscrizioni ai gruppi e prenotazioni della cena: Gruppo Abele – Progetto Genitori e Figli tel. 011 3841083 genitoriefigli@ gruppoabele.org - www.genitoriefigli.gruppoabele.org


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Crea un Libro L

a libreria Millevolti bandisce il divertente concorso “Crea un Libro”, dedicato ai bambini dai 5 agli 11 anni. I piccoli dovranno cimentarsi nella creazione di un libro. Possono partecipare tutti singolarmente o riuniti in classi scolastiche. Le iscrizioni si chiuderanno il 31 dicembre 2009, le opere dovranno pervenire in libreria entro il 28 febbraio 2010. Saranno premiati i testi più belli e più creativi: il tema di quest’anno é “Siamo nati tutti uguali: bambini di tutte le nazioni e la carta dei diritti umani” La giuria é composta da insegnanti, genitori e scrittori; i vincitori riceveranno libri e abbonamenti a riviste, donati dagli editori sponsor, durante la festa di primavera che si terrà ad aprile nella libreria. Per il bando e le informazioni www.1000volti.it oppure rivolgersi in libreria. Libreria Millevolti Corso Francia, 101 – Torino Per informazioni: tel. 011 4330250 libreria.millevolti@gmail.com www.1000volti.it

Tutti a Le Gru Ecco il calendario dei laboratori di ottobre in programma a Grulandia, il parco divertimenti di Shopville Le Gru, dedicato ai bambini dai 3 ai 10 anni. Grulandia è aperto dal lunedì al giovedì dalle 15 alle 20, venerdì dalle 15 alle 21, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 21 (Centro Commerciale Shopville Le Gru, via Crea, 10 - Grugliasco (TO)). Da lunedì 5 a sabato 10 ottobre - Laboratorio per creare un dinosauro Da lunedì 12 a sabato 17 ottobre - Laboratorio proposto dall’Area Bimbi di Ferrara: costruiamo un curioso “scacciapensieri” Da lunedì 19 a sabato 24 ottobre - Halloween si avvicina, prepariamo gli addobbi! Da lunedì 26 a venerdì 30 ottobre - Laboratorio per creare la zucca di Halloween con la tecnica degli Origami Sabato 31 ottobre - Festa di Halloween! Per informazioni: www.legru.it

Feste


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Halloween story In una oscura e tenebrosa notte autunnale, un tale era fermo sul bordo della strada e faceva l’autostop. Era la notte di Halloween, pioveva, tirava vento e nessuno si fermava. Improvvisamente l’autostoppista vide avvicinarsi una sagoma: era un’auto nera delle pompe funebri che avanzava lentamente. L’auto si fermò proprio di fronte all’autostoppista, che d’un balzo salì a bordo e chiuse la portiera. Dopo essersi accomodato sul sedile, si girò e notò con terrore che non c’era nessuno al posto di guida. L’autostoppista era sopraffatto dal terrore, che aumentò a dismisura quando notò che l’auto si stava inesorabilmente dirigendo verso una curva a gomito. Allora l’autostoppista cominciò a pregare chiedendo perdono per i suoi peccati, in vista del tragico destino che lo attendeva, ma improvvisamente, poco prima della curva, una mano tenebrosa entrò dal finestrino, afferrò il volante, sterzò e poi scomparve. Paralizzato dal terrore, l’autostoppista si aggrappò con tutte le sue forze al suo sedile, mentre la tormenta andava aumentando di intensità. Il terrore divenne panico quando cominciò a udire distintamente dei sospiri ovattati che venivano da dietro, ma quando si voltò vide solamente una bara. Allora, con le ultime forze rimaste aprì di scatto la portiera e si gettò fuori, iniziando a correre a più non posso verso il paese più vicino che ormai distava un paio di chilometri. Giunto in città, si diresse al più vicino pub, entrò affannato e tremante e chiese un doppio whisky. Visto il suo stato, alcuni dei presenti gli chiesero cosa fosse successo e lui raccontò la orribile esperienza che aveva vissuto. Un silenzio di tomba scese nel locale, il terrore si impossessò dei pochi presenti. Dopo circa mezz’ora si presentarono nel locale due tizi bagnati fradici. Appena varcato l’uscio notarono l’autostoppista in piedi al centro del bancone. Avvicinandosi, uno dei due si rivolse all’altro dicendo: “Guarda, George! Guarda dov’è quel bastardo che è salito sull’auto che stavamo spingendo!”.


art lab GGrubriche Monya MonyaLucisano Lucisano

costo

1,50

Zucche e fantasmini

Ecco tutto l’occorrente: due contenitori bianchi e uno scuro di plastica (bagnoschiuma, shampoo), cartoncino arancione, una matita, un pennarello nero, forbici e scotch.

Prendete i contenitori bianchi, eliminare la pellicola del prodotto, disegnate con un pennarello nero delle faccine per i fantasmini.

Disegnate due zucche sul cartoncino e ritagliatele, unitele alle estremità con dello scotch.

Prendete un contenitore basso e tagliate l’estremità superiore in modo da creare lo spazio per inserire dei pennarelli. Attaccate le zucche con dello scotch.


GGrubriche bimbi

istian! Benarrivato Chr

Tanti auguri lino! al nostro pescio

tanena, mi manchi Cara cuginetta Elo bene quest’anno to! Sono stat Tvb Francesco al mare con te.

nnino Tanti auguri no leanno p m per il tuo 60 co Martina e Giulia e in ot p ni Le tue adorate

ia! Benvenuto Matt

ma Stefania, Un saluto a mam mondo!!! la più bella del

he uan” c l g e m is b im b “Tu e Laura a s li E te u n e v n e B


bimbi GGrubriche

tatina! a sei la nostra pa Benvenuta Seren i lo e gli zi Sofia Michelange

iccole pesti! Siete le nostre p à ! Mamma e Pap Vi vogliamo bene

hele ri a Pietro e Mic Tantissimi augu pà da mamma e pa

no dai vostri Buon complean atteo e Chiara la M compagni di scuo

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