giovani genitori maggio 2010

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Mensile, numero 5 anno 5 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro

maggio 2010

La rivista per le famiglie del piemonte

Torino in bici • Fratelli • Festa in scatola • Toirano


e m r fi e l e t t u t “ i z z e r p a i m a che ” o n g o s da

un modo nuovo di vestire bambini e ragazzi da 0 a 16 anni �

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Mensile, numero 5 anno 5 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro

MAGGIO 2010

Sommario GG

famiglia

relazioni

di Stefania Moriondo

relazioni

famiglia

GG

maggio 2010

Fratelli e sorelle

LA RIVISTA PER LE FAMIGLIE DEL PIEMONTE

COME AIUTARE I FIGLI A SVILUPPARE UN LEGAME FRATERNO POSITIVO

C

ome sarebbe bello avere una famigliola rumorosa e allegra e dare un po’ di compagnia a questo povero figlio unico. Se stiamo bene in tre, figuriamoci in quattro. Forse tutto è partito da queste semplici considerazioni. Forse era proprio il piccolo a chiedere un fratellino o una sorellina. O semplicemente è accaduto. Comunque sia, quando in casa arriva un nuovo bambino, gli equilibri familiari cambiano e il rapporto tra fratelli è tutto da costruire. Il maggiore, anche se è stato lui a insistere, non si mostrerà così entusiasta quando vedrà la sorellina, ma presto o tardi si abitueranno alla reciproca presenza, si accetteranno e magari, tra un bacio e una tirata di capelli, si ameranno.

L’essenza del legame Avere un fratello o una sorella significa essere legati per sempre a un’altra persona, condividere nel bene e nel male la storia familiare e molte esperienze di vita, comunque vadano le cose. Si rimane fratelli anche quando ci si odia, anche se non si ha neppure un interesse in comune, se ci si telefona solo a Natale o se uno dei due va a vivere in Nuova Zelanda. Un fratello è un vincolo di sangue: è un legame diverso dall’amicizia. Gli amici si scelgono sulla base delle reciproche affinità, sono simpatici, divertenti, piacciono, ma molto raramente durano tutta una vita. La maggior parte delle volte ci si perde, anche solo per un trasloco o il cambio di scuola. Un fratello invece è un pezzo di noi; anche se è molto diverso. Ci conosce a fondo: da lui sappiamo quali atteggiamenti e risposte possiamo aspettarci, non fosse altro perchè abbiamo ricevuto la medesima impronta educativa. Il rapporto che un bambino ha con i fratelli e le sorelle è determinante nel suo sviluppo perché costituisce il primo modello di relazione sociale alla pari, esportabile poi con compagni di scuola e amichetti vari. Nella quotidianità, ogni occasione è buona per mettere alla prova le proprie abilità relazionali in una specie di laboratorio casalingo: il fratello grande può verificare se riesce a dominare o se è capace a convincere il più piccolo a combinare qualche guaio; il piccolo capisce in fretta se il pianto o i capricci funzionano per ottenere ciò che vuole

e come deve fare per indurre mamma e papà a prendere le sue difese e magari a punire il fratello maggiore. Certo, il tipo di rapporto che si costruirà dipende anche dal sesso dei bambini, dalla differenza di età, così come dall’ordine di nascita e dalla personalità. Non ci sono regole generali: ogni coppia di fratelli è unica.

I falsi miti I genitori partono dal presupposto - lodevole ma non realistico - che i figli sono tutti uguali e che il trattamento è identico per entrambi. In verità i due bambini non sono affatto uguali, né nel carattere né nei comportamenti e anche gli stessi genitori cambiano col passare del tempo: hanno avuto i figli in fasi diverse della loro vita e il secondo vive l’esperienza accumulata con il primo. È più onesto ammettere che ci si relaziona con ciascun figlio in maniera unica e speciale e che si può sentire maggiore o minore affinità con l’uno o con l’altro. È umano che il papà si senta più vicino a Marco perché è timido come lui e la mamma a Beatrice che è tanto brava a danza, proprio come lei avrebbe voluto essere. Non c’è da rimproverarsi se troviamo più semplice accudire il figlio che non ci fa disperare con il cibo o che è arrivato in un momento più sereno della vita di coppia. Altro ideale non realizzabile è quello della famiglia a conflitto zero, la famiglia felice dove i figli non sanno cosa vuol dire picchiarsi e contendersi i giochi. Sarebbe comodo stare sempre tutti in santa pace, ma rassegnamoci: i litigi non solo non si possono, ma non si devono eliminare, perché sono utili alla crescita. Certo, occorre sforzarsi per vedere un litigio in positivo, però è proprio così: il conflitto rappresenta un’occasione per imparare ad affermarsi e a confrontarsi con qualcuno che non la pensa come noi, sperimentando anche tecniche diverse (il pianto, gli insulti, le botte, l’alleanza, la fuga) e toccando con mano gli esiti. Anche da adulti ci capiterà, tanto vale allenarsi finché le conseguenze non sono troppo dolorose. Astio e rabbia sono due facce della medaglia che sul lato “bello” ha amore e complicità. Perché ci sia l’uno, serve l’altro. Non possiamo eliminarli a meno di non falsare il rapporto tra fratelli.

Torino in bici • Fratelli • Festa in scatola • Toirano 16 Giovani Genitori

GG

bambini

Giovani Genitori 17

cicloturismo

cicloturismo

bambini

GG

GG

compleanno

parco

La festa in scatola

bimbiebici, che bello!

di Marina Notari

stagione di parco. Aria aperta, finalmente, dopo il freddo interminabile e i pomeriggi di: ‘adesso cosa faccio?’, ‘disegna’, ‘già fatto’, ‘ritaglia’, ‘già fatto’, ‘un puzzle?’, ‘ne ho fatti dodici’, ‘vabbé puoi giocare con la playstation’. Al parco, che bello, basta una palla e i genitori sono subito in panchina a chiacchierare con gli altri adulti, mentre i ragazzini si scatenano sui prati. Il parco è anche la migliore alternativa per una festa di compleanno economica e salvacasa: non ci sono pavimenti da pulire dopo la merenda, non ci sono ditate sui vetri, non ci sono giochi sparsi su tutte le superfici piane. Costa poco, impegna poco e piace a tutti: i tre ingredienti magici per la festa di compleanno di un bambino.

UNA NUOVA GUIDA CHE PRESENTA IN MODO ACCATTIVANTE GITE BELLISSIME DA FARE IN BICICLETTA TUTTI INSIEME A TORINO E IN PIEMONTE

Una festa no problem Ecco come ci si deve organizzare per fare una festa di successo. Occorre procurarsi con un po’ di anticipo una scatola da imballaggio, grande come uno scatolone da trasloco, meglio se con i buchi ai lati per infilarci le mani, così può essere trasportata anche da due bambini. La scatola conterrà tutto quello che occorre per la merenda e deve avere il fascino della borsa di Mary Poppins. Al suo interno metteremo un primo strato, composto di cose infrangibili e piatte. Si procede come i militari quando insegnano a fare lo zaino: sotto le cose più pesanti e via via quelle più fragili e leggere. Il primo strato sarà dunque di bevande, possibilmente succhi di frutti in cartoni quadrati, anche se non mancherà la bibita preferita dei vostri figli, che sia aranciata a cola. Per l’acqua controllate in anticipo se c’è la fontanella e se funziona, ma non a tutti piace bere a canna, quandi aggiungete un paio di bottiglie di acqua gassata. Un pensiero ai genitori, con una bottiglia di prosecco, non andrebbe male, ma non sentitevi obbligati perché la festa è soprattutto dei bambini.

C

bimbiebici

i ha scritto a inizio aprile una lettrice, Daniela, chiedendoci idee per il weekend di Pasqua: “abbiamo due maschietti, uno di quasi due anni e l’altro di quasi cinque… ci piace la natura, andare in bici”. Quando la mail è arrivata in redazione sui nostri volti è apparso un sorrisetto soddisfatto, da gatto che ha appena acchiappato il topo. Il consiglio perfetto ce lo stavamo covando nelle nostre scrivanie: si chiama bimbiebici ed è la nostra nuova guida, dedicata alle famiglie che amano andare in bicicletta. Dentro ci sono 20 itinerari cicloturistici a Torino e in Piemonte: dai più facili, per bimbi piccoli o imbranati, ai più lunghi per bimbi grandicelli e sportivi. Siccome noi mamme della redazione non potevamo assentarci così tante ore dalle nostre scrivanie e dalle scuole dei nostri figli, ci siamo affidate a un collaboratore prezioso, Mario, giornalista e ciclista appassionato, che ha personalmente testato tutti i tragitti consigliati, portandosi dietro uno dei tanti nostri marmocchi per verificare che si potessero davvero fare con loro. Risultato: Mario non vuol più aver figli, i nostri bimbi sono tonici e abbronzati e tutti quanti appassionati di gite su due ruote. Certo, a volte prende lo sconforto, perché le piste ciclabili ogni tanto sono mal tenute, spesso si interrompono misteriosamente, non sempre i tragitti sono sicuri come noi mamme più protettive li vorremmo. Però gli itinerari sono proprio belli, andare in giro con i bimbi è meraviglioso. Loro sono curiosi, entusiasti, e, a meno che non si sveglino di malumore, quando li porti a fare un giro all’aria aperta non si lamentano né si stancano mai. Ovviamente, il nostro consiglio è di iniziare con le gite più semplici e corte e progredire man mano con percorsi più lunghi e difficili. Dipende anche dall’età e dalle inclinazioni, ovviamente. Qui di seguito uno degli itinerari proposti, per incuriosirvi e invogliarvi a sperimentarli tutti insieme. Bimbiebici costa 9,90 euro, lo si trova nelle principali librerie e lo potete ordinare direttamente su www.giovanigenitori.it.

20 Giovani Genitori

6

News

8

Sfide

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Baby friendly

12

Non aver paura dei figli

parco

È

ORGANIZZARE UNA FESTA DI COMPLEANNO AL PARCO: UN MODO DIVERTENTE E SALVACASA PER FESTEGGIARE

La merenda Sopra le bibite fate un bello strato di cose infrangibili: la tovaglia colorata, i piattini e le posate variopinti, tanti, tanti bicchieri, tovagliolini. Mettete un pennarello indelebile per scrivere il nome sui bicchieri, risparmierete uno sciupio di plastica. In generale è ovvio che si usano i piatti usa e getta, ma si possono scegliere il più possibile biodegradabili, perché ormai le stoviglie in Mater-B si comprano anche al supermercato. Servirà qualche ciotola e qualche vassoio grande, potete usare quelli di casa, se sono in plastica, oppure acquistarli di alluminio o carta. Aggiungete tre o quattro sacchi della spazzatura per il dopo-festa. Le salviette umidificate salvano da ogni evenienza e qualche cerotto non deve mancare se ci sono bambini piccoli, perché, si sa, i cerotti hanno poteri magici su ogni tipo di sbucciatura, piccola abrasione o puntura

compleanno

Effetti speciali Un piccolo effetto speciale farà la gioia del festeggiato, se avanza posto. Acquistate un palloncino gonfiato a elio (lo trovate nei negozi di addobbi per le feste) e uno striscione con su scritto ‘È qui la festa’. Fissate un lato dello striscione alla scatola con un triplo giro di nastro adesivo, legate l’altro capo al palloncino e infilate tutto nello scatolone la sera prima della festa. Al parco, aprite la scatola davanti agli occhi dei bimbi: il palloncino salterà fuori insieme alla scritta e, svolazzando, finché il nastrino lo consente, segnalerà ai ritardatari il luogo della festa.

La location Quando si dice che la collaborazione tra esseri umani è fondamentale, si pensa essenzialmente alla festa al parco. Toglietevi dalla testa di fare tutto da sole se volete conservare un bel ricordo della giornata. Trasportare lo scatolone e gestire fratellini piccoli, oltre al festeggiato e agli amichetti, può trasformarsi in uno dei più insidiosi videogame dove il traguardo sembra allontanarsi a mano a mano che ci si avvicina. Chiedete aiuto a un’altra mamma o a una amica disponibile: tutto sarà più divertente. Così mentre voi andate a prendere lo scatolone in macchina, l’amica pulisce il tavolo e dà un’occhiata ai bambini. Molti parchi hanno tavolini e gazebi riservati apposta per le feste. Adocchiatene uno, magari raggiungibile con la macchina ma lontano dalla strada e con un prato pulito intorno, chiedete al nonno o all’amica di prima di andare mezz’ora prima a fare la posta in modo che nessuno abbia la vostra stessa intenzione. In alternativa scegliete il prato che più vi piace e verifi cate che il tragitto da fare a piedi non sia esagerato, che abbia nelle vicinanze una fontanella e dei cestini della spazzatura, che abbia una zona d’ombra e portatevi un tavolino pieghevole o un qualsiasi piano d’appoggio stabile. Non è consigliabile organizzare la merenda stendendo una coperta sul prato perché i bambini, per una qualche strana legge, non vedono la differenza tra il verde del prato e una tovaglia imbandita e calpestano indifferentemente tutto.

24 Giovani Genitori

Giovani Genitori 21

Giovani Genitori 25

l’esperto

L’agenda

City corner

37

Fitness Forum

46

Cinema e Home Video

13

World corner

Alla pari, senza barriere

Puzzole alla riscossa

14

Monitor Giardini

38 Lo psicologo

48

Spettacolo

Il giardino che vorremmo

La paura di crescere

La notte dei burattini

15

Cuciniamo insieme

39

Il pediatra

50

Cultura

Staminali e angiomi

Al Borgo Medievale Domeniche da Re

La torta della nonna

PRIMO PIANO 16

Famiglia Relazioni

Fratelli e sorelle

20

Bambini Cicloturismo

40 L’avvocato

Comprare con usufrutto

41 L’educatrice

GG

d’insetto e anche se non servono assolutamente a niente, i bimbi smettono di piangere appena il dolore viene contenuto dalla benda appiccicosa. Il terzo strato della nostra scatola va riempito con i giochi, di cui parleremo poco più avanti. L’ultimo strato è destinato ai dolci, alla focaccia, ai grissini e alle immancabili patatine. La focaccia va sotto, i dolcetti di lato e in alto si mettono tutti i sacchetti e le cose che si sbriciolano. Riservate un posto alla torta con le candeline (assolutamente da ricordare un accendino per chi non fuma) che va messa in una scatola rigida perché non si rovini nel trasporto.

52 Eventi

Ruote in spalla A La Cascinetta Gita in Val Pellice Passegiate prelibate La festa di Iter L’Ecomuseo dell’Argilla Una volta al mese Cuneo Vercelli

63

Art Lab

Una bimba affettuosa

bimbiebici, che bello!

42

Il chimico

24

Compleanno Parco

Tensione superficiale

La festa in scatola

43

Natura

28

Viviamo così Alina e Ion

Le virtù del sambuco

Tra Romania e Italia

44 Libri

Una collana di colori per la mamma

32

A confronto Veruska e Piero

Sull’Arca dei libri

34

Gita Liguria

45

Salvadanaio

Grotte da esplorare

Il modello 730

64 65 66

Bimbi Sorridi sei su GG Raffa

Giovani Genitori 3


Genitori iovani

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La rivista per le famiglie del Piemonte Maggio 2010 Anno 5 - Numero 5

Direttore Alberto Gedda

Ispirazione Luca Bernardelli

Art director Catia De Bacco

Redazione Elena Brosio Luisa Tatoni Federica Ferraresi

Grafica Elisa Lusoli

Amministrazione Paola Paltro

Hanno collaborato a questo numero:

Cecilia Accuosto, Sara Bacenetti, Mario Bettas Valet, Laura Carvutto, Ugo Finardi, Stefano Frassetto, Francesca Galdini, Tatiana Gedda, Monya Lucisano, Brunella Manzardo, Luciana Martellucci, Sabrina Marzo, Stefania Moriondo, Marina Notari, Paola Paltro, Luciana Ravetto, Claudia Rinaldi, Giovanna Rinaldi, Paola Strocchio, Elena Tempesta

Illustrazioni e fotografie:

Archivio Unoteatro - Dr. Bostik, Archivio Borgo Medievale, Archivio Parco della Fantasia “Gianni Rodari”, Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, iStockphoto L’editore è a disposizione per assolvere diritti eventualmente non corrisposti

Illustrazione di copertina: laziesVisa

Ringraziamo per la preziosa collaborazione: Alina e Ion, Veruska e Piero, Carla Coluccia Abbonamenti

Un anno di Giovani Genitori a solo 19 euro! La comodità di ricevere la rivista a casa tutti i mesi, con articoli, notizie e appuntamenti per tutta la famiglia. L’abbonamento si fa su www.giovanigenitori.it o chiamando lo 011 19708082. IBAN IT56L0760101000000071791446 - Poste Italiane cc postale 71791446

Redazione: Via Vanchiglia 18, 10124 Torino Tel. 011 19712037 - redazione@giovanigenitori.it www.giovanigenitori.it Ufficio pubblicità marketing@giovanigenitori.it Telefono: 011 19703036 Fax: 011 19791585

Edizioni Espressione Creativa Via Vanchiglia 18 - 10124 Torino www.espressione.it

Corsa a ostacoli Credete: è bello fare un giornale, è un impegno che dà grandi soddisfazioni, soprattutto quando i lettori sono come voi: brillanti, sensibili, critici e, soprattutto, prodighi di lodi. È bello fare un giornale anche perché ogni giorno c’è qualcosa da risolvere: un problema di tipografia, un ritardo postale, un’intervista che salta. Questo mese, però, abbiamo un intoppo d’onore, addirittura governativo. In Italia lo Stato ha finanziato l’editoria indipendente (fino a oggi) con un unico strumento: lo sconto sulle spese di spedizione postale. Purtroppo il 31 marzo (tre giorni dopo le elezioni e quattro prima di Pasqua) il Governo ha emanato un decreto che ha annullato questo sconto, a partire dal giorno successivo. Le nuove tariffe postali sono da una a cinque volte superiori alle precedenti: ne risentono editori e associazioni onlus. La notizia è circolata pochissimo, radio e tv non hanno detto nulla, ma per noi, come per tanti piccoli editori che spediscono gran parte delle copie in abbonamento, è una botta micidiale. Come faremo? Per qualche mese aggireremo l’ostacolo, cercando di gestire meglio le spese per capire quanto l’aumento influirà sul nostro bilancio. È probabile che in futuro dovremo ritoccare i prezzi, sempre però restando fedeli alla nostra politica, per la quale gli abbonati pagano solo le spese di stampa e spedizione, mentre gli stipendi e i costi di redazione derivano dall’introito pubblicitario. I nostri inserzionisti sono sempre accuratamente selezionati tra chi offre il meglio per le famiglie. Così, cari lettori, abbiamo bisogno di voi, non solo per aggirare, ma proprio per saltare l’ostacolo. Aiutateci a trovare inserzionisti: diteci in quali posti vi trovate bene e, se prenotate un ristorante o fate acquisti in un negozio che avete scoperto su queste pagine, dite chi vi manda. Così la corsa continua e gli ostacoli continuano a essere divertimento. La redazione NB Per chi ci vuole incontrare di persona: quest’anno, per la prima volta, GG va al Salone del Libro! Ci troverete in veste totalmente baby friendly al Lingotto Fiere di Torino, dal 13 al 17 maggio, primo padiglione, stand D67.

Stampa Alma Tipografica Via Frabosa, 29/B 12089 Villanova Mondovì (CN) Autorizzazione del Tribunale di Torino n.5969 del 22/4/2006 Iscrizione al Roc n. 14333

ISSN 1828-9738 Federica

Luca

Elena

Catia

Luciana

Alberto

Luisa

Paola

Elisa


GG Gentile redazione, per lavoro mi occupo di servizi per la prima infanzia a Torino e provincia e tra questi di micronidi. Sono stata molto contenta di vedere il vostro articolo di marzo sui micronidi familiari che aiuterà culturalmente il nostro lavoro nel reperire famiglie interessate a intraprendere questa bella esperienza. Tuttavia ho notato alcune imprecisioni: in Piemonte i micronidi familiari possono ospitare solo fino a 4 bambini compreso quello della gestrice, l’abitazione non è soggetta a ispezione dell’Asl, ma deve essere redatta una opportuna perizia asseverata a cura di geometra o architetto, che verifichi e dichiari la rispondenza di diversi requisiti strutturali e infine, le cinque ore giornaliere non possono essere prolungate con intervento di personale qualificato. Se le famiglie richiedono di far stare i bambini per più tempo (oltre le 5 ore) queste ore dovranno avere una gestione esterna al micronido familiare e figurarsi come babysitting. Cortesi saluti, Elena Fabris Vorrei un consiglio dalle altre mamme: ma voi vi intromettete nelle liti dei vostri figli? Mi spiego: il mio Alex di 7 anni, litiga sempre con un altro bambino con cui ci si vede fuori da scuola e ai giardini. Io mi sento in dovere di riprenderlo e sgridarlo, l’altra mamma invece se ne frega e lascia correre. All’inizio pensavo che il suo fosse solo menefreghismo e mi arrabbiavo, poi mi sono detta: ma non è che ha ragione lei? Per mostrare a tutte le altre che sono una brava mamma, sgrido Alex anche più di quello che è necessario fare. Perché non lo lascio stare? Non potrebbe diventare “educato” lasciar giocare i bambini anche se litigano e si azzuffano, senza tutte queste mamme pronte a riprenderli e a insegnargli come ci si comporta a ogni pié sospinto? Insomma, un nuovo galateo per le famiglie: lasciamoli tutti più liberi e non sentiamoci in colpa se sbagliano. Claudia

TAM TAM Ciao a tutti! sono Sara Bignardi, mamma di Pietro di 17 mesi. Tutti i mercoledì coordino il gruppo di autoaiuto per l’allattamento al seno a Verbania, in Biblioteca Civica. Credo fortemente nell’allattamento al seno. Sono anche su Facebook con “W la mamma e l’allattamento e dintorni”. sara.bignardi@libero.it Salve, stiamo cercando un baby parking per lasciare nostro figlio di due anni, che non va all’asilo, qualche ora ogni tanto, per farlo giocare con altri bambini e avere un po’ di tempo libero, possibilmente il sabato mattina. Zona Torino Sud. Qual è il vostro preferito? Ivan e Katia Chi sa consigliare un’estate ragazzi per bambini di prima elementare, da frequentare tutto il giorno, in zona Beinasco (TO)? La famiglia che la cerca non è cattolica e desidera preferibilmente una organizzazione laica. Chi ha idee può scriverle a redazione@giovanigenitori.

Cara Claudia, noi siamo d’accordo! Qualunque bambino, oggi, obbedisce a una quantità incredibile di regole e soprattutto obbedisce 24 ore al giorno, perché è sempre sotto la supervisione di un adulto. Va bene che obbediscano a scuola, va bene che obbediscano a casa, ma qualche ora di libertà, magari ai giardini, sarebbe utile. Così ci uniamo alla tua campagna di stilare un nuovo galateo per i genitori. Come articolo 1 va benissimo il tuo: “Non rimbeccare continuamente il bambino, lasciagli qualche ora di libertà”. L’articolo 2 lo proponiamo noi: “Grida di meno”, perché nessuno parla così tanto ad alta voce come i genitori italiani. E l’articolo 3? Chi ci scrive i suoi suggerimenti? Si chiama Elastigirl ed è la mia eroina. È una mamma che scrive un blog davvero divertente, ma anche ironico e tenero. Lo so che nessuno ha mai tempo per leggere i blog, ma questo vorrei consigliarlo alle altre mamme perché fa bene al cuore, un po’ come Giovani Genitori. L’indirizzo è www.nonsolomamma.it. Grazie per la segnalazione! Anche noi leggiamo Nonsolomamma. Claudia De Lillo, la delicata autrice che non ama il protagonismo, ha racchiuso i suoi post in un libro, che si intitola naturalmente “Nonsolomamma, diario di una mamma elastica con due hobbit, un marito part-time e un lavoro a tempo pieno”. Edito da Tea, costa 10 euro. Tra breve uscirà un secondo volume, per tutti quelli che non hanno tempo di seguire on line le vicissitudini della elasti-famiglia.

Giovani Genitori 5


GG

news

Meglio copiare che inventare

U

n elogio dei copioni: la rivista Science ha pubblicato il risultato di uno studio in cui si dimostra che chi copia ha più successo di chi inventa. Dalla scuola allo sport, dalla musica alle conoscenze informatiche, chi approfitta del lavoro altrui finisce per trasformarsi nel vero innovatore. Lo studio è stato condotto da quattro università europee, fra cui quella di Bologna. Il risultato è che chi sperimenta corre dei rischi e per questo sarà sempre battuto da chi è pronto a copiare. Ovviamente il sistema non potrebbe funzionare se non ci fosse qualcuno disposto a sperimentare. Ci sono alcuni testimonial del successo su grande scala ottenuto copiando gli altri: Bill Gates, fondatore di Microsoft, ispirò il suo sistema operativo copiando da Apple che a sua volta copiò da Xerox, Madonna si ispirò agli Abba e ad altri cantanti come Donna Summer e i Kraftwerk e infine Mark Zuckerberg, ideatore di Facebook, è accusato di aver soffiato l’idea ad alcuni studenti universitari.

ZTL e scuola in centro Cordone ombelicale

V

entottomila unità di sangue prelevate dal cordone ombelicale e quattordicimila neogenitori che hanno chiesto di portarlo all’estero per conservarlo in banche private. Queste le cifre fornite dal Centro nazionale trapianti (Cnt) che ha analizzato l’andamento delle donazioni di cordone ombelicale fino a tutto il 2009. Per quanto riguarda l’utilizzo, dall’Italia sono partiti 112 cordoni destinati a trapianti di cellule staminali. Di questi, 24 sono stati utilizzati in Italia e 88 sono stati inviati all’estero (61 in Europa, 18 negli Stati Uniti, quattro in Canada, due in Egitto, una in Brasile e una in Nuova Zelanda). Il sangue del cordone contiene una gran quantità di cellule staminali emopoietiche, in grado di dare origine alle cellule del sangue; con il loro trapianto è possibile rigenerare il midollo di pazienti affetti da malattie come linfomi e leucemie. In Italia sono diciotto i centri di raccolta dei cordoni ombelicali. “Oggi la rete di donatori è a un buon livello – ha spiegato Andrea Pession responsabile dell’Oncologia Pediatrica del Policlinico Sant’Orsola di Bologna – e fra trapianti da midollo osseo e da cordone ombelicale, trovare un donatore compatibile è quasi nella norma”.

6 Giovani Genitori

P

artirà il 31 maggio la nuova maxi ZTL (zona a traffico limitato) del centro di Torino, quasi raddoppiata rispetto alla precedente. Per i primi due mesi tuttavia non ci saranno multe: le telecamere inquadreranno le targhe, ma i trasgressori riceveranno a casa un avviso di cortesia al posto di un verbale. Fra le novità confermate, ci sarà il nuovo ticket di circa 30 euro l’anno per chi deve portare i figli piccoli a scuola in centro città. Dall’asilo nido fino alle scuole medie inferiori si può chiedere il permesso di transito rivolgendosi al dirigente scolastico per farsi certificare la domanda da portare in Comune. Niente sconti invece per i ragazzi delle superiori, per i quali si prospettano passeggiate, bus o biciclette.


news

GG

Dipendenza da fast-food

S

nack, hamburger, patatine fritte, bibite e caramelle creano una dipendenza simile a quella da nicotina. I prodotti ricchi di calorie sono stati messi sotto accusa da una équipe di ricercatori statunitensi che ha pubblicato una allarmante scoperta sulla rivista scientifica Nature Neuroscience: si hanno vere e proprie crisi di astinenza quando si cerca di smettere di mangiare il cibospazzatura, cioè qualsiasi alimento o bevanda che apporti grandi quantità di calorie in assenza di nutrienti di rilievo. Come nella dipendenza da fumo e droga, anche in quella da cibo-spazzatura si indebolisce l’attivazione dei circuiti cerebrali della ricompensa, che in condizioni normali scatta immediatamente quando si vive un’esperienza piacevole. Chi mangia schifezze, in pratica, non riesce a fermarsi.

Redditi in giù

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Proteina Ku e cosmetici biotech

L

a proteina Ku ripara i danni che si accumulano nel Dna a causa dell’invecchiamento e dell’ambiente: la scoperta è di alcuni ricercatori dell’università del North Carolina, negli Usa, ed è destinata, oltre a migliorare le terapie per la cura del cancro e di altre malattie legate all’invecchiamento, anche a entrare nel mercato delle creme antirughe a impronta genetica, l’ultimo ritrovato nel campo cosmetico. Non è un capriccio per ricchi: i trattamenti estetici personalizzati all’ennesima potenza con l’esame del Dna sono alla portata di molte tasche: basta un esame, che si fa anche in farmacia, e si individuano le mutazioni genetiche individuali che sono alla base dell’accumulo di radicali liberi. Dopodiché si costruisce un programma di bellezza che include creme e integratori ad hoc ad altissima concentrazione di principi attivi. Non più creme costosissime dal packaging gioiello, ma vasetti che sembrano usciti da un laboratorio della Nasa.

el 2009 il reddito disponibile delle famiglie è diminuito del 2,8% rispetto al 2008. Lo comunica l’Istat, precisando che si tratta della riduzione più significativa a partire dagli anni ‘90, da quando cioè sono a disposizione le serie storiche. In linea con il calo del reddito, il potere d’acquisto delle famiglie (cioè il reddito disponibile in termini reali) è diminuito del 2,6%. “Questo dato è l’ennesima conferma della gravissima situazione che abbiamo prospettato da tempo - sostengono Adusbef e Federconsumatori -. Occorrono misure per sostenere la domanda di mercato, l’unica via d’uscita in direzione di una ripresa dei consumi e dell’intera economia”. In concreto le associazioni dei consumatori chiedono una detassazione di 1.200 euro per le famiglie a reddito fisso e un blocco delle tariffe, che pesano sempre di più sui bilanci, con aumenti di 761 euro annui.

Giovani Genitori 7


GG

sfide

di Elena Brosio

Non aver paura dei figli N

on è insolito vedere, ai giorni nostri, energumeni di quarant’anni tenuti in scacco da esserini che non raggiungono il metro, ed è uno strano spettacolo. Visto dal di fuori non si capisce. Non si capisce perché la piccola Martina pretenda di scendere dallo scivolo tenendo la destra di papà che nel contempo deve cantare stando su un piede solo, perché la mamma forte e decisionista di Carletto non sappia come fermarlo quando fa rotolare le scatole di pelati dagli scaffali del supermercato, o perché gli intelligentissimi Marco e Sara lascino che i gemelli si siedano sul sedile davanti della loro macchina – ma non hanno mai sentito parlare degli airbag? Insomma, un po’ ci sta rammollirsi davanti alle nostre amabili creaturine, ma con misura. Sarà che siamo una generazione di mezzo, cerchiamo il compromesso, ci vorremmo autorevoli ma non autoritari, liberali senza esser permissivi, solidali ma non strapazzati. Ed ecco che nella ricerca di questa genitorialità perfetta ci scontriamo con delle paure irrazionali che sortiscono effetti indesiderabili. Molto spesso, di questi eccessi di indulgenza non ce ne accorgiamo, sono gli altri a vederli e guardarci stupiti, oppure siamo noi a osservarli negli altri e chiederci “ma perché non fa qualcosa, sta crescendo un mostro!”. Che poi sono varie e diverse le ragioni di questa paura: • Le nostre vite sono frenetiche, non abbiamo abbastanza tempo da dedicare ai figli, quando stiamo insieme vogliamo goderceli senza scenate che turbino la piacevole quiete familiare. • Terrore delle loro reazioni: davanti a certe bizze e certi isterismi, soprattutto se ci troviamo in pubblico, proviamo una tremenda vergogna: qualunque mezzuccio è buono per sedare le intemperanze. • Paura che ci amino di meno. Vittime del desiderio di esser sempre amati, non accettiamo che la nuvoletta rosa della loro adorazione possa incrinarsi anche solo un attimo. • Paura della loro infelicità. Che è poi forse la paura più diffusa. Da quando li mettiamo al mondo il nostro supremo desiderio è che siano felici, un desiderio che non conosce ostacoli, così pensa te se ci riesce di esser noi la causa del loro patimento – anche solo per due minuti! Come fare per liberarci da queste paure? Innanzitutto proviamo a guardarci dall’esterno, in modo oggettivo. Non è facile, ma il più delle volte quando ci facciamo troppo tappetini avvertiamo un formicolio, la sensazione che qualcosa non va. Perché in fondo lo sappiamo che la quiete familiare è meno disturbata da una scenata stoppata immediatamente che da una serie di scenate a briglia sciolta. Che è meglio educare il nostro bambino come vorremmo fare piuttosto che preoccuparci delle reazioni di possibili osservatori esterni. Sappiamo anche con certezza che i nostri bambini ci ameranno lo stesso, anche dopo uno, due, tre no. E ci guadagneremo in ammirazione. Infine, sicuramente non saranno più infelici: un paio di regole imposte con fermezza e coerenza rendono sereno il bambino, lo rassicurano molto più di genitori mammolette che non sanno che pesci prendere: siamo noi gli adulti educatori, insomma!

8 Giovani Genitori

Gioia Genitori sudditi e bambini re. Una volta ho letto su un giornale storie horror di genitori schiavizzati dai figli e ho preso coscienza: ero come loro! Mi sentivo in colpa a sgridarli, fino a quando ho capito che è mio dovere farlo. A quel punto è bastato pensare: “Sono io la mamma”. Me lo dico tutte le volte che devo agire con polso fermo. E funziona.

LA SFIDA DEL PROSSIMO NUMERO È “Bisognini in giro” Scriveteci consigli, trucchi e strategie a: redazione@giovanigenitori.it



GG

baby friendly Che fatica andare in giro con i marmocchi! Per fortuna ci sono locali che dedicano attenzione alle famiglie. Segnalateci i vostri preferiti a: redazione@giovanigenitori.it

La pizzeria davvero baby friendly

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i è piaciuto mangiare una buona pizza e una stratosferica grigliata, guardando i bambini che giocano su castelli di legno, palestre di corda, scivoli e ponti tibetani. Il Seven Village sembra pensato apposta per ospitare le famiglie: ci stanno bene mamma, papà e bambino e ci stanno ancora meglio i grupponi numerosi, perché l’antico cascinale è ben ristrutturato e può ospitare tavolate immense, senza disturbare i vicini. Chi ama l’intimità ha una saletta, la grotta, dove si cena in coppia o si ospitano le serate importanti. Tutti gli altri mangiano, ballano (in birreria) o guardano le partite davanti ai maxischermi. Ci siamo andati un sabato sera: non c’era posto ma davanti ai bambini affamati ci hanno fatto accomodare e serviti in un batter d’occhio. Gentili, efficienti e soprattutto bravi a cucinare: gli ingredienti erano freschi, la birra cruda e abbondante. Da segnalare che l’area giochi è totalmente recintata e protetta e che per i papà e i giovani calciatori ci sono bei campi su erba con illuminazione notturna. Da Torino si raggiunge prendendo la Tangenziale Nord, si continua sulla A5 in direzione Aosta e si esce a Settimo, mantenendo la destra e seguendo le indicazioni. Utile prenotare nel weekend.

Seven Village Strada Cebrosa, 95 - Settimo Torinese (TO) Tel. 011 8975333 – 011 8006511 - www.sevenvillage.com

Cartiera in avvio

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no spazio per sport e creatività, dedicato a bambini, giovani e adulti: questo il progetto dell’Ex-Cartiera San Cesareo, nella zona della Spina 3 di Torino. La vecchia fabbrica è stata ristrutturata per diventare uno spazio polivalente, con palestre, sala danza, sala di psicomotricità, sale polifunzionali, terrazze e un’arena all’aperto. Situata accanto all’asilo nido e alle scuole di zona, è aperta ai bambini e agli adulti per attività varie, dal massaggio del bebè alla ginnastica artistica e persino alla scultura. Associazioni di volontariato, dello sport, della socialità e del lavoro gestiscono i servizi offrendo anche un doposcuola e uno sportello informalavoro. Una bella risorsa per il quartiere e la città, assolutamente da visitare. Cartiera Via Fossano, 8 - Torino Tel. 011 7608473/7727867 - excartiera@gmail.com

Impeccabili in ogni occasione

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aggio è il mese delle cerimonie, di bimbi vestiti in modo inappuntabile, un po’ eleganti ma senza eccessivi fronzoli. Una destinazione perfetta per queste occasioni, ma non solo, è Sarabanda. Il negozio si trova in pieno centro a Torino e vende abbigliamento per bebè, bambini e ragazzini fino a 14 anni, di ottima qualità e a prezzi ragionevoli. Ci troveremo di tutto un po’, dagli abitini sciccosetti alle giacchette sportive, roba sfiziosa e semplice al tempo stesso. Piacciono per la stagione calda le tute di ogni tipo e i pantaloncini ideali per l’estate ragazzi. Infine, una simpatica area giochi all’interno del negozio si rivela strategica per intrattenere i bambini mentre noi scegliamo quel che ci piace. Sarabanda Via San Quintino, 1 bis – Torino Tel. 011 544852 www.sarabanda.it

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baby friendly

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Si mangia bene, con piscina

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i confini tra Asti e Cuneo, vicino ad Alba e Acqui Terme, Castiglione Tinella è un grazioso e rilassante paesino delle Langhe. Quale posto migliore per trascorrere una domenica in famiglia gustando i sapori della tradizione accompagnati da un buon bicchiere di vino? L’agriturismo San Martino si trova a circa due chilometri dal centro paese, immerso in un’atmosfera delicata, con infinita vista sui vigneti. Si può pernottare perché la struttura dispone di cinque camere, ma anche un buon pranzo o una cena valgono la visita. Il menu comprende tre antipasti, un assaggio di due primi e due secondi e il dolce della casa, al prezzo di 25 euro, bevande incluse. Vera prelibatezza la rolatina di coniglio su letto di valeriana con profumo di aceto balsamico e tra i dolci ottima e fragrante la tradizionale torta alle nocciole. L’ambiente è molto baby friendly, soprattutto nella bella stagione, dove l’ampio porticato e il cortile sono l’ideale per liberare i piccoletti sull’altalena e per organizzare tornei di calciobalilla con i più grandi. In estate si può prenotare la carne alla brace, con possibilità di pranzare all’aperto e di usufruire gratuitamente della piscina. C’è il seggiolone per i più piccoli. Sempre aperto, tranne il lunedì, prenotazione molto gradita. Agriturismo San Martino Strada San Martino, 28/B - Castiglione Tinella (CN) Tel. 0141 855272 - www.sanmartinoagriturismo.com

Il kebab che piace

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on tre bimbetti al seguito, di quelli schifiltosi che mangiano al massimo la pasta in bianco, siamo andati ad assaggiare il rinomato kebab di Demir. I tavoli decorati con tappeti kilim e il dehor riscaldato nella stagione fredda, trasmettono subito un piacevole benvenuto. Neanche il tempo di sederci e ci hanno portato un piatto di patatine fritte (omaggio) per placare la fame dei bimbi. Un punto in più, ci siamo appuntate. Demir è famoso per fare i migliori kebab di Torino e non smentisce la sua fama. La scelta di puntare su materie prime di qualità, come la carne che è di vitello piemontese, paga. Ci sono specialità come il delizioso iskender kebab a base di carne, salsa di pomodoro e yogurt, ma anche ottime pizze, leggere e croccanti, per chi non ama (ancora) l’etnico. Il servizio si caratterizza per la gentilezza e la velocità. Sorrisi da parte di tutti, cuochi e camerieri. In più, nella sede di piazza Adriano, si mangia con la piacevole vista di alberi e aiuole. Assolutamente da provare. Da Demir Piazza Adriano, 6/f – Torino e via Mameli, 12 - Torino Tel. 011 5695043 - www.dademir.it

Si tiran le palline

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on più elitario e non uno sport per vecchi: il golf del nuovo millennio sta cambiando connotati e sorprende piacevolmente anche chi per principio non l’ha mai amato. Un gioco sempre più apprezzato dai bambini, che a passare giornate nel verde dei prati con una mazza e una pallina in mano sono felici e beati. Per permettere ai giovanissimi di scoprire il piacere di una competizione sana e non sfrenata e di uno sport da praticare nella natura, il comitato regionale piemontese ha organizzato una serie di gare dedicate agli under 12, gare in cui l’aspetto ludico è privilegiato. Queste gare si chiamano “Saranno famosi” e durano fino a ottobre: possono partecipare tutti i bambini sotto i dodici anni appartenenti a un circolo piemontese. www.federgolf.it

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city corner

Uniti dalla borsa S

i chiama motherchildbag, è bella da vedere e anche ingegnosa. Ha infatti un manico in più per i bambini: possono dare il loro contributo a portare a casa la spesa, ma non solo. Quando se ne stanno attaccati al manico non rischiamo di perderli se siamo in giro, per strade affollate o corridoi dei supermercati: uniti da una borsa, che idea! Disponibile in rosso, verde, sabbia e blu, costa 19,90 euro. www.reisenthel.com

Curiosando in città e dintorni, alla ricerca di cose belle

Crocs mademoiselle

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e scarpine che fanno impazzire le nostre figliole, questa primavera, sono le Crocs modello Keeley. La forma è ballerina col cinghietto classico, il dettaglio che piace è il fiorellino un po’ gioiello e tutti gli altri buchetti che servono per accessoriarle a dovere con i fantasiosi charms. Disponibili in tre deliziosi colori: rosa chiaro, fucsia e violetto. Le si trova in vari negozi in città e dintorni o si possono ordinare direttamente dal sito www.crocs.eu.

Assaggi di Liguria

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olto buone e pochissimo costose le cene all’Istituto Alberghiero J.B. Beccari di Torino. Sono una attività didattica, ma si mangia proprio come al ristorante. L’11 maggio c’è una serata dedicata alla cucina regionale ligure. Il conto, che in realtà è un rimborso spese, è di 25 euro per gli adulti e 15 per i bambini, vini inclusi. Prenotare allo 011 2478391 dalle 8.30 alle 15.

Le guide di GG Quibebè

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rriva “Qui bebè”, la nostra nuova guida dedicata ai futuri genitori, dall’inizio della gravidanza fino alla prima candelina del bambino. È diversa dalle altre guide perché dà tutti gli indirizzi che servono (dall’ospedale ai negozi per il corredino), oltre naturalmente a consigli ultrapratici scritti da genitori navigati. È davvero un regalo perfetto per chi aspetta: apprezzeranno. L’altra strenna primaverile è dedicata alle prime scampagnate in bicicletta. “bimbiebici” raccoglie percorsi ciclabili adatti alle famiglie, tutti vicino a casa. A noi di GG le biciclette piacciono parecchio, almeno quanto ai bambini; pedalare insieme sarà ancora più bello. Qui bebè, 16 euro - bimbiebici, 9,90 euro

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Guida pratica dall’attesa al nido Tutti gli indirizzi utili a Torino e in Piemonte

Perché scegliere proprio questa guida per la gravidanza? Perché è l’unica a fornire indicazioni pratiche e indirizzi per chi vive in Piemonte: corsi preparto, ospedali, nascita in acqua, dove chiedere l’epidurale, come trovare un’ostetrica, come donare il cordone ombelicale, quali negozi scegliere per il corredino e gli abiti premaman, dove praticare yoga e acquaticità, come rimettere a posto il perineo e dove conoscere altre mamme in attesa. Congedi e permessi, analisi ed ecografie, corsi e gruppi di mutuo sostegno, la guida è una miniera di informazioni che servono davvero ai futuri genitori. Sarà che è stata scritta da chi genitore è appena diventato, ma, credeteci, questa guida riuscirà nell’impresa gloriosa di semplificarvi la vita.

bimbiebici

Passeggiate in pianura e prime salite in collina per insegnare ad amare la bicicletta

a Torino e provincia 20 itinerari per tutta la famiglia

di Mario Bettas Valet

Le guide di

espressione on creativa

Qui Bebè è un’opera collettiva della redazione di Giovani Genitori, la prima rivista locale dedicata alle famiglie. I testi sono stati scritti da Elena Brosio, Luisa Tatoni, Catia De Bacco, Elisa Lusoli, Federica Ferraresi, Paola Paltro, Stefania Moriondo e Marina Notari.

Le guide di

espressione creativa

Mario Bettas Valet Giornalista e appassionato di ciclismo, scrive per quotidiani locali ed è critico cinematografico. Scrive anche per la rivista Giovani Genitori.


world corner

La bici si trasformò in passeggino

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Curiosando qua e là per il mondo andiamo alla scoperta del pianeta famiglia

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on poteva che venire dall’Olanda, il paese delle piste ciclabili, questo fantastico Taga. Che è bici e passeggino insieme. Un innovativo veicolo multifunzionale, perfetto per le famiglie. Una bicicletta sicura e facile da manovrare che diventa un passeggino ed entra nei negozi e negli ascensori – una comodità che tutti i genitori che vanno in bicicletta con i bebè sanno apprezzare adeguatamente. Inoltre, grazie al suo design modulare e una serie di accessori, si può usare tanto per i bebè appena sfornati che per i più grandicelli, e ci si possono anche portare due bambini insieme: wow! www.tagabikes.com

Per famiglie sportive

Versatilità dalla Nuova Zelanda

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e biciclette senza pedali e senza rotelline sono l’ultimo trend per quanto riguarda il mini-trasporto su ruote. I piccoli si spingono con i piedi e, sfruttando le ruote, vanno molto più veloci che correndo, facendo molta meno fatica. Queste bici insegnano a tenersi in equilibrio, cosa che invece con le rotelline non è necessaria, per questo sarà più facile il passaggio a una bicicletta normale. Diffusissime nel nord Europa, si iniziano a vedere anche nelle nostre strade. Queste molto belle, neozelandesi, della Wishbone Design, hanno un dettaglio in più: si trasformano con la crescita del bambino. Si inizia con tre ruote per bambini di un anno, due ruote per quando iniziano a stare in equilibrio, e infine si gira tutto il telaio, rendendole adatte a quelli di 4-5 anni. In Italia si possono ordinare da Gigo (www.gigoitaly.com). www.wishbonedesign.com

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i chiamano bike trailers e servono per trasportare i bimbi in bicicletta, uno o due a seconda del modello. Sono un must per i genitori sportivi, che vanno in spiaggia o in montagna in bicicletta, perché sono molto versatili, leggeri, adatti a vari tipi di strada. Quando la pista ciclabile finisce, si staccano dalla bici e diventano un comodo passeggino. Quelli con le linee più aerodinamiche e moderne son prodotti dall’azienda canadese Chariot - distribuiti in Italia da Ride & Bike (www.rideandbike.it). www.chariotcarriers.com

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monitor giardini

Il giardino che vorremmo

Parchi giochi: come sono quelli dove portate i vostri figli? Raccontateli con parole e immagini

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uesta primavera a Torino si pianta: sono circa 400 gli alberi donati da cittadini e aziende nell’ambito del progetto Regala un albero alla tua città. Spesso la pianta è dedicata alla nascita di un bimbo, figlio o nipote, ma ci sono anche alberi che sostituiscono i lucchetti sui ponti e suggellano una fresca unione. Tra le donazioni più significative, i bambini della Scuola materna di corso Cincinnato 121, guidati dalle maestre, hanno donato un carpino per l’area verde di fronte alla scuola.

Giardini di piazza d’Armi (Torino) Recinto: tutto recintato, con apposita porticina per entrare. GIOCHI: suddivisi in due aree ben distinte: quella per i grandi con attrezzature per arrampicarsi, scivoli e struttura a castello. I più piccini possono provare il brivido di salire su una Ferrari o cavalcare una moto come Valentino Rossi grazie a due modellini a molla, ci sono anche le apposite altalene. SPAZI: molto spazioso, con aree ben distinte, per correre e muoversi senza rischio di scontrarsi. SOCIALITà: in estate è molto affollato. MERENDA: è nelle vicinanze dello stadio ed è facile trovare chioschi dei panini, in occasione di eventi. VERDE: l’area è bella ed è posizionata sopra a una collinetta con vista prato. OMBRA E SOLE: i giochi dei piccoli sono nella zona d’ombra, quelli dei più grandicelli e le panchine sono esposte al sole. PULIZIA: curata. SEVIZI IGIENICI: assenti. VOTO: 9

Giardini di via Ignazio Giulio 14 (Anagrafe) - Torino Recinto: in ferro e con una porta che viene chiusa durante la notte. GIOCHI: quindici attrezzature nuove nuove. Oltre alle solite altalene per piccoli e grandi, ci sono scivoli larghi il doppio del normale, una nave da pirata e una piccola casetta con cubi rotanti. La cosa più divertente sono i percorsi da vero sportivo (ponte basculante in legno, pedane poste a diversa distanza da raggiungere a grandi salti, piccoli tronchi raggruppati in fila uno vicino all’altro per verificare l’equilibrio). SPAZI: stretto e lungo, ma abbastanza grande. L’area giochi è quasi invisibile perché si trova proprio dietro agli uffici dell’anagrafe centrale. SOCIALITà: molto frequentato perché vicino alle scuole. MERENDA: si possono trovare bar in via della Consolata o in corso Regina. VERDE: la pavimentazione è in tartan o terra battuta. C’è un praticello sopraelevato per piccole corse. OMBRA E SOLE: molto luminoso d’inverno e ben ombreggiato d’estate grazie al doppio filare di grandi alberi. PULIZIA: l’area è molto pulita. SEVIZI IGIENICI: assenti, ma all’inizio del giardino c’è sempre la solita fontana per bere e lavarsi i baffi dopo il gelato. VOTO: 8

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di Stefania Moriondo

cuciniamo insieme

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La torta della nonna Una torta di mele per combattere le merendine a colpi di cose facili da cucinare Ingredienti: 2,5 etti di farina bianca 1,5 etti di zucchero 2 uova 1 vasetto di yogurt al limone 1 bustina di lievito Mezzo bicchiere d’olio d’oliva Un pizzico di sale La buccia grattuggiata di un limone Una manciata di uvetta passa Zucchero a velo 3 mele Difficoltà di preparazione:

Tempo di preparazione: 1 ora

La più classica delle torte, perfetta a colazione, a merenda o da portare ai colleghi di lavoro che da tanto tempo non la mangiavano così buona.

Mescolare lo zucchero, la farina, il lievito, il sale e la buccia grattuggiata del limone. Aggiungere al centro le uova, lo yogurt e l’olio. Mescolare fino ad ottenere un impasto omogeneo e cremoso. Lasciare riposare 10 minuti, poi aggiungere l’uvetta precedentemente ammollata nell’acqua.

Tagliare a piccoli pezzi le mele. Versare metà dell’impasto nella teglia da forno e distribuire sopra metà delle mele tagliate a pezzettini piccoli. Premere per farle sprofondare nell’impasto.

Versare l’altra metà dell’impasto e mettere sopra le mele restanti, sempre schiacchiandole un po’. Spolverare con abbondante zucchero a velo. Riscaldare il forno a 200 gradi.

Infornare la torta per 30 minuti, i primi 10 minuti a 200 gradi, i successivi 20 minuti a 180 gradi. Lasciare nel forno spento ancora per 10 minuti, quindi sfornare, lasciar raffreddare e servire. Il giorno dopo è ancora più buona, ma in genere non dura così a lungo.

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famiglia

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relazioni


di Stefania Moriondo

relazioni

famiglia

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Fratelli e sorelle Come aiutare i figli a sviluppare un legame fraterno positivo

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ome sarebbe bello avere una famigliola rumorosa e allegra e dare un po’ di compagnia a questo povero figlio unico. Se stiamo bene in tre, figuriamoci in quattro. Forse tutto è partito da queste semplici considerazioni. Forse era proprio il piccolo a chiedere un fratellino o una sorellina. O semplicemente è accaduto. Comunque sia, quando in casa arriva un nuovo bambino, gli equilibri familiari cambiano e il rapporto tra fratelli è tutto da costruire. Il maggiore, anche se è stato lui a insistere, non si mostrerà così entusiasta quando vedrà la sorellina, ma presto o tardi si abitueranno alla reciproca presenza, si accetteranno e magari, tra un bacio e una tirata di capelli, si ameranno.

L’essenza del legame Avere un fratello o una sorella significa essere legati per sempre a un’altra persona, condividere nel bene e nel male la storia familiare e molte esperienze di vita, comunque vadano le cose. Si rimane fratelli anche quando ci si odia, anche se non si ha neppure un interesse in comune, se ci si telefona solo a Natale o se uno dei due va a vivere in Nuova Zelanda. Un fratello è un vincolo di sangue: è un legame diverso dall’amicizia. Gli amici si scelgono sulla base delle reciproche affinità, sono simpatici, divertenti, piacciono, ma molto raramente durano tutta una vita. La maggior parte delle volte ci si perde, anche solo per un trasloco o il cambio di scuola. Un fratello invece è un pezzo di noi; anche se è molto diverso. Ci conosce a fondo: da lui sappiamo quali atteggiamenti e risposte possiamo aspettarci, non fosse altro perché abbiamo ricevuto la medesima impronta educativa. Il rapporto che un bambino ha con i fratelli e le sorelle è determinante nel suo sviluppo perché costituisce il primo modello di relazione sociale alla pari, esportabile poi con compagni di scuola e amichetti vari. Nella quotidianità, ogni occasione è buona per mettere alla prova le proprie abilità relazionali in una specie di laboratorio casalingo: il fratello grande può verificare se riesce a dominare o se è capace a convincere il più piccolo a combinare qualche guaio; il piccolo capisce in fretta se il pianto o i capricci funzionano per ottenere ciò che vuole

e come deve fare per indurre mamma e papà a prendere le sue difese e magari a punire il fratello maggiore. Certo, il tipo di rapporto che si costruirà dipende anche dal sesso dei bambini, dalla differenza di età, così come dall’ordine di nascita e dalla personalità. Non ci sono regole generali: ogni coppia di fratelli è unica.

I falsi miti I genitori partono dal presupposto - lodevole ma non realistico - che i figli sono tutti uguali e che il trattamento è identico per entrambi. In verità i due bambini non sono affatto uguali, né nel carattere né nei comportamenti e anche gli stessi genitori cambiano col passare del tempo: hanno avuto i figli in fasi diverse della loro vita e il secondo vive l’esperienza accumulata con il primo. È più onesto ammettere che ci si relaziona con ciascun figlio in maniera unica e speciale e che si può sentire maggiore o minore affinità con l’uno o con l’altro. È umano che il papà si senta più vicino a Marco perché è timido come lui e la mamma a Beatrice che è tanto brava a danza, proprio come lei avrebbe voluto essere. Non c’è da rimproverarsi se troviamo più semplice accudire il figlio che non ci fa disperare con il cibo o che è arrivato in un momento più sereno della vita di coppia. Altro ideale non realizzabile è quello della famiglia a conflitto zero, la famiglia felice dove i figli non sanno cosa vuol dire picchiarsi e contendersi i giochi. Sarebbe comodo stare sempre tutti in santa pace, ma rassegnamoci: i litigi non solo non si possono, ma non si devono eliminare, perché sono utili alla crescita. Certo, occorre sforzarsi per vedere un litigio in positivo, però è proprio così: il conflitto rappresenta un’occasione per imparare ad affermarsi e a confrontarsi con qualcuno che non la pensa come noi, sperimentando anche tecniche diverse (il pianto, gli insulti, le botte, l’alleanza, la fuga) e toccando con mano gli esiti. Anche da adulti ci capiterà, tanto vale allenarsi finché le conseguenze non sono troppo dolorose. Astio e rabbia sono due facce della medaglia che sul lato “bello” ha amore e complicità. Perché ci sia l’uno, serve l’altro. Non possiamo eliminarli a meno di non falsare il rapporto tra fratelli.

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famiglia

relazioni Il territorio del grande Quando un genitore afferma che un figlio non è geloso dell’arrivo della sorellina, non c’è veramente da crederci; diciamo con più realismo che il bambino ha la sua buona dose di gelosia, ma ancora non la esprime. Quando arriva questo fagottino che succhia il latte dalla mamma e concentra sguardi, regali e moine di tutto il parentado, per lui è una vera catastrofe. La vita si dividerà inesorabilmente in prima e dopo. Il secondo figlio toglie spazi fisici (parte della cameretta e la proprietà esclusiva dei giochi), ma soprattutto toglie attenzioni che prima erano solo per il primo: questo lo farà sicuramente arrabbiare e, se gli è concesso, in qualche modo manifesterà la sua rabbia, con le parole o con i comportamenti. Potrebbe regredire, tornare cioè a quando era più piccolo (succhiarsi il dito, fare di nuovo la pipì a letto); oppure cercare attenzioni in modo maldestro, facendo capricci e combinando guai. Oppure potrà dire che il nuovo arrivato è brutto o lo accarezzerà con troppa energia. Di certo si domanderà se i genitori gli vogliono ancora bene. Crescendo cercherà di esercitare il suo potere, assumerà un ruolo direttivo, magari deridendo il piccolo per le sue incapacità.

I piccoli E il secondo arrivato? All’inizio sarà desideroso di imitare il grande, di giocare ed essere riconosciuto; ma capirà in fretta che non è così amato (dal grande) e si chiederà qual è il suo posto in questa famiglia, se davvero è stato desiderato. Un ruolo particolarmente ingrato è quello del figlio di mezzo se ci sono tre fratelli: si deve collocare tra il grande e il piccolo, talvolta secondo le sue esigenze e attitudini, talaltra obbedendo agli ordini dei genitori che non sempre sono coerenti. Così deve riordinare la stanza come il maggiore, ma deve andare a letto presto come la piccolina. Si sente l’intruso per il maggiore e contemporaneamente viene privato dei vantaggi e delle coccole che spettano all’ultimo. E se i figli non sono più di tre? Le dinamiche sono più complesse: spesso il figlio maggiore assume un ruolo genitoriale e aiuta nella gestione dei più piccoli che lo vedono un po’ come una vicemamma o un vicepapà; le lotte possono scatenarsi più tra il clan dei piccoli e clan dei grandi e riguardare meno i singoli bambini. Spendiamo anche una parola per i figli unici? Non avere fratelli e sorelle per qualcuno resta un vuoto incolmabile, altri egoisticamente ne vedono solo i lati positivi. La loro vita potrà essere popolata di cugini e amici, ma non è la stessa cosa: non sapranno mai quel che si sono persi e cosa vuol dire poter contare su una persona della propria famiglia che, semplicemente, c’è.

Un po’ per ciascuno Se ci concentriamo troppo sui fastidiosi bisticci dei figli, rischiamo di non riuscire a vedere che trascorrono insieme anche momenti belli, più o meno lunghi, in cui giocano senza picchiarsi e non vola nemmeno un insulto. I bambini imparano osservando e imitando e per fortuna non imparano solo cose negative. Non a caso si dice che i secondi sono più svegli dei primi: hanno l’occasione di apprendere molte abilità pratiche (vestire la bambola, scrivere le lettere dell’alfabeto), ma anche regole e comportamenti (come si sta seduti a tavola, come ci si lava i denti). Quando giocano insieme, i fratelli si attribuiscono ruoli e regole (io faccio il poliziotto e tu il ladro, devo cercare di prenderti): è una preziosa occasione di apprendimento spontaneo, molto più concreta di quella ottenuta con l’obbedienza alle imposizioni dei genitori. La convivenza tra fratelli stimola la capacità di cogliere le emozioni dell’altro e l’istinto a proteggere il più debole: la sorella grande si accorge subito se la piccola è caduta ed è la prima a consolarla e ad accompagnarla dalla mamma. Da adolescenti il maggiore fa da apripista, offrendo ai piccoli, su un piatto d’argento, diritti e concessioni che lui si è conquistato a fatica (tornare a mezzanotte, dormire da un’amica). Fratelli e sorelle sopportano insieme i momenti difficili, scontano le piccole punizioni dei bambini, condividono talvolta il peso dei dissapori tra i genitori. Non è importante trattare tutti i figli alla stessa maniera, facendo regali col misurino e garantendo un egual numero di attenzioni. È importante piuttosto che ogni figlio si senta unico e che le sue caratteristiche, buone e cattive, trovino spazio senza paragoni con gli altri. È utile che trascorrano tempo senza i fratelli, con i rispettivi amici. È bene che le attività siano diversificate. I genitori, dopo che hanno finito di accompagnarli su e giù tra danza e karate, potendo, farebbero bene a dedicare a ciascun figlio un piccolo tempo indipendente e separato. Ovviamente questo si può fare nelle giornate da 48 ore; nel tempo reale ci si arrangia come si può, ma le linee guida sono queste e rimangono valide: a volte basta un’ora al mese di attenzioni dedicate al figlio medio per toglierlo dall’imbarazzo di non sapere chi è e cosa ci fa in questa famiglia.

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relazioni Da fare e da non fare Non siamo noi genitori a decidere a tavolino qual è il rapporto tra i nostri figli - men che meno quel che sarà in futuro - ma i nostri interventi, soprattutto quando litigano, sono di fondamentale importanza. Se partiamo dal presupposto che la competizione è inevitabile, quello che proprio non si deve fare è fomentare la rivalità. Evitiamo di additare un fratello a mo’ di esempio (guarda lui com’è ordinato) e non facciamo classifiche (tua sorella è molto più brava a scuola). Quando litigano, se è possibile, non schieramoci con uno e contro l’altro, ma assumiamo un ruolo autorevole di mediatore e garante, lasciando che il conflitto si esprima e facendo solo attenzione che non sia sempre lo stesso figlio ad avere la meglio (e che nessuno si faccia male davvero o ne esca umiliato). È onesto chiedersi se tendiamo a schierarci sempre con lo stesso figlio. Spesso i genitori primogeniti simpatizzano con i grandi e, viceversa, i secondi figli capiscono meglio il disagio dei piccoli. Atteggiamenti cristallizzati possono però costruire dinamiche difficili da cambiare. Magari inconsciamente, ma un bambino sa benissimo che se inizia a piagnucolare, la mamma dà la colpa all’altro e sarà ben contento di assistere alla sgridata finale. Se questo semplice schema comportamentale lo diverte, potrebbe ripeterlo decine di volte. Non potete obbligare un figlio a voler bene a fratelli e sorelle, ma potete insegnare loro a litigare mantenendo il rispetto e trovando alternative al picchiarsi. Al bambino fa bene che il genitore gli ricordi i momenti piacevoli trascorsi col fratello, aiutandolo a relativizzare i sentimenti di rancore che prova nei momenti difficili.

famiglia

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E se si hanno dei gemelli? Ormai quasi tutti sanno che è opportuno trattarli come due persone distinte, evitando i vestiti e gli accessori uguali. Il loro legame, iniziato con la condivisione di uno spazio ristretto, istintivamente è molto forte. Vale la pena dare loro opportunità diverse perché possano sentirsi persone distinte e siano liberi di condurre un’esistenza unica, come chiunque altro.

Il tempo Il legame tra fratelli è come un pendolo: fasi opposte si susseguono a intervalli brevissimi. I bambini passano senza accorgersene dalla complicità alla lite furiosa per poi ritornare dopo cinque minuti a essere amicissimi. Al di là delle oscillazioni, avere un fratello o una sorella assume significati molto diversi nel corso della vita. Da piccoli prevalgono gelosie e rivalità. Da adolescenti ci si può amare ed essere amici o separarsi e detestarsi. La maturità è il momento in cui si scopre la complicità, la confidenza e la possibilità di un sostegno reciproco. Abbiamo bisogno di sentirci vicini soprattutto quando dobbiamo affrontare gli eventi importanti della vita, felici o dolorosi che siano. Quando si passa di là della barricata e ci si sposa o si fanno figli, quando si deve affrontare una separazione o un lutto, quando ci si occupa dei genitori anziani, fratellanza e sorellanza tornano a essere legami forti. Il legame di due figli è misterioso e imprevedibile. È vero che può non scattare la scintilla che i genitori tanto avrebbero desiderato; magari li vedremo avviati verso la mezza età così diversi uno dall’altro. Ma è raro che due fratelli non si ritrovino, prima o poi, a un certo punto del cammino.

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PUNTO VENDITA MONOMARCA SARBANDA ABBIGLIAMENTO BAMBINI DA 0 A 16 ANNI Orario apertura negozio: lunedì 15.30/19.30 - dal martedì al venerdì 10/19.30 - sabato 10-12.30/15.30/19.30


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bimbiebici, che bello! Una nuova guida che presenta in modo accattivante gite bellissime da fare in bicicletta tutti insieme a Torino e in Piemonte

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C bimbiebici a Torino e provincia 20 itinerari per tutta la famiglia di Mario Bettas Valet

Le guide di

espressione creativa EDITORE

i ha scritto a inizio aprile una lettrice, Daniela, chiedendoci idee per il weekend di Pasqua: “abbiamo due maschietti, uno di quasi due anni e l’altro di quasi cinque… ci piace la natura, andare in bici”. Quando la mail è arrivata in redazione sui nostri volti è apparso un sorrisetto soddisfatto, da gatto che ha appena acchiappato il topo. Il consiglio perfetto ce lo stavamo covando nelle nostre scrivanie: si chiama bimbiebici ed è la nostra nuova guida, dedicata alle famiglie che amano andare in bicicletta. Dentro ci sono 20 itinerari cicloturistici a Torino e in Piemonte: dai più facili, per bimbi piccoli o imbranati, ai più lunghi per bimbi grandicelli e sportivi. Siccome noi mamme della redazione non potevamo assentarci così tante ore dalle nostre scrivanie e dalle scuole dei nostri figli, ci siamo affidate a un collaboratore prezioso, Mario, giornalista e ciclista appassionato, che ha personalmente testato tutti i tragitti consigliati, portandosi dietro uno dei tanti nostri marmocchi per verificare che si potessero davvero fare con loro. Risultato: Mario non vuol più aver figli, i nostri bimbi sono tonici e abbronzati e tutti quanti appassionati di gite su due ruote. Certo, a volte prende lo sconforto, perché le piste ciclabili ogni tanto sono mal tenute, spesso si interrompono misteriosamente, non sempre i tragitti sono sicuri come noi mamme più protettive li vorremmo. Però gli itinerari sono proprio belli, andare in giro con i bimbi è meraviglioso. Loro sono curiosi, entusiasti, e, a meno che non si sveglino di malumore, quando li porti a fare un giro all’aria aperta non si lamentano né si stancano mai. Ovviamente il nostro consiglio è di iniziare con le gite più semplici e corte e progredire man mano con percorsi più lunghi e difficili. Dipende anche dall’età e dalle inclinazioni, ovviamente. Qui di seguito uno degli itinerari proposti, per incuriosirvi e invogliarvi a sperimentarli tutti insieme. Bimbiebici costa 9,90 euro, lo si trova nelle principali librerie e lo potete ordinare direttamente su www.giovanigenitori.it.

Passeggiate in pianura e prime salite in collina per insegnare ad amare la bicicletta

Mario Bettas Valet Giornalista e appassionato di ciclismo, scrive per quotidiani locali ed è critico cinematografico. Scrive anche per la rivista Giovani Genitori.

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I tre fiumi di Torino Piazza Castello – Parco Colletta – Bertolla – San Mauro – Meisino Michelotti Piazza Vittorio Veneto – Piazza Castello Il punto di partenza e d’arrivo di questo percorso è fissato nella centralissima piazza Castello a Torino. È un itinerario facile, tutto pianeggiante, in gran parte su pista ciclabile protetta, salvo qualche rara eccezione come attraversamenti pedonali e altri incroci in cui è necessaria la giusta attenzione. Con questa passeggiata sarà possibile uscire e rientrare nel centro cittadino, utilizzando strade lontane dalle grandi direttrici automobilistiche per scoprire nuovi scorci di paesaggio. Tutto il percorso è caratterizzato dalla presenza dei fiumi che attraversano Torino: la Dora, il Po e la Stura.

Itinerario Fissiamo l’ideale luogo di partenza nella parte pedonale di piazza Castello, di fronte a Palazzo Madama. Orientiamo la bicicletta verso il Po e la collina: nell’angolo a nord-est della piazza inizia la pista ciclabile. Dopo una rapida discesa, su viale del Partigiani, passiamo sotto gli archi delle mura (quel poco che resta) e attraversiamo i giardini Reali correndo paralleli a viale Primo Maggio fino all’altezza del Bastione San Lorenzo. Arrivati al Rondò Rivella attraversiamo corso Regina Margherita e proseguiamo sulla ciclabile ricavata sul marciapiede di corso Regio Parco. Dopo aver attraversato la Dora svoltiamo a destra e immettiamoci nella pista ciclabile di Lungo Dora Firenze, prima, e Lungo Dora Colletta, poi. Questo tratto di ciclovia segue l’andamento sinuoso della parte terminale del fiume prima di sfociare nel Po, è interamente asfaltato e, a eccezione di un breve pezzo dove inspiegabilmente è stato costruito un muro in mattoni (tra la ciclabile e la sponda del fiume), ci consente di pedalare osservando il corso d’acqua e le sue sponde. All’altezza del Ponte Washington superiamo via Carcano ed entriamo nel Parco Colletta. Questa grande area verde, originariamente voluta dai Savoia come area di caccia, è stata recuperata dal degrado negli anni Ottanta e oggi è frequentata da numerosi podisti, pedoni e ciclisti a passeggio. All’interno si trovano anche alcune strutture sportive e una pista di pattinaggio. Il viale alberato, il cui manto stradale è ampio e scorrevole, composto da terriccio e ghiaia, costeggia la sponda sinistra della Dora fino alla foce e poi il Po in una zona dove il letto del fiume si allarga notevolmente. Proseguendo in questa direzione possiamo scorgere a sinistra, oltre i prati in cima a una collinetta, il rudere della vecchia cascina Airale. Si tratta di una cascina piuttosto antica, risalente secondo alcune fonti alla seconda metà del ‘500. Questo luogo fu un teatro di guerra; durante l’assedio francese del 1706 si combatterono su quest’area alcune battaglie. Oltrepassate alcune strutture comunali nei pressi dell’antica Manifattura Tabacchi, pedaliamo in direzione nord dove dopo poche centinaia di metri troviamo la foce della Stura di Lanzo. La ciclabile è in asfalto e non presenta particolari asperità. Nei pressi di un distributore di benzina, situato in strada Settimo, termina il parco e la nostra ciclabile. Da qui percorriamo il ponte Amedeo VIII, attraversiamo il corso d’acqua che scende dalle valli di Lanzo e imbocchiamo, immediatamente dopo, sulla destra, la ciclabile che ci porterà in Borgata Bertolla costeggiando la vasta area in cui la Stura di Lanzo si getta nel Po. Correndo paralleli a lungo Stura Lazio la ciclabile passa vicino al traffico automobilistico, a discreta distanza di sicurezza. Dopo un breve sottopassaggio superiamo la diga sul Po, manteniamo la destra e costeggiamo il Canale Derivatore dell’Aem. Il fondo stradale in questo tratto è in cemento ed è abbastanza sconnesso, percorrerlo con una normale city bike potrebbe essere un po’ sgradevole, ma non preoccupatevi: allontanandoci dal traffico automobilistico è possibile assaporare la tranquillità di questa parte del borgo, dove ci sono prati e costruzioni che regalano un’atmosfera paesana e rurale, pur essendo ancora pienamente in città. Dopo aver lasciato la ciclovia che corre parallela al canale artificiale e all’isolone Bertolla, attraversiamo le strette vie del borgo, oltrepassiamo la piccola e accogliente piazza Tabor e rientriamo nella ciclabile. Da qui in avanti una piacevole stradina asfaltata, aperta solo al transito pedonale e ciclabile ci porterà dritti a San Mauro. Arrivati nella periferia ovest del paese giriamo a destra e percorriamo il vecchio ponte Vittorio Emanuele. Nei giorni festivi è interamente chiuso al traffico automobilistico e offre un’otti-

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Scheda del percorso Punto di partenza: piazza Castello (Torino) Lunghezza: 21,5 km Periodo consigliato: tutto l’anno Fondo stradale: asfalto, sterrato, cemento Età consigliata: più di 8 anni Bici consigliata: city bike, ibrida mountain bike, Punti di ristoro: sì Aree gioco: sì Difficoltà: medio Attrazioni turistiche: Palazzo Madama, Giardini Reali, parco Colletta, ponte Vecchio (San Mauro), parco Meisino, parco Michelotti, piazza Vittorio Veneto, palazzo Carignano. Indice di sicurezza:  Tempo: un pomeriggio


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Yogurt Latte fresco ma visuale sul Po, sulla collina e, nelle giornate più limpide, su Torino e l’arco alpino. Nell’adiacente piazzale Europa è possibile fermarsi per una breve sosta, ci sono panchine e parecchi bar e gelaterie. Ripresa la bicicletta puntiamo decisamente verso sud e riprendiamo la ciclabile. Costeggiamo nel primo tratto via Torino, superiamo una rotonda e tenendo la destra riprendiamo la nostra pedalata ritrovando di fianco a noi il Po. A questo punto superiamo la passerella Alexander Langer, dedicata al politico ed ecologista altoatesino, che attraversa il Rio Costa e segna il confine tra Torino e San Mauro. Siamo così entrati nel parco del Meisino. In questo tratto il fondo stradale, in terra e ghiaia, è largo e spazioso, il luogo offre un ottimo punto di vista sui numerosi stormi di aironi cenerini e ci sono aree di sosta, panchine e fontanelle a volontà, più le belle strutture del Circolo Ippico Il Meisino, nel quale si può prenotare un breve giro sui pony, per la gioia dei bambini che ameranno passare dalle due ruote alle quattro zampe (telefono 011 8999550). Dopo il sottopasso che permette di attraversare la superstrada che attraversa il Po, alquanto degradato e sporco, continuiamo a costeggiare il fiume pedalando sopra uno stretto sentiero ricavato in un’ansa. Anche se il rumore del traffico automobilistico di Lungo Stura Lazio è tutt’altro che lontano, in questa zona si può fare birdwatching e osservare numerosi uccelli acquatici. Dopo una curva a sinistra il sentiero si allarga ed entriamo in via Friedrich Nietzsche. Dapprima sterrata e poi in asfalto, la via costeggia il Galoppatoio Militare fino al cimitero Sassi. Da qui la strada riprende a essere sterrata, percorriamo il viale Michelotti sotto gli alberi e lontani dal traffico per avvicinarci nuovamente al centro città. Lungo il viale incontreremo la chiesa della Madonna del Pilone, sulla sinistra nei pressi di corso Casale, e poi il monumento a Fausto Coppi, vicino al velodromo e a una graziosa area giochi. Oltrepassato il ponte Regina Margherita con il sottopasso, entriamo nel Parco Michelotti. All’altezza della Gran Madre attraversiamo il ponte Vittorio Emanuele I: il lato sinistro, guardando verso il centro città, è ciclopedonale. Raggiungiamo piazza Vittorio e dirigiamoci verso via Principe Amedeo, imboccando nuovamente la ciclabile. Attenzione, in questo tratto la pista non è divisa fisicamente dalla sede stradale, ma è solo delimitata dalla segnaletica orizzontale. In piazza Carlo Alberto la ciclabile finisce, ma siamo a due passi da piazza Castello e possiamo concludere il giro percorrendo l’ultimo tratto di via Roma a piedi. A questo punto si legano le bici e, per chi non ha fatto pausa prima, è indispensabile prendere un gelato da Grom, all’inizio di via Accademia delle Scienze.

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La festa in scatola

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Organizzare una festa di compleanno al parco: un modo divertente e salvacasa per festeggiare


di Marina Notari

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È

stagione di parco. Aria aperta, finalmente, dopo il freddo interminabile e i pomeriggi di: ‘adesso cosa faccio?’, ‘disegna’, ‘già fatto’, ‘ritaglia’, ‘già fatto’, ‘un puzzle?’, ‘ne ho fatti dodici’, ‘vabbé puoi giocare con la playstation’. Al parco, che bello, basta una palla e i genitori sono subito in panchina a chiacchierare con gli altri adulti, mentre i ragazzini si scatenano sui prati. Il parco è anche la migliore alternativa per una festa di compleanno economica e salvacasa: non ci sono pavimenti da pulire dopo la merenda, non ci sono ditate sui vetri, non ci sono giochi sparsi su tutte le superfici piane. Costa poco, impegna poco e piace a tutti: i tre ingredienti magici per la festa di compleanno di un bambino.

Una festa no problem Ecco come ci si deve organizzare per una festa di successo. Occorre procurarsi con un po’ di anticipo una scatola da imballaggio, grande come uno scatolone da trasloco, meglio se con i buchi ai lati per infilarci le mani, così può essere trasportata anche da due bambini. La scatola conterrà tutto quello che occorre per la merenda e deve avere il fascino della borsa di Mary Poppins. Al suo interno metteremo un primo strato, composto di cose infrangibili e piatte. Si procede come i militari quando insegnano a fare lo zaino: sotto le cose più pesanti e via via quelle più fragili e leggere. Il primo strato sarà dunque di bevande, possibilmente succhi di frutti in cartoni quadrati, anche se non mancherà la bibita preferita dei vostri figli, che sia aranciata o cola. Per l’acqua controllate in anticipo se c’è la fontanella e se funziona, ma non a tutti piace bere a canna, quandi aggiungete un paio di bottiglie di acqua gassata. Un pensiero ai genitori, con una bottiglia di prosecco, non andrebbe male, ma non sentitevi obbligati perché la festa è soprattutto dei bambini.

La merenda Sopra le bibite fate un bello strato di cose infrangibili: la tovaglia colorata, i piattini e le posate variopinti, tanti, tanti bicchieri, tovagliolini. Mettete un pennarello indelebile per scrivere il nome sui bicchieri, risparmierete uno sciupio di plastica. In generale è ovvio che si usano i piatti usa e getta, ma si possono scegliere il più possibile biodegradabili, perché ormai le stoviglie in Mater-B si comprano anche al supermercato. Servirà qualche ciotola e qualche vassoio grande, potete usare quelli di casa, se sono in plastica, oppure acquistarli di alluminio o carta. Aggiungete tre o quattro sacchi della spazzatura per il dopo-festa. Le salviette umidificate salvano da ogni evenienza e qualche cerotto non deve mancare se ci sono bambini piccoli, perché, si sa, i cerotti hanno poteri magici su ogni tipo di sbucciatura, piccola abrasione o puntura d’insetto

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e anche se non servono assolutamente a niente, i bimbi smettono di piangere appena il dolore viene contenuto dalla benda appiccicosa. Il terzo strato della nostra scatola va riempito con i giochi, di cui parleremo poco più avanti. L’ultimo strato è destinato ai dolci, alla focaccia, ai grissini e alle immancabili patatine. La focaccia va sotto, i dolcetti di lato e in alto si mettono tutti i sacchetti e le cose che si sbriciolano. Riservate un posto alla torta con le candeline (assolutamente da ricordare un accendino per chi non fuma) che va riposta in una scatola rigida perché non si rovini nel trasporto.

Effetti speciali Un piccolo effetto speciale farà la gioia del festeggiato, se avanza posto. Acquistate un palloncino gonfiato a elio (lo trovate nei negozi di addobbi per le feste) e uno striscione con su scritto ‘È qui la festa’. Fissate un lato dello striscione alla scatola con un triplo giro di nastro adesivo, legate l’altro capo al palloncino e infilate tutto nello scatolone la sera prima della festa. Al parco, aprite la scatola davanti agli occhi dei bimbi: il palloncino salterà fuori insieme alla scritta e, svolazzando, finché il nastrino lo consente, segnalerà ai ritardatari il luogo della festa.

La location Quando si dice che la collaborazione tra esseri umani è fondamentale, si pensa essenzialmente alla festa al parco. Toglietevi dalla testa di fare tutto da soli se volete conservare un bel ricordo della giornata. Trasportare lo scatolone e gestire fratellini piccoli, oltre al festeggiato e agli amichetti, può trasformarsi in uno dei più insidiosi videogame dove il traguardo sembra allontanarsi a mano a mano che ci si avvicina. Chiedete aiuto a un’altra mamma o a un amico disponibile: tutto sarà più divertente. Così mentre voi andate a prendere lo scatolone in macchina, l’amico pulisce il tavolo e dà un’occhiata ai bambini. Molti parchi hanno tavolini e gazebi riservati apposta per le feste. Adocchiatene uno, magari raggiungibile con la macchina ma lontano dalla strada e con un prato pulito intorno, chiedete al nonno o all’amica di prima di andare mezz’ora prima a fare la posta in modo che nessuno abbia la vostra stessa intenzione. In alternativa scegliete il prato che più vi piace e verificate che il tragitto da fare a piedi non sia esagerato, che abbia nelle vicinanze una fontanella e dei cestini della spazzatura, che abbia una zona d’ombra e portatevi un tavolino pieghevole o un qualsiasi piano d’appoggio stabile. Non è consigliabile organizzare la merenda stendendo una coperta sul prato perché i bambini, per una qualche strana legge, non vedono la differenza tra il verde del prato e una tovaglia imbandita e calpestano indifferentemente tutto.

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parco La pentolaccia I bambini si intrattengono già molto da soli, perché si conoscono e sono abituati a giocare insieme, ma ogni gruppo ha i suoi timidi, i suoi spiritosi, i suoi esagitati, perciò una buona festa deve avere almeno un gioco organizzato in modo che tutti siano coinvolti e si divertano. Ci sono giochi veloci e giochi più lunghi, per piccolissimi o adattabili per fasce d’età. I piccolissimi amano il cerchio: girotondo e bella lavanderia, inoltre si siedono in cerchio per mangiare e per guardare quando si aprono i regali. La cosa che li meraviglia di più è la pentolaccia, che vi costringeranno a ripetere a tutti i loro compleanni. Occorre una corda da legare tra i rami di due alberi vicini, un sacco (o più di uno) per il pane piuttosto grande, tante caramelle e ovetti di cioccolata (tutti incartati perché finiscono per terra), della segatura o “patatine” di polistirolo da imballaggio (si trovano nei negozi di bricolage). Il sacco si riempie di dolci o oggettini e si imbottisce con segatura o altro, si chiude all’estremità e si lega alla corda, in alto quanto basta da far faticare un pochino i bambini, non per sadismo ma perché loro si divertono. Occorre poi un bastone. Attenzione: i bambini diventano uomini primitivi quando hanno un bastone in mano, lo brandiscono con orgoglio tentando di conquistare qualche preda, perciò tutti lontani da chi ha il bastone, ad aspettare il proprio turno. I piccoli non vanno bendati ma i ragazzi a partire dai sei anni possono gradire la versione “mosca cieca”. A turno si danno tre colpi al sacco (pentolaccia) finché non si rompe. Tutto il bendidio di segatura, ovetti di cioccolato e caramelle si rovescia sul prato e scatta l’operazione recupero, dove i bimbi si lanciano tra l’erba per strapparsi anche l’ultima briciola di contenuto. I più piccoli in genere non osano raccogliere nulla e vanno invitati a farlo dagli adulti, gli altri e quelli più sgamati vanno controllati perché non si portino via le cose a vicenda. Per accontentare tutti, il gioco finisce con un bel baratto dove chi ha trovato solo caramelle ne scambia alcune con l’ovetto dell’amico e la bimba più timida, rimasta a mani vuote, riceve un dolcetto da tutti gli altri, volenti o nolenti.

Giochi revival A partire dalle elementari, le bambine adorano saltare la corda, perciò prendetene una di quelle da alpinismo, spessa e con un po’ di peso, lunga circa 3 metri. Ci vogliono due adulti che girano la corda e poi via a riproporre i giochi da cortili dei nostri tempi: si entra da un lato, si salta al centro e si esce dall’altro, finchè non si sbaglia, o finchè tutte non hanno saltato; si entra di fronte mentre la corda gira, si salta e si esce davanti; si entra a turno una da una parte poi una dall’altra senza incrociarsi o scontrarsi. La stessa corda serve per il tiro alla fune, il bello sta nel cercare di equilibrare al meglio le squadre, in modo che forti e meno forti siano mescolati al punto da non far muovere la corda e far vincere veramente il migliore. Il pallone non deve mancare, si può giocare a lanciarselo da una parte all’altra della fune usata per la pentolaccia, oppure giocare a palla avvelenata: i giocatori formano due squadre di pari numero, ci sono due basi, in due luoghi opposti, ogni squadra ha una palla che usa per colpire gli avversari. Chi viene colpito dalla palla rimane immobile fin quando un compagno lo libera toccandogli la mano. Ogni squadra avanza verso la base avversaria tentando di non farsi colpire, chiunque può prendere un pallone lanciato quando questo si trova a terra e usarlo per “avvelenare” altri nemici. Vincerebbe la squadra che immobilizza l’altra ma è praticamente impossibile perché in questo gioco i bambini sono come schegge impazzite: non ce c’è uno che segua la stessa direzione e c’è sempre qualcuno che libera qualcun altro.

La corsa dei sacchi e mission impossible La corsa con i sacchi piace tantissimo dai 4 o 5 anni, anche se è presente in ogni sagra di paese. Va preparata in anticipo perché se non si trovano facilmente i sacchi vuoti di farina, volendo si possono costruire i sacchi usando un po’ di bricolage e qualche vecchio lenzuolo. Si misura un bambino a campione per avere l’altezza del sacco (misurare dalla vita fino ai piedi e aggiungere 10 centrimetri, lo spazio preso dalle scarpe). In genere l’altezza dei sacchi è di 60-80 centimetri per i bambini e di 120 centimetri per gli adulti e se il sacco viene troppo lungo, si arrotola l’eccedenza e si tiene stretto tra le mani. ‘Missione impossibile’ è il gioco che si inventa sul momento e salva tutte le situazioni. Non ha regole precise si inventa al momento utilizzando tutto quello che si ha a disposizione: slalom tra le bottiglie di bibite, salti da rana, passi da gigante, il lombrico, trasporto dell’oggetto prezioso (un uovo o un sasso) in bilico su un cucchiaio tenuto tra i denti. Può essere immaginato come una staffetta di cavalieri e maghi, da fare in due squadre che devono raggiungere un luogo fatato: la tavola della merenda. Benchè i bambini siano competitivi e con uno spietato senso della giustizia, è meglio far finire il gioco in modo che tutti sentano di aver vinto qualcosa.

Non esagerare Si può proporre un gioco o due al massimo, ma non esagerate perché i bambini stanno benissimo anche senza che gli adulti si trasformino in clown per farli divertire. Dopo circa un’ora di festa, chiamate tutti per il taglio della torta e l’apertura dei regali. Avrete istruito il vostro bimbo a dovere perché sorrida e ringrazi tutti, anche se i regali non sono quelli che spera. Rimandate i bambini a giocare e cominciate la lenta operazione di ripulire tutto: il bon ton vuole che il parco sia lasciato esattamente come lo avete trovato, senza cartacce e pezzi di merendina per terra.

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Tra Romania e Italia 28 Giovani Genitori


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Alina è arrivata giovanissima in Italia: qui ha trovato famiglia e lavoro, ma ha perduto molte persone care

Alina, 28 lavoratrice a anni, utonoma

Ion, 35 anni, operaio Andrei Cata lin, scuola mate 6 anni, rna Stefan Edwa rd, 2 a asilo nido nni,

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lina è una giovane mamma che da dieci anni vive in Italia. La sua storia è simile a quella di tante donne che hanno lasciato la Romania per cercare lavoro all’estero: una scelta dura, a volte rischiosa e sempre molto faticosa. “Sono arrivata in Italia che avevo 19 anni - racconta Alina -. In Romania ero al primo anno di università, studiavo marketing, vivevo con i miei e mi mantenevo facendo la cameriera. Avevo un’amica del cuore che era venuta in Italia e a cui le cose andavano bene, perlomeno così pensavo io. In Romania la vita era dura e l’Italia era vista come un paradiso dove si poteva trovare l’oro. Avevo un sacco di speranze; per tre anni le ho chiesto di trovarmi un lavoro perché, come tutti a quell’età e indipendentemente dalla nazionalità, desideravo la macchina, i soldi, una casa mia. Un giorno questa amica mi ha chiamato per dirmi che aveva trovato un lavoro fisso per me in Italia”. Così sei partita? “Subito. I miei genitori non erano d’accordo e ci sono rimasti male: loro potevano offrirmi tutto quello che mi serviva, ma ero giovane e ho voluto fare di testa mia. Ho imparato solo col tempo che a non ascoltare i genitori si commette un errore. Sembrerà banale, ma io lo credo e lo penso davvero”. Così Alina si licenzia e lascia l’università. Mercoledì decide di partire e venerdì deve cominciare a lavorare. “Venire in Italia era costoso: per il viaggio e i permessi servivano mille euro e io ne guadagnavo appena cento al mese. Mi sono fatta prestare i soldi da un amico che viveva in Inghilterra, poi sono salita sul pullman che mi avrebbe portato direttamente a Torino. Ero giovane, partivo per la prima volta verso una meta distante duemila chilometri, dovevo fare due giorni di viaggio e ad attendermi ci sarebbe stata solo un’amica, che, se pur carissima e fidata, aveva anche lei solo 23 anni. Una pazzia. E infatti, arrivata a Torino, ho scoperto che il lavoro non c’era più, perché la signora che mi doveva assumere aveva cambiato idea”.

In cerca di lavoro Senza conoscere l’italiano, così distante da casa, vivendo solo con soldi prestati, Alina comincia a cercare lavoro. “Ho messo un annuncio sul giornale e un signore mi ha chiamato, dicendo che cercava qualcuno per scaricare merci e vestiti. Sono andata all’appuntamento accompagnata dalla mia amica; si è presentato un signore distinto, che ci ha spiegato cosa avrei dovuto fare, dopodiché mi ha fatto salire in macchina per accompagnarmi in negozio. Ero ingenua, sono andata e dopo un po’ ho visto che ci stavamo dirigendo verso un bosco. Ho capito subito che intenzioni aveva: mi sono messa a gridare e sono scappata di corsa. Lui se n’è andato e io mi sono trovata lì, in mezzo al nulla. Non sapevo dov’ero e conoscevo solo due parole in italiano: la prima era ‘pullman’, la seconda il nome del paese dove abitava la mia amica. Con molta fatica sono riuscita a tornare a casa e da quel giorno non ho mai più messo annunci sul giornale”.

L’incontro al parco Intanto il tempo passa, Alina non lavora e i rapporti con l’amica peggiorano, al punto che lei le propone di lasciar perdere e tornare in Romania. “È stato uno shock. Abbiamo litigato, ho capito che ero entrata male in Italia e che non avrei trovato aiuto. Cosa dovevo fare? Se fossi tornata indietro, i miei avrebbero dovuto lavorare per anni per ripagare i miei debiti e comunque nemmeno in Romania era facile trovare lavoro. Passavo il tempo nel parco del paese, perlopiù piangendo. Un giorno ho incontrato un bel ragazzo, rumeno anche lui. Abbiamo parlato, ci siamo conosciuti e abbiamo cominciato a frequentarci. Mi ha invitato a mangiare una pizza, lui stava in Italia da più di quattro anni e la mia amica lo conosceva, mi aveva detto che era una brava persona, con un lavoro e una casa. Per farla breve, mi sono innamorata di lui e ci siamo fidanzati. Così, come in una favola, la mia vita è cambiata da un giorno all’altro: Ion mi dava sicurezza, mi ha portata in vacanza in Liguria e per la prima volta ho visto il mare d’Italia. Era bello, ci amavamo, tutto era a posto”.

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L’arrivo di Catalin Ai suoi genitori, Alina non aveva mai raccontato cosa le succedeva realmente in Italia. “Per non farli preoccupare dicevo che tutto andava bene e che lavoravo. Così mio fratello più grande, Catalin, aveva deciso di venire anche lui in Italia. A me non dispiaceva l’idea di averlo vicino, mi rendeva felice, ma i miei erano nuovamente contrari. Alla fine Catalin ha deciso di partire e Ion è andato a prenderlo in Romania. Proprio in quel periodo io avevo trovato lavoro in una pizzeria e quando è arrivato mio fratello ha trovato lavoro subito anche lui. Sembrava davvero che i problemi fossero finiti”. E invece no. Alina e Ion decidono di comprare una macchina. La sera prima del compleanno di Catalin, Alina invita il fidanzato e il fratello a cena in pizzeria, poi chiede loro di aspettare finché non finisce il turno, ma i ragazzi decidono di fare un giro. “Avevo preparato un torta per il compleanno di Catalin e gli avevo detto che l’indomani, domenica, l’avremmo mangiata tutti insieme. Non so, avevo un presentimento, volevo che si fermasse da noi. Quando ho finito il turno, era circa mezzanotte, sono tornata a casa, pensando di trovarli lì, invece non c’era nessuno. Ho aspettato e aspettato, poi ho cominciato a preoccuparmi. Non rispondevano al telefono. Ho chiamato alcuni amici e non sapevano dov’erano. Alla fine non ce l’ho più fatta, sono uscita per le vie del paese e ho visto che c’era un carro attrezzi con sopra una macchina distrutta. Quando mi sono resa conto che era la nostra, mi è crollato il mondo addosso. Con degli amici siamo riusciti a rintracciare Ion: era al pronto soccorso di Chieri. Siamo corsi lì e ho visto che c’erano i carabinieri. Mi hanno detto che Catalin era gravemente ferito ed era stato ricoverato alle Molinette. Così abbiamo cambiato ospedale, io e Ion, che aveva il volto distrutto. Un’infermiera ci ha detto che mio fratello era in rianimazione, in coma. I dottori ci hanno consigliato di andare via e di tornare il giorno dopo. Ho passato il resto della notte a pregare, ma quando siamo tornati in ospedale, il dottore mi ha detto che Catalin stava per morire. A questo punto non ricordo bene cosa è successo: sono svenuta, poi un’infermiera ha cercato di rianimarmi e sono arrivate tantissime persone. Mi hanno detto che potevo vedere mio fratello e da quel momento è cominciato l’inferno. Catalin era entrato in Italia solo da due settimane ed era morto così, giovanissimo, lontano dai suoi genitori, lontano da casa. E io ero ancora più giovane, sola e lontana. Come avrei potuto dirlo a mio padre e mia padre? Come avrei potuto riportargli loro figlio?”.

Il funerale Con l’aiuto di Ion e di altri amici, Alina riesce a organizzare il ritorno in Romania di Catalin. “Il viaggio è stato terribile. Mi sentivo in colpa e avevo il terrore di incontrare i miei. Alla dogana d’Ungheria ci hanno fatto un sacco di problemi, addirittura ci hanno proposto di seppellire lì Catalin, ma io sapevo di doverlo riportare in Romania. Alla fine ci sono riuscita e nei ricordi confusi di quei giorni, so che al funerale sono venute quattrocento persone, perché tutti gli volevano bene. Ma mia madre e mio padre non si sono mai ripresi completamente da quella tragedia”. Alina a quel punto non vuole più tornare in Italia, ma questa volta sono i genitori che la esortano a partire. “C’era Ion che mi aspettava e poi c’erano i debiti da pagare. Così ho fatto di nuovo il viaggio verso Torino – racconta Alina -. Ion mi aspettava e rivedersi è stato bellissimo. Ci siamo messi a lavorare duro per restituire i soldi. Ho imparato l’italiano. Poi mi sono accorta di essere incinta e quando ho scoperto che sarebbe stato un maschietto e l’ho detto a mia madre, lei è come rinata. Come se non bastasse, il piccolino assomiglia molto a Catalin, di cui porta anche il nome. Mia mamma è venuta ad aiutarmi a casa, è rimasta con noi sei mesi, poi è dovuta tornare in Romania e ci ha proposto di tenere lei il bimbo per un po’”. Alina acconsente: per far contenta la madre e anche per poter lavorare meglio e guadagnare a sufficienza da tornare in Romania per sposarsi. Il bimbo le manca tantissimo. “Ma almeno sentivo di nuovo mia mamma ridere. Magari non era felice, ma almeno sembrava serena”. Poco dopo, però, la mamma di Alina si ammala e la diagnosi è un tumore. “Mio figlio era ancora lì – racconta Alina –, così dopo aver fatto i documenti sono tornata e mi sono fermata per aiutare mia mamma. Visto che non migliorava, siamo tornati tutti in Italia, perché qui le cure ci sembravano migliori. Per tre anni abbiamo fatto avanti e indietro, poi io sono rimasta di nuovo incinta. Volevo tantissimo una bambina, ma anche questa volta era un maschietto”.

30 Giovani Genitori


Il matrimonio Un anno dopo la nascita di Stefan Edward, Alina e Ion decidono di sposarsi. “Da noi non si convive. Eravamo già sposati in comune, ma per la religione non basta. E poi per tradizione ci vuole un matrimonio con stile. Così siamo partiti tutti, un’estate, e abbiamo fatto questa grande festa, con centocinquanta invitati e una messa lunghissima. Io ero vestita da principessa: quando Stefan mi ha visto è rimasto così stupito che come unica reazione mi ha chiesto di fargli il bagno! Voleva stare solo con me”. Dopo l’estate del matrimonio, la mamma di Alina torna in Italia, ma poi la malattia si aggrava e decide di tornare definitivamente in Romania. “Ci siamo lasciate arrabbiate – dice Alina -, e dopo un po’ di tempo lei ha cominciato a peggiorare seriamente. Mio padre mi ha detto di tornare subito e io sono partita con i bambini, ma non ho fatto in tempo ad arrivare. Per strada un’amica mi ha chiamato e mi ha fatto capire che mia mamma era mancata. Era giovane anche lei, aveva 49 anni. Così sono rimasta di nuovo un po’ di tempo in Romania, per star vicina a mio padre, ma con un vuoto ancora più grande nel cuore”.

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I progetti per il futuro Com’è la vita in Italia per una giovane coppia rumena? “Io sono una ragazza di città – risponde Alina – ma abbiamo cercato una casa in campagna per i nostri figli e per respirare aria pulita. Abbiamo galline, animali e un cane che si chiama Dex, che è l’equivalente rumeno di Fido. Ion lavora tantissimo, a volte anche il sabato e la domenica e nel poco tempo libero che ha, si dedica alle sue passioni, l’orto e i figli. Anch’io lavoro molto, per adesso da sola, perché ho bisogno di flessibilità per gestire i bambini che vanno a scuola. Andrei è un bimbo intelligente ed educato, ma è un po’ timido. La sua passione è smontare tutto, se potesse smonterebbe anche gli elettrodomestici. L’anno prossimo comincerà la scuola elementare e siamo tutti un po’ spaventati, perché lui dice: ‘Non so se sarò bravo’ e io non posso fare a meno di pensare: ‘Non so se sarò capace di aiutarti’. Stefan invece ha un carattere dolcissimo, ma è un po’ viziato, perché è il piccolo di casa”. Che progetti avete per il futuro? “Non so se tornerei a vivere in Romania, ormai ci siamo abituati a vivere qui. Di là c’è molta più corruzione e disorganizzazione, ma di qua... anche se l’Italia è un bel paese, c’è sempre un fondo di razzismo verso gli stranieri. Noi però andiamo avanti: l’anno prossimo, con i bimbi un po’ cresciuti, ho deciso di iscrivermi nuovamente a scuola. E continuiamo a vivere qui, ma anche a costruire una casa in Romania. Col tempo decideremo quale sarà la nostra casa”.

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veruska e piero

Ritratto di famiglia Veruska, 31 anni, casalinga, e Piero, 39, titolare di un ingrosso di dolciumi, hanno due figlie, Alice di 4 anni e Ludovica di 2 anni e mezzo Da quanto tempo state insieme?

LEI: Tra convivenza e matrimonio quest’anno sono 10! LUI: Stiamo insieme da quasi 10 anni

Quante ore lavori

LEI: Con Ludovica che non va ancora alla materna passo tutta la giornata. Alle 16 andiamo a prendere Alice e si sta tutte insieme LUI: Lavoro circa 6/7 ore al giorno e poi sto con la famiglia

Il suo peggior difetto?

LEI: Ordinato e precisino LUI: L’organizzazione

Il tuo peggior difetto?

LEI: Un po’ disordinata LUI: Non sopporto le cartacce e i documenti

Chi comanda in casa?

LEI: Dipende dalle circostanze ma siamo abbastanza equi LUI: Siamo una coppia serena, direi entrambi

Chi spende di più?

LEI: Decisamente io… compro anche l’abbigliamento per lui! LUI: Lei spende spesso, io magari molto in una volta sola

Chi cucina e tiene in ordine?

LEI: Essendo casalinga, casa e cucina sono zona mia! LUI: Lei. È un’ottima cuoca

Cosa non deve mancare nel vostro frigo?

LEI: Latte verdure e formaggi freschi LUI: Latte per le bambine

La cena meno sana che hai servito ai tuoi figli?

LEI: Mc Donald ogni tanto ci scappa LUI: Qualche volta Mc Donald, a loro piace per il regalo

Qual è il gioco più divertente che fai con i tuoi figli?

LEI: Amiamo stare all’aria aperta, magari preparare la pappa con erbetta e foglie LUI: Le porto quando posso ai giardinetti oppure mi portano a rivestire le loro bambole

Ricordi l’ultima volta che avete litigato?

LEI: Litighiamo poco, non ricordo l’ultima volta LUI: Non litighiamo mai

Libro e film che ti piacciono di più?

LEI: Adoro la Mazzantini e non amo molto la tv LUI: Non leggo molto, preferisco il cinema. Il mio film preferito è “Fuga di mezzanotte”

Shopping preferito dove?

LEI: Ovunque: dal mercatino al negozio più in! LUI: Non lo farei mai. Mi costringe mia moglie quando mi serve qualcosa e sceglie lei dove portarmi

e quante ne passi con i figli?

32 Giovani Genitori Per informazioni: Parco Safari delle Langhe - Fraz. Rea, 36 - 12060 Murazzano (Cn) tel. 0173.791142 fax 0173.791217 cell. 338.5079432 - email: info@parcosafari.com

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Il ristorante in cui andate più volentieri?

LEI: Osterie e agriturismi, ma a casa della suocera si mangia ancora meglio! LUI: Abbiamo 2/3 localini preferiti

Il tuo momento preferito nella giornata?

LEI: Il pomeriggio ai giardinetti mi rilasso anch’io LUI: Adoro far colazione la mattina al bar

Com’è un weekend tipico in casa vostra?

LEI: In giro dal mattino alla sera senza troppi programmi e magari con amici LUI: Il sabato mattina lavoro, il pomeriggio portiamo le bambine in piscina. Dopo facciamo una passeggiata e la sera spesso ci troviamo per una pizza con gli amici. La domenica sempre fuori a trovare qualcosa da fare

Cosa

avete fatto l’ultima volta che siete usciti senza figli?

LEI: Cinema e cenetta “al dente”: bellissima serata! LUI: Siamo andati al cinema e poi a cena in uno dei nostri localini preferiti

Quale servizio vorresti nella tua città?

LEI: A noi Moncalieri piace molto, forse però mancano delle piste ciclabili e giardinetti un po’ ombreggiati LUI: Devo dire che qui a Moncalieri i servizi in generale sono buoni

Come ti immagini fra vent’anni?

LEI: Con due belle adolescenti per casa alle prese con le prime uscite e anche noi alle prese con le prime uscite dopo tanto tempo soli soletti LUI: Spero in buona forma dato che amo fare molto sport

Cosa faranno i tuoi figli da grandi?

LEI: Speriamo facciano qualcosa che piaccia loro e le soddisfi, per noi non importa cosa LUI: Non so. Sono ancora molto piccole però so che sarò sempre vicino a loro

Qual

LEI: Allegra! LUI: Serenità

è la parola che riassume la vostra famiglia?

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Prodotti della gamma cioccolato Venchi, dal cubotto al gianduiotto, dal cuneese al ciocaviar. Ampia gamma di prodotti tipici, in gran parte da agricoltura biologica come miele, torte, biscotti, grissini, conserve, funghi, sughi e vini piemontesi. Accogliente caffetteria per gustare colazioni, merende e spuntini caldi, per assaporare sia i taglieri di salumi o formaggi che la cioccolata calda Venchi e il gelato artigianale.

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ai sette millimetri di lunghezza del Nyphargus, minuscolo crostaceo preistorico che sopravvive nei laghetti della grotta, agli otto metri di concrezioni nella sala del Pantheon, tutto nelle grotte di Toirano merita una visita. La gita è a dimensione di famiglia, purché non abbiate bambini troppo piccoli e poco abituati alle passeggiate. Toirano si trova in Liguria, in provincia di Savona; le grotte distano un paio di chilometri dal centro del paese e si raggiungono in macchina. L’escursione è assolutamente alla portata di tutti; la visita dura poco più di un’ora e si snoda su un percorso di un chilometro e mezzo circa. Pagato il biglietto, ci si unisce al gruppo che effettua la visita guidata: le partenze sono ogni mezz’ora per cui non c’è mai troppo da aspettare. Si inizia la visita dalla Grotta della Bàsura, la più famosa e spettacolare, che conduce direttamente al Salotto della Strega, dove si ammirano fantastiche stalattiti e stalagmiti, alcune delle quali unite in colonne, con tonalità di colore mutanti che regalano uno spettacolo emozionante. Percorrendo questo tratto, alla sinistra, un po’ nascosta e poco illuminata per preservarne la bellezza, c’è una delle stalagmiti più belle, soprannominata Torre di Pisa e stupefacente non tanto per la pendenza, quanto per la perfetta e naturale ricostruzione dei piani della torre campanaria e delle bifore disposte su pianta circolare. Pochi metri dopo si percorre il Corridoio delle Impronte dove le tracce lasciate dagli uomini della preistoria sono inequivocabili: orme di piedi, di mani, di ginocchi impressi nell’argilla dall’Homo Sapiens del paleolitico superiore, cioè di circa 12.000 anni fa. Poco dopo è la volta del Laghetto, dove ancora oggi vive un animale che profuma di storia, il Nyphargus, praticamente incolore e cieco perché abituato a vivere al buio. Sempre qui un’altra meraviglia, l’Organo, una scenografica colata d’alabastro che ricostruisce a perfezione le canne di un organo. A seguire il Cimitero degli Orsi, un abbondante deposito di ossa che appartenevano all’Ursus Spelaeus, vissuto circa 25.000 anni fa. La Sala dei Misteri, l’ultima visitata dagli orsi e dagli uomini preistorici, attualmente è chiusa al pubblico per problemi di conservazione; contiene numerose palline d’argilla attaccate alla parete contro la quale furono scagliate, probabilmente con significato rituale, sempre dagli uomini del Paleolitico superiore. La visita alla Bàsura si chiude con l’Antro di Cibele, aperto nel 1960 dopo essere stato prosciugato. La crescita subacquea ha originato quelle che si chiamano concrezioni mammellonari. Sono grandiose per dimensione, per il colore (bianco fluo) e per la sensazione di sofficità. I bambini che visitano la grotta all’ora di pranzo inizieranno a sentire profumi di provole giganti che penzolano dalle pareti, all’ora di merenda penseranno di nuotare in un mare di gelato spruzzato di panna montata. A questo punto arriva il momento critico per chi soffre di claustrofobia: un traforo lungo 110 metri (e con 150 metri di roccia sopra la testa) percorribile in un’unica direzione che collega la Grotta della Bàsura a quella inferiore di Santa Lucia. Anche qui lo spettacolo cambia: fiorellini bianchissimi che somigliano a coralli si appiccicano alle pareti e in particolare rivestono una grande stalagmite dandole così tanta luce e brillantezza da valerle il soprannome di Perla della Grotta. Per finire si visita la Sala dei Capitelli, che in tempi antichi ospitava un lago sotterraneo che ha contribuito a costruire queste maestose colonne. Prima di raggiungere l’uscita si percorre il Tanone, oggi parte finale delle grotte ma all’epoca dei nostri nonni luogo di rifugio dei tempi di guerra, di giochi e di misteri dei bambini del luogo. Per chi vuole la gita non finisce qui: una volta usciti si può salire fino alla chiesetta di Santa Lucia oppure visitare Toirano paese o il Museo Etnografico (il biglietto è compreso nel prezzo di ingresso alle grotte). Un consiglio: anche se programmate la gita nella bella stagione, portatevi dietro una giacca impermeabile, perché all’interno delle grotte la temperatura è stabilmente intorno ai 16 gradi, con un tasso di umidità che rasenta il 100 per cento.

Come arrivare Da Torino si prende l’A6 Torino-Savona, poi si gira sulla A10 in direzione Ventimiglia e si esce a Borghetto Santo Spirito, quindi si imbocca la strada provinciale per Toirano per circa 3 chilometri.

Costi Il biglietto intero costa 10 euro, quello ridotto, per bambini dai 5 ai 14 anni, 7 euro. C’è lo sconto famiglie: chi ha almeno due bambini di età compresa fra i 5 e i 14 anni, per ognuno paga solo 5 euro. Sul sito Internet www.toiranogrotte. it è possibile scaricare un coupon che vale lo sconto di un euro.

Orari Le Grotte sono aperte la mattina, dalle 9.30 alle 12.30, il pomeriggio dalle 14.00 alle 17.00. Nel periodo estivo c’è un’escursione serale, soltanto su prenotazione, il giovedì alle 21.

Informazioni Grotte di Toirano Toirano (Sv) Tel. 0182 98062 www.toiranogrotte.it

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port è sfida, integrazione, socialità; ne hanno bisogno i bambini - per crescere bene - e a maggior ragione ne ha bisogno chi crede di non porterlo più praticare, perché nato o cresciuto con una disabilità. Solo da pochi anni la pratica di uno sport da parte di persone disabili, anche a livello agonistico, ha perso quell’aura di scetticismo ed eccentricità. È un segno di crescita civile. A Torino i Giochi Paraolimpici invernali del 2006 hanno portato alla ribalta gli straordinari campioni che praticano le tante attività possibili, a livelli impensabili per la maggior parte delle persone “normali”. Con lo spirito di diffondere e rendere sempre più semplice la pratica sportiva per chi ha sofferto un trauma di qualsiasi tipo, è nata a Torino l’associazione Sportdipiù, una consolidata e importante realtà sportiva che invita le persone disabili, bambini come adulti, a fare nuove esperienze o riprendere attività che magari ritenevano non più praticabili. Sportdipiù permette di praticare atletica, handbike, canottaggio, scherma, tennis, hockey, sci nordico, sci alpino e curling. Lo sport può diventare un momento forte di integrazione, oltre ovviamente ad aiutare la riabilitazione fisica e psicologica. I corsi sono tenuti da istruttori abilitati dalle federazioni, assistiti da personale adeguatamente formato. La quota di iscrizione, 100 euro, permette di partecipare a tutti i corsi proposti, senza costi aggiuntivi per le attrezzature o per l’utilizzo delle strutture. Si parte dal livello principianti e via via si sale fino a formare veri atleti che partecipano a competizioni nazionali e internazionali. Per contatti, l’associazione Sportdipiù ha sede in via Cernaia 24 a Torino, telefono della segreteria è 011 19782279, www.sportdipiu.it.

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Sabrina Marzo - Psicologa e Psicoterapeuta Familiare (via Arbe 20, Torino. Tel. 3391479388 - Autorizzazione n. 456 del 6/12/2006)

La paura di crescere Vorrei aiutare i miei figli a gestire le loro paure, ma non so come fare. Il problema riguarda soprattutto Riccardo, che ha 10 anni. Da quattro anni combattiamo inutilmente con le sue paure. Abbiamo provato anche la psicoterapia, ma non è servita a molto. Noi crediamo che tutto nasca dai film di Harry Potter che, a mio parere, dal terzo in poi non erano adatti alla sua età, ma lui dice che non è quella la causa. Le paure arrivano solo al momento di addormentarsi. Riesce a dormire solo se sa che noi genitori siamo ancora alzati, se per caso è tardi e vede che anche noi andiamo a letto, crolla e gli viene addirittura da vomitare. Risolviamo solo facendolo dormire nel lettone, mentre uno di noi si trasferisce nel suo letto. Riccardo è un bambino che ragiona bene, a volte fin troppo e ha una fervida immaginazione. Noi siamo persone allegre senza particolari problemi; però da bambina anch’io ero molto ansiosa e avevo una situazione familiare problematica, mentre i miei figli sono straprotetti. Oltretutto Riccardo si sente in colpa: chiede scusa con i lacrimoni perché ci costringe a dormire nel suo letto. Roberta (7 anni) ha invece il terrore del male fisico; un terrore ingiustificato perché in famiglia non ci sono mai stati casi di sofferenza. Quale sia la causa delle loro fobie, a me piacerebbe trovare il modo di aiutarli. Vorrei solo aggiungere che noi la prendiamo, tutto sommato, serenamente e siamo convinti che crescendo matureranno. Grazie. Tutti i bambini manifestano, più o meno intensamente, qualche paura legata all’addormentamento. Addormentarsi significa separarsi da mamma e papà e chi vive questa separazione con disagio lo rivela specialmente nei periodi in cui si diventa più consapevoli della crescita. Non è un caso che Riccardo si sia mostrato più ansioso in concomitanza dell’avvio della scuola elementare. La tua pazienza e la tua serenità nell’affrontare le manifestazioni emotive dei bambini sono preziose, perché in questo modo stai dicendo loro che si può anche avere paura. Ma è altrettanto importante per Riccardo e Roberta sentirsi dire (a fatti e non solo a parole) che, pur potendo sempre chiedere un aiuto a mamma e papà, possono a far fronte alle loro paure anche da soli, giacché ne hanno le forze. Affinché un bambino si senta più forte, non è sufficiente che il mondo esterno gli dica “sei diventato grande”. È fondamentale che senta risuonare la sua crescita anche nella pancia della mamma. Mi ha colpito che tu dica che i tuoi figli sono “straprotetti”: questo è un atteggiamento materno adatto a far sentire al sicuro un cucciolo, ma i tuoi figli stanno crescendo. È curioso che anche tu abbia vissuto l’ansia nel momento in cui ti sei accorta di non essere più una bambina; prova a ripensare come sono stati accolti i tuoi passaggi di crescita in famiglia e chiedi la stessa cosa a tuo marito. Spesso ripensare alla propria fatica di crescere è illuminante per comprendere le difficoltà dei figli. In una bella famiglia unita come la vostra, può essere faticoso immaginare che sia arrivato il tempo in cui, pur rimanendo strettamente legati, non sarete più una cosa sola. Vi capita mai d’immaginare i vostri figli adulti? Riuscite a pensare a quando la vostra coppia di cuccioli non avrà più bisogno di voi? Riccardo e Roberta adesso hanno la necessità di essere rassicurati che, anche se crescono, voi siete comunque felici. Siete mai usciti senza figli? E lo avete fatto dicendo loro che andate a divertirvi? Fatelo. Contrariamente a quel che viene spontaneo pensare, per i bambini è rassicurante pensare che “se mamma e papà sopravvivono senza di me, allora anch’io posso farcela senza di loro”. Provate e non solo una volta, più volte, finché il messaggio è sicuramente trasmesso.

Libri antipaura Per affrontare le paure ci sono due libri di favole che trattano l’argomento: “Una calamita di mamma” di Alberto Pellai e “Anche gli orchi hanno paura” di Carlo Scatagnini, entrambi edizioni Erickson.

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il pediatra GGl’esperto Elena Tempesta

Staminali e angiomi Sono la mamma di un bimbo di 6 anni che convive da due con il diabete mellito di tipo 1 (insulino-dipendente). Ho sentito più volte parlare di studi condotti sulle cellule staminali: sembra siano il rimedio futuro per molte malattie autoimmuni. Ammesso che ciò trovi realizzazione, mi chiedo in che modo noi genitori possiamo provvedere alla necessità di cellule staminali di nostro figlio. Attualmente, i miei cognati sono in attesa di un bambino. Ha senso congelare il cordone ombelicale del futuro cuginetto per un eventuale utilizzo nell’avvenire? Grazie. Francesca Negli ultimi anni sono stati effettuati trapianti di cellule staminali per la cura del diabete tipo 1 insulinodipendente. I risultati sono promettenti, ma devono essere presi con cautela, poiché sono ancora sperimentali e non privi di rischi, quindi parlare di conservazione per un uso futuro su suo figlio è una speranza più che una promessa. Per la donazione del cordone, non tutti i reparti maternità degli ospedali italiani sono in grado di accettarla. A Torino l’ospedale Sant’Anna lo fa e deposita il sangue cordonale in una banca specializzata a cui accedono tutti i pazienti che necessitano di trapianto. Volendo è possibile scegliere la conservazione privata, ma bisogna rivolgersi a strutture private che si trovano all’estero e hanno un costo elevato.

La voglia sulla pelle La mia bimba di tre mesi ha una “voglia” piuttosto visibile su una gamba, vicino all’inguine. Che cosa dobbiamo fare? La cultura popolare definisce gli angiomi “voglie”: queste sono in realtà dilatazioni o sviluppi eccessivi di capillari e vasi sanguigni. Esistono due tipi di angiomi: quelli piani e quelli rilevati. Gli angiomi chiari sono macchie che vanno dal rosso scuro al rosa e tendono a scomparire con la pressione del dito. Gli angiomi rilevati si presentano come masserelle che si innalzano sopra la pelle con una superficie irregolare, di grandezza, consistenza e colore variabile. Cosa fare con un bambino che ha un angioma? Per gli angiomi piani il problema è semplice: sono poco deturpanti e scompaiono in genere entro l’anno di vita. Per gli angiomi rilevati il problema è più complesso: in genere anche questi regrediscono spontaneamente, ma subiscono una evoluzione per cui in alcuni momenti, verso i cinque, sei mesi, tendono persino a “crescere” e poi, dopo un periodo di stazionamento di tre, quattro anni, tendono a regredire completamente. La miglior soluzione è l’attesa: sconsiglio vivamente, anche data la giovanissima età, di intervenire con pseudo-soluzioni estetiche che, al contrario, possono produrre cicatrici deturpanti, per cui il rimedio diventa peggiore del male. G.C.

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pallavolo, tennis, canoa piscina, giochi di gruppo, laboratorio artistico corsi intensivi di inglese e francese, compiti delle vacanze recupero materie scolastiche (elementari e medie)

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I BAMBINI PRANZANO CON GLI ANIMATORI

(prenotazione consigliata)

Buongiorno, ho ricevuto una piccola eredità e vorrei comprare un appartamento intestandolo ai miei due bambini (lo faccio essenzialmente perché mi conosco e, anche se vorrei lasciar loro i soldi, in realtà scialacquerei tutto prima del diciottesimo compleanno). Mi hanno suggerito di comprare la casa a loro nome, mantenendo però l’usufrutto, ma ho tre dubbi. In caso di necessità potrei rivendere la casa fintanto che i figli sono minorenni? Intestandola a due bambini, se da grandi volessero venderla, dovranno essere entrambi d’accordo? Posso affittarla finché i miei figli sono maggiorenni? Grazie per la sua bella e utile rubrica. Annacarla Gentile Annacarla, l’usufrutto è un diritto reale che consiste nel possesso di un bene, di proprietà altrui, e nel godimento materiale dello stesso e dei suoi frutti. Ha una durata limitata nel tempo: ove le parti non stabiliscano una scadenza specifica, non potrà comunque eccedere la vita dell’usufruttuario; al termine del periodo di vigenza, il bene, oggetto del diritto di usufrutto, dovrà essere restituito al suo legittimo (nudo) proprietario. Col che rispondo subito alla tua prima domanda: non essendo proprietaria dell’appartamento, naturalmente non potrai venderlo a terzi. Potrai però disporne cedendolo ad altre persone per un periodo di tempo determinato ovvero per tutta la sua durata; l’unico rischio per il proprietario è di ritrovarsi in casa un ospite indesiderato. Onde evitare ciò, il nudo proprietario potrebbe far inserire nel contratto una clausola in cui si riserva il diritto di prelazione qualora l’usufruttuario volesse cedere il proprio diritto (anche se, al momento, essendo i tuoi figli ancora bambini, la ritengo un’ipotesi alquanto improbabile). Infine, l’usufruttuario potrà affittare l’appartamento riscuotendone il canone di locazione. Al contrario i nudi proprietari, una volta divenuti maggiorenni, potranno rivendere la casa in qualunque momento; naturalmente dovranno essere entrambi d’accordo. Inutile dire che l’accordo dovrà esserci anche quando abbiano intenzione di vendere l’alloggio una volta cessato l’usufrutto e rientrati nel pieno possesso del bene di cui hanno la proprietà. A livello pratico, è un investimento molto utilizzato, soprattutto nei termini in cui vorresti muoverti tu: quando i tuoi figli saranno grandi, si ritroveranno proprietari di un appartamento che col tempo potrebbe anche aver acquistato maggior valore e potranno decidere come meglio disporne. Nel frattempo, è bene sapere che l’ICI e in generale tutte le imposte saranno a tuo carico, così come l’amministrazione e la manutenzione ordinaria della casa.

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Strada degli Scavi, 18 - Castiglione T.se (TO) - tel. 011 9607308


l’educatrice GGl’esperto Stefania Moriondo

Una bimba affettuosa Sono la mamma di una bambina di 4 anni e c’è un fatto che da tempo mi preoccupa. Le maestre della scuola materna mi hanno segnalato che la piccola si lascia andare in tentativi di effusione eccessivamente maldestri verso gli altri bambini e che per questo motivo spesso viene isolata dai giochi. In parole povere, tenta di abbracciare con forza i compagni che, ovviamente, non gradiscono e vanno a giocare altrove. Per questo motivo l’ho trovata spesso a giocare da sola. Mi farebbe piacere avere la sua opinione e un consiglio. Grazie mille Rosita Cara Rosita, il contatto fisico ha un valore enorme per un bambino piccolo, anzi possiamo dire che è necessario per la sua stessa sopravvivenza. La vicinanza della madre garantisce sicurezza, la lontananza è sempre potenzialmente pericolosa. Dai tre anni il bimbo acquisisce fiducia in se stesso e nel mondo e inizia ad allontanarsi dalle figure di riferimento principali. Dedica sempre più energie all’esplorazione dell’ambiente e al gioco e sviluppa competenze linguistiche per relazionarsi in modo più complesso ed evoluto. Anche il modo di giocare cambia: mentre i primi giochi, fino a due anni, sono fatti “in solitaria”, dai tre ai cinque anni cominciano a essere comuni, vale a dire che si gioca uno accanto all’altro, ma di fatto non insieme e comunque senza uno scopo comune. Ci vuole ancora qualche anno perché i bambini giochino in modo più organizzato, collaborando tra loro con ruoli diversi. La scuola materna favorisce questi passaggi, offrendo al bambino l’opportunità, unica ma anche faticosa, di trovarsi in un ambiente stimolante con adulti e coetanei. Se la tua bimba è molto affettuosa, probabilmente è stata abituata in famiglia a esternare i sentimenti anche fisicamente, con baci e abbracci. Questo è sicuramente positivo. Bisogna però ricordare che il contatto fisico può essere un mezzo per cercare rassicurazioni: forse, con questi abbracci, tua figlia sta indicando che in alcuni momenti si sente sola o in difficoltà. Non mi preoccuperei, ogni bambino ha i suoi tempi per compiere il percorso verso l’autonomia, lascerei passare tranquillamente tutti i mesi fino alla fine dell’anno scolastico. Nel frattempo approfondirei il dialogo con le maestre, per comprendere se l’isolamento di tua figlia (se tale davvero è) è causato da questi tentativi maldestri di abbracciare. E se lo è, potrete individuare insieme qualche strategia per darle le attenzioni di cui evidentemente ha bisogno e per coinvolgerla nel gruppo. È certo che la bimba col tempo imparerà che ci sono persone con cui ci si può abbracciare spesso, come mamma e papà, e altre con cui si fa di meno. In quel momento diminuirà il suo bisogno di sentire gli altri così vicini. La bimba stessa, tra un anno o magari due, potrebbe non amare più essere baciata o presa in braccio. Ma non dimentichiamo che, nei piccoli come nei grandi, esistono enormi differenze individuali: ci sono persone a cui piace molto il contatto fisico, altre che ne sono infastidite. Tutti però crescendo sentiamo l’esigenza che venga rispettata la nostra distanza personale.

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THE MAGIC ENGLISH SPEAKING SUMMER CAMP TUTTO IN INGLESE 7 giorni meravigliosi in pensione completa nel Villaggio Olimpico di Bardonecchia

450 euro tutto compreso dal 14 al 20 giugno - dal 28 giugno al 4 luglio dal 30 agosto al 5 settembre

DA 7 A 13 ANNI (GRUPPI DIVERSI PER ETÀ)

Attività:

Sport all’aria aperta Giochi di gruppo Teatro, musica e canzoni Laboratorio video

Per informazioni: Gabri 011 19500414 / 339 4997669 Tania 339 3099586


GGl’esperto

il chimico

Ugo Finardi - chimico

I tensioattivi sintetici e i consumatori in allarme

Tensione superficiale I

problemi legati ai saponi e al loro effetto sulla tensione superficiale dell’acqua sono già stati affrontati in questa rubrica alcuni anni fa. Può essere interessante però riprenderli per approfondire alcuni particolari. I saponi commerciali contengono una gran quantità di sostanze, ma quello che interessa davvero sono i tensioattivi: elementi sintetici in grado di legarsi a tre cose: l’acqua, i grassi e tutto quello che comunemente definiamo sporco, indipendentemente dal fatto che si depositi su vestiti, pavimenti, vetri o superficie corporea. Questo perché l’affinità tra grasso e acqua è per natura molto scarsa e le due sostanze non si mescolano: avete mai provato a versare una goccia d’olio in un bicchiere d’acqua? L’olio forma delle gocce che restano in superficie. Ora provate ad aggiungere un po’ di sapone e vedete cosa succede: è un esperimento carino e innocuo da fare con i bambini. In definitiva, al di là di profumi e altri tipi di sostanze, quel che veramente deve funzionare nei saponi sono appunto le sostanze tensioattive. Per espletare la loro funzione, queste sostanze devono avere una struttura lineare allungata e possedere da un lato una “coda” apolare in grado di legarsi ai grassi e dall’altro una “testa” polare in grado di interagire con l’acqua. L’esempio più tipico di tensioattivo è il sapone di Marsiglia, che le nostre nonne producevano con il grasso di maiale (che essendo un grasso possiede appunto la “coda” di cui sopra) e la cenere del caminetto, che contiene ossidi metallici che in presenza di acqua reagiscono con la “testa” acida del grasso rendendola adatta a interagire con l’acqua e, appunto, a lavare. L’alternativa evoluta alla cenere è la soda caustica, che ovviamente fa meglio il proprio mestiere ma ha un costo, e non tutti potevano permettersela. Il sapone di Marsiglia è solo il più antico dei tensioattivi, ma continua a essere utilizzato perché ha ottime caratteristiche: lava bene, funziona sulle lenzuola e sulla pelle umana, è delicato perché è poco aggressivo. Ha però il problema di perdere una parte del proprio potere lavante se l’acqua è dura, cioè in presenza di sali di calcio. Questo è uno dei motivi per cui si sono affermate altre sostanze che vengono utilizzate nella formulazione dei prodotti per l’igiene. I nuovi tensioattivi più utilizzati sono sostanzialmente due, il lauril solfato di sodio (SLS-sodium laurethsulfate o laurilsulfate) e il lauril etere solfato di sodio. Il primo viene ottenuto da un alcool, l’1dodecanolo; il secondo è simile ma ha due atomi in più. I due lauril hanno un’ottima resa per unità di peso, sono insensibili alla durezza dell’acqua, sono fortemente schiumogeni, possono essere inseriti nei saponi liquidi e, come possiamo immaginare, costano relativamente poco. Naturalmente, siccome ogni medaglia ha il suo rovescio, a queste caratteristiche fenomenali se ne associano altre più problematiche. Utilizzati puri, i due tensioattivi sono irritanti per la pelle e per gli occhi (SLS più del lauril etere). Nelle formulazioni dei saponi, i due tensioattivi costituiscono ovviamente solo una percentuale del contenuto totale e alle concentrazioni utilizzate i problemi sono impercettibili per la maggior parte dei consumatori. In tempi recenti si è diffuso un allarme legato alla presunta cancerogeneità dei due lauril: cosa quanto mai grave, perché praticamente non esiste sapone che non li contenga. Avrete letto, diversi mesi fa, una email che circolava e diceva di smettere di usarli. A tutt’oggi non esistono prove certe di questa pericolosità e quindi si può azzardare l’affermazione che non dovrebbero fare male. Certo è che il mercato ha annusato la tendenza e si è mosso prontamente per produrre shampoo e bagnoschiuma con altri tensioattivi, attirando quei consumatori più sensibili e disposti a pagare caro un diverso preparato chimico.

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natura GGl’esperto Paola Paltro

La focaccia ai fiori di sambuco è una delicatezza d’altri tempi. Sacchi in spalla, maggio è il mese giusto per raccogliere e conservare

Le virtù del sambuco L

e domeniche di maggio sono il periodo ideale per sgranchirsi le gambe passeggiando in mezzo ai parchi o organizzando picnic fuori porta. E chi di noi, con questo dolce teporino, non si è fermato a osservare quegli alberi con grappoli di fiorellini bianchi fitti fitti? Quei grappoli si chiamano ombrelli e tra maggio e giugno rivestono le piante di sambuco, un alberello che cresce spontaneo lungo i sentieri umidi e argillosi. Il nome scientifico è Sambucus nigra, è una pianta diffusa nelle campagne e nelle zone incolte; è considerato un arbusto ma può raggiungere dimensioni notevoli, fino a più di cinque metri. Chi ha più di quarant’anni ricorderà forse le passeggiate coi nonni a caccia di rametti secchi con un cuore spugnoso, facile da svuotare col coltellino per farne fischietti o cerbottane. Per i maschietti il meglio veniva in autunno quando gli ombrelli di fiori lasciano il posto alle bacche, ideali da usare come esca, agganciate a qualche amo appeso a canne improvvisate. Quello che meno si conosce di questa pianta, è che fin dai tempi antichi è stata utilizzata per le sue proprietà officinali: l’infuso di fiori fa sudare e viene impiegato per combattere il raffreddore e le sinusiti, la marmellata ricavata dai frutti ha un’azione leggermente lassativa. Attenzione però a non assaggiare le bacche crude perché, soprattutto se poco mature, possono provocare vere e proprie intossicazioni. Ai tempi dei nostri vecchi, non sfuggiva niente di ciò che si poteva facilmente trovare vicino a casa e a costo zero, così in Piemonte (e soprattutto nei paraggi di Sambuco, in provincia di Cuneo), si mangiavano frittate preparate mescolando l’uovo con gli ombrellini più piccoli e teneri. Coperte di zucchero, erano la merenda dei bambini degli anni Quaranta. In Calabria, dove il sole fa profumare di più i fiori, non c’è famiglia che non prepari la focaccia impastando insieme agli ingredienti di base (farina, acqua e lievito) una bella manciata di petali bianchi, lasciati macerare un paio di giorni in olio extravergine e sale. È davvero incredibile quanto venga buona la focaccia così aromatizzata. Provatela anche nella sua versione invernale: i fiorellini si possono conservare lasciando l’impasto di petali, olio e sale chiuso in barattoli che all’occorrenza si aprono per spalmare una base pronta di pasta per la pizza. Attenzione però: il massimo risultato si ottiene utilizzando ombrelli non lavati, per cui bisogna scegliere un luogo di raccolta il più possibile incontaminato. L’altra possibilità è quella di sciacquarli e farli essiccare al sole, ma basta una minima traccia d’umido per fare ammuffire il preparato e il lavoro diventa così epico che anche Gualtiero Marchesi getterebbe la spugna. La focaccia ai fiori di sambuco oggi sa di chilometri zero e di bio, va di moda e fa bene alla salute. Allora, siete pronti? Il mese è quello giusto: zaino in spalla, pargoli al seguito, cammina cammina consumate calorie e allenate i bicipiti raccogliendo mazzi e mazzi di ombrellini, perché per riempire un solo barattolo dovrete averne colti almeno quattro o cinque sacchi.

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AGRITURISMO - FATTORIA PEDAGOGICA immerso nel verde della campagna con numerosi animali della fattoria •Ampi spazi all’aperto e parco gioco •La domenica pomeriggio giri in calesse •Ristorazione su prenotazione con menu con prodotti genuini di produzione propria e menu per bambini 4-14 anni con prodotti genuini a 10 euro •Vendita formaggi, salami e gelati •Possibilità di merenda picnic Via San Francesco, 178 - Giaveno (TO) - tel. 011 9377182 - cell. 338 1257766/366 3436661

www.lapatuana.it


GGl’esperto

libri

Brunella Manzardo

I laboratori per bambini al Salone del Libro di Torino

Sull’Arca dei libri I

l Salone del Libro di Torino è un appuntamento irrinunciabile per le famiglie affamate di cultura: ogni anno, in mezzo a migliaia di libri e ospiti di fama internazionale, non mancano stimoli per addentrarsi in questa colossale manifestazione, da soli o in compagnia dei piccoli. Ai giovani lettori è dedicato il Bookstock Village che, come nelle passate edizioni, sarà sorprendente e accattivante sin dalla struttura: nel cuore del Village apparirà una gigantesca “Arca della memoria”, in omaggio al tema dell’edizione 2010, la memoria appunto. L’arca sarà resa ancor più bella dall’intervento del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, da sempre partner del Salone per gli allestimenti degli spazi rivolti ai giovani. All’esterno troveremo enormi onde cangianti realizzate con una sorta di mosaico, a partire da un materiale davvero insolito (non vi diciamo quale per non guastarvi la sorpresa). All’interno l’arca avrà un inedito skyline, dipinto accostando su un’unica linea d’orizzonte le silhouette di monumenti famosi. Intorno all’arca ovviamente ci sono un mare di eventi e proposte.

I laboratori per bambini Quest’anno il Salone organizza cinque mostre dedicate all’illustrazione per ragazzi e al fumetto. Per i piccoli visitatori c’è una quantità di attività divertenti, soprattutto laboratori creativi di alto livello. Al momento in cui scriviamo non sono stati definiti orari precisi, perciò consigliamo di consultare il sito www.salonelibro.it per verificare cosa c’è in programma il giorno scelto per la visita. Cominciamo con l’impagabile servizio di Nursery Letteraria, dove i bimbi possono fermarsi assistiti da personale specializzato in modo da poter partecipare alle attività dei laboratori anche senza genitori, che così guadagnano il tempo per fare un giro tranquilli. La Nursery si trova nel Laboratorio Autori ed è aperta dalle 16.30 alle 22; sabato e domenica l’apertura è anticipata alle 10. Per le neomamme, anche quest’anno c’è L’angolo della poppata, dove è possibile riposarsi, cambiare e allattare il proprio bambino. Il Laboratorio d’Arte prevede titoli originali e divertenti: Onda d’Urto, Monumenti Rilucenti, Ricordati di ricordare, Per non perdere il filo, Cantiere della memoria, In due sull’Arca. È realizzato dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, in collaborazione con Fondazione Merz e Modidi Blulab di Udine. Il Laboratorio Illustratori e Autori avvicina i visitatori a due maestri dell’illustrazione, Leo Lionni e Lele Luzzati e permette di lavorare a diretto contatto con brillanti disegnatori contemporanei. Il Laboratorio Musei, curato dai servizi educativi di Gam, Palazzo Madama, Mao e Borgo Medievale, offre elaborazioni creative sul tema della memoria, secondo le caratteristiche di ogni museo. “Nati per Leggere” propone letture in lingua italiana e straniera e incontri con autori celebri della letteratura per i più piccoli: uno su tutti, Altan, il papà della Pimpa. Con il Museo Nazionale del Cinema, nel Laboratorio Cinema, si costruisce una camera oscura e si capisce come si crea un’immagine, oppure si guarda il proprio ritratto in 3D attraverso i visori stereoscopici. Aiace e Sottodiciotto Filmfestival rendono omaggio a eroine del passato come Alice, Biancaneve, Cenerentola e la Sirenetta. Sarà divertente imparare a creare un piccolo orto nel Laboratorio Scienza, anche per riflettere su come difendere l’ambiente e vivere in armonia con il pianeta. Le immagini presentate dal Museo di Astronomia di Pino Torinese sveleranno l’universo e i suoi segreti, mentre attraverso il gioco “Memory” il Festival della Scienza di Genova farà conoscere famosi scienziati e le loro scoperte. Infine, nel Laboratorio Scrittura, i più grandicelli sperimentano assieme alla Scuola Holden nuovi modi di scrivere di sé, o si cimentano con Comix in una gara di anagrammi, acrostici e altri giochi con la lingua italiana. Tutte le attività sono a ingresso libero, sino a esaurimento posti, per informazioni ci si può rivolgere al desk all’ingresso del Bookstock Village.

Costi Biglietto intero 8 euro, ridotto junior (dai 3 ai 10 anni) 2,50 euro, ridotto (dagli 11 ai 18 anni) 6 euro, ingresso gratuito per disabili con accompagnatore. Presentando il biglietto di ingresso a uno dei musei della Fondazione Torino Musei (Galleria d’Arte Moderna - Palazzo Madama - Borgo Medioevale - Museo d’Arte Orientale) si entra a prezzo ridotto e con il biglietto di ingresso al Salone si ha uno sconto per la mostra temporanea “The Museum of Everything” alla Pinacoteca Agnelli.

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Dal 13 al 17 maggio 2010 Salone internazionale del libro di Torino Lingotto Fiere Via Nizza, 280 - Torino Giovedì, domenica e lunedì dalle 10 alle 22 Venerdì e sabato dalle 10 alle 23


salvadanaio GGl’esperto Luciana Ravetto

Un elenco di cose da ricordare nel mese della dichiarazione dei redditi

Il modello 730 V

i siete dimenticati di preparare la documentazione per la compilazione del 730? Non preoccupatevi, c’è ancora tempo. Entro il 30 aprile dovevate presentarlo al datore di lavoro, ma solo nel caso in cui lui sia abilitato all’invio del modello come sostituto di imposta, altrimenti avete tempo fino al 31 maggio per andare al Caf (centro di assistenza fiscale) o da un professionista abilitato. Facciamo un po’ di chiarezza su chi deve compilare il modello 730: grossomodo tutti: i lavoratori dipendenti, i pensionati, i sacerdoti della chiesa cattolica, i giudici costituzionali, i parlamentari, i consiglieri, i produttori agricoli, i soggetti impegnati in lavori socialmente utili e anche i lavoratori a tempo determinato il contratto non scade prima di luglio 2010. I redditi che possono essere dichiarati nel modello 730, oltre allo stipendio, sono quelli che derivano da terreni o fabbricati, i redditi da capitale, i redditi derivanti da prestazioni occasionali e alcuni redditi diversi come per esempio queli che provengono da case all’estero. Rimangono ovviamente esclusi i redditi di impresa, da lavoro autonomo e alcune categorie di redditi come quelli derivanti dalla cessione di una azienda o i redditi dei contribuenti deceduti, per i quali va compilato non il 730 ma il Modello Unico 2010. Facciamo un piccolo riepilogo di quello che è successo o dovrà succedere per compilare il 730. A febbraio dovreste avere ricevuto dal vostro datore di lavoro il CUD 2010, indicante i redditi percepiti nel 2009. Ad aprile avete comunicato la vostra scelta di destinazione del 5 e dell’8 per mille. Entro il 31 maggio dovrete ricevere copia del modello 730 e la liquidazione delle imposte da parte del soggetto che manderà il modulo all’Agenzia delle entrate (datore di lavoro, Caf o commercialista); questa data è spostata al 30 giugno se si fa l’invio telematico, cioè attraverso Internet. Nel mese di luglio (agosto per i pensionati) verranno trattenute le imposte dallo stipendio, o (meglio) verranno rimborsati i crediti. Nel caso in cui dobbiate pagare le imposte, potete richiedere che vengano rateizzate. Entro il 30 settembre si dovrà comunicare la volontà di non voler versare l’eventuale secondo acconto sulle imposte (o volerlo versare in misura ridotta). Quando andate a presentare il 730, dovete consegnare questi documenti: il CUD 2010; eventuali certificazioni inerenti le prestazioni occasionali realizzate nel 2009; le spese mediche del 2009; gli scontrini parlanti e le fatture; le detrazioni del 36% sulle ristrutturazioni e del 20% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici a esse correlate, o del 55% sugli interventi di risparmio energetico; la detrazione del 19% per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico; la detrazione del 19% per le spese degli asili nidi e la detrazione del 20% per la sostituzione di congelatori e frigoriferi ad alta efficienza energetica. Lo stesso vale, a giugno, se presentate il modello Unico.

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urra z z A a ost C gico a l a l u m S o luog ini n u è ’ c mb ti a b i e d ov ve n u n e b i tta con tu a sono z n a c a v no i posso ssante

a rila 13 ann dal ndo un ini dai 4 ai e r r o c proposte iù s a b à Tr m it a b iv tt i ai p ci a lia, anche moltepli ta la famig r e e p hi ll a a are terna a gioc ri, are partecip rea giochi es o r it e n p e g DVD ai b: a miniclu gnati d di impianto TV riamo a p m o c ac pe e dotata e o… s piccini atizzata iù cald m p alcetto li c e c r e o a n g inter me le g pon ie in di s p , in ia e gg er mostre trascorr giornate di pio tti, mercatini, le balle di no… vi e poi ti r o p s angiare siamo m s per i più o p : a e papà . oblem mamma disegno anzo, nessun pr n o c e nfant”. i pr o star “menu e All’ora d e al miniclub l a d o riam me. iem he prefe nda tutti insie no a tutti ins e r quello c e so o m d e n a d a roon a bell ordin iggio un biberon e mic ine. r e m o p E al alda e papp ebè sc parare… e pappe Per i b e per preparar anche im o s s o n p io ra” disposiz miniatu ili del gno “in a b l e cchi vig n o E li g o di fare o sott a solo! i a go g oi e possibilità cesi, a fare d n g a b n ente er n lità: fra Naturalm un’area solo p naziona gioca e ci le in e tt o i s bagnin bi di tu o è che con bim d il bell . amicizia ndesi, inglesi e lingue diverse o la n o la i, r n a italia e se si p te anch si diver

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GGl’agenda

cinema e home video

Mario Bettas Valet

Puzzole alla riscossa

le meraviglie del mare

È

attesa sugli schermi italiani l’uscita di Puzzole alla riscossa, film diretto da Roger Kumble, regista di alcune commedie al suo quinto lungometraggio. Il film è distribuito dalla Eagle Pictures. Dan Sanders è un costruttore di case, da Chicago si trasferisce con la famiglia in Oregon dove ha intenzione di realizzare un complesso residenziale in mezzo al verde, in un ambiente selvatico e immerso nella natura. Le sue intenzioni però si scontrano con l’agguerrita comunità di animali autoctoni, per nulla contenti di vedersi distruggere il loro habitat. Al fine di scongiurare questo pericolo, il gruppo dichiara guerra all’imprenditore. Sanders diventerà vittima degli scherzi e dei dispetti ideati da tutte le creature selvatiche della foresta e vedrà così svanire il suo progetto. Contrariamente a quanto lascia intendere il titolo italiano, la riscossa non è realizzata solo dalle puzzole, ma anche da un orso, un procione, degli scoiattoli e da tanti altri esseri viventi. Tutti i protagonisti umani del film sono in carne e ossa, mentre per gli animali è stata utilizzata la computer grafica. Il risultato è di ottimo livello, la parte animata è perfettamente armoniosa e coesa con l’azione reale degli attori. Oltre all’ampio uso di effetti speciali, il film è costruito su una comicità spesso dirompente, legata alla gestualità del corpo, debitrice del cinema muto e di molti cartoni animati. Nel cast, oltre a Brendan Fraser nel ruolo di protagonista, sono presenti Brooke Shields, moglie di Sanders, Matt Prokop, il figlio e Ken Jeong nella parte del collaboratore senza scrupoli di Dan. Kumble ha realizzato una commedia divertente e adatta a tutta la famiglia; una storia portata sullo schermo con spirito scanzonato, ma attenta alle questioni ecologiche.

Tutta la Toy Story in 3D In attesa dell’uscita del terzo episodio della serie, prevista per luglio, la Buena Vista distribuisce di nuovo nelle sale: Toy Story – Il mondo dei giocattoli e Toy Story 2 – Woody e Buzz alla riscossa. Per l’occasione, la Disney e la Pixar hanno aggiunto ai due classici la grande novità del momento, il 3D. Il primo film della serie, nel 1995, passò alla storia per l’intera realizzazione in computer grafica che rivoluzionò il mondo dell’animazione. Il film sancì anche l’inizio della fortunata collaborazione tra la Walt Dsney e la Pixar; un connubio d’enorme successo che ha ridato al cinema d’animazione nuova linfa e un nuovo slancio creativo. Da allora l’evoluzione delle tecnologie, e di conseguenza la dilatazione delle possibilità espressive, ha compiuto grandi passi, fino ad arrivare alle immagini tridimensionali. La nuova uscita è un’occasione per rivedere, o vedere per la prima volta, due film divertenti, entrambi diretti da John Lasseter, che hanno rappresentato molto per il cinema d’animazione digitale. Nel primo episodio la leadership di Woody, un cowboy giocattolo, è messa in pericolo dall’arrivo di Buzz Lightyear, un pupazzetto astronauta con tanto di navicella spaziale ricevuta in regalo da Andy nel giorno del suo compleanno (il bambino proprietario di tutto il nutrito gruppo di giocattoli). All’inizio tra i due non scorre buon sangue; l’invidia verso il nuovo giocattolo e la paura di essere abbandonato da Andy, rode il cowboy. Le cose cambieranno quando Buzz finirà nelle mani di un bambino terribile e dispettoso che passa il tempo a distruggere i fantocci. Con l’aiuto degli altri pupazzetti di casa, Woody organizzerà un piano per salvare l’astronauta dalle grinfie di Sid. Nel secondo episodio è Woody a essere in pericolo. Andy è in vacanza con la famiglia e i suoi giocattoli restano incustoditi a casa. Il cowboy cade così nelle mani di uno spietato collezionista di vecchi giocattoli. Nel periodo lontano da casa il pupazzetto conosce un cavallo, una cowgirl e un cercatore d’oro. Nel frattempo Buzz insieme agli altri giocattoli organizza un piano di fuga per liberare Woody (e i suoi nuovi amici) da Al McWhiggin, l’astuto collezionista. Il secondo episodio della serie è stato il primo film d’animazione ad aver ricevuto una candidatura all’Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Nella versione italiana le voci dei due protagonisti principali sono di Fabrizio Frizzi e Massimo Dapporto, rispettivamente Woody e Buzz. Toy Story e Toy Story 2 sono divertenti e spassosi, raccontano in modo semplice e leggero l’abbandono dei giocattoli da parte dei bambini, un evento comune che segna sempre il passaggio a un’età più adulta. Adatti e consigliati a tutta la famiglia.

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Inizialmente previsto per febbraio, è stato posticipato di due mesi l’uscita di Oceani 3D, lo spettacolare documentario firmato da JeanJacques Mantello sulle meraviglie dei fondali marini. La pellicola racconta la bellezza dell’oceano seguendo con la macchina da presa il viaggio di una tartaruga. La produzione ha richiesto un notevole sforzo alla troupe; la lavorazione è durata più di sette anni durante i quali sono state organizzate molte spedizioni subacquee per la difficile effettuazione delle riprese. All’operazione ha preso parte anche l’esploratore oceanico Jean-Michel Cousteau, figlio del famoso Jacques.


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GGl’agenda

spettacolo

La notte dei burattini Q

uando in città calano le tenebre, alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani inizia la magia! Sabato 22 maggio, a partire dalle 21, è in programma la quinta edizione di “Figure di notte”, manifestazione dedicata al teatro di figura che va in scena dalla sera (per i veri duri!) fino alle prime luci dell’alba. Marionette e burattini, presentati in una versione un po’ “refresh”, sapranno amalgamarsi in modo sapiente al teatro d’attore, alla musica e alle arti visive, senza dimenticare l’ironia e la ricerca poetica. Ammirando gli spettacoli proposti durante questa imperdibile serata, gli spettatori rimarranno incantati: le immagini si trasformeranno in parola e le parole in immagine. Tutto in una notte. Sabato 22 maggio, dalle 21 Sala Grande e sala Piccola Casa del Teatro Ragazzi e Giovani Corso Galileo Ferraris, 266 - Torino Per informazioni: tel. 011 19740280 da martedì a domenica dalle 15 alle 19 mail@fondazionetrg.it - www.casateatroragazzi.it

Sipario 0-12 Presso il Centro Culturale “Principessa Isabella”, va in scena l’ottava edizione di Sipario 0-12, rassegna di spettacoli e letture teatrali dedicati ai bambini e alle loro famiglie, realizzata con il contributo della Circoscrizione 5 di Torino. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti.

Domenica 23 maggio, ore 16 La terribile principessa Turandot C’era una volta, nel lontano oriente, una principessa che era tanto bella quanto crudele: la terribile Turandot! Lettura teatrale animata

Domenica 9 maggio, ore 16 All’arrembaggio! - Storie fantastiche di pirati Le straordinarie avventure di un barbiere e un ragazzino che, una volta imbarcati su un vascello, diventano dei pirati per caso… Spettacolo per famiglie

Centro Culturale “Principessa Isabella” Via Verolengo, 212 - Torino (TO) Per informazioni: La Bonaventura cell. 327 0416139 assbonaventura@yahoo.it www.la-bonaventura.it

Teatro a Cambiano Ecco il programma dei saggi presentati dall’associazione teatrale Elletici, a maggio, presso il Teatro Comunale di Cambiano. Ingresso unico a 5 euro. Venerdì 7 maggio, ore 21 Che panico recitare Venerdì 14 maggio, ore 21 La tisana Sabato 15 maggio, ore 21 Natale … o no? Domenica 16 maggio, ore 21 Cicogna part-time

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Sabato 22 maggio, ore 21 Tourbillones d’amour Domenica 23 maggio, ore 21 Passeggiando per la storia del teatro Sabato 29 maggio, ore 21 Coraggio ce l’ho, è la paura che mi frega Domenica 30 maggio, ore 21 Saggio di musica Teatro Comunale di Cambiano Via Lame, 4 – Cambiano (TO) Per informazioni: tel. 011 9441920 http://elletici.altervista.org

gianduja e magia Pronti per un viaggio nel mondo di Gianduja? A maggio, questo simpatico personaggio sarà il protagonista di un divertente spettacolo in programma al Teatro Fregoli. A seguire, varietà magico multicolore. Sabato 8, domenica 9, 16, 23 e 30 maggio, ore 16.30 Viaggio nel mondo di Gianduja - Varietà magico multicolore

Teatro Fregoli Piazza Santa Giulia, 2 bis Torino Per informazioni: Museo della Marionetta Teatro Gianduja Tel. 011 530238


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cultura

Al Borgo Medievale

A modo mio

U

ltimi appuntamenti con i laboratori tematici proposti nell’ambito dell’iniziativa “Appuntamento al Borgo. Costruire Giocando”, ambientata nei suggestivi spazi del Borgo Medievale. Le attività primaverili, intitolate “Eureka! Con le mani e con la testa”, hanno come filo conduttore il tema della scienza nel medioevo. Bambini e genitori avranno la possibilità di costruire caleidoscopi, sagome per le ombre cinesi, origami ed erbari; gli oggetti realizzati si potranno poi portare a casa, come ricordo della giornata. Ogni sabato sono previsti due incontri: dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30. Inoltre, la domenica mattina, in occasione della mostra “L’uomo con la valigia. Piccola storia del bagaglio”, visitabile fino a lunedì 10 maggio, sono in programma delle attività didattiche, rivolte a bambini, ragazzi e alle loro famiglie, dedicate al tema del viaggio. I laboratori sono destinati a bambini da 5 anni in su. La quota d’iscrizione è di 3 euro per adulti e bambini (gratuito per i possessori della Tessera Musei). La prenotazione è obbligatoria. Sabato 1 maggio Arte di carta

Sabato 22 maggio Un erbario di fiori e aromi

Sabato 8 maggio Riflessi di luce

Borgo Medievale Viale Virgilio, 107 (parco del Valentino) – Torino

Domenica 9 maggio, dalle 10.30 alle 12.30 Bagaglio: consigli perfetti (da 5 a 10 anni)

Per informazioni e prenotazioni: Servizi Educativi tel. 011 4431710/12 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 16 borgodidattica@fondazionetorinomusei.it www.borgomedioevaletorino.it

Sabato 15 maggio Magiche ombre

...inseguendo la fantasia Se Gianni Rodari è uno dei vostri scrittori preferiti, a Omegna c’è l’appuntamento che fa per voi. Presso il parco naturalistico de I giardini della torta in cielo (luogo pittoresco che si affaccia sul lago d’Orta, dedicato all’opera rodariana), vi attende una favolosa giornata, da passare all’aria aperta, all’insegna della creatività. Accompagnati dagli animatori del Parco della Fantasia, dalle guide naturalistiche del Verbano Cusio Ossola e dell’associazione Benessere e buonumore, grandi e piccini potranno svolgere un percorso a tappe, una sorta di gioco da 007 con indizi, che servirà a ricostruire una ricetta fantastica. Una ricetta speciale, non per un sano pasto ma per un sano divertimento! Domenica 30 maggio Parco naturalistico “I giardini della torta in cielo” Omegna (VB) Per informazioni e prenotazioni: tel. 0323 887233 – 0323 866141 - www.rodariparcofantasia.it parcorodari@comune.omegna.vb.it - benessere-buonumore@alice.it

50 Giovani Genitori

Presso la Biblioteca civica Primo Levi, è possibile visitare “A modo mio - disegni e parole per personalizzare fiabe e racconti”, mostra collettiva del laboratorio Zigozago di corso Vigevano 22. L’orario è il lunedì dalle 15 alle 19.30; da martedì a venerdì dalle 8.15 alle 19.30; il sabato dalle 10.30 alle 18. L’inaugurazione è fissata per venerdì 21 maggio alle 11. Da venerdì 21 maggio a sabato 5 giugno

Biblioteca civica Primo Levi Via Leoncavallo, 17 Torino Per informazioni:

Pinacoteca a cielo aperto A Moncalieri, domenica 30 maggio dalle 9 alle 19, è in programma l’appuntamento “Pinacoteca a cielo aperto”, manifestazione dedicata al-l’arte contemporanea con attività ludiche e di colore. Ingresso gratuito. Domenica 30 alle 19

maggio, dalle

9

Piazza Vittorio Emanuele II Moncalieri (TO) Per informazioni: tel. 011 6401371


cultura

Domeniche da Re N

umerose e tutte differenti sono le iniziative programmate alla Reggia di Venaria Reale nell’ambito dell’edizione 2010 di Domeniche da Re: si spazia dalla musica al teatro, dalla danza alle lezioni di giardinaggio. Gli spettacoli delle Domeniche da Re sono inclusi nel biglietto di ingresso alla Reggia e ai Giardini.

Sabato 1 maggio Giardini in scena Giardino a Fiori, ore 15 - Reading corner Giardino delle Pergole, ore 15.30-16.30 - Air ball picnic (suggestive installazioni di danza e musica) Giardino a Fiori e Boschetto della musica, ore 15 Alice in wonderland: favola itinerante Domenica 2 maggio Giardini in scena Boschetto della musica, ore 16 - Quartetto d’archi Giardino delle Pergole, ore 15.30-16.30 - Air ball picnic (suggestive installazioni di danza e musica) Giardino dei Fiori e Boschetto della musica, ore 15 Alice in wonderland: favola itinerante Giardino a Fiori, ore 15 - Reading corner Domenica 9 maggio Giardini in scena Boschetto della musica, ore 16 - Omaggio a Schumann nel bicentenario della nascita (quartetto d’archi) Giardino a Fiori e Fontana dell’Ercole, ore 15-16-17 Le Rouge et le noir: Trompes de chasse Domenica 16 maggio Domenica delle favole Allea Reale, ore 14.30 - Il Libro pop up (un enorme libro pop-up che racconta storie di re, duchi e giardini

meravigliosi) Giardino delle Pergole, ore 15.30-16.15-17.30 - Favola marittima Boschetto della Musica, ore 16.30 - Quartetto d’archi Domenica 23 maggio Festa delle Rose Pergole della Garden House, ore 11 - I fiori del re e il giardino e il giardiniere smemorato (laboratorio di educazione ambientale e lettura creativa) Via Andrea Mensa (centro storico), ore 15 - L’Aimant, dance de facade Giardino delle Pergole, ore 15.30-16.45-17.30 - Sbocciano (coreografie ispirate allo sbocciare dei fiori, ai colori ed ai profumi dei roseti della Reggia) Piazza dell’Annunziata (centro storico), ore 15 - Lezioni di giardinaggio di e con Lorenza Zambon Boschetto della musica, ore 16-18 - Rosae, rosarum… Musiche composte per la Festa delle Rose Domenica 30 maggio Giardini in scena Boschetto della musica, ore 16 - Out of time quartet, le percussioni del conservatorio

GGl’agenda

Al salone del libro Mettete in agenda il Salone del Libro, quest’anno, perché è pieno di laboratori appassionanti rivolti a bambini e ragazzi. Molto da fare e, naturalmente, molto da leggere, comprese le nuove guide di GG che potrete vedere in anteprima. Venite a trovarci: il nostro stand, arredato da Ikea con cui abbiamo un feeling particolare, è tutto baby friendly. Siamo nel Padiglione 1, stand D67. L’orario d’apertura è: giovedì, domenica e lunedì dalle 10 alle 22; venerdì e sabato dalle 10 alle 23. Salone Internazionale del libro. Da giovedì 13 a lunedì 17 maggio

Lingotto Fiere Via Nizza, 280 – Torino Per informazioni: www.salonelibro.it

Reggia di Venaria Reale Piazza della Repubblica - Venaria Reale (TO) Per informazioni: tel. 011 4992333 - www.lavenaria.

Il Castello e il parco di Miradolo Voglia di abbandonarvi ai sollazzi e agli svaghi in un giardino incantato? Bene, al Castello di Miradolo si organizzano delle attività dedicate ai bambini da 4 a 12 anni, per andare alla scoperta delle bellezze del suggestivo parco circostante. I laboratori si svolgono dalle 15.30 alle 17.30. La prenotazione è obbligatoria. La quota di partecipazione è di 8 euro a bambino (i genitori che prendono parte all’attività non pagano nulla). Lo svolgimento dell’evento è strettamente legato alle condizioni meteorologiche. Sabato 8 maggio - Caccia al Tesoro! Tutte le mamme sono invitate, in occasione della giornata di festa a loro dedicata, a partecipare con i bimbi alla ricerca dell’amuleto fatato nel parco. Castello di Miradolo San Secondo di Pinerolo (TO) Per informazioni e prenotazioni: tel. 0121 376545 info@fondazionecosso.it - www.fondazionecosso.it

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GGl’agenda

eventi

Ruote in spalla A

manti delle due ruote, grandi e piccini, non perdetevi l’undicesima edizione di Bimbimbici, divertente manifestazione che si tiene domenica 9 maggio, organizzata in occasione della Giornata Nazionale della bicicletta, contemporaneamente in duecento città italiane. Sarà l’appuntamento ideale per stimolare bambini e giovani all’uso della bicicletta come mezzo di spostamento quotidiano. Le città piemontesi che ospitano l’evento sono: Torino, Novara, Collegno (TO), Borgosesia (VC), Saluzzo (CN) e Domodossola (VB). A Rivalta di Torino (TO), sarà domenica 16 maggio e a Borriana (BI), domenica 2 maggio. Domenica 9 maggio Luoghi vari Per informazioni: www.bimbimbici.it

Tutti a La Mandria A spasso con il botanico Per l’iniziativa “A La Mandria in famiglia”, dedicata a grandi e piccini, è in programma l’attività “A spasso con il botanico - Il bosco di maggio”, una divertente passeggiata che vi porterà alla scoperta delle piante più insolite e curiose del parco. Sono previsti, inoltre, giochi e momenti per apprezzare al meglio i colori e i profumi del bosco di maggio. L’attività inizia alle 14 (ingresso al Parco di Cascina Brero – museo interattivo “al.bo-conoscere e giocare con l’albero e il bosco”). La quota è di 3 euro a partecipante. La prenotazione è obbligatoria. Domenica 2 maggio, dalle 14 Per informazioni: tel. 011 4993381 - www.parcomandria.it

Trekkincittà Al Parco Regionale della Mandria, domenica 23 maggio, è in programma l’iniziativa Trekkincittà. Potrete trascorrere un’intensa giornata d’avventura, insieme alla vostra famiglia, appena proprio dietro l’angolo. Il percorso è facile e adatto a tutti. È consigliabile contattare gli organizzatori prima possibile (in caso di sufficienti adesioni, si potrà prenotare il trenino e chiedere l’ausilio delle guide del parco per una visita guidata). Domenica 23 maggio Per informazioni: Ombretta Pellerey cell. 333 3817684 Alessandro Lazzari cell. 339 4028596

Parco La Mandria - Viale Carlo Emanuele II, 256 - Venaria Reale (TO)

Il Passero, questo sconosciuto Il Parco fluviale Gesso e Stura presenta l’iniziativa “Il Passero, questo sconosciuto”, manifestazione volta a far conoscere questo piccolo uccello dal nome familiare ma, in realtà, poco conosciuto a fondo. Sabato 8 maggio

Viale Angeli, 81 – Cuneo Per informazioni: cell. 328 9592878 lipucuneo@alice.it www.parcofluviale.cuneo.it

Rumori e racconti Voci nella notte Cala la notte sui boschi del Parco Naturale della Collina Torinese: non fate affidamento solo sulla vista per esplorare l’ambiente circostante ma aguzzate anche le orecchie! Così potrete vivere un’emozionante avventura, andando alla scoperta di affascinanti versi e rumori notturni. Ascolterete tutto ciò che non si riesce a vedere. L’attività è rivolta ad adulti e famiglie con bambini. La prenotazione è obbligatoria. La quota di partecipazione è di 8 euro l’intero, 5 euro per bambini fino a 14 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio, 6,50 euro l’intero, 4 euro per bambini fino a 14 anni).

C’era una volta… il bosco racconta È un’escursione di mezza giornata, ambientata nei boschi della Collina Torinese, rivolta alle famiglie con bambini. Si andrà alla scoperta di fiabe, leggende e racconti che hanno come protagonista il bosco e i suoi abitanti (reali o fantastici). Si faranno letture ricche di suggestioni e attività di esplorazione, per vivere una fantastica esperienza. La prenotazione è obbligatoria. La quota di partecipazione è di 7 euro l’intero, 5 euro per i bambini fino a 12 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio, 6 euro l’intero, 4 euro per i bambini fino a 12 anni).

Giovedì 6 maggio, dalle 21.20 alle 23.30 circa Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 8903667 - cvparcosuperga@artefatto.com

Domenica 9 maggio, dalle 15.30 alle 18.30 Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 8903667 - cvparcosuperga@artefatto.com

Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese - Strada Funicolare, 55 – Torino

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GGl’agenda

eventi Di Rosa in Rosa

A La Cascinetta P

er trascorrere una splendida giornata all’aria aperta, sabato 15 maggio dalle 9 alle 19, presso l’Azienda Agricola La Cascinetta di Villanova d’Asti, non perdetevi l’apertura di un originale mercatino dove diversi produttori agricoli metteranno in vendita i loro prodotti, favorendo il contatto diretto con i consumatori. Le merci esposte provengono da coltivazioni tipiche stagionali e possono vantare la provenienza certificata, oltre che la tracciabilità del processo produttivo. Il programma della giornata prevede, dalle 13 in poi, degustazione di pizza al te-

gamino a chilometri zero, preparata dall’Agripanetteria con i prodotti delle aziende espositrici. E, inoltre, tanto divertimento e musica per tutti. Il mercatino proseguirà fino ad ottobre, tutti i sabati. Sabato 15 maggio, dalle 9 alle 19 Azienda Agricola La Cascinetta Borgo Bianchi, 86 - Villanova d’Asti (AT) Per informazioni: tel. 0141 937058 info@agricascinetta.it - www.agricascinetta.it

Festa di Primavera Voglia di una caratteristica giornata fuori porta? A Neive, nell’affascinante borgo medioevale, si tiene un mercatino dell’artigianato accompagnato da postazioni enogastronomiche, musica e sfilata storica con sbandieratori. E, per la gioia dei

Nella splendida cornice della Villa Il Palazzo a Sciolze, è in programma “Di Rosa in Rosa”. Ci saranno laboratori gratuiti, letture di favole, iniziative culturali, stuzzicanti aperitivi e una variegata mostramercato. Sarà disponibile un servizio bar. Sabato 15 e domenica 16 maggio, dalle 10 alle 20 Villa Il Palazzo - Sciolze (TO) Strada Provinciale BardassanoSciolze al chilometro 2 Per informazioni: cell. 338 8743445 (prenotazione laboratori, cell. 347 9790728) www.villailpalazzo.it

più piccoli, ci sarà uno spazio bimbi con laboratori e trucchi. Sabato 1 maggio - Neive (CN) Per informazioni: www.comune.neive.cn.it

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eventi GGl’agenda Portè Disnè

Gita in Val Pellice L’

Associazione culturale La vita al centro organizza una gita in un accogliente rifugio ad Angrogna. Si potrà esplorare il bosco circostante e si andrà alla scoperta di germogli e fiori. Si giocherà facendo biodanza insieme e, per la pappa, sarà possibile condividere le pietanze portate da casa. L’evento è rivolto a tutte le famiglie. Il ritrovo è previsto alle 10 in corso Regina Margherita (all’altezza del parco della Pellerina, nel controviale della caserma dei Vigili del Fuoco). Ogni famiglia si sposterà poi con la propria auto. Invece, per chi già conosce la strada, l’incontro è fissato per le ore 11.15 in località Ciabas 68 ad Angrogna (TO). La prenotazione è necessaria. Domenica 2 maggio, dalle 10 alle 18 - Angrogna (TO) Per informazioni e prenotazioni: Giardino d’infanzia “La vita al centro” Tel. 011 5361290 – cell. 339 7654243 - lavitaalcentro@libero.it - www.lavitaalcentro.org

QuintEssenza Per chi si sente un po’ speziale, a Savigliano c’è l’appuntamento giusto: QuintEssenza – dove le erbe e le spezie si svelano ai cinque sensi. La manifestazione propone una mostra-mercato, tra l’antica piazza Santarosa e le vie del centro storico, dedicata alle erbe curative, a quelle aromatiche ma anche alla cosmesi naturale, all’aromaterapia e ai prodotti naturali per il benessere.

L’orario è domenica dalle 9 alle 19. domenica 16 maggio - Savigliano (CN)

Per informazioni: tel. 0172 712536 info@entemanifestazioni.com www.entemanifestazioni.com/quintessenza

Domenica 30 maggio, a Montà, appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del buon cibo e delle camminate nella natura. È in programma, infatti, la 17a edizione del Portè Disnè, caratteristica passeggiata enogastronomica che rievoca l’antico rito contadino del portare il pranzo ai familiari intenti a lavorare nelle vigne. Il percorso si snoda tra le rocche del Roero, da Montà a Canale. Le modalità di iscrizione e le quote di partecipazione sono reperibili sul sito www. portedisne.it. Domenica 30 maggio, dalle 10 Montà – Canale (CN) Per informazioni e prenotazioni: Comune di Montà tel. 0173 977423 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle13)

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eventi

Strà mangiando

Passegiate prelibate Camminando e Mangiando A Cumiana si svolge “Camminando e Mangiando”, caratteristica manifestazione che, per l’edizione 2010, prevede un percorso attraverso tappe storiche tipiche del paese, dai monumenti ai personaggi più significativi del passato. Domenica 23 maggio Cumiana (TO) Per informazioni: tel. 011 9059001 prolococumiana@libero.it - www.comune.cumiana.to.it sagra del grissino Cari detrattori del pane, non perdetevi a Gassino Torinese la sagra dedicata al Grissino, evento durante il quale l’antico forno comunale ritorna a essere il protagonista. Il calendario della manifestazione è ricco di appuntamenti: si passa dalla cena con gran grigliata al varietà comico musicale, dal pranzo presso il Palaghersin al laboratorio “Mani in Pasta”, domenica 16 maggio

nel pomeriggio, dedicato ai bambini con cottura finale dei manufatti presso l’antico forno. Da giovedì 13 a domenica 16 maggio Gassino Torinese (TO) Per informazioni: cell. 348 9280767 www.sagradelgrissino.it Sagra degli “in” Solo in (e non out!) a Cossano Belbo: tajarin, ravioli al plin, trifulin, salamin, farina del mulin, furmentin sono le prelibatezze protagoniste di questa sagra enogastronomica organizzata in un caratteristico paesino al centro delle Langhe. Due giornate dedicate all’artigianato e ai prodotti tipici d’eccellenza. Sabato 8 e domenica 9 maggio Cossano Belbo (CN) Per informazioni: tel. 0141 88125 proloco@comune.cossanobelbo.cn.it www.comune.cossanobelbo.cn.it

Volete fare una bella passeggiata, in compagnia, all’aria aperta, assaporando anche dei piatti prelibati? A Verolengo c’è la “Strà mangiando”, percorso enogastronomico di 8 chilometri con 5 punti ristoro. Si attraverseranno i boschi fino verso il Po per poi terminare il giro nel centro del paese. La quota di partecipazione è di 15 euro per gli adulti e di 10 euro per bambini da 6 a 12 anni. Il punto di ritrovo è in piazza Piave. Sabato 1 maggio

Verolengo (TO) Per informazioni: cell. 335 8086265 www.prolocoverolengo.it

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Festa del Libro per Ragazzi

La festa di Iter D

omenica 30 maggio, in piazza Castello a Torino, si festeggia, tutti insieme, con Iter e i Centri di Cultura! In programma, ci saranno alcune iniziative a conclusione dei percorsi didattici che hanno impegnato i Centri di Cultura con i bambini e ragazzi delle scuole cittadine durante tutto l’anno scolastico. Per maggiori informazioni, consultare il sito www.comune.torino.it/iter.

Domenica 30 maggio, dalle 10 alle 18 Piazza Castello – Torino Per informazioni: Iter tel. 011 4429131 - www.comune.torino.it/iter

Buongiorno signor Colombino! È un laboratorio di manipolazione, realizzato in collaborazione con la Cooperativa Liberi Tutti, per costruire piccoli oggetti con la tecnica del colombino. È gradita la prenotazione. Sabato 8 maggio, ore 15.30/18.30 Atelier di arte e letteratura Elios Via Manin, 20 – Torino Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 4432004 labscult@comune.torino.it

Presso il Castello Reale di Moncalieri si svolge la 18a edizione della Festa del Libro per Ragazzi, promossa dall’Associazione culturale Bravo chi legge. La manifestazione, che prevede diverse iniziative tra cui una mostra-mercato delle novità editoriali per ragazzi, è interamente dedicata a Gianni Rodari, in occasione della ricorrenza sia della nascita che della morte. Domenica 9 maggio

Castello Reale di Moncalieri (TO) Per informazioni: dall’Associazione culturale Bravo chi legge cell. 349 1237200 www.bravochilegge.it

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eventi

L’Ecomuseo dell’Argilla T

rascorrere un “Sabato con creatività”? Perché no! Il Munlab - Ecomuseo dell’Argilla propone diverse attività rivolte in particolare ai bambini da 20 mesi a 8 anni (ma anche agli adulti che li accompagnano). Un laboratorio divertente per scoprire l’argilla, terra speciale, durante il quale verranno utilizzati materiali e attrezzi “misteriosi”. Al termine di ogni incontro, è prevista una merenda preparata con prodotti tipici del territorio. L’iscrizione è obbligatoria.

Sabato 15, 22 e 29 maggio, alle 10 Argilla 3D - Giochi di manipolazione per scoprire forme e volumi ispirati ai luoghi circostanti. Munlab - Ecomuseo dell’Argilla Via Camporelle, 50 - Cambiano (TO) Per informazioni e iscrizioni: tel. 011 9441439 (martedi dalle 10.30 alle 12.30 e mercoledi dalle 8.30 alle 10.30) info@spaziopermanente.it - www.spaziopermanente.it

Musicoterapia Ecco cosa propone a maggio il Centro Musicoterapia Benenzon. Sabato 15 maggio Manuale di Yoga del Suono Presentazione del libro con Cd “Manuale di Yoga del Suono” e breve esperienza di semplici pratiche condotte da Ida Sommovigo, autrice, e Isabella Borghetti, cantante. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria Centro Musicoterapia Benenzon Italia Via Piazzi, 41 - Torino Per informazioni: tel. 011 5682285 segreteria@centrobenenzon.it - www.centrobenenzon.it

Mani nella creta L’Associazione culturale Agartè organizza dei laboratori manuali rivolti ai bambini da 6 a 12 anni. L’orario è dalle 15 alle 17.30. La quota di partecipazione è di 15 euro. La prenotazione è obbligatoria entro il venerdì precedente.

L’Hotel riceve sia gruppi che clienti individuali

Sabato 15 maggio Scultura - Modellare con la creta i personaggi di una storia Associazione culturale Agartè Via Principessa Clotilde, 60 – Torino Per informazioni e prenotazioni: cell. 334 8157714 dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19 - agarte@katamail.com

DISTANZA DAL MARE CIRCA 300 METRI SPIAGGE CONVENZIONATE

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eventi GGl’agenda

Abbigliamento donna & bambino

Una volta al mese

Abbigliamento bambino 0/16 Marchi ed accessori • Twin-Set • Pinko • Take Two • Guess Kids • Sarabanda • Silvian Heach

N

ell’ambito dell’iniziativa “Una volta al mese”, ciclo di incontri di riflessione e informazione tra genitori a cura dello spazio famiglie Familifare, è in programma un confronto con l’Associazione Papà separati e figli dal titolo “La difficoltà dei genitori separati nel relazionarsi con i propri figli” (relatori la dottoressa Silvia Catalano, Claudio Caresio e Giancarlo La Face). L’ingresso è gratuito; è previsto un servizio di intrattenimento per i bambini. È necessario confermare la partecipazione. Giovedì 13 maggio, ore 17.30 La difficoltà dei genitori separati nel relazionarsi con i propri figli Sala incontri Via Dego, 6 (Circoscrizione 1 Centro Crocetta) – Torino Per informazioni e iscrizioni: cell. 335 7973868 - familifare@gmail.com

Al Bimboporto Bimboporto, asilo nido e scuola dell’infanzia paritaria, organizza un laboratorio in occasione della festa della mamma, durante il quale i bimbi potranno preparare un bel regalino. L’attività è rivolta a bambini da 2 a 9 anni (per i piccoli fino a 4 anni, gioco strutturato; da 4 anni in su, si “lavora” con tanta fantasia). L’orario dell’iniziativa è dalle 15.30 alle 19. È necessario che ogni bambino indossi abbigliamento comodo e sporchevole e calze antiscivolo. La prenotazione è necessaria (massimo 30 bambini con priorità agli iscritti al nido e alla scuola Bimboporto, ma aperto anche a fratellini, amici e parenti). Il costo è di 10 euro (inclusa merenda con succo di frutta e biscotti). La quota di partecipazione deve essere saldata al momento della prenotazione presso la segreteria della scuola dalle 9 alle 13 dal lunedì al venerdì.

Abbigliamento donna Tg 38/54 • Guess by Marciano • Tuwe • Anima Gemella • Eleonora Amadei • La Nanette • Katia G • Calzature Islo

Sabato 8 maggio, dalle 15.30 alle 19 Bimboporto Corso Lombardia, 24 (zona Pescarito) - San Mauro Torinese (TO) Per informazioni: tel. 011 2740980 info@bimboporto.it – www.bimboporto.it

Progetto Alice Lunedì 17 maggio alle 21, presso il Circolo dei Lettori (Palazzo Graneri della Roccia), si terrà una serata di beneficenza- incontro culturale a favore del Progetto Alice – Universal Education School. Per ulteriori informazioni sul progetto, consultare il sito www.aliceproject.org. Nel corso della serata, è previsto un servizio di baby sitter gratuito a cura delle Pernakkie. Lunedì 17 maggio, ore 21 Circolo dei Lettori (Palazzo Graneri della Roccia) Via Bogino, 9 – Torino Per informazioni: www.aliceproject.org

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Tatiana Gedda

Baby Friendly - Ristorante Il Savanot a Castellar

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Castellar, piccolo paesino ai piedi della Valle Po, c’è un ristorante molto amato da piccoli e grandi per la sua cucina casalinga e la benevolenza con cui gli ospiti vengono accolti. Il ristorante è a conduzione familiare: qui i più piccoli possono giocare nell’area a loro riservata, allestita con intrattenimenti e giochi, e nelle belle giornate correre nel cortile adiacente al ristorante. Dalla primavera all’autunno, seduti all’aperto sotto i gazebo, si possono assaporare piatti prelibati godendo del sole e dell’aria sana di montagna. Le pietanze sono realizzate con prodotti locali e serviti in modo stuzzicante: famosi gli gnocchi al Castelmagno e le ravioles della Valle Variata. Inoltre la cucina è sempre pronta a soddisfare le esigenze dei più piccoli e se si è in gruppo si possono decidere insieme i menu. Chiuso il lunedì sera e martedì tutto il giorno.

Per informazioni e prenotazioni: tel. 0175 283004

Giardini - Manta A due passi dal centro di Manta, in via Bertero, vicino alla “Casa di Riposo Maero”, lungo il viale alberato, si trova un’ampia zona verde, con numerosi giochi per i bambini. Al riparo da macchine e circondato da abitazioni, si raggiunge in bicicletta. Ci sono scivoli, altalene, giochi a molla e corde per arrampicarsi. Inoltre il viale è percorribile dalle biciclette. Il giardino è pulito e curato, c’è una fontanella, ma mancano i servizi igienici. La vicinanza con la Casa di Riposo Maero per gli anziani permette di far convivere i più grandi con i piccini. L’area è molto frequentata perché si trova a due passi dal centro. Voto: 7 per la struttura e 8 per la socialità.

Festival degli Spaventapasseri C’era una volta il piccolo paesino di Castellar, ai piedi della Valle Po, un luogo magico in cui, ogni anno, ritornano gli “Spaventapasseri”. Il borgo si trasforma in un grande teatro all’aperto dove gli spaventapasseri realizzati dagli abitanti del paese diventano i protagonisti. Ad accompagnare l’evento, degustazioni enogastronomiche e animazione per strada. Da domenica 2 a domenica 9 maggio Castellar (CN) - Per informazioni: tel. 0175 76121/76196 - castellar@vallipo.cn.it

Lucciole e rospi Per salutare la primavera il Centro Cicogne e Anatidi di Racconigi e il Parco del Po Cuneese si uniscono per proporre una serie di eventi alla scoperta delle meraviglie della natura e per illustrare le attività svolte dal guardiaparco. Per sabato 22 è in programma un’uscita notturna per osservare il meraviglioso spettacolo delle lucciole, durante la quale i visitatori potranno assistere a un suggestivo concerto di rospi e raganelle.

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Ritrovo alle 21 presso il parcheggio dell’oasi. L’attività è gratuita. Si consiglia abbigliamento comodo e, in particolare, di indossare scarponcini da trekking. Sabato 22 maggio, ore 21 Racconigi (CN) Per informazioni: tel. 0172 83457 www.cicogneracconigi.it

Serate per la famiglia L’Associazione Famiglie Insieme organizza la “Settimana della Famiglia”. Il programma prevede tre serate di riflessione nei giorni: martedì 4 maggio “La famiglia nella Società”, giovedì 6 “La famiglia nella Bibbia”, sabato 8 “Testimonianze” e una giornata conclusiva di festa per le famiglie domenica 9. Da martedì 4 a domenica 9 maggio Moretta (CN) Per informazioni: Associazione Famiglie Insieme (vicolo parrocchiale, 1 – Moretta)


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Fossano - Centallo - Cervere - Cuneo (fraz. Roata Rossi) Salmour - San Chiaffredo - Sant’Albano Stura - Trinità

Filiali in Torino e Provincia

Torino 1: largo Orbassano, 66 - Torino 2: via Filadelfia, 273 Torino 3: corso Traiano, 17/a - Torino 4: via Frejus, 100/a Moncalieri: corso Roma, 84 - Trofarello: via Torino, 65 Villastellone: via Cossolo,31

Per ulteriori informazioni si rinvia agli avvisi sintetici ed ai fogli informativi a disposizione presso la sede e le filiali della C.R. Fossano Spa

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vercelli

Sara Bacenetti

Mamma, com’è fatta una mucca?

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nimali, sapori e vita di campagna approdano a Vercelli, offrendo una piacevole occasione per ammirare anche carrozze, mestieri, musei e libri... Dal 13 al 16 maggio, nei pressi del Sant’Andrea, nel centro città, dalle 10 alle 19, si terrà “La Fattoria in città”, un evento dedicato a spettatori di ogni età, ma soprattutto ai bambini. La manifestazione, giunta alla sua sesta edizione, nasce da un progetto ambizioso, importante e logisticamente complicato, realizzato con l’apporto e il coinvolgimento dell’intera città; animali, laboratori didattici, animazioni, punti di interesse, aree tematiche dedicate al gusto: molte le opportunità per scoprire, conoscere, imparare e sperimentare, per viaggiare nel passato e conoscere più da vicino il presente. La Fattoria in Città Ascom - Associazione commercianti della provincia di Vercelli Tel. 0161 250045 - ascom@ascomvc.it

Sportello di Ascolto Uno spazio di confronto e dialogo per genitori (quando il compito si fa difficile) e per i ragazzi (quando vogliono raccontarsi): questa è la finalità dello Sportello di Ascolto che l’Associazione CampusLab e il Comune di Cigliano, con la collaborazione della provincia di Vercelli, hanno creato: Silvano Monti, psicologo, riceve anche a maggio, giovedì 6 e giovedì 27, dalle 15 alle 18 presso la Biblioteca. Per prenotazioni, telefonare allo 0161 424482 Sportello di Ascolto presso la Biblioteca di Cigliano (VC) Tel. 0161 424482

Ecologia della mente

Incontro tra culture

Anche a maggio torna “NaturalVercelli”, il mercatino dei prodotti biologici ed equosolidali; ma questo mese riserva una sorpresa in più: il 1° maggio, in piazza Cavour alle 16, ci sarà un appuntamento speciale per festeggiare i suoi primi dieci anni di vita. Le famiglie che cercano uno stile di vita più sano e naturale possono acquistare, presso una quarantina di bancarelle, prodotti agricoli e alimentari tutti rigorosamente biologici; si possono trovare, oltre a frutta e verdura, pane e dolci, miele, formaggi e salumi provenienti da agricoltura biologica controllata, anche oggetti d’artigianato e manufatti realizzati con materiali poveri, di recupero e atossici (terracotte, monili, giocattoli, strumenti musicali...), prodotti d’erboristeria, libri e testi informativi. Ci saranno anche tessuti e abiti confezionati senza l’utilizzo di materiale inquinante.

Doppio appuntamento a Cigliano, nel mese di maggio: domenica 23, per le vie centrali del paese (dalle 13 alle 21), si svolgerà la manifestazione “Incontro tra culture” alla quale parteciperanno gruppi di persone di 15 etnie diverse, provenienti dalle più lontane parti del mondo, che proporranno i loro prodotti tipici (dalle degustazioni alimentari all’oggettistica) e poi tanto colore, musica, danze e folclore e coloratissimi banchetti. A fine mese, invece, prenderà inizio “Cigliano a tutto sport”, l’annuale evento organizzato sempre dal Comune insieme alle associazioni sportive del territorio. Dal 29 maggio fino al 2 giugno si potrà assistere o partecipare a numerosissimi tornei, dal calcetto al tennis, dalle bocce alla pesca, passando per le esibizioni di ginnastica artistica, judo e danza.

NaturalVercelli - dalle 8 alle 20, primo sabato del mese Piazza Cavour - Vercelli Confesercenti - tel. 0161 501595

Comune di Cigliano (VC) Piazza Martiri della Libertà 18 Tel. 0161 423142

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art lab GGďƒ„rubriche Monya Lucisano

costo

3,60

Una collana di colori per la mamma

Ecco tutto l’occorrente: palline di carta (reperibili in mercerie ben fornite), del feltro verde, un pennarello, un ago, del filo o un elastico sottile e un paio di forbici.

Disegnate sul feltro delle foglioline di cm 5 e tagliatele con le forbici.

Inserite il filo o l’elastico nell’ago e infilate due palline colorate e di seguito una fogliolina di feltro, e poi ancora due palline e procedete con questa sequenza fino a creare una collana di circa 35 palline. Chiudete la collana con un nodo.

Ritagliate un fiore di feltro e attaccategli una pallina colorata. Inserite in ordine il fiore e poi 4 palline colorate e unitele alla parte centrale della collana.

Monya Lucisano tel. 347.1586846 - monya.lucisano@libero.it - www.monyalucisano.it


GGrubriche bimbi

Un caro salutoio a Elisa e Aless

regalo ia, sei il più bercl i! fa Caro Pietro Mar e ss te che il “Cielo” po e Papà Franco Mamma Sabina

no Tommy!!! Buon complean ria Guglielmo e Vitto

i tuoi 18 mesi, A Rebecca per e “Madrino” na auguri da Madri a tua cuginetta ll da ci ba i e tant

ni a che da due an Auguri a Stellinsorrisi e di baci. ci illumina di amma e papà Con amore da m

Noi!

a e Rebecca, : mamma Ann ra st ni si . di 4 i ar Siamo solo Enrico e il piccolo Leon do ontagna! m in ta Papà gi a un e gini durant tto (anche Bella) Gli altri, zii e cu r l’autosca Tutti in posa pe

nte: quest’estate al mo ui ci siamo tutti ima che partisse per , q da sfi la o Accettiam atteo pr e Andrea, zio M nno e nonna, i nostri amici i piccoli Paolo pà, no pa a, mm y ma , gli USA, Sara a e Angelo e il loro cane Benn Adrian

o Grazie a Giacom o id d n le per il suo sp ! regalo!!


sorridi sei su gg GGrubriche

Secondogeniti si nasce Bagnetto Primogenito Preparare gli inviti per la cerimonia: è obbligatoria la presenza di minimo due adulti (mamma e papà oppure mamma e una nonna). Se ci sono due nonne il papà è invitato ad allontanarsi. Controllare scrupolosamente la temperatura dell’acqua con il termometro infrangibile e antiscivolo. Se la temperatura è due gradi più bassa di 34 gradi, aggiungere acqua calda. Attendere. Se la temperatura sale a 35 gradi aggiungere acqua fredda. Attendere. Ripetere l’operazione fino all’esaurimento del boiler. Accompagnare il bimbo nell’abluzione, tenendo la testina sollevata e cullandolo fino al crampo del bicipite brachiale. Delicatamente terminare il bagnetto e asciugarlo per mezz’ora ripassando attentamente le pieghine delle cosce. Secondogenito Lavare e correggere la posizione quando il bambino comincia a bere. A Natale una passata dal lavasecco, per togliere le macchie più resistenti. Pannolino Primogenito Il pannolino si cambia per definizione dopo ogni poppata, ogni volta che si sente un odorino, ogni volta che una nonna sente un odorino (anche per telefono), ogni volta che ci sente soli e non si sa cosa fare. Il marketing delle aziende produttrici si concentra sul primogenito. Secondogenito Dopo aver vagliato la scontistica di tutti i supermercati, usare al massimo due pannolini al giorno e addurre motivi di salvaguardia dell’ambiente quando l’odore si fa forte. Documentazione Primogenito Documentare tutto. Acquistare due diari (uno operativo e uno di scorta) su cui annotare giorno per giorno tutti i parametri vitali del bambino. Riservare pagine per gli eventi eccezionali come il primo sorriso, il primo dentino, la prima parola, i primi passi. Appiccicare ciocche di capelli o altri pezzi del bambino. Annotare la curva di crescita quotidianamente. Fino a 15 anni. Secondogenito La curva di crescita è l’altezza del tavolo: prima ci passava sotto con la testa, ora si affaccia sul piano di lavoro. Preoccuparsi quando alle feste di compleanno capita di scambiarlo per sbaglio con i figli degli altri. Sonno Primogenito I primi mesi i pasti si alternano al ritmo di due ore, giorno e notte. Il tempo di reazione al pianto del bambino è di tre secondi. Quando cresce va a letto con la mamma o col papà, ma più spesso con entrambi. Si leggono minimo quattro favole ogni sera, per circa 45 minuti, fino al crollo del genitore. Secondogenito Inizialmente mangia ogni quattro ore, ma la notte rallenta a ritmo di sei ore. Tra un pasto e l’altro dorme bene perché nessuno lo disturba controllando se dorme bene. Il tempo di reazione al suo pianto va dai tre ai quindici minuti, ai quali va aggiunto il tempo per calmare il primogenito che è stato svegliato dal fratello. Quando cresce va a letto con il primogenito.





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