giovani genitori maggio 2009

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Mensile, numero 5 anno 4 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro

Brunch • Parchi safari • Perineo • Ippodromo

maggio 2009



Mensile, numero 5 anno 4 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro

MAGGIO 2009

Sommario GG

parchi

natura

natura

di Paola Paltro

parchi

maggio 2009

GG

A guardare gli animali PARCHI ZOOLOGICI: CE N’È PER TUTTI I GUSTI

G

li animalisti ci perdonino, ma il fascino degli animali per i bambini è troppo grande. Non c’è equivalente che li incuriosisca, catturi la loro attenzione e li renda partecipi di una giornata che difficilmente dimenticheranno. Nei dintorni di Torino ci sono molti parchi di animali, con caratteristiche diverse: alcuni versati alla conservazione, altri al divertimento, alcuni dedicati ai volatili, altri agli animali alpini, alcuni a un tiro di schioppo, altri più lontani, che richiedono un minimo di preparazione per il viaggio e una giornata di sole. Tutti, ma proprio tutti, piaceranno ai vostri bimbi.

Tra i leoni bianchi e la savana Qui il divertimento sposa l’avventura. Il parco, a circa 130 chilometri da Torino, copre un’area di 40 ettari tutta prati e boschi. Già all’ingresso, stile tenuta africana, si incontrano i primi animali: una giraffa, un gruppo di pellicani. Alla prima curva arrivano i cammelli e gli struzzi e segue un profluvio di ogni specie: rinoceronti, antilopi, ippopotami, zebre, gnu, cervi, daini, bufali, scimmie e i tanti attesi felini: tigri e leoni, compresi i rarissimi leoni bianchi, ormai estinti nel loro ambiente naturale. L’elenco completo sarebbe lungo: sono ospitati comunque altri animali a rischio di estinzione, come le tigri siberiane e i rinoceronti bianchi. Il safari nel parco si fa solo in autovettura ed è vietato scendere o abbassare i finestrini. Meglio arrivare la mattina presto, perché è facile incontrare code. Il tour non è lunghissimo, si completa in meno di un’ora, ma nel biglietto è previsto un secondo giro nella stessa giornata. Al termine, i visitatori possono usare le aree attrezzate (pedonali) per il pranzo o il relax. I giochi, compresi nel biglietto di ingresso, aggiungono un tocco di luna park alla visita: brucamela, acquascontro, trenino, villaggio del Far West e spettacoli quotidiani di vario genere. Non manca la zona giurassica, con riproduzioni a grandezza naturale di maestosi dinosauri, la Fattoria e infine Acquario e Rettilario: il primo, in una costruzione simile a una nave, ospita una ventina di vasche con squali, murene, piranha e altri pesci marini e d’acqua dolce; il secondo, in una grande cupola, espone alligatori, caimani, anaconda, ragni, serpenti, sauri e tartarughe provenienti da tutto il mondo. Ci sono punti shop e ristoro. I cani non sono ammessi. SafariPark Strada Statale, 32 km. 23,4 - Pombia (NO) Tel. 0321 956431 - www.safaripark.it

Brunch • Parchi safari • Perineo • Ippodromo

ORARI Il parco è sempre aperto (tranne il 25 dicembre). Da marzo a ottobre l’orario è 9-19 (10-18 nei giorni feriali di marzo e ottobre). Nei mesi di novembre, bre gennaio e febbraio l’orario dicemè 10-16. COSTI Adulti: 17 euro. Bambini, dai 5 ai 13 anni: 12 euro. Sotto i 5 anni ingresso gratuito. Registrandosi sul possibile ottenere un buono web è sconto di 3 euro per un adulto e 2 euro per un bambino. COME SI ARRIVA Da Torino prendere l’autostrada A4 in direzione Milano. Uscire al casello di Novara Est e seguire le indicazioni Oleggio-Arona-Lago Maggiore S.S.32. Proseguire per 20 minuti sulla strada statale. Dopo Oleggio girare a sinistra alla prima rotonda. Dopo 500 metri si trova l’ingresso del parco.

16 Giovani Genitori

GG

relax

Giovani Genitori 17

domenica

di Elena Brosio

domenica

relax

GG

GG

salute

maternità

di Luisa Tatoni

maternità

salute

GG

Il brunch TRA PRANZO E COLAZIONE, È IL PASTO PERFETTO PER GODERSI UNA PIGRA DOMENICA

M

aggio è solitamente il mese in cui si inizia a uscire dalla tana, scrollandosi di dosso il torpore invernale. Bandite le pigrizie, torna la voglia di fare cose e di vedere gente. Uscire, far quattro chiacchiere, mangiare bene, perché no. E se non ci sentiamo ancora pronti per affrontare un picnic, il mese si presta idealmente a un brunch domenicale. Crasi di breakfast (colazione) e lunch (pranzo), questo lo si sa, tradizione anglosassone che si è diffusa un po’ dappertutto: il brunch è stato talmente di moda negli anni passati da esser quasi un po’ venuto a noia. Eppure è un tipo di pasto davvero perfetto per le famiglie, per una serie di motivi. Innanzitutto, anticipa di un’ora o due il pranzo domenicale. Il che è molto gradito ai bambini che la domenica già all’alba sfrigolano di energia e intorno alle 11 danno i primi segni di nervosismo e fame. Sederli dinanzi una mensa super imbandita a mezzogiorno, prima che addentino famelici le gambe del tavolo, sarà un’ottima strategia. Inoltre, i più piccoli, che ancora vanno a letto dopo pranzo, reggono molto meglio se li si sfama un po’ presto, mentre se devono aspettare l’una e mezza del pranzo domenicale li ritroveremo con la testa ciondoloni sul piatto dell’arrosto. Inoltre, il cibo tipico del brunch è particolarmente sfizioso, accattivante, piace anche ai palati più schizzinosi. Tante cose diverse tra cui scegliere, spiluccare qua e là liberamente senza dover star legati al tavolo, son soddisfazioni per tutti. Poi, dopo aver fatto il pieno di calorie, i nostri pupetti giocheranno più o meno tranquilli e riusciremo anche a scambiar quattro parole.

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News

8

Sfide

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Baby friendly

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City corner

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World corner

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Monitor giardini

Il giardino che vorremmo

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Cuciniamo insieme

Strawberry delight

Una domenica conviviale Il brunch è quindi un’ottima idea per ritrovarsi domenica con gli amici, passare qualche ora tranquilli, senza dover tirare a lucido argenti e cristalli e senza spignattare troppo, che è giorno di vacanza, perdindirindina! Le possibilità per organizzare un brunch con amici sono molteplici. Bisogna innanzitutto valutare le nostre riserve di energia, creatività, svogliatezza e tempo nel weekend sempre troppo trafelato: 1) Energia ed entusiasmo in quantità. Invitiamo tre famiglie amiche e facciamo tutto noi. 2) La cooperazione domestica. Organizziamoci con tre-quattro famiglie e ognuno porta qualcosa. Ci si riunisce nella casa più spaziosa o in quella con terrazzo-giardino. 3) La cooperazione all’aperto. È una bella domenica. Le quattro famiglie mettono vettovaglie e coperte in un cesto e si ritrovano in un bel prato a gozzovigliare.

4) Serviti e riveriti. Non abbiamo nessuna voglia di metterci ai fornelli proprio nel weekend, già la settimana è stata dura. A Torino e dintorni i locali che propongono brunch squisiti sono tantissimi. Molti hanno anche un occhio di riguardo per le famiglie. Ve ne segnaliamo alcuni. Fateci conoscere i vostri preferiti!

Il buffet Il bello del brunch è che è assai meno formale del pranzo: si imbandisce un buffet in modo colorato e allegro senza troppe pretese. Comprende gli ingredienti classici della colazione – succhi di frutta, tè, caffé, brioche e torte, toast e omelette. Ma anche una bella selezione di squisitezze salate, dalle quiche frittate e affettati. Poi di fatto il brunch è bello perché la creatività è l’unico limite – oltre alla destrezza ai fornelli. Quindi c’è chi ne fa un pranzo vero e proprio servito a buffet, chi se lo declina tutto in salato con dolce alla fine, chi propone una vera e propria colazione con tanto di muesli e cornetti caldi. Va benissimo anche mettere un po’ di tutto, combinare estrosamente quel che c’è in frigo. Ma volendo si possono anche organizzare brunch a tema, per esplorare tradizioni culinarie diverse. Ad esempio, il brunch all’americana è meraviglioso, ma ci vuole un po’ di tempo per preparare le varie portate, che però son deliziose e danno grande soddisfazione. Si inizia con i pancake da farcire di cose buonissime (e su Cuciniamo Insieme ve ne proponiamo una versione da leccarsi i baffi). Poi ci vogliono i muffin, con i frutti di bosco o le noci e le carote. Il brunch può anche esser l’occasione di rispolverare un grande classico della colazione americana come i french toast (fette di pancarré ammollate in un mix di latte e uova e poi passate in padella: li preparava Dustin Hoffman a suo figlio in una memorabile scena di Kramer contro Kramer). Volendo si può preparare un cheese cake, o degli smoothies a base di frutta varia di stagione che in questo periodo inizia a esser davvero buona. E poi, per il salato, le uova strapazzate da servire con la pancetta oppure con il salmone affumicato e il pane tostato. Il brunch mediterraneo è un po’ più leggero, ma sempre sfizioso: comprende torte dolci e salate, frittate, insalate di vari generi, verdure alla griglia. E magari vitello tonnato o roastbeef oppure pesce affumicato da servire con crostini caldissimi. Nei mesi caldi si possono proporre anche sempreverdi come prosciutto e melone o caprese. E, visto che è primavera, dei centrifugati di frutta freschissima, con o senza latte. Un’idea originale è preparare un brunch etnico: ci si può servire del taboulé (l’insalata fredda di couscous con tanta menta e limone), insalata di avocado e gamberetti, pollo al latte di cocco, tortine allo zenzero. Accompagnati da tè alla menta e frullati di mango e ananas.

Perineo, questo sconosciuto

IL SERVIZIO SANITARIO FRANCESE PASSA GRATUITAMENTE LA RIABILITAZIONE PERINEALE A TUTTE LE NEOMAMME, MENTRE IN ITALIA L’INFORMAZIONE SCARSEGGIA

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e donne italiane scoprono il perineo durante la gravidanza: un po’ il pudore, un po’ la vergogna, fanno sì che la zona perineale sia un tabù: se ne parla poco, la si considera ancora meno e soprattutto, la si studia quasi nulla. Il silenzio tuttavia non aiuta: la statistica dice che sette donne su dieci, dopo il parto, sviluppano una lieve incontinenza. La causa è proprio la distensione dei muscoli del perineo, che perdono tonicità ed elasticità. Di queste sette donne, due recuperano spontaneamente un po’ di contrattilità, ma è una vittoria di breve termine, perché l’incontinenza si ripresenta frequentemente durante la menopausa. “L’importanza del perineo è sempre stata sottovalutata - spie-

ga Giovanna Gariglio, ostetrica torinese, iscritta alla scuola di osteopatia, che da 23 anni si dedica allo studio e alla riabilitazione del perineo -. Tutte le donne dovrebbero conoscere e imparare a usare questa fascia muscolare delicata e fortissima, anche prima della gravidanza”. Un po’ come insegna Julie Imperiali, personal trainer di Carla Bruni e del presidente francese Nicolas Sarkozy, che a suon di ginnastica pelvica ha fatto dimagrire e migliorato la postura di entrambi, con il plus di un arricchimento della performance di coppia in talune situazioni delicate (leggi: in camera da letto). D’altronde la Francia è all’avanguardia sull’argomento: il servizio sanitario pubblico passa gratuitamente la riabilitazione perineale a tutte le neomamme.

24 Giovani Genitori

Giovani Genitori 21

Giovani Genitori 25

Togliere il pannolino

PRIMO PIANO

l’esperto

L’agenda

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FitnessForum

48

Cinema e Home Video

L’istinto della lotta

Dvd di lusso Fantascienza kids

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Spettacolo

Notte di sogni Favola di città

52

Cultura C’è un drago nel museo L’atelier di Lollia

40 Lo psicologo

Specchio, specchio delle mie brame

41

Il pediatra

Pappe, raffreddori e mal di pancia

16

Parchi Natura

42 L’avvocato

A guardare gli animali

Gestire il gruzzoletto

20

Relax Domenica

43

Salvadanaio

54 Eventi

Il brunch

Il bonus per il decoder

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Salute Maternità

44

Il chimico

Perineo, questo sconosciuto

Case e mattoni

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Gita Ippodromo

45

Natura

Al trotto!

Asparagi alla piemontese

Revigliasco fiorita Quintessenza Fantastica giornata Giochi e... La Notte è piccola Bosco parlante Disturbi alimentari Imparo anch’io

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Viviamo così Barbara e Massimo

L’olio di Chiara e Caterina

46 Libri

34

62 63

Appuntamento a Art Lab

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Bimbi Sorridi sei su GG Raffa

Due piccioni con un libro

Speciale estate ragazzi

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In città

A confronto Sabrina e Roberto

Il Monte dei Cappuccini

64 65 66

Mamma ho fatto tris!

Giovani Genitori 3


Genitori iovani

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La rivista per le famiglie di Torino e dintorni Maggio 2009 Anno 4 - Numero 5

Direttore

Alberto Gedda

Ispirazione Luca Bernardelli

Art director Catia De Bacco

Redazione Elena Brosio Luisa Tatoni Federica Ferraresi

Grafica Elisa Lusoli

Amministrazione Paola Paltro

Hanno collaborato a questo numero: Giuseppe Antinori, Mario Bettas Valet, Giancarlo Corti, Isa Di Re, Ugo Finardi, Stefano Frassetto, Francesca Galdini, Monya Lucisano, Elisa Lusoli, Sabrina Marzo, Paola Paltro, Luciana Ravetto, Giovanna Rinaldi, Paola Strocchio

Illustrazioni e fotografie: Archivio Hyppogroup, Archivio Quintessenza, Archivio “Una giornata fantastica”, Archivio Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, Archivio Palazzo Madama, La Mandria, Museo di Antichità L’editore è a disposizione per assolvere diritti eventualmente non corrisposti Illustrazione di copertina: MisterM

Ringraziamo per la preziosa collaborazione: Carla Coluccia, Barbara e Massimo, Sabrina e Roberto Redazione: Via Vanchiglia 18, 10124 Torino Tel. 011 19712037 - redazione@giovanigenitori.it www.giovanigenitori.it Ufficio pubblicità marketing@giovanigenitori.it Telefono: 011 19703036 Fax: 011 19791585

Edizioni Espressione Creativa Via Vanchiglia 18 - 10124 Torino www.espressione.it Stampa Alma Tipografica Via Frabosa, 29/B 12089 Villanova Mondovì (CN)

Di persona Per tre anni ci avete visti rappresentati dai nostri pupazzetti qui sotto, avete letto le nostre e vostre storie, magari ci avete immaginati… Ed eccoci qua, ci siamo presentati al pubblico sabato 18 aprile alla Libreria Coop di Piazza Castello, con una festa che voleva celebrare il terzo anno di Giovani Genitori e che ci ha fatto sentire davvero festeggiati. Abbiamo preparato lo spettacolo, la torta e la merenda, abbiamo invitato la gente e addobbato a festa, proprio come si fa per festeggiare qualcuno a cui si vuole un mondo di bene. Poi non sapevamo cosa aspettarci. Chi sarebbe venuto? Chi ha tagliato la torta giura di aver servito almeno 100 fette (anche qualche bis). Ma l’emozione più grossa è stata incontrare dal vero lettrici e lettori! Abbiamo ricevuto complimenti e dimostrazioni d’affetto che ci hanno caricati come giocattoli a molla. Qualcuno è arrivato prestissimo, già alle tre e mezza, con la famiglia, altri ci hanno raccontato di averci seguito dal primo numero, qualcuno ha voluto riconoscerci nei personaggi disegnati, altri sono amici del gruppo di Facebook. Ci è piaciuto talmente che vogliamo incontrarvi ancora: sabato 30 maggio saremo all’agrigelateria La Fattoria del Gelato, in via Grange 44 a Pianezza (www.lafattoriadelgelato.it). Arriviamo alle 16, con bimbi al seguito. Venite anche voi?

Autorizzazione del Tribunale di Torino n.5969 del 22/4/2006 Iscrizione al Roc n. 14333

la redazione

ISSN 1828-9738 Some Rights Reserved I contenuti della rivista sono tutelati dalla licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Italy.

Federica

Luca

Elena

Catia

Alberto

Luisa

Paola

Elisa


GG Cari Giovani Genitori, sono una delle vostre lettrici più affezionate. Questa volta ho pensato di scrivervi per raccontarvi un po’ di me e di quanto mi è accaduto negli ultimi mesi. Rientro nella categoria di quelli che hanno perso il lavoro per la crisi. Lavoravo da 12 anni nello stesso ufficio, uscivo di casa alle 8.30 e tornavo dopo le 18.30. Lo scorso anno tirava già una brutta aria, per cui avevo dovuto rinunciare alla signora delle pulizie e a casa mi aspettavano marito, tre figli e montagne di lavori che cercavo di smaltire la sera e i weekend. Poi il lavoro è finito del tutto... I primi due giorni sono stata a casa e ho dormito. Non sono stata colta di sorpresa, però ho avuto una strana sensazione: era come se avessi frenato di colpo un camion che trasportava cassette di frutta. La prima settimana portavo i bambini a scuola, poi guardavo la macchina e pensavo che non dovevo usarla per andare in ufficio. Così ho rallentato, ho pulito casa come ho sempre desiderato, ho iniziato a prendere i bambini al pomeriggio invece che lasciarli al doposcuola. Alla mia amica che lavorava come una pazza ho detto: il vantaggio di stare a casa è che si tiene sotto controllo la polvere e si può andare in bagno quando se ne ha bisogno. Poi con il tempo i vantaggi si sono moltiplicati: io più rilassata, i bambini più sereni, un nuovo rapporto, più solido, con mio marito. Prima correvamo tutti e due per strade diverse, lui faceva tutto quello che non riuscivo a fare io: la spesa, la lavastoviglie, il recupero dei bambini a scuola, il bucato, la cena quando io tardavo. Nessuno dei due era felice di questi ruoli scambiati. Io volevo fare la madre, quella tradizionale che accudisce la famiglia, che smacchia e stira le magliette. Tutto questo va contro alla richiesta di emancipazione delle donne? Ma essere una madre “di una volta” era la mia necessità più disperata. Ora la mattina faccio i letti e riordino le scrivanie dei bambini, talvolta trovo qualche bigliettino e mi commuovo per la tenerezza dei sentimenti che già esprimono. Faccio in modo che tutti, rientrando, trovino la casa accogliente. Non mi manca il lavoro. I soldi sì, arriviamo a fine mese con l’acqua alla gola, però corriamo tutti per la stessa strada, siamo diventati più famiglia e io sono madre veramente. Sono fuori tempo? Oppure smettere di correre può diventare fattibile? E con i soldi? Cosa dirò a mia figlia quando mi chiederà le meches dal parrucchiere, a mio figlio quando vorrà le scarpe da basket che non gli posso pagare? Sopravviveranno senza tutti i must degli adolescenti o cresceremo figli disadattati? Abbiamo sostituito la pizzeria con cene in casa con gli amici, il cinema con le partite a carte, i gonfiabili con il parco, la settimana bianca con la domenica sulla neve (con panini al seguito), gustando tutto come un momento speciale, meno scontato di prima, con una riconoscenza quasi sacra. Basterà? Marina

Cara redazione di GG, sono una vostra abbonata da alcuni mesi, mamma di due tenere bimbe e ostetrica nell’Azienda Ospedaliera Oirm-Sant’Anna di Torino. Mi ha fatto molto piacere trovare sul numero di marzo un articolo dedicato alla nascita dei nostri cuccioli. Penso che sia importante fare una precisazione ai lettori a proposito del parto in casa: dal 1997 l’ospedale in cui lavoro mette a disposizione dei neogenitori il servizio di Parto a Domicilio, pubblico e gratuito (tranne che per la prima visita del pediatra). Le coppie ne possono far richiesta in gravidanza, parto e puerperio. Mi sembra una doverosa precisazione, visto che purtroppo non tutte le famiglie possono sostenere la spesa di tale assistenza, che è solo parzialmente rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale. Chi è interessato a questo tipo di percorso di nascita può consultare il sito www.nascereincasa.it. Grazie mille, un saluto Donatella Cara Donatella, grazie per la precisazione. In effetti il servizio di Parto a Domicilio del Sant’Anna è ottimo. Da qualche tempo girano voci sulla sua possibile chiusura: chi volesse far sentire il suo parere, trova istruzioni sul sito dell’associazione Nascere in Casa.

Basterà, cara Marina? Non si tratta di scegliere se è meglio essere donne emancipate oppure mamme che stanno a casa. L’iniquità sta proprio nel dover scegliere. L’Italia è un Paese arretrato, che non si pone il problema di costruire misure solide a sostegno delle famiglie. Ammortizzatori sociali, politiche di conciliazione, rispetto (non di facciata) per maternità e paternità sembrano fantascienza nel vissuto quotidiano dei giovani genitori. In Francia, le donne che al secondo figlio decidono di stare a casa, dopo 4 mesi di maternità obbligatoria pagata al 100%, ricevono 552 euro al mese per tre anni. In più, lo Stato dà alle neomamme 178 euro al mese per ogni figlio e altri 124 euro al mese per chi ha due figli. In Germania, al ministero della famiglia, ci sta una donna con 7 figli, definita “pasionaria delle politiche di conciliazione”. Il “bonus bebè” tedesco dura fino a quando il pargolo compie 25 anni, e ammonta a più di 150 euro per figlio. Tra sgravi fiscali e altri bonus, in queste nazioni chi vuol vivere accudendo i figli può farlo, senza fare scelte dolorose tra figli, emancipazione e lavoro.

Giovani Genitori 5


GG

news

Meglio lo spazzolino elettrico

U

na ricerca sull’igiene orale rivaluta lo spazzolino elettrico, poco amato e abbastanza sconosciuto in Italia, dove solo il 6% delle persone lo usa, contro il 22% della Gran Bretagna e il 32% della Germania. Finora questo dispositivo è stato poco consigliato dagli specialisti, ma nuovi dati mostrano che offre vantaggi rispetto allo spazzolino tradizionale. Lo affermano, rispettivamente, uno studio dell’Università di Brescia e una severa revisione degli esperti indipendenti Cochrane. Mettendo a confronto lo spazzolino elettrico ricaricabile con quello manuale, il primo risulta significativamente più efficace nella rimozione della placca e nella risoluzione di gengiviti e malattie gengivali. Pollice verso anche per il tempo dedicato alla cura dei denti: gli italiani spazzolano in media 46 secondi, contro i 2 minuti consigliati.

Vampiri da latte

È

boom dei vampiri, soprattutto tra i teen ager. Ma sono vampiri perbene: niente sesso, niente sangue umano, niente bare di seta, niente politica. Carini, perbene, ecologici, giovani e innamorati, non hanno nulla da spartire con i Dracula della passata generazione. Nei quattro romanzi della saga Twilight di Stephenie Meyer il protagonista Edward, vero sex symbol per le ragazzine, beve sangue di animali. In True Blood di Charlaine Harris (il cui serial tv passerà prossimamente su Fox) si cibano di sangue sintetico. Non c’è sesso tra il dodicenne Oskar e l’amica vampira Eli in “Lasciami entrare”, il film di T. Anderson dal romanzo di J.A. Lindqvist, edito da Marsilio). Teenager non-morti e un po’ più datati (la serie è del 1995) si incontrano anche in Buffy, con la bionda cacciatrice di vampiri e il suo fidanzato (vampiro) Angel. “In fondo, freudianamente, Dracula è mosso dal desiderio di conquista della madre commenta lo psichiatra Vittorino Andreoli -. In lui la materia erotica è predominante, anche se è una sessualità ‘spostata’. Finito il freudismo, abbiamo vampiri con dentini da latte, giusti per questa generazione di ragazzi senza una forte identità di genere: giovani maschi ben vestiti, pettinati, che provano un richiamo sessuale molto debole”.

6 Giovani Genitori

Fecondazione assistita

I

ncostituzionale e quindi illegittimo il limite di tre embrioni imposto dalla Legge 40 sulla fecondazione assistita. La Corte Costituzionale ha emesso una sentenza sulla base di tre esposti presentati negli anni passati, rendendo più complessa la normativa. Fino a oggi, la legge prevedeva un limite alla creazione degli embrioni: tre al massimo, tutti obbligatoriamente da impiantare nell’utero materno. Ora questo limite salta, ma rimane il divieto di crioconservazione, ovvero di congelamento. Si aprono dubbi su cosa fare degli embrioni eccedenti, fermo restando che permane il divieto di intervento e sperimentazione e quindi di selezione eugenetica. Resta da attendere l’emanazione di nuove linee guida governative.


news

GG

Sport al posto delle pastiglie

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iabete e soprappeso? Camminare il più possibile e andare in palestra almeno tre volte a settimana. Ipertensione? Per diminuire il rischio di infarto bisogna fare un’ora di attività aerobica ogni due giorni. In Svezia i medici prescrivono attività sportive al posto o insieme ai farmaci già dal 2003. Negli Usa dal 2007 medici e pazienti seguono un programma che abbina a ogni patologia l’esercizio fisico più adatto. E l’Italia, per una volta, non è in ritardo. All’Asl di Ferrara è nato un progetto per inserire l’esercizio fisico nella pratica del medico di famiglia, che prescriverà il tipo di attività motoria da svolgere (prevalentemente passeggiate) e consegnerà ai pazienti un contapassi. Ogni due mesi i pazienti si sottoporranno a un controllo. L’iniziativa è così piaciuta al sottosegretario al Welfare con delega alla Salute Ferruccio Fazio, che il ministero sta studiando il modo di estenderla a tutto il territorio nazionale.

Dormire per guarire

P

erché l’influenza fa venire sonno? Chi dorme risponde meglio alle infezioni: l’organismo, in guerra contro i batteri, preferisce il riposo all’attività di veglia. Lo afferma uno studio della Case Western Reserve University (Usa) sul delicato rapporto tra sonno e sistema immunitario. Chi non rispetta le classiche 7-8 ore di riposo notturno, ha nel sangue valori alterati delle citochine, molecole che sono veri e propri propulsori dei fenomeni infiammatori. La ricerca ha esaminato 614 persone.

Forme piene

“T

utto quel che non innalza, abbassa” scriveva Nietzsche. Sarà per questo che la medicina estetica si è spostata, negli ultimi anni, dai sederi alle tette. Il 2008 è stato il primo anno in cui gli interventi di mastoplastica additiva (aumento del seno) hanno superato quelli di liposuzione (aspirazione del grasso da cosce e fianchi). I dati arrivano dall’ultimo rapporto della Society for Aesthetic Surgery, la più prestigiosa società internazionale di chirurgia plastica, che li spiega con la necessità della popolazione femminile di adeguarsi alla moda. Scollature, spalline sottili e stoffe trasparenti spingono le clienti a desiderare forme più piene. Tra gli interventi senza bisturi, le iniezioni di botulino sono le più diffuse, seguite dal laser per la depilazione e i ritocchi a base di acido ialuronico. Graduatoria diversa per gli uomini: capolista la liposuzione, seguita da rinoplastica, blefaroplastica, pettorali e trapianto di capelli. Campanello d’allarme sull’età di chi si sottopone agli interventi: sempre più giovani le donne che desiderano aggiungere un paio di taglie al seno. Le nuove tecniche, sempre meno invasive, rendono il ritocco solo apparentemente più facile e sicuro.

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GG

sfide

di Elena Brosio

LA SFIDA DEL PROSSIMO NUMERO È “Non rendersi ridicoli alla festa di fine anno” Scriveteci consigli, trucchi e strategie a: redazione@giovanigenitori.it

Togliere il pannolino L

a liberazione dal pannolino è una pietra miliare nella conquista dell’autonomia dei nostri bimbi, ma anche una gran soddisfazione per i genitori. Motivo di orgoglio: ‘Eheh, ho spannolinato la mia brillante Silvietta a 14 mesi e un giorno’. Fonte di considerevole risparmio che i pannolini costano piccoli capitali. E poi rinnovata libertà di uscire di casa senza portarsi dietro borsoni ingombranti. Di contro, la prospettiva di ripulire i danni provocati da uno spannolinamento precoce non provoca brividi di felicità. Quindi, come sempre, ci va un minimo di osservazione del nostro pupetto, per capire quando è arrivato il momento giusto. Dice l’esperto che la stagione migliore è proprio quella che sta arrivando: quando fa caldo possono andare in giro seminudi per casa e se fanno la pipì addosso non è una tragedia. Poi ci sono i genitori grintosi che cercano di levare il pannolino a un piccoletto di 16 mesi che è ancora totalmente inconsapevole del proprio corpo e dei suoi rifiuti. E i genitori lassisti, quelli che ‘Aspetto che si senta pronto’, e non si decidono mai. E le tante varietà in mezzo a questi estremi. Gli psicologi insegnano che mai come in questo caso bisogna saper ascoltare il proprio bambino e assecondarlo senza forzare. In teoria si potrebbe iniziare intorno ai due anni, ma ogni bambino è un caso a sé e insistere e forzare un piccolo che non è ancora pronto procurerà più danni che altro. • Nostro figlio sembra dar segni di controllo sfinterico, oppure chiede di sedersi per far la pipì? È ora di preparare il vasino in bagno. Ogni tanto, quando mostra interesse per l’oggetto, gli proponiamo di sedersi e vediamo se otteniamo risultati. Se sì, procediamo per questa strada. • Felici dei risultati li sediamo sul vasino ogni 2-3 ore e osserviamo se nel frattempo il pannolino resta asciutto. Evitiamo di far pressioni per non dar adito a pericolosi giochetti psicologici del tipo ‘papàmamma vogliono tanto che io faccia pipì nel vasino, e io non la faccio’. Ormai sappiamo che in queste circostanze sono sempre loro ad avere la meglio… • Di fronte ai risultati tangibili del successo della seduta, non tappiamoci il naso inorriditi ma mostriamo entusiasmo, battendo le mani o chiamando il nonno a vedere come sono stati bravi. Insomma, diamo loro una minima soddisfazione prima di far sparire tutto nel wc. • Non pretendiamo tutto in un colpo, ma lasciamo loro il tempo di padroneggiare la questione in dolcezza. Iniziamo a togliere il pannolino per un paio d’ore, poi un po’ di più. Evitiamo di mandarli in giro senza quando siamo fuori casa, per evitare incidenti molesti. • Per raggiungere il traguardo notte asciutta ci vuole qualche mese in più. Controproducente forzare la mano: non piace a nessuno lavare lenzuola su lenzuola e per loro è molto sgradevole svegliarsi nel letto umidiccio in piena notte.

8 Giovani Genitori

Giovanna Ho tre bambini e con i primi due il momento del ‘levailpannolino’ è coinciso con l’estate (verso i 2 anni e mezzo). A dire il vero ci avevo provato prima ma era stato un disastro. Il mio terzo ha due anni e due mesi per cui aspetto di nuovo l’estate! Barbara Ho tolto il pannolino al mio piccolo a 26 mesi ed era inverno. In casa non era tanto un problema lasciarlo senza pannolino, ma quando si usciva senza... era un disastro. Così ho trovato delle mutandine di cotone all’interno e fuori impermeabili: il bambino si sentiva bagnato e la pipì non usciva, fantastiche! Sabrina Togliere il pannolino è sicuramente un passo molto importante nel percorso di vita del bambino e una prima conquista sia da parte sua che per i genitori, non credo sia facile, noi ci dobbiamo ancora passare... sarà una bella avventura!


Viaggi in bicicletta

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GG

baby friendly Che fatica andare in giro con i marmocchi! Per fortuna ci sono locali che dedicano attenzione alle famiglie. Segnalateci i vostri preferiti a: redazione@giovanigenitori.it

Scarpine per tutti

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bbigliamento di qualità a ottimi prezzi? Nel cuore del quartiere Vanchiglietta si trova Tamburino, un negozio che farà la felicità di molti genitori. Da Tamburino si trovano scarpe di ottima qualità, di quelle che durano nel tempo e magari si riescono anche a passare ai fratellini o ai cuginetti, come Kickers, Naturino, Primigi e molte altre. E capi di abbigliamento di marche famose, da Rubacuori a Paquito, o firmate dai personaggi che più piacciono ai nostri figli, come le Winx o i Gormiti. In primavera, grandi offerte su tutte le calzature della collezione primavera estate, con sconti che vanno dal 30 al 50%. E mentre i genitori curiosano tra gli scaffali, i piccoli possono giocare sul tavolino che è stato allestito appositamente per loro. Tamburino Piazza Enrico Toti,11 - Torino Tel. 011 8981263

L’agrigelateria di Pianezza

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sinelli, agnellini e ovviamente mucche. Gelati, giochi e ovviamente latte. La nuova agrigelateria di Pianezza (ha aperto al pubblico l’estate scorsa) piace molto ai lettori di GG: ne approfittiamo per ringraziare tutti quelli che ce l’hanno segnalata e per invitarvi sabato 30 maggio: saremo lì con buona parte della redazione (e figli al seguito). Il gelato è di qualità e preparato con prodotti naturali e stagionali: latte, frutta, cioccolato. Il cono costa 1,50 euro. In vendita anche latte crudo al distributore e yogurt. Per i bambini c’è un ampio parco giochi completamente recintato e immerso nel verde, con scivoli, altalene e animali della fattoria: galline, oche, anatre, conigli, caprette, pony e asini. Un dehor coperto garantisce ombra e relax. È possibile organizzare feste di compleanno, ma bisogna prenotare. La Fattoria del gelato Via Grange, 44 - Pianezza (TO) Tel. 340 1607375 - www.lafattoriadelgelato.it

Uno spazio a misura di bimbo

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iriam Bimbi è una ludoteca con spazi allegri e colorati e tanti giochi che faranno la felicità dei bambini. Inoltre, cosa davvero importante nella bella stagione, dispone di un giardinetto con area giochi e un laghetto in cui nuotano i pesciolini rossi. Aperta dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19 durante la settimana, il sabato vengono organizzati dei laboratori teatrali e nei mesi estivi una divertente estate ragazzi con varie gite e attività. Miriam è inoltre specializzata nell’organizzazione di eventi e feste. Ludoteca Miriam Via Monginevro, 108 – Torino Tel. 011 3852359 www.miriamsas.it.gg

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baby friendly

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A pranzo nel vecchio Mulino

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bello e fascinoso il ristorante nel vecchio Mulino. Ambiente curato e cucina raffinata a prezzi più che ragionevoli: 22 euro per il menu completo di antipasto, primo, secondo e dolce, 30 euro se di antipasti ne volete provare tre. Il menu è di ispirazione piemontese con un tocco di originalità, preparato con cura e presentato benissimo. Vi è già venuta voglia? Non è finita: il ristorante tratta con gentilezza i genitori, possiede un discreto numero di seggioloni, ha un delizioso giardino nel cui dehor si può mangiare d’estate. In più, si può visitare il Mulino con la sua grande ruota, che per i piccoli è sempre divertente. Finito l’ottimo pranzo, siamo in campagna, possiamo portare i bambini a correre nei prati tutt’intorno. Aperto a pranzo e cena, tranne il lunedì. Indispensabile prenotare. Mulino del Casale Strada provinciale per Montafia, 23 Villanova d’Asti Tel. 0141 947006 - www.larteatavola.it

L’alberghetto al mare

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ll’ingresso del budello di Alassio troverete un piccolo albergo a misura di famiglie. Si chiama Hotel Ambra ed è gestito da una coppia di giovani genitori che sa cosa vuol dire avere a che fare con i bambini. In camera potete chiedere lettini e sponde; la cucina è ottima: ogni giorno ci sono tre o quattro menu e non c’è problema ad adeguarsi ai gusti dei piccini o ad altre esigenze dietetiche. In una saletta c’è uno spazio dedicato ai giochi di società. Il clima è rilassato e non stressato dai formalismi (a pranzo ci si può presentare in Crocs e maglietta). Il vero pezzo forte dell’Hotel è comunque lo splendido dehor coperto dove in estate si mangia (abbondantissima colazione a buffet, pranzo e cena). Dopo cena le famiglie si trovano sull’uscio a rivivere l’atmosfera del cortile anni ’30: i bambini giocano con i residenti delle ville circostanti e nel vicoletto si inventano storie di fantasmi, di fate e si filarella con i primi fidanzatini. Il mare è a 20 metri e c’è una convenzione con un paio di stabilimenti. Il comune di Alassio d’estate si anima, i parchi giochi abbondano, ovunque si trovano giostrine succhiasoldi e piazze attrezzate per il salto con gli elastici (dai 5 anni in su). E poi tutte le sere trenino con tour della città, spettacoli di cabaret e musica dal vivo. Non preoccupatevi per il parcheggio: una volta arrivati la macchina non serve e l’hotel dispone di un parcheggio custodito poco distante.

Hotel Ambra Via Garibaldi, 123 - Alassio (SV) Tel. 0182 640626

Parco del Nobile

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i trova nella collina torinese, a soli due minuti dal centro, ma al Parco del Nobile ci si sente un po’ in campagna. Ci sono le pecore, le caprette, le galline e gli asini, i prati verdi, il bosco dove si possono fare belle passeggiate. C’è anche un centro per l’osservazione delle api e si può acquistare l’ottimo miele prodotto in loco. La cooperativa Agriforest che gestisce il parco lo apre alle famiglie in alcune domeniche per appuntamenti molto divertenti: passeggiate sull’asino, laboratori di tessitura, caccia al tesoro. Da poco è stato inaugurato un emozionante percorso in quota sugli alberi: un modo diverso per vivere la natura. La cooperativa organizza inoltre una divertente estate ragazzi. Se i vostri bimbi hanno la fortuna di esser nati nella bella stagione, nel parco potrete organizzare per loro feste di compleanno indimenticabili.

Società Cooperativa Agriforest Parco del Nobile Strada del Nobile, 36 - Torino Tel. 011 3839511

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city corner

Compri vestitini e vai in vacanza V

i piace Iana, la linea di abbigliamento per bambini? Fino al 30 giugno, chi acquista tre capi della nuova collezione riceve lo “Iana Holiday Pass”, uno speciale carnet di sconti che permette di prenotare e soggiornare in uno dei numerosi Family Hotel Falkensteiner. Gli Hotel Falkensteiner si trovano in Italia, Austria e Croazia e hanno un’attenzione particolare per le famiglie: stanze spaziose, aree riservate ai bambini, baby sitter, attività e divertimenti per le diverse età, superpiscine, aree giochi e menu speciali. I negozi Iana a Torino si trovano sul sito www. iana.it.

Gelato domestico

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ranite e ghiaccioli sono il vero segnale che l’estate sta arrivando. A prepararli ci vuol niente: si fa un frullato di frutta da diluire con abbondante acqua (circa metà frutta e metà acqua), poi si mette negli appositi stampini e… oplà, il gelato è pronto. Un’idea sfiziosetta per variare la solita merenda di frutta. Provate ad abbinare gusti diversi: succo d’arancia e cannella, pesca e anguria, oppure dilettatevi con lo sciroppo di tamarindo e orzata. Che tanto ai bambini piacciono solo menta, limone e fragola. Gli stampini per ghiacciolo Solig costano 1,99 euro e si trovano da Ikea, a Grugliasco/Collegno (www.ikea.it).

Curiosando in città e dintorni, alla ricerca di cose belle

Imperdibili Wikki Stix

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l miglior rimedio contro i marmocchi annoiati. Immaginate un viaggio in auto o in treno, un pomeriggio di pioggia, oppure il pranzo di matrimonio dello zio Vittorio. Per tenere fermi e buoni i bimbi, almeno il tempo necessario ad arrivare al primo autogrill (o al primo antipasto), tirate fuori i Wikki Stix: sono semplici bastoncini colorati e flessibili, ricoperti di cera alimentare. I bambini torneranno magicamente sorridenti e si tufferanno in un tourbillon di creatività. I Wikki Stix sono atossici, non macchiano, non si seccano, non ingombrano e non si appiccicano alle suole delle scarpe o alla tovaglia del ristorante. Le scatole costano dai 5 ai 25 euro e si trovano alla libreria la Città del Sole, in via Cibrario 46 o alla Biobottega in corso Regina Margherita 440 a Torino. Si possono anche richiedere direttamente sul sito www.artideaitalia.it.

La torta più bella dell’anno

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lettori che son venuti alla nostra festa lo scorso aprile hanno avuto la possibilità di ammirare e assaggiare la bellissima ed enorme torta con cui GG ha festeggiato il suo terzo compleanno. Morbida, dolce e pannosa come piace ai bambini (ma non solo) è stata preparata dalla pasticceria Comba. Noi ci abbiamo fatto disegnare una copertina della rivista, ma gli abilissimi pasticceri san ripro-

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durre qualsiasi immagine o fotografia e decorano le torte con le scritte o i motivi che desideriamo. Con risultati da leccarsi i baffi. Pasticceria Confetteria Comba Via Mombarcaro, 116 – Torino Tel. 011 359937


world corner

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Petibom S

arà che lì il cielo è grigio quasi tutto l’anno, sarà che i bambini hanno un aspetto angelicato, roseo e delicato, ma in Scandinavia i vestitini per bimbi sono spesso in colori forti, allegri, solari. Petibom è una linea danese, dedicata ai piccoli tra 0 e 2 anni, interamente disegnata da mamme, che sanno bene cosa vogliono le altre mamme: tagli comodi, stoffe morbide e motivi che mettono allegria. Le mamme stiliste di Petibom non si preoccupano di seguire i trend o le mode, e riescono a vestire i bambini in modo incantevole.

Curiosando qua e là per il mondo andiamo alla scoperta del pianeta famiglia

www.petibom.dk

Nella bella fattoria

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Tutto in un cucchiaio

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i chiama Squirt e viene dagli Stati Uniti il cucchiaino per i genitori più pigri. È buffo ma anche molto comodo, grazie al miniserbatoio in cui si mette la pappa. Basta premere sulla pancia perché il cucchiaino si riempia della giusta quantità di cibo. Eliminando drasticamente il tragitto bocca piattino, si evitano anche sporco e schizzi. Disponibile nelle versioni rosa e arancione, Squirt può esser lavato in lavatrice ed è dotato di un tappo per richiuderlo.

i fattorie in centro città qui in Italia non ce ne sono quasi, ma in Europa centrale sono numerose e molto frequentate. Un edificio rustico con un giardinetto, delle piante e qualche animale, la fattoria in città è un posto stupendo per i bambini. Gli animali di solito sono liberi di girare nell’erba e i bimbi, sotto la supervisione degli adulti, possono giocarci, accarezzarli, anche portar loro da mangiare agli orari stabiliti. E poi possono aiutare a pulire le stalle, oppure annaffiare le piante. Tutte cose non solo piacevoli per loro ma anche educative. Le City Farms europee sono riunite in una federazione che ne promuove la cooperazione e gli interessi. Sperando che si diffondano a macchia d’olio anche da noi. www.cityfarms.org

booninc.com/squirt.html

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GG

monitor giardini

Il giardino che vorremmo

Parchi giochi: come sono quelli dove portate i vostri figli? Raccontateli con parole e immagini

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ono tornate le pecore al Parco del Meisino. Dallo scorso aprile, un gregge di 500 capi (agnelli inclusi) pascola sulle sponde della riserva naturale alla confluenza tra fiumi Po, Dora e Stura. Le pecore mangiano, il Comune risparmia i costi di sfalcio e i bambini hanno un’occasione in più per una visita curiosa.

Area giochi di piazza Gozzano – Torino Recinto: completamente recintato, vicino a corso Gabetti dove c’è un certo traffico. Giochi: la maggior parte graziosi e di nuovo design; c’è un trenino di legno non proprio in perfette condizioni. Qualche graffito qua e là. Spazi: piccino ma non striminzito. Socialità: uno dei giardini più “bon chic, bon genre” di Torino, dove ci si rifà gli occhi su mamme ben curate e bambini color pastello. Merenda: ci sono bar intorno o alla peggio le gelaterie vicino a piazza Borromini. Verde: maestosi ippocastani e aiuole ben tenute, pavè in cubetti di porfido coperto, dove necessario, dall’onnipresente tartan. Ombra e sole: giusto mix tra estate e inverno. È vicino al fiume e alla collina. Pulizia: il giorno in cui siamo passati c’erano gli operatori. Alcune mamme hanno lamentato però un po’ di trascuratezza. Servizi igienici: assenti. Giudizio: narra la leggenda che questo fosse il giardino frequentato da Alba Parietti bambina; qualche nonna che accompagna i nipotini ancora la ricorda. Giardinetto rilassante per un pomeriggio torinese al 100%. Voto: 8 per l’area, 7 per la socialità.

Area giochi di via Telesio - Torino Recinto: il giardino è ben cintato, distante dalla strada e dal traffico. GIOCHI: altalene, castelli, giochi a molla e scivoli ben distribuiti per evitare sovraffollamenti. Pavimentazione in tartan antishock. SPAZI: lo spazio non manca e regge abbastanza bene le “ore di punta”. L’area è attraversata dalla pista ciclabile e comprende un giardino per i piccoli, uno per i grandi con una pista da pattinaggio, ping pong, gazebo coperti con tavoli, panchine e una zona dedicata al gioco delle bocce, per accontentare tutte le età. SOCIALITà: i tavolini sono pratici per la merenda o offrire la torta di compleanno. MERENDA: ci sono bar raggiungibili con vie pedonali e un’ottima gelateria in corso Telesio. VERDE: tanti alberi frondosi intorno al giardino dei piccoli e lungo la via pedonale, ma poche aiuole con prato. Più spoglia l’area grande. OMBRA E SOLE: ben ombreggiata l’area dei piccoli, meno l’area grande che ha alcune tettoie. PULIZIA: pulita l’area dei piccoli, accettabile quella grande. Non c’erano targhette di manutenzione. SERVIZI IGENICI: assenti GIUDIZIO: l’area è bella ma potrebbe essere più curata: il giardino grande confina con un muro grigio, le aiuole hanno un’aria incolta. Va a suo vantaggio l’aver conciliato i giochi dei bimbi con il campo da bocce che accontenta nonni e nipoti. VOTO: 8 per l’area, 9 per la socialità

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di Federica Ferraresi

cuciniamo insieme

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Strawberry delight Ingredienti: 1½ tazza di farina 1 cucchiaino di lievito in polvere 1 tazza di latte 2 cucchiaini di zucchero 2 uova leggermente sbattute 400 grammi di fragole tagliate a metà 60 grammi di burro panna montata a piacere Dosi per 4 porzioni Difficoltà di preparazione:

Tempo di preparazione: 45 minuti

Ricetta che saprà deliziare i palati di grandi e piccini, alternando il sapore un po’ aspro della fragola al dolce della panna.

In una ciotola, versate farina, lievito e zucchero, formate una fossetta e rovesciate al suo interno le uova, il latte e il burro fuso precedentemente miscelati. Mischiate il tutto con le mani fino a ottenere una pastella uniforme.

Prendete una padella e ungetela abbondantemente con burro crudo.

Versate nella padella piccole quantità di pastella e cuocete a fuoco lento per circa un minuto o due. Ripetete l’operazione finché la pastella non è esaurita.

Impilate i pancakes a mo’ di torre. Guarnite tra uno strato e l’altro con fragole e panna montata a piacere.

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di Paola Paltro

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A guardare gli animali Parchi zoologici: ce n’è per tutti i gusti

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li animalisti ci perdonino, ma il fascino degli animali per i bambini è troppo grande. Non c’è equivalente che li incuriosisca, catturi la loro attenzione e li renda partecipi di una giornata che difficilmente dimenticheranno. Nei dintorni di Torino ci sono molti parchi di animali, con caratteristiche diverse: alcuni versati alla conservazione, altri al divertimento, alcuni dedicati ai volatili, altri agli animali alpini, alcuni a un tiro di schioppo, altri più lontani, che richiedono un minimo di preparazione per il viaggio e una giornata di sole. Tutti, ma proprio tutti, piaceranno ai vostri bimbi.

Tra i leoni bianchi e la savana Qui il divertimento sposa l’avventura. Il parco, a circa 130 chilometri da Torino, copre un’area di 40 ettari tutta prati e boschi. Già all’ingresso, stile tenuta africana, si incontrano i primi animali: una giraffa, un gruppo di pellicani. Alla prima curva arrivano i cammelli e gli struzzi e segue un profluvio di ogni specie: rinoceronti, antilopi, ippopotami, zebre, gnu, cervi, daini, bufali, scimmie e i tanti attesi felini: tigri e leoni, compresi i rarissimi leoni bianchi, ormai estinti nel loro ambiente naturale. L’elenco completo sarebbe lungo: sono ospitati comunque altri animali a rischio di estinzione, come le tigri siberiane e i rinoceronti bianchi. Il safari nel parco si fa solo in autovettura ed è vietato scendere o abbassare i finestrini. Meglio arrivare la mattina presto, perché è facile incontrare code. Il tour non è lunghissimo, si completa in meno di un’ora, ma nel biglietto è previsto un secondo giro nella stessa giornata. Al termine, i visitatori possono usare le aree attrezzate (pedonali) per il pranzo o il relax. I giochi, compresi nel biglietto di ingresso, aggiungono un tocco di luna park alla visita: brucamela, acquascontro, trenino, villaggio del Far West e spettacoli quotidiani di vario genere. Non manca la zona giurassica, con riproduzioni a grandezza naturale di maestosi dinosauri, la Fattoria e infine Acquario e Rettilario: il primo, in una costruzione simile a una nave, ospita una ventina di vasche con squali, murene, piranha e altri pesci marini e d’acqua dolce; il secondo, in una grande cupola, espone alligatori, caimani, anaconda, ragni, serpenti, sauri e tartarughe provenienti da tutto il mondo. Ci sono punti shop e ristoro. I cani non sono ammessi. SafariPark Strada Statale, 32 km. 23,4 - Pombia (NO) Tel. 0321 956431 - www.safaripark.it

Orari Il parco è sempre aperto (tra nne il 25 dicembre). Da marzo a otto bre l’orario è 9-19 (10-18 nei giorni feriali di marzo e ottobre). Nei mesi di novem bre, dicembre gennaio e febbraio l’orario è 10-16. Costi Adulti: 17 euro. Bambini, dai 5 ai 13 anni: 12 euro. Sotto i 5 anni ingresso gratuito. Registrandosi sul possibile ottenere un buono web è sconto di 3 euro per un adulto e 2 euro per un bambino. Come si arriva Da Torino prendere l’autos trada A4 in direzione Milano. Uscire al casello di Novara Est e seguire le indicazioni Oleggio-Arona-Lago Maggi ore S.S.32. Proseguire per 20 minuti sulla strada statale. Dopo Oleggio gira re a sinistra alla prima rotonda. Dopo 500 metri si trova l’ingresso del parco.

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Nel regno di marmotte e stambecchi Niente leoni, niente savane, niente effetti speciali: il Parc Animalier ospita “solo” animali delle Alpi: marmotte, cervi, stambecchi, camosci, cinghiali, caprioli e rapaci. È un angolo di ecosistema alpino, dove flora e fauna sono preservati dalle recinzioni e vivono sotto gli occhi dei visitatori. Insomma, uno “slow park” dove passeggiare nel silenzio, aguzzare la vista, ascoltare i rumori del bosco, osservare fiori, godere della frescura degli alberi. Non ci si può avvicinare agli animali, né cogliere fiori. A disposizione dei visitatori ci sono due parcheggi, uno per auto, a pochi passi dall’ingresso, l’altro poco distante, più ampio e adatto anche ai camper. Vicino alla biglietteria c’è un piccolo negozio di souvenir e artigianato locale. Il parco si trova su un pendio di una collina e il sentiero in alcuni punti è ripido. Ci sono due laghetti con trote e una specie di gamberi in via di estinzione e alcune voliere che ospitano gli uccelli rapaci: civette delle nevi, barbagianni, gufi reali, allocchi e falchi. A disposizione del pubblico un’area picnic attrezzata con tavoli e un piccolo parco giochi. Lungo il percorso di visita si trovano schede dettagliate che spiegano le caratteristiche di flora e fauna. Per gli ungulati è possibile vedere e toccare alcuni esempi di corna a diversi stadi di crescita. Parc Animalier d’Introd Fraz. Villes Dessous, Introd (AO) Tel. 0165 95982 – 334 7955000 - www.parc-animalier-introd.it

Orari Aperto da aprile a novem bre i giorni dalle 9.30 alle 18. , tutti Chiuso nella stagione invernale. Costi Adulti 8 euro, ragazzi 6 eur o (dai 4 ai 14 anni), ingresso gra tuito sotto i 4 anni. Assieme al bigliet to si ricevono riduzioni sulla visita ad altre strutture della Fondaz ione Gran Paradis. Come si arriva Da Torino si percorre l’au tostrada A5 fino al casello di Ao sta Ovest, quindi, da Aymavilles, si prosegue sulla SS. n. 26 in dir ezione di Courmayeur. A Villeneuve si lascia la statale e si prosegue per pochi chilometri fino a Introd.

Orari , aperto Da marzo a settembre ì dalerd ven il nne tra rni tutti i gio o alle 18). le 10 alle 17 (festivi fin caso di Contattare il gestore in tutti i rto ape maltempo. Agosto: rto ape bre em nov e e obr Ott giorni. 10 le dal , tivi fes e sabato, domenica naio gen , bre em dic o ius Ch alle 17. e febbraio. Costi otto (dai Biglietto intero 11 euro, rid oni per uzi Rid o. 4 agli 11 anni) 9 eur . ppi gru e scuole Come si arriva chilomeDa Torino dista circa 115 e usciA4 da tra tos l’au re nde tri. Pre icaind le e uir Seg re a Novara Est. Lago il per poi e o ggi Ole zioni per andonare Maggiore, senza mai abb turbia, Con e rat Ag ad o fin la statale Parco il per i tell dove trovate i car ra. bie Tor La tico Faunis

Non disturbare gli animali Questo parco appartiene agli animali: l’indicazione rende idea del valore ambientale del Parco Faunistico La Torbiera, che si trova tra il Lago Maggiore e il Parco del Ticino, in una zona di torbiere molto apprezzata dagli appassionati di bird watching. Il percorso si snoda intorno a un laghetto, immerso nel verde, in un bel clima fresco e sempre ombreggiato d’estate. La gita permette di prendere contatto con la natura e gli animali in modo coinvolgente: non è il classico zoosafari, ma un luogo di osservazione e di lavoro per la riproduzione e conservazione di molte specie minacciate di estinzione. Alcuni animali ospitati sono rari o rarissimi: la tigre siberiana, il leopardo dell’Amur e il panda minore, ma ci sono anche gatti selvatici, linci, scimmie, gibboni, lupi, sciacalli, cervi e caprioli. Nelle grandi voliere sono ospitati gru, fagiani, tucani, alzavole e il grande gufo reale. I daini vivono in libertà e si possono avvicinare e accarezzare. A disposizione dei visitatori un’unica area con ristorante, bar, servizi e spazio picnic, con ripari per mangiare al coperto in caso di pioggia. Il parcheggio è gratuito. Il parco offre un servizio di visite guidate e laboratori per bambini. Si cammina per circa due chilometri: la passeggiata è molto gradevole e non si ha l’impressione di essere rinchiusi in un’area delimitata. Portatevi zaino o passeggino da trekking per i bimbi piccoli. L’ingresso è vietato ai cani. Parco Faunistico La Torbiera Via Roma, 46 - Agrate Conturbia (NO) Tel. 0322 832135 - 0322 832136 - 340 5253449 www.latorbiera.it


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A due passi da Torino Sulle colline di fronte a Chivasso c’è un parco che ospita animali esotici e nostrani, immersi nel verde del bosco. La strada per raggiungerlo è un po’ stretta e tortuosa. Dal parcheggio si vedono i primi recinti, con un cammello e alcuni asini. Dall’ingresso, dove si trova la cassa e un bar con tavolini (all’aperto e al coperto), parte una stradina asfaltata senza scale che, nonostante qualche tratto ripido, può essere percorsa anche dai passeggini. Tutto intorno è bosco e recinti con animali conosciuti e sconosciuti: il parco alleva animali selvatici e razze in via di estinzione e ospita alcuni esemplari confiscati dal Corpo Forestale dello Stato. C’è un rettilario, con serpenti, tartarughe e ragni. Uno zoo di animali esotici: armadillo, furetto, mangusta e una bertuccia abbastanza grossa che si diverte a spaventare i bambini. Lungo il percorso si trovano lepri della Patagonia, cervi di tutti i tipi, rapaci, capre nostrane ed esotiche, emù e procioni. Il percorso è un anello che si completa in un’ora, camminando tranquilli. È molto ombreggiato e senza pericoli, neppure per i più piccini. Parco faunistico L’Oasi degli Animali Via Nobiei, 45 - San Sebastiano Po (TO) Tel. 011 9191900 - www.oasideglianimali.it

Orari Tutto l’anno, dalle 10 del mattino all’imbrunire. Costi Adulti (dai 12 anni in su) 8 euro, bambini (dai 2 ai 12 anni) 5 euro. Riduzione per scolaresche: ogni dieci alunni un accompagnatore entra gra tuitamente. Il parco è accessibile in carroz zella. Come si arriva Dalla città si segue la dir ezione San Mauro e si prosegue per Casale. Al bivio per Casalborgone si gira a destra, dopodichè la stra da è ben segnalata da cartelli indica tori.

La cornice della villa A 140 chilometri da Torino, il parco della Villa Pallavicino unisce un suggestivo squarcio di Lago Maggiore al divertimento formato famiglia. I visitatori si godono un grandioso parco all’italiana, un giardino botanico, alberi secolari, viali fioriti e un piccolo ma gradevole giardino zoologico con zebre, fenicotteri, canguri, scimmie e uccelli esotici che vivono in ampi spazi aperti. Il tutto è condito da un trenino che completa la gioia dei piccini e permette di raggiungere il parco passando dal centro di Stresa. Il clou della visita si raggiunge vicino a daini, lama e nandù, che vivono liberi e possono essere avvicinati e accarezzati. In un laghetto si incontrano tartarughe d’acqua, cigni, anatre e i buffi castori. All’interno del parco si trovano un ristorante, il Chalet Bar che offre bibite, panini e torte e diverse aree picnic coperte. Per i più piccini c’è un parco giochi. Il parcheggio, per i visitatori, è gratuito. Parco della Villa Pallavicino Lago Maggiore - Stresa Tel. 0323 32407-31533 www.parcozoopallavicino.it

Orari Da marzo a ottobre aperto tutti i giorni, dalle 9 alle 18. Costi Adulti 9 euro, dai 4 ai 13 ann i 6 euro. Il biglietto del trenino andata e ritorno (attivo dalle 9 alle 16,30) cos ta 4 euro. Come si arriva In auto prendere la Torino – Milano, quindi l’A26 in direzione Gravellona Toce. Uscita Carpugnino (Stresa). Il parcheggio è gratuito. In treno si raggiunge la Stazione Str esa, che è a 800 metri dal parco.

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di Elena Brosio

domenica

relax

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Il brunch tra pranzo e colazione, è il pasto perfetto per godersi una pigra domenica

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aggio è solitamente il mese in cui si inizia a uscire dalla tana, scrollandosi di dosso il torpore invernale. Bandite le pigrizie, torna la voglia di fare cose e di vedere gente. Uscire, far quattro chiacchiere, mangiare bene, perché no. E se non ci sentiamo ancora pronti per affrontare un picnic, il mese si presta idealmente a un brunch domenicale. Crasi di breakfast (colazione) e lunch (pranzo), questo lo si sa, tradizione anglosassone che si è diffusa un po’ dappertutto: il brunch è stato talmente di moda negli anni passati da esser quasi un po’ venuto a noia. Eppure è un tipo di pasto davvero perfetto per le famiglie, per una serie di motivi. Innanzitutto, anticipa di un’ora o due il pranzo domenicale. Il che è molto gradito ai bambini che la domenica già all’alba sfrigolano di energia e intorno alle 11 danno i primi segni di nervosismo e fame. Sederli dinanzi una mensa super imbandita a mezzogiorno, prima che addentino famelici le gambe del tavolo, sarà un’ottima strategia. Inoltre, i più piccoli, che ancora vanno a letto dopo pranzo, reggono molto meglio se li si sfama un po’ presto, mentre se devono aspettare l’una e mezza del pranzo domenicale li ritroveremo con la testa ciondoloni sul piatto dell’arrosto. Inoltre, il cibo tipico del brunch è particolarmente sfizioso, accattivante, piace anche ai palati più schizzinosi. Tante cose diverse tra cui scegliere, spiluccare qua e là liberamente senza dover star legati al tavolo, son soddisfazioni per tutti. Poi, dopo aver fatto il pieno di calorie, i nostri pupetti giocheranno più o meno tranquilli e riusciremo anche a scambiar quattro parole.

Una domenica conviviale Il brunch è quindi un’ottima idea per ritrovarsi domenica con gli amici, passare qualche ora tranquilli, senza dover tirare a lucido argenti e cristalli e senza spignattare troppo, che è giorno di vacanza, perdindirindina! Le possibilità per organizzare un brunch con amici sono molteplici. Bisogna innanzitutto valutare le nostre riserve di energia, creatività, svogliatezza e tempo nel weekend sempre troppo trafelato: 1) Energia ed entusiasmo in quantità. Invitiamo tre famiglie amiche e facciamo tutto noi. 2) La cooperazione domestica. Organizziamoci con tre-quattro famiglie e ognuno porta qualcosa. Ci si riunisce nella casa più spaziosa o in quella con terrazzo-giardino. 3) La cooperazione all’aperto. È una bella domenica. Le quattro famiglie mettono vettovaglie e coperte in un cesto e si ritrovano in un bel prato a gozzovigliare. 4) Serviti e riveriti. Non abbiamo nessuna voglia di metterci ai fornelli

proprio nel weekend, già la settimana è stata dura. A Torino e dintorni i locali che propongono brunch squisiti sono tantissimi. Molti hanno anche un occhio di riguardo per le famiglie. Ve ne segnaliamo alcuni. Fateci conoscere i vostri preferiti!

Il buffet Il bello del brunch è che è assai meno formale del pranzo: si imbandisce un buffet in modo colorato e allegro senza troppe pretese. Comprende gli ingredienti classici della colazione – succhi di frutta, tè, caffé, brioche e torte, toast e omelette. Ma anche una bella selezione di squisitezze salate, dalle quiche frittate e affettati. Poi di fatto il brunch è bello perché la creatività è l’unico limite – oltre alla destrezza ai fornelli. Quindi c’è chi ne fa un pranzo vero e proprio servito a buffet, chi se lo declina tutto in salato con dolce alla fine, chi propone una vera e propria colazione con tanto di muesli e cornetti caldi. Va benissimo anche mettere un po’ di tutto, combinare estrosamente quel che c’è in frigo. Ma volendo si possono anche organizzare brunch a tema, per esplorare tradizioni culinarie diverse. Ad esempio, il brunch all’americana è meraviglioso, ma ci vuole un po’ di tempo per preparare le varie portate, che però son deliziose e danno grande soddisfazione. Si inizia con i pancake da farcire di cose buonissime (e su Cuciniamo Insieme ve ne proponiamo una versione da leccarsi i baffi). Poi ci vogliono i muffin, con i frutti di bosco o le noci e le carote. Il brunch può anche esser l’occasione di rispolverare un grande classico della colazione americana come i french toast (fette di pancarré ammollate in un mix di latte e uova e poi passate in padella: li preparava Dustin Hoffman a suo figlio in una memorabile scena di Kramer contro Kramer). Volendo si può preparare un cheese cake, o degli smoothies a base di frutta varia di stagione che in questo periodo inizia a esser davvero buona. E poi, per il salato, le uova strapazzate da servire con la pancetta oppure con il salmone affumicato e il pane tostato. Il brunch mediterraneo è un po’ più leggero, ma sempre sfizioso: comprende torte dolci e salate, frittate, insalate di vari generi, verdure alla griglia. E magari vitello tonnato o roastbeef oppure pesce affumicato da servire con crostini caldissimi. Nei mesi caldi si possono proporre anche sempreverdi come prosciutto e melone o caprese. E, visto che è primavera, dei centrifugati di frutta freschissima, con o senza latte. Un’idea originale è preparare un brunch etnico: ci si può servire del taboulé (l’insalata fredda di couscous con tanta menta e limone), insalata di avocado e gamberetti, pollo al latte di cocco, tortine allo zenzero. Accompagnati da tè alla menta e frullati di mango e ananas.

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domenica

Brunch in giro Non abbiamo alcuna voglia di cucinare e decidiamo di ritrovarci da qualche parte in città o nei dintorni. Per nostra fortuna, a Torino c’è una gran varietà di locali in cui servono magnifici brunch: trendy o familiari, minimalisti o colorati, buffet ipercalorici o nouvelle cuisine. Dopo aver mangiato, se non barcolliamo per il troppo cibo, possiamo approfittarne per una bella passeggiata in centro, una visita a una mostra, un giro in bicicletta lungo il fiume, o andar tutti al cinema.

Il principe dei brunch Uno dei brunch preferiti dai genitori torinesi è quello che si svolge nello spazio panoramico e trendy dell’Art + Cafè Le Méridien - che nella stagione calda si sposta nel verde fresco del Torpedo. È una meta privilegiata perché alla bontà del sontuoso buffet aggiunge un servizio di animazione per bambini a 5 stelle. Infatti i genitori all’ingresso possono consegnare i piccoli alle gentili animatrici. Per loro al piano inferiore è allestito un pranzo ai tavolini con primo, secondo e dolce. Seguono giochi, musica e balli. I genitori, se ne sentono la mancanza, possono affacciarsi alla balconata e controllare che tutto vada bene. E poi tornare ad apprezzare l’ampio assortimento di insalate, carni, pesci e verdure da leccarsi i baffi, un primo a scelta e una squisita varietà di dolci. Art + Café Le Méridien Via Nizza, 230 – Torino Tel. 011 6642820

Trendy con dehor Ambiente dal decoro curato e minimalista, con dehor molto piacevole che dà su una via pedonale. Sicura, quindi, per saltellarci e giocare e dunque garanzia di pranzo all’insegna del relax per i genitori. Il magnifico buffet offre piatti caldi e freddi, insalate di pasta, o pesce o carne, verdure varie e un primo a scelta. I bambini che non amano sperimentare e vogliono andar sul sicuro possono optare per la pizza, che qui è proprio molto buona. Il Sicomoro Via Stampatori 6 - Torino Tel. 011 4407246 - www.ristorantesicomoro.com

Le brunch à la francaise Brunch in stile francese, con insalate varie, come la buonissima niçoise, tabouleh, torte salate, ottimi formaggi e salumi, frutta fresca e dolci squisiti per finire in dolcezza. Molto piacevole per via del dehor in una delle piazze più belle di Torino, che la domenica è anche poco trafficata. In una tiepida giornata di primavera-estate i nostri pargoli sicuramente apprezzeranno stare all’aperto, potersi muovere e parlare con un po’ più di libertà. Lutèce propone il brunch il sabato, la domenica e i festivi a partire da mezzogiorno. Non si può prenotare, quindi è consigliabile arrivarci non troppo tardi per assicurarsi un posto nel dehor. Société Lutèce Piazza Carlo Emanuele II, 21 - Torino Tel. 011 887644 - www.societe-lutece.it

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Ristorante Spazio Il ristorante all’interno della fondazione in via Modane propone un ottimo brunch alla domenica mattina. Piatti che mettono l’acquolina in un locale molto elegante e stiloso. Un buffet molto ricco e vario: primi e secondi di carne e pesce, tante verdure cucinate in modo vario, torte salate e una golosa varietà di dolci. Dopo aver soddisfatto le papille gustative, diamo anche nutrimento al cervello visitando le mostre della fondazione (20% di sconto nel ristorante per chi ha acquistato un biglietto per la mostra). Infine, subito fuori dall’edificio si trovano dei giardinetti in cui si possono far scatenare i pupi. E così siam tutti contenti. Indispensabile prenotare. Ristorante Spazio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Via Modane, 16 - Torino Tel. 011 3797600


Non solo prosciutto In pieno centro a Torino, Ham & You è punto di riferimento imprescindibile per quanti adorano i prosciutti buoni e di qualità. Il locale è elegante ma non leccato, dall’atmosfera calda e familiare, ci si trova bene come a casa. Propone un brunch appetitoso la domenica dalle 11.30. Prosciutti e salumi, ma non solo: tanti primi, insalate, torte salate, flan e dolci squisiti. I piccoli troppo pigri per l’assalto al buffet possono puntare sul menu bimbi. Ham & You Via Pietro Micca, 15/C - Torino Tel. 011 540424 - www.hamandyou.it

Agriturismo Sale in Zucca Siete nati con la camicia e la domenica i vostri bimbi dormono come angioletti? Vi svegliate a mezzogiorno e per voi il brunch è appuntamento troppo mattutino. Una soluzione è sperimentare la versione pomeridiana e piemontese del brunch, la merenda sinoira. Una via di mezzo tra la merenda e la cena, piace perché non appesantisce troppo prima di dormire e, con un minimo di organizzazione, alle 9 saremo tutti a letto. L’agriturismo Sale in Zucca propone deliziose merende sinoire la domenica dalle 6.30. Dopo aver gustato le ottime portate del buffet, possiamo rilassarci nel verde del giardino dove c’è un’area giochi. Indispensabile prenotare. Agriturismo Sale in Zucca Borgata Tetti Rolle, 4 – Moncalieri (TO) Cell. 320 4662863 - www.saleinzucca.info

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di Luisa Tatoni

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Il servizio sanitario francese passa gratuitamente la riabilitazione perineale a tutte le neomamme, mentre in Italia l’informazione scarseggia

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e donne italiane scoprono il perineo durante la gravidanza: un po’ il pudore, un po’ la vergogna, fanno sì che la zona perineale sia un tabù: se ne parla poco, la si considera ancora meno e soprattutto, la si studia quasi nulla. Il silenzio tuttavia non aiuta: la statistica dice che sette donne su dieci, dopo il parto, sviluppano una lieve incontinenza. La causa è proprio la distensione dei muscoli del perineo, che perdono tonicità ed elasticità. Di queste sette donne, due recuperano spontaneamente un po’ di contrattilità, ma è una vittoria di breve termine, perché l’incontinenza si ripresenta frequentemente durante la menopausa. “L’importanza del perineo è sempre stata sottovalutata - spiega Giovanna Gariglio, ostetrica torinese, iscritta alla scuola di osteo-

patia, che da 23 anni si dedica allo studio e alla riabilitazione del perineo -. Tutte le donne dovrebbero conoscere e imparare a usare questa fascia muscolare delicata e fortissima, anche prima della gravidanza”. Un po’ come insegna Julie Imperiali, personal trainer di Carla Bruni e del presidente francese Nicolas Sarkozy, che a suon di ginnastica pelvica ha fatto dimagrire e migliorato la postura di entrambi, con il plus di un arricchimento della performance di coppia in talune situazioni delicate (leggi: in camera da letto). D’altronde la Francia è all’avanguardia sull’argomento: il servizio sanitario pubblico passa gratuitamente la riabilitazione perineale a tutte le neomamme.

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o e svolge la libeè ostetrica a Torin Giovanna Gariglio pegnata per anni po essere stata im ra professione, do iniziato a occuarie pubbliche. Ha nelle strutture sanit . Attualmente 90 ne perineale nel 19 parsi di riabilitazio ea per Osteur La za nel Corso di collabora alla docen una borsa di e lar tà di Torino, è tito triche all’Universi r medici, pe ne attività di formazio di ricerca e svolge può conSi . ne zio euti della riabilita infermieri e terap ’indirizall ail e-m 339 7183605 o via tattare al numero io@gmail.com. zo giovanna.garigl

Il sellino della bici Il perineo è il solido insieme di muscoli, legamenti e membrane che si trova nella parte inferiore dell’addome, tra pube, parte interna delle cosce e coccige. Se non riuscite a visualizzarlo, pensate alla parte del corpo che appoggia sul sellino della bicicletta, quella rete di muscoli che sostiene l’utero (per i maschi l’uretra), la vescica e l’ultimo tratto dell’intestino. La tonicità del perineo è essenziale per il benessere dell’intera persona: se si rilassa, gli organi interni non sono più sostenuti e ciò provoca dolore, incontinenza, stipsi e vaginismi. Combattere questi sintomi, o meglio ancora prevenirli, richiede un paziente lavoro di riabilitazione. Questo percorso è fortemente consigliato alle donne che hanno avuto o stanno per avere un bambino.

Dopo il parto Gravidanza e parto sottopongono il perineo a un forte stress. Il parto naturale è ovviamente più impegnativo, soprattutto se accompagnato da lacerazioni o dall’episiotomia, ma anche chi partorisce con il cesareo può avere problemi. In questo caso l’osteopatia può essere d’aiuto nel trattare il dolore e i problemi legati alla cicatrizzazione delle ferite. Anche la nascita di un neonato grande o con una ampia circonferenza cranica accentua lo stiramento dei muscoli perineali, così come il numero di gravidanze: il secondo o il terzo parto peggiorano la situazione. Durante la visita post-parto, è spesso il ginecologo a constatare la mancanza di tonicità perineale. “Le pazienti arrivano da me indirizzate soprattutto dai medici – racconta Giovanna Gariglio – ma cominciano a presentarsi donne più coscienti del proprio corpo, oppure future mamme che stanno frequentando i corsi preparto. Dopo la nascita del bambino, spesso ci si ritrova con problemi di incontinenza o di dolore durante i rapporti sessuali. Alcune donne presentano sintomi lievi, altre più importanti: tutte possono trarre beneficio dalla rieducazione del perineo, indipendentemente dall’età e da quanto tempo fa hanno partorito”.

Conoscere Il percorso di riabilitazione assomiglia a un ciclo di fisioterapia, con il terapeuta che collabora a fianco della paziente, spiega i movimenti da eseguire e assegna alcuni piccoli esercizi da fare a casa. Alla base della rieducazione c’è sempre la presa di coscienza della zona. “Il perineo è una struttura muscolare interna, difficile da percepire e ancor più difficile da comandare razionalmente continua Giovanna Gariglio -. Il percorso di riabilitazione si articola in quattro passaggi fondamentali. La prima fase è di informazione e conoscenza: in studio mostro le tavole anatomiche e spiego alla paziente su cosa stiamo lavorando. Segue la fase di presa di coscienza, con l’attivazione dei muscoli, da svolgere in parte affiancate dal terapeuta e in parte con esercizi da svolgere a casa. La terza fase, più lunga e impegnativa, è quella della tonificazione. Qui entra in gioco la bravura del terapeuta che deve riuscire a interagire con il paziente per motivarlo e stimolarlo a continuare. La quarta fase, finale, è quella di correggere l’automatismo del perineo che si è alterato”.

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Il momento di intervenire Non solo gravidanza e parto sono momenti critici per i muscoli perineali: anche il periodo della menopausa richiede attenzione. Si possono verificare disturbi della statica pelvica (cioè il “prolasso” che può coinvolgere utero, vagina, vescica o intestino), problemi di incontinenza urinaria (perdita di urina sotto sforzo o senso urgente di dover fare pipì), stipsi e il suo contrario ma si può anche aver “semplici” problemi a trattenere i gas intestinali. In molti casi con un buon percorso di riabilitazione del perineo si risolve il fastidio, non solo per le donne ma anche per gli uomini, che oltre ad alcuni degli inconvenienti succitati, possono trarre beneficio per problemi di prostata o di ragadi. “Ci vuole tempo e costanza – spiega Giovanna Gariglio -. La durata del percorso di riabilitazione dipende dal tipo di sintomo e dall’impegno del paziente, che non può essere emotivamente sovraccaricato. In genere si comincia con una prima seduta di un’ora, cui seguono altre sedute più brevi a frequenza mensile”. La riabilitazione perineale si accompagna spesso e bene a un percorso osteopatico. Può accadere, per traumi diretti o indiretti, che il bacino perda mobilità: in questo caso l’osteopata aiuta a recuperare l’atteggiamento posturale corretto e solo al termine si procede con il lavoro sul perineo.

Per la sessualità e per i bambini Una buona tonicità del perineo aiuta anche nelle performance sessuali: in altri tempi erano soprattutto le donne consacrate al piacere maschile che esercitavano questa muscolatura. All’alba del terzo millennio, l’interesse per il benessere ha perso (fortunatamente, ma non abbastanza) le distinzioni di genere. E così qualche velo dal perineo viene tolto nelle pratiche yoga, che lavorano sui sette chackra principali, il primo dei quali si trova proprio in corrispondenza dello stesso. Anche sessuologi e psicoterapeuti lo prendono in considerazione. “Un perineo tonico migliora la sensibilità e la soddisfazione quando si fa l’amore – spiega Giovanna Gariglio –. Aiuta anche a trattare situazioni di difficoltà: donne che soffrono di anorgasmia, cioè della mancata capacità di raggiungere l’orgasmo o di vaginismi, che si risolvono nel 99% dei casi”. La riabilitazione perineale è indicata anche per i bambini in alcuni momenti tipici: dai 4 agli 8 anni, in caso di enuresi notturna e dai 10 ai 16 anni, per le ragazze che fanno intensa attività fisica e che possono soffrire di sporadici episodi di incontinenza da sforzo.

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Al trotto!

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di Paola Strocchio

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ra bambini e cavalli è amore a prima vista. Perché non coltivare questa semplice passione con un regalo speciale? Basta andare a Vinovo, una domenica di primavera, alla scoperta del famoso ippodromo alle porte di Torino, che non è soltanto un impianto dedicato al trotto e alle scommesse (peraltro con appuntamenti di caratura internazionale), ma anche un posto delizioso per le famiglie. Le attrazioni per i piccoli non mancano, a partire da Barbie, una bellissima pony che accoglie adulti e bambini proprio all’ingresso del parco giochi. Abituata al contatto con i piccoli, con due carote e qualche coccola farete sicuramente felici lei e i bambini. Un’ampia area verde è attrezzata come parco giochi, con tre scivoli e tutti i classici giochi da giardino. Subito accanto, un’area altrettanto ampia è allestita con i gonfiabili, due scivoli e una zona riservata ai bambini sotto i tre anni. Intrattenuti i piccoli, è tempo di sguinzagliare i più grandicelli (accompagnati volentieri anche dai papà) per una appassionante corsa sui quaddini elettrici. L’area quad mette a disposizione le piccole moto a quattro ruote per chi vuole fare un giro in completa sicurezza, ovviamente all’interno dell’ippodromo. è gratis, occorre solo compilare un modulo per la sicurezza. Attrazioni finali: il trenino che fa fare il giro delle scuderie e dei paddock, per guardare da vicino come vivono i campioni e un maxischermo per seguire le corse, se volete farvi prendere dal turbinio delle scommesse.

Gli appuntamenti Ci sono naturalmente le corse: diurne, notturne, molto British, con scommesse e tutto il resto. Ma la vocazione dell’ippodromo sembra andare oltre. Maggio è un mese ricco di appuntamenti: si comincia il 3 con i mercatini enogastronomici, dedicati espressamente alle famiglie. La settimana successiva, il 10, è la volta di un raduno di Maggiolini. Sempre il 10 partirà una serie di appuntamenti con cadenza quindicinale che vedranno protagonisti i bambini e i pony. In queste occasioni, lo staff dell’ippodromo si mette a disposizione di chi vuole sperimentare il battesimo della sella in tutta sicurezza: è sufficiente lasciare nome e cognome al responsabile e si ha la possibilità di salire su un Furia in miniatura. È un’occasione utile per tentare il primo approccio con il mondo dell’ippica: del resto quello tra bambini e cavalli è un rapporto intenso, che va vissuto con equilibrio per ottenere risultati preziosi per la crescita del bambino sia a livello fisico sia a livello psicologico. Il 17 di maggio è previsto un raduno di tutte le Cinquecento della Val di Susa, oltre a un’esposizione di quadri realizzati da Nichelin Art, un’associazione di Nichelino. A fine maggio si terrà la premiazione finale a conclusione del progetto “Nei dintorni di Ippo”, un’iniziativa nata in collaborazione con le scuole della provincia di Torino, che ha portato all’ippodromo 1.700 bambini. Nell’ambito di questo progetto – che visto il successo verrà replicato probabilmente il prossimo anno – sono stati realizzati elaborati, temi e poesie che saranno premiati l’ultima domenica di maggio all’ippodromo, con la partecipazione di tutte le classi che hanno partecipato. All’ippodromo troverete anche Hipporistora, un ristorante panoramico con vista sulla pista, aperto tutti i giorni con menu fissi e alla carta (utile la prenotazione, almeno nei giorni delle corse). Durante la bella stagione si trovano anche una caffetteria e altri punti ristoro. Vicino al parco giochi c’è un’area picnic. Si può lasciare la macchina in un ampio parcheggio esterno gratuito o in un parcheggio custodito all’interno dell’impianto. L’ingresso all’ippodromo è gratuito: inizio delle corse ore 15. Ippodromo di Vinovo Via Stupinigi, 167 - Vinovo (TO). Tel. 011 9651356 - www.ippodromovinovo.it

Come arrivare Per raggiungere l’impianto dalle autostrade si prende la tangenziale Sud di Torino. In entrambi i sensi di marcia utilizzare l’uscita Debouché (è indicata specificatamente l’uscita dell’ippodromo). Fuori dalla tangenziale percorrere via Debouché per un chilometro: alla rotonda è visibile l’accesso all’impianto. Se si arriva invece da Torino, andare in direzione StupinigiPinerolo, percorrere la strada attorno alla Palazzina di Caccia di Stupinigi e seguire le indicazioni per l’ippodromo. Sempre per chi arriva da Torino, ogni domenica è a disposizione una navetta gratuita che parte dal capolinea del 4, in corso Unione Sovietica.

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viviamo cosĂŹ barbara e massimo

ta anni, impiega Barbara, 36 to ga ie anni, imp Massimo, 39 rna te a nni, scuola m Caterina, 7 a rn ate a ni, scuola m Chiara, 6 an

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barbara e massimo viviamo così

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L’olio di Chiara e Caterina Ricordate il film “L’olio di Lorenzo”? La storia di Barbara e Massimo è così: due genitori che combattono per le loro bambine

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ono giovani, belli, spiritosi, intelligenti. Ci si aspetterebbe che dalla vita abbiano tutto, se uscite assieme una sera, ma se li incontrate al parco in versione familiare, viene spontaneo chiedergli: ma come fate? Ogni famiglia ha le sue caratteristiche e ogni famiglia è unica. Barbara e Massimo hanno qualche caratteristica in più: una catena di episodi, dall’esito imprevedibile, che si concatenano come la trama di un film. Entrambi sono cresciuti sulla collina di Torino. Si sono conosciuti giovanissimi: lui girava in moto e aveva 21 anni, lei 19; lui lavorava e lei frequentava il liceo. Sono stati fidanzati 11 anni. Il 26 dicembre del 2000, con la neve, si sono sposati: “È stata un’accoppiata vincente”, scherza Barbara, e ancora non capiamo esattamente cosa intende dire. Dieci mesi dopo il matrimonio nasce Caterina. “Siamo partiti con l’idea di una famiglia numerosa – riprende Barbara -. Volevamo due o tre figli. Durante la gravidanza c’è stato un piccolo preavviso di qualcosa di strano. Al sesto mese si è capito che a Caterina mancava il corpo calloso cerebrale. Non sapevamo ovviamente cos’era e abbiamo scoperto che è la parte del cervello che divide gli emisferi e permette, per esempio, la coordinazione dei movimenti. Fu un evento poco compreso: per il ginecologo non era un problema. Caterina nacque con un parto spontaneo sereno, un ottimo peso e un ottimo indice di Apgar. Iniziai ad allattarla al seno e il primo mese passò normalissimo. Caterina era straordinariamente tranquilla. Forse troppo tranquilla. Sapere che le mancava il corpo calloso ci allarmava un po’, così abbiamo sentito il parere di un medico, poi di un altro, finché siamo approdati all’ospedale Martini Nuovo, dove ci dissero che la bimba era ipotonica e ci consigliarono controlli periodici”. Pur notando un piccolo rallentamento nella crescita, la vita procede tranquilla: allattamento, casa, nanna, giardini, acquaticità.

Arriva Chiara Caterina ha pochi mesi quando Barbara si rende conto di essere di nuovo incinta. “Stavo ancora allattando ed ecco un altro bimbo – racconta –. Abbiamo messo in allerta i neuropsichiatri per sapere se il nascituro poteva avere lo stesso problema di Caterina. Facevo controlli ogni mese, ma non emergevano anomalie. Verso la fine della gravidanza si sospettò qualcosa, ma senza certezze, perché la bimba era grande. Un anno e venti giorni dopo la nascita di Caterina è arrivata Chiara: 4 chilogrammi, Apgar 9.9, gravidanza ottimale e parto splendido con epidurale”. Tutto perfetto. O no? I primi giorni passano normalmente, poi una neonatologa ausculta il cuore della piccina e sente un lieve soffio. Chiara

viene portata nel reparto di cardiologia per fare un controllo. “E da lì non è più tornata – continua Barbara -. Chiara aveva una cardiopatia gravissima, da trapianto. Ricordo l’ingresso nel reparto, peraltro splendido e con il personale preparatissimo. Eravamo distrutti e non capivamo niente. Chiara era attaccata a un monitor che suonava ogni momento: perché mangiava, perché faceva pipì, perché si affaticava. Ogni volta che suonava era un pericolo: tachicardia, livelli di ossigeno bassi. Per 24 giorni io, Massimo e sua madre abbiamo vissuto in un baratro di lacrime e disperazione, seguendo un tumulto di eventi che stentavamo a capire, alternandoci giorno e notte per stare con Chiara e Caterina. Ancora oggi mi viene da piangere ricordando le notti in ospedale: un’ansia che non credo andrà mai più via”.

L’operazione I cardiochirurghi si sentono come Dio. Non “rattoppano” soltanto le persone: le rianimano. Lavorano tra la vita e la morte. “A volte dicevano che Chiara era grave – continua Barbara -. Altre volte che il problema era il Dotto di Botallo ancora aperto, come succede ai bambini cardiopatici (nei bimbi sani si chiude dopo due o tre giorni)”. I medici decidono di fare un primo tentativo per chiudere il Dotto con una sonda, ma l’intervento non funziona. Allora si ricorre all’operazione vera e propria. Chiara non viene svegliata dall’anestesia e va in sala operatoria: intervento a cuore aperto. Durata: 7 ore. “L’attesa fuori dalla sala operatoria è un calvario per tutti i genitori di bambini cardiopatici – racconta Barbara -. Si sta seduti e si aspetta con un’ansia che attanaglia il cuore. Dopo tre, quattro ore viene da pensare: ‘vado a prendermi un caffè’, ma nessuno si alza, perché magari usciranno dalla sala operatoria proprio in quel momento”. Dopo sette ore Chiara infatti esce, viva, tutta intubata. Viene portata nel reparto di Terapia Intensiva. “Questa è un’altra esperienza accrescitiva che esce dalla sfera dell’umano – prova a scherzare Barbara -. Quattro letti, un’astronave piena di tubi. Un anestesista e due infermieri. Tempo limitato per le visite. Entrano solo i parenti stretti, quasi sempre i genitori. Se c’è un dottore o una emergenza devi uscire. L’anestesista ti spiega con termini scientifici cosa è successo a tuo figlio nelle 12 ore in cui non lo hai visto”. Chiara stava sempre peggio, era in fin di vita. “I cardiologi scuotevano la testa e dicevano che non ce l’avrebbe fatta – dice Barbara -. Ma contro tutte le aspettative, è uscita”. Dopo tre mesi di ricovero, il 3 gennaio tornano tutti a casa. “Ci siamo rimasti una settimana – riprende Massimo - e siamo dovuti tornare in ospedale di corsa: Chiara vomitava e perdeva peso, ma tutto si è risolto con una ‘banale’ operazione allo stomaco”.

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viviamo così barbara e massimo Casa e ospedale Caterina nel frattempo cresceva: una bimba buona e tranquilla. “Noi eravamo in mezzo al dramma di Chiara – dice Massimo –. Non capivamo niente e stavamo cercando di recuperare un po’ di vita quotidiana, ma ogni speranza si è spezzata, perché Caterina ha cominciato ad avere le prime crisi epilettiche e noi ci siamo resi conto che anche per lei le cose non andavano lisce”. Viene ricoverata al Regina Margherita, nel reparto di neuropsichiatria, dove si trovano bambini gravissimi a fianco delle adolescenti malate di anoressia. “Impossibile convivere – racconta Barbara -. Siamo rimasti il tempo necessario per tornare a casa con una terapia antiepilettica”. Nel frattempo Chiara mostra un ritardo nello sviluppo per i lunghi periodi trascorsi a letto e si affatica facilmente a causa dei problemi di respirazione. Si ipotizza una nuova operazione. A un anno esatto dalla prima, Barbara e Massimo tornano in Cardiologia, dove si fa un nuovo tentativo, meno invasivo, che non riesce, per cui si ricorre nuovamente all’operazione vera e propria, che questa volta dura quasi 24 ore. “Impossibile descrivere cos’è stato – dice Barbara -. C’eravamo noi in sala d’attesa, ma anche altre famiglie di bambini operati al cuore. E c’era una mamma che aspettava il bambino a cui toglievano le tonsille. Con incredibile nonchalance questa signora disse: ‘Ma sì, state tranquilli, vedrete che anche i vostri bambini si salvano’. Restammo tutti a bocca aperta, senza sapere cosa rispondere. Il bello è che alla fine aveva pure ragione, perché Chiara è uscita. L’intervento era perfettamente riuscito ed è tornata in terapia intensiva. Quella sera, mentre rientravamo a casa alle tre di notte, abbiamo preso un hot dog alla paninoteca Santa Rosalia, convinti che il nostro percorso ospedaliero fosse alla fine”. Chiara ha un decorso buono, ma ha sempre la febbre alta. Il 4 dicembre decidono di mandarla in reparto. “Aveva la febbre altissima, fino a 41 gradi – racconta Barbara -. Si era addormentata e mi ero appisolata anch’io. D’improvviso ha cominciato a piangere: i medici l’hanno controllata, respirava male. Dopo una radiografia hanno chiamato il primario, che era appena uscito da un’operazione in cui era morta una bambina”. Il primario dice di tenere Chiara sotto controllo. “Poco dopo Chiara si copre di chiazze – continua Barbara – e due medici si precipitano su di lei. Sento che uno dice: ‘Prendi l’ambu’. E penso: Ma dove siamo, sembra ER. Sento urla, gente che corre, medici che vanno e vengono. Penso: non respira più. Vedo che la rianimano. Le tagliano il pigiama con le forbici (quel pigiama è rimasto in casa a lungo). Lei era così piccina che sembrava una bambola. Le hanno fatto un massaggio cardiaco e ogni sorta di intervento per un’ora e più. Sono uscita dalla stanza in trance, non c’era nulla che potessi fare. Mi sono seduta per terra, ho guardato una mamma di là dal vetro. Alle quattro di mattina ho chiamato Massimo, che è arrivato all’ospedale in un quarto d’ora, anche se abitiamo dall’altra parte della città. Poi dalla stanza è uscito Flavio, l’anestesista che, per una sorta di sindrome di Stoccolma, diventerà un nostro grande amico. Ci dice che Chiara ha avuto un arresto cardiaco, che l’hanno ripresa e persa di nuovo, che le hanno fatto un bolo di adrenalina. Ma adesso è tutto a posto, è sedata e sta di nuovo in terapia intensiva. Ci dice: ‘Andate a casa’. Andiamo a vederla e io esclamo: ‘Vi prometto che non guarderò più ER’. Non so perché l’ho detto. Ero entrata a vedere mia figlia che stava morendo e ho detto questo? Una infermiera è scoppiata a piangere”.

Il crollo

na MoAssociazione Italia wat Wilson n.it. Conwww.mowatwilso nazioni: to Corrente per do ll’Emilia Banca Popolare de Albinea di Romagna Filiale 387661 (Re), Iban: IT05U05 30000001841479

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Il protocollo di rianimazione, per un adulto, prevede 20 minuti di intervento, dopodiché si “lascia andare” il paziente. Per i bambini, viste le straordinarie capacità di ripresa, non c’è un limite temporale fissato per legge: si rianima finché ci sono segnali vitali (di qualunque tipo). Per qualcuno è la salvezza, per altri un accanimento che lascia conseguenze irreversibili. Nel weekend Chiara ha un crollo: deficit multiorgano, smettono di funzionare cuore, fegato e reni. “Siamo andati a trovarla come tutti i giorni – racconta Barbara – ed era… Non so come definirla. Un maialino. Gonfia. Rossa. È stata l’unica volta che non ce l’ho fatta. Sono scappata fuori, chiedendo: ‘Cos’ha mia figlia? Cosa le avete fatto? Questa non è lei!’ Ci dissero che doveva fare dialisi. Un cardiologo, che avevamo soprannominato ‘il becchino’, ci disse che non sarebbe sopravvissuta. Lo disse con queste testuali parole: Non ci scommetterei 50 centesimi”. Dopo la rianimazione, in Chiara si nota un gravissimo danno cerebrale e probabilmente anche una ischemia midollare, che le causa una paralisi flaccida delle gambe e la perdita di controllo della muscolatura. Dopo qualche giorno si intuisce anche un gravissimo deficit mentale. “Stava immobile, intubata, ventilata e sedata – racconta Barbara -. Soffriva, piangeva e non emetteva un grido. Non ce la facevamo più: ogni 12 ore andavamo a guardarla e non cambiava niente. I medici ci dicevano di non andare più. È rimasta un mese in terapia intensiva, poi l’hanno mandata in reparto con un quadro totalmente anomalo: senza più riflessi, incapace di deglutire, alimentata con un sondino dal naso allo stomaco. Ai primi di gennaio l’abbiamo portata via perché non c’era più nulla da fare e siamo rientrati in casa consapevoli che poteva morire da un momento all’altro”.

Si riparte A casa li aspetta Caterina, che è sempre una bambina molto buona. Dall’età di tre mesi dorme da sola, va al nido, non chiede nulla se non di essere coccolata dalla mamma, dal papà, dalla nonna. Barbara e Massimo devono attrezzare l’appartamento per Chiara: la sacca per l’alimentazione percutanea, l’assistenza infermieristica domiciliare tutti i giorni (si sperava!), il catetere per la pipì, i prelievi di sangue. Due settimane passano così, facendo i turni per assisterla di notte. Chiara piangeva un pianto sordo, continuo, che non era possibile interrompere neppure col ciuccio, perché aveva perso la suzione. Non si muoveva più. Aveva perso la vista.


barbara e massimo viviamo così

“Ma un giorno, mentre la stavano cambiando, Chiara si è strappata inavvertitamente il sondino per il cibo – racconta Barbara -. Ci siamo spaventati, ma ci siamo detti: proviamo a darle da mangiare con il cucchiaino, tanto, a questo punto... E in quattro e quattr’otto si è ripresa. È stata la prima di una lunga serie di conquiste”.

Burocrazia e patient manager Conoscere Barbara oggi significa avere un’illuminazione sulle qualità che si desiderano in un amministratore pubblico. “Mentre cercavamo di trasformare la gestione delle bambine in routine ci siamo strappati a forza alcune ore per tornare a una vita normale (qualche uscita alla sera) e per integrare loro nella società – dice Barbara -. Da allora è stato un continuo sgomitare nei meandri della burocrazia. Ci siamo abituati a combattere per qualsiasi cosa. Per i diritti del bambino malato, per la sanità, l’assistenza, la scuola”. È cominciata una vera e propria lotta per il rispetto. Caterina e Chiara hanno ottenuto l’invalidità civile che ha permesso ai genitori di tornare al lavoro con una maggiore flessibilità. Nel frattempo è arrivata Marisol, una tata che aiuta i genitori, affiancata dalla nonna. “Intanto, una volta per Chiara, una volta per Caterina, eravamo sempre al Regina Margherita – racconta Barbara -. Nonostante l’assiduità, nessuno ci ha detto mai che pesci pigliare. Soprattutto con Chiara: i medici si aspettavano che non continuasse a vivere. Nessuno ci proponeva cure, diagnosi, strumenti di miglioramento, spiegazioni per affrontare la vita quotidiana. Abbiamo imparato tutto da soli, cercando di raccogliere i fili con i quali tessere la storia delle nostre bambine, perché i medici sembravano incapaci di parlarsi tra loro. Fino a un certo punto arrivava il neurologo. Poi toccava al cardiologo. Poi serviva il fisiatra. Chi trova il fisiatra? Nessuno, ci deve pensare la famiglia. E giù una battaglia per far visitare Chiara dal fisiatra, che così le prescriveva la fisioterapia. Qualche tempo fa sono stata a un convegno, dove un medico ha detto: ‘Serve la figura del patient manager, termine inglese che si può tradurre come: quello che, conoscendo la storia clinica del paziente, coordina tutti gli specialisti che servono al suo caso. Sono intervenuta, ho detto che ho fatto la patient manager fino a oggi e che sarei stata contenta di trovare qualcuno capace di farlo in futuro al posto mio, ma a parte gli applausi di circostanza, non c’è stata risposta”.

La diagnosi Durante il primo ricovero di Chiara nel reparto di Cardiologia del Regina Margherita fu chiesta una consulenza genetica, i cui risultati arrivarono dopo due mesi. Sbagliati. La diagnosi fu di Sindrome Acro-Callosa. “Ci diedero tutto: due certificati, due esenzioni dal ticket, un codice di malattia rara – racconta Barbara – ma non cercarono di capire fino in fondo cosa avevano le nostre bambine, mentre per noi era lampante che la diagnosi non era approfondita perché non si basava su una mutazione conosciuta di un gene”. Ma la coscienza chiede tempo per maturare. Dopo vari tentativi, Barbara

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e Massimo approdano quasi per caso all’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano. “Qui ho incontrato un mio alter ego in camice bianco – continua Barbara -. Ci hanno rinchiuso per una settimana e hanno rivoltato le bambine come calzini per confermare che non avevano la sindrome acro-callosa. Ci hanno fatto fare un esame specifico della consulenza genetica, i telomeri, al Regina Margherita: i risultati dovevano arrivare sei mesi dopo. Passano sette mesi e non vediamo nulla. Mi arrabbio, chiamo altri medici per cercare di smuovere qualcosa. Gli esami risultano perduti, ma al telefono conosco una dottoressa di Genova che ci propone una consulenza nel giro di un mese. Considerando la media dei tempi di attesa, quasi non ci crediamo. Alla visita ci dice che pensa di sapere cos’hanno le nostre figlie, ma servono altri accertamenti. Passa un altro mese e poi, al ritorno dalle vacanze, arriva la diagnosi: sindrome di Mowat-Wilson, dal nome dei due ricercatori australiani che hanno isolato il gene nel 1998. Massimo e io facciamo i prelievi di sangue per sapere chi dei due è portatore sano, ma risultiamo entrambi negativi. Dunque perché le nostre bambine sono malate? La spiegazione esce dalla genetica e tocca la filosofia: mosaicismo germinale, una mutazione del gene che avviene durante lo sviluppo dell’organismo”. L’esperta italiana della sindrome di Mowat-Wilson si trova a Reggio Emilia, in un ospedale che Chiara aveva già visitato per i gravi problemi alla schiena che erano sopraggiunti con la paralisi. In Italia ci sono 16 casi. Nel mondo ce ne sono 198. Di questi, solo tre o quattro hanno due bambini malati. Da qui si spiega perché Barbara e Massimo sono un’accoppiata vincente: la loro famiglia è meglio di un terno al Lotto.

Costruire Al ritorno a casa comincia la ricerca della sindrome su Google. Scarsissime informazioni e un numero di telefono di un’altra famiglia. Barbara chiama e comincia a stringere i contatti. Trova persino che una delle 16 famiglie italiane abita a Collegno. “Abbiamo ovviamente fondato l’associazione – dice Barbara - e abbiamo cominciato a scambiarci informazioni. D’altro canto in questo tipo di sindromi i genitori si devono arrangiare e mettere insieme i pezzi per trovare un protocollo di cura. Così, contro la volontà dei medici (ma con l’appoggio “morale” della pediatra), parlando con una mamma esperta (sul campo) di dosaggi di medicinali, abbiamo cominciato a ridurre l’antiepilettico a Caterina, che le causava un abbattimento cognitivo, anche se la teneva più tranquilla. Di nuovo, decidendo da soli come comportarci, abbiamo cominciato a vedere miglioramenti: Caterina per esempio è riuscita a fare pipì da sola. L’anno prossimo entrerà nella scuola elementare. Lei ha i suoi tempi, i suoi deficit chiedono pazienza, ma chissà, potrebbe uscire che sa leggere e scrivere”. E Chiara? “Per lei si prospetta un lungo periodo riabilitativo e probabilmente un intervento importante e rischioso sulla colonna vertebrale. Ma per adesso è presto parlarne”. E altri figli? “Il desiderio di averne ancora è grande, soprattutto di averne uno ‘normale’ che un domani possa prendersi cura delle sorelle – rispondono all’unisono Barbara e Massimo –, ma per adesso, come associazione a delinquere, ci sembra di aver dato abbastanza”.

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speciale estate ragazzi

Addio scuola

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i parla tanto di concetti importanti come diritti delle famiglie ed emancipazione delle donne. Poi arriva l’estate e tutti noi genitori lavoratori ci troviamo di fronte alla incongruente discrepanza tra le nostre striminzite 2-3 settimane di vacanza e i 3 mesi pieni dei rampolli, senza saper bene come riusciremo a cavarcela. C’è il fortunato che ha datore di lavoro superelastico con cui ci si saluta a giugno e ci si rivede a settembre. Estremamente raro. Altri rari fortunati son dotati di nonni bionici che si occupano di una nidiata di nipotini esuberanti per un paio di mesi senza dar segni di fatica o nervosismo. La maggior parte di noi, però, inizia già da maggio-giugno a prendere in considerazione le varie possibilità e a vagliare le strutture in grado di prendersi cura dei nostri piccoli nei mesi estivi con competenza e serietà, ma anche calore e allegria. La prima decisione di rilievo è se mandarli in un campo estivo fuori città o scegliere una proposta nei paraggi. La prima alternativa aggiunge di certo un tocco di avventurosità alla loro estate, ma è adatta solo ai bimbi più grandicelli. Per i più piccini o i timidoni, meglio optare per un’estate ragazzi nelle vicinanze, di quelle che li si porta la mattina e li si riprende nel pomeriggio. Le proposte sono tante e variegate. L’estate ragazzi potrà esser l’occasione per imparare uno sport nuovo o praticare quello preferito, sperimentare una lingua straniera, fare laboratori artistici, star con gli animali o nella natura. Insomma, non si tratta affatto di un posteggio soleggiato per bimbi di genitori impegnati, ma di una serie di proposte per vivere delle settimane emozionanti e interessanti, coinvolgenti e utili. Le strutture tra cui scegliere sono molto numerose e alla fine non sarà cosa banale trovare il posto giusto. Possiamo iniziare con l’esaminare le varie offerte, facendone una prima ragionevole cernita: considerazioni di praticità, di portafogli, di interesse. Dopodichè sondiamo le preferenze dei nostri figli, che non è detto siano quelle che ci aspettiamo – magari hanno sempre aborrito l’acqua ma quest’anno vorrebbero tanto giocare a pallanuoto, oppure hanno sempre temuto gli animali ma nel luglio 2009 vorrebbero tanto fare equitazione. Insomma, l’estate ragazzi deve convincere genitori e figli, una scelta su cui si deve trovare un punto di accordo, in cui non possiamo imporre loro le nostre preferenze. Una volta trovato il luogo ideale, sarebbe fantastico combinare di andarci insieme a uno o più amichetti, così non avranno il problema di ambientarsi nei primi giorni. Andarci con degli amici rende l’esperienza più divertente per loro e noi genitori possiamo organizzarci in turni per andarli a prendere, semplificandoci la vita. Sempre per facilitare l’ambientamento, se possibile, andiamo a visitare insieme il posto qualche giorno prima in una gita esplorativa. Così, quando ci si ritroveranno senza di noi, saranno in un ambiente che già conoscono, in qualche modo familiare. E poi bando ai sensi di colpa e alle apprensioni! Anche se pensiamo che d’estate senza di noi i bambini saranno mesti e tapini, molto probabilmente loro si divertiranno un mondo. L’estate ragazzi sarà l’occasione di imparare tante cose, vivere avventure emozionanti, giocare a più non posso e conoscere tanti nuovi amici.

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speciale estate ragazzi

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a confronto sabrina e roberto

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Ritratto di famiglia Roberto e Sabrina, 40 anni entrambi, impiegati in banca, hanno due figli, Tommaso di 4 anni e mezzo e Simone, di 3

Da quanto tempo state insieme?

LEI: A maggio 11 anni LUI: Quasi 11 anni

Quante ore lavori al giorno?

LEI: 5 e un quarto LUI: Circa 8

Quante ore passi con i figli?

LEI: Dalle 16 (uscita asilo) alle 21 (ora della nanna) LUI: Un paio al giorno in settimana e tutto il giorno nei weekend

La tua vita è come

LEI: Sognavo un lavoro socialmente utile tipo poliziotta ma mi sono ritrovata a fare un lavoro impiegatizio LUI: Direi di sì: compagna, figli e lavoro in banca (quando ancora il lavoro in banca era il non plus ultra)

Il suo peggior difetto?

LEI: È troppo orgoglioso LUI: Tutta la pazienza la usa per i bimbi... per me non ne rimane molta. A volte rimbrotta per cose successe anni fa

Il tuo peggior difetto?

LEI: Metto i puntini sulle i LUI: Testardo e un po’ permaloso

Chi è più severo con i figli?

LEI: Lui, a volte troppo LUI: Dipende dalle occasioni, sicuramente Tom e Simo ubbidiscono più a me

Chi comanda in casa?

LEI: Cerchiamo di decidere insieme LUI: Loro!

Chi spende di più?

LEI: Siamo entrambi oculati nelle spese LUI: Siamo piuttosto parsimoniosi, spendiamo il necessario

Chi cucina?

LEI: Io LUI: Lei e qualche volta sua madre che vive vicino a noi

Chi lava i piatti?

LEI: Lui e la lavastoviglie LUI: Il grosso la lavastoviglie... il resto a turno

Chi tiene in ordine la casa?

LEI: Io. Lui dice che sono un po’ fissata LUI: Più lei - io cerco almeno di non creare disordine

la immaginavi quand’eri bambino?

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sabrina e roberto a confronto

Cosa go?

non deve mancare nel vostro fri-

Chi accompagna i figli a scuola?

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LEI: Yogurt e latte LUI: Yogurt, latte e insalata LEI: Lui LUI: Io li porto e lei li va a prendere

Qual è il gioco più divertente che fai con LEI: Sul tappetone li riempio di baci e gli faccio il solletico LUI: Disegnare e colorare Gormiti e ballare insieme con la musica di MTV i tuoi figli? Ricordi l’ultima volta che avete litigato?

LEI: Qualche giorno fa Simo si è fatto male e lui ha dato la colpa a me LUI: Piccola discussione l’altro giorno perché mi rimprovera sempre che sveglio troppo presto i bimbi per andare all’asilo

Cosa avete fatto l’ultima volta che siete usciti senza figli?

LEI: Siamo andati al ristorante con amici per festeggiare i miei 40 anni LUI: Cena al ristorante per i suoi primi quarant’anni

Quale libro stai leggendo?

LEI: Di solito non leggo libri ma quotidiani e settimanali LUI: Leggo pochissimo per tempo e pigrizia. L’ultimo è “Lettera a un bambino mai nato” della Fallaci

Film preferito?

LEI: Pomodori verdi fritti LUI: Braveheart

Com’è un tuo momento di relax?

LEI: Il viaggio in treno di ritorno dal lavoro (la mia mezz’ora di tranquillità) LUI: Partita davanti alla tv e bimbi a letto

Cosa vuoi fare il prossimo weekend?

LEI: Andare a sciare... senza figli! LUI: Vorrei portare i bimbi allo stadio... ma sono ancora troppo piccoli

Come ti immagini fra vent’anni?

LEI: Spero di avere realizzato ciò che non ho ancora fatto finora LUI: Con meno sonno arretrato

Cosa faranno da grandi i tuoi figli?

LEI: Spero che faranno un lavoro che li soddisfi. Per divertimento, Tom lo vedo ballerino e Simo giocatore di rugby LUI: L’importante è che facciano qualcosa che li soddisfi. Mi piacerebbe però che facessero un lavoro utile al prossimo

Qual è la parola che riassume la vostra famiglia?

LEI: Allegra! LUI: Simpatica

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Mensile, numero 3 anno 4 - Poste Italiane SpA - Spedizione in a.p. - DL 353/2003 (conv. In L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 1, DR CB Torino - 3 euro

MARZO 2009

2009

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Pony • Partorire • Usato • Musei d’Arte Vivente


fitness forum GGl’esperto Marina Notari

Il karate è uno sport completo che insegna soprattutto il rispetto

L’istinto della lotta L

e arti marziali piacciono ai bambini non solo perché si vedono nei cartoni animati. C’è il kimono, la cintura che cambia colore e si conquista come i livelli di un videogioco, il tatami (tappeto che ricopre il pavimento della palestra), il saluto con l’inchino, il Maestro e in genere anche la foto di un anziano giapponese saggio e potente. E poi c’è la lotta: quell’istinto ancestrale che il papà scatena sul lettone con i figli e che termina sempre con un paio di feriti, qualche contuso e una moglie indignata. Il karate è tra le regine delle arti marziali. È uno sport che si può cominciare intorno ai 5 anni, perfetto per bambine e maschietti, anche se non è facile digerire la scelta di nostra figlia che si allena a suon di calci e pugni. In questi casi bisogna pensare che tutti abbiamo una aggressività repressa (e le donne forse anche più d’una) che si scatena comunque: contro il marito/compagno, il collega, l’automobilista che ti sorpassa male… Perché dunque negarla? Meglio trasformarla in autentica energia grazie a un’arte marziale. Viceversa, il karate non va scelto nella speranza di insegnare al piccoletto una tecnica di difesa anti-bullo (perlomeno, non all’età di 6 anni) ma con l’obiettivo di educarlo all’autocontrollo, alla gestione dell’aggressività, dell’ansia e dell’insicurezza. Ci sono anche ovvi motivi di benessere fisico: il karate piace agli ortopedici perché ci si muove scalzi su superfici morbide e ci si muove bene, con coordinazione, sfruttando il bisogno istintivo che spinge alla lotta e al gioco.

Il rispetto Quando si fa karate si impara ad avere rispetto, che non è quella cosa che ci chiedevano da piccoli quando dovevamo dire buongiorno o buonasera allo sconosciuto di turno. “Nel karate il rispetto è un modo di porsi verso tutto ciò che c’è intorno – spiega Mara Bianco, oggi Maestro e cintura nera sesto dan -. Si saluta con un inchino prima di salire in pedana e così si riconosce l’ambiente che va conservato nel suo stato, si riconosce il compagno e l’avversario, il Maestro e la sua esperienza”. Cosa si fa in una lezione di karate? “Oltre agli esercizi individuali di stretching e riscaldamento – continua Mara - i ragazzi devono eseguire gli schemi (kata) e gli esercizi propedeutici. Mi servo delle cinture superiori per insegnare a quelle minori, creo abbinamenti tra i ragazzi, in questo modo sortisco un duplice effetto: i piccoli imparano, mentre i grandi devono essere sicuri di quello che sanno per poterlo insegnare”. Poi c’è l’insegnamento che viene dal combattere. Combattere significa “agire”, adattarsi alle condizioni e alle diverse caratteristiche del momento e dell’avversario. Lottare significa sperimentare la paura, il “corpo a corpo” (considerando che la nostra società tende sempre più a evitare il contatto) e migliorare le qualità fisiche e psichiche di cui disponiamo. Nella lotta si sperimenta direttamente, vivendo tutto su di sé. Ma quando i bambini si trovano sul tatami rimangono delusi? Si aspettavano di fare le giravolte in aria come nei cartoni? “Devo essere contagiosa – dice Mara -, perché i ragazzi si appassionano sempre a quello che fanno a lezione. Sentono la mia passione e poi vengono appagati da quanto riescono a fare con i miei piccoli incipit d’insegnamento. Loro stessi, quando passano a insegnare ai compagni, trasmettono il loro personale piacere di fare karate”.

il maestro Nel karate e nelle arti marziali, molto più che nelle altre discipline, la figura del Maestro è fondamentale. Sono la sua bravura e il suo carisma a dare personalità alla squadra. La scelta si fa in base al Maestro e non alla palestra. Il Maestro Mara Bianco fa parte della Fijlkam (www.fijlkam.it).

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GGl’esperto

lo psicologo

Giovanna Rinaldi

Specchio, specchio delle mie brame Cara dottoressa, è pur vero che “ogni scarrafone è bello ‘a mamma soja”, ma per quanto mi sforzi di guardare il mio maschietto di cinque anni con occhio critico continuo a vederlo piuttosto ‘belloccio’. E anche per lui non mi sembra manchino i riscontri. Non dico che tutte le bimbe della scuola materna si stendano ai suoi piedi ma, in ogni caso, ha già collezionato il suo gruzzoletto di fidanzatine. Nonostante ciò il suo problema è sempre lo stesso: Lauretta non mi sposerà mai perché sono il più brutto di tutti! La prima volta che me lo ha detto l’ho presa sul ridere e non ci ho dato troppo peso. Gli ho fatto notare la bellezza dei suoi occhi azzurri e dei suoi capelli biondi. Purtroppo le mie rassicurazioni non gli sono bastate. Un giorno è arrivato addirittura a dirmi che è il più brutto di tutti perché ha il mento lungo. Allora l’ho guardato e riguardato, l’ho osservato mentre si specchiava schiacciandosi e stropicciandosi il viso ma questo difetto che lui vede non credo proprio ci sia. Insomma, credo che si tratti di un complesso bello e buono che però inizia a creargli qualche disagio. Come dobbiamo comportarci? Sua sorella non fa altro che ripetergli che se lo sposerebbe ma mamma e papà cosa devono fare? Meglio far finta di niente o cercare di convincerlo che non è vero? Scusi la banalità della mia domanda quando ci sono problemi molto più seri, ma io ho sofferto per anni per le mie gambe piuttosto muscolose e ancor oggi non metto una gonna neanche a morire. Mi spiacerebbe che anche lui, come me, si fissasse su delle sciocchezze. Grazie, mamma Sara Cara mamma, durante la crescita dei figli non ci sono problemi seri e altri banali, se qualche cosa ci preoccupa è bene rifletterci un po’ sopra e provare a trovare delle strategie. Il tuo bambino di cinque anni sta affrontando per la prima volta un piccolo rifiuto da parte un’amichetta e questo, senza dubbio, lo fa un po’ arrabbiare. A volte i bambini, nel gioco, riescono a essere duri tra loro. Tuttavia, che la vera ragione del rifiuto sia il suo aspetto fisico è tutto da dimostrare. Lui non ha trovato altre motivazioni se non “sono brutto e non mi vuole”. Voi, consolandolo, avete puntato comunque sul suo aspetto evidenziando le sue belle caratteristiche. Insomma, avete fatto il suo gioco, confermandolo nel suo dubbio, sarò bello? Tu stessa, iniziando la lettera, ci hai tenuto a sottolineare che tuo figlio è piuttosto belloccio. Non mi spingo in un’analisi che, dato il contesto, sarebbe azzardata, ma credo che i ricordi di sofferenze passate, ti abbiano portata a spostare il problema nel luogo sbagliato. Chi definisce che cosa sia bello o brutto? Dove va cercata la bellezza? Sono davvero occhi azzurri e capelli biondi a renderci belli? O è invece la nostra simpatia, il nostro modo di essere che ci rende attraenti? Perché non rassicurare il bambino sul fatto che magari Lauretta si può conquistare con un bellissimo disegno, o un fiorellino raccolto nel giardino della scuola. O che ci sono tante altre bimbe con cui giocare… o ancora che sicuramente Lauretta si ricrederà, magari il giorno dopo! La sua voglia di specchiarsi per studiarsi il viso, i lineamenti è molto interessante, fatelo con lui cercando le somiglianze con mamma, papà e la sorella: chi assomiglia a chi? Un gioco utile per aiutarlo a costruire la sua identità partendo da voi. Il gioco può continuare anche sul tema del che cosa so fare bene e che cosa sai fare tu. Il termine ‘complesso’ lo lascerei da parte, se lo accompagnate nella maniera giusta imparerà ad avere fiducia in se stesso, al di là delle apparenze.

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il pediatra GGl’esperto Giancarlo Corti

Pappe, raffreddori e mal di pancia Gentile dottore, ho letto da qualche parte che per preparare le pappe dei bambini (mio figlio ha 9 mesi) non sono indicati i frullatori tradizionali e bisogna comprare un elettrodomestico omogeneizzatore. Il motivo è che le pappe preparate con i frullatori tradizionali incorporano nel cibo troppa aria, che fa male al pancino dei bimbi. È vero? Grazie Carla Cara Carla, provo sempre tenerezza per le mamme che hanno questi dubbi, perché capisco quanto amore c’è nella sua domanda. Si rassicuri, l’omogeneizzatore magari è più comodo e più bello, ma non è indispensabile. È sempre utile, quando si sente parlare di un accessorio o un cibo “necessario” per far mangiare correttamente i bambini, ricordare che l’umanità è sopravvissuta per svariati millenni anche facendone a meno. A mio parere, va bene preparare la pappa con il frullatore; se vuole eliminare l’aria, lasci riposare il frullato per qualche minuto prima di darlo al bimbo.

Gentile dottore, ho due bambini di 7 e 3 anni che ogni tanto prendono la “gastroenterite”, cioè un insieme di sintomi che comprendono diarrea, nausea, vomito, febbre e mal di pancia. La nostra pediatra ci spiegò anni addietro che quando si verificano questi attacchi ci vuole pazienza e nessuna cura. Lei cosa ne pensa? Cristina Penso che la sua pediatra abbia ragione, cara Cristina. Un attacco di diarrea ingenera paura, perché ancora oggi in molti paesi poveri, in condizioni igieniche ed economiche drammatiche, di diarrea si può anche morire. Qui da noi, un attacco di diarrea è solo un fastidio che guarisce spontaneamente. Ne approfitto per sfatare alcuni miti sulla diarrea. Cominciamo con la somministrazione di acqua: bere tanto e a tutti i costi non è la cura più efficace per contrastare la perdita di liquidi e sali: bisogna bere, sì, frequentemente e a piccole dosi, ma senza esagerare, soprattutto se il bambino vomita, per non irritare ulteriormente lo stomaco. La bevanda ideale deve contenere sodio e glucosio: in commercio esistono preparati liquidi o in polvere, che si avvicinano alle concentrazioni raccomandate, ma in genere sono poco graditi ai bambini perché un po’ salati. Bevande alla coca gassate e succhi di frutta sono controindicati, perché aumentano la perdita di liquidi con le feci: lo zucchero in concentrazioni elevate tende a richiamare ancora più acqua nelle feci e quindi peggiora la situazione invece di migliorarla. Non bisogna neppure tenere il bambino a dieta o farlo “mangiare in bianco” e neppure evitare il latte. Dare da mangiare subito e a sufficienza è uno dei capisaldi della terapia delle gastroenteriti. Una volta ripristinate le perdite di liquidi, il cibo garantisce un rapido ritorno alle condizioni normali dell’intestino. Utile, ma non indispensabile, assumere i probiotici, meglio conosciuti come fermenti lattici. Sono preparati microbici da bere... vivi; aiutano a guarire migliorando l’equilibrio microbico intestinale e svolgono una funzione diametralmente opposta agli antibiotici.

spray nasali Buongiorno, una domanda al volo: soffrendo tutti in famiglia di un po’ di rinite allergica (il classico raffreddore da fieno) usiamo spesso gli spray nasali. Vanno bene anche per i bambini? Grazie e cordiali saluti. Caro lettore, i decongestionanti nasali fanno ridurre le dimensioni delle mucose del naso e diminuiscono la quantità di muco prodotta. Non curano la malattia, ma il sintomo. L’uso è vietato sotto i 12 anni di età per i possibili, gravi, effetti collaterali: l’Agenzia Italiana del Farmaco ha inviato a tal proposito una nota informativa a tutti i pediatri.

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GGl’esperto

l’avvocato

Francesca Galdini - avvocato

Gestire il gruzzoletto Gentile avvocato, siamo i genitori di Lorenzo, un bimbo diabetico di 5 anni. A nostro figlio è stata riconosciuta dall’Inps una diaria sotto forma di indennità di frequenza. Per dirla in breve, un piccolo assegno che viene versato nei mesi scolastici su un conto corrente appositamente aperto a suo nome (l’Inps non prevede la possibilità di versarlo su quello dei genitori). I dubbi che abbiamo sulla gestione di questi soldini sono molteplici, sia per quanto riguarda il periodo prima dei diciotto anni sia dopo il raggiungimento della maggiore età. In sintesi: questo gruzzoletto potrà essere utilizzato per fronteggiare spese personali di Lorenzo (ad esempio un viaggio studio o un computer)? Quando sarà maggiorenne nostro figlio potrà decidere autonomamente come spendere la cifra accumulata anche contro la nostra volontà? Infine, la nostra seconda figlia, che fortunatamente non presenta la stessa patologia, potrà in futuro recriminare qualcosa o rinfacciarci di non aver accumulato lo stesso ammontare anche per lei? Le risposte emotive a questi quesiti sono già piuttosto complicate da gestire, ma saremmo interessati a conoscere il giusto modo di affrontarle dal punto di vista legale. Grazie in anticipo. Marco e Silvia Cari Marco e Silvia, capisco perfettamente la difficoltà emotiva del gestire una situazione come la vostra. Mi auguro quindi di potervi aiutare, nel mio piccolo, ad affrontarla con qualche consiglio. Innanzitutto, la somma che viene erogata dall’Inps sarà rivalutata annualmente sulla base dell’aggiornamento degli indici Istat; una volta maggiorenne, vostro figlio potrà continuare a usufruirne purchè, naturalmente, ne faccia richiesta agli uffici competenti. Quanto all’utilizzo vero e proprio della somma che via via si accumula sul conto corrente, va da sé che con il ‘gruzzoletto’ potrete acquistare un computer per Lorenzo (peraltro, la certificazione che riconosce la specifica disabilità del bambino dà diritto ad alcune agevolazioni fiscali: ad esempio all’applicazione dell’IVA al 4%, anziché al 20%, per l’acquisto di supporti informatici). E ovviamente, al compimento dei diciotto anni Lorenzo, in quanto maggiorenne e titolare di un conto corrente, potrà decidere in totale autonomia se e come spendere la cifra accumulata negli anni. Potrà farlo quindi anche contro la vostra volontà. Che poi effettivamente accada dipende anche e soprattutto dall’educazione che gli avrete impartito negli anni e, quindi, dal rapporto che avrete instaurato con lui. Lo stesso discorso ovviamente vale anche per vostra figlia. Sarete voi a doverle spiegare la ragione per cui il fratello dispone di una determinata somma di denaro; dipenderà da voi far sì che non si creino screzi tra fratelli. E dipenderà sempre da voi se vostra figlia imparerà il giusto valore da dare al denaro: potrete magari aprire un conto corrente a suo nome, sul quale i nonni, o anche voi, potrete versare qualcosa.

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salvadanaio GGl’esperto Luciana Ravetto - commercialista

Il bonus per il decoder Digitale terrestre Tutti pronti alla rivoluzione della tv? Il 20 maggio in Piemonte dovrebbe essere oscurata (il condizionale è d’obbligo) la trasmissione analogica di RaiDue e Rete 4. Questo significa che i due canali potranno essere visti solo da chi ha il decoder o il televisore predisposto. Dal 24 settembre tutte le altre reti televisive faranno la stessa fine e addio vecchia tv. Sul sito www.dgtvi.it si trovano spiegazioni su cos’è il digitale terrestre, a cosa serve e soprattutto qual è l’attuale copertura di segnale, peraltro piuttosto scarsa nella collina di Torino. Poiché tutti quelli che vogliono guardare la tv dovranno dotarsi di decoder, è stato previsto un rimborso statale di 50 euro per le spese sostenute per l’acquisto dei nuovi apparecchi. Per conoscere le modalità di rimborso bisogna attendere l’intesa tra il Governo e le Regioni.

Certificazioni dei redditi 2008 In questo periodo i lavoratori autonomi o occasionali ricevono le certificazioni dai loro clienti. Nelle certificazioni sono indicati i redditi percepiti e le ritenute Irpef versate direttamente dal committente in qualità di sostituto d’imposta. Spesso la lettera della certificazione non arriva: negli anni passati era un problema perché essenziale per la dichiarazione dei redditi. Da oggi non è più così: una risoluzione ministeriale del 19/03/2009 ha chiarito che se siete in grado di esibire copia della fattura o della prestazione occasionale e copia del bonifico dal quale risulta che la somma percepita è al netto della ritenuta d’acconto, siete in una botte di ferro, legittimati a scomputarvi direttamente in dichiarazione le ritenute anche senza certificazione del sostituto di imposta. Sarà l’Amministrazione Finanziaria a rivalersi sul vostro cliente, che dovrà dimostrare di aver versato tali ritenute. Attenzione agli incassi avvenuti per cassa: in questo caso è più complicato dimostrare l’avvenuto pagamento.

Detrazione per mobili e arredi Ultime novità dal decreto anticrisi: chi ristruttura casa (e badate bene, solo coloro che ristrutturano usando la detrazione del 36%) può detrarre dalle imposte il 20% della spesa per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, con un tetto di spesa di 10.000 euro. Nel decreto approvato all’inizio di aprile si parla di elettrodomestici “di classe energetica non inferiore ad A+”. L’incentivo riguarda i mobili, gli elettrodomestici, i computer e i televisori, destinati ad arredare la casa che si sta ristrutturando e acquistati fra il 7 febbraio e il 31 dicembre 2009. è d’obbligo effettuare il pagamento con bonifico bancario utilizzando i moduli idonei predisposti dalle banche.

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GGl’esperto

il chimico

Ugo Finardi - chimico

Case e mattoni Q

uasi tutti, dalle nostre parti, vivono in una casa. Può essere un appartamento grande o piccolo, una villetta uni, bi, multifamiliare, una cascina, una casa sull’albero, ma quasi tutte hanno muri verticali, un tetto e un pavimento. Già, ma di cosa sono fatte? Se vivete in una casa sull’albero probabilmente è di legno. Il legno è abbastanza comune nella costruzione delle case monofamiliari nel Nord America. È un ottimo materiale, che ha vantaggi e svantaggi: se ricordate la grande catastrofe di New Orleans di qualche anno fa sapete che non è solido come una casa in muratura. D’altro canto, il legno ha un’alta elasticità ed è un ottimo materiale per le costruzioni antisismiche: le case tradizionali giapponesi, sempre a rischio di terremoti, sono in legno e carta di riso. Da noi il suo utilizzo per le costruzioni è meno comune. Essendo lettori di GG probabilmente abitate a Torino e dintorni e la vostra casa è con ogni probabilità fatta o di mattoni o di cemento. Insomma, per dirla da chimico, di ossidi metallici e silicati. Mattoni, tegole e piastrelle sono costituiti principalmente da silicati (in particolare fillosilicati), che sono una classe di materiali e sono il costituente principale dell’argilla, il minerale con cui vengono prodotti. L’argilla, come ben sanno i campeggiatori, si trova quasi ovunque: è la famosa “terra da cocci” che drena male l’acqua e non trattiene i picchetti. Per questo motivo i mattoni sono diffusi fin dall’antichità. I fillosilicati sono, a livello nanoscopico, strutture lamellari costituite da ossido di silicio, o silice: l’elemento base, con formula SiO4, è lo stesso costituente del quarzo dei nostri orologi ed è molto simile a quello del silicone con cui sigilliamo la doccia. Assieme alle argille nei mattoni si trovano altri costituenti come il carbonato di calcio e l’ossido di ferro, che è presente in percentuale bassa ma è quello che dà il colore rosso ai nostri muri e ai nostri tetti. Quello che differenzia i mattoni moderni da quelli preistorici (e anche da quelli che molti popoli producono tutt’oggi) è la cottura ad alta temperatura (attorno ai mille gradi) effettuata in forni appositi, cottura che provoca l’insorgere di un processo di sinterizzazione: le particelle di argilla, approssimativamente sferiche, si fondono sulla superficie e si aggregano parzialmente, aumentando in misura notevole le proprietà meccaniche del mattone. Per quanto riguarda le piastrelle, viene anche eseguito un processo di vetrinatura simile a quello dei piatti. Se viviamo in un condominio è probabile che la silice che ci circonda nei muri di casa sia organizzata in maniera differente dal punto di vista chimico. Infatti, i pilastri del palazzo in cui viviamo sono fatti con ogni probabilità di cemento Portland. Il cemento è costituito da silicati di calcio assieme ad altri sali (alluminati ed altri ancora) che provengono dalla cottura ad alta temperatura di argilla ed altri minerali. Si ottiene il “clinker” che, mescolato con gesso ed altri componenti, costituisce il cemento commerciale che, mescolato a sua volta con acqua, sabbia e ghiaia viene gettato nelle casseforme per costruire muri e pilastri. Dal punto di vista chimico non si conosce ancora alla perfezione cosa succede quando il cemento “fa presa”. I componenti sono moltissimi e variabili a seconda del tipo specifico di cemento e delle condizioni di produzione: anche in conseguenza di questo, un’analisi dettagliata di tutti i fenomeni che avvengono non è mai stata realizzata. Così un processo realizzato per via induttiva (quello che ha portato alla produzione del cemento) non è ancora stato del tutto elucidato per via deduttiva: una sfida per le future generazioni?

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®

Di cosa sono fatti muri, tetti e pavimenti?


natura GGl’esperto Giuseppe Antinori

Asparagi alla piemontese L

o sapevate che gli asparagi sono della stessa famiglia di aglio e cipolla? Questa pianta curiosa appartiene al genere Angiosperma, che contraddistingue le specie botaniche i cui semi sono avvolti dal frutto. Dell’asparago però non si mangiano i frutti, che si presentano come bacche rosse piene di semi neri, ma i “turioni”, cioè i germogli che in primavera salgono alla luce dal reticolo di rizomi (radici) che si trovano sottoterra. Lo stesso nome deriva dall’antico persiano “asparag”, che significa appunto germoglio. La tecnica di coltivazione è antica: erano conosciuti nell’area mediterranea più di 2000 anni fa. Esistono varie specie di asparagi, ma in cucina se ne distinguono soprattutto tre. In Piemonte è diffuso l’asparago verde, che germoglia all’aria aperta e ha un sapore marcato e dolciastro. È il solo asparago che non ha bisogno di essere pelato. Più conosciuto in Veneto è l’asparago bianco, che germoglia interamente sotto terra (e quindi in assenza di luce), dal sapore più delicato e più adatto ai bambini. Meno noto di tutti l’asparago violetto, dal sapore fruttato, che in realtà è un asparago bianco che è riuscito a bucare la copertura e si è “scottato” la punta del germoglio alla luce, diventando lilla. Quest’ultimo ha un leggero gusto amaro. Gli asparagi freschi, al momento dell’acquisto, devono avere steli sodi e flessibili, in grado di resistere alla rottura, le punte devono essere chiuse e la pianta non deve sembrare disidratata. Per cucinarli al top bolliteli un quarto d’ora in acqua caldissima e salata: in questo modo si mantiene il bel colore brillante delle piante. In alternativa cuoceteli al vapore (così si privilegia il sapore a discapito dell’occhio), oppure fate un mix delle due: legate gli asparagi a mazzetto, non troppo stretti, e immergete le basi nell’acqua bollente, lasciando che le punte cuociano con il vapore della pentola. Dopo averli raffreddati, potete servirli alla piemontese: saltati in padella con burro e parmigiano (asparagi alla parmigiana) ed eventualmente accompagnati con uova all’occhio di bue o sode. Sono buonissimi anche bolliti e pucciati nella salsa olandese (che è sempre a base di tuorli d’uova e burro), oppure nel risotto o nelle crespelle o anche mangiati lisci, senza condimenti o altri fronzoli. Gli asparagi hanno un elevato effetto diuretico e qualche controindicazione, perché, come i cugini aglio e cipolla, lasciano addosso un po’ di cattivo odore. Sono un ottimo coadiuvante in caso di gotta, calcoli renali, reumatismi ed eczemi. Vanno bene per chi è a dieta, perché come tutte le verdure hanno pochissime calorie (25 ogni 100 grammi) essendo composti al 90% di acqua. Il resto è proteine (circa 3 grammi) e carboidrati lenti (altri 3 grammi). Assenti quasi totalmente i grassi. Una curiosità: i piccoli “asparagi selvatici” che molti conoscono e raccolgono lungo le strade di campagna, chiamati ouvertin o bruscandoli, assomigliano soltanto agli asparagi, ma in realtà sono i germogli della pianta del luppolo, che ha una storia ugualmente avvincente, non fosse altro che per la proprietà amaricante nella preparazione della birra.

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GGl’esperto

libri

Marina Notari

Due piccioni con un libro C

on che criterio scegliete i libri per i vostri figli? Vi piacciono quelli che oltre alla storia insegnano qualcosina? Allora avrete sicuramente un libro sui numeri, le letterine, i contrari oppure i mesi dell’anno, librini sugli animali o sul corpo umano. Possiamo definirli libri “due piccioni con una fava” che oltre a divertire servono a dare, in piccole porzioni, prime nozioni basilari. Con lo stesso criterio di divertire e insegnare (oppure informare) sono sempre di più i titoli che si rivolgono ai piccoli ma che servono anche ai genitori che leggono i libri per e con i loro figli. Uno dei più diffusi e ormai collaudato, è il mitico “TopoTip”, il topino che si comporta come i nostri piccoli ma che con qualche stratagemma arriva a capire quello che è buono per lui. TopoTip non vuole mangiare, non fa la nanna, non vuole andare all’asilo, non vuole dormire dai nonni, sono alcuni titoli delle sue avventure, che sono anche le nostre “battaglie” quotidiane. Nel libro il topino che impara a comportarsi come chiedono la mamma e il papà è l’esempio che i nostri bimbi ameranno seguire; allo stesso tempo l’atteggiamento dei topi genitori dà lo spunto a noi grandi su come affrontare certe situazioni critiche. Autore Marco Campanella, Dami Editore. Dai 2 anni. “Casa mia” di Soledad Bravi, edito da Babalibri, in originale si intitola “Chez moi”, termine tutto francese per dire “da me” o “presso di me” e contiene un significato più intimo di “casa”. Adatto anche ai bimbi piccolissimi, ha tante pagine plastificate, piene di colore, con disegni semplici e chiari. Se non ci stupisce che il cavallo sia associato alla scuderia, il maiale al porcile, le api all’arnia, ci divertirà vedere che “casa” per le sardine è la scatoletta e lo “chez moi” degli occhiali è il naso e quello dei piedi sono i calzini. I bimbi lo ameranno e a furia di ripeterlo per loro finiremo per interiorizzare che casa è contenitore ma è anche protezione. Così noi mamme e papà siamo il “tetto” della nostra famiglia e creiamo con i nostri figli quel nido intimo che è il “chez moi”. “Lila dice no” del dr. Eduard Estivil e Montse Domènech (autore di “Fate la nanna”), racconta di una bimba infelice che crede di poter fare tutto quello che vuole. Lila decide cosa mangiare, come vestirsi, come tenere la propria stanza (in disordine possibilmente), quali programmi televisivi vedere e imporre a tutta la famiglia. Lila è infelice perchè dover decidere per se stessa a 5 anni è faticoso e mostra tutta la sua rabbia comportandosi da principessina isterica. Per fortuna Lila ha due genitori noiosi che non le permettono di stare a letto quanto vuole, di mettersi la gonna sopra i pantaloni, di rifiutare i cibi sani che loro le “rifilano”, di stare in macchina seduta davanti, ma la costringono a stare legata, dietro, nel suo seggiolino. Il libro include un inserto pedagogico sulle abitudini dei bambini che informa ed educa noi genitori a essere attenti alle esigenze reali dei nostri figli. Non è facile nè piacevole essere genitori “noiosi” ma dare un equilibrio alla famiglia semplifica la vita di tutti. Edito da Mondadori, per chi è bimbo o genitore da 4 anni in poi. “I quattro Vangeli” Edizioni Paoline è una bellissima edizione del 2008 che contiene il testo integrale dei quattro vangeli nella nuova traduzione Cei. Oltre al valore del contenuto, il libro piace perché è molto colorato, ricco di illustrazioni accattivanti e con un’ottima grafica. Può essere un buon regalo per la Prima Comunione, i ragazzini ameranno sfogliarlo e soffermarsi sui box circolari a loro dedicati che contengono le domande dei ragazzi rivolte direttamente all’evangelista a cui gli autori (sacerdoti e biblisti) rispondono con semplicità. Oltre alle note per i ragazzi, utili per comprendere il testo, ci sono le note per i genitori, approfondimenti rivolti agli adulti che aiutano a capire e godere maggiormente di quest’importante e millenaria opera. Dedicato ai bambini, ragazzi e adulti dagli 8 anni in su. Il libro dei grandi contrari filosofici è un libro meraviglioso! Un libro che fa crescere la mente, che tratta concetti complessi con una semplicità straordinaria. “Perché pensare i contrari? Senza contrari non si può pensare!” e così non può esserci ragione senza passione, natura senza cultura, causa senza effetto. Adatto a ragazzini dai 10 anni, deve essere guardato con mamma e papà per diventare appassionante. Si parla dell’“io” singolo individuo e del “noi” come gruppo omogeneo; di unicità e di appartenenza; di essere e apparenza. Spettacolare il modo in cui viene proposto il concetto di libertà. Noi genitori abbiamo ormai chiaro come la libertà sia vincolata dalla necessità ma come spiegarlo ai nostri ragazzini quando si sentono onnipotenti? Vengono in nostro aiuto le illustrazioni che rendono ancor più bello e chiaro questo libro: omini in tenuta da “fermento lattico” (ricordate quella pubblicità con gli omini in tuta e cappuccio bianco che simulavano i fermenti?) col faccino a forma di televisore, invitano a cogliere il significato più astratto dei nostri pensieri. Perciò il pesce che nuota nella sua boccia e desidera essere libero, fa un grosso salto per uscire dalla sua “prigione”, e solo quando è fuori ed è libero si accorge che senza l’acqua della sua boccia la sua libertà non esiste. L’autore è Oscar Brenifier, dottore in filosofia, le illustrazioni sono di Jacques Després. Da tenere sempre in vista e sfogliare a ogni occasione per far entrare pian piano nella testa tutto l’utile che la filosofia può offrire alla nostra vita.

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in città

GGl’esperto Luisa Tatoni

Il Monte dei Cappuccini A

vete un pomeriggio libero? Se la giornata è limpida, è l’occasione per una passeggiata al Monte dei Cappuccini, un vero amarcord per mamme e papà, visto che ai nostri tempi le gite di scuola arrivavano al massimo fin lì. Ecco la storia da raccontare ai bambini: un tempo, quando la città non si estendeva ancora fino al fiume, la collina su cui sorgono la Chiesa e il Convento era sormontata da una piccola fortificazione a forma di torre che controllava il guado del fiume e tutta la città. Al posto del ponte di piazza Vittorio (costruito agli inizi del 1800) c’era una passerella di legno. Il piazzale davanti alla Chiesa dei Cappuccini è il classico belvedere sulla città. C’è una grande croce e una statua della Madonna dalla forma curiosamente alta e lunga. Nel convento vive ancora oggi una comunità religiosa, ultima discendenza di quella installata lassù da Carlo Emanuele I nel 1584. Lungo i muri del convento si può fare il gioco di cercare gli ultimi due proiettili che piovvero sull’edificio nel corso degli assedi del 1706 e 1799 (ci sono delle targhe che li indicano).

Sul piazzale troverete un grande binocolo (a pagamento: un euro per cinque minuti) ma è meglio se vi ricordate di portalo da casa insieme alla macchina fotografica: nelle belle giornate si vede un’ampia fetta dell’Arco Alpino, tutta la città, i paesi di provincia e ovviamente il fiume. I bambini ci perderanno un bel po’ di tempo, giocando con i piloni e le catene che delimitano la passeggiata, o arrampicandosi sulla scalinata della chiesa. La chiesa stessa, con il dovuto rispetto, affascina i bambini, soprattutto per la presenza delle reliquie di due figure venerabili: Sant’Ignazio da Santhià, patrono dei cappuccini e San Botonto fanciullo. Le reliquie sono conservate in teche di cristallo, avvolte in statue di cera a grandezza naturale, che impressionano molto i piccoli visitatori. Aggiungete alla gita un pizzico di mistero: il piazzale del Monte dei Cappuccini è uno dei luoghi di Torino città magica. Qui avvenne un grande miracolo che mise in fuga ladri sacrileghi e che è illustrato da un piccolo dipinto posto all’ingresso della Chiesa.


cinema e home video

GGl’agenda Mario Bettas Valet

baby web

Dvd di lusso

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uesto mese sono davvero tante le proposte che arrivano dal mondo dell’intrattenimento domestico. Si tratta di film conosciuti e di grande successo, ma arricchiti con nuovi packaging e tanto, tantissimo, materiale extra, speciali e giochi interattivi. Nella maggior parte dei casi non si tratta solo di mera operazione commerciale: un’edizione restaurata o un documentario sull’ultimo blockbuster animato possono rivelare particolari sulla produzione cinematografica degni di attenzione e con grande valenza didattica.

Cofanetto – L’era glaciale (4 dvd) In attesa del terzo episodio della serie, di prossima uscita nelle sale cinematografiche, la 20th Century Fox ripropone, in un sontuoso cofanetto composto da quattro dvd, il divertente dittico formato da “L’era glaciale” e “L’era glaciale 2: il disgelo”. Dei quattro dischi ben due sono dedicati ai materiali extra e tra questi meritano una segnalazione i due divertentissimi corti inediti, “Gone Nutty” e “Una ghianda è per sempre”, dedicati allo scoiattolo Scrat, senza dubbio uno dei personaggi più riusciti della serie animata. Completano il menu alcuni giochi interattivi, scene tagliate, uno speciale sui segreti del doppiaggio della versione italiana, numerosi trailer e molto altro ancora. Una raccolta che non può mancare sugli scaffali della vostra videoteca di casa; un oggetto di culto per tutti i fan del bradipo Sid, del mammuth Manfred e della tigre Diego. Prezzo di listino: 34 euro (ma online è possibile risparmiare fino al 50%).

Pinocchio Pinocchio, la celebre trasposizione cinematografica della Walt Disney, esce in edizione speciale in occasione del settantesimo anniversario dalla sua produzione. Il capolavoro disneyano della cinematografia d’animazione, tratto dall’illustre romanzo di Carlo Collodi, è stato arricchito per questa edizione con numerosi e interessanti extra sulla sua realizzazione. Sono riassunti i due anni di lavorazione della pellicola, con una descrizione dettagliata sulle varie fasi della creazione del burattino, dai disegni per gli studi preliminari alla versione definitiva. Ci sono poi gli speciali sul restauro digitale del film e della colonna sonora. È un’edizione digitale completa dall’indubbio valore storiografico, utile per conoscere i segreti di uno dei lungometraggi che ha fatto la storia dei cartoni animati (anche in Blu-Ray Disc). Prezzo di listino: 32 euro.

Madagascar 2 Lo strampalato gruppo d’animali della saga Madagascar arriva sugli scaffali delle videoteche con il secondo episodio. Marty la zebra, Alex il leone, Gloria l’ippopotamo e Melman la giraffa sono di nuovo alle prese con una divertente avventura negli angoli più remoti del continente africano. Il film esce in dvd singolo, doppio, con moltissimi extra e un gadget, oppure in versione Blu-Ray. Prezzo di listino: 21,90 euro.

Winnie the Pooh: il mio primo dvd box È uscito per la Walt Disney il cofanetto di Winnie the Pooh, il popolare orsacchiotto di pezza nato nel 1926 dalla fantasia dello scrittore per ragazzi Alan Alexander Milne. Nei due dvd sono presenti i cartoni animati “Winnie the Pooh: alla ricerca di Christopher Robin”, realizzato nel 1997, e “Le avventure di Winnie the Pooh”, il classico del 1977, primo lungometraggio animato con il celebre personaggio Disney. Completano l’edizione i peluches di Winnie e del suo amico asinello Ih-Oh. Prezzo di listino: 45,90 euro.

48 Giovani Genitori

Fantavolando (www.fantavolando.it) è un sito rivolto ai bambini e ai genitori, ma anche agli insegnanti e agli operatori delle scuole dell’infanzia. Tutti i materiali raccolti sono stati creati da Rita, un’insegnate, esperta di multimedialità e di letteratura per l’infanzia. Il sito è semplice e immediato, facilmente navigabile e ricco di contenuti. È suddiviso in quattro grandi aree: bambini, genitori, insegnanti e illustrazioni. Nella pagina dedicata ai bambini si possono leggere filastrocche, scaricare e stampare disegni da colorare, giocare oppure leggere le storie del bruchetto Martino. In quella rivolta ai genitori ci sono utili consigli sulle attività di svago da fare con il proprio figlio e pagine inerenti ad argomenti d’interesse educativo e pedagogico. Schede, progetti, decorazioni e materiali da scaricare in pdf, da integrare con il materiale didattico, compongono l’interessante sezione pensata per gli insegnanti. Infine, nella sezione dedicata alle illustrazioni si possono scaricare numerosi disegni dai più disparati soggetti, per creare storie e giocare.


cinema e home video

Fantascienza kids A

maggio, sugli schermi delle sale cinematografiche, approdano in Italia due lungometraggi americani, “Corsa a Witch Mountain” e “Una notte al museo 2: arrivano nuovi ospiti”. Il primo è un film di fantascienza per famiglie tratto da un romanzo di Alexander Key (Escape to Witch Mountain, 1968) e remake di “L’incredibile viaggio verso l’ignoto”, classico della sci-fi per ragazzi degli anni ’70. Un giorno sul taxi di Jack Bruno, interpretato da Dwayne Johnson, salgono Seth e Sara. A prima vista sembrano dei normali ragazzini, ma in realtà sono degli alieni arrivati sulla terra per salvare l’umanità, e per questo sono braccati dall’esercito. Toccherà allo sventurato taxista, con l’aiuto della dottoressa Friedman, salvare i due ragazzini per consentirgli di compiere la loro importante missione. “Una notte al museo 2: arrivano nuovi ospiti” non aggiunge nulla di nuovo al primo, e fortunato, episodio. Alla regia è stato confermato Shawn Levy, così come gli sceneggiatori, Ben Garant e Thomas Lennon. Il museo di Scienze Naturali di New York è chiuso per restauri, per questo motivo tutti i pezzi che lo compongono sono stati traslocati nell’archivio Smithsonian di Washington. Insieme alle preziose reliquie è stato trasferito anche il guardiano notturno Larry Daley, interpretato dal divertente Ben Stiller. Il trasloco porterà nuovo scompiglio tra i caratteristici e strampalati personaggi che vivono nelle gallerie del museo. Si tratta di due pellicole divertenti e per tutta famiglia, ma se avete più di quindici anni, o meno di cinque, qualche sbadiglio potrebbe sopraffarvi.

GGl’agenda


GGl’agenda

spettacolo

Notte di sogni S

arà un gran finale con il botto quello della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, tra narratori di sogni e figure di notte. La Stagione 2008/2009 chiude in bellezza con due appuntamenti d’eccezione. “I Narratori di sogni”, spettacolo a cura delle Compagnie che abitano alla Casa del Teatro, saprà far sognare spettatori grandi e piccini con la forza delle storie e delle parole. Per gli appassionati di teatro di figura, non mancherà “Figure di notte”. Giunta alla quarta edizione, è una rassegna dedicata a marionette e burattini che dura una nottata intera. Sabato 9 maggio, ore 21 Domenica 10 maggio, ore 16.30 I Narratori di sogni I narratori sono les conteurs di oggi: raccontano in giro nei Festival, nelle piazze, nelle aule scolastiche. Alla stregua dei nonni, i “narratori di sogni” sono uomini e donne che emozioneranno il pubblico della Casa con la sola voce, evocando grandi castelli o uomini giganteschi. L’utilizzo “ad

hoc” delle pause e delle descrizioni esercita sugli spettatori, adulti e bambini, un sottile fascino e accresce la tensione. Dai 6 anni. Sala Piccola. Sabato 16 maggio, dalle 21 Figure di notte Con “Figure di notte” protagonista assoluto sarà il teatro di figura, dalla sera alle prime luci dell’alba. L’arte antica delle marionette e dei burattini sarà catapultata nella modernità. Gli spettacoli in scena daranno vita a un mix di teatro d’attore, musica e arti visive, arricchito da guizzi d’ironia e ricerca poetica. Sala Grande e Sala Piccola. Fuori abbonamento. Casa del Teatro Ragazzi e Giovani Corso Galileo Ferraris, 266 – Torino Per informazioni: tel. 011 19740280/1 mail@fondazionetrg.it www.casateatroragazzi.it

C’era una volta... Al Teatro Monterosa va in scena lo spettacolo “il soldatino di piombo”, ultimo appuntamento con “C’era una volta...”, rassegna teatrale dedicata alle famiglie. Il biglietto d’ingresso costa 5 euro intero, 4 euro il ridotto. Al termine della rappresentazione, merenda per tutti i bambini. Per i piccoli con età inferiore ai 12 anni, è necessaria la presenza di un adulto accompagnatore. Domenica 10 maggio, ore 16 Il soldatino di piombo È mezzanotte: dodici rintocchi scandiscono la fine del giorno. Nel buio della stanza dei bambini, i giocattoli prendono vita e diventano i protagonisti di un ambiente fantastico. Oggetti inanimati durante il giorno, di notte vivono incredibili avventure. L’allestimento ripercorre la favola originale di H.C .Andersen, senza tradire il testo originale, anche se è prevista una piacevole sorpresa nel finale. La scenografia è formata da oggetti enormi dove il narratore-attore dona ai giocattoli voce e vita. Dai 3 anni. Teatro Monterosa Via Brandizzo, 65 – Torino Per informazioni: tel. 011 2304153, dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19 teatro@teatromonterosa.it - www.teatromonterosa.it

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La casa stregata Spettacolo a cura dell’Associazione culturale L’elmo di Mambrino, “La casa stregata” è liberamente ispirato a “La commedia del fantasma” di Tito Maccio Plauto. La messa in scena prevede ombre turche e quattro animatori. L’ingresso è gratuito. Sabato 16 maggio, ore 16 Biblioteca civica Lingotto “D. Bonhoeffer” Corso Corsica, 55 - Torino Per informazioni: tel. 011 4435990


spettacolo GGl’agenda

Favola di città “B

uio/Luce”, favola urbana per bambini coraggiosi, è di scena al Teatro Araldo nell’ambito della rassegna “Mille modi di fare teatro”. Rivolto alle famiglie, lo spettacolo è scritto e interpretato dalla compagnia teatrale Katrina, nata dall’esperienza della Scuola Sergio Tofano. Il racconto è incentrato e destinato a quei ragazzini che dalla città non escono. L’ingresso costa 5 euro.

Domenica 17 maggio, ore 16.30 Teatro Araldo Via Chiomonte, 3 – Torino Per informazioni: cell. 345 6101583 www.cast-torino.it - araldo@cast-torino.it

Sipario 0-12 La rassegna “Sipario 0-12” propone racconti teatrali rivolti a grandi e piccini, con il contributo della Circoscrizione 5. L’ingresso è gratuito. Domenica 10 maggio, ore 16 Storia di un papà stravagante Domenica 24 maggio, ore 16 Storie fantastiche di pirati Centro Culturale Principessa Isabella Via Verolengo, 212 – Torino Per informazioni: La Bonaventura cell. 327 0416139 www.la-bonaventura.it Informa5 tel. 011 4435507/35520/5561

Arte e Riflessi Performance teatrale a conclusione del percorso didattico “Arte e Materia”, realizzato con le scuole Sabin, Deledda e Novaro. Il filo conduttore sarà il mondo dei riflessi, con i diversi significati e le molteplici forme. Venerdì 22 maggio, ore 21.30 Via Tollegno, 83 – Torino Per informazioni: tel. 011 852549/2472157 progettoarte@comune.torino.it

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GGl’agenda

cultura

Federica Ferraresi Domeniche da Re Le “Domeniche da Re” sono spettacoli, animazioni e performance teatrali che andranno in scena nei giardini della Reggia di Venaria. Gli eventi sono compresi nel biglietto d’ingresso. Il programma dettagliato degli appuntamenti è reperibile su www.lavenaria.it.

C’è un drago nel museo A

Palazzo Madama, nell’ambito delle attività rivolte alle famiglie “In museo con mamma e papà”, viene proposto l’appuntamento “C’è un drago in museo”, per bambini da 5 a 8 anni. Il drago, protagonista indiscusso di molte fiabe popolari e opere d’arte medievali, è da sempre una creatura che affascina grandi e piccini. Il suo corpo è un compendio di forme tratte da altri animali. A seconda delle civiltà, il drago assume una valenza diversa: custode di oggetti preziosi, divinità benigna o carceriere di indifese principesse. Nel Museo, i bambini saranno accompagnati alla scoperta di Elio il drago e delle sue avventure. Durante il percorso, che avrà una matrice interculturale, i piccoli visitatori potranno osservare diverse figure dipinte, intagliate in legno o scolpite in pietra, fino alla conoscenza del significato di questa creatura fantastica nel lontano Oriente. L’attività si compone di una parte di visita e una di laboratorio. Il biglietto d’ingresso costa intero 7,50 euro, ridotto 6 euro ed è gratuito per i minori di 10 anni. Il laboratorio costa 3 euro per ogni bambino iscritto ed è necessaria la prenotazione. Inoltre, nelle sale del Palazzo, è visitabile, fino a domenica 5 luglio, la mostra “Feste Barocche”, cerimonie e spettacoli alla corte dei Savoia tra Cinque e Settecento. Domenica 17 maggio, ore 15.30 Palazzo Madama Piazza Castello – Torino Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 4429911 www.palazzomadamatorino.it

Appuntamento al borgo Al Borgo Medievale proseguono gli appuntamenti con “Mani e materia”, laboratori dedicati ai piccoli da 6 a 12 anni. I bambini, supportati da un familiare e dal personale dei Servizi Educativi del Museo, potranno realizzare piccoli oggetti lavorati a mano da portare a casa. La quota d’iscrizione è di 5 euro per gli adulti e di 3 euro per i bambini; l’ingresso è libero per i possessori della Tessera Musei. La prenotazione è consigliata.

Sabato 23 maggio, dalle 10.30 15.30 alle 17.30 Portami con te

Sabato 9 maggio, dalle 10.30 alle 12.30 15.30 alle 17.30 Specchio delle mie brame

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Sabato 16 maggio, dalle 10.30 15.30 alle 17.30 Storie di legno

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Borgo Medievale Parco del Valentino Viale Virgilio, 107 - Torino Per informazioni e prenotazioni: Servizi Educativi tel. 011 4431710/12 borgodidattica@ fondazionetorinomusei.it. - www.borgomedioevaletorino.it

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Sabato 30 maggio, dalle 10.30 alle 12.30 15.30 alle 17.30 Terra e piante, semi e fantasia

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Venerdì 1 maggio Domenica 3, 10 e 17 maggio, ore 14.30 Reggia di Venaria Reale Piazza della Repubblica Venaria Reale (TO) Per informazioni e prenotazione: tel. 011 4992333 www.lavenaria.it

io e gli altri Si rinnova l’appuntamento con la “Fiera Internazionale del Libro” di Torino, giunta alla 22a edizione. Il tema di quest’anno è “L’io e il suo rapporto con gli altri”. Sono diverse, inoltre, le iniziative per i più piccoli; una tra le tante, il Bookstock Village, grande spazio di oltre 3000 metri quadri nel Lingotto, è interamente dedicato ai giovani lettori di tutte le età. Si può scaricare il programma completo dell’iniziativa su www.fieralibro.it/it/ scuola-e-ragazzi. Da giovedì 14 a lunedì 18 maggio Lingotto Fiere Via Nizza, 280 – Torino Per informazioni: www.fieralibro.it


cultura

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L’atelier di Lollia P

ronti a salire sulla macchina del tempo? Destinazione: antica Roma. Al Museo di Antichità, le famiglie possono partecipare a un divertente “percorso gioco” sulla moda in età romana. Con “L’atelier di bellezza di Lollia”, i bambini potranno ritrovare, accompagnati dall’archeologo, gli oggetti che la romana Lollia utilizzava per confezionare i vestiti, per la cura del corpo, per acconciarsi e per esaltare la propria bellezza con gioielli preziosi. L’attività è gratuita e dura 75 minuti; è rivolta a bambini da 6 a 11 anni, che devono essere seguiti da almeno un adulto. La prenotazione è obbligatoria. Il biglietto d’ingresso al Museo costa 4 euro; è gratuito per i minori di 18 anni, per i maggiori di 65 anni e per i possessori di Abbonamento Musei. Sabato 2, 16 e 30 maggio, ore 10.30 Museo di Antichità Via XX Settembre, 88/c – Torino Per informazioni: tel. 393 5837413 info@lemusestudio.it Per prenotazioni: Soprintendenza Archeologica del Piemonte tel. 011 5213323/5212507/5214069, dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 16

RoboCup Jr Siete appassionati di robotica? Avete visto “Corto circuito” almeno cento volte? Allora non perdetevi al Lingotto di Torino la “RoboCup Jr”, la prima manifestazione nazionale dedicata ai robot. L’evento promuove progetti di robotica realizzati da giovani delle scuole superiori, a livello locale, regionale e internazionale. Gli studenti fino a 19 anni si sfideranno a suon di robot in due discipline diverse: il torneo di calcio e Rescue (i robot devono esplorare uno scenario di disastro e individuare le vittime). Sono previste conferenze, tenute da esperti nazionali, per approfondire i temi legati alla manifestazione. Da giovedì 21 a sabato 23 maggio Lingotto – Torino Per informazioni: www.robito2009.org - www.robocupjunior.org

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eventi

Revigliasco fiorita P

er un maggio ricco di colori e fragranze, a Revigliasco Torinese si svolge “Fiori in festa”, importante rassegna florovivaistica che vedrà la partecipazione dei più qualificati operatori del settore. Parallelamente all’esposizione floreale, saranno presentati deliziosi arredamenti e abbigliamenti da giardino, vasi e libri dedicati al mondo del verde. Non mancherà un’area destinata ai più piccoli che offrirà piacevoli intrattenimenti per avvicinarli al mondo della natura e dei fiori. Il costo del biglietto è di 5 euro, di cui 2 euro costituiscono un buono acquisto da spendere presso qualsiasi espositore. Sabato 16 e domenica 17 maggio Piazza Sagna - Revigliasco Torinese (TO) Per informazioni: tel. 011 8131241 - www.prolocorevigliasco.it

Fiera dei profumi e dei sapori A Sciolze, tra piazza Italia e piazzetta Piemonte, è in programma la quinta edizione della “Fiera dei profumi e dei sapori”. È una mostra mercato dove sarà possibile ammirare e acquistare straordinarie varietà rare di piante aromatiche, rose antiche e da collezione, piante acquatiche, alberi da frutta, agrumi sconosciuti, orchidee rare, attrezzature e arredamento per il giardino. Non mancheranno stand gastronomici, carichi di salumi e formaggi, e servizi di bar e ristoro. Nel pomeriggio, è previsto uno spettacolo con merenda dedicato ai bambini. Domenica 3 maggio Sciolze (TO) Per informazioni: tel. 011 9603712 info@comunedisciolze.it – www.comune.sciolze.to.it

Piossasco in Fiore Ritorna l’appuntamento con “Piossasco in Fiore”, mostra-mercato di floricoltori, vivaisti e hobbisti. Tema centrale dell’evento è il fiore, di ogni tipologia, da quella più semplice e naturale a quella modellata e valorizzata dalla creatività dell’appassionato. La manifestazione si terrà lungo le vie del centro storico, dalle 8 alle 19, e per l’occasione, i negozi rimarranno aperti e sarà istituita l’isola pedonale. Domenica 17 maggio, dalle 8 alle 19 Piossasco (TO) Per informazioni: Daniela Zoppetto tel. 011 9064698 (orario negozio) - www.assocomcspiossasco.it

573a Corsa dei Buoi La tradizione è di scena ad Asigliano Vercellese dove si svolge la “Corsa dei Buoi”, giunta alla 573a edizione. Nata nel lontano 1436, la manifestazione consiste nel far correre quattro coppie di buoi che, trainando un vecchio carro agricolo, devono percorrere un tragitto di 200 metri circa. La corsa ha origine da un episodio storico: gli abitanti del paese, attanagliati dalla peste, chiesero la grazia a San Vittore. Il miracolo avvenne. Da allora, la seconda domenica di maggio, grazie a questo appuntamento si rinnova il voto al Santo. L’evento è preceduto e seguito da rituali. Nel Parco comunale di Asigliano, parallelamente, si tiene “Saporinfiera”, rassegna enogastronomia di prodotti tipici piemontesi. Domenica 10 maggio Asigliano Vercellese (VC) Per informazioni: cell. 340 8347527 comitato@asigliano.it www.asigliano.it

Sagra della tinca e dell’asparago A Poirino si svolge la 52a edizione della “Sagra della tinca e dell’asparago”, tra tradizione, unicità e bontà. Domenica 10 maggio - Poirino (TO) Per informazioni: www.comune.poirino.to.it

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eventi GGl’agenda

Quintessenza A

Savigliano potrete dilettare le vostre narici, e non solo, con “Quintessenza. Dove le erbe e le spezie si svelano ai 5 sensi”, manifestazione dedicata alle piante officinali, erbe e spezie. Nell’antica piazza Santarosa e in tutto il centro cittadino, saranno esposte erbe curative, aromatiche ma anche cosmesi naturale, aromaterapia e prodotti naturali per il benessere. Il mercatino sarà aperto il sabato dalle 16.30 alle 23 e la domenica dalle 9 alle 19. La manifestazione prevede, inoltre, incontri per gli appassionati e addetti ai lavori, laboratori didattici per grandi e piccini, aree degustazioni e luoghi di sperimentazione dell’uso delle erbe per la bellezza e il benessere. La domenica sarà allestita una grande esposizione di vivaisti che metteranno in mostra piante rare e da giardino. Sabato 16 e domenica 17 maggio Savigliano (CN) Per informazioni: tel. 0172 712536 info@entemanifestazioni.com - www.entemanifestazioni.com/quintessenza

A zonzo per la Granda Amél’Amèl - Festival dei Mieli Siete in vena di un dolcissimo weekend? Non perdetevi a Sommariva del Bosco “Amél’Amèl - Festival dei Mieli”. Potrete curiosare tra i banchi della mostra mercato, scovando tante specialità di miele e le sue diverse combinazioni. Gli eventi enogastronomici saranno accompagnati da altri appuntamenti come spettacoli, concerti, seminari dedicati al miele e non solo. Da venerdì 15 a domenica 17 maggio Sommariva del Bosco (CN) Per informazioni: tel. 0172 566200 cultura@sommarivabosco.it - www.amelamel.it Festival degli Spaventapasseri Se siete da sempre appassionati delle avventure de “Il mago di Oz”, la meta che fa per voi è Castellar, località in provincia di Cuneo. Per una settimana intera, il borgo si trasforma in un grande teatro a cielo aperto dove gli spaventapasseri, creati dagli abitanti del paese, saranno i protagonisti. La manifestazione prevede, inoltre, spettacoli, eventi legati all’enogastronomia e alla promozione dei prodotti tipici. Da domenica 3 a domenica 10 maggio Castellar (CN) Per informazioni: tel. 0175 76121/76196 spaventapassericuneo@libero.it www.comune.castellar.cn.it Il Giardino Incantato di Villa Tornaforte Giunta all’ottava edizione, “Il Giardino Incantato di Villa Tornaforte” è una mostra-scambio di bonsai e di piante rare e insolite. La manifesta-

zione, che sarà inaugurata alle 11, prevede anche un’area riservata ai prodotti tipici locali. Domenica 17 maggio Località Madonna dell’Olmo – Cuneo (CN) Per informazioni: tel. 0171 444457 daniela.vola@comune.cuneo.it www.comune.cuneo.it/attivitaproduttive Festa del Po Nata per celebrare la primavera, è un’antica festa che, oggi, è dedicata al fiume Po. Il programma della manifestazione è ricco di appuntamenti: concerti, mostre di pittura e fotografia, escursioni lungo il Po con la guida di accompagnatori naturalistici. Sabato e domenica, i golosi troveranno ghiottonerie per i loro denti con la “Merenda Sinoira” che propone un menu a base di pesce di fiume. Sempre la domenica sarà allestito un mercatino. Da venerdì 15 a domenica 17 maggio Faule (CN) Per informazioni: tel. 011 974113 www.comune.faule.cn.it Sapori di Langa A spasso tra le antiche vie e piazze di Clavesana, troverete cultura, gusto e tradizioni legate al territorio dell’antico Marchesato. Sarà, inoltre, presente un’esposizione di prodotti tipici gastronomici e artigianali. Domenica 17 maggio, dalle 8 alle 19 Clavesana (CN) Per informazioni: tel. 0173 790103 info@clavesana.info - www.clavesana.info

Porté Disné Voglia di trascorrere una giornata d’altri tempi? Allora non potete mancare alla 16a edizione di “Porté Disné”, passeggiata enogastronomica tra le rocche del Roero. La manifestazione è un pranzo itinerante a tappe, articolato dall’aperitivo al dolce, che riprende il rito contadino del portare il pasto ai familiari impegnati nella vigna. I contadini per un giorno, muniti di un cestino con posate e bicchieri, partono da Montà per arrivare a Canale, passando attraverso sentieri suggestivi. Il costo della partecipazione è di 35 euro ed è gratuito per i ragazzi sotto i 14 anni. Il costo include alimenti, vini, cestino, piatto, posate, bicchieri e servizio trasporto. Per i gruppi numerosi, è previsto un biglietto gratis ogni 10 partecipanti. La prenotazione è obbligatoria. Domenica 31 maggio Montà – Canale (CN) Per informazioni e prenotazioni: Comune di Montà tel. 0173 977423, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 info@portedisne.it www.portedisne.it

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eventi

Fantastica giornata A

tutti i bambini, grandi e piccini: a Bricherasio potrete riscoprire i giochi di una volta con “Una Giornata Fantastica”, appuntamento giunto alla terza edizione. Tra piazze, vie e giardini, si farà un salto indietro nel tempo, ritrovando i giochi dimenticati dei nonni. Semplici passatempi che stimolano il gusto creativo del giocare. Gli svaghi saranno diversi e per tutti i gusti: giochi in piazza con elastico, tiro alla fune, la settimana, le biglie su pista in sabbia, la corda, l’orologio di Milano fa tic- tac e la carriola. E ancora, laboratori di composizione con fiori ed erbe, di maglia e di lettura di favole. La manifestazione comincerà alle 14 con l’ingresso dei bimbi nella “porta del tempo” in piazza Santa Maria e si concluderà con la Merenda Sinoira “al Castello” alle 17.30. In caso di pioggia, si farà merenda presso l’Ala Comunale. Domenica 24 maggio Bricherasio (TO)

Mercatini a Torino

Intrecci di fili

Se amate gironzolare tra i banchi dei mercatini, alla ricerca di pezzi rari o cibi particolari, ecco qualche idea per trascorrere piacevoli weekend. E senza dover andare troppo lontano dalla città. Oasi dei prodotti tipici Mercatino di prodotti agroalimentari di qualità. Tutto il giorno. Domenica 3 maggio Piazza Palazzo di Città – Torino Per informazioni: tel. 011 6177211 angelo.cremaschini@alice.it Il libro ritrovato Mostra mercato di libri antichi e stampe d’epoca. Tutto il giorno. Domenica 3 maggio Portici di Piazza Carlo Felice – Torino Per informazioni: tel. 011 4375024 info@sullaparola.it Mostra Mercato delle Lavorazioni Artistiche ed Artigianali Arte e artigianato in mostra per acquistare o anche solo per il piacere di ammirare piccoli capolavori. Tutto il giorno. Domenica 3 maggio Via Cesare Battisti – Torino Per informazioni: tel. 0124 800246 matteo.pittaluga@alice.it Extravaganza Mercatino di oggetti e abbigliamento vintage e moderno. Tutto il giorno. Sabato 9 maggio Piazza Carlo Alberto – Torino

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Per informazioni: tel. 0121 353465 info@effettovintage.it Ogni frutto ha la sua stagione Mercatino di prodotti agricoli e artigianali delle produttrici piemontesi. Tutto il giorno. Domenica 17 maggio Piazza Carlo Alberto – Torino Per informazioni: tel. 011 534415 - piemonte@cia.it Fera d’la Leja Mercatino delle pulci di oggetti usati. Tutto il giorno. Domenica 17 maggio Via San Donato – Torino Per informazioni: tel. 333 2732250 Mercato Prodotti Tipici della Campagna Piemontese Mercatino di prodotti tipici. Domenica 17 maggio Piazza Madama Cristina – Torino Per informazioni: tel. 011 6177211 angelo.cremaschini@alice.it Oltre Mercato Mercatino di prodotti biologici, naturali ed ecocompatibili. Tutto il giorno. Sabato 23 maggio Piazza Palazzo di Città – Torino Per informazioni: tel. 0124 617093

“Intrecci di fili” è una mostra mercato di prodotti artistici realizzati dalle donne detenute della casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino. Ci saranno anche delle magliette (parte della vendita di questo prodotto sarà devoluta alla casa circondariale) il cui packaging è stato realizzato completamente a mano con plastica riciclata da “We made it”. Da

7 a sabato 9 mag9 alle 12 e dalle 15

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19 Eventa Via dei Mille, 42 – Torino Per informazioni: lcdppress@ymail.com alle


Incontro con la magia del colore L’Atelier di arte e letteratura Elios propone un incontro con la magia del colore. Lunedì 4 e 18 maggio, ore 15.30 Atelier di arte e letteratura Elios Via Manin, 20 – Torino Per informazioni: tel. 011 4432004 labpittura@comune.torino.it Pagine in Danza Con coreografie e scenografie ispirate al Centenario del Futurismo e alla prima edizione dei “Giochi Mondiali dell’Aria” di Torino, i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado, guidati da Associazioni di Danza, saranno i protagonisti di spettacoli di danza. Martedì 12, mercoledì 13 e giovedì 14 maggio Teatro Salesiani Crocetta Via Piazzi, 25 – Torino Per informazioni: tel. 011 852549/2472157 progettoarte@comune.torino.it Musica per i più piccini Il Laboratorio musicale Il Trillo organizza Musica per i più piccini. Giovedì 7 e 14 maggio, ore 17 Laboratorio musicale Il Trillo Via Manin, 20 – Torino Per informazioni: tel. 011 4432009 labiltri@comune.torino.it La musica manouche Musica dal vivo per genitori e bambini. Giovedì 21 maggio, ore 17 Laboratorio musicale Il Trillo Via Manin, 20 – Torino Per informazioni: tel. 011 4432009 labiltri@comune.torino.it Festival under 15 Il Centro per l’Educazione all’Identità e le Culture presenta il Festival under 15, ovvero la Fiera dell’Amicizia. Ci saranno giochi, musica, danza e un mercatino di manufatti i cui proventi verranno devoluti ai terremotati dell’Abruzzo e al CISV. Domenica 10 maggio, dalle 10 alle 18 Piazza Castello – Torino Per informazioni: tel. 011 7410430 - labidentitaeculture@comune.torino.it Giornata Mondiale del Gioco Una settimana di giochi nelle ludoteche Avrah Kadabra, Drago Volante, L’Aquilone, Serendipity, San Giocondo e nel Punto Gioco Cirimela. Da domenica 24 a sabato 30 maggio Per informazioni: ludoteca Avrah Kadabra Corso San Maurizio, 6 - Torino tel. 011 4420510/0511 - labkadabra@comune.torino.it

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eventi

La Notte è piccola “L

a Notte è piccola” è un’escursione facile a piedi nel bosco, dedicata alle famiglie con i bambini. La visita è accompagnata dalle guide del Parco. Il costo è di 3 euro a partecipante; la prenotazione è obbligatoria. La partenza è dall’ingresso Cascina Brero. Sabato 2 e sabato 16 maggio, ore 20.30 Parco Regionale La Mandria Viale Carlo Emanuele II, 256 - Venaria Reale (TO) Per informazioni e prenotazioni: Punto Informativo Ponte Verde Tel. 011 4993381 - www.parcomandria.it

gita a casa canada

Tutti in collina Giovedì 7 maggio, dalle 21.20 alle 23 circa Voci nella notte Nei boschi del Parco Naturale della Collina Torinese, lasciatevi conquistare dall’avventura, andando alla scoperta della vita notturna nel bosco. Avrete la possibilità di ascoltare tutto ciò che, di solito, non si riesce a vedere. L’attività è rivolta ad adulti e a famiglie con bambini; la prenotazione è obbligatoria. La quota di partecipazione è di 7 euro per gli adulti e 4 euro per i bambini fino a 14 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio, 6 euro per gli adulti e 3 euro per i bambini fino a 14 anni). Domenica 10 maggio, dalle 15.30 alle 18.30 C’era una volta… il bosco racconta È un’escursione di mezza giornata nei boschi della Collina Torinese, rivolta a famiglie con bambini. Si andrà alla scoperta di fiabe, leggende, racconti sul bosco e sui suoi abitanti, reali o fantastici. Lungo il sentiero scelto per vivere un’esperienza emozionante, saranno proposte una serie di letture ricche di suggestioni e attività di esplorazione. Basterà chiudere gli occhi, mettersi in ascolto e liberare la fantasia. La quota di partecipazione è di 7 euro per gli adulti e 5 euro per i bambini fino a 12 anni (per i possessori della Tessera Caleidoscopio, 6 euro per gli adulti e 4 euro per i bambini fino a 12 anni). La prenotazione è obbligatoria. Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese Strada Funicolare, 55 – Torino Per informazioni e prenotazioni: Tel. 011 8903667 cvparcosuperga@artefatto.com

Camminare lentamente per il Monferrato Per tutti gli appassionati della camminata dall’andatura tranquilla, nell’ambito dell’iniziativa “Camminare lentamente per il Monferrato”, si svolgerà “Sul sentiero di Don Bosco”, occasione ideale per passeggiare in armonia con i ritmi della natura. La passeggiata doveva inizialmente avere luogo domenica 19 aprile ma è stata rimandata a causa del maltempo. Al termine del percorso ci sarà un momento di ristoro con prodotti locali.

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Il ritrovo è previsto presso la Fattoria Didattica “La Cascinetta” e il costo d’iscrizione è di 3,50 euro. Domenica 31 maggio, ore 14 Fattoria Didattica “La Cascinetta” Borgo Bianchi, 86 – Villanova d’Asti (AT) Per informazioni: Fattoria Didattica “La Cascinetta” Tel. 0141 937058 cell. 333 2629390/333 5706543 raviolafarm@libero.it www.camminarelentamente.wordpress.com

In occasione dell’apertura del nuovo Rifugio Melano, è in programma una facile passeggiata tra i boschi del Ciardonet, vicino a Pinerolo. La gita, che fa parte delle iniziative CAI Baby, vi porterà alla scoperta della nuova collocazione di Casa Canada. A contatto con uno splendido ambiente incontaminato, escursionisti grandi e piccini potranno camminare agevolmente, immersi nella cornice suggestiva delle “Dolomiti Piemontesi”. Il percorso è adatto anche a anche a passeggini “all road”. Domenica 24 maggio Rifugio G. Melano Pinerolo (TO) Per informazioni: Ombretta Pellerey cell. 333 3817684 Alessandro Lazzari cell. 339 4028596 www.caipinerolo.it


eventi GGl’agenda

Bosco parlante U

n percorso a tappe che avrà come filo conduttore la lettura della storia di Luì. All’interno del Parco Fluviale Gesso e Stura, si potrà scoprire l’arte di andare nel bosco, giocando con le forme naturali. I piccoli esploratori potranno disseminare tanti soli gialli, qua e là, e costruire sonagli e libri parlanti. La merenda è offerta dal parco ma è necessario portare un piccolo cestino. L’animazione è a cura di Elisa Dani e Frank Priola della Compagnia Il Melarancio. L’attività è rivolta a bambini tra 6 e 10 anni. L’iscrizione è obbligatoria; la quota di partecipazione è di 3 euro. Il luogo di ritrovo specifico verrà indicato al momento dell’iscrizione. Sabato 16 maggio, ore 14.30 Cervasca (CN) Per informazioni e prenotazioni: Parco Fluviale tel. 0171 444501 parcofluviale@comune.cuneo.it - www.parcofluviale.cuneo.it

La carrozza dei golosi Adagiati comodamente su una carrozza trainata da due splendidi cavalli, potrete ammirare, attraverso un lungo percorso, il Parco La Mandria in un’ottica del tutto insolita. Un’affascinante passeggiata che si snoda tra boschi e radure silenziose. All’imbrunire, quando il pancino brontola, è prevista una sosta con degustazione di cibi antichi, alla ricerca di sapori perduti. Il costo è di 40 euro a partecipante, tutto compreso; 20 euro per i bambini da 3 a 6 anni. La partenza è fissata presso l’ingresso Ponte Verde. La prenotazione è obbligatoria. Martedì 5 e 19 maggio, ore 17.30 Parco Regionale La Mandria Viale Carlo Emanuele II, 256 - Venaria Reale (TO) Per informazioni e prenotazioni: Punto Informativo Ponte Verde Tel. 011 4993381 - www.parcomandria.it

GG e gelato Se avete voglia di conoscere la banda di Giovani Genitori, ci troverete di persona alla Fattoria del gelato di Pianezza. Vi attende un buon gelato da gustare e tanti giochi con gli animali, in più potrete fare quattro chiacchiere con noi e darci qualche suggerimento. Anche le lusinghe sono ben accette. Sabato 30 maggio Fattoria del gelato Via Grange, 44 – Pianezza (TO) Per informazioni: cell. 340 1607375 - www.lafattoriadelgelato.it

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eventi

Disturbi alimentari L

o “Studio Torricelli. Psicologia e Formazione” organizza dei seminari, dedicati ai genitori. Gli incontri affrontano dai disturbi alimentari alle problematiche di infanzia e adolescenza.

Lo Studio Torricelli. Psicologia e Formazione Via Torricelli, 66 – Torino Per informazioni: tel. 011 7641175, dalle 9.30 alle 13.30

Mercoledì 6 maggio, dalle 18 alle 21 I disturbi alimentari: quali i fattori di rischio a partire dall’infanzia Sabato 16 maggio, dalle 9 alle 18 La comunicazione nella coppia: coppie sane e coppie disfunzionali: quale la differenza? Mercoledì 20 maggio, dalle 18 alle 21 L’educazione sessuale e affettiva: cosa e come rispondere alle domande dei nostri figli

Cresco in cascina “Bottega Famiglie. Progetto 0 – 3” presenta l’ultimo appuntamento del ciclo “Cresco con il mio bambino”. Giovedì 14 maggio, dalle 17 alle 19 Gesti, silenzi e parole con i bambini: fiabe e filastrocche

Cascina Roccafranca Via Rubino, 45 – Torino Per informazioni: tel. 011 4436250 inforoccafranca@comune.torino.it – www.cascinaroccafranca.it

Sportello d’Ascolto ABA L’ABA, Associazione impegnata nel campo della prevenzione, informazione e ricerca su anoressia, bulimia, obesità e disturbi alimentari, apre uno sportello d’ascolto. Lo spazio, dedicato a giovanissimi e adulti che hanno così la possibilità di confrontarsi con esperti, raccoglie interrogativi, dubbi e problematiche riguardanti il cibo e il corpo. Secondo e quarto giovedì di ogni mese, dalle 10 alle 12 Sabato 9 maggio, dalle 10 alle 12 ABA Torino Corso Tassoni, 14 – Torino Per informazioni: tel. 011 7719091 abatorino@virgilio.it


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Imparo anch’io L

a sezione torinese dell’ A.I.D., Associazione Italiana Dislessia, organizza “Imparo anch’io: informatica ed apprendimento”, campus estivo, in programma da lunedì 15 a sabato 20 giugno, riservato ad alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). L’obiettivo dei corsi è incrementare l’autonomia nell’apprendimento dei ragazzi attraverso l’uso di diversi strumenti, in prevalenza di tipo informatico. Il gruppo di partecipanti sarà formato da 14 ragazzi. Per iscriversi è necessario compilare, entro venerdì 8 maggio, il modulo di “Preiscrizione e Privacy” (scaricabile dal sito www.aidtorino.org) e inviarlo via fax al 011 8393757 o tramite e-mail al ctstorino@ itcarduino.it. La comunicazione di accettazione o meno del partecipante sarà data via e-mail entro venerdì 22 maggio. La quota d’iscrizione è di 250 euro (200 euro per i figli di soci A.I.D.), più 25 euro per la gita. Il Campus avrà luogo presso l’I.T.C.S. V. e L. Arduino in via Figlie dei Militari 25 a Torino. Da lunedì 15 a sabato 20 giugno I.T.C.S. V. e L. Arduino Via Figlie dei Militari, 25 – Torino Per informazioni: campus@aidtorino.org

Pane, Focaccia e Pizza... Voglia di mettere le mani in pasta? La Fucina del Gusto propone un corso pratico di panificazione con farine biologiche, che fornirà le competenze adeguate per farsi il pane in casa. Il costo di una lezione, comprensivo di ingredienti, è di 50 euro; per l’intero corso (tre lezioni), 130 euro. È necessaria l’iscrizione. Sabato 9, 23 maggio e sabato 6 giugno, dalle 16 alle 20 Corso Regina Margherita, 236 Torino Per informazioni: Stefano Gamba cell. 349 5847521 Francesco Aime cell. 340 7139803 info@lafucinadelgusto.it www.lafucinadelgusto.it

Feste


appuntamento a

Laboratori e giochi A

maggio, nuovi appuntamenti in programma a Grulandia, il parco divertimenti di Shopville Le Gru dedicato ai bambini da 3 a 10 anni. Sono previsti, inoltre, un laboratorio d’inglese, che si terrà ogni lunedì fino a giugno, e un laboratorio d’igiene orale “com’è bello lavarsi i denti!”, ogni mercoledì. Grulandia è aperta da lunedì a venerdì dalle 15 alle 20.30, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 21. Da lunedì 4 a sabato 9 maggio Laboratorio per creare addobbi di Primavera per Grulandia

Da lunedì 11 a sabato 16 maggio Laboratorio per creare il Gioco dell’Oca Da lunedì 18 a sabato 23 maggio Laboratorio per creare bottiglie Da lunedì 25 a sabato 30 maggio Concorso di disegno sulla Savana Grulandia Centro Commerciale Shopville Le Gru Via Crea, 10 - Grugliasco ( TO ) Per informazioni: www.legru.it

Pensiamoci insieme L’ OMI, Opera Munifica Istruzione, presenta “Pensiamoci insieme”, spazio di consultazione che affronta alcune problematiche relative all’infanzia (come i pianti, le inappetenze o la difficoltà ad addormentarsi), dedicato alle famiglie con bambini da 0 a 5 anni. Gli incontri sono cinque e la prenotazione è necessaria. L’OMI è titolare anche del “Nido della Musica” (in via delle Rosine 14), il nido di infanzia condotto in associazione con la Cooperativa Ass.i.s.te, che privilegia il linguaggio musicale. Ecco, inoltre, il calendario dei seminari musicali:

Presso l’associazione sportiva “Ippocampo”, ci sarà una festa con raccolta fondi per regalare incontri di ippoterapia a un bambino diversamente abile.

Sabato 9 maggio, dalle 9.45 alle 13 Osservare per comprendere Sabato 30 maggio, dalle 9.45 alle 13 Il pensiero che accompagna Opera Munifica Istruzione Via San Massimo, 21 – Torino Per informazioni e iscrizioni: tel. 011 8178968 operamu@tin.it - www.santapelagia.it

Sabato 23 maggio, ore 15 Via Silvio Pellico, Madonna della Scala – Cambiano (TO) Per informazioni: Chiara cell. 348 6928155 www.asd-ippocampo.it

Dancin’ Summer 2009 Al 45° Nord dal 9 luglio, tutti i giovedì dalle 21, le scuole di danza, canto e recitazione avranno a disposizione, gratuitamente, un vero palco di 6x8 metri per far esibire i propri allievi e ricevere i meritati applausi. In più, saranno disponibili service audio e luci, lettore cd, microfoni, backstage e un battage pubblicitario degno delle grandi compagnie. La prenotazione è gratuita ma obbligatoria. Dovrà essere presentata entro e non oltre il martedì antecedente la settimana di interesse alla Direzione del

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Ippocampo

Centro, al tel. 011 6811184 oppure fax 011 6495963 o all’e-mail info@45nord.com, specificando nell’oggetto “Partecipazione evento “45° Nord: Dancin’ Summer 2009”.

45° Nord - Entertainment Center Via Postiglione, 1 - Moncalieri (TO) Per informazioni: www.45nord.com


art lab GGrubriche Monya Lucisano

costo

o 4 eur

Mamma ho fatto tris!

Ecco tutto l’occorrente per costruire il gioco del tris: 1 foglio rosso di gomma spugnosa (cm 20x30), 2 cartoncini colorati, calamite colorate (Ikea), pennarello nero e rosso, forbici, colla vinilica, matita e righello.

Disegnate, sul foglio di gomma spugnosa, un cuore con la matita. Ritagliatelo e disegnate al suo interno un rettangolo di cm 16,5 x 12, dividetelo in tre parti uguali in modo da creare una griglia con 9 rettangoli.

Disegnate 5 fiori colorati e ritagliateli. Prendete 5 calamite colorate e togliete le calamite nere che vi serviranno per essere attaccate, con la colla vinilica, all’interno dei fiori. Per renderle più gradevoli incollate dei cerchi gialli sopra. Queste saranno le pedine per la mamma.

Prendete 5 calamite gialle e disegnate delle faccine sorridenti. Personalizzate con i pennarelli il cuore, attaccatelo al frigorifero o su una superficie di metallo (ma si può giocare anche sul tavolo) con le due calamite rosse. Con le altre potete iniziare la vostra partita.

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GGrubriche bimbi

ci! Emma come cres ichette e am Auguri dalle tu

e ci regali Sono tre annirichprincipessa, gu emozioni: au imissimissimo... ti amiamo tantmiss mam a e papà

ese.... ba ha già un ma’ La nostra bimal tin et p ol un bacio laa‘pe dal suo papà m am m a su dalla

o! passato di temp Hey roccia, ne è buon compleanno Tanti auguri di e famiglia da padri

milla! Tanti auguri Ca amma m Ti voglio bene,

rincipesse Alle nostre 3 p papà da mamma e

fatti da voi Sergio Mi chiamo il mare” o ll e b “Com’è

Lucrezia Mi chiamo 3 e Sezion

Samuele Mi chiamo 4 e n Sezio

Sara Mi chiamo 1 e n Sezio

Arrivano in redazione, numerosissime, le opere dei piccoli disegnatori. Questo mese ne abbiamo selezionate 4. Prossimo appuntamento sabato 30 maggio alla Fattoria del Gelato di via Grange 44 a Pianezza, ore 16.

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sorridi sei su gg GGrubriche

Il test d’ammissione Quante volte avete sentito dire che per fare i genitori bisognerebbe aver passato un esame? Siamo d’accordo: un test – effettivamente - serve. Controllate anche voi se siete mamme o papà da 100 punti.

Sezione uno - Matematica Segna due punti tutte le volte che hai detto questa frase oggi 1] Non mi interessa quello che fanno gli altri bambini 2] …è così e basta! 3] Finisce che vi fate male 4] È tardi 5] Sto contando: uno… due… 6] Perché sono la mamma (il papà) 7] Ne parliamo stasera 8] Perché tuo fratello (sorella) sta piangendo? 9] Shhh 10] Ancora cinque minuti

Sezione Due - Abbinamenti Segna quattro punti per ogni parola che riesci ad abbinare alla corretta definizione 1] Amoxicillina 2] Lego 3] Galoche 4] Fetta al latte 5] Huntik A] Piccoli mattoncini di plastica colorata che si mimetizzano sul pavimento prevalentemente dove cammini a piedi nudi. B] Pezzi di gomma intrisi di batteri, lasciati umidi ad ammuffire sotto il letto. C] Sciroppo rosa al sapore di fragola che fa parte della regolare dieta di un ragazzino. D] Il prossimo motivo per cui spenderai un sacco di soldi in gadget da edicola. E] Merenda magica che tutti i bambini adorano e che scatena sensi di colpa in tutte le mamme.

Sezione tre - Problem Solving Segna cinque punti per la soluzione di ogni problema 1] Sono le 8.50. La scuola inizia alle 9. Dove hai lasciato le chiavi della macchina? 2] Lei dice che ha cominciato lui. Lui dice che ha cominciato lei. Chi ha ragione? 3] Stai andando all’ufficio postale con due borse della spesa, due bambini e zero parcheggio. Quando ti squilla il telefono? 4] Alle 5 devi accompagnare a danza Deborah, Carlo agli scout e devi ancora prendere Marco all’asilo. Non essendo la pecora Dolly, come fai?

Sezione quattro - Velocità Segna 19 punti se sai identificare quale di queste tre cose è più efficiente per far stare zitti i bambini. Aspirapolvere - Scotch da pacchi - Tv digitale



• occhiali Tre sedi Più di 20 ottici optometristi Strumentazione scientifica d’avanguardia Vista e sole Occhiali per uso professionale, subacquei e sportivi Le migliori marche • Lenti a contatto Centro specializzato per l’applicazione Topografia corneale Lenti ad altissimo comfort per uso prolungato Lenti speciali per patologie Lenti a contatto per bambini • Laboratorio Consegna con massima celerità Riparazioni e adattamenti Centro di eccellenza per lenti multifocali



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