i 100 personaggi dell'odonomastica di Brindisi che attraversano tutta la storia della città

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GIANNI RIZZO

(Brindisi, 5 aprile 1924 – Roma, 4 febbraio 1992)

Fu, Gianni, un bravo e molto attivo attore cinematografico. La sua filmografia contò più d’una settantina di titoli. E fu anche interprete in serie televisive e in lavori di prosa per la RAI. Si diplomò all'Istituto Magistrale di Brindisi e si trasferì poi a Roma per intraprendere la carriera di attore teatrale. Si laureò in Lettere e Filosofia, ma scartò l’idea dell’insegnamento, sbocco naturale per la sua laurea. Volle fare l’attore, e il debutto sul grande schermo come attore cinematografico avvenne negli anni Quaranta, dapprima con piccole parti, poi con ruoli da caratterista di maggiore impegno. Fu impiegato in ruoli da caratterista in film storici, per esempio in Peplum, della commedia all’italiana, o di genere poliziottesco, eccetera. Fu spesso interprete di personaggi cinici se non malvagi, per esempio, nel film La città dolente di Mario Bonnard, interpretò il ruolo di una spia vendicativa e priva di scrupoli. Queste caratteristiche gli rimasero impresse per quasi tutta la carriera e soltanto nella parte finale della carriera riuscì a liberarsi dallo scomodo cliché, con la recitazione in film del cosiddetto cinema d’autore, quando lavorò con, per citare alcuni dei registi, Roberto Rossellini, Alberto Bevilacqua, Pier Paolo Pasolini, e Pietro Germi. Come attore fu attivo dal 1944, quando debuttò in Macario contro Zagomar diretto da Giorgio Ferroni, fino al 1986, con l'ultima interpretazione nel ruolo dell'inviato papale in “Il nome della rosa” di Jean-Jacques Annaud, il suo ultimo film. Negli ultimi tempi convisse a Roma con una nobildonna. Poi, le sue condizioni di salute si aggravarono, il suo fisico si appesantì e dovette sottoporsi giornalmente a dialisi, fino alla morte. 118


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