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L'IMU salvabilancio, la Lega con crisi di identità e altre stranezze... Di questi tempi, si sa, non è semplice arrivare alla quadratura di bilancio nei comuni. L'Amministrazione di centrodestra poglianese, tuttavia, ha trovato il modo di farlo. A spese dei cittadini. Dopo aver infatti tifato per l'abolizione della vecchia ICI, protestato contro l'introduzione dell'IMU e applaudito i grandi leader che dichiaravano ingiusto pagare le tasse, ecco che presenta un bilancio di previsione 2012 che, se quadra, lo deve solo alle entrate derivanti dall'IMU. D'un tratto l'IMU, da imposta ingiusta e iniqua, diventa "l'obbligo imposto dall'alto". E visto che l'applicazione delle aliquote minime stabilite dal Governo non basta, ecco che le famiglie poglianesi si troveranno a pagare l'IMU secondo aliquote maggiorate: 4,5% per l'abitazione principale e 8,6% per le altre proprietà. E così, di tutta fretta, la nostra amministrazione corre verso l'approvazione del bilancio senza una reale previsione delle entrate derivanti dall'IMU, spremendo cautelarmente le tasche dei cittadini e senza preoccuparsi delle sorti che dovrà affrontare la politica fiscale da oggi al termine di versamento della prima rata a giugno. Adottato anche un regolamento comunale IMU incurante delle modifiche che la legge ha apportato, rendendo ancora più arduo il compito interpretativo dei cittadini poglianesi, già confusi dalle vicende "ICI - no ICI - IMU..." Non si pone certo questioni la componente leghista del consiglio, che dopo aver dimenticato di essere stata al governo fino a qualche mese fa, dopo aver scordato anche che questa IMU porta la firma di Calderoli (introdotta dal Consiglio dei Ministri in cui, insieme al Ministro per le semplificazioni, sedevano Bossi e Maroni) e dopo infine aver cambiato idea inneggiando allo sciopero tributario, sorprende tutto l'elettorato con un quanto mai inaspettato voto a favore delle aliquote IMU nella loro misura peraltro superiore ai minimi imposti dalla legge. Non ci resta che sorridere dunque passando dalla sezione della Lega poglianese dove è esposto ormai da tempo un quanto mai singolare manifesto contro l'imposta della discordia, constatando la ormai preoccupante confusione che aleggia in questo partito, forse troppo intento di questi tempi a fare ordine al suo interno tra diamanti e lauree albanesi nel disperato intento di dare forma ad una linea politica stabile e sensata. Non si finisce dunque di stupirsi di fronte alle scelte di questa amministrazione, che, ahinoi, a parole tenta di affascinare e a fatti, e soprattutto a numeri, continua a deludere. sito internet: http://viverepogliano.blogspot.com posta elettronica: viverepogliano@gmail.com


bilancio comunale 2012 ENTRATE: qualche numero… Imposte (tra cui IMU) € 1.443.000,00 Addizionale Irpef € 920.000,00 Alienazioni immobili e diritti reali € 400.000,00 Oneri di urbanizzazione € 1.285.500,00 Mentre il Piano di Governo del Territorio è ricco di opere che l’Amministrazione promette di mettere in cantiere, di finanziamenti in bilancio (sia in quello di previsione per l’anno in corso sia in quello pluriennale) non se ne vedono. E così ci chiediamo: come pensa l’amministrazione di concretizzare i suoi progetti? Il Sindaco ci ricorda che le entrate sono limitate, scaricando ancora una volta le colpe sulle minori entrate destinate agli enti locali. Certo non neghiamo le difficoltà economiche che si presentano oggi, ma non è forse compito di chi governa trovare le risorse per realizzare i programmi? Può la crisi economica giustificare l’assenza di risultati concreti, l'assenza nell'anno 2011/2012 del piano di diritto allo studio che non ha permesso di finanziare progetti integrativi per le nostre scuole, l’assenza di servizi che facciano fronte all’incremento abitativo che si va prevedendo, l’assenza di progetti nel sociale a sostegno delle fasce deboli, l’assenza di provvedimenti a fronte delle problematiche lavorative che hanno interessato non da meno anche il nostro territorio? NO. Tutto ciò non è giustificabile. Pretendiamo da chi ci governa che sappia SCEGLIERE. Il bilancio, che definisce le risorse, le spese e gli investimenti, è proprio frutto di scelte. Scelte che devono avere al centro le persone, i loro bisogni e le loro aspettative, che devono avere al centro la collettività, le opportunità di crescita e le capacità di costruire insieme. Il bilancio di previsione non può essere un insieme di parole e numeri incongruenti come, purtroppo, quello che questa Amministrazione ha presentato ai poglianesi.

Una nostra proposta: Vivere Pogliano ha presentato un emendamento al bilancio di previsione che prevedeva la destinazione delle entrate derivanti dal 5‰ e di parte dei proventi derivanti dalle multe per violazioni al codice della strada comminate dal corpo di polizia municipale, all’attivazione di una procedura per favorire il lavoro occasionale di tipo accessorio e di solidarietà attraverso i buoni lavoro a favore delle persone in stato di precarietà lavorativa o difficoltà economica. La maggioranza ha respinto l’emendamento, nascondendosi dietro fantomatici tecnicismi e dimostrando così l’incapacità politica di incidere nelle scelte che chi governa ha il dovere di compiere.


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