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Gabiano e dintorni

Il mensile dal Nost MunfrĂ

G&d

Settembre 2012


Le vie del Signore sono infinite? ma qualcuno le ha messe in rete! di Enzo Gino

Ponzano/Crea sede del Centro di documentazione dei Sacri Monti, Calvari e complessi devozionali europei

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Pochi sono a conoscenza che in Piemonte è attivo da anni l’unico Centro di documentazione dei Sacri monti, Calvari e complessi devozionali Europei Formalmente la struttura che ospita il Centro si trova nel territorio Comunale di Ponzano proprio accanto a Crea che ospita invece il celeberrimo Sacro monte, nonché area attrezzata, nonché parco, da anni riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. Il Centro fu fondato da Amilcare Barbera nel 2000 anche se ufficialmente è stato istituito nel 2005 dalla Regione Piemonte presso il Parco Naturale del Sacro Monte di Crea. Obiettivi sono la raccolta, conservazione e divulgazione della documentazione inerente gli insiemi monumentali, l’attività di ricerca, la promozione e lo sviluppo di attività editoriali quali momenti di confronto e di cooperazione. Da allora è stata raccolta una copiosa documentazione che riempie una intera biblioteca sui luoghi d’Europa dedicate alle diverse rappresentazioni del sacro. Ne sono stati censiti ben 1805 riportati in un volume bilingue Italiano e inglese pubblicato nel 2001 dalla nota casa editrice De Agostini. Per ciascun complesso devozionale sono previste quattro voci sostanziali: la scheda descrittiva, la planimetria, le fotografie, la bibliografia. Al momento sono consultabili in rete le schede relative ai siti delle seguenti nazioni: Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Ungheria e Svizzera. Il centro di documentazione impegna 9 persone molte della quali presenti sin dalla sua costituzione per cui rappresentano una sorta di memoria storica grazie alla quale è stato possibile raccogliere le informazioni alla base di questi scritti. Ma come è nata e si è sviluppata

l’idea del centro di documentazione? Ne 1995 venne inviato un questionario a tutti i Sacri monti, ai promotori di vie Crucis ed in generale a tutte le località ed i soggetti noti, in Europa, che svolgevano iniziative di carattere religioso. Le risposte furono entusiastiche, molti risposero e molti, sconosciuti ai promotori, si misero in contatto con quello che sarebbe poi diventato il Centro di Documentazione, inviando non solo dati ma anche libri, fotografie, documentazione sui siti e sulle attività svolte. In breve si costituì una raccolta che oggi conta più di 5.000 libri oltre a una diateca, fotografie ed ogni altra forma di strumenti mediatici utilizzati dai Sacri Monti. Il centro ha anche predisposto un sito internet www.sacrimonti.net in ben 5 lingue, oltre all’italiano, in francese, inglese, tedesco e spagnolo, sul quale è reperibile gran parte del materiale raccolto accompagnato anche dalla già citata banca dati. Attraverso ATLAS un a-periodico pubblicato sia in forma cartacea che telematica dal Centro di Documentazione, che nel frattempo è anche diventato editore, il grande pubblico, oltre agli addetti ai lavori, vengono informati sulle attività svolte che sono numerosissime. Dalla pubblicazione di libri, ne abbiamo contati 24 fra il 2001 e il 2010 ai Convegni, Mostre e iniziative. Fra le mostre ne citiamo tre che sono particolarmente interessanti e sono disponibili presso la sede del centro per essere esposte da parte di enti o associazioni: - Luoghi e vie del pellegrinaggio - che oltre ai vari Sacri monti Piemontesi e Lombardi è stata esposta anche a Santiago de Compostela è composto da una ventina di pannelli di circa 1,5 x 2,0 metri; la raccolta di 9 manifesti plastificati (70/100) raffiguranti la natività nei Sacri Monti del Piemonte delle Lom-

Corridoio degli ex-voto nel santuario di Crea


bardia e infine - Donne e Madonne - un’altra bellissima esposizione sulla iconografiche delle donne fra il sacro e il profano. Il centro ha anche organizzato viaggi di studio in Terra Santa alla scoperta delle memorie dei luoghi e delle pratiche religiose all’origine della nascita e dello sviluppo dei Sacri Monti, calvari e complessi devozionali cristiani; ha realizzato una bellissima raccolta su CD di canti e musiche dai Sacri Monti piemontesi e lombardi e, in collaborazione con l’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano e le riserve dei Sacri Monti di Domodossola e Oropa, sono state avviate iniziative per la valorizzazione e la riscoperta delle tradizioni drammaturgiche locali. Questo solo per esemplificare alcuni dei disparati campi in cui la cultura sacra grazie anche alle iniziative del Centro, prende forma. Non si può fare a meno di notare come la presenza di luoghi sacri stia sempre più diventando un potente motore di sviluppo turistico e di conoscenza del territorio. Ne fanno fede due interessanti eventi: la manifestazione della Borsa dei percorsi devozionali e culturali che si tiene ad Oropa ogni due anni (nel 2011 al 21 al 23 giugno a cui PP ha dedicato ampio spazio sul suo numero di giugno dello scorso anno) e il Salone Mondiale del turismo, città e siti Unesco che si terrà quest’anno dal 21 al 23 settembre ad Assisi (ricordiamo che tutti i 7 sacri Monti del Piemonte sono siti riconosciuti dall’Unesco). Sono occasioni in cui da tutto il mondo operatori turistici e della cultura, vengono a confrontarsi, raccogliere proposte, idee, informazioni per promuovere la conoscenza, la visita ed il soggiorno nei luoghi sacri del Piemonte e non solo. Sono importanti occasioni per il Centro di documentazione attraverNascita di Gesù - Crea

so le quali far conoscere il nostro territorio e le sue peculiarità che rendono l’Italia, ma la nostra regione in particolare, unici nel panorama mondiale. Ma il centro di documentazione è diventato anche un importante fonte di ricerca per studiosi, studenti, tesisti che da tutto il mondo vengono a raccogliere e consultare materiale per svolgere studi e ricerche. Così inglesi, francesi, olandesi, canadesi, americani e giapponesi hanno calcato i corridoi della biblioteca del Centro di documentazione per scrivere libri e tesi e qualcuno di loro dopo settimane di permanenza in questo sorta di paradiso immerso nel verde delle colline monferrine, in cui il tempo pare essersi riappacificato con i ritmi della natura, è arrivato a farsi diacono. E’ il caso di un famoso tibetologo e storico Norvegese che dal 1975 al 2007 è stato professore di storia delle religioni all’Università di Oslo di cui oggi è professore emerito, si chiama Per Kværne, unanimemente considerato uno dei più grandi esperti mondiali di Bon (o Bön è una branca del Vajrayāna Buddhism tibetano, noto anche come buddismo tantrico, esoterico o dei

mantra segreti) e più in generale del Buddismo, che si è fatto Diacono. Citiamo anche la Dott.ssa Hiroko Sekine che ha svolto una tesi per il suo dottorato di ricerca, poi pubblicato, presso l’Università di Tsukuba, Giappone dal titolo: - Studi sui Sacri Monti in Italia, Considerazione sulla loro origine a partire dai mutamenti delle riproduzioni di Gerusalemme - un tema molto interessante e accattivante che accomuna i due Sacri Monti più antichi: Varallo e San Vivaldo. Pare incredibile vedere come culture così lontane dalle nostre terre e dal nostro credo vengano affascinate da queste realtà, spesso anche più di chi, come noi, vivendo quotidianamente a fianco ad esse non presta grande attenzione alla bellezza ma anche alla ricchezza di storia, arte, cultura, tradizioni, fede, in una parola: civiltà, che questi luoghi tramandano. Per fortuna che c’è qualcuno che ha saputo “mettere in rete” tutto questo ben di dio in modo da farlo conoscere ed apprezzare anche a chi, diversamente, non sarebbe mai venuto a conoscenza della loro esistenza. Chissà forse anche in tutto questo c’è un tocco divino.

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Monferrini celebri: Cristina Cattaneo di Marina Maffei Cadaveri senza nome, scene del crimine... sono termini che rimandano immediatamente ad alcune famosissime serie tv americane e che nella realtà italiana trovano un corrispettivo nel paziente lavoro svolto dai professionisti dell'ambito medico e forense. Tra questi, spicca in Italia Cristina Cattaneo, la celebre antropologa forense, docente universitaria e medico legale originaria di Pontestura. Ed è proprio a Pontestura che Cristina ha voluto che il LABANOF - Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano da lei diretto, organizzasse per la prima volta un campus estivo di Osteologia ed Antropologia. Il campus, che si è svolto dal 23 al 28 luglio, ha coinvolto quarantaquattro studenti, provenienti da tutta Italia. “Sono molte

le discipline che si contendono lo studio dei resti umani, dall’antropologia alla medicina all’archeologia ha spiegato Cattaneo durante la lezione introduttiva ai corsi - E’

quindi essenziale che nella formazione di ognuno ci sia spazio per l’attività di riconoscimento e di diagnostica. L'obiettivo del campus è far sì che gli studenti imparino a ricostruire e “leggere” lo scheletro, per individuarne il sesso, l’età, l’etnia e le cause che hanno portato al decesso”. Nel corso delle esercitazioni i giovani studenti hanno effettuato esclusivamente attività macroscopica, senza effettuare esami di laboratorio sui resti scheletrici. Ma questa attività di stretta indagi-

ne visiva ha aguzzato intuito ed ingegno, tanto che le ossa hanno davvero cominciato a “raccontarsi”: i risultati di questa indagine affascinante sono stati presentati sabato 28 luglio al Teatro Verdi di Pontestura. I partecipanti, divisi in gruppi, hanno presentato al pubblico il risultato dello studio di quattro diversi tipi di sepolture, risalenti ad epoche diverse. Sono stati analizzati resti ossei del campo di sepoltura della popolazione di Lodi Vecchio databile all'epoca di passaggio tra l'Impero Romano e l'Alto Medioevo, i frammenti delle cremazioni della necropoli dell'età del Bronzo scoperta a Bovolone (Verona), i resti di sepolture del Cimitero Maggiore di Milano, risalenti al 1990, e del Cimitero di Pontestura, riconducibili invece agli anni '50 del 1900. Questi ultimi, in particolare, hanno attirato l'attenzione del pubblico, che ha così scoperto che il campione di scheletri analizzato aveva avuto una vita contrassegnata da alimentazione carente e lavoro intenso (in alcuni casi si sono riconosciuti i segni di anchilosi, di noduli di Schmorl dovuti ai pesanti carichi portati, di ipoplasie dello smalto che raccontano gli stress subiti dall'organismo...). Dati che hanno portato ad individuare molte più similitudini tra i Pontesturesi di inizio secolo scorso e gli abitanti di Lodi Vecchio che con le persone tumulate negli anni '90 nel Cimitero di Milano! Ha destato curiosità, e qualche brivido nella schiena, la scoperta che tra le ossa analizzate

vi era un osso ioide con una frattura sospetta: “E' l'osso del collo – hanno spiegato i giovani relatori –

ed una frattura “a legno verde”, se si è verificata ante mortem e non è dovuta a cause post mortali, può far pensare che la persona si è suicidata per impiccagione o è stata uccisa, ad esempio per strangolamento”. Un'ulteriore sorpresa è derivata dall'altezza media riscontrata: 166 centimetri sia per gli uomini che per le donne, decisamente al disopra della media nazionale. Durante il campus i ragazzi sono stati guidati anche alla scoperta del territorio e dei prodotti tipici ed eccezionale è stata l'accoglienza della popolazione pontesturese. L'affetto e la simpatia che ha circondato questo gruppo di giovani studiosi è stato motivo per Cristina Cattaneo di auspicare la riproposizione del campus nel 2013: “Sono felice dei risultati di questa

esperienza, assolutamente unica in Italia, e ringrazio il Comune per la grandissima disponibilità dimostrata”. L'Amministrazione comunale ha infatti messo gratuitamente a disposizione la palestra per il pernotto e le aule ed il cortile della Scuola Ing. Cesare Palazzo per le lezioni e le esercitazioni: “ma è l'in-

tero paese ad avervi accolto con grandissima gioia” ha spiegato ai giovani il sindaco Franco Berra. “Tanto che l'unico modo per ringra-

ziarci è che torniate l'anno prossimo” ha concluso il vicesindaco Gianni Pasino, che ha mirabilmente coordinato l'assistenza al campus.

Chi è Cristina Cattaneo : è medico legale ed antropologa forense. Originaria di Pontestura, vive a Milano dove dirige il Labanof - Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell’Università Statale di Milano. Il Labanof è all'avanguardia negli esami di patologia forense e, oltre all'analisi dei resti, si occupa di analizzare anche il contesto ambientale in cui un cadavere viene trovato. Professore associato della Facoltà di Medicina e Chirurgia all'Università di Milano, la Cattaneo in passato si è occupata di molti omicidi al centro della cronaca nera nazionale, tra questi il caso delle Bestie di Satana e gli omicidi di Yara Gambirasio ed Elisa Claps. Cristina ha raccontato alcune delle sue esperienze professionali, con la delicatezza e l'umanità che la contraddistinguono, nei libri “Morti senza nome”, “Turno di notte”, “Crimini e farfalle”, “Certezze provvisorie”. M.M.

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I boschi di Villamiroglio e gli arcieri del Monferrato di Riccardo Bonando

Domenica 30 settembre camminata naturalistica e gara sportiva

Un curioso connubio tra sport e natura caratterizzerà il territorio del Comune di Villamiroglio domenica 30 settembre 2012. La consueta camminata naturalistica fra i più suggestivi scorci del nostro Monferrato, sarà abbinata a una gara di tiro con l’Arco di Campagna. Partendo dall’evento sportivo, alle ore 9:45 dell’ultima domenica di settembre, si svolgerà fra i sentieri che costeggiano il Monte Croce, un appuntamento del Campionato Regionale di tiro con l’Arco di Campagna di tipo 3D, organizzato dall’Associazione “01Celt Arcieri del Monferrato”, in collaborazione con il Comune di Villamiroglio, con la presenza di circa 140 concorrenti. La specialità del tiro con l’Arco di Campagna, consiste nel simulare situazioni di caccia, utilizzando sagome tridimensionali in materiale sintetico di animali a grandezza naturale (orsi, cinghiali, camosci). Gli arcieri, seguendo un percorso segnalato dagli organizzatori, si troveranno a dover affrontare nell’arco della competizione, varie situazioni in cui dovranno colpire le sagome posizionate lungo i vari scorci del sentiero, a ridosso di una riva o seminascoste fra le fronde. Spirito della gara è quello di ricreare la più veritiera simulazione dell’arte venatoria, offrendo all’arciere un contesto dinamico a diretto contatto con la natura. Il percorso ideato dagli organizzatori costeggerà il Monte Croce partendo dalla strada che lambisce la Chiesetta di San Michele, offrendo come tappa intermedia il pianoro denominato “Pian dell’Obj”, per

poi seguire la biforcazione a sinistra che ricongiungerà con il punto di partenza. L’altro evento, sempre il 30 settembre, ma dalle ore 14:30, vedrà la partenza dalla Piazza del Municipio della Camminata naturalistica, organizzata dal Comune di Villamiroglio, il Circolo Ancol di Vallegioliti e l’Associazione Culturale “C’era una volta”, in collaborazione con il Parco di Crea. Lasciando il punto di ritrovo, il percorso si snoderà alla volta della Borgata “Cà di Rei”, il quale dopo un breve tratto in asfalto, lascerà posto a un sentiero che tagliando verticalmente il fianco della collina e lambendo l’abitato di “Monterizzolo”, scenderà fino in località “Ventolina”. Da questo punto, prendendo in direzione di “Case Alemanno”, si giungerà dopo una svolta a sinistra, al “Bricco Miroglio”, sede dei resti murari dell’antico Castello dei Miroglio, primo nucleo abitativo del paese secondo la documentazione storica. Dopo aver visitato le antiche mura, il percorso farà tappa alla caratteristica Chiesa di Santa Liberata a ridosso dell’abitato di “Case Alemanno”. Proseguendo sulla strada denominata appunto di Santa Liberata, totalmente a contatto con una natura del tutto incontaminata e brulla, si giungerà all’abitato di “Case Alemanno”. Ripreso il nastro di asfalto, si proseguirà alla volta del Piazzale del Municipio (punto di partenza), non prima però (per chi lo desiderasse), di provare le brezza del tiro con l’Arco di Campagna presso il campo di prova situato nei pressi della borgata di “Case Battaglia”. Per informazioni dettagliate sull’evento, visitate il sito internet www.villamiroglioinfoto.net nella sezione “In Bacheca”, oppure contattare il Comune di Villamiroglio al numero 01429471001.

Foto Panorama Villamiroglio

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Il Sommelier racconta: il freisa di Sergio Ramoino

...ho assaggiato un paio di vini derivati dalla vinificazione dell’uva freisa delle nostre colline, che nulla avevano da invidiare a vini famosissimi di altre regioni

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Ed ecco un altro vino principe per le nostre zone: Il Freisa: sì “il Freisa” al maschile, perchè al femminile si deve chiamare la pianta. Pare che il suo nome derivi dal francese “fraise” fragola, frutto di cui ricorda il profumo. Pur non potendosi fregiare della D.O.C., nelle nostre zone, è consentita, per tradizione, la coltura e la vinificazione di tale uva. I nostri nonni difficilmente vinificavano quest’uva in purezza, anche perché non era e non è ancor oggi la coltura prioritaria di questa parte del Monferrato, ma solevano aggiungerla al Barbera per conferirgli quel caratteristico profumo di rosa e di fragola/lampone che essendo già una prerogativa di quest’ultimo, anche se in parte non massiccia, permettevano al Barbera di ottenere una maggior profumazione e contemporaneamente smussare un po’ gli spigoli del Barbera stesso. In effetti i disciplinari del Grignolino, del Barbera, del Gabiano e del Rubino di Cantavenna la contemplano come aggiunta al vitigno base, oltre a essere presente in vini anche di regioni confinanti. Pianta autoctona, austera, nonché antica, la cui caratteristica è la sua duttilità, e la peculiarità è quella di adattarsi al nostro clima e soprattutto alle nostre terre, dando risultati notevolmente differenti da zone in cui la sua coltura è più massiccia, come le colline di Torino, Chieri, Andezeno e limitrofe. Con il suo acino piccolo e la buccia spessa, la fanno ben resistere al nostro clima, ma significano poca resa, “poca bagna” per dirla alla vecchia maniera, e quindi poco ricavo in termini economici, e di conseguenza poco coltivata dai nostri nonni che dovevano “far tornare i conti”. Nella foto uve di Freisa

Era però sempre presente nelle nostre vigne anche perché molto resistente alla peronospora. Tuttavia vi assicuro che ho assaggiato un paio di vini derivati dalla vinificazione dell’uva freisa delle nostre colline, che nulla avevano da invidiare a vini famosissimi di altre regioni: la concentrazione, i tannini, il profumo, la gradazione alcoolica, e la piacevolezza nella beva esaltavano questo vitigno, che qui viene vinificato anche in purezza, quasi esclusivamente nella versione ferma e mai amabile, versione abbandonata anche in altre zone. La zona in cui si può coltivare è molto vasta, come numerose sono le sue indicazioni, da Freisa di Chieri, di Castelnuovo d’Asti , Freisa


d’Asti, eccetera, lo si ritrova nel Monferrato Astigiano, nelle Langhe e come dicevamo, nelle nostre terre dove è denominato Monferrato Freisa. La versione più diffusa è sempre stata quella leggermente frizzante (nelle zone D.O.C.), che sta per essere sostituita dalla versione “ferma”. Esiste inoltre nella versione amabile, nonché spumantizzata, mentre come dicevamo poc’anzi è quasi scomparsa la versione amabile (anche per un non facile abbinamento). E che dire poi di una versione vinificata con uve di vendemmia tardiva e lasciate ancora ad appassire su tralicci? E’ semplicemente squisita, non stucchevole, e oltre a presentare i suoi profumi primari di lampone e rosa, ci regala profumi complessi quali la mandorla e la marasca. Stupenda!!! Da meditazione, per dirla con una espressione tanto di moda oggi. Purtroppo al momento è solo una piccola produzione sperimentale, ma speriamo in bene… Il nostro Freisa, e lo chiamo così per distinguerlo dal Fresia delle altre zone citate, è abbinabile a piatti un po’ più complessi, dato il tipo di vinificazione e la maggiore alcolicità presente: quindi salumi anche stagionati, arrosti leggeri e coniglio, nonché formaggi di media stagionatura, e non è necessario berlo giovane, per i motivi descritti. Lo definirei un vino “a tutto pasto” specialmente con il cibo delle mezze stagioni. Bisognerà servirlo in calici rotondi che ne esaltino i profumi ed il meraviglioso colore di ciliegia, che tenderà all’aranciato, con l’invecchiamento, però poco consigliabile, ad una temperatura attorno ai 16/18 gradi. Mi congedo e… alla prossima.

Il tipico Agnolotto Alessandrino di Damiano Gasparetto Certamente la calura estiva non incoraggia molto ad avvicinarsi ad un piatto di questo tipo (anche se sono sicuro che qualche temerario ci sia), ma essendo quella dell'agnolotto una storia interessante ho scelto di parlarne lo stesso. Dopo tutto la potete sempre metter da parte per ritrovarla in tempi più freschi. Vorrei innanzi tutto fare con voi alla svelta un po’ di storia. Carletto Bergaglio che presentò il 17 aprile 1990 ad Alessandria nel corso del convegno “sua maestà l’agnolotto” afferma che le prime fonti attendibili risalgono al XII secolo nel territorio del Gavi , crocevia di scambi commerciali con la Liguria. Qui si trova la locanda della famiglia Raviolo, che mette a punto questo piatto. Da Gavi i ravioli giungono a Genova, sede di grandi fiere per poi emigrare in ogni dove. La famiglia Raviolo si arricchisce, compra anche il titolo nobiliare dei Gavi, che si erano estinti ed emigra in parte a Genova. Altri invece si spostano ad Alessandria e ad Asti. Il raviolo giunge anche nelle nostre campagne, viene adottato e apprezzato, ma il nome, forse per il tipo di carne usata per il ripieno cambia in agnellotto e poi agnolotto Quasi ogni paese del Monferrato e dell'Alessandrino possiede una specifica ricetta. Ingredienti (per sei otto persone): per lo stufato: 1 kg. di carne di manzo (collo); 50 gr. di burro; qualche cucchiaio d'olio; 400 gr. di cipolla; 2 carote piccole; 1 costa di sedano; 2 foglie di alloro; 2 spicchi d'aglio; 2 chiodi di garofano; un pezzetto di cannella; 4/5 grani di ginepro; sale, pepe; una bottiglia di Barbera per il ripieno: una lattuga o scarola; 150 gr. di parmigiano; 150 gr.

di salsiccia; 100 gr. di salame cotto; 3 uova. per la pasta: 500 gr. di farina; 6 uova; sale. Preparazione: Lasciar marinare la carne per due giorni con il vino, le verdure tagliate a pezzettoni e gli aromi. Scolare le verdure e tritarle finemente, porle in un tegame con l’olio e far soffriggere. Scolare la carne, asciugarla, infarinarla e farla rosolare nel trito precedentemente ottenuto e già dorato. A parte filtrare e portare a bollore il vino della marinata che unirete poi alla carne caldo in modo da non far perdere il bollore. Il vino della marinata, filtrato e messo a bollire in una pentola a parte, verrà aggiunto nel tegame in modo da non far perdere il bollore alla carne. Tritare 2 o 3 pezzetti di carne, aggiungerli al sugo e mettere il tutto (che servirà per condire gli agnolotti) da parte. Preparare ora il ripieno tritando finemente a mano 500 gr. di stufato, 200 gr di lattuga tritata. Aggiungere 150 gr. di salsiccia e 100 gr. di salame cotto. Rompere 3 uova e aggiungervi 2 tuorli, impastare il tutto con 500g di farina e sale qb. Lavorare fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Confezionare gli agnolotti stendendo una sfoglia sottile .Far lessare in acqua salata o brodo gli agnolotti per una decina di minuti Servire in una zuppiera, indi versare il sugo dello stufato come indicato precedentemente. Cospargere di parmigiano grattugiato e servire con vino robusto. Bene, cosa ve ne pare? Aspetto vostre notizie via email damgas86@gmail.com facebook (cuoco a domicilio) www.cuoco-adomicilio.com Ciao a tutti.

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Tamburello serie C e D al via le fasi nazionali di Riccardo Bonando

il Gabiano B accede al girone nazionale di serie D; sempre al Gabiano (ma della serie C) va il torneo Grillano

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Dopo circa cinque mesi, il campo ha definito i vari verdetti delle squadre partecipanti. In serie D il Gabiano B fa suo il proprio girone e accede di diritto alle fasi nazionali di settembre. Ottima stagione per Mazzola & Co., macchiata solamente dalla prova incolore per l’aggiudicazione del Torneo del Monferrato contro il forte ma non irresistibile Torino. L’incontro, tenutosi ad Asti lo scorso mese di luglio, ha visto i gabianesi non entrare mai in partita, con poco lucidità e visione di gioco. Troppa fretta nel voler concludere ogni punto e mancanza di sensibilità sul tamburello, sono stati i fattori determinanti della sconfitta. L’inesperienza nel giocare una partita importante, ha tirato un brutto scherzo alla formazione di Gabiano. Controllare le proprie emozioni, mantenere costantemente la giusta dose di concentrazione non è cosa assai facile, soprattutto nello sport, e certe cose si possono capire solo calpestando un rettangolo di gioco. A far compagnia alla formazione di Gabiano, ci saranno per la disputa dei Campionati Italiani, le formazioni piemontesi del Castelferro, vincitore del girone ovadese e appunto il Torino. In totale, le squadre con diritto di disputare le fasi di qualificazione saranno dodici, suddivise in due gironi da sei con partite di sola andata. Le prime due di ogni girone disputeranno poi una semifinale secca che determinerà le formazioni che potranno disputare in campo neutro la finale per l’aggiudicazione del Titolo Italiano di serie D. Le partite del Gabiano saranno le seguenti: 02/09/2012 Gabiano – Fontigo (TV) ore 15:30 presso lo sferisterio di Gabiano; 09/09/2012 Ton (Tn) – Gabiano ore 15:30 presso lo sferisterio di Vigo di Ton; 16/09/2012 Gabiano – San Vito (VR) ore 15:30 presso lo sferisterio di Gabiano; 23/09/2012 Castelli Calepino

(BG) – Gabiano ore 15:00 presso lo sferisterio di Calepio; 30/09/2012 Gabiano – Castelferro (AL) ore 15:00 presso lo sferisterio di Gabiano. Eventuale semifinale e finale. Per quanto riguarda la serie C, nessuna della due formazioni di Gabiano è riuscita a centrare la qualificazione ai Campionati Italiani di categoria. Se il Gabiano A, ha sciupato qualche ghiotta occasione disputando partite altalenanti con poca continuità di gioco, senza dimenticare anche i vari infortuni ai propri giocatori, lo stesso non si può dire del Gabiano B, mattatore nella prima parte di campionato. Poi, l’improvvisa assenza del trascinatore Raschio per motivi di salute, ha tolto sicurezza e lucidità alla formazione di Surian, non più in grado di trovare le fila del gioco e la cattiveria mentale necessaria ad ottenere il pass per le finali. AL GABIANO IL TORNEO DI GRILLANO Si è svolto nell’ultima settimana di luglio il torneo notturno di Grillano. A contendersi il titolo, le migliori squadre del girone interprovinciale di serie C, ovvero Grillano, Viarigi, Gabiano e Cinaglio (defezione del Rilate). Prima semifinale lunedì 30 luglio tra Viarigi (classificato ai campionati Italiani) e il Gabiano. In entrambe le formazioni, spazio a nuovi innesti per mancanza di alcuni giocatori titolari. Nel Viarigi giostrava al centro il mezzovolo ovadese Fabio Ottria al posto di Marostica (entrato a metà incontro), mentre nel Gabiano spazio a Fausto Gavello in battuta, affiancato da Bossetto, proveniente dalla seconda squadra di seria C, e al cordino, scampolo di partita per Oggero proveniente dalla Cameranese. Partita bella ed equilibrata, con notevoli scambi e palle forzate e ottime conclusioni del mezzovolo gabianese Alessandro Gamarino. Meda da una parte e Gavello dall’altra pressavano al servizio, aggiudicandosi quasi sempre il gioco in battuta.


Continuo rincorrersi fra le due formazioni, senza che una prendesse il sopravvento sull’altra. Sul 12 pari spazio ai tie-break con i gabianesi più incisivi e meno fallosi, capaci di archiviare la pratica e aggiudicarsi la finale con un meritato 8-4. Nell’altra semifinale, altra maratona e notevole spettacolo. Il Grillano, padrone di casa e primo nella regular season con diritto di disputare i campionati italiani di categoria, affrontava la giovane formazione del Cinaglio. L’incontro si giocava punto su punto, con Boccaccio re della battuta. Rush finale a favore degli ovadesi,

che riuscivano a conquistare il tredicesimo gioco contro gli undici della giovane formazione artigiana. Giovedì 2 agosto, con una notevole affluenza di pubblico si disputava la finale tra i locali e il Gabiano. Negli scontri diretti in campionato, la formazione ovadese aveva sempre portato a casa la posta piena. Partita interessante già dall’inizio, con le squadre sfacciate ad esprimere un gioco teso e poco dedito all’attesa. Sfida nella sfida tra Bocaccio e Gavello, entrambi dotati di un “pugnetto” da favola, capaci di esprimersi in battuta ad altissimi livelli, stappando non di rado un punto direttamente al servizio. Grillano spinto dall’entusiasmo del pubblico, ma Gabiano più cinico e capace di mettere a segno i punti decisivi e in grado di chiudere l’incontro con un meritato 13 a 9 in proprio favore. Festeggiamenti e congratulazioni a fine partita, con un occhio al prossimo anno, alla ricerca di innesti

per aumentare ulteriormente il tasso tecnico della formazione Gabianese.

www. gabianoedintorni.net www.collinedelmonferrato.eu Autorizzazione n° 5304 del 3-9-99 del Tribunale di Torino Direttore Responsabile Enzo GINO Sede: via S. Carpoforo 97 Fraz. Cantavenna 15020 Gabiano Stampato presso A4 di Chivasso Editore: Ass. Piemonte Futuro: P. Iva 02321660066; Distribuzione gratuita Per informazioni e pubblicità cell. 335-7782879; e-mail: posta@gabianoedintorni.net

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… e se scoprissimo la danza? Una proposta per associazioni, comuni, scuole e tutti gli amanti del ballo

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Allo start di partenza i Corsi di Avviamento alla Danza ed Accademici di Danza Classica, Moderna e Contemporanea accolti anche per quest’anno dall’ampio palcoscenico del Teatro Angelini di Crescentino e già frequentati da molti bambini e ragazzi, che li seguono con vero entusiasmo dallo scorso anno. Solamente in alcune grandi metropoli si ha la possibilità di avere a disposizione un Palcoscenico per la pratica della Danza. L’Associazione Culturale Arte, che investe sulla formazione didattica e culturale dei giovani, ha proposto questo progetto condiviso dalla Amministrazione Comunale di Crescentino, dando l'opportunità a molti giovani e giovanissimi (a partire dai 4 anni) di avvicinarsi ad un percorso di altissima qualità ed economicamente alla portata di tutti. Per tutti i corsi, sia quelli di danza che quelli musicali, sussiste ovviamente la possibilità di attivarli anche presso altri comuni e presso le scuole. Per queste ultime, vi sono proposte di laboratori di Danza Creativa, rivolti alle scuole materne ed elementari, che nei prossimi giorni pubblicheremo. Docente dei corsi è la Maestra Diana Cardillo, trasferitasi da pochi anni in frazione Zoalengo di Gabiano da Milano, alla quale l'Associazione affida la Direzione Artistica. Figlia d’arte (madre tersicorea del Teatro alla Scala di Milano e padre Primo Ballerino nei film di Fred Astaire in America), ha iniziato a danzare giovanissima al Teatro Regio di Torino, per poi calcare i più importanti palcoscenici mondiali, tra i quali: Teatro alla Scala di Milano, Grand Theatre de Ginevra, Theatre Champs Elysees Parigi, Opernhaus Zurich, Salzburger Festpiele. Ha poi continuato la sua lunga carriera come Principal presso le Migliori Compagnie

di Balletto Internazionali , danzando anche in Set Televisivi di Rai e Mediaset tra cui : “Fantastico l” e “Fantastico 2” con Heater Parisi e Loretta Goggi, “Fantastico 3” con Raffaella Carrà/Renato Zero “Serata d’Onore” con Steve La Chance. Ha partecipato a trasmissioni in diretta TV e in Mondovisione, tra cui il famosissimo “Concerto di Capodanno” dall’Hofburg di Vienna, con l’Hamburg Ballet e le coreografie di John Neumeier. In qualità di Ballerina o Attrice ha preso parte a produzioni cinematografiche quali: “Stanno tutti bene” di Giuseppe Tornatore con Marcello Mastroianni, “Il Bandito Giuliano” di Michael Cimino con Christofer Lambert, “Senza Scrupoli” con Marzio Honorato. E’ stata Coreografa del Video del famosissimo “Mambo N° 5” di Louis Bega girato a New York. Ha avuto inoltre il grandissimo onore di collaborare con il Maestro Federico Fellini, come consulente per le coreografie dei film “La città delle donne” e “Ginger e Fred” Per informazioni: www.associazioneculturalearte.it segreteria@associazioneculturalearte.it

Contatti telefonici: 338/6140681; 392/0020593; 0160/834112


Mostra di Piemonte Parchi Quando Piemonte Parchi, il Parco fluviale del Po vercellese - alessandrino, G&d e Story park collaborano... L’Associazione Culturale Arte, attiva sul territorio regionale da diversi anni, è concentrata prevalentemente nella realizzazione di eventi che mirano a promuovere la “conoscenza dell’arte” nei suoi molteplici aspetti. I progetti attivati attraverso specifici metodi coinvolgono bambini a partire dai 3 anni, giovani e adulti, facendo nascere in loro la voglia e il piacere di esprimere le proprie capacità creative nelle diverse forme d’arte. L’Associazione, nata nel 1997, è oggi costituita da molte persone impegnate nelle varie espressioni artistiche; fin dalla sua nascita ha avuto come scopo principale quello di stimolare l’individuo ad osservare ed interpretare la realtà che lo circonda, fornendogli una chiave di lettura caratterizzata dal gusto estetico e non solo da criteri di tipo razionale o speculativo che troppo spesso guidano le scelte della nostra società. Le molteplici iniziative culturali promosse sul territorio, molte delle quali in ambito scolastico ed extrascolastico e talvolta a sostegno di progetti di carattere sociale, grazie al patrocinio di numerose provincie e amministrazioni comunali, hanno saputo raccogliere unanimi consensi da parte dei fruitori e degli enti sostenitori. Sabato 15 settembre 2012 "OPEN DAY" presso il teatro "C. Angelini" di Crescentino e sul Palcoscenico , dalle ore 10 alle ore 18 per l'inizio dei corsi di Musica e Danza, con la possibilità per tutti di conoscere gli Insegnanti, provare a danzare o ad usare i vari strumenti che saranno presentati.

Dal 28 Settembre 2012 al 14 Ottobre 2012 si terrà presso lo Story park la mostra sui Parchi del Piemonte. 28 settembre ore 21:00 conferenze di Enzo Gino Direttore Responsabile di Piemonte Parchi, su: Ruolo dei Parchi nello sviluppo del territorio e del Monferrato” . Per tutti i partecipanti saranno disponibili copie omaggio del mensile Piemonte Parchi, manifesti ed altro materiale messo a disposizione da G&d 5 ottobre ore 18:00 conferenza di Roberto Maestri, storico e saggista, Presidente del Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”

UN PARCO IN COMUNE Sistema delle Aree protette del Po Vercellese/alessandrino Castelnuovo Scrivia, Gabiano, Frassineto Po, Morano sul Po, Pecetto di Valenza “Laboratori di Futuro” : Mostra sui parchi naturali del Piemonte dal 28 Settembre 2012 al 14 Ottobre 2012 La mostra sarà visitabile nei giorni di Venerdì Sabato e Domenica presso lo Story park di Gabiano 28 Settembre ore 21.00 presentazione della mostra a cura di Antonio Farina Conferenza: “Ruolo dei Parchi nello sviluppo del territorio e del Monferrato” Relatore Ing. Enzo Gino - Direttore Responsabile di Piemonte Parchi 5 Ottobre ore 18.00 Conferenza: ” Il paesaggio violato.

"L’arte” del saccheggio: Facino Cane e le compagnie di ventura.” Relatore: Roberto Maestri, storico e saggista, Presidente del Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” 6 Ottobre dalle 14,30 alle 18,30 Workshop "Riconoscimento e uso piante officinali e

alimentari spontanee nel territorio del Monferrato" a cura di Micaela Balìce - Azienda Agricola Strie. (€. 20.00 a partecipante, iscrizioni entro 23 settembre: infostrie.it o 347.5203280) A seguire LETTURA TEATRALE “Il canto degli alberi” di Hermann Hesse a cura del Laboratorio della Fabula. È possibile al termine degli appuntamenti del 5 e 6 Ottobre prenotare una merenda sinòira di inizio autunno. Per info: PARCO STORICO DEL BASSO MONFERRATO (STORY PARK) Via San Pietro 27/Bis - 15020 Gabiano Tel. 0142 955779 - cell. 346.4721380 - 392.9390181 e-mail info@parcobassomonferrato.it

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