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Gabiano e dintorni

Pensando globalmente Agire localmente

& In Copertina

Campi di grano a Varengo Risparmiare è una cosa da imparare

ComunitĂ Collinari Iniziative per il turismo

Ristoranti provati Martini di Murisengo

Il gioco del tamburello nella comunitĂ di Gabiano

Impariamo ad amare gli animali

Casse espansione del Po Nessuno le vuole, ma...

luglio - agosto 2011


Risparmiare è una cosa da imparare...

Interessante iniziativa della Cassa di Risparmio di Alessandria

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Spiegare ai bambini il valore del risparmio attraverso il gioco e l’allegria è stato lo scopo di una iniziativa che i Comuni di Gabiano, Moncestino e Villamiroglio hanno organizzato in collaborazione con la Cassa di Risparmio di Alessandria. I Sindaci dei tre Comuni, Mario Tribocco, Fernando Anselmi e Paolo Monchietto e il Direttore Generale della CRA Massimo Dorenti hanno incontrato gli alunni che frequentano la scuola elementare di Gabiano ed hanno consegnato a tutti un libretto di risparmio con un deposito di 50 euro messi a disposizione dalle tre Amministrazioni. Il libretto, chiamato “Conto 44 gatti”, oltre a custodire il primo mattone dei risparmi di questi bambini,

consentirà loro di accumularne altri divertendosi: al conto è infatti abbinata una tessera che permette l’ingresso gratuito nei principali parchi di divertimento d’Italia e di ricevere a casa un giornalino ricco di notizie, fumetti e passatempi. Ai ragazzi è stato spiegato in parole semplici ed immediate come sia utile risparmiare fin da giovanissimi; gli alunni della classe quinta hanno anche avuto modo di visitare la filiale di Gabiano della Cassa di Risparmio di Alessandria, recentemente rinnovata per ospitare la clientela in locali più moderni ed accoglienti ed attrezzata con uno sportello bancomat, prima assente in paese e particolarmente atteso dagli abitanti.

Nella foto, fra gli altri, il direttore della CRA i tre sindaci e i bambini delle elementari


Comunità Collinari Valle Cerrina e Colli e Castelli per il turismo nel Monferrato Gentili Operatori Turistici, come promesso e da voi auspicato, concluso con soddisfazione e successo il progetto di ospitata di metà maggio, siamo pronti ad andare avanti. Durante l'ultimo incontro tenutosi martedì scorso, molti di voi hanno confermato l'intenzione di impegnarsi in concerto con le Comunità Collinari Valcerrina e Colli e Castelli del Monferrato, a collaborare fattivamente per il proseguimento del progetto di promozione

turistica integrata della Valcerrina tra Colli e Castelli del Monferrato.

Una nota per gli operatori turistici

Cereseto

Come Comunità Collinari, ad oggi abbiamo già assunto e sostenuto economicamente (quasi 30.000 euro) i seguenti impegni: - censimento delle strutture del territorio la Valcerrina tra Colli e Castelli del Monferrato; - realizzazione di una guida turistica multimediale scaricabile gratuitamente da internet www.colliecastellidelmonferrato.org - www.collinarevalcerrina.it link guida turistica) che contempla 9 categorie: mangiare, bere, dormire, shopping, natura, cultura, tempo libero, i luoghi della fede e nei dintorni; - la partecipazione alla Borsa Internazionale del Turismo di Lugano (ott/2010); - la partecipazione al work-shop di

Lugano; - la realizzazione ed acquisto di pieghevoli (it/ingl) sulla Valcerrina tra Colli e Castelli del Monferrato; - la realizzazione ed acquisto di wall promozionale su "La Valcerrina tra Colli e Castelli del Monferrato"; - il costo della navetta per l'accoglienza dei buyers durante l'ospitata di metà maggio; - la realizzazione di tre pacchetti turistici sulla Valcerrina fatti dalla Tour Gourmet. Da un primo incontro tra noi amministratori, la coordinatrice del progetto Chiara Cane ed il consulente Sandro Chiriotti, avremmo messo a punto la seguente bozza di impegno per il prossimo anno (giugno/2011 - maggio/2012): - Partecipazione istituzionale alla Borsa dei Percorsi Devozionali e Culturali che si terrà ad Oropa dal 23 al 26 giugno 2011. Grazie alla partecipazione di Alexala e dell'Ente Parco Sacro Monte di Crea già presenti con uno spazio espositivo, potremo fornire materiale promozionale sulla Valcerrina. Inoltre prenoteremo il work-shop con i 40 buyers internazionali accreditati per promuovere il territorio sotto il profilo devozionale e culturale, comprensivo di ovviamente, di accoglienza ed enogastronomia; - Realizzazione di un secondo eductour e work-shop da effettuarsi in autunno (stagione di vendemmia e tartufi), con buyers diversi per target e territorio; - Partecipazione al TTI di Rimini in autunno; - Realizzazione di una brochure della Valcerrina tra Colli e Castelli del Monferrato, in sintonia e che rimandi al sito sulla guida multimediale turistica on-line; - L'aggiornamento del sito internet relativo alla guida multimediale turistica on-line; - L'attivazione di un infopoint e centro di coordinamento comune on-line 24 ore su 24; (Continua a pagina 9)

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Ristoranti provati: Murisengo Ristorante cascina Martini www.cascinamartini.com

In località Corteranzo Via Gianoli 15 tel. 0141693015 ...una cucina che pone una certa attenzione a salvaguardare le caratteristiche organolettiche delle materie prime impiegate anche a costo di ricorrere a pratiche di preparazione e cottura lunghe e non agevoli. Il risultato c’è...

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Venerdì 1° luglio ab(tipico odore di tappo biamo visitato il ristodovuto alla presenza rante Cascina Martini di un fungo l’Armillaria a Corteranzo. Arrimellea presente nella vando dalla valle Cerquercia da sughero) rina si supera il crinale tasta prima lui un sorsu cui si stende Muriso in un calice (non ci sengo e, subito dopo, sembra proprio ISO passati un paio di inma è irrilevante), croci si arriva con una quindi sciacqua con certa facilità a destiun goccio di vino un nazione. bicchiere prima di verL’attività si svolge alsarvi un cicchetto e l’interno di una vecporgerlo a noi per chia tipica cascina l’assaggio. Monferrina ristrutturaPoco più di tre anni di ta. Originale l’accesso bottiglia per un 12 Calice ISO che, da parcheggio gradi e mezzo forse interno attraverso un piccola scala, non saranno l’ideale, ma al palato immette nell’ampio curato giardino risulta armonico, ben strutturato, e dove un Gazebo ospita vista la stagradevole con note erbacee forse gione i clienti. legate al territorio in cui crescono Al cameriere, dopo aver spiegato le viti: i terreni alluvionali del Friuli che vorremmo fare un articolo su Va detto che in attesa delle portaG&d chiediamo alcune informazioni te, hanno l’attenzione di offrire un sull’attività. Con estrema affabilità, aperitivo: prosecchino fresco acmentre cominciamo a sfogliare il compagnato da una fettina di salamenù e la ricca carta (un libro) dei me cotto di Murisengo, una frittativini, Francesca figlia del titolare ci na verde e una polpettina di vitelracconta. lo. Giusto per stuzzicare l’appetito Scegliamo un “menù territorio” (38 senza rovinare lo stomaco riempen€) che prevede 3 antipasti: lingua dolo nell’attesa con grissini e pane. di vitello speziata al coriandolo con Tutto curato e tutto ottimo. In parsalsa verde e misticanza di erbe; ticolare siamo amanti dei friciulin verdi, a casa li facciamo spesso uovo di gallina livornese cotto a anche noi e non dimentichiamo mai 60° e crema di burrata e zucchini di aggiungere le giuste dosi di erba alla mentuccia, seguono straccetti d’San Pet. Ma questi dobbiamo ridi pasta fresca al battuto di salsicconoscerlo erano eccellenti, un vecia di bue e come secondo guanro peccati che fossero solo ciale di fassone cotto a 70° con “stuzzichini”. ristretto di barbera su schiacciata di Dobbiamo dire che se questo era patate; poi Tuma dla paia con la l’incipit, quello che è venuto dopo cugnà e per finire Bunet cremosi si è dimostrato altrettanto buono agli amaretti. se non meglio. Prima passare alla descrizione delle A partire dal servizio con il cambio sensazioni provate al palato, seposate ad ogni portata, alla presengnaliamo il vino: l’occhio cade su tazione delle portate stesse curate un Cabernet Sauvignon del 2007 e con preparazione perfetta. da 12,5 ° del Friuli (Plozner) Segnaliamo in particolare l’uovo di (attorno ai 15 €) gallina cotto a 60° che riesce a Apprezziamo il cameriere che damantenerlo tiepido, con l’albume vanti a noi apre la bottiglia, ne ancotto ma non sodo, una sorta di nusa il tappo per sentire eventuali uovo a la coque senza guscio acspiacevoli odori di tricloroanisolo


Codice comportamento AIES Doveri del Sommelier

Dehor nel giardino del ristorante Martini

compagnato da crema di burrata, gamberetto tutti appena riscaldati. Un sistema di cottura non facile che si pone a metà strada fra il crudo e il cotto e dove, immaginiamo, temperature e tempo devono esser studiati e applicati con precisione per ottenere sempre lo stesso risultato. Inoltre i cibi riescono a fare apprezzare appieno il loro sapore che si accompagna ad una consistenza morbida al limite, ma non gelatinosa, che sembra sublimarsi in bocca coinvolgendo tutto l’apparato sensoriale che il buon Dio ci ha dato. E’ certamente questa la portata che prende il nostro… secondo premio nella serata. Se infatti ottimi, ma non superiori (forse solo per una questione di gusti), risultano la pasta fresca (si sente) e i tagliolini ai 30 rossi d’uovo alla carbonara Monferrina che un commensale ci ha fatto assaggiare, ciò che ci ha veramente piacevolmente meravigliato è il guanciale di fassone cotto a 70°. Ci dicono che ha cotto per 16 ore, sarà pur vero, ma al di là di questo raramente abbiamo avuto modo di apprezzare carne con la consistenza ed il gusto di questa. Non era semplicemente tenera, né si può dire che si disfasse al solo contatto della forchetta, l’aggettivo più giusto anche se può apparire riduttivo è: morbida. L’ottimo ristretto di vino col quale il guanciale deve aver trascorso tutte quelle ore di calda intimità li aveva legati, si più dire... indissolubilmen-

te per la vita. Un piatto ma si può dire una cucina che pone una certa attenzione a salvaguardare il più possibile le caratteristiche organolettiche delle materie prime impiegate anche al costo di ricorrere a pratiche di preparazione e cottura lunghe e non agevoli. Dopo questo idillio è arrivata la Tuma dla paia con la cognà, il tipico mosto cotto con la frutta. Niente da dire nemmeno dei bunet cremosi con amaretti. Avremmo voluto fermarci qui ma ci vengono offerti, giusto per chiudere in bellezza: Scorzette d’arancio brinate, mandorle brinate e un’altra provocazione, di cui francamente ora non ricordiamo il nome, ma che ci incollano alla tavola ancora per qualche tempo. Fra i diversi ristoranti che abbiamo visitato certamente questo presenta i più elevati standard nel servizio uniti a interpretazioni originali ed eccellenti della tradizione monferrina. A questo aggiungiamo l’attenzione ed il gusto dimostrato nella ristrutturazione dell’immobile nella scelta dell’arredo dei locali che Francesca ci fa visitare. Il costo è superiore alla media, attorno ai 45 €, ma coerenti con servizio e qualità delle portate. Last but not least un doveroso riferimento ai titolari: conduzione famigliare Giachino Gianluigi il capofamiglia, cuoco, già titolare del ristorante Centauro di Chivasso ed i

a) controllare la temperatura dei vini da servire; b) stappare i vini nei tempi richiesti dalle loro caratteristiche per i vini a tappo raso: c) tagliare la capsula sotto l’anello del collo della bottiglia; d) asportare con un solo movimento la parte superiore della capsula e riporla; e) pulire il bordo superiore della bottiglia con il frangino; f) infilare il verme del cavatappi perpendicolarmente al centro del tappo ; g) girare lentamente il cavatappi fino a che il verme sia penetrato per almeno 4/5 della lunghezza del tappo, evitando così l’eventuale caduta di piccoli pezzi di sughero nel vino; h) estrarre lentamente il tappo per quasi tutta la sua lunghezza, facendo leva sul bordo della bottiglia; i) estrarre definitivamente il tappo con brevi movimenti laterali e circolari aiutandosi con la mano destra, senza scuotere la bottiglia; j) annusare il tappo e riporlo sul piano di servizio k) ripulire con il frangino il bordo superiore della bottiglia figlio Alessandro anch’egli cuoco con la citata figlia Francesca aiutata da preparati camerieri e

sommelier

Prima di loro i nonni aprirono il primo ristorante di famiglia a Cocconato. Dal 1997 dopo circa un secolo di esperienze in Piemonte sono tornati alle loro radici a Corteranzo nella casa dell’ex medico condotto Cesare Martini da cui il nome.

La famiglia Giachino all’opera

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Il gioco del tamburello nella comunità di Gabiano

Mario Ricchetta qualche anno fa, ha pubblicato un bel libro con la storia del tamburello nel Comune di Gabiano. Una antica Passione che continua

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Il libro di oltre 120 pagine può esser letto o “scaricato” come si dice nel linguaggio degli internauti (i navigatori di internet) dal sito di Gabiano e dintorni. Invitiamo i nostri lettori a leggerlo. Qui riportiamo il primo capitolo quello relativo ai Giochi negli statuti di Gabiano del 1422. ________ Negli statuti del Comune sono elencati diversi tipi di gioco, molti di questi non più praticati né conosciuti. Non è indicato il termine “tamburello” né di “bracciale”, mentre sappiamo con certezza che entrambi i giochi erano molto diffusi a Gabiano. Nelle cose dimenticate delle soffitte il Presidente della Pro Loco Flavio Zacco ha rinvenuto un bracciale del 1700 molto ben conservato ed ora li riproduce nella sua scuola del legno “Mak Bosk”. Si tenga presente che i nostri statuti elencano ben otto tipi di gioco: - taxillorum = il gioco dei dadi - cartarum = i diversi tipi di gioco con le carte - burrianorum = non più conosciuto - picazoriorum = forse il gioco a pichet (chi buttava il soldo più vicino al picchetto o al muro prendeva le giocate - scalpetarum = non più conosciuto - alium ludum = altri giochi

- scaccos nigros ed albos = la dama e gli scacchi - tabulas = non più conosciuto - repellando = forse un gioco con la balestra Emerge che in quei secoli il gioco impegnava moltissimo le persone di Gabiano, non solo, ma spesso il gioco degenerava in risse, con problemi per l’ordine pubblico per cui erano vietate le scommesse su qualsiasi tipo di gioco, salvo alcuni, dove era consentita una piccola scommessa. Il gioco del tamburello e del bracciale erano entrambi molto praticati,(abbiamo ritrovato gli attrezzi); probabilmente nel 1420 il gioco del tamburello e del bracciale avevano un altro nome; forse uno tra quelli su menzionati (buriane, picazori, scalpete, tavola, repello). Può anche essere che negli statuti non abbiano pensato di regolamentare il tamburello e il bracciale in quanto non giochi d’azzardo e classificandoli quindi tra i tanti tipi di gioco allora praticati (alium ludum). Non era consentito ufficialmente per il bracciale e il tamburello alcuna scommessa. Sappiamo con certezza che fino ai primi decenni del 1900, le scommesse non ufficiali e regolamentate erano viceversa praticate, soprattutto si scommetteva su quale squadra vinceva il 15.


Tamburello tamburello… un luglio appassionante Se dovessimo associare uno sport alla storia delle nostre terre quindi non ci sarebbero dubbi, il tamburello è certamente il più antico e praticato di questi. Proponiamo per i “non addetti ai lavori” una panoramica su questo bellissimo sport nell’intento di avvicinarli ad una pratica ancora ricca di agonismo spontaneo, naturale, appassionato e appassionante spesso basato solamente sul volontariato, lontano dai “circhi mediatici” creati dal grande business attorno a specialità che spesso si sono allontanate dalla sana competizione sportiva. Gabiano è probabilmente in tutto il Piemonte fra le contrade più ricche per numero di squadre e giocatori iscritti: oltre 50 giocatori suddivisi in 5 squadre che affrontano i rispettivi campionati di tamburello: Gabiano di serie C, due formazioni serie D, allievi maschili, allievi femminile, under 18 e serie D femminile a Muro. Quelli di C e D sono tornei regionali. In quelli nazionali di serie A e B invece non vi sono squadre gabianesi. Probabilmente è soprattutto una questione di costi, infatti una squadra costa: dall’iscrizione, agli allenatori, alle trasferte e in qualche caso anche agli stipendi, basta pensare che un giocatore di serie A può guadagnare anche 30.000 € all’anno, e in campo ci sono 5 giocatori. Da qualche anno il Piemonte è campione nazionale assoluto di Tamburello grazie al Callianetto nel Monferrato Astigiano. La serie C vede 6 gironi: Provincia di Mantova, Provincia di Verona, Piemonte, Centro Italia, Provincia di Bergamo e Brescia, Provincia di Trento. La serie D vede 7 tornei, in Piemonte: Girone A, Girone B poi Provincia di Girone Piemonte - Classifica serie C

Il sig. Remo Grillo, grande giocatore negli anni 1930-1950, mi ha raccontato che spesso le scommesse erano ufficiose e truccate, nel senso che, chi teneva il banco delle scommesse si era già accordato con un giocatore delle due squadre a scapito degli scommettitori. A seconda delle consistenza delle puntate chi teneva il banco spostava un ombrello chiuso in un certo modo: era l’ordine per il giocatore di fare fallo e perdere il 15 per far vincere chi teneva le scommesse. Come sempre, così come avviene anche oggi, chi organizza il gioco e tiene il banco alla lunga vince. Il gioco a bracciale era probabilmente praticato dalle classi sociali più abbienti “ia sgnuri dan tal rulin”, mentre il tamburello era praticato dalle classi sociali più povere. Costruire un bracciale richiedeva anche 40 ore di lavoro, mentre costruire una paletta in legno con l’impugnatura in cuoio, come probabilmente era fatto allora l’antenato dell’attuale tamburello, erano sufficienti alcune ore di lavoro. L’attuale attrezzo del gioco del tamburello deriva da un attrezzo che nel medioevo, ad esempio, a Venezia si chiamava “scanno ” ed era composto da una paletta di legno con una impugnatura laterale in cuoio. Qualcosa di molto simile alla mazza di baseball americana ma piatto.

Verona, Provincia di Mantova, Provincia di Bergamo e Brescia e Provincia di Trento: Girone A, Girone B. Ma vediamo chi sono i nostri campioni: Cominciamo con la serie C. In Piemonte c’è solo un girone ed il Gabiano è nella alta classifica e sta lottando (al momento in cui scriviamo queste righe) per il secondo posto. Se ci riuscirà potrebbe accedere al campionato nazionale. Come funziona?. Chiusi i tornei regionali di serie C, le prime 2 squadre di ogni torneo si incontreranno fra loro in una sorta di “spareggio” nazionale, le prime 4 classificate passeranno alla serie C. Chi sono le otto avversarie del Gabiano in C: le due squadre del Rilate frazione di Montechiaro d’Asti, il Basaluzzo, il Grillano, il Mombello Torinese, Callianetto e Chiusano, il Tonco. Vediamo ora chi sono i portabandiera del Gabiano :

Rinaldi Massimo da Carpeneto, Arata Gianpiero da Capriate, Gamarino Alessandro da San Candido di Murisengo, Parodi Gigi da Ovada, Campanella Fabrizio da Baldichieri d’Asti, Zanotti Federico da Varengo. Allenati da Surian Antonio. Una vasta rappresentanza del territorio monferrina e, visto il particolare momento del torneo che sta per finire, ovviamente l’invito è quello di sostenere i nostri campioni. Ma in serie C il Gabiano ha anche una squadra femminile le cui paladine sono: Monchietto Elisa da Val-

legioliti (Villamiroglio), Monferrino Francesca da Gabiano, Bizzotto Sara e Muzio Jessica da Varengo, Cabiale Jessica da Mincengo e Barbieri Emilia da Crescentino. Allenatore Bonando Riccardo di Villamiroglio e noto giocatore di serie a nella squadra del Monte in quel di Verona. Passiamo alla serie D Come accennato a livello regionale ci sono due gironi cui partecipano

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19 squadre. Girone A che gioca di sabato: Cinaglio, Pieia, Settime, Torino, Mombellese, Camerano, Real Cerrina, Cocconato e Montaldo Scarampi. Girone B che gioca di domenica: Callianetto, Gabiano A, Gabiano B, Alfiano Natta, Chiusano, Monale, Viarigi A, Viarigi B, Settime e Cerro Tanaro. Il Gabiano ha quindi ben due squadre iscritte nel girone B per cui due volte all’anno avremo il piacere di assistere ai derby fra Gabiano A e Gabiano B. Il Gabiano A è anche la prima in classifica ed il prossimo anno se manterrà la vetta sino alla fine potrà passare alla serie C. Ma non basta vincere il campionato per

derico da Gabiano. Allenatore: Cavallo Piercarlo da Cerrina. Gabiano B: Riva Fabrizio e Mazzola Raffaele entrambe da Varengo di Gabiano, Ballucchi Nicolò da Tonco, Redi Paolo e Siciliano Luca entrambe da Cerrina, Surian Antonio da Castel Alfero che è giocatore e allenatore. Attenzione, attenzione: il 17 luglio alle 16,30 il Gabiano A incontrerà l’Alfiano Natta (ad Alfiano N.) seconda in classifica. Partitone da non perdere… Le tre squadre iscritte ai gironi regionali possono contare su un folto vivaio di giovani formalmente compreso fra gli 11 e i 18 anni di fatto sino tutti con meno di 14 anni. La squadra giovanile del Gabiano: Monferrino Federico e

Ganora Francesco da Gabiano, Ferrero Carlo Eugenio da Cerrina, Bertone Alessandro da Sessana di Gabiano, Bertini Alex da Casaletto di Gabiano e Mezzano Samuele da Cerrina. Allenatore Bossetto Alessandro.

passare alla serie C. Terminato il campionato si terranno i playoff ossia le prime 4 squadre dei due gironi piemontesi si confronteranno fra loro e solo le prime 4 quattro passeranno alla C. Ma chi sono i giocatori?: Gabiano A:

Tamburello nazionale Giusto per dare una informazione più completa riportiamo i no-

Bossetto Alessandro, Uva Alberto entrambe da Varengo di Gabiano, Gamarino Alberto da San Candido di Murisengo, Rodella Alessandro da Solonghello, Anselmo Massimo da Murisengo, Ariotti Riccardo da Castagnone di Pontestura, Monferrino Fe-

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Lo sferisterio di Gabiano

mi delle squadre di tamburello del campionato di serie A: Callianetto, Sommacampagna, Medole, Mezzolombardo, Carpeneto, Solferino, Malavicina, Monte, Cremolino, Cavriana, Travagliato, Fumane. … e dei due gironi di serie B Girone A: Castellaro, Castiglione, Filago Marne, Goitese, San Paolo d’Argon, Cinaglio, Guidizzolo, Capriano del Colle, Monale, Ceresara, Bonate Sopra. Girone B: Bardolino, Cavaion, Nave San Rocco, Ospedaletto, Costermano, Capitel, Sabbionara P., Noarna, Besenello, San Vito, Tuenno. (Scritto con la collaborazione di Bossetto Alessandro)

Gabiano in festa - 31 luglio festa patronale a Varengo - 5-6-7-8 agosto festa di San Carpoforo a Cantavenna - 2-3-4 settembre festa di San Grato a Sessana


Gabiano capoluogo: l’autunno del Rollino

G&d

di Giancarlo Missaglia Caro mio vecchio e affezionato Rollino, stiamo ambedue invecchiando! Quando nacqui nel 1933 tu eri già adulto, pieno di vigore, avevi attraversato e superato brillantemente le traversie della grande guerra 15/18 con il sacrificio di tante vite dei tuoi giovano soldati inviati al fronte. Insieme abbiamo convissuto l’epoca della seconda guerra mondiale 39/45 con altri sacrifici per la liberazione d’Italia. Allora eri dinamico, vivo con tante iniziative. Recentemente per un gradito invito inaspettato e con sorpresa, mi sono ritrovato a far visita dal tuo generoso e magnanimo “cuore”. Partito da Milano, contento di rivederti allegro e gioioso come sempre, ti ho ritrovato in quella piovosa giornata serio e pensieroso nella più completa solitudine. Sembravi uno stanco melanconico ammalato, un vecchio rassegnato, destinato alla … fine. Sono le parole di un compaesano affetto da “Gabianite acuta” contratta in tanti anni di lontananza dal paese natale e che attraverso gli occhi dei ricordi vede una contrada un tempo popolata da tanti amici che abitavano case, strade

quartieri che prendevano poi il loro nome. La casa Bargero, cà dla Cunda che sembra sorreggere il muretto ci quella che un tempo era piazza delle bestie, poi la casa del Carlo dla Gina, la ex Piovano, la casa del Giuan dla Tina, la ex casa del Rasmo, quella dei fratelli Ezio e Renato Galetto, sino alle panchine del ex tabachin Centin ed alla Villa Barrilis giù al Confus. Luoghi e persone che parlano solo a chi ha radici lontane nel tempo. Per chi ha avuto l’opportunità di vedere i nostri paesi, le nostre terre un tempo pilastri di una economia rurale che dava sostentamento a tante persone, il confronto con l’oggi riporta ad una immagine di tragica, crepuscolare bellezza paragonabile alla Pietà di Michelangelo. E’ la storia della vita, ed ogni uomo o donna che abbia la fortuna di vivere lungamente non può sfuggire ai ricordi alle emozioni alle sensazioni dei luoghi. Sono le radici invisibili che legano ad essi: sono fatte di nomi, di storie, di episodi, vicende, emozioni, persone, oggetti che sono dentro ciascuno di noi, così come noi forse, senza saperlo, siamo dentro essi, per questo anche se ci fanno un po’ soffrire, le amiamo.

Turismo in Monferrato da pag 3 - Programmazione di un nuovo evento in primavera. (Sono ben accolti eventuali suggerimenti). Tutto questo richiede evidentemente un impegno non solo di risorse umane con professionalità e competenze specifiche ma, altresì economico. Come Comunità Collinari potremo proseguire nel nostro impegno solo su progetti specifici che vengano portati avanti in concerto e con la partecipazione anche economica degli operatori turistici della Valcerrina. Come anticipato, stiamo valutando la formula giuridica perseguibile che contempli pubblico e privato insieme. Sarà nostra premura

darvi notizia durante il prossimo incontro. Inoltre abbiamo provveduto a chiedere i preventivi relativi alla realizzazione dei punti sopra elencati. A questo punto si tratta di "tirare le somme", ovvero di capire quanti e chi siamo, per andare avanti. Chi di voi è disponibile ad unirsi nell'impegno, è pregato di compilare l'allegata scheda e di ritornarla a mezzo mail entro il 15 giugno prossimo, al fine di programmare un nuovo incontro a breve per concretizzare gli intenti. Fiduciosi di ritrovarvi numerosi e collaborativi per la realizzazione del progetto comune di valorizza-

è un mensile che si

interessa del territorio, della sua storia e delle sue tradizioni può essere reperito presso : Tabaccheria-giornalaio Zanotto in località Piagera di Gabiano; Parco Storico del Basso Monferrato a Gabiano; - Salumeria Colombano in piazza Libertà a Cantavenna; - Alimentari a Sessana di Gabiano - Giornalaio Bonello in Via Nazionale 66 a Cerrina; - Il Mondo della Spezie - via F.lli Bandiera 45 a Coniolo; - Giornalaio corso Italia 2 a Pontestura; - La Butega alimentari/giornali Via Roma 1 a Camino; - Moretti & Orio alimentari/giornali p.zza Dante 3 a Solonghello; - Tabaccheria/giornali via Umberto I a Murisengo; - Minimarket Broggi via Casale 1 a Cereseto - Presso gli uffici di alcuni dei comuni sotto riportati. Comunità Collinare Colli e Castelli 1- ALFIANO NATTA 2- CAMINO 3- CERESETO 4- MOMBELLO M. 5- MURISENGO 6 – SOLONGHELLO 7- VILLADEATI Comunità Collinare Valle Cerrina 1- CASTELLETTO MERLI 2- CERRINA 3- GABIANO 4- MONCESTINO 5- ODALENGO GRANDE 6- ODALENGO PICCOLO 7- PONZANO 8- SERRALUNGA DI CREA 9- VILLAMIROGLIO Altri Comuni 1 – CONIOLO 2 - VERRUA SAVOIA 3 - PONTESTURA zione turistica integrata della Valcerrina tra Colli e Castelli del Monferrato, l'occasione è gradita per porgere cordiali saluti. Fernando Anselmi, Alberto Vaccario Comunità Collinare Valcerrina, Comunità Collinare Colli e Castelli del Monferrato, Chiara Cane referente progetto 335-1246448 chiara.cane@alice.it

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Impariamo ad amare gli animali: il nostro amico cane

Marta Minchilli, che quest’anno concluderà le scuole elementari, ha “intervistato” la mamma veterinaria

Un cane vive in media 15/16 anni circa. La femmina va in calore ogni 6 mesi, il calore dura 20 giorni mentre la gravidanza dura 64 giorni. I cuccioli cane quando nascono sono ciechi e sordi, però l'olfatto è acuto e permette loro di localizzare l'odore della madre. Un cucciolo di cane inizia a sentire a 12 giorni circa dalla nascita, apre gli occhi quando ha 2 settimane e inizia a camminare dopo 3 settimane circa . Bisogna essere sicuri di voler un cucciolo e di tutte le responsabilità di avere un animale domestico altrimenti rischia di essere abbandonato in un rifugio o di diventare un randagio mettendo in pericolo la sua vita e quella degli altri causando incidenti. Un cucciolo di cane ha bisogno di 4 pasti al giorno dall'età di 6 settimane fino ai 6 mesi, in seguito ha bisogno di 2 pasti al giorno. Il cioccolato è tra i cibi più pericolosi per i cani e causa molte intossicazioni, anche cipolla e aglio sono nocivi perché distruggono i globuli rossi e causano anemia. Non bisogna mai dare loro del cibo direttamente dal frigorifero o cibo vecchio potrebbe provocare: una gastroenterite, cioè vomito, mal di pancia… Fanno molto bene al cane cibi come la carne che contiene le proteine e la pasta che contiene i carboidrati. Alcune razze di cani come il cocker, golden retriver o boxer sono particolarmente socievoli, amano la compagnia, la vita in famiglia e non sopportano la solitudine. Alcuni cani come il siberian husky o il pastore maremmano dif-

ficilmente vanno a spasso senza il guinzaglio perchè sono portati ad andarsene: sono cani indipendenti. Per prendere un cane di taglia grande bisogna avere molto spazio parchè possa correre liberamente, quindi se si abita in appartamento bisogna pensare a una taglia piccola. Bisogna anche dedicare del tempo al cane, ad esempio farlo giocare, ma non usando le pietre parchè si rovinano i denti; potrebbero essere ingerite e se sono molto grandi poi non possono essere eliminate. Occorre insegnare loro a stare al passo col guinzaglio senza tirare. È utile portarlo a fare passeggiate così impara ad andare d'accordo con gli altri cani, a non avere paura delle persone e migliorare lo sviluppo dei muscoli. Alcuni cani vengono addestrati per il salvataggio in acqua, sotto le slavine..... altri vengono addestrati per accompagnare le persone cieche, altri ancora per affiancare i poliziotti nella ricerca della droga o delle persone scomparse. Se si porta un cane a fare una passeggiata bisogna tenerlo al guinzaglio per non che scappi, perché altrimenti scappando potrebbe finire sotto una macchina, oppure litigare con qualche altro cane... I cani vanno vaccinati a 8 settimane di età per le malattie come la leptospirosi, cimurro, parvovirosi. Ogni estate bisogna fare la prevenzione per la filaria e per la Leishmania, e utilizzare repellenti per pulci e zecche. Per i cani è obbligatorio applicare il microchip a 2 mesi

Esempio di maltrattamento: cane legato con pochi centimetri di catena senza acqua

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Anche gli animali, come le persone, soffrono, cerchiamo di evitare almeno quelle inutili Al riguardo non esiste una legge specifica "nazionale" a cui fare riferimento. Ogni comune ha un proprio "regolamento d'igiene" (che in genere potete trovare direttamente sul sito internet del comune) nel quale è contenuta una voce apposita per questa tipologia di detenzione; è quindi bene che ognuno faccia riferimento al proprio comune di residenza per sapere con esattezza quali sono le modalità richieste. Ad ogni modo, le condizioni "indispensabili" che accomunano tutti i regolamenti d'igiene sono le seguenti: - la catena, a seconda delle disposizioni comunali, deve essere sufficientemente lunga da consentire i normali movimenti del cane (sedersi, sdraiarsi, camminare); - la catena deve essere dotata di moschettoni rotanti ad entrambe le estremità, per evitare lo strangolamento; - la catena deve avere un'estremità agganciata al collare del cane e l'altra estremità agganciata (tramite ad un anello scorrevole) ad un filo metallico teso tra due punti, che a seconda del regolamento comunale deve essere lungo 3, 6 o 8 metri, in maniera tale da evitare che la catena si attorcigli intorno ad un palo impedendo così i normali movimenti del cane; - il collare del cane a cui è agganciata la catena deve essere del tipo morbido; - il cane ha comunque diritto ad almeno due passeggiate giornaliere libero dalla catena; - il cane legato alla catena deve poter raggiungere liberamente la propria cuccia (che è obbligatoria); - nel caso in cui il cane sia detenuto in una zona senza riparo dal sole è obbligatorio munire tale zona di una tettoia che dia riparo sia al cane che alla cuccia; - nella zona di detenzione del cane deve essere presente sempre una ciotola contenente acqua fresca che il cane deve poter raggiungere senza difficoltà.

Gabiano e dintorni Autorizzazione n° 5304 del 3-9-99 del Tribunale di Torino Direttore Responsabile Enzo GINO Sede: Fraz. Cantavenna di Gabiano via S. Carpoforo 97 Editore: - Associazione Piemonte Futuro P. Iva 02321660066. Per informazioni e pubblicità tel. 335-7782879; fax +391782223696 www.gabianoedintorni.net e-mail: posta@gabianoedintorni.net

Odalengo Piccolo Calendario manifestazioni Da sabato 2 luglio a fine agosto, tutti i sabato e mercoledì sera è aperto il campo bocce dove si disputano gare. Osservatorio astronomico aperture: - luglio : martedì 5, martedì 12. Sabato 23 : cena estiva sotto le stelle nel piazzale antistante l'Osservatorio organizzata dalla Pro Loco, prenotazione obbligatoria. - agosto : mercoledì 10 : cena di San Lorenzo sotto le stelle nel piazzale antistante l'Osservatorio organizzata dalla Pro Loco con prenotazione obbligatoria; 20 apertura osservatorio. tel. 3386834894-3391982219

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Casse di laminazione sul Po, nessuno le vuole. Sentiamo “l’altra campana” Giovedì 30 giugno presso le scuole di Gabiano si è tenuta un incontro pubblico convocato dal sindaco Tribocco durante il quale è stato presentato un progetto per la realizzazione di casse di laminazione fra Verrua Savoia e Gabiano. Erano presenti fra gli altri il vicesindaco di Fontanetto, il sindaco di Verrua, il consigliere provinciale nonché sindaco di Cerrina, Aldo Visca l’ex assessore provinciale Priora. Tutti si sono espressi in modo nettamente critico sul progetto. Anche il consigliere regionale Botta, come ha riferito Tribocco, ha espresso il proprio parere contrario tanto da proporre un Ordine del giorno in Regione contro la realizzazione dell’intervento. Restiamo in attesa di saper quando sarà discusso e votato. Lo stesso consigliere regionale aveva reso noto attraverso gli organi di stampa la sua posizione che si può così sintetizzare: “intervenire per ottenere una defi-

nitiva modifica delle disposizioni del PAI che imponga la cancellazione delle casse di laminazione, a tutt’oggi irrealizzabili e con un impatto devastante sui territori interessati”, inoltre “concordare con l’Autorità di Bacino interventi alternativi di messa in sicurezza che non prescindano da un’adeguata attività di pulizia dei fiumi, nonché dalla possibilità di prevedere lavori all’interno delle arginature maestre con l’abbassamento delle aree golenali teso la recupero della sezione di deflusso esistente negli anni 70/80 mediante asportazione dei depositi di natura alluvionale”. Probabilmente il consigliere intendeva abbassamento dell’alveo, perché l’abbassamento delle aree golenali è proprio fra gli scopi del contestato progetto.

processo equo, anche se ha per Aggiungiamo che è stato espressaoggetto uno studio, deve vedere mente dichiarato dai proponenti sempre rappresentate le due parti l’opera che senza il parere favorel’accusa e la difesa o se preferite vole dei Comuni interessati l’opera deve sempre dare spazio alla divernon si farà. Quindi, al di là degli se “campane”, lasciando poi alla allarmismi, parrebbe che il progetto giuria, ossia ai cittadini e a chi di non possa avere un grande futuro dovere, che in piena coscienza, ma visto che sia da destra, che da sinisoprattutto conoscenza, si assumastra il giudizio contrario è unanime. no l’onere delle decisioni. Da parte nostra cercheremo di caIl “motore” dell’opera: è stato pire e, per quanto possibile, di aiudetto che il “motore” che ha portatare i nostri lettori a capire il proto alla presentazione degli studi getto e il territorio. Ci preme però sarebbe l’interesse di un proprietasottolineare che le istituzioni pubrio terriero nel Comune di Verrua bliche possono certo sbagliare, ma che intenderebbe fare una speculain un sistema democratico che prezione realizzando una cava di suppone trasparenza, partecipazioghiaia. Se ne fa cenno anche negli ne e la presenza di tutti gli strustudi presentati. menti amministrativi e legali per far Facciamo presente che per realizvalere le proprie ragioni, non devozare una cava in zona Parco bisono mai essere svilite o peggio crigna coinvolgere l’ente interessato minalizzate come purtroppo spesso in questo caso il Parco del Po Vercapita di sentire. cellese-Alessandrino. Lo stesso, Ciò detto bene ha fatto il sindaco interpellato, ha dichiarato di non Tribocco ha convocare l’assemblea aver mai ricevuto alcuna richiesta pubblica per presentare il progetto, lungo zona interessata (sponda anche se riteniamo sarebbe stato destra del Po), l’unica richiesta di ancora meglio avere la presenza di intervento presente riguarda la un rappresentante dei proponenti sponda sinistra del Po (località Sasl’opera. Abbiamo sempre diffidato so) ossia la sponda vercellese andelle presentazioni o interpretazioni che se in territorio di Verrua. In unilaterali. Per questo abbiamo verità il promotore dell’iniziativa è voluto raccontare in queste pagine stata la Regione Piemonte che, due le motivazioni che hanno spinto le mesi prima della riunione di Gabiaistituzioni pubbliche a presentare il no, ossia il 2 maggio, ha convocaprogetto, visto che sino da oggi ci to un incontro a Casale proprio per sembrano essere scarsamente rapcercare una prima condivisione con presentate sia nella serata del 30, i Comuni interessati sui progetti che dai media. Non si vuole qui sostenere una Zona oggetto della di rinaturalizzazione a Verrua tesi pro o contro l’intervento, ma semplicemente fare informazione semplicemente perché riteniamo che un

Po

Cascina Magheria

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Po da confluenza Dora Baltea a confluenza Tanaro, a cura dell’Au-

Fra gli altri il sindaco Tribocco e il sindaco di Casale Demezzi nell’incontro del 2 maggio 2011 a Casale

delle casse di laminazione, erano presenti fra gli altri il sindaci Tribocco e Demezzi. I giornali stranamente non citarono il progetto ma scrissero genericamente di una modifica del PAI. I proponenti l’opera: risultano essere Regione Piemonte, AiPO ed Autorità di Bacino del Po. Lo studio, che non è un progetto, si intitola infatti “Sostenibilità ambientale e socio-economica degli interventi di laminazione delle piene lungo il Po casalese” è di fatto solo una fattibilità. E’ quindi ancora in fase diciamo preventiva, infatti le approvazioni potranno essere richieste solo sui progetti preliminari e definitivo. Cosa sono le fasce del PAI ?: Le aree oggetto dell’intervento sono all’interno del Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI) e relativi atti integrativi predisposto dall’Autorità di Bacino sono in fascia – B Il Pai prevede l’abbassamento del piano di campagna per tutti i comparti di 2 metri. Nel 2008 i comuni si sono opposti a tale ipotesi e le autorità proponenti hanno stabilito di concordare con gli stessi le modalità di intervento. In sintesi: la legge prevede di articolare il Piano (PAI) in fasce denominate A, B, C. La fascia A è quella che raccoglie l’80% della portata: sostanzialmente l’alveo del fiume; la fascia - B - è quella che viene alluvionata con tempo di ritorno di 200 anni e la fascia - C con tempo di ritorno di 500 anni. Le casse di laminazione come funzionano?: sono dei banali bacini per la raccolta controllata dell’acqua del Po che in presenza di piene straordinarie dovrebbero

svolgere la funzione di serbatoi di accumulo delle acque nel momento di massima piena, per poi restituirle al fiume quando il livello torna a decrescere. In questo modo si riduce l’innalzamento massimo del livello che a valle causa l’allagamento in diverse località fra cui Casale Monferrato Comuni interessati dall’intervento: a valle del ponte di Crescentino in sponda idrografica destra del Po è presente un’ampia area golenale (il termine fa riferimento a quello spazio piano compreso tra la riva di un corso d'acqua ed il suo argine (che nella situazione attuale è quello che corre lungo la strada provinciale sino alla Ganoia). L’area golenale si estende, in lunghezza, per circa 10 km e ricade all’interno del territorio dei Comuni di Verrua Savoia (TO), Moncestino (AL), Gabiano (AL), Fontanetto Po (VC) e di Palazzolo Vercellese (VC). Questi ultimi a causa del divagamento (variazione dell’alveo) che il Po ha subito in passato, hanno alcune aree in destra Po. Cosa accade con la situazione attuale? Nelle attuali condizioni cosa accade quando il Po “cresce”? Immaginiamo che per diversi giorni su ampia parte del Piemonte occidentale piova copiosamente. Le acque dopo aver saturato i terreni come se fossero spugne vengono “rifiutate” e vanno a finire nei corsi d’acqua che a loro volta si riversano nel Po il cui livello comincia a salire. L’attuale funzionamento in piena dell’area in questione è nota a tutti gli abitanti della zona, ma è stato anche verificato nell’ambito dello

Studio di fattibilità degli interventi di sistemazione idraulica del fiume

torità di bacino del fiume Po. Tale studio, sviluppato come strumento di supporto al PAI vigente ha messo in evidenza il seguente funzionamento idraulico. Per portate a Crescentino di circa 2.500 m3/s (approssimativamente, tempo di ritorno pari a 2 - 5 anni). L’area a monte del sistema arginale di Moncestino inizia ad allagarsi per ingresso dell’acqua in golena a valle dell’argine pennello (argini più o meno perpendicolari rispetto all’argine principale) esistente. Il livello d’acqua nell’area è pari al livello in alveo di Po, essendovi una connessione diretta tra alveo e golena. Al crescere della portata a Crescentino, cresce il livello in Po e contestualmente il livello nella zona suddetta. Le acque che invadono la golena sono costrette a rientrare in alveo per la presenza dell’argine golenale di Moncestino, fino a che la portata a Crescentino non raggiunge circa 6.000 m3/s (approssimativamente tempo di ritorno di 50 anni), limite oltre il quale l’argine golenale di Moncestino viene sormontato e comincia il flusso nella golena a valle di tale struttura. Il flusso, nel caso in cui l’argine possa resistere a tracimazione, è di circa 200 m3/s, per un evento di piena analogo a quello dell’Ottobre del 2000, con livelli in golena molto inferiori a quelli presenti in alveo. Nel caso, molto più probabile e già verificatosi nell’Ottobre del 2000, in cui il sormonto provochi la rottura dell’argine, tale flusso diviene di circa 1000-1200 m3/s, con livelli in golena anche superiori a quelli in alveo. Prima del sormonto, l’area protetta dal sistema arginale di Moncestino non viene allagata, se non per una piccola porzione nei pressi del rio Marca, allagata per risalita da valle. A valle del rio Marca, non essendovi più arginature, la golena viene invasa dalle acque già per portate a Crescentino, di circa 3.000 m3/s (approssimativamente, tempo di ritorno 5 - 10 anni). Il flusso in golena è importante raggiungendo mediamente i 2.000 m3/s con livelli pari a quelli in alveo e velocità che raggiungono anche 1 m/s. L’alluvione in questo caso è incontrollata, si è prodotta la rottura

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degli argini ed ampi solchi erosivi a causa della velocità dell’acqua che ha asportato ampie fasce di terreno fertile con danni consistenti la territorio ed all’agricoltura. Cosa prevede il progetto? Lo

della quota della soglia sfiorante di uscita dall’area, con conseguente aumento della quota delle arginature nella parte più a valle del comparto. Sono di seguito descritte somma-

In sintesi: già per portate a Crescentino di 6.000 m3/s, specialmente se si rompe l’argine di Moncestino, la Piagera di Gabiano viene alluvionata. La golena a valle del rio Marca addirittura viene alluvionata già per portate di 2.000 m3/s (ricordiamo che la piena del novembre 1994 a Crescentino consisteva in 8.200 m3/s, quella del 2000 invece 7.600 m3/s.

In sintesi: si prevede la realizzazione di un argine a ridosso dell’alveo del Po (fascia A) che con l’argine attuale, lungo la strada Rio Marca sino alla Ganoia di Moncestino ed i (tre) dossi (argini pennello) trasversali formano 4 camparti. Detti dossi avranno sfioratori per consentire il riempimento e lo svuotamento dei comparti. Oltre all’abbassamento differenziato dei comparti.

scenario di progetto dell’area in questione, definito nello Studio di supporto al PAI, prevede la realizzazione di una golena chiusa suddivisa in quattro comparti funzionanti in serie e delimitati: − da un argine o dosso boscato lato fiume (limite fascia A ) continuo a chiusura dell’intera area golenale; − da una linea di ritenuta lato campagna (limite fascia B) costituita dall’argine principale attuale e dal bordo del versante collinare; − da dossi trasversali (argini pennello) aventi funzione di compartimentare l’invaso; − da manufatti sfioratori nell’argine golenale a monte (in ingresso), a valle (in uscita) e nei tre dossi trasversali aventi funzione di consentire l’invaso, lo svaso e la ripartizione dei volumi di piena nei diversi comparti. La proposta progettuale definita nello Studio di supporto al PAI prevede inoltre in ultima fase attuativa il rimodellamento delle aree golenali (abbassamento medio di circa 1 – 1,5 m) funzionale al potenziamento dei volumi di invaso. Infatti (scenario 7) il rimodellamento completo del piano golenale nel primo, terzo e quarto comparto e parziale nel secondo (Piagera di Gabiano) che è interessato da una sola fascia ristretta adiacente all’argine golenale, di circa 100 m. In verità tale soluzione è stata poi estesa anche al terzo comparto. Nel primo comparto (Verrua) si prevede un rimodellamento con approfondimento del fondo di 3 metri. Nel quarto comparto si prevede, invece, l’innalzamento di 2 m

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riamente le dimensioni dei manufatti di derivazione e restituzione e dei dossi che determinano il funzionamento idraulico dell’area di laminazione, così come sono stati introdotti nel modello di studio più avanti riportato (ultima pagina) Soglia sfiorante del manufatto di derivazione: larghezza 500 m. Dosso trasversale di separazione tra primo e secondo comparto, lunghezza di 630 m con varie altezze. Dosso trasversale di separazione tra secondo e terzo comparto, Parte tracimabile: lunghezza di 485 m, Dosso trasversale di separazione tra terzo e quarto comparto Parte tracimabile: lunghezza di 650 m. Soglia sfiorante del manufatto di restituzione: larghezza 350 m. Quindi nel Terzo comparto (Piagera di Gabiano e Moncestino) e quarto comparto (a valle del rio Marca) il rimodellamento del terreno prevede due canalette larghe cento metri a ridosso del nuovo argine con pendenza dolce 1:16 che potrebbero continuare ad essere utilizzate a fini agricoli." Anche nel secondo comparto è prevista la "canaletta" ma non per tutto il tratto è a ridosso dell'argine. Cosa sarebbe accaduto nel 2000 se ci fossero state le casse di laminazione? Negli studi vengono riportate le simulazioni fatte al computer di cosa sarebbe accaduto nell’alluvione del 2000 che ricordiamo arrivò a portate di 7.600 m3/s a Crescentino. Sarebbe ciò che accadrebbe oggi in presenza di analogo evento. Le figure in ultima pagina, rappre-

sentano, per fasi significative, l’evoluzione della simulazione del funzionamento dell’area di laminazione per un evento uguale a quello verificatosi nell’Ottobre 2000. Pertanto la simulazione inizia alle ore 7:00 del 15 ottobre 2000 e termina alle ore 16:00 del 19 ottobre 2000, per una durata complessiva di 105 ore. Ma che danni ci sono per i contadini che coltivano i terreni nella ghiaia? Certamente durante i lavori di costruzione ci saranno notevoli danni che dovranno essere adeguatamente risarciti. Così come la fascia di circa 100 metri a ridosso del nuovo argine presso l’alveo dovrà essere espropriata (i terreni sono comunali). E’ evidente che dovranno essere garantite opportuni indennizzi e alternative agli affittuari dei terreni. Per il resto non solo non ci saranno danni, ma i terreni saranno molto più salvaguardati di oggi dalle piene “ordinarie” e in caso di piene straordinarie, uguali o maggiori del 1994 i danni saranno contenuti (meno erosione e meno deposito di pietre) Dove si prendono gli inerti per la realizzazione dei manufatti in elevazione?: potranno essere utilizzate le ghiaie scavate per il rimodellamento dei fondi e se non bastassero quelli giacenti nelle isole in alveo. Quanto costa la progettazione e la realizzazione delle opere?: si prevede un costo di circa 1,2 milioni di € per la progettazione e dai 20/25 milioni di € per la realizzazione. La prima verrà svolta dall’AiPO, la realizzazione dall’Autorità di Bacino del Po. Sono previsti altri interventi analoghi?: sì, 2 bacini in sponda sinistra ma attualmente non in progetto. Ha senso fare questi interventi per abbassare di pochi centimetri il massimo livello di piena a valle? Va tenuto presente che in zone quasi pianeggianti pochi centimetri possono evitare l’alluvionamento di molti ettari di territorio e quindi minori danni per la collettività per milioni di euro. Facciamo un esempio: Vercelli si trova a 130 m di quota sul livello del mare, Casale Monferrato a 116 m, la loro distanza in linea d’aria è di 20,44 chilometri avremo pertanto


Rio Marca Ganoia

una pendenza circa dello 0,68%. Pertanto ad ogni centimetro di innalzamento del Po porta alla estensione di ulteriori 146 cm lungo tutto il perimetro dell’area esondata che corrispondono a molti ettari di superficie. Se tali aree sono urbanizzate è evidente l’incremento del danno e dei costi di intervento pubblico oltre che del rischio per la popolazione. Conclusioni Vi sono quindi due alternative: a) lasciare le cose come stanno sapendo però che anche per portate ben minori di quelle del 1994 e quindi assai più frequenti nel tempo, i territori golenali verranno alluvionati ed impoveriti dalla corrente che da una parte asporterà, come già accaduto, ampie fasce di terre-

no fertile, dall’altra depositerà ghiaie e altro materiale di deposito. Va da sé che in caso di piene eccezionali come quelle del 1994 o superiori i danni saranno ancora maggiori. b) intervenire costruendo un argine lungo il fiume che salvaguardi le golene coltivate dalle piene “ordinarie” ossia con portate inferiori a quelle del 1994, mentre per le piene uguali o superiori si allagheranno i terreni, ma in maniera controllata, limitando i danni collaterali quali l’erosione del terreno ed il deposito di ghiaie. A questo punto ci poniamo alcune domande: 1) siamo sicuri che dire semplicemente no ad un intervento che prevede anche la creazione di argini

lungo l’alveo lasciando in sostanza le cose come stanno, ossia le golene della Piagera esposte ad ogni alluvione anche non eccezionale sia la cosa giusta? Nella malaugurata ipotesi che queste si verifichino (l’evento è comunque statisticamente prevedibile) chi si assume la responsabilità delle scelte fatte? 2) in un contesto civile è corretto che per evitare fastidi indiscutibili (come movimenti di terra, trasferimenti, indennizzi, espropri che comunque non devono causare danni economici agli agricoltori) si lasci esposto al rischio di alluvione grossi e piccoli centri abitati a valle? Se anche i Comuni a monte di Verrua rifiutassero di fare casse di laminazione, lasciandoci più esposti alle alluvioni saremmo contenti?

Rio Marca

Dinamiche di allagamento durante l’evento dell’ottobre 2000 nel tratto centrale della golena

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collina Rio Marca

Cassa 4

collina

Ore 19 inizio sfioro dal Ore 15 - il primo compar- 15 ottobre 2000 Ore 7,30 primo al secondo com- to inizia ad allagarsi parto

Cassa 2

Ore 23,45 inizio sfioro dal 3 al 4 comparto

Cassa 3

Ore 2,45 del 16 ottobre 2000 Inizio sfioro dal terzo al quarto comparto

Cassa 1

Ore 08:15 Massimo riempimento/inizio svuotamento del quarto comparto

Po

Fine simulazione mentre prosegue lo svuotamento - ore 16:00 del 19 ottobre 2000

Simulazione al computer di come funzionano le casse di laminazione


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