Gtk 5, Rivista di Psicoterapia

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RIGA DI CIGLIO

COLLO DI GIUDITTA

Chiara Gatti

Chiara Gatti

Quando il dolore sarà troppo, usciranno molti fiumi dal mio alveo di rosa grigia in un branco silente di lupi assiepati, presenze invisibili di un giorno incalzante. Se ci sarà il tempo di addormentare un figlio, un giglio mi spenga quell’ansia di nutrirlo con parole impossibili e pena di vento nella culla che dondolo.

Alberi crescono al collo di Giuditta alberi scarni come bei monili. Capelli a fiotti sul capo di Giuditta solo pensieri di morte e di salvezza. Collo prezioso, gioiello dolce arcuato un ceppo vano, respiro d’altre vene. Labbra socchiuse, parole dolci amare spazi raccolti che non sa più ridire. Occhi socchiusi per un breve sguardo sul suo Oleoferne, uomo da capire. Viene Giuditta, sa come soggiogare l’unico collo di quel suo momento dove la vita trova il suo valore umido eroe di quel suo mozzare...

24 Agosto 2013

Allora forse mi avrai dato quel segno di rosso confine su una riga di ciglio che rimarchi per poco la distanza avvertita, mentre tocco le ali di farfalle nel cuore e la polvere cade, terminando il mio volo.

4 Gennaio 2013

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