Azimut n. 4/2022

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N.4 del 2022

Anno XLVI

C'era una volta il geometra contabile...

ISTVAS ANCONA

Osservatori:

Nomisma, CRESME, Tecnocasa

Intervistiamo:

Onorevole Pino Bicchielli

Commissione Difesa Camera Deputati

Periodico Regionale a cura del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Ancona

Periodico regionale a cura del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Ancona

Corso Garibaldi 91/a - 60123 Ancona (AN) info@geometrian.it - www.geometrian.it Anno XLVI - N. 4/2022

Sommario

PUBBLICAZIONE TRIMESTRALE

Reg. Trib. Ancona

8 Luglio 1975

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Piazza Ciabotti, 8

60035 - wJesi (AN)

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DIRETTORE RESPONSABILE

Diego Sbaffi

COORDINAMENTO

EDITORIALE

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REDAZIONE

Diego Sbaffi

Giampiero Fabbri

Vinicio Montanari

Luca Orletti

Marco Brugiapaglia

HANNO COLLABORATO

A QUESTO NUMERO:

Stefano Nicolini, Marco Brugiapaglia, Devis Ciuccio, Francesco Battimelli, Giuseppe Scrufari Hedges

CONSULENTI PER LA COMUNICAZIONE

Gianni Moreschi g.moreschi@presscom.it

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Archivio AZIMUT

PUBBLICITÁ

CONCESSIONARIA AZIMUT

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Azimut viene inviato gratuitamente agli iscritti agli Albi Professionali del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Ancona, agli uffici decentrati del Genio Civile, agli uffici tecnici dei Comuni e delle Province, a tutti gli enti pubblici e a tutti coloro che hanno rapporti con la categoria. La collaborazione è aperta a tutti i singoli professionisti e agli organi rappresentativi di categoria. Manoscritti, dattiloscritti, elaborati, disegni, fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Ogni autore risponde direttamente delle proprie affermazioni che non impegnano nè la redazione nè il Collegio. Gli scritti possono essere pubblicati anche siglati o anonimi, per desiderio degli autori i cui nomi restano comunque reperibili presso la redazione.

Inserzionisti:

Subissati pag.02

MicroGeo................ pag. 12 e 16

Geo Network........... pag.20 e 36

2 Editoriale

5 Istruzione

ISTVAS di Ancona: la riqualificazione della Chiesa di San Giusaepppe Moscati

9 Professione C'era una volta il geometra contabile...

13 Istituzioni

Il ruolo del professionista nelle crisi idrogeologiche. Intervista all'On.Bicchielli

17 Aziende

GeoSLAM: massima produttività e flessibilità

21 Aziende GEO NETWORK: software e formazione in convenzione

23 Osservatori

Bonus e riqualificazioni: la propensione delle famiglie italiane alla ristrutturazione della casa - analisi Nomisma

29 Osservatori

Il mercato delle costruzioni 2023 - analisi CRESME

37 Osservatori

Compravendite famiglie: l'analisi del Gruppo Tecnocasa

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Gentili Lettori, in questo quarto numero di Azimut del 2022 partiamo con un articolo del Prof. Nicolini ell’Istituto di Istruzione Superiore “Vanvitelli Stracca Angelini” (ISTVAS) di Ancona sulle attività della sezione C.A.T. che ha avviato fruttuose collaborazioni con Univpm e con il Collegio dei Geometri di Ancona.

Marco Brugiapaglia di seguito ci delinea la figura del Geometra contabile e della sua attualità anche per i professionisti di oggi.

Devis Ciuccio intervista a tutto campo l’On. Pino Bicchielli su PNRR e decreto “Aiuti-quater”.

Segue l’articolo di Francesco Battimelli di Microgeo sulla tecnologia GeoSLAM e poi Giuseppe Scrufari

Hedges ci parla di una recente convenzione stipulata da Geo Network con il nostro Collegio.

Condividiamo di seguito alcune ricerche, partendo dall'indagie di Nomisma sulle ristrutturazioni che le famiglie italiane hanno intrapreso negli ultimi mesi e sulla propensione a fare lo stesso nei prossimi 12 mesi. Presentiamo poi l'incoraggiante introduzione del XXXIII rapporto Cresme (Centro Ricerche Economiche Sociologiche e di Mercato nell'Edilizia) sul mercato delle costruzioni nel 2023 e infine l’analisi di Tecnocasa sulle compravendite delle famiglie.

Editoriale

Azimut vuole essere uno strumento che aiuti a scandagliare la realtà della professione di Geometra attuale e proiettata nel futuro, senza dimenticare le radici di un mestiere che affondano nei secoli passati. Ed è per questo che riteniamo nostro dovere essere vicini agli Istituti Secondari di secondo livello e anche alle Università per dialogare e portare nel mondo dell’istruzione le conoscenze della nostra esperienza lavorativa.

Sappiamo peraltro bene quanta attenzione da parte della nostra categoria è necessaria per conoscere quello che i decisori politici e istituzionali stanno elaborando in termini di leggi e regolamenti attuativi.

La nostra professione necessità di continua formazione e di conoscere quindi l’evoluzione della ricerca anche nel campo della strumentazione tecnica delle aziende che operano nel nostro settore.

Da ultimo è di vitale importanza venire a conoscenza di ricerche, le più disparate, che vengono portate a termine da Istituti qualificati nel campo vasto che incrocia i nostri interessi.

Buona lettura!

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ISTVAS di Ancona: riqualificazione della chiesa di San Giuseppe Moscati

L’ISTVAS è un istituto in crescita nel numero di studenti che ha attivato importanti collaborazioni con la UNIVPM di Ancona e con il Collegio dei Geometri e Geometri Laureati Della provincia di Ancona

Autore Prof. Ing. Stefano Nicolini

Laureato con lode in Ingegneria

L’Istituto di istruzione superiore “Vanvitelli Stracca Angelini” (ISTVAS) di Ancona è nato nel 2000 dalla fusione di tre istituti “storici del capoluogo.

L’indirizzo Costruzione Ambiente e Territorio (C.A.T.) dell’Istituto ha visto negli ultimi anni crescere gli iscritti, provenienti dalle scuole secondarie di primo grado del territorio.

Tra le caratteristiche peculiari dell’Istituto vi è la collaborazione con gli enti locali e le istituzioni pubbliche del territorio, con il Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati, con l’Ordine degli Ingegneri e con Università Politecnica delle Marche.

Nell’anno scolastico 2022/23 la collaborazione con UnivPM ha portato alla realizzazione di una parte importante del corso di laurea ad orientamento professionale in

“Tecniche della Costruzione e Gestione del Territorio”proprio all’interno delle strutture laboratoriali dell’Istituto.

L’alto contenuto laboratoriale dell’indirizzo C.A.T. dell’ISTVAS consente ai docenti e agli studenti di approcciare lo studio delle discipline di indirizzo anche attraverso la stesura di progetti di rilievo.

A questo sviluppo ha contribuito la direzione scolastica di Francesco Savore.

Notevole impulso è stato dato, anche negli anni del COVID, alle attività di alternanza scuola-lavoro, ora P.C.T.O., che hanno consentito agli studenti del triennio di indirizzo di effettuare esperienze direttamente in cantiere, di frequentare il corso di sicurezza per lavoratori per ambienti ad alto rischio e di partecipare a plurime attività a scuola e negli enti, aziende e studi tecnici esterni.

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Istruzione
Edile Architettura, insegna nell’ambito delle discipline di Indi rizzo del triennio del corso CAT - Costruzioni, Ambiente e Territorio presso l'Istituto di Istruzione Superiore “Vanvitelli Stracca Angelini” di Ancona.

Uno dei progetti più interessanti degli ultimi anni realizzato dagli alunni dell’indirizzo CAT – Costruzioni Ambiente e Territorio ha riguardato la riqualificazione dei locali parrocchiali sottostanti la chiesa di San Giuseppe Moscati del quartiere Montedago di Ancona. Il lavoro è stato ideato nell’ambito del progetto “UNA CITTA’ PER TUTTI”, promosso dall’Associazione in Rete di Ancona - A.Re.A. e volto alla sensibilizzazione sull’abbattimento delle barriere architettoniche, alla sua IV Edizione che, per l’occasione presentata, è stata denominata “Insieme per la comunità parrocchiale”.

l progetto ha preso in considerazione uno spazio di circa 400 metri quadrati del piano seminterrato della chiesa, con adeguamento distributivo e funzionale, per ospitare una sala polifunzionale e la sede degli scout.

Questo progetto si è caratterizzato per l'ampia valenza didattica e formativa. In particolare ha consentito di perseguire tre importanti obiettivi:

1) Coinvolgere diversi soggetti istituzionali del Territorio con i quali collaborare tramite vari incontri ed in particolare:

- l’Associazione in Rete di Ancona - A.Re.A.

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che ha promosso iniziative volte all’abbattimento delle barriere architettoniche;

- il Collegio dei Geometri di Ancona che supporta le attività svolte dagli Istituti Tecnici della provincia a indirizzo CAT;

- la Parrocchia San Giuseppe Moscati del quartiere Montedago di Ancona, il quartiere in cui si trova la Scuola, che ha proposto un caso pratico di studio per un progetto di idee: un compito di realtà nell’ambito del riuso e della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, con l’analisi delle reali esigenze della Committenza.

2) Coinvolgere tutte le classi del triennio dell’Indirizzo CAT in un'attività didattica interdisciplinare, con metodologia “learning by doing”, che ha favorito l’organizzazione del lavoro di squadra attraverso la suddivisione e la condivisione dei compiti e delle

• sviluppo del progetto secondo i più ampi criteri di accessibilità.

Operativamente il lavoro svolto dai ragazzi è stato suddiviso per classi.

La classe terza ha effettuato il rilievo interno dei locali e la successiva restituzione grafica.

La classe quarta ha svolto il rilievo topografico plano-altimetrico dell’area esterna e la relativa restituzione grafica.

I ragazzi delle classi quinte si sono occupati della progettazione dei nuovi spazi, interni ed esterni, attenendosi ai requisiti funzionali richiesti dal parroco e formalizzati nella stesura di un programma preliminare, ovvero il quadro esigenziale della Committenza.

Tale quadro esigenziale, redatto e aggiornato nei vari incontri, è stato articolato in

operazioni, di rilievo e progetto, con i docenti di Topografia e di Progettazione, Costruzioni e Impianti.

3) Coinvolgere e sensibilizzare i nostri ragazzi al tema della disabilità e dell’inclusione.

Quest’ultimo obiettivo è stato raggiunto grazie ad un percorso formativo effettuato per step successivi attraverso:

• analisi degli aspetti normativi sull’abbattimento delle barriere architettoniche;

• analisi di esempi di barriere esistenti nelle realtà in cui viviamo che determinano condizioni di difficoltà e disagio alle persone con disabilità motorie e sensoriali;

tre sezioni: aspetti distributivi-funzionali, impianti tecnologici, sistemazioni esterne. Per quanto riguarda in particolare gli aspetti distributivi e funzionali si richiedeva:

- una sala polifunzionale, con palcoscenico, per riunioni e assemblee cittadine, proiezioni, rappresentazioni, spettacoli e feste;

- la sede degli scout, per due gruppi (gruppo Lupetti e gruppo Reparto), attrezzata con soppalchi in legno;

- servici igienici con docce e spogliatoi;

- locali accessori di deposito;

- elementi di comunicazione verticale per il collegamento con gli altri locali della parrocchia posti a diversa quota.

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Istruzione
8 Istruzione

C’era una volta il Geometra contabile…

Un sapere che era nel bagaglio del geometra nel passato che oggi è stato trascurato e che sarebbe bene ritornasse nelle competenze del professionista dei nostri giorni.

La contabilità dei lavori – sia pubblici che privati – è stata sempre una prerogativa del tecnico geometra, il quale, paziente ed abile misuratore nonché esperto conoscitore delle tecniche e dei materiali impiegati nelle costruzioni edilizie, ben capace è di monitorare l’andamento tecnico-economico di qualsivoglia lavoro di ingegneria civile, sia esso di costruzione, di manutenzione, di ristrutturazione, di restauro, di demolizione, di qualunque entità ed a qualsiasi categoria di opere esso attenga (edilizia civile, opere idrauliche, opere stradali e ferroviarie, opere di riassetto idrogeologico, etc.).

Tale attività, pur se non sempre valorizzata adeguatamente in termini di immagine e gratificazione professionale nel panorama delle varie prestazioni tecniche necessarie

alla realizzazione di un lavoro di costruzioni, assume comunque un rilievo essenziale ovvero imprescindibile nell’ambito della medesima realizzazione, proprio perché volta alla tutela di uno dei principali interessi della committenza: l’identificazione del giusto corrispettivo economico dovuto alle imprese impegnate nell’esecuzione dell’opera appaltata.

In particolare, laddove la committenza si configuri in colui a cui l’opera da realizzare è destinata (soggetto appaltante), il tecnico contabile, inquadrato tra le funzioni della direzione dei lavori, porrà ogni attenzione affinché alle imprese esecutrici non siano corrisposti oneri eccessivi o comunque non dovuti in base alle specifiche pattuizioni contrattuali.

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Geometra Funzionario coordinatore del Settore Patrimonio, verifiche e manutenzioni dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale.

Nel più complesso caso in cui la committenza si configuri in un’impresa esecutrice (soggetto appaltatore o subappaltatore), il tecnico contabile potrà assumere – a seconda del mandato ricevuto - una delle funzioni di seguito indicate od entrambe:

• Curare – in contraddittorio con la direzione dei lavori – la definizione del giusto compenso dovuto, in base alle pattuizioni contrattuali, per l’esecuzione delle prestazioni effettivamente eseguite;

• Monitorare, attraverso la cosiddetta contabilità industriale, il rapporto tra le spese effettivamente sostenute per l’esecuzione delle prestazioni in appalto (acquisti dei materiali, noleggi ed ammortamenti di mezzi ed attrezzature, costi della manodopera, spese generali di amministrazione e gestione aziendale, oneri di accantieramento, etc.) ed il corrispettivo liquidato da parte della committenza a titolo di compenso economico, ciò con l’obiettivo di evitare negativi sbilanci tra costi e ricavi che possano pregiudicare il perseguimento

dell’utile aziendale.

Il ruolo del tecnico contabile diventa ancor più fondamentale qualora tra il soggetto appaltante e l’impresa appaltatrice insorgano contrasti o contenziosi legali, nella cui sede l’abilità dello stesso tecnico consisterà nel difendere ed anche nel rivendicare le ragioni della propria parte sulla base della puntuale registrazione di quanto eseguito in corso d’opera, oltre che di un’approfondita conoscenza delle condizioni contrattuali – così come definite nel capitolato speciale d’appalto, negli elaborati progettuali nonché nel contratto tra l’appaltatore ed il soggetto appaltante – ed anche delle norme legislative ricorrenti nella fattispecie, tra queste ultime il Codice Civile e, nel caso di lavori commissionati da qualunque organo dello Stato o beneficianti di finanziamenti pubblici, il Codice dei Contratti Pubblici emanato con D. Lgs. n. 50/2016 successivamente modificato ed integrato – di prossima sostituzione – nonché le Linee Guida dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (cosiddetta ANAC) ed altre norme connesse.

Per quanto attiene alla materia dei lavori pubblici, la contabilità trova principalmente al momento disciplina nel Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 49 del 7 marzo 2018 (Approvazione delle linee guida sulle modalità di svolgimento delle funzioni del direttore dei lavori e del direttore dell’esecuzione), in particolare al

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relativo Capo IV (Controllo amministrativo contabile).

Purtroppo, la materia della contabilità dei lavori nel settore delle costruzioni è stata trascurata dai professionisti tecnici, i quali, forse perché attratti da opportunità professionali di altra natura – solo all’apparenza più interessanti e remunerative – hanno spesso perso occasioni di esperienza e di approfondimento in un settore dove proprio il Geometra, un tempo, era profondo conoscitore e maestro (basti pensare, a titolo di esempio, ai più anziani colleghi geometri che, con l’abile formulazione di riserve sui registri contabili, ben sapevano tutelare gli interessi della propria committenza, supportando anche laddove necessario le difese legali nelle sedi giudiziarie).

L’auspicio, nell’interesse generale della categoria, è dunque che i tecnici geometri assumano quanto prima una maggiore propensione ad operare nella materia della

contabilità dei lavori, recuperando il valore professionale in tale campo già maturato dai colleghi più anziani.

Del resto, ben si pone in tal senso l’epoca attuale in cui, con l’avvio degli appalti dei lavori pubblici determinato dalle numerose forme di sostegno messe in campo dallo Stato (fondi del P.N.R.R. e complementari, incentivi e bonus fiscali, etc.), non mancheranno nuove opportunità di lavoro specifiche, che offriranno occasione di far valere le proprie capacità professionali anche avvalendosi dei sistemi di lavoro che la moderna tecnologia offre.

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Il ruolo del professionista nelle crisi idrogeologiche

Il piano di Ripresa e Resilienza è uno strumento potente in termini di risorse finanziarie, ma occorre coniugarlo con una efficiente capacità di spesa, anche per porre finalmente fine ai troppi disastri idrogeologici che si ricorrono nel nostro paese. Intervista all'Onorevole Pino Bicchielli, componente della IV Commissione Difesa dal 9 novembre 2022

Onorevole Pino Bicchielli, negli ultimi tre mesi si sono susseguiti eventi tragici nel nostro Paese, prima nella Provincia di Ancona, poi nel Cilento ed in seguito ad Ischia, come secondo Lei si può fermare il rischio da dissesto idrogeologico? Ritiene inoltre che il ruolo dei tecnici professionisti sia centrale per affrontare tale sfida?

Il contrasto al dissesto idrogeologico è un punto cardine del Piano di Ripresa e Resilienza, perché il rischio connesso anche agli effetti dei cambiamenti climatici, compromette la sicurezza della vita umana, la tutela delle attività produttive, degli ecosistemi e della biodiversità, dei beni ambientali e archeologici, dell’agricoltura e il turismo.

Io sono di Salerno che risulta fra le prime

tre provincie d’Italia con i valori più elevati di superficie, edifici, imprese e, ovviamente, popolazione a forte rischio idrogeologico. Oltre 30.000 famiglie sono a rischio. Non bastano le caratteristiche orografiche a spiegarlo. E’ questione di opere fatte male, risorse sprecate, manutenzione inadeguata. E’ ora di rivedere l’impianto delle politiche contro il dissesto idrogeologico, aprendo una riflessione su una radicale modifica del sistema di messa in sicurezza del territorio guardando al modello dell’unità di missione sul dissesto idrogeologico. Partire dalle competenze, quindi dai tecnici professionisti, in questo caso, come in tanti altri in un cui è in gioco lo sviluppo economico e il benessere sociale, è essenziale.

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Geometra Devis Ciuccio Ciuccio Devis è un geometra di La Spezia che da oltre vent’anni svolge formazione professionale su molte discipline tecnico-informatiche cercando di coniugare l’importanza della teoria con il valore della pratica.

Il PNRR è una grande opportunità per l’Italia anche per adeguare le proprie difese contro gli eventi estremi prevedendo interventi di riduzione del rischio di alluvione e del rischio idrogeologico, come forza politica di maggioranza sarete attenti a destinare le giuste risorse per tali obbiettivi?

Le risorse sono fondamentali, e il PNRR le prevede, ma ciò che è ancora più importante è la capacità di spesa. È un dato di fatto che il nostro Paese non riesca spendere i fondi comunitari, per incapacità di progettazione o cofinanziamento. Su questo punto come Noi Moderati, porremo l’attenzione: sprecare risorse pregiudica sia i fondi stessi del Recovery Fund, sia La sicurezza del territorio.

Lei ha fatto parte della Commissione Speciale istituita alla Camera dei Deputati per esaminare ed approvare un decreto-legge rinominato “Aiuti-quater” che introduce misure anche in materia di bonus edilizi, come secondo Lei si può superare l’attuale stallo relativo alla cessione dei crediti maturati e

vi saranno ulteriori adeguamenti temporali sulla fine dei lavori già iniziati nella prossima manovra finanziaria?

Si sta ragionando su come sbloccare e rimettere in circolo i crediti fiscali e dare ossigeno alle imprese coinvolte: ci sono varie ipotesi sul tavolo, per esempio, allungare la catena delle cessioni, agevolando le compensazioni incrociate fra istituti bancari, ma anche un sistema che consenta alle imprese, che hanno concesso sconti in fattura e che non riescono a monetizzarli, di trasformare il credito in un finanziamento bancario con garanzia pubblica. Siamo ancora in una fase di discussione, sarà poi il Parlamento a definire in manovra la soluzione più equilibrata e sostenibile anche per i conti pubblici. Anche per quanto riguarda la presentazione della Cilas si sta lavorando ad una soluzione che non renda la norma del dl Aiuti-quater in qualche modo retroattiva.

La situazione geopolitica attuale ha ripercussioni sul costo della vita delle famiglie italiane e del comparto industriale in generale, con aumenti dei costi dell’energia ormai incontrollati e scarsa reperibilità delle materie prime. Il Consiglio dei Ministri ha varato recentemente il decreto sull’invio di armi a Kiev nel 2023 e la fine del conflitto appare ancora lontana, vede spiragli per un negoziato?

La situazione sul campo è complessa e sembra andare verso il cronicizzarsi del conflitto. Ciò che auspico è un ruolo maggiore dell’Unione Europea in linea con i principi della Bussola Strategica. Ma per quanto riguarda il caro bollette il governo si sta muovendo su più fronti: quello dei sostegni, con 21 mld, dei 35 della manovra, dedicati a famiglie e imprese, e quello della riduzione della dipendenza dall’estero, diversificando le fonti di approvvigionamento, sviluppando

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la produzione nazionale ed efficientando i consumi. Ma è anche allo studio il disaccop piamento del prezzo dell’energia prodotta da fonti fossili e dalle altre fonti.

Lei ha ricoperto anche il ruolo di Dirigente d’azienda, quanto ritiene sia importante la formazione professionale per un lavoratore pubblico o privato?

La formazione continua è uno strumento cruciale in un periodo di grandi trasformazioni dei processi produttivi come quello che stiamo vivendo. Saranno necessarie sempre nuove competenze e il mismatch di competenze che grava sul nostro sistema del lavoro comporta di non essere in grado di valorizzare adeguatamente il capitale umano.

Questo implica un gap di produttività del Paese. Dunque, formazione, competenze e aggiornamento, rappresentano i primi elementi su cui costruire un percorso di crescita economica.

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GeoSLAM: versatilità e produttività

Grazie alla tecnologia SLAM oggi è possibile l’utilizzo del Laser Scanner in movimento in assenza di segnale GPS

L’evoluzione del rilievo 3D sta vivendo un passaggio epocale. Sempre di più si sente la necessità di passare da un Laser Scanner Terrestre a un Laser Scanner in movimento.

Esigenza d’altronde dettata dal mercato: è richiesta sempre più velocità nell’acquisizione dei dati laser e sempre più produttività.

Il rilievo in movimento non è certamente una novità, ma il vero limite nell’utilizzare questa tecnologia è vincolata alla presenza del segnale GPS, oltre ai costi elevati di questi sistemi.

Il passaggio epocale nell’utilizzo del Laser Scanner in movimento in assenza di segnale GPS oggi è possibile grazie alla tecnologia SLAM.

Senza entrare troppo nello specifico si tratta di una tecnica dove lo strumento che si muove in un ambiente sconosciuto costruisce in “tempo reale” la mappa di tale ambiente.

SLAM è l’acronimo di Simultaneous Localisation And Mapping e i leader indiscussi di questa tecnologia è la società inglese GeoSLAM.

Oltre ad ottimizzare l’algoritmo SLAM si sono spinti a creare hardware e software estremamente versatili e unici.

Ecco le 5 principali unicità:

- Modularità dei sistemi

- Laser Scanner in grado di lavorare con

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Francesco Battimelli si laurea in Archeologia presso l'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" nel 2015. All'interno di Microgeo srl, svolge il ruolo di Supporto Tecnico sulle principali soluzioni di misura 3D che offre l'azienda, quali: Laser Scanner Terrestri e Dinamici, Fotogrammetria da sistemi UAS e da terra e Sistemi Metrologici.

qualsiasi inclinazione

- Lavora anche in assenza di luce

- Possibilità di rilevare punti di controllo sia su superfici orizzontali sia verticali

- Funzione di ri-processamento dei dati laser

Scopriamo in dettaglio queste caratteristiche:

Modularità dei sistemi Laser

GeoSLAM produce strumenti per tutte le tasche e per tutte le applicazioni.

Infatti se devo effettuare rilievi principal-

mente in interno il prodotto più adatto è lo ZebGO. Il sistema è anche implementabile con un Tablet qualora si avesse la necessità di vedere direttamente in campagna il risultato.

Inoltre, è possibile inserire una video camera oppure con una fotocamera panoramica. Se i rilievi si svolgono in esterno fino a 30 m è possibile utilizzare sempre lo Zeb Go, ma per distanze superiori lo strumento più idoneo è lo Zeb Horizon.

Quest’ ultimo in particolare è estremamente versatile. La GeoSLAM, ad esempio, produce una staffa dedicata per il posizionamento su drone e su auto.

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È possibile espandere il sistema a mezzo di uno zaino dedicato con una macchina fotografica sferica ad alta risoluzione qualora per esempio l’oggetto del rilievo è un centro abitato, o addirittura integrare sempre nello zaino anche un’antenna GPS.

Laser in grado di rilevare con qualsiasi inclinazione

Questo è un aspetto per nulla trascurabile. Sono presenti sul mercato Laser Scanner sempre con tecnologia SLAM che non possono essere inclinati per acquisire in quanto si bloccano nella fase di acquisizione.

Questo non avviene con GeoSLAM, tant’è che una delle applicazioni è proprio quella del rilievo dei pozzi. In questi particolari contesti viene prodotta un’asta per calare il sistema nei pozzi o per portare lo strumento in quota.

Lavora anche in assenza di luce

Altro aspetto fondamentale, a differenza di altri sensori SLAM sul mercato che utilizzano le fotocamere per “vedere” dei punti e correggere la traiettoria, i prodotti GeoSLAM lavorano anche totalmente al buio perché sono in grado di riconoscere le geometrie degli oggetti acquisiti.

Possibilità di acquisire punti di cotrollo

Questa caratteristica rende il Laser Scanner

GeoSLAM uno strumento topografico.

A mezzo di una piastra alloggiata alla base dello strumento è possibile acquisire punti di coordinate note siano essi orizzontali e verticali. In post-processamento dei dati, quindi, è possibile effettuare una roto – traslazione rigida e non rigida migliorando ulteriormente il calcolo della traiettoria.

Ri – processamento dei dati laser

Questo è un aspetto che non ha prezzo. Molto probabilmente ti starai chiedendo perché potresti avere la necessità di pro-

cessare nuovamente i dati.

Prendiamo ad esempio che nella zona di rilievo non sono presenti sufficienti superfici di collegamento tali da permettere al software di svolgere il calcolo con i parametri standard, e questa mancanza di superfici la scopriamo solamente quando si elaborano i dati.

Questo significa non eseguire il rilievo o dover ritornare ed effettuare le misure.

Avere la possibilità di intervenire sull’elaborazione per modificare per esempio il parametro di sovrapposizione della superficie in comune, oppure aumentare o diminuire il numero di punti utili per definire una geometria e altri parametri, garantisce di non bloccarsi in campagna e concludere sempre il lavoro.

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GEO NETWORK : software e formazione in convenzione

Grazie alla Convenzione stipulata il 14 Dicembre u.s. tra il Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati di Ancona e Geo Network S.r.l., gli Iscritti al Collegio potranno beneficiare di uno sconto fisso del 15% (che sale al 30% per gli “under 35”) da utilizzare sia per l’acquisto di singole licenze d’uso dei software che per l'acquisto di corsi di formazione (accreditati CFP) su tanti temi ed argomenti che, quotidianamente, impegnano l’attività professionale del geometra.

Dal 1996 infatti Geo Network sviluppa software gestionali per l'edilizia e lo studio professionale, garantendo la semplificazione e l’innovazione del lavoro per le professioni tecniche, nonché per altri professionisti quali notai, avvocati, commercialisti ed imprese, enti pubblici e privati con oltre

75,000 installazioni delle proprie licenze.

La società offre 25 software suddivisi in due linee: Linea Edilizia e Linea Studio che includono diversi applicativi divenuti standard di riferimento nelle rispettive discipline, tra cui: D.E.A.S (Denuncia Automatica di Successione), Nova Studio Tecnico, Expert Superbonus, Expert Locazioni Immobiliari ed ancora Euclide Computo Metrico & Contabilità, Euclide Sicurezza Cantieri, Euclide Certificazione Energetica e tanti altri, sempre aggiornati alle ultime disposizioni di legge.

Geo Network pone particolare attenzione al miglioramento costante di ogni singolo prodotto e servizio, grazie alle seguenti proposte di valore alla base di ogni sua attività:

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Giuseppe Scrufari Hedges si occupa di sviluppo business software e formazione per Geo Network Srl. Laureato in lingua russa ed economia a University College London. Esperienza lavorativa come analista in banca d’investimenti. Stipulata convenzione tra il Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati di Ancona e Geo Network, per l'acquisto di licenze software e corsi di formazione accreditati.

• Semplicità e trasparenza nell’utilizzo dei software, ognuno sviluppato da esperti del settore per accompagnare e semplificare il lavoro del professionista. Gli aggiornamenti a pagamento sono proposti soltanto in corrispondenza di importanti modifiche legislative e update tecnologici;

• Interoperabilità e scambio dei dati tra i software per automatizzare e velocizzare l’esecuzione di più operazioni per gli stessi soggetti e unità immobiliari, eliminando la possibilità di errori e agevolando lo scambio di dati ed il completamento delle pratiche;

• Assistenza tecnica esperta gratuita per ogni software via telefono, e-mail o ticket con la possibilità di collegamento “in remoto” incluso nel servizio per verificare e correggere eventuali problemi od errori rilevati direttamente dal software. I nostri clienti possono sempre contare su una vasta libreria di FAQ e video tutorial sulle funzionalità dei software ed aggiornamenti tecnici e normativi in tempo reale.

La Divisione Formazione di Geo Network, attraverso corsi accreditati CFP svolti in aula, webinar ed in e-learning, garantisce una formazione costante, approfondita e pratica con esperti di rinomata competenza nelle seguenti materie: Successioni, Detrazioni fiscali vigenti in edilizia, Stime Immobiliari, Urbanistica e Paesaggistica, Certificazione Energetica, Computo e Contabilità dei Lavori, Sicurezza nei cantieri edili, Lavori Pubblici e l’amministrazione completa di condomini.

Nel 2021 più di 15 mila professionisti hanno seguito i corsi di formazione Geo Network –sia gratuiti che a pagamento - conseguendo crediti formativi professionali con una media di gradimento espressa dai partecipanti di 8,5 su un massimo di 10.

Geo Network auspica che la Convenzione

stipulata possa porre le basi per un dialogo ed una collaborazione costante con gli Iscritti al Collegio e che riesca a semplificare ulteriormente il lavoro facendo accrescere l’expertise e la soddisfazione personale di ognuno.

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della casa

La ricerca curata da Nomisma dal titolo “Bonus fiscali e riqualificazione edilizia- La propensione delle famiglie italiane al rinnovamento e alla ristrutturazione della casa " è stata presentata in occasione dell’assemblea nazionale di ANGAISA - Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti ed Arredobagno

NOMISMA

Nomisma è una società che realizza ricerche di mercato e consulenze, rivolgendosi ad imprese, associazioni e istituzioni pubbliche.

IL 37% DELLE FAMIGLIE ITALIANE NEGLI

ULTIMI 12 MESI HA EFFETTUATO UN INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE O MIGLIORAMENTO DELL’ABITAZIONE IN CUI

VIVE, MA SOLO L’11% HA DICHIARATO

CHE NEI PROSSIMI 12 MESI INVESTIRÀ IN TALI INTERVENTI

È quanto emerge dalla ricerca “Bonus fiscali e riqualificazione edilizia- La propensione delle famiglie italiane al rinnovamento e alla ristrutturazione della casa” curata da NOMISMA e presentata in occasione dell’Assemblea Nazionale ANGAISA

In occasione dell’assemblea nazionale di ANGAISA- Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti ed Arredobagno – è stata presenta la ricerca curata da Nomisma

dal titolo “Bonus fiscali e riqualificazione edilizia- La propensione delle famiglie italiane al rinnovamento e alla ristrutturazione della casa”. Lo studio della società di consulenza bolognese è partito dall’identikit della casa in cui vivono gli italiani.

E' emerso che 5 persone su 10 vivono in un condominio con 5 o più unità immobiliari e 3 su 10 occupano una casa singola. Se si guarda alle dimensioni dell’appartamento, 1 su 2 vive in abitazioni tra i 70 e i 109 metri quadri.

Ma qual è la percezione della casa in cui si vive? Gli italiani sono prevalentemente insoddisfatti rispetto ai propri consumi energetici (6 su 10). E' stata proprio questa necessità di cambiamento una delle mo-

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Osservatori
Bonus e riqualificazione: la propensione delle famiglie italiane al rinnovamento e alla ristrutturazione
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tivazioni principali portato alla realizzazione degli interventi di efficientamento e miglioramento.

Al secondo posto nella classifica delle insoddisfazioni compaiono il verde e l’irrigazione (49%), la conservazione e la manutenzione generale dell’edificio (48%) e i rivestimenti (44%, mentre a Roma l’insoddisfazione raggiunge il 51%).

Nelle grandi città, Roma e Milano in primis, la soddisfazione per quanto riguarda le camere occupate si fa più contenuta (64% versus 72%).

Dal sondaggio emerge, inoltre, come gli affittuari appaiano sempre maggiormente insoddisfatti rispetto ai proprietari.

La voglia di ristrutturare e migliorare la propria abitazione è alimentata dall’inefficienza energetica. Quasi 4 italiani su 10 (37%) negli ultimi 12 mesi hanno avviato interventi di miglioramento e o ristrutturazione di un’abitazione, sia essa principale o secondaria. Il 27% di essi sono affittuari.

Nel Nord Ovest è il 37% dei rispondenti a dichiarare di aver avviato i lavori; nel Nord Est il 36%. Più alta la percentuale a livello italiano al Centro (40%) mentre al Sud i Sì sono al 33%. Osservando le grandi città a Milano i lavori sono stati avviati dal 34% dei rispondenti, mentre a Roma si attesta al 33%.

Gli interventi di ristrutturazione o di miglioramento sono stati svolti prevalentemente all’interno di un’abitazione sita in un condominio con 5 o più unità immobiliare (54%).

A seguire, all’interno di una casa singola (39%). Solo per l’8%, gli interventi hanno riguardato le parti comuni condominiali. Ma perché 6 su 10 non si sono attivati per attuare lavori di ristrutturazione o miglioramento della propria abitazione? Le principa-

li motivazioni riguardano la non necessità di intervento nel periodo considerato (34%), così come l’eccessiva onerosità (24%).

Che tipi di interventi sono stati compiuti? Dallo studio Nomisma è emerso come il 64% dei proprietari che hanno effettuato gli interventi si siano orientati quelli di natura strutturale (quasi la metà, 49%, per il miglioramento termico dell’edificio e il 30% per le strutture opache della facciata o dei balconi).

Il 62% tra coloro che hanno effettuato interventi di ristrutturazione o miglioramento ha eseguito interventi relativi a sanitari e rubinetteria; al terzo posto (61%) l’efficientamento energetico, in particolare la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale (40%), di climatizzazione estiva (32%) e l’installazione di pannelli solari/impianti fotovoltaici (22%). Il 43% dei rispondenti ha indicato l’effettuazione di lavori relativi agli impianti di condizionamento.

La principale motivazione che ha spinto l’attivazione da parte di proprietari e affittuari dei professionisti in campo edilizio e idrotermosanitario è stata per 1 persona su 2 la volontà di migliorare il comfort abitativo, guidata in particolare dagli incentivi statali.

Al secondo posto, come precedentemente anticipato, la riduzione dei consumi energetici (48%), al terzo, la non rimandabilità degli interventi (36%) e in ultimo (30%) la volontà di sfruttare gli incentivi statali.

Analizzando il costo medio per i soli interventi di efficientamento energetico – sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o estiva, installazione di pannelli fotovoltaici, ventilazione meccanica controllata e i dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, acqua calda o climatizzazione – esso ammonta a circa € 5.500.

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Se ad esso si aggiungono anche gli interventi strutturali – miglioramento termico dell’edificio e rifacimento dei balconi – e gli altri interventi – trattamento delle acque e sistemi antincendio -, l’investimento medio sostenuto raggiunge gli € 13.800. Gli interventi su sanitari e rubinetteria presentano invece un investimento medio di € 4.600.

sità di eseguire con rapidità i lavori pianificati (31%). Un ulteriore elemento è dettato dalla valutazione economica dell’intervento, aspetto particolarmente importante nella zona di Roma (39% vs 30%). La segnalazione da parte di amici e parenti viene presa in considerazione in misura più importante nel Centro e nel Sud Italia.

Incentivi statali sì, incentivi statali no. 1 famiglia su 2 ha deciso di aderire alle detrazioni fiscali/bonus per gli interventi che ha dovuto sostenere. Lo hanno fatto il 40% dei romani e il 41% dei milanesi.

Ma di quali detrazioni/bonus si è deciso di usufruire? Il 40% delle persone che ha deciso di aderire ai bonus lo ha fatto per accedere agli interventi di riqualificazione energetica; il 37% per ristrutturazioni edilizie e al terzo posto, con il 21%, il Superbonus 110%. Il 12% degli aderenti ha deciso, infine, di richiedere il bonus facciate.

Il “doping” dei bonus ha guidato le performance del mercato. Il 51% dei rispondenti ha dichiarato che non avrebbe mai realizzato interventi in assenza di incentivi. Questa tendenza prevale nella popolazione del Nord Ovest e del Centro Italia e nella fascia 55-65 anni. Le performance particolarmente positive del settore edilizio ed idrotermosanitario appaiono “dopate” dalla presenza dei bonus, che hanno spinto all’attivazione di cantieri ed interventi anche famiglie che viceversa sarebbero rimaste dormienti. Una situazione che, alla luce dei nuovi decreti, potrebbe non presentarsi altrettanto rosea nel 2023.

A quale professionista affidarsi? Il professionista cui affidare i lavori viene scelto, in particolare, sulla base della conoscenza pregressa (32%), a cui si unisce la neces-

Le maggiori soddisfazioni da parte dei rispondenti nei confronti dei soggetti coinvolti nella realizzazione degli interventi sono indirizzate al distributore specializzato (79%) – anche se coinvolto in misura minore rispetto ad altri professionisti in riferimento ai differenti interventi -, seguito dal negozio fai da te/grande distribuzione (77%). Una soddisfazione medio-alta si osserva anche nei confronti del muratore e dell’idraulico specializzato (pari merito 76%), a seguire l’architetto (73%).

Per Cooperative edili, geometri ed ingegneri si registra invece una soddisfazione media, con valori che oscillano tra il 60% e il 70%. Ma non tutto va come pianificato. Il 21% degli intervistati ha indicato di essere andato incontro a criticità nello svolgimento dei lavori di ristrutturazione o a problematiche che hanno provocato ritardi nella consegna rispetto ai tempi pattuiti. In particolare, le criticità sono state dovute ai ritardi nella consegna dei materiali e nella difficoltà a reperirli (46%) e la mancanza di operai e artigiani per la realizzazione dell’opera (25%). Queste criticità hanno comportato la permanenza dei pontili a causa del rallentamento o del blocco dei lavori (42% dei casi), l’aumento dei costi di realizzazione in itinere (27%) e un preventivo più alto rispetto alle aspettative (22%).

Cosa è lecito attendersi per il futuro? Spostando il focus rispetto ai 12 mesi a venire, la fotografia scattata nella rilevazione

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effettuata a settembre, restituisce un rallentamento dell’euforia da bonus. Solo l’11% degli italiani ha dichiarato che con certezza effettuerà interventi sulla propria abitazione, mentre il 38% è ancora indeciso. Le motivazioni principali alla base della scelta di procedere con i lavori si confermano il miglioramento del comfort abitativo – reso possibile dagli incentivi – e la riduzione dei consumi energetici.

Per i prossimi 12 mesi, l’investimento medio per le attività di ristrutturazione e o miglioramento pianificate, ammonterà a € 15.340 per gli interventi strutturali, a € 8.170 per quelli di efficientamento energetico. Per tutti gli altri interventi – rifacimento tetti, impianti antincendio, trattamento delle acque – l’investimento medio per famiglia sarà di € 10.465. Considerando invece l’impegno finanziario relativo agli interventi per sanitari e rubinetteria, questo sarà rispettivamente di € 5.715 e di € 4.670 per l’acquisto e l’installazione di impianti di condizionamento.

La presenza di incentivi e bonus continua a svolgere un effetto catalizzatore. Se nell’immediato futuro non ci fossero gli incentivi, il 57% di coloro che pensano di effettuare degli interventi di efficientamento con ricorso ai bonus non si attiverebbe.

L’euforia del mercato sembra però spegnersi se si guarda al domani. L’attuale contesto macroeconomico, in cui l’inflazione e l’aumento del costo del denaro giocano un ruolo importante, pone un freno all’euforia da investimento sulla propria abitazione. Se si guarda ai prossimi 12 mesi, il 4,7% degli italiani pensa di fare ricorso al Superbonus, che con il Decreto-legge 18 novembre 2022 n. 176 si ridurrà dal 110 al 90%. Se prima le famiglie interessate erano 1,8 milioni, ora scendono a 1,2; si tratta di 1 famiglia su 3, già orientata a questo tipo di in-

tervento, che però ora decide di rinunciarvi. Ampliando l’orizzonte temporale a oltre i prossimi 12 mesi, le prospettive si fanno meno espansive, le famiglie italiane che pensano all’utilizzo del Superbonus 70% arrivano al 3%, il 2% se si considera il Superbonus al 65%.

"I dati analizzati confermano che il mercato ha vissuto un momento di crescita straordinario. Questi risultati partono dalla voglia degli italiani di migliorare il proprio comfort abitativo, così come i consumi energetici. Una situazione che è stata accelerata dalla presenza dei bonus, che hanno dato un boost al numero complessivo di interventi. Nella giornata di venerdì 25 novembre si è conclusa la possibilità di presentare la Cilas per avere diritto alla misura del Bonus 110%; subentra il nuovo decreto “Aiuti quater”, che prevede l'agevolazione per gli interventi di riqualificazione energetica o sismica degli edifici al 90%. Sembra venir meno l’entusiasmo che sino ad ora ha caratterizzato il mercato, sono attualmente 2 su 3 le famiglie che continuano a dirsi interessate all’avvio dei lavori con il Superbonus al 90%; un dato che dovrà essere sicuramente tenuto in considerazione nella pianificazione dei budget futuri di settore” - hanno dichiarato Luca Dondi, Amministratore Delegato Nomisma e Roberta Gabrielli, Senior Project Manager.

“Anche i dati dell'Osservatorio Vendite ANGAISA sembrano testimoniare un progressivo 'raffreddamento' del mercato. D'altra parte, dopo l'euforia degli ultimi due anni, una parziale inversione di tendenza era ampiamente attesa dagli operatori del nostro settore. Crediamo che gli incentivi possano comunque ancora giocare un ruolo fondamentale per tenere 'acceso' il motore dell'edilizia, volàno fondamentale per l'intera economia nazionale” – ha rimarcato il Presidente ANGAISA Maurizio Lo Re.

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Il mercato delle costruzioni 2023

LO SCENARIO DI MEDIO PERIODO 2022-2027

XXXIII RAPPORTO CONGIUNTURALE E PREVISIONALE CRESME

L'introduzione al rapporto presentato il 2 dicembre evidenzia i dati della crescita del settore, positivi nonostante la congiuntura

CRESME, nell'anno in cui celebra 60 anni di attività di ricerca, ha presentato il XXXIII Rapporto congiunturale e previsionale.

Scendere per cambiare treno?

"Noi perveniamo all’abitare solo, così sembra, attraverso il costruire. Questo,il costruire, ha come scopo quello, l’abitare. Non tutte le costruzioni sono tuttavia anche abitazioni. Ponti e aviorimesse, uno stadio e una centrale elettrica sono costruzioni, eppure non abitazioni; la stazione e l’autostrada, la diga e il padiglione del mercato sono costruzioni, ma non abitazioni. Tuttavia le costruzioni appena nominate si trovano nell’ambito del nostro abitare. Esso si estende, varcando queste costruzioni".

"L’antica parola bauen (costruire) dice come l’uomo sia nella misura in cui egli abita; questa parola, bauen, significa però anche, allo stesso tempo: custodire e aver cura "

"Il tratto fondamentale dell’abitare è questo salvaguardante aver cura"

M. Heidegger - Costruire, abitare, pensare

Il XXXIII rapporto congiunturale e previsionale del CRESME è un rapporto speciale, ed è speciale, perché il CRESME, come Associazione, essendo nato nel novembre del 1962, alla presentazione di questo rapporto avrà compiuto 60 anni. Una storia lunga per un istituto pensato per dire quello che non si poteva dire e che fa della qualità del dato, della cura dell’interpretazione dei fatti basata su più strumenti e punti di osservazione e della tensione verso l’innovazione la sua caratteristica principale.

Ma soprattutto il CRESME è un istituto indipendente. I dati del CRESME sono, e sono stati molte volte, non in linea con le letture ufficiali; non poche volte il CRESME ha anticipato temi che sono diventati, in seguito, dei punti di riferimento per le analisi settoriali: basti pensare alla “riqualificazione

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edilizia” (il primo studio è del 1975), al dissesto idrogeologico (le importanti ricerche realizzate con il Consiglio Nazionale dei Geologi nel 2009 e nel 2010 e due anni dopo con ANCE), alla riforma del catasto, alla gestione del patrimonio pubblico, al Partenariato Pubblico e Privato, al Facility management, al Building Information Modeling o al problema della stima del valore reale delle opere pubbliche in Italia. I

Il CRESME non è un istituto generalista, è un centro di ricerca specializzato in un’area di analisi difficile e complessa come il settore delle costruzioni e le trasformazioni territoriali che esse producono.

Noi “abitiamo” perché costruiamo ma, allo stesso tempo, costruiamo perché abitiamo la terra; in questo modo, costruire, nel senso più pieno del termine, ci dice Heidegger vuol dire “custodire”, avere “cura” della terra in cui abitiamo.

Sembra una contraddizione, ma nella “bella costruzione” risiede una sfida che spesso il settore non ha saputo giocare, ma che a volte, a dimostrazione che questo si può fare, ha addirittura saputo vincere. Le costruzioni dovrebbero stare alla testa dell’innovazione, eppure troppo spesso sono in coda; le costruzioni dovrebbero stare alla testa dell’innovazione perché da questo settore, dalla qualità dei suoi prodotti, dipende una parte importante della vita delle persone, territorio compreso.

2023/2024: l’inizio di una nuova fase di mercato.

La pandemia ha lasciato alle costruzioni molte cose: l’euforia per avercela fatta, per chi ce l’ha fatta, per essere usciti dalla fase più drammatica e avere voglia di vivere, di spendere dopo la quarantena; ha lasciato una grande liquidità privata (i consumi si sono ridotti più dei redditi e il risparmio è enormemente cresciuto nel 2020 e nel 2021); una forte domanda di case, la

casa è tornata di moda e il mercato immobiliare è tornato vicino ai picchi del 2006 ( in molti territori li ha superati); il cambiamento delle politica economica europea con il Next Generation EU e con il PNRR, che si è trasformata in un eccezionale programma di investimenti e modernizzazione infrastrutturale del Paese con al centro le costruzioni; nuovi eccezionali, fuori scala, incentivi fiscali per gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio. Il mix di queste azioni ha portato ad una crescita rapidissima e dalle dimensioni sorprendenti in poco tempo, troppo in troppo poco tempo, possiamo dire.

Con il 2023 e il 2024 le cose sono destinate a cambiare: la spinta alla crescita si sta riducendo, come la propensione al risparmio e la capacità di spesa; nel prossimo anno se non sarà recessione sarà stagnazione; l’inflazione avrà bisogno di più tempo per tornare ai livelli obiettivo (il rischio vero in questo caso è l’esito di una triste formula, inflazione + recessione = stagflazione); gli incentivi sono stati (e saranno) rivisti al ribasso frenandone la spinta; il mercato immobiliare comincia a ridurre il numero di compravendite e i costi di costruzione rendono difficili modelli di offerta rispetto all’usato disponibile, mentre l’inflazione incide più che sui prezzi delle abitazioni usate su quelle in locazione generando tensioni di domanda sul mercato. Allo stesso tempo l’onda delle opere pubbliche tirerà il mercato i prossimi anni (se saremo in grado di fare quello che si deve fare).

“Scendere per cambiare treno” fa riferimento al fatto che le opere pubbliche, sia di rete che di edilizia, saranno il motore del mercato nei prossimi quattro/cinque anni; è un ambito di attività che ha regole diverse da quelle del mercato privato all’interno del quale molta parte dell’offerta guarda. Ma

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vuole anche dire che il mercato, pubblico e privato (la riqualificazione del patrimonio edilizio si ridurrà ma resterà il principale mercato delle costruzioni) non soddisferà tutti i modelli di offerta e che i modelli di offerta che vinceranno saranno guidati da efficienza, qualità e innovazione, più che da magazzino e prezzo.

Raggiunti i picchi 2006/2007 del super sesto ciclo edilizio

Che il picco raggiunto nel 2022 fosse qualcosa a cui nessuno avrebbe mai pensato, soprattutto in osì poco tempo, è un dato di fatto. I picchi espansivi 2006/2007, quelli del sesto ciclo edilizio dal secondo dopoguerra, sono quelli a cui è seguita una crisi drammatica delle costruzioni durata poi sino al 2014, una crisi che ha lasciato sul terreno 650.000 occupati e visto sparire 100.000 imprese; quei picchi sembravano irraggiungibili. Nel 2022 sono quasi stati raggiunti. A valori costanti 2015 gli investimenti in costruzioni nel 2022, secondo le nostre stime, hanno toccato i 178 miliardi di euro, nella media tra 2006 e 2007 erano stati 186 miliardi di euro: manca solo il 4,5%. Nel 2014 gli investimenti in costruzioni erano stati 126 miliardi, un terzo in meno; nel 2019 gli investimenti superavano di poco i 136 miliardi di euro e nel 2020 si era scesi a 130. Tra 2022 e il 2020 il mercato delle costruzioni, in quantità, è cresciuto del 37%.

La crescita dell’occupazione e il contributo alla crescita del PIL

Forse il dato che spiega meglio quello che sta succedendo è quello occupazionle. L’analisi dei ati forniti dall’ISTAT sugli occupati in Italia, mostra come nel 2021, rispetto all’anno pre-pandemico gli occupati in costruzioni sono cresciuti di 111.000 unità e nel II Trimestre del 2022, quindi a metà anno, rispetto alla media 2021 si registra una ulteriore crescita di altre 182.000 uni-

tà. Nel 2022 rispetto al 2019 le costruzioni registrano una crescita di 293.000 occupati, i servizi una perdita di 163.000, l’industria una crescita di 1.000 unità e l’agricoltura di 11.000. In Italia rispetto al 2019 gli occupati nel complesso sono cresciuti di 144.000 unità.

Insomma, le costruzioni trainano la crescita occupazionale del Paese.

Ma le cose oggi sono ancora più evidenti. I recenti dati del sistema statistico della CNCE (Commissione Paritetica Nazionale delle Casse Edili) che misura l’andamento dell’occupazione sui cantieri edili del sistema ANCE – una parte molto importante delle costruzioni, quella che usa l’impegnativo contratto degli edili, ma comunque una parte - ci dimostra che nel 2022 gli occupati in costruzioni rispetto al 2020 sono cresciuti del 35%, passando da 460.815 unità a 621.320, mentre le ore lavorate sono cresciute del 56,7%. Non solo gli operai sono molto cresciuti , ma sono cresciute moltissimo le ore lavorate.

Se la crescita del sistema CNCE fosse rappresentativa dell’intero settore delle costruzioni misurato dall’ISTAT la crescita occupazione sarebbe di 460.000 unità.

La crescita del settore delle costruzioni ha rappresentato anche una voce importante della crescita economica del nostro Paese nel biennio 2021-2022, biennio che come è descritto nel Capitolo 1 della relazione, vede l’Italia tra le economie avanzate che hanno registrato le migliori performance di crescita. Partendo dai dati contenuti nei Nadef di ottobre e novembre, l’analisi del contributo delle costruzioni alla crescita del PIL è pari al 22,3% se si considerano gli investimenti al netto dei Trasferimenti immobiliari e al 26,8% se compresi; mentre sale rispettivamente al 31,9% e al 35,6% nel 2022. In sostanza, un quarto della crescita del PIL del 2021 e un terzo dei quella del 2022 è dovuta alle costruzioni.

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Valutare il settore delle costruzioni considerando il valore della produzione, la manutenzione ordinaria e i valori correnti: 109 miliardi di euro in più in due anni

Per avere però una piena comprensione del valore delle costruzioni e per capire cosa è successo in questi due anni è necessario considerare non solo gli investimenti, ma anche la manutenzione ordinaria, e quindi il valore della produzione, e affiancare all’analisi delle quantità le partite correnti, così avremo modo di affrontare il tema dell’inflazione. Le nostre stime ci dicono che in un anno il mercato delle costruzioni, misurato nel valore della produzione, è cresciuto più di un terzo: nel 2020 il mercato delle costruzioni valeva, a valori correnti, 172,5 miliardi di euro, nel 2021 è salito a 227,7 miliardi: 55,2 miliardi di euro in più. Per quanto riguarda il 2022, per capire cosa è successo e sta succedendo, tra i vari indicatori di cui disponiamo, forse il più interessante, aggiornato al primo semestre 2022,

è l’andamento dell’imponibile IVA derivante dalle fatturazioni elettroniche B2B dell’economia italiana: le fatturazioni nelle costruzioni nel 2020 erano diminuite solo del 2,4% nel drammatico 2020, per aumentare del 37,5% nel 2021 sul 2020 (ma del 34,2% sul 2019). Nei primi sei mesi del 2022, rispetto ai primi sei mesi del 2021 le costruzioni hanno registrato una crescita del 30,1%. Un altro dato eccezionale, un altro anno eccezionale.

La stima del CRESME per l’intero 2022 è di una crescita del valore della produzione delle costruzioni a valori correnti rispetto al 2021 del 23,6%. Nel 2022 il valore della produzione delle costruzioni secondo le nostre stime è pari a 281,5 miliardi di euro (memo: nel 2007 il valore della produzione a valori correnti era pari a 196 miliardi di euro). In sostanza, a valori correnti tra 2020 e 2022 il mercato delle costruzioni è cresciuto di 108.925 milioni di euro; possiamo dirlo in un altro modo: nel 2022 il mercato delle costruzioni è più grande di quello del 2020 del 63%. Si dirà, certo, nel 2020

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c’era la pandemia e l’economia era crollata, vero, ma non per le costruzioni; la contrazione nel 2020 c’è stata ma è molto contenuta rispetto alla crescita del 2021: a valori correnti -4,1% per il CRESME, -5,8% per l’ISTAT.

La ripresa post pandemica, le difficoltà dell’offerta di rispondere alla domanda, la crisi di prodotto, la crisi energetica e poi la guerra in Ucraina portano sul terreno il tema dimenticato dell’inflazione, della variazione prezzi, una variazione importante che ha portato, di nuovo, a un cambiamento della politica economica e a mettere in discussione interi segmenti di mercato.

Il caso del Superbonus nella determinazione dell’inflazione: prima operazione dove vanno le risorse

I provvedimenti di incentivazione degli interventi di riqualificazione, dall’introduzione del “bonus acciate” al Superbonus del Decreto Rilancio, insieme alle norme, regolamenti, circolari che hanno inciso sul corso degli eventi, hanno in parte causato, in parte incoraggiato, un aumento dei costi degli interventi di riqualificazione. In particolare ci sembra che l’assenza di limiti di spesa per gli interventi di rinnovo delle facciate degli immobili e l’aliquota elevata (90% fino al

2021) abbiano consentito fenomeni di aumento dei prezzi, anche speculativi, importanti. L’aliquota del 110% per il Superbonus ha certo scoraggiato l’utente finale dell’intervento a vigilare sui costi delle operazioni che, almeno a tutto il 2021, erano considerati “chiavi in mano e gratuiti”. A questi vanno certo aggiunte le problematiche insorte con lo Sconto in fattura e la Cessione del credito d’imposta in termini di maggiori costi. In definitiva, i prezzi dell’attività di riqualificazione dettati dal fornitore, sono lievitati grazie a quattro ambiti di componenti: la variazione prezzi dei materiali da costruzione determinata dalla domanda internazionale; il costo dell’aumento dell’energia; l’esuberanza della domanda rispetto alla capacità produttiva del sistema edilizio; la remunerazione dei soggetti necessari agli adempimenti normativi, nella quasi totalità esterni al sistema delle costruzioni: facilitatori, studi legali, commercialisti, organismi di consulenza, amministratori, assicurazioni, istituti di credito, ecc.; la remunerazione del rischio d’impresa, in caso di sconto in fattura, aumentata nel momento in cui si sono messi i primi paletti alla numerosità e ai criteri delle operazioni di cessione.

Nel Focus 8.2 del rapporto integrale è descritta la distribuzione delle risorse del Su-

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perbonus tra gli attori coinvolti nella filiera produttiva, compresa la quota di risorse che (in parte) ritornano alle Casse dello Stato in termini di prelievo fiscale (IVA, Ires e Irpef) e di oneri sociali. In parte, poiché il perimetro degli oneri trascura IRAP, tassazione e oneri dei cessionari del credito d’imposta. Per scelta si è anche trascurato il ritorno fiscale generato dai consumi aggiuntivi che scaturiscono dai redditi prodotti. Pertanto, fatto 100 la spesa pubblica delle detrazioni relative ai lavori asseverati fino al 31 ottobre 2022, risulta che: almeno il 34% della spesa rientra allo Stato in forma di IVA, Ires, Irpef lavoratori, contributi previdenziali e assicurativi; l’11,6% remunera le Banche e le Multiutilities per le cessioni del credito (tasso di sconto medio); il 12,9%, al netto di tasse e contributi, va a tecnici professionisti, intermediari e consulenti; al settore dell’edilizia e impianti resta quindi per fare i lavori, al netto degli oneri fiscali e contributivi, il restante 41,8% della spesa. Non solo i materiali hanno inciso sull’inflazione, anche il meccanismo ha introdotto nuovi costi nel processo.

Nel 2021 con il Superbonus sono stati asseverati 16 miliardi di euro, mente nel 2022 sono stati 47 miliardi. Analizzando a valori correnti la crescita del PIL italiano, e facendo riferimento ai conti economici nazionali contenuti nella Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2022

(NADEF) presentata dal Governo Draghi a Settembre 2022, e la Versione Rivista e Aggiornata del NADEF presentata dal Governo Meloni a Novembre 2022, si può notare come il contributo alla crescita del PIL degli investimenti in Superbonus, misurati sulla base dei dati MISE e ENEA, e stimati per il 2022 in 47 miliardi di euro (CRESME ha stimato che ai 38,8 miliardi di euro dei primi dieci mesi del 2022 asseverati da ENEA dovessero essere aggiunti 8,2 miliardi di euro che dovrebbero essere asseverati nei mesi di novembre e dicembre. Inoltre nella valutazione dell’investimento si è ipotizzato che il 70% dell’investimento venisse realizzato nell’anno dell’asseverazione e il 30% nell’anno successivo), sia pari al 23% della crescita nel primo caso e al 21,6% nel secondo caso. (Come è noto il Pil italiano del 2022 è stato rivisto al rialzo sulla base delle nuove stime ISTAT rese pubbliche tra settembre e novembre passando, nelle due versioni del NADEF, a valori correnti, da 1.896,2 miliardi di euro a 1.903,3).

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Compravendite delle famiglie: l'analisi del Gruppo Tecnocasa

Prioritaria la "prima casa", ma avanzano "investimento" e "casa vacanza". Lo studio rileva che ill 68,1% delle compravendite riguarda le famiglie, (coppie e coppie con figli), mentre il 31,9% degli acquirenti è single. Ma negli ultimi anni si registra una costante contrazione della percentuale di compravendite da parte di famiglie, mentre aumenta la componente di acquirenti single, anche grazie alle agevolazioni

Ufficio Studi Gruppo TECNOCASA Osservatorio Immobiliare

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite effettuate attraverso le agenzie affiliate nel primo semestre del 2022.

Prima abitazione in testa, ma avanzano “investimento” e “casa vacanza”.

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite effettuate attraverso le agenzie affiliate nel primo semestre del 2022.

Lo studio rileva che nel 68,1% dei casi le compravendite sono state realizzate da famiglie(coppie e coppie con figli), mentre il 31,9% degli acquirenti è single. Rispetto agli ultimi anni si si registra una costante contrazione della percentuale di compravendite da parte di famiglie, aumenta infatti la componente di acquirenti single anche grazie alle agevolazioni sui mutui per i giovani.

Focalizzando l’analisi solo sugli acquisti da parte di famiglie, si evidenzia come la tipologia più compravenduta sia il trilocale, scelto nel 34,6% dei casi. Al secondo posto si piazzano le soluzioni indipendenti e semindipendenti che segnalano una contrazione rispetto all’anno scorso.

Nel 2020 e nel 2021 infatti le tipologie indipendenti avevano evidenziato un netto aumento di richieste e di compravendite in seguito alla comparsa della pandemia, mentre in questa prima parte dell’anno si registra un rallentamento di questa tendenza, si resta comunque al di sopra delle percentuali che si registravano prima dell’arrivo del virus.

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Le famiglie

Le famiglie comprano l’abitazione principale nel 73,3% dei casi, gli acquisti per inve stimento si attestano al 17,7% e le compravendite di case vacanza compongono il 9,0% delle operazioni.

In questa prima parte del 2022 si registra un aumento della percentuale di acquisti per investimento rispetto al 2021, anche se non si è ancora tornati ai livelli del 2019, quando si arrivava al 18,8%.

Continua la crescita della casa vacanza, in questa prima parte dell’anno il 9,0% delle compravendite da parte di famiglie ha riguardato questo segmento di mercato che, complice l’arrivo della pandemia, ha evidenziato un netto aumento di richieste e di compravendite.

L'analisi dell'accesso al credito indica che nel primo semestre del 2022 il 52,9% delle famiglie ha comprato grazie all’ausilio di un mutuo bancario, percentuale in calo rispetto al 2020 e al 2021.

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