Rivista Bellinzona Dicembre 2018

N. 12 Dicembre 2018 ANNO L

anni

Mensile della Capitale e del Distretto

Š foto: Ti-Press

Sferruzzare solidale e Buon Natale Fatti nostri

Polaroid

C’era una volta

Quando il giocattolo va in ospedale

Matteo Gehringer il tessitore di Claro

Ricette antiche per le festivitĂ

IL MIGLIOR AMICO DELL’UOMO. È UFFICIALE.

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Sotto l’albero la tenerezza di un polipetto…

N. 12 Dicembre 2018 / ANNO L

FATTI NOSTRI 4 / Nuova vita ai giocattoli LAVORO & 6 / Un negozio dell’usato per aiutare le famiglie UN CAFFÈ CON… 8 / Fili per creare, ‘sferruzzare’ in compagnia SPORT 10 / La strada, la scuola, il calcio 13 / IL NOSTRO ALBUM C’ERA UNA VOLTA 22 / Natale al ristorante i menù del 1898 e 1899 PROGETTI 25 / Bellinzona: presentato il progetto di parco fluviale MAGIC MOMENT 27 / Una mattinata radio al Penalty di Daro SUL TERRITORIO 29 / Piante, la minaccia del fuoco batterico CULTURA & EVENTI 30 / I giovani animano la piazza per Natale 31 / L’ALTRO SGUARDO POLAROID 32 / Il tessitore di Claro 34 / 34 / 34 / 34 /

L’ANGOLO DI FIDO Regalare cani e gatti? Meglio di no…

Incendio sopra Scarpapè in Val Morobbia Sant’Antonio Abate incontra gli animali Un ringraziamento e un augurio

CASTELLI DI STORIA 35 / Il lato migliore, una questione di prospettiva 35 / NOVECENTO CAMMIN FACENDO 36 / Natale, tempo di riflessionee di condivisione 37 / IN MEMORIA 38 / DIETRO L’ANGOLO

REDAZIONE Rivista di Bellinzona Redattrice responsabile: Katiuscia Cidali Consulente: Monica Piffaretti CP 1291, 6501 Bellinzona Tel. 091 820 01 01 – Fax 091 825 18 74, rdb@casagrande-online.ch CCP 65-3631-3 – IBAN CH82 0900 0000 6500 3631 3

Quanta tenerezza in quel polipetto sferruzzato per neonati prematuri che trovate nel servizio dedicato all’attività solidale del negozio ‘Fili per creare’ di Giubiasco. Li realizzano le donne che lavorano a maglia (e non solo) per aiutare e servono ai bebé nell’incubatrice per sentirsi ancora vicini al cordone ombelicale della mamma. Un’idea dolce, proveniente dalla Danimarca, che mettiamo sotto l’albero. Se volete saperne di più leggete il servizio che racconta del gruppo che sferruzza in compagnia in via Borghetto.

Altra buona idea: quella di non buttar via i giocattoli rotti, soprattutto sotto Natale. Possono avere una seconda vita nell’ospedale del giocattolo, che ha due sedi di raccolta a Bellinzona. Si prendono così almeno due piccioni con una fava: non si spreca aumentando la montagna di rifiuti e si offre ad altri bambini, le cui famiglie faticano, la possibilità di giocare.

Ma non è finita: sfogliate la Rivista vestita di Natale, troverete anche un articolo sul nuovo negozio della Fondazione Alessia, che aiuta le famiglie che devono prendere la via d’Oltralpe per far curare i loro figli finanziando i costi non coperti dalle casse malati, come vitto e alloggio per i familiari. Un negozio dell’usato. E ci risiamo: non si spreca e si aiuta. Ottima cosa, molto concreta della nostra realtà, a dimostrazione di come si possa fare qualcosa di buono e nuotare un po’ contro la corrente del consumismo e dell’indifferenza.

Altra iniziativa originale: la Piazza Natalizia del Gruppo Giovani di Cugnasco. Per animare il paese, trovarsi e ritrovarsi. In carne ed ossa e non virtualmente. Natalizi e speciali sono poi anche gli antichi menu di fine Ottocento dei ristoranti di allora che pubblichiamo in questo numero. Fatevi ispirare.

Tempus (decisamente) fugit… e dopo Natale gireremo anche l’ultima pagina di questo anno. Un tempo che scorre e che ci intriga, come le tele tessute filo dopo filo, giorno dopo giorno, da Matteo, il tessitore di Claro. Nella Rivista vi raccontiamo anche di lui, della sua passione e dei suoi colorati lavori.

E infine la riflessione di Fra Martino sul Natale e sulla solidarietà del momento. E se non fosse soltanto del momento, ma diventasse uno stile di vita?

Cari lettori, insieme a tanti spunti e a tanti sguardi sulla nostra Città e sulla nostra regione, a voi i nostri auguri per un sereno Natale.

Buona lettura!

La redazione

Hanno collaborato a questo numero: Michele Cavallero, fra Martino Dotta, Tiziano Ferracini, Giorgio Genetelli, Nicola Mazzi, Giulia Pedrazzi, Monica Piffaretti e Giacomo Rizza STAMPA Salvioni arti grafiche, Via Ghiringhelli 9, 6500 Bellinzona PUBBLICITÀ Geekvision SA Via in Selva 10, 6600 Locarno Tel. 091 751 04 06, www.geekvision.ch, info@geekvision.ch ABBONAMENTI Abbonamento 2018 gennaio/dicembre sostenitore da estero Europa extra-Europa N. singolo N. singolo arretrato Rilegatura abbonati segretariato@casagrande-online.ch

Rivista di Bellinzona Dicembre 2018

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Un regalo per i neonati prematuri

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FATTI NOSTRI

di Katiuscia Cidali

Natale fa rima con regali e spesso anche con giocattoli. Nel mese di dicembre si assiste a una corsa sfrenata all’acquisto dell’ultimo modello di macchinina telecomandata o della Barbie più trendy del momento. Un regalo nuovo che spesso rimpiazza quelli vecchi, divenuti meno interessanti. E allora perché non cogliere l’occasione di recuperare quei giocattoli messi da parte e dar loro nuova vita portandoli all’Ospedale de giocattolo, attivo nel recupero di giochi e accessori per l’infanzia da ridistribuire a persone in difficoltà, regalando così un sorriso ad altri bambini. A Bellinzona ci sono due punti di raccolta, uno alla biblioteca comunale (via Lavizzari 14) e l’altro nella sede dell’Associazione Dare (via Belsoggiorno 22). Abbiamo parlato con il responsabile che ci ha fatto fare un viaggio dietro le quinte di questo progetto.

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Un vecchio leoncino da rimettere in sesto

re o abbellire, e quando proprio non c’è più niente da fare, ricorre alla medicina “fantasia”. Ogni bambino con i resti può inventare un nuovo giocattolino.

La dottoressa Tasca

Il cassone volante

La dottoressa Tasca, è l’animatrice ufficiale che organizza laboratori creativi con i bambini a partire dai 4 anni. Si utilizzano pezzi di giocattolo che non sono più utilizzati, plastica, legno, fili, componenti elettroniche, per creare oggetti colorati e fantastici in base alla loro creatività. La dottoressa Tasca è sempre pronta ad accogliere ogni “paziente” giocattolo, dandogli tutte le “cure” necessarie per tornare in forma. Di certo non le mancano le idee: Chiama a rapporto i suoi infermieri per aggiustare, sostitui-

Se scuole, gruppi genitori e associzioni chiedono di fare una raccolta di materiale, l’Ospedale del giocattolo porta un cassone in cui possono mettere il materiale e poi lo ritira alla fine della raccolta. Per chi fosse interessato, l’Ospedale del Giocattolo offre la possibilità di affittare gratuitamente un cassone per la raccolta dei giocattoli usati e rotti.

Il Giocascuola Giocascuola è una mostra itinerante che è stata creata all’Ospedale del giocattolo e che ha come argometo centrale il giocattolo, che viene visto sotto diversi aspetti, da quello ambientale, con il problema dei giocattoli in plastica e del loro riciclaggio, quello digitale, quello sensoriale e via dicendo.

Ci sono diverse installazioni che vengono portate direttamente nelle scuole o nei luoghi in cui vengono richieste in base a come vuole sviluppare la lezione l’insegnante. Con l’iniziativa Giocascuola si desidera in primo luogo sensibilizzare i bambini al mondo del gioco, proponendo un piccolo percorso espositivo didattico, momenti ludici liberi e piccoli laboratori alle scuole elementari del cantone.

Cosa raccolgono (e cosa no) © foto: Ti-Press

All’Ospedale del giocattolo, con sede a Lugano, lavorano una quarantina di persone che fanno parte di programmi occupazionali. All’interno dei laboratori vengono svolte diverse attività che riguardano il riciclaggio del giocattolo, dalla falegnameria all’elettronica. «Le persone del programma occupazionale lavorano all’Ospedale del giocattolo per la durata di tre mesi; in questo periodo vengono seguiti anche nella ricerca di un lavoro», ci spiega Sandro Diana, direttore dell’Associazione Gruppo di solidarietà (AGS) che coordina diversi programmi occupazionali tra cui l’Ospedale del giocattolo. Il Social Shop (in via Vignola 5 a Lugano) è un negozio particolare. I giocattoli esposti sugli scaffali possono essere venduti come in un normale negozio, ma anche regalati se a prenderli sono famiglie in difficoltà, scuole o associazioni.

A prendere gli articoli del negozio sono soprattutto famiglie ticinesi. In questo negozio, con una tessera ricaricabile di 10 franchi, si può prendere gratuitamente materiale per un valore di 100 franchi: giocattoli, materiale per l’infanzia, vestiti, libri, e altro ancora. Per poter beneficiare della tessera è necessario essere persone sole che percepi-

scono un reddito mensile inferiore ai tremila franchi o nuclei famigliari con un reddito mensile complessivo inferiore ai cinquemila. La tessera viene erogata anche ad associazioni senza scopo di lucro ed enti scolastici. Tuttavia anche privati possono acquistare il materiale esposto nel Social Shop, il ricavato sarà utilizzato per coprire i costi di riparazione del materiale.

© foto: Ti-Press

Nuova vita ai giocattoli

Libero sfogo alla fantasia

Nei punti di raccolta si possono consegnare giocattoli, attrezzatura per l’infanzia, materiale scolastico, liberi per bambini e fumetti, vestiti per bambini e adulti, biancheria da letto, tricicli e monopattini, oggetti per bricolage. Ora è anche pos-

© foto: Ti-Press

Chi ha bisogno di cure?

Caffè riparazione La vecchia radio non funziona più, il ferro da stiro ha solo il filo un po’ rovinato, al telefono basterebbe cambiare la batteria, a quella comoda giacca a vento basterebbe sostituire la cerniera… A volte, ci vorrebbe poco per rimettere perfettamente a nuovo un oggetto. Contro lo spreco ACSI lancia “Caffè Riparazione”, un momento conviviale, d’incontro e scambio per ridare vita ad oggetti che altrimenti andrebbero buttati (per info: www.acsi.ch).

© foto: Ti-Press

sibile consegnare piccoli elettrodomestici e apparecchiature elettroniche, auto e moto elettriche (batteria 12 V) e biciclette per bambini. Ciò che invece non viene raccolto sono peluches, biciclette, puzzle oltre i 500 pezzi, armi giocattolo, mobilio e materassi, materiale da sci e pattini da ghiaccio, scarpe, biancheria intima, libri per adulti, audio-cassette e Vhs, articolo casalinghi e souvenir, materiale natalizio, grandi auto e moto elettriche, giochi da giardino, macchine da scrivere e computer ed elettrodomestici.

Come nuovi

I punti di raccolta dell’Ospedale del giocattolo nel Bellinzonese: Biblioteca comunale Lu – Ve 14 – 18 Via Lavizzari 14 6500 Bellinzona

Associazione Dare Gio 10 – 17 Via Belsoggiorno 22 6500 Bellinzona

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Rivista di Bellinzona Dicembre 2018

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LAVORO &

Da un paio di mesi in via Orico 4 a Bellinzona c’è un nuovo negozio dell’usato. È un punto vendita un po’ speciale, dove si possono trovare oggetti d’arte e contemporanei, e il cui ricavato serve a sostenere i bambini e le loro famiglie. L’incasso viene infatti devoluto all’Associazione Alessia, un vero e proprio punto di riferimento per le famiglie ticinesi che devono recarsi fuori cantone per la malattia di un figlio. L’associazione rimborsa loro le spese di vitto e alloggio, nonoché il trasporto o qualsiasi spesa sostenuta non coperta dalla cassa malati. Ma non è tutto, l’associazione acquista anche materiale e apparecchiature pediatriche «quest’anno abbiamo acquistato la seconda incubatrice pediatrica per ambulanza dal costo di 280mila franchi», ci spiega la responsabile del punto vendita di via Orico, la volontaria Lisa Haag. Il prossimo nuovo progetto è l’acquisto di un robot per l’Ospedale San Giovanni, dal costo di circa 50mila franchi, che servirà a operare bambini piccoli. Finora con i mercatini delle pulci è stata raccolta una grossa somma: oltre 700mila franchi.

Come funziona Acquistare un servizio in porcellana o donare un vecchio quadro, chiunque può portare i propri oggetti? Chiediamo alla responsabile di spiegarci come funziona. «La miglior cosa è annunciarsi e chiamare in negozio, così se ci sono oggetti di grandi dimensioni ci rechiamo sul posto per vederli e decidere cosa fare. Se invece si tratta di cose piccole, possono portarcele al negozio in via Orico o al mercatino delle pulci di Sant’Antonino (aperto di

© foto: Ti-Press

Un negozio dell’usato per aiutare le famiglie

Lisa Haag, la responsabile del punto vendita di Bellinzona

solito il sabato e talvolta anche la domenica pomeriggio) così possiamo valutare», spiega Haag.

Si cerca un magazzino In tempi in cui i commerci in Città faticano a stare a galla, per lanciarsi in una nuova attività ci vuole coraggio. «È vero, all’inizio ero un po’ scettica, ma devo dire che il riscontro è molto buono, addirittura oltre le aspettative. D’altro canto l’associazione Alessia c’è da 15 anni ed è conosciuta in tutto il cantone e questo ci aiuta», osserva la responsabile.

L’idea di aprire un negozio dell’usato è nata quando i volontari stavano cercando un magazzino per raccogliere la loro merce «nell’ambito di questa ricerca ho lanciato l’idea di aprire anche un piccolo nego-

zietto, poi però tutto è andato più in fretta del previsto… ed eccoci qua! (ride). Siamo comunque sempre alla ricerca di un magazzino, che vorremmo trovare a Bellinzona o a Giubiasco».

Sostegno ai bambini Nel negozio di Bellinzona si trovano oggetti un po’ particolari, Sant’Antonino invece è un vero e proprio mercatino delle pulci dove si trova un po’ di tutto, come nel punto vendita di Bioggio.

L’associazione Alessia è nata nel 2004 a Vernate con lo scopo di migliorare e ampliare il settore pediatrico in Ticino e di creare un sostegno per le esigenze dei bambini che necessitano di cure particolari nell’ambito della pediatria ed aiutare le loro famiglie.

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UN CAFFÈ CON…

di Katiuscia Cidali

La titolare Manuela Franceschelli

Fili per creare, ‘sferruzzare’ in compagnia

Manuela Franceschelli ha aperto il negozio quasi otto anni fa. Prima lavorava come fiorista «ho sempre fatto quel lavoro ma sentivo che non era ancora il mio punto d’arrivo, volevo fare altro, stavo cercando di capire cosa ‘fare da grande’ (ride)». E così, a un certo punto, capisce di voler dar seguito a una passione che coltivava fin da bambina, quella per il lavoro a maglia, e decide di aprire ‘Fili per creare’. Non solo un negozio ma anche corsi e momenti di incontro per ‘sferruzzare’ in compagnia. «Ci troviamo la sera, ognuna arriva con il suo lavoro, un po’ si chiacchiera e un po’ si fanno andare i ferri. Nel frattempo io faccio il giro del tavolo per aiutare chi ha bisogno. Le partecipanti si aiutano comunque anche tra di loro e si scambiano competenze», spiega. Di giorno il negozio rimane aperto, la sera ci sono i corsi, un bell’impegno per Manuela. «Sì, è vero, ma mi dà molta soddisfazione. Finalmente ho trovato cosa fare ‘da grande’».

L’età media si abbassa Manuela Franceschelli si meraviglia di come in questi anni di vita del negozio si sia abbassata l’età media. «C’è un bel gruppo di giovani mamme sui trent’anni che frequenta il negozio con regolarità», osserva. In negozio arrivano giovani che hanno le basi e che hanno bisogno solo di far pratica ma anche chi parte da zero. «Noi abbiamo imparato a scuola a fare a maglia, oggi viene accennato a mala pena – rileva –. Inoltre, ai nostri tempi c’era molta televisione in meno, quindi se era brutto tempo e stavi a casa e magari vedevi la mamma cucire o fare a maglia, e si sa, i bambini copiano quello che vedono.

Noi da piccole abbiamo iniziato a realizzare vestiti per le bambole, poi siamo andate avanti e ora li facciamo per noi».

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© foto: Ti-Press

Non si trovano vicino al fuoco ma attorno a un tavolo. Non usano particolari attrezzi per dar vita alle loro creazioni ma soltano ferri, gomitoli di lana e un pizzico di fantasia. Stiamo parlando delle appassionate del lavoro a maglia che regolarmente si incontrano nel negozio ‘Fili per creare’ di via Borghetto a Giubiasco per ‘sferruzzare’ in compagnia.

Colorate creazioni

Chiediamo se per il periodo natalizio le nostre ‘sferruzzatrici’ hanno pensato a qualcosa di speciale e Manuela ci mostra i cappellini a forma di albero di Natale, le babbucce renna che sono state realizzare durante un corso e i pupazzi di neve.

Il piacere di condividere «Di questa attività mi piace molto l’aspetto umano e condividere. In questo modo mi sembra di restituire ciò che ho ricevuto, perché devo ammettere d’essere stata fortunata ad avere ricevuto una buona base, da mia mamma ma anche a scuola». Il fatto di ritrovarsi tutte assieme accanto a un tavolo a lavorare con la lana riporta Manuela al tempo in cui le donne della famiglia si trovavano assieme in inverno vicino al fuoco a far maglia. «Oggi viviamo in un mondo un po’ anonimo, qui invece abbiamo occasione di ritrovare quella dimensione di vicinanza e di condivisione, è come tornare indietro nel tempo. Sicuramente questi ritrovi son un po’ retrò da un lato, ma anche avanti dall’altro. Una volta queste cose accadevano automaticamente a casa, oggi dobbiamo crearci delle occasioni al di fuori». E questi momenti sembrano essere molto apprezzati. «Si è creato davvero un bel gruppo – af-

ferma soddisfatta – l’anno scorso in sedici siamo andate a Lucerna a visitare la ditta Lang, che è il rivenditore di lana più grosso della Svizzera, in occasione del suo anniversario. Io conoscevo tutte le partecipanti, ma tra di loro molte non si conoscevano, ma tutte si sono subito trovate bene». Con una passione in comune è facile trovare punti di contatto «c’è subito qualcosa che unisce e un tema di cui parlare anche la prima volta che ci si vede».

Oltre alla ditta di Lucerna, Manuela si appoggia anche a un altro fornitore di lana, in questo caso di alpaca proveniente dal Perù.

«Non ci sono intermediari, e così posso offrire una qualità supriore a un prezzo più basso, in piu i soldi vanno in Perù dove ce n’è bisogno», aggiunge.

Beneficenza e polipetti Manuela e i suoi gruppi in questi anni hanno lavorato a favore dei bimbi prematuri, di quelli bisognosi e della Lega contro il cancro. «Facciamo quasi sempre qualcosa per beneficenza, quest’anno abbiamo mandato diversi berrettini fatti da noi al San Giovanni per i bambini prematuri, abbiamo dato al progetto Dare, che promuove una scatola della nascita, copertine, bab-

Perché un polipo?

Berrettini natalizi anche per gli orsetti

bucce, berretti. E abbiamo realizzato anche dei polipetti per i prematuri».

Quest’ultimo è un progetto nato in Danimarca, dove è stato scoperto che se i bambini nell’incubatrice hanno accanto un polipetto hanno il battito cardiaco più basso, sono più calmi e si regolarizza la respirazione. L’ipotesi è che sia l’effetto di tenere i tentacoli in mano che gli ricorda il cordone ombelicale che era l’unica cosa che potevano tenere nel ventre materno.

Inoltre, in giugno partecipano sempre alla giornata internazionale della maglia in pubblico, un’iniziativa partita dagli Stati Uniti, che prevede di mettersi in mostra mentre si lavora. «Noi ci sediamo fuori dal negozio in via Borghetto a far calzetta e a chiacchierare», racconta Manuela.

Tradizione in declino Nelle scuole si pratica sempre meno il lavoro a maglia, l’uncinetto e il cucito. «È sbagliatissimo. È un’attività molto impor-

tante per i bambini perché permette loro di acquisire una buona manualità. Inoltre vedere il frutto del proprio lavoro è appagante, è importante che provino queste sensazioni», spiega. «Per lavorare servono due mani, devono comunicare due emisferi e tengono attivo il cervello, favorendo il processo di costruzione del pensiero». Non da ultimo è una pratica che permette di utilizzare in modo giocoso la matematica. «Lavorare a maglia fa star bene, rilassa, e alla fine escono anche dei regali da fare a se stessi e agli altri».

Nel gruppo ci sono anche uomini?

«Non ce ne sono, non hanno l’abitudine di lavorare a maglia in compagnia». Anche se, ci dice una partecipante del gruppo del giovedì, alcuni ce ne sono. E ci racconta di quella bimba andava a scuola con bellissimi maglioni e cappellini in lana fatti a mano… dal suo papà. Non è così strano, basti pensare che fino a cinquanta anni fa, la maggiorparte dei sarti erano uomini.

Il progetto chiamato “Kleine Tintenfische è nato nel febbraio del 2013 in Danimarca, quando una mamma realizzò un piccolo polipo per il suo bebè nato troppo presto. L’octopus è stato messo vicino al bimbo nell’incubatrice e sembrava che il bebè si calmasse e tirasse meno i vari tubi e la sonda gastrica. Allora anche gli altri prematuri sono stati affiancati da un polipetto e l’effetto calmante si è ripetuto: respiro e battito son diventati più regolari e l’ossigenazione del sangue aumentava.

Per distogliere l’attenzione dei piccoli da tubi e sonde che vengono da loro tirate di frequente, a ogni bebè in incubatrice viene messo un polipo accanto. Il sentire e aggrapparsi all’octopus collega alle prime esperienze dell’afferrare il cordone ombelicale. Il tenersi può aiutare al bebè a orientarsi. Nel frattempo l’iniziativa si è allargata a Spagna, Norvegia, Svezia, Ucraina, Germania, Austria, Polonia, e tanti altri paesi. Un po’ di tempo fa, anche in Svizzera dei volontari hanno iniziato a realizzare dei piccoli polipi.

In Svizzera, dei 85'000 neonati annui, circa 6'000 bimbi nascono in anticipo. I bambini nati prematuri hanno una partenza nella vita più difficoltosa. Questo significa per bebè e genitori un periodo molto pesante. Alla nascita segue un ricovero in neonatologia intensiva, che può durare settimane o anche mesi. Tanti di questi bimbi passano le prime settimane di vita in incubatrice. Spesso sono nutriti artificialmente e aiutati a respirare.

Il polipetto per i prematuri

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di Giorgio Genetelli

La strada, la scuola, il calcio

© foto: Ti-Press

SPORT L’INTERVISTA DEL MESE

Alessandro Mangiarratti

Alessandro Mangiarratti, che dieci anni fa era protagonista dell’ultima promozione in Super League del Bellinzona e della storica finale in rosa al Sankt Jakob-Park di Basilea, oggi si prende il suo tempo, dopo la fine dell’avventura di allenatore a Chiasso.

“Mi si è aperto il futuro – dice l’ex-difensore granata -: potrei tornare a insegnare nella scuola oppure ad allenare. Ma intanto faccio cose che non potevo fare prima quando per vent’anni il calcio mi ha impegnato completamente. Ho un po’ di tempo libero, mi informo, ascolto nuove proposte (che ci sono) e gioco nei Carassesi, seniori”.

Okay, i veterani, ma i giovani? In un bel servizio passato alla RSI, Alessandro Mangiarratti raccontava la sua infanzia libera con il calcio di strada. E oggi come giocano i bambini, già irreggimentati nelle scuole-calcio appena fuori dall’asilo? “Da un lato è anche giusto così, che l’attività sia codificata. Ricordiamoci che molto è cambiato: urbanizzazione, digitalizzazione, paure dei genitori. Sono cose da capire e certo il gioco spontaneo ne risente, i bambini fanno dentro e fuori da casa ed è un po’ un impoverimento. Noi giocavamo al Piazzale Mesolcina, che tra l’altro adesso non c’è nemmeno più, hanno costruito una casa per anziani.

Era un’educazione fisica spontanea, oggi c’è più sedentarietà e ci si incontra più su whatsapp che fisicamente. Anche noi comunque avevamo la scuola-calcio, ma era il dieci percento della nostra attività fisica. Devo dire che nelle periferie e nei paesi i bambini sono più abili, si vede che hanno più tempo e spazio per giocare”.

Destrezza e talento che nel calcio contano invece tantissimo. C’è regressione? “No, non c’è una regressione dei talenti. Anzi, adesso si lavora molto meglio che in passato, gli allenatori hanno una migliore formazione e tutto è più professionale. Il livello del calcio giovanile si è alzato, però c’è più fretta e più competizione in molti ragazzi. Lo voglio dire: in Ticino c’è tutto, squadre in ogni categoria, dalla Super League alla Prima Lega, però ci vogliono idee più precise sullo sviluppo dei giovani. Non si può pensare di inserire nelle prime squadre quattro o cinque giocatori all’anno: un ragazzo ogni due anni è un buon risultato. Anche perché i giovani non si possono mandare allo sbaraglio, servono squadre con esperienza per aiutarli. Possono anche farsi le ossa in prestito nelle categorie minori. Attenzione anche ad andare all’estero troppo presto: una statistica dice che il 98% dei ragazzi fallisce.

L’ideale è appunto la trafila”.

Ma la trafila, organizzata precocemente, non rischia di lasciare fuori qualche talento prima che maturi appieno? “Il rischio c’è, ma è davvero basso. Anche chi esce dalle selezioni precocemente resta monitorato e può rientrare. Non dimentichiamo che il calcio d’élite ormai comincia a tredici anni e non si può aspettare che i ragazzi raggiungano i diciassette senza le conoscenze e l’abitudine al lavoro”.

Altro tema: in Ticino manca uno stadio attraente. È ora? “A Lugano dovrebbe esse-

re a buon punto, penso che lo faranno, anche se la passione per il calcio abita a Bellinzona. Io credo che basterebbe andare a Thun o Sciaffusa, guardare quegli impianti e dire: lo facciamo così, un po’ più piccolo. E non bisogna aspettare di andare in Super o in Challenge: un club dovrebbe fare lo stadio senza legarlo alla categoria. Credo che Bellinzona, come città, dovrebbe pianificare il suo futuro sportivo non sui cinque anni o dieci, ma su trenta”.

E il futuro dell’ACeBe? “Stanno andando bene, possono arrivare nei primi tre.

Quella granata, ricordiamolo, è una squadra forte, con giocatori d’esperienza e che hanno giocato a ottimi livelli. La Prima Lega Promotion è però un campionato molto impegnativo e ci sono altri club che investono molto di più. Finora la dirigenza è stata encomiabile, lavorando per passione e in modo disinteressato, ma anche in questo senso bisogna passare alla professionalità”.

Il brutto del calcio? “Le emozioni non sono sempre positive, vedo molta maleducazione che viene dal non saper accettare gli errori. Tutti possiamo sbagliare, anche l’arbitro, inutile accusare sempre gli altri. Senza arbitro non si gioca e i direttori di gara vanno tutelati. Ci vuole rispetto e comprensione: se giochi in quinta lega o negli allievi D non puoi pretendere di avere un arbitro internazionale. Un minimo di buon senso”.

La più grande gioia da calciatore? “La promozione con il Bellinzona”.

Sono passati dieci anni, ma è ancora ieri.

SPORT ZONA MISTA

la micidiale vittoria contro il Belgio e tutti sul carro con posti numerati. A occhio, almeno l’allenatore ne è schifato, bastava vederlo nelle interviste, impegnato a ridimensionare il trionfo. È stata la più bella vittoria della sua Nazionale? Risposta: no. È stato il più grande successo della sua carriera? No. Petkovic ha messo in fila una serie di dinieghi con una faccia impenetrabile alla Buster Keaton, certamente infastidito dai ribaltoni d’opinione dopo la sconfitta di quattro giorni prima contro il Qatar (il Qatar…) a Lugano. Ecco, a oc-

chio e croce, la Nazionale a Lugano non la vedremo più per un bel pezzo, anche perché a vederla sono accorsi in pochi, e tra quei pochi molti sono stati giornalisti ipercritici nei confronti della serataccia dei rossocrociati. Del resto, la campagna mediatica contro Petkovic, guidata dal Blick – giornale ormai alla rincorsa perenne del suo sé stesso forcaiolo e scandalistico - è in corso fin dal famoso episodio delle Aquile, con punte di livore incontrollabile al momento dell’eliminazione agli ottavi per mano della Svezia.

I No di Petkovic C’è del marcio in Svizzera. Prima che Petkovic e i suoi giocatori conquistassero le finali di Nations League la campagna-mediatica li dipingeva come incapaci. Incapaci di andare d’accordo, di fare risultato, di identificarsi con la Grande Nazione che rappresentano. Incapaci di dare corpo ai sogni altrui. Poi è arrivata quel10

Uno stadio attraente, quando?

SPORT 30 GIORNI SPORT

di Giacomo Rizza

Il pareggio per 1-1 al cospetto dello Zurigo II ottenuto lo scorso 24 novembre ha chiuso la prima parte di stagione del Bellinzona, momentaneamente al quarto posto della classifica di Promotion league con 15 lunghezze di distanza dalla capolista – ancora imbattuta – dello Stade Losanna. Un risultato positivo e in linea con le aspettative quello ottenuto fin qui dalla squadra affidata a Luigi Tirapelle. Resta però il rammarico per la scarsa concretezza in fase realizzativa. Una maggiore efficienza sotto porta avrebbe infatti potuto giovare molti più punti. Sono solo 20 (di cui 7 realizzate da Gaston Magnetti) le reti messe a segno in 17 partite, che fanno dell’attacco del Bellinzona il quarto peggiore della graduatoria. Un aspetto da migliorare in vista della ripresa del campionato, prevista per il 3 marzo 2019 (Acb-Münsingen).

© foto: Ti-Press

Calcio: L’Acb chiude al quarto posto la prima parte di stagione

L’allenatore dell’Acb, Luigi Tirapelle

tasi al secondo turno. Negli juniori erano Angelo Melera e Michele Citriniti i rappresentanti del Jbcb. Melera al primo anno fra gli U21 ha ceduto il passo al nazionale Stump, poi vincitore della gara. Dal canto suo, Citriniti ha ottenuto la medaglia di bronzo, traguardo già raggiunto lo scorso anno.

I migliori judoka svizzeri si sono ritrovati lo scorso 18 novembre a San Gallo per

le finali del Campionato svizzero individuale di judo, evento clou del calendario judoistico nazionale. Presente anche una delegazione ticinese, composta da 14 atleti ticinesi di cui 5 affiliati al Judo budo club Bellinzona (Jbcb). Ad aprire le danze è toccato agli alteti della categoria U18. Fra di loro anche la speranza del judo bellinzonese, Martin Motta. Dopo aver vinto il derby con Sascha Civatti del Budo Club Vedeggio Manno, Motta è stato fermato in semifinale dal campione in carica Bonferroni che si riconfermato anche quest’anno. Il bellinzonese si è però rifatto andando a vincere la finalina per la medaglia di bronzo.

Nella categoria élite, il solo rappresentante ticinese era Luca Wyler, pure affiliato al Jbcb, costretto all’abbandono in semifinale contro il nazionale junior Eich, reduce dalla partecipazione ai Mondiali di categoria.

Sempre nella categoria élite ma in campo femminile, sfortunata è stata pure la prova di Camilla Gambetta (Jbcb), infortuna-

Che qualcosa non funzionasse all’interno del club rossocrociato lo si capiva anche dal divano, e quindi Petkovic è passato ai fatti, epurando (scusate il verbo un po’ fortino) alcuni vecchietti come Behrami e Lichtsteiner (quest’ultimo non ha dato l’addio, ma vedendo Mbabu e la forza dei suoi ventitré anni c’è l’idea che la maglia rossa da titolare non la vestirà più). Il rimpasto è partito e chi è rimasto deve aver capito l’aria che tira e si è dato una mossa, stimolato forse pure dai taccuini puntati e pronti a sparare in caso di

sconfitta contro il Belgio. E invece abbiamo visto cose bellissime, giocate prodigiose, rinascite e conferme, una resurrezione che dopo un quarto d’ora non pareva possibile nemmeno a Lazzaro, con quei due gol incassati orrendamente. Da lì, a testimonianza che c’è del nuovo e meno marciume, è cambiato tutto e alla fine è stata apoteosi. In giugno dell’anno prossimo, finale a quattro della Nations League contro Inghilterra Portogallo e Olanda.

Con la totale perdita d’equilibrio che ci

sta assimilando al resto del mondo, siamo passati quindi, in fase di commento, a cose morigerate come “Risultato storico – La più bella partita della Svizzera – Il traguardo più importante mai raggiunto – Mentalità nuova – Bomber – Spettacolo – Onore Libertà Progresso – Eccetera”, dimenticando Lugano, il Qatar, Cornaredo, Berhami, Odermatt e Xam Abegglen.

Ma è proprio tutto vero, caro Petkovic?

No. gene

Unihockey: Un mese da favola per il Tiuh

È più che positivo l’esito della prima parte di stagione del Ticino Unihockey.

Dopo un inizio col freno a mano tirato, la compagine affidata a Luca Tomatis ha vissuto un mese di novembre stellare, ottenendo 5 vittorie in 6 partite disputate, tra le quali il successo per 6-2 in occasione del primo (e sempre sentito) derby stagionale contro i rivali del Verbano Gordola di fronte a 400 spettatori accorsi all’Arti e Mestieri. Un filotto di vittorie consecutive che ha permesso ai rossoblu di instaurarsi nella parte alta della classifica del campionato di serie B. Judo: Il Jbcb va a medaglie in quel di San Gallo

Rivista di Bellinzona Dicembre 2018

Nuoto: Due bronzi per la Turrita ai Campionati svizzeri

Sono due le medaglie ottenute dalla Turrita Nuoto in occasione dei Campionati svizzeri in vasca corta andati in scena a Uster nel weekend del 17 e 18 novembre. Ottima la prestazione del solito Christopher Cappelletti, autore di interessanti crono nello stile libero, su tutti il 3’49”19 che gli ha permesso di vincere il bronzo nei 400 crawl. Dello stesso metallo la medaglia ottenuta dall’altro atleta di punta della Turrita Nuoto, Thomas Liess, il quale ha ottenuto il terzo rango nei 100 dorso, nuotati in 53”93.

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Avete ricevuto un premio, un vostro parente si è diplomato, a breve ci sarà una ricorrenza importante?

O magari c’è un evento simpatico che volete evidenziare?

Non esitate a inviarci le vostre segnalazioni all’indirizzo: rdb@casagrande-online.ch.

Spedite una fotografia accompagnata da un testo (max.1500 caratteri, spazi inclusi) entro il 1º di ogni mese e noi penseremo a pubblicarla sulla Rivista.

IL NOSTRO ALBUM

Un nuovo sito di eventi per la Città La nuova Città di Bellinzona si è dotata di un innovativo concetto per promuovere e sostenere tutti gli eventi che animano i suoi 13 quartieri, una sorta di cartellone culturale urbano completo di tutti gli eventi.

Un ricco programma con oltre 500 proposte culturali, ricreative e sportive alle quali potremo dare una maggiore visibilità. Si tratta di un portale interattivo, al servizio del cittadino che potrà informarsi in qualsiasi momento sugli eventi e le manifestazioni proposti in Città. Otto categorie artistiche: musica – sport – mostre ed esposizioni – teatro e danza – cinema e letteratura – conferenze e seminari – tradizione, rassegne e mercati. Ogni evento selezionato presenterà una scheda dettagliata e tutte le informazioni più importanti che potranno essere stampate, salvate o condivise con amici e conoscenti grazie alla connessione diretta su Facebook, Twitter, Pinterest e WhatsApp. Il nuovo sito www.incitta.ch offre anche la possibilità ai suoi visitatori di iscriversi alla Newsletter,

© foto: Ti-Press

EVENTI

uno strumento importante per mantenere un contatto diretto e regolare con gli utenti che vorranno godere di questa funzione. Agli organizzatori ed ai promotori degli eventi che animano il nostro territorio è invece riservato il diritto di collabora-

re trasmettendo tutte le informazioni e le immagini del loro evento. Potranno infatti servirsi della funzione “segnalaci un evento” per promuovere in modo completo la loro iniziativa. Il sito prevede l’attivazione di tutti i collegamenti necessari per

navigare in assoluta tranquillità da un portale all’altro. Nella foto il sindaco Mario Branda prova la nuova attrazione del Natale in Città a Bellinzona, evento presente sul sito, in cui si trova anche il programma dell’animazione festiva in tutti i quartieri.

Monte Carasso: mostra presepi L’Associazione benefica in memoria di Gianni Pestoni propone una mostra di presepi nelle cantine dell’ex Convento delle Agostiniane nel quartiere di Monte Carasso. La mostra presenta un itinerario tra più di 200 manufatti di varia forma, dimensione e materiale, provenienti da tutto il mondo.

L’inaugurazione, aperta al pubblico, è per domenica 16 dicembre alle 16.30, con un ospite d’eccezione: Luca Cereda, allenatore HCAP e testimonial dell’Associazione benefica. I presepi esposti fanno parte della collezione di Antonio e Maria Elena Guidotti ai quali sono affiancati alcune sculture in legno degli artisti Gottfried Mueller, Angelo Ferrari, Alberto Briccola (1929-2006) e da un presepe allestito dagli allievi dell’Istituto scolastico di Monte Carasso. La mostra rimane aperta dal 17 dicembre al 13 gennaio dalle 14 alle 18, tranne il giorno di Natale.

Rivista di Bellinzona Dicembre 2018

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A TUTTO SPORT

Torneo di calcio: primo posto all’Ordine degli avvocati La compagine calcistica dell’Ordine degli avvocati ticinesi si aggiudica il primo “Triangolare del Mattone” organizzato dalla Società Svizzera impresari costruttori nell’ambito dei festeg-

giamenti del 100esimo di fondazione. Alla sfida ha partecipato anche un avversario d’eccellenza come la squadra del Gran Consiglio ticinese che ha sfidato la squadra della SSIC ca-

pitanata da Paolo Ortelli direttore del centro di formazione professionale SSIC di Gordola.

Un bel momento conviviale e di amicizia. Da parte della Società Svizzera impresari costrutto-

ri un grazie di cuore ai partecipanti ed alla squisita ospitalità dello staff della T11 Sport Arena & Marinato di Giubiasco.

Stagione da incorniciare per Kiki Pollini Si è appena concluso il Deutschschweizer-Meisterschaft 2018 di BMX, vedendo tra i premiati anche una giovane ticinese. All’inizio della stagione non era negli obiettivi entrare nella top ten, ma l’impegno profuso e gli allenamenti affrontati sempre al massimo hanno portato la giovanissima atleta, Kirsten (Kiki) Pollini di soli 7 anni, ad ottenere un meritatissimo quarto posto. La vittoria è andata a N. Köhler (Powerbike Winterthur), il secondo posto a N. Lüthi (BMX Emmental) e il terzo posto a L. Gründer (Bike Hunters Goldach). I partecipanti totali nella categoria Boys/ Girls 5-7 anni sono stati 64.

Ricordiamo inoltre che Kirsten a luglio ha partecipato per la prima volta agli UEC - BMX Euro-

pean Championship 2018, che si sono svolti a Sarrians in Francia, dove solo gli atleti selezionati da Swiss Cycling possono partecipare in rappresentanza

della loro Nazionale. Purtroppo la nostra giovanissima atleta non si è qualificata alla finalissima di categoria dei migliori 8 unicamente per solo 1 punto.

A livello nazionale (Swiss Cup) porta a casa un ottimo 9 posto generale tra i maschietti in quanto unica ragazza nella propria categoria.

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EVENTI

Campionati ticinesi a squadre giovanili di Judo Domenica 25 novembre nella palestra dello Judo e Budo Bellinzona si sono svolti i Campionati Ticinesi giovanili a squadre con la presenza di 9 società. Al mattino si sono tenuti gli incontri della categoria U 15 con la vittoria dello Judo Bellinzona seconda squadra,

secondi Judo Kwai Biasca, terzi Judo Budo Bellinzona prima squadra. Nel pomeriggio la categoria U13 con la vittoria dello Judo Kwai Chiasso, secondi lo Judo Club Caslano, terzi lo Judo Kwai Muralto.

Nella foto le squadre che hanno partecipato alla gara.

NASCITE I nati del bellinzonese all’ORBV dal 15.10.2018 al 14.11.2018 Nome Megan Leonardo Mattia Davide Geremia

Cognome Romito Bolis Martinelli Piccoli Kayar

Data nascita 19.10.2018 25.10.2018 27.10.2018 12.11.2018 13.11.2018

la Mamma Romito-Bollati Alice Bueno De Assis Cassia Das Graçaç Martinelli Fabienne Bernardi Florence Kayar Simona

il Papà Romito Michael Bolis Matteo Martinelli Ivan Piccoli Giordano Kayar Michel

Domicilio Bellinzona Bellinzona Monte Carasso Bellinzona Bellinzona

100 ANNI Cento candeline Laura Malandra ha festeggiato recentemente i 100 anni. Nata a Monte Carasso il 30 novembre 1918 si è trasferita dopo il matrimonio, nel 1944 a Sementina. La signora Malandra è stata festeggiata in un ambiente festoso e di allegria alla Casa per anziani di Sementina, dove soggiorna del 2015, dai suoi famigliari, conoscenti, dalle amiche e amici residenti nella Casa per anziani e dal capo dicastero del Comune di Bellinzona, Giorgio Soldini.

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BENEFICENZA

Serata della Fondazione Fondo Loris con Carla Del Ponte La Fondazione Fondo Loris esprime un caloroso ringraziamento alle oltre 350 persone che hanno presenziato alla serata di giovedì 8 novembre, nella Sala Eventica di Castione, per incontrare l’ex procuratrice speciale del tribunale penale internazionale Carla Del Ponte. L’ospite è stata a colloquio con Michele Fazioli, che durante un’ora ha catturato l’attenzione di tutti con i suoi racconti drammatici ma intrisi di grande umanità, a causa delle vittime spesso molto giovani dei conflitti etnici e politici che hanno caratterizzato i balcani, il Medio Oriente ed il centro Africa. Il ricavato della manifestazione viene devoluto a persone, soprattutto giovani, affette da gravi patologie, ed al sostegno delle loro famiglie. La Fondazione Fondo Loris ringrazia di cuore tutti i partecipanti e gli sponsor per

la fiducia dimostrata. La Fondazione Loris è stata fondata nel giugno 2000 e ha la sua sede sociale a Biasca. Fu costituita con il fine di perseguire l’opera intrapresa nel 1991 dal “Kiwanis Club Bellinzona e Valli” e dal “Lions Club Alto Ticino”, che si riunirono nell’allora gruppo di sostegno denominato “Fondo Loris”, in aiuto sia morale che finanziario al giovane Loris Rodoni, vittima di un gravissimo incidente che lo rese tetraplegico. La Fondazione, senza scopo di lucro e riconosciuta dal Cantone, si è impegnata negli anni con molti altri casi relativi a persone debilitate che necessitano sostegno morale e materiale. Il Consiglio di Fondazione valuta e sceglie nuovi casi sulla base di segnalazioni verificate da due padrini del Consiglio stesso: gli aiuti possono essere mirati o continuati nel tempo.

Per info: www.fondazione-loris.ch.

Memorial DJ Augu, 4'500 franchi per l’Angola Nei giorni scorsi giorni Silvana Morici, mamma del compianto DJ Augusto, ha consegnato al signor Edy Pace dell’Associazione Elilongiso l’assegno di 4'500 franchi frutto del ricavato dalla giornata tenutasi lo scorso mese di settembre a Monte Carasso in ricordo del giovane DJ bellinzonese. La somma servirà per completare delle strutture di un villaggio dell’Angola in favore dei bambini poveri.

“Siamo orgogliosi di poter contribuire per questa causa. Augusto ne sarebbe felice” ha detto Silvana Morici.

L’abbraccio di Finzi Pasca ai Cavalieri del Cuore La 12a edizione della cerimonia di premiazione del “Cavaliere del Cuore”, svoltasi lo scorso 26 novembre a Lugano, è stata preceduta da una rappresentazione teatrale del noto regista e attore svizzero. Un dono della Fondazione Ticino Cuore a tutti i presenti: alcuni dei pazienti colpiti lo scorso anno da un arresto cardiaco improvviso e i Cavalieri del Cuore, oltre 800 “angeli” che non hanno esitato ad applicare le manovre salvavita prima dell’arrivo dell’ambulanza. Intense le emozioni al LAC di Lugano in occasione della cerimonia di premiazione Cavaliere del Cuore. Non solo l’incontro tra alcuni pazienti e i loro salvatori, ma anche la poesia di Daniele Finzi Pasca e il suo ICARO, ormai giunto alla soglia della 800esima rappresentazione (ma è sempre una Prima, essendo la metà del cast sempre nuova), e voluto dalla Fondazione Ticino Cuore per aprire la cerimonia. Nella cornice della 12a edizione dell’evento, al LAC di Lugano, sono stati premiati gli oltre 800 Cavalieri benemeriti che lo scorso anno sono intervenuti in soccorso di pazienti colpiti da arresto cardiaco improvviso. Alla cerimonia erano presenti anche il Presidente dello Swiss Resuscitation Council, il Presidente ed il Direttore generale dell’Interassociazione Svizzera di Salvataggio insieme ad altre autorità giunte anche da oltre confine. Anche grazie ai Cavalieri del Cuore, il tasso di sopravvivenza dei pazienti sottoposti a rianimazione si attesta oggi attorno al 50%: un risultato d’eccellenza che fa del nostro Cantone un autorevole punto di riferimento nello scenario mondiale.

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18ENNI Lumino incontra i 18enni Il 12 novembre il Municipio di Lumino ha organizzato, nella sala del Consiglio comunale, l’annuale incontro con i 18enni.

L’appuntamento, alla presenza pure del Presidente del Legislativo comunale, è poi proseguito con il ritrovo dei rappresentanti delle Società locali, della Parrocchia di Lumino e dell’Amministrazione patriziale di Lumino. Al termine della cerimonia il gradito momento conviviale con tutti i numerosi presenti.

ANNIVERSARI Nozze di rubino L’8 dicembre Cristina e Filippo hanno festeggiato i 40 anni di matrimonio. Tanti auguri!

Cinquantacinque anni di matrimonio Il 16 novembre, Bruna e Matteo Mariotta insieme alla famiglia hanno festeggiato i 55 anni di matrimonio! Ora residenti in valle di Blenio, Matteo e Bruna sono stati per molti anni gli apprezzati esercenti del bar Mariotta in viale Franscini a Bellinzona.

Auguri alla felice coppia!

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Rivista di Bellinzona Dicembre 2018

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NOVITÀ LIBRARIE Effetto nonna 58 personaggi “di casa nostra” del mondo politico, del lavoro, dello sport, dello spettacolo, ecc., hanno risposto all’invito di scrivere i ricordi della propria nonna. Con il libro ‘Effetto nonna’, a cura dell’Associazione Abba, si vuole dare voce alle nonne, donne comuni che non appaiono nelle liste delle donne famose, ma come protagoniste anonime hanno lasciato delle impronte nei solchi della Storia. Un libro per tutti, con 58 storie, sorrisi e ricordi, e spunti di riflessione, in una cornice simpatica e stimolante.

Un ritorno al passato, per alcuni non senza un po’ di nostalgia. L’iniziativa ha anche un risvolto solidale: il ricavato della vendita del libro andra integralmente a sostenere progetti in favore di donne e ragazze in difficoltà e a rischio. Per info: info@abba-ch.org.

AVVENTO

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Una scuola luminosa Qui e là spuntano lumini nella notte. La Città si fa bella, l’aria si fa pizzicante e fredda. Da tanti anni, oltre venti, si illumina anche il palazzo delle Scuole Sud, che ora appartengono all’area gialla. Ogni classe, sotto la guida di Elena Nembrini, crea e prepara la sua finestra. E i bambini, soprattutto quelli delle prime classi, quando passano indicano col dito: ‘Quella è la nostra’ dicono orgogliosi, ‘Quell’altra del mio amico, o del tal maestro o maestra’. Insomma, la scuola, come molte altre nella regione, si veste a festa. Tradizione? Sì, ma non soltanto.

Anche un modo per farli sognare un po’ sui banchi creando un’atmosfera speciale. Poi, anno dopo anno, finestrella dopo finestrella, anche i piccoli prenderanno la via del mare. Lo scriviamo pensando alle numerose fotografie di vecchie scolaresche che ogni tanto pubblichiamo.

Fotografie in bianco e nero che, con sguardi e vestiti, raccontano di altre epoche dove l’Avvento era più povero. Dove sotto l’albero c’erano arance, mandarini, qualche spagnoletta e il fuoco ardeva nel camino.

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C’ERA UNA VOLTA

Natale al ristorante i menù del 1898 e 1899 L’Hôtel du Cerf si trovava in piazza Nosetto, nelle cartoline si vede l’insegna che svetta accanto a quelle di Erminio Chicherio che vendeva ferramenta e calzature. Oltre a famosi ospiti, l’albergo ebbe anche particolari gerenti: si pensi a Napoleone Branca che il 16 marzo 1901 «ristabilitosi in salute», offre una «succulenta cena ai suoi pensionatisti» (ma il 13 aprile 1909 si leggerà sul Foglio Officiale, che la ditta Branca, «con un servizio dell’al-

bergo del Cervo e del ristorante Cervetta, è cancellata per morte del titolare)». Oppure a Filippo Perlasca che, già proprietario, per 18 anni, di questo albergo e marito della concittadina Fulvia Anzani, torna, nel 1907, per rivederlo, dall’Argentina, dove ha raggiunto una brillante posizione nell’amministrazione statale. Oppure a Giovanni Odoni, sotto la cui conduzione il Cervo ebbe tutta una serie di mondani e gastronomici successi, che mette, il primo

Le immagini dei menù sono state gentilmente messe a disposizione dal nostro abbonato Kiki Berta 22

maggio 1909, in vendita o in affitto l’albergo, la cui mobilia va all’asta il 3 luglio.

In queste pagine vi proponiamo alcuni succulenti menù proposti in occasione di Santo Stefano (anni 1898 e 1899) e un altro, ancora più sfizioso, per un matrimonio (maggio 1899). Ostriche, entrée alla Bellinzonese, capponi, cotechini, aragoste, fagiano in salmì, tacchino, foi gras… proposte gastronomiche di alto livello, per palati esigenti, ma non per tutte le tasche.

Rivista di Bellinzona Dicembre 2018

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PROGETTI

Bellinzona: presentato il progetto di parco fluviale Previsti interventi che permetteranno di valorizzare il paesaggio lungo il fiume Ticino

in gran parte a carico di Confederazione e Cantone, nel quadro della promozione della sicurezza e della valorizzazione dei corsi d’acqua.

do, tramite la costruzione di una galleria artificiale, verrà realizzato un ponte ecologico che permetterà il passaggio degli animali tra il versante e il piano.

Le opere previste

È stata presentata l’11 ottobre scorso, in occasione di una conferenza stampa convocata dal Dipartimento del territorio, dalla Città di Bellinzona e dal Consorzio Correzione fiume Ticino, la prima fase d’intervento nella zona Torretta di un più ampio progetto per la sistemazione e la rinaturazione del fiume Ticino a Bellinzona, che prevede la creazione di un parco fluviale tra le aree Boschetti e Saleggi.

Il piano include interventi multifunzionali di ampio respiro e si prefigge l’obiettivo di valorizzare il paesaggio, creando una migliore convivenza tra uomo e natura, attraverso lo sviluppo di un’area di svago completamente immersa nel verde. La prima pietra dovrebbe essere posata l'anno prossimo.

Nel comparto di Bellinzona, nel settore Torretta, è prevista la creazione di anse naturali di relax, e la costruzione di una rampa per consentire l’accesso al fiume; inoltre verrà costruito un nuovo percorso vita. A Giubiasco, lungo il fiume, verrà realizzata una zona di rifugio faunistico, mentre ai Saleggi, oltre agli interventi legati alla sicurezza, sono previste nuove passerelle, piattaforme e rampe di accesso alle acque. Tra Sementina e Monte Carasso verrà posata una nuova passerella che attraverserà un’area naturale protetta e sarà realizzato un belvedere per ammirare il paesaggio circostante. Nel comparto Boschetti, invece, il fiume sarà allargato per contrastare il costante abbassamento dell’alveo e per ridurre notevolmente i rischi di esondazione legati alle piene. Inoltre è prevista la creazione di nuovi isolotti costituiti da banchi di sabbia e ghiaia dove si prevede la realizzazione di un habitat ideale per la fauna ittica. Infine, a Gu-

Claudio Zali: “Riportiamo il fiume Ticino al suo antico splendore”

80 milioni di investimenti

Investimenti e tempi di realizzazione

© foto: Consorzio Correzione fiume Ticino 2018

La realizzazione di tutti gli interventi, previsti su una lunghezza di cinque chilometri, avverrà in due fasi distinte; la prima, nella zona Torretta, tra il 2019 e il 2020, mentre il completamento della riqualifica dei Saleggi e della zona Boschetti verrà messo in atto in un secondo momento, a partire dal 2021, e si concluderà nel 2026.

© foto: Consorzio Correzione fiume Ticino 2018

Gli investimenti per l'insieme del piano ammontano a circa 80 milioni di franchi,

“Grazie a questo progetto virtuoso, riportiamo il fiume Ticino al suo antico splendore, rafforzando la funzione sociale, aggregativa e di fruibilità del comparto” commenta il direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, sottolineando che “andare al fiume tornerà ad avere il significato di una volta”.

Render vista Boschetti

Rivista di Bellinzona Dicembre 2018

Render vista Saleggi

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Una mattinata radio al Penalty di Daro Con una grande partecipazione è andata in onda domenica 4 novembre dall’Osteria-Ristorante Penalty la fortunata trasmissione radiofonica diretta da Carla Norghauer. L’occasione per tenere questa mattinata proprio nel quartiere di Daro è stata abbinata al festeggiamento per il 50esimo compleanno dell’esercizio pubblico di proprietà di Nene Zurmühle. A fianco della simpaticissima Carla nell’organizzazione dell’evento c’è stato il municipale di Bellinzona Giorgio Soldini che ha diramato convocazioni ed inviti. A rispondere alle varie domande e sollecitazioni di Carla Norghauer sono intervenuti a turno con spassose quanto interessanti risposte parecchi concittadini daresi Doc. Così fra uno stacco musicale offerto dal Duo di Monte Carasso è inizialmente intervenuto Angelo Pedrazzoli che si è soffermato sul fatto che è stato il primo darese ad iniziare la carriera di calciatore nelle file dell’ACB squadra della quale ne è stato anche capitano. È poi stato il turno di Anita Banfi-Beltraminelli e di Eliana Geiger-Ponzio che hanno ampiamente riferito su come la gioventù si divertiva una sessantina di anni fa. La presentatrice ha poi voluto sapere qualcosa a proposito del vecchio Comune di Daro ed in modo particolare sulla questione dei suoi importanti terreni. Sul tema sono giunte così le precisazioni di Frediano Zanetti che è stato segretario del Patriziato per trenta anni. Ci sono annotazioni su fogli volanti ma il responsabile della cancelleria patriziale ha precisato che molte informazioni gli erano state fornite dai vertici dell’Ente ossia Osvaldo Barenco, presidente

Una parte degli ospiti con da destra Angelo Pedrazzoli, Carla Norghauer, Anita Banfi, Eliana Geiger, Frediano Zanetti e Oscar Zehnder.

e Siro Pedruzzi vice presidente. Nel 1862 il Municipio di Daro era stato contattato dalla GotthardBahn che desiderava avere tutte le aree per la costruzione della linea fra Arbedo e Bellinzona, la costruzione della Stazione Principale, i magazzini dello scalo merci, i depositi per i convogli, l’area per deporre il carbone per far andare i treni, la stazione merci di San Paolo e soprattutto il vastissimo terreno su cui edificare le Officine.

In tutto la bellezza di 120.000 metri quadrati. L’affare è andato in porto anche perché nel Municipio di Daro c’erano persone molto intelligenti che hanno guardato al futuro ed in questo senso pensiamo al sindaco Celeste Pedrazzoli già allora assessore giurato cantonale: i terreni sono stati ceduti alla GotthardBahn al prezzo di fr. 1,70 al metro quadrato e con l’aggiunta di una clausola ben precisa. Quella cioè che da subito e sino al 1936 tutti i maschi e femmine residenti a Daro, Artore e Pedemonte che avrebbero desiderato lavorare per la Ferrovia dovevano

Da sinistra Giorgio Soldini, Nene Zurmühle, Oscar Zehnder e Frediano Zanetti

Rivista di Bellinzona Dicembre 2018

essere assunti e nominati. Dopo spazio allo sport con Oscar Zehnder che da gran tifoso dell’ACB ha raccontato e soprattutto posto in evidenza la rivalità fra daresi e bellinzonesi con l’aggiunta di spassose interviste come quella rilasciata nel 1944 da un tifoso confederato della Pro Daro che ebbe a dire “Mei Germania vinc guera che Belinzona campionaa“. Poi Nene che ha ricordato i suoi primi passi fra gli allievi della Pro Daro, il suo passaggio dapprima nel Bellinzona presieduto da Otto Scerri, poi nel Lugano e nel Grasshopper e nel Lucerna per, in fine di carriera, concretizzare il suo sogno di aprire l’esercizio pubblico all’insegna del Penalty. E dulcis in fundo eccoci con Giorgio Soldini la cui mamma era del casato Pedrazzoli. Anche qui ne sono uscite di tutti i colori.

Gli ascoltatori della Radio Svizzera Italiana – domenica 4 novembre 2018 – si sono sicuramente divertiti con il programma allestito da Carla Norghauer.

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SUL TERRITORIO

di Nicola Mazzi

Piante, la minaccia del fuoco batterico È una malattia relativamente nuova che sta colpendo alcune piante della nostra regione. Anche il Comune di Bellinzona, sulla sua pagina web, ha voluto segnalarla. Si chiama fuoco batterico e si trasmette facilmente da un albero all’altro. Non è comunque pericolosa né per l’uomo né per gli animali. Per saperne di più abbiamo sentito un’esperta del settore: Cristina Marazzi, del Servizio fitosanitario cantonale.

Signora Marazzi ci spiega, in modo semplice, che cosa è il fuoco batterico? È una malattia di quarantena causata da un batterio, Erwinia amylovora, che colpisce una buona parte delle piante appartenenti alla Famiglia delle Rosacee, comprendenti sia gli arbusti ornamentali, che gli alberi da frutto che quelli spontanei.

La Sezione dell’Agricoltura, e quindi il nostro Servizio, sono coinvolti perché di fatto rappresenta una serie minaccia per i frutteti, da quelli commerciali alle piante ospiti dei singoli giardini privati e del verde pubblico. Questa fitopatologia non è ancora diffusa su larga scala, pertanto necessita di un monitoraggio costante e di una lotta obbligatoria per essere contenuta il più possibile. È importante sottolineare che non è comunque pericolosa né per noi né per gli animali.

Esatto. Faccio un esempio per essere chiari. Prendiamo un melo colpito dal fuoco batterico, la parte malata deperirà così come i suoi frutti e ovviamente non saranno commestibili, mentre la parte della pianta rimasta sana porterà dei frutti consumabili tranquillamente, senza nessun effetto negativo.

Ci spiega come è la situazione nel Bellinzonese?

Iniziamo con il dire che il fuoco batterico è arrivato in Svizzera negli anni Duemila. Per la precisione il primo caso di fuoco batterico è stato registrato nel 1989 nel Cantone Turgovia, ma è solo con la fine del secolo che ha cominciato a diffondersi Rivista di Bellinzona Dicembre 2018

in maniera massiccia e da allora è presente in tutto il Paese e soprattutto nelle regioni frutticole della Svizzera interna. Nel nostro Cantone, a parte il 2003 che è stato un anno di forte presenza della malattia, fino al 2017 si sono registrati alcuni focolai, ma erano più che altro dei casi isolati, e siamo quindi sempre riusciti a tenerlo sotto controllo e gli interventi erano puntuali su poche piante. Invece, quest’anno, è scoppiato in modo improvviso, un focolaio importante nel Bellinzonese che si estende da Gudo fino a Biasca, con una presenza importante a Gudo, Sementina, Monte Carasso e Carasso.

Che tipo di piante ha colpito?

Sia piante ornamentali che da frutta. Per esempio i peri, i meli, il nespolo e soprattutto il cotogno, una pianta molto sensibile a questa malattia. Mentre tra le ornamentali i più sensibili sono il cotognastri.

Abbiamo notato una certa diffusione anche tra le spontanee come il biancospino e il sorbo. Piante che troviamo in modo importante in questa regione. Non è escluso, anzi è probabile, che il focolaio sia partito proprio dalle spontanee.

Ci spiega come si diffonde la malattia?

La principale fonte di diffusione è l’uomo. Soprattutto attraverso la potatura delle piante da frutta. La linfa che contiene il battere, tramite le forbici si diffonde da una pianta all’altra. Il periodo più favorevole alla sua propagazione è la primavera. Il battere sverna nelle ferite delle piante, come possono essere i cancri. Una volta che le temperature diventano miti e con la fioritura delle piante ospiti, il battere si propaga attraverso le api o gli uccelli che la trasmettono ad altri alberi. È quello il momento più sensibile dell’anno.

Ed è utile ricordare che il battere, per diffondersi, ha bisogno di tre caratteristiche: la temperatura tra i 13 e i 18 gradi (media giornaliera 15.6C°), l’umidità e poi chiaramente deve essere presente l’inoculo. Negli anni scorsi siamo stati fortunati perché le primavere erano state piuttosto asciutte e quindi il fuoco batterico non aveva trovato terreno fertile. Invece quest’anno ha

Una pianta malata

piovuto parecchio nel momento della fioritura e quindi ha avuto modo di infettare diverse piante.

Un cittadino che trova il fuoco batterico che cosa deve fare?

Semplicemente annunciarlo al nostro servizio fitosanitario e assolutamente non toccare la pianta infetta. Da parte nostra agiamo in due modi. Eseguiamo dei monitoraggi spontanei e interveniamo su segnalazione delle persone. Facciamo i prelievi e le analisi di laboratorio e in caso riscontriamo la malattia dobbiamo subito estirpare la pianta seguendo la procedura d’estirpo che tiene conto delle misure d’igiene.

L’intervento deve essere fatto in presenza di un impiegato del Servizio fitosanitario cantonale e di un giardiniere professionista. In sostanza si dovrà estirpare completamente la pianta infetta e quindi bruciarla sul posto o smaltirla tramite il termovalorizzatore.

Non c’è altro modo per intervenire?

Non ci sono molte alternative e non vi sono prodotti in grado di controllare la malattia e risanare la pianta. Stiamo valutando con Berna di definire le zona colpite come Sementina e Sant’Antonino; in quel modo si potrà agire diversamente come fanno oltre San Gottardo. In quei casi non ci sarà più l’obbligo di estirpo, ma occorrerà intervenire con potature di risanamento, insieme a procedure precise d’igiene e sterilizzazione. Per ora il Ticino non aveva vissuto un problema del genere e per questa ragione, di recente, abbiamo inoltrato una domanda alla Confederazione.

Quanti casi avete scoperto finora?

Quelli che siamo riusciti a osservare, catalogare per poi prevedere un intervento sono stati più di 100. Ma sicuramente ve ne sono tanti altri che non abbiamo ancora scovato. In queste settimane continueremo nel controllo e se ci arrivano altre segnalazioni interverremo.

Per avere altre informazioni o per segnalare i casi di fuoco batterico si può consultare il sito www.ti.ch/fitosanitario, www.fuocobatterico.ch, oppure chiamare lo 091.814.35.85.

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CULTURA & EVENTI

I giovani animano la piazza per Natale si è subito pensato di inserire la Piazza Natalizia in questo contesto», osserva. All’interno della piazza verrà costruito un vero e proprio villaggio: vi saranno le casette per gli espositori, in collaborazione con Einsiedler Weihnachtsmarkt, e un grande capannone centrale adibito a punto di incontro e ristoro per i presenti. Inoltre verrà riportato in piazza l’albero di Natale, usanza degli anni passati, e l’ambiente sarà abbellito da decorazioni e luci. Nel villaggio ci saranno 15 casette e verrà dato spazio ad altrettan-

© foto: Danny Noël

La Piazza Natalizia, si chiama così il nuovo progetto del Gruppo Giovani Cugnasco-Gerra-Gudo. L’ evento avrà luogo per la prima volta dal 13 al 16 dicembre. «L’idea è nata dopo aver visitato oltralpe il famoso mercatino di Einsiedeln», spiega Ennio Morinini , presidente Gruppo Giovani Cugnasco Gerra Gudo. L’obiettivo dei giovani è di riportare lo spirito natalizio nel paese di Cugnasco-Gerra organizzando un mercatino di Natale. «Avendo a Gerra-Piano una chiesa con un ampio piazzale di fronte,

Per organizzare al meglio Piazza Natalizia, il Gruppo Giovani Cugnasco-Gerra-Gudo ha unito le sue forze con gli ideatori dell’evento Susanna, Bruno e Lorenzo. Nella foto: Bruno Scamara, Lorenzo Morinini, Luca Foletta, Jordan Furlan, Dylan Bacciarini, Giorgia Figini ed Ennio Morinini

ti espositori. Passeggiando in piazza si potranno trovare punti vendita di oggettistica, decorazioni, cibi, bevande e altro ancora. «Rispetto a delle bancarelle, le casette conferiranno ancora più fascino alla piazza – rileva il presidente – anche i prodotti che verranno venduti saranno a tema natalizio e si darà spazio a piccoli artigiani».

Durante questi quattro giorni di manifestazione verranno organizzati altri eventi in collaborazione con altre associazioni del paese: le Parrocchie di Cugnasco e Gerra-Piano, il Gruppo Genitori con l’aiuto dei bimbi delle scuole, il Circolo di Cultura di Cugnasco-Gerra, il Gruppo Vocale Cantadonna e la Corale Verzaschese.

Animare il paese Il Gruppo Giovani Cugnasco-Gerra-Gudo, nato negli anni ’80 come Gruppo Giovani marmocchi, è un’associazione che da anni offre la possibilità a giovani, di età tra i 16 e i 30 anni, di adoperarsi per animare con eventi e attività i paesi di Cugnasco-Gerra e Gudo.

Le attività sono varie e sempre orientate ad animare il paese. Il gruppo negli anni ha organizzato e aiutato ad organizzare le feste al Vald, le serate nel capannone del Carnevale Sciavatt e Gatt, uscite ai parchi divertimento, discofeste per i più piccoli, mercatini natalizi, concerti gospel, le maccheronate in occasione della giornata sportiva dei comuni o del mercatino autunnale di Agarone, la Festa in Piazza a Gudo e la gestione del punto di ristoro di Gerra-Piano durante la manifestazione Slow-up.

Anni fa il gruppo ha preso la decisione di organizzare il proprio evento Summer Party, nato con il nome di Mirtillo’s Party, che è poi diventato il cavallo di battaglia dell’associazione. Con il passare delle edizioni questo evento è cresciuto, riuscendo poi nelle ultime edizioni ad animare la piazza del paese con gruppi di grande rilevanza a livello ticinese.

Il programma di Piazza Natalizia Giovedì 13 dicembre: 17:00 apertura del villaggio e mercatino; 17:10 fiaccolata con i bambini dalle scuole elementari di Cugnasco-Gerra con arrivo alla Piazza Natalizia; 17.30 accensione albero di natale e arrivo di San Nicolao con i doni per tutti i bambini dalle 18:00 verrà servita la raclette, e vi sarà la possibilità di gustarla comodamente all’interno dello chalet principale (capannone). 23:00 chiusura del villaggio Venerdì 14 dicembre: 17:00 apertura del villaggio e mercatino; 18.30

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inizio concerto della Corale Verzaschese nella chiesa di Gerra Piano dalle 20:00 all’interno del villaggio avrà luogo un’esibizione con i corni delle alpi. Durante la serata: la Corale Verzaschese si esibirà nella Piazza Natalizia, e si potrà gustare la fondue al formaggio nello chalet principale.

Sabato 15 dicembre: 13:00 apertura del villaggio e mercatino; 15:00 Concerto ed esibizione dei Cantori delle stelle nella Chiesa di Gerra Piano dalle 17:00 panettonata offerta a tutti; 17.30 spettacoli ed esi-

bizioni proposti da giocolieri per tutti i bambini presenti durante tutto il pomeriggio sarà presente una trucca bimbi in tema natalizio (Nora Maniscalco), e la possibilità di gustare la fondue al formaggio nello chalet principale.

Domenica 16 dicembre: 13:00 apertura del villaggio e mercatino dalle 14:00 esibizioni canora del Gruppo Vocale Cantadonna; durante tutto il pomeriggio sarà presente una trucca bimbi in tema natalizio (Nora Maniscalco), e ci sarà la possibilità di gustare la raclette nello chalet principale.

L’ALTRO SGUARDO

di Danny Noël

Ogni anno sono presente al mercatino di Natale con i miei biglietti natalizi. Ho clienti che aspettano proprio quel giorno per venire a trovarmi, scambiare due parole sulla famiglia, i figli e poi scelgono qualche biglietto da spedire qui, ma anche in un’altra parte del mondo. Per loro è importante che l’immagine abbia un richiamo con Bellinzona, che abbia un legame con certi posti della città. Tramite le mie foto vogliono mostrare la capitale del Ticino vestita a festa. Spesso la scelta è difficile, perché in questo caso parla il cuore, con il pensiero della persona alla quale sarà mandato il biglietto. Quel giorno approfitto anch’io per spostarmi e immortalare momenti partico-

lari, soprattutto le bancarelle decorate ed illuminate. Il profumo di festa è ovunque ed è un regalo per gli occhi. Ho chiesto il permesso di salire in un posto privato al secondo piano di una casa in piazza Nosetto. Da qui ho una bellissima prospettiva sulla piazza del municipio. Dall’alto tutto cambia. Non vedi più le cose allo stesso modo, devi giocare sulla composizione e l’armonia della scena che trovi davanti all’obiettivo. Ho ritagliato questo fotogramma nel formato quadrato (su l’originale c’è anche la torre del municipio) perché ero attirato dal formicaio che vedevo giù in piazza e trovavo che la torre prendeva troppa importanza. Non è da me questo tipo d’in-

© foto: Danny Noël

Gli auguri di Danny

Calda atmosfera natalizia

tervento perché sono per la foto intera (un purista, come direbbero certi). Però in questo caso trovo giustificato intervenire e il formato quadrato ben si adatta all’ambiente circostante. Diciamo che, se avessi scattato con una “rolleiflex biottica” oppure una “has-

selblad”, il risultato sarebbe stato simile… (provo a salvarmi come posso). E con questo scatto, cari bellinzonesi, auguro a tutti voi un sereno Natale. Di pace, di quella ne abbiamo sempre tanto bisogno, e… Amore. Anche se è una parola enorme da assaporare!

Un anno di Danny

Marzo

Gennaio

Aprile

Ottobre Agosto Maggio

Febbraio

Rivista di Bellinzona Dicembre 2018

Giugno

Settembre

Novembre

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POLAROID

di Tiziano Ferracini

© foto: Caterina Husnik

Il tessitore di Claro

Matteo non è un sognatore: è un uomo con i piedi per terra ben saldi e sa cosa vuole. Ama la genuinità senza compromessi e con il suo lavoro dimostra quanto grande sia questa sua convinzione.

Una decina di anni fa ha deciso che a Claro si potesse anche coltivare il lino e mediante un processo lavorativo artigianale ottenere un filo per l’utilizzo dell’orditura.

Quindi nel suo atelier ha sistemato due telai con i quali ha iniziato a cimentarsi con la tessitura. Si incomincia a contare tutti i fili verticali per ottenere un tessuto bilanciato e avvolgerlo attorno al subbio (il cilindro a cui gira attorno il filato). Poi è la volta dei licci per sollevare i fili per fermare la bocca entro la quale verrà fatta passare la navetta con la trama. Non è facile mettere in cantiere un tessuto, scegliere le dimensioni, i colori, il disegno e poi nel contempo destreggiarsi sul telaio con movimenti veloci delle mani e dei piedi, ritmati dal battente con il pettine che compatta l’ordito. Matteo svolge questo lavoro con facilità ed eleganza, forse anche grazie alla sua capacità acquisita durante gli studi accademici a Bologna, dove ha pure imparato a suonare l’organo, strumento per il quale la coor32

Telaio per tessitura a mano

© foto: Caterina Husnik

Matteo Gehringer al telaio

Uno dei lavori di Matteo

© foto: Caterina Husnik

La tela e la vita Il suo lavoro si svolge in un rustico graziosamente riattato, semplice, essenziale, vivo, profumato di arte e con una soffusa musica di sottofondo (quasi sempre classica o di buon jazz, come piace al padrone di casa).

Intanto che osservo Matteo mentre si Rivista di Bellinzona Dicembre 2018

© foto: Caterina Husnik

dinazione dei movimenti di tutti gli arti è essenziale. Da dove derivi questa passione non è proprio un mistero: ha sicuramente ereditato dal nonno materno una straordinaria capacità di maneggiare strumenti artigianali di qualsiasi tipo: infatti il nonno era conosciuto per essere un uomo dalle infinite risorse manuali legate alla natura. Una vecchia zia poi gli aveva passato diversi stampi in legno intagliati a mano, provenienti da Claro e dall’Austria. Sono oggetti molto rari risalenti all’800 che Matteo usa tuttora per decorare i suoi tessuti, tinteggiati con l’indaco. La sua produzione è molto varia, ma limitata, poiché la realizzazione richiede un’enorme quantità di tempo. Questo non impedisce che i suoi prodotti siano richiesti dagli specialisti e dai conoscitori della tessitura un po’ in tutta la Svizzera e all’estero.

Tessuti e stampi con indaco

muove con mano sicura sui fili della trama e nel contempo con tocchi leggeri dei piedi comanda i legni sottostanti il subbio, mi vien da pensare che anche la nostra vita è un continuo tessere di azioni che si intrecciano fra loro. E allora perché non immaginare che tutti noi nasciamo con un bagaglio di orditi e poi a poco a poco, durante il percorso della nostra esistenza, le azioni diventano fili di trama che si intrecciano uno dopo l’altro, rispecchiando fedelmente ciò che noi facciamo: il bene o il male, le emozioni in tutte le loro sfumature, le gioie, i dolori, i pensieri nascosti, le

angosce che ci teniamo dentro, oppure le piccole soddisfazioni che proviamo quando ci rendiamo utili a qualcuno. Poi alla fine della nostra vita ognuno avrà tessuto il proprio tappeto che un occhio esperto potrà riconoscere in tutte le sue sfumature e scoprire come è stato il nostro percorso.

Poiché l’anno sta volgendo al termine, penso che sulla scia di queste immagini non mi resta che augurare a tutti di saper tessere il proprio tappeto, lentamente con costanza e precisione, come l’uomo ha imparato dal ragno, con trame bene auguranti per i prossimi dodici mesi.

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L’ANGOLO DI FIDO La SPAB ha sospeso le adozioni prima di Natale

Regalare cani e gatti?

Meglio di no…

Un amico a quattro zampe sotto l’albero di Natale? C’è chi non lo gradisce e

si ritrova un problema peloso da scaricare da qualche parte. Per questo motivo la Società protezione animali di Bellinzona (SPAB) ha sospeso anche quest’anno le adozioni di cani e gatti durante il periodo che precede le festività. Ciononostante le richieste sono comunque giunte presso i responsabili del Rifugio “Vista la risposta negativa, probabilmente si sono rivolti a qualcun altro o a qualche sito internet” spiega Besomi mettendo tuttavia in guardia dal fare regali indesiderati. “L’adozio-

ne di un cane è una valutazione che bisogna fare a mente lucida. Meglio conoscere l’animale prima di portarlo a casa e riflettere in maniera razionale se lo si desidera davvero”.

La Società Protezione Animali allarmata per la vita di tre asinelli

Incendio sopra Scarpapè in Val Morobbia

La benedizione verrà impartita domenica 13 gennaio 2019

Sant’Antonio Abate incontra gli animali Domenica 13 gennaio 2019 si terrà quella che è diventata una tradizione per la Società Protezione degli Animali di Bellinzona. Da parecchi anni infatti la società commemora la festa di Sant’Antonio Abate il Santo, protettore degli animali. Una ricorrenza religiosa ancora sentita in Tici-

no. La benedizione verrà impartita domenica 17 gennaio con qualsiasi tempo alle ore 14:30 presso il grande Rifugio degli animali di Gorduna-Gnosca. Al termine la SPAB offrirà a grandi e piccini torte, tazze di vin brulé e cioccolata calda.

Sant’Antonio Abate è nato a Qumans, in Egitto, il 12 gennaio 251 e muore il 17 gennaio 357. Considerato il protettore degli animali domestici, Sant’Antonio Abate è anche il protettore dei macellai dei norcini e dei canestrai. Invocato contro l’herpes zoster, (fuoco di Sant’Antonio) è raffigurato con una croce a tau, bastone, campanella, maiale, demonio, libro e fuoco.

Un ringraziamento e un augurio La Società Protezione Animali di Bellinzona ringrazia di cuore tutti i fedeli lettori della Rivista di Bellinzona, i 14'000 e più soci, volontari impiegati nelle varie strutture (Rifugio di Gorduno e Fattoria Piccolo Eden, Parco dei gatti e Piccionaia a Bellinzona), rispettivamente i volontari occupati nei soccorsi, ricuperi e cure 24/24 ore 7/7 giorni a titolo gratuito. Un ringraziamento alla Rivista di Bellinzona che mensilmente ha messo a disposizione una pagina dedicata “all’Angolo di Fido”. Infine un ringraziamento a tutte le Scuole dell’infanzia, Elementari, Ca per Anziani e Istituti socio sanitari che hanno visitato la nostra struttura di Gorduno. Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

Il Comitato direttivo SPAB 34

© foto: Da Wikipedia, l’enciclopedia libera

In occasione del furioso incendio scoppiato lo scorso mese di ottobre in zona Scarpapè sopra Giubiasco una trentina di vigili del fuoco di Bellinzona, sotto la direzione del cdt. Sergio Barenco hanno lottato per quasi tre giorni per spegnere le fiamme in una zona impervia, boschiva e con forte vento. Pure la Protezione Animali di Bellinzona è stata allarmata per l’evacuazione d’urgenza di tre asinelli che brucavano pacificamente l’erbetta autunnale, sotto un costante pericolo d’incendio del pascolo. Gli uomini della SPAB hanno dapprima trasportato i tre asinelli in un pascolo sicuro sopra i Monti di Paudo e in seguito, il giorno dopo l’asinella Marisa, causa una importante ferita alla zampa sinistra, è stata trasportata in una clinica del cantone Grigioni specializzata in cure per equini. Il simpatico quadrupede ora si è ripresa e tra qualche giorno ritornerà a pascolare. Una bella storia d’amore conclusasi proprio nel periodo natalizio.

Tela di Sant’Antonio Abate (di Pietro Maria Massari).

I cani non conoscono il male né la gelosia né la scontentezza.

Sedersi su un pendio con un cane in uno splendido pomeriggio è come tornare nel giardino dell’Eden in cui oziare non era noioso: era la pace.”

Milan Kundera

CASTELLI DI STORIA

di Giulia Pedrazzi

Il lato migliore, una questione di prospettiva Da qualche tempo la cosiddetta skyline viene considerata uno dei simboli più rappresentativi quando ci si riferisce alle grandi città. Questa linea stagliata sull’orizzonte a disegnare il profilo caratteristico seguendo il contorno dei maggiori edifici è anche diventata il panorama più ricercato. Non so se qualcuno abbia mai parlato apertamente di skyline in relazione a Bellinzona, eppure non possiamo certo lamentarci visto che la silhouette dei tre castelli con la murata è pressoché onnipresente. Infatti, da qualsiasi punto ci si apposti per osservare la città e il suo agglomerato, sullo sfondo appare immancabilmente l’impianto difensivo medievale, dal 2000 patrimonio dell’UNESCO. Nella sua interezza o anche solo in parte, è indubbiamente l’immagine che meglio ritrae la nostra regione, ma non per questo l’unica. Senza mettere in discussione il fascino di questo contrassegno d’indubbio richiamo, credo esistano altre interessanti “linee” che meritano di essere considerate, sottraendoci tra l’altro anche da una possibile assuefazione da castelli. Questi tratti sono perlopiù visibili con un cambio di prospettiva dal generale al particolare, e ci

mostrano dettagli che solitamente le classiche vedute panoramiche relegano in secondo piano.

Bellinzona sottosopra Se si lascia vagare lo sguardo sopra i tetti del centro storico si noterà un esiguo numero di coperture in pietra. Queste sono il retaggio dell’architettura tradizionale sopracenerina, dove la disponibilità della materia prima gneiss ha favorito il diffondersi dei tetti in piode, oggi riservati ormai quasi solo agli edifici più prestigiosi della città, come la Collegiata e il Palazzo civico. La loro estetica presenza si intercala a quella degli abbaini che sporgono numerosi a dare luce e aria ai sottotetti, nel frattempo magari trasformati in abitabili attici. Un poco più sotto, abbassando progressivamente la mira – ma lo stesso esercizio, giunti a questa altezza, lo si può fare anche camminando con il naso rivolto all’insù – ci si imbatte in una serie impressionante di decorazioni pittoriche perlopiù dominate da motivi floreali. Molte di esse sono state eseguite con la tecnica del graffito e propongono un impianto storicistico con l’aggiunta di ele-

menti tipici del più moderno liberty. A questo stile si rifanno per esempio le spighe di grano che ornano l’insegna della ‘panetteria’ ex Peverelli in via Codeborgo 12. Sebbene questo tipo di abbellimenti rappresenti una soluzione più modesta ed economica rispetto alle movimentazioni plastiche, agli ornamenti in ferro battuto, ai mosaici o alle vetrate, a Bellinzona sono stati censiti ben 160 edifici arricchiti da decorazioni pittoriche. Questa tendenza si sviluppò soprattutto a cavallo tra Otto e Novecento, nei decenni di forte crescita demografica, diffondendosi anche nei quartieri retrostanti, tra cui quelli del San Giovanni e Vela. Qui, in via Vincenzo d’Alberti 7, troviamo addirittura l’immobile adibito ai magazzini comunali, decorato sui quattro lati con una combinazione tra motivi tradizionali quali ovoli classici, ghirlande e festoni di stampo rinascimentale e leggiadre figure femminili dagli evidenti tratti liberty.

In questa panoramica ravvicinata di Bellinzona, dopo esserci inevitabilmente soffermati anche su alcuni invidiabili balconi e qualche giardino nascosto, lo sguardo si abbassa progressivamente fino alla pavimentazione. Il porfido del centro come pure l’asfalto delle altre vie sono disseminati di tombini e botole di varie forme e dimensioni. Benché non abbiano il gusto raffinato di cui sopra, anch’essi celano interminabili linee di cavi e di tubi indispensabili al rifornimento di acqua e corrente. Questa intricata rete, ora relegata ai sotterranei, rimanda ai fili sospesi che conducono l’elettricità nelle case e altrove ancora ben visibili. Possiamo quindi guardare a un luogo nel suo insieme, ricercandone il lato più bello per scattare una foto o inviare una cartolina, ma probabilmente lo conosciamo a fondo solo quando ci addentriamo… fin nelle sue viscere!

NOVECENTO Da ‘Il Dovere’ del 1923 L’aeroplano insetticida Negli Stati Uniti d’America si è scoperta una curiosa nuova utilizzazione dell’aviazione.

Il direttore di una stazione di entomologia agricola ha pensato che gli aeroplani possono rendere ottimi servigi come strumenti distributori delle polveri insetticide. Di recente l’occasione si è presentata. Una foresta di catalpa (un albero americano) era invasa da un lepidottero che rassomiglia alla farfalla del baco da seta. L’insetto depone sulla catalpa delle uova che si schiudono rapidamente e danno una grossa larva, la quale

si nutre delle foglie dell’albero. Un insetticida bene adatto alla distruzione è l’arseniato di piombo: ma non torna facile distribuirlo in tempo utile sulle foglie. Per questa ragione gli aeroplani parevano consigliabili. In effetto fu preparato un aeroplano della più prossima stazione di aviazione. L’arseniato si adopera allo stato di polvere impalpabile e la distribuzione fu compiuta in un’ora di volo. (…). Il velivolo passò e ripassò per 6 volte sul bosco e si usarono meno di 70 kg di arseniato. Il risultato fu sorprendente. Dopo la prova centinaia di milioni di farfalle erano morte al suolo. Ogni giudizio sui limiti di tale applicazione del metodo è naturalmente prematuro: ma il sistema curioso non cessa di essere istruttivo e depone per le inattese applicazioni che l’aeroplano può avere.

Diciamo che in cento anni il sistema che stupiva il cronista bellinzonese

Rivista di Bellinzona Dicembre 2018

degli albori del Novecento ha preso piede. Fin troppo. Nel senso che l’agricoltura industriale americana fa tuttora abbondante uso di pesticidi per annaffiare via aerea le estese coltivazioni. E chi si stupisce più? In cento anni, però, non siamo poi andati molto oltre. Lo si fa senza troppo curarsi troppo delle possibili conseguenze di parecchie sostanze che piovono dall’alto e, oltre che sterminare parassiti e altro (ad esempio le api di cui spesso si è parlato), finiscono per raggiungere anche i nostri piatti. Non una, ma tante volte, il che rende il cocktail di sostanze - che da sole magari non sono particolarmente nocive - dannose per l’ecosistema e anche per l’essere umano.

Chi stupiva davanti alla novità di allora non poteva saperlo, noi invece sì.

Eppure chi si ferma più?

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CAMMIN FACENDO

di fra Martino Dotta, frate cappuccino

Natale, tempo di riflessione e di condivisione

cruciverba

E R E M O S E

A I O A L I E N

6 8 1 3 4 7 5 2 9

4 9 7 8 5 2 1 6 3

5 3 2 9 6 1 8 7 4

8 2 6 1 3 5 9 4 7

9 1 4 7 2 8 3 5 6

3 7 5 6 9 4 2 1 8

2 5 3 4 8 6 7 9 1

7 6 9 5 1 3 4 8 2

1 4 8 2 7 9 6 3 5

sudoku 36

I C O N T A I N E R

Morena Abate, Gnosca Cinzia Rossetti, Giubiasco Floriana Abete, Bellinzona

E S I G E R E

Vincitori:

SOLUZIONI GIOCHI A PAGINA 38

T R R I A M F E I L O A R E C L

Morena Abate, Gnosca Cinzia Rossetti, Giubiasco Floriana Abete, Bellinzona Morena Abate, Gnosca Cinzia Rossetti, Giubiasco Ramona Abate, Biasca

A giusto titolo, il Natale è sovente abbinato al dramma della povertà o al disagio sociale. Nonostante una crescita sorprendente del livello di ricchezza sul piano mondiale, le ristrettezze economiche attanagliano ancora un numero crescente di persone, anche in Occidente. Persino nel nostro Paese, stando alle statistiche di Caritas Svizzera, circa un settimo della popolazione residente vive in condizioni di precarietà. La percentuale ticinese risulta essere ben maggiore, come hanno pure di recente rilevato i vari Enti umanitari attivi nel Cantone a sostegno di quanti faticano a far quadrare i conti mensili. Anzi, malgrado segnali di ripresa occupazionale in diversi settori, dall’inizio dell’anno, parecchie Organizzazioni caritative hanno registrato un aumento significativo di domande di aiuto finanziario. Non sembra pur-

Non so se il periodo prenatalizio e quello festivo costituisca il momento più propizio per riflettere sui motivi di simili contraddizioni. Mi pare però rischioso limitare al Natale il rinforzo solidale. È un fatto che, non solo le Comunità cristiane si sentono chiamate a dare nuovo slancio al proprio spirito di condivisione, affinché questo diventi – come ha ribadito spesso anche negli ultimi mesi Papa Francesco – uno “stile di vita” per credenti e no. Di certo, per i fedeli cristiani è un invito ad avviare un ulteriore cammino di “discepolato e conversione” che renda visibile (e credibile) il legame fra fede professata, liturgia e impegno caritatevole. A loro ricorda ancora Bergoglio: “condividere con i poveri ci permette di comprendere il Vangelo nella sua verità più profonda”. Per chiunque può essere occasione di accoglienza e di ripensamento delle proprie aspettative e dei propri ambiti d’azione. Fare in modo che anche per altri il Natale sia più sereno, è di sicuro un dono prezioso!

A T O R A V A N Z I B U O N E T T O R O C I A I C U R D I N O

Risposte corrette al Quiz ottobre 2018 (vicino ospedale San Giovanni / Ravecchia)

Uno stile di vita

troppo esserci stata vera corrispondenza tra il miglioramento dei conti pubblici e la crescita della somma delle prestazioni sociali integrative, versate dallo Stato o da Opere private.

A R M U O M R I L N U I S S N O

Per quanti sono alla ricerca di dimensioni spirituali, non è scontato mantenere ferma l’attenzione sul significato religioso delle Festività natalizie. D’altro

canto, presumo che ognuno di noi, nel corso dell’intero anno, ha sperimentato il peso personale o collettivo di tante catastrofi, sofferenze o polemiche. Di conseguenza, il Natale può essere vissuto come motivo di sollievo o di ulteriore preoccupazione. Come individuare il significato profondo del suo annuncio di pace e riconciliazione, di bontà e di bellezza?

M A R M A G L I A

Chissà quante volte, per tutti noi, le Festività natalizie si ripresenteranno puntualmente colme di aspettative e buoni propositi? Presumo che, per la maggioranza di noi, esse giungeranno quale auspicata chiusura di un periodo di attività intense e magari frenetiche. In genere, i preparativi del Natale hanno occupato parecchio tempo ed energie. È quasi inevitabile che, nelle settimane precedenti il prossimo 25 dicembre, un po’ tutti ci chiediamo quale senso possa avere così tanto affanno. Ritengo utile chiederselo, soprattutto in una prospettiva sempre più secolarizzata e scristianizzata.

Il Presepe – che celebra per i credenti la Nascita di Gesù Bambino a Betlemme – non corre il rischio di essere fuori luogo, in un ambiente occupato con irruenza da Babbi Natale, renne e slitte, ghirlande luminose e cenoni aziendali? Ma sembrano ormai essere luoghi comuni le recriminazioni sulla riduzione materialista del Natale, tra corse agli acquisti, scambio di doni, iniziative benefiche o e viaggi esotici. Diventa persino difficile non farsi distrarre dalla pubblicità martellante, anche quando propone azioni solidali…

IN MEMORIA

Teresa Banfi

Lina Pezzotta

Teresa Mattei

Bernardo Sandrinelli

Franco Medici

Enrico Berri

Renato Torto

Michele Brenta

Giorgio Griggi

La Rivista al servizio della comunità bellinzonese.

Agli indirizzi: via Ghiringhelli 9, 6500 Bellinzona, e-mail: rdb@casagrande-online.ch, inviateci la foto di chi ci ha lasciato e sarà pubblicata gratuitamente.

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091 840 25 25

Rivista di Bellinzona Dicembre 2018

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DIETRO L’ANGOLO

di Monica Piffaretti

La stradina racconta Ogni tanto mi piace passeggiare (‘flaner’ dicono i francesi) per i centri urbani del nostro paese senza una meta precisa. Mi piace coglierne il carattere, osservarne i dettagli antichi, moderni, individuare le analogie con la nostra città o le differenze. Ci sono le grosse città che, anche soltanto scorrendo con lo sguardo i manifesti, ti fanno sentire un po’ di nostalgia per tante proposte culturali d’avanguardia sulla porta di casa. Ma poi l’anonimato percepibile nell’aria e fra la folla che corre attaccata a qualche cellulare, ti fa preferire la piccola città, forse più provinciale, ma in qualche modo come si suol dire (per ora) a misura d’uomo.

Recentemente camminavo per le viuzze di Neuchâtel. Era sera e pioveva dolcemente.

Le luci soffuse del centro rendevano la promenade particolarmente gradevole. Per caso, imboccando una stradina che porta al

castello, ho visto una serie di murales che ho trovato originali. Persino arditi. La storica via, invece di essere lasciata in balia di scritte e graffiti casuali, a volte belli a volte semplici sgorbi di se’ dicenti artisti della bomboletta, è stata decorata con disegni e scritte che rammentano a chi passa chi visse o transitò per la città. Grandi nomi che hanno segnato la storia e la cultura francese e anche quella neocastellana. Il filosofo Jean-Jacques Rousseau, per esempio, o gli scrittori Honoré de Balzac e Alexandre Dumas, ritratti e accompagnati da brevi citazioni offerte su targhe trasparenti a chi passa quale spunto di riflessione. Delicati scampoli controcorrente. La corrente di chi cammina senza vedere, di chi dimentica ciò che fu, di chi si attacca ad un mouse e non tocca niente con mano. Insomma, bello vedere muri che in senso non metafori-

Sudoku

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Dove si trova?

Le risposte sono da inviare entro il 11 gennaio 2019 all’indirizzo: Rivista di Bellinzona, casella postale 1291, 6501 Bellinzona, o all’indirizzo di posta elettronica: segretariato@casagrande-online.ch, indicando sempre il proprio indirizzo postale.

Tra i partecipanti verranno estratti dei vincitori che riceveranno in premio un libro delle edizioni Casagrande.

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co trasudano la storia. Un’idea che, perché no? potrebbe ispirare anche chi qui da noi cerca nuove strade (stradine) per dare (e dire) qualcosa in più. Non solo al turista, ma anche al cittadino.

PHOTOQUIZ

GIOCHI

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Honoré de Balzac

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ORIZZONTALI 1. Fu ucciso dalla Corday 5. Potrebbe contenere una perla 11. Fiume tra Siberia e Manciuria 12. Possedimenti 13. Centro di volo 14. Lunghe opere in prosa 16. Distensivi, tranquilli 18. Mister in breve 19./21. Un augurio della RdB 23. Il Fleming che ideò Bond 24. Grossa antilope 25. I confini di Riveo 26. Lodi, encomi 28. Privi di asperità 30. Un tipo di ciliegia 32. Certo, indubbio 34. Monti della Sicilia 35. Senza carattere oppure lenitivo 36. Lo formano i prelati

VERTICALI 1. Gente rumorosa e turbolenta 2. Putti alati 3. Il liquore dei pirati 4. Donne di Riad 5. Lo è la pecora 6. Particella dubitativa 7. Seguito di operazioni 8. Le cerca il poeta 9. Grosso cassone per merci 10. Un film di fantascienza del 1979 12. Un gas dell’aria 15. Balie 17. Imporre, pretendere 20. Luogo per anacoreti 22. Sfarzo 27. Una città sull’Oka 29. El… eroe iberico 30. Misura di superficie 31. Antico istitutore 33. Articolo indeterminativo maschile

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Vedi soluzioni a pagina 36 ceck

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A Natale regala un libro Claudio Andretta

Luoghi energetici in Ticino

Edizioni Casagrande

Meret Bissegger La mia cucina con le verdure autunnali e invernali pp. 384, Fr. 49.90 Volume cartonato

Meret Bissegger La mia cucina con le piante selvatiche pp. 320, Fr. 49.90 Volume cartonato

Andreas Wechsler

Genitori per divertimento, figli per passione Istruzioni per l’uso 0-3 anni

Claudio Andretta Luoghi energetici in Ticino pp. 296, Fr. 39.90 Volume cartonato

Antoine de Saint-Exupéry

Ul principe pinin

ISTITUTO EDITORIALE TICINESE

Edizioni Casagrande

Alberto Nessi Rime facili per grandi e piccini Con i disegni di Albertine pp. 96, Fr. 25.– Volume cartonato

Dominik Flammer Sylvan Müller L’eredità culinaria delle Alpi pp. 370, Fr. 98.– Volume cartonato

Andreas Wechsler Genitori per divertimento, figli per passione pp. 144, Fr. 25.–

Antoine de Saint-Exupéry Ul principe pinin pp. 88, Fr. 25.– Volume cartonato

I libri delle Edizioni Casagrande sono in vendita in tutte le librerie e presso la casa editrice. tel. +41 91 820 01 01 fax +41 91 825 18 74 e-mail: edizioni@casagrande-online.ch

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www.edizionicasagrande.com

GAB 6500 Bellinzona

Bellinzona, dicembre 2018 Tanti anni fa uno strano figuro, magro, capellone e barba alla Rasputin visitava Bellinzona; cercava un posto dove poter vendere musica, la sua passione.

La cittĂ era perplessa.

QuarantatrĂŠ anni a Bellinzona... Mai avrei immaginato un percorso cosĂŹ lungo, pieno di sorprese e di incontri interessanti. Unâ&#x20AC;&#x2122;esperienza umana formidabile.

Grazie a tutti!

Passate feste serene

Claudio Scaramella (pinguis) P.s.

Durante i mesi di gennaio e febbraio 2019 liquido la merce e mobilia varia con sconti importanti.

Vi aspetto anche e soprattutto per un abbraccio cordiale.