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SANREMO : E SE ULTIMO ARRIVASSE PRIMO ? MA IO TIFO PER L'ICONA OXA

Che sia il mese più “corposo” dell’anno dubbio alcuno non v’è: San Valentino, Carnevale, e Festival di Sanremo bastano o ci vuole altro per quello che tra i dodici è il mese più corto dell’anno? Non tergiversiamo, di suo, un Sanremo così “grasso” non lo si è visto mai. Non foss’altro che le canzoni in gara siano 28 ( spalmate su febbraio, sarebbero una al giorno, e invece stanno tutte dentro una sera) ma non fosse che s’era detto che ospiti fuori gara non ne sarebbero arrivati, a conta siamo già a “soli” 5 ( Ranieri, Al Bano, i Pooh che fanno la Réunion, i Maneskin che il Festival l’hanno già vinto e che hanno appena fatto uscire un album bastonato da buona parte della critica, almeno quella non “italiana”, Salmo che s’esibisce fuori , cioè, apre il Festival dalla nave crociera che è ancorata davanti Sanremo) e la conta di chi c’è ma poi non c’entra mica è finita qui… Da Piazza Colombo, che sta proprio dietro il teatro Ariston, dal palco allestito per la Rai ( da dove Marco Liorni con Italia sì farà una vera e propria antepri - ma della finalissima), nei giorni del Festival verrà calcato da artisti vari che, non ce n’è chiara la ragione, si esibiranno sì per il pubblico presente in Piazza, ma godranno anche di diversi collegamenti con l’Ariston e Amadeus e quindi, come dire non ce ne fosse abbastanza, in diretta anche Annalisa, Renga, Pelù e chi altri non so e nemmeno so il perché ma tant’è… In questa amalgama ancora fluttuante , posto sicuro ci sarà, nella finale , per un collegamento con il premier ucraino Zelensky ( nobile intendimento quello di non dimenticare la guerra così vicina a noi) ma di certo anche questo momento dilaterà ancora i tempi della manifestazione, che, come ha chiaramente lasciato intendere la Rai, verrà spalmata su tutti programmi possibili della Rete ( mi sia permesso di anticipare che ho ricevuto un invito, accettato con piacere, di presenziare a “Nei tuoi panni” con Mia Ceran, su RaiDue, tutti i giorni dal lunedì al venerdì in diretta, per poi “emigrare” il sabato in quel di Sanremo per Italia sì), e in cui presumiamo saranno di passaggio i protagonisti del Festival, proprio tutti no, anzi una di sicuro no e non una qualsiasi , ANNA OXA che ha anticipato che , fino al 15 gennaio non rilascerà nessuna intervista a nessuno, salvo poi essere a disposizione, previa prenotazione dal 15 in poi, per chi ne avrà fatto richiesta ( brava Anna, menomale che c’è ancora qualcuna/o che non cercala qualsiasi ma si fa cercare brava anche nel mantenere la tua autonomia dal trita carne del mediatico). Ad allungare il brodo c’è la modifica, recentissima, per cui il podio non sarò più a tre ma a cinque (decisione presa non s’è ben capito perché), mentre impazzano le ipotesi sui probabili vincitori coi bookmaker (ma i bookmaker hanno sentito i pezzi? No, quindi, ipotizzano su che? Sui nomi?) piazzano sicuri Ultimo al primo, Mengoni al secondo e Giorgia al terzo. Diversa la previsione dei “radiofonici” che quanto ad un’ipotetica lista delle canzoni che avranno il maggior numero di passaggi insediano al primo posto Cola pesce/Dimartino (il sofisticato che piace anche ai “semplici”, al secondo Lazza (elettronica giusto perché oggi gli effetti speciali vanno e

Conduttore

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TV di brutto e al terzo Rose Chemical (tutta da ballare un po’ Achille Lauro l’anno dopo). Ho trovato per niente carino l’atteggiamento di alcuni giornalisti specializzati in musica (categoria che purtroppo diventa poco credibile quando fa dominare ideologia e simpatia o l’esatto contrario su ciò che sta recensendo) quando, con motivazioni “fantasiose”, emette sentenze che definire imbarazzanti è poco…Come fai, chiunque tu sia, a definire “operazione ingiudicabile” la canzone dei Cugini di Campagna, con una puzzetta sotto il naso che si sente anche con l’igienizzazione da Covid? Come fai a definire Oxa “eccessiva, dopo aver ascoltato “Sali”, la sua canzone, c’è bisogno di sali sì, ma per riprendersi”. Fatta certa la democrazia di gusto e fatta certa la possibilità di non accodarsi ad un pensiero unico, oggi tanto praticato, confermo la mia predilezione proprio per ANNA OXA, coraggiosa come pochi nell’essere sé stessa fino in fondo, e in questa canzone ancor più brava di come ce la ricordavamo: una vocalità capace di una gamma che va ben oltre il virtuosismo e che da sola canonizza il valore del canto e di chi sa veramente farlo. Non è cero colpa sua essere "star"-ordinaria e fuori dalla norma, la mediocrità è di tanti ,anche suoi colleghi, che fanno un lavoro per il quale più spesso , e oggi più che mai, contano l’appartenenza ad una corrente o l’aderire al conforme: un conto è essere impiegati della Musica, un altro diventarne ICONA, e non di passaggio.