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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 139 - SABATO 5 LUGLIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Tel.: 0874.698012 Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Padre Lino

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Padre Lino. L’arrivo di Papa Francesco rappresenta un segno di un amore privilegiato per il Molise”. Queste le parole usate da Padre Lino Iacobucci, direttore della Comunità “La Valle” di Toro i cui ragazzi hanno realizzato il palco-capanna che accoglierà il Santo Padre disegnato da Maurizio. Interamente in ferro battuto la tavola liturgica raffigura un giovane in procinto di precipitare nel vuoto che viene sostenuto e “tirato fuori” proprio dalla mano del Santo Padre. Un’immagine che in qualche modo rappresenta la storia dei tanti ragazzi della comunità di Toro, salvati dal coraggio dello stesso Padre Lino.

Quando si mette in discussione l’operato di chiunque, di un giornalista in particolare, sottolineando il pesante “carico deontologico” del mestiere, bisognerebbe stare ai fatti. E’ il caso, quindi, di rispondere al sig. Ruggieri. In un suo sintetico scritto del 3 luglio scorso su “Il Bene Comune” il succitato, infatti, si è sentito investito del dovere di rimet-

Il Tapiro del giorno a Rita D’Addona

Un dardo di ritorno

tere (il suo) universo in ordine, dipingendomi come colui che “si è arrampicato sugli specchi per trovare il modo di argomentare che la situazione di difficoltà nella quale versa la nostra regione è colpa di Frattura, e che Petraroia fa solo chiacchiere di copertura.” , tanto

per citare un passo. Non un rilievo sulle fonti, non una sottolineatura su qualche dato inesatto, non una contestazione circostanziata e/o puntuale, non un’argomentazione di merito. Ciò che non è proprio non va giù al Dotto

Il Tapiro del giorno lo diamo a Rita D'Addona. L'addetto della stampa della Curia arcivescovile di Campobasso, proprio in occasione della visita del Santo Padre, non è riuscita a garantire le piena imparzialità legata ai pass giornalistici e quant'altro. Non è stata, la sua, una buona dimostrazione di collaborazione e di messa a disposizione del necessario. Del resto, non è la prima volta che ciò accade a testimonianza di una certa aria di superiorità rispetto a chi, pure, ogni giorno svolge l'attività giornalistica sul campo ed avrebbe, per questo, necessità di maggiori cure e particolari attenzioni.

(ma va bene anche uno degli altri sei, a scelta) Ruggieri è che “con cadenza diuturna” (?) gli si attacchi Frattura e Petraroia (va da sé il loro operato istituzionale, mai le persone), riuscendo nel mirabolante colpo di trasformare una stilettata velenosa in una maldestra difesa d’ufficio; o, per citare ancora il Dotto, del suo “back office”! (Dardo)


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Durissime le linee d’indirizzo dettate dall’esecutivo di Palazzo Vitale al management aziendale, condizioni capestro per andare avanti

Molise Dati spa in castigo

La Regione facendo di tutto per dequalificarla, per ridurne il valore sul mercato, per assoggettarla ad una serie di restrizioni aziendali che di fatto la impoveriscono e abbassano il livello di competitività Indossare il saio, cospargersi la testa di cenere e pregare. Toccherà farlo agli amministratori (Mauro Belviso - presidente - , Michele Coramano, Sergio Petrecca, Michele Tozzi, e Roberto Di Gregorio - consiglieri), al direttore generale (Giovanna Fanelli) e ai dipendenti della Molise Dati spa, la Società in house providing della Regione Molise che cura i servizi telematici nel Molise e per il Molise. Pregare soprattutto i santi laici che formano la giunta regionale autrice di una delle deliberazioni più fantastiche e fantomatiche che sia capitato di leggere, con la quale alla Società di proprietà della Regione (socio unico) vengono dettate durissime linee guida cui attenersi se vuole che continui ad esistere. Una condizione senza la quale non c’è futuro. E il futuro che alla Molise Dati viene prefigurato nella deliberazione del 30 giugno scorso è denso di privazioni e d’incognite. Una sorta di castigo, una strana rivalsa, un pesante diktat nei confronti non già di un organismo di alta professionalità e competenza, qual è la Molise Dati, ancorché di proprietà della Regione, quanto di un accrocco di gente che avrebbe sguazzato in lungo e in largo ed ora deve mettersi a regime, dimagrire, disporsi in riga, e pedalare. Viene da chiedere se Frattura e gli assessori che lo servono sanno di ciò che parlano, e di cosa decidono; sanno, cioè, che essendo la Regione socio unico della Molise Dati eventuali linee guida e quant’altro possa riguardare l’organizzazione societaria, gli emolumenti, i compensi, e via dicendo, è materia da trattare nell’assemblea societaria, non certo in giunta. Questi, comunque, sono aspetti e dettagli che appartegono ai legulei, al cronista appartiene di rendere noto cosa se ne vuole fare della Molise Dati, a quale grado di arroganza sono giunti Frattura e la giunta, quali, appunto, le linee guida imposte che devono essere pedissequamente accettate e rispettate per andare avanti. Eccole: 1) eliminazione dei costi derivanti da fitti passivi;

2) rideterminazione e riduzione ai minimi di legge dei compensi degli organi amministrativi e di controllo; 3) riduzione delle spese di personale con l’eliminazione, ad esempio, di qualunque superminimo, degli assegni ad personam, del salario accessorio e dei benefit, affinché si realizzi una riduzione della spesa di almeno il 25 per cento per i dirigenti e del 20 per cento per il personale dipendente; 4) monitoraggio e razionalizzazione nella gestione delle assenze del personale; 5) dismissione immediata delle partecipazioni societarie detenute, incompatibili con le finalità istituzionali; 6) riduzione del 50 per cento delle spese per studi, incarichi e consulenze; 7) riduzione del 30 per cento delle spese per l’acquisto di benefit aziendali (buoni pasto, polizze assicurative, telefonia mobile, carte di credito); 8) razionalizzazione e riduzione del 20 per cento della spesa di manutenzione e li-

cenze software; 9) razionalizzazione e riduzione del 30 per cento dei costi di telefonia fissa; 10) riduzione del 50 per cento dei costi di manutenzione e noleggio autovetture; 11) razionalizzazione e contrazione degli interessi passivi; 12) riduzione della spesa di trasferta del 30 per cento con la precisazione che tali spese non potranno eccedere per gli amministratori il 10 per cento dell’emolumento, mentre per il direttore generale il 5 per cento del compenso stabilito contrattualmente, avendo come parametro quello dei dirigenti/dipendenti della Regione Molise. Mosè s’è fermato a 10 nei comandamenti; Frattura, che presume di essere meglio e più di Mosé, a 12. Molise Dati in cilicio e dura penitenza da scontare. Per quale delitto non è detto e non si sa. Si sa, invece, che sulla scorta di quanto innanzi, la giunta ha infine deliberato: a) di

prendere atto delle linee d’indirizzo da impartire alla Molise Dati, finalizzate alla revisione e al contenimento della spesa, con contestuale salvaguardia degli attuali livelli di servizio affidati statutariamente alla partecipazione regionale; b) di demandare all’organo amministrativo e al management aziendale l’immediata (!) applicazione delle linee programmatiche e d’indirizzo volte al contenimento e alla razionalizzazione della spesa pubblica regionale, nonché di tutte le ulteriori azioni che l’organo d’amministrazione e il management ritengono necessarie per il raggiungimento degli obiettivi indicati; c) di delegare l’organo di controllo della Molise Dati a monitorare la concreta attuazione delle linee d’indirizzo impartite e rendere edotto tempestivamente il socio unico Regione Molise di tutti gli accertamento difformi dalle linee d’indirizzo ut supra citate; d) di precisare che le linee d’indirizzo sono fondamentali per la definizione della redigenda convenzione tra la Regione Molise e la Molise Dati in quanto funzionali alla corretta predisposizione del budget di spesa per la copertura dei costi di gestione della Molise Dati al fine di consentire la conseguente corretta assunzione dei relativi impegni di spesa da parte della Regione Molise. Molise Dati è una società per azioni che lo strano, stranissimo, socio unico sta facendo di tutto per dequalificarla, per ridurne il valore sul mercato, per assoggettarla ad una serie di restrizioni aziendali che di fatto la impoveriscono e ne abbassano il livello di competitività. D’altronde, il socio unico, proprio di recente, ha preferito dare all’esterno, ad una società che gli è particolarmente amica, a trattativa privata, l’installazione del protocollo unico informatico, alla bella cifra di circa due milioni di euro. Logica indecifrabile; meglio, non qualificabile. Che si rendano conto Frattura e compagni. Le linee d’indirizzo dettate alla Molise Dati vanno rivolte a se stessi e all’ente che maldestramente governano.

L'intervento

Quanto è necessario rilanciare il Molise?

Torniamo molto volentieri, anche perché la questione ha bisogno di attenzione, su di un argomento che ci sta particolarmente a cuore. Un problema che, nonostante si sia cercato di cambiare pagina, è ancora irrisolto. Il problema è quello del rilancio del Molise. Una realtà che ogni giorno di più sbiadisce. Una regione affetta da clorosi, gli addetti ai lavori capiranno il significato. E’ Inaudito che, per il rilancio dell’ identità, ci si debba affidare ancora alle manifestazioni di massa in cui si cerca l’appoggio della collettività quando oramai è tutto fatto, anche se si vuole far credere il contrario. Giorni addietro, leggendo i dati sulla situazione economica del mezzogiorno, anche alla luce di quanto si discute quasi ogni giorno di questa porzione di Paese, siamo sempre di più convinti che “siamo a bocce ferme”. Dati che ci hanno lasciato alquanto perplessi e sgomenti,

se si pensa che per anni si sia guardato al Meridione come “il bambino prodigio” da cui aspettarsi grandi cose. Un problema che tiene banco senza soluzione alcuna perché, a questo punto fatecelo dire a voce alta anche se siamo sicuri di non essere i soli, non c’è volontà di risolverlo. Un problema che fa gridare nel silenzio più assordante una rabbia all’indirizzo di chi dovrebbe agire e non agisce. Una situazione che la dice lunga su come certe questioni, pur di portare vantaggi a pochi, anzi a pochissimi, puntualmente sono rinviate “sine die”. Eppure le immagini che ci giungono attraverso i media si commentano da sole. Immagini che ci convincono sempre di più che “l’affaire Sud” è quanto mai scottante. Allora quali le soluzioni? Senza entrare nel merito, anche se ne avremo tutto il diritto, consentiteci in nome dell’intera collettività molisana di suggerire a chi spetta di pianificare, non raccontateci che si

fa da tempo, perché quello che si fa è soltanto un palliativo. Il tempo delle favole della buona notte è finito. Non siamo più disposti a farci dileggiare e prendere in giro da chi ci considera cittadini di serie B. Il Molise e i suoi abitanti sono stanchi di essere considerati “i servi sciocchi”. Lasciate da parte i personalismi, il protagonismo, date un segnale forte. Soltanto così i problemi che affliggono questa realtà, ne sono molti, potranno essere risolti e non procrastinati nel tempo, ma soprattutto non affidateli ai proclami che alimentano ancora di più i nostri mali. Fate si che le nostre speranze, non vadano vanificate. Soprattutto non permettete di chiudere le illusioni nelle valige di chi sempre più sconcertato lascia il Molise per cercare risposte e non promesse che sapete di non poter mantenere. Massimo Dalla Torre


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Il Santo Padre vedrà un Molise che non esiste nella realtà ma porta speranza per il popolo locale

Arriva il papa, tutti pronti

per la ‘messa in scena’ di Giovanna Ruggiero

CAMPOBASSO. Finalmente ci siamo. Ancora qualche ora e i cittadini molisani saranno onorati di ricevere la visita di papa Francesco. Si contano sulle punta delle dita di una mano le manifestazioni che hanno visto il Molise protagonista a livello mondiale. Una piccola terra dimenticata da tutti, politici e non. Quasi non facesse parte dell’Italia. Bergoglio, dopo appena un anno e tre mesi dalla sua elezione a Santo Padre, ha invece confermato di guardare verso le terre più bisognose organizzando il suo viaggio in questo lembo di terra. Arriverà in elicottero. Peccato. In auto avrebbe potuto rendersi conto di come questa regione sia isolata dal resto d’Italia per via di una mobilità stradale arretrata. Anche se allo stesso tempo avrebbe potuto godere delle bellezze molisane guardando fuori dal finestrino. E nel guardare le pale eoliche sparse ovunque avrebbe magari potuto chiedersi: cosa succede in questa regione? Già, perché il Molise è un terra maltrattata e bisfrattata proprio da gran parte di coloro che domani siederanno in prima fila e gli stringeranno la mano. Quasi nessuno di loro applica le sue parole: “la politica è carità”. Perché se così fosse, qualcuno dovrebbe spiegare come mai in Molise nell’ultimo anno si sono persi 7.700 posti di lavoro. Dati allarmanti che si sono aggiunti al già alto tasso di disoccupazione. Tutti i governanti saranno seduti lì, in prima fila, a fare gli onori di casa. Ma nessuno di loro racconterà che in questo anno di governo, per giunta di centrosinistra, hanno mandato a casa i lavoratori delle società partecipate, i precari della Regione e degli enti regionali. Il papa non saprà delle vertenze dello Zuccherificio a Termoli, la Gam a Bojano, l’Ittierre a Isernia. E poi ancora la Fiat a Termoli, le Esattorie, la Molise Dati, i precari della Protezione Civile, la chiusura della Biblioteca Albino di Campobasso. Per non parlare della sanità. Chissà se qualcuno racconterà al papa cosa vuol dire sentirsi male in Molise, correre al pronto soccorso e restare lì per ore, quando va bene. Chissà se quando i rappresentanti del governo regionale riferiranno di come, con la scusante della spending review, hanno tolto lavoro e dignità ad un popolo che continua a non arrendersi e soffre in silenzio. Nessun politico regionale gli racconterà dell’aumento di tasse per cittadini e imprese che questo governo ha deciso mentre, nel frattempo, si trovavano escamotage per aumentare le proprie indennità. “Tante persone vanno alla mensa e di nascosto, piene di

vergogna, portano a casa del cibo. La loro dignità è progressivamente depauperata, vivono in uno stato di prostrazione" ha già affermato Bergoglio. Bene, in Molise non ci sono neppure mense per i poveri. “Marx non ha inventato niente, la Chiesa da sempre pensa ai deboli” sono parole che hanno fatto scalpore. Qualcuno gli dirà che i suoi stessi colleghi molisani, parroci e vescovi, collaborano a piene mani con il favoreggiamento del lavoro nero, pagato a quattro soldi e senza neppure uno stralcio di contratto? O forse qualcuno, nel segreto della confessione, potrebbe raccontare di come magicamente spariscono soldi pubblici, o di quanto lavoro ci vuole per utilizzare soldi del popolo da investire fintamente nelle proprie aziende decidendo i finanziamenti nel ruolo di governo. Oppure si potrebbe raccontare di come nel Basso Molise la Curia ha provveduto ad acquistare i terreni su cui impiantare la mega stalla delle Gran Manze che avrebbe prodotto un danno immane alla popolazione e alle terre regionali che vivono di agricoltura. E in tutto questo la Chiesa molisana tace pronta però a gestire un evento con assoluto autoritarismo. Bregantini, uomo vicino ai poteri più forti che qui in Molise non se ne vedono, manderà a parlare con il santo padre un ragazzo in nome degli agricoltori che non è agricoltore ma sicuramente ha una posizione politica da lui condivisa (Pd). Così come la scelta del

monsignore di far intervenire una dipendente Fiat è ricaduta ad una dei pochi che prendono lo stipendio. Bergoglio parlando della politica dice: “Io sono responsabile del loro governo e devo fare il meglio perché loro governino bene e devo fare il meglio partecipando nella politica come io posso. La politica dice la Dottrina Sociale della Chiesa - è una delle forme più alte della carità, perché è servire il bene comune. Io non posso lavarmi le mani, eh? Tutti dobbiamo dare qualcosa!". Tra qualche ora inizierà la messa in scena di quanti hanno il diritto/dovere di decidere il destino di questo lembo di terra e invece di indirizzare fatti e atti verso un cammino meno ripido per il popolo, si appellano al Santo Padre per chiedere coraggio. Dimenticando di scrivere delle proprie azioni volte solo alla tutela di un interesse personale che con il bene comune ha poco a che fare, se non per interferenza verso la vocazione di una terra. Ancorati e inchinati ad un dio che si chiama denaro. Il Molise della farsa accoglierà papa Francesco. Ma grazie a Dio sarà numericamente maggiore il numero dei molisani onesti che si riverserà per strada pronti a raccogliere uno sguardo o una carezza. Così come altrettanto numerosi saranno i malati che lo guarderanno dagli schermi televisivi delle loro abitazioni felici di ascoltare una parola di conforto da quell’uomo vestito di bianco che ha ricordato a tutti dell’esistenza di questa terra chiamata Molise.

Io, presidente di Camera di commercio non invitato

Avrei voluto parlare di aziende in crisi di Paolo Spina

Sua Santità,in qualità di Presidente della Camera di Commercio di Campobasso, avrei voluto incontrarLa per parlarLe delle nostre imprese e del nostro Molise, terra di lavoratori che da sempre affrontano con dignità le difficoltà del vivere quotidiano, difficoltà ulteriormente aumentate in questi anni. Avrei voluto parlarLe dei nostri imprenditori con i quali ci interfacciamo tutti i giorni, per cercare di dare risposte e servizi efficienti nella consapevolezza di rendere davvero un servizio pubblico. Avrei voluto parlarLe delle tante aziende a rischio chiusura. Gli imprenditori portano avanti con determinazione un’economia “al tempo della crisi”, una crisi che ha comportato la cessazione di molte aziende e la perdita di posti di lavoro. Avrei voluto parlarLe delle iniziative per supportare e sostenere lo sviluppo economico e sociale della nostra regione, dell’innovazione, dell’internazionalizzazione, della va-

lorizzazione del capitale umano, della legalità e trasparenza nella certezza che uno sviluppo sostenibile è possibile solo se si accompagna ad un’etica di impresa. Avrei voluto parlarLe dei nostri giovani, dell’entusiasmo ma anche dei timori che registriamo quando andiamo nelle scuole e nelle facoltà universitarie a promuovere la creazione di impresa e le start up. Sua Santità, siamo certi che se ognuno, dalle istituzioni al mondo del lavoro, della politica e della formazione, cercasse di andare oltre il proprio individualismo per operare in una logica di collaborazione e di rete, le difficoltà potrebbero essere superate e i territori tornerebbero a rivitalizzarsi. Tutto ciò sempre nel rispetto delle idee e delle persone.Questo ed altro avrei voluto dirLe ma non mi è stato possibile, in quanto non invitato all’incontro con il mondo delle imprese.Commosso per lo spirito di sacrificio di Sua Santità, mi auguro che il Suo Pontificato sia lunghissimo, certo che le Sue fatiche e i Suoi sforzi non verranno vanificati dalle debolezze umane.


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Riportare attraverso appuntamenti musicali i cittadini nei luoghi simbolo della città è una missione da sostenere, una iniziativa da sollecitare, una opportunità da non mancare

La Villa comunale “De Capoa”, dall’impareggiabile bellezza di giardino all’italiana, e il Castello Monforte, coi suoi 6 secoli di storia, dovrebbero essere finalmente una scelta programmatica e culturale dell’amministrazione di Palazzo san Giorgio Il sindaco Battista e il presidente del Conservatorio, Giovanni Cannata, è sperabile vorranno intendersi nella comune volontà di avviare la rinascita di una collettività che appena pochi decenni addietro aveva una sua identità legata alle tradizioni, alla cura estetica e qualitativa degli spazi comuni, dei monumenti, delle testimonianze e dei valori ambientali

Nel deserto dell’estate 2009 spuntò una rosa fatta di buona musica (For children, Mattino d’estate, Vitalità e Rapsodia sinfonica di Antonio Di Iorio, e Bolero di Maurice Ravel), bene orchestrata e molto gradita anche per la proprietà dei luoghi prescelti per essere eseguita: la settecentesca Villa De Capoa e il quattrocentesco Castello Monforte. Citazioni significative del territorio cittadino degne davvero di essere esaltate con manifestazioni di qualità. Un modo apprezzabile di coniugare la nobiltà della musica con la nobiltà dei luoghi. Propositi e linguaggi degni di nota. Merito dell’amministrazione del tempo e del Conservatorio “Lorenzo Perosi. Eccellente la prestazione dell’orchestra sinfonica giovanile, costituita nel febbraio 2009 su progetto di Maria Grazia Zagane, docente di pianoforte principale, composta di 68 elementi, allievi dei corsi inferiori, dell’età compresa tra gli otto e i diciotto anni, per essere preparati al mondo della musica professionale.

Abbiamo ricordato questa circostanza con l’intento confessato di poterla vedere riproposta dall’amministrazione appena salita a Palazzo san Giorgio e dal Conservatorio. Crediamo esistano oggi più d’allora le motivazioni per una collaborazione in grado di soccorrere la povertà d’iniziative culturali del Comune e l’opportunità di rendere il Conservatorio una presenza viva, un riferimento costante, un mezzo diretto, una possibilità concreta di infondere e diffondere la bellezza e la cultura della musica portandola nei luoghi in cui anche la suggestione diventa una componente emotiva. Sollecitare, motivandola, la frequentazione della Villa comunale “De Capoa”, dall’impareggiabile bellezza di giardino all’italiana, e del Castello Monforte coi suoi 6 secoli di storia, dovrebbe essere finalmente una scelta programmatica e culturale, una lievitazione del gusto per il bello e per la conoscenza delle pagine più importanti della storia locale, in una città da

anni sopraffatta dal qualunquismo, dal pressapochismo, e dalla indifferenza. Il sindaco Battista e il presidente del Conservatorio, Giovanni Cannata, è sperabile vorranno intendersi su questa e su altre iniziative nella comune volontà di avviare la rinascita di una collettività che appena pochi decenni addietro aveva una sua identità legata alle tradizioni, alla cura estetica e qualitativa degli spazi comuni, dei monumenti, delle testimonianze e dei valori ambientali. Riportare attraverso appuntamenti musicali i cittadini nei luoghi simbolo della città è una missione da sostenere, una iniziativa da sollecitare, una opportunità da non mancare. Il Conservatorio è il presidio musicale di maggiore prestigio e accessibilità che rimane disponibile alla collettività cittadina dopo che la dabbenaggine amministrativa della giunta regionale e l’ignoranza musicale del consigliere regionale delegato alla cultura hanno generato lo scioglimento dell’Orchestra stabile del Molise creata dalla Fondazione Molise Cultura. Un atto d’imperio che ha mostrato in maniera eclatante la faziosità di un governo la cui destinazione sarebbe assecondare lo sviluppo economico e la crescita culturale dei molisani e non già il loro avvilimento. Il sindaco Battista dovrebbe pertanto avvertire e fare sua l’esigenza di un cambiamento in direzione di un governo cittadino aperto alle migliori espressioni artistiche e musicali, alle varie sensibilità culturali, ad un modello di vita in cui trovi cittadinanza la vocazione al bello, ai valori estetici, alla superiore qualità della vita. In simile contesto la possibilità di dialogare con il Conservatorio “Perosi” per una collaborazione intensa e sistematica costituirebbe la chiave di volta di un progetto ambizioso e di lunga durata. Dardo

Contro la scuola del liberismo per la scuola della democrazia e dell’inclusione

Il governo del PD prepara la sua controriforma della scuola. La scelta del mese di luglio per annunciare l’ultima trovata (le 36 ore di insegnamento) e soppesare le reazioni dei sindacati, per poi aprire la vera partita della riforma, è una pantomima vecchia e conosciuta. Obiettivo del governo, fedele all’Europa dell’ austerity e delle privatizzazioni, è quello di tagliare il più possibile personale e spese, inau-

gurando, più in generale, la nuova stagione dell’attacco al pubblico impiego. I tagli agli organici di docenti e personale ata, il mancato rinnovo dei contratti e il taglio al fondo d’istituto sono le misure che il governo prepara per smantellare uno dei pochissimi presidi di democrazia di questo paese. La scuola della democrazia che, nonostante le sue imperfezioni, dovrebbe avere il compito di abbattere le differenze sociali, garantire

l’istruzione di tutte/i si sta sempre più trasformando in un’azienda che alimenta le differenze sociali, relega in un angolo i soggetti svantaggiati (la cultura del BES e i livelli di apprendimento), produce precarietà lavorativa ed esistenziale. La scuola azienda che premia i lavoratori fedeli e stakanovisti, che ha sfruttato e continua a sfruttare i precari da anni, è la scuola del mercato e del liberismo senza più regole. Il partito della Rifondazione comunista esprime

la propria solidarietà e si unisce ai vari comitati di docenti e ata che in queste ore si stanno organizzando per fermare la vergognosa proposta delle 36 ore. Inoltre, fa appello alle realtà politiche e sociali organizzate sul territorio, ai sindacati, a tutti i cittadini e ai lavoratori per creare una forte mobilitazione a sostegno della scuola pubblica e dei livelli occupazionali in questo territorio. la scuola molisana già ha subito un drastico ridimensionamento in termini di sedi scolastiche, classi, docenti e ata. La classe dirigente di questa regione ha già dimostrato un totale disinteresse nei confronti dei piccoli comuni che hanno subito la formazione delle pluriclassi e verso le decine di docenti e ata che a settembre non troveranno più lavoro. È tempo di aprire una reale vertenza sulla Scuola Pubblica che dia voce a chi per e nella scuola lavora e vive. Partito della Rifondazione Comunista-Molise


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Secondo Assobiomedica il debito del Molise assomma a 109 milioni di euro

Fornitori sanitari in profondo rosso

Torna ancora di stretta attualità il mare di soldi in sospeso tra le regioni italiane e le aziende biomedicali. Il Molise, ovviamente, è protagonista con i suoi 921 giorni di attesa nei confronti dei creditori. L’ultima stima risale al 31 gennaio scorso fatta da Assobiomedica, l'Associazione che riunisce circa 300 aziende di tecnologia biomedicale e diagnostica. Numeri impressionanti, che fanno tremare i conti pubblici. Anche perché tra i debiti delle Asl non ci sono solo quelli nei confronti delle aziende biomedicali. Nel 'profondo rosso' dei conti del Servizio sanitario nazionale ci sono da considerare anche altri passivi, ad esempio quelli nei confronti delle imprese che offrono agli ospedali una serie di servizi fondamentali quali lavanderia, pulizia, gestione mensa, manutenzione, gestione rifiuti e farmaci. Sui medicinali, l'analisi che fa Farmindustria è eloquente: l'ammontare complessivo dei crediti del settore farmaceutico nei confronti della Pa, al 31 dicembre 2012, è pari a circa 4 miliardi. I crediti nei confronti delle Regioni sottoposte a Piani di rientro ammontano a circa il 60% del totale. Circa il 76% dei crediti è riferito a Regioni che

hanno tempi di pagamenti superiori ai 200 giorni. Le Regioni dove si riscontrano i maggiori ritardi nei pagamenti sono Molise, Calabria, Lazio (293), Campania (271) e Piemonte (253). Alla fine della fiera, tra farmaci, beni e servizi, il totale del debito del Ssn nei confronti dei fornitori è, secondo la Corte dei Conti, di circa 40 miliardi di euro. Secondo l'analisi di Assobiomedica, solo per i dispositivi medici l'ammontare complessivo dei debiti a carico delle Asl è di cinque miliardi e 35 milioni di euro. Di questi, 822 milioni, giusto il 16%, è a carico delle aziende sanitarie della Campania e oltre 565 milioni, pari all'11%, pesano invece sulle spalle delle Asl e degli ospedali del Lazio. E ancora: Piemonte 464 mln; Calabria 451 mln.; Emilia Romagna 432 mln.; Veneto 390 mln.; Puglia 363 mln.;Toscana 350 mln.; Lombardia 270 mln.; Sicilia 255 mln.; Liguria 119 mln.; Abruzzo 112 mln.; Sardegna 111 mln.; Molise 109 mln.; Marche 73 mln.; Umbria 45 mln.; Friuli Venezia Giulia 42 mln.; Basilicata e Trentino Alto Adige 24 mln.; Valle d'Aosta 4 mln. Lo stallo politico che si è venuto a creare dopo il risultato delle urne e l'incertezza nel formare il nuovo governo non sembrano facilitare uno soluzione al problema.

Distruggere la sanità pubblica è un suicidio L'intervento

di Michele Durante Ticket sempre più alti, Pronto Soccorso intasati, visite e prestazioni ambulatoriali che richiedono tempi d’attesa elevatissimi, personale che manca, reparti ospedalieri nel caos, ospedali in fase di smantellamento, medici di base e guardie mediche spesso relegati al ruolo di compilatori di prescrizioni, rete dell’emergenza che fa acqua da tutte le parti, progressivo impoverimento dell’offerta sanitaria pubblica, deficit che non accenna a diminuire, cittadini sempre più penalizzati e comitati in rivolta: questa in estrema sintesi la fotografia dello stato della sanità pubblica molisana. In una parola: svendita. Noi di Lab riteniamo che non sia accettabile rassegnarsi a tutto questo e attendere passivamente la nomina dell’ennesimo commissario alla sanità, mentre sotto gli occhi di tutti viene smantellata la sanità pubblica e calpestato il diritto alla salute.Non siamo così presuntuosi da poter fornire da soli una ricetta per evitare il tracollo, ma intendiamo essere parte attiva della discussione sul tema della sanità ponendoci accanto ai cittadini, non solo campobassani ma di tutto il territorio regionale, e battendoci per la tutela dei loro diritti.Abbiamo accolto con non poca perplessità la convocazione in quarta commissione di comitati, sindaci e organizzazioni sindacali, che da tempo dicono la loro attraverso la stampa e che sono mesi che chiedono un tavolo di confronto. Come inchiesta pubblica ci sembra infatti tardiva e un inutile orpello volto a cercare di ottenere una sorta di legittimazione di scelte già avvenute (con tanto di bocciatura da parte del Tavolo Tecnico), e non condivise nei tempi e nei modi opportuni con le parti sociali.

Con i Piani Operativi, infatti , la mannaia si è abbattuta sulla sanità pubblica e in particolare sugli ospedali di Agnone, Larino e Venafro, lasciando inalterato il rapporto pubblico-privato del 60% contro il 40% e privando le aree periferiche non solo dell’assistenza ospedaliera ma anche di servizi essenziali e non coperti da adeguata assistenza territoriale. Pur convinti che la sanità non si fa esclusivamente con i posti letto, ci teniamo comunque a puntualizzare la necessità di un privato convenzionato che sia complementare e non sovrapposto al pubblico e limitato a quelle prestazioni che la sanità pubblica non riesce a garantire. Riteniamo che le strutture sanitarie private dovrebbero iniziare a ripensare il proprio modo di fare azienda orientandosi verso la libera iniziativa imprenditoriale e iniziando a camminare sulle proprie gambe, senza gravare su una Regione che non può più sostenerne gli oneri, magari rivolgendosi al direttamente al Ministero per l’attribuzione di risorse e posti letto. Concordiamo che la visione di una sanità ospedalocentrica è ormai superata, ma la progettualità riguardante l’assistenza territoriale, in particolare quella oncologica, ci sembra piuttosto carente soprattutto perchè centralizza alcune prestazioni e costringe i malati a frequenti viaggi intraregionali, favorendo più o meno inconsapevolmente il deleterio e oneroso fenomeno della mobilità passiva verso le regioni limitrofe. Troviamo inammissibile che non vengano rivisti gli accreditamenti di ambulatori e laboratori privati mentre si svuotano le strutture pubbliche degli stessi servizi realmente vicini al cittadino. Si effettuano tagli lineari, si eliminano reparti e si riducono gli ospedali a scatole vuote ma non siamo convinti che questo produca un effettivo risparmio, non solo per il già citato fenomeno della mobilità passiva ma soprattutto perchè nonostante il ten-

tativo di introdurre una contabilità analitica manca una vera politica che contrasti gli sprechi, le spese inutili, le sacche di inefficienza e di clientelismo, attraverso un attento controllo degli acquisti, degli appalti, dei bandi, dei servizi esternalizzati. La chiave di volta secondo Lab sta nel territorio, nella prevenzione, nella diagnosi precoce, nell’offrire servizi accessibili e gratuiti agli anziani e i malati cronici, affinchè possano evitare costosi e inappropriati ricoveri ospedalieri. Riteniamo indispensabile ripensare l’intera rete dell’assistenza di base, fornendo ai medici curanti e ai medici di continuità assistenziale la reale possibilità di fungere da filtro per gli accessi ospedalieri e di curare i loro pazienti a domicilio, avvalendosi anche della figura infermieristica, come già avviene in altre regioni italiane. E’ altrettanto importante prestare attenzione alle cure infantili, prevedendo delle guardie pediatriche, soprattutto notturne e festive per garantire anche ai bambini la continuità assistenziale. Anche la riorganizzazione della rete dell’emergenza è un passaggio che andrebbe affrontato con serietà: ridurre il numero delle postazioni del 118 ci sembra una soluzione semplicistica quando invece servirebbe una rete in grado di trasportare solo gli utenti che ne hanno realmente bisogno e in un luogo dove il malato può essere curato. In altre parole il malato andrebbe trasportato dove c’è un posto letto e dove ci sono gli specialisti in grado di curare la patologia da cui è affetto secondo la prima ipotesi diagnostica. Servirebbe entrare nel merito delle prestazioni erogate non solo dal personale del 118, ma di ogni professionista sanitario in un’ottica di meritocrazia e competenza introducendo meccanismi di controllo della qualità, sistemi premianti e sanzionatori.


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Campobasso

5 luglio 2014

Ricorsi elettorali: il M5S chiede solo il riconteggio delle schede, non l’annullamento delle elezioni

Il 20 novembre si terrà

l’uduenza al Tar

Il 20 novembre si terrà l’udienza pubblica in merito al ricorso presentato al Tar dal MoVimento 5 Stelle, per il riconteggio delle schede. Il Movimento 5 Stelle, come ha già dichiarato non chiede l’annullamento delle elezioni, ma il riconteggio delle schede elettorali avendo constatato ‘irregolarità’ nella presentazione di alcune liste e in alcuni dati dell’ufficio elettorale centrale, e se l’esito sarà positivo si potrebbe procedere al ballottaggio tra Roberto Gravina, e l’attuale sindaco del capoluogo, Antonio Battista.Si attende anche la data di discussione di un altro ricorso, quello di Mario Annuario, Segnale Civico che dopo la verifica dei voti ha visto Gianluca Maroncelli prendere il posto di consigliere per un solo voto di differenza.

Lab: tagli lineari e impoverimento della sanità pubblica inaccettabili

Ticket sempre più alti, Pronto Soccorso intasati, visite e prestazioni ambulatoriali che richiedono tempi d’attesa elevatissimi, personale che manca, reparti ospedalieri nel caos, ospedali in fase di smantellamento, medici di base e guardie mediche spesso relegati al ruolo di compilatori di prescrizioni, rete dell’emergenza che fa acqua da tutte le parti, progressivo impoverimento dell’offerta sanitaria pubblica, deficit che non accenna a diminuire, cittadini sempre più penalizzati e comitati in rivolta: questa in estrema sintesi la fotografia dello stato della sanità pubblica molisana. In una parola: svendita. Noi di Lab riteniamo che non sia accettabile rassegnarsi a tutto questo e attendere passivamente la nomina dell’ennesimo commissario alla sanità, mentre sotto gli occhi di tutti viene smantellata la sanità pubblica e calpestato il diritto alla salute. Non siamo così presuntuosi da poter fornire da soli una ricetta per evitare il tracollo, ma intendiamo essere parte attiva della discussione sul tema della sanità ponendoci accanto ai cittadini, non solo campobassani ma di tutto il territorio regionale, e battendoci per la tutela dei loro diritti. Abbiamo accolto con non poca perplessità la convocazione in quarta commissione di comitati, sindaci e organizzazioni sindacali, che da tempo dicono la loro attraverso la stampa e che sono mesi che chiedono un tavolo di confronto. Come inchiesta pubblica ci sembra infatti tardiva e un inutile orpello volto a cercare

di ottenere una sorta di legittimazione di scelte già avvenute (con tanto di bocciatura da parte del Tavolo Tecnico), e non condivise nei tempi e nei modi opportuni con le parti sociali. Con i Piani Operativi, infatti, la mannaia si è abbattuta sulla sanità pubblica e in particolare sugli ospedali di Agnone, Larino e Venafro, lasciando inalterato il rapporto pubblico-privato del 60% contro il 40% e privando le aree periferiche non solo dell’assistenza ospedaliera ma anche di servizi essenziali e non coperti da adeguata assistenza territoriale. Pur convinti che la sanità non si fa esclusivamente con i posti letto, ci teniamo comunque a puntualizzare la necessità di un privato convenzionato che sia complementare e non sovrapposto al pubblico e limitato a quelle prestazioni che la sanità pubblica non riesce a garantire. Riteniamo che le strutture sanitarie private dovrebbero iniziare a ripensare il proprio modo di fare azienda orientandosi verso la libera iniziativa imprenditoriale e iniziando a camminare sulle proprie gambe, senza gravare su una Regione che non può più sostenerne gli oneri, magari rivolgendosi al direttamente al Ministero per l’attribuzione di risorse e posti letto. Concordiamo che la visione di una sanità ospedalocentrica è ormai superata, ma la progettualità riguardante l’assistenza territoriale, in particolare quella oncologica, ci sembra piuttosto carente soprattutto perchè centralizza alcune prestazioni e costringe i malati a frequenti viaggi intraregionali, favorendo più o meno inconsapevolmente il deleterio e one-

roso fenomeno della mobilità passiva verso le regioni limitrofe. Troviamo inammissibile che non vengano rivisti gli accreditamenti di ambulatori e laboratori privati mentre si svuotano le strutture pubbliche degli stessi servizi realmente vicini al cittadino. Si effettuano tagli lineari, si eliminano reparti e si riducono gli ospedali a scatole vuote ma non siamo convinti che questo produca un effettivo risparmio, non solo per il già citato fenomeno della mobilità passiva ma soprattutto perchè nonostante il tentativo di introdurre una contabilità analitica manca una vera politica che contrasti gli sprechi, le spese inutili, le sacche di inefficienza e di clientelismo, attraverso un attento controllo degli acquisti, degli appalti, dei bandi, dei servizi esternalizzati. La chiave di volta secondo Lab sta nel territorio, nella prevenzione, nella diagnosi precoce, nell’offrire servizi accessibili e gratuiti agli anziani e i malati cronici, affinchè possano evitare costosi e inappropriati ricoveri ospedalieri. Riteniamo indispensabile ripensare l’intera rete dell’assistenza di base, fornendo ai medici curanti e ai medici di continuità assistenziale la reale possibilità di fungere da filtro per gli accessi ospedalieri e di curare i loro pazienti a domicilio, avvalendosi anche della figura infermieristica, come già avviene in altre regioni italiane. E’ altrettanto importante prestare attenzione alle cure infantili, prevedendo delle guardie pediatriche, soprattutto notturne e festive per garantire anche ai bambini la continuità assistenziale. Anche la riorganizza-

zione della rete dell’emergenza è un passaggio che andrebbe affrontato con serietà: ridurre il numero delle postazioni del 118 ci sembra una soluzione semplicistica quando invece servirebbe una rete in grado di trasportare solo gli utenti che ne hanno realmente bisogno e in un luogo dove il malato può essere curato. In altre parole il malato andrebbe trasportato dove c’è un posto letto e dove ci sono gli specialisti in grado di curare la patologia da cui è affetto secondo la prima ipotesi diagnostica. Servirebbe entrare nel merito delle prestazioni erogate non solo dal personale del 118, ma di ogni professionista sanitario in un’ottica di meritocrazia e competenza introducendo meccanismi di controllo della qualità, sistemi premianti e sanzionatori. Auspichiamo per il futuro che il ricorso al lavoro precario sia limitato a casi eccezionali come sostituzioni per aspettativa, malattia, maternità e non per coprire posti cronicamente lasciati vacanti. La presenza di tanto personale precario è controproducente da un punto di vista economico e di qualità delle cure offerte perchè la composizione dell’equipe delle singole unità operative è vincolato alle inevitabili scadenze dei troppi contratti a tempo determinato. Investire nella formazione di giovani professionisti risulta, quindi, difficile e poco utile in una prospettiva futura. A tal proposito chiediamo ai nostri amministratori il motivo per cui non si siano mai avvalsi della possibilità di assumere annualmente il 15% del personale precario in deroga al piano di rientro. Un ultimo aspetto non meno importante è che politiche sanitarie e politiche ambientali non andrebbero mai scisse in quanto il diritto alla salute non è solo diritto alle cure, ma soprattutto diritto a non ammalarsi. Sollecitiamo quindi la bonifica di tutti i siti contaminati diffusi purtroppo su tutto il territorio regionale, il piano di zonizzazione dell’aria e una moratoria per le autorizzazioni di impianti altamente inquinanti come inceneritori e centrali a biomasse. Se non ci sono le risorse per curare i cittadini è quanto meno opportuno fare tutto il possibile perchè non si ammalino.


Campobasso

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5 luglio 2014

Provincia, Colagiovanni passa

all’opposizione con l’Idv Ufficializzato con una comunicazione al presidente del Consiglio Provinciale, il passaggio nel gruppo consiliare dell'Italia dei Valori di Salvatore Colagiovanni, ora nelle fila dell' opposizione."Un atto di correttezza politica che ho ritenuto opportuno compiere - ha dichiarato il consigliere - Al tempo stesso ho rassegnato le dimissioni dalle commissioni di maggioranza e presto - ha concluso - nell'ambito del coordinamento regionale dell' Italia dei Valori, decideró, insieme al direttivo del partito, quali saranno le prossime azioni da intraprendere".Soddisfazione è stata espressa anche da Simona Contucci, capogruppo IdV in assise provinciale. " sono certa che questa nuova fase sará caratterizzata da una proficua collaborazione e dal lavoro di squadra, con l'adesione al gruppo dell'Italia dei Valori, Salvatore Colagiovanni ha dimostrato di essere una persona pragmatica: fatti e non parole... buon lavoro,quindi, e ben venuto!"

Estate 2014 all’Oasi Wwwf Guardiaregia-Campochiaro

Neo Giunta, le congratulazioni del Guerriero

Il Sindaco di Campobasso Battista vara la sua Giunta comunale con sei Assessori, un numero giusto che tiene in considerazione a parere del Movimento regionale del Guerriero Sannita, la parità di genere e una connotazione, la migliore che potesse esserci per una composizione che fosse marcatamente di Centrosinistra, considerato la provenienza della maggior parte dei Consiglieri comunali. Una sintesi quella di Battista, che il Guerriero Sannita non si auspicava, ma che oggi non può che congratularsi con il Sindaco, augurandogli di portare avanti il progetto elettorale del Centrosinistra e soprattutto, tenendo in considerazione il suo slogan : “ Ti restituisco la Città”, rivolgendosi al Popolo Campobassano. Ora non resta che rimboccarsi tutti le maniche, nessuno escluso e lavorare per il bene di Campobasso città capoluogo, nella convinzione da parte del Movimento che ci sono gli “spazi” per tutti gli eletti del Centrosinistra, sicuro che il Sindaco sappia valorizzare ogni singolo Consigliere in base alle proprie professionalità. Inoltre il Guerriero Sannita, rivolge un appello all'opposizione che sia propositiva e collaborativa, senza steccati ideologici, avendo a cuore tutti un unico obiettivo primario, il bene della città e del suo Popolo. Buon lavoro. Il Presidente Regionale del Guerriero Sannita Giovanni Muccio

Auguri a

Salvatore e Alessandra

oggi sposi

Anche quest’anno il WWF Molise organizza un ricco programma di escursioni estive ed eventi nella natura della Riserva regionale di Guardiaregia-Campochiaro.L’Oasi WWF e Riserva regionale Guardiaregia-Campochiaro, si va sempre più affermando presso gli appassionati di natura e semplici visitatori, non solo come punto di riferimento di natura protetta sul Matese molisano, ma anche come meta di un turismo all’aria aperta e soprattutto rispettoso per l’ambiente naturale. Per questo l’Oasi WWF, dopo le visite scolastiche primave-

rili e l’educazione ambientale per i più giovani, propone in estateun ricco calendario di appuntamenti naturalistici e visite guidate di varia difficoltà per semplici turisti e per escursionisti più esperti, che, durante la bella stagione, frequentano il nostro Molise. Visitatori che chiedono soprattutto un vero contatto con la natura per conoscerne i segreti e gli ambienti più spettacolari. Nasce così l’offerta di un calendario estivo all’Oasi WWF di Guardiaregia-Campochiaro, diversificato ed adatto a tutti coloro, grandi e piccoli, curiosi di natura.

RICCIA - Questa mattina alle 11,30, nella chiesa di San Giovanni Gualberto, Salvatore Di Cicco e Alessandra Fanelli coronano il loro amore unendosi in matrimonio. Doipo la cerimonia gli sposi saluteranno parenti ed amici con un coktail di benvenuto nei pressi della chiesetta e poi seguirà il ricevimento in un noto ristorante del posto. A Salvatore e Alessandra e ai loro parenti giungano i più sentiti auguri dagli zii Michele e Titti, e dai cugini Giuseppe,Valeria e Laura. Infiniti auguri anche da parte della redazione de “La Gazzetta del Molise”.




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5 luglio 2014

Termoli

Pesca, Alleanza Cooperative soddisfatta per accordo su Cigs 2014 TERMOLI – E’ stato firmato l'accordo governativo per la cassa integrazione in deroga 2014, che consentirà l’impiego dei 30 milioni di euro previsti dalla legge di Stabilità. Lo rende noto l’Alleanza della Cooperative italiane della pesca, soddisfatta per l’intesa raggiunta, che consentirà di sbloccare i pagamenti per il fermo pesca 2013, probabilmente alla fine di luglio. “Dai conteggi presentati dall’Inps al fine di coprire anche il fermo 2014 - sottolinea l’Alleanza nell’auspicare che si possa chiudere presto anche questa partita - , emerge la necessità di

reperire ulteriori risorse per almeno 16 MLN di euro in un prossimo provvedimento legislativo”. All'incontro erano presenti il Direttore generale della pesca Riccardo Rigillo, accompagnato dal dirigente Mipaaf Vincenzo De Martino Rosaroll. Nell'ambito dell'accordo, che riprende interamente quello sottoscritto lo scorso anno, è stato richiamato l'impegno del Ministero del lavoro a considerare la realtà del settore pesca nel quadro delle politiche del lavoro e delle tutele dei lavoratori.

Zuccherificio, Licenziamento alla Fiat, ministro intervento del Si Cobas incontra Frattura e Facciolla

ROMA – Allo scopo di risolvere la crisi dello Zuccherificio del Molise e del piano di aiuti per lo stabilimento saccarifero, il presidente della regione Paolo Di Laura Frattura e l’assessore regionale Vittorio Facciolla si sono recati a Toma dove hanno incontrato il ministro all’Agricoltura Maurizio Martina. Dall’incontro è emerso che la prossima settimana i funzionari del Mipaaf e del Mise si incontreranno per definire un percorso di aiuto alo stabilimento. L’Assessore Facciolla ha dichiarato che “Concorreremo insieme a trovare la giusta soluzione per dare risposte ad un territorio già martoriato da un numero elevatissimo di crisi aziendali”.

Dal 3 luglio il Duomo è ... sotto le stelle

TERMOLI – Durante il mese di luglio, alle ore 21,30, la Cattedrale di Termoli ospiterà eventi musicali. Si tratta di una serie di concerti, con diversi strumenti musicali e, a concludere, una serie di opere inedite a cura del M° Tiziano Albanese. Dopo l’appuntamento di ieri sera con il concerto d’organo, altri si terranno il giorno 10 con Organo, tromba e voce; il 17 esibizione del Quartetto Ottoni e voce; il 25 Quartetto da Camera e il 31 gran finale con l’Opera musicale “Francesco” del M° Tiziano Albanese.

TERMOLI – Continua a tenere banco la notizia del possibile licenziamento di un ioeraio alla Fiat di contrada Rivolta del Re. Sull’argomento si registra il commento di Andrea Di Paolo del coordinamento provinciale del Si Cobas. “La Fiat non manca all’appuntamento estivo dedicato ai licenziamenti ‘’educativi’’, dopo aver affondato la lama sui permessi familiari, sul sindacato di base, ora la corsa continua sullo stralcio dei permessi elettorali, partecipazioni sociali di opinione politico e sindacale che ogni lavoratore ha il diritto di esercitare ma a quanto pare questi temi sono lontani dai programmi partecipativi e servilistici dei sindacati Confederali il quale compito é solo quello di ratificare le

prese di posizione padronali, basta vedere la cassa integrazione spalmata sui giorni di attività elettorale. Continuiamo ed Invitiamo tutti i lavoratori ad auto organizzarsi per respingere questi colpi bassi figli di una crisi capitalista che punta al terrorismo psicologico e al ricatto. Al Compagno colpito dalla mannaia del licenziamento – termina l’esternazione di Di Paolo - e a tutti i lavoratori che in queste ore continuano a ricevere provvedimenti disciplinari giunga la nostra solidarietà politico-sindacale. Non bastano solo gli avvocati, c’e’ bisogno di una vera costruzione di classe che coinvolga le menti e le intelligenze operaie. Insieme si può”.

Lunedi l’incontro Garanzia Giovani

TERMOLI - Lunedì 7 luglio in Piazza Duomo si terrà l’incontro Garanzia Giovani, che offre opportunità di inserimento lavorativo ai giovani dai 15 ai 29 anni, e gli altri strumenti messi in campo dalla Regione a favore dei disoccupati. Sarà operativo anche lo sportello per iscriversi a Garanzia Giovani e chiedere maggiori informazioni. La serata si svolgerà secondo il seguente programma: alle 18 Santa Messa in cattedrale presieduta da S.E. Mons. Gianfranco De Luca; alle 18,45 presentazione delle esperienze: Un Paese per Giovani, Progetto Policoro, Microcredito Senapa, L’esperienza del corso “Cultural Manager”; alle 19,15 Saluto delle autorità, alle 19,30 Piano Garanzia Giovani “La programmazione europea 2014”; alle 20,15 consegna attestati del corso di alta formazione “Cultural Manager” realizzato da Scuola e Lavoro; alle 20,30 aperitivo, Per organizzare al meglio l’incontro i partecipanti dovranno confermare la propria presenza inviando una e – mail a segreteria@unpaesepergiovani.it, oppure info@scuolaelavoro.info.


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5 luglio 2014

Termoli

Pesca, Alleanza Cooperative soddisfatta per accordo su Cigs 2014 TERMOLI – E’ stato firmato l'accordo governativo per la cassa integrazione in deroga 2014, che consentirà l’impiego dei 30 milioni di euro previsti dalla legge di Stabilità. Lo rende noto l’Alleanza della Cooperative italiane della pesca, soddisfatta per l’intesa raggiunta, che consentirà di sbloccare i pagamenti per il fermo pesca 2013, probabilmente alla fine di luglio. “Dai conteggi presentati dall’Inps al fine di coprire anche il fermo 2014 - sottolinea l’Alleanza nell’auspicare che si possa chiudere presto anche questa partita - , emerge la necessità di

reperire ulteriori risorse per almeno 16 MLN di euro in un prossimo provvedimento legislativo”. All'incontro erano presenti il Direttore generale della pesca Riccardo Rigillo, accompagnato dal dirigente Mipaaf Vincenzo De Martino Rosaroll. Nell'ambito dell'accordo, che riprende interamente quello sottoscritto lo scorso anno, è stato richiamato l'impegno del Ministero del lavoro a considerare la realtà del settore pesca nel quadro delle politiche del lavoro e delle tutele dei lavoratori.

Zuccherificio, Licenziamento alla Fiat, ministro intervento del Si Cobas incontra Frattura e Facciolla

ROMA – Allo scopo di risolvere la crisi dello Zuccherificio del Molise e del piano di aiuti per lo stabilimento saccarifero, il presidente della regione Paolo Di Laura Frattura e l’assessore regionale Vittorio Facciolla si sono recati a Toma dove hanno incontrato il ministro all’Agricoltura Maurizio Martina. Dall’incontro è emerso che la prossima settimana i funzionari del Mipaaf e del Mise si incontreranno per definire un percorso di aiuto alo stabilimento. L’Assessore Facciolla ha dichiarato che “Concorreremo insieme a trovare la giusta soluzione per dare risposte ad un territorio già martoriato da un numero elevatissimo di crisi aziendali”.

Dal 3 luglio il Duomo è ... sotto le stelle

TERMOLI – Durante il mese di luglio, alle ore 21,30, la Cattedrale di Termoli ospiterà eventi musicali. Si tratta di una serie di concerti, con diversi strumenti musicali e, a concludere, una serie di opere inedite a cura del M° Tiziano Albanese. Dopo l’appuntamento di ieri sera con il concerto d’organo, altri si terranno il giorno 10 con Organo, tromba e voce; il 17 esibizione del Quartetto Ottoni e voce; il 25 Quartetto da Camera e il 31 gran finale con l’Opera musicale “Francesco” del M° Tiziano Albanese.

TERMOLI – Continua a tenere banco la notizia del possibile licenziamento di un ioeraio alla Fiat di contrada Rivolta del Re. Sull’argomento si registra il commento di Andrea Di Paolo del coordinamento provinciale del Si Cobas. “La Fiat non manca all’appuntamento estivo dedicato ai licenziamenti ‘’educativi’’, dopo aver affondato la lama sui permessi familiari, sul sindacato di base, ora la corsa continua sullo stralcio dei permessi elettorali, partecipazioni sociali di opinione politico e sindacale che ogni lavoratore ha il diritto di esercitare ma a quanto pare questi temi sono lontani dai programmi partecipativi e servilistici dei sindacati Confederali il quale compito é solo quello di ratificare le

prese di posizione padronali, basta vedere la cassa integrazione spalmata sui giorni di attività elettorale. Continuiamo ed Invitiamo tutti i lavoratori ad auto organizzarsi per respingere questi colpi bassi figli di una crisi capitalista che punta al terrorismo psicologico e al ricatto. Al Compagno colpito dalla mannaia del licenziamento – termina l’esternazione di Di Paolo - e a tutti i lavoratori che in queste ore continuano a ricevere provvedimenti disciplinari giunga la nostra solidarietà politico-sindacale. Non bastano solo gli avvocati, c’e’ bisogno di una vera costruzione di classe che coinvolga le menti e le intelligenze operaie. Insieme si può”.

Lunedi l’incontro Garanzia Giovani

TERMOLI - Lunedì 7 luglio in Piazza Duomo si terrà l’incontro Garanzia Giovani, che offre opportunità di inserimento lavorativo ai giovani dai 15 ai 29 anni, e gli altri strumenti messi in campo dalla Regione a favore dei disoccupati. Sarà operativo anche lo sportello per iscriversi a Garanzia Giovani e chiedere maggiori informazioni. La serata si svolgerà secondo il seguente programma: alle 18 Santa Messa in cattedrale presieduta da S.E. Mons. Gianfranco De Luca; alle 18,45 presentazione delle esperienze: Un Paese per Giovani, Progetto Policoro, Microcredito Senapa, L’esperienza del corso “Cultural Manager”; alle 19,15 Saluto delle autorità, alle 19,30 Piano Garanzia Giovani “La programmazione europea 2014”; alle 20,15 consegna attestati del corso di alta formazione “Cultural Manager” realizzato da Scuola e Lavoro; alle 20,30 aperitivo, Per organizzare al meglio l’incontro i partecipanti dovranno confermare la propria presenza inviando una e – mail a segreteria@unpaesepergiovani.it, oppure info@scuolaelavoro.info.



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