29 agosto 2014

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 174 - VENERDÌ 29 AGOSTO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Gianfranco De Benedittis

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Gianfranco De Benedittis. Il professore ha cercato di valorizzare in tutti i modi l'area archeologica di Monte Vairano. Con mille difficoltà. Va a lui l'Oscar per la determinazione e la volontà di nella valorizzazione dei siti e dei reperti archeologici che dicono inconfutabilmente della storia di questa terra, del grande interesse che muove nel novero degli studiosi di tutto il mondo e delle persone colte, e di quant’altro ancora c’è da scoprire e da valorizzare. Un plauso al quale, ci auguriamo, seguano risposte da parte degli enti interessati.

Il Tapiro del giorno a Michele Iorio

Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Iorio. Sulla questione ferrovie, l'ex presidente della Giunta regionale non è riuscito mai a trovare un'adeguata soluzione. Oggi la questione si sprigiona in tutta la sua virulenza anche se buona parte dei guasti vengono dal passato. Possibile che mai e poi mai sia passato in mente all'ex presidente di procedere all'effettuazione dei necessari controlli sulle linee e all'applicazione delle more? Possibile che la questione ferroviaria non abbia mai interessato il suo governo regionale? Oggi il problema si pone e alla grande.


2 29 agosto 2014

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Viaggiamo con mesi e anni di ritardo sulla storia

Molise: regione al bocchettone della bombola d’ossigeno che si prende il lusso di traccheggiare sulle spese d’investimento La gestione dei fondi europei 2007/2013 e la programmazione dei fondi 2014/2020 dimostrano la scarsa capacità a spendere e a investire Noi molisani viaggiamo con molti mesi, se non anni, di ritardo rispetto alla storia. Il 2013 è passato; siamo alle soglie del 2015; ma solo da qualche settimana la giunta regionale ha trasmesso al consiglio le proposte per l’utilizzo dei fondi strutturali europei 2014-2020 ( plurifondo Fse-Fesr e Por Psr ). Stando alla procedura, spetta alle commissioni consiliari al Bilancio, alla Programmazione, al Lavoro e alle Attività Produttive organizzare il confronto con le parti sociali e le associazioni di categoria. Dopo di che, sarà il consiglio regionale a deliberare in via definitiva la prossima programmazione settennale. E dovrebbe essere futuro. Ma (purtroppo) c’è un passato da completare, da chiudere.Viaggiamo con mesi ed anni di ritardo, lo abbiamo appena detto. L’esecutivo di Palazzo Vitale pare abbia sollecitato le strutture regionali a raccoglier finanche le briciole degli stanziamenti relativi alla precedente programmazione 2007/2013.Vuole rendersi conto quanto è stato speso e quanto c’è ancora da spendere dei vari Fondi europei ( Fesr, Fas, Fse e via dicendo), nonché quale la percentuale di spesa del progetto Garanzia giovani (una fregatura per i giovani e un sollazzo per i gestori della Formazione professionale - ndr), i Piani integrativi, il Welfare to Work, eccetera, per meglio portarli a termine e, se necessario, per la

parte che rimane, rimodularli. Ricognizione e riprogrammazione che testimoniano l’assurdità di una regione al bocchettone della bombola d’ossigeno che si prende il lusso di traccheggiare sulle spese d’investimento. La ricognizione e la rimodulazione delle risorse relative ai finanziamenti europei e nazionali 2007/2013 (circa 34 milioni di euro) porterà via del tempo, probabilmente rimetterà in moto gli inverati meccanismi d’interdizione tra gli assessorati, rinfocolerà le polemiche tra i partiti e gli accaparramenti dei fondi tra i big, col rischio, frattanto, di distorcere e di frammezzare le attività per la programmazione al 2020. Crediamo starà qui il punto di divaricazione tra il passato e il futuro del Molise e, soprattutto, della classe politica: la nuova dalla vecchia nel guadagnare tempo e non nel perderlo. Cosa possibile se di pari passo, senza ulteriori indugi, verrà dato un colpo di maglio alla ragnatela burocratica che avvolge gli enti e le istituzioni locali. Rompere gli schemi abituali dei perditempo, dei traccheggiatori di professione, degli azzeccagarbugli che infestano gli apparati pubblici e li rendono una perdurante vacca da mungere. Per far ciò sarà necessario rivoluzionare la Pubblica amministrazione (Pa), inchiodarla alle proprie responsabilità e se sbaglia, che paghi. Rompere, ossia, il patto surrettizio del clien-

telismo e del favoritismo che lega la Pa al potere politico. Riformare innanzitutto la Regione: le strutture interne, gli uffici, il metodo di lavoro, incentivando il senso di appartenenza, la coscienza di essere al servizio della collettività e non un potere. Ridurre all’essenziale i passaggi delle scartoffie, le verifiche, i controlli, i timbri, i visti, i pareri. Snellire, velocizzare. Finora l’amministrazione regionale ha solo esternato la volontà di riformare. Quando ha tentato di modificare l’esistente, mettendo mano ai servizi e agli uffici regionali, ha dimostrato di non avere la determinazione necessaria né le professionalità giuste per realizzarlo (del tutto inconsistente l’opera del direttore generale Di Mirco). In ballo sono cento e passa milioni di euro del plurifondo 2014/2020 e come renderli efficaci alla ripresa economica e all’incremento dell’occupazione. La lezione che viene dal come, e con che tempi, sono statati spesi i fondi del settennato 2007/2013 dovrebbe indurre i regionali al governo a cambiare registro. Soprattutto ad essere più responsabili, più concreti, più lucidi e più coerenti con se stessi e con ciò che rappresentano: la classe dirigente del Molise del Terzo millennio. Nella peggiore condizione di crisi. Dardo

L’intervento

Il taglio dei servizi di Giustizia in Molise può avere conseguenze devastanti di Simone Coscia A termine di questa estate climaticamente incerta, d’un tratto il ceto politico-professionale molisano si è improvvisamente ridestato dal suo sereno torpore a causa della ennesima proposta di “Riforma della Giustizia”, così come prospettata dal neo ministro Orlando dell’attuale Governo Renzi. Naturalmente, dei 12 punti previsti dal ministro proponente ( responsabilità civile dei magistrati, reato di falso in bilancio, intercettazioni telefoniche, tribunali specializzati ecc…), quello che ha creato scompiglio e reale attenzione nostrana è quello previsto al punto 11 riguardante la “razionalizzazione della geografia giudiziaria”, dove si enunciano due semplici regolette:a) abbandonare la regola che ha imposto di mantenere almeno tre tribunali per ogni distretto di corte di appello;b) rimuovere il divieto di soppressione dei tribunali con sede nei capoluoghi di provincia, a prescindere dalla conformità ad altri parametri funzionali.In pratica, l’applicazione dei sopra indicati principi, potrebbero determinare la chiusura della Corte d’appello di Campobasso e di uno o più Tribunali presenti nella nostra amata regione. E’ ovvio che tale riforma – a parte la questione specifica dell’organizzazione giudiziaria – se attuata avrebbe defla-

granti conseguenze economiche sulla nostra regione, difatti più di qualcuno ne ha prospettato il prodromo per la sua sostanziale cancellazione. Le levate di scudi e le altisonanti dichiarazioni di guerra in difesa dell’attuale assetto giudiziario non sono di certo mancate, sia da parte delle associazioni di categoria, nonché della totalità dei politici (- avvocati), molti dei quali sedicenti ortodossi renziani. E’ difatti paradossale la circostanza dove flotte di neo “politici rottamatori” ( o sedicenti tali), immortalati con tanto di foto a fianco del neo Cesare, oggi si trovano nella condizione di rischiare loro stessi tale decantata rottamazione e di passare alla storia come gli ultimi dei moicani. Il problema della razionalizzazione delle sedi giudiziarie, può essere anche “ matematicamente” ineccepibile ma il taglio dei servizi, in una realtà come quella molisana, può avere conseguenze devastanti che possono arrivare fino alla vera e propria negazione del diritto alla giustizia.Il governo dei “riformatori ad ogni costo” sembra procedere come se le innovazioni tecnologiche che dovrebbero compensare il venir meno delle sedi fisiche dei servizi fossero già attive e rodate da diversi anni. Invece si procede ponendo il carro davanti i buoi, tagliando i servizi senza tener conto delle distanze e dei relativi tempi di percorrenza necessari ai cittadini per poter fruire degli stessi.

Viene così a crearsi una evidente disparità di accesso ai servizi pubblici tra chi vive in aree densamente popolate e chi invece vive in luoghi con una popolazione numericamente più scarsa. O dobbiamo credere che il ministro Orlando illustrerà insieme alla riforma sulla “desertificazione dei servizi giudiziari” anche il brevetto e la prossima messa in opera del “teletrasporto renziano” fulgido esempio di risparmio ed efficienza della futura Italia dalle “magnifiche sorti intergalattiche”. Il problema, secondo me, è anche metodologicamente mal posto dall’attuale governo sotto l’aspetto organizzativo istituzionale. In vero, prima di procedere alla c.d. “razionalizzazione” ( o meglio sarebbe dire disintegrazione) dei servizi pubblici, si dovrebbe eventualmente riorganizzare tutto il territorio statale in nuovi aggregati territoriali efficienti e solo dopo prevedere i relativi servizi ( giudiziari, ospedalieri, universitari ecc..). Sentite però le lacunose e per lo più fumose dichiarazioni dei nostri (legali !) rappresentanti locali e nazionali, dovremmo comunque ringraziarli almeno da un punto di vista dogmatico.Sarà anche grazie alla loro cieca sottomissione che il nuovo titolo V della nostra Costituzione conterrà l’istituzione di un nuovo tipo di ente territoriale.Il Molise sarà “orgogliosamente” la prima regione a “Statuto ridotto”.


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3 29 agosto 2014

Il rapporto contrattuale tra la Regione Molise e Trenitalia a rischio rottura

Un decreto ingiuntivo per dirsi

ADDIO Un decreto ingiuntivo probabilmente metterà fine al rapporto tra la Regione Molise e Trenitalia. “Sarebbe ora”, è il caso di aggiungere. Lo lascia intuire l’assessore regionale ai Trasporti Pierpaolo Nagni in una breve nota a commento, appunto, della decisione di Trenitalia di affidarsi alla giustizia per vedersi pagati gli emolumenti arretrati (anno 2013 e primo trimestre 2014). Eppure, come racconta Nagni nella nota a commento, sul punto, le parti si erano accordate nel corso del Comitato di gestione riunito il 6 giugno scorso, convenendo che la Regione avrebbe versato 10 milioni a breve e il saldo entro la fine dell’anno in corso, mentre per il 2014 avrebbe presentato a stretto giro di posta,“un adeguato piano di pagamento del corrispettivo dei servizi resi”. Che Nagni abbia preso cappello e minacci di ripensare se sia il caso o meno di rinnovare il contratto in scadenza a dicembre per i prossimi tre anni, appare più che giustificato. In fondo la Regione è un ente che un minimo di rispetto e di credibilità se lo meriti, nonostante, come abbiamo appreso, sia un cattivo pagatore. Ma

è altrettanto vero che Trenitalia, stando alla centinaia di proteste che ogni anno si accumulano sul tavolo regionale per le carenze che presentano le carrozze, per i ritardi con cui spesso si viaggia, per i guasti alle macchine, sia una erogatrice di servizi chiaramente insufficiente e inadeguata a soddisfare le esigenze di mobilità su rotaia dei molisani. Ora capiamo anche perché poi la Regione non abbia mai applicato a carico di Trenitalia alcuna sanzione di fronte all’evidenza delle proteste e delle denunce da parte dei viaggiatori. Essa per prima era inadempiente. Una volta venute a galla le rispettive magagne, appare logico, anzi doveroso, che la Regione si ponga il problema se continuare il rapporto con la società che per farsi pagare è ricorsa all’intervento del giudice, oppure alla scadenza contrattuale (dicembre 2014) voltare pagina. Cioè assegnare il servizio con apposita procedura di evidenza pubblica, sperando in meglio.

L’intervento

Pronto soccorso: primo girone dell’inferno sanità di Massimo Dalla Torre Mentre in Italia, Molise compreso, aumenta la moda delle docce gelate che non sono seguite da donazioni a favore della ricerca sulla SLA, negli ospedali regionali, la gente continua ad affollare le sale di attesa dei pronto soccorso. Situazione assurda perché, chi ha la disavventura di dover ricorrere alle cure di prima necessità, deve attendere anche cinque ore se non addirittura giornate intere, è accaduto l’altro ieri al nosocomio Cardarelli, per essere preso in carico dalla struttura sanitaria che dovrebbe, ma non può, assicurare efficienza e immediatezza nei soccorsi. Questo in estrema sintesi la cronaca di un pomeriggio passato in attesa di avere assistenza e di conseguenza la diagnosi e la cura dell’abbisogna. Un qualcosa che lascia esterrefatti e sconcertati, perché

denota, ancora una volta, di come il sistema sanitario regionale, è in completo stato di abbandono, senza che nessuno metta la parola fine alla debacle che aumenta a dismisura. Un dissesto che è palese quando si varca la porta d’ingresso della prima emergenza che, nell’assurdità della questione, è ridotta a un luogo di “parcheggio umano” mentre le ambulanze fanno la spola come ci si trovasse ai varchi d’ingresso delle autostrade, almeno quelle sono efficienti, forse! Un dissesto causato dalle continue “rapine” che quotidianamente mettono a rischio il sistema ospedaliero, leggasi tagli al personale, ai posti letto, alle strutture e ai materiali. Tagli cui si aggiungono altri problemi che non depongono assolutamente a favore di chi dovrebbe essere garante per la salute del cittadino. Il quale, per tornare al caso di specie, è abbandonato a se stesso e solo nel caso in cui “conosce” riesce ad ottenere quello che è un suo diritto.

Un diritto che a quanto pare ha assunto i connotati di una “roulette” basato su codici rossi, gialli, verdi e bianchi, ritenuti, a noi non sembra, la soluzione allo “smaltimento”, ci scusiamo la crudezza della parola, di chi è in fila pur di vedere soddisfatte le aspettative che si pagano a caro prezzo. Un prezzo che, e i fatti sono alquanto palesi, costringe più delle volte a rinunciare se non addirittura a farsi carico di viaggi oltre regione, anche se la situazione extra confini non è certamente più rosea. Un prezzo che è esoso e mostra come è assolutamente insufficiente, anzi nullo. Un prezzo che ricade pesantemente sulla collettività che assiste inerme al dissolvimento di un qualcosa di primaria importanza. Un prezzo che ha due facce della stessa medaglia, come il Giano bifronte: il primo le continue combine tra chi gestisce il potere e chi è portatore d’interessi privati, che apportano benefici unicamente a pochi e

a chi ha un portafoglio a mantice e di conseguenza può permettersi le migliori cure, i migliori medici e la migliore assistenza; il secondo l’estenuante attesa su una barella o su una sedia, in sale di aspetto schiavi del freddo o del caldo condizioni che non favoriscono assolutamente il paziente. Un prezzo che penalizza gli stessi operatori della sanità e questo non è assolutamente accettabile, che quotidianamente denunciano carenze e quant’altro necessita affinché il tutto possa funzionare senza alcun disagio per la collettività. Un prezzo che, visto i risultati, non ci sentiamo più di pagare più perché, mentre le liste di attesa si allungano a dismisura, c’è chi gioca con i nostri destini. Personaggi più o meno noti che perdono tempo a sedere dietro tavoli di concertazione che procrastinano l’agonia della sanità. Personaggi che danno il contentino alla collettività promuovendo dibattiti o riunioni d’urgenza di organismi politici, pur sapendo che allontanano ancora di più i tempi di risoluzione. Un qualcosa che, se le cose non cambiano velocemente, causerà ancora di più lo stato di “coma de passe”. Condizione che i Molisani non merita perché quando si tratta di sanità non esistono né corsie preferenziali né scale cromatiche che valutano lo stato delle patologie.


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4 29 agosto 2014

Da anni le associazioni chiedono una normativa in materia

Edilizia, regione senza una legge CAMPOBASSO. La materia delle opere pubbliche è stata interessata negli ultimi anni da profonde e radicali modificazioni, sia a livello comunitario che a livello nazionale, che hanno determinato una totale innovazione della disciplina di settore. Da qui, ora, la necessità di un'organica proposta di legge in materia anche in Molise. a sollecitarlo erano state, nei mesi passati, anche le associazioni di categoria per restituire vitalità al settore. Numerosi sono stati infatti gli interventi normativi attraverso i quali si è operato il ridisegno delle procedure finalizzate all’affidamento degli appalti pubblici, onde consentire di operare nell’ambito di regole certe, trasparenti e garanti dell’effettiva concorrenza fra imprese. L’attuazione dell’articolo 117 della Costituzione rappresenta un’occasione notevole per definire un quadro normativo regionale esaustivo e coerente con le direttive comunitarie, con le norme costituzionali e con quelle della legislazione statale che continuano ad essere applicabili. Dal punto di vista della tecnica normativa, oggi, l’intendimento sarebbe quello di organizzare l’ordinamento normativo regio-

CAMPOBASSO. Dopo le ripetute sollecitazioni formali e informali dell’Assessore Regionale all’Istruzione, Michele Petraroia, che si è mosso di concerto con la IX Commissione Nazionale e con la Conferenza Stato – Regioni, si è sbloccata positivamente la vicenda dell’immissione in ruolo di n. 620 dirigenti scolastici in Italia. A partire dal 1° settembre, in Molise entreranno in servizio n. 11 dirigenti scolastici vincitori di concorso che aggiungendosi ai n. 40 dirigenti di ruolo già in servizio, consentiranno, per la prima volta dopo tanti anni, alla scuola molisana di disporre di n. 51 dirigenti titolari diretti su n. 54 autonomie scolastiche con sommi benefici

nale in materia, analogamente a quanto avviene in sede nazionale, mediante una legge che enunci principi e che rinvii a disposizioni regolamentari per il completamento della disciplina. In termini generali, pertanto, l’obiettivo cui dovrebbe tendere la legge regionale sui lavori pubblici è quello di creare un quadro normativo di riferimento stabile, definito e completo, nel rispetto delle peculiarità proprie delle Regioni e nell’ottica di un auspicabile contesto di maggior autonomia e responsabilità degli enti locali e della valorizzazione e della crescita di tutti gli attori, pubblici e privati, coinvolti nel processo di realizzazione di un’opera pubblica. Parallelamente a questo, l’obiettivo più rilevante che una nuova legge dovrebbe prefiggersi è quella di conseguire una più rapida conclusione delle opere attraverso forme di semplificazione e snellimento procedurale, che si rendono necessarie in quanto alcune procedure appaiono troppo onerose quando sono riferite alla maggior parte dei lavori che vengono realizzati dagli enti locali e che sono di entità tale da non giustificare, in termini di costi-benefici, l’attivazione di tutti gli adempimenti at-

tualmente previsti dalla disciplina statale. Tali forme di snellimento e semplificazione passano attraverso la previsione di un sistema di programmazione delle opere più flessibile di quello sancito dalla legge 109/94, di procedure di affidamento semplificate per le attività tecniche ed i lavori di minore importo, di semplificazione delle forme contrattuali, della conferenza di servizi per la valutazione dei progetti in un unico momento da parte di tutti i soggetti che devono esprimersi a riguardo, di procedure contributive meno rigide di quelle attualmente in vigore e di tutte le altre che dovranno esser più puntualmente definite nella relazione ai singoli articoli della proposta.

Scuola, 11 nuovi dirigenti Si è sbloccata la vicenda dell'immissione in ruolo dei funzionari per l’attività didattica e per le ricadute organizzative in termini di qualità, efficienza e gestione. Grazie ad un percorso avviatosi nel giugno 2014 presso l’Assessorato all’Istruzione è stato possibile dotare il Molise di un nuovo Piano di Dimensionamento Regionale che ha strutturato in 54 il numero delle istituzioni scolastiche al posto delle n. 82 del passato. In termini pratici

per il 2013-2014 su n. 82 autonomie se ne contavano solo n. 40 con dirigenti titolari nel mentre, altri n. 42 erano gestite da reggenti con le intuibili difficoltà operative, disfunzioni e penalizzazioni per gli studenti. Dal 1° settembre 2014, sul territorio ci saranno n. 11 dirigenti scolastici aggiuntivi, smentendo le voci allarmanti degli ultimi giorni, la

scuola molisana fa un passo avanti e si pone nella condizione di affrontare la altre criticità con maggiore possibilità di superarle. Resta il tema della nomina dei dirigenti del’Ufficio Scolastico Regionale e quello della sottodotazione organica su cui bisognerà continuare ad impegnarsi, ma il nuovo anno scolastico parte con il piede giusto.

Le parti discuteranno con il ministro per cercare di evitare la mobilità del personale

Esattorie, il tavolo a Roma CAMPOBASSO. L’Assessorato Regionale al Lavoro prende atto positivamente del buon esito delle sollecitazioni formali e informali che hanno indotto la Direzione Generale del Ministero a convocare per domani a

Roma le parti per trattare la Vertenza Esattorie. A latere di incontri in programma oggi l’Assessore Michele Petraroia chiederà al Ministro Poletti e alla sua segreteria tecnica di seguire l’evoluzione della Vertenza per

evitare la collocazione in mobilità dei lavoratori a partire dal 1 settembre. Il Vice-Presidente della Giunta anticiperà la proposta di far ricorso agli ulteriori 3 mesi di cassa in deroga previsti dal Decreto Ministeriale sugli

ammortizzatori sociali in deroga del 4 agosto 2014. Bisogna superare le resistenze e adoperarsi per utilizzare una norma nazionale che tutela i lavoratori senza arrecare alcun danno all’azienda o a terzi. Domani la Regione Molise sarà presente al tavolo vertenziale e seguirà il confronto con l”auspicio che prevalga il senso di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti.


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5 29 agosto 2014

Si conclude oggi la campagna di scavi. Verranno presentatati i risultati scientifici e premiati gli studenti che hanno preso parte ai lavori guidati da Gianfranco De Benedittis

Gli scavi di Monte Vairano meritano risorse e attenzione Messaggi subliminali al presidente del consiglio regionale Vincenzo Niro e ai consiglieri con delega alla cultura e al turismo Ioffredi e Di Nunzio Hanno avuto il loro momento di gloria. Peccato sia stata effimero. Ma, per le intenzioni e la volontà espresse, e per la determinazione fatta trasparire nella circostanza, avrebbero meritato sorte migliore. Quantomeno un seguito tangibile. La sortita infatti era parsa seria e convinta. Chiedevano “largo ai giovani” in politica, un rinnovamento in grado di corrispondere all’urgenza di nuove energie da mettere in campo in prossimità delle primarie per scegliere il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra a Campobasso. Si conclude oggi la campagna di scavi a Monte Vairano, a un tiro di schioppo da Campobasso che di questa realtà progressivamente rilevante e importante sotto il profilo della documentazione storica relativa agli abitati di età sannitica conosce poco niente, e poco niente gli muove la curiosità. Non solo il capoluogo appare distratto, quanto, purtroppo gli altri enti territoriali tra cui spicca al solito l’alterigia degli amministratori regionali che ad un esame di cultura generale probabilmente s’impappinerebbero. Almeno questo supponiamo del presidente del consiglio Vincenzo Niro e dei delegati alla cultura, Domenico Ioffredi, e al turismo, Domenico Di Nunzio, stando alle loro precedenti performance rese nelle circostanze e nelle occasioni dove era d’uopo mostrare spessore culturale, oggi presenti alla cerimonia con il rettore dell’Università del Molise, Palmieri, i sindaci di Baranello, Busso e Campobasso, il commissario della Comunità montana Molise Centrale e i responsabili del Consiglio Nazionale delle Ricerche. L’Università e il Consiglio Nazionale delle Ricerche sono i pilastri su cui poggia l’opera di scavo condotta con grande acume e passione da Gianfranco De Benedittis con un gruppo di studenti del corso di laurea in beni culturali e da studenti dell’università olandese di Leiden . Tant’è. Oggi comunque di Monte Vairano verranno date informazioni, notazioni e documentazioni che ne rivelano il valore storico-documentale e la possibilità che gli scavi si amplino in tutta la loro dimensione. Se accadrà, sarà un premio alla determinazione del professore De Benedittis e alla volontà di coloro che sono impegnati nella valorizzazione dei siti e dei reperti archeologici che dicono inconfutabilmente della storia di questa terra, del grande interesse che muove nel novero degli studiosi di tutto il mondo e delle persone colte, e di quant’altro

ancora c’è da scoprire e da valorizzare. L’area archeologica di Monte Vairano interessa tre ambiti comunali: Baranello, Busso e Campobasso. Siano almeno i tre sindaci gli alfieri di una iniziativa politico-programmatica nei confronti della Regione Molise che riesca a spingerla a dare sostegno a ciò che meritoriamente stanno facendo l’Università del Molise e il Consiglio Nazionale delle ricerche. Gli ultimi scavi ultimi hanno portato alla luce in maniera ancor più netta la struttura viaria dell’insediamento e ciò consentirà di offrire un ulteriore e rilevante apporto alla conoscenza dell’urbanistica degli insediamenti italici. Un campo d’indagine, questo, molto ancora da indagare e da portare alla luce con la felice concomitanza che un pezzo di Molise sia tra le emergenze più significative. Dovrebbe essere sufficiente questa condizione a decretare l’imperativo di una sinergia istituzionale e territoriale tale da dare impulso agli scavi con l’aiuto di moderni sistemi di rilevazione fotogrammetrici (a Monte Vairano sono utilizzati, infatti, droni multi rotore, capaci di fornire indicazioni ancor più precise di quelle disponibili). Non marginale infine, anzi molto significativa, nel corso della cerimonia odierna, la consegna dei diplomi agli studenti che hanno preso parte allo scavo. A margine di questa giornata dal chiaro valore e interesse culturale e, perché no, turistico, almeno in prospettiva, dobbiamo purtroppo prendere nota che nel giorno di Ferragosto, contravvenendo alle sollecitazioni ministeriali e al comune buon senso, l’anfiteatro romano di Larino è rimasto inaccessibile ai visitatori e ai turisti. Un vulnus al pro-

getto di rendere il territorio molisano un museo all’aperto. DardoPeccato. Chissà dove sono e cosa fanno, cosa è rimasto di quella volontà e di quella necessità di rinnovare. Se continuano a credere che siano le proposte a generare consenso in politica e non il contrario. Loro, chiedendo di prendere parte alle primarie avrebbero voluto affermare il cambiamento e considerarsi linfa vitale nello stagno della politica locale. Di fatto, gli è stato impedito. Sicché, soggetti peraltro di ottima caratura intellettuale e professionale oltre che decisamente volitivi e impegnati in questa loro rincorsa al cambio generazionale in politica, contro il conservatorismo e il mantenimento di rendite di posizione, sono stati impietosamente dispersi. Il rischio di creare una frattura profonda all’interno dei partiti della coalizione, e nella coalizione stessa, li ha neutralizzati sul nascere. C’è rimasta impressa però la chiarezza delle loro intenzioni e la esplicita inequivocabile volontà di porsi ” in opposizione al leaderismo strisciante che dispone senza confrontarsi o alla rete che demolisce senza proporre”. Magari fossero riusciti nell’intento. Oggi non assisteremmo, impigliati nella ragnatela delle convenienze personali, della concordata spartizione del potere, della sagra delle ipocrisie, allo spettacolo di una classe politica che, pur di sopravvivere, non si fa scrupolo di cambiare colore politico, appartenenza ideologica e programmi e, per sovrappiù, dare lezioni di morale civica. Chissà dove sono e cosa fanno, se hanno mantenuto la schiena dritta o si sono piegati alle contingenze, passando da paladini del “rinnovamento coraggioso e non procrastinabile, fondamentale per non ripetere gli errori strategici del passato” a sostenitori più o meno espliciti di questo o di quello tra gli improvvidi reggitori del potere. Avevamo creduto che la pietra buttata nello stagno della politica locale avrebbe fatto sì che i cerchi concentrici raggiungessero i satrapi delle segreterie dei partiti cui appartenevano, muovendoli dall’inazione. Nemmeno per sogno. Un’altra occasione per cambiare se n’è andata in fumo. Dardo

L'intervento

Commercio e servizi, stop alle strumentalizzazioni di Alfredo Magnifico* Ho letto dalle pagine della stampa locale le dichiarazioni di guerra dei mie esimi colleghi Guarracino e Spina, rilasciate durante una conferenza stampa tenutasi davanti alla sede della Regione Molise; hanno annunciato un “autunno caldo”, ma come molti meteorologi, dimostreranno di aver fatto un’errata previsione. Peccato che il sottoscritto il 14 di agosto si preparasse per una bella scampagnata come i restanti 50 milioni di Italiani, mentre i miei colleghi preferivano il sole di Campobasso ed il lido della sede regionale. A mente fredda vorrei fare qualche semplice considerazione sulle dichiarazioni di Guarracino e Spina: le confederazioni CGIL-CISL-UIL, unitariamente, hanno aperto una piattaforma nei confronti della Regione ampiamente pubblicizzata e sostenuta da tutte le categorie, tra le quali la FISASCAT-CISL che mi onoro di rappresentare insieme al gruppo dirigente che mi affianca.

Sul turismo, commercio e servizi, personalmente, ho inviato piattaforme di trattativa alla Confcommercio cadute nel vuoto, ma con la quale gradirei confrontarmi per poi aprire un tavolo a livello regionale; le idee e le prospettive ci sono, manca la razionalità della realizzazione. Il documento che i due Segretari sindacali hanno sottoscritto e presentato, sempre nella stessa mattinata, all’Assessore regionale Michele Petraroia, mi ricorda il più noto documento “infinocchiatorio” del Sig. Berlusconi definito “patto con gli Italiani”. Sul commercio regionale, il competente e iperattivo Assessore Scarabeo, ha aperto un Tavolo al quale abbiamo partecipato tutti unitariamente, ma alla fine della fiera si arriva sempre a porre il tema della chiusura domenicale, come se fosse la Panacea di tutti i Mali del Molise. Guarracino a Spina dimenticano o non sanno che certi argomenti travalicano l’interesse regionale e diventano di competenza nazionale e che la loro battaglia rischia di diventare una nenia senza senso. Il rischio è quello di danneggiare quelle aziende che

sopravvivono attaccate alla canna dell’ossigeno, con una Pubblica amministrazione che le soffoca a causa dei ritardi nei pagamenti delle fatture, con la complicità di un sistema finanziario che ha chiuso i rubinetti dello sconto delle fatture e tante società sono costrette a chiudere i battenti. Le vertenze, come quelle della Molise Dati, Esattorie, Molise Security, quest’ultima risolta grazie all’accordo tra azienda e il sottoscritto, che ha salvaguardato la stragrande maggioranza dei dipendenti assunti successivamente dalla Aldo Tarricone Security. La risoluzione di quest’ultima vertenza, seguita con attenzione, ha evitato di riportare i lavoratori sul lastrico e seguendo le sorti della società con la curatela giudiziaria, lentamente si sta riportando alla normalità il pagamento delle retribuzioni dei lavoratori. L’Istituto Aquila Vigilanza, nel quale su oltre cinquanta dipendenti solo una decina di persone hanno seguito l’invito alla lotta dei colleghi, è vero che fa registrare ritardi nel pagamento delle spet-

tanze, ma è anche vero che accusa mesi di ritardo da parte della Pubblica Amministrazione nel pagamento delle Fatture. Sul mancato rispetto del contratto collettivo di lavoro della Vigilanza Privata, il Compagno Guarracino dovrebbe dirci a quale CCNL si riferisca, visto che la sua organizzazione si è defilata dal tavolo e non ha mai firmato il suddetto contratto . I due esimi colleghi, segretari sindacali, che hanno puntato il dito contro le gare di appalto “scadute ormai da anni e che causano situazioni incresciose, come accade nella mensa ospedaliera gestita dalle società All foods e Centro”, dovrebbero sapere che il problema è a monte a causa dei tagli alla sanità dovuti alla Spending Review . La mia non vuole essere una difesa delle aziende ma ho il terrore che si stia assistendo al gioco dei ragazzini che lanciano le pietre dal monte innevato e che le stesse si possano trasformare in una valanga devastatrice come è successo nel passato in Molise. *Seg.Gen.Agg. Abruzzo-Molise




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Campobasso

29 agosto 2014

Periodo “morto”, l’amministrazione accende l’ex Romagnoli con “B.P.M. love festival” Oggi e domani la manifestazione nel rettangolo di gioco Inizia questa sera alle 20 e prosegue domani sera fino a notte fonda la prima edizione di “B.P.M. love festival. La manifestazione, proposta all’amministrazione dall’associazione culturale Costruttore di Eventi, prevede “l’esibizione di una vasta gamma di dj, nazionali ed internazionali, particolarmente di tendenza in questo periodo, la manifestazione, unica in Italia per il suo genere, ha l’obiettivo di richiamare un pubblico non solamente locale ma anche regionale ed interregionale” L’amministrazione ha deciso di accettare la proposta perché, a causa della mancanza di risorse residue sul bilancio provvisorio, non è stato possibile organizzare un’adeguata

programmazione di eventi per il periodo estivo e quindi la manifestazione di questa sera e domani andrà a colmare un vuoto con una proposta di “divertimento” in grado di richiamare i giovani e di rivitalizzare il centro cittadino in un periodo “morto”. L’amministrazione ritiene che l'iniziativa possa risultare utile anche alla promozione del territorio, con possibili ricadute positive in termini di flussi turistici verso il capoluogo. Considerando la “delicatezza” dell’area la Giunta ne ha concesso l’utilizzo in via del tutto eccezionale stabilendo che in futuro la concessione sarà più rigida e regolamentata in maniera più dettagliata stabilendo periodi, finalità, criteri e modalità.

Cambio al comando della legione carabinieri, Paparella subentra a Barbano Si è svolta ieri mattina, presso la Caserma “M.O.V.M. E. Frate” di Campobasso, sede del Comando Legione Carabinieri “Molise” e della Scuola Allievi Carabinieri,

alla presenza del Comandante Interregionale “Ogaden”, Gen. C.A. Franco Mottola, la cerimonia di cambio del Comandante della Legione.

Il Col. t.SFP Vito Paparella è subentrato al Gen. B. Giovanni Pietro Barbano che ha lasciato il comando della Legione dopo quasi due anni di intensa attività svolta sul territorio molisano. In piazza d’armi, alla presenza dei Reparti schierati, dei militari della Legione e di una rappresentanza dell’Arma in congedo, il Generale Mottola ha rivolto al Generale Barbano, destinato quale Comandante del Centro Nazionale Amministrativo di Chieti, un ringraziamento per l’ottimo lavoro svolto. Al Colonnello Paparella, proveniente dall’Istituto di Alti Studi per la Difesa di Roma dopo aver ricoperto l’incarico di Capo di Stato Maggiore del Comando Interregionale “Vittorio Veneto” in Padova, ha invece indirizzato i migliori auspici per il nuovo e prestigioso incarico.

Festa di San Giovannello, il Comune partecipa con 800 euro

E’ di 800 euro il contributo che il Comune mette a disposizione per la festa di San Giovannello in programma da oggi a domenica. Tra gli obiettivi fondamentali dell’amministrazione comunale c’è, infatti l’intensificazione della presenza del Comune tra i cittadini attraverso manifestazioni teatrali e musicali, mostre pittoriche, fotografiche e altre iniziative che siano allo stesso tempo di aggregazione sociale e di educazione culturale. L’amministrazione, inoltre, intende non solo rendere vivibile e visibile la città, ma mira anche a far scoprire, sia ai cittadini campobassani sia ai turisti, le periferie, le contrade e quei luoghi, ad alta intensità abitativa, fuori dal perimetro del centro abitato, vitali e ricchi di umanità. L’amministrazione ha deciso quindi di offrire un contributo di 800 euro all’associazione San Giovannello per la realizzazione della festa di San Giovannello che si terrà oggi, domani e domenica 31 agosto. L’ iniziativa mira a coinvolgere non solo per gli abitanti di San Giovannello, uno dei quartieri più popolosi del capoluogo ma tutti i cittadini ed turisti presenti a Campobasso nel periodo estivo.


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Campobasso

29 agosto 2014

Palazzo San Giorgio, i pentastellati puntano il dito contro la riduzione farlocca del numero delle commissioni La commissione “Statuto e Regolamenti”del Comune di Campobasso, sin dal suo insediamento, sta lavorando ad una riforma del regolamento delle Commissioni Consiliari Permanenti, finalizzata, in via prioritaria, alla riduzione del numero delle stesse commissioni dalle attuali 12 a 9, una proposta in linea di principio condivisibile anche per il Movimento 5 stelle, purché non intesa come mera operazione di facciata senza una conseguente e reale riduzione dei costi per l’amministrazione e l’ ottimizzazione della produttività delle commissioni. Al riguardo, il gruppo consiliare M5S non ha ritenuto di approvare la riduzione a nove commissioni, comunque approvata a larga maggioranza, avanzando, con spirito costruttivo e partecipativo, una serie di proposte ad integrazione della riforma, finalizzate ad elevare il livello qualitativo dei lavori di commissione oltre che alla razionalizzazione dei costi. Nella scorsa seduta del 26 agosto, dopo ampia discussione, si è arrivati alla votazione di dette proposte con l’esito di seguito illustrato: • 1^ proposta: convocazione commissioni con intervallo minimo di due ore una dall’altra, per consentire una durata significativa dei lavori e poter discutere degli argomenti all’ordine del giorno senza dover essere costretti ad interrompere i lavori per l’incalzare di eventuali altre commissioni convocate appena 60 minuti dopo (che si riducono a 45 nel frequente caso di inizio in 2^ convocazione), e riconvocare quindi una nuova seduta (con raddoppio dei costi) : bocciata all’unanimità, tranne il M5S; • 2^ proposta: riduzione a 7 del numero dei

membri della commissione, in coerenza con la riduzione del numero dei consiglieri comunali e del numero delle stesse commissioni che a breve sarà ridotto da 12 a 9: bocciata all’unanimità, tranne M5S; • 3^ proposta: corresponsione del gettone di presenza solo a chi presenzia per almeno 2/3 della durata della commissione, per contrastare il malcostume, purtroppo abbastanza diffuso, di consiglieri che presenziano solo per pochi minuti alla commissione, guadagnando il gettone di presenza alla pari degli altri colleghi che invece partecipano ai lavori per l’intera durata della commissione: bocciata all’unanimità, tranne M5S; • 4^ proposta: possibilità di ripresa audio video dei lavori delle commissioni con webcam,

per consentire la massima trasparenza e possibilità di partecipazione ed accesso da parte dei cittadini: bocciata all’unanimità, tranne M5S; • 5^ proposta: pubblicazione sul sito dei verbali dei lavori, comprensivi dei fogli presenza : approvata con un solo voto contrario. Ovviamente, l’esito della votazione, che ha palesemente giustificato la nostra contrarietà alla riduzione “farlocca” del numero delle commissioni, non ha sorpreso gli attivisti del movimento, stante la chiara volontà, se non un vero e proprio accordo tacito tra partiti e movimenti di qualunque estrazione, di non voler “imbrigliare” o vincolare da norme scritte, le elasticissime modalità di partecipazione alle commissioni da parte dei consiglieri comunali.

E’ opportuno precisare che l’attribuzione del gettone di presenza rappresenta l’unico strumento di retribuzione per i consiglieri comunali che, qualora partecipino ad almeno 23 commissioni/consigli (numero massimo di gettoni attribuibili), potranno percepire al massimo 7/800 euro (siamo in attesa di conoscere le cifre precise quando arriverà il primo cedolino). Dopo due mesi di esperienza e lavoro nell’ambito del Consiglio Comunale, possiamo serenamente affermare che trattasi di cifre assolutamente congrue per l’espletamento dei doveri nelle sedute di consiglio e commissioni, nonchè delle relative attività propedeutiche e di studio, spesso effettuate dai consiglieri sacrificando gran parte del tempo personale, al di là di quello trascorso a palazzo San Giorgio. Ciò non può però giustificare la consuetudine di “apparizioni lampo” sia in consiglio che in commissione, che danno luogo, per la sola apposizione di una firma, alla corresponsione dell’intero gettone di presenza. La ferma volontà del Movimento 5 Stelle è, quindi, esclusivamente quella di contrastare consuetudini immorali che purtroppo avvengono e che sono facilmente riscontrabili dalla visione dei fogli firma delle sedute di commissione, di cui abbiamo chiesto ed ottenuto la possibilità di pubblicazione. Adesso si dirà che questa maggioranza ha voluto la riduzione del numero delle commissioni, un provvedimento che allo stato dei fatti non cambia assolutamente nulla in termini di costi per l’amministrazione, poiché meno commissioni equivalgono a più sedute.

Assessore de Capoa nel “mirino” del Polo civico I modi di fare della maggioranza indispettiscono i consiglieri comunali di Polo Civico, Democrazia Popolare, Città Amica e Campobasso Nuova . In particolare a finire nel mirino degli esponenti di opposizione è l’assessore alla Cultura Emma de Capoa. “Si manifestano ripetuti episodi di inadeguatezza dell'attuale maggioranza di centrosinistra al Comune di Campobasso derivanti da un'evidente scarsa conoscenza delle dinamiche amministrative, condita da una buona dose di autoritarismo ingiustificato che sfocia nella prepo-

tenza. Quanto accaduto ieri mattina in sede di Commissione Cultura è di una gravità estrema: sono state negate informazioni sui contenuti di alcune delibere di Giunta, nonostante la disponibilità dimostrata dall'opposizione a lavorare nell'urgenza con l'obiettivo di ben operare. Assurdo, poi, l'atteggiamento dell'assessore competente che ha testualmente affermato di non sapere se poter informare i consiglieri circa il contenuto delle delibere in questione, per assurdo approvate sotto pressione della Regione Molise, come dallo

stesso assessore rivelato. Nonostante l'abbandono dei lavori, a nostro avviso giustificato, di alcuni consiglieri di maggioranza, altri esponenti della stessa hanno addirittura preteso che argomenti importanti su questioni imminenti non dovessero essere discussi perché non inseriti all'ordine del giorno. Eravamo consapevoli della totale inadeguatezza della coalizione di centrosinistra a governare la nostra città: episodi come questi confermano che siamo stati, purtroppo, facili profeti.

L’adozione delle nostre proposte avrebbe invece comportato un indubbio innalzamento della qualità dei lavori e posto un freno ad abitudini di basso profilo evidentemente dure a morire ed a cui difficilmente si vuole rinunciare. Che dire inoltre dello strano fenomeno che si manifesta in prossimità della fine del mese, quando oramai molti membri hanno già raggiunto il massimo delle partecipazioni retribuibili? Abbiamo infatti riscontrato che il numero dei partecipanti alle commissioni in questo periodo si affievolisce notevolmente, diversamente di quelle di inizio mese, evidentemente più “affollate”, a conferma che lo strumento delle commissioni consiliari, potenzialmente il “motore” dell’intera macchina amministrativa e “braccio operativo” della massima espressione civica cittadina, rappresenta per molti un mero “gettonificio” per arrotondare lo stipendio mensile.

LUTTO Si è spento, dopo una grave malattia, Giuseppe Ruggiero padre adorabile della nostra collega, Giovanna Ruggiero. Di lui se ne ricordano le doti di affabilità e signorilità. Sempre pronto ad impegnarsi sulle tematiche sociali, politiche e sportive, è stato consigliere comunale del suo paese, Toro, cercando di dare sempre il proprio contributo alla crescita della comunità. Come se ne ricorda la sua vicinanza alla squadra dell'Hermes Toro anche in qualità di dirigente. Era dipendente dell'Inps dove lascia un vuoto incolmabile per la professionalità, la cordialità e la vicinanza agli utenti nella compilazione di moduli o nel dare notizie. La malattia non gli ha permesso di potere godere fino in fondo degli adorati nipoti Samuele e Alessandro che gli hanno reso meno pesanti le ultime sue giornate. In questo momento siamo vicini alla nostra Giovanna, alle sorelle Barbara e Stefania, alla mamma Anna e a tutta la famiglia Ruggiero.


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Isernia

29 agosto 2014

Missardi investe in Molise, l’incontro decisivo Oggi il tavolo tecnico in Provincia per l'area moda ISERNIA. Tavolo tecnico venerdì 29 agosto 2014, presso la sala gialla della provincia, con la partecipazione dell’assessore regionale alle attività produttive Massimiliano Scarabeo e l’Amministratore dell’azienda Missardi Massimo Calugi. Per intercettare e stimolare l’attuale maggiore propensione a produrre in Italia, emersa in una recente indagine realizzata dal Gruppo di ricerca “Uni-Club MoRe Back-shoring” (composto da ricercatori delle Università di Catania, l’Aquila, Udine, Bologna, Modena e Reggio Emilia), l’associazione Euridit, l’Università degli Studi di l’Aquila, l’Ordine dei Dottori Commercialisti di Isernia e la rete di imprese “100% made in Italy”, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che ha l’obiettivo di curare, coordinare ed accompagnare lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali che, valorizzando le competenze professionali e manifatturiere presenti nel nostro territorio, favoriscano uno “sviluppo distrettuale” del settore moda nell’area “Molise – Sannio”. In questo contesto l’adesione dell’azienda Missardi spa riveste una particolare importanza in quanto essa rappresenta una realtà industriale leader a livello internazionale nel settore moda e accessori Uomo-Donna e dispone di una struttura con un moderno Know-how tecnico e modellistico costruito e affinato negli anni. In piena sintonia con il pro-

Maltrattamento di animali, una denuncia L'uomo armato di fucile ha sparato ad un cane, ferendolo

getto “100% made in Italy”, l’azienda Missardi spa considera il “made in Italy” una scelta irrinunciabile in considerazione delle capacità e del talento che caratterizzano le nostre maestranze. La presenza dell’amministratore, nonché fondatore, Massimo Calugi segnala l’interesse all’iniziativa e manifesta il concreto interesse ad avviare una iniziativa imprenditoriale nella nostra regione che, avvalendosi

Caccia al cinghiale anche vicino al Parco A sollecitare la Regione i Sindaci dei Comuni prospicienti l'area naturalistica ISERNIA. La II Commissione consiliare ha approvato, su proposta della Giunta regionale, il Calendario e il Regolamento per la stagione venatoria 2014/15. Soddisfatto il Presidente, Carmelo Parpiglia:“Il Calendario tiene conto del parere dell’Istituto Superiore per la Promozione e la Ricerca Ambientale, delle esigenze di tutela del patrimonio faunistico molisano e delle richieste pervenute dalla federazione e dalle associazioni di categoria. Inoltre – continua il Capogruppo dell’Italia dei Valori a Palazzo Moffa – recepiamo alcune Delibere di Giunta, tra cui la 43/2014, per la tutela dell’orso bruno”. Il Delegato alla Caccia Cristiano Di Pietro, sollecitato dai Sindaci di Rocchetta al Volturno, Scapoli, Cerro al Volturno, Castel San Vincenzo, Pizzone, Colli al Volturno, Montenero Valcocchiara e Filignano, ha presentato un emendamento che supera il vincolo della caccia al cinghiale, nell’area contigua al Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, esclusivamente con la girata e con un unico cane limiere. “Né la Provincia di Campobasso né quella di Isernia – spiega Di Pietro – hanno avviato i corsi prescritti dall’Ispra per l’abilitazione alla caccia in forma collettiva, la cosiddetta girata. Una lacuna istituzionale che non può essere scaricata sui cacciatori. Ecco perché, anche nei territori dei Comuni amministrati dai Sindaci che hanno sensibilizzato la Regione su questa problematica, sarà possibile cacciare il cinghiale come nel resto del Molise. Si tratta di una semplice deroga di un anno e sarà mia cura convocare, in tempi brevi, i due assessori provinciali competenti affinché il problema possa essere risolto prima della prossima stagione di caccia”. Più in dettaglio, l’annata venatoria avrà inizio il 21 settembre e terminerà il 31 gennaio 2015, con la sola eccezione delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) dove si partirà il 1 ottobre.

del qualificato partenariato Istituzionale e Scientifico coinvolto nell’iniziativa, saprà proporsi come “esperienza pilota” in ambito nazionale per ciò che concerne le politiche di “reindustrializzazione/rilancio del settore manifatturiero” le quali rappresentano attualmente il principale obiettivo delle politiche nazionali ed europee per rilanciare la crescita economica e l’occupazione.

ISERNIA. E’ di quattro persone denunciate all’Autorità Giudiziaria, l’esito di un controllo straordinario del territorio predisposto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Isernia nelle ultime ore. Ad agire sul territorio, i militari delle locali Stazioni e quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Isernia. Proprio nel capoluogo pentro, è stato denunciato un 60enne del luogo, il quale è stato identificato quale responsabile dell’abbandono di un cane di razza meticcia, che l’uomo ha scaraventato dalla propria autovettura sulla strada statale 17. La segnalazione di un cittadino e alcune riprese di un sistema di video sorveglianza ubicato nelle vicinanze del luogo, hanno permesso in brevissimo tempo ai carabinieri di identificare il responsabile tramite il numero di targa dell’autovettura, di soccorrere l’animale abbandonato ed affidarlo al locale servizio veterinario. Ora il 60enne rischia una pena fino ad un anno di arresto, così come previsto dall’attuale normativa in tema di maltrattamenti e abbandono di animali. Pochi giorni fa i carabinieri avevano denunciato ad Agnone un 30enne del luogo, che armato di fucile aveva sparato e ferito gravemente un cane. Sempre ad Isernia, i militari hanno denunciato un 46enne del posto, per violazioni alle prescrizioni della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza cui è sottoposto per reati in materia di stupefacenti, furto e altri reati contro la persona e il patrimonio.Ancora ad Isernia, una 49enne del luogo, è stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale, in quanto rifiutava di fornire le proprie generalità ed inveiva contro i militari che tentavano di identificarla in quanto, essendo in stato di ebbrezza alcolica, recava disturbo ai passanti. Infine, sempre ad Isernia, un 40enne del posto, è stato invece denunciato per guida senza patente, in quanto trovato alla guida di una autovettura senza aver mai conseguito il prescritto documento di guida. Il veicolo è finito sotto sequestro. Nel corso delle operazioni sono stati istituiti anche numerosi posti di blocco lungo le arterie principali del territorio, sottoposti ad accertamenti 95 veicoli in transito, identificate 120 persone tra conducenti e passeggeri e contestate 18 violazioni alle norme del codice della strada. Eseguiti anche accertamenti presso una decina di esercizi pubblici per verificare le condizioni igienico-sanitarie e il rispetto delle autorizzazioni amministrative.

Dieta mediterranea, le positività Importante confronto per fare il punto della situazione degli studi POZZILLI. “Dieta Mediterranea e sport: quando la crisi economica minaccia uno stile di vita”, questo il titolo del convegno promosso dalla Fondazione Neuromed in collaborazione con l’A.S.D. LUISS. L’incontro si terrà venerdì, 29 agosto 2014, a Rivisondoli (AQ), alle ore 15:00 presso il Centro culturale del paese abruzzese, in Piazza Municipio 6. Sarà un momento di contatto importante tra la Fondazione Neuromed e la prestigiosa università romana, volto ad esplorare i legami tra il mondo della salute, lo sport e il mondo economico, approfondendo, attraverso il rigore degli studi scientifici, un tema che coinvolge il futuro stesso della salute nel nostro Paese. L’occasione di questo singolare incontro viene dal ritiro precampionato della Luiss Calcio, che si sta svolgendo in questi giorni proprio a Rivisondoli. Gli atleti della LUISS, tra un allenamento e l’altro, avranno così l’occasione di

confrontarsi con uno dei gruppi scientifici italiani maggiormente impegnati nello studio degli stili di vita, e della Dieta mediterranea in particolare, come strumento di prevenzione delle malattie. Alimentazione e sport, quindi, ma senza dimenticare gli aspetti economici, così vicini proprio al mondo della LUISS. All’incontro di venerdì, che sarà introdotto e moderato dal professor Giovanni de Gaetano, responsabile del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed, prenderanno parte il Presidente della Fondazione Neuromed, Mario Pietracupa; il Presidente del Coni Abruzzo Enzo Imbastaro; il Sindaco di Rivisondoli, Roberto Ciampaglia nonché Leo Cisotta, Responsabile progetto Calcio LUISS e Paolo Del Bene Direttore Associazione Sportiva LUISS. Il primo spunto sarà proprio sulla crisi economica, con l’intervento

del Professor de Gaetano dal titolo “Dieta mediterranea e stili di vita ai tempi della crisi: una ricerca necessaria”. Successivamente il rapporto tra alimentazione ed attività fisica, nonché la centralità della Dieta mediterranea come stile di vita sano e di prevenzione, sarà esplorato da Licia Iacoviello, Capo del Laboratorio di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale dell’IRCCS Neuromed, con la relazione “Alimentazione e attività fisica: dati preliminari dello studio MOLI-SANI”. SeguiràMarialaura Bonaccio,ricercatrice presso il Laboratorio di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale, con l’approfondimento “Costo/efficacia dell’adesione alla Dieta Mediterranea”. L’esperienza non si esaurirà con il solo convegno, che invece rappresenterà solo il punto di partenza per la valutazione di progetti comuni volti ad investigare i rapporti tra stili di vita, aspetti economici e salute.


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Termoli

29 agosto 2014

“Giustizia, è un dramma” In assemblea gli avvocati del foro di Larino in merito alla situazione in essere LARINO. La battaglia per salvaguardare l’accesso alla giustizia è come quello per la garanzia della domanda di salute, parte dal territorio e si deve alimentare di adesioni massicce per risultare incisiva. L’assemblea dell’ordine degli avvocati di Larino convocata dal presidente Antonio De Michele al quinto piano del palazzo di giustizia ha raccolto una buona

partecipazione, nonostante alcuni professionisti siano ancora in ferie, vista la vacatio delle udienze. De Michele ha ribadito con forza i concetti espressi subito dopo il Ferragosto sul rischio drammatico di perdita dei tribunali di Larino, Isernia e della Corte di Appello.Un incontro concomitante con il Consiglio regionale monotematico, a cui è stata rivolta una

severa critica, poiché nella convocazione non ci sarebbe traccia della difesa dei tribunali sul territorio.Quasi due ore di fervido dibattito, con lo spettro di una macroregionalizzazione della giustizia che non solo lederebbe i cittadini, ma rischierebbe di buttare fuori dal mercato anche centinaia di legali, che faticano a reggersi vista la crisi delle libere professioni. L’obiettivo dell’assemblea era anche quello di racchiudere una posizione comune e congiunta in un documento forte da inviare alle istituzioni locali e centrali, ma si è scelta la linea della mobilitazione, con il coinvolgimento di tutti i sindaci del territorio, con l’invio di centinaia di mail con proposte al sito del Ministero e manifestazioni pubbliche di protesta.

Rivoluzione a Sant’Antonio: via Don Claudio e parrocchia Intanto i parrocchiani pronti alla raccolta delle firme per non far sparire la realtà ecclesiastica TERMOLI. Ancora cambi in Diocesi: la storia e l’azione di don Claudio D’Ascenzo presso la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio di Padova, nel centro cittadino termolese, potrebbe vedere la sua fine già nei prossimi giorni o, addirittura, qualcuno ipotizza un suo rientro in terra natìa, a Montenero di Bisaccia, proprio nel giorno della festa patronale del comune molisano: un qualcosa in “grande stile” e che si concretizzerebbe il 21 settembre, ricorrenza liturgica di San Matteo apostolo. L’indiscrezione, trapelata dal palazzo curiale e dallo stesso ambiente parrocchiale, parrebbe essere molto fondata e si trasformerebbe in gioia a Montenero (dopo la discutibile soppressione delle parrocchie e la nascita di una sola comunità che, dapprima affidata a don Elio Moretti con don Pio di Rosario e don

Stefano Chimisso, si è vista guidata successivamente dal solo padre Luciano Pescatore e poi da don Luigi Mastrodomenico) e in tanti dubbi a Termoli. Nell’ambito parrocchiale, infatti, non sarebbe chiara la sorte riservata alla parrocchia di Sant’Antonio di Padova; ciò perchè da un lato don Bruno Buri potrebbe diventare parroco, ma dall’altro ci sarebbero due spettri: il primo vede l’arrivo di un nuovo presbitero alla guida della parrocchia e il secondo (ancor più rivoluzionario) vedrebbe la “cancellazione” della parrocchia. Ancora tante ombre, quindi, su queste scelte, soprattutto sull’appena citata possibilità di “soppressione della parrocchia” e di un suo essere inglobata ad altra realtà (San Timoteo in primis), ipotesi avvalorata anche dalla mancanza di presbiteri in diocesi.

Intanto alcuni parrocchiani serrano le fila e cercano di blindare almeno don Bruno attraverso una raccolta firme che a breve sarà consegnata al vescovo diocesano Gianfranco De Luca. Un silenzioso ma tranquillo “giallo” del quale a breve di sicuro si parlerà soprattutto perchè la paventata soppressione della parrocchia “arriderebbe” a San Timoteo con don Benito Giorgetta che, a questo punto, potrebbe ritrovarsi a dover gestire non solo il cinema Oddo ma anche il Sant’Antonio, creando così una sorta di plurisala cittadino: una “vera chicca” per la città. Beh, non male come idea … intanto non resta che aspettare e, volendo tenere “i piedi a terra” ipotizzare che ad arrivare nelle vesti di parroco a Sant’Antonio potrebbe essere lo stesso don Elio Moretti …

Fiat, stop ai motori Cassa integrazione a settembre per i lavoratori del settore

TERMOLI. I due volti della crisi a Termoli, arriva la cassa integrazione per i motori, ma non per i cambi allo stabilimento Fiat di Termoli. L’ultima decade di settembre vedrà fermare rispettivamente per tre e due giorni gli addetti dei propulsori 16 e 8 valvole. I primi si asterranno dal recarsi a Rivolta del Re da lunedì 22 a mercoledì 24 e ancora da lunedì 29 a mercoledì primo ottobre. Per l’otto valvole i due mercoledì saranno di rientro in fabbrica. “Anche dopo le ferie persiste lo stato di frenata del mercato dell’auto, anche se riscontriamo con favore l’assenza di cassa integrazione nei reparti cambi”, il commento del segretario regionale della Fim-Cisl Riccardo Mascolo.

Barriere architettoniche, Termoli fuori I ocnsiglieri Marinucci e Paradisi hanno presentato una mozione TERMOLI. Il Comune di Termoli non ha un piano di eliminazione delle barriere architettoniche come previsto dalla legge 41/1986. Per questo, i consiglieri Paolo Marinucci e Daniele Paradisi presentano una mozione per impegnare, nel termine massimo di 6 mesi, il Sindaco e l’Amministrazione comunale a realizzare insieme alle associazioni interessate e alla Consulta Comunale Permanente sui problemi delle Persone con disabilità, esso venga realizzato. Chiedono, inoltre, che il 10% dei proventi annuali derivanti dalle concessioni edilizie e dalle sanzioni in materia urbanistica ed edilizia sia destinato alla realizzazione di interventi per l’eliminazione di tali barriere. La prima domenica di ottobre di ogni anno si celebra la “Giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche”. I consiglieri Marinucci e Paradisi nella mozione chiedono anche che in questa giornata il Comune, insieme alla Consulta ed alle associazioni interessate, promuova iniziative volte a sensibilizzare i cittadini su questi temi.



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